Il contadino polacco in Europa e in America

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SCM - Il contadino polacco in Europa e in America - 1 Università degli Studi di Napoli “Federico II” Dipartimento di Scienze Sociali Corso di Laurea Triennale in Sociologia Corso di Sociologia della comunicazione e dei media Il contadino polacco in Europa e in America Anno Accademico 2012/2013

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Seminario di didattica integrativa

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Università degli Studi di Napoli “Federico II”

Dipartimento di Scienze Sociali

Corso di Laurea Triennale in Sociologia

Corso di Sociologia della comunicazione e dei media

Il contadino polacco in Europa e in America

Anno Accademico 2012/2013

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La cultura, o civiltà, intesa nel suo ampio senso etnografico, è quell’insieme complesso che include la conoscenza, le credenze, l’arte, la morale, il diritto, il costume e qualsiasi altra capacità e abitudine acquisita dall’uomo come membro di una società (Tylor 1871).

Cultura: una definizione antropologica

Si distinguono tre componenti principali della cultura: ciò che gli individui pensano; ciò che fanno; i materiali che producono. Più esplicitamente: la religione, la morale e il diritto, ossia quei complessi di norme e credenze esplicite, elaborate in maniera più o meno formalizzata a livello teorico; i costumi e le abitudini acquisite dall’essere umano per il fatto di vivere entro una data comunità (azioni ordinarie della vita quotidiana); gli artefatti, ossia i prodotti oggettivati del lavoro umano, che comprendono gli oggetti di culto e quelli di uso quotidiano.

La cultura è: appresa totalità condivisa

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La Scuola di Chicago: la diversità culturale nella metropoli

«Il concetto di cultura elaborato dall’antropologia ha indubbiamente esercitato una grande influenza sulla sociologia americana, in particolare su quella tradizione di studi e di ricerche che va sotto il nome di “Scuola di Chicago”. La principale ragione di ciò risiede nell’interesse predominante tra i sociologi che agli inizi del Novecento animarono e resero famosa questa scuola per l’analisi dei processi sociali innescati nelle metropoli americane dai flussi ininterrotti di arrivo di immigrati soprattutto dal sud e dall’est dell’Europa» (ivi, 25).

«La storia delle parole e l’evoluzione del significato dei concetti ci aiuta a comprendere quanto gli strumenti con cui la realtà viene osservata e classificata dipendano dall’epoca storica e dal contesto sociale in cui sono stati formulati e siano quindi legati ai problemi specifici di cui rappresentano un tentativo di risposta» (Sciolla 2002, 18).

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La Scuola di Chicago, sviluppatasi intorno agli anni ’20 in America, è anche nota per il suo interesse verso i mutamenti dell’agire umano al mutare dell’ambiente sociale circostante. A questa Scuola si deve la costruzione di un nutrito insieme di ricerche su ghetti etnici, bande devianti, povertà, vagabondaggio e altri stili di comportamento deviante. Da tali studi, la Scuola trasse modelli da applicare a problemi socialmente rilevanti per il tempo, in particolare al problema delle migrazioni, inaugurando un mutamento d’atteggiamento in termini di profonda comprensione dei fenomeni. La Scuola di Chicago si caratterizza per quattro aspetti fondamentali: orientamento alla ricerca, ripresa dei concetti di densità morale e d’anomia, visione della città come un insieme di aree naturali dove gli uomini sviluppano le proprie relazioni sociali; metodo di ricerca basilare è lo studio di comunità: lo studio di un quartiere, di una città, di un gruppo etnico attraverso l’“osservazione partecipante” rende Chicago un vero laboratorio d’osservazione; rilevanza del fattore tempo nell’evoluzione della devianza concepita come processo temporale: ogni processo di devianza si svolge in una dimensione temporale; “terapia sociale” come vocazione della Scuola di Chicago: la ricerca e lo studio erano i mezzi per capire le crisi della famiglia, delle istituzioni, delle relazioni sociali, crisi definita come “disorganizzazione sociale”.

Contesto ideologico ed ambito disciplinare

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Il contadino polacco in Europa e in America

«William Thomas (1863-1947), uno dei principali protagonisti di questo periodo, quando scrive con Florian Znaniecki (1882-1958) Il contadino polacco in Europa e in America, pubblicato tra il 1918 e il 1920, analizza il processo attraverso cui la cultura di origine degli immigrati polacchi incide sul modo in cui si inseriscono nella comunità d’arrivo. […] Diventa cruciale il ruolo attribuito all’interpretazione che l’individuo dà della situazione oggettiva in cui si trova, derivante dal suo retroterra culturale» (ibidem).

Ed. or.: The Polish Peasant in Europe and America, 5 voll., Richard Badger, Boston, 1918-1920 (i primi 2 volumi furono pubblicati da The University of Chicago Press nel 1918); (trad. it.) Il contadino polacco in Europa e in America, Comunità, Milano, 1968.

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Metodologia della ricerca

Di fondamentale importanza è la “Nota metodologica” premessa all’opera. Da questo approccio teorico iniziale trae linfa vitale la metodologia qualitativa che rende possibile in modo peculiare la convergenza fra individuale e sociale, tra prevalenza della società e dominanza dell’attore sociale. In tal modo è possibile dimostrare «che una causa sociale non può essere semplice, come lo è una causa fisica, ma che essa è complessa e deve includere sia un elemento oggettivo sia un elemento soggettivo, cioè un valore e un atteggiamento» (Thomas e Znaniecki 1918-20; ed. it., 1968, 39).

Il fatto semplice e ben noto è che i risultati sociali dell’attività individuale dipendono non soltanto dall’azione in sé, ma anche dalle condizioni sociali in cui essa si svolge; e di conseguenza la causa di un mutamento sociale deve comprendere sia elementi individuali sia elementi sociali. Ignorando questo fatto, la teoria sociale si trova di fronte a un compito infinito ogni qual volta vuol spiegare il più semplice dei mutamenti sociali. Infatti la medesima azione produce, in condizioni sociali diverse, risultati del tutto differenti. La causa di un fenomeno sociale o individuale non è mai un altro fenomeno sociale o individuale isolato, ma è sempre una combinazione di un fenomeno sociale e un fenomeno individuale (ibidem). Occorre dunque effettuare un lavoro di ricostruzione del passato al fine di cercare i fattori generativi di un evento o di un fenomeno.

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Viene valorizzato un nuovo metodo di indagine sociologica, vicino al metodo etnografico, basato non solo su fonti statistiche, ma anche su materiale autobiografico (fonti dirette), su documenti personali di vario tipo, su registri di associazioni, lettere e verbali di processi (fonti indirette), al fine di conoscere la realtà dell’immigrazione polacca in America - insieme con i riscontri registrabili nella terra di origine, in Polonia -, e di descrivere in una situazione “naturale” l’espressione di valori, rappresentazioni e credenze comuni.

Approccio biografico: storie di vita

Il materiale di ricerca raccolto è costituito principalmente da materiale biografico autoprodotto da contadini polacchi immigrati negli Stati Uniti. I due autori ottennero il materiale attraverso un’inserzione mezzo stampa con la quale si richiedeva di inviare materiale che contenesse la storia della propria vita dall’infanzia fino al presente. L’oggetto specifico dell’analisi era costituito dal mutamento e dalla disintegrazione della struttura familiare originaria in rapporto alla scelta emigratoria, alla situazione economica e alla nuova vita urbana nei luoghi di immigrazione. L’utilizzo del materiale biografico raccolto venne considerato dagli autori come il mezzo attraverso cui la sociologia è in grado di mediare il rapporto tra caratteristiche soggettive e aspetti socio-culturali entrambi costantemente in mutamento.

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Obiettivi dell’indagine

Gli autori studiarono il mutamento sociale sia all’interno della società polacca, sia tra i polacchi immigrati in America. I valori tradizionali apparivano scossi ed individualismo, edonismo, ricerca del successo sembravano prevalere sulle precedenti tradizioni immobilistiche della famiglia contadina polacca. Fu segnalata poi la trasformazione di tutti i valori da qualitativi in quantitativi: per quanto riguarda gli immigrati negli USA il conflitto tra i vecchi valori del paese d’origine e i nuovi valori della società americana comportava problemi di disorganizzazione sociale, con la conseguente esigenza di giungere a un’organizzazione nuova.

Le lettere furono utilizzate per descrivere le forme tradizionali di vita nella campagna polacca, i primi mutamenti sociali a seguito del processo di industrializzazione e di inurbamento di fine secolo, la disorganizzazione della tradizionale società contadina e la sua riorganizzazione in nuove forme, il processo di inserimento degli immigrati polacchi negli Stati Uniti. Attraverso le lettere gli autori cercarono di mettere a fuoco gli aspetti soggettivi dei processi sociali, il rapporto che intercorreva fra individuo e società ed in particolare i meccanismi di adattamento degli individui ad una società in via di trasformazione.

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Risultati

«Per capire i processi di inserimento e di conflitto degli immigrati non era più sufficiente limitarsi a considerare la situazione oggettiva in cui gli individui venivano a trovarsi e presupporre un’uniformità di relazione agli stessi fattori. Diventava necessario considerare il ruolo di mediazione svolto dal sistema di atteggiamenti, prodotto dalla socializzazione a una specifica cultura, che ogni immigrato e, più in generale, ogni individuo porta con sé. La realtà sociale è dunque oggettiva, ma in certa misura modificabile dal soggetto che l’interpreta e, secondo le parole degli autori, la definisce secondo i propri schemi» (Sciolla 2002, 25-26).

Thomas, in un volume del 1921, Gli immigrati e l’America, mostra di aver assimilato la lezione dell’antropologia culturale quando imputa le differenze degli immigrati non a diversità biologiche innate, di tipo razziale, ma allo specifico “patrimonio culturale” di cui ognuno è portatore, definito come «l’insieme di atteggiamenti e di valori che un gruppo immigrato porta con sé in America - tutti i suoi modi di sentire e le sue consuetudini» (Thomas 1921; ed. it. 1997, 8-9).

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Identità e cultura

Thomas accentua l’aspetto socialmente costruito del patrimonio culturale proprio di ogni individuo e che si forma all’interno della “definizione della situazione”, di cui viene chiarito il carattere interattivo e processuale. Thomas delinea altresì la teoria dell’“uomo marginale” che sarà in seguito sviluppata da un altro esponente della Scuola di Chicago, Robert E. Park (1864-1944). L’“uomo marginale” è colui che sperimenta un’incongruenza tra il sistema culturale della comunità da cui proviene e quello della società di arrivo, vivendola come una duplice perdita: di status, ossia di riconoscimento del suo gruppo, e di senso del proprio sé, ossia di riconoscimento del suo ruolo all’interno del gruppo. Nel nuovo contesto sociale, egli deve mettere in discussione tutto ciò che per gli altri è invece dato per scontato. Viene dunque messo in luce quello stretto rapporto esistente tra identità e cultura, tra concezione di sé e forme del riconoscimento sociale, tematica centrale della riflessione sociologica contemporanea (Sciolla 2002).

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Analisi delle Corrispondenze Lessicali e il corpus delle lettere

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Cenni storici

«L’avvento dei calcolatori ha reso sempre più facile l’accesso a grandi basi di informazioni e ha messo alla portata di tutti il trattamento di grandi tabelle di dati. Il primo obiettivo di ogni metodologia statistica che voglia operare in un tale contesto è quello di ridurre utilmente la quantità di informazione, per giungere ad ottenere un guadagno di significato, che renda pregnante la lettura dei contenuti informativi presenti nei dati» (Bolasco 2010, 20).

Nel corso degli anni ’60 del Novecento, la scuola statistica francese è stata fra le prime a proporre nuovi metodi per l’analisi statistica di grandi masse di dati. Tali metodi sono comunemente noti come tecniche di “analisi dei dati” - Analyse des Données (Benzécri).

In ambito anglosassone, un approccio solo apparentemente simile, noto come Exploratory Data Analysis (EDA), è stato proposto negli stessi anni da Tukey (1962).

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Nozioni preliminari

L’Analisi dei Dati Testuali si configura come un insieme di metodi che mira a scoprire l’informazione latente contenuta in una raccolta di testi, e può essere applicata in qualsiasi campo per il quale è possibile l’elaborazione di dataset di tipo documentale.

Un processo tipico di analisi statistica dei dati si compone di tre fasi.

Pre-trattamento

Organizzazione

Analisi statistica

Il pre-trattamento ha lo scopo di trasformare l’informazione testuale in “dato”, avvalendosi anche di strumenti linguistici come dizionari elettronici e lessici di frequenza, al fine di individuare le categorie sintattiche e grammaticali delle parole. Nella fase successiva, i testi vengono codificati e quindi organizzati in matrici per permetterne il successivo trattamento statistico.

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ACL - Software

Fra i programmi che consentono l’implementazione di tecniche lessicometriche e di statistica testuale, figura SPAD_T, particolarmente indicato per l’analisi delle risposte a domande aperte nei questionari e, in generale, per corpora estesi, operando mediante associazione di parole a modalità categoriali. Fra i programmi di impianto lessico-testuale, invece, si colloca TALTAC2 che, inglobando strumenti e risorse generalmente non presenti in altri programmi, consente di effettuare un trattamento automatico lessico-testuale per l’analisi del contenuto. In particolare, il programma SPAD_T consente l’applicazione di diverse tipologie d’analisi - tra le quali s’annoverano anche l’Analisi delle Corrispondenze Lessicali (ACL) e la Cluster Analysis - su dati testuali di vario genere (documenti, interviste, questionari, articoli di giornale, e-mail, messaggi pubblicitari e altro). TALTAC2 è un software per l’analisi testuale che, utilizzando risorse di tipo statistico e di tipo linguistico, consente di operare un trattamento del testo in modo automatico - a livello lessicale e testuale - in vista di una successiva analisi del contenuto o delle unità di testo (Cocorullo e Nespoli 2013).

L’Analisi delle Corrispondenze Lessicali (ACL) è una tecnica multivariata che consente di sintetizzare l’informazione contenuta in una grossa matrice di dati testuali, visualizzando sul piano fattoriale l’associazione tra le forme (parole) all’interno del testo in analisi, cercando la migliore rappresentazione simultanea degli elementi di riga e colonna, in modo da studiare l’interdipendenza tra caratteri.

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Analisi dei documenti biografici sull’emigrazione

Un caso d’applicazione dell’ACL a documenti biografici viene dalla rilettura de Il contadino polacco in Europa e in America, opera fondata sull’analisi di oltre 750 lettere, spedite da emigrati polacchi in America ai loro familiari in Polonia e viceversa. La ricerca fornisce uno spaccato del vissuto dei contadini a seguito del mutamento sociale prodotto dal passaggio dalla vita dei paesi di origine alla vita urbana, da una cultura basata sulla parentela ad una basata sulle associazioni urbane e su deboli legami di vicinato. Un sintomo del cambiamento è dato dal progressivo passaggio da uno stadio in cui la terra è il mezzo di sostentamento e il parametro dell’importanza di una famiglia e dei suoi membri, allo stadio in cui il reddito diviene l’unico “oggetto del desiderio” del singolo individuo, e non più di un’intera famiglia. I nuovi atteggiamenti entrano nella comunità soprattutto attraverso i giovani, più permeabili ai nuovi valori e alle nuove esperienze, per cui lo scontro tra tradizione e rinnovamento si identifica con l’opposizione tra le generazioni (Carbone 1998).

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Obiettivo

«Attraverso l’utilizzo di metodi statistici di analisi testuale, il corpus delle lettere è stato rianalizzato al fine di cercarne specificità, in termini di parole e segmenti, ed arricchire le interpretazioni di Thomas e Znaniecki riguardo ai concetti di transizione da comunità a società e di solidarietà familiare, consentendo un’integrazione alle interpretazioni ottenute mediante l’approccio tradizionale del cosiddetto metodo biografico» (Bolasco 1999, 241). Le lettere, al fine di analizzare il processo di disorganizzazione sociale, sono state categorizzate in funzione del Paese di partenza (USA, Polonia, altro) e della Relazione che lega i corrispondenti (genitori, figli, sposo/a, fratelli, amici). Successivamente, sono state raggruppate secondo le modalità di una terza variabile (interattiva), ottenuta incrociando le due caratteristiche (Paese e Relazione) (ibidem).

L’analisi delle corrispondenze della tabella di frequenza consente di illustrare e sintetizzare le caratterizzazioni dei gruppi di lettere rispetto alle categorie di contenuto attraverso tre assi semantici.

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«Il primo asse contrappone le lettere scritte dalla Polonia all’America e quelle scritte in direzione opposta. Tale fattore pone l’elemento geografico al primo posto nella graduatoria della quantità di variabilità spiegabile su una sola dimensione: le lettere scritte dall’America infatti contengono i maggiori riferimenti agli ideali della società, mentre le lettere inviate dalla Polonia sono dense di riferimenti ai paradigmi della comunità» (ivi, 242).

ACL – 1° e 2° asse

«Il secondo asse spiega l’opposizione nella corrispondenza scritta dagli emigrati alla famiglia d’origine o nella corrispondenza tra sposi (tutte lettere scritte da soggetti giovani, quindi permeabili ai nuovi valori e atteggiamenti, o che vivono immersi in essi), e quella scritta da fratelli e da genitori in Polonia al congiunto emigrato (soggetti ancora inseriti nei valori e nell’organizzazione di vita tradizionali). Questo fattore si può definire come l’asse del radicamento nei valori tradizionali, che è minore nei giovani e negli emigrati» (ibidem).

ACL – 1° e 2° asse

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Grafico – 1° e 2° asse

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ACL – 3° asse

«Il terzo asse contrappone la corrispondenza tra soggetti con legame familiare molto stretto (bambini al papà, genitori ai figli, sposo alla sposa o viceversa) a quella tra soggetti con rapporti meno intensi, quali i fratelli e gli amici. Il fattore si riferisce ai contenuti inerenti al progetto migratorio: dai temi dei progetti di breve durata, trattati da coloro che prevedono un ricongiungimento familiare, per i quali la migrazione di un componente del nucleo familiare è un modo temporaneo per risolvere una difficoltà, agli argomenti di cui trattano i corrispondenti con progetti migratori di lunga durata o definitivi, non legati tra loro da rapporti stretti, e quindi non vincolati dal desiderio e/o dall’obbligo di ritornare. Per questi ultimi l’emigrazione verso l’America è determinata in buona parte dal desiderio di libertà, di cambiare vita e staccarsi dalla comunità» (ibidem).

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Grafico – 3° asse

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Risultati

L’autrice di questa analisi confronta i gruppi di lettere individuati per aree tematiche, al fine di verificare la persistenza dei valori tradizionali. I temi intorno ai quali è stata sviluppata l’analisi possono essere così sintetizzati: la religione, punto fermo nella vita dei contadini polacchi; la solidarietà familiare, intesa come la visione tradizionale del “noi” rispetto a quella individualistica dell’“io”, tipica delle società moderne; la vita economica, che nel primo caso ruota intorno alla terra, mentre nel secondo intorno al “moderno” salario personale del lavoro in fabbrica.

Le lettere scritte dalla Polonia trattano temi riguardanti il passato, il futuro, la libertà, i ricordi e le richieste di denaro e regali; le lettere dall’America alla Polonia contengono riferimenti al rispetto verso la famiglia, alla nostalgia di casa, ma anche alla vita che si conduce e alla possibilità che altri membri della famiglia emigrino. Coloro che attuano un progetto migratorio di breve durata trattano temi pratici legati alla preoccupazione per la situazione nel paese di provenienza, mandano regali e denaro, si informano sui bambini e sulle difficoltà incontrate. Quando il progetto migratorio è di lunga durata è evidente il riferimento alla libertà, che si configura come il desiderio di fondo che spinge all’emigrazione (ibidem).

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Processi psicosociali nelle esperienze di migrazione

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Elementi strutturali e focus

• Gruppo dominante• Gruppo secondario• Pratiche acculturative

• Tipologie di processi• Modalità di interazione• Implicazioni

Forme empiriche Orientamenti

Migrazioni coloniali - Imposizione culturale

Migrazioni ‘fuga’ – Flusso teso a fuggire da realtà di miseria

Modello assimilazionista – Annullamento delle differenze Modello pluralista – Difesa delle diversità

Incremento del fenomeno migratorio Mutamento dei canoni valutativi

Regole d’ingresso; misure d’accoglienza; forme d’inserimento.

Politiche migratorie

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Strategie di acculturazione

“Cambiamenti di atteggiamenti, comportamenti e valori attuati quando le culture entrano in contatto”.

Interactive Acculturation Model

Bourhis – Maggioranza ospitante

Integrazione: accettazione delle differenze culturali. Assimilazione: obbligo d’abbandono della cultura originaria. Segregazione: assenza di relazioni. Esclusione: doppia negazione d’appartenenza categoriale. Individualismo: concezione dell’altro come individuo.

Integrazione: coesistenza di entrambe le culture. Assimilazione: adozione di nuovi sistemi culturali. Separazione: prevalenza della propria cultura rispetto a quella dominante. Marginalizzazione: estraneità ad entrambi i sistemi normativi.

Berry – Modello bidimensionale

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ConflittualiConflittuali ArmoniosiArmoniosi

ProblematiciProblematici

Esiti delprocessoEsiti delprocesso

Condivisione totale, condivisione parziale, opposizione, delle strategie rispettivamente

scelte dal gruppo ospitante e da quello migrante.

Fattori di determinazione

Aspettative: realistiche/eccessive;

sostegno sociale: valore ambivalente del supporto; identità sociale: possibilità di una frattura identitaria.

Multiculturalismo

Prospettiva interculturale

Combinazione delle strategie - esiti

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Categorie di soggetti migranti

Donne Adolescenti

Forza interiore; potenziale affettivo; mediazione fra sistemi; abbandono della rete relazionale; ridefinizione identitaria: “sé dialogico”; indipendenza: aumento delle responsabilità individuali; distorsioni concettuali: “cura di sé”, “malattia/cura”; introduzione di nuovi spazi relazionali; difficoltoso esercizio dei diritti.

Apprendimento di una nuova lingua; comprensione del sistema sociale del gruppo autoctono; identità biculturale; ruolo delle istituzioni: scuola e famiglia; differenze cognitive: adulti e ragazzi a confronto.

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Riferimenti bibliografici

Amaturo, E., Punziano, G. (a cura di) (2013), Content Analysis: tra comunicazione e politica, Milano: Ledizioni.

Bolasco, S. (1999), Analisi multidimensionale dei dati. Metodi, strategie e criteri d’interpretazione, Roma: Carocci editore.

Carbone, S. (1998), L’analyse textuelle automatisée de le “Paysan Polonais” comme enrichissement substantiel de la méthode biographique, in Mellet (1998, pp. 195-203).

Cocorullo, A., Nespoli, A. (2013), “L’Acl nel caso America’s Cup Napoli”, in E. Amaturo, G. Punziano (a cura di), Content Analysis: tra comunicazione e politica, Milano: Ledizioni, pp. 173-190.

Collins, R. (1996), Quattro tradizioni sociologiche. Manuale introduttivo di storia della sociologia, Bologna: Zanichelli editore.

Mantovani, G. (2004), Intercultura. È possibile evitare le guerre culturali?, Bologna: il Mulino.Sciolla, L. (2002), Sociologia dei processi culturali, Bologna: il Mulino.Villano, P., Zani, B. (2007), “Processi psicosociali nelle esperienze di migrazione”, in

B.M. Mazzara (a cura di), Prospettive di psicologia culturale. Modelli teorici e contesti d’azione, Roma: Carocci editore, pp. 177-195.