Il Dirigente del settore · Non è rappresentata l’evoluzione storica dei tessuti insediativi e...
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Il Dirigente del settoreing. Antonio Augrusoper delega dr. V. Bartoletta
Il Responsabile del Procedimento Geol. Felicia Calonico Il Dirigente del Settore
Ing. Mario Buttiglieri
Oggetto:
Comune di Arena (Provincia di Vibo Valentia)
Esame Documento Preliminare - Valutazioni preliminari Endoprocedimentali
(art. 9 L.R. 19/02 e ss.mm.ii.).
Il Comune di Arena disciplinato da Variante al Programma di Fabbricazione approvata con D.P.G.R. n. 966 del 21.07.1986, ha con D.C.C. n. 16 del 08.05.2013, a seguito del formale recesso dei Comuni di Acquaro e Mongiana dalla redazione del Piano Strutturale Associato, preso atto delle procedure svolte e degli adempimenti da svolgere per il prosieguo della redazione del PSC, e adottato con Deliberazione del C.C. n. 37 del 27.12.2017, su proposta della G.C. n. 72 del 18.12.2017, il Documento Preliminare del Piano Strutturale Comunale con annesso REU e Rapporto Preliminare Ambientale, ai sensi dell’art. 27 c.4 della L.R. n. 19/02 e ss.mm.ii. Il Sindaco del Comune con nota prot. n. 1316 del 15.04.2019, acquisita agli atti in data 29.04.2019, con il prot. n. 165891/SIAR, ha convocato la prima seduta della Conferenza di Pianificazione per la valutazione del Documento Preliminare del PSC e del Rapporto Ambientale preliminare, in seno alla quale questo Settore, al fine di esprimere il parere preliminare vincolante di competenza ai sensi dell’art. 13 e 27 della legge, ha richiesto documentazione tecnico-amministrativa con nota prot. n. 188712 del 15.05.2019, successivamente sollecitata con nota prot. n. 281240 del 31.07.2019, a seguito del ricevimento via pec del verbale dei lavori inerenti la terza seduta di convocazione. Con nota prot. n. 518 del 05.02.2020, acquisita agli atti con il prot. n. 52381/SIAR del 07.02.2020, il RUP in riscontro alla richiesta di questo Settore ha trasmesso copia della documentazione. Questo Settore regionale, pertanto, esaminata la relativa documentazione tecnico amministrativa trasmessa dal Comune, formula le seguenti valutazioni ed osservazioni.
QUADRO CONOSCITIVO
Dal “Fascicolo della partecipazione e della concertazione” redatto dal Responsabile del procedimento ai sensi dell’art. 1, comma 3, della L.R. 19/02, e parte integrante del documento preliminare del piano strutturale e della VAS, rileva l’istituzione di Laboratori di partecipazione dal 10.06.2014 al 31.07.2014, per raccogliere contributi ed istanze di interesse pubblico, nonché l’avvio e l’espletamento della conferenza di pianificazione atta a garantire la partecipazione, ope legis, di tutti i Soggetti e Enti interessati alla formazione del nuovo strumento urbanistico. Si rappresenta che dovrà essere garantita nelle fasi successive di redazione del piano, la più ampia pubblicità degli atti di pianificazione, secondo quanto disposto all’art. 2 della stessa legge regionale.
Quadro normativo e di pianificazione
Non è stato opportunamente trattato nella relazione descrittiva. Nella carta dei Piani sovracomunali e dei vincoli (2.1.a) sono stati individuati, dagli indirizzi del PTCP di Vibo Valentia, in atto solo adottato e dal geoportale nazionale di Rete Natura 2000, i Siti di Interesse Comunitario (SIC), le Aree Naturali Protette, le Emergenze Naturalistiche, le Reti Tecnologiche, gli elementi di criticità ambientale ed i Beni Culturali, Paesaggistici ed Ambientali. Non sono individuati gli ambiti delineati dal QTRP, approvato con deliberazione del Consiglio Regionale n. 134, del 03.08.2016, con gli eventuali vincoli da essi derivanti e le linee d’indirizzo con le indicazioni ed i contenuti strategici che interessano l’area in esame. Per quanto riguarda la Carta della pianificazione comunale vigente, si osserva la mancata indicazione dello stato di attuazione delle aree omogenee di piano, che dovrà, pertanto, essere effettuata. Non risulta redatto, inoltre, un elaborato di sovrapposizione della zonizzazione del Piano con le nuove scelte pianificatorie. Non risulta analizzato il piano regionale dei rifiuti, i piani energetici nazionale e regionale e gli indirizzi per l’inserimento dei parchi eolici nel territorio regionale. Appare necessario, pertanto, verificare il rispetto della coerenza con i predetti Piani e Strumenti di pianificazione sovraordinata, nonché integrare ed aggiornare le elaborazioni inerenti il quadro normativo e di pianificazione,
REGIONE CALABRIA
DIPARTIMENTO “URBANISTICA” SETTORE N° 3 “URBANISTICA E VIGILANZA EDILIZIA”
con le analisi derivanti dall’aggiornamento del Quadro Conoscitivo del QTRP (approvato con DGR n. 134 del 02.04.2019, messo a disposizione dalla Regione, ai sensi dell’articolo 9 bis della L.R.19/02. Quadro ambientale
Il “Quadro Ambientale” è rappresentato graficamente in un solo elaborato denominato “Invarianti territoriali, Valori e Vulnerabilità, Identificazione e Valutazione dei rischi”, dove sono riproposte alcune aree già individuate negli elaborati del quadro normativo e di pianificazione e le ulteriori Aree percorse dal fuoco, la classificazione delle fattibilità delle aree indagate nello studio geomorfologico, nonché le Aree di attesa, ammassamento e accoglienza, previste dai Piani comunali di Protezione Civile. Non risulta, tuttavia, effettuata un’analisi del quadro di tali risorse, dei loro caratteri, dei rispettivi valori e vulnerabilità, al fine della valutazione della compatibilità ambientale. Con riferimento allo studio geomorfologico, in considerazione delle intervenute modifiche legislative, si dovrà osservare quanto disposto nell’ordinanza del Capo Dipartimento della Protezione Civile n. 171 del 19.06.2014 e nella relativa deliberazione della Giunta Regionale n. 294 del 14.07.2014, in funzione della prevenzione del rischio sismico, nonché dell’aggiornamento dei “Contenuti minimi degli studi geomorfologici per i differenti livelli di pianificazione finalizzati al rilascio dei pareri di compatibilità geomorfologica (Art. 13 L. 64/74; DPR n. 380/01, art. 89)”, allegati al decreto n. 507 del 30.01.2015, emanato dal Dirigente del Settore “Programmazione e coordinamento OO.PP.. Amministrazione, Norme Sismiche, Assistenza APQ Difesa del Suolo” del Dipartimento Regionale “Infrastrutture e LL.PP.”. Inoltre, per quanto riguarda l’analisi conoscitiva valutativa del territorio comunale, per una ulteriore verifica della fattibilità del piano in relazione ai rischi idrogeologici, si ritiene utile, inserire le indicazioni contenute nelle “Nuove Carte di Pericolosità e Rischio Idraulico - e la modifica delle Norme Tecniche di Attuazione e Misure di Salvaguardia (NAMS) del PAI relative al Rischio Idraulico” approvate dal C.T. in data 3/11/2014 e le “Nuove Carte di Pericolosità e Rischio Frane - e la modifica delle Norme Tecniche di Attuazione e Misure di Salvaguardia (NAMS) del PAI relative al Rischio Frana” approvate nella seduta del C.T. del 30/7/2015, relative al progetto, in via di adozione, del piano di aggiornamento del Rischio Idraulico e del Rischio Frane del PAI Calabria, già citate nella relazione, nella parte descrittiva degli obiettivi di assetto e sviluppo territoriale. Per quanto riguarda la componente agronomica, non risulta rappresentato graficamente e classificato, per come stabilito dall’art. 50, co. 3, della L.U.R., il territorio agricolo e forestale che si dovrà qualificare, inoltre in allodiale, civico e collettivo, secondo le specifiche potenzialità di sviluppo, così come previsto dall’art. 20, co. 3, lett. k), e dallo stesso art. 50, co. 3, lett. d) bis, della L.U.R.. Risulta effettuata la classificazione acustica del territorio, ma non risultano effettuati studi sugli effetti dei campi elettromagnetici.
Quadro strutturale economico e capitale sociale Nella relazione descrittiva e nell’elaborato allegato 2.3.a, risultano analizzate le dinamiche demografiche con dati e tabelle, mentre non risultano dati e analisi relativi all’economia all’occupazione ed ai settori produttivi, alle infrastrutture territoriali ed ai valori, risorse ed identità del territorio. Si ritiene debba essere effettuata un’approfondita analisi sulla struttura socio economica dell’area, anche in funzione del dimensionamento del nuovo piano, quale sintesi delle analisi relative alle dinamiche demografiche, al patrimonio abitativo con annessi servizi, alle risorse naturali e culturali del territorio ed al sistema economico costituito da imprese e posti di lavoro.
Quadro strutturale e morfologico
Si osserva che nella relazione descrittiva non risulta effettuata un’analisi del sistema insediativo, mediante l’illustrazione delle emergenze storico testimoniali ed architettoniche presenti sul territorio. Negli elaborati grafici del quadro, il sistema insediativo viene rappresentato con l’indicazione degli ambiti storico, urbano consolidato e periurbano consolidato. Non è rappresentata l’evoluzione storica dei tessuti insediativi e la tipologia delle rispettive aree urbane. Si osserva, ancora, che non risulta redatta, per come disposto dall’art. 20, comma 5, della L.U.R., al fine di garantire la realizzazione delle finalità previste nel comma 3, lett. i), dello stesso articolo, un’apposita relazione, firmata da un tecnico abilitato esperto, che delimiti e disciplini gli ambiti di tutela e conservazione delle porzioni storiche del territorio, indicando le eventuali emergenze individuate, ritenute di valenza storico-testimoniali e architettoniche, suscettibili di essere dichiarate beni culturali. Non è stata effettuata un’analisi delle dotazioni di attrezzature e di servizi esistenti al fine di della verifica sulla rispondenza alla normativa vigente. L’analisi del sistema relazionale del territorio, è ridotta all’individuazione grafica della rete viaria e della linea elettrica ad alta tensione.
Si osserva che non risultano individuate eventuali criticità delle risorse naturali e antropiche del territorio, aree degradate ed in stato di abbandono, nuclei di edificazione abusiva, per le quali prevedere specifici Programmi di recupero e non sono state indicate eventuali attività produttive rientranti nelle prescrizioni di cui al d.lgs. 334/99. Non risultano analizzate e individuate in appositi elaborati grafici, i sistemi di trasporto, delle reti energetiche, tecnologiche e delle telecomunicazioni. In riferimento allo SCHEMA DELLE SCELTE STRUTTURALI E STRATEGICHE DEL PIANO si formulano le seguenti valutazioni:
Categorie Contenuti Elaborati Tecnico-Amministrativi Osservazioni/Valutazioni
DOCUMENTO
PRELIMINARE DEL PSC
"Scenario di Riferimento - Individuazione
degli elementi salienti di Riferimento del
Quadro Conoscitivo (Sintesi del Quadro
conoscitivo - Analisi Swot etc..)
Scenario Obiettivo - Individuazione degli
Obiettivi di assetto e sviluppo territoriale
(Definisce obiettivi generali e specifici ai
relativi settori e ambiti di intervento.
Auspicabile una matrice del quadro
logico)
Strategie di Piano - Individuazione di
strategie e azioni di Piano (Definisce le
strategie e le alternative possibili, utili al
raggiungimento degli obiettivi prefissati.
Auspicabile una matrice del quadro
logico)
Schema di massima - Individuazione di
massima delle principali scelte di piano
(Rappresentazione di massima delle
scelte pianificatorie, classificazione del
territorio comunale, TT, sistema
Infrastrutturale)
Valutazione di sostenibilità - Descrizione
delle verifiche di sostenibilità in termini
di compatibilità e di coerenza interna ed
esterna (Coerenza interna al piano e con
gli obiettivi e le strategie sovracomunali,
compatibilità con le condizioni
ambientali)"
"Relazione descrittiva ed elaborati grafici riportanti i
diversi tematismi e in particolare:
- Schema delle scelte di pianificazione elaborato a
quanto previsto dell’art. 20 della L.R. 19/02 con
classificazione del territorio comunale in
urbanizzato, urbanizzabile, agricolo-forestale;
- Delimitazione degli ambiti territoriali unitari
all’interno del territorio comunale in funzione delle
caratteristiche geomorfologiche, idrogeologiche,
podologiche, idraulico-forestali ed ambientali,
nonché delle aree per le quali sono necessari studi
ed indagini di carattere specifico ai fini della
riduzione del rischio;
- Delimitazione degli ambiti di tutela e
conservazione delle porzioni storiche del territorio;
- Delimitazione degli ambiti urbani e periurbani
soggetti al mantenimento degli insediamenti o alla
loro trasformazione;
- Individuazione degli ambiti di tutela del verde
urbano e periurbano;
- Delimitazione degli ambiti da destinare a nuovi
insediamenti, definendo i valori standard da
ritenersi ottimali e comunque i limiti massimi
dell’utilizzazione edilizia e della popolazione
insediabile, nonché i requisiti quali – quantitativi ed
i relativi parametri;
- Delimitazione e classificazione delle sottozone
agricole;
- Individuazione degli ambiti destinati
all’insediamento di impianti produttivi rientranti
nelle prescrizioni di cui al D. Lgs. 334/99 ed alla
relativa in attuazione della direttiva 96/82/CE;
- scenario di previsione della mobilità: rete stradale
comunale, servizi di trasporto collettivo urbani,
servizi di trasporto collettivo extraurbani su
gomma, servizi di trasporto ferroviario, servizi di
trasporto marittimo, servizi di trasporto aereo;
- scenario di previsione delle reti energetiche: rete
di distribuzione elettrica, rete di distribuzione del
gas rete di distribuzione dei carburanti, sistema di
produzione di energia eolica;
- scenario di previsione delle reti idriche: rete di
acquedotti, rete fognaria e rete smaltimento acque
meteoriche;
- scenario di previsione del sistema di smaltimento
dei rifiuti solidi urbani e del sistema delle reti di
telecomunicazioni."
Nella relazione descrittiva del Documento
Preliminare sono illustrati i contenuti e la
metodologia adottata per la sua redazione,
ma non è stata redatta una sintesi del
quadro conoscitivo.
Non risulta effettuata, un’analisi Swot,
finalizzata alla valorizzazione delle risorse e
l’eliminazione/riduzione delle criticità del
territorio e ad orientare gli obiettivi di
assetto e sviluppo del territorio e le
specifiche Strategie e azioni del piano
associato, come illustrati nella relazione
descrittiva.
Nella stessa relazione, il dimensionamento
del piano e il sistema delle dotazioni, viene
condotto su dati demografici riferiti alla
popolazione residente al 31.12.2016, non
considerando possibili scenari futuri.
A tal proposito, si rileva che per quanto
disposto dall’art. 20, comma 3, della L.U.R.,
le previsioni del dimensionamento,
dovranno essere specificate per ogni ambito
territoriale omogeneo individuato.
Tali ambiti, dovranno essere
opportunamente disciplinati, mediante la
quantificazione dei limiti massimi della
utilizzazione edilizia e della popolazione
insediabile, nonché, delle aree da cedere, in
compensazione gratuita al comune,
nell’ambito del meccanismo attuativo
perequativo.
Da tale dimensionamento, dovrà scaturire la
dotazione generica degli standard per
abitante che, per come evidenziato in
relazione, dovrà essere prevista, ai sensi
dell’art. 16 delle “Disposizioni Normative”
del Tomo 4 del QTRP, nella misura minima
di 20 mq/ab., in relazione alle nuove
funzioni dei centri urbani esistenti, tenendo
conto delle singole carenze e prevedendo
una adeguata distribuzione nelle varie parti
degli stessi.
Non risulta effettuata una verifica degli
standard urbanistici previsti dagli strumento
urbanistici vigenti, ai sensi del DM 1444/68
e di quelli attuati, al fine di prevedere
l’eventuale adeguamento degli stessi nel
nuovo piano.
In riferimento allo schema delle scelte di
pianificazione, si ritiene sia necessaria la
redazione di un elaborato di
rappresentazione della classificazione del
territorio nelle sole tre macroaree
costituenti il Territorio Urbanizzato (TU), il
Territorio Urbanizzabile (TDU) ed il
Territorio Agricolo e Forestale (TAF),
secondo quanto previsto dell’art. 20 della
L.R. 19/02, al fine di verificare, mediante
sovrapposizione alla zonizzazione del piano
vigente, con relativo stato di attuazione, la
compatibilità delle scelte pianificatorie del
nuovo strumento urbanistico.
Si rammenta, infatti, che il territorio
urbanizzato, deve includere le sole parti di
territorio realmente edificate con
l’eventuale utilizzazione di aree libere
ancora presenti all’interno dei tessuti urbani
(riempimento vuoti urbani), al fine di
ammagliare e dare omogeneità al disegno
urbano e preservare e contenere il consumo
di suolo, in ossequio ai principi ed agli
obiettivi della legislazione regionale.,
L’utilizzazione di nuovo territorio
(urbanizzabile), ai sensi dell’art. 20 delle
“Disposizioni Normative” del Tomo 4 del
QTRP, dovrà essere prevista solo quando
non sussistano alternative derivanti: dalla
sostituzione dei tessuti insediativi esistenti;
dalla loro riorganizzazione e riqualificazione;
dai riempimenti dei cosiddetti vuoti urbani o
aree a margine, fermo restando il
soddisfacimento degli standard urbanistici
per evitare nuclei isolati o sparsi sul
territorio.
Occorre, inoltre, promuovere un ordinato
sviluppo del territorio, dei tessuti urbani e
del sistema produttivo, di norma in maniera
contigua, tale da favorire la continuità
urbana in luogo dell’isolamento e della
dispersione ed evitare realizzazioni di opere
di urbanizzazione primaria da parte
dell’ente pubblico, necessari al servizio di
nuclei sparsi.
Si osserva che non risultano individuate, in
relazione e negli elaborati grafici, eventuali
aree caratterizzate dalla presenza di
emergenze oromorfologiche, dove
prevedere l’inibizione di qualsiasi
trasformazione e specifiche misure di
salvaguardia e di utilizzazione, secondo
quanto prescritto nelle Disposizioni
Normative del QTRP, al fine di preservare
l’integrità dei luoghi.
Negli elaborati di sintesi del documento
preliminare, che riportano la Classificazione
di massima degli ambiti territoriali
omogenei del territorio si ritiene necessario,
differenziare, opportunamente, all’interno
degli ambiti urbanizzati così come
perimetrati, le eventuali aree degradate, di
crisi e nuclei di costruzioni abusive, per le
quali prevedere specifici strumenti di
pianificazione negoziata, tra quelli elencati
all’art. 32, della L.U.R..
In particolare, per gli insediamenti abusivi
oggetto di istanza di condono edilizio,
dovranno essere previsti specifici
programmi di recupero (PRA), ai sensi
dell’art. 36 della LUR..
Per i singoli edifici non sanabili, si dovranno
avviare le procedure per il ripristino dello
stato dei luoghi, secondo quanto stabilito
dalla normativa vigente in materia.
Dovrà, inoltre, essere individuata la
perimetrazione del centro abitato, redatto
in conformità alle disposizioni del Codice
della strada, secondo quanto disposto
dall’art 11 del QTRP, al fine di garantire,
nelle more dell’approvazione del piano
paesaggistico di cui all’art. 143 del D.lgs
42/2004, il rispetto delle misure di
salvaguardia di cui agli artt. 3, 11 25 delle
disposizioni normative del QTRP,.
Si osserva che la fascia di rispetto cimiteriale
non risulta conforme a quanto disposto
dall'art. 338 del testo unico delle leggi
sanitarie, approvato con Regio Decreto 27
luglio 1934, n. 1265 e ss.mm.ii..
Pertanto, in mancanza delle eventuali
deroghe alla distanza dei 200 mt., dalle
delimitazioni degli stessi, per come prescritti
dalla suddetta normativa, entro i quali vige il
vincolo igienico sanitario, suffragati dei
relativi provvedimenti di approvazione della
competente azienda sanitaria locale, le
predette fasce di rispetto, dovranno essere
ridefinite, in conformità alla normativa
vigente in materia, applicando, all’interno
delle stesse la normativa di cui all’art. 198
del REU, come in atto proposto.
Si osserva, ancora, che non risultano
individuati scenari di previsione:
-delle reti energetiche (reti di distribuzione
elettrica, del gas e dei carburanti ed il
sistema di produzione di energia da fonti
alternative, in conformità al piano
energetico nazionale e regionale);
-delle aree non idonee ad ospitare impianti
di produzione di energia da fonti rinnovabili,
così come prescritto nelle disposizioni
normative del QTRP adottato;
-del sistema di smaltimento dei rifiuti solidi
urbani (in conformità al piano regionale dei
rifiuti);
-del sistema delle reti di telecomunicazioni;
-degli ambiti destinati all’insediamento di
impianti produttivi rientranti nelle
prescrizioni di cui al D. Lgs. 334/99;
-eventuali insediamenti abusivi e aree di
crisi passibili di piani di recupero. I pian comunali di protezione civile, si ritiene
debbano essere integrati ed adeguati,
secondo le indicazioni operative inerenti “La
determinazione dei criteri generali per
l’individuazione dei Centri operativi di
coordinamento e delle Aree di emergenza”
adottate, in data 31.3.2015, dal capo del
dipartimento della protezione civile, ai sensi
dell'articolo 5, comma 5, della legge n.
401/2001.
REGOLAMENTO EDILIZIO
ED URBANISTICO
"a) le modalità d'intervento negli ambiti
specializzati definiti dal Piano;
b) i parametri edilizi ed urbanistici ed i
criteri per il loro calcolo;
b bis) le norme di attuazione relative alla
componente geologica del Piano,
necessarie per la tutela delle risorse e
della qualità ambientale e per la
prevenzione del rischio idrogeologico e
sismico;
c) le norme igienico-sanitarie e quelle
sulla sicurezza degli impianti;
d) le norme per il risparmio energetico e
quelle per l'eliminazione delle barriere
architettoniche in conformità e nel
rispetto delle leggi e dei piani nazionali e
regionali vigenti;
e) le modalità di gestione tecnico-
amministrativa degli interventi edilizi
anche ai fini dell'applicazione delle
disposizioni sulla semplificazione dei
procedimenti di rilascio dei permessi di
costruire di cui alla legislazione vigente;
f) ogni altra forma o disposizione
finalizzata alla corretta gestione del
Piano, ivi comprese quelle riguardanti il
perseguimento degli obiettivi perequativi
di cui all‟articolo 54;
* Schema di regolamento edilizio tipo”
approvato nella seduta del 20 ottobre
2016 della Conferenza Unificata, che la
regione dovrà recepire, che ha sancito
l’intesa, si sensi dell’art. 8, co. 6, della
legge n. 131/2003, tra il Governo, le
Regioni ed i Comuni, concernente
l’adozione del regolamento edilizio tipo
di cui all’art. 4, co. 1-sexies del d.P.R.
380/01.
Il REU, per la definizione della parte relativa
alle norme riguardanti l’edilizia, dovrà,
obbligatoriamente, attenersi allo “Schema
di regolamento edilizio tipo - RET”
approvato nella seduta del 20 ottobre 2016
della Conferenza Unificata e recepito dalla
Giunta regionale, con deliberazione di n.
642, del 21.12.2017, pubblicata sul BURC e
sul sito istituzionale regionale, che ha
sancito l’intesa, si sensi dell’art. 8, co. 6,
della legge n. 131/2003, tra il Governo, le
Regioni ed i Comuni, concernente l’adozione
del regolamento edilizio tipo, di cui all’art. 4,
co. 1-sexies del d.P.R. 380/01.
Per la definizione della parte relativa alle
norme e disposizioni attuative del PSC,
dovrà essere strutturato secondo quanto
previsto dall’art. 21 L.R. 19/02 ed in
coerenza agli strumenti di pianificazione
sovraordinati vigenti, in particolare alle
“disposizioni normative” del QTRP
approvato. Si elencano di seguito alcune disposizioni
che il REU dovrà necessariamente contenere
nella sua forma definitiva: - Gli ambiti territoriali unitari, per come
disposto dall’art. 20, co. 3, della L.U.R.,
dovranno essere disciplinati e per la loro
definizione, dovranno essere effettuate le
previsioni di dimensionamento mediante la
quantificazione dei limiti massimi della
utilizzazione edilizia e della popolazione
insediabile e delle aree da cedere in
compensazione gratuita al comune,
nell’ambito del meccanismo attuativo
perequativo.
- Si dovranno prevedere, le modalità
d’intervento e le definizioni dei valori
standard da ritenersi ottimali ed i requisiti
quali – quantitativi con i relativi parametri
ed i criteri per il loro calcolo che dovranno
riguardare anche gli standard per le
urbanizzazioni in relazione alle nuove
funzioni urbane, di cui all’art. 16 del QTRP;
- per la componente geologica del Piano, si
dovranno prevedere le norme di attuazione
necessarie per la tutela delle risorse e della
qualità ambientale e per la prevenzione dei
rischi, idrogeologico e sismico; - per quanto prescritto nelle “disposizioni
normative” del QTRP, dovrà essere inibita
qualsiasi trasformazione nelle aree
caratterizzate dalla presenza di emergenze
oromorfologiche e al fine di preservarne
l’integrità dei luoghi, le stesse aree
dovranno essere sottoposte a specifiche
misure di salvaguardia e di utilizzazione;
- per la conservazione e valorizzazione del
patrimonio architettonico e ambientale ai
Il Dirigente Generalearch Domenicantonio Schiava