IL GLOBO OTTOBRE 2020 5 UUna zuppa d si assona zuppa ......italiani - tra questi citiamo Tex, Dylan...

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IL GLOBO 5 In classe OTTOBRE 2020 Con la mia classe di italiano alla VSL ci vediamo il sabato per due sessioni online che durano dai 40 ai 60 minuti l’una, con in mezzo un’ora circa in cui gli studenti lavorano autonomamente. La classe comprende circa 22 ragazzini di Anno 3 e 4, alcuni bilingue e altri che non hanno un background italiano, con abilità diverse quindi ma con un'età che permette l’acquisizione linguistica e l’assorbimento di stimoli ricchi e abbastanza complessi. Durante questi mesi di lockdown, ho cercato di usare un approccio che mantenesse vivi interesse e creatività nei bambini nonostante le difficoltà dell'apprendimento a distanza, ricor- rendo ad attività non solo lessicali e grammaticali. Dopo un primo trimestre passato in classe, nel secondo ci siamo ritrovati a casa e ho cercato di fare buon viso a cattivo gioco: abbiamo studiato il lessico della casa e ‘sbirciato’ in ogni stanza, imparando quando usare ‘c’è’ e ‘ci sono’ per creare brevi frasi e piccoli testi descrittivi. In particolare, abbiamo scoperto cosa c’è all’interno L'Italia è uno dei principali centri mondiali per la produzione di fumetti. C'è una lunga lista di titoli creati dagli italiani - tra questi citiamo Tex, Dylan Dog e Diabolik. Dal nome naturalmen- te si evince che Tex è ambientato nel Far West americano del XIX secolo, mentre Dylan Dog è un investigatore paranormale che vive e lavora a Lon- dra. Diabolik invece è un ladro crudele che vive a Clerville. Ma i più popolari di tutti sono indubbiamente i fumetti Disney - so- Storie a fumetti per impadronirsi dell'italiano con creatività Un articolo di Cinzia Curini Italian Faculty Coordinator VSL Un articolo di John Hajek Professore di Italianistica alla University of Melbourne Un utile strumento pedagogico per insegnare lingua e cultura Mia ha 10 anni e studia italiano alla Victorian School of Languages Illustrazioni di Mia Cugnetto ispirate al libro di Anaïs Vaugelade M Il l della cucina. Abbiamo imparato parole nuove usando il dizionario, studiato le regole per ottenere il plurale dei nomi, incontrato gli articoli e la concordanza degli aggettivi tramite attività legate al cibo e all’uso degli utensili da cucina. E così, dopo aver tappezzato la cucina con Post-it in italiano, i nostri piccoli studenti hanno scritto e condiviso una ricetta usando anche i verbi all’infi- nito. Dopodiché, nel terzo trimestre ho pensato di usare fiabe e storie in italiano che i bambini potessero ascoltare su YouTube, tra cui Una zuppa di sasso di Anaïs Vaugelade. Ho scelto questa fiaba perché contie- ne una ricetta, così gli studenti hanno iniziato a cercare parole familiari nel testo, come quelle relative al cibo. Poi abbiamo ricostruito la successione di eventi scoprendo gli animali protago- nisti della fiaba e i dialoghi. Allora ho chiesto ai bambini di creare un fumetto: semplificando il tutto e ricorrendo alle immagini, la storia è diventata più accessibile a tutti, e in tanti hanno inter- pretato il racconto a modo loro, come ha fatto Mia, che ha cambiato il finale. Nel frattempo abbiamo iniziato a leg- gere a voce alta Una zuppa di sasso, con gli studenti a interpretare il narratore, il lupo e gli altri animali in piccoli gruppi nelle breakout rooms di Zoom. In questo modo i bambini più avvezzi a pronunciare parole in italiano hanno aiutato gli altri a separare sillabe e articolare i suoni più difficili, e, piano piano, ognuno ha scelto un ruolo in cui sentirsi a proprio agio. Sarebbe bello se a fine anno potessimo mettere in scena Una zuppa di sasso allo spettacolo an- nuale della VSL di Brunswick. Ma se quest’anno ciò non fosse pos- sibile, nel frattempo avremo registrato la nostra versione audio della storia, accompagnata dalle splendide illustra- zioni dei bambini. prattutto Topolino - il primo tra i tanti eroi Disney che tutti i bambini italiani conoscono. Nonostante le sue origini americane, oggi sono gli italiani a scrivere e creare la maggior parte dei contenuti dei fumetti di Topolino per tutti i suoi lettori sparsi per il mondo. Dal punto di vista linguistico, c’è molto da dire sui fumetti italiani. Ciò che colpisce subito è la presenza di tanti nomi inglesi, ad esempio: “Fort Wheeling”, “Alan Parker”, “W.I.T.C.H.” o Hugo Pratt, famoso autore di Corto Maltese che è in realtà Ugo Prat, originario di Rimini. Il fa- scino per il mondo anglo-americano è ovvio: i fumetti sono spesso am- bientati in America o in Inghilterra e ne sentono l'influenza - questo è certamente il caso per Tex, Dylan Dog ma anche il famoso Zagor, il cui vero nome è Patrick Wilding. Per quanto riguarda la grammatica, nei fumetti si trova spesso l’uso del pronome 'voi' come allocutivo di cortesia. Basta pensare a Tex, dove l’uso frequente di voi fa pensare al pronome “you” inglese, dando subito al testo un sapore più americano. Naturalmente, ci sono molti altri elementi presi dall'inglese, tra cui imprecazioni come “dannazione”. Tex è famoso per le sue imprecazioni che ci fanno pensare ai vecchi film di John Wayne: Peste e corna! Sangue del diavolo! Satanasso! Allo stesso tempo non si può negare l'apertura a un certo plurilinguismo: Tex spicca anche per gli iberismi come " Bueno, vamonos!" che riflettono le origini coloniali del Far West. Comuni sono anche i composti inventati come “megadeposito di fan- tastiliardi” o “mangiapanini”; la pre- senza del dativo etico: “Ora mi mangio i tuoi visceri!”; l’uso esagerato di alcuni prefissi: superesercizi, supertizi, super- microscopico, microtelecamera. Naturalmente sono frequenti anche gli anglicismi lessicali che troviamo ovunque: milady, rangers, bye bye baby , videogames, killer …. Ma forse l'elemento che spicca di più è l'uso di parole onomatopeiche inglesi: Slam! Vroom! Screech! Sob! Kapow! Ogni tanto però troviamo un cugino ita- liano: Sbam! Ideofoni e interiezioni sono anche facilmente esagerati, dando ai fumetti un tono più giocoso: ohhhhhhhhh! Tesoooooro!! L'espressività del fumetto – visibile non soltanto nella componente scritta ma anche in quella visiva - è qualcosa che gli insegnanti possono sfruttare in diversi modi: il fumetto rappresenta un utile strumento pedagogico per insegnare non soltanto la lingua ma anche la cultura italiana. CIAK! Una zuppa di sasso Una zuppa di sasso

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IL GLOBO 5In classe OTTOBRE 2020

Con la mia classe di italiano alla VSL ci vediamo il sabato per due sessioni online che durano dai 40 ai 60 minuti l’una, con in mezzo un’ora circa in cui gli studenti lavorano autonomamente. La classe comprende circa 22 ragazzini di Anno 3 e 4, alcuni bilingue e altri che non hanno un background italiano, con abilità diverse quindi ma con un'età che permette l’acquisizione linguistica e l’assorbimento di stimoli ricchi e abbastanza complessi.

Durante questi mesi di lockdown, ho cercato di usare un approccio che mantenesse vivi interesse e creatività nei bambini nonostante le difficoltà dell'apprendimento a distanza, ricor-rendo ad attività non solo lessicali e grammaticali.

Dopo un primo trimestre passato in classe, nel secondo ci siamo ritrovati a casa e ho cercato di fare buon viso a cattivo gioco: abbiamo studiato il lessico della casa e ‘sbirciato’ in ogni stanza, imparando quando usare ‘c’è’ e ‘ci sono’ per creare brevi frasi e piccoli testi descrittivi. In particolare, abbiamo scoperto cosa c’è all’interno

L'Italia è uno dei principali centri mondiali per la produzione di fumetti. C'è una lunga lista di titoli creati dagli italiani - tra questi citiamo Tex, Dylan Dog e Diabolik. Dal nome naturalmen-te si evince che Tex è ambientato nel Far West americano del XIX secolo, mentre Dylan Dog è un investigatore paranormale che vive e lavora a Lon-dra. Diabolik invece è un ladro crudele che vive a Clerville.

Ma i più popolari di tutti sono indubbiamente i fumetti Disney - so-

Storie a fumetti per impadronirsi dell'italiano con creativitàUn articolo di Cinzia Curini

Italian Faculty Coordinator VSL

Un articolo di John Hajek Professore di Italianistica alla

University of Melbourne

Un utile strumento pedagogico per insegnare lingua e cultura

Mia ha 10 anni e studia italiano alla Victorian School of Languages

Illustrazioni di Mia Cugnetto ispirate al libro di Anaïs Vaugelade

M

Ill

della cucina. Abbiamo imparato parole nuove usando il dizionario, studiato le regole per ottenere il plurale dei nomi, incontrato gli articoli e la concordanza degli aggettivi tramite attività legate al cibo e all’uso degli utensili da cucina. E così, dopo aver tappezzato la cucina con Post-it in italiano, i nostri piccoli studenti hanno scritto e condiviso una ricetta usando anche i verbi all’infi -nito.

Dopodiché, nel terzo trimestre ho pensato di usare fi abe e storie in italiano che i bambini potessero ascoltare su YouTube, tra cui Una zuppa di sasso di Anaïs Vaugelade.

Ho scelto questa fi aba perché contie-ne una ricetta, così gli studenti hanno iniziato a cercare parole familiari nel testo, come quelle relative al cibo. Poi abbiamo ricostruito la successione di eventi scoprendo gli animali protago-nisti della fi aba e i dialoghi. Allora ho chiesto ai bambini di creare un fumetto: semplifi cando il tutto e ricorrendo alle immagini, la storia è diventata più accessibile a tutti, e in tanti hanno inter-pretato il racconto a modo loro, come ha fatto Mia, che ha cambiato il fi nale.

Nel frattempo abbiamo iniziato a leg-gere a voce alta Una zuppa di sasso, con gli studenti a interpretare il narratore, il

lupo e gli altri animali in piccoli gruppi nelle breakout rooms di Zoom.

In questo modo i bambini più avvezzi a pronunciare parole in italiano hanno aiutato gli altri a separare sillabe e articolare i suoni più diffi cili, e, piano piano, ognuno ha scelto un ruolo in cui sentirsi a proprio agio. Sarebbe bello se a fi ne anno potessimo mettere in scena Una zuppa di sasso allo spettacolo an-nuale della VSL di Brunswick.

Ma se quest’anno ciò non fosse pos-sibile, nel frattempo avremo registrato la nostra versione audio della storia, accompagnata dalle splendide illustra-zioni dei bambini.

prattutto Topolino - il primo tra i tanti eroi Disney che tutti i bambini italiani conoscono. Nonostante le sue origini americane, oggi sono gli italiani a scrivere e creare la maggior parte dei contenuti dei fumetti di Topolino per tutti i suoi lettori sparsi per il mondo.

Dal punto di vista linguistico, c’è molto da dire sui fumetti italiani. Ciò che colpisce subito è la presenza di tanti nomi inglesi, ad esempio: “Fort Wheeling”, “Alan Parker”, “W.I.T.C.H.” o Hugo Pratt, famoso autore di Corto Maltese che è in realtà Ugo Prat, originario di Rimini. Il fa-scino per il mondo anglo-americano è ovvio: i fumetti sono spesso am-

bientati in America o in Inghilterra e ne sentono l'infl uenza - questo è certamente il caso per Tex, Dylan Dog ma anche il famoso Zagor, il cui vero nome è Patrick Wilding.

Per quanto riguarda la grammatica, nei fumetti si trova spesso l’uso del pronome 'voi' come allocutivo di cortesia. Basta pensare a Tex, dove l’uso frequente di voi fa pensare al pronome “you” inglese, dando subito al testo un sapore più americano. Naturalmente, ci sono molti altri elementi presi dall'inglese, tra cui imprecazioni come “dannazione”. Tex è famoso per le sue imprecazioni che ci fanno pensare ai vecchi fi lm di

John Wayne: Peste e corna! Sangue del diavolo! Satanasso! Allo stesso tempo non si può negare l'apertura a un certo plurilinguismo: Tex spicca anche per gli iberismi come "Bueno, vamonos!" che rifl ettono le origini coloniali del Far West.

Comuni sono anche i composti inventati come “megadeposito di fan-tastiliardi” o “mangiapanini”; la pre-senza del dativo etico: “Ora mi mangio i tuoi visceri!”; l’uso esagerato di alcuni prefi ssi: superesercizi, supertizi, super-microscopico, microtelecamera.

Naturalmente sono frequenti anche gli anglicismi lessicali che troviamo ovunque: milady, rangers, bye bye

baby, videogames, killer…. Ma forse l'elemento che spicca di più è l'uso di parole onomatopeiche inglesi: Slam! Vroom! Screech! Sob! Kapow! Ogni tanto però troviamo un cugino ita-liano: Sbam! Ideofoni e interiezioni sono anche facilmente esagerati, dando ai fumetti un tono più giocoso: ohhhhhhhhh! Tesoooooro!!

L'espressività del fumetto – visibile non soltanto nella componente scritta ma anche in quella visiva - è qualcosa che gli insegnanti possono sfruttare in diversi modi: il fumetto rappresenta un utile strumento pedagogico per insegnare non soltanto la lingua ma anche la cultura italiana. CIAK!

Una zuppa di sassoUna zuppa di sasso