Il controllo qualità nei piccoli sistemi acquedottistici ... · applicazione in termini di...
Transcript of Il controllo qualità nei piccoli sistemi acquedottistici ... · applicazione in termini di...
Il controllo qualità nei piccoli sistemi Il controllo qualità nei piccoli sistemi acquedottisticiacquedottistici secondo il secondo il D.LgsD.Lgs. 31/01. 31/01
federgasacqua
L’applicazione del D.Lgs. 31/2001 ai piccoli sistemi acquedottisticiMondovì, 12 novembre 2004
Renato DrusianiDirettore Generale
Delibera del Consiglio dei Ministri 4 febbraio 1977 all.3“Norme tecniche per la regolamentazione dell’installazione e dell’esercizio degli impianti di acquedotto”.Art.2.2, ultimo comma : “ gli impianti dovranno essere muniti di un laboratorio di analisi di dimensioni adeguate all’importanza dell’impianto per il controllo (in continuo e con registrazione ) dei dati della qualità dell’acqua da trattare e dell’acqua trattata.”
D.P.R. 24 maggio 1988, n. 236 “Attuazione della direttiva CEE numero 80/778 concernente la qualità delle acque destinate al consumo umano”Art. 13 c.1 “I soggetti gestori di impianti acquedottistici devono dotarsi di laboratori gestionali interni, anche in forma consortile, per il controllo dei servizi essenziali del ciclo dell'acqua.”
Legge 5 gennaio 1994, n. 36 “Disposizioni in materia di risorse idriche”Art.26 par 1 “… ciascun gestore di servizio idrico si dota di un adeguato servizio di controllo territoriale e di un laboratorio di analisi per i controlli di qualità delle acque alla presa, nelle reti di adduzione e di distribuzione, nei potabilizzatori e nei depuratori, ovvero stipula apposita convenzione …..”
Decreto Legislativo 11 maggio 1999, n. 152 “Disposizioni sulla tutela delle acque dall’inquinamento e recepimento della direttiva 91/271/CEE..”Allegato 5 parte 1 “I gestori degli impianti devono inoltre assicurare un sufficiente numero di autocontrolli (almeno uguale a quello del precedente schema) sugli scarichi dell’impianto di trattamento e sulle acque in entrata…… I risultati delle analisi di autocontrollo effettuate dai gestori degli impianti devono essere messi a disposizione degli enti preposti al controllo. I risultati dei controlli effettuati dall’autorità competente e di quelli effettuati a cura dei gestori devono essere archiviati su idoneo supporto informatico secondo le indicazioni riportate nel …..”
D.Lgs. 2 febbraio 2001, n. 31“Attuazione della direttiva 98/83/CE relativa alla qualità delle acque destinate al consumo umano”
Art. 6.5 I laboratori di analisi di cui agli articoli 7 e 8 devono seguire procedure di controllo analitico della qualità sottoposte periodicamente al controllo del Ministero della sanità, in collaborazione con Istituto superiore di sanità…Art. 7.3 Per l'effettuazione dei controlli il gestore si avvale di laboratori di analisi interni, ovvero stipula apposita convenzione con altri gestori di servizi idrici .
Il laboratorio “interno” ai sensi del Decreto 136/1977
Impianto di potabilizzazione
laboratorio interno
Il laboratorio “interno” ai sensi del DPR 236/1988
Impianto di potabilizzazione
laboratorio sistema idropotabile
Punti di reteAltri impianti
L’analogo per il sistema fognario/depurativo…..
Impianto di depurazione
laboratorio sistema depurazione
Scarichi e fognature
Altri impianti
Dalla L.36/94 una nuova organizzazione del laboratorio
laboratorio centralizzato
di ciclo
Impianti di potabilizzazione
Reti acqua potabile
Scarichi e fognature
Impianti didepurazione
Controllimerceologici
Supporto alla gestione
ATTIVITA’CONTO TERZI
DIMENSIONE DEL SISTEMA IDRICO ED APPLICAZIONE DEL DLGS 31/2001
Piccoli, medi e grandi sistemi acquedottistici.
Il Dlgs 31/2001 si applica in maniera diversa ?
NONO
L’unica differenza riguarda la frequenza minima di campionamento da parte degli organi di controllo (Tabella B 1)
Laboratori interniLaboratori interni
Obbligo del Gestore del Servizio Idrico Obbligo del Gestore del Servizio Idrico Integrato di dotarsi di Laboratori di analisi Integrato di dotarsi di Laboratori di analisi interni o stipulare convenzioni con altri interni o stipulare convenzioni con altri gestori di servizio idrico (art. 7 comma 3 del gestori di servizio idrico (art. 7 comma 3 del DlgsDlgs 31/2001)31/2001)
Quindi valutare se . . .Quindi valutare se . . .
Laboratori interniLaboratori interni
… se … se impiantareimpiantare un un laboratoriolaboratorio proprioproprio
… se … se costituirecostituire con con entienti vicinivicini unauna strutturastruttura didicontrollocontrollo consortileconsortile, , possibilmentepossibilmente comprensivacomprensivaancheanche delladella gestionegestione operativaoperativa
… se … se stringerestringere un un rapportorapporto didi convenzioneconvenzione con con altrialtri gestorigestori didi servizioservizio idricoidrico dotatidotati didi adeguateadeguateed apposite ed apposite strutturestrutture
Laboratori interniLaboratori interni
L’art.7 comma 5 del Dlgs 31/2001 relativo aicontrolli interni stabilisce altresì:
“I controlli di cui al presente articolo non possonoessere effettuati dai laboratori di analisi di cui all’art.8 comma 7.”
Laboratori ARPA o ASL
I principali problemi che i Laboratori I principali problemi che i Laboratori dovranno affrontaredovranno affrontare
•• Organizzazione laboratori interni (materiali, Organizzazione laboratori interni (materiali, skillsskills,..),..)
•• Piano dei controlliPiano dei controlli
•• Punti di rispetto della conformitPunti di rispetto della conformitàà (campionamento)(campionamento)
•• Adeguamento rapporti di provaAdeguamento rapporti di prova
•• Controllo analitico della QualitControllo analitico della Qualitàà
•• Scelta e Scelta e performancesperformances metodimetodi
•• Collegamento con le attivitCollegamento con le attivitàà gestionaligestionali
Piano controlli per il servizio Piano controlli per il servizio acquedottoacquedotto
•• ControlliControlli interniinterni:: ilil GestoreGestore devedeve monitoraremonitorare tuttatuttala la filierafiliera produttivaproduttiva dalladalla captazionecaptazione al al trattamentotrattamento, , alloallostoccaggiostoccaggio e e allaalla distribuzionedistribuzione, in , in funzionefunzione delladella tipologiatipologia diditrattamentotrattamento e e delladella vulnerabilitàvulnerabilità delledelle captazionicaptazioni e e delledelleretireti didi distribuzionedistribuzione..
•• SiSi devedeve quindiquindi calibrarecalibrare ilil controllocontrollo in base in base allaalla specificaspecificaapplicazioneapplicazione in termini in termini didi parametriparametri didi frequenzafrequenza..
UNA ADEGUATA DOTAZIONE DI APPARECCHIATURE E STRUMENTI
In base alle prestazioni richieste dalle normative vigenti il laboratorio deve dotarsi di idonee apparecchiature soddisfacenti a precisi requisiti tecnici:
Titolazione AutomaticapHmetri, conduttimetri, frigotermostati, incubatori, stufe, autoclavi, ecc.
Cromatografia IonicaTOC metria
Spettrofotometro( IR - UV – ICP – AA)
Gas Cromatografia(FID , ECD, MS, ecc.)
IN SEDE
RedOxTermometri,Ossigeno disciolto,ecc.
ClororesiduometriIoni Specifici
Conduttimetri
pH-metriDA CAMPO ON LINE
Un fattore chiave:Le Risorse Umane
CAPACITA’
TITOLO
PREPARAZIONE
FORMAZIONE
RESPONSABILITA’
AUTORIZZAZIONEPARTECIPAZIONE
Il laboratorio di controllo richiede la presenza di un tecnico di elevata professionalità, ancorché “dipendente” dall’azienda
Si tratta di una sorta di “attività professionale”, connotata da:
– Personalità della prestazione eseguita sotto la propria direzione e responsabilità, con piena assunzione di responsabilità “erga omnes”
– Libertà da interessi confliggenti di qualsiasi natura– Contributo determinante e prevalente della connotazione
intellettuale sulla manualità– Forte componente di deontologia professionale– Specifica preparazione tecnica ed adeguata esperienza.
Controllo analitico della QualitàControllo analitico della Qualità
I Laboratori devono seguire I Laboratori devono seguire procedure di controllo procedure di controllo analitico della qualità sottoposte periodicamente al analitico della qualità sottoposte periodicamente al controllocontrollo del Ministero della Salute in collaborazione del Ministero della Salute in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità (art. 6.5).con l’Istituto Superiore di Sanità (art. 6.5).
Attualmente:Attualmente:
•• laboratori certificati ISO 9001laboratori certificati ISO 9001
•• laboratori accreditati ISO 17025laboratori accreditati ISO 17025
WATER COMPANY LTD
COSTI E RICAVI DELLA GESTIONE DI UN SERVIZIO IDRICOCOSTI E RICAVI DELLA GESTIONE DI UN SERVIZIO IDRICOLe componenti del conto economico
Valore della produzione (Ricavi)- vendita di acqua e collegati servizi di fognatura e depurazione (*)- quote fisse e bocche antincendio- contributi diversi in conto esercizio- incrementi di immobilizzazioni per lavori interni- proventi diversiCosto della produzione (Costi)- costi per materie di consumo e merci (*)- costi per servizi- costi per godimento di beni di terzi- costi del personale- accantonamenti rischi- ammortamenti e svalutazioni - oneri diversiAltre Componenti(proventi e oneri finanziari, svalutazioni e rivalutazioni, proventi ed oneri straordinari, imposte, utile o perdita d’esercizio)
(*) Essendo collegati al livello di vendita/produzione rappresentano ricavi/costi variabili
F / VF
F
F
Andamento Costi - RicaviAndamento Costi - Ricavi
Valorimonetari
costi
ricavi
++ +
---
Break-evenpoint
V0
Volume venduto
Andamento costi-ricaviLA LEVA TERRITORIALE
Andamento costi-ricaviLA LEVA TERRITORIALE
costi
ricaviValori
monetari
V0 V1 Volume vendutoAllargamento area servita
LABORATORIO BLABORATORIO A
LABORATORIO A + B
curva costi
0
100.000
200.000
300.000
400.000
500.000
600.000
700.000
800.000
0 2.000 4.000 6.000 8.000 10.000 12.000
attività
Euro
/ann
o
curva costi
0
50.000
100.000
150.000
200.000
250.000
300.000
0 500 1.000 1.500 2.000 2.500 3.000
attività
Euro
/ann
o
curva costi
0100.000200.000300.000400.000500.000600.000700.000800.000900.000
1.000.000
0 5.000 10.000 15.000
attività
Euro
/ann
o
Principali vantaggi legati alla centralizzazione
Riduzione dei costi di realizzazione, manutenzione e gestione
Flessibilità operativa
Utilizzo efficiente delle risorse tecnologiche
Controllo delle prestazioni
Innovazione
LABORATORY
INFORMATION
MANAGEMENT
SYSTEM
Acc
etta
zion
e C
ampi
oni
Filiera Analitica1
Filiera Analitica 2
Filiera Analitica n..
Dat
i
Rap
port
i di
Pro
va
Doc
umen
ti an
alis
i
Ges
tione
A
nom
alie
PROGRAMMA DICAMPIONAMENTO
PRELIEVOCAMPIONI
And
amen
ti st
oric
i
Il nuovo regime sanzionatorioIl nuovo regime sanzionatorio
Con il DPR 236/88(art. 21) in caso di mancato rispetto dei parametri poteva essere applicato:
Con il DPR 236/88(art. 21) in caso di mancato rispetto dei parametri poteva essere applicato:
Sanzione pecuniaria
Arresto (max 3 anni)
Con il DM 31/2001 (art. 19) rimane l’ammenda. Viene tuttavia a mancare la possibilità di regolarizzare le anomalie senza alcuna sanzione come era invece con il DPR 236/88.
Con il DM 31/2001 (art. 19) rimane l’ammenda. Viene tuttavia a mancare la possibilità di regolarizzare le anomalie senza alcuna sanzione come era invece con il DPR 236/88.
Nei casi di avvelenamento
doloso o colposo si applicano sempre gli art. 439 e 452 del CP
Impatto sulla impiantistica e sulla gestione degli acquedotti: prime conclusioni
Impatto sulla impiantistica e sulla gestione degli acquedotti: prime conclusioni
Incremento in alcune realtà dei costi trattamento
Incremento dei controlli (es. disinfection byproduct)
Gestione razionale ed economica (price-cap)
Minore elasticità nel caso di superamento della CMA
Miglioramento della comunicazione all’utente finale
Esigenza di elevare il livello di professionalità
Raggiungimento di adeguata dimensione gestionale
Via Cavour 179 00184 Roma
Telef. 06 478651 Fax 06 47865605