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Notiziario Parrocchiale di S. Giovanni Battista in Telgate Fondato da don Clienze Bortolotti nel 1929 Dicembre 2010 Anno LXXXI, n. 10 Abbonamento annuale 2010 - Ordinario Euro 25,00 L’abbonamento può essere sottoscritto tramite l’incaricata di zona oppure presso l’Arciprete. “L’Angelo in Famiglia” - Pubbl. mens. - Sped. abb. Post. - 50% Bergamo Direzione e Amministrazione: Società Editrice SS. Alessandro Ambrogio Bassiano Bergamo Viale Papa Giovanni XXIII, 118 - Tel. 21.23.44 Buon Natale! Chissà quante volte nei prossimi giorni ci scambieremo questa espressione augurale. Che fa il Natale è il Bambino Gesù, Dio diventato bam- bino. Dio prende carne nel grembo di una donna, dalla quale riceve la sua carne, i battiti del suo cuore, il suo compor- tamento, la sua parola, le forme del pensiero e dell’osser- vazione, l’impronta della sua anima umana, il legame con tutta la lunga storia umana che diventa la sua storia. Qui c’è tutto lo stupore, lo spessore e il mistero di un bimbo che nasce, lo stupore, lo spessore e il mistero di Dio che nasce bambino: il Bambino Gesù. E, di conse- guenza, lo stupore, lo spessore e il mistero di essere papà e mamma, di essere figlio, di essere famiglia, cioè sorgen- te, grembo, culla, custodia, educazione e crescita per ogni persona che nasce; dimensioni di vita volute da Dio, da lui fatte proprie, da lui “abitate”. Ecco, dunque, il senso del “buon Natale” che ci scam- biamo. Famiglia voluta da Dio, fondata sull’amore coniugale to- tale, unico, fedele e indissolubile, fecondo; non stampata sui discutibile gusti umani o su scelte che una retta co- scienza, illuminata dal Vangelo, non può condividere. Amore fecondo capace di far germogliare la gioia sorgiva per la vita che nasce e impedisce alla famiglia di accar- tocciare gli sposi in un intimismo egoista e narcisista che strozza e soffoca l’amore coniugale e gli sposi che lo vi- vono. Paternità, maternità, famiglie capaci di generare alla vita in ogni sua buona possibilità; capaci di generare alla fede vissuta e operosa nella carità nel tessuto di ogni espres- sione di vita. Genitorialità diffusa, cioè capacità educativa che impe- gna tutti, sebbene con ruoli diversi, a rendere la nostra società capace di comunicare e trasmettere i valori fon- damentali e portanti per una vita dignitosa, buona, bella, piena, gratificante, forte e perseverante anche nelle ine- vitabili difficoltà; capace di comunicare e trasmettere l’impronta del Vangelo in uno stile di vita e di fede coin- volgente, gioioso, entusiasmante, generoso. Consapevolezza riconoscente, per ognuno, di essere fi- glio, cioè dono, per vivere attraverso questa relazione ogni dimensione della propria vita personale, familiare e sociale. Consapevolezza riconoscente, per ognuno di noi, di es- sere, nel Figlio di Dio fatto uomo, Gesù, figlio del Padre che sta nei cieli. Infatti, scopo del mistero del Natale è il Dio Bambino IL DIO BAMBINO

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Notiziario Parrocchialedi S. Giovanni Battista in Telgate

Fondato da don Clienze Bortolotti nel 1929

Dicembre 2010

Anno LXXXI, n. 10Abbonamento annuale 2010 - Ordinario Euro 25,00L’abbonamento può essere sottoscritto tramitel’incaricata di zona oppure presso l’Arciprete.

“L’Angelo in Famiglia” - Pubbl. mens. - Sped. abb. Post. - 50% BergamoDirezione e Amministrazione: Società Editrice SS. Alessandro Ambrogio BassianoBergamo Viale Papa Giovanni XXIII, 118 - Tel. 21.23.44

Buon Natale!Chissà quante volte nei prossimi giorni ci scambieremoquesta espressione augurale.Che fa il Natale è il Bambino Gesù, Dio diventato bam-bino.Dio prende carne nel grembo di una donna, dalla qualericeve la sua carne, i battiti del suo cuore, il suo compor-tamento, la sua parola, le forme del pensiero e dell’osser-vazione, l’impronta della sua anima umana, il legamecon tutta la lunga storia umana che diventa la sua storia.Qui c’è tutto lo stupore, lo spessore e il mistero di unbimbo che nasce, lo stupore, lo spessore e il mistero diDio che nasce bambino: il Bambino Gesù. E, di conse-guenza, lo stupore, lo spessore e il mistero di essere papàe mamma, di essere figlio, di essere famiglia, cioè sorgen-te, grembo, culla, custodia, educazione e crescita perogni persona che nasce; dimensioni di vita volute da Dio,da lui fatte proprie, da lui “abitate”.Ecco, dunque, il senso del “buon Natale” che ci scam-biamo.Famiglia voluta da Dio, fondata sull’amore coniugale to-tale, unico, fedele e indissolubile, fecondo; non stampatasui discutibile gusti umani o su scelte che una retta co-scienza, illuminata dal Vangelo, non può condividere.Amore fecondo capace di far germogliare la gioia sorgivaper la vita che nasce e impedisce alla famiglia di accar-tocciare gli sposi in un intimismo egoista e narcisista chestrozza e soffoca l’amore coniugale e gli sposi che lo vi-vono.Paternità, maternità, famiglie capaci di generare alla vitain ogni sua buona possibilità; capaci di generare alla fedevissuta e operosa nella carità nel tessuto di ogni espres-sione di vita.

Genitorialità diffusa, cioè capacità educativa che impe-gna tutti, sebbene con ruoli diversi, a rendere la nostrasocietà capace di comunicare e trasmettere i valori fon-damentali e portanti per una vita dignitosa, buona, bella,piena, gratificante, forte e perseverante anche nelle ine-vitabili difficoltà; capace di comunicare e trasmetterel’impronta del Vangelo in uno stile di vita e di fede coin-volgente, gioioso, entusiasmante, generoso.Consapevolezza riconoscente, per ognuno, di essere fi-glio, cioè dono, per vivere attraverso questa relazioneogni dimensione della propria vita personale, familiare esociale.Consapevolezza riconoscente, per ognuno di noi, di es-sere, nel Figlio di Dio fatto uomo, Gesù, figlio del Padreche sta nei cieli. Infatti, scopo del mistero del Natale è

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SommarioLA LETTERA DELL’ARCIPRETE

Il Dio Bambino 1

CALENDARIO LITURGICO PASTORALE

Dicembre - Gennaio 2011 3

LA PAROLA DEL PAPA

Davanti al Presepio 5

EDITORIALE

Educare al Dono 6

EDUCAZIONE RELIGIOSA DEI BIMBI

Prepariamo il presepio 7

DALLA COMUNITÀ MAROCCHINA

Auguri a tutti i telgatesi 9

DALLA SCUOLA ELEMENTARE

Decreto del Ministero 10

CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALE

Verbale della seduta del 26-11-10 11

DAI GRUPPI AVIS AIDO

Telethon dicembre 2010 14

CRONACA CITTADINA

Avvenimenti e novità 15

IL LIBRO DEL MESE

I giovani ministranti 16

UNA RUBRICA PER I RAGAZZI

I nostri amici animali 19

L’ANGOLO FISCALE

Esenzione dal canone RAI 19

TELGATE 90, UN PO’ DI STORIA

Forse non sapevi che…5 20

IL FILM DEL MESE

Uomini di Dio 21

ANAGRAFE PARROCCHIALE

Ottobre - Novembre 2010 23

che ciascuno di noi possa condividere la natura divina diColui che ha assunto la nostra natura umana. Solo acco-gliendo l’esistenza del Figlio vissuta da Gesù possiamoentrare e permanere nella vita di Dio.A pensarci bene, queste riflessioni ci portano nel cuoredel programma pastorale che il Vescovo ha affidato alladiocesi per quest’anno.Buon Natale, dunque, a tutti, indistintamente, e conquesta carica di contenuti.Voglio arrivare specialmente là dove la sofferenza rischiadi sciupare la gioia di questi giorni benedetti; la grazia delSignore sostenga la speranza e trasformi queste sofferen-ze nella gioia per qualcosa di buono e di bello che nasce,anche se a volte è difficile avvertirlo.Maria santissima sorregga la mano tenera del BambinoGesù e la guidi in un gesto benedicente per ciascuno dinoi, per le nostre famiglie, per la nostra comunità e perquesto mondo che - nonostante tutto - Dio continua adamare fino a dare suo Figlio, affinché chiunque lo acco-glie possa condividere la vita di Dio.

Il vostro Arcipretedon Tarcisio

con don Alberto e don Gildo

PILLOLE DI SAGGEZZA

“Dovunque c’è un uomoc’è l’occasione

per fare del bene”.

SenecaFilosofo stoico e poeta tragico (4 a.C.-65 d.C.)

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DICEMBREDICEMBRE

12 - DOMENICA: III DI AVVENTO

13 - lunedì: memoria di S. Lucia,vergine e martireLucia, il cui evoca la luce, vennemartirizzata sotto l’imperatore Dio-cleziano nel 304. E’ invocata pa-trona della vista. La tradizione deidoni nella ricorrenza di S. Lucia, èsegno di gioia, quasi una premessadella gioia del Natale. Le coseavute in dono non facciano di-menticare Colui che nei doni vie-

ne significato, cioè Gesù, donato a noi dal Padre che èDio.

19 - DOMENICA - IV DI AVVENTO

24 - venerdì: vigilia del S. NataleS. Messa alle ore 7,45Disponibilità per le confessioni in mattinata e dalle ore 15fino alle ore 20,30Alle ore 23,40: INIZIO DELLA VEGLIA DEL S. NA-TALEAlle ore 24: S. MESSA DI MEZZANOTTE

25 - SABATO:SOLENNITA’ DEL S. NATALE DI GESU’E’ festa “di precetto” ed è obbligo grave di coscienzaper i cristiani, ragazzi compresi, santificarla con la par-tecipazione alla S. Messa, che sarà celebrata alle ore7,30, alle ore 8,30, alle ore 9,30, alle ore 10,30 (so-lenne) e alle ore 18.

26 - DOMENICA:FESTA DELLAS. FAMIGLIAS. Messa alle ore 7,30,alle ore 9,30, alle ore10,30 (per l’A. V. I. S. -A. I. D. O.) e alle ore 18.

Ricorre oggi anche la FESTA DI S. STEFANO, PRIMOMARTIRE. Negli Atti degli Apostoli, che è la storia degliinizi della Chiesa scritta da S. Luca, S. Stefano viene pre-sentato come “uomo pieno di Spirito Santo, colmo digrazia e fortezza”, sollecito nel provvedere alle situazionidi disagio e di marginalità del suo tempo con cuore gran-de, libero e generoso. E’ figura di spicco nella prima co-munità, tanto da suscitare la violenta opposizione dei ne-mici di Gesù. Stefano paga con la vita la franchezza dellesue convinzioni e della sua adesione a Gesù, amato eservito nei fratelli. L’esempio di S. Stefano è di viva attua-lità!

27 - lunedì: festa di S. Giovanni,apostolo ed evangelista.Giovanni, figlio di Zebedeo e fra-tello di Giacomo, lui pure apostolo,è il più giovane dei discepoli di Ge-sù. E’ il discepolo prediletto, chenell’ultima cena posò il suo caposul petto di Gesù. Testimone dellatrasfigurazione e dell’agonia delGetzemani, è presente ai piedi del-la croce, dove Gesù, ormai moren-te, gli affida la Madre. Insieme all’apostolo Pietro vide ilsepolcro di Gesù vuoto e credette alla sua risurrezione.Accanto a Gesù, Giovanni osserva, ascolta, medita, acco-glie, vive e poi parla e scrive del mistero di Gesù nel suovangelo, nelle lettere che portano il suo nome e nell’Apo-calisse; egli scrive con il cuore dell’in-namorato e con lo sguardo delcontemplativo.

28 - martedì - festa dei santiInnocentiI Santi Innocenti sono i bambiniuccisi da Erode nel tentativo di di-sfarsi di Gesù. Essi fanno pensare ai tanti bambini, vittimeanche oggi della violenza fisica, psichica e morale, dell’e-goismo spietato, dell’economia che conosce solo la legge

CalendarioLiturgico Pastoraledicembre 2010 - gennaio 2011

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del profitto, dello sfruttamento di ogni genere, della so-cietà sempre più povera di valori, del fallimento delle fa-miglie e della incapacità educativa dei genitori. Di frontea queste vittime innocenti non si può restare indifferenti.

31 - venerdì: ultimo giorno dell’anno.Quella di oggi è la giornata della riconoscenza al Signoreper l’anno che ci ha concesso di vivere e perché, abitan-do il nostro tempo, lo rende tempo di grazia e di salvez-za.La riconoscenza ha un momento intenso alla S. Messavespertina, seguita dall’apposita celebrazione alla quale èannessa l’indulgenza plenaria.Alle ore 18,30: S. Messa festiva seguita dalla celebra-zione di ringraziamento

GENNAIOGENNAIO

1 - SABATO: SOLENNITA’ DI MARIA SANTISSI-MA, MADRE DI DIOGIORNATA MONDIALE DELLA PACEPRIMO GIORNO DELL’ANNO

E’ festa “di precetto” ed è obbligo grave di coscienza

per i cristiani, ragazzi compresi, santificarla con la par-tecipazione alla S. Messa, che sarà celebrata alle ore7,30, alle ore 930, alle ore 10,30 e alle ore 18 (solen-ne).

2 - DOMENICA II DEL TEMPO DI NATALES. Messa ai soliti orari domenicali

5 - mercoledìAlle ore 18,30: S. Messa festiva della solennità dellaEpifania del Signore

6 - GIOVEDI’: SOLENNITA’ DELLA EPIFANIADEL SIGNOREE’ festa “di precetto” ed è obbligo grave di coscienzaper i cristiani, ragazzi compresi, santificarla con la par-tecipazione alla S. Messa, celebrata nei soliti orari do-menicali: alle ore 7,30, alle ore 9,30, alle ore 10,30(solenne) e alle ore 18.

9 - DOMENICA: FESTA DEL BATTESIMO DI GE-SU’S. Messa ai solito orari domenicali.

16 - DOMENICA: II DEL TEMPO ORDINARIO

In occasione del S. Natale, si raccomanda, mentre sipartecipa alla S. Messa, la S. Comunione. AffinchéGesù “si trovi bene” nel nostro cuore, la Comunioneva ricevuta in grazia di Dio; per questo va preceduta -se necessario - dalla Confessione ben fatta; essa non èun rito magico ma trova la sua validità e la sua efficaciadalle disposizioni del cuore.La Confessione non va buttata lì all’ultimo momentonel pomeriggio della vigilia; si approfitti delle ampiepossibilità che vengono date nei giorni che precedonoil S. Natale per evitare la ressa delle ultime ore.Alla Confessione si premetta una adeguata preparazio-ne, servendosi anche dei pieghevoli che vengono mes-si a disposizione; non si passa dalla piazza al confessio-nale senza una buona pausa di preghiera e di riflessio-ne che consente di “fare verità” davanti a Dio sullapropria situazione morale.La Confessione, la partecipazione alla S. Messa con laComunione ben fatta e bene vissuta durante le festenatalizie, consentiranno di rivivere nel sacramento ilmistero di Dio che viene all’uomo per renderlo parteci-pe della sua vita divina.

LE CONFESSIONILE CONFESSIONI

PER I RAGAZZIPER I RAGAZZIterza elementare: GIOVEDI’ 23 alle ore 10 in chiesaparrocchialequarta e quinta elementare: MARTEDI’ 21 alle ore16,15 in chiesa parrocchialeprima e seconda media: MERCOLEDI’ 22 alle ore14,30 in chiesa parrocchialeterza media e superiori: MERCOLEDI’ 22 alle ore16,45 in chiesa parrocchialeI ragazzi sono pregati di venire negli orari indicati perloro; se non possono nell’orario fissato per la loro clas-se, si uniscano alle altre classi, ma evitino di venire lavigilia del S. Natale.

PER GLI ADULPER GLI ADULTITICelebrazione comunitaria della Confessione MERCO-LEDI’ 23 alle ore 15 e alle ore 20,30.

CONFESSIONE E COMUNIONE IN OCCASIONE DEL

Santo Natale

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Dopo l’annuncio degli angeli chenella città di Davide è nato il Salvato-re, che è il Cristo Signore, i pastorivanno verso Betlemme e si diconol’un l’altro il motivo per cui si metto-no in cammino: “Vediamo questoavvenimento”. Letteralmente il testogreco dice: “Vediamo questa Parola,che lì è accaduta”. Sì, tale è la novitàdella notte santa di Natale: la Parolapuò essere guardata. Poiché si è fattacarne. Quel Dio di cui non si devefare alcuna immagine - come affer-ma l’Antico Testamento -, perchéogni immagine potrebbe solo ridurlo, anzi travisarlo, quelDio si è reso, Egli stesso, visibile in Colui che è la sua veraimmagine, come dice Paolo (cfr 2 Cor 4, 4; Col 1, 15).Nella figura di Gesù Cristo, in tutto il suo vivere ed opera-re, nel suo morire e risorgere, possiamo guardare la Paroladi Dio e quindi il mistero dello stesso Dio vivente. Dio è co-sì. L’Angelo aveva detto ai pastori: “Questo per voi il segno:troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in unamangiatoia” (Lc 2, 12; cfr 16). Il segno di Dio, il segno cheviene dato ai pastori e a noi, non è un miracolo emozionan-te. Il segno di Dio è la sua umiltà. Il segno di Dio è che Eglisi fa piccolo; diventa bambino; si lascia toccare e chiede ilnostro amore. Quanto desidereremmo noi uomini un segnodiverso, imponente, inconfutabile del potere di Dio e dellasua grandezza. Ma il suo segno ci invita alla fede e all’amo-re, e pertanto ci dà speranza: così è Dio. Egli possiede il po-

tere ed è la Bontà. Ci invita a diven-tare simili a Lui. Sì, diventiamo similia Dio, se ci lasciamo plasmare daquesto segno; se impariamo, noistessi, l’umiltà e così la vera grandez-za; se rinunciamo alla violenza edusiamo solo le armi della verità edell’amore. Origene, seguendo unaparola di Giovanni Battista, ha vistoespressa l’essenza del paganesimonel simbolo delle pietre: paganesimoè mancanza di sensibilità, significaun cuore di pietra, che è incapace diamare e di percepire l’amore di Dio.

Origene dice dei pagani: “Privi di sentimento e di ragione, sitrasformano in pietre e in legno”. Cristo, però, vuole darciun cuore di carne. Quando vediamo Lui, il Dio che è di-ventato un bambino, ci si apre il cuore. Nella Liturgia dellaNotte Santa Dio viene a noi come uomo, affinché noi di-ventiamo veramente umani. Ascoltiamo ancora Origene:“In effetti, a che gioverebbe a te che Cristo una volta sia ve-nuto nella carne, se Egli non giunge fin nella tua anima?Preghiamo che venga quotidianamente a noi e che possia-mo dire: vivo, però non vivo più io, ma Cristo vive in me.Sì, per questo vogliamo pregare nella Notte Santa del Na-tale. Signore Gesù Cristo, tu che sei nato a Betlemme, vienia noi! Entra in me, nella mia anima. Trasformami. Rinnova-mi. Fa’ che io e tutti noi da pietra e legno diventiamo perso-ne viventi, nelle quali il tuo amore si rende presente e ilmondo viene trasformato. Amen.

LA PAROLA DEL PAPA

Davanti al presepio

N O T I Z I A R I O C O R A L Ela corale parrocchiale in trasferta

NNOOTTEE ……DDII NNAATTAALLEE

VENERDÌ 17 DICEMBRE ore 20,45Chiesa Parrocchiale di Cologne

in collaborazione con la Corale Montorfano

N O T I Z I A R I OCorale Parrocchiale Telgate

CCOONNCCEERRTTOONNAATTAALL IIZZ IIOO

1155ªª eeddiizz iioonneeDOMENICA 19 DICEMBRE ORE 20,30

Chiesa Parrocchiale Telgate

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educare al dono

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EDUCARE AL DONONella mitologia greca, insieme di storie create per spiegarecerte realtà, troviamo anche il racconto del giovane Narci-so, giovane bellissimo che però respingeva qualsiasi perso-na perché profondamente superbo e vanitoso. Un giorno,specchiandosi in una pozza d’acqua, vide la propria im-magine riflessa e si innamorò di quel volto; resosi contoche quello era il suo volto, morì ben presto perché il suoera un amore impossibile. Questo mito antico riassume bene la condizione della fa-miglia d’oggi e quello che accade all’interno delle nostrecase, soprattutto quando nelle giovani coppie si tratta dimettere in cantiere un figlio. Il comportamento al quale as-sistiamo può essere sintetizzato in due atteggiamenti, al-l’apparenza opposti, ma che nella radice manifestano lamedesima visione di amore “malato”. Da una parte il figlio è visto con paura, a volte addiritturasopraggiunge il rifiuto. I motivi di tali scelte sono animatida interessi personali: ”…. si sta bene da soli... chi me lo fafare… poi non posso fare più quello che voglio”, ecc.; eanche nel caso si manifesti il desiderio di un figlio, si pon-gono dei limiti: “uno basta e avanza…”, quasi che il figliofosse l’anestetico di eventuali sensi di colpa.All’opposto sta l’atteggiamento i chi vuole il figlio come undiritto; quindi da ottenere a tutti i costi. Oggi sono nume-rose le coppie sterili che, per diversi motivi, non riesconoad avere figli; non mancano quelle che, quando ormai lanatura ha fatto il suo corso, pretendono di cambiarla asuon di farmaci. Pur capendo il dolore e la sofferenza del-le giovani coppie sterili, questo non autorizza nessuno asentirsi padrone della vita. La vita è un dono! Un deside-rio buono (un figlio) non legittima l’utilizzo di qualsiasimezzo (fecondazione assistita e simili): il fine non giustificai mezzi e tutto ciò che è possibile fare non è automatica-mente anche buono! Un bambino è frutto di un amorecondiviso e l’essere sterili non impedisce ad una coppia diessere fecondi in altri modi.In entrambi i casi, come per Narciso, alla base ci sta unamore egoistico, centrato su se stessi e sui propri bisogni.Ma un amore così non può che essere malato perché ri-piegato su stesso.Il figlio diventa segno di una responsabilità, di una parteci-pazione al mistero di Dio stesso che va oltre di noi; il figliodiventa un dono che va accolto e custodito, non è sempli-cemente frutto di un VOLERE umano; non basta volerloperché un figlio arrivi! ma è un dono che sorprende e chechiede di essere accolto e riconosciuto…La prima educazione all’interno della famiglia è proprioquella di riconoscere nei figli il segno della promessa diDio, come accadde per Abramo e suo figlio Isacco. Ogni

bambino porta in sé la promessa di Dio, il segno della suabenedizione, non solo per i genitori, ma per tutta la comu-nità!Educare in famiglia al dono della vita significa concreta-mente percorrere queste piste (alcune, fra le tante). Anzi-tutto l’educazione al dono. La vita non è frutto delle no-stre capacità e qualità ma ci è stata donata. Contro l’imma-gine dell’uomo che si fa da solo, occorre ricordarci che ègrazie agli altri che noi oggi siamo quello che siamo. Caso-mai abbiamo fatto fruttificare meglio i talenti che il Signoreci ha dato, ma è Lui che ci ha donato opportunità e possi-bilità!Occorrono accoglienza e rispetto della vita in tutte le suefasi; da qui: l’impegno a combattere la piaga dell’aborto,sia quello nella forma più evidente con un’operazione chi-rurgica, sia quello più strisciante (pillola del giorno dopo);Combattere l’aborto è possibile promuovendo un’educa-zione all’affettività seria nei nostri ragazzi!Accanto alla vita nascente, la difesa della vita che sta perterminare: gli anziani, gli ammalati. L’eutanasia non è la ri-sposta a queste situazioni ma; lo è piuttosto il farsi carico diqueste situazioni illuminandole con la fede!Tra i possibili i modi di essere genitori, soprattutto per lecoppie sterili, ci sono l’affido, l’adozione, l’adozione di-stanza. Ma anche servizi o professioni a favore dei ragazzie dei genitori: una fecondità vissuta a livello più spiritualeche fisiologico, ma non per questo meno ricca e affasci-nante! C’è poi modo di essere genitori per tutti all’interno del-l’oratorio e della parrocchia: si tratta di una genitorialitàdiffusa, affinché la comunità tutta intera sia davvero edu-cante!

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LE CARATTERISTICHEDI FONDO DEL NATALEIl Natale è la festa più legata al mondo dei bambini,ma conserva, anche adulti, profonde e positive riso-nanze. Ciò dipende dalle caratteristiche del Natale. Èanzitutto una festa che celebra la vita. Non a caso èlegata alla nascita straordinaria di un Bambino che haaperto una nuova era, dando un senso nuovo alla vitaumana. In qualche modo questo i piccoli lo colgono,e ha su di loro un effetto rassicurante. La gioia concui il Cristo bambino viene accolto nel mondo, la feli-cità non solo dei suoi genitori, ma anche dei pastori epoi dei Re Magi, viene avvertita dal bambino comesegno che anche la sua nascita è stato un avvenimen-to gioioso per i suoi genitori e per la comunità. Ci so-no poi riti e tradizioni i cui simboli (la luce, la capan-na, la stella …) sono alla portata dei bambini e li coin-volgono in una sfera profonda. Inoltre tradizioni comeil presepio, l’albero di Natale, i canti, e il pranzo diNatale permettono al bambino di fare esperienzemolto importanti.

OPPORTUNITÀ SIGNIFICATIVEPER L’EDUCAZIONE RELIGIOSA DEI BAMBINIIl Natale è la festa più lunga dell’anno. C’è un tempodi preparazione (l’Avvento), un momento culminante(la notte di Natale) e un periodo successivo abbastan-za prolungato, in cui cade l’inizio del nuovo anno (an-ch’esso ricco di tradizioni e di elementi simbolici) eche si conclude con i Re Magi che vanno da GesùBambino (Epifania). Questo tempo così denso diemozioni, è vissuto dal bambino all’interno della fami-glia. Egli arriva così a sperimentare nella sua casa unrapporto di intimità, di calore umano e di appartenen-za su cui potrà fondare la propria sicurezza interiore.Gli stessi incontri - frequenti in questo periodo - connonni, zii, cugini e altri parenti, fanno emergere fattoridi unione e di solidarietà su cui sa di poter contare. IlNatale, insomma, offre straordinarie opportunità perl’educazione religiosa dei bambini e, più in generale,per il loro sviluppo, specie affettivo. Per coglierle i ge-nitori - oltre a fare in modo che nella casa ci sia un cli-ma sereno e lo spirito giusto -, debbono porsi nel sol-co delle tradizioni da cui anch’essi provengono, ripro-

ponendole ai propri figli con l’amore, la gioia e l’entu-siasmo che accompagnano le cose belle della vita. Diseguito, per ognuna di queste tradizioni, abbiamo rac-colto un serie di suggerimenti.

L’ALBERO DI NATALE A differenza di quanto si pensa, l’albero di Natale haun profondo significato religioso. È l’albero della vitadi cui parla la Genesi (Gn 2,9). Nel mondo nordicodurante il Medioevo trovava posto, sotto forma diabete, nelle sacre rappresentazioni sulla Natività. Leluci e gli oggetti multicolori che lo ricoprono indicanoi tanti e meravigliosi doni che Dio assicura sempre al-l’uomo, il più grande dei quali è Gesù, il Salvatore.Questo albero dà alle case un tono di festa e di alle-gria, per questo, e per tutte le cose carine che vi sonoappese, piace molto ai bambini, che si possono coin-volgere - se possibile - nella sua preparazione. Per chiritiene importante l’effetto sorpresa, l’albero potrebbeessere preparato quando i bambini non sono in casa,o la sera, dopo che sono stati messi a dormire. Tro-vandoselo davanti, facilmente scatterà in loro lo stu-pore e la meraviglia, due emozioni importanti chestanno diventando sempre più rare. In ogni caso nondovrà mai mancare la spiegazione del significato reli-gioso dell’albero, insieme a una preghiera spontaneache potrà essere di questo tipo: «Signore, abbiamofatto l’albero di Natale per ricordarci che tu ci vuoibene e ci riempi sempre di doni. Le palline colorate, ifestoni d’oro e d’argento e tutte le cose belle che viabbiamo appeso, ci ricordano i doni con cui tu riempila nostra vita. E soprattutto il dono più grande che tuci hai fatto: Gesù, il nostro Salvatore che sta per arri-vare tra noi nella Notte Santa di Natale. Grazie, Si-gnore, per i doni che sempre ci dai! Grazie per il do-no di Gesù!».

IL PRESEPIOLa tradizione più ricca di spunti per l’educazione re-ligiosa dei bambini è certamente il presepio. La pos-sibilità di rivivere la Natività attraverso una scena vi-va, con l’uso di statuine che rappresentano i diversipersonaggi e la riproduzione in miniatura dell’am-biente che circonda la grotta di Betlemme, esercita

L’educazione religiosa dei bambini piccoli

IL NATALE

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su di loro una grande attrazione. Ma come dar lorouna parte attiva nella realizzazione del presepio?Chiamandoli ad assistere e a collaborare per piccolecose (ma non va dimenticato l’effetto sorpresa, comedetto per l’albero di Natale). E poi raccontandoquello che si fa: «Gesù nacque a Betlemme, un pae-setto della Palestina. Sua madre si chiamava Maria(eccola) e suo padre su questa terra Giuseppe (ec-colo). Giuseppe e Maria erano in viaggio. Maria eraincinta, cioè aspettava Gesù e viaggiava su un asinel-lo come questo… Arrivati a Betlemme, Giuseppe eMaria cercano un posto in albergo ma non lo trova-no, anche perché erano poveri. Così Gesù venne al-la luce in una capanna e fu messo sopra una man-giatoia, lì dove i contadini mettono il fieno per glianimali. E infatti in quella capanna c’erano pure unbue (eccolo) e l’asinello su cui aveva viaggiato Maria(eccolo). Era piccolo Gesù, come tutti i neonati delmondo, come questo (far vedere la statuina delBambinello)». Si lascia il materiale a disposizione delbambino che, quando vorrà, potrà ripetere da solola scena che ha sentito e visto animare dal padre odalla madre.E poi il bambino può andare con i genitori in un par-co a raccogliere il muschio, dei legnetti o un po’ dighiaia e altre cose da mettere nel presepio. Potrà ac-compagnarlo a comprare nuove statuine o le cartespeciali per fare il cielo e le montagne… Poi, a manoa mano che cresce, potrà dare anche un contributopersonale alla costruzione concreta del presepio.

UN MOMENTO DI PREGHIERADAVANTI AL PRESEPIOE’ importante che il Bambinello venga collocato lanotte di Natale (o la mattina dopo, se a quell’oradormisse). Il momento deve essere vissuto con unacerta solennità, alla presenza di tutta la famiglia. Saràbello raccontare o leggere il Vangelo della nascita diGesù (Lc 2,1-14). Ma la cosa più importante è unbreve momento di preghiera spontanea di tutti i pre-senti. Alla fine è opportuno un momento in silenzio,pregando nel proprio cuore. Si possono trovare altremodalità (ad esempio recitare il Padre nostro), maquesto momento di preghiera non deve mai manca-re. Vedere la propria famiglia pregare aiuta il bambi-no a cogliere la dimensione religiosa della realtà edella sua vita.Lo stesso vale per i Re Magi, da collocare nel prese-pio solo il giorno dell’Epifania. Prima bisognerà pre-

sentarli al bambino per nome (ecco Gaspare, eccoMelchiorre, ecco Baldassarre) e spiegare chi sono(persone sagge e importanti che vengono da moltolontano), sottolineando che rappresentano gli uominidi tutto il mondo desiderosi di conoscere e di adora-re Gesù. Anche in questo caso sarà opportuno con-cludere con una preghiera.

CANTI E LIBRI DI NATALE Al bambino piacciono molto la musica e il canto, chelasciano in lui segni profondi e positivi. La tradizionedei canti di Natale è vastissima; sarebbe bello che igenitori li cantassero (eliminando ogni forma di pudo-re che può nascere in questi casi) e li insegnassero aipropri figli. Da raccomandare, inoltre, è l’utilizzo dicassette o cd con musiche e canti natalizi da ascoltarenei giorni che precedono il 25 dicembre. Potrebbero -tra l’altro - accompagnare in sottofondo il pomeriggiodella vigilia o la giornata di Natale. È un modo percreare un clima di festa e di gioia che non sarà dimen-ticato. Di libri sul Natale ce ne sono di molto belli epossono essere sfogliati e letti ai bambini (con il lororicco corredo di immagini) durante l’Avvento. Occorre evitare il rischio del consumismo che proprioa Natale, e sui bambini, raggiunge il massimo dellasua potenza rischiando di cancellare i valori piùprofondi della festa. È importante, ad esempio, noneccedere nei regali che finiscono col distogliere i pic-coli da cose e attività ben più importanti. Un altro ri-schio è quello di eccedere negli stimoli, creando in lo-ro un effetto stordimento.(da “Comunicare la fede ai bambini”di Fabio Narcisi - E. P.)

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Riceviamo e pubblichiamo volentieri questi auguri espressi dalla comunità marocchina residen-te a Telgate per le prossime festività natalizie a tutta la cittadinanza telgatese. Crediamo di in-terpretare la volontà di tutti nel contraccambiare i sensi della nostra gratitudine per un feliceanno nuovo.

La Redazione del Notiziario Parrocchiale

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Novità per la scuola elementare di TelgateRiceviamo e pubblichiamo volentieri la lettera dell’Istituto Comprensivo Statale di Grumello del Monte (Direzione di-dattica), ove apprendiamo che il Ministero dell’Istruzione ha approvato l’intestazione della nostra scuola elementarealla memoria della maestra Brevi Clementina. L’istruttoria durata due anni, va a compimento della proposta, dellaclasse 1948, accolta dalle competenti autorità e condivisa da tante altre persone, per dare al plesso scolastico di vialePapa Giovanni una propria intitolazione.A nome della stessa classe di coscritte e coscritti, si ringraziano tutte le Istituzioni, Enti e persone che hanno favoritol’excursus burocratico della pratica, incontrando la fiducia e le aspettative di quanti hanno a cuore la sensibilità e lamemoria storica del nostro paese.

Due promotoriBrevi Vincenzina - Bertoli Angelo

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Il Consiglio Pastorale si apre alle ore 21.00 (presso l’audi-torium dell’Oratorio di via Crocefisso) ed è presieduta dalRev.do Arciprete Cornolti don Tarciso.L’ O.d.g. prevede la discussione dei seguenti punti:1. lettura del verbale della seduta precedente;2. la visita del Vescovo al nostro vicariato del 30 novembre

2010:a) il programma della visita;b) indicazione dei rappresentanti del Consiglio Pastorale

all’incontro con il Vescovo;c) eventuali argomenti da proporre all’attenzione del

Vescovo;3. presentazione dei lavori previsti per l’appartamento del

curato e del custode dell’oratorio;4. relazione sulle attività in oratorio a cura di don Alberto;5. eventuale spostamento della Messa delle ore 10:30 alle

ore 10:45;6. programma pastorale diocesano: l’attenzione pastorale

ai bambini da 0 a 6 anni (e alle loro famiglie) e possibiliproposte (invito a leggere le pag. 4, 5, 6 del mese di ot-tobre e le pag. 4, 5, 6, 7 del mese di novembre del No-tiziario Parrocchiale nella parte comune);

7. varie ed eventuali.Prima di passare alla trattazione del primo punto all’ordinedel giorno un membro del Consiglio Pastorale proponeche i verbali delle sedute siano inviati per conoscenza atutti i membri via email, proposta che viene accolta conparere favorevole da parte del Consiglio.

1. LETTURA DEL VERBALE DELLA SEDUTA PRECEDENTE.La lettura del verbale della seduta precedente è stata rin-viata in quanto l’ordine del giorno risulta essere molto con-sistente.

2. LA VISITA DEL VESCOVO AL NOSTRO VICARIATO IL 30NOVEMBRE 2010

Il Vescovo ha già visitato in passato il nostro Vicariato in-contrando solo i sacerdoti, il prossimo 30 novembre inve-ce incontrerà non solo i sacerdoti ma anche dei rappre-sentanti di ogni singolo Consiglio Pastorale. La visita si terrà il giorno 30 novembre 2010 presso la par-rocchia di Chiuduno. Uno dei temi principali trattati sarà l’abolizione dell’assem-blea dei Vicari e la costituzione del Consiglio Presbiteraleformato dai Vicari, da alcuni sacerdoti scelti direttamente

dal Vescovo, e dai sacerdoti rappresentanti i vari uffici diCuria.Compito principale sarà la riflessione e le decisioni opera-tive da proporre a tutta la Diocesi.Alla riunione di martedì alle 20:30, saranno presenti DonTarcisio, Don Alberto e i seguenti membri del ConsiglioPastorale: Toccagni Antonio, Brevi Vincenzina, AngeloRossi, Renzo Alzate, Giuliana Bertoli, Elisabetta Zambelli euno dei due coniugi della famiglia Ghilardelli.L’argomento principale che i nostri Sacerdoti proporrannoall’incontro, è una futura visita del Vescovo presso la no-stra Parrocchia in tempi brevi.Tutti i membri del Consiglio si riservano la facoltà di pre-parare e quindi di segnalare ai nostri sacerdoti eventualitematiche ed approfondimenti da sottoporre alla riunioneVicariale.

3. PRESENTAZIONE DEI LAVORI PREVISTI PER L’APPARTA-MENTO DEL CURATO E DEL CUSTODE.

Vengono presentati i lavori in corso d’opera per la sistema-zione dell’appartamento del curato e del custode pressol’Oratorio. Don Tarcisio attraverso la proiezione di imma-gini illustra lo stato di fatto ed il progetto finale mettendo aconoscenza di tutto il Consiglio la qualità e l’entità dei la-vori. In particolare, con molto piacere è stato comunicatoche, i lavori hanno riportato alla luce alcune decorazioneoriginarie: cornicioni e la pavimentazione in cotto. Il pro-getto prevede inoltre la realizzazione di un bagno sotto loscalone e la sistemazione della cosiddetta “stanza rossa” ,che verrà adibita a segreteria. Al piano terrà è inoltre pre-visto lo studio di Don Alberto, nel quale è stato realizzatoanche un soppalco che permetterà al nostro curato di po-

CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALEVerbale della Seduta del giorno 26 novembre 2010

PARROCCHIA SAN GIOVANNI BATTISTA TELGATE

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ter disporre di uno spazio personale di studio e lettura.La spesa prevista per la ristrutturazione dei due apparta-menti è di circa 200.000 euro.L’architetto Zambelli Giuseppe, incaricato di seguire i lavo-ri di ristrutturazione, ha ricevuto l’incarico di redigere an-che un progetto di ristrutturazione e riqualificazione com-pleta dell’Oratorio. Il progetto è in corso di esecuzione eDon Tarcisio comunica al Consiglio che non appena saràterminato verrà presentato ed illustrato. Alcuni suggeri-menti per la ristrutturazione dell’Oratorio prevedono l’a-pertura principale affacciata su via Dante e l’intenzione evolontà di recuperare la funzionalità degli ambienti: spazipiù ampi per i ragazzi e per le attività alternative e comple-mentari.

4. RELAZIONE SULLE ATTIVITA’ IN ORATORIO A CURA DI

DON ALBERTO.Inizierei dall’oratorio inteso come “luogo”. I lavori di ri-strutturazione degli ambienti al piano terra sono in corso.Qui verranno ricavati la segreteria dell’oratorio, ormai in-dispensabile in tutti gli oratori, nell’ex sala rossa; una salet-ta per riunioni sarà ricavata nell’aula precedentementeadibita a segreteria; lo studio del curato verrà sistematosfruttando tutto lo spazio possibile, grazie a un soppalco.Questi lavori, in particolare quelli alla segreteria, rendeopportuna l’individuazione di una/due persone che possa-no svolgere come volontarie l’incarico di segretarie dell’o-ratorio. Chiaramente non potranno essere due personequalunque, ma degne di fiducia e capaci di riservatezza; leore e le modalità di servizio di queste persone saranno daconcordare successivamente. I lavori in corso comportanoevidentemente alcuni disagi: io non ho un luogo dove ri-cevere, dove studiare e dove mettermi a disposizione dichi volesse incontrarmi nelle mattinate libere da impegni:attualmente, per ovviare a questo inconveniente, non pos-so fare altro che ricevere in altro luogo, previa richiesta dicolloquio telefonicamente effettuata. Inoltre, ad oggi nonc’è una segreteria, ma la casa del curato è attualmente uti-lizzata per questa finalità, con tutti i limiti legati alla collo-cazione e allo stato provvisorio della struttura. Credo tutta-via che le scelte fatte insieme a don Tarcisio inerenti la ri-strutturazione e la nuova razionalizzazione degli spazi del-

l’oratorio siano corrette: è bene infatti intervenire nel mo-do il più possibile definitivo, anche per il resto della strut-tura dell’oratorio, sia perché questo deve rispondere alleesigenze dei giovani di oggi, sia perché è opportuno resti-tuire agli ambienti la loro bellezza originaria (in queste ulti-me settimane, sono emerse dalle ricerche diverse superficidecorate e uno stucco di fine Settecento. Passerei ora all’argomento più importante: l’oratorio inte-so come “persone”. Cosa dire alla luce di quasi tre mesidi ministero nell’oratorio di Telgate? Non è per risponde-re a una logica di formalità che esprimo la mia soddisfa-zione per ciò che ho trovato. Ho trovato un oratorio vi-vo, con molte attività, in particolare rivolte all’aspetto ca-ritativo e dell’integrazione dei ragazzi provenienti da altripaesi del mondo. Tutte le attività che erano presenti conil mio predecessore don Luca sono proseguite e alcunesono state ampliate: penso in particolare allo “spaziocompiti”. Quest’anno la dirigente scolastica, dott.ssaLaura Ferretti, mi ha chiesto la disponibilità a iniziare ilprima possibile l’attività di “spazio compiti” per i ragazzidi prima elementare, in quanto i ragazzi che non cono-scono la lingua italiana non possono aspettare l’inizio digennaio, quando ormai i ragazzi italiani sono già a unbuon livello e il divario con loro potrebbe già essere rile-vante. Io ho dato la mia disponibilità alla dirigente ri-spondendo che la richiesta sarebbe stata esaudita solo sesi fossero presentati una serie di volontari in grado di ga-rantirmi il servizio fino al mese stabilito. Così è stato e,con l’aiuto di alcune mamme, l’attività ha avuto inizio anovembre. Lo spazio compiti degli scorsi anni per le altreclassi delle elementari riprenderà regolarmente a gennaiocon l’aiuto di una trentina di adolescenti, coordinati daalcuni volontari adulti. Da ottobre, inoltre, funziona lospazio compiti per prima media (giovedì) e seconda me-dia (martedì).La catechesi è iniziata molto bene, sotto tutti i punti di vi-sta. La scorsa settimana ho preso visione dei registri deicatechisti notando che la percentuale di presenze alla ca-techesi risulta molto più elevata di quella dell’ultimo an-no. È sotto gli occhi di tutti la nuova percentuale di pre-senza all’Eucarestia domenicale: i ragazzi saranno anchecostretti, ma sono in Chiesa (se mi è consentito di sco-

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modare il Vangelo, farei riferimento alla logica del semi-natore: non smetto di seminare perché so che una partedei semi non porterà frutto!). Personalmente, riguardo al-la catechesi, credo sia da accogliere positivamente la ri-chiesta di spostare la Messa alle ore 10,45, orario chepermetterebbe più agio ai catechisti, che spesso sono co-stretti ad abbreviare eccessivamente il programma dasvolgere nel tempo della catechesi; inoltre, diminuirebbeil disagio per le persone che partecipano alla Messa delle9,30 e a chi deve predisporre la chiesa per la Messa deiragazzi, spesso costretti a lavorare in tempi eccessiva-mente ristretti.Le domeniche pomeriggio, che destavano tanto timore diassenza dei ragazzi dall’oratorio, sono invece risultateoccasione preziosa per l’impegno di diversi volontari:quelli del gruppo Agata e un gruppo di animatori adole-scenti, che hanno animato diverse domeniche con impe-gno e disponibilità (purtroppo la pioggia ha spesso rovi-nato i pomeriggi delle domeniche). Proseguono con buo-ni risultati gli incontri del venerdì sera con prima superio-re e quelli mensili di catechesi adolescenti, che sono unaproposta di preghiera di livello decisamente alto e qualifi-cato, a mio parere indispensabile per un oratorio, che hacome prima finalità della sua esistenza il prendersi curadell’educazione alla fede dei suoi ragazzi .Infine, non credo di peccare di presunzione nell’afferma-re che il lavoro iniziato in questi tre mesi risulta essere incontinuità con quello del mio predecessore, sebbene conmodalità di presenza diverse. Pertanto mi spiace molto,anche se non ne faccio una malattia, che qualcuno vadadicendo che il nuovo curato ha stravolto l’oratorio e ha“cacciato via” molte persone (terminologia che, ve lo ga-rantisco, non contemplo nel mio vocabolario personale!).Mi scuso per il tono polemico, ma mi chiedo come sipossano fare affermazioni di questo genere: infatti, nonmi è difficile dimostrare che quanti avevano un incaricocon don Luca sono stati confermati nel loro incarico e,per qualcuno di loro, addirittura questi incarichi sono au-mentati. In un unico caso non ho più confermato alcunepersone (peraltro in un incarico non fisso…), ed è statauna scelta presa di fronte a molteplici attestazioni dicomportamenti estremamente scorretti e inaccettabili daparte di questi soggetti (comportamenti che, in oratorio,non possiamo assolutamente permettere).Solo un appunto per il futuro: spero che i volontari au-mentino ulteriormente, soprattutto per le attività che pensodi poter offrire il sabato sera ai nostri ragazzi (vorrei ac-contentare gli adolescenti che chiedono la disponibilitàdell’auditorium, ma non posso esaudire questo desideriosenza che prima vengano soddisfatte tutte le condizioniche permettano una presenza dei ragazzi in sicurezza; (ilrischio che si infiltrino durante la serata soggetti non ani-

mati da buone intenzioni è, purtroppo, tutt’altro che remo-to) e per un’ulteriore sorveglianza durante i pomeriggi inoratorio.Mi sia concesso, infine, di ringraziare don Tarcisio e tuttala comunità di Telgate per l’accoglienza affettuosa e la vici-nanza in questi primi passi tra voi. Spero di ricambiare tut-to questo, non facendo una pastorale “da effetti speciali”,ma facendo conoscere a tutti quelli che incontrerò sul miocammino la bellezza di seguire Colui che per noi ha dav-vero fatto grandi cose.

Don Alberto

5. EVENTUALE SPOSTAMENTO DELLA MESSA DALLE 10:30ALLE 10:45

Il Consiglio Pastorale discute sulla possibilità/necessità dispostare l’orario della Messa domenicale dei ragazzi dalleore 10:30 alle ore 10:45 in quanto si ravvisa la necessitàdi organizzare al meglio il trasferimento dei ragazzi dall’O-ratorio alla chiesa parrocchiale;qualificare ulteriormente la Santa Messa come messa deiragazzi.Il Consiglio Parrocchiale all’unanimità accoglie la propostae decide di istituire il nuovo orario dopo l’Epifania. Di con-seguenza i Battesimi verranno celebrati alle ore 11:45 an-ziché alle 11:30.Rimanendo in tema di orario delle messe, Don Tarcisiopropone al Consiglio che per il giorno di Natale venga ag-giunta una messa alle ore 8:30.Il Consiglio approva all’unanimità dopo ampia discussione.

6. PROGRAMMA PASTORALE DIOCESANO

L’attenzione è concentrata sulle famiglie.Don Tarcisio espone alcune problematiche che spesso ri-trova nelle famiglie durante gli incontri per la preparazionedel Battesimo. Questi incontri sono preziosi sia per cono-scere la geografia delle famiglie della nostra parrocchia, siaper avvicinare sempre più le famiglie alla parrocchia.Spesso durante queste riunioni si affrontano anche temati-che non strettamente legate al sacramento. Don Tarcisioinforma che il sacerdote incontra delle difficoltà pratichenegli incontri con i genitori, difficoltà dovute alla presenzadel bambino da battezzare, dalla presenza di altri bambinipiccoli e delle loro naturali necessità . Quindi L’Arcipretecomunica che sta valutando alcune soluzioni alternativeche permettano di preparare al meglio il sacramento delBattesimo e riferisce che le proporrà prossimamente alConsiglio Pastorale.Il Consiglio Pastorale si chiude alle ore 23.00.Telgate, 26 novembre 2010

Il Parroco Rev.do Arciprete Cornolti don TarcisioIl Segretario Dott.ssa Elisabetta Zambelli

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Organizzano in collaborazione conAssociazioni Telgateam,Piedibus,Gruppo Agata e Oratorio Maschile

18-19DICEMBREGiornate di solidarietà per la lotta contro la distrofia muscolare e le altre malattie genetiche

SSaabbaattoo 1188 DDiicceemmbbrreedalle ore 15: presso la sede AVIS-AIDO si riceveranno dolci e torte preparati dalle si-

gnore disponibili che accoglieranno il nostro invitodalle ore 20,30: spettacolo dei ragazzi scuola media in Oratorio.

A seguire grande tombolata con ricchi premi a favore di Telethon

DDoommeenniiccaa 1199 DDiicceemmbbrreedalle ore 8: saremo presenti in P.zza V.Veneto e offriremo dolci, torte e strenne na-

talizie.verso 11,30 circa: tutta la cittadinanza è invitata all’ accoglienza della staffetta Valcalepio e

alla consegna fondi raccolti. Per chi volesse seguire o raggiungere la marcia,tutte le staffette della maratona bergamasca arriveranno a Fonteno.

(In caso di maltempo tutte le nostre iniziative di Domenica 5 Dicembre potrebbero essere spostate presso il Centro don Biennati).

Telgate

Il giorno 25 Novembre alle ore 20,30 presso laSala della Comunità si è tenuto l’incontro di valuta-zione del servizio “Centro Diurno Integrato”.All’incontro hanno presenziato molti cittadini di Tel-gate.Il che vuol dire che l’argomento è stato di grandeinteresse. Certamente di diversa natura: ipotizzia-mo che alcuni dei presenti aspirino di essere dellapartita come futuri utenti dei servizi alla persona.Altri come futuri volontari di prestazioni dei servizialla persona del CDI.Altri ancora come futuri sostenitori, fondatori diun’impresa tanto meritevole.Infine come in tutte le partite altri erano dei semplici

spettatori. Il comitato promotore ha come fina-lità la realizzazione di tutti i passi necessari perrealizzazione del Centro Diurno Integrato dopoaverne verificate :le necessità e qualità di tale servi-zio, le dimensioni della struttura, le tempistiche, illuogo di ubicazione, i mezzi finanziari per la rea-lizzazione del progetto... etc...Il comitato promotore del “Centro Diurno Integrato”richiede a chi vuol essere attivamente coinvolto inquesta iniziativa di contattarei seguenti riferimenti:

Don Tarcisio Cornolti tel: 035 830674Eugenio Amigoni tel: 035 830121 int. 6

COMUNE DI TELGATEProvincia di Bergamo

Assessorato Servizi Sociali

Comitato promotore “Centro Diurno Integrato”

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Confetti rossiLa nostra concittadina Livia Turani lo scorso 2 novembre si è bril-lantemente laureata in Scienze dell’educazione presso l’universitàdegli studi di Bergamo discutendo la tesi “La sezione scolasticacome nicchia ecologica”.Alla neo dottoressa i migliori auguri per l’importante traguardoraggiunto.

La redazione

Diamo spazio a questo breve pensiero che i coscritti hanno fatto pervenire unitamente allafoto che li ritrae davanti alla statua della Madonna del S. Rosario. Da parte della redazionefelicitazioni ed auguri per altri cinquanta …ANCHE PER NOI NATI NEL 1960... SONO ARRIVATI I CINQUANTA!Quale occasione migliore trovarci, nell’ opportunità della celebrazione della solennità dellab.v.m. Madonna del rosario, lo scorso 2 ottobre. Pur non essendo la nostra una classe avvezza a festeggiarsi, abbiamo aderito con entusia-smo all’invito di don Tarcisio e numerosi abbiamo partecipato alla messa e portato con orgo-glio per le vie del nostro paese la statua della b.v.m. del rosario.

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Coscritti in festa

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I nostri amici animali

L’articolo 1, comma 132, della legge 24 dicembre2007, n. 244 dispone che a decorrere dall’anno2008, determinate categorie di soggetti siano esone-rati dal pagamento del canone RAI.I requisiti, che devono coesistere, sono i seguenti:• età pari o superiore a settantacinque anni;• reddito proprio e del coniuge non superiore com-

plessivamente a euro 516,46 per tredici mensilità;• non convivere con altri soggetti diversi dal coniuge.L’esenzione riguarda i canoni di abbonamento dovutia decorrere dall’anno 2008. Il contribuente che nel2008 aveva i requisiti necessari per l’esenzione, puòchiedere il rimborso di quanto versato presentandoapposita istanza.Al fine di beneficiare dell’esenzione è necessariocompilare il modello presente sul sito dell’Agenziadelle Entrate. Tale domanda deve essere poi conse-gnata o spedita con raccomandata entro il 30 aprile di

ciascun anno sola-mente la prima vol-ta che se ne richie-de l’esenzione. Pergli anni successivi icontribuenti posso-no beneficiare del-l’agevolazione sen-za procedere al lapresentazione di nuo-ve dichiarazioni. L’indirizzo a cui deve essere inviatala documentazione è il seguente: Agenzia delle Entra-te - Ufficio Torino 1 SA.T. - Sportello AbbonamentiTV- 10121 Torino. Per l’anno in corso è necessario presentare la docu-mentazione all’Agenzia delle Entrate entro il 30 no-vembre 2010.

Zambelli dott. ssa Elisabetta

Esenzione canone RAI

Oggi ho portato il mio cane a scuola e tutti i miei compa-gni mi hanno fatto molte domande per conoscerlo me-glio. Mi hanno chiesto di che razza è, cosa gli piace faredurante la giornata, se va d’accordo con gli altri animaliche abbiamo in casa, cioè quattro gatti e una cagnolina,Betty.lo ho risposto a tutto e ho spiegato che Leo è un metic-cio, incrociato con un bassotto, infatti le sue zampe ante-riori sono molto più tozze rispetto a quelle posteriori chefiniscono con un piedino sottile.Sul petto ha una macchia, come una R bianca; per il re-sto il pelo è completamente nero, liscio e lucido.Porta un collare nero con le cuciture gialle, e attaccatodavanti spunta un campanellino, così quando non lo tro-vi, si sente il campanellino che ti mette sulle sue tracce.I suoi occhi sono castani e buoni, le orecchie grandi ri-piegate a cupola verso il basso, tipiche dei bassotti.Stamattina quando ho preso con me Leo, Betty, la ca-gnolina,sembrava che volesse dire:“Che bello andiamo a passeggiare!” Ma quando si è re-sa conto che avrei portato a scuola solo ilcucciolo,Betty era dispiaciuta di non venire pure lei. So-no arrivata a scuola e tutti i bambini sono venuti intornoad accarezzare Leo.

All’intervallo l’abbiamo portato fuori, ma aveva pauraperché c’erano molti bambini e molto rumore.Chissà cosa starà pensando in questo momento, nel nuo-vo ambiente.Magari immagina di essere a casa a giocare con Betty, distare con lei. Questa e la giornata più bella del mondoperchè ho portato il mio Leo.DA ORA SI CHIAMERÀ “GERINA LEO”

Claudia GerinaClasse 5ª B

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FORSENON SAPEVI CHE…

Il racconto dei primi vent’anni di storiadel Corpo Musicale “Telgate 90” si èconcluso il mese scorso. Resta da tenerviaggiornati sugli eventi appena trascorsi esui prossimi appuntamenti.

EVENTI APPENA TRASCORSIDa venerdì 5 a domenica 7 novembre iragazzi di “Telgate 90” si sono riuniti inuna sala di registrazione per mettere apunto quello che è il grande lavoro diquesto ventesimo anniversario: la regi-strazione di un CD contente venti braniche in un modo o nell’altro hanno segna-to la storia della banda, ne hanno scandi-to la vita. In realtà il prodotto finale saran-no due CD musicali ed uno con le foto. La registrazione è iniziata la sera di ve-nerdì. In qualche ora banda e maestrohanno preso dimestichezza con l’ambien-te e hanno inciso i primi brani. Il sabato siè lavorato tutto il giorno, suonato, pran-zato e cenato insieme, e suonato anchedopo cena. Ci si è occupati del grosso dellavoro arrivando piuttosto stanchi, ma af-fiatati e coesi come solo esperienze delgenere ti permettono di diventare. La do-menica si è fatta una seduta pomeridianaper incidere gli ultimi brani e rifinire quelliregistrati nei giorni precedenti.Solo a lavori in corso ci si è resi conto diquanto il progetto fosse ambizioso e forseproprio per questo coinvolgente, una ve-ra e propria sfida raccolta a piene manida musicanti, maestro e consiglio diretti-vo. Dopo tanta fatica le aspettative nonpossono che essere alte. Speriamo diavervi un po’ coinvolto in questa avven-tura e fatto venir voglia di ascoltare il no-stro lavoro.Lunedì 22 novembre, giorno dedicato a

S. Cecilia, patrona dei musicisti e dei can-tanti, la Walking Band e la Corale Parroc-chiale hanno animato la S. Messa delle19.30.

PROSSIMI EVENTIIl primo appuntamento in programma è ilconcerto di Natale, il 26 dicembre pressoil centro polivalente Mons. Biennati(verrà allestita una tensostruttura riscalda-ta nel cortile). La scaletta prevede alcunibrani storici di “Telgate 90” accompagnatida alcuni brani natalizi. Il M.o DanieleCarnevali ha confermato non solo la suapresenza, ma anche la sua disponibilità adirigere il Corpo Musicale. Come daqualche anno a questa parte l’aperturadella serata è affidata alla Junior Band, ipiccoli musicisti che saranno il futuro del-la banda. Finito il concerto inizia la sedicesima Fe-sta…n’Banda, sempre presso il centroMons. Biennati. Il 26 sarà dedicato allacena sociale, si potranno prenotare even-tuali posti rimasti liberi. Piatti tipici dellatradizione invernale scalderanno le seretelgatesi fino al gran finale: il cenone del-l’ultimo dell’anno animato dal Trio Tensi.Anche per questa occasione i posti sonodisponibili solo su prenotazione.Con l’anno solare si concludono anche ifesteggiamenti per il ventesimo anniversa-rio di fondazione del Corpo Musicale“Telgate 90” insieme all’appuntamentofisso su queste pagine. Sperando di nonavervi annoiati, vi invitiamo a continuarea seguirci, perché la storia si costruiscegiorno per giorno ed è bello poter dire“c’ero anche io”!

Alessandra Pesenti

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LA TESTIMONIANZAVivere a Tibhirine oggi

di padre Jean-Marie Lassause

«Tibhirine fa parte dell’eredità della Chiesa universale. Sta a

noi inventare un seguito, che possa raccogliere quest’eredità e

che la rende viva»

Da dieci anni vivo a Tibhirine quattrogiorni la settimana, per continuare laproduzione agricola con Youcef e Sa-mir, perché questo monastero abbiasempre la porta aperta a tutti gli ospitie per mantenere questo luogo di pre-ghiera cristiana in mezzo ai fratellimusulmani. “Uomini di Dio” è perme un grande film autentico, che sot-tolinea l’umanità e la fraternità deimonaci, attraverso una convivialitàcondivisa nel quotidiano. Attraverso questi legami molto forti di vi-cinanza e di lavoro, i monaci hanno dischiuso per me e per laChiesa d’Algeria un solco che resta aperto al dialogo e all’incontro.Ancora oggi continuiamo a vivere queste relazioni molto fraterneattraverso lo scambio, i servizi reciproci, il vivere insieme, le gioiecondivise delle feste musulmane e cristiane. Certamente, non siparla più di “fratelli della pianura” e di “fratelli della montagna”; ilterrorismo si è allontanato e la vita pacifica ha ripreso. È il ritmodelle stagioni, piacevoli in estate e dure in inverno, che scandisce i

Il successo di “Uomini di Dio” dice che una domanda spirituale

diffusa esiste: tutto sta a coglierla e interpretarla. Dice pure che

vanno superati certi atteggiamenti vittimistici - che non di rado si

respirano in ambito cattolico - circa l’indifferenza che il «mondo»

presta alle proposte della Chiesa. Per il semplice fatto che il Van-

gelo non ha smesso di essere Buona Notizia.

DALL’EDITORIALE DI MONDO E MISSIONE - NOVEMBRE 2010

C i N Me aa cura di Elisabetta Consonni

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lavori, così come le preghiere dei monaci danno il ritmo alle gior-nate nel film. Questo rinviarsi dei tempi di preghiera e degli oraridi lavoro manuale àncora la vita monastica nel tempo e nello spa-zio, così come la voce del muezzin che echeggia dinanzi al mona-stero scandisce la giornata e fa sì che le nostre umili occupazioniabbiano un respiro più alto. L’interrogazione di fondo dei monacinel 1996 riguardava il restare o il partire; la questione di oggi èquella di dare un futuro a questo monastero, segnato dalla me-moria dei monaci che vi riposano e che hanno trasmesso al mon-do lo spirito di Tibhirine. Questo Spirito non appartiene solo allaChiesa, ma al mondo che riconosce questo valore immenso delvivere insieme in armonia tra credenti di diverse religioni e cultu-re. È in questo modo che il film interroga molti nostri contempo-ranei che vivono a nord del Mediterraneo, nei quartieri di perife-ria delle nostre città, ed è un invito a non disertare questi luoghidi incontro che possono diventare luoghi di frattura. Bel film, dovei paesaggi (benché girati in Marocco) ritrovano i colori ocra e iverdi dell’inverno delle alture di Medea punteggiate dalle greggidi pecore che fanno parte del quotidiano della gente; bel film,dove la direttrice della fotografia tratta la luce in modo tale da insi-nuare il desiderio di riscoprire un Caravaggio o un Fontana...Quante volte ho pensato, varcando il cancello del monastero,che entravo in un’oasi, in un anticamera del paradiso, dove il si-lenzio permea gli edifici centenari; nel film, la ricerca dei monaciè molto legata alla terra fertile, agli alberi, al levarsi del sole, al suotramontare, insomma è iscritta nella natura che rivela qualcosa diDio. Ancora oggi, i monaci accompagnano le genti di Tibhirine,che evocano molto spesso le loro memorie condivise, con granderispetto per monaci come Luc o Christophe, ma anche perAmédée e Jean Pierre: essi amavano profondamente la gente eoggi ancora la popolazione di qui è loro riconoscente. Il villaggio ècresciuto insieme con il monastero e la gente è come gli uccelliche si riposano sui rami rappresentati dai monaci. Se dovesseropartire, dove “ci poseremo”? Per me, il problema di restare o par-tire non si pone. Tibhirine fa parte dell’eredità della Chiesa uni-versale. Sta a noi inventare un seguito, che possa raccoglierequest’eredità e che le rende viva.

Tibhirine significa «piccolo giardino», in lingua cabila.Un «piccolo giardino» che continua a vivere, quattor-dici anni dopo la morte violenta dei sette monaci, uc-cisi nel maggio 1996.

Dal sito MissiOnLine.org, curato dalla redazione di Mondo e Missione TESTO RACCOLTO DA ANNA POZZI

Su www.missionline.org uno speciale sul film con interviste, altre recensioni e commenti

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Anagrafe ParrocchialeBATTEZZATI IN CRISTO

MAZZA LEONARDO di Fulvio e Sigismondi Laura

NELLA PACE DI CRISTO

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Teresina Vavassorived. Signorelli

di anni 82

Miuccia Fratusved. Parisdi anni 83

Battesimo di

FranzoniFederico12 settembre

2010

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Rev.do Arciprete CORNOLTI don TARCISIOtel. 035.830674 - fax [email protected] - www.parrocchiatelgate.orgDirettore Oratorio Rev.do VARINELLI don ALBERTOtel. 035.830256 - cell. 349.6736088 - [email protected] RIZZI Mons. GILDO tel. 035.4421168REDAZIONE NOTIZIARIO PARROCCHIALEtel. e fax 035.833850 - [email protected] c/o CASA PARROCCHIALE martedì dalle 9,30 alle 11,00 - tel. 035.833850 - [email protected] PRIMO ASCOLTO CARITASc/o CASA PARROCCHIALEmartedì dalle 20,30 alle 22,00 - sabato dalle 9,00 alle 11,00secondo e quarto martedì del mese dalle 17,00 alle 19,00 sportelloprimo ascolto per situazioni disagio mentaletel. 035. 833850 - [email protected] CENTRO ITALIANO FEMMINILEPOMA AUSILIA - tel. 035.830787CORALE PARROCCHIALE S.G. BATTISTACONSONNI ELISABETTA - tel. 035.831000 - cell. 338.7996937 - [email protected] CORO ARCOBALENOPESENTI MOIRA - tel. 035.830114CORO ALBACHIARAREDOLFI ORNELLA - tel. 035.4420335CORPO BANDISTICO MUSICALE “TELGATE 90”PESENTI EMANUELE - cell. 335.6923437 - [email protected] DOMICILIARITÀRev.do Arciprete CORNOLTI don TARCISIO - tel. 035.830674GRUPPO MISSIONARIO PARROCCHIALE c/o CASA PARROCCHIALE - PEDRINI GIANLUCA - cell. 333.8793413BENTOGLIO ANGELA - tel. 035.833201- e-mail: [email protected]

Sacramento del Battesimo: si celebra in forma comunitaria, senza la S. Messa, la se-conda domenica del mese alle ore 11,30 e la quarta domenica del mese alle ore 16,00.I genitori sono pregati di chiedere il Battesimo per tempo affinché il sacerdote possa ave-re un incontro con la famiglia prima della celebrazione.Sacramento del Matrimonio: i fidanzati sono pregati di annunciarsi almeno quattro mesiprima della data fissata per le nozze. Premettano alla richiesta del sacramento un corso dipreparazione al matrimonio. Tale corso in parrocchia si tiene abitualmente nei mesi invernali.Per i malati: i parenti sono pregati di informare i sacerdoti in caso di malattia di un familia-re, esprimendo così che si gradisce la visita del sacerdote in casa o in ospedale. Tutti i primivenerdì del mese si passa per la confessione e comunione ai malati.

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