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NUMERO 4, GIOVEDÌ 2 LUGLIO 2020 Il futuro sarà verde e femminista! Firma e rispedisci la cartolina per la 13a AVS! pag. 5

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NUMERO 4, GIOVEDÌ 2 LUGLIO 2020

Il futuro sarà verde e femminista!

Firma e rispedisci la cartolina per la 13a AVS!

pag. 5

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VPOD aiuta: oltre al Covid la beffa? Firmate l’iniziativa popolare per un miglior pensionamentoAllievi delle scuole comunali ostaggio dei vetiIl senso della refezione della scuola dell’infanziaA sostegno del personale EOCCambiamento Cassa pensione con l’accordo del personaleIstituzioni sociali nel post CovidL’amore ai tempi del Covid-19Il futuro dovrà essere femminista everde!Mosaico collettivo per la parità e contro le discriminazioniGruppo pensionati VPOD: appuntamentisolo rimandatiUno sguardo fuori dal confinamentoLotte sindacali nel mondoColonie dei sindacati e AMAC insiemeper garantire i turni 2020#DEMOCRATIZING WORKCentri di vacanza USSI Grappoli di SessaHelsana: Collettiva del Sindacato VPODAdesione al Sindacato VPOD

Il Gran Consiglio nella seduta del 24 giugnoha accolto l’iniziativa parlamentare elabo-rata Ghisletta per annullare le assunzionie le nomine giudicate illegittime dal Tribu-nale cantonale amministrativo, malgradol’opposizione dichiarata dal Governo nelmessaggio 7565. Per il Governo il candidatonominato in modo illegittimo non ha colpanell’assunzione irregolare; il messaggio fastato di un caso all’anno nel periodo 2014-18. La modifica della legge sulla proceduraamministrativa (art. 89) determinata dal-l’iniziativa farà invece in modo che in fu-turo l’assunzione o la nomina verrannoannullate e gli atti saranno rinviati all’au-torità di nomina per una nuova decisione.Era ora!

INFORMAZIONI GENERALI2

Jean Corty (1907 – 1946): gli anni di Mendrisio

In futuro saranno

annullate le nomine

illegittime

Opere dalla collezione del dottorOlindo Bernasconi

Pinacoteca cantonaleGiovanni ZüstVia Pinacoteca Züst 2, Rancate

Orari visite: martedì-domenica, dalle 14-18Mostra aperta fino al 11 ottobre 2020

VOTAZIONI 27 SETTEMBRE 2020

NO all’iniziativa popolare federale «Per un’immigrazione moderata (Iniziativa per la limitazione)»

NO alla modifica della legge federale sull’imposta federale diretta (LIFD) (Trattamento fiscale delle spese per la cura dei figli da parte di terzi)

SÌ alla modifica della legge federale sulle indennità di perdita di guadagno per chi presta servizio e in caso di maternità (controprogetto indiretto all’iniziativa popolare «Per un congedo di paternità ragionevole – a favore di tutta la famiglia»)

NO al decreto federale concernente l’acquisto di nuovi aerei da combattimento

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EDITORIALE

di Katharina Prelicz-Huber,presidente Sindacato VPOD nazionale

dalla legge federale sul lavoro) e la-sciare senza lavoro gli altri. Certi am-biti sanitari sono diventati moltolucrativi, cosa di cui non beneficiacerto il personale sanitario.

Le decisioni politiche recenti voglionotrasferire le cure dal settore staziona-rio a quello ambulatoriale, ma i ser-vizi di assistenza e cura a domiciliopubblici non sono ancora sufficiente-mente preparati. Questi servizi sonoinoltre concorrenziati da spitex pri-vati, che risparmiano sulle condizionidi lavoro per abbattere i prezzi sulmercato.

Il 50% del personale sanitario abban-dona la professione durante la car-riera. L’elevato tasso di rotazionegenera mancanza di personale, cheviene compensata solamente impie-gando personale straniero, tra cui nu-merosi frontalieri: va sottolineato chequesti ultimi sono stati essenziali peraffrontare la pandemia in Svizzera.

I mestieri legati alle cure e all’acco-glienza devono essere rivalorizzatigrazie ad investimenti nella forma-

L’importanza di disporre di servizipubblici di qualità è stata dimo-strata in maniera inconfutabiledalla crisi del coronavirus. I servizisociosanitari hanno offerto in tuttele regioni un sostegno competente,rapido, flessibile e fondamentaleper salvare vite umane. È pure ap-parso chiaramente che il lavoro èstato principalmente svolto dalledonne. Una situazione che ci con-sente di denunciare le lacune e lamancanza di valorizzazione fla-grante delle professioni sociosani-tarie e di custodia dei bambini.

Il Sindacato VPOD rivendica da tempoun monitoraggio dello stato di salutedel personale curante e rivendica unpremio per il carico di lavoro soppor-tato dal personale curante nel pe-riodo del coronavirus sotto forma diuna 14esima salariale. Non bastanoinfatti gli applausi!

Come denuncia da tempo il SindacatoVPOD manca personale sociosanitarioqualificato, in particolare per le cureintense e le case anziani. Questo è ilrisultato dei tagli operati negli scorsianni e della concorrenza feroce intro-dotta nel sistema sanitario.

Un migliore coordinamento dei dispo-sitivi sanitari avrebbe permesso di or-ganizzare il lavoro del personalesanitario in modo da ripartire adegua-tamente il carico di lavoro nella crisidel coronavirus, senza sovraccaricaregli uni (facendoli lavorare anche oltre60 ore settimanali massime previste

zione di base, nella formazione conti-nua e nei salari. Il tempo per cam-biarsi d’abito sul posto di lavoro deveessere considerato tempo di lavoro.Occorre trovare soluzioni innovativeper conciliare la vita privata e quellaprofessionale. Anche le pensioni de-vono essere migliorate: il SindacatoVPOD rivendica una rendita completaa 60 anni.

Infine occorre rivedere il finanzia-mento della politica della salute. Lacrisi del coronavirus ha messo in lucele lacune del nostro sistema sanitario.Gli ospedali pubblici in particolarehanno dovuto far fronte a spese d’in-vestimento importanti per i repartiCovid-19 e a perdite dovute soprattuttoal congelamento delle attività non ur-genti (perdita complessiva stimata a2.5 miliardi di franchi a livello nazio-nale). Questo buco enorme deve es-sere finanziato dalla Confederazione edai cantoni e in nessun caso deve fi-nire a carico degli assicurati, che pa-gano premi già troppo alti: VPODrivendica infatti l’introduzione di untetto massimo del 10% del reddito fa-migliare per i premi cassa malati.

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RAFFORZARE I SERVIZI SOCIOSANITARI È PIÙ CHE MAI UNA PRIORITÀ!

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AMMINISTRAZIONE PUBBLICA4

di Raoul Ghisletta,segretario VPOD Ticino

Nel mese di aprile Sara (nome di fantasia) la-vorava come operatrice sociosanitaria in unacasa anziani. Le strutture erano ormai chiuseermeticamente per far fronte al Covid-19. Lemisure messe in vigore dall’Ufficio del me-dico cantonale erano chiare e possono esserecosì riassunte: in caso di sintomi influenzalirestare a casa! Come ogni giorno Sara si re-cava al lavoro; quel giorno aveva un po’ ditosse, cosa non inusuale, essendo un’acca-nita fumatrice da oltre trent’anni. Arrivata allavoro durante la consegna mattutina Sarapercepisce alcuni brividi e perciò misura lafebbre in reparto: la temperatura è a 36.5gradi. Rincuorata da questo dato si mette alavorare, ma la situazione presto peggiora: ibrividi e la sensazione di malessere aumen-tano e prima di scendere in pausa Sara mi-

sura nuovamente la temperatura, che pur-troppo è salita a 37,8 gradi. ImmediatamenteSara informa i suoi superiori della situazionee viene invitata a tornare immediatamentea casa. Nel pomeriggio Sara viene tamponataall’Ospedale La Carità di Locarno e il risultatoè purtroppo di positività al COVID. L’infezionefortunatamente si sviluppa con sintomi dimedia gravità senza complicazioni e dopo tresettimane Sara è guarita.

Al suo rientro con grandissimo stupore diSara la direzione della casa anziani, dimo-strando scarsissimo senso di solidarietà,apre nei suoi confronti un’inchiesta ammi-nistrativa per presunte violazioni delle diret-tive del medico cantonale, ossia per essersipresentata sul posto di lavoro da ammalata

e per aver rischiato di infettare i pazienti. IlSindacato VPOD Ticino è subito intervenutopresso la direzione e dopo aver incontrato ivertici della struttura ha capito che la richie-sta di apertura dell’inchiesta amministrativaarrivava dal direttore sanitario della casa,che inspiegabilmente ha messo in attoun’insensata caccia all’untore. In realtà ilcomportamento di Sara era adeguato ri-spetto alle norme emanate dall’Ufficio delmedico cantonale: infatti Sara non era ma-lata prima di partire da casa, i sintomi sisono presentati quanto era nella struttura ealla loro comparsa Sara ha immediatamentesospeso la sua attività. Per fortuna dopo l’in-tervento sindacale la situazione è rientrataed il procedimento amministrativo controSara è stato chiuso!

OLTRE AL COVID LA BEFFA? NO, GRAZIE!

Il Sindacato VPOD ha proceduto a coin-volgere i propri associati sul progetto diRegolamento cantonale sul telelavoro,ricevendo una serie di osservazioni, chehanno permesso di trasmettere unapresa di posizione entro il 26 giugno allaSezione risorse umane. Ringraziamo col-leghe/i per la partecipazione.

C’è da sperare che il Consiglio di Stato di-mostri flessibilità nell’adattare il regola-mento alle situazioni che si verificherannonell’applicazione e non sia troppo rigidonell’applicazione del regolamento, che ingenerale è stato apprezzato, anche se pre-senta dei punti deboli sull’aspetto della re-sponsabilità del dipendente che chiede iltelelavoro (il telelavoro è solo volontario)e dei costi vivi che si assume.

I principi del regolamento avranno un im-

TELELAVORO

patto su tutto il personale cantonale e suidocenti cantonali/comunali, anche se for-malmente questi ultimi ne sono esclusi. In-fatti i docenti da sempre devono lavorare acasa per una parte delle loro mansioni (pre-parazione di lezioni, correzioni di compiti eprove, autoaggiornamento ad esempio), nonpotendo far capo ad un ufficio nella sedescolastica, salvo eccezioni. La questione deltelelavoro dei docenti è emersa con la crisidel coronavirus, che ha visto la gran parte diloro comunicare a distanza con gli allievi conscopi didattici e pedagogici.

Si è parlato tanto nei media della sentenzadel Tribunale federale 4A_533/2018 (punto6) relativa ad un dipendente di una fidu-ciaria del Canton Argovia, che nel 2014-2016ha dovuto lavorare da casa senza disporredi un ufficio presso il datore di lavoro, cosadiversa rispetto alla situazione prevista dal

regolamento valido per gli impiegati can-tonali e simile invece alla situazione in vi-gore per i docenti. In questo caso iltribunale cantonale ha riconosciuto al di-pendente il diritto di ricevere dal datore dilavoro 150 fr mensili per l’utilizzo di un lo-cale a casa come ufficio/archivio, fondan-dosi sugli articoli 327a cpv.1 e 42 cpv. 2 delCodice delle obbligazioni1, anche se tra leparti non era stato pattuito alcun inden-nizzo. Il Tribunale federale ha respinto il ri-corso contro la decisione del tribunaleargoviese, richiamando la dottrina in ma-teria e altre sentenze.

Nota 1CO 327a, cpv.: 1 Il datore di lavoro deve rimborsare allavoratore tutte le spese rese necessarie dall’esecu-zione del lavoro e, se è occupato fuori del luogo di la-voro, anche le spese di sussistenza.

CO Art. 42, cpv.: 2 Il danno di cui non può essere pro-vato il preciso importo, è stabilito dal prudente criteriodel giudice avuto riguardo all’ordinario andamentodelle cose ed alle misure prese dal danneggiato.

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CINQUE BUONE RAGIONI PER LA 13a AVS

tanto. Per questo lo scorso 3 marzol’Unione sindacale svizzera, il Partitosocialista e altre organizzazionihanno lanciato l’iniziativa popolarefederale “AVSx13 - Vivere meglio lapensione”

POLITICA FEDERALE

Chi ha lavorato tutta una vita meritauna buona pensione. Eppure oggi lepensioni AVS sono troppo basse e lerendite delle casse pensioni sono incaduta libera. Allo stesso tempo gliaffitti e i premi delle casse malati au-

Più denaro per vivere!Con la 13a AVS migliore-remo le rendite dei sala-

riati e delle salariate comuni. Non c’èpiù tempo da perdere: gli affitti e ipremi di cassa malati continuano adaumentare e i pensionati hanno sem-pre meno denaro per vivere. La metàdelle persone andate in pensione nel2017 dovrebbe forse cavarsela con unarendita inferiore a 3’476 franchi almese, compreso il secondo pilastro…

Meno allarmismoCon la 13a AVS difen-diamo l’AVS dall’allarmi-

smo generato dalle banche e delleassicurazioni. Esse vogliono vendereil maggior numero possibile di pro-dotti del 3. pilastro, perché permetteloro di fare un sacco di soldi. Se esclu-diamo l’AVS, sono solo gli utili dellecompagnie di assicurazione e dellebanche ad essere stabili. Non ab-biamo bisogno né di allarmisti, né diapprofittatori, ma di una previdenzavecchiaia su cui poter contare. Solol’AVS è in grado di affrontare questenuove sfide in modo solidale.

Un’AVS più forteCon la 13a AVS impe-diamo lo smantellamento

delle pensioni. Le forze politiche didestra continuano a fare pressioneper diminuire le rendite e aumentarel’età di pensionamento. Esse voglionomettere a repentaglio un sistema dicui beneficiano tutte e tutti. Grazie adun sistema di finanziamento fondatosulla solidarietà il 92% degli assicu-rati e delle assicurate ricevono dal-l’AVS più di quanto hanno versato.

Di più per le donne!Con la 13a AVS verrannocorrette le rendite delle

donne: oggi troppo basse e lacunose.Solamente l’AVS tiene conto del la-voro di cura e assistenza non retri-buito, che viene spesso svolto dalledonne.

Più sicurezza!Con la 13a AVS compen-seremo il crollo delle ren-

dite del 2. pilastro. Le rendite versatedalle casse pensioni stanno dimi-nuendo di continuo da dieci anni,mentre i contributi dei lavoratori edelle lavoratrici aumentano. Soloun’AVS più forte può compensare inmodo sicuro le conseguenze dellacrisi del 2. pilastro.

mentano lasciando sempre meno pervivere. Particolarmente grave è il fattoche le pensioni delle donne sonomolto basse. In Svizzera c’è denaro asufficienza per delle pensioni digni-tose – non solo per chi guadagna

FIRMATE L’INIZIATIVA POPOLAREPER UN MIGLIOR PENSIONAMENTO

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SCUOLA6

di Adriano Merlini,presidente docenti VPOD Ticino

Da tempo i problemi della scuola dell’ob-bligo sono noti a tutti: classi troppo nume-rose, grande eterogeneità, docenti oberati.Le proposte serie per porvi rimedio c’erano(iniziative popolari del Sindacato VPOD“Aiutiamo le scuole comunali” del 2009 e“Rafforziamo le scuole medie” del 2011,controproposte del Dipartimento), ma sonostate ritardate a lungo e finalmente re-spinte. Dieci anni dopo siamo fermi al palo.

In questo contesto il messaggio 7704 delConsiglio di Stato, Riforma della Scuola del-l’obbligo (2019) non fa che riprendere alcunidi questi temi strategici, coniugandoli inmodo certamente prudente ma non privo diricadute positive, sulla scuola e sui suoi at-tori principali: allievi e docenti.

Purtroppo, a un anno distanza, l’Associazionecomuni ticinesi e l’Ente regionale per lo svi-luppo del Luganese tirano di nuovo il freno amano e addirittura declinano l’invito al dia-logo della Commissione formazione e culturadel Gran Consiglio, con il rischio di rinviare ditanto tempo ogni miglioramento nelle scuolecomunali. L’ultima novità è che hanno indettouna consultazione dei Comuni fino a metà lu-glio, che deve analizzare il rapporto della Com-missione formazione e cultura.

Peccato perché il messaggio prevede novità

OSTAGGIO DEI VETIimportanti per gli allievi delle scuole comunali:

• l'introduzione della figura del docente d'ap-poggio in numerose sezioni della scuola del-l'infanzia (la Commissione formazione ecultura propone pure di affrontare final-mente la questione della pausa delle docentidi scuola dell’infanzia);

• il potenziamento della figura del docented'appoggio e la riduzione del numero mas-simo di allievi per sezione nella scuola ele-mentare (quest’ultimo punto è statoabbandonato dalla Commissione formazionee cultura, per evitare problemi logistici).

Queste misure sono ovviamente sostenutedalle e dagli insegnanti, anche perché l’av-vento di HarmoS ha reso più estesa la fasciad’età dei bambini e ha posto degli obiettivipiù elevati e vincolanti a livello di program-mazione.

Non capiamo l’opposizione dell’Associazionecomuni ticinesi e dell’Ente regionale per losviluppo del Luganese, soprattutto perché ilCantone ha già dato la garanzia di assumersii costi dell’operazione.

Siamo forse di fronte al solito sgambetto neiconfronti del responsabile del DECS, Ma-nuele Bertoli?

Altrimenti perché dare uno schiaffo alle le-gittime richieste delle/dei loro docenti, dopoaverli lodati per l’impegno dimostrato du-rante la pandemia da Covid-19? Pandemiache, di fatto, acuendo le differenze tra glialunni, dimostra che le misure proposte sonodunque più necessarie ed urgenti che mai,anche nell’eventualità di una riapertura par-ziale della scuola a settembre.

Con una mossa a sorpresa a maggio il Con-siglio di Stato ha comunicato ai sindacatiche non intende applicare la sentenza chegiudica illegale la penalizzazione subita datanti docenti neoassunti tra il mese di set-tembre 1997 e il mese di agosto 2013. Per que-

sto occorrerà effettuare una nuova proce-dura giudiziaria a carico del sindacato. Nonsono noccioline: la penalizzazione da correg-gere vale di regola ca. 20'000 fr. Il SindacatoVPOD Ticino si incarica di esaminare il casodi ognuno e di fare i necessari passi affinché

questo riconoscimento avvenga. Se non loavete ancora fatto, pf. rispediteci la procurae l’adesione al sindacato al più presto (perogni mese che passa si perde del tempo pre-zioso). Ne vale la pena!

PASSI AVANTI PREVISTIPER LA SCUOLA MEDIA

La Commissione formazione e culturapropone per la scuola media di accettarela riduzione del numero massimo di allievida 25 a 22 (modifica della legge scuolamedia), prende atto dei nuovi laboratoriillustrati dal Dipartimento educazione nelmessaggio 7704 (la cui istituzione è dicompetenza governativa) e propone di au-mentare lo sgravio orario (da 1 a 2 ore set-timanali) per i docenti di classe di 3a/4amedia (decisione di competenza governa-tiva). La discussione sul rapporto commis-sionale dovrebbe avvenire nella sessioneparlamentare di settembre.

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SCUOLA

di Daniela Pugno Ghirlanda,granconsigliera

NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA

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L’iniziativa parlamentare elaborata“Libertà di stare a mensa o a casaper gli allievi della Scuola dell’in-fanzia” di Sergio Morisoli propo-neva di rendere facoltativa larefezione per i bambini della scuoladell’infanzia.

Il tema è solo in apparenza semplice.Il Parlamento lo scorso 23 giugno haraggiunto un consenso che rende fa-coltativa la frequenza nell’anno fa-coltativo della scuola dell’infanzia eprevede delle deroghe alla frequenzaper casi particolari negli anni obbli-gatori della scuola dell’infanzia,dando sempre priorità all’interessedei bambini.

La refezione scolastica è un sistemamolto radicato nella nostra realtà daquasi cento anni, svolgendo un impor-tante compito educativo e di integra-zione sociale. La tradizione dellarefezione nel nostro Cantone haavuto un’importante diffusione du-rante l’ultimo periodo bellico. Daglianni ’50 si è consolidata e attual-mente ben il 96% delle sezioni diScuola dell’infanzia ha una refezione.I bambini (tranne casi particolari)dopo un certo periodo di ambienta-mento, consumano il pasto con i lorocompagni e gli insegnanti. Sonopoche le sezioni che non conosconoancora la Scuola dell’infanzia senzarefezione, in genere per carenze logi-stiche che non hanno permesso diistituirla: ma i Comuni che non nehanno una sono ben decisi a co-struirla. La refezione alla scuola del-l’infanzia è molto apprezzata dallefamiglie e dai bambini stessi e negli

anni la frequenza è costantementemolto alta. Trasformarla in un serviziofacoltativo avrebbe più conseguenzenegative di quanto appaia a primavista.

Perché la refezione è importante?Il momento del pasto in comune è ri-conosciuto anche dalla legge comeparte integrante dell’attività didatticae pedagogica. Lo hanno ribadito re-centemente in una lettera anche i Di-rettori degli istituti comunali chericonoscono il ruolo formativo dellarefezione, perché stimola delle com-petenze riguardanti tutte le areedello sviluppo infantile. Gli stessi Di-rettori precisano che “devono esseregarantite tutte le condizioni e i pre-supposti contestuali e organizzativiche permettano ai bambini e ai do-centi di vivere questi momenti di quo-tidianità scolastica secondo i principielencati in precedenza”.

Che cosa significa questo? Significache l’idea di rendere facoltativa la re-fezione per tutta la durata dellascuola dell’infanzia cozza contro gliobiettivi educativi definiti che valoriz-zano il nostro sistema educativo.

La refezione non consiste nel sem-plice gesto del nutrirsi e per il bam-bino è un’attività ben diversa rispettoal mangiare in famiglia, perché devesocializzare, condividere tempo e spa-zio, usare forchetta e coltello, appa-recchiare, sparecchiare, servire erassettare. Inoltre, l’alimentazione of-ferta dalla refezione è sana e variata,crea buone abitudini e contribuisceperciò a prevenire l’obesità.

Anche i più piccoli si adattano manmano a certe regole, ma hanno la for-tuna di essere accompagnati in questosforzo e di farlo in compagnia dei loropari. È un viaggio armonioso compiutoa piccoli passi verso una meta impor-tante, quella dell’autonomia.

Infine il fatto di poter contare sullarefezione è una risposta concreta aibisogni di moltissime famiglie nell’ot-tica di una migliore conciliazione la-voro-famiglia, da più parti richiesta,anche dal mondo economico.

È chiaro che in questi ultimi anni ci sonostati dei cambiamenti a tutti i livelli sco-lastici. Il sistema scolastico a partiredalla Scuola dell’infanzia è confrontatocon nuove esigenze, come l’implemen-tazione del piano di studio, l’obbligato-rietà a 4 anni, necessità alimentaridiversificate. Il sistema è confrontatoanche con alcune difficoltà, come uncerto aumento del numero di bambinicon comportamenti difficili. Una rifles-sione sulla scuola dell’infanzia certa-mente si impone. Rendere la mensafacoltativa come richiesto nell’iniziativaperò non risolverebbe queste difficoltà,ma potrebbe anzi crearne di nuove. È ilmomento di trovare soluzioni per mi-gliorare laddove ci sono problemi, senzaintaccare le conquiste di un sistema cheha dato finora ottimi risultati.

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A SOSTEGNO DEL PERSONALE EOC

SOCIO-SANITARIO

Nel difficile periodo Covid-19 il SindacatoVPOD Ticino ha sostenuto il personale ditutto il settore sociosanitario e in parti-colare il personale dell’Ente Ospedalierocantonale (EOC) attivo in prima lineanella cura degli ammalati di coronavirus.

Nei mesi scorsi la grave emergenza sanitariaha sconvolto l’ordinario lavoro nei repartiEOC. Sono stati smantellati reparti interi ealtri reparti sono stati modificati/trasferitiper far fronte alla pandemia. In alcuni postidi lavoro sono stati introdotti i turni giorna-lieri di 12 ore di lavoro (al posto delle 8 ore),che evidentemente sono stati molto pesanti.Al carico di lavoro giornaliero si è aggiunto ilsovraccarico psicologico della cura di pa-zienti acuti, una parte dei quali è deceduta.

Evidentemente ci ha preoccupato la salutedei dipendenti e per questo il SindacatoVPOD Ticino è andato a verificare la situa-zione, controllando le ore svolte e i giorni diriposo dei 148 collaboratori delle cure intenseEOC, in particolare del nosocomio locarnese(il più sollecitato tra le strutture Covid-19). Ab-biamo costatato che nell’80% dei casi non viè stato un superamento delle ore di lavoropreviste dal contratto collettivo di lavoro in

vigore all’EOC (40 ore settimanali nellamedia delle 4 settimane consecutive per un100%). Abbiamo chiesto all’Ospedale regio-nale di Locarno di mettere in atto misure direcupero per i dipendenti, che hanno supe-rato la media delle 40 ore nella media delle4 settimane consecutive.

In aprile abbiamo chiesto un incontro al vice-direttore e responsabile risorse umane EOC,Piero Luraschi, avvenuto il 3 giugno, per af-frontare le richieste fatte dal personale EOC.

Di seguito la sintesi di quanto discusso eottenuto da EOC.

1. Premio al personale per l’importante impe-gno assunto durante la pandemia: l’EOC faràuna proposta nel mese di luglio (segnaliamoche la Posta ha dato un premio di 500 fr al per-sonale che ha lavorato in questo periodo).

2. Organizzazione dei turni: il 20 maggio2020 dalle 12 ore giornaliere si è tornatialle 8 ore giornaliere. Una petizione par-tita da una parte del personale delle cureintense EOC chiede però di mantenere iturni di 12 ore. Del tema si occuperà laCommissione paritetica cantonale (CPC)

del contratto collettivo di lavoro EOC.

3. Personale che nel periodo dal 9 marzoal 31 maggio si è ritrovato con un saldo ne-gativo di ore a causa del Covid-19: ha po-tuto beneficiare di un azzeramento delmonte ore negativo.

4. Pronto Soccorso: il lavoro tornerà allanormalità secondo pianificazione ospeda-liera; un approfondimento è in atto sul PSdell’Ospedale italiano.

5. Reparti trasferiti in altri luoghi: ritorne-ranno ai propri luoghi, comprese le pediatrie.

6. Assunzioni a tempo determinato di un anno,che sarebbero utilizzate per prolungare di fattoil periodo di prova di 3 mesi: il vicedirettore Lu-raschi ha indicato con chiarezza che le assun-zioni a tempo determinato sono da faresolamente per sostituzioni e che, se così nonfosse, vanno segnalate in modo da correggerle.

Il Sindacato VPOD nelle prossime setti-mane continuerà a monitorare la situa-zione negli ospedali. Chiediamo alpersonale di segnalare situazioni anomalee di contattarci direttamente.

di Fausto Calabretta, sindacalista VPOD Ticino

Il Consiglio di Stato ha sostenuto il prin-cipio dell’applicazione del contratto col-lettivo di lavoro nel settore sociosanitario.Le commissioni paritetiche del settorecase anziani e assistenza+cure a domiciliosaranno molto impegnate a verificare lecondizioni degli enti sussidiati dal Can-tone che non firmano alcun contratto col-lettivo di lavoro. Speriamo che il numerodelle firme di contratti collettivi di lavoroaumenti e che la trasparenza venga fattaper garantire una parità di trattamentogenerale.

A livello parlamentare si discute parec-chio della situazione delle case anziani:sul tavolo vi sono richieste di inchiesteparlamentari e di esercizio dell’alta vi-gilanza per la gestione Covid-19. Comegià indicato dalla Commissione parite-tica cantonale si ricerchi la verità permigliorare il funzionamento delle cosee non per fare processi di piazza.

Quanto ai servizi d’assistenza e cura a do-micilio il segretario Ghisletta ha deposi-tato un’iniziativa parlamentare generica

per la modifica della legge assistenza ecure a domicilio concernente i servizi d’in-teresse pubblico. Essa chiede di crearedue enti regionali per la gestione del-l’aiuto domiciliare pubblico: uno per il So-praceneri e uno per il Sottoceneri. Questodarebbe più forza e coesione ai servizid’interesse pubblico a vantaggio del-l’utenza di tutto il Cantone, come pure piùdiritti al personale: infatti per i dipendentisi applicherebbe un unico contratto col-lettivo di lavoro cantonale.

QUALI PROSPETTIVE PER CASE ANZIANI E ASSISTENZA+CURE A DOMICILIO?

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SOCIO-SANITARIO 9

Il Tribunale federale ha preso una deci-sione importante et benvenuta (sen-tenza 9C_409/2019). Le/i dipendentidispongono di un diritto ampio di parte-cipazione in caso di cambiamento del-l’istituto di previdenza professionale(secondo pilastro) da parte del datore dilavoro. Il datore di lavoro, prima di darela disdetta ad un contratto di affilia-zione ad una cassa pensioni, deve otte-nere l’accordo preventivo del personale.Senza accordo preventivo la disdettanon è valida.Questa sentenza è importante, perché ildiritto di partecipazione stabilito dallalegge federale sulla previdenza profes-

sionale (art. 11 al. 3bis LPP) sinora è statoapplicato in maniera insufficiente. Nu-merosi datori di lavoro lo hanno ignoratoe hanno disdetto il contratto relativo alsecondo pilastro senza consultare le/i di-pendenti, per risparmiare a danno dellepensioni del personale: cose capitateanche in Ticino presso enti pubblici e pa-rapubblici. Il Tribunale federale tracciaora una linea rossa. Gli istituti di previ-denza professionale, prima di accettareun nuovo datore di lavoro come affiliato,dovranno accertarsi che il datore di la-voro abbia ricevuto l’accordo del perso-nale e che le/i dipendenti sono statiimplicati nel processo di cambiamento

della cassa pensioni. Anche l’istituto diprevidenza professionale precedentedovrà attestare l’avvenuto processo dipartecipazione del personale.

Per maggiori informazioni:

https://www.bger.ch/files/live/sites/bger/files/pdf/fr/9C_409_2019_2020_06_02_T_f_14_46_30.pdf

https://vpod.ch/news/2020/6/nicht-ohne-arbeit-nehmende-bundesgericht-klaert-mitbestimmung-in-der-vorsorge/

http://pk-netz.ch/2020/06/02/bundesgericht-zieht-endlich-rote-linie/

https://www.basellegal.ch/blog/zustimmung-des-personals-beim-pk-wechsel

CAMBIAMENTO DI CASSA PENSIONISOLO CON IL PERSONALE!

di Associazione per la difesa del servizio pubblico

L’Associazione per la difesa del serviziopubblico ha preso atto della nominadell’ing. agronomo Glauco Martinetti,direttore della Rapelli SA e presidentedella Camera di commercio, alla dire-zione dell’Ente ospedaliero cantonale.

Questa nomina avviene in un momentoimportante per l’EOC. Qualche anno fa,l’ente era rivolto in una direzione caratte-rizzata da spinte liberiste, volute sia dal-l’allora Consigliere di Stato competente,sia dal Consiglio di amministrazione e daldirettore dell’ente . Una proposta di priva-tizzazione parziale degli ospedali pubblicie di connubio con le cliniche private, ap-provata dal Gran Consiglio, è stata peròbocciata dal popolo nel 2016: una vota-zione che ha fatto registrare una sostan-ziale svolta nella politica ospedaliera,

confermata dalla vicenda del Cardiocentro,che è entrato a far parte dell’EOC nel 2019.

Si tratta ora, anche nell’ambito dellanuova direzione, di confermare l’impo-stazione che vuole la preminenza del-l’ente pubblico. Si può notare dal suocurriculum vitae che il percorso profes-sionale del direttore designato è carat-terizzato da attività manageriali nelsettore privato; non emerge nessunaesperienza, né in campo sanitario, nénell’ambito di un servizio pubblico. Varicordato che le logiche del pubblico edel privato sono diverse. Mentre il pri-vato ricerca un sostanzioso profitto,spesso a corto termine, incurante delleconseguenze a medio/lungo termine, ilsettore pubblico, pur tenendo contodegli aspetti finanziari, deve privile-giare la qualità del servizio offerto al-l’utenza. Le esigenze di mercato devonoessere estranee al servizio pubblico, a

maggior ragione nel campo della sa-lute. L’Ente ospedaliero, dopo anni didifficoltà, deve essere potenziato, sia alivello di strutture, sia nella sua attivitàambulatoriale. La presenza, In Ticino, diun alto numero di cliniche private,spesso a scopo di lucro, suscita infattinon pochi problemi.

Il presidente dell’EOC, in un’intervista te-levisiva, ha affermato che la scelta è ca-duta sull’ing. Martinetti per le sue qualitàdi manager. È pertanto auspicabile chequeste doti manageriali si affermino nel-l’interesse della collettività, con un pro-getto inteso a rafforzare l’ospedalepubblico, fondamentale per la qualitàdelle cure alla popolazione.

È questo l’auspicio che formuliamo, au-gurandoci che eventuali preoccupazioniconcernenti la precedente attività delnuovo direttore risultino infondate.

IL FUTURO DELL’EOC

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Il 15 giugno si è tenuta la prima riu-nione in presenza della Commis-sione Paritetica Cantonale delleIstituzioni Sociali (CPC IS): all’ordinedel giorno vi era la verifica dell’im-patto dell’epidemia Covid e dellecondizioni di lavoro.

Il Consiglio di Stato con risoluzione 1317del 13 marzo 2020 ha attribuito alleCommissioni paritetiche cantonali (chevigilano sui contratti collettivi dei set-tori sussidiati) la competenza di verifi-care il loro rispetto nelle strutture chenon aderiscono ai CCL. La CPC IS ha ela-

borato un modello in cui sono specifi-cati gli aspetti da verificare: durata dellavoro, orari giornalieri, tempi di riposo(giornaliero e settimanale), giorni di la-voro festivo, straordinari, frequenza deipicchetti, retribuzione delle trasferte ri-conosciute come tempo di lavoro. Sa-ranno inoltre verificati i salari, lecarriere, le indennità (picchetto, lavorofestivo e notturno), i compensi per la-voro straordinario, le gratifiche di anzia-nità e le coperture in caso di malattia einfortunio. Nei prossimi mesi i commis-sari effettueranno visite in tutte le isti-tuzioni non firmatarie del CCL e anche

in quelle firmatarie nel caso in cui visiano fondati motivi.

La CPC IS ha inoltre predisposto un do-cumento da inoltrare alle singole istitu-zioni per chiarire come gestire leproblematiche sorte nel corso del Covid.Le istituzioni sociali riceveranno indica-zioni concernenti il recupero delle oresupplementari effettuate durante que-sto periodo. Il Sindacato VPOD è a dispo-sizione dei dipendenti per consulenze einterventi puntuali a sostegno dei lorodiritti.

A metà giugno l’Organizzazione so-ciopsichiatrica (OSC) ha indicato alSindacato VPOD alcune misure in attoper combattere la canicola 2020.

Innanzi tutto la Sezione della logistica,sulla base anche dei dati raccolti con gliigrometri in tutti gli stabili, è disponi-bile a proporre delle soluzioni puntuali

qualora se ne verificasse la necessità.

Oltre a ciò sono previsti a breve un mes-saggio per la ristrutturazione del Mot-tino (raffrescamento) e per la VillaOrtensia (sostituzione dei serramenti),un concorso di idee per la costruzione diuna nuova mensa che risponda meglioanche alle esigenze energetiche, uno

studio per la ristrutturazione della lavan-deria (con miglioramento del raffresca-mento), il raffrescamento del 1. piano diCasa Edera, la posa di condizionatori alCPE di Gerra Piano, la climatizzazionedella nuova sottosede del SMP di Bellin-zona e la climatizzazione dell’ultimopiano della sede del SPS di Bellinzona(per gli altri piani la climatizzazione èprevista nel 2021-2022).

L’OSC ha acquistato alcuni condiziona-tori per Casvegno da posare nei localipiù caldi in particolare per i pazienti chenon possono lasciare le camere a causadel loro stato di salute e ha sostituito iserramenti del Centro medico.

Infine il messaggio no 7821 del 3 giugno2020, che chiede 100 mio. Fr per risana-mento energetico di stabili dello Stato,prevede 3,3 mio. Fr. per l’OSC, in partico-lare per la sostituzione dei serramentie delle protezioni solari del Quadrifoglioe dell’Adorna.

ISTITUZIONI SOCIALI NEL POST COVID

COMBATTERE LA CANICOLA ALL’OSC

10 SOCIO-SANITARIO

di Massimo Mantovani, sindacalista VPOD Ticino

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Con il titolo vi proponiamo un’altra cita-zione di un noto titolo di Marquez. Qui “ilgenerale nel suo labirinto” è la Fonda-zione La Fonte di Neggio. Una fondazioneche ha deciso che il rapporto col proprioterritorio non è poi così importante. In-fatti la decisione di cancellare la produ-zione di pane fresco, chiudendo lapanetteria della Fonte 7 e cambiando ilprogetto del servizio, sono giustificati damotivazioni meramente economiche.

Il pane prodotto veniva venduto nelMalcantone. Un’istituzione socialedeve lavorare in rete se il suo obiet-tivo, come disposto dalla LISPI, è l’in-clusione e l’integrazione dellepersone disabili nel tessuto socialedel territorio in cui opera: e questoattraverso tutti i canali possibili, ciòche passa soprattutto attraverso ladimostrazione di quello che le per-sone disabili sanno produrre.

Restiamo in attesa di capire che cosai vertici della Fondazione proporrannonel loro, finora nebuloso, piano di rior-ganizzazione della Fonte 7. Atten-diamo anche di capire la posizionedell’Ente sussidiante: c’è infatti da te-mere che questa trasformazione mo-difichi negativamente i termini delmandato conferito.

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L’AMORE AI TEMPI DEL COVID-19

LA FONTE NEL SUO LABIRINTO

SOCIO-SANITARIO

Con questo titolo ho voluto parafrasarequello del famoso romanzo di GabrielGarcia Marquez, perché le caratteristichedel suo protagonista assomigliano moltoa quelle che la Butega de la Val di Pia-nezzo ha confermato di avere anche nelperiodo che, speriamo, ci siamo lasciatidefinitivamente alle spalle. Perseveranzanel voler rimanere al servizio della popo-lazione, introducendo prontamente tuttele misure auspicate dalle direttive canto-nali e garantendo dunque la sicurezza deiclienti. Amore perché molti di noi hannovissuto la disponibilità, la gentilezza e ilcarico di lavoro maggiorato che si sonoassunte le persone rimaste a lavorare inbottega, sia davanti che dietro le quinte,come un gesto di affetto non scontatonei loro confronti.

Durante quello che ormai ci siamo abi-tuati a definire in inglese “lock-down”, labottega, gestita dalla Fondazione Dia-mante nel nostro piccolo villaggio mon-tano di 600 abitanti -è stata un punto diriferimento per tutti. Anche per molti chein precedenza optavano per fare i propriacquisti nei grandi magazzini del piano eche in tempo di Covid hanno avuto mododi scoprirne i vantaggi. Pane fresco tuttii giorni, scaffali ripieni dei beni di con-sumo essenziali, piccole attenzioni per le

esigenze individuali dei clienti che solouna conoscenza ravvicinata permette,sorrisi incoraggianti per chi faticava tal-volta a rimanere chiuso in casa per moltotempo da solo. Il tutto a chilometro zero.Anche chi non poteva recarsi in bottegariceveva la spesa sulla porta di casa, di-rettamente dal personale o da alcuni gio-vani del paese, che si erano attivati comevolontari.

Non ne ho scoperto le qualità e i vantaggisoltanto ora. Ammetto però che nel periododi pandemia mi sono sentita privilegiata eho sviluppato una nuova consapevolezzadella fortuna che abbiamo nel disporre an-cora in valle di un negozio sotto casa. Tro-varmi a pochi passi da un luogo checontribuiva a combattere l’inconscia pauradi tutti noi di rimanere senza viveri e nondover scendere sul Piano (dove le notiziegiornaliere poco rassicuranti e ti mettevanoin allerta), mi ha permesso di vivere questainsolita e imprevista esperienza, senten-domi più sicura e tranquilla.

Ma il valore aggiunto forse più notevole èstato quello del suo ruolo socializzante. Ciho sempre creduto, ma mai come in questimesi questa parola ha assunto tutto il suosignificato intrinseco. Scambiare quattroparole ed un sorriso con persone cono-sciute ha costituito per molte personel’unico momento di condivisione in gior-nate e settimane assai solitarie.

Con questa mia breve testimonianza de-sidero pertanto ringraziare la FondazioneDiamante, che in questa occasione è stataper me (e sicuramente per molti altri an-ziani del paese) un VERO DIAMANTE! Lamia speranza è che la fedeltà di molticlienti non venga meno, ora che tuttosembra essere tornato alla normalità, af-finché questo luogo di acquisti ma anched’incontro possa sopravvivere.

A tutto il personale che nel periodo dellapandemia ha lavorato sodo per noi giungaun grande GRAZIE!

di Alice Sabatini, pensionata VPOD Ticino

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12 DONNE

Un anno fa eravamo più di 500’000 nellepiazze svizzere per chiedere l’ugua-glianza, il rispetto e la solidarietà. Que-sto 14 giugno 2020 non vi sono statigrandi raduni e abbiamo dovuto rispet-tare le disposizioni di sicurezza, ma que-sto non toglie niente alla pertinenzadelle nostre rivendicazioni! Anzi, l'espe-rienza coronavirus ha ancor più eviden-ziato l’importanza delle donne e dellavoro femminile per la società!

Vogliamo un cambio di prospettiva du-raturo!Durante la pandemia, per un breve istante,tutte le persone si sono focalizzate su uncompito essenziale: tutelare le nostre vite.L'attenzione dei media e il loro approccioall’informazione è cambiato: abbiamo par-lato di compiti d’assistenza e non di costisanitari; abbiamo visto immagini di ope-ratrici sanitarie e commesse invece che dieconomisti e manager; e le mascherinesono diventate il must have della modaprimavera-estate 2020. Quel momentoperò è passato e stiamo tornando rapida-mente alla "normalità”, ma è una norma-lità che non vogliamo più.

Durante lo Sciopero delle donne*, ci siamomobilitate per cambiare la società. Abbiamochiesto un mondo senza disuguaglianze, di-scriminazioni e violenza. Non siamo peròstate prese sul serio dai datori di lavoro pub-blici e un anno e una pandemia dopo, le no-stre richieste sono diventate ancora piùurgenti!

Le donne di fronte al virusDurante la pandemia molte donne che lavo-rano nei servizi pubblici erano in prima linea:negli ospedali, nelle case anziani, nelle isti-tuzioni sociali, negli asili nido e nell’accudi-mento dei bambini. Fornivano assistenza adaltri, spesso in condizioni difficili: carenza dipersonale, mancanza di attrezzature, orestraordinarie obbligatorie. Oggi più che maiaffermiamo la necessità di rafforzare inmodo importante i servizi pubblici: la custo-dia dei bambini, l'assistenza alle persone di-pendenti e/o socialmente fragili non puòessere lasciata al settore privato, ma deve

essere fornita da un servizio pubblico, ade-guatamente finanziato.

Rafforzare il servizio pubblicoNon ne vogliamo più sapere di un settoreprivato orientato al profitto, di criteri di ge-stione basati su obiettivi finanziari e di po-litiche di austerità! In un momento in cuitutt* dobbiamo far fronte a una crisi eco-nomica i datori di lavoro vogliono ridurre isalari, estendere gli orari di lavoro e met-tere in discussione le prestazioni sociali,in particolare quelle pensionistiche. Inquesto contesto le donne del SindacatoVPOD riaffermano la necessità di raffor-zare i servizi pubblici per rispondere alleesigenze della popolazione. La crisi sani-taria deve portarci a riorganizzare e ripen-sare tutto, non più in base ai profittiaccumulati dall'1% della popolazione, maai bisogni e alle aspirazioni del 99%.

Invertire le prioritàLa pandemia deve trasformarsi in un'oppor-tunità per invertire le priorità delle nostresocietà e per mettere al centro il bene co-mune/l'interesse generale. Tuttavia le primedecisioni prese dalla Confederazione nellefasi di allentamento del lockdown nonvanno in questa direzione. In piena crisi cli-matica il Consiglio federale e il Parlamentohanno deciso di versare 2 miliardi di franchial settore dell'aviazione con il pretesto disalvare posti di lavoro. Ciò è stato fattosenza imporre alcun vincolo ai datori di la-voro, né ecologico, né sociale. Le priorità de-vono essere riviste. Il denaro deve essereinvestito in servizi pubblici, che soddisfinole esigenze e le aspirazioni della popola-zione, nonché in progetti che rispettino laParità e l’ambiente.

Le rivendicazioni femministe sono unanecessità!Ogni volta che c'è una crisi, il patriarcato neapprofitta per imporre lo status quo o perintimare un passo indietro alle donne.L’uguaglianza nella vita di tutti i giorni, il ri-conoscimento del lavoro riproduttivo e lafine di ogni discriminazione e violenza di ge-nere non sono un lusso, ma una necessitàche la pandemia ha sottolineato!

Le nostre rivendicazioni!• La crisi sanitaria ha messo in evidenzail fatto che le donne rappresentano i trequarti delle persone attive nei lavori siste-mici. Chiediamo che queste professioni es-senziali per la società siano valorizzateimmediatamente dal pagamento di unbonus, ma soprattutto dal miglioramentodegli stipendi e delle condizioni di lavoro.

• Il virus ci ha insegnato che anche la puli-zia e la disinfezione sono essenziali e chie-diamo quindi l’internalizzazione di tutti icompiti di pubblica utilità da parte delloStato e delle istituzioni sovvenzionate. Inparticolare del personale di pulizia, compo-sto da molte donne migranti.

• Il lock-down ha rivelato che dobbiamo ral-lentare i nostri ritmi di vita e ha evidenziatol'importanza del lavoro domestico, in partico-lare dei compiti educativi e di cura dei bam-bini/anziani. Vogliamo quindi riaprire ildibattito sulla riduzione del tempo di lavoroa 35 o 32 ore settimanali. E chiediamo un veroe proprio servizio pubblico di custodia dell'in-fanzia, oltre al sostegno ai famigliari curanti.

• La pandemia è un pretesto per i datori dilavoro per chiedere orari di lavoro più lunghie flessibili. Non vogliamo vivere per lavorare,ma lavorare per vivere! Chiediamo orari dilavoro regolari e compatibili con la nostravita privata e familiare.

• Il lavoro domestico - svolto principal-mente da donne - permette la riproduzionedella vita. Deve essere preso in considera-zione e valorizzato, in particolare dalle as-sicurazioni sociali.

• Il Covid-19 ha evidenziato il fatto che lasalute è fragilizzata dall'invecchiamento einoltre che le disuguaglianze sanitarie e so-ciali spesso vanno di pari passo. In questocontesto imporre un aumento dell'età dipensionamento è irresponsabile. Chiediamola protezione di tutte le persone vulnerabili,comprese le donne incinte, e rifiutiamoqualsiasi aumento dell'età pensionistica.

• Mai prima d'ora così tante personehanno sperimentato il telelavoro. Evidentisono gli aspetti positivi, come la riduzionedei pendolari o, in alcuni casi, un maggiorecoinvolgimento dei padri nei lavori dome-stici e di cura. Ma l'idea che l’home officesia la soluzione per conciliare cura dellafamiglia e lavoro, senza potersi appoggiaresu altri servizi, è assolutamente sbagliata!

di Commissione federativa donne VPOD

FEMMINISTA E VERDE!

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“Respect”, ispirato alla celebre canzonedi Aretha Franklin svelato al ritmo di 49rivendicazioni. Un messaggio carico di si-gnificato e sempre attuale. Basti pensareche negli Stati Uniti, nel 1967 i movimentifemministi e per l’abolizione delle formedi apartheid contro la minoranza afroa-mericana erano in piena affermazione; lacanzone di Aretha Franklin era diventataun inno di questi movimenti, la richiestadi “rispetto” contenuta nella canzone siera allargata all’intera società statuni-tense. E tuttora le donne e tutte le per-sone i cui diritti vengono calpestati,chiedono “Respect”!

E al termine della rivelazione del mosaico,i/le presenti si sono inginocchiati/e perdenunciare ogni forma di razzismo nelsegno del movimento internazionaleBlackLivesMatter, nato dopo l’uccisionedi George Floyd da parte della polizia diMinneapolis.

La piazza ha detto anche grazie alle donne.A tutte le donne che durante l’emergenzaCovid-19 si sono sobbarcate l’onere del la-voro di cura, del lavoro remunerato e nonremunerato. Le donne hanno dimostrato

che le mani della cura sono più forti dellapaura. Nelle corsie degli ospedali o tra gliscaffali dei grandi magazzini, le donne nonhanno mai smesso di prendersi cura deinostri bisogni.

Le voci delle donne non sono rimastemute: si sono alzate nelle Piazze e sonoriecheggiate sulle onde di alcune radioweb – da Radio Gwen a Radio Carona –che con noi condividono gli ideali di unmondo più giusto e migliore. In Piazza delSole le donne hanno rivendicato salarimigliori, condizioni di lavoro migliori, piùtempo, più equità, più libertà, più spazi.Hanno denunciato violenze, ostilità, pre-varicazioni, sessismo, reiterazione siste-matica di stereotipi.

Alle 15.24, quando cioè le donne comin-ciano a lavorare gratuitamente, è statotrasmesso un documentario sonoro acura di nateil14giugno con le voci delle ri-vendicazioni e le storie delle donne dalCOVID, quelle donne invisibili pilastridell’emergenza.

Scarica il podcast sul sito di radio Gwene www.nateil14giugno.ch)

Lo scorso 14 giugno, a un anno dallo Scio-pero nazionale delle donne, la rete #na-teil14giugno ha proposto un’azione inPiazza del Sole a Bellinzona. Donne, as-sociazioni, collettivi, movimenti e sinda-cati hanno di nuovo occupato lo spaziopubblico per chiedere tutt* insieme lafine delle disuguaglianze e discrimina-zioni. Anche per per denunciare ogniforma di razzismo, perché come ben diceAngela Davis “Non è possibile separarela questione razziale da quelle di classee di genere”. Questo uno dei tanti mes-saggi che sventola sugli Alberi femmini-sti, spuntati qualche giorno prima aLocarno, Bellinzona, Lugano e Mendrisio.

Anche quest’anno le donne* hanno chie-sto a gran voce “Rispetto!”. Voci e volti didonne, tessere di un mosaico gigante

PER LA PARITÀ E CONTRO LE DISCRIMINAZIONI!

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ATTIVITÀ DEL GRUPPO PENSIONATI VPOD TICINO

L’UNIONE SINDACALE SVIZZERA DICE NO ALL’INIZIATIVA SULL’IMMIGRAZIONE

PENSIONATI

Dopo alcuni mesi senza riunione a causadelle restrizioni dovute alla pandemia il co-mitato del gruppo pensionati VPOD ha fi-nalmente potuto riunirsi in sicurezza loscorso 24 giugno al Ristorante la Casa delPopolo di Bellinzona. Questa è stata l’occa-sione per raccontare delle esperienze fattedurante lock-down e di discutere delle fu-ture attività del Gruppo.

Felici di aver tutte e tutti potuto oltrepas-

sare il complicato momento dell’emer-genza coronavirus senza grossi problemi, ilcomitato ha rivolto un pensiero alle nume-rose persone purtroppo contagiate dalCovid-19, che ne subiscono tuttora le con-seguenze.

In considerazione della situazione di incer-tezza dovuta alla possibile seconda ondatadi pandemia e dell’età sensibile delle/deipartecipanti alle nostre attività, il comitato

ha deciso di mantenere un’attitudine pru-dente e preferisce rimandare a data da de-finire la gita e l’assemblea previste perquest’anno. Il comitato intende riunirsi inottobre per programmare i futuri appunta-menti e nel frattempo augura una piace-vole estate: cogliamo l’occasione persalutarvi con una magnifica immaginedella meta della nostra prossima gita, rin-viata al 2021.

Il Consiglio federale ha deciso che il 27 set-tembre 2020 saranno messi in votazione iseguenti oggetti federali:

iniziativa popolare federale del 31 agosto 2018 «Per un’immigrazione moderata (Iniziativa per la limitazione)»;

modifica del 27 settembre 2019 dellalegge federale sull’imposta federale diretta(LIFD) (Trattamento fiscale delle spese perla cura dei figli da parte di terzi).

No ad un autogoal clamorosoLa situazione delle lavoratrici e dei lavora-tori in Svizzera è molto tesa. In questo con-testo l’iniziativa per un’immigrazionemoderata dell’UDC non farebbe che nuo-cere al mondo del lavoro e metterebbe inpericolo le misure di protezione dei salari,che complessivamente hanno avuto effettipositivi. Lo ha sottolineato lo scorso 22 giu-gno il presidente dell’Unione sindacale sviz-zera Pierre-Yves Maillard, che ha ricordatocome il partenariato sociale e la collabora-zione con il Consiglio federale nella recente

crisi della pandemia hanno portato risultaticoncreti apprezzabili nel nostro Paese: inparticolare sono state introdotte in modoefficace le indennità per le lavoratrici e i la-voratori colpiti dal lockdown. I problemi con-creti vanno affrontati e risolti rapidamentee concretamente secondo Maillard: le fughein avanti illusorie come quella proposta dal-l’iniziativa UDC sono dannose per il mondodel lavoro.Oggi in Svizzera vige il principio che si deveapplicare un salario svizzero per remunerareil lavoro effettuato in Svizzera: compito deisindacati è di battersi per applicare ovunquee sempre questo principio, che è importan-tissimo anche vista la pressione enorme sca-tenatasi sul mondo del lavoro a partire dallacrisi del coronavirus. L’iniziativa UDC condur-rebbe a cancellare questo principio e cree-rebbe tanta insicurezza aggiuntiva. LaSvizzera invece di uscire dalla crisi economicadel coronavirus finirebbe per affondare in unacrisi economica ancora maggiore, che met-terebbe sotto pressione ancora maggiore isalari e le condizioni di lavoro, eliminando lemisure di accompagnamento che permet-

tono di combattere il dumping salariale. Ri-cordiamo che ogni anno in Svizzera vengonocontrollati 170'000 salari per stabilire se rispet-tano i minimi salariali obbligatori e i contratticollettivi di lavoro: e se non li rispettano, ven-gono aumentati. Per questo l’Unione sinda-cale svizzera invita calorosamente a votareno all’iniziativa per un’immigrazione mode-rata e nel contempo rivendica il rafforza-mento degli strumenti per combattere ildumping salariale e lo sfruttamento nelmondo del lavoro.

No ai regali fiscaliIl Sindacato ha partecipato con successoalla riuscita del referendum contro la mo-difica dell’imposta federale diretta, cheintroduce privilegi fiscali per le famigliericche: basta con i regali fiscali amman-tati di politica famigliare. Queste fascesociali non ne hanno bisogno. Invece difare regali fiscali inutili, bisogna pensarealle famiglie del ceto medio-basso, raf-forzando gli assegni figli e le riduzioni deipremi cassa malati. Votiamo quindi noalla modifica di legge.

di Lorena Gianolli,sindacalista VPOD Ticino

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UNO SGUARDO FUORI DAL CONFINAMENTO

PENSIONATI

La situazione particolare dalla quale siamopassati, dove la maggior parte di noi ha vis-suto confinata tra le mura domestiche perlungo tempo, ci ha spinti a reinventarci e atrovare nuovi modi per mantenere i contatticon le persone amate. In questo contesto,Sonia Rossi, con il marito Amedeo Senesi ela loro figlia Giulia, hanno sviluppato “TheGlance Out – Uno Sguardo Fuori”: si trattadi un progetto che raccoglie 400 fotografiee 60 video provenienti da 46 Nazioni con-fluiti in un video di 20 minuti, che offre ungiro del mondo attraverso lo sguardo dimolte/molti per un futuro più consapevolee responsabile insieme.

Come vi è venuta l’idea di realizzare que-sto filmato straordinario?Quando ho saputo che saremmo stati con-finati in casa per un lungo periodo, ho vo-luto trovare una nuova occupazione perAmedeo (Sonia ride). Questo progetto ènato con l’idea di attingere alle nostre pas-sioni quali il cinema, la fotografia e la mu-sica. All’inizio voleva essere un progettofamigliare per poter comunicare con i nostricari, per condividere qualcosa in quel mo-mento particolare. Abbiamo scritto ad ami-che e amici di tutto il mondo, chiedendoloro di inviarci una fotografia o un video diuna loro finestra e di quanto vedevano,questo per mostrarci come hanno vissutola «loro» pandemia. Non volevamo realiz-zare un progetto su un confinamento de-pressivo, ma invece offrire una pluralità disguardi sulla realtà: città, paesi, vigneti,spiagge, neve, …

Come avete fatto a raccogliere così tanteimmagini?Abbiamo contattato amiche ed amici,prima di tutto per chiedere loro come sta-vano e come trascorrevano questo periodo.Abbiamo poi chiesto loro di partecipare al

progetto, dicendo di parlarne anche con iloro cari. Non sapevamo quanta genteavrebbe voluto partecipare, ma l’idea è pia-ciuta e abbiamo ricevuto immagini da tuttoil mondo, persino dalla Nuova Zelanda! Ab-biamo poi contattato telefonicamentequasi tutte le persone che hanno parteci-pato al progetto e siamo stati felici di sen-tire che questa forma di ospitalità e dicondivisione offriva quasi un senso di ap-partenenza ad una comunità. La raccoltadelle immagini è durata dal 25 marzo al 30di aprile e alla fine, visto il gran numero dimateriale ricevuto, abbiamo inserito unasola immagine per partecipante.

Chi si è occupato del montaggio delleimmagini?Abbiamo lavorato con la grafica Giada Fri-gerio. Il progetto le è piaciuto molto e l’hasvolto tutto in modo volontario durante ilsuo tempo libero. Ha eseguito un lavorodavvero notevole e ha dato prova di averemoltissima pazienza, perché non è statosempre semplice intendersi per telefono eogni tanto mancava qualche immagine

(Amedeo ride). Abbiamo fatto molte proveper arrivare a un filmato fluido, cercando diunire la parte emozionale ed estetica dellediverse testimonianze. Il filmato è statoprodotto in modo indipendente e abbiamoricevuto solo la sponsorizzazione volontariadi un privato.

Quale concetto volevate trasmettere at-traverso questo video?Le immagini mostrano realtà molto di-verse, ogni partecipante ha potuto sce-gliere cosa mostrarci dalla sua finestrae come, in base alla sua sensibilità. Neè nato un progetto intergenerazionale etrasversale, con il quale volevamo offrireun attimo di conforto in una situazionedifficile, una boccata d’aria, perché dallafinestra entrano la luce e la bellezza delmondo. È sorprendente quello che ènato alla fine, il tutto basato sulla fidu-cia delle persone. Soprattutto per que-sto motivo il video non è disponibileonline, ma chi è interessato a visionarlopuò certamente contattarci scrivendo a:[email protected]

Intervista a Sonia Rossi e Amedeo Senesi a cura di Lorena Gianolli

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Fermiamo la UEM dello Stato dellaMalesia!UEM Berhad (società dello Stato ma-lese) sta facendo una campagna fe-roce contro gli addetti alle pulizie e idirigenti sindacali. Da inizio anno visono stati cambi d’orario, di turni epersino trasferimenti decisi senzaconsenso dei lavoratori. Oltre alle in-timidazioni da parte dei supervisori,le forniture di mascherine e guantiper la protezione del personale sonoinadeguate.

I lavoratori peruviani devono esserereintegratiDopo il lock-down, Falabella, una mul-tinazionale d’arredamento cilena at-tiva in Perù, ha riaperto senzadispositivi di protezione Covid-19. 22 di-pendenti hanno rifiutato di riprendereil lavoro senza le necessarie precau-zioni. L’azienda ha predisposto alloramisure più idonee, ma ha licenziato i22 dipendenti. UNI Commerce chiedel’immediato reintegro dei 22 lavoratori.

LOTTE SINDACALI Seguite le campagne sindacali su Labourstart.org e Industriall-union.org

Bielorussia: sostegno a Mikalaj ValadzkoL’attivista sindacale Mikalaj Valadzko èstato sospeso dal lavoro in un cantiere ditrivellazione di pozzi della società tedescaRedpath Deilman in Bielorussia, dopo avercreato un sindacato locale. È dal mese dimaggio del 2019 che i lavoratori chiedonoall’ispettorato del lavoro di certificare la si-curezza dell’attività. La società ha rispostocon ritorsioni e non ha rinnovato il con-tratto di lavoro dell’attivista, che è unospecialista altamente qualificato.

La conferenza di conciliazione dell’As-semblea federale non è riuscita ad ac-cordarsi su un controprogetto cheavrebbe permesso agli iniziativisti diritirare l’ Iniziativa popolare per mul-tinazionali responsabili. Dopo oltrequattro anni dalla presentazione del-l’iniziativa, gli elettori decideranno sele multinazionali svizzere devono ri-manere impunite anche quando le im-prese che loro stesse controllanocommettono palesi violazioni dei di-ritti umani. In queste ultime setti-mane la pressione si è fatta molto piùforte e le lobby delle multinazionali

giocano la carta della responsabilitàmoderata delle imprese basata suiprincipi dell’ONU. Dall’adozione dei«Principi guida di Ruggie» sono giàpassati nove anni (!) e da allora visono stati dei cambiamenti a livellointernazionale in merito al dovere didiligenza delle imprese in materia didiritti umani. Da tempo le richiestedell’iniziativa svizzera sono state ac-

cettate da una media imprenditoriaeuropea con le idee chiare. Questonon impedisce al gruppo di pressioneche rappresenta le grandi imprese ealle sue costose agenzie di pubblicherelazioni di rappresentare, conun’abile falsa compiacenza, le preoc-cupazioni dell’Iniziativa per multina-zionali responsabili come un’azionesvizzera isolata e dannosa.

AL LIMITE DELLA DISINFORMAZIONE

di Daniel Hitzig, Alliance SudTraduzione: Sonia Stephan

SOLIDARIETÀ

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17SOLIDARIETÀ

RISTORANTE CASA DEL POPOLO, ACCOGLIENTE E SICURO!

COLONIE DEI SINDACATI E AMAC

Come ben sapete da parte nostraabbiamo sempre guardato all’estatecon ottimismo e nella speranza dipotere svolgere i nostri turni di co-lonia a Rodi. Dopo aver ricevuto le direttive daparte delle autorità ci siamo messial lavoro per garantire una solu-zione che garantisse prima di tuttola sicurezza degli ospiti e del per-sonale.

Per fare fronte comune alle difficoltà,Colonie dei Sindacati e AMAC hannounito le forze per poter mantenere,nonostante tutto, un’offerta di colo-nia residenziale, un’impresa non sem-plice per via delle particolarità di

quest’anno, segnato da incertezze erestrizioni sanitarie. L’idea di poterdare sostegno alle famiglie e soprat-tutto a bambine/i e ragazze/i ha gui-dato le nostre scelte fino ad arrivarealla proposta di offrire due turni, unoper bambine e bambini da 5 a 11 annie un turno per adolescenti da 12 a 14anni. Per ovvie ragioni l’offerta ha do-vuto essere ridimensionata e anche ilnumero di partecipanti per turno que-st’anno è stato ridotto a soli trentaposti, esauriti nel giro di poche setti-mane, confermandoci la necessità el’importanza del servizio.

La pandemia ha creato difficoltà atutti i livelli, sia all’economia che alle

famiglie e i nostri enti non possonoignorare questa situazione. Le colonieresidenziali, nate in passato come va-canze “di cura” per le famiglie menoabbienti, si sono evolute per permet-tere ai bambini e ai ragazzi delleesperienze educative e sociali fonda-mentali per il loro sviluppo. Ancheoggi dobbiamo sottolineare questavalenza educativa e sociale delle co-lonie residenziali e, da parte nostra,ci stiamo impegnando con tutti imezzi possibili per offrire ai giovanila possibilità di frequentarle.

Per maggiori informazioni: www.coloniedeisindacati.ch

Il Ristorante la Casa del popolo di Bel-linzona, gestito dall’impresa socialeSOSTARE, ha saputo reinventarsi, ap-plicando le disposizioni per poterviuna piacevole permanenza in tutta si-curezza. Ora la Casa del Popolo pro-pone una fresca rassegna di insalate,come pure piatti sfiziosi e leggeri al-l’insegna dell’estate. Il Ristorante con-tinua a proporre il servizio take away:potete ordinare comodamente le pro-prie pietanze favorite, passare a riti-rarle e gustarle a casa in tuttatranquillità. Date quindi un'occhiata airicchi menù su www.casadelpopolo.ch.

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18 SOLIDARIETÀ

Questo appello, “DEMOCRATIZINGWORK”, è stato sottoscritto tra glialtri, da Thomas Piketty, Axel Hon-neth, Saskia Sassen, Nadia Urbinati,James Galbraith e da tremila altri stu-diosi di oltre 600 atenei di tutto ilmondo. La lista completa è disponi-bile su https://democratizingwork.org. È uscito il 16 maggio in simultanea in25 lingue su “La Vanguardia”, “DieZeit”, “Le Temps”, “il manifesto” ealtre 37 testate. La versione italiana èstata approntata da Serena Olsaretti,Riccardo Spotorno e Laura Cementeri.

Chi lavora è molto di più che unasemplice risorsa. Questa è una dellelezioni principali che dobbiamo impa-rare dalla crisi in corso. Curare i ma-lati; fare consegne di cibo, medicinee altri beni essenziali; smaltire i ri-fiuti; riempire gli scaffali e far funzio-nare le casse dei supermercati: lepersone che hanno reso possibilecontinuare con la vita durante la pan-demia di COVID-19 sono la prova vi-vente che il lavoro non può essereridotto a una mera merce. La salutedelle persone e la cura di chi è piùvulnerabile non possono essere go-vernati unicamente dalle leggi di mer-cato. Se affidiamo questi compitiesclusivamente al mercato, corriamoil rischio di esacerbare le disegua-glianze e di mettere a repentaglio levite delle persone più svantaggiate.Come evitare che succeda questo?Implicando chi lavora nelle decisionirelative alle loro vite e al loro futuronel luogo di lavoro. Democratizzandole imprese. De-mercificando il lavoro.Garantendo a tutti un impiego utile.Dinanzi al rischio spaventoso dellapandemia e del collasso ambientale,optare per questi cambiamenti stra-tegici ci permetterebbe non solo diassicurare la dignità di tutti i cittadini

ma anche di riunire le forze collettivenecessarie per poter preservare lavita sul nostro pianeta.

DemocratizzazioneOgni mattina, donne e uomini si sve-gliano e vanno a lavorare per chi tra dinoi può restare in casa in quarantena.La dignità del loro lavoro non ha biso-gno di altra spiegazione se non quellacontenuta nel termine di “lavoratore es-senziali”. Questo termine mette allaluce un fatto importante che il capitali-smo ha sempre cercato di rendere invi-sibile, spingendoci a pensare allepersone come “risorse umane”. Gli es-seri umani non sono una risorsa tra lealtre. Senza persone che vogliano inve-stire il proprio lavoro non ci sarebberoproduzione né servizi. Ogni mattina, si svegliano anche donnee uomini che, confinati in casa, si dannoda fare per le imprese e ditte per lequali lavorano a distanza. Sono la dimo-strazione che si sbaglia chi crede chesenza supervisione non ci si possa fi-dare che i lavoratori si impegnino, chequesti richiedano sorveglianza e disci-plina esterna continua. Sono la dimo-strazione, giorno e notte, che i lavoratorinon sono solo una delle tante parti ingioco all’interno delle aziende: al con-trario, sono loro la chiave per il successodei datori di lavoro. Sono il nucleo costi-tuente delle aziende; nonostante ciò,sono esclusi dalla partecipazione nellagestione dei luoghi di lavoro – un diritto,quest’ultimo, monopolizzato dagli inve-stitori di capitale.Se ci chiediamo come le aziende e la so-cietà intera possono riconoscere il con-tributo dei lavoratori in tempo di crisi,la risposta è: democrazia. Certamentebisogna ridurre le enormi disegua-glianze salariali e assicurare che au-mentino i redditi più bassi; ma questonon basta. Come, dopo le due Guerre

Mondiali, si è riconosciuto il contributoinnegabile delle donne alla societàdando loro il diritto al voto, così oggi ap-pare ingiustificato negare l’emancipa-zione di chi investe il suo lavoro e ilriconoscimento dei suoi diritti di citta-dinanza all’interno delle imprese.In Europa, la rappresentanza dei lavora-tori sul luogo di lavoro esiste già a partiredalla fine della Seconda Guerra Mondiale,attraverso i Consigli di Lavoro. Ma questiorgani rappresentativi, nel migliore deicasi, hanno scarsa voce in capitolo nellagestione delle imprese, dove sono sem-pre subordinati alle decisioni dei direttoriesecutivi scelti dagli azionisti. QuestiConsigli non sono stati in grado di frenareo rallentare la spinta verso l’accumula-zione del capitale, con effetti disastrosiper l’ambiente. Questi organi dovrebberoavere diritti simili ai Consigli di Ammini-strazione e i dirigenti aziendali dovreb-bero avere l’obbligo di ottenere sempreun doppio consenso: sia da parte degli or-gani che rappresentano i lavoratori cheda quelli che rappresentano gli azionisti.In Germania, Olanda e nei paesi scandi-navi, vari tipi di co-gestione (Mitbestim-mung) si sono stabiliti progressivamentedopo la Seconda Guerra Mondiale ehanno rappresentato un passo crucialema insufficiente verso la creazione di unavera e propria cittadinanza all’interno del-l’impresa. Perfino negli Stati Uniti, dovele organizzazioni di lavoratori e sindacalisono state pesantemente indebolite, sialzano voci a favore del riconoscimentodel diritto degli investitori di lavoro dieleggere rappresentanti con una maggio-ranza qualificata all’interno dei consiglidi amministrazione. Questioni come lascelta di un amministratore delegato, lestrategie principali e la distribuzione deiprofitti sono troppo importanti per esserelasciate interamente nelle mani degliazionisti. Chi investe il proprio lavoro –ov-vero, la propria mente e il proprio corpo,

LAVORO: DEMOCRATIZZAZIONE, DE-MERCIFICAZIONE,RISANAMENTO AMBIENTALE

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19SOLIDARIETÀ

la propria salute o anche la propria vita–deve godere del diritto collettivo di ap-poggiare o respingere queste decisioni.

De-mercificazioneQuesta crisi ci insegna anche che è sba-gliato trattare il lavoro come meramerce e lasciare le scelte che incidonopiù profondamente sulle nostre comu-nità in mano interamente ai meccani-smi di mercato. Da tempo le politiche dilavoro e di approvvigionamento nelcampo sanitario sono state guidatedalla semplice analisi costi/benefici. Lacrisi della pandemia ci rivela come que-sto criterio ci abbia spinto a fare errori.Alcuni bisogni fondamentali e collettividevono essere sottratti al criterio del-l’analisi costi/benefici, come ci ricor-dano il numero crescente di morti diCOVID in tutto il mondo. Chi sostiene ilcontrario ci mette in pericolo. Quandosono in gioco la salute e la nostra vitasul pianeta, ragionare in termini di costie benefici è indifendibile.La de-mercificazione del lavoro significaproteggere alcuni settori dalla legge delcosiddetto “libero mercato”; significainoltre assicurare che tutti abbiano ac-cesso al lavoro e alla dignità che confe-risce. Una possibile maniera perrealizzare questo obiettivo è la crea-zione di una Garanzia di Impiego. L’arti-colo 23 della Dichiarazione Universaledei Diritti Umani afferma che ogni per-sona ha diritto al lavoro. Una Garanziadi Impiego non solo offrirebbe a ognicittadino la possibilità di lavorare e vi-vere con dignità, ma rinforzerebbeanche la nostra capacità collettiva di farfronte alle tante sfide sociali e ambien-tali che ci troviamo davanti. Una Garan-zia di Impiego permetterebbe ai governi,in collaborazione con le comunità locali,di creare lavoro degno e al contempo dicontribuire agli sforzi per evitare il col-lasso ambientale. Davanti alla crescita

della disoccupazione in tutto il mondo,i programmi per garantire l’impiegoposso giocare un ruolo fondamentaleper assicurare la stabilità sociale, eco-nomica e ambientale delle nostre so-cietà democratiche. Un tale programmadeve essere adottato dall’Unione Euro-pea come parte del suo Green Deal: alfine di assicurarlo, bisogna ridefinire lamissione della Banca Centrale Europea,in modo che quest’ultima possa finan-ziarlo. Questo programma offrirebbeuna soluzione anti-ciclica alla disoccu-pazione massiccia che sta per colpirci esarà d’importanza fondamentale per laprosperità europea.

Risanamento ambientaleLa nostra reazione alla crisi attuale nondeve essere ingenua, come lo fu quellaalla crisi economica del 2008. Allora siadottò un piano di salvataggio senza con-dizioni, che incrementò il debito pubblicosenza pretendere nulla in cambio daparte del settore privato. Se i nostri go-verni si impegnano per salvare le impresenella crisi attuale, anche queste ultimedevono fare la loro parte, accettando al-cune condizioni fondamentali della de-mocrazia. I nostri governi, in nome dellesocietà democratiche dai quali vengonoscelti e alle quali devono rispondere, e innome dell’obbligo che tutti abbiamo diassicurare l’abitabilità del nostro pianeta,devono appoggiare le imprese, a condi-zione che queste adottino delle nuovepratiche, attendendosi a requisiti am-bientali esigenti e introducendo struttureinterne di governo democratico. Impresegovernate democraticamente – all’in-terno delle quali avrà uguale peso, nelledecisioni strategiche, la voce di chi inve-ste il suo lavoro e di chi investe capitale- saranno capaci di guidare la transizionedalla distruzione al risanamento e rige-nerazione ambientali. Abbiamo avuto fintroppo tempo per costatare cosa succede,

nel sistema corrente, quando il lavoro, ilpianeta e i guadagni si scontrano: il la-voro e il pianeta ne escono perdenti. Sap-piamo, grazie alle ricerche delDipartimento di Ingegneria dell’Univer-sità di Cambridge (Cullen, Allwood, andBorgstein, Envir. Sci. & Tech. 2011 45, 1711–1718), che “cambiamenti di progettazionerealizzabili” possono ridurre il consumoglobale di energia del 73%. Ma questicambiamenti richiedono l’impiego dimolta forza lavoro e per metterli in attosono necessarie scelte che nell’imme-diato risultano costose. Finché le impresesaranno gestite con l’obiettivo di massi-mizzare il profitto in un mondo in cuil’energia è a basso costo, perché mai ver-rebbero adottati questi cambiamenti?Nonostante le sfide che questa transi-zione comporta, imprese sociali eaziende cooperative, guidate da obiet-tivi che tengono in conto tanto conside-razioni finanziarie quanto sociali eambientali e che danno spazio alla de-mocrazia interna, hanno già dimostratoil loro potenziale come agenti dei cam-biamenti desiderati.Non illudiamoci: gli investitori di capi-tale, potendo scegliere, non si cure-ranno della dignità degli investitori dilavoro e non si faranno carico di com-battere la catastrofe ambientale. È pos-sibile scegliere un’altra strada.Democratizziamo le imprese; de-merci-fichiamo il lavoro; smettiamo di trattarele persone come risorse in modo da po-tere impegnarci insieme per sostenerela vita sul nostro pianeta. (16/05/2020)

Contributo di oltre 3000 studiosi da oltre 600atenei di tutto il mondo. La lista completa èdisponibile su https://democratizingwork.org/

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CENTRI DI VACANZA DELL’UNIONE SINDACALE SVIZZERA

I membri del Sindacato VPOD possono be-neficiare di una riduzione per i centri di va-canza elencati di seguito. L’ammontaredella riduzione è variabile. Per maggiori in-formazioni (disponibilità, prezzi, riduzioni,…). Vi preghiamo di rivolgervi direttamentealle strutture utilizzando i recapiti indicati,non dimenticate la vostra tessera VPOD!

Maison Lindenbühl, 9043 Trogentel. /fax. 071/344 13 [email protected],www.lindenbuehltrogen.ch

A due chilometri dal paese di Trogen, si-tuato in una zona tranquilla e soleggiata.Disponibilità di camere semplici e confor-tevoli da 1 a 4 persone. La casa può ospitarefino a 50 persone. Doccia e servizi in co-mune su ogni piano. Giardino, parco giochi,ping-pong, grill e tavoli da pic-nic.

Hôtel de France***Rue Centrale 25, 1450 Ste-Croixtel. 024 454 38 21, fax. 024 454 38 [email protected]

Nel cuore del Giura vodese, Sainte-Croix offre inestate e inverno un clima gradevole e un pano-rama meraviglioso. 28 camere con bagno/doc-cia, radio, TV e telefono. Sale conferenzatecnologicamente ben equipaggiate e collega-mento Wireless disponibile in tutto l’albergo.

La Randulina, 7556 Ramosch081 860 12 00 / [email protected]

La pensione si trova ai bordi di un piccolopaese di montagna, lontano da inquina-mento acustico e turismo di massa. La so-leggiata terrazza offre una vistapanoramica sulla valle dell’Inn e il Piz S-chalambert completa la splendida cornice.

Hotel “I Grappoli” ***, 6997 Sessatel. 091/608 11 87, fax. 091/608 26 [email protected], www.grappoli.ch

Hotel situato in un luogo tranquillo e soleg-giato dal paesaggio incantevole. 33 camerecon bagno e doccia propri. Ristorante(esterno d’estate), snack-bar, sale per ceri-monie o riunioni, parco giochi, piscina.L’hotel può ospitare persone disabili.

Hotel Stutz, 3925 Grächen027 956 36 57 / [email protected]

Questo piccolo chalet di conduzione fami-gliare è ideale per escursioni (guida sulposto) in Vallese o per soggiorni sugli sci.L’albergo di montagna si trova sulla soleg-giata terrazza di Grächen (a 1'600 metri dialtitudine) e sovrasta la valle della Matter.

Appartamenti di vacanza Grindelwald,Cooperativa delle case di vacanza e di sci FSG

CP 6102, 3001 Berna, tel. 031/911 46 88, e-mail: [email protected], www.fsg-ferien.ch

Chalet situati nelle vicinanze del paese diGrindelwald. 8 appartamenti di vacanza di 1, 2o 3 camere con 2-6 letti. Tutti gli appartamentidispongono di doccia, cucina, terrazza rivoltaa sud, telefono e TV, lavanderia e posteggio.

Appartamenti di vacanza Samedan, Cooperativa delle case di vacanza e di sci FSG

CP 6102, 3001 Berna, tel. 031/911 46 88, e-mail: [email protected], www.fsg-ferien.chAppartamenti confortevoli e rinnovati, inparte in duplex, da 2 a 6 persone. 20 appar-tamenti con cucina, doccia e servizi. Parcogiochi, ping-pong e calcetto.

Appartamenti di vacanza Bettmeralp, Cooperativa delle case di vacanza e di sci FSG

CP 6102, 3001 Berna, tel. 031/911 46 88, e-mail:[email protected], www.fsg-ferien.chBettmeralp si trova a 1'950 metri di altezza,al riparo dallo stress e dal traffico (accessovietato alle automobili). 3 appartamenti con4 camere di 6 letti, salone e sala da pranzospaziosi, doccia e servizi separati. Cucina conlavastoviglie. TV, radio e accesso Internet.

Casa polivalente, RodiColonie dei Sindacati / tel. 091 826 35 [email protected]://coloniedeisindacati.ch

Casa di vacanza in Leventina, per colonie,scuole, gruppi e corsi sindacali. Aperta tuttol’anno. Numerose camere con 8 letti e al-cune camere per 2 persone, cucina, salaconferenze (100 persone).

Casa di vacanza, SoldunoTel. 078 709 20 08, email: [email protected]

Magnifica casa di vacanze in zona centoval-lina. 3 camere con 5 posti letto (di cui 1 di-vano letto), soggiorno e cucina al primopiano e terrazza, doccia e lavanderia apiano terreno. Terrazza coperta. Posteggipubblici a 5 minuti. Comodo accesso con iltreno regionale Centovallina Fart, fermataSan Martino.Fr. 650 settimanaAlberghi

Appartamentie case di vacanza

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Casa Egner, Salita San Biagio 12-14, 6600Locarno-Muraltotel. 044 493 12 13,[email protected], www.freidenken.ch

In pieno sud con una vista panoramica sullago Maggiore. 5 appartamenti di vacanza concamere semplici e a 3 locali, soggiorno convista, ampia cucina e grill in comune, giardinocurato con gran varietà di piante. Luogo idealeper rilassarsi, leggere, passare momenti incompagnia o come punto di partenza per nu-merose escursioni. 10% di riduzione per imembri VPOD sulle tariffe di affitto (possibileunicamente per la settimana intera).

Appartamenti di vacanza “I Grappoli”,6997 Sessa

tel. 091/608 11 87, fax. 091/608 26 41,[email protected], www.grappoli.ch

Zona tranquilla e soleggiata. 20 apparta-menti di vacanza con 3 camere e 6 letti, ter-razza coperta, cucina, doccia e servizi. Parcogiochi, piscina e piscina più piccola per imeno esperti, trampolino e giochi per bam-bini e adolescenti.

Chalet La Varlope, Secrétariat SIB, Grande-Place, 1800 Vevey. Prenotazioni e ulterioriinformazioni presso Sig.ra Corinne Favre tel.021/946 16 19

Nelle vicinanze di Blonay in una zona dalpaesaggio rilassante e incontaminato. 6 ca-mere con letto doppio (160x190) per 1-2 per-sone, doccia in comune sul piano. 2appartamenti con 3 camere per 5-6 persone,servizi e doccia. Sala per gruppi con caminoe cucina. Adatto anche ai disabili. (per in-formazioni e riservazioni chiedere allaSig.ra Corinne Favre)

Chalet de l’Entralde Montbarry Le Pâquier,Martine et Raymond Remy, Rue de la Berra65, 1630 Bulle, tel. 026/912 56 91

Chalet situato in una zona tranquilla e ro-mantica, con un magnifico panorama sullePrealpi friborghesi, nel cuore della Gruyèrevicino a Le Pâquier. Alloggio con dormitori.

Casa Velden, Gewerkschaft Metall – Textil(GMT), Urlaubsverein, Plösslgasse 15, A-1040Vienne, tel. 0043/1 501 46 221, fax. 0043/[email protected], www.metaller.at

Complesso di vacanza sulle rive del lago diWörth, con 53 appartamenti con tutti i com-fort e infrastrutture sportive. Appartamentida 1 a 3 locali con doccia, cucina, servizi eterrazza con un magnifico panorama. Parcogiochi, ping-pong, tennis (con illuminazione),sala TV. Aperto da maggio a fine settembre.

Casa Krumpendorf, Gewerkschaft Metall –Textil (GMT), Urlaubsverein, Plösslgsse 15, A-1040 Vienna, tel. 0043/1 501 46 221, fax.0043/153 444-103211,e-mail: [email protected], www.metaller.at

La Casa Krumpendorf si trova in prossimitàdel lago di Wörth ed è composta da un edi-ficio principale e due case di vacanza, perun totale di 37 appartamenti da 1, 2 e 2 ½locali. Un appartamento dispone di appa-recchiature adatte ai disabili. Tutti gli ap-partamenti hanno cucina, doccia e servizi,terrazza o balcone. L’hotel offre anche unaspiaggia privata (che dista pochi minuti apiedi) con due scalette che danno accessoal lago, un ampio prato e la possibilità diavere il buffet. Sono a disposizione anchesauna, ping-pong e biliardo.

Hotel Hofgastein***, Gewerkschaft Metall– Textil (GMT), Urlaubsverein, Plösslgasse 15,A-1040 Vienna, tel. 0043/1 501 46 221, fax.0043/153 444-103211,[email protected], www.metaller.at

L’albergo si trova in una posizione centralema tranquilla, al margine della zona pedo-nale e di fronte al centro termale. 85 ca-mere con doccia, servizi, telefono, radio, TVe alcune con balcone. Letto supplementarea disposizione. 1 camera dispone delle ap-parecchiature adatte ai disabili. Caffetteriacon giardino d’inverno con una meravi-gliosa vista panoramica. Sauna e bagnoturco, sala giochi.

Hotel Bern****Zeughausgasse 9, 3011 Berne

tel. 031/329 22 22, fax. 031/329 22 99, e-mail:[email protected], www.hotelbern.ch

Albergo moderno ed elegante nel cuoredella città. 100 camere belle e confortevolicon bagno/doccia, servizi, radio, TV, minibar,cassaforte. L’hotel si trova a pochi minuti apiedi dalla stazione centrale, dal Palazzo fe-derale e da numerosi monumenti. Centroper congressi e banchetti.

Hotel Continental***Zeughausgasse 27, 3011 Berne

tel. 031/329 21 21, fax. 031/329 21 [email protected]

Albergo situato nel cuore della città. 40 ca-mere con doccia/bagno, servizi, TV, radio etelefono. Posizione centrale a pochi minutia piedi dalla stazione, dal Palazzo federalee da numerose attrazioni turistiche.

Hotel Freienhof****Freienhofgasse 9, 3600 Thun

tel. 033/227 50 50, fax. 033/227 50 65, e-mail:[email protected], www.freienhof.ch

Situato ai bordi della città vecchia e in posi-zione centrale e tranquilla, sulla penisoladell’Aar. 63 camere moderne con bagno/doc-cia, servizi, radio e TV. Terrazza sull’Aar egiardino. Numerosi ristoranti con cucina in-ternazionale e specialità di pesce. Camereper non fumatori. Infrastruttura adeguataper seminari, conferenze e banchetti.

Estero Case del popolo

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DATA E LUOGO DELLA PROSSIMAASSEMBLEA VPOD TICINO

VPOD: l’amicosi vede

nel bisogno

I membri del Sindacato VPOD possono beneficiare di una riduzione per i centridi vacanza elencati sul sito: vpod-ticino.ch/partecipare/servizi/centri-di-vacanza-dellunione-sindacale-svizzera/L’ammontare della riduzione è variabile. Per maggiori informazioni (disponibi-lità, prezzi, riduzioni, …) vi preghiamo di rivolgervi direttamente alle struttureutilizzando i recapiti indicati, non dimenticate la vostra tessera VPOD!

Piscina

Prenotate il vostro tavolo091 608 11 87

Ristorante

rela x

di

vertimento &

Speciale membri VPOD-10% sulla ristorazione

Hotel Ristorante iGrappoli6997 Sessa

www.grappoli.ch

Tutte le info su

Comitato docenti25 agosto, ore 20.00Grotto del Ceneri

Comitato cantonale USS Ticino 3 settembre, ore 08.00Ristorante Casa del Popolo, Bellinzona

Comitato di regione VPOD Ticino16 settembre, ore 20.00Ristorante Casa del Popolo, Bellinzona

La prossima assemblea VPOD Ticino si terrà il 25 settembreal Mercato coperto di Giubiascocon inizio alle ore 16.30.

L’ordine del giorno e i materialisono quelli pubblicati sui Diritti dellavoro 2/2020.

APPUNTAMENTI SINDACALICATTIVI PENSIERIGLI OSPEDALI, W LA POSTA!

W

Si parla tanto del buon lavorodel personale sociosanitarionell’emergenza coronavirus.Per ora tuttavia l’unico enteche ha dato al personale at-tivo in prima linea un bonus(500 fr) è la Posta svizzera,che ha pure agito tempesti-vamente per mettere in sicu-rezza le/i dipendenti… Quasiquasi proponiamo di cederela gestione del settore socio-sanitario al gigante giallo!

APERTURE ESTIVE UFFICI VPOD TICINOVPOD Lugano30 giugno - 21 agosto: apertura nei giorni feriali, ore 8-12; pomeriggio solo su appuntamento.Dal 24 agosto: orari indicati a pag. 24.

VPOD Bellinzona30 giugno - 24 luglio: apertura ore 8-12; pomeriggiosolo su appuntamento.27 luglio - 14 agosto: chiuso.Dal 17 agosto: orari indicati a pag. 24.

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SERVIZI CGIL PER I FRONTALIERIISCRITTI AL SINDACATO VPOD

Como Camera del lavoro,per info generali su sedi e orari: 031239 311

Patronato INCA via Italia Libera 25lu-me-ve 8.30-14.30 ma-gio 9.00-12.30 / 16.00-18.30 sa 9.00-11.30Per info sulle altre sedi provinciali del patronato: 031 239 390

CAAFCGIL Centro servizi fiscali via Anzani 12b. lu-ve 8.30-12.30 / 14.00-18.00Per appuntamenti o per infosulle altre sedi del CAAF: 031 260 375

Varese Camera del lavoro per info generali su sedi e orari: 0332 276 111

Patronato INCA, via Nino Bixio 37lu-ve 9.00-12.00 / 15.00-18.00

CAAFCGIL Centro servizi fiscali, via Nino Bixio 37Per appuntamenti o per infosulle altre sedi del CAAF: 0332 810 478

Verbania IntraCamera del lavoro,per info generali su sedi e orari: 0323 516112Patronato Inca, via fratelli Cervi 11Telefono 0323 402315

CAAFCGIL, via fratelli Cervi 11Telefono 0323 40 77 81

La lista completa delle sedi di permanenzae coordinamento frontalieri e patronatoINCA CGIL è consultabile sul sitowww.vpod-ticino.ch/frontalieri

IMPRESSUM

Redazione: Segretariato VPOD TicinoVia S. Gottardo 30, CP 748, 6903 LuganoTel. 091 911 69 30 - Fax 091 911 69 [email protected]

Raoul Ghisletta (responsabile),Fausto Calabretta, Daniela Casalini-Tram-pert, Lorena Gianolli, Massimo Mantovani,Paola Orsega Testa, Stefano Testa.

Chiusura redazionale:10 giorni prima dell’uscitaFrequenza: mensileGrafica: Studio Warp, RobasaccoStampa: Tipo Aurora SA, Canobbio

Abbonamenti:Gratuito per i soci VPOD, Fr. 55.- per i non soci in SvizzeraFr. 70.- per i non soci all’estero

Il prossimo numero de «I diritti del lavoro» uscirà giovedì 17 settembre 2020

PROTEZIONE GIURIDICA PRIVATA MULTI – VPOD COOP ASSICURAZIONI – VPOD

A cosa serve la MULTI–VPOD?

In materia di circolazione stradale; in caso di controversie nell’ambitodella locazione, in caso di litigio con assicurazioni, uffici viaggio, denti-sti,... per prestazioni finanziarie per vittime di crimini e di violenze; perquestioni familiari e di diritto ereditario.

La protezione giuridica MULTI VPOD costa solo fr. 138.–annui e si può disdire ogni anno.

Richiedete la documentazione per la sottoscrizione al segretariato VPODtel. 091/911 69 30, [email protected]

Collettiva del Sindacato VPOD

Siamo al vostro fianco con tutto il nostro impegnoper garantirvi un’assistenza su misura!

Il Sindacato VPOD ha stipulato un accordo con il Gruppo Helsana Assicura-zioni SA nell’ambito dell’assicurazione malattia, di base e integrativa, a cuipossono aderire tutti i membri interessati e le loro famiglie.Infatti, senza controllo dello stato di salute, gli affiliati potranno aderireall’assicurazione di base obbligatoria LAmal, o se già assicurati con i marchiHelsana e Progrès, potranno godere dei vantaggi offerti dall’assicurazionecollettiva del Sindacato tramite un semplice trapasso assicurativo. È pos-sibile anche stipulare assicurazioni integrative personalizzate.

Helsana è l’assicuratore malattia e infortuni leader in Svizzera e circa 1,9mio di persone si affidano ad essa. Il gruppo è infatti da decenni un partnerassicurativo rinomato per la sua vasta gamma di prestazioni e condizioniinteressanti e questo consente agli assicurati di beneficiare di vantaggiosisconti nella maggior parte delle assicurazioni complementari.

Le vaste conoscenze specialistiche e l’esperienza centenaria di Helsanale consentono di offrirvi ciò che vi aspettate da un’assicurazione ma-lattia competente, ossia:- Assicurazione di base personalizzabile- Diverse modalità di assicurazione complementare- Ulteriori modelli di complementari ospedaliere- Prodotti all’avanguardia con ampie prestazioni- Sconti su contratti pluriennali per assicurazioni integrative- Sconti per le famiglie

Rimaniamo a vostra disposizione per maggiori informazioni o per fissareun colloquio di consulenza personale senza impegno.

Sindacato VPOD Lugano / CP 748 / Via S. Gottardo 30 / 6903 Lugano091 911 69 30 / [email protected]

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Cognome e Nome Sesso M F

Data di nascita Data d’adesione

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Datore di lavoro

Professione % lavoro Stipendio lordo annuo

Hai già un Sindacato, quale? Giornale in lingua: I T F

VPOD regala Fr. 100.— di premio (Fr. 50.– per i nuovi membri che sono ancorastudenti/apprendisti) a chi le ha consigliato di aderire al Sindacato, indichiil cognome, nome, indirizzo:

Luogo, data Firma

Sindacato VPOD TicinoSito VPOD Ticino: www.vpod-ticino.ch

Segretariato VPOD LuganoAperto tutti i giorni, orari: 8.00-12.00/13.30-17.30Tel. 091 911 69 30 - Fax 091 911 69 31E-mail: [email protected] 748, Via S. Gottardo 30, 6903 Lugano(4°piano, vicino stazione FFS,davanti Ufficio regionale di collocamento)

Ufficio VPOD BellinzonaAperto lunedì 8.15-12 / 13.30-17.15e martedì-venerdì 8.15-11.45Inoltre su appuntamento.Tel. 091 826 12 78 - Fax 091 825 26 14E-mail: [email protected] 1216, Piazza Collegiata/Salita S. Michele 2,6501 Bellinzona(2° piano, sopra orologeria Tettamanti)

Sede VPOD LocarnoSu appuntamento, tel. 091 751 00 47Piazzetta dei Riformati 1, 6600 Locarno

Sede VPOD BalernaSu appuntamento, tel. 091 646 00 69 Via L. Favre 10, 6828 Balerna sede Associazione Inquilini Mendrisiotto

Sede VPOD BiascaSu appuntamento, tel. 079 708 24 40Via Mongheria 1, 6710 Biasca

Cassa disoccupazione Syndicom – VPODBellinzonese e valli Sede centrale a Bellinzona Piazza G. Buffi 6A - CP 1270 - 6501 Bellinzona Tel. 091/826 48 83 - Fax 091/826 48 84

LU 09.00 - 11.30 MA, GIO, VE 09.00 - 11.30ME 14.00 - 16.30

Luganese e valliSportello presso VPOD di Lugano (vedi sopra)Tutti i giorni: 09.00-11.30 / 14.00-17.00

Locarnese e valliSportello presso VPOD di Locarno (vedi sopra)

MendrisiottoSportello presso VPOD di Balerna (vedi sopra)

Biasca e valliSolo recapito postale: CP 2455 - 6710 Biasca

Patronato italiano in Ticino(Associazione UPSS)Sede centrale:Piazza G. Buffi 8, BellinzonaLu-ma-gio 8.30-12.30/14-18; me-ve:8.30-12.30Mail: [email protected] 224 77 34

Per appuntamenti:Sede Unia Locarno: 091 735 35 80Lu-gio 14-18Sede Unia Manno: 091 611 17 22Lu-ma-me 14-17.30

Zentralsekretariat VPOD Postfach 8279, 8036 ZürichGAB 8036 Zürich

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La/il sottoscritta/o dichiara con la presente di aderire al Sindacato svizzero del perso-nale dei servizi pubblici e sociosanitari – VPOD Regione Ticino e s’impegna a rispettarnegli statuti, autorizza la trattenuta della quota sindacale dallo stipendio presso il datoredi lavoro, autorizza il rilascio dei suoi dati per stabilire la quota e autorizza la spedi-zione di newsletter.

Tagliando da rispedire a: VPOD, CP 748, 6903 Lugano

ADERIRE AL SINDACATOVPOD È SEMPLICE!

Le quote sono calcolate in base allostipendio annuo: le trovate sul sitowww.vpod-ticino.cho potete chiamare il numero091 911 69 30

100 FRANCHI PER CHI PROCURA UN NUOVO SOCIO!

Per ogni adesione al Sindacato VPOD verrà riconosciuto un premio speciale di 100franchi per il propagandista.

E a chi si iscrive al Sindacato VPOD un orologio rosso con spilla o una penna USB

Come funziona? Ogni membro che si iscriverà al sindacato riceverà in regalo unmagnifico orologio rosso con spilla oppure un’utilissima penna USB (a scelta).

Come ritirare il premio? Una volta compilata l’adesione al Sindacato VPOD potete ri-tirare l’orologio o la penna USB presso i segretariati sindacali di Lugano o Bellinzona.

Aderireal Sindacato è semplice!