Il Corrierino di Mileto n.1 - icmileto.gov.it Corrierino di... · e piccoli, ammassati l'uno...
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IL CORRIERINO DI MILETO
Con l‛Europa investiamo sul vostro futuro - Riscopriamo l‛Italiano 1
Editoriale L'idea della realizzazione di un giornalino
scolastico è nata dall'esigenza di
sperimentare la creazione di diversi tipi di
testo studiati a scuola, spaziando dalla
scrittura, all'arte, all'immagine. Ognuno di
noi, in base alle proprie inclinazioni, si è
cimentato giornalista, fotografo, inviato,
regista e sceneggiatore, scrittore,
poeta...cuoco! Che esperienza meravigliosa!
Non pensavamo di divertirci tanto e, allo
stesso tempo, di imparare tanto. Ci siamo
spesso confrontati e talora scontrati sulle
decisioni da prendere per il nostro
giornalino, ma questo ha fatto di noi un
gruppo di lavoro compatto. La scelta delle
argomentazioni sviluppate è scaturita dal
desiderio di far conoscere la nostra
cittadina e soprattutto di esternare in
che modo noi la vediamo e come vorremmo
che fosse. Per questo abbiamo dedicato
ampio spazio alla sua storia, alla sua
cultura e alle sue problematiche sociali,
ma, soprattutto, abbiamo voluto mettere
in risalto le sue bellezze naturali e
artistiche. La nostra scuola, invece, è
stata fotografata attraverso gli occhi dei
nostri collaboratori scolastici, il signor
Prestia e il signor Ventrici che
rappresentano da anni il punto di
riferimento di alunni e docenti e che ci
hanno dimostrato grande disponibilità
nella realizzazione delle interviste.
Sicuramente, la novità più significativa di
quest'anno scolastico è stato il cambio di
dirigenza, passato alla dott.ssa G.
Prostamo. A Lei abbiamo dedicato una
lunga intervista durante la quale abbiamo
avuto modo di porle domande e curiosità a
cui la nuova dirigente ha risposto
esponendo anche impressioni e progetti
futuri per la nostra scuola. E' stato un
momento di confronto e di crescita, in cui
ci siamo sentiti veramente giornalisti in
erba. Infine, abbiamo dedicato le due
nostre rubriche alle gustose ricette
culinarie di Marika e alle nostre poesie, in
cui abbiamo dato libero sfogo alle nostre
licenze poetiche. Ultimo, ma non certo
per importanza, il backstage che
immortala i momenti più significativi e
divertenti del nostro lavoro. Sarà di certo
un'esperienza che non dimenticheremo...
Buona lettura!
SOMMARIO
MILETO CAPITALE NORMANNA PAG. 1
PAGINA STORICA: UNA TRAGEDIA DA NON
DIMENTICARE PAG. 1
PAGINA CULTURALE: PROVERBI MILETESI PAG. 2
SPAZIO GIOVANI: I NOSTRI LUOGHI DI IN-
CONTRO PAG. 3
ATTUALITA‛: APPELLO AI COMMISSARI PRE-
FETTIZI PAG. 3
LE INTERVISTE PAG.4
IL NUOVO CHE AVANZA: INTERVISTA AL
DIRIGENTE SCOLASTICO PAG. 4
INTERVISTA DOPPIA AI COLLABORATORI
SCOLASTICI PAG. 5
LE RUBRICHE PAG. 7
L‛ANGOLO DELLA CUCINA DI MARIKA PAG. 7
L‛ANGOLO DELLA POESIA PAG. 8
BACKSTAGE PAG. 9
� � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � �
� � � � � �MILETO CAPITALE NORMANNA
Mileto (Militu in dialetto calabrese, Militos in
greco antico) è un comune di 6809 abitanti
della provincia di Vibo Valentia, situato su una
collina di forma allungata, ad est del gruppo
montuoso del Monte Poro e a sud di Vibo
Valentia. Rinomata nella storia, Ruggero il
Normanno, della famiglia degli Altavilla di
Normandia, la eresse a sua residenza
rendendola una dei centri più importanti non
solo della Calabria, ma dell'intera Europa; oggi
conserva i resti di una cattedrale, fondata nel
1081 ed i resti dell' abbazia benedettina della
S.S.Trinità. A un chilometro a sud di Mileto si
trova la frazione di Paravati, dove viveva
Natuzza Evolo, divenuta famosa in tutta Italia
per una serie di episodi paranormali, tanto da
richiamare a Paravati molti fedeli. Dopo il
terremoto del 1783, che distrusse l' antica
città, la nuova Mileto sorse a circa 2 km ad
ovest in una terra chiamata "Villa del Vescovo".
Il 27 agosto 1860 a Mileto sostò Giuseppe
Garibaldi, prima di completare la sua impresa di
conquista del Regno di Napoli. Durante la
seconda guerra mondiale, il 16 luglio 1943,
Mileto fu attaccata da alcuni aerei americani
che stavano scortando dei bombardieri di
ritorno da Vibo. Nell'attacco persero la vita 39
civili, in gran parte donne e bambini. La città di
Mileto è stata perciò insignita della medaglia di
bronzo al valor civile il 16 luglio 2008.
Natascia Galati, Sharon Muzzopappa, Saverio
Rettura, Roberta Sorrento
PAGINA STORICA UNA TRAGEDIA DA NON DIMENTICARE
Il bombardamento aereo avvenuto a Mileto il 16
luglio 1943 viene ricordato nel libro “Carasace”
di Giuseppe Occhiato, cittadino di Mileto
scomparso qualche anno fa. Il titolo del libro si
riferisce alla località dove è avvenuta la
disgrazia. Tra le vittime ricordiamo in
particolare le tre sorelline D'Onofrio.
Attualmente è in corso l'iter burocratico per
intitolare loro una scuola d'infanzia.
L'avvenimento ci ha molto colpito, anche perché
l'estate scorsa, proprio il 16 luglio, in occasione
del sessantesimo anniversario, è stata
organizzata una manifestazione, ripetuta per gli
emigrati il 16 agosto. Durante la manifestazione
sono state lette alcune parti del libro del Prof.
Occhiato, precisamente gli avvenimenti più
toccanti di questa immane tragedia ai quali sono
stati dedicati anche dei brani realizzati da un
gruppo musicale locale. Il tutto è stato
correlato ad immagini di repertorio. Molti di noi
hanno assistito con commozione alla cerimonia
di commemorazione del tragico avvenimento.
Riportiamo, di seguito, alcune parti del testo
“Carasace” dedicate alla storia delle tre
sorelline. <<Mamma, mamma mia, li scannaru! Li
sfracellaru! Figghi! Figghi mei, povari figghi
scunsulati!>> fu l'urlo tremendo che scaturì
dalla bocca della cilonara donna Maracuncetta
Grillo, madre delle tre sorelluzze D'Onofrio,
non appena si riprese dallo stordimento e poté
vedere per prima quel micidio di cristiani grandi
e piccoli, ammassati l'uno sull'altro e
imporporati di sangue. Ma quando, in mezzo al
mucchio dei corpi sfracellati, scorse le tre
figlicelle sue, sanguinanti e prive di vita, si
gettò sopra di esse ululando come presa da un
male pazzo e grancinandosi la faccia con le ugne
[…]. Le sue gridate risonarono sinistre nel
ferale silenzio che stranamente era caduto su
Carasace […]. L'eco di tutte quelle urla giunse,
acuta e squarciante, fino a Militovecchio […].
Donna Maracatolica Grillo, una madre di
famiglia che allora aveva ventiquattro anni, era
Conte Ruggero presso villa comunale
� � � � � �una delle foritane di Carasace; ormai anziana, è
una delle poche cilonare superstiti, ma dello
sciminio di quel giorno porta ancora, con rabbia
e dolore, il marchio incancellabile impresso nella
propria carne. […]: <<Le tre nocentuzze sorelline
D'Onofrio vennero sdilacerate dalla schegge, e
morirono tutt'e tre: Antonuzza, di quattro anni,
Maria Rosa, di sei […] e Maria, la più
grandicella, di nove anni, che per le ferite morì
il giorno appresso all'ospitale militare di
Monteleone. Erano figlie di Ciccio D'Onofrio e
di una mia parente, Grillo Maracuncetta.>> […]
Altra testimonianza è quella di Teuccia Gulotta.
<<Una cosa appennante>> dice << fu la scena di
quando la cilonara Cuncetta Grillo, la mamma
delle sorelline D'Onofrio, si addunò che le figlie
erano morte. Ma lei non ci voleva credere. Le
sollevava, e quelle cadevano giù. […] << La madre
delle D'Onofrio>>, completò la signora Pina
Naccari, <<aveva portato pure lei le tre casse
con il corredo delle figlie. In una di queste,
dopo aver tolto la biancheria, sistemò le figlie
morte.>> [...]. (Tratto e adattato da “Carasace” di Giuseppe Occhiato).
Giuseppe Cirianni, Martina Evolo, Carolina Furci,
Rocco Pinto
PAGINA CULTURALE I PROVERBI MILETESI
Il proverbio è una massima che contiene norme,
giudizi, dettami o consigli espressi in maniera
sintetica, molto spesso in metafora e in rima e
che sono stati desunti dall‛esperienza comune.
Essi generalmente riportano una verità (o quello
che la gente ritiene sia vero): si dice infatti che
i proverbi siano frutto della saggezza popolare
o della cosiddetta “FILOSOFIA POPOLARE” o
spontanea. Possono contenere similitudini e
metafore che sono tratte da usi, costumi e
leggende del popolo nella cui lingua è nato il
proverbio. In genere si raccolgono e si studiano
in quanto patrimonio culturale, testimonianza di
epoche passate, sopravvivenza di esperienze un
tempo importanti. Di seguito i detti e i proverbi
più diffusi nella città di Mileto.
PROVERBI PIÙ DIFFUSI A MILETO
Militu è longu quantu ‘nu spitu, si
non era po’ viscuvatu era ‘nu casali
sdarrupatu.
Cu staci’ a speranza d’atru e non
cucina, veni a sira e canta a diana.
I fatti da pignata i sapi sulu ‘a
cucchiara chi ‘ i mania.
Pa’ candilora cu non avi carni pia ‘
a fagiola.
Chirica nun fa’ monacu.
Chi te vo’ beni te fa’ ciàngere, chi te
vo’ male te fa’ ridere.
Criscianu l’anni, crìscianu i
malanni.
Cu sparti pijia ‘ a megghju parti.
Cu vaci cu zoppu, zoppìa.
Chiru chi fazzu io’u faci’u ciucciu
mio.
Cu teni libri, teni labbra.
Cu vaci ’o mulinu s’infarina.
Cu zappa fujèndu, cogghji
chiangendu.
‘U fissu parra sempri ’u primu.
‘A troppu cumpidenza è patruna
da mala crianza.
A megghju parola è chida chi non
nesci da vucca.
Cu lava i pedi ’o sceccu, perdi
l’acqua e l’alìssa.
Giuseppe Cirianni
� � � � � �SPAZIO GIOVANI: I NOSTRI LUOGHI DI
INCONTRO A MILETO
Mileto offre molti luoghi di incontro per noi
giovani. Essi sono diversi a seconda del periodo:
in inverno ci ritroviamo su Corso Umberto I a
passeggiare, in estate è più facile ritrovarci
perché non abbiamo impegni scolastici. Nel
tardo pomeriggio, infatti, ci vediamo in Piazza
Badia che si trova accanto alla chiesa della SS.
Trinità.
Dopo cena ci spostiamo al Campo Boario dove si
svolgono diversi spettacoli e spesso anche
tornei di calcio.
Ma il nostro principale luogo di incontro resta la
Villa Comunale, che si trova al centro di Mileto,
accanto al Comune. Il muretto della villetta
rimane il nostro vero luogo di incontro, sia
d‛estate che d‛inverno. “Il muretto” ha
conosciuto il succedersi di tantissime
generazioni di giovani miletesi che si sono
ritrovate, e si ritrovano tutt‛ora, nel cuore della
nostra bella cittadina.
Martina Evolo, Erica Limardo, Serena Parrone,
Saverio Rettura, Andrea Rotaru, Roberta Sorrento
ATTUALITÀ - APPELLO AI COMMISSARI PREFETTIZI
Noi ragazzi della scuola media di Mileto, negli
ultimi mesi, abbiamo partecipato a un progetto
Pon e con le insegnanti abbiamo potuto visitare i
luoghi più importanti di Mileto. Durante la
realizzazione del servizio fotografico per il
nostro giornalino scolastico non abbiamo potuto
fare a meno di notare che qualcosa offuscava la
bellezza del paese. Per prima cosa la
spazzatura, che ricopre marciapiedi e strade e
che si nota in molte foto che abbiamo scattato.
Piazze, chiese, luoghi pubblici: tutto è rovinato
da tantissimi sacchetti maleodoranti.
Indubbiamente la responsabilità è anche di noi
cittadini miletesi che non curiamo come
dovremmo il nostro paese, accumulando rifiuti
Piazza Badia
Campo Boario
Villa comunale
Piazza Badia invasa dai rifiuti
� � � � � �ovunque e rovinando così i pochi spazi verdi
rimasti e i luoghi pubblici. Attraversando le vie
della città un'altra cosa ha colpito la nostra
attenzione: le palme secche di piazza Pio XII
che fino a pochi anni fa erano il simbolo di tutto
il paese e che, per poca cura, sono morte, dando
ora l'immagine di un paese mutilato, privato di
una delle sue caratteristiche più belle ed
importanti.
Questo articolo vuole essere un appello a voi,
commissari prefettizi che rappresentate
l'autorità, affinché ci aiutiate a migliorare il
nostro paese:
VOGLIAMO UNA MILETO MIGLIORE E
SEMPRE PULITA!
Marika Artusa, Ilaria Cichello, Giuseppe Cirianni,
Giuseppe Milidoni, Alessandra Saccà
IL NUOVO CHE AVANZA: INTERVISTA AL DIRIGENTE SCOLASTICO
D. Come ha trovato questa nuova scuola?
Dirigente: Ordinata e pronta a continuare il
percorso educativo didattico avviato negli anni
passati in sinergia con le famiglie, gli enti e le
associazioni presenti sul territorio, quindi mi è
sembrata fin da subito una scuola dove si può
lavorare con serenità perché si può contare
sulla collaborazione delle famiglie.
D. Come si trova?
Dirigente: Bene, perché ogni giorno, in questa
comunità e in mezzo a voi, vivo esperienze che
mi fanno crescere e sono per me linfa per fare
sempre meglio e per dare sempre di più.
D. Quali sono i Suoi progetti per la scuola di Mileto?
Dirigente: Certamente progetti innovativi che
permetteranno alla scuola di stare al passo con i
tempi, di utilizzare strategie e strumenti
innovativi capaci di motivare e di interessare
voi ragazzi e di farvi star bene a scuola.
D. Quali sono i punti di forza?
Dirigente: Sono tanti. E‛ una scuola che si pone
al servizio delle persone, che valorizza le
peculiarità individuali e consente così a
ciascuno di realizzare il proprio percorso di
crescita, che offre molto spazio all‛ascolto, alla
Rifiuti per le strade miletesi
Piazza Pio XII
Il Dirigente scolastico – Dott.ssa G. Prostamo
� � � � � relazione continua tra i soggetti che, a vario
titolo, contribuiscono alla formazione globale
della persona; quindi mi è apparsa non una
scuola chiusa, ma una scuola aperta al territorio
e aperta a tutti gli enti che operano in questo
ambiente. Quando parlo di enti mi riferisco al
comune e alle varie associazioni che sul
territorio operano, tra cui l‛associazione
Maranathà, le associazioni sportive
dilettantistiche Paravati calcio, l‛associazione
Calabria etica, l‛ASL, il consultorio… insomma,
bisogna lavorare insieme. Credo in una scuola
che non veda nel diverso un ostacolo, che
promuova la collegialità, la collaborazione, che
guidi i ragazzi a costruire percorsi significativi
che durino nel tempo. Quindi una scuola che
contribuisca a superare l‛apprendimento
mnemonico e approdi a strategie di
apprendimento significativo. Voi ragazzi dovete
sapere che gli apprendimenti significativi sono
quegli apprendimenti costruiti da voi, che
dureranno nel tempo e vi permetteranno di
adattarvi alle varie situazioni della vita e di
essere, oggi e domani, cittadini consapevoli.
D. E i punti di debolezza?
Dirigente: Io credo in questa scuola e credo
che qualsiasi debolezza vada superata.
D. Ama il suo lavoro?
Dirigente: Si, moltissimo! Dal mio lavoro ho
avuto sempre grandi soddisfazioni e
gratificazioni, mi perfeziono giorno per giorno
e nello stesso tempo divento più esperta e
motivata a fare sempre meglio.
D. Qual era il suo rapporto con gli alunni quando insegnava?
Dirigente: I veri protagonisti della formazione
sono gli allievi che io ho sempre cercato di
coinvolgere, creando per loro un ambiente
semplice di apprendimento. Ho sempre cercato
di stimolare la loro curiosità . L‛obiettivo finale
è stato sempre quello di costruire con loro un
rapporto collaborativo: ad ogni alunno ho
sempre cercato di far capire che ognuno di noi
ha un ruolo importante nel proprio processo di
crescita e maturazione e che la diversità è una
ricchezza. Solo se si apprezza la diversità si
può lavorare in squadra e si può andare lontano
e crescere insieme.
Giuseppe Cirianni, Matteo Corigliano, Giuseppe
Milidoni, Rocco Pinto, Roberta Sorrento
INTERVISTA DOPPIA AI COLLABORATORI SCOLASTICI
D. Da quanti anni lavora in questa scuola?
Prestia: Lavoro in questa scuola da 20 anni.
Ventrici: Mi trovo nella scuola media di Mileto
da 5 anni.
D. I ragazzi di ieri e i ragazzi di oggi: generazioni a confronto!
Prestia: Durante i miei vent‛anni di servizio ho
notato che è molto cambiato l‛atteggiamento
degli alunni verso gli insegnanti e il personale
ata: sicuramente le generazioni precedenti
erano più rispettose verso gli adulti, oggi molto
meno.
Ventrici: Da sempre ogni scuola si è
caratterizzata per la presenza di ragazzi
educatissimi, ma anche di alunni movimentati o
con un comportamento non sempre corretto
verso i collaboratori e gli insegnanti e questo
non è bello, perché l'educazione viene prima di
Il Dirigente scolastico risponde alle nostre domande
� � � � � !tutto, dovrebbe essere fondamentale, prima
l'educazione, poi lo studio…giusto?
D. Come sono gli insegnanti dal suo punto di
vista? E i dirigenti?
Prestia: Gli insegnanti sono tutti squisiti,
perfetti, non c'è niente da dire. I dirigenti che
sono stati a capo della nostra scuola durante
questi anni sono stati tutti di un certo
spessore, hanno gestito la scuola con serietà e
disponibilità verso l'esterno e soprattutto
hanno dimostrato tanto amore per l'istituzione
scolastica.
Ventrici: Gli insegnanti sono bravi e
professionali, si impegnano a dare agli alunni un
avvenire migliore. Per quanto riguarda i
dirigenti, ho potuto conoscere sia la dottoressa
Piro che la dottoressa Prostamo: dirigenti
scolastici che hanno dimostrato di avere a
cuore questa scuola.
D. Cosa cambierebbe della scuola secondaria
di primo grado di Mileto?
Prestia: Io vorrei che i ragazzi dimostrassero
più impegno per lo studio e più amore per la loro
scuola. In secondo luogo, le nostre istituzioni
dovrebbero avere più attenzione verso
l‛istituzione scolastica.
Ventrici: Cambierei alcune cose per il vostro
bene e per il vostro futuro. Proporrei il rispetto
reciproco tra docenti e alunni: mi piace
lavorare con voi perché mi sento non solo e non
tanto un collaboratore scolastico, ma quasi un
genitore che vi dà buoni esempi e buoni consigli,
perché voglio il meglio per voi che siete il
nostro futuro.
D. Se potesse ritornare indietro, rifarebbe
questo mestiere?
Prestia: Sempre! Questo mestiere non me l‛ha
imposto nessuno, l'ho scelto io! Spero di poter
sempre fare il mio lavoro nel miglior modo
possibile, perché l'impegno è impegno.
Ventrici: Si, soprattutto perché mi piace
dialogare con i giovani e indirizzarli verso il
meglio: se crescete bene voi, per il futuro ci
potranno essere prospettive migliori.
D. Tutti gli insegnanti si lamentano del
nostro comportamento. Lei cosa ne pensa?
Prestia: Non hanno tutti i torti. Ci sono ragazzi
che non sanno comportarsi. Ad esempio, molti
ragazzi aspettano con ansia il suono della
campanella dell'uscita da scuola, quasi si
sentissero dei leoni chiusi in una gabbia. Non
comprendono che la scuola è anche amore e
passione.
Ventrici: Anche se molti ragazzi si comportano
male, perché non sono abbastanza maturi o
perché non seguono i consigli degli adulti, è
anche vero che non tutti sono così. Molti sono
educati e rispettosi.
D. Ormai Lei è considerato un punto di
riferimento. Ne è cosciente?
Prestia: Si, certo. Cerco di dare il meglio, sono
qui per voi: senza voi io non avrei avuto un
lavoro. Cerco di comportarmi nel miglior modo
possibile.
Ventrici: Si, lo sento. Mi sono sempre sentito
come una figura vicina e importante per voi.
D. Ogni anno, alla fine della terza media una
parte degli alunni lascia la scuola. Le dispiace
o ne è sollevato?
Prestia: Si, mi dispiace molto. Voglio bene a
ciascuno di voi e nel corso degli anni molti alunni
hanno lasciato un ricordo speciale nel mio cuore,
altri mi sono rimasti affezionati… Insomma, mi
dispiace tanto.
Sig. Ventrici Sig. Prestia
� � � � � "Ventrici: Da una parte mi dispiace moltissimo
perdervi, ma dall'altra sono contento perchè
anche voi avete una vita davanti e una carriera
da costruirvi.
D. Per noi la scuola è come una seconda,
grande famiglia. Lo è anche per Lei?
Prestia: La scuola è come una famiglia,
condividiamo tutto e lavoriamo insieme, ognuno
con il proprio compito.
Ventrici: Certo, perché passo più tempo qui a
scuola con voi che a casa con i miei figli.
…I consigli del Signor Ventrici:
“Quando finirete la scuola media dovrete
intraprendere la strada migliore per voi e
ascoltare sempre i consigli dei vostri genitori
perché nessuno eguaglierà mai il loro amore;
anch'io vi voglio bene come figli, ma il mio
affetto non sarà mai come quello che vi danno i
vostri genitori. E quando, nella vita, vedrete
qualcuno in difficoltà, non esitate a dare il
vostro aiuto, anche offrendo una semplice
parola di conforto. Aiutarsi è fondamentale
nella vita. Fate questo anche con gli
extracomunitari che troppo spesso vivono ai
margini della nostra società e questo non va
bene perché siamo tutti uguali. Per crescere
bene e affrontare bene la vita dovete stare
attenti e rimanere sulla buona strada…”
Marina Evolo, Carolina Furci, Erica Limardo
LE NOSTRE RUBRICHE
L‛ANGOLO DELLA CUCINA di Marika Artusa
Marika, esperta
di cucina, offre
ai nostri lettori
due golosissime
ricette: torta al
limone e torta al
cioccolato…
TORTA AL LIMONE
RICETTA PER 6-8 PERSONE
INGRENDIENTI:
280 GR. DI FARINA
200 GR. DI ZUCCHERO
125 GR. DI BURRO
3 UOVA
3 LIMONI
125 GR. DI YOGURT BIANCO
10 GR. DI LIEVITO PER DOLCI
TEMPO DI PREPARAZIONE: 30 MINUTI
TEMPO DI COTTURA: 55 MINUTI
TEMPO TOTALE: 1 ORA E 25 MINUTI
PROCEDIMENTO:
Montate nella planetaria o con le fruste
elettriche il burro morbido e lo zucchero.
Grattugiate la buccia di tre limoni e spremete il
succo di due. Dopo aver montato burro e
zucchero, aggiungete un tuorlo per volta,
continuando a montare. Unite gradualmente
anche la farina setacciata con il lievito. Infine,
unite il succo e la buccia dei limoni e lo yogurt.
Montate gli albumi a neve e amalgamateli
delicatamente al resto dell'impasto. Versate
l'impasto della torta al limone in una tortiera
del diametro di 20-22cm e cuocete in forno
preriscaldato a 18o° per 50-55 minuti (fate
sempre la prova stecchino!). Fate intiepidire la
torta al limone e toglietela dallo stampo.
La torta al limone realizzata da Marika
� � � � � #TORTA AL CIOCCOLATO
RICETTA PER 6-8 PERSONE
INGREDIENTI:
200 GR. DI FARINA 00
200 GR. DI BURRO A TEMPERATURA
AMBIENTE
100 GR. DI CACAO AMARO IN
POLVERE
5 UOVA
50 ML. DI LATTE
1 BUSTINA DI LIEVITO (16 GR)
TEMPO DI PREPARAZIONE: 25 MINUTI
TEMPO DI COTTURA: 40 MINUTI
TEMPO TOTALE: 1 ORA E 5 MINUTI
PROCEDIMENTO:
Prendere le uova a temperatura ambiente e
separare i tuorli dagli albumi. Montare a neve
ferma gli albumi, poi i tuorli con lo zucchero
per circa 15 minuti. E‛ importante far
incorporare molta aria al composto in questa
fase. Per fare ciò incorporare lo zucchero
(setacciato precedentemente) in due fasi e
sbattere ad una velocità media. Aggiungere il
burro a temperatura ambiente continuando a
mescolare, quindi la farina e il cacao setacciato.
Durante tutte
queste fasi
aggiungere di
tanto in tanto
il latte per
rendere il
composto più
lavorabile.
Incorporate il
chiaro d‛uovo
montato a
neve e il
lievito (setacciato!). Mescolate con una
palettina di silicone o di legno, facendo
attenzione a non smontare il chiaro d‛uovo,
mescolando lentamente dal basso verso l'alto.
Imburrare bene una teglia e rivestirne il fondo
con carta da forno, quindi versarvi il composto.
Cuocere a 170°c per circa 40 minuti.
L‛ANGOLO DELLA POESIA
La poesia è espressione di pensieri e
sentimenti. Ci siamo divertiti a cimentarci
poeti in erba…
L'AMICIZIA
L'amico è un confidente
che ti legge nella mente.
Porge la mano nei momenti veri
e anticipa i tuoi pensieri.
L'amico è come un fratello,
mai tradisce e mai importuna.
Trovarlo è una fortuna vera,
specie se è una persona sincera.
Giuseppe Cirianni, Alessandra Saccà
GLI ANIMALI
Gli animali sono belli,
gatti, cani e pipistrelli.
Fanno tanta simpatia e ti portano allegria!
Gli animali son graziosi, sono teneri e preziosi,
e se amarli tu saprai
da loro amore riceverai!
Giuseppe Cirianni
La torta al cioccolato realizzata da Marika
Marika in cucina
� � � � � $LA PACE
La pace, raggio di luce
dopo tanto dolore
porta serenità in tutti i cuori.
Spezza le lacrime ,
riporta i sorrisi,
è una speranza
che illumina i cuori
e non fa sentire i popoli soli.
Marika Artusa, Sharon Muzzopappa, Alessandra
Saccà
FILASTROCCA SULLA SCUOLA
Quando ci si sveglia al mattino
con la testa sul cuscino,
non abbiamo altri pensieri
se non i compiti di ieri.
In fretta e furia si fa colazione
per arrivare in tempo a lezione.
Anche se non sempre siamo puntuali
troviamo Prestia e Ventrici sempre cordiali.
Cinque ore a giornata,
dieci professori a portata,
tutto è difficile da sopportare
soprattutto quando qualcuno inizia a disturbare!
E poi evviva! La ricreazione è arrivata!
Finalmente ci si diverte all'impazzata!
Passati rapidi i venti minuti
ricominciamo ad essere tutti abbattuti…
Guardando l'orologio si studia per altre tre ore,
aspettando il momento in cui esca il sole,
per sperare di rivederci e stare insieme dopo mangiato
o solamente rimanere sul divano sdraiato.
Dopo una lunga attesa ecco quell'incoraggiante rumore
che dall'emozione ci fa sobbalzare il cuore:
è il suono della campanella
che fa drizzare i baffi al Signor Prestia!
Noi ragazzi così siamo
e ogni giorno a scuola andiamo,
tra amici e professori
trascorriamo gli anni migliori.
Martina Evolo e Carolina Furci
BACKSTAGE
� � � � � � �
REDAZIONE:
Direttore: Ilaria Cichello
Redattore: Roberta Sorrento
Caporedattori: Sharon Muzzopappa
Alessandra Saccà
Inviati, fotografi e giornalisti:
Marika Artusa
Giuseppe Cirianni
Maria Alexandra Conalos
Matteo Corigliano
Martina Evolo
Carolina Furci
Flora Elvira Gabriele
Natascia Galati
Erika Limardo
Giuseppe Milidoni
Serena Parrone
Rocco Pinto
Saverio Rettura
Roberta Andrea Rotaru