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Comportamento umano -- Programma LEONARDO
Il comportamento umano in caso diemergenza
Il panico ed il suo controllo
Il piano di emergenza
L’evacuazione
Comportamento umano -- Programma LEONARDO
Stimoli da incendio
l Tendenza all’evacuazione da solo o con altri
l Tendenza all’operazione di estinzione o al contenimento dell’incendio
l Tendenza a dare l’allarme
Comportamento umano -- Programma LEONARDO
Situazioni
l Preallarme: Situazione di pericolo che si ritiene di poter dominareutilizzando i mezzi esistenti sul posto
l Allarme: Situazione di pericolo che si ritiene di poter dominare conl’aiuto dei servizi speciali predisposti dall’azienda. (Squadra diemergenza)
l Emergenza: Situazione di pericolo che per essere dominata necessitadell’aiuto di forze esterne. (VV.FF CRI)
Comportamento umano -- Programma LEONARDO
Che cos’è il panico ?
l E’ la sensazione acuta che sta succedendo qualcosa di spaventoso dacui possiamo essere gravemente danneggiati; esso provoca:
l Accelerazione del battito cardiaco
l Aumento o caduta della pressione arteriosa
l Tremore alle gambe
l Difficoltà di respirazione
l Giramento della testa e vertigini
Queste reazioni del nostro organismo possono paralizzare l’interessato o, alcontrario farlo fuggire disordinatamente e senza meta.
Comportamento umano -- Programma LEONARDO
Evento Incendio - Effetti sull’uomoEVENTO SINISTROSO REAZIONI FISIOLOGICHE E PATOLOGICHE
AGITAZIONE aumento battito cardiacoANSIA sangue abbandona organi digestiviPAURA pulsazioni al cervelloPANICO aumenta assorbimento tossine
CALORE + PRODOTTI COMBUSTIONE
Effetti da irraggiamento conduzione e convezione termica CO2+CO + ALTRI PPM MIN TEMPO ESPOSIZIONE EFFETTO
Riposo Sotto sforzo
Temperatura resistenza umana
il ritmo respiratorio aumento 2% velocità e profondità 50% 3% aumento e profondità 100% 500 100 20 Trascurabile
128°C 15' 1000 50 10 Sensibile143°C 5' 5000 10 2 Collasso177°C 1' 10000 5 1 mortale
L'aumento della concentrazione di CO2 rende sempre più irrespirabile l'aria, incrementa la
quantità di sostanze tossiche inspirate e l'assorbimento di particelle solide dei fumi
Effetto altri gas tossici: acido cianidrico, cloridrico,… danni alle vie respiratorie e alla pelle
Comportamento umano -- Programma LEONARDO
Aspetti psicologici nell’emergenza
STIMOLIRASSICURANTI
EFFETTI +
SFOLLAMENTOPREORDINATO
COOPERAZIONE
EFFETTI -
SFOLLAMENTOCAOTICO
COMPETIZIONE
PAURA STIMOLINEGATIVI
PERCEZIONE
EVENTO
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Esempio di messaggio in situazione diemergenza
l Defluire con la massima calma verso le scale di sicurezza
l Scendere con calma le scale aiutando eventualmente chi fosse statocolpito da paura
l Non attardarsi a recuperare gli oggetti personali
l Non rientrare nei propri uffici ma prendere l’uscita più vicina
l Prendersi cura accompagnando eventuali colleghi handicappati,invalidi - gestanti
l Allontanarsi dal palazzo
l Non usare le auto potrebbero intralciare i mezzi di soccorso
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Piano di emergenza
OBIETTIVI:l Ridurre i pericoli alle persone
l Prestare soccorso alle persone
l Circoscrivere e contenere l’evento
l CARATTERISTICHE:l Precisione
l Chiarezza e concisione
l Flessibilità
l Concretezza
l Revisione e aggiornamento
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Piano di emergenza - Fasi di stesura
l Definizione procedure operative (preallarme, allarme, emergenza)
l Indicazione centro di controllo ed aree operative (centri dicoordinamento ed informazione, zone attrezzate)
l Individuazione responsabili gestione (gerarchia e definizione deilivelli decisionali)
l Costituzione squadre di intervento (personale interno qualificato edindividuato)
l Equipaggiamento di emergenza (dispositivi di protezione individuale,mezzi di salvataggio)
l Primo soccorso sanitario (locale sanitario, cassetta di pronto soccorso)
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l Segnalazioni e comunicazioni (sistemi di trasmissioni e di allarme)
l Evacuazione (piano e procedure definite)
l Attivazione pubbliche autorità (enti e numeri telefonici, personaincaricata)
l Verifica (addestramento, esercitazione, controlli periodici)
l Revisione (adeguamenti in caso di innovazioni tecnologiche edorganizzative)
Piano di emergenza - Fasi di stesura
Comportamento umano -- Programma LEONARDO
La conoscenza dell’ambiente di lavoro
l Individuare caratteristiche spaziali e distributive dell’edificio (numeropiani, numero locali, numero scale e ascensori con l’impiego diplanimetrie aggiornate)
l Indicazione sulle planimetrie dei luoghi in cui si possono verificaresituazioni di pericolo
l Strutture e impianti di sicurezza (scale e uscite verso l’esterno, luoghisicuri, estintori, idranti ecc..)
l Informazioni sul numero degli occupati e la loro tipologia
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Eventi che potrebbero richiederel’evacuazione
CAUSE INTERNE:l Incendi
l Esplosioni
l CAUSE ESTERNE:l Incendi
l Terremoto
l Crolli
l Inquinamento
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Operazioni da compiere
l Affissione ai piani di planimetrie con l’indicazione dei locali, deipercorsi da seguire, delle scale d’emergenza, della distribuzione degliidranti e degli estintori
l Affissione in ogni locale della planimetria di piano con indicato ilpercorso per raggiungere l’uscita di emergenza assegnata e delleistruzioni di sicurezza
l Eliminazione di ostacoli che possono intralciare l’esodo
l Distribuzione lampade portatili da alcuni operatori
l Controllo segnaletica di sicurezza per una rapida individuazione
l Individuazione aree esterne come punti di raccolta segnalati
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Predisposizione e incarichi
Designazione nominativa:
l Chi decide l’ordine di evacuazione
l Chi e come diffonde l’ordine di evacuazione
l Chi controlla le operazioni di evacuazioni
l Chi telefona al 115, 113, 112 o 118
l Chi interrompe l’erogazione dell’energia elettrica, gas e ilfunzionamento delle centrali termiche
l Chi controlla l’efficienza dei sistemi antincendio
l Chi verifica la praticabilità del sistema d’esodo
Comportamento umano -- Programma LEONARDO
l In ogni locale con presenza contemporanea di più lavoratori o dipubblico, occorre affidare le seguenti mansioni ai lavoratori:
l Chi ha il compito di aprire le porte e guidare i lavoratori e ilpubblico verso la zona di raccolta
l Chi esce per ultimo chiudendo la porta dopo aver controllato che nessuno sia rimasto dentro
l Chi aiuta i disabili a raggiungere il punto di raccolta
l Assegnazione degli incarichi
Predisposizione e incarichi
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Esempio di chiamata di soccorso
Per effettuare una chiamata di soccorso è indispensabile conoscere i numeri telefonicidei vari organismi preposti.Solo alcuni numeri sono validi in tutta Italia, altri cambiano a seconda del luogo percui è importante avere anche questi.
L’efficacia di una chiamata di soccorso dipende soprattutto dalle informazioni chequesta contiene e che possono permettere ai soccorritori di intervenire nel modo piùidoneo.Di seguito le cose fondamentali da comunicare:
-Descrizione del tipo di incidente-Entità dell’incidente-Via, numero civico, città, località, indicazioni sul percorso da seguire per raggiungere il luogo dell’incidente-Presenza di feriti e numero
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EVENTO CHI CHIAMARE TELEFONOIncendio, crollo edificio, fuga di gas… Vigili del fuoco 115Ordine pubblico Carabinieri 112
Polizia 113Infortunio Pronto soccorso 118…………. ……………. …………
Sono nome e qualificatelefono della ditta 02-1111111ubicata in via della botte 33 - Milanonell'edificio si è verificato descrivere la situazionesono coinvolte indicare numero e tipo do lesioni dei feriti
SCHEMA DA TENERE IN EVIDENZA
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I lavoratori dovranno:
l Interrompere la attività lavorative
l Mantenere la calma
l Tralasciare il recupero oggetti personali
l Seguire le procedure di sicurezza
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Datore di lavoro o responsabile delegatodovranno vigilare sulla corretta attuazione:
l Controllo giornaliero della praticabilità delle vie d’esodo da effettuareprima dell’inizio delle attività lavorative
l Eliminazione dei materiali infiammabili in locali non consentiti
l Divieto di sosta per gli autoveicoli che creino impedimenti nelle vied’esodo verso l’esterno
l Addestramento periodico all’uso corretto di estintori ed altreattrezzature antincendio
l Funzionalità e manutenzione dei dispositivi di allarme, mezziantincendio, etc.
l Registro di verifica della sicurezza antincendio
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Responsabili di settore dovranno:
l Informare adeguatamente il personale dipendente sull’osservanza delleprocedure previste dal piano di emergenza
l Intervenire immediatamente nelle situazioni che dovesserodeterminare condizioni di panico
l Controllare in caso di emergenza che ciascun dipendente svolgacorrettamente il compito affidato
l Portare con se il registro delle assenze per la verifica del personale nelpunto di raccolta
l Comunicare al coordinatore dell’evacuazione eventuali dispersi o feriti
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Scheda attrezzatura di emergenza
Quantità Descrizione NoteEstintore polver Kg.12Estintore CO2 Kg. 6Estintore Halon Kg. 3Cinture di sicurezzaCorde canapa mt. 20AutorespiratoriBombole ricambio per autorespiratoriCassetta pronto soccorsoGuanti protettiviTute di avvicinamentoElmettiLampade di emergenzaBatterie lampadeStivaloniManichette ant. F 70Manichette ant. F 45TransenneRianimatoreRilevatore gasCoperta di amianto
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D.P.R. 8/6/82 n.524: Segnaletica di sicurezza
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Esempi di procedure: operatore VV.F. aziendale in serviziopresso la centrale di controllo e nel centralino telefonico
dell’attività
Procedura ALLARME
l Invia i VV.F. aziendali con radiotelefono (ore...)
l Annota l’orario di allarme (ore...)
l Disattiva la chiamata automatica dei VV.F.
l Allerta il responsabile della sicurezza con radiotelefono o cerca-persone (ore...)
l Invia i volontari di piano (ore...)
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CASO A - Falso allarmeAvvisa il responsabile della sicurezza del falso allarme (ore ....)
l Annota il nominativo e la funzione della persona che gli hacomunicato il cessato allarme
l CASO B - I VV.F. AZ trovano l’incendiol Chiama i vigili del fuoco (ore...)
l Informa il responsabile della sicurezza (ore...)
l Invia i componenti della squadra antincendio (ore...)
l Informa il Direttore dell’attività
Esempi di procedure: operatore VV.F. aziendale in serviziopresso la centrale di controllo e nel centralino telefonico
dell’attività
Comportamento umano -- Programma LEONARDO
INCENDIO SPENTOl Chiama nuovamente i Vigili del Fuoco e li informa che l’incendio è
spento (ore...)
l Informa tramite gli altoparlanti di piano gli occupanti del piano stessoe li invita a dirigersi con calma verso le uscite (ore...)
l Informa il Direttore dell’attività (ore...)
Esempi di procedure: operatore VV.F. aziendale in serviziopresso la centrale di controllo e nel centralino telefonico
dell’attività
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CASO C - I VV.F. AZ trovano l’incendio
l Chiama i Vigili del Fuoco (ore...)
l Informa il Responsabile della Sicurezza (ore...)
l Invia i componenti della squadra antincendio (ore...)
l Informa il Direttore dell’attività
Esempi di procedure: operatore VV.F. aziendale in serviziopresso la centrale di controllo e nel centralino telefonico
dell’attività
Comportamento umano -- Programma LEONARDO
Esempi di procedure: operatore VV.F. aziendale in serviziopresso la centrale di controllo e nel centralino telefonico
dell’attività
INCENDIO NON SPENTO
l Informa tramite gli altoparlanti di piano gli occupanti del piano stessoe li invita a dirigersi con calma verso le uscite (ore..)
l Chiama l'idraulico di servizio (ore...)
l Chiama l’elettricista di servizio (ore...)
l Chiama le guardie giurate (ore...)
l Chiama l’addetto alla centrale termica (ore...)
l Chiama l’ascensorista (ore...)
l Attende l’arrivo dei VV.F. (ore..) ai quali consegna i disegni delfabbricato, da le necessarie spiegazioni e li accompagna nel luogo delsinistro
Comportamento umano -- Programma LEONARDO
Esempi pratici: Procedure di intervento
l Fermare gli impianti o gli apparecchi di ventilazione econdizionamento: si toglie in tal modo un notevole apporto d’aria attaad alimentare l’incendio e si impedisce l’immissione dei gas e vaporiinfiammabili e tossici provocati dalla combustione in locali nonraggiunti dalle fiamme
Comportamento umano -- Programma LEONARDO
l Allontanare dalla zona della combustione i materiali combustibili: intal modo si potrà circoscrivere l’incendio o per lo meno ritardare la suapropagazione.
Esempi pratici: Procedure di intervento
Comportamento umano -- Programma LEONARDO
l Azionare gli eventuali impianti fissi di spegnimento previaevacuazione degli ambienti occupati da personale
Esempi pratici: Procedure di intervento