IL DILEMMA: COME TRAMUTARE LA TEORIA IN...
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• E' una economia che rispetta i principi dello Sviluppo Sostenibile: protezione dell’ambiente, buone cause, pari opportunità, diritti degli animali, ecc? • E' un'economia che basa la propria forza e sviluppo sulla Green e Blue Economy: tecnologie ambientali, energia rinnovabile, minore utilizzo delle risorse scarse? • E' un'economia che è in grado di "sostenersi" tramite equilibri economici finanziari consolidati: pareggio dei bilanci individuali, aziendali, comunali, regionali, nazionali? • E' un'economia è in grado di durare nel tempo ?
Per noi è un po’ tutto questo insieme ma, soprattutto, un'economia che:
1) Chiarisce il senso e la direzione del suo divenire in un contesto di
vincolo ambientale: orientamento al bene e al benessere duraturo del pianeta, e di tutte le sue specie viventi.
2) Si basa su principi universali condivisibili e, quindi, è applicabile da tutti,
sempre e ovunque, a prescindere dalle congiunture particolari: leggi naturali, leggi morali.
3) E' compatibile con le necessità pragmatiche del mercato: imprese,
finanza, professioni, consum-attori, società civile, istituzioni, nazioni.
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COSA E’ L’ECONOMIA SOSTENIBILE
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ECONOMIA
SOSTENIBILE “ E “ COMPATIBILE
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Sostenibile 1 con i principi dello
sviluppo sostenibile:
- Risorse scarse e rinnovabili
- Impatto ambientale
- Impatto società civile
- Soddisfazione dei bisogni delle
popolazioni future
Compatibile 2 con le esigenze del mercato:
- Creazione valore e ricchezza per l’Economia e l’Impresa (Profitto)
- Creazione di qualità di vita senza rinunce per il consumatore (Benessere)
- Coesione sociale, cooperazione e deleghe per le PA e il territorio (Consenso)
- Universalità e durabilità delle applicazioni
2 Planet Life Economy Foundation 13 Giugno 2003
1 Commissione “Brundtland” del 1987 per la definizione
dello sviluppo sostenibile, adottata dalla UE nel 2001
IL DILEMMA: COME TRAMUTARE LA TEORIA IN PRATICA
L’ECONOMIA SOSTENIBILE COME LEVA STRATEGICA PER LE IMPRESE DICOTOMIA DEL MERCATO
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SINTESI MANAGERIALE SELEZIONE DEI SOLI FATTORI E CONCETTI
RILEVANTI, COMPRENSIBILI E APPLICABILI AL MERCATO REALE
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METODOLOGIE E APPROCCIO SISTEMICO PLEF AL DILEMMA APPLICAZIONE CONSISTENTE DI DUE FILTRI DI BASE
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LE BASI SCIENTIFICHE DELLE LEGGI NATURALI: BIO-IMITAZIONE
PRINCIPI UNIVERSALI CHE ISPIRANO L’EVOLUZIONE DELL’UNIVERSO, DELLE SUE
SPECIE VIVENTI, DELLE CIVILTA’
Approccio originale e completo Non dogmatico e in continua evoluzione
TUTTO CIO’ CHE NON “PASSA” ATTRAVERSO QUESTI FILTRI NON E’ PER DEFINIZIONE SOSTENIBILE, E QUINDI, SISTEMATICAMENTE MESSO SOTTO ANALISI CRITICA O
RIFIUTATO
• Istituto per il Rinnovamento Urbano e Rurale del Canavese – I-RUR Adriano Olivetti – 1954 • I Limiti dello Sviluppo (Club di Roma e MIT - 1972) • Commissione Brundtland: Sviluppo Sostenibile (Daly - Tiezzi - 1987) • L’ecologia del commercio (P. Hawken - 1993) • Capitalismo Naturale (P. Hawken – A.Lovins - 1999) • C.S.R. Corporate Social Responsability (EU - 2001) • L’economia all’idrogeno (J. Rifkin - 2002) • Cradle to Cradle (W. McDonough – 2002) • Soft Economy (E.Realacci – A.Cianciullo 2005) • L’impresa Civile. Una via Italiana all’economia di mercato (L. Bruni -2009) • Sostenibilità e Green economy: Quarto settore (Paolo Ricotti – 2010) • Blue Economy (Gunter Pauli - 2010) • Conscious Capitalism (John Mackey – 2013) • La riscossa delle PMI di territorio (Paolo Ricotti – 2014)
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ARGOMENTI CRITICI PER L’IMPRESA ISOLATI E ADOTTATI NEL MODELLO PLEF
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System Dynamic Group
MIT - Club di Roma
I limiti dello sviluppo, 1972
* Valutazione del Prof. Alberto di Fazio, membro originale del Club di Roma e scienziato anziano del National Institute of Astrophisics/ Astronomical Observatory of Rome, Presidente del Global Dynamic Institute, scienziato permanentemente accreditato presso l’ONU (UNFCCC)
L’ORIGINE DEL PROBLEMA “DIAGRAMMA DEL COLLASSO”: PERCHE’ OCCORRE CAMBIARE Tutte le tendenze sono oggi confermate *
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1. SOVRANITÀ ENERGIA: motore della vita e dell’abbondanza. 2. PROCESSO EVOLUTIVO: dal piccolo al grande e non viceversa, 3. ARMONIA ECO-SISTEMICA: equilibrio specifico di autosufficienza. 4. NOZIONE DI COMUNITÀ: individuo, famiglia, comunità, società, nazione,
federazione di nazioni, mondo. 5. CONVIVENZA ARMONICA DELLE SPECIE ( e degli individui): rispetto, funzione,
dignità di tutti. 6. BIO IMITAZIONE: Ciclo chiuso (Cradle to Cradle): gestione sistemica chiusa, waste
= food, riciclo, zero spreco. 7. TEMPO: ritmi e tempi giusti che mutano in relazione alla situazione contingente
Unico criterio di base credibile per l’osservazione delle coerenze di sostenibilità reale per ogni fattispecie osservata, incluso ogni possibile modello di Economico Sostenibile.
I 7 PRINCIPI NATURALI* CHE ISPIRANO LA VITA E LA SUA ORGANIZZAZIONE SOCIALE SOSTENIBILE
*Prof. Roberto Gabrielli Biologia vegetale – Un. Firenze
Tutto ciò che aiuta a preservare l’ambiente e la sua vitalità:
- Minimizzazione di risorse scarse (acqua, foreste, metalli)
- Utilizzo di energia rinnovabile di origine solare (fotovoltaico, termoelettrico, idroelettrico, termodinamico, geotermico, eolico, biomassa)
- Impiego di materie prime sostenibili (riproducibili all’infinito, senza intaccare il capitale di risorse naturali
- Minimi scarti e rifiuti non riciclabili
- Zero impatti ambientali nell’aria, acqua, terra.
- Comportamenti e scelte di acquisto ambientalmente corretti.
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• Prospetta un mondo dominato dalla scarsità, implicando una speculazione sul controllo delle risorse scarse (grandi paesi, grandi imprese, grandi oligopoli, grande finanza)
• Implica l’impiego di tecnologie evolute, spesso controllate da oligopoli
• Non molto coerente ai principi evolutivi della natura (abbondanza, ciclo chiuso, autosufficienza)
• Non prevede importanti modifiche nell’attuale paradigma economico di base degenerativo (Financial Capitalism)
• Difficilmente strategicamente perseguibile nel nostro paese
• Anche l’UNEP (2009) ha rettificato il tiro: «Un’economia capace di produrre un benessere di migliore qualità e più equamente esteso, migliorando la qualità dell’ambiente e salvaguardando il capitale naturale»
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Utile ma non sufficiente, anche fuorviante
• Implica una filosofia applicativa “Cradle to Cradle” alle tecnologie.
• Replica i processi naturali in una logica di equilibrio di ecosistema:
- Produzioni locali
- Tipicizzazione dei prodotti e servizi
- Autosufficienza
- Creazione di valore locale
• Prevede un’economia rigenerativa di abbondanza e non di scarsità
• Implica l’impiego di tecnologie evolute, anche locali (es. nanotecnologie)
• Implica libertà d’azione, cooperazione e bassa burocrazia.
• Perseguibile nel nostro paese
• Non prevede importanti modifiche nell’attuale paradigma economico di base (Financial Capitalism)
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Evolve molto, inglobandola, la Green Economy, ma non è ancora pienamente compatibile con la nuova finanza
DUE NOZIONI A CONFRONTO Principi economici sostenibili- Principi naturali GREEN ECONOMY BLUE ECONOMY
Sovranità dell’energia e dell’abbondanza NO: scarsità SI: Abbondanza
Processo evolutivo: dal piccolo al grande NO: Globale SI: Locale
Armonia eco-sistemica locale NO: Oligopoli SI: PMI
Nozione di convivenza sociale: comunità SI SI
Bioimitazione e ciclo chiuso NO SI
Autosufficienza NI: Selettiva SI: Ovunque
Economia Rigenerativa NO: Degenerativa SI: Rigenerativa
Tempo utile NO: Efficienza SI: efficacia
Nuova Economia e Finanza sostenibile NO NO, ma…
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Per PLEF e la nostra esperienza gestionale questo vuol dire: 1) Fare perno sulle proprie forze e caratteristiche distintive 2) Essere differente e non imitare altri più forti di te 3) Identificare almeno un elemento specifico, rilevante, riconoscibile e non replicabile.
a) In un contesto di vincolo di sostenibilità (coerenza con i principi naturali e armonia universale)
b) In collegamento con il "Posizionamento Competitivo" del proprio territorio (sancito o presunto)
c) In sinergia con le imprese eccellenti del Territorio d) Nella consapevolezza della conformazione dei cicli economici
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Introduzione alla nuova Economia (Renaissance Capitalism) COSA VUOLE DIRE PENSIERO STRATEGICO?
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1° INIZIO INDUSTRIALIZZAZIONE: PRODUZIONE/FABBRICA (INIZIO SECOLO)
2° CONSOLIDAMENTO ORGANIZZAZIONI: VENDITA/FINANZA (ANNI 30/60)
3° MASSIFICAZIONE CONSUMI: MARKETING/RICERCA (ANNI 60/90)
4° GLOBALIZZAZIONE MERCATI: TRADE, WEB (ANNI 90/2020)
5° CAPITALISMO CONSAPEVOLE: NUOVA TIPOLOGIA DI BISOGNI, COMPATIBILITA’ AMBIENTALE E SOCIALE, ARMONIA UNIVERSALE (ANNI 2020/?)
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CICLI ECONOMICI, FATTORI CRITICI DI SUCCESSO E CAMBI GENERAZIONALI
EVOLUZIONE DEI CICLI INDUSTRIALI
L’ECONOMIA E LA SOCIETÀ IN GENERALE STANNO MODIFICANDO SOSTANZIALMENTE I
LORO PARAMETRI E CONVINZIONI STORICHE:
NASCE UN NUOVO MONDO (Global Shift) CHE SI BASA SU UN UNICO CRITERIO UNIVERSALE
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FATTORE CRITICO PER UN REALE SVILUPPO SOSTENIBILE
IMMATERIALITA’ VALORI INTANGIBILI
C’E’ SEMPRE UNA CORRELAZIONE DIRETTA POSITIVA OGNI VOLTA CHE OSSERVIAMO GLI EFFETTI CHE L’IMMATERIALITA’ GIOCA NEI CONFRONTI DI QUALSIVOGLIA FATTISPECIE OSSERVATA
•ECONOMIA= MAGGIOR VALORE AGGIUNTO •AMBIENTE= MINORE INQUINAMENTO E UTILIZZO DI RISORSE SCARSE •SOCIETA’= MAGGIORE COESIONE SOCIALE •INDIVIDUO CONSUM-ATTORE=MAGGIORE SODDISFAZIONE, QUALITA’ DI VITA, •UNIVERSO = TUTTO E’ PIU’ ARMONICO, EQUILIBRATO, FELICE.
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LA SOLUZIONE POSSIBILE: EQUILIBRIO TRA BISOGNI MATERIALI ED IMMATERIALI SVILUPPO ECONOMICO PER TRASFORMAZIONE DEI BISOGNI (NÉ CRESCITA, NÉ DECRESCITA)
“IL SENSO RITROVATO” VINCONO TUTTI: GENTE, IMPRESA, AMBIENTE, SOCIETÀ
Per Bisogni Immateriali intendiamo la fruizione di beni economici collegati a: arte, musica, sport, intrattenimento, svago, lettura, cinema, TV, internet, cultura, turismo, wellness, ICT, mutualità, beni storici, beni naturali, beni relazionali, ecc. Anche beni materiali collegati ai bisogni immateriali.
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IL CICLO CHIUSO DELL’EVOLUZIONE DEI BENI E BISOGNI SEGMENTAZIONE DEI BISOGNI UNIVERSALI E RELAZIONE TRA VALORE AGGIUNTO E IMMATERIALITA'
Bisogni voluttuari (telefonini, PC, navigatore, seconda casa, gastronomia,
educazione secondaria)
+++ materialità ++ immaterialità e V. A.
Bisogni culturali (arte, musica, cultura, sport, intrattenimento, spettacolo, turismo, wellness, sostenibilità, ICT,
Internet, beni storici, beni naturali, beni relazionali, enogastronomia sostenibile) + materialità ++++ immaterialità e Valore Aggiunto
Bisogni primari
(cibo, vestiario, tetto, procreazione, salute)
+ + + + + materialità
Bisogni spirituali
(contemplazione, meditazione, trascendenza)
+ + ++ + immaterialità
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Passaggio dimensionale o
strutturale
Bisogni secondari (frigo, tv, trasporti, utensili)
++++ materialità + Immaterialità e Valore Aggiunto
Bisogni aspirazionali (lusso, moda, prestigio,
clubs, educazione superiore) ++ Materialità
+++ Immaterialità e V. A.
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UNIVERSALITA’ DELL’APPLICAZIONE CORRELAZIONI ANTROPOLOGICHE , SOCIALI, E AMBIENTALI (della gente, delle comunità, delle civiltà, delle imprese)
Bisogni voluttuari ETÀ: EMANCIPAZIONE
CIVILTÀ: IN VIA DI SVILUPPO
CLASSE SOCIALE: BORGHESE, MEDIA
IMPATTO AMBIENTALE: MEDIO
Bisogni culturali ETÀ: CONSAPEVOLEZZA CIVILTÀ: EVOLUTA
CLASSE SOCIALE: ÉLITE, IMPATTO AMBIENTALE: MOLTO BASSO
Bisogni primari ETÀ: NASCITA
CIVILTÀ: PRIMITIVA
CLASSE SOCIALE: INDIGENTE, BASSA
IMPATTO AMBIENTALE: ALTISSIMO
Bisogni spirituali ETÀ: DISTACCO
CIVILTÀ: SPIRITUALE
CLASSE SOCIALE: AUTOREFERENTE, SUPERIORE
IMPATTO AMBIENTALE: NULLO
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Passaggio dimensionale o
strutturale
Bisogni secondari ETÀ: ADOLESCENZA CIVILTÀ: POVERA
CLASSE SOCIALE: MEDIO BASSA IMPATTO AMBIENTALE: ALTO
Bisogni aspirazionali ETÀ: MATURITÀ
CIVILTÀ: OPULENTE
CLASSE SOCIALE: BENESTANTE, MEDIO-ALTA
IMPATTO AMBIENTALE: BASSO
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EVOLUZIONE DIREZIONALE, COOPERATIVA E FUNZIONALE DEI BISOGNI LE SPECIFICHE SOLUZIONI POSSIBILI E LE RELATIVE COERENZE GENERALI
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CONVERGENZE UNIVERSALI COERENZE CON LE ALTRE DISCIPLINE
È LA PRIMA VOLTA CHE LE VARIE DISCIPLINE:
• Scientifiche: Evoluzione biologica delle specie ( Darwin). Evoluzione dell’universo (E.Laszlo).
• Religiose: teologiche e filosofiche (Ludovici Samek). • Economiche-Sociali: etica, cooperazione, coesione sociale (L.Bruni).
• Mercato: liberismo, nuovi bisogni, Valore Aggiunto, ecosistemi territoriali (PLEF).
CONVERGONO SU UN UNICO MODELLO EVOLUTIVO
Materialità e Immaterialità convivono armoniosamente in una logica di fondo dell’Equilibrio Universale che legittima e sostanzia la nozione di Capitalismo Consapevole
e di Economia Sostenibile, che si compatta in una Massa Critica globale
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Finalità d’impresa
Risorse umane
Valori intangibili
Posizionamento strategico
VALORE AGGIUNTO e ASSETTO STRATEGICO Delle Imprese, delle Associazioni, delle Pubbliche Amministrazioni
Vero e nuovo scopo dell’Impresa Sostenibile, (Il Profitto diventa una componente implicita e subordinata del Valore Aggiunto
Rivalutazione dei valori fondanti e virtù dell’impresa: I quattro pilastri di base
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VALORE STRATEGICO E COMPETITIVO IL POSIZIONAMENTO STRATEGICO SOSTENIBILE (PSS) MODELLO DI RIFERIMENTO DI BASE
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IL POSIZIONAMENTO COMPETITIVO
Identifica la caratteristica distintiva del prodotto, servizio, impresa, oggetto del posizionamento, attorno al quale ruota l’identità di lungo termine dello stesso E’ l’elemento più importante tra tutti gli altri fattori del Posizionamento E’ importante che sia significativo, originale e, possibilmente, non replicabile dai concorrenti. Occorre cercarlo all’interno della cultura e tradizione dell’impresa (prodotto, servizio), cioè sulle reali forze storiche dell’impresa. Se appare inesistente, lo si cerca e lo si identifica comunque tramite gli appositi strumenti e le corrette interpretazioni ( con l’aiuto di esperti della materia). Anche argomenti apparentemente banali, se dichiarati per primi, possono diventare oggetto di posizionamento. Occorre identificare benefici essenziali, comunque rilevanti. Possono essere identificati diversi benefici esclusivi, tuttavia uno solo, il più caratteristico e potenziale, sarà oggetto del Posizionamento Strategico, gli altri rimanendo di contorno. Non è possibile utilizzare un Beneficio Essenziale già utilizzato da un competitor, a meno che non si sia molto più potenti del concorrente e che quel Beneficio sia considerato realmente indispensabile.
Il massimo è poter fare leva su un beneficio di natura immateriale
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1) Sono quelli caratteristici di una determinata organizzazione e difficilmente replicabili: si può replicare e copiare un prodotto o un bene materiale, non si può copiare l’intelligenza ed il sapere. Si può al massimo comprare, senza però modificare l’insieme dei fattori che determinano quel’intelligenza o sapere.
2) Sono quelli che definiscono gli aspetti anche emozionali di un determinato bene o servizio, e quindi in grado di superare le “barriere” razionali (prezzo).
3) Sono quelli che, se ben distinti e accattivanti determinano la capacità di creare Valore Aggiunto per l’impresa e, conseguentemente successo e benessere.
4) Esistono in qualunque tipo di impresa, occorre identificarli con metodologie apposite (es: tavole della segmentazione).
E’ il fulcro del pensiero strategico applicato al modello della Economia Sostenibile e, dunque, ai mercati e bisogni emergenti a
livello universale.
VALORI INTANGIBILI RIFLESSIONE COLLEGATA AL POSIZIONAMENTO COMPETITIVO
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1) ETICA: RESPONASABILITÀ, CORRETTEZZA, CORRUZIONE, AUTOSTIMA, LIBERTÀ, COSCIENZA, CULTURA INTERNA, INTEGRITA'
2) LA FORZA DEL SAPERE: RICERCA, KNOW-HOW DISTINTIVO, PROTEZIONE, SVILUPPO, VALORIZZAZIONE ESPERIENZA, INNOVATION-RENOVATION
3) MOTIVAZIONE E APPAGAMENTO: CARATTERIZZAZIONE, FEDELTÀ D’IMPRESA, ORGOGLIO, PARTECIPAZIONE, COINVOLGIMENTO, PRO-ATTIVITÀ, COPARTECIPAZIONE (NO AL CORPORATIVISMO CONFLITTUALE E ALLE LOTTE DI CLASSE), SICUREZZA SUL LAVORO.
4) FORMAZIONE: RICERCA E SVILUPPO ORIGINALE, FORMAZIONE INTERNA, LEARNING ORGANIZATION.
5) RADICAMENTO TERRITORIO: DISTINTIVITÀ, IRREPLICABILITÀ, KM ZERO, COMUNITÀ.
6) VINCOLI AMBIENTALI: BIO-IMITAZIONE, VITALITA’ ECOSISTEMI, PROCESSO MICRO-MACRO, TEMPO GIUSTO.
7) IL VALORE DEL MARCHIO: NOTORIETÀ, RICONOSCIBILITÀ, ORIGINALITÀ, AUTENTICITÀ, LEADERSHIP
8) IL RACCORDO CON IL CLIENTE: FEDELTÀ, FIDUCIA, CRM 1 E 2, SICUREZZA, QUALITA’
9) IL RACCORDO CON GLI ALTRI SOGGETTI INTERESSATI: REPUTAZIONE, RETE, SINERGIE.
SONO TUTTI VALORI QUANTIFICABILI E MISURABILI (KPI), QUINDI, TRASFORMABILI IN
NUOVI INDICI FINANZIARI DA INTEGRARE A QUELLI MONETARI 24
VALORI IMMATERIALI NOVE CATEGORIE DISTINTE PER IL PATRIMONIO INTANGIBILE D’IMPRESA
L’IMPRESA DEL BENESSERE
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Remunerazione (stipendio)
Benefit materiali
Riduzione di altri benefit materiali
Benefit immateriali
Aumento benefit immateriali
REMUNERAZIONE E BENEFIT
Alta infedeltà (80% materiali; 20% immateriali)
Alta lealtà (50% materiali; 50% immateriali)
Suddivisione tra remunerazione e benefit materiali
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Remunerazione immateriale: clima interno, comfort ambiente di lavoro, formazione, partecipazione, spaccio, asili, servizi per la famiglia, trasporto, flessibilità, two-ways communication, viaggi, gare, hobbies, svago, nozione di tempo utile, valori relazionali.
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VALORE UMANO FEDELTÀ, MOTIVAZIONE E REMUNERAZIONE L’IMPRESA DEL BENESSERE
MODELLO ESCLUSIVO Planet Life Economy Foundation-Onlus (www.plef.org)
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KPI Tangibili di Bilancio
Riduzione di KPI Tangibili
KPI Intangibili
Aumento KPI Intangibili
Attuale Equity Value (80% KPI Tangibili, 20% KPI Intangibili) Corretto Equity Value (50% KPI Tangibili; 50% KPI Intangibili) Bilancio Integrato
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KPI Intangibili: 1) ETICA: responsabilità, correttezza, autostima, libertà, coscienza, integrità.2) LA FORZA DEL SAPERE: ricerca, know.how, distintivo, protezione, sviluppo, esperienza, innovation-renovation. 3) MOTIVAZIONE E APPAGAMENTO: fedeltà d’impresa, orgoglio, partecipazione, coinvolgimento, pro-attività, copartecipazione, sicurezza sul lavoro. 4) FORMAZIONE: ricerca e sviluppo originale, formazione interna, learnign organization. 5) RADICAMENTO TERRITORIO: distintività, irreplicabilità, km zero, comunità. VINCOLI AMBIENTALI: bioimitazione, vitalità ecosistemi, autosufficienza, vitalità eco-sistemi, tempo giusto. 7) IL VALORE DEL MARCHIO: notorietà, riconoscibilità, originalità, autenticità, leadership, 8) IL RACCORDO CON IL CLIENTE: fedeltà, fiducia, sicurezza, CRM, sicurezza, qualità. 9) IL RACCORDO CON GLI ALTRI SOGGETTI INTERESSATI: reputazione, reti eccellenti, sinergie..
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FINANZA BILANCIAMENTO DEGLI INDICI TANGIBILI E INTANGIBILI
BILANCIO DEGLI INTANGIBILI E BILANCIO INTEGRATO
Sostegno e soddisfazione di tutte le funzioni gestionali
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Costi variabili
Riduzione Costi Variabili
Costi Fissi
Aumento costi fissi
INVERSIONE RAPPORTO TRA COSTI FISSI E VARIABILI. Attuale rapporto Costi Variabili e Fissi (70% Costi Variabili, 30% fissi) Corretto equilibrio sostenibile (50% Costi Variabili, 50% Costi fissi)
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NB: le risorse umane , gli investimenti in ricerca e sviluppo, gli Investimenti Marketing, praticamente tutto il capitale intellettuale (e immateriale ) dell’impresa fanno parte dei costi fissi, oggi bersaglio continuo per un loro contenimento, mentre le vere opportunità di mercato e di sostenibiloità ertono sul contenimento dei costi variabili.
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PRODUZIONE: CATENA DEL VALORE SOSTENIBILE E SMATERIALIZZAZIONE DEI COSTI VARIABILI
Sostegno e soddisfazione di tutte le funzioni gestionali
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Prima edizione: marzo 2014
Posizionamento Strategico
Target: - Imprese, Sindaci, Nuova imprenditoria
giovanile. Beneficio essenziale: - E’ il modello economico in grado di
rigenerare l’economia e l’occupazione migliorando la qualità di vita tramite i valori intangibili d’impresa
Caratteristiche esclusive: - Integra i principi naturali con una vasta
esperienza gestionale d’impresa. - Niente chiacchere e concetti astratti per il
target. Categoria di mercato: - Guida pratica, autogestibile. Prezzo - Very Good Value for Money
Diritti d’autore a beneficio di PLEF
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Specificità e correlazione tra tutte le variabili essenziali
In relazione al mercato e ai propri concorrenti che
soddisfano gli stessi bisogni
In relazione ai vincoli di
Sostenibilità
In relazione alle coerenze con il
Posiz. di territorio
Target
Beneficio essenziale
Prezzi
Target Consapevole
Bio-imitazione e autosufficienza
Catena lunga del valore
Integrazione con altre imprese eccellenti e
specifici stakeholders
Forze e caratteristiche originali del
patrimonio territoriale
Prezzo Giusto
Modello originale PLEF – Vietata la riproduzione o adattamento
IMPRESA AMBIENTE TERRITORIO
Posizionamento Strategico Sostenibile delle Imprese di Territorio
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Specificità e correlazione tra tutte le variabili essenziali
Beni Storici Monumenti, arene, chiese, ville, immobili, strade, acquedotti, tombe.
Beni Naturali
Beni Culturali
Beni relazionali
Coste, monti, valli, pianure, sorgenti, ghiacciai, laghi, fiumi, corsi d’acqua, miniere, sentieri, parchi pubblici e privati, giardini, fauna,
flora.
Tradizioni, Know-How, saperi tramandati, mestieri, ricette enogastronomiche, abitudini, sport, beni artistici.
Reti di relazioni, nodi multidimensionali fisici e virtuali (internet), sistemi di intelligenza collettiva, luoghi di incontro, di spettacolo, di intrattenimento, di
cultura, di formazione, di socialità, di spiritualità di relax e benessere.
Imprese, cooperative, consorzi, organizzazioni profit e non profit, associazioni di categoria, utilities.
Modello originale PLEF – Vietata la riproduzione o adattamento
COMPONENTI CARATTERISTICHE ORIGINALI
Capitale Territoriale
Beni e servizi economici
Beni e servizi per la comunità
Pubbliche Amministrazioni, Utilities, Trasporti, Scuole, Sanità, assistenza sociale, associazioni.
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FATTORI CURRENT PARADIGM
FINACIAL CAPITALISM
NEW PARADIGM
RENAISSANCE CAPITALISM
SCOPO PROFITTO VALORE AGGIUNTO
FOCALIZZAZIONE OPERATIONAL DRIVEN,
INTROVERSAL OUTLOOK
MARKET DRIVEN,
EXTROVERSAL OUTLOOK
PRIORITA’ EFFICIENZA EFFICACIA
LEVE GESTIONALI COSTI FISSI COSTI VARIABILI
INDICI VIRTUALI, FINANZIARI REALI, MERCATO
LOGICHE DI BASE HARD FACTS, TANGIBLE SOFT FACTS, INTANGIBLE
ORIENTAMENTO INTERESSE SHAREHOLDER INTERESSI STAKEHOLDRE
CATENA DEL VALORE CORTA LUNGA
ORIZZONTE SHORT TERM LONG TERM
TEMPI VELOCI, PRESSANTI,
ESASPERANTI
GIUSTI: TEMPO NECESSARIO PER
PRODURRE ECCELLENZA E QUALITA’
DUE MODELLI ECONOMICI A CONFRONTO
Il Renaissance Capitalism ingloba - migliorandolo e non smentendolo - il Capitalismo Finanziario
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SOSTENIBILITA’:
FASI EVOLUTIVE ALL’INTERNO DELLA CULTURA D’IMPRESA
1^FASE: COMPLIANCE
2^FASE: CSR
PRACTICES
3^FASE: OPPORTUNISTIC
APPROACH
4^FASE: PRODUCT
REENGINERING
5^FASE: PROCESS
INTEGRATION
6^FASE: PARADIGM
SHIFT
7^FASE: CONSCIOUSNESS
CAPITALISM
Adeguamento delle leggi e normative vigenti -Inquinamento, emissioni (CO2).
Inclusione di attività ambientalmente e socialmente utili: Bilanci sociali, Bilanci di Sostenibilità CRM.
Applicazione di misure volte alla riduzione dei costi e degli sprechi al fine di massimizzare il profitto. (energia, materiali, acqua, ecc)
Revisione del ciclo di vita del prodotto - Life Cycle Assessment (LCA), Packaging.
Revisione delle Catene Lunghe del Valore dell’impresa “CRADLE TO CRADLE” – Ciclo chiuso, visione sistemica.
Evoluzione dalla nozione di Profitto a quello di Valore Aggiunto - Strategie e revisione priorità su tutta la Catena del Valore Aggiunto. Catena del Valore Compatibile CVC e BPR.
Applicazione estesa del “Capitalismo Consapevole” a tutto il sistema Economico e Sociale in cui si opera, con particolare riferimento all’evoluzione dei bisogni della gente e al benessere complessivo. Modello originale PLEF©
Oggi, le imprese e la
cultura generale sono
qui
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DAL CAPITALISMO CONSAPEVOLE AL MERCATO
LE OPPORTUNITÀ STRATEGICHE
C’è una forte e potenziale DOMANDA, ma la strategia dell’OFFERTA ai nuovi bisogni complessivi (soprattutto culturali,
come sopra indicato) non si è ancora adeguata.
Theodore Levitt: Marketing Myopia 1962
IL FALLIMENTO DELLA CAPACITÀ DELL’IMPRESA DI SVILUPPARSI NON È CAUSATO DAL DECLINO DELLA CRESCITA INDUSTRIALE MA DAL MANAGEMENT CHE HA FALLITO DI
PENSARE IN TERMINI DI RICHIESTE DI MERCATO E DI PRODOTTO.
Vision - Planet Life Economy Foundation-onlus 33
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• RIFERIMENTO GUIDA: flessibile, interpretabile, adattabile dalle organizzazioni di volta in volta, evolutivo e mai conflittuale con l’attuale paradigma. • TUTTI I TEMI POSSONO ESSERE APPROFONDITI E APPLICATI DA CHIUNQUE: politici, docenti, amministratori, imprenditori, managers, professionisti, cittadini. Spirito positivo e costruttivo, non critico e distruttivo • NUOVO MONDO: 2012 2020 2050 AVVIO ESTENSIONE MATURITÀ DIFFUSA • RUOLO DELLE ISTITUZIONI, DELL’ECONOMIA, DELLA SOCIETÀ CIVILE
Nuovo mondo, nuovo paradigma economico-sociale, nuove opportunità per le imprese, soprattutto le PMI di
territorio
CONCLUSIONI
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GENEROSITÀ, CORAGGIO E PASSIONE
PER LE CAUSE VERE
MUOVONO IL MONDO
www.plef.org E-MAIL: [email protected]
TEL. 02/39564687 In collegamento scientifico ed operativo con
Facoltà Scienze Chimiche Università degli Studi di Siena, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, Space di Bocconi (MI), Istei – Bicocca (MI), Politecnico (MI), Università Cattolica (MI), Università Statale (MI), Università degli Studi (FI), Università di Parma, Università di Bologna, Giordano Bruno Global Shift University (USA), Acquisti e Sostenibilità, The Natural Step (Svezia), Club di Budapest (Ungheria), STIR Foundation (Holland), Aiesec, ECR-Indicod, UniOne, LifeGate, Mimotec, Noi e la Terra, Rinenergy, Società Umanitaria, Teamforce, The Hub, Lama, APCO, ICA, Arte da Mangiare, NEXT, Fondazione Olivetti.
Planet Life Economy Foundation - Onlus è una libera Fondazione senza scopo di lucro che si occupa di dare concretezza ai principi della Sostenibilità al fine di includerli nelle dinamiche gestionali dell’impresa (strategie, competitività, valore aggiunto, finanza, processi produttivi, ecc.) facendo attenzione alle reali aspettative dei cittadini/consumatori (qualità di vita, emozione, piacere, divertimento). PLEF promuove la realizzazione di un nuovo modello economico e sociale in grado di creare vero “Valore”(economico, sociale, ambientale, umano) e occupazione, superando le tesi contrapposte della “Crescita” o della “Decrescita”.
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