Il Dipartimento di Ingegneria dei Materiali e Tecnologie ... · Il Dottorato in Ingegneria e...

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Dipartimento di Ingegneria dei Materiali e Tecnologie Industriali Anno 1, Numero 1, Settembre 2010 Rivista di informazione del Dipartimento di Ingegneria dei Materiali e Tecnologie Industriali Registrazione: Tribunale Civile di Trento - Numero 10 del 21 giugno 2010 del Registro Stampa Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% GIPA/TN http://portale.unitn.it/dimti/ AL VIA DIMTI NEWS la newsletter del Dipartimento di Ingegneria dei Materiali e Tecnologie Industriali dell’Università di Trento L’ATTIVITÀ DI RICERCA, IL DOTTORATO, IL PRIMO START UP Una panoramica sul Dipartimento Il DIMTI si presenta Claudio Migliaresi Il Dottorato in Ingegneria e Scienza dei Materiali Paolo Scardi Dai Laboratori DIMTI allo start-up K4SINT Alberto Molinari pag. 3 pag. 5 pag. 7 Il Dipartimento di Ingegneria dei Materiali e Tecnologie Industriali si presenta

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Dipartimento di Ingegneria dei Materiali e Tecnologie Industriali

Anno 1, Numero 1, Settembre 2010Rivista di informazione del Dipartimento di Ingegneria dei Materiali e Tecnologie Industriali Registrazione: Tribunale Civile di Trento - Numero 10 del 21 giugno 2010 del Registro StampaPoste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% GIPA/TN

http://portale.unitn.it/dimti/

AL VIA DIMTI NEWS la newsletter del Dipartimentodi Ingegneria dei Materiali e Tecnologie Industriali dell’Università di Trento

L’ATTIVITÀ DI RICERCA, IL DOTTORATO, ILPRIMO START UPUna panoramica sul Dipartimento

Il DIMTI si presentaClaudio Migliaresi

Il Dottorato in Ingegneriae Scienza dei MaterialiPaolo Scardi

Dai Laboratori DIMTI allo start-up K4SINTAlberto Molinari

pag. 3 pag. 5 pag. 7

Il Dipartimento di Ingegneria dei Materiali e Tecnologie Industrialisi presenta

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Dipartimento di Ingegneria dei Materiali e Tecnologie Industriali

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Dipartimento di Ingegneria dei Materiali e Tecnologie Industriali

L’Università ha, tra i suoi scopi istituzionali, il compito di favorire la ricerca e la diffusione della conoscenza. Siamo consapevoli del fatto che tali informazioni non debbano essere riservate ad una ristretta cerchia di specialisti e sappiamo che riviste scientifiche e convegni non sono sempre sufficienti per promuovere una efficace diffusione della conoscenza e delle sue possibili applicazioni.Questa iniziativa del Dipartimento di Ingegneria dei Materiali e Tecnologie Industriali, nasce proprio dalla consapevolezza dei limiti dei sistemi “tradizionali” per la diffusione della conoscenza tecnica e scientifica e si propone come uno strumento semplice ed agile per presentare ad un’ampia platea di potenziali utilizzatori le opportunità legate alle più recenti attività di ricerca sviluppate presso il Dipartimento.Il taglio della pubblicazione è divulgativo, ma c’è da parte del Dipartimento la piena disponibilità ad approfondire i temi trattati in questo bollettino. Lo scopo è quello di favorire un confronto positivo con il mondo delle imprese e con tutti coloro che sono interessati allo sviluppo delle tecnologie dei materiali. Ci auguriamo che da questo confronto possano nascere nuove opportunità di collaborazione e che assieme – università ed imprese – possano dare un contributo efficace allo sviluppo di nuove tecnologie e di nuove opportunità di crescita economica.

La comunicazione avviene oggi sempre di più attraverso Internet. Pagine web aprono porte ad informazioni successive, organizzate e schematizzate, colorate da immagini, guidando il visitatore a ritrovare l’informazione che cerca o offrendo la propria informazione, quasi interloquendo con lui.E allora, nel sempre più tempo di internet, perché una Newsletter se il Dipartimento ha una sua pagina Web?Perché riteniamo che sfogliare un bollettino, per quanto di poche pagine, avvicini di più chi lo compila a chi legge e chi legge a chi lo scrive, selezionando di volta in volta i contenuti, le informazioni, le immagini.Abbiamo deciso di pubblicare una Newsletter per poter meglio comunicare, dunque.Il Dipartimento di Ingegneria dei Materiali e Tecnologie Industriali, il DIMTI per usare l’abbreviazione con la quale viene ormai comunemente chiamato, ha bisogno di comunicare oltre il Web, ed ha bisogno, creando periodicamente nuovi contenuti della comunicazione, di ridiscutere i contenuti di questa informazione, vedendoli dall’esterno, come li vedrà un lettore.È nostra intenzione fare di questa Newsletter un periodico al nostro servizio ed al servizio di chi legge, indirizzarlo e diffonderlo verso chi fa ricerca, produce, amministra, governa.La sua diffusione non potrà essere ampia quanto vorremmo, per evidenti necessità di contenerne i costi, ma cercheremo di raggiungere chi riteniamo debba essere informato, e di essere raggiunti, ripetendo la pubblicazione sulla pagina WEB del DIMTI, da chi vuole raggiungere noi.Cosa ci aspettiamo? Varie cose:

di migliorare la nostra capacità di autocritica, innanzitutto, grazie ad una redazione •periodica di ciò che facciamo e soprattutto di come lo facciamo;di sentirci sfogliati da chi è interessato alle nostre attività, di cui molti sanno poco, •perché non abbiamo saputo informare o perché non c’è stata l’occasione di essere informati;di essere contattati da chi vuole sapere di più, e magari dopo aver letto la Newsletter •sfogli il sito WEB, ma poi comunque ci telefoni o ci scriva o venga a vedere quel Dipartimento sul quale si è appena affacciato.

La Newsletter e la sua fotografia del DIMTI di oggi è un fotogramma di un filmato in movimento, di una struttura che vuole trasformarsi, anche raccogliendo le indicazioni e le critiche di chi guarda; ma più di una fotografia, questa pubblicazione vuole essere un filmato, quello che si genera magari facendo scorrere fotografie prese a tempi diversi, e nel quale ogni fotografia comunque è a sua volta il fotogramma di un filmato in movimento.

Perchè una newsletter

Davide BassiRettore dell’Universitàdegli studi di Trento

Claudio MigliaresiDirettore del DIMTI

In copertina: cellule in coltura su substrato polimerico ingegnerizzato - foto di Luca Gasperini

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Dipartimento di Ingegneria dei Materiali e Tecnologie Industriali

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Il Dipartimento di Ingegneria dei Materiali e Tecnologie Industriali (DIMTI) è nato circa 20 anni fa e negli anni si è lentamente ma progressivamente trasformato: ha aperto nuove aree di ricerca scientifica e ha cercato di rispondere al meglio alla complessa richiesta di trasferimento della ricerca e dei suoi risultati verso la formazione ed il mondo delle imprese.Oggi il DIMTI viene considerato nel panorama universitario italiano ed europeo, nell’ambito dei materiali e delle loro tecnologie di processo, uno dei dipartimenti maggiormente attivi ed avanzati, con numerose collaborazioni internazionali un po’ sparse dappertutto nel mondo e tante collaborazioni industriali nazionali ed internazionali. Sono recentemente stato a Milano ad un’affollata fiera che aveva lo scopo di mettere in contatto centri di ricerca ed industrie, e lì ho incontrato secondo una fitta agenda, alcuni esponenti di importanti industrie per verificare interessi e possibilità di collaborazione. In più di un incontro ho potuto verificare come questa ottima valutazione del DIMTI fosse opinione condivisa, essendo anche stato con mio orgoglio accolto da una di queste con “ah, lei È il Direttore del DIMTI di Trento? Vi conosco per fama, di voi si parla davvero bene!...”. Ma ho anche verificato ancora una volta in altri incontri come troppo spesso l’industria non sia, per sua o forse nostra responsabilità, pienamente al corrente dei vantaggi che una collaborazione con chi fa ricerca, e lo fa per professione, può portare alla sua produttività ed alla qualità della sua produzione. Tuttavia l’esperienza mi dice ancora che non è solo così, e che anche la ricerca, l’università, il DIMTI in questo caso, non sempre ha saputo e sa equilibrare le esigenze e l’importanza della ricerca con la richiesta del mondo delle imprese. Certo, non basta l’orgoglio di una posizione raggiunta, non si può pensare che la sola “buona fama” basti a fare del DIMTI un buon Dipartimento. L’orgoglio rischia di diventare presunzione o ancor peggio illusione, se il DIMTI non sarà in grado di trovare motivazioni per migliorare ricerca e competitività, e con esse aprirsi ancor più a collaborazioni con il mondo della ricerca ma anche e soprattutto con quello industriale.Oggi il DIMTI svolge attività di ricerca in più aree, elencate insieme ad alcuni dati sulla produttività scientifica e sull’ampiezza delle collaborazioni industriali nel riquadro affianco. Colpisce certamente nei numeri il ridotto organico del dipartimento, che per le tante difficoltà del sistema universitario italiano non riesce ad avere il necessario ricambio generazionale. Ma colpisce anche l’elevato numero di dottorandi, borsisti, contrattisti, che negli ultimi tre anni sono stati assunti con contratti a termine pagati su fondi di ricerca o su proventi di contratti industriali, e dei tesisti, che tanto hanno contribuito allo sviluppo delle attività di ricerca. Il DIMTI ha molto investito in risorse umane, precarie in quanto la legislazione non consente altrimenti, e nella dotazione strumentale.

Il DIMTI SI PRESENTAClaudio Migliaresi

StaffProfessori / Ricercatori 30

Personale tecnico-amministrativo 17

Professori visitatori internazionali 4

Dottorandi di ricerca 37

Assegnisti-borsisti-contrattisti 47

Tesisti 30

Pubblicazioni 2007-2009Riviste internazionali 447

Libri/capitoli di libri 24

Brevetti/domande di brevetto 5

Le aree di ricercaBiomateriali e tecnologie biomediche

Biotecnologie e tecnologie agro-alimentari

Nanotecnologie e nanomateriali

Ingegneria delle superfici

Materiali strutturali, durabilità e Life Time Prediction

Materiali e tecnologie “net-shape”

Materiali per energia e ambiente

Materiali e tecnologie per i beni culturali

Materiali funzionali

Materiali e tecnologie per l’industria alimentare

Altro6%

Industria60%

Unione europea1%

Ministero (Prin/Firb)2%

Ateneo8%

PAT Trento23%

FINANzIAMENTI 2007/20097.147.496,33 euro

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Dipartimento di Ingegneria dei Materiali e Tecnologie Industriali

Oggi grazie a tali investimenti il Dipartimento può vantare una dotazione di apparecchiature tra le più qualificate ed avanzate in assoluto (non soltanto a livello nazionale), che sono un patrimonio importante per l’ateneo ma anche per l’industrie con le quali il DIMTI collabora, in quanto molte di esse possono trovare nel Dipartimento competenze tecnico-scientifiche e gli strumenti necessari.Mancano forse ancora oggi alcune apparecchiature di processo di interesse industriale, ma anche in questa direzione il DIMTI ha cominciato ad investire aprendo presso il BIC di Pergine laboratori tecnologici dedicati a processi industriali. Al mondo delle imprese il DIMTI ha fornito ingegneri, tanti ormai, che da alcuni anni sono diventati nostri interlocutori, attenti e critici, consapevoli di quanto di buono siamo in grado di offrire ma anche di quanto ancora sia necessario fare per poter raggiungere il dovuto equilibrio tra la ricerca svolta per conoscere e la ricerca svolta per conoscere e per produrre.

INDUSTRIA

PROgETTI DI RICERCA

AREE: FISICA DEI MATERIALI, PROCESSINgSPLIT ENERGY, Romano D’Ezzelino (VI)

AREE: PROPRIETÀ MECCANIChE, PROCESSINgSTG SpA Milano

AREE: PROPRIETÀ MECCANIChE, PROCESSINg SICOR SpA, Rovereto (TN)

AREE: bIOMEDICALEIMAGO COATING SRL, Pergine Valsugana (TN)

DIDATTICA: CORSI DI FORMAzIONE RICERCA E SVILUPPO PER IL RILANCIO DEL SETTORE CERAMICOCentro produttività Veneto, Fondazione Rumor, Vicenza TECNIChE DI LAVORAzIONE ARTISTICA DEL VETRO, TECNICI VETRO PIANOVetroricerca Glass & Modern, Bolzano

Provincia autonoma di Trento (PAT)

AREA: bIOMEDICALE PROgETTO: “NANOSMART” 2008-2011

Nanoparticelle magnetiche per la rilevazione e il trattamento nella terapia tumorale.

AREA: ChIMICA DEI MATERIALIPROgETTO: “CENACOLI” 2008 -2011

Trattamento di carta e legno: rivestimenti per la protezione da parassiti, sostanze chimiche e con effetto di ritardanti di fiamma.

EUROPA

FP7 - 7Th FRAMEWORK PROgRAMME SUSTAINAbLE FOOD AND FEED PROCESSINg PRESERF

L’obiettivo del progetto quadriennale (2010-2013) è sviluppare nuove tecnologie di processo per la conservazione degli alimenti, assicurando qualità del prodotto e sicurezza alimentare. Partecipano centri di ricerca, università e aziende di Svezia, Paesi Bassi, Croazia e Italia. La ricerca condotta a Trento si focalizza sull’impiego dei fluidi supercritici per sviluppare innovativi processi di conservazione a bassa temperatura, mediante il set-up e lo sviluppo di impianti pilota ad alta pressione.

Progetti e iniziative

Sintesi chimica di materialiProve di fatica Trattamenti superficiali

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Dipartimento di Ingegneria dei Materiali e Tecnologie Industriali

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IL DOTTORATO IN INgEgNERIA E SCIENzA DEI MATERIALIPaolo Scardi

Privato53%

Pubblico47%

AMbITO LAVORATIVONAzIONALITÀ

Italiana82%

Straniera18%

La Scuola, nata nel 1999, ha lo scopo di formare figure professionali con competenze nel settore della ricerca e in quello tecnologico e della produzione. La formazione è mirata a creare professionisti in grado di operare in modo pienamente autonomo e capaci di:

sviluppare soluzioni innovative, tecnologicamente ed economicamente fattibili, per •problemi di produzione ed impiego dei materiali;trasferire al mondo della produzione i concetti più avanzati nel design, nello sviluppo, •nella produzione, nella modifica e nell’applicazione dei materiali per ogni tipologia di impiego;dirigere progetti di ricerca, sviluppo e produzione dei materiali, con particolare riferimento •alle fasi di progettazione, proposizione, ricerca di fondi, gestione e rendicontazione scientifica e tecnica.

L’impegno principale, nei tre anni del corso, è nella formazione alla ricerca, con l’obiettivo di sviluppare un’attività di tesi originale, che si concretizzi nella produzione scientifica su riviste internazionali ad alto impatto, ma anche nella realizzazione di brevetti, messa a punto di metodologie, processi, dispositivi e nuovi materiali, spesso in collaborazione diretta con aziende interessate che si propongono come sponsor delle borse di dottorato. Inoltre, contribuiscono ad un percorso di crescita culturale e professionale attività didattiche avanzate, volte a trasferire competenze ed abilità specifiche, che comprendono sia strumenti concettuali, di calcolo e progettazione, che l’impiego diretto di tecniche di analisi e caratterizzazione dei materiali che comprendono sia strumenti concettuali, di calcolo e progettazione, che l’impiego diretto di tecniche di analisi e caratterizzazione dei materiali. Il raggiungimento degli obiettivi prefissati viene valutato attraverso prove annuali di ammissione agli anni successivi e dall’esame finale di conseguimento del titolo, che si svolge di fronte ad una commissione esterna, formata da esperti di fama internazionale negli specifici settori di ricerca.Il collegio dei docenti del dottorato è composto da trentadue membri, tra cui docenti e ricercatori dell’ateneo trentino e di altre sedi italiane e straniere. In virtù di questa partecipazione esterna, degli accordi di doppio diploma con gli atenei americani di Boulder (University of Colorado) e di Atlanta (Georgia Institute of Technology) e delle altre collaborazioni (tra cui: University of Havana, University of Stuttgart, Institute for Transuranium Elements, Karlsruhe, Politecnico di Torino), la scuola si qualifica dal 2006 come International School of Doctoral Studies in Materials Science & Engineering. La lingua ufficiale per i corsi, per la stesura della Tesi e per ogni altra attività della scuola è l’inglese. All’atto dell’ammissione alla scuola, il Collegio dei docenti assegna a ciascuno studente un argomento di Tesi e un Tutor. Gli argomenti riguardano sia tematiche proprie della scuola che tematiche proposte da enti ed aziende che finanziano borse di dottorato aggiuntive rispetto a quelle fornite dall’Università di Trento. In questo modo è possibile attivare collaborazioni su temi di diretto interesse di aziende e realtà produttive interessate a ricerca, sviluppo e impiego dei materiali.

Paolo ScardiCoordinatore della Scuola di Dottorato in Ingegneria e Scienza dei Materiali

ATTIVITÀ

Ricerca67%

Altro33%

I DOTTORIDAL 1999 AD OggI

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Dipartimento di Ingegneria dei Materiali e Tecnologie Industriali

Informazioni sull’organizzazione, sui corsi, sulla composizione del collegio docenti, sugli studenti e gli Alumni, nonché sulle modalità di accesso alla Scuola di Dottorato in Ingegneria e Scienza dei Materiali e sui temi di ricerca proposti sono disponibili presso il sito internet (http://portale.unitn.it/drme/) o contattando la segreteria ([email protected] - 0461281915) o il coordinatore della scuola ([email protected] - 0461282417).

Dottore di Ricerca da PremioNel corso della cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico dell’Università degli Studi di Trento vengono premiati ogni anno i migliori dottori di ricerca dell’ateneo. Il premio, istituito a partire dall’anno 2005-2006, è un riconoscimento conferito a giovani meritevoli per i brillanti risultati conseguiti negli studi e nel lavoro di tesi. Anche quest’anno la Scuola Internazionale di dottorato in Ingegneria e Scienza dei Materiali vede assegnato il riconoscimento. È stato infatti premiato il lavoro di tesi di Andrea Dorigato, una ricerca focalizzata sulla tematica dei nano-compositi a matrice polimerica. Nell’ambito del lavoro sono stati anche sviluppati modelli matematici interpretativi della risposta a piccole deformazioni dei sistemi analizzati. Negli anni accademici precedenti questo riconoscimento è stato conferito a Marco Brugnara (2003-04), Francesco Casari (2004-05), Martinez Garcia Jorge (2006-07).

IX Edizione Scuola Paolo giordano OrsiniNei giorni 29, 30 giugno e 1 luglio 2010, si è svolta la IX Edizione della Scuola Paolo Giordano Orsini dedicata alla: Caratterizzazione Microstrutturale dei Materiali per l’Ingegneria: Analisi delle Tensioni Residue.

L’iniziativa didattica rivolta anche a dottorandi e dottori di ricerca è nata nel 1998 per commemorare il Prof. P. Giordano Orsini, fondatore ed ispiratore del Dipartimento e tra i

promotori del primo corso di laurea italiano in Ingegneria dei Materiali. I temi trattati nelle varie edizioni sono stati diversi, ma con un comune denominatore: approfondire le tecniche di studio della microstruttura dei materiali.

http://www.scuolapgo2010.ing.unitn.it/

Focus

1213

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iscritti 37

di s

tud

enti

dottori 59

16°2000

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17°2001

18°2002

19°2003

20°2004

21°2005

22°2006

23°2007

24°2008

25°2009

Prof. Paolo Giordano Orsini

I partecipanti alla Scuola di quest’anno

premiazione lavoro di tesi di Andrea Dorigato

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Uno start-up è un’iniziativa imprenditoriale proposta da docenti, dipendenti, assegnisti di ricerca, neolaureati, dottorandi o dottori di ricerca, avente come scopo lo sviluppo precompetitivo di prodotti e servizi derivanti da risultati della ricerca del’Università. Alla fine del 2007, l’Università ha approvato la costituzione del suo primo start-up, su proposta di un docente e tre dottori di ricerca del DIMTI: la K4Sint Srl. La società si è insediata nel laboratorio tecnologico del DIMTI presso il BIC di Pergine Valsugana, e la sua attività è centrata su una particolare tecnologia di processo ivi installata dal 2005.In quell’anno, infatti, il gruppo di ricerca di Metallurgia delle Polveri del DIMTI ha acquisito un’apparecchiatura di sinterizzazione di nuova concezione, chiamata Spark Plasma Sintering, sviluppata in Giappone e Corea ma praticamente sconosciuta al di fuori di questi Paesi, per consolidare e rilanciare le proprie attività di ricerca nell’ambito dei materiali metallici prodotti da polveri. Con questo investimento, il gruppo del DIMTI ha potuto attivare nuove linee di ricerca su materiali altamente innovativi come le leghe di titanio, i compositi a matrice in lega leggera, i materiali nanostrutturati, prodotti con una tecnologia “net-shape”, caratterizzata quindi da un elevato tasso di utilizzo delle materie prime e da bassi costi energetici specifici. Una tecnologia moderna, quindi, non solo perché nuova ma anche in quanto molto flessibile e compatibile con le politiche di contenimento dei costi energetici dei processi manifatturieri. Il gruppo di ricerca ha condotto due anni di intensa attività scientifica all’interno del Dipartimento, che ha consentito da un lato di sviluppare un know-how competitivo a livello internazionale, e dall’altro di promuovere una serie di applicazioni potenziali in settori diversi, come il biomedico, l’automobilistico, l’energetico.Una ricerca fortemente orientata allo sviluppo delle applicazioni di una tecnologia nuova nel contesto internazionale arriva inevitabilmente al punto in cui gli sforzi devono essere orientati soprattutto alla progettazione e alla produzione prototipale. L’attività ha trovato quindi il suo sbocco naturale nello stat-up. Nella K4Sint è coinvolto un imprenditore veneto, anche se la responsabilità operativa e gestionale è garantita dai tre dottori di ricerca che sono i veri titolari del know-how sviluppato. Nello start-up sono stati trasferiti alcuni progetti che avevano raggiunto un grado di maturazione scientifica elevato, e che richiedevano quindi il passaggio allo sviluppo precompetitivo. Nel gruppo del DIMTI, tuttavia, sono rimaste le attività che necessitano ancora di un forte lavoro di ricerca scientifica, come quella sui materiali nanostrutturati per fare l’esempio più qualificante.La K4Sint ha quindi proseguito nello sviluppo precompetitivo, accrescendo il know-how, consolidando le conoscenze tecnologiche, brevettando i risultati e promuovendone l’applicazione. Un lavoro diverso da quello del ricercatore universitario. Un lavoro molto difficile, anche perché i prodotti sviluppati sono tutti ad alto contenuto di conoscenza, quindi ad elevato valore aggiunto. Essi richiedono un approccio molto aperto all’innovazione di prodotto da parte dei potenziali utilizzatori. Molte conoscenze e competenze maturate nei laboratori del Dipartimento non sono andate disperse, come sarebbe successo se non fosse nata la K4Sint. L’Università italiana, va detto, fatica moltissimo a dare opportunità ai giovani meritevoli, in particolare nei settori tradizionali, quali il manifatturiero e quello dell’industria di materiali. La K4Sint ha permesso di valorizzare risorse umane con elevata preparazione che hanno deciso di investire il loro futuro in una sfida tecnologica e imprenditoriale molto difficile, e ha dato applicazione concreta a molte innovazioni tecnologiche sviluppate all’interno del DIMTI.

DAI LAbORATORI DIMTI ALLO START-UP K4SINTAlberto Molinari

La K4Sint S.r.l. al BIC di Pergine Valsugana Attrezzatura per Spark Plasma Sintering

Alberto MolinariProponente dello start-up

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La finalità del DIMTI (Dipartimento di Ingegneria dei Materiali e Tecnologie Industriali) è di aumentare la conoscenza ed istruire gli allievi nel campo dell’Ingegneria dei Materiali in modo da supportare lo sviluppo industriale e il relativo trasferimento di nuove tecnologie. L’attività del dipartimento si concentra sui differenti aspetti dell’ingegneria dei materiali, con particolare rilievo alla struttura e proprietà dei materiali, i materiali innovativi, le tecnologie produttive e le metodologie di progettazione. Le ricerche riguardano i ceramici, i polimeri, i metalli e i compositi, e sono in particolare studiate le tecniche di produzione e riciclo, le caratteristiche microstrutturali, le proprietà meccaniche, l’interazione con l’ambiente e le prestazioni in esercizio in funzione delle scelte progettuali.Molti progetti di ricerca si svolgono nell’ambito di collaborazioni con istituzioni universitarie e di ricerca internazionali e nazionali e in collaborazione con partner industriali.

Povo

MATERIALE

PROCESSO

FUNzIONE

FORMA

DOVE SIAMO

DIPARTIMENTO DI INgEgNERIA DEI MATERIALI E TECNOLOgIE INDUSTRIALIFacoltà di Ingegneriavia Mesiano, 77 - 38123 Trentohttp://portale.unitn.it/dimti/

DIRETTOREClaudio Migliaresi

SEgRETERIAtel. +0461 281915, fax +0461 281977e-mail: [email protected]

DIMTI NEWSRivista di informazione del Dipartimento di Ingegneria dei Materiali e Tecnologie Industriali

DIRETTORE RESPONSAbILEGiovanni Straffelini

REDAzIONEAntonella Motta, Sandra Dirè, Alberto Quaranta

SEgRETERIA DI REDAzIONEGiovanna Carlà

Progetto graficoMiriam Sebastiani

StampaLitografia Editrice Saturnia snc, Via Caneppele, 46 - Trento

RegistrazioneTribunale Civile di Trento - Numero 10 del 21 giugno 2010 del Registro Stampa

ObIETTIVO: Realizzare un oggetto con una precisa FUNzIONE. Si parte da un MATERIALE adatto e gli si conferisce la giusta FORMA mediante un PROCESSO ottimizzato.

Trento