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IL COMPARTO ATMOSFERAIL COMPARTO ATMOSFERA
Corso di Chimica dell’AmbienteCorso di Chimica dell’Ambiente
Prof. PaolaProf. Paola GramaticaGramatica
COMPARTO ATMOSFERA
Strato - protettivo
- mantiene condizioni vitali (CO2, O2, N2)
- controllo climatico
Peculiarità: permette attività biologica
Composizione (in volume):
Azoto 78.08%
Argon 0.00934%
Ossigeno 20.95%
CO2 0.035%Gas in tracce
N2, O2 e CO2 essenziali per processi vitali. Il bilancio O2/CO2 garantisce
stabilità climatiche e condizioni ambientali.
L’atmosfera primitiva aveva condizioni riducenti: CH4, NH3, H2, H2O
biomolecole
hv
Vegetali FOTOSINTESI: CO2 + H2O {CH2O} + O2hv
Diminuzione di CO2 ed aumento di O2 schermo di
ozono
Forme di vita più evolute
fuori dall’acqua
- DENSITA’ dell’atmosfera diminuisce con l’altezza.
+ 99% massa totale entro 30 Km
- PRESSIONE diminuisce con l’altezza in modo esponenziale
Ph = Poe-Mgh/RT
dove: M = media massa molare aria
g = acc. Di gravità
h = altezza
- TEMPERATURA non varia regolarmente
STRATIFICAZIONE DELL’ATMOSFERA secondo rapporto T/densità
TROPOSFERA: 10-16 Km; T arriva a –56°C;
composizione omogenea per mescolamento aria
(TROPOPAUSA): strato sopra la troposfera molto freddo.
L’H2O ghiaccia e non fotodissocia per UV e non si
perde H2
STRATOSFERA: fino a 50 Km, la temperatura si alza per la
presenza dell’ ozono che assorbe UV (T=-20°C)
MESOSFERA: 50-80 Km, la temperatura scende perché non ci
sono specie assorbenti (T=-92°C), alta energia
TERMOSFERA: gas rarefatti assorbenti, alta E (λλλλ<200nm)
CIRCOLAZIONE D’ARIA E TEMPERATURA
Nella troposfera il mescolamento delle masse d’aria rende
omogenea la composizione. Normalmente le masse d’aria fredde
sono sopra a quelle calde, tranne che nei fenomeni di inversione
termica in cui masse d’aria calda circolano sopra quelle più
fredde e questo determina una stagnazione degli inquinanti negli
strati bassi.
Nella stratosfera gli scarsi moti verticali determinano una netta
stratificazione delle masse d’aria. Caratteristica costante è
l’inversione termica per cui questa fascia è sempre più calda
della troposfera. La causa è l’assorbimento degli UV da parte di
O3.
INFLUENZE CLIMATICHE INFLUENZE CLIMATICHE
sulla DISTRIBUZIONE degli INQUINANTIsulla DISTRIBUZIONE degli INQUINANTI
Attività umane che influenzano l’atmosfera:
- attività industriali: inquinanti volatili (SO2, particolato,
idrocarburi, CFC, Met.)
- combustione fossili: CO2, CO, SO2, NOx, CH4, PAH, ecc.
- trasporti: CO2, CO, SO2, NOx, CH4, PAH
- diminuzione vegetazione
- incendi foreste: CO2, CO, NOx, PAH
- agricoltura: CH4 da scorie animali; NO2 da denitrificazione di
suoli fertilizzanti
Effetti negativi:
- piogge acide
- produzione di inquinanti ossidanti (smog fotochimico)
- aumento di gas che assorbono radiazioni IR (effetto serra)
- diminuzione strato O3 protettivo UV (buco ozono)
- corrosione materiali
AZOTO in Atmosfera
N2 78.08% in volume
Essenziale per la sintesi di biomolecole. N2 atmosferico viene fissato
da parte di microorganismi. Per reazione fotochimica non si dissocia
facilmente (≠≠≠≠ da O2), ma a >100 Km
Altre fonti di N atomico:
N2+ + O NO+ + N
NO+ + e- N + O
O+ + N2 NO+ + N
N2 2Nhv
N2OProtossido di azoto prodotto da denitrificazione
di batteri nel ciclo dell’azoto
Nella stratosfera: N2O N2 + Ohv
N2O + O 2NOhv
O3 + NO NO2 + O2hv
NO2 + O NO + O2hv
contribuisce
alla distruzione
dell’O3
OSSIGENO in ATMOSFERA
20.95% in troposfera
Essenziale per: - ossidazioni biologiche (CH4+ O2 CO2 + H2O)
- combustioni
- aumenta per fotosintesi
Si pensa che tutto l’O2 sia stato prodotto fotosinteticamente in
atmosfera ricca di CO2
O atomico – prodotto fotochimicamente
O2 2O λλλλ<242 nm
Per cui alle alte quote O2 molecolare assente
hv
O3 O·(eccitato) + O2
hv
λ<308λ<308λ<308λ<308
O O+ + e-
O+ ione
hv
Prodotto nella ionosfera dove si ha trasmissione delle onde
radio ad alta frequenza
O+ + O2 O2+ + O
O+ + N2 NO+ + N
OZONO+ O
O
O -
O2 + O + M O3 + M
M è una molecola extra (generalmente N2) che assorbe l’eccesso di
energia rilasciato dalla reazione
la concentrazione massima si ha tra 25-30 Km ed è di 10 ppm
La reazione 2O3 3O2 è favorita termodinamicamente
perché l’ozono è instabile
Si decompone per reazione fotochimica (c.a 20%)
O3 O2 + O
O3 + O O2 + O2
Assorbe radiazione UV (UV-C con O2, UV-B (poca 280-320nm), UV-A
no pericolose)
hv
Nella stratosfera – la sua decomposizione è catalizzata da varie
molecole:
NO
NO2
H·
OH·
HOO·
ClO·
Cl·
Br ·
Nella troposfera l’ozono si produce per smog fotochimico
(gas auto, effetto serra)
ACQUA in ATMOSFERA
% variabile (0.1-5%) diminuisce con l’altezza
Influenza il bilancio termico assorbendo più radiazioni IR della CO2
Le nuvole riflettono la luce solare provocando una riduzione della T
H2O + nuclei di condensazione particelle solide di inquinanti
nebbie, aerosol
Nella troposfera H2O si condensa a ghiaccio impedendo la perdita di H
per fotodissociazione e passaggio nella stratosfera
Nella stratosfera si produce per via fotochimica da metano
CH4 + 2O2 CO2 + 2H2O OH· + H·hv hv
Maggiore fonte del radicale ossidante OH·
ANIDRIDE CARBONICA in ATMOSFERA
0.035% in troposfera
Deriva da: - combustione
- biodegradazione della biomassa
- fotosintesi
- diminuzione foreste
In rapido aumento: 1ppm/anno previsione di raddoppio entro la
metà del prossimo secolo
Assorbendo le radiazioni IR trattiene il calore in uscita dalla terra
(EFFETTO SERRA – T in aumento di 1.5-4.5°C)
Bassa reattività (assorbe solo radiazioni a bassa energia – IR)
Nella stratosfera unica reazione fotochimica:
CO2 + hv CO + O
PIOGGE ACIDE
Precipitazioni rese acide da acidi più forti della CO2
1) H2SO4 2) HNO3 3) HCl
1) da SO2 – più solubili in H2O di CO2
H=1.2 mol/l·atm
H=3.38·10-2mol/l·atm
H = costante della legge di HENRY
SO2 + H2O H+ + HCO3-
[ ] [ ][ ]
2
2
3
1 107.1−
−
⋅=⋅
=SO
HSO+
HKa
4 ordini di grandezza > di Ka1 x CO2 = 4.45·10-2
da ox di SO2 in H2O: SO2 + ½ O2 + H2O 2H+ + SO42-
2) da ox di NO2 in H2O
NO2 + ½ O2 + H2O 2 {H+ + NO3-}
Il comportamento chimico (reazioni) e le proprietà fisiche (volatil.,
solub.) di inquinanti atmosferici possono risultare modificati
NO poco solubile in H2O, non reattivo resta in atmosfera
HNO3 molto solubile in H2O, molto reattivo anche se volatile: si sottrae
all’atmosfera effetti nocivi su piante, animali, materiali, ecc.
ox
Es: 2H+ + CaCO3 Ca2+ + CO2 + H2O – corrosione monumenti
Volatilità causa problemi di globalizzazione dei fenomeni: da locali a
regionali
Foreste distrutte: dal bacino della Ruhr (Germania- foresta Nera) alla
Penisola Scandinava
PM10Particelle totali sospese con diametro inferiore a 10µµµµm, si
misura in µµµµg/m3
PM2.5Particelle totali sospese con diametro inferiore a 2.5µµµµm, si
misura in µµµµg/m3
PM2.5 /PM10Rapporto utile per conoscere la frazione delle
particelle più fini e quindi più pericolose per la
salute dell’uomo
PARTICOLATO ATMOSFERICO
ORIGINE DEL PARTICOLATO
Sorgenti primarie: emissioni di particelle in atmosfera da processi di
combustione (traffico, riscaldamento domestico, emissioni industriali,
centrali energetiche a combustione)
Sorgenti secondarie: formazione di particelle a partire da precursori
gassosi attraverso reazioni fotochimiche e processi di condensazione in
particolare composti organici volatili (VOC)
Limiti PM10 applicati in Italia :
livello di attenzione - 50 µµµµg/m3 (7 gg consecutivi)
livello di allarme - 75 µµµµg/m3
EU Direttiva Figlia della 96/62 EC
abbassamento dei limiti di PM10; PM5 come nuovo indicatore per
inquinamento atmosferico.
Applicazione di un fattore di correzione pari a 1.3 per concentrazioni
rilevate con TEOM (metodo di campionamento che sottostima)
PARTICOLATO ATMOSFERICO (PM) ed INQUINANTI CHIMICIPARTICOLATO ATMOSFERICO (PM) ed INQUINANTI CHIMICI
Qualità dell’aria in ambiente urbano
ENTITA’ DEL PROBLEMA: circa il 70% della popolazione europea vive negli agglomerati urbani, che coprono il 25% del territorio. Importanti effetti sullo stato di salute dei cittadini
CAUSA: modelli di consumo non sostenibili che risultano amplificati nei grandi centri urbani.
Fattori di pressione per la qualità dell’aria in ambiente urbano (SORGENTI):
TRAFFICO VEICOLARE
stile di vita dei cittadini: in Italia, diminuzione del 4,2% dal ‘90 al ‘98 del trasporto pubblico in città
caratteristiche tecniche di veicoli e combustibili: nonostante l’incremento del traffico privato e merci, per effetto delle norme su veicoli e carburanti è prevista entro il 2020 una riduzione del 20%, rispetto al 1995, per tutti gli inquinanti tradizionali (no CO2) (Programma Aut Oil II, Comunità Europea)
RISCALDAMENTO DOMESTICO
ATTIVITA’ INDUSTRIALE
Principali inquinanti atmosferici in ambiente urbanoStato di qualità dell’aria in ambiente urbano: confronto tra le [ ] di alcuni inquinanti con dei valori di riferimento, indicati dalla normativa sulla base di considerazioni sanitarie
INQUINANTI TRADIZIONALI (macroinquinanti): SO2,CO,NO2,O3,polveri totali sospese..
INQUINANTI NON TRADIZIONALI (microinquinanti): benzene, PM10, IPA…
INQUINANTI PRIMARI: CO, benzene (traffico), SO2 (settore energetico): una riduzione delle emissioni corrisponde ad una riduzione delle concentrazioni
INQUINANTI SECONDARI: si formano da uno più precursori in seguito a reattività chimica. La relazione tra riduzione delle emissioni e diminuzione delle concentrazioni atmosferiche non è così semplice (es. O3 e PM10)
Esempio O3: risultato di complesse reazioni chimiche che coinvolgono NOx (NO+NO2) e i VOCs (composti organici volatili), catalizzate dalla radiazione solare (t = ore o giorni)
Max di concentrazione in zone remote sottovento alle città: nelle campagne dell’ hinterland di Milano, nel ’99 calo del 25-30% dei quantitativi di frumento
NOx(marmitte catalitiche): [O3]
VOCs : effetto negativo per l’inquinamento da PM10
L’inquinamento dell’aria è un fenomeno da considerare nel suo insieme: emissioni, miscele di inquinanti, reazioni chimiche, trasporto..
Gli effetti sulla saluteElevate concentrazioni di sostanze inquinati nell’aria urbana:
- danni sui beni materiali (corrosione dei monumenti)
- danni alla vegetazione (es. O3)
- diminuzione della visibilità: la riflessione solare ad opera del particolato atmosferico di dimensioni nell’ordine della λ del visibile è il fenomeno principalmente responsabile
-effetti sulla salute umana
Diverse ricerche epidemiologiche mostrano un aumento di mortalità e ricoveri ospedalieri nei giorni di maggior inquinamento atmosferico: es. aumento lineare dello 0.5-1% nella mortalità giornaliera per incrementi di [PM10] di 10 µg/m
3
provvedimenti straordinari che siano efficaci nel ridurre le emissioni negli stessi giorni (stato di attenzione: “una situazione di inquinamento atmosferico sucettibile di determinare una condizione di rischio ambientale e sanitario”. Per il PM10: limite di attenzione = 50 µg/m3; limite di allarme = 75 µg/m3)
Per diversi inquinanti atmosferici, es. benzene, PM10, IPA (es. benzo[a]pirene), cancerogeni per l’uomo, non è possibile individuare un limite al di sotto del quale non vi siano rischi
necessari provvedimenti con un’efficacia continuativa per il rispetto degli obiettivi di qualità, rivolti alla protezione a lungo termine della salute e dell’ambiente nelle aree urbane ( [PM10] = 40µg/m3 media annua, DM 25/11/94)
Il particolato atmosferico (particulate matter, PM)
Polveri totali sospese (PTS)(suspendend particulate matter) materiale non gassoso (liquido-solido) caratterizzato da una bassa velocità di deposizione tale da rimane sospeso in atmosfera per un certo tempo
Aerosol atmosferico sistema multifase disperso, contenente gas e particelle sospese
Le particelle dell’aerosol sono costituite da una miscela di fase liquida e/o solida e le dimensioni del diametro (dae) variano da pochi nm a 100 µm (particelle giganti). Particelle con dimensioni superiori a 100 µm sono rare in atmosfera poiché la loro massa è tale da farle depositare rapidamente al suolodiametro aerodinamico equivalente (dae) = diametro di una particella sferica avente densità unitaria (1 g/cm3) e con comportamento aerodinamico uguale (es. stessa velocità di sedimentazione in aria) alla particella considerata.
Fonti ed evoluzione del PMFonti primarie : emissione diretta di materiale particolato in atmosferaFONTI NATURALI (azione del vento, emissioni di pollini, ceneri vulcaniche, fuochi forestali, sale marino..) FONTI ANTROPICHE (traffico, riscaldamento, processi industriali, inceneritori)
Fonti secondarie: condensazione di molecole presenti in fase gassosa. La formazione di nuove particelle a partire da composti gassosi, in assenza di preesistenti nuclei di condensazione è detta nucleazione omogenea(es. nitrofenoli)
Prima di essere rimosse, per deposizione secca o umida, le particelle subiscono fenomeni di condensazione/evaporazione, coagulazione (per collisione tra due particelle), reazioni chimiche, attivazione (per condensazione del vapor acqueo a formare goccioline)
Dp < 0.01
µm
0.01<Dp < 0.1
µm
0.1<Dp < 1
µm
1<Dp < 10
µm
• •
Materiale Particolato
EMISSIONE
DIRETTA
Aerosol
Primario
Aerosol
SecondarioGas
(molecole)
Precursori Gassosi
CONDENSAZIO
NE
coagulazionenucleazione coagulazione
Moda dei nuclei di Aitken (da< 10-1µm)
Tempo di residenza molto breve perché
coaugulano con particelle più grosse. Tempo
di turn-over di ∼1h (atmosfere poco
inquinante). In aree urbane: 104/cm3
Moda di accumulazione (10-1µm <dae< 1µm)
Minimo di velocità di deposizione secca:
processo di deposizione umida. Tempo di
residenza: 3 – 30 giorni. Concentrazioni tra 10
e 103 per cm3.
Moda particelle giganti (1µm <dae<103µm)
Sono originate principalmente da processi
meccanici. Il tempo di residenza è dell’ordine
delle ore o giorni. < 10 particelle/cm3.
Riferita al numero di particelle, la moda dei nuclei di Aitken è predominante rispetto alle altre; se si prendono in esame però altri parametri, quali il volume o la massa, le cose cambiano in modo radicale.Il volume delle particelle è dato da V = (π/6) * d3 quindi, le polveri di dimensioni maggiori, hanno un ruolo importante nel determinare la concentrazione ponderale. Se si accetta inoltre, l’ipotesi di densità media costante delle particelle, la distribuzione volumetrica coincide anche con quella in massa.
Esempio della distribuzione come numero di particelle e in volume riguardante, un campione di PTS prelevato a Milano 08/12/96 in Via Messina. Per questo campione si stima che le particelle con dw<10µm contribuiscono a circa il 55% della massa delle polveri, sebbene rappresentino oltre il 99.8% del numero. La frazione di particolato con dw<2.5µm corrisponde in volume a 5.9% ma al 97% in numero.
Distribuzione dimensionale
0,00001
0,0001
0,001
0,01
0,1
1
10
100
0,1 1 10 100Diametro (dw ) µm
Num
ero
part
icelle
%
Distribuzione volumetrica
0
5
10
15
20
25
30
0,1 1 10 100
Diametro (dw) µm
Vo
lum
e d
elle
part
icelle %
Distribuzione dimensionale (a) e volumetrica percentuale (b) del campione di particolato di Milano Via Messina del 08/12/1996
Distribuzione delle particelle
Effetti sulla salute: PM10 e PM2,5
La valutazione del rischio, indotto dall’inalazione di aria contenente materiale particolato in sospensione, viene condotta utilizzando, come criterio principale, la possibilità di ogni singola particella di raggiungere e depositarsi nelle diverse regioni dell’apparato respiratorio.
L’apparato respiratorio può essere suddiviso in:
1. le vie aeree superiori (naso-bocca, faringe e laringe): particelle inalabili
2. la zona trancheobronchiale dei polmoni (trachea e le vie cigliate): particelle toraciche
3. regione alveolare (vie non cigliate ed i sacchi alveolari): particelle respirabili (giungono fino agli alveoli e passano nel sangue, trasportando all’interno dell’organismo sostanze inquinanti (es. cancerogeni: Pb, B[a]P..)
PM10= particelle con diametro inferiore a 10 µµµµm (definizione classica, imprecisa)
PM2,5= particelle con diametro inferiore a 2,5 µµµµm (definizione classica, imprecisa)
PM10 = frazione toracica
PM2,5 = frazione respirabile (alveolare)
Il rischio per la salute umana dipende inoltre dalla composizione chimica (acidità, cancerogenicità..)
Il danno può diretto (inalazione delle particelle)
essere: indiretto (presenza di sost nocive adese al particolato)
0
0,2
0,4
0,6
0,8
1
1,2
0 5 10 15 20 25 30
Diametro (Dae) µm
Eff
icie
nza (
#)
SI (EPA)
La frazione PM10 e PM2,5 è stata definita come quella porzione di particolato raccolta da un sistema di campionamento rispondente a determinate caratteristiche geometriche in relazione ai flussi di prelievo.
L’EPA ha pubblicato inoltre, le specifiche per la costruzione delle testate di prelievo poiché, anche una lieve variazione, può comportare un errore significativo. Qualsiasi sistema di campionamento con caratteristiche diverse da quelle descritte, può essere comparato solo dopo dimostrazione sperimentale d’equivalenza.
Definizione corretta EPA di PM2,5 e PM10
Nel 1987, la Unites States Environmental Agency (EPA) ha introdotto la definizione di PM10 e successivamente di PM2.5.
L’EPA ha dato una tabella delle efficienze dello strumento.
0
0,2
0,4
0,6
0,8
1
1,2
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15
Diametro (dae) µm
Eff
icie
nza (
#)
SI (EPA)
Per la frazione PM2.5 l’efficienza del sistema di campionamento è del 48% per dae = 2.5µm mentre sì annulla per valori sopra i 4 µm
Per la frazione PM10 l’efficienza del sistema di campionamento è del 55 % per dae = 10 µm mentre sì annulla per valori sopra i 15 µm
Sistema di campionamento
Campionatore gravimetrico a basso volume (Tecora)
Flusso: 16,67 l /min Testa PM10
Testa PM2,5
Filtro: supporto materiale su cui si raccoglie il particolato (PM10 o PM2,5) Filtri ∅
= 47 mm (teflon, fibra di quarzo, fibra di vetro..)
Fotografia al SEM di un filtro in teflon
Composizione chimica di PM10 e PM2,5
Ammonium
8%
Nitrate
14%
Sulfate
15%
EC
8%OM *
21%
Mineral Dust **
9%
Trace Elements
3%
Unknown
22%
Ammonium
10%
Nitrate
17%
Sulfate
17%
EC
9%
OM *
23%
Mineral Dust **
5%
Trace Elements
2%
Unknown
17%PM10PM2,5
Una prima descrizione della composizione chimica può essere data da 3 principali classi:
-ioni inorganici: in particolare solfati (SO4--), nitrati(NO3
-), ammonio (NH4+)
-frazione carboniosa: carbonio organico (OM) e carbonio elementare (EC: C organico ad elevata complessità molecolare, di tipo grafitico: traccia inerte di particolatoprimario emesso da combustione, in particolare veicoli diesel)
- materiale crostale (mineral dust:Si, Ca, K..) + elementi in traccia (Pb, Zn, Ba..)
-frazione sconosciuta (principalmente acqua)
Composizione chimica di PM10 e PM2,5 (città di Zurigo)
Ioni inorganici
Particolato di origine secondaria
Fonti naturali ed antropiche (allevamento, agricoltura, macchine catalizzate)
NH3(g) +HNO3(g) NH4NO3(s)
NH4+(l) + NO3-(l)
NOx (NO, NO2)+ OH•Combustione( autoveicoli)
Inquinante primario emesso nei processi di combustione del carbonio e petrolio contenenti zolfo
SO2(g)
Ossidazione in fase gas (OH•) o acquosa (es. nebbie urbane : O2,H2O2,O3)
SO4--
Solfati e nitrati sono importanti per quanto riguarda l’aciditàdell’aerosol (effetti sulla salute umana: asma per broncocostrizione, indebolimento del sistema imunitario…) NH3, composto basico, è il principale agente neutralizzante
ElementiEMISSION SOURCE CHARACTERISTIC
ELEMENTS EMITTED
Road transport
Motor vehicle emissions
Engine wear
Catalytic converters
Brake linings Road side dusts
Br, Pb, Ba, Mn, Cl,
Fe, Al
Rare earths
Zn EC, Al, Si, K, Ca, Ti, Fe, Zn
Industrial facilities
Oil fired power plants
Coal combustion
Refineries
Nonferrous metal smelters
Iron and steel mills
Plant producing Mn metal and Mn chemicals
Copper refinery
V, Ni
Se, As, Cr, Co, Cu Al, S, P, Ga
V
As, In (Ni smelting), Cu, Zn, Pb
Mn
Mn
Cu
Small combustion
Refuse incineration
Use of pesticides
Wood smoke
Meat charbroiling emissions
Zn, Sb, Cu, Cd, Hg
As
Ca, Na, K, Fe, Br, Cl, Cu, Zn
Na, Al, K, Sr, Ba, Cl
Mineral and material processing Mg, Al, K, Sc and Fe, Mn.
Sea spray
Na, Cl, S, K
Resuspended soil Si, V, Cr, Ca, Ti, Sr
Elementi caratteristici emessi da diverse sorgenti di particolato
nel combustibile
nel lubrifiacante
Gli elementi presenti in traccia in atmosfera non sono volatili (sono associati al particolato) e scarsamente reattivi: possono andare incontro ad un lungo trasporto atmosferico
Composti organici
acidi a catena
lineare saturi e
insaturi
41%
acidi
policarbossilici
aromatici
13%
acidi dicarbossilici
alifatici
29%
n-alcani
8%
diterpenoidi 5%
IPA , nitro-IPA ed
OXO-IPA
altri
Composizione media del particolato organico [1]
[1] Cass, G.R.; 1993. Atmospheric Environment Vol. 27A, No. 8, 1309-1330
• acidi organici
• n-alcani
•Altri: sterani e triterpeni,
fenoli e nitrofenoli,
diossine e furani
•idrocarburi policiclici
aromatici (IPA), nitroIPA e
OXI-IPA, IPA eterociclici
contenenti S e N
Composti organici semivolatili: possono essere presenti in atmosfera sia in forma gassosa che in forma particolata (liquida o solida)
Analisi della composizione chimica
estrazione
Estrazione con opportuno solvente organico od inorganco dei composti di interesse dal filtro. Porto i composti di interesse in soluzione, con una certa % di estrazione
Es. per estrazione degli ioni inorganici, acqua milliQ in bagno ad ultrasuoni per 10 minuti. Per estrazione degli IPA uso solvente organico (es. acetonitrile)
analisi
pretrattamento (es. clean –up e/o derivatizzazione)
cromatografia ionica (con rivelatore di conduttività): ioni inorganici, acidi carbossilici a catena corta
HPLC: IPA (rivelatore fluorimetrico), nitrofenoli (revelatore UV)…
GC- MS: IPA, nitroIPA, oxiIPA, acidi carbossilici, alcani, furani, diossine….
Idrocarburi policiclici aromatici (IPA)
FONTI
• Traffico (in particolare diesel)
• Riscaldamento domestico
• Impianti per la produzione di energia
• Attività industriali
Idrocarburi policiclici aromatici (IPA) = composti organici contenenti due o più anelli aromatici fusi (due anelli si dicono fusi quando condividono una coppia di atomi di carbonio).
Gli IPA sono tra i primi inquinanti atmosferici ad essere stati identificati come sospetti cancerogeni. Parte della mutagenicità del particolato è stata attribuita agli IPA. L’EPA e la WHO hanno individuato all’interno di tale classe 16 IPA come “inquinanti prioritari”
Classe 2A = probabile cancerogeno per l’uomo (classificazione IARC = agenzia internazionale per la ricerca sul cancro)
Obiettivo di qualità previsto dalla normativa italiana (D.M. 25/11/94) :
B[a]P =1 ng/m3
media mobile giornaliera nell’arco di 1 anno
Meccanismo di azione di B[a]P
mEH
P-450
P-450
GST
GSH conjugation
BPDE adductR = DNA, Hb or SA
B(a)P
anti -BPDE
O
O
OH
HO
OH
HO
HO
OH
HO
OR
La via metabolica che porta alla formazione del composto con più alto potere cancerogeno comprende un’iniziale ossidazione P450 dipendente a B[a]P 7,8epossido con successiva formazione di B[a]P 7,8 diidrodiolo e conversione a BPDE che costituisce l’isomero metabolicamentepredominante.
L’effetto cancerogeno del B[a]P é principalmente legato alla formazione del legame covalente tra BPDE e DNA (addotto BPDE-DNA). Se questa modificazione non viene riparata, può dare origine a mutazioni che costituiscono l’evento iniziale del processo di cancerogenesi.
OHOH
OH
N
NN
NO
guanina
N H
H
DNA
ADDOTTO
DNA
Quantificazione del danno molecolare
Il numero di addotti trovati è proporzionale alla dose di B[a]P cui le cellule sono
state esposte
0.01
0.1
1
10
addotti BPD
E-D
NA
Log
fmol BPT
/µg DNA
0.01 0.1 1
B(a)P µM
La dose minore di B[a]P è comparabile alla quantità di BaPtrovata sui filtri PM2,5 invernali
di Via Messina aMilano (e meno della metà di
quella rilevata durante episodi acuti di dicembre 2001, gennaio
2002).
0
20
40
60
80
100
120
ug m-3
gennaio
febbraio
marzo
aprile
maggio
giugno
luglio
agosto
settembre
ottobre
novembre
dicembre
CONCENTRAZIONI MEDIE MENSILI
PM10
PM2.5
PM10 e PM2.5 a Milano, 2001
Campionamento gravimetrico , via Messina
Minim
o
Massimo Media Std.
Deviation
PM 10
14 216 62 39
PM 2.5
6 146 35. 27
PM 2.5/10
0.20 0.97 0.57 0.12
���� Per il PM10 il 62% (199 giorni) dei giorni
campionati è risultato essere sopra la soglia dei
40µµµµg/m3, il 46% (146 giorni) sopra la soglia di 50µµµµg/m3
ed il 17% dei valori (53 giorni) sono superiori a
100µµµµg/m3.
���� Per il PM2.5 il 62% (168 giorni) dei giorni
campionati è risultato essere sopra la soglia dei
20µµµµg/m3.
���� Per il rapporto PM2.5/PM10 il 39% (94 giorni) dei
giorni campionati è risultato essere sopra il valore di
0.60.
PM2.5/PM10 via Messina, Milano
0,00
0,10
0,20
0,30
0,40
0,50
0,60
0,70
0,80
0,90
1,00
20/0
7/20
00
20/0
8/20
00
20/0
9/20
00
20/1
0/20
00
20/1
1/20
00
20/1
2/20
00
20/0
1/20
01
20/0
2/20
01
20/0
3/20
01
20/0
4/20
01
20/0
5/20
01
20/0
6/20
01
20/0
7/20
01
20/0
8/20
01
20/0
9/20
01
20/1
0/20
01
20/1
1/20
01
20/1
2/20
01
20/0
1/20
02
20/0
2/20
02
20/0
3/20
02
20/0
4/20
02
Rapporto PM2.5/PM10
• PM2.5 rappresenta la frazione fine e quindi più pericolosa perché penetra a livello alveolare.
• I valori di questo rapporto variano in funzione delle sorgenti e delle condizioni meteorologiche
(In estate si hanno valori intorno a 0.50 – 0.60, inverno 0.70-0.80)
0
50
100
150
200
250
300
350
400
450
1 lu
g
15 lu
g
29 lu
g
12
ago
26
ago
9 s
et
23 s
et
7 o
tt
21 o
tt
4 n
ov
18 n
ov
2 d
ic
16 d
ic
30 d
ic
13
gen
27
gen
µg
/ m
3
PM10 via Messina (Gravimetrico) PM10 via Juvara (TEOM)
Gravimetrico e TeomIl Teom sottostima in media il 30% per la perdita della frazione volatile del particolato. L’Unione Europea attraverso un gruppo di esperti sul problema del particolato suggerisce applicazione di un fattore di correzione pari a 1.3 su tutti i dati di teom
S.ATT S.ALLn° giorni
campionati
luglio-00 0 0 12
agosto-00 5 0 31
settembre-00 15 7 30
ottobre-00 16 11 31
novembre-00 14 4 30
dicembre-00 28 17 31
gennaio-01 20 15 27
febbraio-01 26 20 28
marzo-01 6 3 15
aprile-01 2 1 30
maggio-01 4 0 31
giugno-01 6 0 30
luglio-01 3 0 26
agosto-01 7 0 31
settembre-01 7 3 22
ottobre-01 27 23 31
novembre-01 16 14 21
dicembre-01 25 23 27
gennaio-02 27 24 27
SOGLIA DI ATTENZIONE 50 µg m-3
SOGLIA DI ALLARME75 µg m-3
1999/30/EC
Direttiva Europea Limiti PM10
Media Giornaliera50 µµµµg m-3
Media Annuale40 µµµµg m-3
La Regione Lombardia, con l'ultima deliberazione del 2/10/200 (DGR, 2000), ha provveduto a fissare il livello di attenzione e di allarme per PM10 (rispettivamente 50 µg m -3 e 75 µg m -3 come media giornaliera). Tale deliberazione prevede che gli stati di attenzione e di allarme per PM10 siano raggiunti dopo 7 giorni consecutivi con media giornaliera superiore al limite previsto in almeno il 50% delle stazioni di rilevamento attivate nell'area omogenea, con un minimo di 2 stazioni con dati validati dall'ARPA (Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente) della Lombardia.
0
10
20
30
40
50
60
70
80
19/7/01 22/7/01 25/7/01 28/7/01 31/7/01 3/8/01 6/8/01 9/8/01 12/8/01 15/8/01 18/8/01
µµµµg m-3
0,0
0,5
1,0
1,5
2,0
2,5
3,0
3,5
4,0
m sec-1PM10
PM2.5
Velocità Vento
PM2.5/PM10
Linea Tendenza (PM2.5/PM10)
0
50
100
150
200
250
11
/11
/00
13
/11
/00
15
/11
/00
17
/11
/00
19
/11
/00
21
/11
/00
23
/11
/00
25
/11
/00
27
/11
/00
29
/11
/00
1/1
2/0
0
3/1
2/0
0
5/1
2/0
0
7/1
2/0
0
9/1
2/0
0
µµµµg m-3
0,00
0,20
0,40
0,60
0,80
1,00
1,20
1,40
1,60
mm gg-1
Pioggia
pm10
pm2.5/pm10
Effetto del vento
Effetto della pioggia
L’andamento della velocità del vento è quasi sempre inversamente correlata con la concentrazione delle particelle, un leggero vento può favorire il trasporto d’altri inquinanti mentre un vento superiore ad una certa velocità ha sempre un effetto d’asportazione delle particelle.
La pioggia determina un fenomeno del dilavamento dei composti inquinanti in atmosfera con precipitazione al suolo, con un diverso effetto per i due tipi di particelle; il PM10 risulta essere più sensibile alla pioggia.
Effetto delle variabili ambientali sulla concentrazione del particolato
R2Corr.
ParzialeR2Corr.
Parziale
PM2.5PM10
-0.42Vento-0.40Vento
0.50Traffico0.55Traffico
0.78Ozono0.65Ozono
-0.86Radiazione-0.77Radiazione
0.80
-0.80Pioggia
0.72
-0.79Pioggia
21 Luglio
10 Settembre
Var. Selezionate
Var. Selezionate
PERIODO
Lo studio della covarianza tra la variabile dipendente “PM” e un set di variabili ambientali può dare indicazioni di come una variazione della concentrazione di un inquinante o di un fattore ambientale può condurre a un cambiamento nella concentrazione del PM
Modelli di Regressione Lineare Multipla
Ozono buon indicatore del particolato di origine secondaria
0.870.93Ozono0.810.90Ozono13 – 20 Agosto
COMPOSIZIONE CHIMICA DEL
PARTICOLATO ATMOSFERICO FINE
NELL’AREA MILANESE
FRAZIONE INORGANICA:Ioni (nitrati, solfati, ammonio..)
Elementi (Pb, Fe, Al..)
Carbonio elementare
FRAZIONE ORGANICA(TOC)
Gli IPA e i nitro-IPA, compresi
nella frazione “carbonio
organico totale”, costituiscono
una frazione ridotta della
massa totale del particolato
(0,02% della composizione
totale)
TUTTAVIA il loro
monitoraggio è
importante per la
tossicità
TOC
Ammonio
Solfati
Nitrati
altri
(Fe,Ca,Al…)
* n-alcani *acidi
* idrocarburi policiclici aromatici (IPA), nitroIPA e
OXI-IPA, IPA eterociclici contenenti S e N
Altri: sterani e triterpeni, fenoli e nitrofenoli,
diossine e furani
19%
16%
12%
43%
11%elements
89%other
PM2.5
83%other
17%elements
PM10
S
73.6%
Fe
4.0%
Ni
0.1%
Cu
0.4%
Zn
3.4%
Br
0.3%Pb
1.7%
Al
1.1%
Si
3.5%
Ti
0.5%
V
0.4%
Cr
0.1%
Mn
0.3%
Ca
5.8%
K
4.8%
Si
18.1%
K
4.5%
S
26.3%
Fe
20.2%
Ca
20.9%
Al
4.6%
Br
0.1%Pb
1.0%Zn
2.3%
Ni
0.1%
Cu
0.5%
Cr
0.1%
Mn
0.4%
Ti
0.8%
V
0.2%
Elementi nel PM10 e PM 2.5
I campioni di PM10 e PM2.5 raccolti in via Messina sono stati anche analizzati per determinare la concentrazione di alcuni elementi con il metodo di Fluorescenza a raggi-X (XRF) per un totale di circa 500 campioni per il PM10 e di circa 100 per il PM2.5 per un periodo che va dal gennaio 1999 a tutto il 2001. Gli elementi analizzati sono 16 (Al, Si, Ca, Cl, K, Ti, Fe, Cu, Cr, Mn, Ni, Zn, S, V, Pb e Br) nella Tabella 12 sono elencate la media e la deviazione standard di ogni elemento rispettivamente nel PM10 e nel PM2.5.
PM10 Loading Plot
-0,5
-0,4
-0,3
-0,2
-0,1
0
0,1
0,2
0,3
0,4
-0,4 -0,3 -0,2 -0,1 0 0,1 0,2
first component
se
co
nd
co
mp
on
en
t
S
V
Br
Pb
ZnCu
Mn
Cr
Ni
Fe
Si
AlCa
Ti
K
SORGENTI DI IPA E NITRO-IPA NELL’ATMOSFERA
URBANASORGENTI ANTROPICHE
DI EMISSIONE DIRETTAREATTIVITA’ATMOSFERICA
SORGENTI FISSE:
* riscaldamento
*incenerimento di rifiuti
*attività industriali
*centrali termoelettriche
SORGENTI MOBILI:
* traffico veicolare
(emissione di idrocarburi
incombusti., produzione e
modificazione di IPA
durante la
combustione, contributo
dell’olio lubrificante)
I nitro-IPA sono sia inquinanti
primari (es. 1-nitro-pirene
presente nei gas di scarico
autoveicolari), sia si formano per
reattività degli IPA in fase
gassosa e particolata
IPA e NITRO-IPA si ripartiscono tra fase gassosa e fase particolato. La ripartizione dipende
- dalle caratteristiche chimico-fisiche dei composti( es tensione di vapore) - dalle condizioni
ambientali ( T, UR%)
B[a]P, e altri IPA a 5 o più anelli,
quasi esclusivamente ( >90%) in
fase particolata.
LIVELLI DI IPA NELL’AREA MILANESE
Ripartizione IPA tra PM2,5 e PM10
IPA distribuiti prevalentemente nel PM 2,5
Percentuale adsorbita su PM2,5 compresa tra 80 e 90%
0,00
0,10
0,20
0,30
0,40
0,50
0,60
0,70
0,80
0,90
1,00
PYR BAA CHR BBF BKF BAP DBA+BGP FLUOR INPIR
IPA
rap
po
rto
PM
2,5
/PM
10
PM2,5 PM10
Ripartizione
su PM2,5 %
Ripartizione
su PM10 %
IPA raggiungono più facilmente
la regione alveolare
Analisi incentrata
prevalentemente su campioni
di PM2,5
CAMPIONAMENTO CON FREQUENZA DI 4 ORE
DICEMBRE 2001
0
1000
2000
3000
4000
5000
6000
7000
4:00 8:00 12:00 16:00 20:00 0:00 4:00 8:00 12:00 16:00 20:00 0:00 4:00 8:00 12:00 16:00 20:00 0:00
0:00 4:00 8:00 12:00 16:00 20:00 0:00 4:00 8:00 12:00 16:00 20:00 0:00 4:00 8:00 12:00 16:00 20:00
tra
ffic
o t
ota
le (
ve
ico
li/g
iorn
o)
0
100
200
300
400
500
600
700
IPA
to
tali
(µ
g/g
)T
ra
ffic
o p
es
an
te (
ve
ico
li/g
iorn
o)
Traffico totale IPA totali Traffico pesante
Composizione del traffico Composizione del traffico a Milano in Dicembrea Milano in Dicembredati della centralina di via Senato
Veicoli 0-7m
Veicoli 7-14m
Veicoli > 14m
Traffico totale: due massimi (8.00-12.00, 16.00-20.00)
Traffico pesante (diesel): un massimo (8.00-12.00)
IPA totali: un massimo (8.00-12.00)
Gli IPA nel particolato derivano soprattutto dalle emissioni da traffico pesante
OBIETTIVI del Progetto PUMI
1. Raccolta ed elaborazione di tutti i dati di particolato fine rilevati nell'area Milanese per l'analisi della distribuzione (spaziale etemporale) e delle correlazioni con parametri meteo ed altri inquinanti. Acquisizione di nuovi dati in eventuali campagne di rilevamento specifiche per siti rappresentativi.
2. Rilevamento di dati di emissione da sorgenti primarie rappresentative (fonti mobili, riscaldamento civile, centrali termoelettriche e inceneritori).
3. Speciazione di campioni rappresentativi delle principali sorgenti di emissioni e di campioni di particolato fine atmosferico per l'identificazione dei profili caratteristici (fingerprint). Si analizzeranno componenti d'interesse per gli effetti sulla salute e per l'individuazione del ruolo delle fonti.
4. Applicazioni di tecniche statistiche incrociate ai dati di speciazione per identificare il contributo delle principali sorgenti, compresa la produzione secondaria in atmosfera.
5. Individuazione degli indicatori necessari alla costruzione del modello decisionale.
New directions: air pollution – how many victims?Dott. Crosignani, Istituto dei Tumori di Milano [Atmospheric Environment 36 (2002) pg. 4705]
“Gli studi a breve termine mostrano una sistematica associazione tra
l’inquinamento atmosferico e mortalità “naturale” e altre patologie….”
“Studi epidemiologici su serie temporali a Milano mostrano un aumento
percentuale di 0.06 per la mortalità per ogni aumnto di 1ug/m3 di PM10”
“Se il livello fosse di 40 ug/m3 (target della UE) invece che di 59 ug/m3
(media annuale di Milano) la mortalità potrebbe diminuire del 1.14% (148
morti in meno)”
“Un problema degli studi delle serie temporali è che non considerano gli
effetti a lungo termine per esposizione prolungata nel tempo”
“Considerando gli effetti a lungo termine e sempre ipotizzando una
concentrazione di 40 invece che di 59 ug/m3 si potrebbe arrivare a una
diminuzione della mortalità del 7,4% (783 morti in meno all’anno)”
•• FATTORE DI DILUIZIONE (FD): FATTORE DI DILUIZIONE (FD): Rapporto tra la concentrazione di un composto Rapporto tra la concentrazione di un composto nel tunnelnel tunnel e la e la concentrazione dello stesso composto concentrazione dello stesso composto fuori dal tunnelfuori dal tunnelFD =FD = CCTUNNELTUNNEL // CCESTERNOESTERNO
•• Calcolo dei fattori di diluizione diCalcolo dei fattori di diluizione di
�� PM10PM10
�� PM2.5PM2.5
�� Benzene (marker per il traffico)Benzene (marker per il traffico)
•• Calcolo del rapporto tra i fattori di diluizioneCalcolo del rapporto tra i fattori di diluizione
�� FD PM10 / FD benzeneFD PM10 / FD benzene
�� FD PM2.5 / FD benzeneFD PM2.5 / FD benzene
Il rapporto tra fattori di diluizione ha valori tra zero e unoIl rapporto tra fattori di diluizione ha valori tra zero e uno
PiPiùù il rapporto si avvicina a uno, maggiore il rapporto si avvicina a uno, maggiore èè ll’’importanza del traffico come importanza del traffico come fonte di particolatofonte di particolato
Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre
FDPM10/FDBenzene 0.45 0.65 0.80 0.40 0.50
FDPM2.5/FDBenzene 0.52 0.68 0.85 0.42 0.53