IL DISCEPOLO

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Provvedimento del Presidente del Tribunale di Modena Iscritto al n.1866 del 19/02/2008 del Registro Stampe e Periodici. numero speciale IL DISCEPOLO un porto sicuro per tutti coloro che cercano la via, la verità e la vita Copyright 2007

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Provvedimento del Presidente del Tribunale

di Modena Iscritto al n.1866 del 19/02/2008

del Registro Stampe e Periodici.

numero speciale

IL DISCEPOLOun porto sicuro per tutti coloro che cercano

la via, la verità e la vita

Copyright 2007

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questa rivista è emanazione della Draco Edizionifondata nel 2006, per diffondere in termini moderni l’antica conoscenza esoterica.

in collaborazione con l’associazione Atman, fondata nel 1994 per la diffusione del raja yoga e dell’esoterismo,

e di Energheia, fondata nel 1996, prima scuola italiana per terapeuti esoterici.

Nel tempo tutto cambia e niente cambia. Le realtà essenziali della vita, le sue strutture fondamentali, l’anatomia e la fisiologia della coscienza rimango-no fedeli all’emanazione primordiale di quel verbo che tutto pervade. Nel tem-po, quello che cambia sono i modi della manifestazione, sempre più aderenti alle forme cangianti che lo spirito può usare, di era in era, nel suo lungo pelle-grinaggio tra le pieghe della materia. Nello spirito che discende nella carne si compie la parabola del figliuol prodigo che prima o poi ritornerà nella casa del padre. Questa rivista, in fin dei conti, vuole solo prendere atto dei modi diver-si oggi necessari ad esprimere adeguatamente le immutabili verità dell’antica saggezza esoterica. Questo spazio vuole essere utile a tutti i pellegrini che nel loro viaggiare sono arrivati a rivolgere gli occhi verso la casa in cui sono nati. Che il potere del padre, l’amore del figlio e la sapienza dello spirito santo ci unisca-no in un’unica vita.

Massimo Rodolfi

La tensione è tale che il Mondo freme. Gli eventi sono in pressione. A tutti i li-velli le energie della Luce sono impegnate a fondo per salvarlo dalla distruzio-ne, mentre le tenebre si insinuano, con maschere luminose, decise ad annientare ciò che la Luce crea e, dove possibile, a demolire le basi stesse dell’opera creativa. Nell’epoca grave dell’Armageddon è specialmente necessario sapere quali sono le forze che causano le azioni di ogni singolo giorno, di ogni singolo evento, di ogni fenomeno; poiché è l’ora della decisione, e non ci sono mezze misure sulla via del Mondo del Fuoco.

Maestro Morya

Immagine di copertina: Marchio Agnihotri di Massimo Rodolfi“Non Nobis...”

Immagini fotografiche dell’Incompiuta di Venosa e miniature eseguite da Enrica BattagliaCollaborazione progetto grafico Simona Murabito

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Index sommario

Incipit Massimo Rodolfi

Inizio Praefatio Massimo Rodolfi

Introduzione In Medias Res Massimo Rodolfi

Agnihotri - I Custodi del Fuoco Il Sentiero di Guarigione del Guerriero del Fuoco De Ignis Tempore Massimo Rodolfi

Il Tempo del Fuoco De Igni in Historia Anna Todisco

Il Fuoco nella Storia De Meditationis Cursu Paola Spada

Il Corso Pratico di Meditazione De Conscientiae Doctrina Graziano Fornaciari

Il Raja Yoga, la Scienza dell’Essere De Discipulorum Schola Luca Tomberli

Energheia la Prima Scuola Italiana per Terapeuti Esoterici De Vitae Magica Arte Gianluca Fontana

La Scuola Energheia L’Inizio della Magia della Vita Dedicatio Massimo Rodolfi

Agnihotri, la Consacrazione a Cavaliere De Potentia Magica Massimo Rodolfi

Dei Poteri De Urano et Igni Maria Grazia Barbieri

Urano e il Fuoco De Ignis Amplexu Manuela Baccin

L’Abbraccio del Fuoco Argumenta Programmi

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IncipitInizio

te che stai cercando il sentiero che porta al tuo cuore,

finalmente l’hai trovato. Riposa un momento, prima del-

la battaglia finale, ascolta il dolce e tremendo silenzio

dell’alba che viene. Già si vede il chiarore che annuncia il

possente rombo del fuoco, all’erta cavaliere, ciò che devi

sconfiggere è dentro di te. Trovato che avrai il segreto

del Graal, si accenderà la tua fiamma nel luogo segreto,

e così sarai degno di servire i fratelli. Che il tuo fuoco ri-

suoni col fuoco che viene, il tempo dell’incertezza è fini-

to, scansatevi, o tiepidi, questo è Il Sentiero di Guarigione

del Guerriero del Fuoco.

a Pietra Focaia sta scoccando la scintilla, però il Fuoco, per

accendersi, ha bisogno di sentire il battito del Cuore. Siano

i vostri Cuori a risuonare, perché voi siete la Materia che

deve essere plasmata, siete la Legna che serve per il Fuoco.

Vi siete asciugati al sole di mille vite e ora siete pronti a of-

frire ciò che resta al Sole della Vita. Il Tamburo batte lento

il suo ritmo e ci incalza da lontano, come fare a non sen-

tirlo? Volgiamoci a Oriente perché presto sorge il Sole; nel

silenzio del mattino che ora giunge, sentiremo il calore

sulla faccia e il calore dentro al cuore. Restiamo, per gua-

dagnare la giornata, perché i campi ritornino a imbiondire, maculati del rossore

dei papaveri, e perché i bambini calpestino le messi col loro peso leggero.

Restiamo, per amore e compassione, restiamo, per la fiamma dentro agli occhi, re-

stiamo. Restiamo per favore, perché pochi sono quelli con la fiamma dentro al

cuore. La Dolce Forza Penetrante ci sostenga fino a sera, fino a quando, volti a

Occidente, grideremo a una voce la giornata è nostra e la Porta è sbarrata.

Vi saluto futuri Custodi del Fuoco, fate penitenza nella notte che precede, per-

ché duro è Il Sentiero di Guarigione del Guerriero del Fuoco. Breve è la salita, ma

procede tra crepacci e burroni. Il Fuoco però non ci abbandonerà mai e, anche se

giungeremo alla vetta di notte, dolce sarà attendere il mattino al chiarore della

fiamma. Che le paure brucino, che gli sguardi si levino, il cuore non arretri di un

passo. Misuriamo le nostre vite, Fratelli, per la gioia e per la pace, andiamo.

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PraefatioIntroduzione

In tutto il paese– oracolo del Signore –

due terzi saranno sterminati e periranno;un terzo sarà conservato.

Farò passare questo terzo per il fuocoe lo purificherò come si purifica l’argento;

lo proverò come si prova l’oro.Invocherà il mio nome e io l’ascolterò;

dirò: “Questo è il mio popolo”.Esso dirà: “Il Signore è mio Dio”.

Dal libro del profeta Zaccaria, 13, 8-9

Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso!

Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non

sia compiuto!

Dal Vangelo secondo Luca, 12, 49-50

on puoi delegare a nessuno la tua vita, la tua presenza nel

mondo è unica e irripetibile. Molto hai vissuto per giunge-

re fin qui e accedere all’Aula dell’Insegnamento, ma ora sei

solo davanti a te stesso e l’Antica Sfinge ti chiederà i suoi

segreti. Uno solo sarà importante e svelarlo ti mostrerà il

tuo cuore. Ti sarà richiesta la compassione, ti sarà chiesto

di annullare te stesso nel dolore degli altri e solo una la-

crima ti sarà concessa, da offrire sull’altare del Sacrificio.

Perché il tuo recriminare dovrà essere cessato, perché il

tempo per te non avrà più alcun senso e quell’unica lacrima ti ricorderà la soffe-

renza che sei venuto a lenire. Che i tuoi voti siano la resa del cuore, la volontà

dell’agire e il coraggio al di là di te stesso. Allora la grotta accoglierà la tua

fiamma. Sappi che veglierai a lungo prima di essere consacrato e di potere servire,

perché la tua presunzione non avrà posto nella corazza del Guerriero del Fuoco,

ma dopo avere passato il deserto infuocato delle tue tentazioni, l’acqua dal cielo

scenderà sul tuo capo e vedrai rifiorire il giglio argentato, le tue radici diver-

ranno perenni e la Madre purissima indicherà al tuo sguardo le strade del mondo.

Molto le calcherai e vedrai molte genti, sentirai l’indifferenza, il grande dolore,

le parole più inutili e i silenzi di comprensione. Scarsa la gratitudine tra gli uomi-

ni, ma tu, come Horus bambino, imparerai a bastare a te stesso, fino a quando, senza

presagi, giungerai a una montagna, che non sarà la più alta, ma allora la folgore

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ti colpirà, l’Antico dei Giorni ti mostrerà il suo volto e saprai che ne è valsa la pena.

Scenderai quindi dall’altro versante e ti troverai in una palude dove tutto ri-

stagna, immoto, dove anche i pensieri sembrano svanire. Solo fatica sentirai nelle

membra, il più reietto degli uomini ti sembrerà un sovrano al tuo confronto e

grande il dubbio ti assalirà. Si udranno le tue grida, per l’immensa solitudine, fino

a quando il tempo, arrestando il suo respiro, ti vedrà appeso a un albero ormai

morto.

Ecco ora giunge la notte più nera! Ecco la vita sembra estirpata fin dalle più pro-

fonde radici! Nel sogno che accompagnerà quella notte, lotterai col Serpente del

mondo, non potrai ucciderlo, ma lo trafiggerai con la lancia di chi è fedele alla

vita e passerai così nella schiera dei vittoriosi. Finalmente, al sorger del sole, vol-

gendoti a oriente, vedrai la torre iridata e il suo occhio di cristallo. Pura allora

sarà la tua visione, solo perché puro sarà il tuo cuore e quel che vedrai non sarà

per te stesso e per appagare il tuo piccolo ego, ma vedrai il guado sicuro per i Fratel-

li, vedrai il Sentiero che riprende, dopo le spine ed il fango, inerpicandosi fino alle

vette innevate, dove la cattedrale adamantina ti farà ricordare l’Io Sono. Tu ora

potrai volgere gli occhi al Cielo ulteriore e la consapevolezza del Fuoco ti farà

provare la nostalgia struggente dell’Eterno Pellegrino, saprai che puoi andare,

le stelle ti chiameranno, da lontano, e tu le sentirai vicine; volgendoti indietro

però, vedrai i tuoi Fratelli, ognuno col suo masso da riquadrare appoggiato alle

spalle, come apporto esclusivo all’erezione del Tempio. Dovrai scegliere, o i Fuochi

lontani o l’abbraccio ai Fratelli, e nessuno potrà dirti la cosa da fare, solo il tuo

cuore saprà dove andare, ma se il retaggio non mente, per onore al lignaggio e of-

ferta alla vita, non peserà rimanere a guardar crescere i fiori. Così si compirà il de-

stino del Guerriero del Fuoco. Il clangore dell’intero universo sta annunciando

il Tempo del Fuoco, l’AUM risuoni tre volte, che la visione del futuro non distolga

dall’oggi, perché il Fuoco è qui e ora. Nella carne e nel sangue si realizzi l’Amore,

perché il Fuoco non è altro che Amore; attenti Fratelli, attenti, noi siamo Agniho-

tri, noi siamo I custodi del Fuoco e ora comincia

il Sentiero di Guarigione del Guerriero del Fuoco.

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In Medias Res AGNIHOTRI

I Custodi del FuocoIl Sentiero di Guarigione del Guerriero del Fuoco

‘A tutti coloro che possono sentire il calore dei Fuochi lontani, ora sempre più vicini.’

ono Massimo Rodolfi e ho passato la vita a ricercare e a spe-

rimentare le possibilità evolutive della coscienza umana. La

mia esperienza di quarant’anni di ricerche mi permette ora

di dare vita a un innovativo sistema di conoscenza, di cura e

trasformazione di sé. Negli ultimi vent’anni ho fondato l’as-

sociazione Atman, per la conoscenza e la diffusione del Raja

Yoga, Energheia, la prima scuola italiana per terapeuti esote-

rici, la Draco Edizioni e la rivista Il Discepolo, per diffondere

in chiave moderna l’Eterna Saggezza. Ora, in questo Tempo di

Fuoco e di trasformazione dell’umanità, sono fiero di dare vita a Agnihotri, Il

Sentiero di Guarigione del Guerriero del Fuoco. Agnihotri, nell’antico sacrificio

vedico del fuoco, chiamato Agnihotra, era l’officiante del sacrificio, custode e

conoscitore del Fuoco. Sono convinto che nella storia delle nostre anime noi

possiamo ancora incarnare quella tradizione, rendendola però attuale nel mon-

do di oggi, con le sue evidenti e attuali necessità, che ci rimandano a un grande

bisogno di purezza.

Per questo motivo, rifacendomi a quelle antiche memorie, io oggi presento un

percorso in grado di elevare se stessi dalle nebbie della coscienza e dalle soffe-

renze della vita, fino alla consapevolezza dei veri moventi dell’esistenza, fino a

fondere questi moventi con quell’Amore che sottostà al respiro di ogni cosa. La

vita umana, caratterizzata spesso da inconsapevolezza e automatismo, sconfina di

frequente in un grigiore auto imposto dai limiti del proprio agire. La conoscen-

za di sé è libertà, consapevolezza di pace, armonia e unità con il tutto, e diviene

prendersi cura della vita, in ogni suo aspetto, invece di distruggerla attraverso

la recriminazione, la contrapposizione e l’odio. La gioia, la creatività e l’amore pos-

sono affermarsi nella vita di ciascuno, a patto di divenire consapevoli del proprio

potenziale, che è praticamente illimitato, se basato sulla pace interiore.

Agnihotri può accompagnarti nel cammino verso la realizzazione di ciò che sei,

verso il compimento di quello che sei venuto a fare in questa esistenza, dando-

ti tutti gli strumenti necessari alla costruzione del Tempio della tua Coscienza,

fino a divenire un Custode del Fuoco, di quel Fuoco che Gesù Cristo ci ha annun-

ciato duemila anni fa e che ora inizia a manifestarsi attraverso i cuori di tutti

coloro che vorranno incarnare quel Fuoco. L’umanità potrà elevarsi dalla condi-

zione molto distruttiva nella quale si trova solo se saprà accettare ciò che com-

porta vivere con questo Fuoco nel cuore. Solo così potranno essere rischiarate le

tenebre che avvolgono il pianeta.

Agnihotri si basa sulle antiche conoscenze esoteriche che descrivono nel detta-

glio l’anatomia, la fisiologia della coscienza umana, e le strutture della realtà

tutta, a partire dalla suddivisione in sette piani di esistenza, fino ai dettagli più

reconditi della vita. Agnihotri associa a questo sapere le modalità di trasforma-

zione della coscienza operate dalla disciplina del Raja Yoga, lo Yoga Supremo, che

compendia in sé gli effetti di tutti i tipi di yoga e che è stato lo yoga fondamen-

tale dell’epoca che sta tramontando. Infine, Agnihotri fonde tutti gli aspetti di

questa Antica Saggezza con la forza travolgente dell’Agni Yoga, lo Yoga del Fuo-

co, annunciato da Morya, Maestro della Gerarchia Planetaria, nel 1929, come lo

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Yoga dell’Era che sta nascendo.

Due sono le caratteristiche che la pratica di questo nuovo tipo di yoga deve af-

fermare. In primo luogo, anche se in una maniera misteriosa e non ancora divul-

gabile, bisogna preparare i propri corpi a esprimere una qualità particolare di Fuo-

co, che si avvicina al nostro pianeta da remote regioni galattiche. è il Fuoco che

annunciava Gesù duemila anni fa; dobbiamo temprarci, nel crogiuolo della vita,

al massimo della purezza dei nostri intenti, perché l’Amore prevalga nel mondo.

L’altro aspetto è proprio questo: l’Agni Yogi, colui che realizza in sé il Fuoco, lo fa

affrontando decisamente i limiti della propria personalità in tutti gli aspetti del-

la propria esistenza. La mia esperienza di tutti questi anni, passati a contatto con

una moltitudine di individui e di gruppi, mi rende consapevole della particolarità

delle persone che si stanno formando in questo modo e della grande utilità di

questo lavoro.

Questo tipo di yoga si basa essenzialmente su due cose fondamentali. La prima è l’in-

domita volontà di affrontare se stessi e i propri limiti fino all’affermazione com-

pleta del Bene dentro di sé. Questo si compie ripulendo ogni piega della propria vita

quotidiana, e delle profondità del proprio inconscio, dalle distorsioni della paura,

del rancore e dell’incapacità di agire in modo equilibrato, fino alla completa costru-

zione del proprio Corpo di Luce. La seconda cosa, che si basa sulla prima, è la capacità

di rendersi disponibili al Fuoco che viene, cosa molto più tangibile di quanto si

pensi, anche se ha a che fare con i ritmi circolatori della vita nella nostra galas-

sia. Per curarsi con il Fuoco, e imparare con questo a guarire la vita, bisogna aprire

se stessi alla vera comprensione. Tutto ciò deve essere compiuto nell’ordinarietà

della propria esistenza, imparando a servire la vita là dove la vita ci ha condotto.

Personalmente sono onorato di poter dare il mio contributo alla formazione di

Guerrieri del Fuoco, di persone cioè che sappiano amare con incrollabile determina-

zione i loro Fratelli, al punto di consacrarsi al conseguimento totale dell’inno-

cuità, e lo faccio dando vita a un percorso di conoscenza pratica, di guarigione e

di iniziazioni, che purifichi profondamente i chakra e i corpi, adattandoli al Fuo-

co che viene.

Nasce così Il Sentiero di Guarigione del Guerriero del Fuoco, nella sua interezza de-

nominato Agnihotri, che vuole fare riferimento anche a un altro momento alto

nella storia dell’umanità, quello dei Cavalieri Templari. Pochissimi sanno che il

fondatore dell’Ordine, Hugues de Payns, o se preferite Ugo de’ Pagani, di origine ita-

liana, era l’incarnazione di un’elevata personalità spirituale, con un ruolo fonda-

mentale nel cristianesimo, al quale l’Ordine dette un contributo fondamentale...

Agnihotri rievoca quindi anche le memorie degli antichi cavalieri, proponendo

tre livelli di ‘combattente’ spirituale: il Soldato, lo Scudiero e il Cavaliere. Il Soldato

del Fuoco è colui che si attrezza con le prime armi per affrontare dentro se stesso

il suo peggior nemico, gli aspetti oscuri della propria coscienza. Lo Scudiero del

Fuoco è colui che inizia a servire la vita, imparando la compassione e l’amore per

i propri fratelli, mentre il Cavaliere del Fuoco è l’Agnihotri stesso, colui che a pie-

no diritto combatte la disarmonia nel mondo con la consapevolezza che tutto è

Uno, affermando la Creazione della Vita attraverso la Volontà, l’Amore e l’Intelli-

genza Creativa che la sua esperienza gli consente di affermare. Il Soldato diviene

Cavaliere, Custode del Fuoco.

Il Soldato, nel percorso di Agnihotri, si forma attraverso due possibili esperienze.

La prima è costituita dal Corso Pratico di Meditazione, suddiviso in tre parti che

trattano in modo basilare le Tecniche di Meditazione, la Psicologia dello Yoga e le

Tecniche di Guarigione. Questo corso fornisce a chi non ha una particolare espe-

rienza, in modo semplice ma molto efficace, tutti gli strumenti per cominciare a

comprendere e trasformare la propria esistenza. La seconda possibilità, alla quale

si può accedere anche senza aver frequentato la prima, consiste nel Corso di Raja

yoga, dal programma senz’altro più approfondito e per chi ha già le idee un poco

più chiare rispetto alla necessità di capire la vita. Questo corso fornisce sia dal

punto di vista pratico che teorico elementi più profondi rispetto al primo approc-

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cio che propongo. Queste conoscenze sono divulgate dalle decine e decine di inse-

gnanti che negli anni si sono formati alla mia scuola in tutta Italia.

Lo Scudiero poi, nel percorso di Agnihotri, è colui che ha frequentato Energhe-

ia, la prima scuola italiana di formazione per terapeuti esoterici, della durata di tre

anni. Energheia, che ho fondato e diretto dal 1996, è un’esperienza che trasforma

completamente la vita, facendo comprendere a chi la frequenta la possibilità di

divenire artefice della propria esistenza. La scuola poi è anche un valido punto di

riferimento per coloro che cercano la via verso la gioia nella vita. Dopo i tre anni

di studio e di pratica l’allievo diviene insegnante e terapeuta, potendo insegnare

ai ‘soldati’ che iniziano il Sentiero. Si può accedere a questo livello anche senza

avere fatto uno dei corsi precedenti, vista la completezza della preparazione che

la scuola fornisce nei tre anni di corso. Energheia oggi è tenuta da un numero

ristretto di insegnanti, attivi in otto città italiane, preparati negli anni apposita-

mente per ‘servire’ in questo modo.

Infine, Il Sentiero di Guarigione del Guerriero del Fuoco si conclude, per ora… con

il corso di Agnihotri, tenuto direttamente da me, che sono il Maestro di questo

Ashram, ossia il punto di riferimento di questo gruppo di anime che si riconosco-

no nel modo che propongo per salire verso la Luce e verso il Fuoco. Questo corso

dura un anno e vi può accedere solo chi ha già terminato la scuola Energheia.

Rappresenta il perfezionamento nell’arte di curare la vita con il Fuoco e avviene

attraverso il conferimento di dieci iniziazioni successive e concatenate, volte a

temprare tutta la struttura energetica della coscienza umana alla frequenza di

quel Fuoco che già inizia a pervadere le vene della Terra. In dieci incontri si svilup-

pa l’insegnamento, a coloro che già hanno fondate basi di conoscenza di sé, di mo-

dalità possenti e dirette di trasformazione e di cura, che possano efficacemente

far comprendere la propria natura di Creatori della Vita, in grado di elevarsi dalla

normale condizione umana di prigioniero di se stesso. Così nasce un Agnihotri, un

Custode del Fuoco, un Cavaliere, un Guerriero del Fuoco, in grado di servire l’umani-

tà con tutto se stesso. Pronto a dimenticare la propria sofferenza, pronto ad at-

traversare il ponte oltre il quale dovrà affrontare il Cavaliere Nero della propria

coscienza, pronto a vincere quella battaglia finale che gli svelerà l’essenza ultima

di tutta la vita, che altro non è se non Amore.

Il corso Agnihotri si configurerà inoltre anche come il percorso all’interno del

Tempio, toccando tutti i punti significativi della ‘Cattedrale’ della nostra co-

scienza. Si inizia ‘raccogliendo la legna’ per il sacrificio, e le offerte, per poi ac-

cendere il Fuoco nella Casa della Vita, fino a portare il Fuoco Sacro nel Luogo

Segreto, ove Esso arde senza bruciare. Sarà mio piacere, durante questo percorso,

commentare anche il ‘Bushido’, il codice d’onore degli antichi samurai, che ha an-

cora molto da dire al mondo contemporaneo. Il mio obiettivo è formare persone

che non temano di affrontare se stesse, affinché possano aiutare altri a fare lo

stesso. Questo Sentiero, ovviamente, non è per tutti, ma per tutti coloro che han-

no un cuore forte, pronto ad amare e a lanciarsi nel Fuoco per Amore della Vita. A

tutti costoro io dico: ”venite, io vi aspetto sul Sentiero, faremo insieme un pezzo

di strada, e insieme ci scalderemo al Fuoco dei nostri cuori”. Con Amore per la Vita,

Massimo Rodolfi

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De Ignis Tempore Il Tempo del Fuoco

ono venuto a portare il fuoco sulla terra; e come vorrei che fos-

se già acceso! C’è un battesimo che devo ricevere; e come sono an-

gosciato finché non si sia compiuto! (Luca, 12, 49-50).

Sicuramente si possono dare molte interpretazioni a queste

parole di Gesù, e a me ne piace una in particolare, che si atta-

glia bene alla visione sincretica che ho della realtà. Già due

volte, nel corso della sua storia, l’umanità ha superato mo-

menti difficili, che le hanno consentito di elevarsi dalle più

dense caratteristiche della propria coscienza. La prima volta

fu ai tempi del mitico continente perduto di Lemuria, quando il genere umano

acquisì la possibilità di sperimentare il campo delle emozioni, accedendo più

concretamente alla dimensione astrale della vita. Ciò avvenne grazie alla purifi-

cazione dell’elemento terra, esotericamente collegato alla materia del piano fisi-

co e alla sua percezione dominante, che nell’uomo è caratterizzata dai sensi fisici

e dagli istinti. Questa elevazione avvenne attraverso immani cataclismi che scon-

volsero i continenti, in particolare proprio nell’elemento terra. Gli esseri umani

partecipano a questo elemento attraverso il centro energetico posto alla base

della colonna vertebrale, che per gli uomini lemuriani era il centro più attivo.

Poi venne la civiltà di Atlantide, durante la quale il genere umano ebbe modo di

sviluppare la coscienza astrale del pianeta. L’uomo, come la vita tutta del resto,

nel plasmare la materia che compone la propria vita e la propria coscienza, inizia

dall’estremità più densa, che produce maggiore resistenza e, di conseguenza, mag-

giore sofferenza. La turbolenza emotiva, associata ai grandi disordini sessuali

e alle pratiche magiche esercitate in quel periodo, produsse la seconda grande

purificazione vissuta dall’umanità, quella legata all’elemento acqua. In tutto il

mondo, tutte le tradizioni ricordano quello che noi chiamiamo il diluvio uni-

versale. Così procede la trasformazione del karma dell’umanità, come del resto

anche quella del singolo uomo. Tutto ciò che può essere direttamente compreso

attraverso l’esperienza viene trasformato in coscienza; ciò che maggiormente re-

siste, nella sua inconsapevolezza, segue, nella sua manifestazione, le linee di minor

resistenza, che non di rado coincidono con eventi anche forti, dal punto di vi-

sta ‘sintomatico’, che consentono però di liberare profonde tensioni interiori. Il

centro energetico associato all’acqua è quello lombo-sacrale, che gli atlantidei

ebbero modo di utilizzare a fondo.

L’umanità attuale sta aprendo la porta che dà sulla dimensione mentale dell’esi-

stenza e per completare questo passaggio deve ben conoscere e sperimentare tut-

to ciò che è associato alla vita del centro energetico che sta dietro all’ombeli-

co, lungo la colonna vertebrale. A questo centro è associato l’elemento fuoco,

che ha particolarmente a che fare con la manifestazione della personalità umana.

L’esperienza che il genere umano ha compiuto e sta compiendo mette tutta la vita

di questo pianeta davanti a una necessità inevitabile, quella di imparare ad evol-

versi considerando il bene comune, piuttosto che l’interesse individuale. Il Cristo

è venuto la prima volta duemila anni fa per prepararci a questa necessità evolutiva,

consapevole del fatto che affermare l’amore, per questa umanità, poteva avvenire

solo attraverso la manifestazione di una particolare forma di fuoco.

L’egoismo umano ha raggiunto veramente degli apici molto interessanti, da stu-

diare dal punto di vista antropologico e sociologico, che stanno però minac-

ciando la vita stessa del pianeta sul quale viviamo. Per chi come me pretende di

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conoscere la legge del karma, o di causa-effetto, se preferite, non può che esserci

preoccupazione per quanto stiamo vivendo. Tanta ignoranza e tanto disprezzo

per la vita non possono rimanere inefficaci e, necessariamente, devono produr-

re effetti caratterizzati dalla quantità e dalla qualità di energia presente nel-

le azioni che gli umani producono. Non voglio qui riprodurre un banale elenco

dell’attuazione delle possibilità distruttive dell’essere umano, né tanto meno vo-

glio accodarmi al gran numero di commentatori delle catastrofi del 2012, però è

evidente che l’umanità è malata e che i suoi sintomi devono trovare sfogo e libera-

zione in un diverso modo di vivere, se vogliamo far sì che questo bel pianeta possa

continuare a interagire con noi attraverso le sue bellezze, invece di divenire defi-

nitivamente la pattumiera dell’avidità umana.

Nella prima parte del secolo scorso il Maestro Morya, della Gerarchia di Luce di

questo pianeta, proclamò, attraverso Nicholas e Helena Roerich, l’Agni Yoga, o

Yoga del Fuoco, come una necessità dei nostri tempi. Ritengo che ben pochi abbia-

no compreso veramente che cosa significhi questo tipo di yoga e che cosa compor-

ti la prova di fuoco che l’umanità deve affrontare. Sono anche convinto, però,

che l’unica vera possibilità che il genere umano ha di continuare ad esistere digni-

tosamente sulla terra sia quella di aprirsi alle possibilità di quel Fuoco che deve

affermarsi. Lo Yoga del Fuoco comporta l’affrontare e superare i pericoli e le prove

che le profondità della propria coscienza riflettono nell’esistenza quotidiana.

Esso comporta una forza di comprensione e di trasformazione impensabile prima

per l’umanità. Oggi per chi vuole, e per chi può, il viaggio dell’Eterno Pellegrino

deve compiersi nella potenza purificatrice del Fuoco, fino a congiungersi con le

radici del proprio essere spirituale.

Vi è un altro Fuoco però, meno noto ed evidente ai nostri occhi, di una potenza

adamantina, che si aggira attorno a noi, calcando antichi sentieri che conduco-

no al pianeta sul quale noi viviamo. A quel Fuoco dovremo rispondere, e al Cuore

che lo ha mandato, per cui non rimane altro che temprarsi alle Sue Vie, che sono

quelle della Potenza del Padre, dell’Amore del Figlio e della Sapienza dello Spirito

Santo, che troveremo di certo in fondo a noi stessi. Ricordiamoci che... è l’ora del-

la decisione, e non ci sono mezze misure sulla via del Mondo del Fuoco.

Massimo Rodolfi

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De Igni in Historia Il Fuoco nella Storia

Quando la comprensione del Fuoco entrerà nella vita, un’alba nuova sorgerà per il genere umano.1

a particolarità della relazione che l’uomo ha sempre avuto

con l’elemento fuoco è attestata dal ruolo fondamentale

che gli viene attribuito in tante visioni del mondo e della

vita, a partire dalle prime speculazioni filosofiche, e dalla

sua centralità nell’universo magico-religioso di diverse cul-

ture. Nella cosmogonia ipotizzata dai pitagorici l’elemento

centrale dell’universo è il fuoco, forza che regola e dirige il

moto dei pianeti che ruotano intorno ad esso in ordine suc-

cessivo. Per Eraclito il fuoco è il simbolo del divenire: tutte

le cose sono uno scambio di fuoco e il fuoco uno scambio di

tutte le cose. Egli sostiene che il mondo ingenerato è e sem-

pre sarà fuoco eternamente vivo “che si accende a misura e a misura si spegne”.

Secondo alcuni antropologi ciò che veramente differenzia l’essere umano dall’ani-

male consiste nella capacità, meramente umana, di utilizzo del fuoco. Solo l’uomo

sa come produrlo e gestirlo andando incontro alle proprie esigenze, ed ecco che

il possesso del fuoco diviene uno dei criteri di massima umanità. Da qui l’idea che

non si possa parlare di “uomo” fino a quando non è avvenuta la scoperta del fuo-

co, traguardo che ha segnato la nostra evoluzione in misura non inferiore alla

conquista della posizione eretta, né del linguaggio articolato. Già Vitruvio in-

travedeva in questo evento la nascita dell’umana convivenza. Nel I secolo d. C. Pli-

nio il Vecchio affermava che quasi nessun risultato poteva essere ottenuto senza

l’ausilio del fuoco. E Carl Jung sosteneva: Il linguaggio e la produzione del fuoco significarono un giorno il trionfo dell’uomo sull’incoscienza animale, e a partire da quel momento costituirono i rimedi magici più potenti per domare le potenze “demoniche” sempre minacciose dell’inconscio.2 Indubbiamente l’ingresso del fuoco nelle comunità di ominidi apportò cambia-

menti fondamentali che influenzarono grandemente la loro evoluzione fisica

e psichica. Di fatto sin dalle origini il fuoco assume connotati simbolici che ne

arricchiscono sempre più la valenza magica e creativa. Il fuoco trasforma, muta la

materia in modo irreversibile; dalla materia grezza, per tramite del lavoro dell’uo-

mo, si genera materia ordinata. Tuttavia, pur essendo strettamente connesso

con la vita e prezioso per l’individuo e la comunità, esso nasconde in sé anche di-

struzione, rovina e morte; sintetizza il bene e il male, splende in paradiso e brucia

all’inferno. Nelle rappresentazioni magico-religiose di diverse epoche e culture, il

fuoco è vissuto come un elemento carico di ambigua potenza, non appartenente

alla comunità umana, ma soprannaturale e sottratto agli dei con l’inganno 3. Il

mito di Prometeo, il Titano che col suo ardire sfida gli Dei sottraendo loro il fuo-

co a beneficio dell’umanità, lascia intendere una condizione di segreto relativo

all’elemento igneo e alla sua conservazione. In molte religioni antiche custodi-

re acceso il fuoco all’interno dei templi era un compito molto importante, che

sconfinava nella sacralità, essendo il fuoco mezzo di comunicazione col divino,

quindi affidato a degni custodi. Non a caso le Vestali, sacerdotesse romane e cu-

stodi del sacro fuoco, dovevano conservarsi vergini. La stessa esigenza di purezza

e di rispetto per la sacralità del fuoco la si riscontra nelle prescrizioni dei culti

nell’Avesta: nessuna mano né respiro può contaminare il fuoco. Nell’antica Gre-

cia era raccomandato lo stesso rispetto per il focolare domestico, evidentemen-

te simbolo della presenza e della benedizione divina. Costanti richiami al fuoco

Page 14: IL DISCEPOLO

come elemento purificatore li riscontriamo anche nell’ebraismo e nel cristiane-

simo. Nell’Antico Testamento le fiamme che il Signore fece piovere sopra Sodoma e

Gomorra purificano come punizione divina.

In alcune tradizioni il fuoco è metafora di verità e conoscenza che annientano

ignoranza e tenebre, promessa di poteri e forze spirituali.

“O Yama, tu che conosci il Fuoco che conduce al Cielo, rivelalo a me, che sono pieno di fede”.“Io t’insegnerò quel Fuoco, o Naciketas, che t’innalza al Cielo. Sappi che il Fuoco è il mezzo per ottenere mondi infiniti; Esso costituisce il loro stesso fondamento ed è nascosto in un segreto luogo”.Allora gli svelò quel Fuoco, sorgente del mondo. (Katha Upanishad I,I, 13-15)Molti mezzi e possibilità si destano quando si è padroni dei fuochi. L’elemento del Fuoco è illimitato come l’In-finito. Lo studio delle sue qualità sarà la gioia della Vita. Adottarle significa conseguire.4

La manifestazione è un arcobaleno di luce, una combinazione di Fuochi ritmati sulla nota focale dell’Essere. […]Il tuo istinto è un getto di fuoco che tenta di risolversi, di manifestarsi; la tua emozione-passione è un fuoco liquido di felicità o di mortificazione; la tua mente è un fuoco che plasma, in modo armonico o disarmonico, il tuo destino. Quando pensi sei Fuoco akashico, quando esprimi un’emozione-sentimento sei Fuoco solare, quando esplodi un istinto sei Fuoco elettrico.[…]Se ti dicono di parlare, rispondi: dammi il Fuoco della conoscenza.Se ti dicono di amare, rispondi: dammi il Fuoco dell’amore.Se ti dicono di togliere un peso a qualcuno, rispondi: dammi il Fuoco della potenza.5

Oggi come echi alle parole del Maestro Gesù “sono venuto a portare il fuoco sulla terra”, giun-

gono da più parti riferimenti all’avvento del tempo del Fuoco, l’ora della decisio-

ne, secondo le indicazioni del Maestro Morya, in cui non c’è spazio per le mezze

misure. Probabilmente alla stragrande maggioranza di noi sfugge il significato

profondo di questo evento che si affaccia nelle nostre vite e viene probabilmente

a scuotere le nostre coscienze. Poco male: comprenderemo quando e se saremo in

grado di comprendere. Forse l’importante è aprirsi alla disponibilità di accoglie-

re questo momento come opportunità di crescita verso l’affermazione del meglio

che è in noi, identificandoci con l’aspetto spirituale, senza fuggire dal mondo, ma

affrontandolo consapevolmente.

Siano benedetti anche i tempi più difficili. Proprio allora si impara a distinguere il valido dal mediocre. […] oppressione e tensione sono molto preziose, e non solo accrescono l’impeto e la vigilanza, ma sprigionano nuovi fuochi dai nostri recessi più intimi. […] Impariamo ad amare l’inatteso quale fonte di nuova gioia. In verità è proprio la gioia che accende il fuoco migliore.6

Anna Todisco

1 “Mondo del fuoco”, Nuova Era, Roma, 19692 Cfr. I. E. Buttitta, “Il fuoco: simbolismo e pratiche rituali” , Sellerio editore, Palermo, 2002 3 ibidem4 “Agni yoga”, Nuova Era, Roma, 19875 Raphael,” La triplice via del fuoco”, Asram Vidya, Roma, 19866 “Mondo del fuoco”, op. cit.

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De Meditationis Cursu Il Corso Pratico di Meditazione

l corso pratico di meditazione, la salute attraverso lo yoga

è il primo livello del percorso del Sentiero di Guarigione del

Guerriero del Fuoco.

Tutte le tradizioni hanno sviluppato tecniche di meditazio-

ne perché la pratica della meditazione è una condizione im-

prescindibile per condurre una vita costruttiva e saggia; lo

stesso Buddha affermava che senza la retta meditazione ogni

altro proponimento di retto pensiero o retta azione rima-

neva inefficace poiché solo con la meditazione si attuava un

cambiamento sostanziale nel profondo. Anche Gesù invitava

ad entrare nella propria camera e a pregare il Padre nel segreto.

Chiunque voglia veramente migliorare la propria vita deve poter accedere a tec-

niche valide di meditazione, e quelle raccolte in decenni di esperienza da Massimo

Rodolfi nel suo libro Corso pratico di meditazione. La salute attraverso lo yoga. Vo-

lume I. Fondamenti e tecniche della meditazione sono quanto di più serio ed efficace

si possa trovare nelle diverse tradizioni.

Si comincia imparando a rilassare il corpo fisico e a respirare correttamente, cose

semplici ma purtroppo raramente applicate, poiché le persone che arrivano spesso

non sono in grado di respirare correttamente, a causa delle tensioni interne, e

tanto meno di rilassare il corpo fisico con i benefici che tutto questo comporte-

rebbe.

A questo punto si possono praticare meditazioni con mantra, colori e immagini,

che sono tutti modi per imparare a concentrare la mente utilizzando suono, for-

ma e colore, che rimandano alle vibrazioni elevate che esprimono.

La forza di queste tecniche sta proprio nella loro semplicità; molti rimangono

stupiti di come la semplice recita di una parola possa produrre effetti così profon-

di eppure la pratica costante, da parte degli allievi che hanno frequentato questo

corso, produce cambiamenti rapidi dei quali io stessa ancora mi stupisco. Ricordo

di una ragazza che, insoddisfatta del lavoro che svolgeva, dopo un mese di pra-

tica si licenziò trovando un lavoro migliore di lì a poco; sicuramente rientrava

nelle sue possibilità ma questo può essere un esempio di come introdurre vibrazio-

ni elevate nella propria coscienza produca effetti di chiarezza e cambiamenti an-

che nella vita pratica, con relativa maggiore soddisfazione e realizzazione.

Un altro esempio riguarda un ragazzo che riuscì, tramite le meditazione con i co-

lori, a risolvere un problema fisico che lo opprimeva da tempo.

È comunque per me sempre fonte di gioia vedere lo stupore delle persone di fron-

te agli effetti pratici che riscontrano nelle loro vite in termini di benessere o

consapevolezza. In particolare ricordo di una studiosa che, dopo aver assimila-

to moltissime nozioni, si stupiva di come la meditazione le permettesse di accede-

re all’inconscio con tanta facilità e costituire una mappa della sua coscienza più

dettagliata di quello che non fosse riuscita a fare in tanti anni di studio.

Sono solo alcuni esempi di quello che vedo accadere durante i tre mesi del corso,

in tutto dodici incontri, ben poca cosa rispetto a vite di ricerca, spesso senza mol-

ti risultati pratici.

È per questo che continuo a dedicarmi all’insegnamento di queste tecniche di

base perché chiunque cerchi seriamente possa trovare e imparare a trasformare la

propria vita.

Che si ricerchi un’isola di pace, dove riprendere fiato dal caos quotidiano, nuovi

Page 16: IL DISCEPOLO

modi per riportare armonia in una vita segnata dalla malattia o semplicemente più

consapevolezza, questi sono i primi passi che si possono compiere perché questo è

l’inizio del Sentiero di Guarigione del Guerriero del Fuoco.

Qualunque siano le aspettative di coloro che si avvicinano al corso pratico di me-

ditazione, che vanno dalla riduzione dello stress alla ricerca dell’illuminazione,

queste tecniche costituiscono la base di questo percorso; anche se chi frequenta

questo corso si fermasse a questo livello e praticasse con costanza le meditazioni

imparate contribuirebbe all’elevazione della coscienza dell’umanità intera, perché

una persona che medita si purifica e aumenta, in questo modo, la vibrazione dell’in-

tero pianeta apportando un piccolo, ma significativo, contributo all’innocuità.

Se invece l’incontro con questo sentiero stimola il bisogno di un approfondimen-

to si può proseguire con il secondo livello “La psicologia dello yoga”, che fornisce

ulteriori informazioni sulla struttura interiore, sul funzionamento della vita e

su come gestire le aree di insoddisfazione e migliorare quindi tutto il mondo di

relazione, di lavoro e di coppia. La meditazione in questo caso assume una conno-

tazione ancora più pratica per prendere coscienza del clima delle varie aree della

vita e imparare a modificarlo in favore della realizzazione e della gioia.

Nel terzo livello “Tecniche di guarigione dello yoga” vengono date indicazioni

sui metodi elementari di intervento nella cura di sé stessi con tecniche base di

guarigione.

Si può comprendere come solo la frequenza di questi tre moduli di base possa for-

nire una conoscenza abbastanza dettagliata delle tecniche di meditazione, degli

aspetti psicologici e di guarigione sufficienti per produrre benessere nelle proprie

vite, ma anche la possibilità di intervenire in modo corretto per trasformare la

sofferenza in gioia nel laboratorio della propria coscienza; l’esperienza avuta in

questi ultimi corsi mi conferma che applicando semplici conoscenze con costanza

e dedizione si possono ottenere risultati pratici rilevanti in tempi anche brevi, ri-

sanando le aree di insoddisfazione e sofferenza.

Per tutto questo ringrazio Massimo Rodolfi che così mirabilmente ha codificato

questo percorso e il Fuoco che oggi rende possibile un rinnovamento e un risana-

mento dell’intera umanità.

Paola Spada

Page 17: IL DISCEPOLO

De Conscientiae Doctrina Il Raja Yoga, la Scienza dell’Essere

l Raja Yoga rappresenta la massima espressione dello Yoga, ve-

nendo definito la “scienza regale dell’Anima” da parte di Patan-

jali, che ha codificato questo percorso facendolo giungere

sino ai nostri tempi. La data di nascita di Patanjali è ignota,

molte sono le versioni tra le quali forse le più affidabili sono

quelle che fanno risalire il tutto a date molto anteriori alla

nascita di Cristo. Patanjali compilò insegnamenti che per molti

secoli e fino al suo avvento erano trasmessi oralmente. Fu il

primo a porli per iscritto e perciò è considerato il fondatore

della Scuola del Raja Yoga.

Gli Yoga principali sono tre, il Karma, il Bhakti e il Raja, e tutti hanno concorso allo

sviluppo dell’uomo. Durante la prima razza, del tutto fisica, chiamata Lemure, il Kar-

ma Yoga ha specifico rapporto con l’attività fisica e con l’espressione di tutti gli im-

pulsi interiori, trovando canale di manifestazione nell’Hatha Yoga, il quale si riferi-

sce specialmente al corpo, al suo funzionamento cosciente e a tutte le varie pratiche

che consentono di controllare i diversi organi e l’intero meccanismo fisico. Il Karma

Yoga risveglia i centri sotto al diaframma, e il massimo livello evolutivo consentito

in quel tempo era la terza iniziazione che trasfigura la personalità.

Al tempo di Atlantide, il progresso fu favorito da due Yoga: quello ora chiamato Laya

Yoga, o dei centri, che stabilizzava il corpo eterico e i chakra, sviluppando la natura

astrale, a cui in seguito si aggiunse il Bhakti Yoga che è lo Yoga del cuore, la sublima-

zione di tutti gli amori inferiori, e tutti i desideri divengono prigionieri di un’unica

brama: conoscere l’amore di Dio. Questo Yoga rappresentò la scienza culminante della

scorsa razza e guidò verso il conseguimento della quarta iniziazione, riconoscendo-

si in un Arhat svincolato dal ciclo delle rinascite. Il Bhakti Yoga trasmuta i centri al

di sotto del diaframma e ne trasferisce le energie nei due seguenti, rappresentati dal

cuore e dalla gola.

Ora, nella razza Ariana, la pratica del Raja Yoga subordina e controlla la mente, e la

meta si è spostata alla quinta iniziazione, quella dell’Adepto, la quale rende liberi alla

stregua del conseguimento di Arhat, con la differenza di poter servire liberamente e

di operare come Mago Bianco. Il Raja Yoga sintetizza tutte le forze del corpo nella te-

sta, da cui le distribuisce e le controlla, in quanto la coscienza si accentra nell’Anima,

rendendo inutili le altre forme dello Yoga, poiché il maggiore include necessariamen-

te gli effetti, e non le pratiche, del minore.

Lo scopo del Raja Yoga è rivelare i mezzi attraverso i quali la liberazione è possibile, ri-

conoscendo nell’ignoranza e quindi nella non conoscenza il fardello che impedisce

la manifestazione dell’unione. A questo punto vi è solo sofferenza, e solo l’esplorazio-

ne del mondo delle cause potrà estirpare i semi del karma impedendo loro di manife-

starsi automaticamente senza mettere in relazione la causa con l’effetto. Il mondo

delle cause è rappresentato dal piano dell’Anima, la cui prerogativa è quella di intuire

in assenza di ragione. La nostra natura inferiore, che assembla la vita fisica, emotiva e

mentale, deve essere allineata per potersi unire al reale e dissipare le illusioni. Patanjali

ci indica gli Otto Mezzi dello Yoga, i quali, se praticati con costanza, porteranno alla

chiarezza che condurrà all’illuminazione completa.

Gli Otto Mezzi dello Yoga sono: comandamenti, o Yama; regole, o Nijama; posizione, o

Asana; retto controllo della forza vitale, o Pranayama; astrazione, o Pratyahara; con-

centrazione, o Dharana; meditazione, o Dhyana; contemplazione o Samadhi. Questi mez-

zi, o pratiche, si riferiscono all’attività simultanea in tutti i tre corpi della personali-

Page 18: IL DISCEPOLO

tà, fisico, emotivo e mentale. Nel caso voleste approfondire il tutto vi rimando ad un

testo fondamentale per tutti coloro che ricercano con vigore la liberazione ponen-

dosi come obiettivo l’identificazione con la propria anima. Il testo è: La Luce dell’Anima,

parafrasi dei Sutra Yoga di Patanjali commentati da Alice Ann Bailey; come essa stessa

consiglia, dovremo, come ogni serio studioso, paragonare questa versione con le varie

altre oggi reperibili.

È assolutamente necessario seguire i mezzi di yoga nell’ordine in cui Patanjali li ha

enunciati e attendere a purificare e disciplinare la vita interiore ed esteriore, e a con-

centrare la mente, prima di regolare il corpo eterico con la respirazione e il risveglio

dei centri. Le porte si aprono sempre dal basso e prima di ulteriori conseguimenti è bene

attenersi ai comandamenti, alle regole, assumendo una postura nella vita che tenga

conto di una purificazione interiore ed esteriore. Solo con la purezza degli intenti po-

tremo avvicinarci ad una equilibrata astrazione, vero viatico al principiare della vera

meditazione. Infatti, Pratayahara rappresenta la possibilità di dominare la tendenza

all’esterno dei cinque sensi. Così si insegna a ritirare, o astrarre, la coscienza, rivol-

ta al mondo fenomenico, per concentrarla nella testa, da cui coscientemente proiet-

tarla per fini di servizio stabilendo un contatto col regno dell’Anima e riceverne le

impressioni. I canali della percezione sensoria sono, in tal modo, placati. La coscienza

dell’uomo reale non precipita più in quelle grandi correnti di contatto. I cinque sensi

sono dominati dal sesto; la mente, la coscienza e la facoltà percettiva sono sintetizza-

te nella testa e si volgono all’interno e verso l’alto.

A questo punto entriamo nel cuore del Raja Yoga e non si giunge a questo momento

casualmente: molte vite sono trascorse nel raffinare gli aspetti della nostra persona-

lità, da molto tempo nel palcoscenico della vita ci siamo cambiati d’abito, con il solo

scopo di vivere ogni sfumatura della natura umana. Il Cielo ci rimanda alla Terra e la

Terra, divenuta responsiva dall’agire dello Spirito, ci permette di traguardare il Cielo e

aspirare di “precipitare” verso l’alto. È tempo di alzarci e andare dal Padre, verso lo Spiri-

to dal quale siamo stati emessi come Monadi, Spirille di fuoco che possono cominciare

ad ardere per se stesse e per la Vita tutta. Solo a questo punto cominciano a squarciarsi

veramente i veli dell’ignoranza e allora la ricerca del bene comune diverrà qualcosa

di utile e gradito.

Il riconoscersi in una vita sempre più ampia, di cui ogni aspetto è funzionale al tutto,

ci farà sentire al nostro posto e dediti a ciò che ci è stato offerto come materia grezza

da plasmare. Allora cominceremo a salire quel monte, frutto della visione di un Sentie-

ro che si staglia davanti a noi, un Sentiero che ci spoglierà di tutto ciò che non oc-

corre per giungere nel Regno dei Cieli. Avremo meno paura di perdere, e cominceremo a

conoscere i frutti del nostro agire ed abbandonarli ci parrà possibile. L’Anima ci soster-

rà in questo processo rateizzando lo sforzo, mettendoci a contatto con le vere cause

della nostra sofferenza. Non si può cambiare ciò che non si conosce e verremo resi per-

fetti da quel Fuoco che Gesù avrebbe voluto far bruciare sin d’allora. Per fare questo

abbiamo bisogno di disciplina, cominciando a praticare gli ultimi tre mezzi, Concentra-

zione, Meditazione e Contemplazione, Dharana, Dhyana e Samadhi, che, quando forma-

no un solo atto sequenziale, costituiscono Samyama, ovvero la disciplina.

Ora possiamo allineare la personalità con i suoi tre veicoli, il corpo fisico, emotivo e

mentale inferiore, entro la periferia del piano dell’Anima, mantenendoli stabilmente

attraverso uno sforzo di volontà. L’essere umano soffre a causa del suo identificarsi in

un aspetto parziale della sua coscienza, e stabilizzare la sua natura inferiore disponen-

do di un canale libero da ostruzioni lo porrà in contatto con la sua natura divina.

Ogni vita tende ad una stabilità maggiore ed occorre molto tempo prima che il corpo

emotivo possa essere acquietato, e sia costruito un corpo mentale capace di agire come

un filtro e non come un ostacolo.

L’uomo deve passare molti cambiamenti e molte vite, gustando il calice del dolore e del-

la gioia in molte incarnazioni attraverso esperienze vissute quasi per intero rivolte al

sé inferiore fino a trovarle insoddisfacenti. Solo a questo punto l’uomo prende a vol-

gersi verso l’interno e a cercare la sorgente da cui è emanato cominciando a meditare.

Da sempre l’essere umano ha meditato nel tentativo di trovare quella pace che gli per-

Page 19: IL DISCEPOLO

mettesse un equilibrio che solo la sua natura divina palesata poteva donargli stabil-

mente. Molto abbiamo sperimentato fino a quando le cose non potevano essere più

celate. L’Anima è stata percepita ed il Regno dei Cieli può cominciare ad affermarsi di-

scendendo nelle nostre esistenze.

La meditazione può essere effettuata attraverso l’uso della Forma, del Colore e del Suo-

no. Meditare non significa solo rilassarsi, ma è fondamentalmente un’attività della

mente che, proprio a partire dagli aspetti esteriori, ci permette di conoscere la vita nei

suoi aspetti non percepibili con i sensi fisici. Si può meditare su ogni cosa, per esempio

sulla forma, visualizzando a seconda della tradizione, la Croce, l’Om o il mandala di

Kalachakra. Per quanto riguarda il colore potremo basarci sui sette colori dell’iride,

tre di base che non possono essere costituiti a partire da nessun altro colore, il rosso,

il blu e il giallo, e gli altri che sono il prodotto della composizione dei colori primari,

l’arancio, il verde, l’indaco e il viola.

Ciò che veramente risulta essere più funzionale alla pratica di colui che inizia a medi-

tare è senza dubbio la recita di un mantra. La parola deriva dal sanscrito e le interpre-

tazioni del significato non sono univoche, anche se possiamo ricondurle alle parole

mente, liberare, espandere o illuminare; ciò che sappiamo per certo è che il mantra è un

supporto per il pensiero. Un mantra quindi è un suono, una parola, o un insieme di pa-

role, una formula, generalmente ritenuta sacra o magica, da coloro che la usano nel

loro contesto di vita.

In modo sintetico, possiamo affermare che la ripetizione di un mantra induce uno sta-

to che si riverbera come miglioramento complessivo del metabolismo corporeo, che

produce con la sua vibrazione un’armonizzazione e un rilassamento degli aspetti emo-

tivi, e che inoltre favorisce una migliore concentrazione e integrazione dell’attività

del pensiero. La tecnica di base, in sanscrito definita japa, che significa ripetizione, con-

siste nel ripetere il mantra prescelto.

Il ritmo del mantra è di per sé una sorta di binario, sul quale la mente viene focalizza-

ta. Per ottenere i migliori risultati dalla recita di un mantra bisognerebbe praticarlo

due volte al giorno per venti minuti ogni sessione. I mantra sono veramente tanti, ma

all’inizio viene suggerito il mantra Om Shanti. Il termine sanscrito Om è intraducibi-

le, ma viene considerato la sillaba più sacra della tradizione indiana; Shanti, invece,

significa letteralmente pace, per cui possiamo dire che la ripetizione di questo mantra

produrrà pace.

Il corso di Raja Yoga è collocato all’interno di AGNIHOTRI, Il Sentiero di Guarigione del

Guerriero di Fuoco, un percorso unico capace di guidarci nella conoscenza di noi stes-

si e nella pratica della guarigione secondo le regole dell’Antica Saggezza. Il corso di

Raja Yoga è un corso di approfondimento e si colloca al di sopra dei tre livelli del Cor-

so Pratico di Meditazione, avendo come scopo lo svisceramento dell’aspetto pratico

e di quello teorico. Inoltre, al contrario del Corso Pratico di Meditazione, vi sarà la

possibilità di ricevere un mantra personale, che avrà la caratteristica di aiutarci mag-

giormente nel compiere questo lavoro. Questo corso rappresenta un ottimo trampoli-

no di lancio per la frequentazione di Energheia, il cuore del Sentiero, la prima scuola

italiana per terapeuti esoterici. In ogni caso non è necessario seguire questo ordine,

infatti si può cominciare a percorrere il Sentiero partendo da quello che sentiamo più

funzionale basandoci sulla nostra aspirazione.

In sintesi, il Raja Yoga è quella scienza dell’essere che consente di dissipare il dolore

e l’ignoranza, portando alla conoscenza del Sé più profondo, attraverso pratiche di

vita e di meditazione sperimentate da millenni. Il suo programma introduce alla medi-

tazione dopo aver preso in considerazione i vari tipi di yoga ed il pranayama, la scienza

del respiro. La Meditazione sarà il fulcro di questo percorso, sostenendoci nella com-

prensione dei vari aspetti della vita, fino a comprendere meglio che cosa significa la

Guarigione Esoterica, la quale non potrà mai essere disgiunta dalla necessità di Servire.

Per il programma completo vi rimando ai nostri siti internet, e se volete approfondire

gli argomenti che poc’anzi avete letto vi consiglio, oltre al testo citato in preceden-

za, Lettere sulla Meditazione Occulta di Alice Ann Bailey, e il Corso Pratico di Meditazione

La salute attraverso lo yoga Volume I di Massimo Rodolfi.

Graziano Fornaciari

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De Discipulorum ScholaEnergheia

la Prima Scuola Italiana per Terapeuti Esoterici

“Un guaritore esoterico deve poter aiutare i suoi fratelli a far fluire l’energia dell’anima, fonte di ogni vera guarigione, e deve sapere come questo può avvenire in pratica”

esoterismo si occupa della conoscenza autentica in rappor-

to con la coscienza. Per questo la scienza esoterica fornisce

gli strumenti per realizzare la Reale Natura. L’essere umano in

cammino per comprendere la sua natura di Anima o Angelo So-

lare calca il Sentiero degli angeli. Nel solco della Antica Sag-

gezza e alla luce delle rivelazioni esoteriche in sintonia con

il tempo che stiamo vivendo, la scuola Energheia introduce

al discepolato e al Sentiero iniziatico per vivere come anime.

Da allievo sono divenuto insegnante e passando dall’altro

lato della barricata ho avuto la possibilità di toccare con

mano le aspirazioni e le illusioni che spingono a chiedere informazioni su una

scuola che indica come percorrere il Sentiero Spirituale. Nonostante viviamo in

una società dove la spiritualità è stata mercificata in funzione del profitto è ve-

ramente coinvolgente osservare l’interesse genuino mostrato da alcuni per un

percorso di trasformazione della coscienza che non promette la cancellazione

della sofferenza con un colpo di spugna ma indica nell’attraversamento della

sofferenza stessa la possibilità concreta di realizzazione del sé. Innanzitutto mi

preme chiarire che percorrere il Sentiero non è per tutti in quanto bisogna avere

la possibilità di rivolgere lo sguardo verso se stessi. Soltanto quando l’anima rie-

sce ad esercitare sui veicoli della personalità una sufficiente attrazione magneti-

ca lo sguardo della coscienza si rivolge verso le cause della condizione che vivia-

mo. La mia esperienza mi conferma che chi aspira al Sentiero sente di non riuscire

a trovare il bandolo della matassa in cui si è avvolta la propria vita, pur avendolo

cercato a lungo. In questo caso il disagio nasce dalla contraddizione tra l’essere

attratto dal vivere più pienamente la vita e una quotidianità che ti trascina in un

vortice di percezioni disomogenee in cui ti identifichi. Ciò produce la sofferenza

che impedisce di essere gioiosi e in sintonia con quello che si sta facendo, ma che,

se attraversata, conduce alla realizzazione della Reale Natura. Calcare il Sentiero

Spirituale è intraprendere la via iniziatica alla gioia. La progressiva realizzazione

del progetto interiore conduce verso una condizione di maggior pace e armonia

riscontrabile anche nel volto. Molte volte ho constatato come cambi lo sguardo

delle persone che hanno intrapreso la via della vera conoscenza. Rimango comun-

que sempre meravigliato nell’osservare come la trasformazione della coscienza sia

repentina e ben visibile quando sostenuta da forze profonde della vita. Iniziare

a percorrere il Sentiero è la conseguenza di un processo evolutivo che è in atto

da molto tempo e che ci ha visti protagonisti nelle situazioni più svariate. Ma per

poterlo completare è necessario usare scientificamente gli strumenti specifici per

rimuovere le cause di quello che sta limitando la coscienza e quindi porre le basi

per realizzare un futuro più armonico. L’aspirante spirituale una volta in cammi-

no, grazie alle resistenze che incontra nel trasformare la propria coscienza, si

ritrova a doversi chiarire le motivazioni che lo hanno spinto ad intraprendere il

Sentiero. A volte le migliori intenzioni naufragano in acque agitate quel tanto

che basta per far recedere dal proposito iniziale. Quello che permette di solcare

i propri mari agitati dal flusso della vita è l’ardore che sospinge le vele della per-

sonalità verso il porto dell’anima, dove la barca della coscienza potrà approdare

Page 21: IL DISCEPOLO

dopo il lungo tragitto nell’oceano della vita compiuto grazie alla comprensione

delle leggi necessarie a realizzare tale impresa. Durante il cammino intrapreso lo

sforzo può annebbiare la vista e il dubbio diviene ammaliante come il canto della

sirena. A quel punto l’enfasi che aveva caratterizzato l’inizio dell’avventura viene

pressoché dimenticata e il vivere quotidiano viene percepito in tutta la sua den-

sità. Infatti la caduta di alcune maschere porta alla luce la contraddizione tra

quello che viene affermato e quello che viene agito. Ciò che è stato occultato per

tanto tempo viene sentito nella pelle e nelle ossa. Allora il volto di chi aspira si ir-

rigidisce e il sorriso fino a quel momento compiacente si perde nella contrazione

dei muscoli facciali.

Un periodo così difficile sospinge l’aspirante ad uscire dal bozzolo in cui si era im-

prigionato, e alla luce della fiammella tremula della sua anima egli può valutare i

movimenti della coscienza. Ma finché la coscienza non riconoscerà di calcare da

molto tempo lo stesso palcoscenico la scena verrà ripetuta meccanicamente secon-

do la legge del seminare e del raccogliere. Tutto ciò avrà fine soltanto quando la

luce dell’anima irrompendo stabilmente sulla scena consentirà alla coscienza di

comprendere di essere contemporaneamente il produttore, il regista e l’attore di

quella commedia che veniva replicata senza un perché, essendo stato dimenticato

il motivo per cui era stata allestita.

La progressiva presenza della luce dell’anima nella coscienza dell’aspirante fa dive-

nire la strada verso il cuore sempre più stretta ed irta finché, raggiunta la vetta

della montagna, diviene il sentiero iniziatico. Allora l’uomo inizia ad aprire gli oc-

chi come se fosse appena nato. La nuova nascita della coscienza nel Regno dei Cieli è

caratterizzata dalla capacità di discriminazione della mente che consente di usci-

re dal rigido meccanicismo. Riuscire ad unire le cause con gli effetti invece di rea-

gire meccanicamente conduce alla costruzione del tempio dell’anima. L’opera ter-

mina quando l’anima, sedendo sul suo trono, domina i mondi inferiori e così viene

realizzata l’unione tra il sé e l’anima. Il contatto con la luce dell’anima avviene

grazie al lavoro di purificazione della coscienza che deve essere svolto integran-

do la personalità e in particolar modo le emozioni. Per poter equilibrare sufficien-

temente la personalità è necessario andare alle cause delle distorsioni presenti

nella coscienza. Per l’esoterismo il viaggio nella coscienza per risolvere le cause di

certi comportamenti non termina nel periodo dell’infanzia, come insegnato dalla

odierna psicologia, ma prosegue oltre riconnettendosi alle vite precedenti. State

pur tranquilli, non c’è bisogno di inventare una macchina del tempo per risolvere

i problemi attuali, in quanto nei centri energetici è presente la memoria di quello

che siamo stati. Nei chakra sono immagazzinati degli ammassi energetici definiti

immagini karmiche, impressi nella coscienza nel passato in seguito a certe azioni

significative subite o agite. Queste immagini finché non vengono disattivate con-

tinuano a proiettare nella coscienza delle qualità che, se non comprese, la legano

ad un tempo che è stato, impedendole di vivere il presente. I due pilastri che sor-

reggono il lavoro dell’alchimia spirituale sono la disciplina della meditazione e

l’attenzione verso i propri comportamenti. Entrambi sono necessari per mettere a

fuoco e poi poter operare quei cambiamenti necessari per modificare le distorsioni

della coscienza che inibiscono noi stessi e gli altri. Senza la capacità di penetra-

re la vita con la disciplina della meditazione non ci possiamo rendere conto che

ci muoviamo nel mondo cercando di imporre la nostra volontà in tutti i modi

possibili. Spesso i nostri comportamenti veicolano energie sottili che scatenano

un conflitto di potere, percepito solo superficialmente come antipatia o simpatia

verso certe persone. La scuola Energheia trasmette insegnamenti per chi aspira a

voler trasformare la propria coscienza in funzione di un servizio da poter offri-

re alla umanità. In particolare indica come poter liberare l’energia dell’anima. Per

servire bisogna saper guarire se stessi dalla recriminazione e dal bisogno che le

cose vadano secondo la volontà personale. In altre parole bisogna assumersi la re-

sponsabilità della propria vita. Per poter vivere in questo modo si deve esprimere la

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vita dell’anima. Ciò coincide con la vera guarigione. La liberazione completa delle

energie dell’anima nei veicoli della personalità viene descritta in altre tradizioni

come illuminazione, estasi mistica o Samadhi. Questa condizione di coscienza espri-

mendo il potere di amore dell’anima è l’unica che favorisce veramente il risanamen-

to della coscienza di chi ne viene in contatto. Quindi l’unica condizione necessa-

ria per essere terapeuti esoterici è vivere come anime. Comunque per trasformare la

coscienza è anche utile conoscerne le strutture, e in particolare l’anatomia e la

fisiologia occulta. Infatti sapere in pratica come e dove poter operare accelera il

lavoro di disattivazione dei meccanismi favorendo l’unificazione della coscienza.

Ciò è necessario per poterci accordare con le leggi della vita in modo da fluire

nella quotidianità divenendo così un punto di ristoro per altri pellegrini che,

assetati, cercano l’acqua della vita.

Luca Tomberli

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De Vitae Magica ArteLa Scuola Energheia

L’Inizio della Magia della Vita

nche quella domenica ero andato in montagna a fare trek-

king con i miei amici. Avevamo terminato la salita e ci aspet-

tava la pausa di mezzogiorno. Io mi ero allontanato per dare

un’occhiata a quel pianoro e al panorama che gli faceva da

cornice. Il sole di quella giornata rendeva i colori semplice-

mente stupendi: lo smeraldo della prateria alpina, il turchese

del cielo, l’argento delle vette ammantate dal bianco candi-

do della neve. Ero rapito da quella bellezza, che mi rimandava

a quanto di più bello da qualche anno avevo cominciato ad

assaporare: la sabbia impalpabile del deserto tra le mani; il sor-

riso di una persona che non conosci; il mistero irrisolto dei

numeri primi; la sensualità dolce di una ragazza; un verso di Dante che senti den-

tro; l’infinito negli occhi di un saggio. Ma non solo; anche la maggiore calma del

cuore sull’altalena dell’esistenza; la percezione crescente della vita oltre la vita;

una preghiera detta non proprio per un amico...; il lavoro fatto pensando che non

servirà soltanto a te.

Mentre questi e altri pensieri si susseguivano, un’emozione struggente mi attra-

versò il cuore e una lacrima scese. In quei pochi istanti avevo sentito forse più

intenso che mai l’amore per la Vita. Quell’amore che ti spinge ad assaporarla e a

prendertene cura sempre più.

Questa mia esperienza testimonia che cosa gradualmente è successo alla mia vita

da quando, circa dieci anni fa, iscrivendomi alla scuola Energheia, fondata a Mo-

dena nel 1996 da Massimo Rodolfi, ho iniziato a percorrere quello che esoterica-

mente, da millenni, è conosciuto come il Sentiero: la mia gioia di vivere la vita è

sbocciata e, in più, è nato il desiderio di essere utile alla vita stessa. Scherzosamen-

te, ma sul serio, alle presentazioni, che ora tengo come istruttore della scuola in

Piemonte, dico: “Se qualcuno riesce a trovare due mete più belle di queste...”. Questo

perché penso rappresentino davvero l’apice dell’aspirazione umana.

Naturalmente il cambiamento che ho iniziato a vivere è condiviso da chiunque

stia percorrendo da un tempo sufficiente il Sentiero ed è un esempio in piccolo di

ciò che è stato testimoniato in grande da quegli uomini, comunemente noti come

saggi, che nelle varie epoche e a diverse latitudini, hanno percorso, fino in fondo,

il Sentiero. A questo proposito, infatti, la saggezza esoterica notoriamente parla

di stadi evolutivi che, nell’arco delle varie esistenze, vengono via via raggiunti

dagli uomini. Uno di questi stadi, conosciuto come IV iniziazione, assume parti-

colare importanza perché segna pressoché la fine del Sentiero, vale a dire la fine

delle lezioni che l’uomo deve apprendere all’università della vita su questo piane-

ta. Colui che raggiunge questo stadio, molto avanzato, è conosciuto in Oriente

come Arhat, oltre che Bodhisattva, ovvero come “Liberato”, oltre che come “Servi-

tore”: Liberato dalla sofferenza e Servitore della Vita. Come a voler dire che, per

quel gioiello dell’evoluzione che è l’uomo alla fine del Sentiero, l’esistenza si ca-

ratterizza per la gioia di vivere e in più per il desiderio di servire la vita stessa.

Energheia, come tutte le vere scuole di saggezza esoterica, insegna a percorrere il

Sentiero, cioè addita la suddetta duplice meta dell’evoluzione umana e mostra la

strada che vi conduce, la cui difficoltà è proporzionale alla bellezza della meta

stessa. Per percorrerla l’uomo è, infatti, chiamato a superare la più strenua di tutte

le prove: vincere se stesso. Sì, perché, secondo la scienza esoterica, se da un lato è

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possibile per l’uomo superare la condizione altalenante di bonaccia e burrasca del

mare aperto della vita e approdare, infine, alle calme acque della gioia del proprio

porto interiore, dall’altra la causa vera di ogni dolore dell’uomo deve essere ri-

cercata in lui stesso, e non fuori. Con la precisazione che questa causa va identifi-

cata con quella porzione di distruttività che ancora alberga in lui, retaggio del-

le vite e quindi delle esperienze vissute fino a quel momento. Ecco perché l’oracolo

di Delfi ammoniva: “Nosci te ipsum”, “Conosci te stesso”. Ecco perché Massimo Rodolfi,

con semplicità e profondità, ha scritto: “Il male fa male...”. Se, dunque, l’uomo vuole

arrivare a vivere stabilmente nella gioia, oltre che essere utile alla Vita, allora deve

apprendere a conoscere nel bene e nel male se stesso, trasformando il male residuo

in bene, così come l’alchimista trasforma il piombo in oro.

Ora, tutti noi sappiamo quanto è difficile cambiare una nostra cattiva abitudine,

che generalmente portiamo con noi anche quando cambiamo dimensione... Figu-

riamoci trasformare il peggio di noi stessi, quel peggio che rovina le nostre vite

e quelle delle persone intorno a noi! Per questo, da millenni, esiste una vera e pro-

pria scienza, con una relativa tecnologia, potente e sofisticata, che rispettivamen-

te studiano e aiutano a compiere questa suprema alchimia, che è la trasformazio-

ne della coscienza umana: ovvero la trasformazione del modo di percepire la vita

da parte dell’uomo. Perché questo è il punto chiave: non tanto che cosa accade

all’uomo, bensì come lui lo percepisce. E’ così che, per intenderci, il bello ordinario

può diventare stupendo, il brutto divenire qualcosa di neutro e in più la limitazio-

ne di sé trasformarsi in dono di sé.

I tre anni della scuola Energheia mirano a trasmettere gli insegnamenti di que-

sta scienza sacra e soprattutto gli strumenti della sua tecnologia. Tre anni che,

scherzosamente ma sul serio, potremmo chiamare Purgatorio, Inferno e Paradiso.

Giusto in quest’ordine.

Durante il I anno, l’allievo impara principalmente la meditazione, ovvero l’arte di

concentrare la mente, grazie alla quale comincia a introdurre frequenze elevate

all’interno del suo campo di coscienza. Medita su suoni, forme e colori che celano

qualità di luce, le quali, senza che lui ne sia consapevole, iniziano a trasformare le

sue qualità peggiori e a sviluppare quelle migliori. Purgatorio è un termine che si

adatta a questo anno perché, sebbene questo strumento non metta l’allievo diret-

tamente di fronte alle parti distruttive che albergano in lui, tuttavia comincia

a smuovere queste parti che, sentendosi minacciate dalle frequenze di luce, ten-

dono ad affiorare dalle profondità dell’inconscio, facendo sentire le loro non

belle qualità...

Al II anno, l’allievo, continuando a meditare in modo crescente, impara principal-

mente la consapevolezza di sè, ovvero l’arte di essere costantemente attento alle

azioni che compie, alle parole che dice, alle emozioni che sente, ai sentimenti che

prova. Ogni volta che si accorge di manifestare in qualche modo, verso gli altri

o verso se stesso, una qualità negativa, inizia ad ascoltarla, permettendo ad essa

di affiorare dalle zone del subconscio, con il risultato di un misterioso effetto

trasformante nei confronti della stessa. L’allievo impara, poi, a correlare le sue

qualità negative con ciò che di spiacevole accade e soprattutto percepisce nella

sua vita. Inferno è un termine che si addice a questo anno, perché tale strumento

mette l’allievo a diretto contatto con ciò che di distruttivo ancora sopravvive

in lui, con ciò che vorrebbe non vedere di sé...

Durante il III anno, l’allievo continuando a meditare e a coltivare la consapevolez-

za delle sue qualità negative in modo crescente, impara principalmente a dirigere

questa consapevolezza verso le sue qualità positive, potenziandole. Egli apprende,

poi, a mettere in relazione le sue qualità positive con ciò che di piacevole succede e

soprattutto percepisce nella sua vita. Per questo Paradiso è un termine che si addi-

ce a questo anno, che chiude, per così dire, questa Divina Commedia. Naturalmente,

non esistono compartimenti stagni e, quindi, parte dell’Inferno, del Purgatorio

e del Paradiso esistono in tutti e tre gli anni. Però, di massima, la sequenza che si

incontra è quella sopra indicata.

Page 25: IL DISCEPOLO

In tutti e tre gli anni, la presenza del gruppo è molto importante. Al I anno, l’al-

lievo tocca con mano che meditare da solo, tra un incontro e l’altro, o meditare

in gruppo è ben diverso: la potenza delle frequenze di luce richiamate dal gruppo

è decisamente superiore. Al II anno, dopo un primo anno di conoscenza reciproca

con il gruppo, viene aiutato dai suoi compagni a identificare le sue qualità nega-

tive, che notoriamente sono sempre più facili da vedere dall’esterno... E una cosa

simile accade al III anno per le sue qualità positive, strettamente correlate a quella

che sarà la sua linea di realizzazione nella vita e di servizio alla vita stessa.

Un test mensile sui vari argomenti oggetto di studio e una relazione anch’essa

mensile sugli effetti generati nella vita dell’allievo dall’uso degli strumenti per-

mettono all’istruttore di seguire ciascuno di essi anche singolarmente.

Il primo e il trentesimo ultimo incontro sono tenuti, a sedi riunite, da Massimo

Rodolfi, che avvia e sancisce l’inizio della trasformazione delle coscienze degli

iscritti, seguiti nei tre anni da quegli insegnanti che lui stesso ha appositamente

formato.

E così Energheia inizia e finisce, con un ricordo che rimarrà per tutta la vita. Non

così il Sentiero, che invece richiederà un po’ più di tempo... Ma a quel punto l’allievo

avrà le conoscenze e la strumentazione necessaria per proseguire il cammino, in

gruppo se lo vorrà, verso la meta di tutte le mete: un’esistenza di gioia e di servizio

alla vita.

Per questo Energheia è l’inizio della magia della vita...

Gianluca Fontana

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Dedicatio Agnihotri

la Consacrazione a Cavaliere

o passato la vita a cercare, molto ho trovato e molto do-

vrò ancora cercare. Ho trovato cosa c’è dentro l’Uomo, ho

compiuto il Percorso che dal fango porta a vedere le stelle

e ho capito che tutto era giusto. Ho capito il dolore, la sua

urgenza, il suo bisogno. Ho visto, sulla via di Aghios Pavlos,

come l’essere umano lo crea, il proprio dolore. Ho compreso il

distacco, l’isolamento interiore, che solo conduce alla pace.

Per questo sto tra la gente, devo indicare la strada a chi sen-

te il richiamo dei Mondi Lontani e del Fuoco, ma ancora non

sa come fare. Strada facendo ho creato, come tutti del resto, e ho cercato di of-

frire rifugio ai Viandanti. Il Pellegrino sa dove andare, perché il suo cuore lo gui-

da, ma molti sentieri, apparentemente alla cieca, deve calcare, prima di giungere a

quell’ultima Thule. Io offro strumenti, utili a chi ha voglia di camminare, ma non

posso indossare le scarpe di nessuno, per consumarle lungo il cammino. Per presen-

tare la rivista Il Discepolo ho scritto: Nel tempo tutto cambia e niente cambia. Le re-

altà essenziali della vita, le sue strutture fondamentali, l’anatomia e la fisiologia della

coscienza rimangono fedeli all’emanazione primordiale di quel verbo che tutto perva-

de. Nel tempo, quello che cambia sono i modi della manifestazione, sempre più aderenti

alle forme cangianti che lo spirito può usare, di era in era, nel suo lungo pellegrinag-

gio tra le pieghe della materia. Nello spirito che discende nella carne si compie la para-

bola del figliuol prodigo che prima o poi ritornerà nella casa del Padre. Ciò che sta

cambiando oggi è la forma di nutrimento della coscienza del pianeta a cui appar-

teniamo. Il Fuoco, di cui ci ha parlato il Maestro, inizia a crepitare nelle profondi-

tà della Terra. Molto è stato fatto per giungere fin qui, ed ora bisogna adattarsi a

incarnare questa nuova realtà. Per questo ora creo Agnihotri, i Custodi del Fuoco,

il Sentiero di Guarigione del Guerriero del Fuoco. Che la sua forza possa sprigionarsi

e divenire forza d’amore, perché di questo ha bisogno oggi il mondo. Così è stato

per me, un impeto mi ha spinto a crearlo, irrefrenabile come un incendio interiore.

Un bel percorso, da Soldato a Scudiero, da Scudiero a Cavaliere, là dove il campo di

battaglia è tutto interiore e la vittoria porta dall’irreale al reale, dal buio alla luce,

dalla morte all’immortalità. Molti sono i Fratelli che stanno lavorando a questo

progetto, e bene stanno seminando. Speriamo solo che stavolta gli operai bastino

alla messe. Collaborare al risveglio delle coscienze, stimolate dal Fuoco, questo

mi preme; non serve recriminare su una pace che non viene nel mondo, biasiman-

do coloro che non la vivono, ben più importante è provare a se stessi che amare e

gioire sono cose avverabili. Solo così possiamo veramente disporci al cammino fat-

to insieme. Nel percorso dei Custodi del Fuoco mi sono riservato il tratto finale,

per essere utile a tutti quelli che, già conoscendo il crogiuolo, non smettono di

cercare ancora più fuoco. Conoscendo le strutture occulte della coscienza, ho

pensato a un percorso di attivazione e purificazione che possa richiamare dentro

di sé, in modo chiaro, la potenza del Fuoco. Questa potenza accelera l’evoluzione,

sospingendo verso i propri limiti chi osa, ma d’altronde si sa, il Regno dei Cieli è dei

violenti, e di questi tempi solo i timidi incespicano sul Sentiero. La norma è la cor-

sa, e ben presto sarà il galoppo. Che il Fuoco ci purifichi e renda utili le nostre vite.

Ecco allora che, per chi ha già cominciato a comprendere il valore della trasfor-

mazione di sé e della profonda alchimia che il Sentiero produce, nel nostro caso

per chi ha già finito Energheia, la prima scuola italiana per terapeuti esoterici, da me

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fondata nel 1996 ecco che diviene possibile Agnihotri, i Custodi del Fuoco, il Sentiero

di Guarigione del Guerriero del Fuoco.

Dieci incontri in un anno, dieci trasmissioni di energia, o iniziazioni, che toccano

dieci punti nevralgici per favorire l’ascesa dell’energia evolutiva, Kundalini, e la

discesa di quella che Sri Aurobindo avrebbe chiamato la Supercoscienza. Voglio an-

cora precisare però che, nonostante anche in questo percorso io trasmetta delle

tecniche, molto efficaci nel sostenere l’evoluzione, esse sono appunto un soste-

gno e nulla più, che possono caso mai accelerare il ritmo della vita, ma bisogna

essere consapevoli del fatto che il vero miracolo lo si realizza comprendendo e

trasformando, in pratica, la propria esistenza. È più importante imparare a essere

meno presuntuosi o prepotenti, che non meditare regolarmente, magari in modo

distratto, per ottenere qualche beneficio personale. Detto questo, le iniziazioni

date creano dei punti di attivazione, all’interno dei centri energetici, che legano

in modo molto efficace il praticante al Fuoco, consentendo così un più rapido

adattamento alle esigenze vibrazionali dell’Era che si sta affermando. Durante i

dieci incontri vengono poi riprese e approfondite varie tecniche terapeutiche, che

vanno dall’utilizzo del respiro, dalla pranoterapia, alle terapie radianti e all’uso

del Fuoco per curare. Ne approfitto per ribadire un concetto oggi poco compreso:

ricordo che la vera guarigione viene dall’anima e, in realtà, nessuno guarisce nes-

suno, la vera guarigione esoterica è un fatto che riguarda la coscienza del cosid-

detto paziente. Il cosiddetto terapeuta può solo indicare, sostenere o accelerare

dei processi, utili alla coscienza della persona che ha davanti. Ma perché non far-

lo? Perché non tentare di lenire parte di quella sofferenza, oggi così diffusa nel

mondo? Mentre scrivo queste parole ho quasi terminato il primo anno di Agniho-

tri e grande è la mia soddisfazione. In questo mondo, spesso fatto di chiacchiere e

trombe suonate dinnanzi a sé, io dico solo una cosa: è bello vedere le persone cam-

biare, veramente, in concreto, e vederle assumersi sempre più la responsabilità della

propria esistenza. Ancora una volta devo ricordare che, in questo momento in cui

anche la crescita spirituale deve essere facile e magari di facile consumo, anche se

io attribuisco un grande valore al percorso che propongo, sono ben consapevole

del fatto che ogni punto che consideriamo d’arrivo, nell’infinità dell’universo, è

veramente un nuovo inizio. Bisognerebbe maturare la consapevolezza di Socrate

che, pur essendo il più sapiente degli ateniesi, ricordava spesso che l’unica cosa di

cui era consapevole era che sapeva di non sapere.

In ogni caso è per me veramente un piacere e un onore consacrare nuovi Cavalieri,

Custodi e Guerrieri del Fuoco, persone che, ben consapevoli dei propri limiti, dedi-

cano comunque la propria esistenza al divenire migliori in un mondo migliore, e

così sia. Infine concludo con le dieci frasi che caratterizzano i dieci incontri del

corso. Buon viaggio Cavalieri, che la vita vi porti a trovare il Graal nascosto in

fondo al vostro cuore.

1. Riconosci i limiti della tua coscienza, raccogli la legna per accendere il fuoco

2. Coltiva il bene che è in te, raccogli le offerte per l’altare della vita

3. Accendi il fuoco nella casa della vita

4. Il fuoco rischiara gli abissi più profondi e le acque cristalline dissetano la vita

5. Il fuoco nuovo brucia quello vecchio e la sua luce dilaga per il mondo

6. Il fuoco brucia le vesti dell’antico solitario e la sua natura è messa a nudo

7. Il fuoco nutre i fiori della vita e la creazione risplende potente

8. il fuoco riscalda il cristallo e la visione si fa pura

9. Il fuoco incorona il signore della vita, la saggezza è il suo premio

10. Il fuoco diviene silenzio e tutto riposa nel cuore di dio, l’amore ne è testimone

Massimo Rodolfi

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De Potentia Magica Dei Poteri

spirate ai carismi più grandi! E io vi mostrerò una via migliore di

tutte. Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma

non avessi la carità, sono come un bronzo che risuona o un cem-

balo che tintinna. E se avessi il dono della profezia e conosces-

si tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della

fede così da trasportare le montagne, ma non avessi la carità,

non sono nulla. Le profezie scompariranno; il dono delle lingue

cesserà e la scienza svanirà. La nostra conoscenza è imperfetta e

imperfetta la nostra profezia... Queste dunque le tre cose che ri-

mangono: la fede, la speranza e la carità; ma di tutte più grande

è la carità!

Dalla prima lettera di san Paolo ai Corinzi

Poiché molti verranno sotto il mio nome, dicendo: Io sono il Cristo, e ne sedurran-

no molti. Or voi udirete parlar di guerre e di rumori di guerre; guardate di non tur-

barvi, perché bisogna che questo avvenga, ma non sarà ancora la fine. Poiché si leverà

nazione contro nazione e regno contro regno; ci saranno carestie e terremoti in

varî luoghi; ma tutto questo non sarà che principio di dolori. Allora vi getteranno in

tribolazione e v’uccideranno, e sarete odiati da tutte le genti a cagion del mio nome. E

allora molti si scandalizzeranno, e si tradiranno e si odieranno a vicenda. E molti falsi

profeti sorgeranno e sedurranno molti. E perché l’iniquità sarà moltiplicata, la cari-

tà dei più si raffredderà. Ma chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato. E questo

evangelo del Regno sarà predicato per tutto il mondo, onde ne sia resa testimonianza

a tutte le genti; e allora verrà la fine.

Dal Vangelo di Luca

Allora, se alcuno vi dice: ‘Il Cristo eccolo qui, eccolo là’, non lo credete; perché sor-

geranno falsi cristi e falsi profeti, e faranno gran segni e prodigî da sedurre, se fosse

possibile, anche gli eletti. Ecco, ve l’ho predetto. Se dunque vi dicono: Eccolo, è nel de-

serto, non v’andate; eccolo è nelle stanze interne, non lo credete; perché, come il lam-

po esce da levante e si vede fino a ponente, così sarà la venuta del Figliuol dell’uomo.

Dal Vangelo di Matteo

Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che

fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. Molti mi diranno in quel giorno: Signore,

Signore, non abbiamo noi profetato nel tuo nome e cacciato demòni nel tuo nome e

compiuto molti miracoli nel tuo nome? Io però dichiarerò loro: Non vi ho mai cono-

sciuti; allontanatevi da me, voi operatori di iniquità.

Dal Vangelo di Matteo

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Allora, sembra che ci siamo, oppure no, e dal mio punto di vista sarebbe anche lo stesso.

Che sia prossima la fine del mondo, oppure solo la fine del tempo presente, o l’inizio di

una Nuova Era piuttosto che l’avvento del Regno dei Cieli in terra, non cambia molto

per chi ha compreso l’importanza della trasformazione della coscienza e la necessità

di assumersi le responsabilità della propria vita. Costui è simile a chi vigila tutta la not-

te, perché ‘non sa né il giorno né l’ora’, ma sa che ogni azione, ogni emozione e ogni

pensiero è importante e può essere motivo di migliorare la propria capacità di amare. Un

tale atteggiamento non si cura particolarmente dei fenomeni legati alla forma, all’ap-

parenza, all’esteriorità, ma guarda dritto alla sostanza delle cose e non chiama a gran

voce ‘Signore, Signore’, ma cerca di far sì che l’albero dia buoni frutti.

Essere attenti al proprio comportamento, sui tre piani dell’esistenza, fisico, emotivo e

mentale, perché ne risulti al massimo compassione, amore e innocuità, preoccuparsi più

di sanare che non di distruggere, aver cara l’unione, piuttosto che il pensare di avere

ragione, sono tutte cose che richiedono certo uno sforzo costante. Per me è la fatica

del vivere, anzi, per me è la bella fatica del vivere, in accordo con le leggi del Creato,

l’unica via che può condurci a gioia nell’esistenza.

Di sicuro però questa non è la via più praticata. Il problema è anche che, su questo piane-

ta, più uno è ignorante più diventa arrogante. Un bravo complesso musicale italiano,

gli Stadio, già molti anni fa, cantava Generazione di fenomeni, che secondo me si attaglia

molto bene a una cospicua parte del mondo della cosiddetta ricerca spirituale. Sarà

anche che stiamo vivendo tempi eccezionali, ma qua sono diventati tutti dei fenomeni

e in quattro e quattr’otto ti imbatti in persone che parlano con gli angeli, piuttosto

che fare profezie. Poi ci sono quelli che ricevono i messaggi degli alieni che vivono

oltre la fascia strobostratopeperonica e che ci consigliano sul look da tenere. Almeno

almeno devi avere un contatto col nonno morto che ti dice che numeri devi giocare

al lotto. Il problema nasce quando il nonno è ancora vivo...

Vanno oggi per la maggiore quelli che ti rivelano Il Segreto, ssssshhhhh, parla più pia-

no, il Metasegreto o magari Il Potere. Traducete in inglese e capirete di cosa sto parlan-

do. Tutta gente che insegna al povero bimbo senza bicicletta come fare ad averne una,

accarezzando il gatto, che ormai è diventato spelacchiato, poveretto.

Poi diciamoci la verità, oggi non sei nessuno se non hai fatto almeno un corso da ‘In-

carnazione divina’; traducete in sanscrito e capirete di chi sto parlando, che in due

giorni ti garantisce di diventare divino, o era di vino? Indi, facilmente, tutto molto

facilmente, in pochissimo tempo, e con una modestissima spesa, puoi imparare a cambiare

il dna. Che io poi mi chiedo sempre ma perché? Che siamo ben sinceri, non è che in scienze

andavi poi così bene, e sarei curioso di chiederti che cos’è l’acido desossiribonucleico.

Ma lo sai quello che stai facendo?? Poi bisogna riprogrammarsi, poi bisogna avere suc-

cesso, sempre facile, poi bisogna imparare la danza con la penna d’oca del deserto del

Kalahari, poi devi dimagrire con la corteccia del pioppo canadese, poi raggiungi l’illu-

minazione solo con lo sbramato di risone del canavese (era per fare la rima). Ultimamen-

te vanno per la maggiore i cinque Arcangeli che puoi comodamente ospitare a casa tua

per cinque giorni. A parte il fatto che non avete idea di quanto mangia un Arcangelo,

moltiplicate per cinque e capirete che diventa una spesa, ma la domanda che mi sorge

spontanea è, cosa gli date da mangiare, le polpettine del vostro cervello fritto? Che

tanto ormai... Sicuramente dimentico più di qualcosa, ma, signori, cosa vogliamo pen-

sare, che non c’è limite al peggio?

Nella mia vita ho sperimentato parecchie cose e so per certo che la personalità, special-

mente quando non ha ancora ben capito in che cosa si traduce la ricerca di sé, non

ci mette molto a essere affascinata da poteri di varia natura, effetti sensazionali e da

quelli che paiono essere facili risultati. Poi però, fortunatamente, capisci che cosa si-

gnifica essere forgiati nel crogiuolo della vita e ti rendi conto che di facile facile

non c’è proprio niente e che, casomai, se vuoi avere parte nel Regno dei Cieli, devi pren-

dere la tua croce e seguire le orme del Cristo che, visto il tratto finale del suo percor-

so, denominato Calvario, si presentano perlomeno un po’ in salita. Oggi però, in que-

sto mondo di operatori televisivi, non sono molti coloro che amano raffigurare le

difficoltà del percorso evolutivo. Tutto si presenta facile, veloce, dorato, in questo

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bricolage dello spirito, che puoi praticare eventualmente anche per corrispondenza,

oppure, per i più vecchi, che ricordano la pubblicità del digestivo Antonetto, ‘lo si può

prendere anche in tram’ (lo spirito?).

Ora vi sarete fatti l’idea, probabilmente, che io sia particolarmente agnostico nei con-

fronti dei fenomeni ‘spirituali’, ma vi garantisco che non è così, e vado a chiarirvi il

concetto. Per esempio, so benissimo che esistono varie profezie sul destino dell’umani-

tà, e penso anche che ce ne siano di attendibili, casomai da interpretare e da capire, ma

questo è un altro discorso. Infatti, chi può dire di avere capito veramente l’apocalisse

di san Giovanni? Oggettivamente però, non credete che con la storia del 2012 si sia leg-

germente esagerato? Io ho una contro profezia, che sostiene che al 2012 bisogna arri-

varci, e non è detto, metti che oggi vai sotto un camion... (avete il permesso di fare gli

adeguati scongiuri). Traducendo, può anche darsi che nel 2012 succedano eventi signi-

ficativi, ma il futuro lo costruiamo oggi, e io sono più interessato a cercare di essere

migliore oggi, che non stare a pensare che cosa accadrà domani.

So che gli alieni esistono, e che alcune delle loro razze stanno cercando di condizio-

nare la coscienza umana, ma vuoi proprio dire che tutti i giorni ci sia un qualche mar-

ziano che non abbia nient’altro da fare che spiegarci come salvarci dalla catastrofe? La

mia esperienza mi dice che bisogna stare molto attenti, perché è anche grazie a queste

manovre che tentano di condizionarci. Signori, bisogna stare all’occhio, ci sono mol-

ti infiltrati nel mondo della ricerca spirituale che cercano di rallentare e confon-

dere coloro che potrebbero invece essere molto utili al cambiamento della coscienza

planetaria. Mentre questi signori ti parlano di pace e amore, in realtà ti propongono

ideali che velatamente stimolano l’avidità e l’ignoranza, cose che purtroppo sono an-

cora abbastanza di moda su questo pianeta. Vedi appunto facili successi basati sulla leg-

ge d’attrazione. Oppure ti conducono in un mondo mentale, fatto di astrusità senza

senso che ti allontanano dalla bellezza della realtà di tutti i giorni.

Che dire poi dell’evoluzione spirituale di tipo turistico? Pensate addirittura che è suf-

ficiente un soggiorno, all inclusive, di un mese in Perù per raggiungere la decima il-

luminazione, che di recente diventa dodicesima, traguardo finale di un’avventurosa

evoluzione, finalmente l’era del risveglio. Ma ragazzi, possibile che a nessuno vengano

dei dubbi? E se cominciassimo a svegliarci noi? Avete presente che cosa vuol dire il Sen-

tiero Iniziatico? Basti dire che la quarta iniziazione, quella che coincide con la cosid-

detta illuminazione, esotericamente, si dice sia la Crocefissione; avete per caso visto

qualcuno degli scrittori di questi libri di successo aggirarsi con la croce sottobrac-

cio cercando il Golgota? Io proporrei di lasciare proprio stare... d’altronde chi scrive

cose del genere sa quello che fa, il problema è chi le legge.

Sicuramente possono avvenire contatti con le dimensioni più sottili, che certamente

esistono, ma quanti dei moderni ‘contattisti’ e, soprattutto, quanti di chi va a farsi

‘messaggiare’ da qualche spirito o angelo, hanno la possibilità di stabilire veramente

se quello che sta succedendo è vero, ma soprattutto se ha una valenza positiva, al di

là delle belle parole? Patanjali, il fondatore del Raja Yoga, nei suoi Yogasutra dedica un

capitolo intero ai siddhi, o poteri, che derivano dal conseguimento dello yoga, ma

specifica bene che questi non sono altro che effetti collaterali che si manifestano sul

cammino della propria evoluzione e che, di sicuro, non sono essi stessi la meta di que-

sto cammino. Stranamente io trovo molto coincidente questo atteggiamento con la

frase evangelica che recita ‘cercate per prima cosa il Regno dei Cieli e ogni altra cosa vi

sarà data in più’. Dedicatevi a realizzare l’amore, diventate voi stessi angeli di pace, allo-

ra vi renderete conto del fatto che non avete bisogno di ricercare spasmodicamente

qualche angelo o spirito che vi dica quello che dovete fare.

Se c’è un tempo possibile poi per i falsi profeti, direi che al giorno d’oggi non ci facciamo

mancare niente. C’è un sacco di cosiddette guide spirituali che propongono scuole che

magari si caratterizzano per essere alla ricerca dell’anima, ma bisogna vedere l’anima di

chi stanno cercando, nel senso letterale del termine. Infatti mi è capitato diverse vol-

te, nel corso della mia attività, di entrare in contatto con sedicenti maestri, scuole

e organizzazioni, che si professano, come dico io, tutte peace and love, ma che di fatto

sono vere e proprie emanazioni di centrali oscure del male planetario, che hanno come

Page 31: IL DISCEPOLO

obiettivo quello di catturare anime sul Sentiero, di distogliere cioè coloro che stan-

no avvicinandosi alla ricerca spirituale dalla possibilità concreta di evolvere verso

il bene. Il copione è sempre lo stesso; ovviamente non si presentano come i Bambini di

Satana, l’Orco Mannaro, Succhiotto, il vampiro tracagnotto o Ceschetto, l’alieno po-

varetto, ma come emanazione di quanto di più modesto, pacioso e luminoso esista sulla

faccia della terra.

Ci possono essere alcune varianti del tipo, o vi rimbambiscono con una serie di ‘impor-

tantissime’ e complicatissime nozioni e rivelazioni, che avranno il semplice compito di

non portarvi da nessuna parte, oppure, con tecniche innovativissimissimissime, potran-

no condurvi facilmente oltre qualsiasi barriera della vostra coscienza, per cambiare

anche i calzini di vostro bisnonno che, oggettivamente, non sono più di moda.

Con tecniche mirabolanti, imparate a bordo dell’astronave Peperon, quella che viene

da oltre la cintura strobostratopeperonica, potrebbero anche guarirvi dall’afta epi-

zootica e togliervi la Pseudoperonospora cubensis da quella zucca che vi trovate tra le

spalle. Poi ci sono quelli, molto sullo stile predicatore americano, che ti guardano tra-

sognati, con la faccia da paralizzato mentre rideva, che in pratica ti fanno capire che

fino ad oggi hai vissuto nell’indigenza perché non conoscevi il segreto che loro co-

noscono, ma che adesso te lo dicono anche a te, così dopo puoi avere quello che vuoi,

la bicicletta nuova, la Ferrari in garage, e un bel po’ di Prozac che forse ti farebbe bene.

E mentre tu ti trastulli con queste cose veramente rilevanti, loro ti stanno già ir-

rorando con le energie a loro care, che tenderanno a impastare sempre di più la tua

struttura energetica e di coscienza con flussi non propriamente dei più brillanti che

si possano vedere in giro. Il risultato è che ti ritrovi rincoglionito come un tasso in

gennaio, ma dai la colpa alla tua evoluzione spirituale, che in questa questa partico-

lare condizione ti rende più facile parlare con le entità che vivono nelle pieghe del-

lo spazio della sesta dimensione multi-beta-catatonica. Come vedete dico queste cose

ridendo e scherzando, ma vi garantisco che non c’è molto da scherzare, sono tempi

veramente difficili ed è in gioco la nostra umanità, oltre alla possibilità di preservare

questo pianeta per l’evoluzione umana. Le mie profezie dicono che ‘io speriamo che me

la cavo’, però vedrei di darmi una svegliata e di cominciare a guardare seriamente alle

cose importanti.

Dopo una vita spesa a sperimentare di tutto, consentitemi di darvi qualche piccolo

consiglio riguardo alla ricerca spirituale. Intanto, solo perché una cosa si trova su in-

ternet non è detto che per questo sia vera, infatti ci si trova di tutto, ed è un ottimo

serbatoio per infiltrare qualsiasi tipo di manovra. È giusto che ognuno sperimenti di

persona ciò da si sente attratto, ma diffidate anche del vostro stesso dogmatismo, os-

sia, non è perché voi ritenete che una cosa sia vera, che lo debba essere per forza. Quan-

te volte avete cambiato idea? Potete dire con certezza che avete sperimentato quella

cosa? Nel dubbio potete ritenere che sia vera, ma oggettivamente sarà dimostrata per

voi quando avrete realizzato più e più volte quell’esperienza. Poi, sempre nel dubbio, ri-

cordatevi che l’albero si vede dai frutti, che in questo campo si chiamano ‘consapevo-

lezza’, e se proprio avete dubbi su possibili interpretazioni, visioni e versioni di qualcosa,

ricordatevi che c’è una norma che racchiude tutto ciò che è necessario alla realizza-

zione di se stessi da ogni punto di vista e si scrive: AMA IL PROSSIMO TUO COME TE STESSO, e

vi posso garantire che è molto, ma molto difficile da realizzare, anche se è la cosa più

bella che potete fare in questo mondo di profughi da se stessi. Ah, dimenticavo, non

fidatevi neanche di me...

Massimo Rodolfi

Page 32: IL DISCEPOLO

De Urano et Igni Urano e il Fuoco

“Vedo che i nemici saranno distrutti da un fuoco miracoloso. Il tempo dell’azione è appena cominciato. Comprendi la devozione, la fede e il coraggio.

Ti proteggerò con un elmo di fede, una corazza di devozione, uno scudo di vittoria. E sulla bandiera scrivete: Amore il vincitore. Maestro Morya

ella mitologia greca si narra che Prometeo il Titano rubò il

fuoco agli Dei dell’Olimpo per donarlo agli esseri umani, e che

per questo fu duramente punito. Il mio intento è di parlarvi

di Urano e del 7° raggio, poichè oggi sono di estrema impor-

tanza per l’evoluzione dell’Umanità, ma proprio il mito di Pro-

meteo e in particolare la motivazione che lo portò a compie-

re il furto del fuoco, ci svela l’essenza e la funzione di Urano

e del 7° raggio che esso trasmette alla Terra e all’Umanità.

Prometeo è figlio di Urano, come d’altronde tutti i Titani, ma

che a differenza del loro padre non sono Dei poiché la loro madre era Gaia, la Ter-

ra. Appartengono quindi sia al cielo che alla terra, lo spirito ereditato dal padre è

divino ma il corpo è terreno e quindi soggetto alla sofferenza. A causa di questa

duplicità, Prometeo possiede la conoscenza delle leggi cosmiche, ma possiede an-

che la capacità di attuarle in forme terrene, quindi insegna agli uomini l’archi-

tettura, l’astrologia, la matematica e la geometria, tutte scienze che implicano

alla loro origine la conoscenza delle strutture dell’intero sistema cosmico.

Prometeo, che ha il dono divino della preveggenza, vede ciò che gli esseri uma-

ni potrebbero divenire se fosse loro concesso di accedere a quella parte divina a

loro ancora negata. Ecco perché ruba il fuoco cosmico e lo dona agli esseri uma-

ni, dona a loro il fuoco creativo e liberatorio, il risveglio spirituale e la consa-

pevolezza del sé interiore insito in ogni essere umano. Ma questo è il significato

di Urano, che tramite il 7° raggio porta in manifestazione il fuoco cosmico, lo

spirito divino espresso dal 1° raggio di volontà e potere. Urano porta all’uomo

la possibilità di realizzare il cielo in terra, di migliorare e perfezionare la natura

umana affinché si liberi dei suoi limiti e possa così manifestare appieno la bellezza

dello Spirito.

Scoperto dagli Dei, Prometeo ha una punizione terribile: viene incatenato ad una

roccia ed ogni giorno un’aquila gli divora il fegato che però ogni notte ricresce,

così che il giorno seguente l’aquila lo possa divorare ancora, lasciando Prometeo

in una infinita agonia. Questa sofferenza è il prezzo pagato da Prometeo per il fur-

to commesso, ma è anche la sofferenza che l’uomo deve accettare per acquisire la

conoscenza che Urano gli offre. Se l’uomo vuole far suo il fuoco ed esserne custo-

de deve accettare la sofferenza che questa conquista impone. Ogni passo sulla via

della consapevolezza genera sofferenza, ma poi infine l’uomo giunge alla libera-

zione, come anche Prometeo, che fu liberato dal suo supplizio. Sofferenza perché

le conseguenze del furto del fuoco furono e sono ancora imprevedibili. Molte

scoperte e invenzioni, invece che creative, sono state distruttive perché dettate

dal potere personale e dall’avidità. Esempi eclatanti sono l’uso dell’energia nucle-

are per uccidere e l’invenzione di farmaci che invece di guarire producono danni

irreversibili, attività distruttive dettate dall’egoismo e dal senso di onnipotenza

dell’uomo, che, oscurando lo spirito, ha perso le giuste motivazioni dell’agire ba-

sate sull’altruismo e sul bene comune.

Urano è un pianeta sacro e trasmette energia di 7° raggio, raggio che appartiene al

Page 33: IL DISCEPOLO

ramo dispari lungo il quale scorre l’energia di 1° raggio. Urano mette in contatto

il fuoco elettrico espresso da Ariete con il fuoco per attrito dando così origine

alla manifestazione. Questo perché Urano è reggente di Ariete sul piano monadi-

co, quindi mette in relazione il 1° raggio con il 7°, producendo con la sua opera

la fusione fra il sé inferiore e il sé superiore usando come strumento la mente e

un approccio scientifico alla conoscenza. L’energia di 1° raggio viene trasforma-

ta, differenziata e oggettivata e tramite Urano e il 7° raggio si realizza in terra il

proposito di Dio, si porta in manifestazione l’idea creatrice del 1° raggio, si realizza

l’archetipo del Padre trasformando le energie spirituali in attività e forze operan-

ti all’interno della vita planetaria.

Urano, quindi, guida il discepolo sulla via della consapevolezza, poiché il fuoco

cosmico di Ariete e il fuoco di attrito portato da Urano generano l’ardente ter-

reno della battaglia. Il discepolo guerriero deve traversare quella via, disseminata

di crisi prodotte dal contatto dei due fuochi, e lo fa di libera scelta, scelta che ha

compiuto in Bilancia e che lo porterà davanti alle porte di Acquario. Non a caso

Bilancia è l’opposto polare di Ariete, e Urano, reggente di entrambi, li connette,

creando uno scambio energetico potente al fine di porre in equilibrio ciò che era

stato creato in Ariete e potere così realizzare il significato di Acquario, di cui Ura-

no è reggente sul piano della personalità. Quindi il volere del 1° raggio si fonde

con la concretizzazione e l’organizzazione del 7° raggio dando inizio sul piano

fisico a un nuovo ciclo fondato sull’ordine, sul ritmo, sull’armonia, su un rituale

cerimoniale che pervaderà ogni gesto e ogni azione, portando l’umanità a vivere

secondo i principi della Fratellanza e del Servizio mondiale.

Inoltre Urano forma, con la Gerarchia e Pesci, un triangolo energetico ora molto

attivo che ha il compito di attrarre magneticamente verso la Gerarchia l’Umanità,

portando quest’ultima ad alzare gli occhi verso il cielo. Il 7° raggio tramite Urano

trasmette energia proveniente da Sirio alla Gerarchia, e questa la riversa sui disce-

poli che hanno accettato il difficile compito di dare un nuovo assetto all’orga-

nizzazione mondiale favorendo un nuovo ordine basato sulla libertà mentale e

sulla comprensione amorevole. Questo implica un riorientamento della coscienza

non affatto esente da fatica e dolore, ma che alla fine porterà l’Umanità alla pro-

va del fuoco che conduce alla prima iniziazione. La terribile crisi che il mondo sta

vivendo ora, creata dall’ignoranza e dall’avidità, è comunque, frutto dell’energia

di Shamballa che manifesta la volontà di bene, la quale, unita all’energia organiz-

zatrice del 7° raggio viene inviata all’umanità tramite un flusso d’amore emesso

dalla Gerarchia.

Le Forze del Male generano il caos, insinuando nelle menti degli uomini la separa-

tezza, l’insicurezza e la paura e l’arduo compito delle Forze della Luce è quello di

modificare questo stato mentale affinché l’umanità sia guidata da uomini illumi-

nati che lavorano insieme per il bene della comunità attraverso il ritmo, l’ordine

e i giusti rapporti del 7° raggio, producendo bellezza e armonia in tutto il mon-

do. Di fatto, nonostante la distruzione e l’odio siano ora imperanti, il 7° raggio

è molto potente e già si possono scorgere all’orizzonte le strutture nascenti di

una nuova civiltà che solo l’umanità può portare a compimento. Perché solo agli

esseri umani spetta la decisione finale: se conquistarsi la libertà e costruire una

nuova civiltà di fratellanza o consegnare le proprie vite nelle mani delle forze del

male, che vogliono distruggere lo spirito umano e i suoi veri valori. Le forze del 7°

raggio stanno operando sul piano fisico, che appunto è il settimo, e in modo parti-

colare sulla 11ª casa, la casa dei rapporti, delle aspirazioni comuni e dell’organizza-

zione, e dove il discepolo deve restare saldo e non cedere. L’11ª casa è ora dominante

perché retta da Acquario, 11° segno, nella cui Era sta entrando l’Umanità. Acquario,

retto da Urano sul piano della personalità, rappresenta la coscienza universale,

rappresenta la venuta del Cristo nei nostri cuori, e questo spiega anche perché l’11

è il numero dell’iniziato.

Dopo questo studio, sicuramente non esaustivo, di Urano e del 7° raggio mi viene

spontaneo fare alcune riflessioni sul momento presente che l’Umanità sta vivendo.

Page 34: IL DISCEPOLO

Forse sarà casuale che siamo nel 2011. Forse sarà casuale anche che nei giorni 11 sono

avvenute grandi crisi inerenti al karma dell’umanità, come la distruzione delle

Torri gemelle l’11 settembre o come il grande terremoto in Giappone l’11 marzo, che

ha risollevato anche il problema dell’uso dell’energia nucleare e della radioatti-

vità governata guarda caso dal 7° raggio che presiede al Regno minerale. Magari è

sempre per caso che Urano in transito, proprio in questo 2011, sia entrato in Ariete,

segno che esso governa sul piano dello spirito, e che vi stazionerà per sette anni.

Poi sempre per caso nel mese di aprile di questo 2011 ben cinque pianeti sono allinea-

ti e congiunti, insieme ad Urano, in Ariete, costellazione che trasmette al sistema

solare, e quindi anche al nostro pianeta, il fuoco cosmico.

Sicuramente sono solo riflessioni e umili tentativi di interpretare il volere e gli

intenti di grandi Esseri di Luce quali sono i pianeti, le costellazioni e i raggi, ma mi

piace comunque pensare che finalmente, sotto i colpi forgianti di Urano, che tra-

mite il 7° raggio porta sul piano fisico il fuoco cosmico di Ariete, l’uomo deciderà

da che parte stare, se con le Forze della Luce o con i Signori del Male, e che una vol-

ta operata la scelta le armate, poste in schieramento una di fronte all’altra, diano

inizio alla battaglia finale.

Maria Grazia Barbieri

Page 35: IL DISCEPOLO

De Ignis Amplexu L’Abbraccio del Fuoco

arra, un’antica leggenda, di un tempo in cui il coraggio era per la

vita, dove la parola aveva valore, dove uno sguardo comunicava

l’animo del cuore di quell’uomo, dove una cortesia era un gesto

comune, dove la fratellanza, la fiducia e l’amicizia erano silen-

ziose nelle parole, ma echeggiavano nei cuori.

Erano i tempi dei cuori ardenti e impavidi, erano i tempi in cui

ogni attimo della vita era vissuto come se fosse l’ultimo; un ul-

timo sguardo attento, un’estrema parola innocua, un ultimo ge-

sto benevolo e un ultimo pensiero libero. Erano i tempi in cui le

piccole azioni avevano un valore, erano pari alle grandi, e il sacrificio era un onore.

Erano i tempi di quando l’amore era il vero potere, punto d’arrivo per un guerriero, ed

era il tempo in cui il pensiero sbocciava dal cuore, divenendo fulgido e veloce come

lampi infuocati.

Era il tempo di luoghi popolati da Dei, da potenze divine ed Esseri luminosi, e di paesi in

cui ardevano fuochi sotterranei che creavano colonne lucenti ad unire terra e cielo.

E proprio all’inizio di quel tempo perduto apparve, in un luogo che non svelerò, un esse-

re di luce, di una bellezza ineguagliabile, il cui nome era Anura. Era una figura eterea e le

sue movenze sancivano il soffio dell’eternità. Il suo volto emanava luce pura, i suoi oc-

chi, eternamente sorridenti, erano luminosi come il cielo di notte tempestato di stel-

le. Il suo sguardo riappacificava ogni inquietudine e i capelli erano come fasci lucenti

che scendevano soffici sulle spalle.

Le sue vesti erano fatte da mille e poi più veli che abbracciavano tutte le tonalità del

tramonto. Lungo i fianchi, sostenute da una cinta, scendevano due spade. L’impugnatu-

ra di queste aveva la forma della fiamma.

Nella sua vita eterna, aveva visitato deserti, dove le parole non servivano, per non of-

fendere il silenzio di quei luoghi. Aveva scalato le montagne più alte, dove lo sguardo

non bastava per riempirsi delle infinite valli che si rincorrevano. Aveva solcato acque

profonde, dove gli abissi sono di un blu buio, per capire che al mare non appartengono

il riposo e la stasi.

Anura abitava in un tempio abbandonato, incastonato tra le pareti di una montagna a

picco sul mare; un luogo dove i falchi volteggiavano ininterrottamente ed erano pa-

droni supremi del cielo.

Alle porte dell’alba di una calda giornata, Anura, già sveglia, osservava con attenzione

i falchi in volo dinanzi alla sua finestra, ammirando il loro librarsi nel cielo e la loro

padronanza dei venti, quando a un tratto un falchetto si posò sulla sua spalla e rimase

lì immobile. Un raggio di sole in quell’istante illuminò le sue ali e da quel giorno Anura

lo prese con sé, chiamandolo Ali di Fuoco.

I giorni caldi e sereni si susseguivano, passavano silenziosamente, quando accadde un

fatto che avrebbe cambiato molte cose.

Era consuetudine per Anura, al tramonto, recarsi in cima alla vetta per contemplare il

silenzio con le mani giunte sul cuore, fino a che il sole non svaniva nel mare.

Ma quel giorno apparve all’orizzonte una vasta nube oscura, accompagnata da un sor-

do rumore cupo che, avanzando rapidamente, si espandeva sempre più, ricoprendo il cie-

lo per poi precipitare fino al mare e da lì estendersi alla terraferma.

A quella vista Anura si mantenne impassibile e fredda, ma così non era nel profondo. In

lei era la fermezza del guerriero, l’assoluta liberazione del cuore, unico punto di vera

potenza e presenza.

Aveva già visto e conosciuto quello che stava per accadere, in quell’istante tornò in-

Page 36: IL DISCEPOLO

dietro con la mente a un tempo antico, ripercorrendone i momenti e rammentandone

il doloroso esito… Le fu ben chiaro però che quello era il passato, poiché l’esperienza

aveva già mutato il corso incessante della vita.

Anura abbassò lo sguardo verso le proprie mani giunte e, socchiudendo gli occhi, ascol-

tò il proprio respiro, leggero come un soffio di ali. In cuor suo sapeva che solo una

forza superiore poteva sconfiggere l’oscurità, però sapeva anche che questo mondo la

ignorava. Questo mondo ancora così giovane, e l’uomo ancora così egocentrico, così

preso dai propri bisogni, dall’ipocrisia, dalle proprie prepotenze e pretese; risucchiato

dai propri pensieri, labirinti illusori, sostenuti da parole portatrici d’inganno e menzo-

gna.

L’umanità, che confonde la sfrontatezza con la forza, il coraggio con la spregiudica-

tezza sprezzante e che baratta, miseramente, la condivisione con il possesso.

Eppure Anura, giunta sulla Terra oramai da un tempo infinito, era consapevole che nel

profondo, nascosta all’interno del cuore, l’uomo portava in sé la scintilla rovente

dell’amore. Era scritto nelle pagine dell’esistenza che la fiamma rilucente del cuore

della Terra avrebbe sconfitto il male…

Anura non aveva dubbi, il suo cuore ardeva di verità e avrebbe sacrificato la vita anche

per una sola anima. Sguainò le spade affilate portandole davanti al petto e con le brac-

cia tese raffigurò una croce; le impugnature presero vita, divenendo fulgide spire di

fuoco immacolato.

Dal centro, creato dall’incrocio delle spade, fuoriuscì il suono incantato del cuore

regale di Anura, che vibrante di luce si propagò nell’etere, nutrendone ogni particella.

Le vesti infuocate di Anura volteggiavano, creando lingue di fuoco che si scagliavano

nel cielo, come frecce, provocando così uno squarcio all’interno dell’oscurità. Poi a

un tratto tutto si placò e il silenzio si fece naturale.

Anura sapeva che era solo l’inizio di una nuova battaglia, le tenebre avrebbero invoca-

to forze segrete contro esseri umani. Per questo era giunto il tempo di trasmettere la

conoscenza suprema all’umanità, e non a caso aveva scelto quel luogo, che era uno dei

punti focali che le avrebbe permesso di collegarsi con tutti gli altri punti di luce disse-

minati sulla Terra, manifestandosi.

Nel frattempo la luce del tramonto cedette il posto alla notte. Un’ebbrezza fresca an-

nunciava che il giorno seguente avrebbe portato con sé pensieri nuovi nell’umanità.

Giunse il mattino e il sole era oscurato da una velatura cupa. I profumi della terra era-

no sedati, l’aria pesava di tristezza e la vitalità si stava spegnendo sempre più, come indif-

ferente, fredda e separata dalla vita stessa.

Anura, che da molte vite osservava e condivideva il corso di questo piccolo pianeta cele-

ste, aveva assistito a troppe guerre, aveva vissuto troppe sconfitte e i suoi occhi avevano

visto uomini disperarsi, per poi vincere se stessi, ma lei era pronta per la battaglia…

All’improvviso nell’aria riecheggiò una molteplicità di suoni Celestiali, Anura prese con

sé le spade e con decisione si avviò verso la montagna.

Giunta sulla vetta, conficcò una delle due spade in terra, mentre l’altra l’impugnò e la

volse contro il firmamento. Gridando nel vuoto, proclamò: “Il mio cuore è stato tra-

fitto da molte spade oscure, il mio cuore è stato azzittito dalla solitudine, il mio cuore

è stato spento, strozzato dal rancore, il mio cuore è stato avvolto dalla mano del tra-

ditore, il mio cuore, poi, è stato folgorato dal Cielo di Fuoco, e dalle mie ceneri, sono

rinata”.

Poi s’inginocchiò di fronte alla spada che aveva confitto in terra e aggiunse: “È giun-

to il tempo di portare alla luce i cuori dei Guerrieri di questa Terra, che attraverso il

dolore hanno imparato la forza, che hanno conseguito la fede attraverso la fiducia

e la gioia attraverso la collera, che sono giunti al sacrificio attraverso il perdono”.

In quell’istante la spada conficcata in terra divenne pura luce bianca, e da essa fuoriu-

scirono fasci cristallini, uniti in un sol suono, lungo il filo perenne tra il Fuoco della

Terra e il Fuoco dell’infinito universo.

Anura, infine, aggiunse: “Ecco dinanzi a me, gli uomini, la cui lealtà sgorga dal cuore,

calice delle nostre fatiche, là dove nasce un Guerriero. Questa spada, che ora io ho pian-

tato in questa terra, sia brandita da tutti i cuori fulgidi, e scorra nei nostri corpi il fre-

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mito sacro della vittoria, sostenuto dalla bellezza e dalla gioia. Sia questo l’unico cam-

po, nel quale far crescere l’amore in noi”. “Che il vostro respiro possa avere il ritmo di un

canto celestiale, che le vostre mani siano portatrici di gesti dettati solo dall’umiltà e

che il vostro compito sia di illuminare con il pensiero ogni attimo di vita”.

Rialzandosi, Anura indietreggiò di due passi, abbassò la spada, tenendola con la punta

rivolta verso terra, la prese con entrambi le mani, avvicinando l’impugnatura al petto, e

la fulgida fiamma si unì all’armonia maestosa del suo cuore.

Le parole sgorgarono come un mare di fuoco e recitò una preghiera: “L’incanto del mio

cuore è la verità, porto a lui i miei pensieri, le mie parole e le mie gesta. Là dove tutto ebbe

inizio, nell’infinito io viaggerò, là costruirò la via della gioia.”.

La battaglia ebbe inizio…

In quell’istante miriadi di anime s’innalzarono dalla terra, unendosi in cielo con le po-

tenze luminose. Il cuore del centro della galassia si manifestava nella sua magnificenza,

e con esso all’unisono vibravano i Guerrieri di luce, pronti per la battaglia. Emisero il

suono perfetto, l’intonazione del futuro, che è la vibrazione dell’onnipresente.

Scintille, dall’essenza pura, danzavano in ogni essere, in ogni luogo, ogni forma di vita

avvolta in un unico abbraccio del Fuoco…

Nello stesso tempo tutte le forze del male si palesarono, in ogni loro forma, mentre la

terra veniva sempre più risucchiata da ogni pensiero impuro, da ogni gesto crudele, da

ogni parola malsana. A quel punto allora Anura emanò dal proprio cuore un numero

infinito di fiammelle di una luce opalescente sfavillante, che come un vento caldo e

adamantino risuonavano di cuore in cuore, portando con sé parole solenni che ricor-

davano un’antica profezia: “Verrà un tempo in cui saremo sostenuti solo dalla luce del

cuore”.

E fu così che un’onda maestosa, dal cuore della galassia, avvolse tutta la sfera celeste,

penetrando ogni sua piega per poi unificarsi con essa, intanto che una moltitudine di

scintille discendeva dal cielo, congiungendosi ai cuori di tutte le anime infuocate.

Il silenzio della potenza echeggiava nel cielo, l’aria bruciata dalla luce era affollata

da Anime luminescenti, da Guerrieri potenti, da Angeli celestiali e da Potenze Universa-

li, che combattevano con consapevolezza e coraggio contro un unico nemico, il male

supremo. Un male invisibile e sinuoso, che trova forza nella debolezza, che trova il suo

nutrimento nella separazione e che ottiene vittoria nell’illusione. Lo sguardo umano

però si volse al cuore, e come un falco si librò verso l’immensità dell’amore, per volare

con grazia e con potenza sopra ogni cosa.

Manuela Baccin

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Page 39: IL DISCEPOLO

Dieci week end all’anno per tre anni di intenso studio e di profonda alchimia spirituale.

La scuola intende preparare al discepolato e al cammino iniziatico, fornendo gli strumenti teorici e pratici per focalizzare stabilmente la propria coscienza sul piano dell’anima, re-quisito fondamentale per poter operare nel campo della guarigione esoterica. Il program-ma, estremamente vasto, spazierà dalla conoscenza dei chakra, dell’aura, dei corpi sottili, al karma, alla psicologia esoterica, alla conoscenza e all’uso dell’energie di raggio. Un guaritore esoterico deve poter aiutare i suoi fratelli a far fluire l’energia dell’anima, fonte di ogni vera guarigione, e deve sapere come questo può avvenire in pratica. L’iscrizione alla scuola comporta una decisa scelta di vita nel senso della trasformazione del proprio sè inferiore e del servizio agli altri. Chi non avesse questi precisi intenti sappia che non potrà essere accettato nella scuola, che sarà fra l’altro a numero chiuso.

La scuola è presente a Torino, Bergamo, Milano, Padova, Modena, Firenze, Roma e Lecce

Per avere informazioni, contattaci ai seguenti indirizzi mail:Torino [email protected], Bergamo [email protected], Milano [email protected], Padova [email protected],

Modena [email protected], Firenze [email protected], Roma [email protected], Lecce [email protected]

www.scuolaenergheia.it

www.yogavitaesalute.it

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CORSO PRATICO DI MEDITAZIONELA SALUTE ATTRAVERSO LO YOGA - Volume IFondamenti e tecniche della meditazionedi Massimo RodolfiCome migliorare la propria salute e comprendere meglio se stessi attraverso la meditazione. Un libro chiaro, semplice, alla portata di tutti, che al tempo stesso non trascura nessuno degli aspetti rilevanti per una corretta pratica della meditazione. Tanti sono i luoghi co-muni legati all’argomento, ma questo manuale, diviso in tre agili volumi, ognuno con un allegato cd, con la sua essenzialità li esclude. Nel primo volume impariamo a rilassare il corpo, a respirare corret-tamente, a calmare e a concentrare la mente. Poi vengono introdotte semplici tecniche di meditazione usate nelle varie tradizioni mon-diali, finalizzate a radicare un maggior benessere psicofisico. Nel secondo volume impariamo a comprendere meglio le dinamiche del-

la nostra personalità, osservando con la meditazione le aree di insoddisfazione della nostra vita. Impariamo poi a risolverle applicando semplici pratiche derivate dallo yoga. Nel terzo volume acquisiamo la conoscenza di semplici ma efficaci tecniche di guarigione yogica, che ognuno potrà applicare a sé e ad altri facilmente e senza controindicazioni. Una serie imperdibile.

CORSO PRATICO DI MEDITAZIONELA SALUTE ATTRAVERSO LO YOGA - Volume IILa Psicologia dello Yogadi Massimo RodolfiL’unico modo per liberarsi della sofferenza fisica, emotiva e men-tale, che caratterizza la condizione umana, è divenire consapevoli dei veri moventi della propria personalità. L’obiettivo dello yoga è di armonizzare la coscienza, per realizzare una condizione di non dipendenza dalle proprie tendenze distruttive. Questo libro supera i canoni ordinari della psicologia occidentale e, rifacendosi alla mil-lenaria tradizione yogica, oltre che alla pluridecennale esperienza dell’autore nel campo dei meccanismi della coscienza, offre una pro-spettiva nuova, e al tempo stesso antica, per comprendere e risolvere le dinamiche negative della propria personalità. Affermarsi positi-vamente, imparare ad amare e gioire della propria vita è possibile, a

patto di cominciare a conoscere che cosa motiva i nostri pensieri, le nostre emozioni e le nostre azioni. La Psicologia dello Yoga ti insegna, in modo chiaro e sintetico, ad andare dentro te stesso, per capirti e risolverti.

www.yogavitaesalute.it

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Il Portale della Consapevolezza

C’era una volta, e c’è ancora, Atman, associazione per lo studio del Raja Yoga e dell’eso-terismo, che dal 1994, ormai da diciotto anni, è un serio punto di riferimento in Italia per la conoscenza e la pratica dello yoga e di tutto ciò che serve a comprendere e trasformare la propria coscienza.C’era una volta, e c’è ancora, Energheia, la prima scuola italiana per terapeuti esote-rici, che dal 1996, da sedici anni, forma persone che vogliono veramente prendersi cura di sé e degli altri.Oggi c’è anche la Draco Edizioni e la rivista esoterica Il Discepolo, nate per codificare e diffondere l’esperienza di questo lungo periodo, per poter servire ancora meglio una umanità allo sbando in questo periodo di grande crisi.Tutto ciò è diventato ora una vera e propria scuola: Agnihotri - I Custodi del Fuoco - Il Sentiero di Guarigione del Guerriero del Fuoco - Scuola di Yoga, Vita e Salute, che è strutturata come un percorso completo, in grado di accompagnare il ricercatore, dai suoi primi passi sul Sentiero della conoscenza di sé, fino alla consapevolezza diretta delle realtà più profonde dell’esistenza.Ed infine, è ora attivo un nuovo portale sul web, denominato Yoga, Vita e Salute, il qua-le, oltre a contenere tutti i riferimenti alle attività già esistenti, propone discussioni su un vasto panorama di argomenti, di grande attualità, sulle quali offriamo il punto di vista proprio di chi ricerca l’innocuità come regola di vita. Su questo portale, oltre ad essere presenti tutte le attività della scuola Agnihotri, trova posto un blog\giornale dal nome La Finestra sul Mondo. È poi attivo anche uno spazio dedicato alla Psicologia dello Yoga. Non mancano insegnamenti sullo yoga, sia nei suoi aspetti più divulgativi che in quelli più scientifici, tenuti dal gruppo di insegnanti della scuola e dal suo fondatore, Massimo Rodolfi, ed infine potete trovare anche uno spazio dedicato ai bambini e all’educazione all’innocuità. Ovviamente è anche possibile trovare tutte le pubblicazioni della Draco Edizioni e comperare la versione digitale della rivista Il Discepolo. Insomma direi che abbiamo l’ambizione di diventare IL portale di riferimento per tutti coloro che si vo-gliono dedicare seriamente alla ricerca di sé, alla conoscenza del mondo e al servizio dell’umanità.

Yoga Vita e Salute

www.yogavitaesalute.it

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www.yogavitaesalute.itISSN 2283-9763