Il Formalismo Nell'Architettura Moderna

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Giorgio Grassi II. FORMALISMO NBLL,ARCHITETTURA MODETRNA Io credo di non esagerare quando dico che oggi nessuna ri- cerca progettuale sfugge al formalismo. Questo dipende da condizioni oggettive, che non è il caso qui di approfondire. Basti ricordare che da un lato sta la quali tà specifica dell'architettura, quella cioè di essere opera colletti- va per eccellenza, dall'altro sta l'assenza di contenuti collettivi nella moderna città capitalistica. Non mi interessa pertanto parlare del " professionalismo u, che rappresenta l'adesione alla città capitalistica quale essa è; mi riferisco invece a tutte quelle esperienze nel campo dell'ar- chitettura che in un modo o nell'altro si contrappongono a que- sta città rifiutandone i contenuti. Ecco: io sostengo che quasi sempre questa contrapposizio ne è per l'appunto una contrapposizione soltanto o formale ". E che il formalismo nella situazione attuale non è affatto l'uni- ca soluzione possibile (anche se certamente è la più diffusa). Lo stesso possiamo dire, secondo me, per l'architettura del Movimento Moderno. Oggi c'è uno sperimentalismo esasperato: sono tentato di dire che c'è troppa Kunstwille e troppo poca Konstrutkivewille, troppo poca voglia di misurarsi cioè con le regole del " mestie' re rr, che sono il fondamento stesso della nostra eredità cultura- le per quanto riguarda Ia nostra attività pratica. 220 Per esernpio oggi vediamo 'architettura fare ir verso ata pittura, oppure alla scurtura: voglio dire che vediamo l,archi_ tettura prendere a prestito tecniche che non le sono specifiche. - Per esempio: vediamo ricerche di carattere astratto o radi- cale, ricerche fondate sulra geometria: voglio dire che vediamo ricerche che rimandano a qualcos'altro .-h" non l,a.chitettura qualè ed è sempre stata. . Quasi sempre si tratta di o mode,, di breve durata, rna che si susseguono e si ripetono ciclicamente. sono ben poche re cose che ci restano impresse dell'archi- tettura contemporanea. spesso vediamo progetti fascinosi, che ci colpiscono, ma che presto dimentichiu-o."prò "r."."i giudi- zio peggiore di questo per una architettura? E questo vuol dire che non c,è niente da imparare. lembra che per l,architettura contemporurr"à sia quasi im_ possibile sfuggire al fascino delro sperimentalismo fine a se sres- so, al fascino di .. sn4 nuova forma ,. Sfuggire cioè a quella che è una vera e propria < superstizione del nuovo ). - Ripeto: questo è anzitutto un problema di contenuti, di valori. E' la sovrastruttura culturale stessa del capitarismo la prima ad essere squisitamente formalistica: *u qrr"rto non ,ruol dire. che contrapporsi significhi battersi sul suo- stesso campo. Anzi! oggi fare i conti col formarismo corrisponde a un bisogno di autenticità che è tanto piir forte e lacerante quanto più Ia citta che ci circonda ai in rearìà una mistificazione rispetto at,espe- rienza storica, nel suo essere Ia negazione deila rìozione stessa di speranza e di progresso civile. Questo stesso bisogno di autenticità, di o verità ,, ha so_ spinto il Movimento Moderno nella sua rotta al'ecrettismo ac- cademico e alla città ottocentesca. Ma non dobbiamo dimenti c-are che questo bisogno di autenticità è un bisogno non tanto di forme, quanto di ciò che sta dietro alle forme. L,ilusione del Movimento Moderno è stata que'a di credere di poter iare, at- traverso una << nuova forma >>, nuovi contenuti al,architettura. 221

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Page 1: Il Formalismo Nell'Architettura Moderna

Giorgio Grassi

II. FORMALISMO NBLL,ARCHITETTURA MODETRNA

Io credo di non esagerare quando dico che oggi nessuna ri-cerca progettuale sfugge al formalismo.

Questo dipende da condizioni oggettive, che non è il casoqui di approfondire. Basti ricordare che da un lato sta la qualità specifica dell'architettura, quella cioè di essere opera colletti-va per eccellenza, dall'altro sta l'assenza di contenuti collettivinella moderna città capitalistica.

Non mi interessa pertanto parlare del " professionalismo u,che rappresenta l'adesione alla città capitalistica quale essa è;mi riferisco invece a tutte quelle esperienze nel campo dell'ar-chitettura che in un modo o nell'altro si contrappongono a que-sta città rifiutandone i contenuti.

Ecco: io sostengo che quasi sempre questa contrapposizione è per l'appunto una contrapposizione soltanto o formale ".E che il formalismo nella situazione attuale non è affatto l'uni-ca soluzione possibile (anche se certamente è la più diffusa).

Lo stesso possiamo dire, secondo me, per l'architettura delMovimento Moderno.

Oggi c'è uno sperimentalismo esasperato: sono tentato didire che c'è troppa Kunstwille e troppo poca Konstrutkivewille,troppo poca voglia di misurarsi cioè con le regole del " mestie're rr, che sono il fondamento stesso della nostra eredità cultura-le per quanto riguarda Ia nostra attività pratica.

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Per esernpio oggi vediamo 'architettura

fare ir verso atapittura, oppure alla scurtura: voglio dire che vediamo l,archi_tettura prendere a prestito tecniche che non le sono specifiche.-

Per esempio: vediamo ricerche di carattere astratto o radi-cale, ricerche fondate sulra geometria: voglio dire che vediamoricerche che rimandano a qualcos'altro .-h" non l,a.chitetturaqualè ed è sempre stata.. Quasi sempre si tratta di o mode,, di breve durata, rna chesi susseguono e si ripetono ciclicamente.

sono ben poche re cose che ci restano impresse dell'archi-tettura contemporanea. spesso vediamo progetti fascinosi, checi colpiscono, ma che presto dimentichiu-o."prò "r."."i

giudi-zio peggiore di questo per una architettura?E questo vuol dire che non c,è niente da imparare.lembra che per l,architettura contemporurr"à sia quasi im_possibile sfuggire al fascino delro sperimentalismo fine a se sres-so, al fascino di .. sn4 nuova forma ,. Sfuggire cioè a quella cheè una vera e propria < superstizione del nuovo ).

- Ripeto: questo è anzitutto un problema di contenuti, divalori. E' la sovrastruttura culturale stessa del capitarismo laprima ad essere squisitamente formalistica: *u qrr"rto non ,ruoldire. che contrapporsi significhi battersi sul suo- stesso campo.Anzi!oggi fare i conti col formarismo corrisponde a un bisognodi autenticità che è tanto piir forte e lacerante quanto più Ia cittache ci circonda ai in rearìà una mistificazione rispetto at,espe-rienza storica, nel suo essere Ia negazione deila rìozione stessadi speranza e di progresso civile.Questo stesso bisogno di autenticità, di o verità ,, ha so_spinto il Movimento Moderno nella sua rotta al'ecrettismo ac-cademico e alla città ottocentesca. Ma non dobbiamo dimentic-are che questo bisogno di autenticità è un bisogno non tantodi forme, quanto di ciò che sta dietro alle forme. L,ilusione delMovimento Moderno è stata que'a di credere di poter iare, at-traverso una << nuova forma >>, nuovi contenuti al,architettura.

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E' singolare il fatto che le Storie dell'architettura modernanon abbiano mai posto in primo piano il problema del forma-lismo.

Queste Storie ci hanno insegnato a guardare con ammira'zione l'esperienza dei maestri moderni e il loro sperimentalismo.E credo che in questo ci abbiano fatto un cattivo servizio.

La storiografia moderna si è sempre espressa in terminitendenziosi e sempre dalla parte delle " avanguardie ": cioè laespressione personale, l'invenzione formale, la novità, ecc., comequalità tout-court.

La storiografia ha sempre dato per scontato che l'archi-tettura del Movimento Moderno dovesse essere, non si sa per-

. ché, qualcosa di.complatamente nuovo e diverso da prima; e haSernpre pósto questo come un processo irreversibile. Ciò che'èstato prontamente contraddetto dall'opera dei migliori.

Nella storia del Movimento Moderno vi sono da un lato ipersonaggi, dall'altro le diverse ricerche sperimentali (in granparte derivate dalle arti figurative): cubismo, purismo, de Stijl,ecc.

Quasi tutti gli architetti di allora hanno attraversato ( pe-riodi " diversi. E la storiografia ha dato molto risalto a questiu periodi >.

Ma l'opera dei migliori sfugge sempre a questa sorta di clas-sificazione: voglio dire che ad esempio l'architettura di J.J.P. Oudsfugge ai " pàriodi u del suo lavoro (de Stijl, organiciìiid,

, blassicismo, ecc.). Perché, alla fine, di Oud ci interessa proprioil carattere unitario dell'esperienza progettuale: la ricerca pa-ziente e rigorosa sull'abitazione. E questo è appunto il principa-le contributo di Oud.

Lo stesso possiamo dire per Mie,s- o per Hilberse-imcr (fragli italiani possiamo forse citare Albini e Ridolfi, per il carattere< artigianale ,' della loro ricerca). \*----<

Ciò che ci resta è il rapporto di queste esperienze con alcu-ne tipologie fondamaítdlíEcof quelle questioní'ehe 'da sèmprel'architettura pone a se stessa:.la casa, il luogo pubblico, I'edi-

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t- . - - . - - l , r , ' " ' . ' - "1 *à ' t .fiaiq -collettivo, ecc. ciQ ghe 9i lesta è ra ., generarità > deile roro4gpoite- a'tàili questiori. -

rnvece la storiografia ha seguitato a ripeterci che'padiglio-ne di Barcellona di Mies o la casa schróder di Rietverd o la(< casa sulla cascata > di wright, ecc., sono architetture rivo-luzionarie, sono cioè gri arJlgiipi delra ,r,ro* - "rpressività,della nuova

"r"hit"tt,rra. Mentrè ù reartà questi esempi sonoammirevoli esercizi formali e come tali hanio b;"-;;" a chevedere con I'architettura: vogrio dire che è evidente .ti" ,ro' rr"rr-no molto a che vedere ad esempio con una storia della casa del_l'uomo.

L'affannosa, patetica, ricerca del ., nuovo ,, è altresì testi_moniata dal gran numero di imita?6nf,-ff-.;aa*;rr;;j;;questi supposti archetipi (ad es. dar padiglione di g;."ettorra,come villa, come chiosco, come stazione di iervizio,

""") _u ,,ruto questo mostra sortanto I'aspetto fragile " "o",i"g;íte delaideologia del Movimento Moderno (gran parte degri esempi ita-liani ha questo carattere di o deriva"zione >).

Possiamo dire lo stesso per i singoli eiementi della compo_sizione: per le finestre..oriziontali, per i <pilotis r, per i tettipiattj, ecc', per tutti.i più1oti srogan^s del'architettura moderna.La prowisorietà e l,infond ut"rru di questa ,""iru -e

.rururiconosciuta subito àà pochissimi; e fra questi, secondo me, sol-tanto Tessenow ne ha parrato con assoh.ita rucidità--s,r"""rrirra-mente l'hanno c^pita quelli cbe &enno scelto di misurarsi con_cretamente con i probl.emi della- citta,.in-partfcolarsconil pro-|blema delllabilaTiers.-e- (come ad es. Érnst May a Francoforte).{

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