Il Corriere di Via Pioppa 100 - Scuole on line€¦ · Sabato 6 dicembre entrammo a scuola con...

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Printed by Editoriale 1 Impariamo ad argomen- tare 2 Un botto e tre traslochi 3 P come Pane 4 I nostri nomi 5 Pensierini sull’Inverno 6 Mondo Insetti 7 Mi piace … Non mi piace 8 Gioco con il corpo, ascol- to con il cuore 10 Sposa Sirena 11 Natale 2014 12 La Fabbrica dell’Acqua 14 Sull’acqua … 16 Sport 18 Boldini, De Pisis e … noi 20 L’orto del contadino Giò 21 Angolo della Poesia 22 Disegna la magia 24 Indice Anno scolastico 2014/2015 INVITO GENITORI “La sicurezza e i bambini” A cura di Lyondell Basell 18 maggio ore 17.00 Centro “Il Melo” Parlerà il prof. Fabio Tosolin, docente universitario esperto in sicurezza comportamentale IX EDIZIONE - Numero unico - MAGGIO 2015 Stampato grazie al contributo della Cassa di Risparmio di Cento EDITORIALE Scrivere un giornalino scolastico è un’esperienza educativa e didatti- ca molto diffusa, inaugurata nel lon- tano 1925 dal pedagogista francese Célestin Freinet, che la ideò come metodologia di insegnamento del comporre. La nostra avventura è iniziata nell'anno scolastico 2006/2007, quando i ragazzi di classe quinta hanno fondato con entusiasmo il pri- mo gruppo redazionale di un giornalino murale. Abbiamo sperimentato diverse modalità di redazione, scegliendo a volte di trattare solo notizie interne, come una gita scolastica, un laboratorio, una lezione con animatori, oppure aiutando i ragazzi a seguire le notizie di attualità e a riproporle sotto forma di articoli in modo da stimolarli anche alla lettura dei quotidiani. Il “Corriere di via Pioppa 100“ non è solo la raccolta di alcune delle esperienze più significative vissute a scuola, ma soprattutto un mez- zo di espressione e di conoscenza. Il lavoro di redazione è un “compito di realtà” che motiva il bambino alla cooperazione e al confronto e lo rende protagonista attivo del processo di apprendimento. Abbiamo vinto tre premi. Il nostro giornalino è stato premiato due volte dall’Associazione Nazionale di Giornalismo Scolastico “Albo Scuole” (2011 e 2014) e nel 2009 è risultato tra i vincitori del concor- so “Penne Sconosciute” indetto dall’associazione OSA. Finora il Corriere di Via Pioppa 100 è stato diffuso prevalentemente online, tramite il nostro sito web, perché il desiderio di vedere tra le mani di ogni bambino della scuola un vero giornale di carta ha sem- pre dovuto fare i conti con il problema delle spese di stampa. L’anno scorso le famiglie ci hanno spinto a far stampare il 2^ nume- ro del giornale, decidendo di sostenerne direttamente i costi. Gli alunni ne sono rimasti entusiasti: un vero giornale dove ritrovare i loro testi, i disegni, le immagini delle loro esperienze … Quest’anno, giunti ormai alla IX edizione, abbiamo trovato uno sponsor, la Cassa di Risparmio di Cento, che ringraziamo di cuore. Il Corriere di Via Pioppa 100 Notiziario della Scuola Primaria di Pontegradella Istituto Comprensivo Statale “Don Lorenzo Milani” Ferrara

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Printed by

Editoriale 1

Impariamo ad argomen-

tare

2

Un botto e tre traslochi 3

P come Pane 4

I nostri nomi 5

Pensierini sull’Inverno 6

Mondo Insetti 7

Mi piace … Non mi piace 8

Gioco con il corpo, ascol-

to con il cuore

10

Sposa Sirena 11

Natale 2014 12

La Fabbrica dell’Acqua 14

Sull’acqua … 16

Sport 18

Boldini, De Pisis e … noi 20

L’orto del contadino Giò 21

Angolo della Poesia 22

Disegna la magia 24

Indice Anno scolastico 2014/2015

INVITO GENITORI

“La sicurezza

e i bambini”

A cura di Lyondell Basell

18 maggio ore 17.00

Centro “Il Melo”

Parlerà il prof. Fabio Tosolin, docente universitario esperto in sicurezza

comportamentale

IX EDIZIONE - Numero unico - MAGGIO 2015

Stampato grazie al contributo della Cassa di Risparmio di Cento

EDITORIALE

Scrivere un giornalino scolastico

è un’esperienza educativa e didatti-

ca molto diffusa, inaugurata nel lon-tano 1925 dal pedagogista francese

Célestin Freinet, che la ideò come

metodologia di insegnamento del

comporre.

La nostra avventura è iniziata nell'anno scolastico 2006/2007,

quando i ragazzi di classe quinta

hanno fondato con entusiasmo il pri-

mo g r uppo r edaz i ona l e d i

un giornalino murale.

Abbiamo sperimentato diverse modalità di redazione, scegliendo

a volte di trattare solo notizie interne, come una gita scolastica, un

laboratorio, una lezione con animatori, oppure aiutando i ragazzi a

seguire le notizie di attualità e a riproporle sotto forma di articoli in

modo da stimolarli anche alla lettura dei quotidiani.

Il “Corriere di via Pioppa 100“ non è solo la raccolta di alcune delle esperienze più significative vissute a scuola, ma soprattutto un mez-

zo di espressione e di conoscenza. Il lavoro di redazione è un “compito di

realtà” che motiva il bambino alla cooperazione e al confronto e lo rende

protagonista attivo del processo di apprendimento.

Abbiamo vinto tre premi. Il nostro giornalino è stato premiato due

volte dall’Associazione Nazionale di Giornalismo Scolastico “Albo

Scuole” (2011 e 2014) e nel 2009 è risultato tra i vincitori del concor-so “Penne Sconosciute” indetto dall’associazione OSA.

Finora il Corriere di Via Pioppa 100 è stato diffuso prevalentemente

online, tramite il nostro sito web, perché il desiderio di vedere tra le

mani di ogni bambino della scuola un vero giornale di carta ha sem-

pre dovuto fare i conti con il problema delle spese di stampa. L’anno scorso le famiglie ci hanno spinto a far stampare il 2^ nume-

ro del giornale, decidendo di sostenerne direttamente i costi.

Gli alunni ne sono rimasti entusiasti: un vero giornale dove ritrovare

i loro testi, i disegni, le immagini delle loro esperienze …

Quest’anno, giunti ormai alla IX edizione, abbiamo trovato uno

sponsor, la Cassa di Risparmio di Cento, che ringraziamo di cuore.

Il Corriere di Via Pioppa 100

Notiziario della Scuola Primaria di Pontegradella

Istituto Comprensivo Statale “Don Lorenzo Milani” Ferrara

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Ottobre 2014 - Qualche settimana fa abbiamo discusso sull’adeguatezza delle dimensioni della nostra aula rispetto al numero di alunni frequentanti. Dopo aver ragionato fra noi, cercando i pro e i contro dell’avere un’aula piccola, abbiamo messo in scena un mini tribunale con due avvocati che esponevano le proprie tesi, cercando le migliori argomentazioni. Alla fine abbiamo votato e ha vinto il sì. Secondo la maggioranza di noi sono molti i motivi per cui la nostra aula è adeguata, anche se piccola: non c’è bisogno di alzare la voce per farsi capire, c’è meno rischio di farsi male perché non è possibile correre e, siccome i nostri corpi producono calore, nelle

stagioni intermedie si sta bene anche con il termosifone spento. Inoltre la nostra piccola aula ha la fortuna di avere uno stanzino multiuso dove possiamo depositare il nostro materiale, lavorare in piccoli gruppi e isolarci se dobbiamo recuperare delle verifiche. La ragione più importante è però questa: siccome c’è poco spazio siamo costretti a rispettare molte regole. Infatti, ad esempio, ogni volta che ci si sposta tra i banchi bisogna chiedere permesso e quando per uscire si fa la fila occorre una procedura molto dettagliata e molto rigida. Così, grazie alla nostra piccola aula, nell’entrare e nell’uscire noi stiamo diventando i più educati della scuola.

Dalla TV puoi apprendere molte cose nuove, guardare documentari su animali, piante, pia-neti, luoghi interessanti. Si possono seguire cartoni animati che insegnano un’altra lingua, come fa mia cugina che ha cinque anni. Una delle cose più belle è che quando piove si può

guardare un film tutti insieme, amici, familia-ri, genitori. E’ vero che la TV trasmette anche delle grosse scemenze, io stesso ho trovato dei canali pieni di stupidate, ma dà notizie che i quotidiani e la radio non danno. Il giornale non dà le notizie in tempo reale, la radio sì ma senza immagini. La TV invece trasmette tutte le notizie e con molte immagini in un unico secondo! Alcuni dicono addirittura che la Tv non dovrebbe esserci nelle case. E’ vero che può far venire il mal di testa, ma così sei fuori dal mondo, non puoi aggiornarti sulle novità, su cose importanti! Dicono anche che senza TV puoi andare al parco con gli amici; è vero, però se piove cosa fai? E se hai la febbre? La Tv è un importante passatempo per chi non può muoversi, per le persone ammalate che a malapena riescono a parlare. Per tutti questi motivi per me la TV è un sì, e sempre lo sarà.

La televisione secondo me offusca la mente, è uno spreco di tempo perché potremmo fare molte altre cose migliori, per esempio andare a giocare a calcio o a pescare. Quando stai se-duto sul divano assumi delle posizioni scorret-te, inoltre rimanendo sempre fermo puoi in-

grassare, mentre uscendo a fare sport dima-grisci e ti diverti. Se stai troppo tempo davanti alla TV potrebbe addirittura venirti l’epilessia fotosensibile, inoltre non puoi fare amicizia e socializzare. Invece se esci di casa e vai al par-co incontri altri bambini e puoi fare nuove co-noscenze. Quando piove puoi leggere un libro, tirarti avanti con i compiti, invitare degli amici per fare un gioco di società, andare in piscina. La TV inoltre trasmette film violenti e di pau-ra, che potrebbero farti sognare cose sgrade-voli e farti strillare pensando che in casa ci sia della gente con cattive intenzioni anche se non è vero. Da grande potrebbero perfino farti di-ventare un criminale. Queste sono le mie idee, penso che la TV non sia una cosa utile.

La nostra piccola aula conviene ed ora ve lo dimostriamo

PRO E CONTRO TV no TV sì

Classe quinta

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Un botto e tre traslochi IL BOTTO RACCONTATO DA MATTEO

Un giorno ero al doposcuola, stavo andando a buttare delle cartacce. Ad un certo punto inciampo nella cartella di un mio amico e cado, pensavo di essermi slogato una caviglia, ma mi sbagliavo … IL BOTTO RACCONTATO DAI COMPAGNI Abbiamo sentito un botto. Si sentiva urlare e piangere, allora siamo corsi tutti là. Tutti pensavamo che fosse uno scherzo, perché lui è uno che scherza molto. Ma iniziò a dire che non riusciva a muovere ed appoggiare il piede. Dopo cinque minuti arrivò sua madre che lo portò all’ospedale dove lo ingessarono. IL TRASLOCO La nostra aula si trova al piano superiore e questo è un problema: come farà a salire le scale? Logico, dobbiamo traslocare al piano terra. Notizia da urlo: meno male che abbiamo la rampa per l’accesso alla scuola dei disabili, se no se ne stava a casa! Giù però ci sono già due classi, la III e la I. Per non spostare i bambini di I che sono piccoli, facciamo traslocare la III anche se, essendo numerosa, non può stare nella nostra piccola auletta. Perciò dobbiamo per forza far spostare anche la II, che, non essendo numerosa, può stare nella nostra aula. Così la III sale in II, la II va in V e la V scende in III. Incredibilmente tutto questo è stato fatto in un giorno di lezione, perché abbiamo collaborato tutti insieme. Sabato 6 dicembre entrammo a scuola con entusiasmo perché sapevamo di dover

traslocare. La maestra Giovanna, appena arrivati, sembrava un po’ arrabbiata, ma i bambini del trasloco erano felici e contenti. Per prima cosa ci ha fatto andare giù con qualche libro ciascuno da mettere su un mobiletto dove avremmo ricreato la nostra piccola biblioteca. E’ stato un vero “macello”: tutti che salivano e scendevano, bambini dappertutto e tantissimo rumore. Tutti a staccare cartelloni e a metterli nelle scatole. Tutti su per le scale, tutti giù per le scale, non si capiva più niente. Nei corridoi c’erano bambini che correvano di qua e di là per prendere le proprie cose sotto i banchi. Sembrava di essere all’Ikea o in un’azienda di traslochi. C’erano oggetti su, giù, a destra, a manca: un caos totale! All’improvviso un po’ di tranquillità: ci organizzammo per benino, portammo giù i cartelloni, la carta, i dizionari, il materiale di Tomas, quello dei maestri … Finito il trambusto ci sedemmo nella nuova aula e iniziammo a lavorare. Che giornata!

IL RITORNO DELL’INFORTUNATO A trasloco finito, Matteo è tornato a scuola: l’abbiamo visto entrare con la sua mamma sulla sedia a rotelle e la gamba ingessata alzata e appoggiata a un sostegno della carrozzina. Gli eravamo tutti addosso per dargli il bentornato e dopo cinque minuti tutti gli stavamo facendo la firma sul gesso. E’ molto coraggioso, come un cavaliere che affronta un drago. Ma questa volta si tratta di un cavaliere in carrozzella! Insomma, adesso siamo giù e Matteo, il “fortunello”, ha due aiutanti e un angolo pronto soccorso. Stiamo imparando un sacco di regole di sicurezza per lui e speriamo che guarisca presto. Comunque ci saremmo trasferiti lo stesso, perché Matteo in gennaio dovrà anche essere operato ai piedi (è molto sfortunato) e, incredibile, anche un altro nostro compagno, Matteo Boselli, presto sarà operato a un piede. PARLANO LE AIUTANTI Siccome Matteo non può muoversi, la maestra gli ha assegnato due aiutanti. Marcelle deve prendergli i libri dallo zaino e guidare la carrozzina ed io, Alice, devo far strada a Marcelle per controllare che il passaggio sia libero. Abbiamo un ruolo molto importante e dobbiamo trattarlo molto bene. Secondo noi è un lavoro da bambini molto responsabili. STATI D’ANIMO DIVERSI E’ stata una bella emozione tornare a scuola e trovare tutto pronto per me! Il trasloco è stato molto bello perché adesso siamo in un’aula più

grande. Mi manca un po’ la nostra piccola aula, e pensare che l’abbiamo tanto criticata! Qui stiamo meglio perché finalmente, dopo due anni, siamo in un’aula più spaziosa e ho sentito un’emozione dentro di me che non se

ne voleva andare: libertà! Questa nuova aula non mi piace perché fa rimbalzare le voci sulle pareti e sembra che noi urliamo. Inoltre non abbiamo più il nostro caro stanzino, e a me dispiace molto. In questa aula non mi trovo molto bene, la nostra vecchia aulina è ormai solo un ricordo, però voglio sentire anche altre opinioni. Avrei voluto restare nella mia vecchia aula, ma mi sono divertita tanto a portare giù la roba. Resteremo qui fino a quando non lo so, ma spero che Matteo guarisca presto perché voglio tornare nella nostra piccola auletta. Pensavo che un’aula più grande sarebbe stata più bella, invece la nostra vecchia auletta è e sarà sempre la numero uno! Alla prossima, caro diario …

Classe quinta

CRONACA SCOLASTICA

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P come PANE IN OTTOBRE, DOPO AVER LAVORATO BENE SUL RICONOSCIMENTO DELLE VOCALI , ABBIAMO INCOMINCIATO A CONOSCERE LE CONSO-NANTI. LA PRIMA CONSONANTE È STATA LA P. IN QUELL’OCCASIONE , PER RENDERE IL MOMENTO UN PO’ SPECIALE, ABBIAMO FATTO IL PA-NE. ECCO ALCUNE FASI DEL NOSTRO LAVORO:

METTIAMO: FARINA-ACQUA-LIEVITO DI

BIRRA- UN PO’ DI SALE E OLIO.

MESCOLA … MESCOLA … MESCOLA

IMPASTA … IMPASTA …

IMPASTA … DAI LA FORMA …

ECCO LE NOSTRE FORME DI PANE!

LA MAESTRA SUSANNA HA

COTTO IL PANE A CASA E IL

GIORNO DOPO L’ABBIAMO

MANGIATO INSIEME.

Classe prima

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OGNI ALUNNO HA COLORATO IL PROPRIO NOME

INCOLLANDO SALE FINO COLORATO CON I PENNELLI.

POI I BIMBI HANNO GIOCATO SUI PROPRI NOMI TROVANDO RIME DIVERTENTI.

LABORATORIO DI MANIPOLAZIONE/ESPRESSIONE/LINGUAGGIO

1. SALE FINO COLORATO

2. PENNELLI

3. BICCHIERINI DI PLASTICA

4. ACQUA

ECCO I NOSTRI NOMI COLORATI:

ORA NON CI RESTA CHE GIOCARE CON LE PAROLE

E TROVARE DELLE RIME

Classe prima

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Tutti gli anni quando fa freddo sotto la nostra pergola viene un petti-rosso. Questo uccellino è bello ma dispettoso per-ché viene a mangiare la frutta e a fare la pupù dappertutto.

(Marta)

La settimana scorsa è caduta la neve perché siamo in inverno. In inverno fa tanto freddo e noi stiamo chiusi in casa. (Tommaso S.)

Durante le vacanze di Na-tale è venuta la neve. Quando l’ho vista dalla finestra mi sono emozio-nata, ero in pigiama e mi sono vestita in fretta per uscire e toccarla. Due an-ni fa io e mia sorella ab-biamo fatto un pupazzo di neve. Era piccolino ma buffo, come occhi abbia-mo messo i sassi, come naso un ghiacciolo, per la bocca altri sassi, per i bot-toni nel panciotto ancora sassi, le braccia erano le-gnetti. (Marta)

In inverno le giornate so-no corte, al mattino c’è la brina e tanto freddo. Alcuni animali vanno in letargo, qualche volta ne-vica o piove. (Tommaso DV)

Classe seconda

L’inverno è bello e ci mettiamo il cappello con sciarpa e stivali

camminiamo lungo i viali. La neve scende, io la guardo attraverso le tende poi metto i guan-ti ed esco fuori per go-dermi i momenti mi-gliori.

(Emma)

Il 31 Dicembre è venuta la ne-

ve io e Ludovico siamo andati in giardino a giocare con le palle di neve. Quella sera quando sono andata a vedere i fuochi d’artificio avevo i piedi ghiacciati. (Margherita)

“Giacomo svegliati, c’è una sorpre-sa!” mi dice la mamma. Guardando fuori dalla finestra vedo tutto bian-co: “C’è la neve!”. Io e la mamma siamo rimasti alla finestra a guar-dare un piccolo pettirosso che si riparava nella nostra casina di le-gno sull’albero. (Giacomo)

In Inverno a volte nevica poco e io mi annoio per-ché non posso fare il pu-pazzo di neve. Gli alberi sono spogli e secchi.

(Siria)

A me piace l’inverno perché vado in monta-gna, scio e mi diverto sulle piste piene di neve con le mie sorelle e il mio papà. (Siria)

In Inverno mi sento felice perché sto insie-me alla mia famiglia al calduccio, è un perio-do speciale perché mi sento sicura, al caldo e rilassata. (Diana)

In inverno c’è freddo, nevica in al-cune parti del mondo, in altre no. Spesso si fa un pranzo di Natale, è bello il Natale soprattutto perché lo festeggi insieme alla tua adorata famiglia. (Diana)

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LABORATORIO CENTRO IDEA

COME VEDONO GLI INSETTI?

GUARDIAMO CON LA LENTE

LE ALI DELLE FARFALLE

ASPETTA CHE GUARDO MEGLIO ...

COSTRUIAMO IL RONZATORE

PER RIPRODURRE IL SUONO DEGLI INSETTI

ABBIAMO COSTRUITO “ IL RONZATORE” CON CARTONCINO, UN TAPPO DI SUGHERO E UN ELASTICO. POI SIAMO ANDATI IN GIARDINO A

FARLI VOLARE; OGNUNO FACEVA UN SUONO

DIVERSO.

TESTO COLLETTIVO

ABBIAMO FATTO UN LABORATORIO SU-

GLI INSETTI. ABBIAMO VISTO: RAGNI, A-

PE, LIBELLULA, MOSCA, COCCINELLA,

CERVO VOLANTE, BRUCO, MANTIDE RE-

LIGIOSA E FARFALLE.

CON LA LENTE ABBIAMO VISTO LE ALI

DELLE FARFALLE.

CI SIAMO DIVERTITI.

Classe prima

QUANTE COSE CI HA PORTATO!

CHE

BELLE

FARFALLE!

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Classe seconda

Mi piace …

La mia scuola

i libri belli e interessanti la storia della Bella e la bestia.

Mi piace dare bacini al mio nuovo

gattino

giocare con la mia amica del cuo-

re

il gelato alla crema e biscotto la Coca Cola

fare una passeggiata in città. MARTINA

Non mi piace ...

quando mia sorella urla

Non mi piace la domenica mattina: la mia mamma rimane a letto

e io rimango da sola sul divano.

Mi piace …

andare alle feste di compleanno

il gelato alla crema stracciatella e panna

giocare con la mia amica del cuore

mi piace aiutare chi è in difficoltà

mi piacciono i miei occhi.

Non mi piace …

mettere la gonna. Giocare con le Barbie

Stare al buio

Colorare: è noioso EMMA

Essere presa in giro

Il gelato alla menta

Mi piacciono ...

gli animali

e i burattini perché sono carini e mi divertono molto

mi piace far scoppiare i petardi.

Non mi piace ...

essere da solo perché sono un po’ timido

non mi piace il buio, mi preoccupa

e il disordine e quando il papà mi sgrida. GIACOMO

Mi piace …

giocare con la mia famiglia

Mi piace pallavolo tutti gli animali tranne i serpenti:

sono velenosi e viscidi

Andare al mare e in montagna

perché mi diverto

le ciliegie perché sono tanto dolci

Le patatine fritte SIRIA Andare sul monopattino

perché si va veloce e forte.

Non mi piace ...

la pasta con il pomodoro

Il colore marrone Le carote perché non sono buone

Il kiwi perché non sa da niente

cadere dalla bicicletta

Non mi piace l’inglese perché non capisco bene.

Mi piace …

andare in bicicletta

disegnare andare fuori a giocare

divertirmi con i lego

Mi piace mangiare la pizza

Il gelato gusto cioccolato e fragola.

Non mi piace …

andare dal dentista Quando un mio compagno urla

essere bagnato.

Non mi piace il buio. DIEGO

Mi piace …

Essere gentile

Mi piacciono i miei capelli I miei occhi

Le mie orecchie, i miei vestiti

Mi piace l’estate perché vado in piscina

Mi piacciono i muffin

Mi piace la scuola perché imparo tante cose.

Non mi piace … Andare fuori quando c’è freddo

Passeggiare sotto la pioggia

Ammalarmi

Cadere

Andare dalle suore Non mi piacciono gli spaghetti

Il gelato alla zucca

La torta alle mele. ARIANNA

Educazione all’affettività

Mi piace ...

Il colore rosso Far scoppiare i

petardi

I miei occhi

Avere molti amici

I miei fratelli

Ricevere regali

Non mi piace …

Essere preso in giro Essere picchiato e bagnato

Le schifezze.

Colorare

Il mio gomito.

TOMMASO S.

Mi piace ...

stare a casa mia,

in famiglia il mio puzzle dell’Europa

la mia sciarpa di Pamplona

giocare con i miei amici.

Non mi piace ...

Essere preso in giro

Fare arrabbiare la maestra, Fare lo sciocchino ALEX

Fare i compiti

Mi piacerebbe giocare nel Real Madrid!!!

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Mi piace ...

Dormire

guardare la tv andare in montagna

quando c’è la neve

la scuola e le mie maestre

il gelato al cremino.

La pizza con i wurstel

mangiare mele e pere. DIANA Mi piacciono i miei capelli.

Non mi piace …

Ammalarmi

Andare troppo veloce in altalena

Non mi piace quando il papà e la mamma si arrabbiano Quando la mia cagnolina Lilli abbaia forte

Non mi piace il buio.

Mi piace ...

Pattinare sul ghiaccio con la mamma

Andare in piscina Correre e giocare con i miei amici

Andare sul monopattino e in bicicletta

Giocare a calcio

Mangiare la pizza con il wurstel e le acciughe

Mi piace il sole e il mare d’estate

perché mi diverto a fare i tuffi Andare in montagna: faccio le passeggiate,

raccolgo fragoline, more, lamponi, mirtilli e ribes

Leggere libri d’avventura

Sentire il richiamo del pettirosso

Mi piace il gelato gusto nutellone Non mi piace …

Il gelato al pistacchio

Giocare da solo perché non mi diverto

Litigare con mio fratello TOMMASO D.

Essere preso in giro

Non mi piace stare da solo.

Il Corriere di Via Pioppa 100 Pagina 9

Educazione all’affettività Mi piace ...

Andare in montagna

Andare a giocare dalla mia amica Gi-nevra

Andare a scuola

Le mie maestre

I miei occhi e i miei capelli

Il mio coniglio

Il giardino della scuola: è largo e spazioso

Non mi piace …

quando litigo

con i miei compagni

quando mio fratello parla male

andare in piscina

il gelato alla fragola.

MARGHERITA

Classe seconda

Mi piace ...

Andare a cavallo

Andare in montagna Venezia e i suoi ponti

Il Lucidalabbra rosso fuoco

Le mie scarpe e la mia maglietta

Disegnare

Leggere

Scrivere filastrocche La pizza margherita

Il gelato e le banane.

Non mi piace …

Fare i compiti

Andare male a scuola Andare all’ospedale

Fare il vaccino

Mettere la calzamaglia GIORGIA

Sporcarmi

Stare da sola e al buio. Mi piace …

Disegnare

Danzare L’odore del rosmarino

I quadri dei pittori famosi

Mi piacciono gli arcobaleni

La mia mamma e il mio papà

Mia sorella

Il gelato al cioccolato La pizza

La torta Tenerina

I muffin e la Nutella

mi piace andare a scuola.

Non mi piace ... Il calcio

I rettili

Le melanzane MARTA

Il fango

Le schegge nelle mani.

Mi piace …

andare a scuola

mi piacciono le materie dove posso scrivere tanto.

Mi piacciono i film di terrore

la trasmissione “Scherzi a parte”:

è molto divertente.

Giocare con i miei amici

perché sto in loro compagnia. L’inverno e il Natale

perché ci si scambiano i regali

e si sta in famiglia. ANDREA

Non mi piace quando ...

I miei amici mi prendono in giro Stare in negozio tutto il pomeriggio

Non mi piace quando ho troppi compiti

e la sera quando non riesco a prendere sonno.

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Pagina 10 Il Corriere di Via Pioppa 100

Gioco con il CORPO, ascolto con il CUORE

I bambini vengono accompagnati in un percorso verso l’autostima, la conoscenza del proprio comportamento e del proprio mondo, l'esplorazione e la scoperta, la perseveranza, l'autocon-trollo. I giochi di gruppo favoriscono la libera espressione, pongono le basi per lo sviluppo della capacità di cooperare e di calibrare le proprie esigenze tenendo conto di quelle degli altri.

GIOCO DELLA FIDUCIA: un bambino ha gli occhi bendati mentre un altro lo gui-

da.

Con gli occhi ben-dati mi sono sen-tito disperso … era tutto buio, ma mi sono fidato ed è andato tutto be-ne (Mattia M. ha lavorato con Ele-na) Mi è piaciuto es-sere bendata per-ché: dovevo girare di qua e di la, mi è pia-ciuto anche perché mi fidavo della Valenti-na e sapevo anche che mi sarei divertita. Mi è piaciuto portare la Valentina perché era bello prendermi la responsabilità. (Rebecca e Valentina)

GIOCO DELL’INTRUSO In questo gioco l’intruso è un bambino

che entra nel gruppo senza invito e si rapporta con gli altri nel modo che gli è

più congeniale. Quale sarà la reazione del gruppo?

Oggi è venuto un ospite molto speciale: “Anghea” (Andrea di 1^). Anghea ci ha fat-to ridere molto. Durante il rilassamento mi ha schiacciato e mi sono sentito strano. Quando si è spostato mi sono sentito libero, poi siamo tornati in classe a scrivere come mi sono sentito. (Marcello).

GIOCO DEL VENTO E DELL’ALBERO: un bambino sta piantato sui piedi e imita un

albero forte e grande … l’altro fa il vento e soffia, soffia, soffia …. (questo gioco ispirato alla natura, aiuta i bambini a radicarsi e a percepire l’intervento di un

esterno nella propria vita … come ci si sente nei due ruoli) Quando soffiavo avevo paura di far del male (Sofia) Facendo il vento mi sentivo bene perché soffiavo addosso agli altri (Mattia B.) Soffiando sugli altri mi sfogo (Andrea F.) Quando facevo l’albero non mi piaceva perché mi soffiava-no addosso … Quando ho fatto il vento mi piaceva perché camminavo ed ero libera (Sonia) Mi è piaciuto fare il vento perché mi sentivo libera … e an-che fare l’albero perché in quella posizione ero comoda (Giorgia) Mi piaceva fare il vento perché muovendomi mi sentivo li-bera … anche fare l’albero perché mi piaceva stare ferma in quella posizione (Erica) Non mi è piaciuto fare l’albero perché mi soffiavano in fac-cia (Mattia M.)

Progetto di educazione all’affettività: conoscenza del corpo e gioco cooperativo.

Classe terza

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Fiaba della Compagnia Teatrale CREST Classe terza

Noi bambini di terza quest’anno abbiamo imparato a riconoscere le caratteristiche della FIABA. In marzo siamo stati al Teatro Comu-

nale “Claudio Abbado” a vedere uno spettacolo bellissimo su una fiaba di origine tarantina che si intitola “SPOSA SIRENA”. Abbiamo scoperto che ci sono proprio tutti gli “ingredienti” delle altre fiabe

classiche.

Spettacolo vincitore del premio “L’uccellino azzurro” 2013

A scuola scriviamo la TRAMA Schiuma è una giovane sposa che viene gettata in mare dal marito per gelosia. Ma le sirene la salvano, la portano nel loro palazzo di cristallo e le insegnano i magici canti che fanno impazzire i mari-

nai.

La vita della fanciulla scorre felice, finché un giorno ritrova il suo

sposo catturato dalle sirene per trasformarlo in corallo.

Attraverso una serie di avventure che la porteranno dagli abissi del mare al bosco incantato delle fate, Schiuma lo salverà con l’ a-

more, il coraggio e la lealtà.

E così tornerà ad essere una donna.

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L’albero della solidarietà

10 febbraio 2015 - Il C.I.R.C.I. ci ha inviato una bella lettera di ringra-ziamento, che termina così: “ GRAZIE GRAZIE GRAZIE, con affetto da tutti i volontari della BIbliotecaBLU’

Quest’anno a scuola è stato un Natale di soli-

darietà. Per non essere eccessivi abbiamo co-

struito un albero di semplice cartone, dove ab-

biamo appeso tante palline rosse di carta su

cui tutti i bambini della scuola hanno scritto il

loro messaggio di solidarietà.

Abbiamo capito che non è bello esagerare con

regali inutili e decorazioni natalizie o festeggia-

menti superflui.

Perciò abbiamo organizzato una raccolta di do-

ni per la “Bibliotecablù” del reparto pediatrico

dell’ospedale di Cona.

Bisognava portare un bel libro, che ci fosse pia-

ciuto, che meritasse d’essere letto e consiglia-

to, che fosse rimasto nei nostri pensieri …

La risposta è stata grandiosa: tutti

noi abbiamo portato dei libri che ci

stavano a cuore, un bambino ha ad-

dirittura donato un’intera collana di

fiabe di 192 volumetti, e nel farlo ci

siamo sentiti orgogliosi di noi stessi

e felici di poter aiutare chi si trova

in un momento di difficoltà.

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Anche l’Assessore alla Pubblica

Istruzione Annalisa Felletti e la nostra Preside Daniela Veloccia,

quando sono venute a trovarci per le festività natalizie, hanno scritto un pensiero e l’hanno appeso all’albero.

Gli alunni di quarta hanno letto una lettera per l’Assessore, qualche bambino di

quinta ha letto alcuni dei nostri messaggi, qualcun altro ha risposto alle sue do-mande. Al termine della visita le abbiamo donato delle ghirlande di Natale fatte da

noi.

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18 dicembre 2014 IL VIAGGIO - Noi di

quinta siamo andati in-

sieme a quelli di quarta

a visitare l’Impianto di

Potabilizzazione di Ser-

ravalle.

All’andata il pullmino non partiva e non capivamo il

perché, ma poi la maestra ci ha spiegato che in

quell’autobus c’erano solo tre posti per gli adulti e

noi avevamo quattro insegnanti. Noi alunni chiara-

mente ci siamo messi il cuore in pace e abbiamo ini-

ziato a parlare tra noi e a raccontarci barzellette.

Dopo svariate telefonate la maestra Sara scese e

andò a fare lezione. Il viaggio fu lungo e noioso; ad

alcuni bambini venne la nausea, così li fecero sede-

re davanti e la maestra Donatella fece anche man-

giare a Marcelle un po’ di pane per farla stare me-

glio. Il maestro Vittorio ci ha fatto cantare e ballare

“Testa-spalle-gambe-piè”: è stato qualcosa di allu-

cinante da fare rimanendo seduti!

LA CENTRALE - Quando siamo arrivati abbiamo

visto una centrale davvero enorme, sembrava la

Montedison, però più piccola..

Ci hanno accolti in una grande sala, dove due tecni-

che analiste ci hanno illustrato, con l’aiuto di una

lavagna multimediale, il viaggio di una goccia

d’acqua e i vari passaggi della potabilizzazione. Poi

ci hanno diviso in due gruppi: la quarta andò a visi-

tare l’impianto e noi andammo nel laboratorio.

IL LABORATORIO

L’analista ha preso un campione

d’acqua del Po e l’ha messo su un

microscopio elettronico. Noi sul

monitor vedevamo quello che ve-

deva lei. C’erano batteri, microbi

di ogni genere dai nomi stranissi-

mi, e per di più quella signora dice-

va: -Ah, eccoti bellezza!-.

E lo diceva a una specie di verme viscido e ripu-

gnante che si piegava continuamente in modo disgu-

stoso! C’erano delle specie di conchiglie, vermicel-

li, e dei “Cyclops”, nome tratto dai Ciclopi, che e-

rano dei mini pesci con un codino ed un occhio in

mezzo alla fronte. Poi l’analista mise nel microsco-

pio l’acqua che usciva dal rubinetto. Miracolo, non

c’era neanche un minuscolo batterio! Tutti noi era-

vamo sbalorditi. Avevamo finalmente visto cos’è la

potabilizzazione: significa pulire l’acqua del Po per

poterla usare e bere.

LE VASCHE DI DEPURAZIONE - Per vedere le

vasche siamo saliti su delle scale di ferro un po’ sci-

volose che facevano un po’

paura. Quindi abbiamo

camminato su una passerel-

la metallica a rete, sotto la

quale avevamo almeno venti

metri di acqua gelida conte-

nuta nelle vasche dove si

rende potabile l’acqua del

Po.

C’erano vasche con un meccanismo che girava, il me-

scolatore, dove vengono mescolate all’acqua delle so-

stanze che catturano la sporcizia, altre con filtri a sabbia

che toglievano i microbi ma lasciavano i veleni chimici, e

infine le vasche con i filtri a carbone che purificano

l’acqua del tutto. Non potevamo credere che l’acqua

sporchissima del fiume potesse diventare limpida e pota-

bile!

I SILOS - Alla fine

abbiamo visto i silos

dove si raccoglie il

materiale di scarto.

Classe quinta Visita alla Centrale di Potabilizzazione di Serravalle

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APPROFONDIMENTO A SCUOLA - Nel nostro territorio esistono due centrali di potabilizzazione

dell’acqua: quella di Ro Ferrarese e quella di Serravalle. Quella di Ro preleva l’acqua sotterranea da

28 pozzi, a circa 50 metri di profondità; quella di Serravalle invece utilizza l’acqua del fiume Po.

Tutti e due gli impianti devono trattare l’acqua per renderla potabile. Questo avviene in due modi diver-

si, che abbiamo sintetizzato in questo DIAGRAMMA DI FLUSSO, realizzato da noi con caselle di testo.

Classe quinta

Visita alla Centrale di Potabilizzazione di Serravalle

ADESSO SI PUO’ BERE, ED E’ PIU’ SICURA DELL’ACQUA MINERALE!

Questa gita ci ha inse-

gnato che l’acqua di-

sgustosa che circola nel

Po può essere trasfor-

mata in acqua meravi-

gliosa. Non lo avremmo

mai immaginato.

Abbiamo capito che

l’acqua del rubinetto è

più pulita di quella delle

bottiglie perché viene

controllata tutti i giorni.

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Visita alla centrale di potabilizzazione di Serravalle

Ricerche in classe con la LIM

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Quest’anno abbiamo approfondito l’argomento acqua con la “collaborazione” di materie

diverse: matematica, scienze, tecnologia, arte.

Classe quarta

Siccome siamo Classe 2.0,

abbiamo utilizzato la LIM e

i nostri device, tablet e

Chromebook, e diverse ap-

plicazioni, come Aviary, Ev-

ernote, Skitch, Google Drive.

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Nel gruppo ognuno aveva un compito:

ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO

TEMPI DI CONSEGNA

GESTIONE DEI DEVICE

COOPERAZIONE NEL GRUPPO

REALIZZAZIONE DEL MANUFATTO

RELAZIONE DEI GRUPPI AI COMPAGNI

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Oltre a scoprire tante cose importanti sull’acqua, abbiamo imparato a lavorare in grup-

po, suddividendoci i compiti e stabilendo insieme le regole della collaborazione.

Ogni gruppo aveva una lettera e un colore:

GRUPPO A = giallo GRUPPO B = fucsia

GRUPPO C = viola GRUPPO D = arancione

Realizzazione dei manufatti

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Siamo Andrea, Carlotta, Christian, Marco, Edoardo, Carlotta, Edoardo, Maria Sole e Ettore : un gruppo di bambini di quarta a cui piace molto pescare in compagnia, soprattutto d’estate lungo i canali, e ascoltare da zii e nonni storie di pesci e scoprire strategie per riuscire a prendere il pesce più

grande che c’è. Gli zii ci dicono sempre che “… per pescare ci vuole pazienza e tecnica e anche molta fortuna“. Ci hanno raccontato di una tecnica di pesca che si chiama PVA: praticamente butti in acqua l’amo con attaccata una polpetta speciale e altre intorno, che si espandono lì vicino. Il pesce inizia a mangiare e alla fine arriva all’amo a cui finalmente abbocca . Lo zio di Andrea e Christian andava spesso a pescar siluri “… in teoria quando peschi i siluri, li dovresti lasciar morire sulla sponda, ma … “ lui li ributta in acqua perché non trova giusta questa regola. A maggio andrà in Spagna a pescare con dei suoi amici. Va su una diga dove si incontrano tre fiumi grandi

come il Po “ … perché non c’è più niente nel fiume di Ferrara: il motivo è che gli abusivi hanno nel tempo pescato quintali e quintali di pesce … “ anche nei periodi in cui non si può pescare e poi c’è tanto inquinamento. Per pescare si devono seguire diverse regole, come quella che in una certa stagione quando si pesca, se per sbaglio peschi un pesce con le

uova, si ributta in mare. Se vuoi andare a pescare devi avere la licenza. Se ti trovano a pescare senza licenza i vigili oppure la guardia costiera ti fanno la multa o possono metterti in prigione. Fino a quattordici anni si può pescare senza licenza, dai quindici fino ai settanta anni

bisogna avere la licenza. Quando si va a pescare nei canali, se c’è un ponte, bisogna stare lontano cento metri. A pesca di solito ci si va al mattino e si torna a sera, stanchi ma contenti della giornata speciale. Edoardo ricorda che nonno Remo ha iniziato a pescare a quattro anni insieme a suo papà. Andavano a pescare nel Po di Volano davanti a casa sua, perché prima della guerra l’acqua non era inquinata e si faceva anche il bagno. Gli piaceva molto andare a pescare perché era un passatempo divertente: per pescare preparava esche con granoturco, oppure vermi o camole che sono una specie di bruchi. Il pesce più grande che ha pescato è stata una carpa di 5-6 chilogrammi. “ Mio nonno ha pescato lungo tanti fiumi delle nostre campagne come il Po vecchio di Primaro, il canale di Ostellato ed è stato nelle valli del delta del Po, nel canal Bianco e qualche volta nei torrenti di montagna, dove ci sono le trote. Il nonno ha insegnato a pescare anche a mio papà e l’anno scorso sono stato con lui sul molo

Classe quarta

Insomma se ti vuoi divertire pescando devi fare così: - compra o fatti prestare una canna da pesca con lenza e amo

- attacca amo, galleggiante e procurati il materiale, tra cui vermi o esche naturali, pesci artificiali

- butta in acqua la lenza e tira su e giù per due, tre … volte

- ributtala in acqua e lasciala finché non vedi il galleggiante che si muove - tira su la lenza e se c’è un pesce per la prima volta … festeggia !

MEDAGLIA DI PESCA

SPORT

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Carlotta ha intervistato il papà.

Dove ti piace pescare? Nei canali Quando lo fai? Purtroppo solo nel tempo libero A quanti anni hai iniziato? A 7 anni Cosa ti piace pescare? I pesci d’acqua dolce Che attrezzatura usi? Bilancino e canna da pesca bolognese Quale esca ritieni migliore? Il lombrico e il bigattino. Quale sensazione provi quando peschi? Tranquillità, relax ed emozione quando il pesce abbocca. L’avresti fatto per mestiere? Può darsi, ma non ne ho avuto l’occasione. Qual è il pesce più grosso che hai preso? Un siluro di circa 15 kg. Quanto era lungo? Di più di un metro circa Cosa ci facesti? Lo rilasciai perché mi dispiaceva ucciderlo

Peschi in compagnia o da solo ? Spesso da solo e certe volte in compagnia Hai mai fatto gare? No Ma ne avresti avuto voglia? No, non mi interessa fare gare ma solo pescare per rilassarmi. Qual è una esperienza che non hai mai fatto ma che ti piacerebbe fare da pescatore ? Andare con una barca in mezzo all’oceano e pescare tonni o simili.

Classe quarta

La parola "Wrestling" è un termine inglese che vuol dire lotta. Il wrestling è uno sport che ha origine dalla lotta greco-romana, con l'aggiunta di prese e ma-novre spettacolari che derivano da varie arti marziali e dall'uso di armi improvvisate. I wrestlers sono atleti professionisti. I match sono prestabiliti per stupire il pubblico e di solito tutte le manovre sono eseguite in modo tale da ridurre al minimo le possibilità di farsi del male. Esiste anche il wrestling femminile ed è quello più violento perché si prendono per i capelli e si buttano giù dal ring con dei calci con gli stivali con i tacchi. Il 22 marzo però purtroppo è successo un incidente fatale in diretta: Pedro Aguayo Ramirez, un wrestler famoso, è morto durante un incontro per un calcio alla tempia da Rey Misterio, che lo ha portato alla morte. Rey Misterio è un giocatore leale, non l’ha fatto apposta, ma la mossa 619, un calcio volante, è stata fatale. Il match è continuato per quasi due minuti prima che tutti si accorgessero della gravità delle condizioni di Ramirez, lo staff a bordo del ring per un po’ non si era accorto di nulla. Quando a scuola ci siamo detti quello che era successo siamo rimasti impressionati e per alcu-ni giorni ne abbiamo parlato, perché il wrestling è uno sport che ci incuriosisce tanto, anche se è uno sport che pochi vorrebbero fare da grandi .

La nostra inchiesta

Abbiamo fatto una veloce inchiesta tra i bambini maschi di classe terza, quarta e quinta ed è risultato che solo 5 su 34

vorrebbero farlo. Sappiamo che molti i lottatori di wrestling praticano questo sport perché hanno bisogno di lavorare e di avere soldi per la loro famiglia, ma ci sono tanti lavori meno pericolosi e tanti altri sport che ci fanno diventare forti e agili e che ci insegnano a rispettare l’avversario e le regole sportive. E’ più bello giocare partite e gare, sicuri di non farci male.

5

29

0

5

10

15

20

25

30

35

futuri lottatori di wrestling amanti di altri sport

sondaggio sul wrestling maschiletra i bambini di 3^-4^-5^ della scuola

SPORT

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Mercoledì 11 marzo siamo an-dati in bus in città a vedere u-na mostra di quadri esposti al castello Estense. La mostra si chiama “ L’arte per l’arte “ e ci sono le opere di Boldini e De Pisis, due pittori ferraresi mol-to famosi anche quando erano

vivi tra ottocento e novecento. Infatti tanti nobili si facevano fare il ritratto da Giovanni Boldini, che dipingeva contesse, princi-pesse e dame vestite con abiti lunghi ed eleganti. Ha dipinto anche un giardiniere e suoi autoritratti. Un suo autoritratto a sessantanove anni ci ha dato emozioni diverse ed ognuno di noi ha raccontato ai compagni cosa provavamo guardando il suo viso e i suoi occhi. Ha dipinto anche bambine e bambini vestiti con abiti poco comodi per noi, che ci siamo detti che vestiti così non si può giocare a calcio.

Ci siamo fermati in una ampia sala del castello e abbiamo provato a dise-gnare su fogli le imma-gini di alcuni quadri, in

par t i co lare Fuoco d’artificio e il Ritratto del piccolo Subercase-aux. Alcune opere di Boldini furono esposte all’EXPO di Parigi nel 1900.

Qualche giorno dopo a scuola abbiamo provato a

fare il nostro ritratto, guardando il nostro viso ri-

preso nella Lim di classe. Alcuni di noi hanno im-

maginato se stessi da grandi.

Classe Quarta

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15 marzo 2015 - Un piccolo orticello di legno per chi vuole coltivare erbe aromatiche

e ortaggi e ha poco spazio a disposizione. Questa iniziativa della Fondazione Cam-pagna Amica di Coldiretti ci vedrà impegnati a seminare e seguire la crescita del-

le piantine come piccoli contadini attenti al rispetto della natura.

“Un orto di classe: curare la terra, nutrire la vita”

ABBIAMO RIEMPITO IL CASSONE DI

TERRICCIO E RIEMPITO LE ANFORE DI

TERRACOTTA: CEDERANNO L’ACQUA

ABBIAMO MESSO I FAGIOLI NEI

SEMENZAI.

CI HANNO SPIEGATO COME

OTTENERE CONCIME NATU-

RALE.

ABBIAMO COSTRUITO UN

CONTENITORE PER HUMUS.

La cosa che mi è pia-

ciuta più di tutto è

stata la semina e non

vedo l’ora di vedere

spuntare le piantine.

CI HANNO SPIEGATO QUALI

SONO GLI INSETTI UTILI.

ALLA FINE ABBIAMO CO-

STRUITO UNA CASETTA PER LE FORBICI CON U-

NA BOTTIGLIA E CARTO-

NE ARROTOLATO!

LE COCCINELLE E

LE FORBICI MAN-

GIANO I PIDOCCHI DELLE PIANTE

LE API IMPOLLINANO I FIORI

Quanto polline

sotto l’addome!

L’ORTO DEL CONTADINO GIO’ Seconda Quarta

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NEBBIA La nebbia è un manto grigio

che si manifesta di mattino.

Lei dopo un po’ scompare

ma lascia una traccia di malinconia.

Tommaso

ALTURE Alti, rocciosi, grandi,

i monti sovrastano tutto.

Ai piedi foreste immense.

La natura si è impossessata

di quei luoghi stupendi.

Giorgio

AMICIZIA L’amicizia vale più dell’oro,

di gemme e smeraldi.

Nessuno la può contrastare,

le guerre può fermare.

Anche gli eserciti

può far alleare.

Datevi la mano

e generate la pace.

Matteo Ba

SOLE!!! Gli alberi brillano sul cielo.

Le ombre dei rami

sembrano uomini enormi.

Si ammira il panorama

sui colli all’alba fiorita.

Il sole si è fatto vivo

per un mondo più riflessivo.

Francesco B.

LA NATURA Il vento soffia.

Il sole scalda.

Gli alberi

sono enormi.

I fiori profumano.

Tomas

SIAMO AMICI Gli amici

sono felici.

Mai dimenticarli,

mai perderli.

Così ne avrai tanti

perché sono importanti.

Nicole

ALBERI Sono creature lucenti

gigantesche

ricche di speranza e armonia.

I più vecchi sono i più saggi.

Loro sono gli alberi.

Marcelle

AEREI Lassù,

alti nel cielo.

Sembrano uccelli

ma non lo sono,

pian piano cadono infuocati.

Nel cielo,

lassù

migliaia di luci

volano

e si disperdono dopo un po’.

Poveretti coloro che sono lassù.

Matteo Bo

LA PAURA Svanisce nel tempo

mette timore

orrore

ansia.

E’ oscura,

raccapricciante,

invade i sentimenti

e la devi affrontare.

Lorenzo

NEBBIA Lieve lieve

arriva la nebbia.

Fitta fitta

oscura tutto.

Con la rugiada

trasforma le ragnatele

in collane di brillanti.

Giorgio

Pagina 22 Il Corriere di Via Pioppa 100

Angolo della Poesia Classe quinta

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GLI ALBERI Alberi con le foglie gialle

prima o poi cadono

ma si risvegliano

con un fruscio

che non si sentiva da tempo.

E’ arrivata la primavera.

Giulia

NEBBIA Alla mattina all’alba

un manto grigio

ricopre il raccolto.

E’ la nebbia.

Fresca, illumina le ragnatele.

Questa è la nebbia

e fa un po’ di tristezza.

Samuele

VENTO E’ gelido,

le piante oscillano.

Cielo bianco e azzurro.

C’è il sole.

Ti porta via.

Sara

GIORNATA DI SOLE Ecco è lassù

quella palla tutta gialla,

rossa, arancio,

un colore che avanzava

sempre di più,

più intenso

più colorato

più straordinario che mai.

E quando andava via

tutti tristi

in quella giornata di sole.

Negli occhi delle persone

c’era qualcosa di meraviglioso,

mai visto più bello di così.

Era il sole.

Francesco I.

I FIORI Davanti a me

un prato pieno di colori,

giallo, verde, rosa e rosso:

sembra proprio un arcobaleno.

Diversi tipi di profumi,

dolci e delicati.

Sembra proprio un sole

pieno di colore.

Alice

SOLE Cocente

rovente

stupefacente.

Il nostro vecchio amico Sole.

Jenson

I FIORI Fiori, fiori, mille colori.

Tanti fiori profumati.

Sul prato

ci sono tanti fiori,

fitti come fili d’erba.

Una grande distesa di fiori

di qua e di là

come un grande tappeto.

Alessia

CASCATA La cascata scroscia

ed i pesci guizzano.

Sulla riva c’è un orso

che cerca di acchiapparli.

Si sente il rumore

dell’acqua

sui massi illuminati dal sole.

Jacopo

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Classe quinta Angolo della Poesia

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Quattro dei nostri disegni scelti per illustrare il libro

"Boschi Incantati e Alberi Magici", a cura dell’Orto Botanico dell’Università di Ferrara

Il concorso Disegna la Magia rientra in un progetto finanziato dal MIUR che ha visto la partecipazione di più di 300 studenti di diverse scuole della pro-vincia di Ferrara e Bologna. I ragazzi hanno realizzato i disegni per il-

lustrare il libro Boschi incantati e alberi magici, che tratta dei miti, del-le leggende, delle fiabe e della magia legati al mondo degli alberi, creato con l’obiettivo di aiutare l’Orto Botanico ad offrire alle scuole e ai cittadini labora-tori ed eventi legati al mondo della botanica”.

“Arianna, la moglie di Bacco” di Giulia Succi cl. V

“Un satiro, uomo dei boschi con barba e gambe di capra”

di Samuele Guidi cl. V

“LA SICUREZZA E I BAMBINI” Progetto annuale in collaborazione con il territorio

Ecco che cosa abbiamo fatto AMBIENTE: processo di potabilizzazione dell’acqua in collaborazione con il

CADF di Serravalle; produzione e riciclo della plastica e sicurezza del lavoro con Lyondell Basell; laboratori sul riciclo di carta e plastica con HERA.

ALIMENTAZIONE: orto in classe con la collaborazione di COLDIRETTI.

SALUTE: lezione sulla zanzara tigre in collaborazione con l’Università di Fer-

rara.

CITTADINANZA: educazione stradale con la collaborazione della Polizia Mu-

nicipale; percorso di educazione alla prevenzione dei rischi ambientali con la

collaborazione della Protezione Civile.

“Puck, il folletto del bosco delle fate”

di Valentina Porcaro cl. III

PREMIAZIONI

Sala Estense

12 APRILE 2015

“Il castello incantato di Mago Merlino”

di Jenson Colby cl. V