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IL CORSO DI ISTITUZIONI DI DIRITTO PRIVATO L’idea di dar vita ad un insieme di monografie volte a svolgere un «corso di Istituzioni di diritto privato» nasce dal convincimento che lo studio delle Istitu- zioni, come si è consolidato nella nostra tradizione, costituisca per gli studenti un’esperienza estremamente utile che non va perduta. Ciò non vuol dire che ci si debba sottrarre al necessario adeguamento ai nuovi modelli di didattica basata sugli schemi della laurea triennale e di quella magistrale fissati nelle dichiarazioni di Lisbona, della Sorbona e di Bologna, ma impone di scegliere, nell’attuazione di questi, strumenti capaci di combina- re, pur nel mutato contesto, la solidità dell’impianto sistematico che ha carat- terizzato i nostri migliori manuali con contenuti capaci di adattarsi alle diverse esigenze formative presenti nell’esperienza attuale. In questa prospettiva ho ritenuto che la risposta più efficace potesse indivi- duarsi in un «corso di istituzioni» organizzato in più volumi, alcuni corrispon- denti alle tradizionali partizioni del diritto privato: fonti del diritto, soggetti, situazioni soggettive, attività giuridica, beni e situazioni di appartenenza, ob- bligazioni e contratti, famiglia e successioni, pubblicità e circolazione dei di- ritti. Altri dedicati invece a temi più specialistici, quali: i contratti dell’impresa, la responsabilità di imprese, i contratti dei consumatori, la tutela dei diritti; a questi potranno aggiungersene man mano altri, in relazione all’emergere di nuove esigenze. In tal modo ciascuno potrà costruire il proprio corso, componendo i vari vo- lumi in modo corrispondente alle proprie esigenze didattiche e a quelle delle fi- gure professionali cui il corso è orientato, oppure utilizzandoli separatamente. I volumi specialistici potranno essere utilizzati anche nei corsi di laurea magi- strale o in quelli post laurea, con il vantaggio di costituire parte di un disegno organico unitariamente concepito, che garantisce continuità agli svolgimenti spe- cialistici o più avanzati, armonicamente collegati per il metodo, il linguaggio e l’impostazione, con i volumi di base. Ciascun volume è di dimensioni contenute ma, avvalendosi del collegamen- to con gli altri, compone un sistema che consente di combinare la specifica in- formazione con l’impianto complessivo e le scelte di metodo che attraversano l’insieme del «corso». La realizzazione di questo disegno è stata resa possibile dalla partecipazio- ne all’opera complessiva di un ristretto numero di colleghi con i quali da molti anni ho la fortuna di condividere percorsi di studio e attività didattiche che trovano naturale convergenza, in alcuni casi per affinità di scuola e di forma-

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IL CORSO DI ISTITUZIONI DI DIRITTO PRIVATO L’idea di dar vita ad un insieme di monografie volte a svolgere un «corso di

Istituzioni di diritto privato» nasce dal convincimento che lo studio delle Istitu-zioni, come si è consolidato nella nostra tradizione, costituisca per gli studenti un’esperienza estremamente utile che non va perduta.

Ciò non vuol dire che ci si debba sottrarre al necessario adeguamento ai nuovi modelli di didattica basata sugli schemi della laurea triennale e di quella magistrale fissati nelle dichiarazioni di Lisbona, della Sorbona e di Bologna, ma impone di scegliere, nell’attuazione di questi, strumenti capaci di combina-re, pur nel mutato contesto, la solidità dell’impianto sistematico che ha carat-terizzato i nostri migliori manuali con contenuti capaci di adattarsi alle diverse esigenze formative presenti nell’esperienza attuale.

In questa prospettiva ho ritenuto che la risposta più efficace potesse indivi-duarsi in un «corso di istituzioni» organizzato in più volumi, alcuni corrispon-denti alle tradizionali partizioni del diritto privato: fonti del diritto, soggetti, situazioni soggettive, attività giuridica, beni e situazioni di appartenenza, ob-bligazioni e contratti, famiglia e successioni, pubblicità e circolazione dei di-ritti. Altri dedicati invece a temi più specialistici, quali: i contratti dell’impresa, la responsabilità di imprese, i contratti dei consumatori, la tutela dei diritti; a questi potranno aggiungersene man mano altri, in relazione all’emergere di nuove esigenze.

In tal modo ciascuno potrà costruire il proprio corso, componendo i vari vo-lumi in modo corrispondente alle proprie esigenze didattiche e a quelle delle fi-gure professionali cui il corso è orientato, oppure utilizzandoli separatamente. I volumi specialistici potranno essere utilizzati anche nei corsi di laurea magi-strale o in quelli post laurea, con il vantaggio di costituire parte di un disegno organico unitariamente concepito, che garantisce continuità agli svolgimenti spe-cialistici o più avanzati, armonicamente collegati per il metodo, il linguaggio e l’impostazione, con i volumi di base.

Ciascun volume è di dimensioni contenute ma, avvalendosi del collegamen-to con gli altri, compone un sistema che consente di combinare la specifica in-formazione con l’impianto complessivo e le scelte di metodo che attraversano l’insieme del «corso».

La realizzazione di questo disegno è stata resa possibile dalla partecipazio-ne all’opera complessiva di un ristretto numero di colleghi con i quali da molti anni ho la fortuna di condividere percorsi di studio e attività didattiche che trovano naturale convergenza, in alcuni casi per affinità di scuola e di forma-

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I CONTRATTI DELL’IMPRESA VIII

zione, in altri per vicinanza di metodo e comunanza di interessi ravvivata da continuo ed intenso dialogo.

Ciascuno di loro ha assunto la responsabilità di uno dei volumi che compon-gono il «corso» in modo da garantire la compattezza e coerenza espositiva nell’ambito di ciascun tema.

Questi fattori, cui si unisce l’unità della concezione e un costante controllo nella coerenza dell’impostazione complessiva e dei risultati esposti nei singoli volumi, consentono di considerare l’opera come unitaria pur nell’individualità dei singoli contributi.

Essa riflette la scelta di fornire una esposizione del diritto privato ordinata intorno a principi chiari e visibili, che facilitino la comprensione del sistema e delle sue parti, e la loro organizzazione in un insieme ordinato, com’è necessa-rio a chi si avvia agli studi; ciò faciliterà anche l’analisi critica che potrà essere pienamente e rigorosamente esercitata più rispetto a principi e schemi logici dichiarati che a esposizioni problematiche e sfuggenti quanto ai loro fonda-menti e alle implicazioni operative.

Un insegnamento assai autorevole, e a me particolarmente caro, ammoni-

sce che un’opera sistematica, quale vuol essere quella che qui si presenta, sia nei singoli contributi che nel suo insieme, «può considerarsi riuscita se perviene a cogliere attraverso un’attenta cernita, e ad esprimere in una sintesi felice le linee essenziali della dottrina del proprio tempo».

Questo modello ideale è stato costantemente presente agli autori dei volumi in cui si svolge il nostro «corso», e si è tradotto nella costante attenzione alle profonde trasformazioni conseguenti a fenomeni caratteristici del nostro tempo, capaci di influenzare significativamente la complessiva ricostruzione del siste-ma e l’interpretazione e applicazione delle norme che lo compongono quali, in particolare:

a) i nuovi assetti istituzionali conseguenti da un lato all’evolversi e all’e-spandersi del diritto di derivazione europea; dall’altro da modificazioni della nostra Carta Costituzionale incidenti sulla ripartizione di competenze tra pri-vato e pubblico e, in quest’ultimo ambito tra competenze normative statali e regionali;

b) le profonde trasformazioni del tessuto socio-economico che il nostro or-dinamento è chiamato a regolare;

c) il contatto sempre più intenso e la competizione con altri ordinamenti, che postula di per sé una uniformazione delle regole, attraverso innovazioni legislative o un’interpretazione adeguatrice della disciplina esistente.

Da ciò una costante attenzione non solo al momento prescrittivo ma anche a quello della concreta applicazione della norma e dei meccanismi attraverso i quali la regola astratta si collega al caso concreto.

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IL CORSO DI ISTITUZIONI DI DIRITTO PRIVATO IX

In questo senso lo sforzo comune degli autori è stato quello di dare conto dello scopo delle norme indagate e delle conseguenze pratiche dell’interpre-tazione prescelta per fornire da un lato una sorta di guida per la soluzione di casi analoghi, dall’altro gli strumenti per la valutazione critica delle scelte sug-gerite.

L’esposizione è stata perciò attenta al diritto positivo ma anche alla realtà economica che il diritto privato contribuisce a governare: in questa prospetti-va il diritto della famiglia e delle successioni viene studiato dal punto di vista della circolazione della ricchezza familiare; la disciplina delle forme di appar-tenenza è indagata coniugando l’analisi della proprietà e dei diritti reali con quella del diritto d’autore, delle privative industriali; la responsabilità civile è colta nelle sue connessioni con la tutela del mercato, costituendo, assieme ai contratti dell’impresa, il laboratorio nel quale si cercano i nuovi equilibri tra disciplina codicistica e legislazione speciale volta a graduare la protezione ac-cordata alle parti, alle categorie degli imprenditori o dei consumatori.

L’opera complessiva e i singoli volumi che la compongono sono stati pen-

sati prevalentemente per la didattica e, in tal senso, essi costituiscono uno stru-mento per la comprensione del testo normativo che regola le materia esposte e per la ricostruzione complessiva del sistema.

Questa è però una conquista individuale cui il lettore può giungere solo at-traverso il suo personale impegno di apprendimento, seguendo un percorso che si svolge attraverso un continuo controllo delle basi normative e del fon-damento logico delle soluzioni che gli vengono proposte.

Rispetto a questo risultato il testo va inteso come il manuale d’uso che forni-sce gli strumenti per una partecipazione attiva al processo di conoscenza e com-prensione di cui è protagonista chi si accinge allo studio di un sistema comples-so e in continuo cambiamento qual è quello in cui siamo chiamati ad operare.

Mario Nuzzo

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P R E S E N T A Z I O N E A L L A S E C O N D A E D I Z I O N E

La seconda edizione del volume coordinato da Salvatore Monticelli, pur

nella continuità con i caratteri fondamentali del “manuale in più volumi” di cui fa parte e dunque attenta a fornire in modo chiaro e immediatamente visibile i principi aggreganti delle diverse discipline esposte, presenta elementi di novità che ne accrescono ulteriormente il pregio e l’utilità.

L’ampliamento della trattazione relativa ai principali contratti tipici quali la compravendita, la permuta, la somministrazione, il contratto estimatorio, la locazione e l’affitto, l’appalto, il mandato, il mutuo, la fideiussione, l’assi-curazione, fornisce una compiuta e più approfondita conoscenza di queste singole figure e insieme i riferimenti necessari alla costruzione di una plu-ralità di sottosistemi in cui si aggregano contratti che, pur appartenendo ad un medesimo “ceppo di origine”, si differenziano per specifici connotati, sol-lecitando lo studente a cogliere gli elementi comuni ai diversi contratti, quel-li che invece li differenziano e i riflessi delle analogie e differenze così rilevati sulla disciplina applicabile.

In questa prospettiva, ad esempio nel capitolo dedicato alla vendita e alla permuta, si svolge la trattazione della vendita dell’azienda, della ditta, dell’insegna e del marchio, del trasferimento dell’avviamento, della licenza di marchio, del merchandising, del contratto di trasferimento di know-how, del countertrade. In quello relativo al contratto di somministrazione e al contratto estimatorio vengono trattati la concessione di vendita e il fran-chising; in quello relativo ai contratti dell’informatica, il contratto di accesso ad internet; il contratto di hosting; il contratto di housing, di application service provisioning, di sviluppo e gestione dei siti web; i c.d. linking agreement; in quello relativo al mutuo e ai contratti di finanziamento oltre al leasing e al factoring, il project financing, il leveraged buy out, il merger leveraged buy out.

Ciò consente, oltre che una conoscenza compiuta e aggiornata anche dei più recenti schemi contrattuali emersi nella pratica degli affari, una modalità di partecipazione attiva al processo di conoscenza e di comprensione dei temi

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I CONTRATTI DELL’IMPRESA XII

trattati, che si realizza attraverso un continuo controllo critico delle basi normative e del fondamento logico delle soluzioni proposte, essenziale per acquisire un’adeguata preparazione teorica e una effettiva formazione pro-fessionale.

Marzo 2013 Mario Nuzzo

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I N T R O D U Z I O N E L’unificazione nel vigente codice del preesistente codice civile del 1865 e

del codice di commercio del 1882 ha fatto sì che per lungo tempo la prevalen-te dottrina abbia ritenuto non compatibile con la sopravvenuta disciplina del codice del 1942 una distinzione tra contratti civili e contratti commerciali. A tale conclusione si perveniva evidenziando l’assenza nel vigente codice di una disciplina differenziata dei contratti commerciali, in conseguenza del manife-sto intento del legislatore di attribuire a tutti i contratti una disciplina base uni-forme, non influenzata dallo status di imprenditore, di almeno una delle parti, né dalla materia regolata dal contratto.

Su tali presupposti argomentativi si è parimenti per lungo tempo sostenuto, non senza qualche dissonante opinione, l’inutilità e l’illegittimità di una conside-razione d’insieme dei contratti d’impresa, intesa come categoria nella quale ri-comprendere quei contratti non solo connotati dal fatto che una delle parti sia necessariamente un imprenditore ma soprattutto dalla circostanza che il con-tratto espleti una funzione strumentale per l’esercizio dell’attività di impresa se-condo la tipologia contenuta nell’art. 2195 c.c. Infatti, la constatazione che le classi contemplate nella norma citata riguardino attività commerciali ha indotto per lungo tempo la prevalente dottrina a ritenere che l’espressione contratti d’impresa, e la relativa considerazione di essi come categoria, altro non fosse che un modo per far rivivere la categoria dei contratti commerciali disattendendo, così, le precise scelte del legislatore operate attraverso la unificazione dei codici.

Il peso attribuito dagli operatori del diritto e, più specificamente, dalla dot-trina a tale argomentazione ha portato a disconoscere l’utilità e l’ammissibilità di una considerazione unitaria, come categoria, dei contratti d’impresa. Come si è di recente osservato in un bel libro dedicato all’argomento, e pubblicato agli albori del neonato millennio, la stessa locuzione «contratti commerciali» è stata per decenni espunta dal lessico giuridico anche in funzione meramente descrittiva; al raggruppamento, anche laddove ridenominato con l’adozione dell’espressione «contratti d’impresa», è stato negato spazio e considerazione nelle enciclopedie giuridiche e nei repertori, negli indici dei manuali tanto di di-ritto privato che di diritto commerciale.

L’accusa di mero costruzionismo è stata a lungo rivolta ai pochi autori che

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I CONTRATTI DELL’IMPRESA 2

con caparbietà difendevano la legittimità e l’utilità di una considerazione d’in-sieme dei contratti d’impresa indicando quelle norme, nel sistema, riferibili esclusivamente ai contratti nei quali una delle parti era caratterizzata dallo status di imprenditore ed il contratto era stipulato in funzione strumentale all’eserci-zio dell’impresa.

La ricerca pur fruttuosa di aspetti comuni, particolari al raggruppamento e riferibili a tutte le figure contrattuali ad esso riconducibili, anche se atipiche, non è così riuscita per anni a fare breccia nella communis opinio ed a legitti-mare una considerazione unitaria dei contratti in questione. Sennonché a par-tire dai primi anni ’90 dello scorso secolo profondi cambiamenti nel sistema hanno concorso a determinare, progressivamente, la crisi della tradizionale fi-gura e disciplina del contratto allontanandolo dal modello codicistico; la spin-ta in tal senso parte però circa un decennio prima, negli anni ’80, e trova origine sopratutto dall’irrompere delle leggi speciali e dall’incidenza di esse in settori importanti della vita economica (si pensi alla disciplina sulle locazioni urba-ne); nascono, così, vari microsistemi extracodicistici contenenti la disciplina di singoli tipi o classi di contratti rispetto ai quali il codice perde di centralità. Questo fenomeno legislativo a partire dai primi anni ’90, in conseguenza della massiccia ricezione delle direttive comunitarie, non solo assume proporzioni im-ponenti incidendo in maniera significativa in tutti i settori della vita economica ma, soprattutto, si connota per la finalità di regolazione del mercato delineando assetti di maggiore efficienza ed equità nelle relazioni fra i protagonisti istituziona-li di esso, le imprese ed i consumatori, nonché le stesse imprese tra loro.

In questo contesto normativo si va progressivamente delineando un nuovo diritto dei contratti caratterizzato da una disciplina di carattere generale, per molti e significativi aspetti derogatoria rispetto a quella codicistica nella quale è sfumata se non assente la considerazione in concreto dello status di impren-ditore o di consumatore dei soggetti protagonisti del contratto; nelle nuove norme, invece, la considerazione dello status giuridico delle parti assurge a presupposto soggettivo di applicazione della disciplina.

Inoltre le nuove norme, come si è detto, sono mirate alla regolazione del mercato o, più precisamente, di singoli, specifici mercati identificati in rela-zione alla tipologia dei beni o servizi che formano oggetto del contratto rego-lato; ciò avviene: a) attraverso la creazione di gruppi di contratti, si pensi ai contratti bancari, retti da regole e principi propri, che si applicano ogni qual-volta parti del contratto sono la banca ed il cliente e che hanno valenza dero-gatoria rispetto alla omologa normazione contenuta nel codice civile, ma an-che ai c.d. contratti turistici, ove la disciplina di settore ad essi dedicata pone finalmente fine alle annose querelles qualificatorie e di riconduzione ai tipi di-sciplinati dal codice civile; b) attraverso la disciplina di specifiche attività e dei relativi strumenti contrattuali di attuazione, suscettibili per l’ambito nel quale

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INTRODUZIONE 3

si espletano a dar luogo a distorsioni ed abusi, si pensi all’attività di interme-diazione finanziaria od al credito al consumo; c) attraverso la creazione di di-scipline di carattere trasversale applicabili a più tipi contrattuali di cui integra-no e per certi aspetti ridisegnano i paradigmi normativi contenuti nel codice civile, si pensi alla disciplina della subfornitura nelle attività produttive che è applicabile ad un gruppo di contratti quali la compravendita, la somministra-zione, l’appalto, il contratto d’opera integrandone la normativa di rispettivo riferimento ed in taluni casi dettando regole prevalenti rispetto ad essa; d) at-traverso la creazione di nuovi tipi contrattuali, si pensi alla recente disciplina del contratto di franchising, o attraverso la integrazione, anche attraverso la tecnica della novellazione, della disciplina codicistica dettata per taluni tipi contrattuali, si pensi alla normativa sulla vendita dei beni di consumo.

Se la regolazione del mercato, nel senso sopra indicato, tanto nei rapporti tra consumatore ed imprenditore quanto, più di recente, nei rapporti tra im-prenditori costituisce una delle prioritarie finalità della legislazione nazionale di derivazione comunitaria appare conseguenziale constatare che in tale nuovo contesto normativo si riafferma una riscoperta dei contratti d’impresa, intesi come categoria unitaria. Una considerazione complessiva e coordinata di essi, infatti, si giustifica proprio nella constatazione che nell’ordinamento sono sta-te progressivamente introdotte norme nuove, ulteriori rispetto a quelle pur già presenti nell’originario impianto codicistico, riferibili esclusivamente ai con-tratti nei quali sia preliminarmente individuato lo status di imprenditore di una delle parti, elevato, talvolta unitamente alla individuazione nell’altra parte del-lo status di consumatore, a presupposto soggettivo di applicazione della disci-plina, nella considerazione che tali norme pongono una regolamentazione uni-forme e peculiare al raggruppamento ed introducono diversità sostanziali (le c.d. nullità di protezione, connotate, in virtù degli interessi che esse tutelano, da una disciplina assai diversificata rispetto al regime generale del contratto nul-lo; la ridotta valenza del vincolo contrattuale per il moltiplicarsi delle ipotesi di recesso ex lege, c.d. diritto di ripensamento o di pentimento; il moltiplicarsi di vincoli di forma, non sempre e necessariamente previsti a pena di nullità, ma comunque volti ad offrire maggiore certezza e conoscibilità dei diritti ed obblighi delle parti; il moltiplicarsi dei vincoli nella determinazione del conte-nuto giuridico ed in taluni casi economico del contratto) rispetto alla discipli-na codicistica del contratto.

A ciò aggiungasi che se è pur vero che l’impianto codicistico dedicato alla disciplina dei singoli contratti non ha subito, a tutt’oggi, modifiche veramente sostanziali nella disciplina dei singoli tipi è altrettanto vero che la prassi nego-ziale si è arricchita di molteplici figure contrattuali nuove, raramente tipizzate, nate dalle esigenze del mercato specie di oltre oceano e dalla fervida fantasia degli operatori economici; parimenti è agevole constatare che molte di tali nuo-

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I CONTRATTI DELL’IMPRESA 4

ve fattispecie negoziali, talvolta costituenti un’evoluzione dei modelli codicistici pensati in un’ottica neutra rispetto allo status dei contraenti, necessariamente esigono per la loro attuazione un’organizzazione imprenditoriale ed hanno fini-to nella prassi dei rapporti contrattuali tra le imprese ma anche tra queste ultime ed i privati per soppiantare l’uso del modello codificato, ritenuto inadeguato a rispondere alle emergenti esigenze degli operatori così come degli utenti.

È quanto è accaduto nel campo delle garanzie personali ove alla margina-lizzazione del modello fideiussorio si contrappone l’uso massivo delle garanzie c.d. «prima richiesta»; nel campo dei finanziamenti alle imprese ove il mutuo e la stessa apertura di credito rappresentano oramai strumenti superati di acces-so alla liquidità, a fronte dell’affermarsi di strumenti più sofisticati come il lea-se-back, il factoring, il laveraged buy aut, ecc., che, nati in contesti mercantili retti da regole giuridiche diverse dalle nostre, pongono all’operatore del diritto non pochi problemi di compatibilità con norme inderogabili del sistema; anche nell’ambito dei contratti di scambio commerciale lo schema codificato della compravendita di cose mobili, benché articolato in sottotipi presenti nell’im-pianto codicistico (si pensi alla vendita a prova, alla vendita a campione, alla vendita su documenti, alla vendita con trasporto, ecc.), si presenta inadeguato a cogliere le esigenze degli operatori condizionate o, più correttamente, facili-tate dalla globalizzazione del mercato indotta dal proliferare di tecnologie che consentono uno scambio a distanza, che spesso prescinde dalla presenza delle parti in un luogo determinato e, dunque, asettico, senza contatti, spersonaliz-zato, ma non per questo meno problematico ed insidioso.

Se il panorama emergente dal mutato contesto normativo indotto dalla le-gislazione speciale e dalla inesauribile fantasia dei mercatores inequivocabil-mente pongono spesso l’impresa quale soggetto imprescindibile del paradig-ma contrattuale è anche vero che già nel codice civile vi sono una serie di con-tratti – l’appalto, la somministrazione, il trasporto, la commissione, la spedi-zione, l’agenzia, la mediazione, l’assicurazione, taluni tipi di vendita ed altri – la cui disciplina è stata pensata nel presupposto della qualifica di imprenditore di una delle parti e viene eccezionalmente estesa alla residuale ipotesi nella quale gli stessi contratti siano invece stipulati da chi imprenditore non sia.

Su tali considerazioni si è scelto, in questo manuale, di privilegiare nella trattazione dei singoli contratti quelli attraverso i quali si esplica la specifica e qualificante attività di impresa nei vari settori del mercato; la trattazione darà pertanto conto della ricostruzione della disciplina e delle problematiche di quei contratti tipici ed atipici accumunati da tale comune connotato.

L’ottica prescelta porterà, di conseguenza, a limitare l’ambito della trattazio-ne di quei contratti contenuti nel codice civile che, per così dire, sono neutri ri-spetto all’attività d’impresa ampliando invece il discorso con riferimento a que-gli aspetti di essi che assumono peculiare rilevanza od impongono l’applicazione

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INTRODUZIONE 5

di una disciplina differenziata se ed in quanto vengano conclusi da imprendito-ri, oppure si articolino in sottotipi ascrivibili tra i contratti dell’impresa.

Il criterio che verrà seguito per raggruppare i vari contratti, tipici ed atipi-ci, in distinte macrocategorie è fondato sulla individuazione della funzione economica ad essi comune. La trattazione dei capitoli VII ed VIII è curata da Giacomo Porcelli che ha anche condiviso con me la stesura del capitolo VI de-dicato ai contratti di credito e di finanziamento.

Napoli, 1 febbraio 2006

Salvatore Monticelli

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INTRODUZIONE ALLA SECONDA EDIZIONE 7

I N T R O D U Z I O N E A L L A S E C O N D A E D I Z I O N E

Questa nuova edizione nasce trascorsi circa sei anni dalla precedente. Un’eternità, in un periodo storico in cui si realizza significativamente, da un

giorno all’altro, l’evoluzione dei costumi, delle esigenze dei consumatori, delle tecniche di scambio, degli strumenti negoziali e del mercato.

Quest’ultimo, in particolare, si presenta sempre meno legato ad un luogo «fisicamente» esistente e, quindi, è sempre più globale, meno controllabile, più trasversale, più attento all’innovazione tecnologica, più competitivo in taluni settori ma, in altri, ove operano i grandi gruppi industriali, assicurativi, banca-ri, saldamente ancorato a logiche anticoncorrenziali, più spregiudicato perché attento a cogliere le falle del sistema, talvolta conseguenza di discutibili se non dissennate scelte legislative.

In questo contesto magmatico e sfuggente, gli operatori del diritto – magi-strati, avvocati, notai, commercialisti, consulenti – faticano a tenere il passo con il cambiamento e, talvolta, con la stessa comprensione delle vicende che il mercato regolano e condizionano, oltre che con le fonti di produzione del di-ritto (comunitarie, statali, regionali, ecc.), che si accavallano in un sistema di-sordinato, inestricabile ed in molti casi arcano, anche per coloro che dovreb-bero essere, o che studiano per essere, gli interpreti degli «arcana iuris» nel-l’era del «diritto incerto».

In questi sei anni trascorsi successivamente alla pubblicazione della Ia edi-zione di questo manuale, l’orizzonte normativo del diritto dei contratti, è si-gnificativamente mutato per effetto di una pluralità di leggi c.d. speciali e, in particolare, di nuovi compendi legislativi – solo per citarne alcuni: il Codice del consumo (entrato in vigore nel 2005 ma integrato e modificato nel 2007), il Codice del turismo (introdotto nel 2011), il Codice delle assicurazioni priva-te (entrato in vigore nel 2005, ma aggiornato nel 2008), il Codice degli appalti (introdotto nel 2006, ma riformato per effetto di provvedimenti succedutisi sino al 2011), il TUB (oggetto di una radicale riforma nel 2010, a cui hanno fatto seguito ulteriori modifiche via via introdotte sino al 2012) ed il TUF

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I CONTRATTI DELL’IMPRESA 8

(anch’esso significativamente novellato a fine 2012) – ed è inutile dire, che, in tale arco temporale, si sono registrate molteplici, rilevanti pronunce da parte della giurisprudenza, tanto nazionale quanto comunitaria.

Anche in ragione di tali apporti si è ritenuto utile per il lettore inserire nella trattazione, con un corpo a stampa più piccolo e senza alcuna pretesa di com-pletezza, taluni approfondimenti, in relazione alle varie problematiche trattate, che tengano conto, in particolare, di significativi arresti giurisprudenziali. La stesura di detti inserti è stata curata in maniera da non spezzare il discorso ri-spetto alla trattazione principale in modo che essa possa essere oggetto di una lettura più agile ma, comunque, coerente nei passaggi argomentativi, anche sal-tando le note di approfondimento.

L’osservazione della prassi delle negoziazioni ed il crescente rilievo negli scambi di talune di esse hanno reso, altresì, necessario arricchire il testo con la trattazione di ulteriori fattispecie negoziali, tanto tipiche quanto atipiche che, per la sempre maggiore diffusione che le connota, rappresentano oramai un «fertile» terreno di confronto ed approfondimento della dottrina e della giuri-sprudenza. Si allude, ad esempio, ai contratti di pubblicità e sponsorizzazione, trattati nel capitolo VI (a cura di Antonio di Biase); ai contratti dell’informati-ca, ai quali sono dedicate le due sezioni del capitolo VII (rispettivamente a cu-ra di Giacomo Porcelli e di Carmela Robustella); ai contratti strumentali per la esternalizzazione dell’attività d’impresa (la cui stesura è stata curata dal sotto-scritto), inseriti nel capitolo V, sezione II, in calce ad una breve introduzione sul fenomeno del decentramento produttivo e lo strumentario contrattuale a ciò funzionale. Si è, poi, ritenuto opportuno inserire un nuovo capitolo sui con-tratti conclusi tra imprese e pubblica amministrazione (curato da Fabio Cicca-riello), con la finalità non già di affrontare ex professo il complesso tema in questione, ma solo di cogliere, per quanto possibile in una trattazione di tipo manualistico e, peraltro, non dedicata a tale tema specifico, le peculiarità che in taluni principali contratti – appalto, vendita, fornitura, ecc. – connotano la sti-pulazione e lo svolgimento del rapporto negoziale laddove contraente dell’im-presa sia la pubblica amministrazione.

Inoltre, alla rivisitazione ma, in taluni casi, riscrittura – alla luce degli inter-venti normativi, ove avvenuti, e degli apporti della dottrina e della giurispru-denza di questi ultimi anni – di tutte le figure negoziali già trattate nella pre-cedente edizione, si è accompagnata la stesura ex novo di talune parti relative sia ai contratti di credito e finanziamento che ai contratti bancari e di investi-mento (a cura di Giacomo Porcelli), in quanto, come già riferito, oggetto di recenti e rilevanti modifiche. Infine, è stato completamente riscritto (da Mas-simo Gazzara) il capitolo sul Contratto e l’impresa di assicurazione privilegian-do, nella trattazione della complessa materia, un taglio volto alla disamina delle problematiche del contratto di assicurazione relative ai rischi industriali ed agli ulteriori rami di rischio che maggiormente interessano l’attività d’impresa.

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INTRODUZIONE ALLA SECONDA EDIZIONE 9

A chiusura di questa breve nota introduttiva desidero formulare un parti-colare ringraziamento non solo al Collega Giacomo Porcelli ma a tutti i giova-ni studiosi, sopra citati, che, con il loro apporto fecondo e costruttivo, hanno consentito la stesura di questa seconda edizione.

Napoli, 1 gennaio 2013

Salvatore Monticelli

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I CONTRATTI DELL’IMPRESA 14

Sezione Prima

VENDITA E PERMUTA

2. La vendita e le vendite La vendita realizza il trasferimento della proprietà di una cosa o il trasfe-

rimento di un altro diritto verso il corrispettivo di un prezzo (art. 1470 c.c.). La definizione indica chiaramente l’oggetto e la funzione del contratto:

quanto al primo può essere sia il trasferimento della proprietà di una cosa ma-teriale, mobile o immobile, che il trasferimento di un altro diritto, diverso dal-la proprietà, tanto su un bene materiale (ad esempio: vendita del diritto di usu-frutto su un immobile) quanto su di un bene immateriale (ad esempio: vendita del brevetto, del credito).

Oggetto della vendita può anche essere un’universalità di beni; in questa ipotesi l’universalità oggetto dello scambio potrebbe non essere composta da soli diritti sui singoli beni che la costituiscono bensì potrebbe comprendere an-che debiti: è il caso della vendita dell’azienda o di un ramo di essa, della vendi-ta dell’eredità o di quota dell’eredità.

La funzione della vendita si individua nello scambio tra i diritti sopra men-zionati ed il corrispettivo pecuniario; è, dunque, un contratto a titolo oneroso in quanto l’acquirente a fronte del diritto acquistato, è tenuto a pagare un prez-zo e, come si è già detto, certamente rappresenta lo strumento «principe» per l’at-tuazione della circolazione e collocazione di beni nel mercato.

L’osservazione della realtà economica e delle prassi che regolano il com-mercio rivelano, però, che nella realtà attuale tale finalità si può realizzare con modalità assai diverse che, talvolta regolate dal codice civile o da leggi speciali, tal’altra solo dagli usi commerciali, si concretano in veri e propri sottotipi del contratto di vendita. A ciò aggiungasi che se è pur vero che a tutt’oggi una consistente parte degli scambi commerciali si svolge secondo gli schemi tradi-zionali della vendita, mediante lo scambio dei consensi all’esito di trattative, è altrettanto vero che gli operatori economici mirano costantemente ad introdurre automatismi atti a ridurre i tempi ed i modi di contrattazione al fine di aumen-tare il numero degli scambi e, conseguentemente, i ricavi. È quanto accade nel sistema di vendita c.d. a self-service, ricorrente nel commercio al dettaglio pra-

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I CONTRATTI STRUMENTALI PER LA CIRCOLAZIONE DEI BENI NEL MERCATO 15

ticato nei supermercati, nella vendita cash and carry, per il commercio all’in-grosso, nella vendita per il tramite di distributori automatici, ipotesi tutte che si caratterizzano per rilevanti anomalie rispetto alla vendita tradizionale; in que-ste fattispecie, ad esempio, è dibattuto quale sia il momento nel quale si perfe-ziona il contratto, ossia se ciò avvenga allorché l’acquirente sceglie la merce oppure solo al momento del pagamento; la scelta tra le due opzioni, come si dirà più diffusamente innanzi, è rilevante per le implicazioni che comporta sia sul piano penale che su quello civile.

Nelle vendite commerciali, inoltre, sono spesso presenti una serie di obbli-gazioni complementari poste a carico del venditore e riconducibili in senso am-pio alla materia dei servizi (accade, ad esempio, nella vendita con trasporto, nella vendita con montaggio, nella vendita con obbligo di assistenza tecnica, diffusa nel campo dei prodotti informatici, ecc.); ciò spesso comporta notevoli difficoltà nell’individuazione della disciplina applicabile che andrà individuata combinando la disciplina della vendita con quella che connota tipi diversi, quali ad esempio l’appalto, la somministrazione oppure con norme trasversali ri-spetto ai tipi come quelle dettate per la subfornitura industriale.

L’impianto codicistico originario della disciplina della vendita di beni mo-bili, inoltre, risulta anche profondamente modificato ed ulteriormente fram-mentato dall’introduzione di norme relative alla vendita di beni di consumo (artt. 128 ss., d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206), nonché, nella vendita interna-zionale, dalla normativa uniforme contenuta «Convenzione di Vienna sui con-tratti di vendita internazionale di beni mobili» resa esecutiva in Italia con la legge 11 dicembre 1985, n. 765, ed entrata in vigore il 1° gennaio 1988. L’in-troduzione nel sistema di una normativa ad hoc regolante la vendita di prodot-ti finanziari determina, infine, rilevanti deroghe rispetto allo schema della vendita c.d. tradizionale sia riguardo la formazione del contratto che riguardo la fissazione del prezzo e le modalità di liquidazione di esso.

In definitiva la disciplina della vendita appare frantumata in molteplici sot-totipi che si innestano sull’impianto codicistico tradizionale; esso pur rappresen-tando ancora il nucleo portante che regola il contratto è, però, insufficiente a co-gliere l’attuale complessità che caratterizza peculiarmente, differenziandoli, i contratti di vendita.

3. L’efficacia traslativa La funzione programmaticamente traslativa della vendita si realizza per ef-

fetto del consenso delle parti legittimamente manifestato (art. 1376 c.c.); dun-que, senza che vi sia necessità, ai fini del perfezionamento del contratto, della consegna della cosa.

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I CONTRATTI DELL’IMPRESA 16

La consegna è vicenda eventuale che attiene al rapporto contrattuale, quale obbligazione gravante sull’alienante; parimenti il pagamento del prezzo è ob-bligazione gravante sull’acquirente e rappresenta un atto di esecuzione del con-tratto, ininfluente rispetto all’effetto reale.

L’effetto traslativo può conseguire immediatamente dalla compravendita, salva la previsione di un termine iniziale o di una condizione sospensiva, op-pure può essere differito ad un momento successivo: ciò avviene in talune pe-culiari situazioni in cui si produce un’iniziale efficacia solo obbligatoria del contratto mentre l’effetto traslativo si determinerà in un secondo momento in conseguenza del verificarsi di altri determinati atti o fatti. Producono effetti reali differiti: la vendita alternativa, la vendita di genere, la vendita di cosa fu-tura, la vendita di cosa altrui, la vendita con riserva di proprietà, la vendita con riserva di gradimento.

Come si dirà più diffusamente in seguito, solo il differimento nel tempo dell’effetto reale accomuna le indicate fattispecie negoziali.

Chiarito che l’acquisto del diritto reale per il compratore normalmente, e salvo le ipotesi sopra indicate, si realizza all’atto della conclusione del contratto bisogna però ricordare che nelle compravendite immobiliari altro è il momen-to in cui detto acquisto diviene opponibile ad eventuali terzi; infatti, tale oppo-nibilità si determinerà solo per effetto della trascrizione del contratto, secondo quanto disposto dall’art. 2643 c.c.

3.a. Segue. Efficacia traslativa e vendita mobiliare La vendita mobiliare, specie quella commerciale c.d. di serie (avente ad og-

getto: elettrodomestici, macchinari, automobili), presenta talune peculiarità sot-to il profilo dell’efficacia traslativa del contratto; infatti, essa nella pratica com-merciale, è normalmente una vendita di cose generiche e, pertanto, secondo quanto già si è detto nel paragrafo che precede, produce effetti reali differiti al momento della individuazione del bene effettuata d’accordo tra le parti o nei modi da esse stabilite (art. 1378 c.c.).

Nell’ipotesi, tutt’altro che infrequente, che la vendita in questione debba pure eseguirsi su piazze diverse, l’individuazione, e di conseguenza il passaggio di proprietà del bene alienato, può essere realizzato anche mediante consegna della cosa al vettore o allo spedizioniere (artt. 1378, ult. parte, c.c. e 1510, comma 2, c.c.). È bene subito chiarire che solo nell’ipotesi da ultimo richiamata si ha coincidenza tra il momento perfezionativo del contratto e l’esecuzione da parte dell’alienante dell’obbligazione di consegna del bene venduto, ciò acca-de in quanto, in tal caso, la consegna diviene un mezzo attraverso il quale vie-ne individuato il bene alienato. Detta peculiarità, propria della vendita di ge-

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I CONTRATTI STRUMENTALI PER LA CIRCOLAZIONE DEI BENI NEL MERCATO 17

nere da eseguirsi su piazze diverse, non deve però ingenerare confusione tra due momenti che sono logicamente ed ontologicamente distinti: quello della indivi-duazione del bene, con valenza traslativa del diritto di proprietà e quello della consegna di esso, con valenza esecutiva del contratto da parte del venditore.

Anche le vendite cash and carry, self-service e per automatico presentano note peculiari in ordine all’individuazione del momento di perfezionamento del contratto e, quindi, del prodursi dell’effetto traslativo della proprietà dei beni oggetto della vendita. Le tre ipotesi sono, infatti, accomunate dal fatto che il perfezionamento del contratto è svincolato da uno scambio di consensi in senso giuridico formale: infatti, l’accettazione della offerta al pubblico, formulata at-traverso l’esposizione di merci in un centro vendita, nelle prime due ipotesi, o attraverso l’installazione del distributore automatico di prodotti, nell’altra ipo-tesi, avviene in ogni caso per fatti concludenti. Nelle vendite cash and carry e self-service è discusso se tale momento perfezionativo del contratto debba farsi coincidere con il prelievo della merce dagli stends espositivi oppure con il pa-gamento alla cassa del prezzo. Rilevanti sono le conseguenze che derivano dal-l’attribuzione all’uno o all’altro comportamento della valenza di accettazione della proposta contrattuale: infatti, laddove si ritenga che il perfezionamento del contratto e il trasferimento della proprietà della merce avvenga nel mo-mento in cui essa viene prelevata, e dunque individuata dall’acquirente, nell’i-potesi in cui questi non paghi il corrispettivo non sarà configurabile il reato di furto ma solo un inadempimento contrattuale all’obbligazione di pagamento del prezzo, laddove, invece, come oramai la prevalente dottrina e la giurispru-denza ritengono, il perfezionamento del contratto e, dunque, l’effetto traslati-vo si realizzino solo al momento del pagamento del prezzo colui che si impa-dronisca della merce, senza pagarne il corrispettivo, dovrà rispondere del rea-to di cui innanzi.

Merita infine evidenziare che nella pratica commerciale trova diffusione l’introduzione nel contratto di clausole che ne condizionano significativamen-te il procedimento di formazione. Il riferimento cade sulle clausole «senza im-pegno», «salvo approvazione della casa», ecc., che hanno la funzione di subor-dinare l’efficacia dell’accordo alla ratifica del produttore/rappresentato. Ulte-riormente peculiarità sussistono per le vendite effettuate fuori dei locali com-merciali dell’impresa c.d. «vendite aggressive», nonché nelle vendite a distan-za, originariamente disciplinate rispettivamente dal d.lgs. 15 gennaio 1992, n. 50 e dal d.lgs. 22 maggio 1999, n. 185, ed ora rispettivamente dagli artt. 45 ss. e 50 ss. del Codice del consumo approvato con d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, ipotesi queste in cui è inderogabilmente attribuito al consumatore/acqui-rente un diritto di recesso (ius poenitendi) (art. 64 Codice del consumo) ri-spondente alla finalità di tutela della libera e consapevole espressione del con-senso.

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I N D I C E

pag.

I L C O R S O D I I S T I T U Z I O N I D I D I R I T T O P R I V A T O

di Mario Nuzzo VII P R E S E N T A Z I O N E A L L A S E C O N D A E D I Z I O N E

di Mario Nuzzo XI I N T R O D U Z I O N E

di Salvatore Monticelli 1 I N T R O D U Z I O N E A L L A S E C O N D A E D I Z I O N E

di Salvatore Monticelli 7

C a p i t o l o P r i m o

I C O N T R A T T I S T R U M E N T A L I P E R L A C I R C O L A Z I O N E D E I B E N I

N E L M E R C A T O di Salvatore Monticelli

1. Considerazioni introduttive 13

Sezione Prima

VENDITA E PERMUTA

2. La vendita e le vendite 14 3. L’efficacia traslativa 15

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I CONTRATTI DELL’IMPRESA 382

pag.

3.a. Segue. Efficacia traslativa e vendita mobiliare 16 4. Il prezzo 18 4.a. Il pagamento del prezzo e gli accordi sui termini di pagamento 20 4.b. Il pagamento del prezzo nelle vendite internazionali 20 5. La forma del contratto 21 6. La forma del preliminare di vendita 22 7. La forma ai fini probatori ed ai fini della trascrizione 23 8. La forma scritta nelle vendite tra imprese 24 8.a. La forma scritta nelle vendite tra impresa e consumatore 25 9. Le obbligazioni del venditore: la consegna 26 10. Segue. La garanzia dall’evizione e da eventuali vizi della cosa 27 11. Segue. L’obbligazione di fare acquistare al compratore la proprietà della

cosa 30 12. La vendita di cose mobili 32 12.a. Segue. La vendita di cose mobili e i modelli negoziali 33 12.b. Segue. La vendita a rate con riserva della proprietà 34 13. Le «garanzie» nella vendita di beni di consumo 36 14. Pattuizioni particolari: patto di riscatto, patto di retrovendita 38 15. La vendita di beni immobili 40 15.a. Segue. La vendita di immobili da costruire 41 15.b. Segue. La vendita in multiproprietà 42 16. La vendita dell’azienda o di un ramo di essa 44 17. La vendita della ditta, dell’insegna e del marchio ed il trasferimento del-

l’avviamento 46 17.a. Segue. Licenza di marchio e merchandising, cenni e rinvio 47 18. Il contratto di trasferimento di know-how 47 18.a. Segue. Le clausole più ricorrenti 48 19. La permuta 49 19.a. Segue. Il countertrade 50

Sezione Seconda

SOMMINISTRAZIONE E DISTRIBUZIONE

20. La somministrazione 52 20.a. Segue. Il contenuto del contratto 53 20.b. Segue. La risoluzione ed il recesso 54 21. La distribuzione dei prodotti ed i contratti di distribuzione 54 22. Il contratto estimatorio 55 23. La concessione di vendita 57 24. Il franchising 59 24.a. Segue. Il contenuto del contratto e gli obblighi delle parti 61

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INDICE 383

pag.

C a p i t o l o S e c o n d o

I C O N T R A T T I D I I N T E R M E D I A Z I O N E N E L L A C O L L O C A Z I O N E N E L M E R C A T O

D E I B E N I E D E I S E R V I Z I di Salvatore Monticelli

1. Considerazioni introduttive 67 2. Il mandato in generale 67 2.a. Segue. Il mandato e l’associazione temporanea di imprese 70 3. Il contratto di commissione 70 4. Il contratto di spedizione 71 5. Il contratto di agenzia 72 5.a. Segue. I diritti e gli obblighi delle parti 74 6. La mediazione 76 6.a. Segue. Gli elementi caratteristici dell’attività di mediazione 78 6.b. Segue. La conclusione dell’affare e la provvigione 79 6.c. Segue. Il rapporto di mediazione e gli obblighi del mediatore 81 6.d. Segue. I mediatori di assicurazione 82

C a p i t o l o T e r z o

I C O N T R A T T I P E R L ’ U T I L I Z Z A Z I O N E D E I B E N I

di Salvatore Monticelli 1. Considerazioni introduttive 85 2. L’affitto in generale 85 2.a. Segue. I diritti e gli obblighi delle parti 86 2.b. Segue. Le vicende del rapporto 87 2.c. Segue. L’affitto d’azienda 87 3. Le locazioni non abitative 90 4. Il comodato e la sua evoluzione nella prassi commerciale 92 4.a. Segue. La struttura e la disciplina del comodato 93 5. Il termine leasing ed il leasing operativo 95 5.a. Segue. Il leasing operativo 95 6. Il contratto di licenza di marchio ed il merchandising 96

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I CONTRATTI DELL’IMPRESA 384

pag.

C a p i t o l o Q u a r t o

I C O N T R A T T I D I G A R A N Z I A P E R S O N A L E di Salvatore Monticelli

1. Considerazioni introduttive 101 2. La fideiussione 102 2.a. Segue. Gli effetti della fideiussione 104 2.b. Segue. La clausola solve et repete e la fideiussione omnibus 106 2.c. Segue. La garanzia fideiussoria o autonoma rilasciata dal consumatore per

la restituzione di finanziamenti alle imprese 107 2.d. Segue. Sulla applicabilità alle garanzie personali di tipo fideiussorio della

disciplina del Codice del consumo 107 2.e. Segue. La rilevanza del distinguo tra garanzia fideiussoria e garanzia au-

tonoma prestata dal consumatore ai fini dell’applicabilità al rapporto di garanzia della disciplina del Codice del consumo 109

2.f. Figure affini: il mandato di credito; le lettere di patronage 110 3. Le garanzie autonome 112 3.a. Segue. I modelli di garanzia autonoma maggiormente diffusi 113 3.b. Segue. Il regime delle eccezioni e la tutela dell’ordinante 115 4. Le polizze fideiussorie 117

C a p i t o l o Q u i n t o

I C O N T R A T T I P E R L ’ E S E C U Z I O N E D I O P E R E E S E R V I Z I

di Salvatore Monticelli 1. Considerazioni introduttive 121

Sezione Prima

L’APPALTO E GLI ALTRI CONTRATTI

2. L’appalto 123 2.a. Segue. L’esecuzione del contratto ed il subappalto 125 2.b. Segue. La verifica dell’opera e la garanzia 127 2.c. Segue. Il prezzo dell’appalto, le varianti e le riserve 129 2.d. Segue. L’estinzione dell’appalto 131 2.e. Segue. Gli appalti pubblici: cenni 132 3. I contratti di engineering 132 4. Il trasporto 133 4.a. Segue. Il trasporto di persone 134

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INDICE 385

pag.

4.b. Segue. Il trasporto di cose 136 4.c. Segue. Il trasporto con pluralità di vettori 137 4.d. Segue. I trasporti internazionali 138 5. Il contratto di viaggio turistico 139 5.a. Segue. Le clausole contenute nelle condizioni generali di contratto di viag-

gio turistico «tutto compreso» ed il regime delle responsabilità 141 6. Il deposito in albergo e nei magazzini generali 143 6.a. Segue. Il contratto di deposito nei magazzini generali 145

Sezione Seconda

L’ESECUZIONE IN OUTSOURCING DELLE OPERE E SERVIZI

7. Considerazioni introduttive 146 8. L’outsourcing 148 8.a. Segue. Outsourcing di servizi e disciplina del rapporto 149 8.b. Segue. Talune clausole ricorrenti nei contratti di outsourcing 151 9. La subfornitura industriale 154 9.a. Segue. Nozione ed ambito di applicazione 155 9.b. Segue. La forma ed il contenuto del contratto 156 9.c. Segue. La tutela del credito del subfornitore e il procedimento monitorio 157 9.d. Segue. Le clausole nulle e l’abuso di dipendenza economica 157 10. L’outsourcing ed il franchising: cenni e rinvio 159

C a p i t o l o S e s t o I C O N T R A T T I D E L L A P U B B L I C I T À

di Antonio di Biase 1. Considerazioni introduttive 163 2. Il contratto di diffusione pubblicitaria 165 2.a. Segue. Le obbligazioni delle parti 167 2.b. Segue. Gli altri aspetti peculiari del rapporto: il diritto di rifiuto

del titolare del mezzo 168 3. I contratti di diffusione pubblicitaria «non tabellare» 169 4. I contratti di sponsorizzazione 171 4.a. Segue. Le obbligazioni delle parti 172 5. Il contratto di agenzia pubblicitaria 173 5.a. Segue. Le obbligazioni delle parti 174 6. I negozi per lo sfruttamento del nome o dell’immagine altrui 175 7. Il contratto di commissione d’opera pubblicitaria 177

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I CONTRATTI DELL’IMPRESA 386

pag.

C a p i t o l o S e t t i m o I C O N T R A T T I D E L L ’ I N F O R M A T I C A

Sezione Prima

I CONTRATTI AD OGGETTO INFORMATICO

di Giacomo Porcelli

1. Considerazioni introduttive 181 2. L’oggetto del contratto: i beni. Definizioni tecniche e tutela giuridica 182 3. Le tipologie contrattuali 184 4. Condizioni generali di contratto e tutela dell’utente 187 5. Inadempimento e strumenti di tutela alternativi alla risoluzione. Risarci-

mento del danno e criteri di quantificazione 190 6. Responsabilità extracontrattuale 192

Sezione Seconda

CONTRATTI DI FORNITURA DI SERVIZI TELEMATICI

di Carmela Robustella

7. Considerazioni introduttive 195 8. Il contratto di accesso ad Internet 196 9. Il contratto di hosting 198 9.a. Segue. La responsabilità civile dell’hosting provider 199 10. Il contratto di housing 200 11. I contratti di application service provisioning 203 12. I contratti di sviluppo e gestione dei siti web 204 12.a. Segue. I c.d. linking agreements 206

C a p i t o l o O t t a v o

I C O N T R A T T I D E L L A P U B B L I C A A M M I N I S T R A Z I O N E

di Fabio Ciccariello 1. Considerazioni introduttive 211 2. Le fonti normative dell’attività contrattuale della P.A. 213 3. I contratti della P.A.: nozione e classificazione 215 4. I contratti pubblici 219 5. Le procedure di scelta del contraente privato. Il sistema di evidenza pub-

blica 225

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INDICE 387

pag.

C a p i t o l o N o n o

I C O N T R A T T I D I C R E D I T O E D I F I N A N Z I A M E N T O

1. Considerazioni introduttive 235

Sezione Prima

I CONTRATTI DI CREDITO

di Giacomo Porcelli

2. Il mutuo 237 2.a. Segue. Il mutuo di scopo 241 3. Il credito ai consumatori 243

Sezione Seconda

I CONTRATTI DI FINANZIAMENTO

di Salvatore Monticelli

4. Il leasing finanziario 252 4.a. Segue. Profili di disciplina del contratto, l’inadempimento dell’utilizzatore e

la risoluzione del contratto 253 5. Il contratto di lease-back 255 6. Il factoring 256 6.a. Segue. Contenuto e disciplina del contratto 257 7. Il forfaiting 259 7.a. Segue. I soggetti e le fasi dell’operazione economica 259 7.b. Segue. Profili qualificatori e disciplina dei rischi 261 8. Il project financing 262 9. Il leveraged buy out 264 9.a. Segue. Il merger leveraged buy out 266

C a p i t o l o D e c i m o

I C O N T R A T T I D I B A N C A D I B O R S A E D I I N V E S T I M E N T O

di Giacomo Porcelli

Sezione Prima

I CONTRATTI BANCARI

1. Considerazioni introduttive 273

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I CONTRATTI DELL’IMPRESA 388

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1.a. La disciplina della trasparenza delle condizioni contrattuali 277 1.b. Gli interessi usurari ed anatocistici 283 1.c. I mezzi di tutela del cliente. Conclusioni 286 2. I depositi bancari 288 3. L’apertura di credito 291 4. L’anticipazione bancaria 299 5. Lo sconto bancario 304 6. Il conto corrente bancario 308 7. Il servizio delle cassette di sicurezza 314 8. I servizi accessori al conto corrente: cassa continua, Bancomat, carte di

credito 317

Sezione Seconda

I CONTRATTI DI BORSA

9. Considerazioni introduttive 324 9.a. I contratti dei mercati regolamentati. Profili ricostruttivi, tipologie, disci-

plina 330

Sezione Terza

I CONTRATTI DI INVESTIMENTO

10. I servizi di investimento. Profili generali 335 10.a. Modalità di svolgimento dei servizi e tutela dell’investitore 338 10.b. Contenuto e forma dei contratti 341 10.c. La disciplina del rapporto 342 10.d. I contratti di investimento nella gestione collettiva del risparmio 344

C a p i t o l o U n d i c e s i m o

I L C O N T R A T T O E L ’ I M P R E S A D I A S S I C U R A Z I O N E

di Massimo Gazzara 1. Considerazioni introduttive 351 2. La funzione del contratto e l’impresa di assicurazione 352 3. Il contratto di assicurazione: disposizioni generali 356 4. I soggetti del contratto assicurativo. L’agente ed il broker 359 5. La tutela dell’assicurato 361 6. L’assicurazione contro i danni. L’assicurazione della responsabilità civile 362 6.a. Le polizze incendio e furto 366 6.b. L’assicurazione trasporti 367

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INDICE 389

pag.

6.c. Le polizze rischi tecnologici 368 6.d. Le polizze EAR e CAR 368 6.e. Le polizze di tutela legale 369 6.f. L’assicurazione dei crediti aziendali 370 7. L’assicurazione di responsabilità civile 371 7.a. L’assicurazione RCO (prestatori d’opera) 372 7.b. L’assicurazione R.C. prodotti e danni da inquinamento 373 7.c. La clausola claims made 374 7.d. Le polizze della struttura sanitaria 375 8. Le polizze fideiussorie e cauzionali. Rinvio 376 9. L’assicurazione sulla vita 377

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I CONTRATTI DELL’IMPRESA 390

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Finito di stampare nel mese di marzo 2013 nella Stampatre s.r.l. di Torino

Via Bologna, 220

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