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Il principale Terminal Operator del Porto di Ravenna La SAPIR, costituita nel 1957 con il compito di progettare, realizzare e sviluppare il porto, è oggi a Ravenna il più grande Terminal Operator. Il Gruppo SAPIR gestisce aree operative di m2 770.000 con 2.700 metri di banchine (fondali fino a 11,50 metri), ottimamente collegate alla rete ferroviaria ed attrezzate con 20 gru di portata da 40 a 140 tonnellate; per lo stoccaggio delle merci sono disponibili 76.000 m2 di magazzini, 28.000 di aree coperte e 320.000 di piazzali, nonché un parco serbatoi con una capacità complessiva di 85.000 m3. Il Gruppo possiede un vasto parco mezzi operativi per le movimentazioni di piazzale e magazzino e per il trasferimento delle merci. I terminal sono stati studiati per offrire la massima efficienza nella movi- mentazione e nello stoccaggio di fertilizzanti, inerti, ferrosi, impiantistica e pezzi speciali, liquidi, merce a temperatura controllata e container, anche reefer. Oltre alle società terminaliste, SAPIR, Terminal Container Ravenna e Terminal Nord, fanno parte del Gruppo anche Sapir Engineering, specializzata in servizi di ingegneria integrata, Under Water Anchors, che dispone di tecnologie innovative per la realizzazione di tiranti su- bacquei, che consentono di consolidare banchine esistenti e renderle idonee per maggiori fondali, Project Adriatica, attiva nei servizi IT, Al- liance Port Service, che si occupa di manutenzione e assistenza tecnica a mezzi operativi portuali e CSR, che svolge l’attività di riparazione e commercializzazione dei container. Dal 2001 tutte le società terminaliste sono certificate Qualità, ora in conformità alla norma UNI EN ISO 9001:2008. Nel 2004, prima fra tutti i terminal portuali italiani, SAPIR ottiene la certificazione di Sicurezza, aggiornata in base alla norma BS OHSAS 18001:2007; seguono nel 2008 e nel 2009 Terminal Nord e Terminal Container Ravenna. Questo risultato così importante ed impegnativo è il frutto dell’esperienza maturata negli anni, a partire dalla creazione di un Sistema Gestione Qualità; l’integrazione di questi due sistemi di gestione rappresenta una fonte di garanzia nei confronti dei Clienti e degli organismi preposti al controllo nonché un valido strumento per il miglioramento continuo del servizio e della salute e sicurezza sul luogo di lavoro. Il futuro, anche per il Porto di Ravenna RAVENNA - Via G. Antonio Zani, 1 Tel. 0544 289711 - Fax 0544 289901 grupposapir.it

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Il principale Terminal Operatordel Porto di RavennaLa SAPIR, costituita nel 1957 con il compito di progettare, realizzare e sviluppare il porto, è oggi a Ravenna il più grande Terminal Operator.Il Gruppo SAPIR gestisce aree operative di m2 770.000 con 2.700 metri di banchine (fondali fino a 11,50 metri), ottimamente collegate alla rete ferroviaria ed attrezzate con 20 gru di portata da 40 a 140 tonnellate; per lo stoccaggio delle merci sono disponibili 76.000 m2 di magazzini, 28.000 di aree coperte e 320.000 di piazzali, nonché un parco serbatoi con una capacità complessiva di 85.000 m3.Il Gruppo possiede un vasto parco mezzi operativi per le movimentazioni di piazzale e magazzino e per il trasferimento delle merci.I terminal sono stati studiati per offrire la massima efficienza nella movi-mentazione e nello stoccaggio di fertilizzanti, inerti, ferrosi, impiantistica e pezzi speciali, liquidi, merce a temperatura controllata e container, anche reefer.Oltre alle società terminaliste, SAPIR, Terminal Container Ravenna e Terminal Nord, fanno parte del Gruppo anche Sapir Engineering, specializzata in servizi di ingegneria integrata, Under Water Anchors, che dispone di tecnologie innovative per la realizzazione di tiranti su-bacquei, che consentono di consolidare banchine esistenti e renderle idonee per maggiori fondali, Project Adriatica, attiva nei servizi IT, Al-liance Port Service, che si occupa di manutenzione e assistenza tecnica a mezzi operativi portuali e CSR, che svolge l’attività di riparazione e commercializzazione dei container.Dal 2001 tutte le società terminaliste sono certificate Qualità, ora in conformità alla norma UNI EN ISO 9001:2008.Nel 2004, prima fra tutti i terminal portuali italiani, SAPIR ottiene la certificazione di Sicurezza, aggiornata in base alla norma BS OHSAS 18001:2007; seguono nel 2008 e nel 2009 Terminal Nord e Terminal Container Ravenna.Questo risultato così importante ed impegnativo è il frutto dell’esperienza maturata negli anni, a partire dalla creazione di un Sistema Gestione Qualità; l’integrazione di questi due sistemi di gestione rappresenta una fonte di garanzia nei confronti dei Clienti e degli organismi preposti al controllo nonché un valido strumento per il miglioramento continuo del servizio e della salute e sicurezza sul luogo di lavoro.

Il futuro, anche per il Porto di Ravenna

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PORTO | Crescono i container a Capodistria e Fiume, Ancona � ette anche nei passeggeri

Tra� ci 2015: Venezia in crescita, Ravenna e Trieste sono in lieve calo

FOTO FIORENTINI

Sabato arriva la dragaArriverà in porto sabato 10 ottobre la draga che dovrà scavare i fonda-li dell’avamporto, gettando a mare quanto tolto dall’inizio dello scalo bi-zantino. Nei giorni scorsi è scaduto il termine per fare ricorso e quindi i la-vori possono iniziare. Entro fi ne anno verranno tolti 200mila metri cubi di sabbia. L’appalto se l’è aggiudicato la Dragaggi srl di Chioggia (che già lo scorso anno aveva effettuato lo stes-so tipo di lavori) grazie ad un ribasso superiore al 40%. L’importo comples-sivo sarà dunque di 1,4 milioni di euro, interamente fi nanziati dall’Autorità portuale. «Quello dei dragaggi è un problema a livello nazionale; non è vero che l’abbiamo solo noi - com-menta il presidente dell’ente raven-nate, Galliano Di Marco -. Lo stesso tipo di intervento l’ha recentemente fatto il porto di Ancona: ci ha messo tre anni e ha speso 1,5 milioni di euro per togliere 86 metri cubi». (c.f.)

Se i porti di Trieste e Ravenna � et-tono lievemente nei primi otto mesi del 2015 (rispettivamente -0,74% e -1,2%) i tra� ci di Venezia e dei porti subito oltre con� ne del Nord Adria-tico mostrano invece interessanti segnali di ripresa.

TRIESTEE’ ancora il porto di riferimento dell’Alto Adriatico con 37,65 milio-ni di tonnellate di merci movimen-tate da gennaio a � ne agosto, anche se segnano un piccolo calo dello 0,74% rispetto ai primi otto mesei del 2014. Il grosso è però il petrolio greggio (26,878 milioni di tonnella-te, -1,47%) che trascinano al ribasso tutte le rinfuse liquide (27,167 mi-lioni, -2,28%). Sono triplicate le rin-fuse solide che però rimangono re-siduali rispetto al complessivo (1,14 milioni contro le 308mila tonnellate del 2014). Il calo più pesante in pro-spettiva è dato dalle merci varie in colli che scendono del 4,87% e si attestano a 9,35 milioni contro i 9,8 abbondanti di dodici mesi prima: pesa il calo dei container (-11,58%). Poco meno di 70mila i passeggeri (-2%).

VENEZIALo scalo lagunare è quello che sta avendo le performance migliori tra i grandi porti italiani del Nord Adria-tico, mostrando una crescita del 17,7% nelle tonnellate complessiva-mente movimentate (16,83 milioni di tonnellate contro 14,29 del 2014). Le rinfuse liquide sono cresciute del 40%, toccando quota 6,1 milioni di tonnellate grazie al boom dei pro-dotti ra� nati (+53,7%) e delle merci varie in colli (6,02 milioni di tonnel-late, pari a un aumento del 12,1%), nonostante il calo dei roro (-33,6%). Bene anche le rinfuse secche che salgono a 4,71 milioni di tonnella-te, +3,1%. In calo invece i passeggeri (1,16 milioni, -13,5%), dove pesa il calo delle crociere (-12,4%).

RAVENNAScende così al terzo posto per traf-� ci Ravenna che cede l’1,2% nei primi otto mesi e mantiene numeri molto simili a Venezia con 16 mi-lioni di tonnellate movimentate. Qui pesano però meno le rinfuse liquide (2,78 milioni, -7,7%), mentre sono invece importanti le rinfu-se solide (6,43 milioni, -0,6%) e le merci varie in colli (6,875 milioni, +1,1%). In calo anche qui i passegge-

ri e comunque sono pochi: meno di 31mila (-31%).

ANCONAPrimo semestre negativo per il porto delle Marche, mancato spo-so di Ravenna. Risultano infatti in calo i tra� ci di merci (-3,7%) e passeggeri (-3,8%, comunque oltre 323mila), mentre in controtendenza va il tra� co di merci in container (+5,7%), movimentazione container (+11,2%), tir e trailer (+16.2%) e del-le merci trasportate in tir (+12,3%). Nei primi sei mesi dell’anno lo scalo anconetano ha movimentato com-

plessivamente poco più di 4 mi-lioni di tonnellate di merce contro i 4,2 milioni dello stesso periodo del 2014. Pesano il calo delle merci rinfuse (211mila tonnellate contro 365mila; -42%) e delle merci liquide (2.167 contro 2.321; -6,7%).

CAPODISTRIA E FIUMEIl porto di Capodistria (Slovenia) ha mostrato un deciso incremento del tra� co delle merci nel primo semestre del 2015 dove sono state movimentate complessivamente ol-tre 10,6 milioni di tonnellate (erano 9,3 milioni di tonnellate nel 2014,

pari a un +15%), soprattutto grazie alle merci containerizzate (+16,6%), movimentando contenitori pari a 393.655 teu (+18,1%). In forte cresci-ta anche il tra� co dei rotabili, che è ammontato a 429mila tonnellate (+19,5%). Rilevante anche l’aumento dei volumi di rinfuse, con i carichi secchi attestatisi a 4,1 milioni di tonnellate (+24,3%) e quelli liquidi a 1,5 milioni di tonnellate (+10,2%). Anche il porto di Fiume (Croa-zia) ha mostrato un trend positivo nei container, segnando un deciso +24% dei tra� ci nel primo seme-stre.

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PORTO | On. Pagani: «Delrio lavora nella giusta direzione». Di Marco: «E’ tempo di un’alleanza commerciale con Venezia»

Riforma, Ravenna verso l’autonomia

DI MARCO PAGANI

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Christian Fossi

La levata di scudi e il costante la-voro ai � anchi del Ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, sembra dare i suoi frutti: l’Autorità portuale di Ravenna rimarrà quasi certamente autonoma, come anche Ancona. Sembra dunque destinata a saltare la fusione a lungo osteggiata tanto in Emilia Romagna, quanto nelle Marche. Questo porterebbe così un aumento a 15 delle Auto-rità portuali che saranno quattro nell’Alto Adriatico: Ravenna, Vene-zia, Trieste e Ancona. «Abbiamo già preparato il decreto legislativo, stia-mo de� nendo gli ultimi dettagli per la riforma della governance dei por-ti», ha dichiarato Delrio nei giorni scorsi al Salone nautico di Genova. E sono proprio i dettagli che potreb-bero richiedere tempo, visto che l’i-dea di fare un’Autorità unica tra La Spezia e Massa Carrara non piace né in Liguria, né in Toscana, ma con i liguri poco propensi anche a � nire sotto Genova. La prima parte della riforma del sistema portuale italiano comun-que si farà e il Governo, con un emendamento al decreto Madia, ha deciso lo strumento dei decreti de-legati che prevedono l’approvazione da parte del Consiglio dei ministri, la presentazione alla Conferenza Stato-Regioni e il parere non vinco-lante delle commissioni competenti

di Camera e Senato. E Ravenna sarà autonoma. «E’ presto per lasciarsi andare a facili entusiasmi - smorza i toni l’onorevole Alberto Pagani -, visto che la riforma della governan-ce e delle procedure portuali deve ancora passare in Consiglio dei mi-nistri e sul tavolo ci sono ancora al-cune questioni aperte. Sicuramente il ministro Delrio sta lavorando bene, con spirito di collaborazione: ha raccolto le nostre osservazioni e le ha pesate con le sue convinzioni. Penso che abbia capito che la nostra non era una stupida difesa campa-nilistica, ma basata su programma-zione europea, � ussi e merceologie di� erenti: un accorpamento avreb-be portato ine� cienze molto supe-riori al risparmio dello stipendio del presidente dell’Autorità portuale».

«Il documento lo condivido nei principi, anche se avrei fatto una riduzione di livello europeo calano, sulla base dei tra� ci, a otto le Auto-rità: quelle che superano le barriere sono Trieste, Venezia, Ravenna, Ta-ranto, Gioia Tauro, Napoli, Livorno, Genova e La Spezia - commenta Galliano Di Marco -. Solamente l’accorpamento tra Ravenna e An-cona non avrebbe comunque porta-to vantaggi reali. Sono anche favo-revole alla rimodulazione dei comi-tati portuali che devono avere solo rappresentanti pubblici per evitare con� itti d’interesse. Sicuramente dobbiamo guardare più in grande».Il che signi� ca quantomeno alle-anze. «Dobbiamo trovare nuove sinergie con Venezia, che ha il no-stro stesso tra� co, e ora subiamo

la concorrenza dei porti liguri, La Spezia in testa - continua Di Marco -. Ci sto lavorando col presidente Paolo Costa che è della mia stessa opinione. Ragioniamo da persone di buon senso. I dissidi del passa-to? Non c’è nulla di personale, ma continuo a criticare il progetto del porto o� shore di Venezia perché costa 100 milioni, non è approfon-dito e a mio avviso sbagliato. Una contradizione con le uscite da Napa e Assoporti? No e le rivendico: co-stavano 150mila euro l’anno di soldi pubblici per stare in associa-zioni assolutamente inutili. Siamo entrambi disponibili ad aprire un dialogo, che è lo spirito di fondo della riforma Delrio: sinergie e al-leanze a favore della competitivi-tà».

La riforma dei porti, secondo Di Marco, «dovrebbe prevedere una revisione radicale della governance, rendere più e� ciente lo sdogana-mento delle merci e risolvere i pro-blemi del dragaggio che è comune a tutti i porti italiani, non solo a Ravenna».Questi aspetti sono sul tavolo ed entro l’anno Governo e Parlamento sperano di approvare sia il decreto sulla governance che quello sugli escavi, una delle maggiori palle al piede del sistema portuale italiano, che andrà rimodulata - nell’ambito della normativa europea di rispetto ambientale - sempli� cando le pro-cedure. «Non si riescono a fare pro-getti con le norme attuali - conclude Di Marco - tra rendite di posizione, che Cantone de� nisce superiori a quelle di aeroporti e autostrade, e comitati. L’esempio di quelli contro le casse a mare sono emblematici. Vedono rischi che non ci sono e non le opportunità: fra dieci anni potrà essere una grande opportunità per Ravenna: può diventare un’altra Darsena, il vero water front di Ma-rina. Mi criticano e non mi hanno nemmeno chiesto un incontro».Non sembra più all’ordine del gior-no la deregolamentazione dei ser-vizi portuali che favorirebbe l’in-� ltrazione ma� osa nelle banchine italiane e che vide, ai tempi del mi-nistro Lupi, l’onorevole Pagani tra i maggiori oppositori.

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Ne risente anche la cantieristica ravennate. L’analisi di Nanni (Roca), Righini (Omc), Silvestroni (Con� ndustria)

Greggio basso, l’o� shore è in di� coltà

In forse gli investimenti in Croazia«L’intero progetto di sfruttamento intensivo delle risorse di idrocarburi of-fshore croate è rimandato, almeno sino all’elezione di un nuovo governo, prevista nei prossimi mesi». Lo ha annunciato con soddisfazione Greenpea-ce Italia che ha sottolineato come nei mesi scorsi la statunitense Marathon Oil e l’austriaca Omv (che erano titolari di sette concessioni su dieci nell’A-driatico croato) «avevano già rinunciato defi nitivamente a procedere con i loro piani» e ora «è probabile che anche la Ina faccia un passo indietro». Se fosse così «l’unico lotto che manterrebbe le possibilità di sfruttamento sarebbe quello assegnato al consorzio Eni e MedoilGas».

Petrolio, prezzo dimezzato in anno

DA SINISTRA LE QUTAZIONE DI LONDRA (BRENT) E NEW YORK (WTI)

FOTO FIORENTINI

NANNI RIGHINI SILVESTRONI

Christian Fossi

Il basso costo del greggio, crollato della metà del suo valore negli ulti-mi dodici mesi, ha fortemente messo in crisi i settori dell’o� shore e della cantieristica (navale e dei manu-fatti per il mondo dell’oil&gas) che nel ravennate conta «direttamente quasi una cinquantina di imprese e circa cinquemila dipendenti - in-quadra le dimensioni del problema Franco Nanni, presidente dell’as-sociazione Roca (Ravenna o� shore contractors association) -, che rad-doppiano se consideriamo l’indotto e i dipendenti di queste imprese che operano all’estero».«Le multinazionali hanno taglia-to investimenti per 180 miliardi di dollari in questo settore: è una si-tuazione pesante e non sono previ-sti cambiamenti se non prima della seconda metà del 2016 - commenta Renzo Righini, presidente di Omc -. In questo mercato di� cile a livello globale, sicuramente non aiuta la richiesta di un referendum ‘anti tri-velle’ come quello proposto da mol-te Regioni italiane. Per questo sono felice della sensibilità mostrata sia dal consigliere regionale Bessi che dall’intero consiglio regionale ha cercato di porre in termini diversi la questione. Questi investimenti sono importanti e portano lavoro in maniera duratura mediamente per 30-40 anni e minimo per 20. Inoltre hanno un indotto enorme. Essendo

estrazioni dal sottosuolo ha avuto un fonte blocco dalla condivisione da parte di molte Regioni nel chie-dere un referendum su questo argo-mento. Ora percepiamo un clima di s� ducia e preoccupazione da parte delle oil company, che con un prez-zo basso e l’incertezza frenano gli investimenti miliardari. Per questo abbiamo osservato con molta sod-disfazione il non accodarsi a questa manovra populista e demagogica a livello politico e nefasta da quello occupazionale e del reddito della Regione Emilia Romagna».Il settore «è in grande crisi e si pro-spetta un 2016 molto di� cile - con-clude Nanni -. Le nuove commesse sono diminuite e quelle vecchie stanno � nendo. A questo scenario si aggiunge la chiusura degli investi-menti Eni in Italia e quindi le pro-spettive sono terribili. Si deve sbloc-care politicamente la situazione in tempi rapidi».

molto onerosi, e quindi con ritorni lunghi, le compagnie petrolifere ge-neralmente non investono con un prezzo del greggio inferiore ai 65-70 dollari al barile con una prospettiva stabile».La situazione «è piuttosto preoccu-

pante perché con un prezzo del pe-trolio così basso stiamo assistendo ad un rallentamento e sempre più spesso ad un abbandono degli inve-stimenti delle compagnie petrolife-ro che sono il motore, direttamente o indirettamente, di tutto il com-

parto - analizza Stefano Silvestroni, presidente del gruppo Cantieristica e manufatti o� shore di Con� ndu-stria Ravenna -. Inoltre, a livello italiano, quel clima di recupero della � ducia grazie ai decreti dello Sblocca Italia che ridava respiro alle

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PORTO | Nel 2015 arrivati 40.000 passeggeri. Parla D’Imporzano

«Crociere, crescerannonel 2016 con più servizi»

FOTO FIORENTINI

NEL CERCHIO ANNA D’IMPORZANO. FOTO MASSIMO FIORENTINI

Christian Fossi

«Nel 2015 abbiamo raggiunto i 40.000 passeggeri, senza rilevare nessuna problematica. Il prossimo anno puntiamo a superare i 50.000». A tre scali dalla � ne della stagione crocieristica, Anna D’Imporzano (direttrice di Ravenna Terminal Passeggeri) può fare un bilancio.Ci sono state sorprese?«C’è stato qualche yacht in estate e uno scalo aggiuntivo la settima-na scorsa in quanto in Croazia c’e-ra brutto tempo e hanno preferito attraccare qui la nave. Per il resto tutto nella norma, come previsto. Abbiamo fornito servizi di livello elevato, come ormai facciamo strut-turalmente e quindi, da questo pun-to di vista, siamo soddisfatti».Quali saranno le novità principali del 2016?«Royal Cariebbean porterà alcu-ne navi in più, mentre tra le nuove compagnie che per la prima volta sosteranno a Ravenna, c’è la Norwe-gian Cruise Line. Inoltre stiamo iniziando a lavorare per il 2017 dove abbiamo avuto manifestazioni d’in-teresse da parte di altre compagnie che non hanno mai toccato lo scalo di Porto Corsini».Acqua, � bra ottica, teminal, viabi-lità. A che punto sono i lavori?«Il più urgente era sicuramente quello di portare l’acqua in ban-china che siamo riusciti a portare avanti grazie ai fondi europei del progetto Easy Way tramite la Pro-vincia. Dunque, siamo nella fase � -nale del progetto di approvvigiona-mento idrico dalle banchine e dalla

prossima stagione crocieristica non ci saranno più i camion cisterna a rifornire le navi con un grande be-ne� cio in termini di tra� co per la comunità locale e in termini econo-mici per le compagnie. Per quanto riguarda la � bra ottica dovremmo avere il progetto de� nitivo entro pochi giorni, mentre entro l’anno ci hanno promesso che si terrà la gara o verrà dato direttamente l’incarico per il progetto del Terminal. Inoltre l’Autorità portuale si è impegnata a rivisitare globalmente la viabilità con un impegno importante».Com’è il rapporto con la città?«Abbiamo recentemente avuto in-contri con le istituzioni comunali, i commercianti e la curia, per i mo-numenti che gestiscono, per capire come promuovere il binomio città-crociere. Entro � ne mese incontre-remo l’assessore regionale Andrea Corsini per fare sistema al meglio a livello regionale. Una cosa interes-sante è la nuova collaborazione con l’istituto tecnico commerciale Nan-ni di Ravenna che ci ha visti coin-

volti nel corso legato al turismo: le competenze sono fondamentali per il futuro».I fondali frenano lo sviluppo?«Sono la vera spina nel � anco. Il dragaggio sarebbe la soluzione mi-gliore, ma almeno si dovranno li-vellare i fondali durante l’inverno, visto che il prossimo anno arriverà qualche nave più grossa. Ci servono almeno 10-11 metri: per noi non è solo una questione di sicurezza nella manovra, ma i bassi fondali sporca-no i � ltri delle navi da crociera che rischiano il black-out».E lo stallo su Venezia?«L’incertezza è la cosa peggiore, an-che di un ipotetico ‘no’. Siamo una delle alternative, ma anche nella riunione dei giorni scorsi della Clia Europe (l’associazione internazio-nale che raggruppa le compagnie crocieristiche) c’è stato un appello del presidente per chiedere certezze. In questo momento nessuno sceglie un porto alternativo perché ci sono dubbi sul futuro. La politica decida, in un senso o nell’altro».

PORTO | Propeller, giovedì 15 ricomincia la stagioneIl Propeller Club di Ravenna, in collaborazione con la Fondazione RavennAntica e con l’Autorità Por-tuale di Ravenna, ha organizzato per giovedì 15 ottobre una visita guidata ed un incontro conviviale sul tema «L’antico porto di Classe». «A due mesi e mezzo dall’inaugurazione, il sito archeologico sta riscuotendo un grande successo tra i ravennati ed i turisti della nostra città con oltre 8.000 ingressi - spiegano dal Propel-ler -. L’area ha un enorme signi� cato identitario per la nostra città e, in particolare, per il porto». La visita all’area archeologica dell’An-tico Porto di Classe è programmata alle ore 17 (si terrà anche in caso di maltempo, salvo diverse comunicazioni, in quanto l’area è comunque accessibile). La riunione e la successiva cena si terranno presso il ristorante La Campaza alle 19.30.

PORTO | Il ministro Poletti in visita agli Ormeggiatori

Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, venerdì 2 ottobre scorso è stato ospite della cooperativa Ormeggiatori di Ravenna dove ha di-scusso delle problematiche e del futuro dello scalo ravennate dopo averlo visitato a bordo di un’imbarcazione della cooperativa stessa.

Page 9: Il futuro, anche per il Porto di Ravenna...Secomar spa a socio unico Via del Marchesato, 35 MARINA DI RAVENNA Tel 0544.530534 - Fax 0544.530846 Tecnico: rt@secomar.it Direzione: dirt@secomar.it

Lugo Terminal: logistica intelligente, soluzioni su misura.

Fondata nel 1999, Lugo Terminal è la piattaforma logistica che arrichisce la Romagna di un’importante terminal multifunzionale per il trasporto delle merci. Strategicamente posizionato, il Terminal ha accesso alle maggiori linee autostradali, alle principali linee ferroviarie, ed è facilmente accessibile dal vicino porto di Ravenna. Il terminal di Lugo si trova sull’asse del corridoio merci Baltico-Adriatico (corridoio 5) ed è indirettamente collegato anche ai corridoi 3 e 6.Dispone di un’ampia offerta di servizi di logistica efficienti e di un network multimodale ricco di opportunità: utilizzando le due piattaforme di pro-prietà localizzate Lugo (RA) e Giovinazzo (BA), tra loro collegate da un servizio di shuttle ferroviario, collega l’intera dorsale adriatica alla rete ferroviaria europea.Flessibile, multifunzionale e con un’ ampia gamma di servizi: la filosofia di Lugo Terminal si basa sull’ef-ficienza e la soddisfazione del cliente:

• Manutenzione container• Movimentazione container• Deposito container (anche allo stato estero)• Riempimento e svuotamento container• Stoccaggio merce a magazzino• Trasbordo• Primo e ultimo miglio via camion• Trasporto ferroviario (anche a gruppi di carri)• Documentazione doganale• Abilitazione traffico merce RID/ADR

Lugo Terminal S.p.A.via della Dogana, 548022 Lugo (ra) - Italy Tel. +39 0545 216411Fax +39 0545 210987 [email protected]

www.lugoterminal.com