Il declino italiano della produttività del lavoro Venerdì 14 Dicembre 2007 Sala di Consiglio...
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Il declino italianodella produttivitàdel lavoro
Venerdì 14 Dicembre 2007Sala di ConsiglioCastello EstenseFerrara
Provincia di Ferrara
Presentazionedel 2° Rapportosul mercato del lavoroin provincia di FerraraAnno 2007
Intervento di
Pier Giacomo Ghirardini
Osservatorio sul Mercato del Lavorodella Provincia di Parma
“ il mercato del lavoro riceve e trasmette i segnali delle forze e delle debolezze del sistema del quale è parte ” la relazione fra creazione di posti di lavoro e benessere
esce sempre più indebolita nelle recenti analisi un sentimento diffuso di precarietà e incertezza per
il futuro ha paradossalmente accompagnato il più lungo periodo di ininterrotta crescita occupazionale dal dopoguerra (1995-2006: 2.748.000 occupati in più)
le analisi e le ricerche attuali focalizzano la ricerca delle cause sugli «eccessi della flessibilità» del lavoroe sulla mediamente scarsa qualificazione dei new jobs
la marginalità del lavoro in Italia è l’epifenomeno dell’incapacità di crescere del Paese e il declino della produttività del lavoro ne fornisce la cifra più esatta
nel 2006 prosegue in Italia la ormai più che decennale crescita dell’occupazione ma la produttività del lavoro ristagna …
80
85
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100
105
110
1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007
Produttività del lavoro Ore lavorate Occupati (Istat, numeri indici 2000=100)
Totale economia
… soprattutto nel «cuore» manifatturiero del sistema Paeseda tempo non più al centro della crescita occupazionale
80
85
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1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007
Produttività del lavoro Ore lavorate Occupati (Istat, numeri indici 2000=100)
Industria in senso stretto
si può analizzare la dinamica della produttività del lavorofacendo ricorso al modello della Contabilità della crescita
Produttività totale dei
fattori (PTF)
- misura l’effetto del progresso tecnico sulla produttività dei fattori di produzione (lavoro e capitale) nel medio periodo (Hicks-neutral)- incorpora gli effetti di tutte le «esternalità» positive e negative (riorganizzazioni, cadute congiunturali nell’utilizzo degli impianti …)
Produttivitàdel lavoro
(PL)=
Valore aggiunto
ai prezzi baseper ora lavorata
Capitale ICTper ora lavorata
- hardware- software- attrezzature per la comunicazione
Capitale non-ICT
per ora lavorata
- macchine e attrezzature- mobili- mezzi di trasporto su strada- mezzi di trasporto aereo, navale e ferroviario- fabbricati non residenziali- altri beni intangibili e servizi
un declino dell’impatto del progresso tecnico e organizzativo, degli investimenti ICT e del capital-deepening dell’economia
-0,1%1,0%
2,5%
12,0%
1,8%
-2%
0%
2%
4%
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10%
12%
14%
16%
1981-1985 1986-1990 1991-1995 1996-2000 2001-2006
Crescita media annua (%) della
Produttivitàdel lavoro (Istat)
Capitale non-ICT Capitale ICT Produttività totale dei fattori (PTF)
Totale economia
Contributi alla crescita:
l’epicentro del declino è in un sistema industriale lontanodalle nuove tecnologie e sempre meno motivato ad investire
3,5%
13,9%
3,7%
0,8% 0,0%
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0%
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1981-1985 1986-1990 1991-1995 1996-2000 2001-2006
Crescita media annua (%) della
Produttivitàdel lavoro (Istat)
Capitale non-ICT Capitale ICT Produttività totale dei fattori (PTF)
Industria in senso stretto
Contributi alla crescita:
agli ultimi posti in Europa per spesa in ricerca e sviluppo …
1,9%
0,6%
0,8%
1,1%
1,1%
2,1%
2,5%
2,4%
1,8%
1,7%
2,5%
1,8%
3,9%
3,5%
Unione Europea
Grecia
Portogallo
Italia
Spagna
Francia
Germania
Austria
Belgio
Paesi Bassi
Danimarca
Regno Unito
Svezia
FinlandiaSpesa in R&S (intra
muros)in % sul PIL nel 2005
(Fonte: Eurostat)
… e per propensione alla formazione continua delle imprese
61%
18%
22%
24%
36%
76%
75%
72%
70%
88%
96%
87%
91%
82%
Unione Europea
Grecia
Portogallo
Italia
Spagna
Francia
Germania
Austria
Belgio
Paesi Bassi
Danimarca
Regno Unito
Svezia
FinlandiaImprese formatrici (in %
sul totale) nella CVTS del 1999
(Fonte: Eurostat)
un processo involutivo drammatico per l’Italia ma che colpisce tutta l’Area dell’Euro (Proietti e Musso, 2007)
dal 1970 il contributo alla crescita potenziale della produttività del lavoro è continuamente decrescente
dalla metà degli anni ’90 il fenomeno subisce una forte accelerazione per effetto di una più robusta job creation sostenuta da un prolungato periodo di moderazione salariale e da radicali riforme del mercato del lavoro
la caduta della produttività del lavoro è il risultato di un vasto processo di sostituzione lavoro-capitale che ha molto rallentato il capital-deepening dell’economia
una tendenza in crudo contrasto rispetto all’economia Usa che ha visto una positiva svolta nella produttività del lavoro per la pervasività delle ICT e della R&S
Bibliografia minima
Istat, Misure di produttività – Anni 1980-2006, 5 ottobre 2007.
R. M. Solow, Technical Change and the Aggregate Production Function,Review of Economics and Statistics, vol. 39 (3) , 1957, pp. 312-320.
D.W. Jorgenson e Z. Griliches, The Explanation of Productivity Change,Review of Economic Studies, vol. 34 (3), 1967, pp. 249-283.
C. Hulten, Total factor productivity: a short biography, in C. R. Hulten, E. R.Dean e M. J. Harper (a cura di), New Directions in Productivity Analysis,Studies in Income and Wealth, Chicago, 2001, University of Chicago Pressfor the National Bureau of Economic Research.
F. Daveri e C. Jona-Lasinio, Italy’s decline: getting the facts right, Universitàdi Parma, 2006, mimeo.
T. Proietti e A. Musso, Growth Accounting for The Euro Area. A StructuralApproach, working paper n° 804 / August 2007, European Central Bank.
Il declino italianodella produttivitàdel lavoro
Venerdì 14 Dicembre 2007Sala di ConsiglioCastello EstenseFerrara
Provincia di Ferrara
Presentazionedel 2° Rapportosul mercato del lavoroin provincia di FerraraAnno 2007
Intervento di
Pier Giacomo Ghirardini
Osservatorio sul Mercato del Lavorodella Provincia di Parma