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IlClassicogiornalino Associazione IlClassico Musica e Arte Anno IV via Meda 45 - 20141 -Milano - Tel 02/8438027 n°1 - ottobre 2013 www.ilclassico.it - e-mail: [email protected]

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IlClassicogiornalino

Associazione IlClassico Musica e ArteAnno IV via Meda 45 - 20141 -Milano - Tel 02/8438027n°1 - ottobre 2013 www.ilclassico.it - e-mail: [email protected]

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SOMMARIO

EVENTI E NOTIZIE DEL MESE

3 Buon compleanno Verdi!6 Metodo Feldenkrais

LE PROPOSTE7 Festival Milano Musica

VITA DI SCUOLA8 Matite in mano9 Musica Universalis

CURIOSITA’13 Il linguaggio degli alberi

ATTIVITA’ ARTISTICA DEI DOCENTI15 Docenti in festival

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Ricordiamo che Ilclassicogiornalino è aperto alle proposte ed ai commenti di genitori ed allievi.

Siete invitati a farci avere i vostri materiali entro il 31 ottobre in vista della prossima uscita di novembre.

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EVENTI E NOTIZIE DEL MESE

BUON COMPLEANNO VERDI!Le iniziative del Comune di Milano

Nel bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi, Milano dedica al grande compositore “VERDI A MILANO”, un programma di oltre ottanta eventi tra concerti, mostre e iniziative che partirà dal 10 ottobre, giorno della sua nascita nel 1813, e si concluderà il prossimo 27 gennaio, giorno della sua morte nel 1901. Il programma, dal quale abbiamo selezionato alcuni appuntamenti, sarà diffuso in diversi luoghi della città, coinvolgerà diversi teatri, orchestre, cinema, associazioni e istituti culturali.Verdi, durante la sua lunga vita a Milano, scelta come città di adozione, ha abitato e frequentato, lasciando tracce di sé in molti luoghi della città. ’VERDI A MILANO’ vuole celebrare non solo il grande musicista e compositore, ma anche l’intellettuale e l’uomo, che era profondamente inserito nel contesto culturale, sociale e anche politico della Milano dell’Ottocento. Per questo il palinsesto non prevede solo concerti e rappresentazioni delle sue opere, ma anche mostre, letture sceniche, film e persino due app.

Cuore della manifestazione sarà naturalmente il Teatro alla Scala, tempio della musica verdiana, che rappresenterà entro la fine del 2013 tre grandi opere di Verdi: Aida, Don Carlo e La traviata, quest’ultima Prima scaligera la sera del 7 dicembre. La musica di Verdi sarà protagonista anche al Teatro degli Arcimboldi, dove il 29 e 30 ottobre andrà in scena Otello, mentre all’Auditorium di largo Mahler, il direttore Zhang Xian e l’Orchestra Verdi si misureranno per tre repliche (7, 8 e 10

novembre) con la Messa da Requiem, scritta da Verdi in occasione di un altro milanese eccellente, Alessandro Manzoni. Il Teatro Verdi festeggia, insieme ai 200 anni dalla nascita del compositore, anche i propri 100 anni di attività, con un’opera teatrale intitolata “Notturno Verdi”, omaggio al grande maestro di Busseto, creando un triplice rimando al suo nome. 

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L’Atelier di Carlo Colla & Figli omaggia Verdi con l’arte che gli è propria, quella della rappresentazione marionettistica, presso il suo spazio in via Montegani: riduzioni di opere, seminari e mostre, per un “programma nel programma” dedicato al grande Maestro. Coinvolti nel progetto “VERDI A MILANO” anche due luoghi “verdiani” per eccellenza: la Casa di Riposo per musicisti a lui intitolata e che il Maestro stesso definiva “la più bella tra le sue opere”, dono alla città e al mondo della musica, e il Grand Hotel et de Milan, in via Manzoni. Parole e musiche saranno dedicate alla vita e all’opera di Verdi. 

Nei prestigiosi spazi espositivi di Palazzo Morando e Palazzo Moriggia e presso la GAM|Galleria d’Arte Moderna, quattro differenti percorsi, tutti con ingresso libero, metteranno in mostra aspetti molto diversi di Giuseppe Verdi artista, artigiano, filantropo, senatore, cosmopolita, uomo pubblico e del pubblico: È già aperta nelle Sale del piano terra di a Palazzo Morando|Costume Moda Immagine, in via Sant’Andrea 6, la mostra fotografica “GRAZIELLA VIGO. LA MODA NELLA MUSICA DI VERDI”, aperta fino al 8 dicembre 2013.   Le immagini rievocano gli allestimenti straordinari, le atmosfere misteriose, i costumi e gli abiti sontuosi che rendono quasi visibile la musica. Sempre a Palazzo Morando va invece in scena dal 19 novembre 2013 al 27

gennaio 2014 “VENI, VIDI, VERDI. La donna è mobile”, esposizione realizzata dall’architetto e scenografo Peter Bottazzi, che propone una reinterpretazione artistica di sintesi del pensiero verdiano, attraverso una serie di installazioni visivo-sonore appositamente realizzate per gli ambienti espositivi del primo piano di Palazzo Morando. Presso le sale della GAM Galleria d’Arte Moderna, in via Palestro 16, sarà invece rappresentato l’inedito rapporto tra “GIUSEPPE VERDI E LE ARTI”. Un percorso che documenterà - attraverso una selezione di dipinti, sculture, bozzetti, costumi e fotografie - gli episodi più significativi di collaborazione degli artisti alle opere verdiane e approfondirà il tema dei rapporti di amicizia di Verdi con alcuni

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esponenti del mondo artistico, in particolare Domenico Morelli, Francesco Hayez, Vincenzo Gemito, Giovanni Boldini. La mostra, a ingresso libero, sarà aperta dal 5 dicembre al 23 febbraio 2014. Anche WOW Spazio Fumetto, il Museo del Fumetto di Milano, racconta il mito di Giuseppe Verdi in oltre 100 anni di illustrazione e fumetto, dalle parodie pubblicate su Topolino alle eleganti figurine Liebig, dai tratti superbi dei grandi cartellonisti del cinema italiano alle vignette a lui contemporanee fino alle riduzioni delle sue opere a fumetti. Il tutto esposto attraverso tavole originali, collezioni preziose, albi d’epoca, edizioni rare, accurate riproduzioni e manifesti cinematografici originali. “SEMPRE VERDI!”, questo il titolo della mostra, è aperta nello Spazio di viale Campania 12 dal 30 novembre 2013 al 5 gennaio 2014. Nessun linguaggio resta escluso dalle celebrazioni di questo anniversario: anche il cinema dunque ha il suo spazio con una rassegna presso il MIC, il Museo Interattivo del Cinema, in viale Fulvio Testi, che propone straordinari video d’epoca – come quello girato durante i funerali di Verdi, nel 1901, che mostrano immagini uniche della Milano di inizi Novecento – insieme ad affreschi della società in cui Verdi ha vissuto – come “Noi credevamo” di Saverio Martone, del 2010 – come ancora una versione del 1921, appena restaurata, de “La signora delle camelie”, romanzo su cui si basa il libretto de La Traviata, con un affascinante Rodolfo Valentino nella parte di Armand/Alfredo. Due “app” sono state create appositamente per creare maggiori “interconnessioni informatiche” tra Verdi e la città. La APP “VERDI E MILANO” è una applicazione per iPhone e iPad che guida i milanesi e tutti i turisti nei luoghi legati a Verdi. Su una piantina della città si troveranno evidenziati i luoghi, i monumenti e le strade che fanno riferimento diretto al compositore e che potranno essere raggiunte con semplicità grazie all’utilizzo del sistema GPS. Con un “tocco” si potranno ottenere informazioni, vedere fotografie e ascoltare musiche attinenti a quel particolare luogo verdiano. I luoghi saranno accompagnati da schede informative, video, fotografie, locandine, giornali dell’epoca, incisioni, bozzetti, figurini e interpreti delle Prime della Scala. L’applicazione è scaricabile presso le mostre verdiane di Palazzo Morando e Palazzo Moriggia. Una seconda APP, intitolata “GIUSEPPE VERDI – MASTER COMPOSERS” sarà presentata in occasione dell’inaugurazione della mostra “L’Impresa Opera - Verdi. Boito. Ricordi.” a Palazzo Moriggia, Museo del Risorgimento, il prossimo 6 novembre e presenterà, attraverso una timeline interattiva, la vita del Maestro e il contesto storico, le relazioni con l'Editore Ricordi, le sue opere, i luoghi della vita e i punti di interesse culturali e turistici. L'applicazione mostrerà i prestigiosi materiali dell’Archivio Storico Ricordi e sarà scaricabile su iTunes Store.

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METODO FELDENKRAISLa nuova proposta dell’Associazione IlClassico

A partire dal prossimo mercoledì 16 ottobre l’Associazione Il Classico Musica e Arte propone una nuova attività, non strettamente legata solo alla musica ma rivolta a tutti gli allievi e alle loro famiglie: il Metodo Feldenkrais.

Questo Metodo - molto noto all'estero, ancora poco in Italia - è un valido supporto per chi soffre di mal di schiena, dolori cervicali, artrosi, ecc. e anche per tutte quelle persone che, a causa di traumi, disturbi o cattive abitudini posturali di varia origine, soffrono disagi o limitazioni nelle capacità motorie e percettive. Non si tratta di una ginnastica, né di una forma di terapia o di

riabilitazione, e neppure di un sistema psicologico o filosofico, ma di un metodo per imparare a conoscere e utilizzare pienamente le nostre risorse. Il suo scopo è quello di fornire strumenti di consapevolezza e automiglioramento, per aumentare la qualità della vita. I benefici più evidenti che si possono ottenere con il Metodo Feldenkrais  si riflettono direttamente sulle nostre attività quotidiane: stare seduti, camminare, fare le scale o correre diventa più semplice e meno faticoso. I movimenti risultano più fluidi e dinamici e si sperimenta una maggiore efficienza fisica e mentale. Questo perché il Metodo Feldenkrais, migliorando l'organizzazione del sistema nervoso, aiuta a diventare più consapevoli del proprio corpo e del modo con cui ci si muove. Inoltre, trattandosi di un'attività che infonde uno stato di benessere, è utile per ridurre lo stress emotivo e fisico. Il Metodo Feldenkrais aiuta anche a migliorare l'espressione artistica e la creatività nella danza, nel canto, nel teatro e a incrementare le prestazioni fisiche nella pratica sportiva. Il Metodo si rivolge a persone di qualsiasi età e in qualsiasi condizione fisica: bambini, adulti, anziani. Non ha controindicazioni perché rispetta l'essere umano, adattandosi alle peculiari caratteristiche di ognuno di noi, ai nostri limiti e alle nostre potenzialità. Per praticarlo basta avere curiosità, apertura all’esplorazione, alla conoscenza di sé e all’ascolto del proprio corpo. Le lezioni, chiamate di "Consapevolezza Attraverso il Movimento", consistono nell'esecuzione di movimenti che sono semplici ma insoliti e che non richiedono sforzo,  guidati dalla voce dell'insegnante. Si svolgono prevalentemente sdraiati a terra, in abiti comodi e senza scarpe.Le lezioni, che saranno tenute da Vittorio Casagrande e avranno durata di un'ora e  cadenza settimanale, si svolgeranno nel salone della nostra sede il Mercoledì dalle 19 alle 20, secondo il nostro calendario scolastico.

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LE PROPOSTE

FESTIVAL MILANO MUSICA

Segnaliamo il concerto, le cui prove si sono svolte presso la nostra scuola, che si terrà mercoledì 16 ottobre alle ore 20.30 presso l’Auditorium San Fedele (Via Hoepli 3b) nell’ambito del 22° Festival Milano Musica, Percorsi di Musica d’Oggi 2013. John Cage, amico e mentore di Feldman, compone Seven nel   1988, un anno dopo la morte di Feldman, e lo si può leggere come un omaggio alla poetica sospesa feldmaniana. Accostato nel programma a For Frank O’Hara, poeta   dell’avanguardia newyorkese e intimo amico di Feldman, si ha  l’impressione di udire un unico afflato che lega le due composizioni: quella superficie piatta con un minimo di contrasto cui accenna Feldman.Mdi ensemble, al secondo anno di residenza, presenta in prima   esecuzione assoluta due composizioni di Charlotte Seither e di Emiliano Turazzi, commissioni di Milano Musica. Il concerto sarà preceduto da due incontri al Museo del Novecento con i compositori Emiliano Turazzi, sabato 12 ottobre e Charlotte Seither, martedì 15 ottobre.Per il programma completo del festival potete visitare il sito:www.milanomusica.org

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PERCORSI DIDATTICO-MUSEALI DELLE GALLERIE D’ITALIA

L’Associazione IlClassico propone la partecipazione ai percorsi didattico-museali promossi dalle Gallerie d’Italia di Piazza Scala.

Tra le proposte, ad esempio, “Tutti in scena!!!”, percorso didattico dove la figura di Giuseppe Verdi guida gli allievi alla scoperta della scenografia, della professione di attore e del teatro, il tutto mediato dalle opere della collezione.

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VITA DI SCUOLA

MATITE IN MANO

Di Luce Rebecchi

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MUSICA UNIVERSALISIl mondo classico

Sebbene il concetto di armonia universale sia presente in varie popolazioni, l’idea che il cielo avesse una struttura ordinata e quindi razionalmente conoscibile è tipicamente greca. L’esistenza di una disciplina che studiava l’armonia celeste è documentata già nella mitologia delle origini: una delle nove Muse elencate nel proemio della Teogonia di Esiodo è Urania.

Cosí cantâr le Muse che hanno soggiorno in Olimpo,le nove figlie nate da Giove signore possente,Tersícore, Polímnia, Melpòmene, Urania, Talía,

Euterpe, Erato, Clio, Callíope

Il suo nome deriva da ouranos (cielo) ed è specializzata nell’astronomia e nella geometria. L’unità tra le due discipline è data proprio dallo studio di proporzioni numeriche. Questa attività fu il cuore della dottrina della scuola Pitagorica, come si vede in maniera lampante dal motto attribuito allo stesso Pitagora: “Tutto è numero”. Nella Vita di Pitagora di Porfirio di Tiro (233/234 d.C – 305 d.C.) si legge un’interessante aneddoto: “Pitagora udiva l’armonia dell’universo, cioè percepiva l’universale armonia delle sfere e degli astri muoventisi con quelle; la quale noi non udiamo, per la limitatezza della nostra natura.” I Pitagorici sostenevano che il moto dei pianeti (di forma sferica secondo loro) producesse una musica celestiale che tuttavia l’orecchio umano non era in grado di udire. È questa la teoria che prende il nome di armonia (o musica) delle sfere.Essa “Deriva dall’osservazione del fenomeno per cui i corpi in movimento producono un suono più o meno intenso a seconda della loro velocità.” (Ermanno Malaspina, Somnium Scipionis)

Dalla seguente citazione di un filosofo peripatetico possiamo ricavarne i punti salienti:

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“Avendo dunque supposto essere dieci i corpi rotanti, che costituiscono il cosmo, essi ne disponevano l’ordine secondo rapporti armonici, cioè ad intervalli armonici l’uno dall’altro; e li supponevano muoversi come si è detto, in rapporto alle distanze, gli uni più veloci, gli altri più lenti; e produrre, nel girare, dei suoni, più bassi i più lenti, più acuti i più veloci; dai quali suoni, in rapporti armonici tra loro, nasce una risonanza musicale, che peraltro noi non udiamo per esservi abituati fin da fanciulli” (Alessandro d’Afrodisia, ad. H. 1. p.38, 10 Hayduck, riportato in MARIA TIMPANARO CARDINI, Pitagorici: testimonianze e frammenti)

Riassumendo:1) Le distanze tra i corpi celesti sono assimilabili ad intervalli armonici

(distanze tra note)2) I corpi celesti si muovono producendo suoni di altezza variabile a seconda

della loro velocità, che dipende dalle distanze3) L’insieme di questi suoni crea un’armonia che l’uomo però non riesce a

sentire

Tra le figure della scuola pitagorica molto importante è quella di Archita, che applicò all’astronomia lo studio degli intervalli musicali: “Archita, il pitagorico amico di Platone, cercò (dopo il 400 a.C.) l’essenza dell’anima individuale, come dell’anima del mondo, nei toni musicali e di stabilire esattamente su quali leggi

fisiche si fondasse quest’arte (…) La sua teoria spiega non solo la differenza fra i suoni, ma anche il movimento, determinato dai matematici, dei corpi celesti quantitativi. ” (Leo Spitzer, L’armonia del mondo)Sulla base delle proporzioni di Archita si articola la complessa descrizione della “creazione” del cosmo nel mito del demiurgo nel Timeo di Platone.Anche nella Repubblica Platone cita l’armonia delle sfere nel Mito di Er, un giovane soldato che gli dei hanno fatto risuscitare qualche giorno dopo la morte affinché descrivesse agli uomini l’aldilà. Tra le altre cose egli assiste alla reincarnazione delle anime, che avviene dopo che esse hanno contemplato il cielo. Ecco come il filosofo descrive lo spettacolo che si presenta davanti a loro:A quelle estremità stava appeso il fuso di Ananke,che dava origine a tutti i moti rotatori; l'asta e l'uncino erano d'acciaio, il fusaiolo era una mescolanza di questo e altri metalli. La natura del fusaiolo, che nella forma ricalcava

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quello usato quaggiù, era la seguente: stando alla descrizione che ne ha fatto Er, bisogna immaginare un grande fusaiolo cavo, completamente svuotato all'interno, nel quale era incastrato un altro più piccolo, come le scatole che si infilano una dentro l'altra, e così un terzo, un quarto e altri quattro ancora. Complessivamente i fusaioli erano dunque otto, incastrati l'uno nell'altro: in alto si vedevano i bordi, simili a cerchi, che formavano il dorso continuo di un solo fusaiolo intorno all'asta; quest'ultima era conficcata da parte a parte dentro l'ottavo. […] Il fuso si volgeva tutto quanto su se stesso con moto uniforme, e nella rotazione complessiva i sette cerchi interni giravano lentamente in direzione opposta all'insieme: il più rapido era l'ottavo, seguito dal settimo, dal sesto e dal quinto, che procedevano assieme; in questo moto retrogrado il quarto cerchio sembrava a quelle anime terzo in velocità, il terzo sembrava quarto e il quinto secondo. Il fuso ruotava sulle ginocchia di Ananke. Su ciascuno dei suoi cerchi, in alto, si muoveva una Sirena, che emetteva una sola nota di un unico tono; ma da tutte otto risuonava una sola armonia. Altre tre donne sedevano in cerchio a uguale distanza, ciascuna sul proprio trono: erano le Moire figlie di Ananke, Lachesi, Cloto e Atropo, vestite di bianco e col capo cinto di bende; sull'armonia delle Sirene Lachesi cantava il passato, Cloto il presente, Atropo il futuro.

Non tutti i greci però credevano nell’armonia delle sfere: un illustre esempio di avversatore di tale teoria è il filosofo Aristotele. Egli infatti definì nel suo trattato De Coelo la teoria pitagorica una “affermazione mirabile ed ingegnosa, ma la verità non è in questo modo” (cit. 290 b.). Egli argomenta il suo rifiuto così: “Se i corpi degli astri, come tutti dicono, si muovessero in una massa d’aria, o di fuoco, diffusa per l’universo, produrrebbero necessariamente un rumore d’intensità straordinaria, e se così fosse, esso giungerebbe fino a noi e frantumerebbe i corpi di quaggiù.” (cit. 291 a.)

***

Il mondo Latino, insieme a tutto l’apparato mitologico greco, recuperò anche la teoria dell’armonia universale. Il più famoso esempio in cui essa compare è il Somnius Scipionis di Cicerone. Scipione Emiliano, nel suo viaggio nell’aldilà, ode la musica dei pianeti e chiede spiegazioni all’Africano.

[18] Mentre guardavo stupito quegli (astri), non appena mi ripresi, “E che? Che cos’è –dissi- questo suono così immenso e così soave che riempie le mie orecchie?” “Questo –disse- è quel (suono) che, accordo di intervalli disuguali, ma tuttavia distinti secondo un criterio ben determinato delle parti, risulta

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dal movimento (impresso) alle sfere stesse e, temperando i (suoni) acuti con i gravi, origina armonicamente vari accordi; né infatti movimenti così ampi possono svolgersi in silenzio, e la natura fa in modo che (le sfere) più lontane emettano ad un’estremità suoni gravi, e all’altra (estremità) suoni acuti. Per la qual cosa la sfera più alta del cielo (quella delle stelle fisse), la cui rotazione è più veloce, si muove con suono acuto e vibrante, questa invece della Luna, che è la più bassa, con il suono più grave; infine la Terra, rimanendo immobile al nono posto, resta sempre fissa nella stessa posizione, occupando il centro dell’universo. Poi quelle 8 sfere, in 2 delle quali vi è la stessa velocità, producono 7 suoni distinti da intervalli, e questo numero (7) è il fulcro per così dire dell’universo: e gli uomini dotti imitando questa (armonia) con le corde e con i canti, si prepararono il ritorno in questo luogo, come quelli che con l’eccellenza dell’ingegno coltivarono nella vita umana la scienza delle cose divine. [19] Le orecchie degli uomini, riempite di questo suono, diventarono sorde- né infatti vi è in voi un altro senso più debole (dell’udito)- come, dove il Nilo precipita da altissimi monti verso quelle (cascate) che sono chiamate Catadupa, la popolazione che abita quel luogo manca del senso dell’udito a causa della potenza del suono. In verità questo suono è tanto grande a causa della velocissima rotazione che le orecchie degli uomini non possono percepirlo, come non potete guardare di fronte al sole e il vostro senso della vista è sopraffatto dai suoi raggi.”

Segue...

dalla tesina di Maturità Classica di Cristiana Franco

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CURIOSITA’ IL LINGUAGGIO DEGLI ALBERI

Si intitola “Ecologia consapevole” il libro, edito da Tecniche Nuove, di Francesco Tassone il quale invita i lettori a risvegliare il proprio istinto ecologico. Questo, ben insito in ognuno di noi sin dalla nascita, rischia di essere perso con la pre adolescenza, quando si viene in contatto con l’odierna realtà. Il libro parte dalla domanda di una bambina: “Papà che cosa è la Natura per noi?”.Così l’autore inizia il suo percorso cercando di spiegare alle nuove generazioni i cambiamenti dell’uomo nel corso dei secoli, di come, ad esempio, nelle attività agricole sia giunto a rimpiazzare l’energia luminosa e gratuita dei raggi solari con l’energia di tipo artificiale

del petrolio.Tassone racconta allora la storia degli unici esseri che ci possono portare a trovare la verità: alcuni esemplari di alberi millenari: gli abeti rossi ritrovati in Svezia dalla veneranda età di 8.000 anni, nati nell’era dell’ultima glaciazione terrestre, o Matusalemme, il pino californiano che ha raggiunto i 4.000 anni.L’agronomo reggino va quindi alla scoperta dei Kauri, alberi mastodontici che da 2.000 anni vivono in luoghi incontaminati, come Waipoura, luogo sacro dei guerrieri Maori in New Zealand. E’ al cospetto di tali immensi esseri che Tassone da prova del suo istinto ecologico: “E’ dal loro tronco, che si può leggere ogni singolo cambiamento climatico che si sia verificato nei secoli. E’ attraverso il dialogo con loro che si evidenzia l’esistenza di relazioni fisiche, emozionali e spirituali fra la natura e l’uomo. La chiave di questa interazione è data dagli innumerevoli composti chimici che le piante stesse producono e rilasciano nell’ambiente circostanze, oppure scambiano con gli organismi, per lo più patogeni, innescando profonde modificazioni del metabolismo cellulare”. Le piante sopravvivono grazie alla loro capacità di sintetizzare un’enorme varietà di comportamenti e composti difensivi e, secondo l’autore, “hanno evoluto il loro linguaggio dotandolo di un’enorme vocabolario e di un’incredibile capacità comunicativa. Le piante ci parlano

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'Tane Mahuta', il Re della Foresta, un esemplare di Agathis australis alto 51 m, con un'età di 1500 anni e una circonferenza di quasi 14 m, è considerato il più grande albero vivente della Nuova Zelanda.

Pino rosso svedese

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colorando i petali dei loro fiori , producendo sostanze tossiche, regalando profumi inebrianti oppure odori nauseabondi e soprattutto rilasciando generosamente il carbonio assimilato come CO2 sotto forma di ossigeno”.La loro sopravvivenza si basa su una profonda consapevolezza dell’unità di tutti gli esseri, vicini e lontani, che sono composti dalla stessa sostanza, come insegnano le leggi della fisica quantica. Purtroppo sembra che il nostro pensiero, soprattutto quelli degli adulti sia dominato da un approccio arrogante nella relazione con il mondo vegetale, che viene principalmente sfruttato in maniera indiscriminata. Il libro di Tassone ci vuole mettere in guardia. A noi non resta che tornare ad ascoltare questi esseri portentosi per recuperare quel dialogo prezioso e quel rapporto essenziale tra uomo e natura.

“Ogni strumento è come un germoglio che spunta sulla corteccia di un albero secolare.”

Igor Stravinsky

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Quercia delle streghe - Lucca

L’albero Matusalemme

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ATTIVITA’ ARTISTICA DEI DOCENTI

DOCENTI IN FESTIVAL

Carlo De Martini ha partecipato alla Chamber Music Week del Festival di Ernen, una delle più belle località dell’Alto Vallese, fondato György Sebök che aveva chiamato ai suoi tempi "Festival del Futuro" il piccolo ma bel Festival di musica da camera organizzato tutti gli anni all'inizio di agosto.

Feyzi Brera ha partecipato al Festiva l MiTo in occasione del concerto del 14 settembre che ha visto esibirsi l’Orchestra Sinfonica Esagramma, orchestra formata da giovani con disagio psichico e mentale che hanno seguito i corsi di MusicoTerapiaOrchestrale® e da musicisti professionisti. L’Orchestra, diretta da Licia Sbattella, ha in repertorio rielaborazioni di opere di

Stravinsky, Dvòrak, Mahler, Gershwin, Bartòk, Musorgskij, Saint-Saens, Bizet, Rimskij-Korsakov, Beethoven, Sequeri e altri. L’Orchestra ha dato vita a più di 100 concerti in tutto il mondo. In ogni concerto, lo strumento diventa voce dell'anima. L'orchestra è abbraccio accogliente. È l'approdo in cui, finalmente, ritrovarsi: ritrovare se stessi, innanzitutto. Ma poi, anche, ritrovare l'altro.

Kerem Brera ha partecipato al Festival “Musica sull’Acqua”, nato nell'anno 2005 come celebrazione del 20° anniversario della fondazione della Scuola Sperimentale di Musica "R.Goitre", concepito e pensato per poter dare ai giovani e alla popolazione del territorio, un'occasione per avvicinarsi allo "straordinario" mondo della musica. Il compositore Paolo Marzocchi insieme a Kerem, Francesco Senese ed il Kaleido Ensemble, ha guidato i ragazzi all’interno di un laboratorio sulle tecniche orchestrali dell’ascolto e della musica d’insieme. Al termine dell’Atelier un concerto dedicato all'iniziativa dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) delle Nazioni Unite "La musica contro il lavoro minorile", iniziativa sostenuta anche da Claudio Abbado, José-Antonio Abreu e Daniel Barenboim.

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“Tornate all’antico e sarà un progresso”

Giuseppe Verdi

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