Il Ciriaco Sportivo n.4

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RUGBY COPPA SEVEN IRROMPE IL BENEVENTO CALCIO AVELLINO PIAZZATA LA TRIS VINCENTE SIDIGAS PRIMA LA PROGRAMMAZIONE POI GLI ACQUISTI BASKET LPA ARIANO IN POULE PROMOZIONE COPIA GRATUITA in castigo!

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Il Ciriaco Sportivo L'approfondimento sullo sport irpino del quotidiano on line "il Ciriaco"

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RUGBYCOPPA SEVENIRROMPE IL BENEVENTO

CALCIO AVELLINOPIAZZATA LATRIS VINCENTE

SIDIGASPRIMA LAPROGRAMMAZIONEPOI GLIACQUISTI

BASKET LPA ARIANOIN POULE PROMOZIONE

COPI

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in castigo!

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ma MicovicLPA Ariano

in poule promozione

è out

ESORDIO PER

ARECHI E SALERNO

COPPA SEVEN

SI ALZA IL LIVELLODELLA COMPETIZIONE

al secondo turno irrompe il Benevento

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24indicePOI GLI ACQUISTI

VITUCCI HA COLPE, MA IL ROSTER NON È ADEGUATO AL SUO GIOCO

SIDIGASPRIMA LA PROGRAMMAZIONE

...E QUEL BIENNALE A LAKOVIC

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HA MOSTRATO

DISCRETE QUALITÀ

MA SI È INFORTUNATO

PIAZZATA LA

TRIS VINCENTE

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rinforzato ogni repartoper continuare a sognare

ma MicovicLPA Ariano

in poule promozione

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ESORDIO PER

ARECHI E SALERNO

COPPA SEVEN

SI ALZA IL LIVELLODELLA COMPETIZIONE

al secondo turno irrompe il Benevento

n°4 Copia GratuitaRegistrazione al Tribunale di Avellino n.

14/10 del 23 Dicembre 2010

Direttore responsabileGerardo De Fabrizio

Redazionevia S.S. Trinità n. 24 -83100 - Avellino

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riproduzione anche solo parziale

Grafica ed impaginazioneEmanuele Ruggiero

www.emanueleruggiero.comFoto di: Fabrizio Nigro, Alfredo

Spagnuolo, Giuseppe Caso,Carmine Bellabona.

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Foto Fabrizio Nigro

POI GLI ACQUISTIVITUCCI HA COLPE, MA IL ROSTER NON È ADEGUATO AL SUO GIOCO

SIDIGASPRIMA LA PROGRAMMAZIONE

...E QUEL BIENNALE A LAKOVIC

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a cura di: Gabriele GalluccioDopo la clamorosa sconfitta di Pesaro, la Sidigas Avellino si trova nuovamente a leccarsi le ferite e ad interrogarsi sugli errori che ha commesso a partire dall’estate. I limiti strutturali di questa squadra sono ormai noti anche ai sassi, ma il problema principale è che Vitucci ha fallito in quello che è stato sempre uno dei segreti dei suoi successi, ovvero la costruzione di un gruppo solido ed affiatato, pronto a lottare ed a sacrificarsi. La Sidigas ha perso tre delle ultime quattro partite, ma a far perdere la pazienza all’ambiente biancoverde è il modo in cui sono arrivate le sconfitte: si sono visti in campo giocatori molli, senza concentrazione, senza carattere, senza cuore, senza voglia di sbucciarsi le ginocchia e di tirare fuori almeno l’orgoglio per salvare la propria faccia. In questo momento i biancoverdi si stanno dimostrando poco professionali, pronti a tirare i remi in barca alla prima difficoltà. Oltre a non essere riuscito a creare un gruppo solido ed affiatato, Vitucci ha anche altre colpe: innanzitutto quelle di aver avallato delle scelte di mercato non funzionali alla sua idea di pallacanestro ed altre che ha bocciato dopo poche partite. Per quest’ultimo appunto si vedano le voci Dragovic e Biligha, che anche domenica non hanno messo piede sul parquet, costringendo Thomas e Ivanov ancora una volta agli straordinari. Dragovic sarà anche poco intelligente dal punto di vista cestistico e Biligha magari non è dotato di grande talento, ma

entrambi nella seconda parte della scorsa stagione hanno svolto un ruolo importante nella risalita della Sidigas: perché quest’anno non sono in grado di dare nemmeno qualche minuto di riposo ai titolari? Ma al di là di quelli che sono stati finora gli errori di Vitucci, è impensabile mandarlo via: il biennale ormai è siglato, è giusto che si punti forte su di lui, anche perché dopo diverse belle stagioni, non può essere diventato un cattivo allenatore in pochi mesi. Però nelle sue mani va messa una squadra che può esprimere il suo gioco, ma che soprattutto lo segua e sia

pronta a mettersi in discussione ogni domenica. Il coach dovrà sicuramente riflettere sui suoi errori, ma la parte più grande di responsabilità per la seconda stagione quasi fallimentare ce l’ha la società. In sede di mercato sono stati commessi molteplici errori: innanzitutto quello di far firmare un biennale a cifre altissime ad un 35enne che non è più in grado di garantire un livello almeno sufficiente di gioco, senza coprirgli le spalle con un playmaker più giovane e di sicuro affidamento. Probabilmente le spese folli fatte per Lakovic e Vitucci hanno creato

questo mito di Avellino secondo budget della Serie A, che ha fatto sì che gli agenti bussassero come non mai alle porte della Scandone, piazzando giocatori di talento, ma non funzionali alla squadra che si stava creando e soprattutto all’idea di pallacanestro di Vitucci. A questo punto si può anche tornare sul mercato e provare a salvare il salvabile, ma siamo sicuri che convenga sprecare altri soldi per sistemare una squadra che, se si escludono due-tre elementi, andrebbe mandata a casa in blocco? Tanto vale continuare così fino al termine della stagione,

magari tagliando qualche mela marcia per provare a tranquillizzare la situazione in spogliatoio, e consolidare una salvezza che comunque non dovrebbe essere in discussione, nonostante gli scontri diretti a sfavore con il fanalino di coda Pesaro. In questo arco di tempo la proprietà poi dovrebbe essere brava a programmare

seriamente la prossima stagione, magari facendo una bella pulizia generale ed affidandosi ad un general manager navigato che sappia operare bene sul mercato per mettere a disposizione di coach Vitucci una squadra che ben si sposi con le sue caratteristiche e che possa riscattare finalmente due stagioni piene di delusioni ed amarezze. Che si decida o meno di intervenire sul mercato nelle prossime settimane, la programmazione della prossima stagione comunque deve essere una priorità per non commettere per la terza estate consecutiva gli stessi errori di mercato.

in campo giocatori molli, senza concentrazione, senza

carattere, senza cuore, senza voglia di sbucciarsi le

ginocchia

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La Sidigas vive un momento delicato e la sfida contro Pistoia arriva dopo due sonore batoste. Pesaro e Reggio Emilia pesano fortemente sia sul lato tecnico che caratteriale: in Emilia la prestazione nulla dell’intero roster biancoverde ha ovviamente fatto arrabbiare e non poco i tifosi presenti al PalaBigi che per l’ultimo quarto di gioco hanno preferito lasciare gli spalti. Gli Original Fans, gruppo storico della tifoseria irpina, hanno chiesto con un comunicato «un risveglio morale, ma soprattutto fattivo non dettato esclusivamente dal risultato», ma da cosa nasce l’involuzione tecnica e l’assoluta apatia mostrata prima a Reggio e successivamente a Pesaro? Sul banco degli imputati al termine della gara contro la Grissin Bon è salito Will Thomas. L’ala grande di Baltimora non si è presentato alla partenza per Reggio Emilia e per quanto definito da coach Vitucci tramite nota stampa «ha minato la serena

e regolare routine di trasferta della squadra». Il comportamento dell’ex Pinar, sanzionato con una multa, è certamente un episodio che lascia esterrefatti e mostra il carattere complicato del giocatore - freddo e distaccato - ma la prestazione di Reggio non può essere solo frutto della mancata partenza con la squadra. Thomas ha fatto parte della sfida e al di là del carattere in fase offensiva rende benissimo e per

le prestazioni offerte è tra i pochi a salvarsi nella Sidigas di quest’anno.Per atteggiamento di squadra, la Sidigas 2013/2014 è simile alla Scandone delle gestioni Valli e Tucci. Daniele Cavaliero e Kaloyan Ivanov sono le uniche note liete per Avellino che in trasferta ha vinto solo una volta con un vantaggio di due possessi - contro Pistoia, prossima

avversaria - e nell’ultime tre gare (Montegranaro, Reggio Emilia e Pesaro) ha subito di media 92 punti. Le difficoltà fisiche ci sono e basta citare Jaka Lakovic - condizionato fortemente nelle sue prestazioni dai problemi al tendine d’Achille, ma non sono motivi validi per prestazioni mediocri dal punto di vista mentale. Il dato “punti subiti” nelle ultime tre gare mostra la scarsa difesa, difesa che è soprattutto frutto del carattere e dell’intensità di squadra. Il pubblico irpino vuole da sempre un team dal carattere d’acciaio e con rispetto per la maglia indossata, in maniera maggiore oggi tenendo conto della solidità economica garantita da quasi due stagioni dal marchio Sidigas ed è dovere da parte della stessa società di richiamare tutto il roster all’ordine per evitare nuove prestazioni mediocri.

Gli OF chiedono attaccamentoalla maglia

a cura di: @CarmQua

Il caso Thomas è grave, ma non è l’unico problema

OF:«serve un risveglio

morale»

Reggio Emilia e Pesaro due sconfitte che bruciano

Foto Fabrizio Nigro Foto Fabrizio Nigro

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a cura di: @CarmQua

Squadra senza anima e giocatori smarriti

SCANDONE REAGISCICavaliero e Ivanov gli unici a salvarsi

Foto Fabrizio Nigro

«Bisogna capire chi ha la motivazione, la capacità di andare nella direzione giusta e chi invece non può continuare questo percorso. Non possiamo rotolare in questo modo sino alla fine del campionato». Parole di Frank Vitucci che in settimana – sulle pagine de Il Mattino - ha definito così la partitaccia prodotta all’Adriatic Arena. Perdere con Pesaro - al terzo successo in campionato, primo in casa - non può definirsi un semplice caso. La debacle in terra marchigiana evidenzia le difficoltà di roster, i limiti fisici, ma soprattutto l’assenza di carattere di parte dei giocatori a disposizione del coach veneto. Come Paul Biligha, anche Nikola Dragovic è ormai corpo estraneo al contesto squadra. Contro la Vuelle il nativo di Podgorica non ha calcato il parquet, restando fuori dalle rotazioni di Vitucci. I problemi fisici di Lakovic e del suo cambio Spinelli limitano la squadra in cabina di regia e nell’apporto difensivo. Con Taquan Dean, offensivamente lontano parente della guardia vista nella prima gestione del tecnico veneto, il pacchetto esterni della Sidigas ha concesso tantissimo ai biancorossi. Turner - mvp della gara con Anosike - Musso e Young hanno chiuso con la doppia cifra di valutazione. Altri due elementi che sembrano smarriti sono Richardson e Hayes. Il primo vive dall’inizio della sua esperienza in Irpinia tra alti e bassi: in questa stagione passa dai 29 punti realizzati da assoluta

protagonista nell’ottava giornata contro Cremona ai soli 6 messi a referto contro Pesaro in 32 minuti d’utilizzo; l’ex NBA, chiamato in causa per 20 minuti di media a gara, non sembra trovare un ruolo definito nella gestione di Vitucci, giocando spesso da ala grande sopperendo all’assenza di un giocatore interno nelle rotazioni. Se gli unici a salvarsi per intensità e continuità da inizio stagione sono Daniele Cavaliero e Koko Ivanov – mvp della Lega nel mese di dicembre - Will Thomas gioca l’ennesima gara dai due volti: in attacco mostra nuovamente le sue grandi

capacità al tiro chiudendo con il 60% dal campo, ma lascia tantissimo a desiderare nella fase difensiva non aiutando minimamente i compagni di reparto. Cosa manca alla Sidigas? Lo scorso anno, oltre al grande arrivo di Lakovic in buone condizioni dal Galatasaray,

le aggiunte di Jimmy Lee Hunter nel pacchetto esterni e di Brandon Brown tra i lunghi furono determinanti per il raggiungimento della salvezza - messa in discussione più volte nel 2012/2013 – e portarono all’interno del roster serenità e qualità, non solo tecnica, che erano assenti nel roster. Ad Avellino manca nuovamente questo tipo di giocatore: occorrono colpi intelligenti, giocatori non dal grande nome, ma cestisti pronti a dare tutto per la maglia e mettere in condizione i compagni di giocare al meglio delle loro possibilità.

«Non possiamo rotolarein questo modosino alla fine

del campionato»

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a cura di: @gabrielegal

Squadre Pt G VAcqua Vitasnella Cantù 22 11 5Acea Roma 22 11 5Enel Brindisi 22 11 5EA7 Emporio Armani Milano 22 11 5Montepaschi Siena 20 10 6Banco di Sardegna Sassari 20 10 6Umana Venezia 18 9 7Grissin Bon Reggio Emilia 16 8 8Pasta Reggia Caserta 14 7 9Sidigas Avellino 14 7 9Cimberio Varese 14 7 9Giorgio Tesi Group Pistoia 14 7 9 Granarolo Bologna 14 7 9 Vanoli Cremona 10 5 11 Sutor Montegranaro 8 4 12Victoria Libertas Pesaro 6 3 13

16^ giornata – 19/01/2014Grissin Bon Reggio Emilia 73-80 Cimberio VareseAcea Roma 88-70 Sutor MontegranaroVanoli Cremona 72-68 Montepaschi SienaGiorgio Tesi Group Pistoia 82-77 Acqua Vitasnella CantùUmana Reyer Venezia 73-60 Pasta Reggia CasertaVictoria Libertas Pesaro 88-82 Sidigas AvellinoEA7 Emporio A. Milano 89-65 Enel BrindisiBanco di Sardegna Sassari 90-87 Granarolo Bologna

17° Giornata - 26/01/2014Montegranaro - VeneziaSiena - Reggio EmiliaAvellino - PistoiaCaserta - PesaroCantù - SassariBologna - CremonaBrindisi - RomaVarese - Milano

4 squadre al comando dopo 17 giornate: non era mai accaduto nell’era dei playoff, ovvero dalla stagione 1976/77. Il record precedente era di tre in testa nel 1983/84 con 24 punti: Virtus Bologna (che poi vinse il titolo), Milano (finalista), Torino (semifinalista). Ma non è tutto, perché nella prima giornata del girone di ritorno della Serie A sono stati cancellati due zeri nel bilancio delle squadre: la Vuelle Pesaro ha conquistato la prima vittoria interna della sua stagione, battendo meritatamente una scialba e svogliata Sidigas Avellino; mentre la Grissin Bon Reggio Emilia, apparsa imbattibile contro i biancoverdi, ha perso per la prima volta tra le mura amiche contro la Cimberio Varese ed a questo punto solo Milano e Cantù sono ancora imbattute sul proprio campo. A guardare tutti dall’alto con 22 punti, quindi, ci sono Cantù, Roma, Brindisi e Milano: l’Acea ha vinto senza problemi per 88-70 contro la Sutor Montegranaro, che sta vivendo un momento difficile sia dentro che fuori dal campo a causa dei gravi problemi economici; l’Acqua Vitasnella è caduta all’overtime sul campo della Giorgio Tesi Group Pistoia, prossima avversaria dei biancoverdi, dopo aver condotto l’incontro per 39 minuti e 59 secondi; l’Olimpia Milano, invece, ha letteralmente asfaltato per 89-65 l’Enel, raggiungendo così proprio i pugliesi in cima alla classifica. La truppa di coach Banchi è sicuramente la squadra del momento: l’arrivo di Daniel Hackett ha completamente cambiato il volto dei meneghini, che hanno infilato una bella striscia di cinque vittorie consecutive in campionato, battendo squadre del calibro di Sassari, Siena e Brindisi. A questo punto tutto fa pensare che per Milano sia la stagione giusta per tornare alla vittoria almeno in territorio italiano. A quota 20 punti Siena e Sassari inseguono il poker di formazioni al comando: la Montepaschi è caduta a sorpresa sul campo di Cremona per 72-68 contro una Vanoli rivitalizzata dall’arrivo di Cesare Pancotto ed alla sua terza vittoria consecutiva, mentre il Banco di

Sardegna ha difeso il proprio fortino contro una coriacea Granarolo Bologna, che si è arresa solo nel finale per 90-87. Chiudono la griglia playoff l’Umana Venezia di Zare Markovski, che ha avuto vita facile in casa contro Caserta ed è salita a 18 punti, e la Grissin Bon Reggio Emilia, che si è fermata a quota 16 avendo perso l’imbattibilità al PalaBigi, dove ha avuto la meglio Varese per 73-80. Subito a ridosso dell’ottava posizione c’è un folto gruppo di cinque squadre con 14 punti, composto dalle sconfitte Caserta, Avellino e Bologna e dalle vincenti Varese e Pistoia. Più staccata Cremona, che comunque dopo aver toccato il fondo della classifica è risalita al quattordicesimo posto, che occupa da sola con 10 punti. A -2 c’è Montegranaro, che come detto in precedenza è in crisi sia di risultati che economica, mentre a quota 6 è salita Pesaro, che grazie alla vittoria sulla Sidigas ha riacceso le speranze di salvezza. Nel prossimo turno necessariamente una delle quattro squadre al comando dovrà fermarsi: è in programma, infatti, lo scontro tra Brindisi e Roma, mentre Cantù ospiterà Sassari nel remake dei quarti di finale degli scorsi playoff che si prospetta molto avvincente. Milano, invece, sarà di scena a Varese, che proverà a dar seguito alla bella vittoria di Reggio Emilia anche grazie all’innesto di Linton Johnson, mentre Siena ospiterà Reggio Emilia con l’intenzione di riscattare le ultime prestazioni negative in un match importante. Sulla carta un match facile ce l’ha Venezia, che con una vittoria sul campo di Montegranaro potrebbe lanciarsi nelle zone alte della classifica. Avellino, invece, è chiamata ad una risposta importante tra le mura amiche contro l’ottima Pistoia. In ottica salvezza, da tener d’occhio la Cremona di Pancotto, che proverà a fare il colpo anche sul campo di Bologna, mentre Pesaro è attesa a Caserta da un match che, in caso di vittoria, potrebbe rilanciarla definitivamente nella corsa per la salvezza.

SERIE A4 IN TESTA, MA ANCORA PER POCO

VOLANO GLI EX MARKOVSKI E PANCOTTOUna delle prime quattro dovrà

necessariamente cadere nel prossimo turnoTRE W IN FILA PER CREMONA

VENEZIA NON SI FERMA PIÙ

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a cura di: @gabrielegal

Otto anni dopo la partita che segnò praticamente l’unica retrocessione dalla Serie A della Scandone Avellino, Paolo Moretti torna di nuovo da avversario al PalaDelMauro. A lui sono legati i ricordi più amari dei biancoverdi, che contro la sua Livorno l’11 maggio del 2006 persero la massima serie (inutile poi la vittoria a Reggio Emilia) per una tripla da

otto metri di Antonio Porta ad una manciata di secondi dalla fine. Allora Moretti era alla prima chiamata in Serie A, dove gli era stata affidata la panchina dei toscani, che si trovavano in grave crisi economica e decisero di scommettere su un allenatore giovane. Livorno si presentò ai nastri di partenza con un budget scarso, molti giovani e quasi nessuna certezza, ma Moretti la condusse ad una buonissima annata, in cui arrivarono un dodicesimo posto, sinonimo di salvezza tranquilla, e diverse belle soddisfazioni contro squadre di prima fascia. Quell’11 maggio, però, la truppa di Moretti la fece sporca, arrivando al PalaDelMauro già salva per giocare con grande agonismo ed intensità una partita che la Scandone doveva assolutamente vincere. C’è da dire che i biancoverdi giocarono male, forse a causa della grande pressione che avevano sulle spalle, ma una tripla di Bonora a 9 secondi dal termine aveva ristabilito la parità a quota 78 e faceva presagire l’overtime. Sulla rimessa di Livorno,

Recker sbagliò la conclusione da oltre l’arco, ma il gioco era fermo: Moretti aveva chiamato timeout per poter disegnare l’ultima azione e provare a vincere una partita che in teoria per i toscani non contava niente. Ed all’uscita dal timeout, si concretizzò l’incubo della Scandone: Porta si alza dagli otto metri e brucia la retina, Bonora tenta senza successo il tiro della disperazione ed i biancoverdi sono con un piede in Legadue, poi confermata nell’ultimo turno nonostante la vittoria a Reggio Emilia. Otto anni dopo, i supporters della Scandone non hanno ancora perdonato quella vittoria a Moretti, che di sicuro non sarà accolto benissimo al PalaDelMauro, dove domenica arriverà con la sua Pistoia, riportata in Serie A dopo quattro stagioni di duro lavoro e di costante crescita. Proprio come per la Livorno della stagione 2005-06, la Giorgio Tesi Group si è affacciata nel massimo campionato con un budget modesto, con tante scommesse sul mercato e delle rotazioni cortissime, scaturite dalla scelta della formula 5+5, che è anche quella più economica. Ma Pistoia aveva già in estate una grande certezza, rappresentata proprio da Moretti, che si sta confermando un ottimo allenatore anche in Serie A. Dopo aver preso diverse sberle ad inizio campionato, la squadra si è amalgamata bene e adesso si è affermata come una vera e propria mina vagante, grazie ad un quintetto costituito da cinque americani di ottimo livello per il campionato di quest’anno, ma anche grazie ad un forte spirito di squadra che consente a Pistoia di scendere in campo mai battuta e sempre desiderosa di giocarsela ad armi pari con tutti. La Scandone è avvisata, la Giorgio Tesi Group di Moretti deve far paura.

Avellino ritrova l’ex allenatore di Livorno sulla panchina di Pistoia, mina vagante di questo campionato

ALLA RETROCESSIONEMORETTI, ANCORA TU:

8 ANNI FA CONDANNÒ LA SCANDONE

Foto Marta Colombo

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Foto Giuseppe Caso

ma MicovicLPA Ariano

in poule promozione

è out

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A2 Conference Centro-SudClassifica Pun PG V PMinibasket Battipaglia 14 11 7 4Saces Dike Napoli 14 11 7 4Gruppo L.P.A. Ariano Irpino 14 11 7 4Olympia 68 Catania 12 12 6 6Futura Brindisi 11 11 7 4Carpedil Salerno ‘92 6 11 3 8Defensor Viterbo 4 11 2 9

ULTIMO TURNO: 6ˆ Giornata RitornoDefensor Viterbo 55-59 Carpedil Salerno ‘92Futura Brindisi 75-61 Olympia 68 CataniaSaces D. Napoli 63-49 Minibasket BattipagliaRiposa: Gruppo LPA Ariano

PROSSIMO TURNO: 7ˆ Giornata RitornoMinibasket Battipaglia - Futura BrindisiCarpedil Salerno ‘92 - Saces D. NapoliL.P.A. Ariano Irpino - Defensor ViterboRiposa: Olympia 68 Catania

Il primo obiettivo è raggiunto: la poule promozione è realtà per l’LPA Ariano Irpino che con un buon girone di ritorno, che avrà il suo epilogo nel weekend, ottiene l’accesso alla fase successiva. Rivedendo il film dell’intero girone di ritorno, Ariano cadde in casa contro Salerno: le granatine alla prima con il nuovo coach Blanco sorpresero dal primo al quarantesimo le ufitane e piazzarono il colpaccio con il risultato di 52-58. La sconfitta casalinga non destabilizzò il team del Tricolle neanche dopo il match perso successivamente a Battipaglia, affrontato con diversi problemi fisici. Alla decima giornata, in casa arriva la vittoria contro Catania con protagonista il duo Rossi – Sarni. Contemporaneamente la Lega infligge alla Futura Brindisi tre punti di penalizzazione in classifica a causa dei ritardi nei pagamenti dei parametri NAS. Sette giorni dopo, il successo proprio contro la Futura al PalaPentassuglia, inviolato fino a quel momento, regala alle ufitane con tre giornate d’anticipo la qualificazione alla

seconda fase, una vittoria che costerà tantissimo alle ragazze di coach Agresti che perderanno per il resto della stagione una delle colonne del roster arianese. In terra pugliese il ginocchio di Marija Micovic fa crack: per l’ala serba, che in stagione viaggiava con 13,9 punti e 8 rimbalzi, è lesione al legamento crociato del ginocchio destro con interessamento del menisco. L’operazione, eseguita

questa settimana e perfettamente riuscita, non permetterà comunque al coach di riavere Micovic a disposizione nella stagione in corso e l’assenza dell’ex Napoli e Parma porterà molto probabilmente l’LPA ad un intervento sul mercato. L’assenza dell’ala si è fatta subito sentire nell’ultima sfida casalinga, prima del riposo osservato nel weekend scorso: la Saces Dike Napoli ha vinto il derby del

PalaCardito con il finale di 62-67 grazie alle prove di Pastore e Gross (quest’ultima letteralmente dominante sotto il ferro delle irpine). La sconfitta casalinga ha di fatto negato il primo posto al termine della prima fase, valido per l’accesso alle Final Four di Coppa Italia di Serie A2. Al termine della sfida contro la Saces Dike, coach Agresti ha evidenziato la scarsa forma delle sue ragazze: «Nel primo

tempo abbiamo mostrato delle buone cose. Poi abbiamo perso di lucidità in attacco complice anche la stanchezza di Rossi a cui non ho potuto concedere riposo». Il tecnico delle ufitane attende la sostituta di Micovic

(rinforzo che arriverà dopo la sfida contro Viterbo): «Abbiamo sofferto troppo gli uno contro uno: abbiamo contenuto Bocchetti e Maffenini, ma sotto canestro si è concesso troppo a Gross. Contro una corazzata come Napoli bisognava fare una gara perfetta e noi lo abbiamo fatto solo per un tempo. Avremmo avuto necessità di più energia sulla palla e sui pick and roll».

a cura di: Carmine Quaglia

Per l’ala di Belgrado lesione al legamento crociato del ginocchio destro

Agresti:«Viste buone cose nel primo tempo.

Poi abbiamo perso di lucidità

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a cura di: @CarmQua

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Dal prossimo weekend scatta la poule promozione del campionato di Serie A2 2013/2014. Ariano, Napoli e Battipaglia sono già qualificate alla seconda fase e vivono in tranquillità l’ultimo turno della conference centro-sud per l’assenza di scontri diretti (un fattore importante per chi accede alla seconda fase). La sfida contro la Defensor Viterbo non peserà sul futuro della seconda fase: i destini delle ufitane e delle laziali, queste ultime partiranno dallo 0-2 negli scontri diretti nella poule retrocessione, sono già definiti e la sfida del PalaCardito darà possibilità a coach Agresti di valutare condizione fisica e soluzioni di gioco in attesa del cambio di Micovic. L’ultima giornata di conference sarà decisiva per i destini di Catania e Brindisi: le siciliane, di riposo nel turno conclusivo di stagione regolare, rischiano di essere scalzate dal quarto posto, utile per la poule promozione, dalla Futura Brindisi, penalizzata di 3 punti in graduatoria e a quota 12 punti. Le pugliesi affronteranno in trasferta domenica il Minibasket Battipaglia: la posta in palio tra le due squadre

sarà determinata anche dalla gara di sabato tra Salerno e Napoli. Tra Battipaglia e Saces Dike è ancora lotta per la conquista del primo posto finale di conference (valido per la Coppa Italia di Serie A2) e un successo di Napoli contro la Carpedil chiuderebbe di fatto i giochi per il primo posto. La contemporaneità avrebbe assicurato sfide con valori puri, ma il weekend verrà comunque disputato tra sabato e domenica. Anche nella conference centro l’ultima gara di regular season sarà decisiva per alcuni team: già qualificate alla poule promozione e sicure prossime avversarie dell’LPA la Vassalli 2G Vigarano e l’OMC Broni. Lotta a tre tra Bologna, Ancona e Ferrara per le altre due piazze. Nella conference centro scontri diretti all’ultimo turno: Vesta Droptek Ancona - PFF Group Ferrara è il match-clou con le marchigiane che si affidano a Carola Sordi (15 punti di media in stagione), mentre Bologna ospiterà al Paladozza la capolista Vigarano.

Attesa per la sostituta della Micovic

Brindisi e Catanialottano per la promozioneAriano, Napoli e Battipaglia pronte alla seconda fase

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www.ilciriaco.it

al Pala del Mauro nelle partitein casa della Sidigas Scandone

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ESORDIO PER

ARECHI E SALERNO

COPPA SEVEN

SI ALZA IL LIVELLODELLA COMPETIZIONE

al secondo turno irrompe il Benevento

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a cura di: Eddy Tarantino

Foto Fabrizio Nigro

Impegni proibit ivi per l 'Avel l ino RugbyL’obiett ivo è crescere

Secondo turno di Coppa Seven per l’Avellino Rugby. Saranno otto i club partecipanti,. Fuori Torre, Santa Maria, Alcott ed Eagles – che hanno rinunciato all’adesione – dentro, insieme alle confermate Avellino, Sarnese, Afragola e Partenope, anche, l’Arechi ed il Salerno e Vesuvio Rugby. Completerà il quadro, impreziosendo di fatto la kermesse, il Benevento, che milita in serie A e si candida dunque a recitare, qualsiasi sia la versione sannita, un ruolo da protagonista. Formula diversa con due gironi e non più tre, gare di sola andata, e la griglia degli accoppiamenti per le semifinali. Nel gruppo A è finito proprio l’Avellino, insieme alla Partenope, Vesuvio Rugby e Arechi. Nel raggruppamento B sono capitate invece Afragola, Sarnese e Salerno, e Benevento. Al termine del

round la vincitrice porterà a casa sempre dodici punti, la seconda ne guadagnerà dieci, la terza otto e così via fino alla quinta piazza. Le ultime quattro classificate avranno invece diritto a due punti di bonus per l’iscrizione. «Dopo la prima esperienza di domenica scorsa ci aspettiamo di fare qualcosa in più”. Così commenta coach Caliano la prossima sfida che attende il suo club dopo il debutto di quattro giorni fa in questa disciplina. «Abbiamo rotto il ghiaccio ed abbiamo un pizzico di esperienza in più – spiega – ma anche stavolta il livello delle avversarie sarà molto alto». Circa il novero dei convocati il trainer di Rione Parco sta valutando l’ipotesi di un turn over, almeno per parte degli uomini. «L’obiettivo – dice – è di coinvolgere il più possibile la rosa».

La lista dei dodici che andranno a Pomigliano sarà completata come di consueto alla vigilia dell’appuntamento, venerdì o addirittura sabato. Gli irpini si sono regolarmente allenati martedì ed ieri, ma proprio per venerdì è ancora in forse la seduta di rifinitura. «Decideremo nelle prossime ore se sostenerla per intero o dedicarne una parte alla sola fase atletica», fa sapere Caliano. Intanto restano stazionarie le notizie che arrivano dall’infermeria. Dopo il primo round di Coppa l’unico a lamentare qualche fastidio è stato infatti il pilone Balsamo, colpito duramente in una fase di gioco da un avversario. Il guaio è però subito rientrato visto che il neo-innesto è già tornato nei ranghi alla ripresa degli allenamenti.

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L’Avellino RugbyPALLA OVALE REGIONALEdue sconfitte nel primo turno di coppa campania seven

tra i grandi dellaa cura di: @EddyHm75

«Una buona iniziativa, che ha mostrato un discreto successo di riscontro e che ha visto le squadre aderenti soddisfatte. Si trattava della prima tappa, ed era normale che fosse sperimentale. Già dal secondo appuntamento, che si terrà al Leone di Pomigliano, proveremo a migliorare anche l’organizzazione. Parole del numero uno del rugby regionale, Fabrizio Senatore, sulla prima della Coppa Campania Seven, tenutasi all’Abate di Torre del Greco. Nove club a darsi battaglia, per la prima volta ufficialmente, nella variante a sette della disciplina ovale. «Le squadre si sono subito calate nello spirito della manifestazione – spiega Senatore – anche se il seven è una disciplina prevalentemente estiva. Nelle nostre linee di sviluppo però crediamo ci siano tutti i presupposti per promuoverla tra i club regionali anche nel corso della stagione. La prima è andata bene - prosegue il presidente della Fir Campania - ora vedremo la seconda tra sette giorni, nella quale potrebbero essere confermati tutti e nove i club di oggi e forse potrebbe aggiungersene ancora qualcuno”.La tappa, che servirà - insieme agli altri cinque round in programma fino a giugno - a stilare una graduatoria con tanto di vincitrice che accederà alle finali

nazionali, è stata vinta dalla Partenope Pomigliano, che per l’occasione ha sfoderato un dodici di tutto rispetto con elementi provenienti anche dalla B. Bene anche l’Afragola, che solo in finale si è dovuta arrendere alla Partenope. Terzi i padroni di casa del Torre, che nella finale terzo e quarto posto hanno avuto la meglio sul Santa Maria Capua Vetere. L’avventura dell’Avellino Rugby nel seven è iniziata con l’eliminazione alla fase preliminare.Si è rivelato un vero e proprio girone di ferro il gruppo B per i tuttiverdi, raggruppamento, peraltro, dal quale è uscita la migliore seconda. A dettar legge la Partenope, vincitrice di tappa, che nel match inaugurale dei lupi si è imposta con un rotondo 50-0. Leggermente meglio è andata ai lupi nella seconda gara. Contro la Alcott è finita infatti 36-0, e soprattutto nel primo tempo De Luca e compagni sono ben riusciti a contenere gli avversari. Da segnalare un giallo ed una temporanea di due minuti per Balsamo nel corso della prima frazione. Le sanzioni, come da regolamento, sono cumulative e varranno per il prosieguo della rassegna.«Abbiamo trovato sul nostro cammino due club molto ben attrezzati per il seven, soprattutto la Partenope che ha poi dimostrato di avere una marcia in più

rispetto a tutti”. Così coach Caliano al termine della prima tappa. “E’ stata in ogni caso una bella e positiva esperienza – aggiunge - che ha aggregato le tante realtà regionali in un unico posto, una struttura fra l’altro molto ben organizzata e funzionale, e non ha fatto mancare una bella cornice di pubblico».Proprio la capacità ricettiva del plesso di Torre del Greco favorisce una riflessione del trainer di Rione Parco circa la possibilità di avallare in federazione una tappa primaverile da ospitare al Santo Spirito. «E’ un’idea sulla quale si può ragionare e che sarebbe sicuramente positiva per il rugby in città – spiega – ma per prenderci questo impegno dovremmo avere la certezza che il nostro campo sia in grado di ospitare l’evento». Il riferimento va ai piccoli ritocchi alla struttura, come tettoia e impianto luci, per i quali è in itinere lo sviluppo di una soluzione di concerto con il Comune. E proprio in questo senso il XV cittadino della palla ovale ci tiene a fare il più grande in bocca al lupo al vicesindaco La Verde, colto da un malore in questi giorni, «un amministratore – dichiara Caliano – che ci è sempre stato vicino, interessandosi in prima persona alla causa del rugby».

Foto Fabrizio Nigro

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Classifica Girone 2Squadra Pt G V N P Mete P.F P.S. Diff. Pen. Obb.Amatori Torre del Greco 35 8 7 0 1 72 478 72 406 0 8Arechi Rugby 34 7 7 0 0 67 428 36 392 0 7Rugby Rende 30 7 6 0 1 62 393 47 346 0 7Polisportiva Sarnese 22 8 4 1 3 35 237 177 60 0 8Cus Cosenza 14 7 2 2 3 15 106 177 -71 0 7Rugby Salerno 13 8 3 1 4 34 221 296 -75 -4 8Clan Catanzaro Rugby 5 8 1 0 7 8 48 270 -222 0 8Avellino Rugby 2 8 2 0 6 22 150 393 -243 -8 8Wolves Rugby Ospedaletto 0 7 0 0 7 1 22 615 -593 0 7

L’obiettivo alla vigilia per i tuttineri era quello di limitare i danni. Solo in parte la truppa di Zefelippo è riuscita nell’intento. Il 79-3 sul campo di Rende, è infatti un passivo pesante, anche se non pesantissimo, che però viene impreziosito ancora una volta dai punti irpini, e giustificato, almeno in una certa misura, dalle tante defezioni registrate tra gli ospedalettesi. Diciassette gli irpini sbarcati al Bucci, con Zefelippo che ha schierato tra gli avanti i piloni Aprano ed Oliviero, il tallonatore Fusco, le seconde linee Manzi e De Marino, i flanker Pastore e Garofalo, e l’otto Novaco. In mediana sono andati Russo e Leone, davanti ai centri Zhang e Pisano, le ali Stefano Bergamino e Romano, e l’estremo Zeccardo. I due cambi sono stati sfruttati dal coach mascherato nel secondo tempo. Al 48esimo è entrato proprio Zefelippo, alternandosi nella classica staffetta con Pastore. Al 69esimo l’ultima sostituzione, con Cecere al posto di Garofalo. Il primo tempo si è concluso sul 45-3. I punti dei tuttineri ancora una volta sono arrivati dal piede di Oliviero, bravo al ventesimo a capitalizzare dalla piazzola un calcio di punizione fischiato dal direttore di gara.«Considerata la rosa ridotta e la maggior forza degli avversari credo che non sia andata male – ha affermato

il trainer degli irpini a fine gara – Nel primo tempo abbiamo retto bene mostrando una buona difesa e sensibili miglioramenti in mischia e nelle touche. Anche in fase offensiva gli spunti non sono mancati, come i due tentativi di meta di Zhang che avrebbero meritato maggior fortuna. Nella ripresa invece abbiamo pagato lo scotto della panchina corta, il campo pesante e la maggiore esperienza del Cus, ma ci può stare». Al coach mascherato sono piaciute le prestazioni di Russo e Romano. «Il primo ha confermato di poter essere una valida alternativa in mediana – dice – il secondo mi è piaciuto molto per come ha interpretato la gara, calandosi subito nella dimensione della squadra nonostante i tanti mesi d’inattività». Bene anche Pisano e Zeccardo, che schierati in ruoli nuovi hanno mostrato di possedere una ben augurante duttilità tattica.Archiviato con questa gara il girone d’andata i Wolves, che hanno già annunciato di voler aderire alla Coppa Seven solo a maggio – riposeranno. Il ritorno in campo è perciò previsto solo il due febbraio, alla ripresa delle ostilità per il girone di ritorno. Per il XV di Ospedaletto è in programma la proibitiva trasferta di Salerno contro la capolista Arechi.

Wolves, arriva la prima sconfitta del 2014 PASSIVO PESANTE

CON COSENZA PER GLI OSPEDALETTESI Zefelippo « Abbiamo pagato

eccessivamente la panchina corta»La sosta di campionato ha consentito ai Wolves Ospedalettoil recupero della settima giornata del girone d’andata contro il Cus Cosenza.

a cura di: @EddyHm75

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Foto Carmine Bellabona

HA MOSTRATO

DISCRETE QUALITÀ

MA SI È INFORTUNATO

PIAZZATA LA

TRIS VINCENTE

LADRIÈRE

rinforzato ogni repartoper continuare a sognare

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Salvo fare i conti poi con la sfortuna, quella che ha deciso di colpire, in maniera anche vigliacca, il centrocampista belga. Sembrava tutto perfetto. Un acquisto per reparto, quello che serviva a puntellare una squadra che ha chiuso il girone d’andata nel migliore dei modi. Saulo Decarli. Il difensore ideale per Massimo Rastelli a cominciare dalla voglia di dimostrare il suo valore dopo essere stato messo in disparte dal Livorno. Calciatore dal futuro assicurato, in Svizzera si dice un gran bene di lui e la trafila in tutte le Nazionali Under parla chiaro, ma questo, ovviamente, per Rastelli ha un valore marginale. Bisognerà vedere come si comporterà lo svizzero in campo, ma i presupposti per far bene ci sono tutti. Ventidue anni il 4 febbraio, 188 cm per 80 kg e, soprattutto, particolare attitudine al 3-5-2, modulo in cui giocava a Livorno. Bravo in chiusura nell’uno contro uno e capace di uscire dalla difesa palla al piede per impostare l’azione. Può giocare da centrale o esterno di difesa.Camillo Ciano. Nella Primavera del Napoli giocava con Lorenzo Insigne e per molti era il «Il nuovo Quagliarella». Comincia la sua gavetta nel calcio dei grandi a 19 anni tra Lecco, Cavese e Crotone giocando sempre titolare e mettendo a segno 29 reti in totale, non male per una seconda punta. Quest’anno viene girato in prestito al Padova, ma il pessimo girone d’andata dei veneti ne condiziona il rendimento e, con l’arrivo di Bortolo Mutti, trova la panchina: nelle ultime cinque gare non ha mai giocato. Per lui Avellino rappresenta la piazza del riscatto. Per Rastelli, invece, Ciano rappresenta quella

seconda punta di movimento in grado di giocare sia con Castaldo che con Galabinov ed anche di fargli variare il modulo in corso d’opera.Benoît Ladrière. Centrocampista belga arrivato a fine novembre tra la curiosità di tutti. Di lui si sapeva solo che aveva disputato la passata stagione nel Waasland-Beveren nella corrispondente serie A belga. Poi la retrocessione a fine campionato e il giocatore che si ritrova senza contratto. Ladriere resta in Belgio ad allenarsi per conto suo prima che qualcuno lo segnali a Enzo De Vito e Massimiliano Taccone. I due ne parlano con Rastelli e il mister gli offre un periodo di prova. Dopo un mese arriva il suo ok. Il giocatore serve alla causa biancoverde e l’esordio arriva subito alla prima occasione, nel match contro il Padova. Il belga entra e fa vedere il suo bagaglio tecnico: dribbling, lancio preciso a tagliare il campo e gran possesso palla. Una mezz’ala offensiva in grado di dare velocità al gioco. Purtroppo, però, la sfortuna attendeva dietro l’angolo e, a dieci giorni dalla ripresa del campionato, a fermare il belga ci pensa un guaio muscolare: lesione di 2° grado ai muscoli flessori della coscia sinistra e due mesi di stop. Una brutta tegola per un ragazzo che era venuto in Irpinia per rifarsi e dimostrare a tutti il suo valore. Ma il campionato termina il 31 maggio e Ladriere avrà tutto il tempo a disposizione per recuperare e tornare utile alla causa quando, chissà, forse l’Avellino avrà bisogno di tutti i suoi uomini per puntare a qualcosa di diverso dalla salvezza.

Ladriere, Ciano, Decarli. La tris è piazzata o meglio nelle intenzioni della società e di Massimo Rastelli era piazzata e vincente.

a cura di: Marco Imbimbo

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Quello che si è concluso il 29 dicembre, è un girone di andata dove l’Avellino ha strapazzato ogni pronostico estivo. Da squadra con la salvezza difficile da raggiungere, com’era stata definita troppo precipitosamente a inizio campionato, quella biancoverde è diventata la vera rivelazione della serie B. E mentre tutte le altre sorprese della serie cadetta, pian piano, cominciavano a cedere il passo (leggasi Lanciano) l’Avellino non accusava il minimo calo. Anzi, volendola dire tutta, è riuscita a maturare in breve tempo trasformandosi da neopromossa in squadra di esperienza. La riprova è data dal filotto di ben sei risultati utili consecutivi in campionato con cui è giunta al giro di boa, anche se c’è da dire che i pareggi sono stati quattro. Ma la maturità sta proprio in questo, l’Avellino è diventata una squadra che sa dosare le forze perché dal 30 novembre in poi, data in cui è iniziata la serie positiva, i biancoverdi sono scesi in campo ben otto volte, comprese le sfide di Coppa Italia con Frosinone e Juventus. Un tour de force che rischiava di minare il cammino in campionato e compromettere quanto di buono fatto nei primi tre mesi. Invece i lupi sono stati bravi ad «accontentarsi» anche di qualche pareggio di troppo (vedi Reggina), ma alla fine la classifica ha dato ragione ai biancoverdi: 37 punti ottenuti in 21 giornate, solo 3 in meno della capolista Palermo. Insomma, la logica de «il punto è sempre buono» ha prevalso e portato i suoi frutti in un momento della stagione in cui, premere troppo sull’acceleratore per conquistare una vittoria, poteva non solo compromettere la partita in questione

ma anche quelle successive. Tra infortuni, squalifiche e rosa corta, l’Avellino rischiava di arrivare al giro di boa senza più fiato. Ognuno ci ha messo del suo, ovviamente, a cominciare dai calciatori il cui comportamento è stato impeccabile, non solo durante gli allenamenti, ma soprattutto fuori dal campo, nella loro vita privata. In quello spezzone di giornata, insomma, dove si vede la professionalità del calciatore perché senza un stile di vita adeguato dove gli eccessi non sono tollerabili, nessun giocatore riuscirebbe a correre come fatto dai biancoverdi, in grado di disputare 25 gare da agosto in poi sempre a ritmi altissimi. E poi, ovviamente, c’è la bravura di un allenatore in grado di capire di volta in volta quale giocatore può dare il massimo in campo, grazie anche alla complicità di uno staff tecnico che pianifica tutto e non lascia nulla al caso. Una macchina perfetta, verrebbe da pensare, ma il tutto sarebbe valido se la stagione fosse già conclusa invece manca ancora metà percorso. Il girone di ritorno, soprattutto in serie B, è un campionato a parte. Si riparte da 37 punti, insomma, e da quel -13 che manca per l’obiettivo dichiarato (ma non reale) facendo finta, però, che tutti si trovino a zero punti, Avellino compreso. L’unica cosa da cui invece si deve ripartire con consapevolezza è la maturità acquisita in quattro mesi, il vero punto di forza di una squadra che dovrà dimostrare di avere ancora più fame dell’anno precedente.

a cura di: @Marcoimbimbo1

Risultati 21^ giornataAvellino - Padova 2 : 1Brescia - Trapani 3 : 3Carpi - Juve Stabia 1 : 0Cittadella - Lanciano 1 : 2Crotone - Palermo 1 : 2Novara – Bari 0 : 1Pescara - Empoli 1 : 2Spezia - Latina 1 : 4Ternana - Reggina 2 : 1Siena - Varese 1 : 1

Partite 22^ giornataTrapani - PadovaBari - RegginaCarpi -TernanaCittadella - SpeziaJuve Stabia -PescaraLanciano -BresciaLatina - EmpoliNovara - AvellinoPalermo -ModenaVarese - CesenaFoto Alfredo Spagnuolo

AVELLINONON SEI PIÙ UNA SORPRESA

LUPI TERZI AL GIRO DI BOASOLO 3 PUNTI IN MENO DEL PALERMO

Impressiona la maturità dei ragazzi di Rastelli

37 punti ottenuti in 21 giornate

lupi in serie positiva da 6 turni

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a cura di: @Marcoimbimbo1

ClassificaSquadra Pt G V N PPalermo 40 21 12 4 5Empoli 39 21 11 6 4Avellino 37 21 10 7 4Pescara 34 21 9 7 5Lanciano 33 21 9 6 6Crotone 32 21 9 5 7Cesena 31 21 7 10 4Carpi 30 20 9 3 8Brescia 30 21 6 12 3Trapani 30 21 7 9 5Latina 30 21 7 9 5Spezia 30 21 8 6 7Varese 28 21 7 7 7Siena (-7) 27 21 8 10 3Bari (-3) 23 21 6 8 7Modena 22 21 5 7 9Ternana 22 21 5 7 9Cittadella 21 21 4 9 8Novara 21 21 4 9 8Padova 18 20 4 6 10Reggina 14 21 3 5 13Juve Stabia 9 21 1 6 14

Si ricomincia, finalmente, è proprio il caso di dirlo. Dopo un mese di stop l’Avellino è pronto a rituffarsi in campionato partendo da dove ci eravamo lasciati: terzo posto in solitaria e tante squadre blasonate messe alle proprie spalle a suon di gol, corse sfrenate su e giù per i rettangoli di gioco di tutta Italia, e di, perché no, morsi alle caviglie (nel senso puramente calcistico del termine). Si riparte da Novara, ma anche da quello che era stato il limite dell’Avellino nel girone d’andata: le gare lontano dal Partenio-Lombardi. Si riparte contro quella squadra che, lo scorso 24 agosto, fu costretta a chinare la testa di fronte alla matricola Avellino, trascinata dalle reti di Castaldo e Zappacosta, gli artefici della promozione in B e i trascinatori, insieme ai vari Galabinov, Arini, D’Angelo, Schiavon, della grande cavalcata nel girone d’andata. Dopo il giro di boa, però, tutto cambia. Le squadre si rinforzano, le sorprese non sono più tali e chi ha perso punti deve gioco forza raschiare il fondo del barile per trovare tutte quelle energie necessarie a ottenere sempre il massimo in ogni situazione. Tradotto: l’Avellino dovrà fare attenzione al Novara. Al «Silvio Piola», i biancoverdi troveranno una squadra diversa da quella affrontata quattro mesi fa, a cominciare dalla panchina. Allora c’era Alfredo Aglietti , allenatore che, dato il suo passato calcistico, prediligeva una squadra votata all’attacco. Il

modo migliore per suicidarsi contro l’Avellino compatto di Rastelli. Adesso, invece, c’è l’ex Alessandro Calori che è passato a un più sicuro 3-5-2 e per la prima volta affronterà i biancoverdi dopo la breve e poco felice parentesi del 2008. L’ex bandiera dell’Udinese ha assunto la guida del Novara lo scorso novembre anche se l’inversione di rotta non c’è stata, in 7 gare ha racimolato solo 8 punti (ma sempre meglio di Aglietti che ne aveva conquistati 13 in 14 match) e il nuovo anno non gli ha portato bene perché nel recupero col Varese del 19 gennaio è riuscito a strappare solo un punticino. Di fronte, inoltre, ci saranno due squadre che devono migliorare i rispettivi cammini: in casa per il Novara e fuori per l’Avellino. Questa prima sfida servirà a capire se le due formazioni «hanno imparato la lezione». Loro devono per forza riscattarsi, noi dobbiamo necessariamente confermarci. E occhio a Sansovini, neo acquisto del Novara, dopo che per un’estate sana era stato accostato e tentato dall’Avellino. L’esperta punta, dopo la deludente parentesi di La Spezia, è in cerca di gloria anche se, il suo esordio contro il Varese non è stato dei migliori. Dall’altro lato, però, ci sarà un Avellino grintoso che potrà contare anche sui giovani di belle speranze e desiderosi di mettersi in mostra come Ciano e Decarli.

Novara e Avellinotra riscatti e confermeCalori e Sansovini per invertire la rotta dei gaudenzianiI biancoverdi vogliono svegliarsi dall’«incubo» trasferta

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