IL CUCCHIAINO Mille idee per rendere lo svezzamento...

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RICETTE PER BAMBINI DALLO SVEZZAMENTO AI PRIMI ANNI,BUONE ANCHE PER MAMMA E PAPÀ€ 24,00

ISBN 978-88-6145-208-4

Mille idee per rendere lo svezzamento un momento di gioia e di condivisione. Dal brodo vegetale rivisitato alla carbonara vegetariana,

decine di ricette sane e appetitose adatte ai primi anni di età. Un libro da leggere, sfogliare, disegnare, ritagliare, scoprire insieme ai bambini.

Con utili indicazioni per risparmiare tempo, cucinare una sola voltae ricavare dalle pappe piatti gustosi anche per mamma e papà.

Miralda Colom

boIL C

UC

CH

IAIN

Ofoto e disegni diCevì

cucchiaino_cover_Layout 1 06/10/11 15.01 Pagina 1

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Estratto distribuito da Biblet

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Per Alice

Dite: è faticoso frequentare i bambini.

Avete ragione. Poi aggiungete:

perché bisogna mettersi al loro livello, abbassarsi, inclinarsi, curvarsi, farsi piccoli.

Ora avete torto. Non è questo che più stanca.

È piuttosto il fatto di essere obbligati a innalzarsi fino all'altezza dei loro sentimenti.

Tirarsi, allungarsi, alzarsi sulla punta dei piedi. Per non ferirli.

Janusz KorczaK

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Miralda ColomboIl Cucchiaino

Foto e disegni di Cevì

Ispirato al foodblog: ilcucchiainodialice.it

Prima edizione elettronica nella collana EGAL: novembre 2011Prima edizione cartacea nella collana Capricci: novembre 2011© 2011 Carlo Gallucci editore srl – Romaè un libro della sezione EGAL per l’editoria elettronica

Libro elettronico formato pdf:ISBN 978-88-6145-358-6

www.galluccieditore.com

Progetto grafico di Edoardo Biasini & Partners, Milano.

Le opinioni, i consigli e i suggerimenti espressi in questo libro derivano tutti dall’esperienza dell’Autrice, sono di sua esclu-siva responsabilità e non coinvolgono in nessun modo l’Editore, la Casa Editrice e i suoi dipendenti

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Miralda Colombo (Carate Brianza, 1976) giornalista e blogger, dopo essere diventata mamma di Alice ha reinventato il suo lavoro perché assomigliasse di più alla sua vita. Si divide tra computer e fornelli nella parte più luminosa della casa, la cucina e la terrazza, e crede che le cose migliori arrivino inaspettate ma che niente nasca per caso, proprio come il suo blog www.ilcucchiainodialice.it

Cevì (Cecilia Viganò) è nata nel 1982 a Carate Brianza. Artista, fotografa e illustratrice, si è diplomata all’Accademia di Brera e in cucina ci è capitata per caso, grazie al foodblog dell’amica Miralda. Mentre l’occhio fotografa, dal suo immaginario spuntano piccole creature disegnate, che si intrufolano nei piatti e li animano. Per merito del Cucchiaino sta anche imparando a cucinare.

Ricette per bambini dallo svezzamento ai primi anni, buone anche per mamma e papà

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Ricette per bambini dallo svezzamento ai primi anni, buone anche per mamma e papà

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Prefazione di Michele Gangemi, pediatra 7Introduzione In punta di cucchiaino 9

Capitolo 1Svezzamento: istruzioni per l’uso

Pronti, via! 13A piccoli passi 14

Gradualità e autosvezzamento 15Stagionalità e svezzamento “verde” 15

Il gusto cresce in culla 16Un cucchiaino d’argento per il nuovo nato 17

Quando si comincia? 18Mettiamo in fila gli ingredienti 19Allergico o poco tollerante? 24

Sotto zero, ossia come congelare e scongelare 25Gli indispensabili 26

E ora come lo cucino? I metodi di cottura 28

Capitolo 2Chiamatelo consommé dei piccoli

La prima pappa 32

Capitolo 3In primavera e poi d’estate

“Sono nata il 21 a primavera” 38Basilico, aneto e mentuccia: cogli, annusa e tocca 40

Minipappe in piscina 42Yogurt, che passione! 46

Tempestina alla vecchia marinara 49Pappa a pois 50

Questa è la pappa del Piatton Serpente 53Porridge dolce estate 54

Orzotto di maggio 56La mia prima “pasta” all’italiana 58

A proposito di asparagi e generali 60La zuppa? Fredda, grazie! 62

Frutta da bere, frutta da mangiare 64Mare nostrum e baccelli 67

Faritortina, farifrittata 68Torta di Alice per amiche intolleranti 70

Crema di mais 72Ditali e fagioli 74

Ditelo con le “mespole” 77Platessa infornata 78

Cous-cous d’agosto 80Carbonara vegetariana 83“Eton Mess”: che caos! 84

Ratatouille di pollo 87I fidelini con la barba 88

Capitolo 4In autunno e poi d’inverno

Pel di carota alla tapioca 92 Chiudi gli occhi e indovina 95

Crema di pastinaca 97Consommé color lampone 98

La notte si avvicina 100Riccioli d’oro 102

Doppia golosità in arancione 105

Mousse di kaki e posatine 106La pappa del Sol Levante 108

Turbanti e purè 110ABC: è settembre! 113

Il risotto va in carrozza 114Testa di rapa 116

Macedonia d’autunno 118Vellutata di castagne 120Un acino dopo l’altro 122

La polentina che conforta 126Pappa pink-pinkkk 128

Lassi in verde 128Cavolini e cavoletti 130

Delizia riso-latte 133Brodo di stelle 134

Alice contro i porri 136Zuppa di lenticchie croccanti 138

Quasi un muffin 140Pipette “broccolesche” 142

Straccetti stufati 144Pasticcio di salmone 146

Cioccopops 149

Capitolo 5Quando facciamo festa

La papera nel piatto: è Pasqua! 152 A piedi nudi sull’erba 155

Soffia sulla prima, la seconda, la terza… 161Un panino per Halloween 167

24 biscotti a Natale 168Il tè dei matti 170

Facciamo insieme? 172 Una cupcake per papà 174

La torta delle rose 176

Capitolo 6Quello che la pupa ama nel piatto

Stracciatella a modo mio 181L’uovo: questione di minuti 182

Mr Pomodorino, ovvero questa pappa è un favola! 184 La pasta all’acqua pazza 186

Frullato di cocomero 188Fruttini ghiacciati 190

Il lungo e il corto alla ricotta 192La pizza della nonna 194

Infagotta e chiudi 196Una tira l’altra: la polpetta 198

Il cioccobudino rosso 200

Capitolo 7I piatti del cuore dei lettoriDadolata multicolor 204I biscotti del sor-riso 206Il pollo a Carnevale… 208

Per approfondire 210Ringraziamenti 213

Calendario dello svezzamento 214

INDICE

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7

PrefazioneNegli ultimi anni lo svezzamento è stato oggetto di profonde e sostanziali revisioni da parte della co-munità scientifica. Nella maggioranza dei casi è stata superata la rigidità del classico svezzamento “buono per tutte le stagioni e per tutti i pupi” e si sta progressivamente arrivando all’autosvezza-mento. Ogni cambiamento, tuttavia, implica una resistenza fisiologica e una simile inversione di tendenza sta sollevando un dibattito acceso tra gli addetti ai lavori. Cosa c’è di meglio, allora, se non provare a guardare con gli occhi degli altri, e cioè dei protagonisti di questo cambiamento (bambini e genitori)?

Il rispetto di alcune regole scientifiche può benissimo permettere uno svezzamento che tenga con-to dei sapori, che sia attento ai cibi di stagione e alla cultura gastronomica del luogo. Non intendo addentrarmi nel commento scientifico al testo di Miralda Colombo, perché non è questo l’obiettivo dell’autrice, che si limita a fornire solo alcuni richiami; vorrei concentrarmi piuttosto sugli aspetti generali e sul possibile utilizzo di questo libro da parte del pediatra.

Quando in ambulatorio affronto la tappa dello svezzamento, proprio dalle mamme, e dalla loro rela-zione col bambino, riesco a ricavare continui spunti interessanti. Lo svezzamento rappresenta una fase importante nella relazione madre-figlio e non può essere schematizzato senza tenere conto di una visione complessiva, che non sia incentrata solo sull’aspetto strettamente nutrizionale.

Questo libro ha il merito di poter rappresentare – per genitori, bambini e pediatri – un prezioso strumento, un aiuto in un delicato e importante momento di passaggio.

La veste grafica cattura subito l’attenzione grazie a bellissime illustrazioni, fotografie e disegni, come è nella tradizione della casa editrice Gallucci. Il libro si presta, dunque, a una lettura da fare con tutti i sensi ed è, in parte, fruibile dal bambino stesso.

Mi piace sottolineare l’importanza attribuita alla stagionalità dei cibi e non posso fare a meno di pensare che, indipendentemente dall’età del bambino, sia assurdo consigliare di mangiare una ver-dura o della frutta al di fuori della giusta stagione.

In queste pagine, poi, si dedica finalmente la giusta attenzione al problema del gusto, pur tenendo in considerazione la diversa funzione che esso ha nel bambino e nell’adulto. I pediatri che assaggiano le minestrine da loro consigliate non possono che riflettere su questo aspetto, spesso trascurato. Sono stato molto attratto dalle ricette per la famiglia che permettono, con pochi accorgimenti, di preparare piatti appetitosi sia per piccoli sia per grandi. Il tempo rappresenta sempre un problema nella nostra società… e allora impariamo a sfruttarlo meglio, senza rinunciare al gusto.

Michele Gangemipediatra di famigliapast president dell’Associazione culturale pediatri (Acp) gastronomo per passione

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9Poco più di due anni fa per caso ho creato un blog, Il Cucchiaino di Alice, all’interno del quale parlavo di cibo per bambini ma, soprattutto, tenevo traccia delle giornate trascorse con mia figlia, quasi che la cucina fosse una scusa per raccontare, piuttosto che lo scopo di quel diario.

Era un momento in cui pensavo di non riuscire più a mettere in fila le parole, così ho cominciato dalle ricette che in quei mesi creavo per Alice: mi veniva naturale perché erano lì, sparpagliate nella mia mente.

Cucinare è l’opportunità meravigliosa di fare qualcosa per chi ami. L’ho sempre pensato, ma non credo di averlo saputo realmente fino a quando è arrivata Alice. Vivevo l’ansia di ritrovarmi mamma e come tutte mi sentivo, a seconda dei momenti, bravissima oppure totalmente inadeguata. Ma non si trattava tanto di ingredienti da combinare e di cucchiaini da riempire: oggi so che c’è molto altro. Svezzare mia figlia, farle conoscere profumi e colori, cominciare a cucinare con lei è stata e continua a essere un’avventura: è cresciuta lei, ma sono cresciuta, inaspettatamente, anch’io.

Nel corso dei mesi la cucina, fino ad allora territorio mio e di mio marito, è diventata un terreno di scoperta anche per nostra figlia. E a poco a poco gli stessi ingredienti che finivano nella pappa di Alice si trasformavano, con piccole modifiche, in piatti che anche noi genitori potevamo apprezzare: un primo passo di condivisione che oggi si è trasformato nell’abitudine di cucinare e mangiare tutti e tre insieme.

Le pagine che seguono non contengono tutte le soluzioni, ma mi piacerebbe che servissero ai genitori come traccia per rendere speciale il momento della “pappa” e per costruire la loro storia con i figli.

Ho imparato che, per capire un bambino, la cosa migliore è ritrovare nei ricordi le sensazioni, lo stupore e l’incanto della nostra infanzia. E questo vale anche a tavola. Tornare indietro e riscoprire, in punta di cucchiaino, il trascorrere delle stagioni, la magia della lievitazione, la freschezza dei frutti estivi e il calore delle verdure dell’inverno, il divertimento di imbrattarsi le mani, la bocca, il naso.

Vorrei che anche voi, con i vostri figli, poteste crescere leggendo e cucinando con noi e guardando al mondo come lo avevate immaginato da bambini.

Introduzione In punta di Cucchiaino

P.S.: Il Cucchiaino di Alice continua a gironzolare nella rete: se lo desiderate, scriveteci per commentare le ricette e lasciare le vostre impressioni: [email protected]

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“Non sapevo cosa sarebbe piaciuto a mia figlia, cosa avrebbe amato o detestato, ma questo mi pareva l’aspetto più interessante di

tutta la faccenda: era un’avventura, nuova e assoluta. E io ero lì a viverla con lei...

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– il cucchiaino –

13Svezzamento: istruzioni per l’uso

Pronti, via!Il primo giorno di scuola, un nuovo lavoro, un regalo con tanto di fiocco che mi guarda da sotto l’albero di Natale. Se dovessi descrivere con un paragone il mio approccio allo svezzamento di Alice, direi che queste tre immagini contengono buona parte delle emozioni provate in quei giorni.

Conoscevo poco o nulla di alimentazione per bambini e ricordo che in cucina c’eravamo solo io, mia figlia, issata sul seggiolone con in volto un’espressione non molto convinta, e una tabella piena di comandamenti che mi aveva dato al Consultorio la mitica Gabriella, puericultrice e angelo protettore di generazioni di mamme e bambini.

Non sapevo cosa sarebbe piaciuto alla mia piccola, cosa avrebbe amato o detestato, ma questo mi pareva l’aspetto più interessante di tutta la faccenda: era un’avventura, nuova e assoluta. E io ero lì a viverla con lei.

Questo è infatti il vero punto di partenza. Lasciamo da parte il significato che per anni è stato dato alla parola “svezzamento”, come se i mesi di allattamento, col latte materno o col biberon, fossero quasi una cattiva abitudine di cui liberarsi in fretta. Non si tratta di un addio, non si tratta di superare il vizio di “ciucciare”: lo svezzamento non ha la pretesa di recidere un rapporto fra bimbo e mamma (o papà), ma di arricchirlo di esperienze e di costruire in parte una nuova relazione.

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– il cucchiaino –

14Svezzamento:

istruzioni per l’uso

I primi mesi e anni di vita di un bambino sono composti di pochi tasselli, fondamentali per lo sviluppo della sua personalità, della sua visione del mondo e del suo rapporto con l’esterno. Il sonno, il gioco, la pappa. Non si tratta semplicemente di cibo e regole, ma di strumenti con i quali aiutare nostro figlio a costruire le proprie conoscenze e sicurezze, ad acquisire abitudini e valori che saranno la sua base da adulto. Per questo è importante mettere da parte ansie o paure, che inevitabilmente vengono trasmesse al piccolo, cercando invece di essere pazienti e non scoraggiarsi. Per un bimbo non è facile cominciare a maneggiare il cucchiaino e a deglutire: è naturale che abbia bisogno di tempo per imparare e per apprezzare consistenze mai assaporate prima. I gusti dei bambini sono in continua evoluzione: la zucca o la lattuga, che fino a ieri tuo figlio pareva non volere, oggi potrebbe diventare il suo piatto preferito. Approfitta dei momenti in cui è tranquillo e sereno per proporgli gradualmente piccoli assaggi, raccontandogli quello che stai preparando o mettendo sul cucchiaino.Proponi una novità alla volta; se non viene apprezzata, non dispiacerti e riprova dopo qualche giorno. Poniti nella condizione di chi non si aspetta nulla in cambio e non smettere mai di incuriosire il bambino con qualcosa di nuovo. È utile riuscire a sviluppare una

conoscenza il più possibile ampia, anche di quello che poi non gli piacerà. Fai della pappa un rito, del bebè il protagonista assoluto e di te il creatore di magie sorprendenti. Evita inutili stratagemmi per distrarlo mentre gli dai da mangiare e, se col tuo bimbo funziona, utilizza gli ingredienti che sono nel piatto per creare delle “mangiastorie”. Non pensare che il rifiuto del cibo, anche per un tempo prolungato, abbia qualcosa a che vedere con una mancanza di apprezzamento nei tuoi confronti. L’unica correlazione che può esistere fra cibo e amore è nell’atto della creazione e sono convinta che questa sia una opportunità eccezionale per chi sta ai fornelli. Non misurare l’affetto nel piatto legandolo a una ricompensa e trasmettendo, così, questo modo di sentire a tuo figlio. Ricorda che i bambini sono in grado di autoregolarsi nell’alimentazione e di assimilare ciò di cui necessitano realmente: non cercare di farlo mangiare troppo e accetta che a volte possa non avere fame. Difficilmente un bambino vivace, allegro e attivo non mangia abbastanza, anche se mamma (e papà) magari sostengono il contrario.Tenere il cucchiaino, impastare con le mani piccole porzioni, schiacciare la pasta delle focaccine, sgranare i baccelli in primavera, riconoscere i colori dei frutti: sono tutte cose che sarà in grado di fare, insieme a te.

A piccoli passi

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– il cucchiaino –

15Svezzamento: istruzioni per l’uso

È altrettanto importante, quando si parla di svezzamento, tener conto di dove si vive. Non ritengo, infatti, che in ogni regione del mondo sia assolutamente necessario cominciarlo con mela o zucchina. Probabilmente se io e Alice ci fossimo trovate sotto l’equatore, avrei considerato la mela Renetta un frutto esotico e di sicuro avrei preferito proporle della papaia o del mango. Noi siamo quello che mangiamo, ma mangiamo ciò che proviene dal luogo in cui viviamo. Non temere, dunque, di offrire a tuo figlio una fetta di avocado invece della solita pera Abate – cosa che sicuramente amplia la sua conoscenza del mondo – ma ricordati che i frutti migliori, per noi e per l’ambiente, sono quelli che camminano poco. Ho voluto leggere e informarmi a proposito di alimentazione “verde”² e sono giunta a condividere parte delle

indicazioni, cosiderandole proposte ottime per costruire il menu bilanciato di un bambino (o di un adulto) che mangia anche alimenti con proteine animali (carne, pesce, latticini). Ecco spiegata la ragione della presenza di diverse ricette vegetariane nei capitoli che seguono.Tutti concordano sul fatto che un’alimentazione è sana se prevede molta frutta e verdura (almeno cinque porzioni al giorno, come sottolinea la campagna “Five-a-day” lanciata dall’Organizzazione mondiale della sanità), proteine vegetali (quindi legumi), cereali e non più di tre porzioni di carne e pesce alla settimana. Altrimenti il rischio è di veder aumentare ancora l’obesità infantile: secondo uno degli ultimi studi dell’Oms³, i bambini obesi o in sovrappeso sono 43 milioni in tutto il mondo, e solo in Italia un bambino su due è in sovrappeso.

Come ho già detto, le mie nozioni iniziali su bebè e dintorni erano pari a zero. Mi hanno aiutato la mia natura curiosa e il desiderio di sapere per cercare di offrire il meglio a mia figlia. Nel corso dello svezzamento di Alice ho cominciato a informarmi, leggere e ricercare notizie sull’argomento (se ti interessa trovi possibili spunti nella bibliografia in fondo al libro). Ho apprezzato i diversi punti di vista raccogliendo i consigli e adattandoli alla mia bambina e al nostro stile di vita. Ben presto ho capito che i papponi, dal gusto uniforme e dall’aspetto poco invitante, non facevano per noi. Ho voluto provare a cucinare per Alice con la stessa creatività e voglia di sperimentare che utilizzavo per noi. Fino a qualche decennio fa, del resto, si tendeva a fornire schemi e tabelle indistinte per lo svezzamento, mentre oggi si presta molta più

attenzione ai bisogni e alle caratteristiche del singolo bambino, senza forzare mai i tempi. Personalmente ho utilizzato un calendario per l’introduzione degli alimenti (ne trovi uno alla fine di questo libro), considerandolo come un’indicazione di massima, da valutare di volta in volta con mia figlia. In certi casi ho anticipato senza problemi alcuni alimenti, in altri è stato utile rimandare: un esempio è il pomodoro, che per diverso tempo Alice non ha tollerato. È stato efficace procedere a piccole dosi, scegliendo sempre un prodotto fresco e di qualità. Ho trovato interessante e liberatorio l’approccio all’autosvezzamento, o “alimentazione complementare a richiesta”¹, non tanto per il fatto di cancellare qualsiasi limite di tempo e modalità all’introduzione degli alimenti, quanto per l’idea di mettere al centro di questo processo il bebè, autorizzandolo così, rispetto al passato, a dettare i suoi tempi e i suoi gusti.

Gradualità e autosvezzamento

Stagionalità e svezzamento “verde”

¹ Cfr. C. M. Davis, “The self-selection of diets by young children”, in

«CMAJ», Montreal, 1939; S. Strauss, “Clara M.

Davis and the wisdom of letting children

choose their own diets”, in «CMAJ», Toronto,

7 novembre 2006.

² A. R. Mengels, V. Mes-sina, “Considerations

in planning vegan diets: infants”, in «Journal of the American Dietetic

Association», Baltimora, 2001.

³ Cfr. “Set of recommen-dations on the marketing of foods and non-alcoho-lic beverages to children”,

Oms, gennaio 2011.

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– il cucchiaino –

16Svezzamento:

istruzioni per l’uso

Il gusto cresce in cullaCol trascorrere dei mesi resterai sorpreso di quanto tuo figlio possa apprezzare alimenti semplici e freschi, se ben preparati, e di come tutto ciò in qualche modo cambi anche il tuo approccio alle cose. Educa il piccolo al gusto, sviluppa in lui la capacità di riconoscere gli ingredienti migliori per te e per l’ambiente che vi circonda, perché questi sono talenti che si affinano in culla. Mostra la bellezza di frutta e verdura fresca, nomina le erbe aromatiche e i legumi che metti sul tavolo della cucina. Non sottovalutare le possibilità di tuo figlio, permettigli di attivarsi a seconda della sua età e non pensare mai che sia troppo presto (con i dovuti limiti, naturalmente!). Trasmettere al proprio figlio il piacere di mangiare e di saper scegliere quello che metterà nel piatto quando sarà adulto è possibile soprattutto attraverso l’esempio. Le proibizioni sono noiose e durano lo spazio di un “no”. Spiegare, coinvolgere il bambino e farne un complice nel momento del pasto ha invece un altro valore. Alimentazione sana non significa mettere al bando qualsiasi cosa, così come corretto non equivale a poco appetitoso: vuol dire porre solide basi e, allo stesso tempo, ammettere piccole concessioni, proprio come facciamo con noi stessi. La cucina può e deve trasmettere gioia, cominciando dagli aspetti più semplici, quasi banali: una carota da sgranocchiare, una manciata di fragole o una fetta di mela con la buccia rossa. Il bello è farti guidare dal bambino che hai vicino.

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RICETTE PER BAMBINI DALLO SVEZZAMENTO AI PRIMI ANNI,BUONE ANCHE PER MAMMA E PAPÀ

Mille idee per rendere lo svezzamento un momento di gioia e di condivisione. Dal brodo vegetale rivisitato alla carbonara vegetariana,

decine di ricette sane e appetitose adatte ai primi anni di età. Un libro da leggere, sfogliare, disegnare, ritagliare, scoprire insieme ai bambini.

Con utili indicazioni per risparmiare tempo, cucinare una sola voltae ricavare dalle pappe piatti gustosi anche per mamma e papà.

Miralda Colom

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