IL CICLO DI VITA DI UN PRODOTTO · 2018-03-21 · Per utilizzare al meglio questo modello, allo...

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CLASSE VG Abete Mariangela Castiello Giovanni Esposito Tamara Romano Andrea

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CLASSE VG Abete Mariangela

Castiello Giovanni

Esposito Tamara

Romano Andrea

Il ciclo di vita del prodotto è molto diffuso nel marketing.

Parte dal presupposto che ogni prodotto abbia una propria vita, così nella storia del prodotto, fin dalla genesi, si individuano diverse fasi alle quali corrispondono

problematiche e quindi strategie differenti.

Il ciclo di vita di una destinazione turistica èun modello più complesso, perché il prodotto è composito e

globale.

Per utilizzare al meglio questo modello, allo scopo di pianificare uno sviluppo turistico, è importante procedere con una sorta di disaggregazione del Ciclo di Vita del prodotto.

Infatti, l’evoluzione di un’area turistica è condizionata dalla dinamica delle sub-aree che la compongono e il Ciclo di Vita deve essere analizzato con la consapevolezza che esso è la risultante dei Cicli di Vita delle singole aree identificabili all’interno della destinazione stessa, ognuno dei quali ha il suo andamento.

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Le fasi in cui si articola il Ciclo di Vita di una destinazione sono: Lo stadio di esplorazione : momento in cui nell’area sono presenti pochi

turisti che hanno voglia di conoscere il luogo per le sue caratteristiche culturali o naturali e vivono a contatto con la popolazione locale; tale flusso

non comporta cambiamenti.

Lo stadio di avviamento :fase nella quale avviene un flusso regolare di arrivi turistici e in questo momento il rapporto con i residenti è notevole e nascono le prime strutture ricettive.

Lo stadio di sviluppo : prevede un progresso consistente anche per quanto riguarda gli interventi di società e di operatori esterni; questa situazione implica cambiamenti e trasformazioni rilevanti nell’ambiente fisico, economico e sociale ed iniziano ad esistere mete concorrenti.

Lo stadio di maturità (consolidamento):in questa fase l’economia dell’area è ormai specializzata nel campo turistico, ma il tasso di crescita delle presenze turistiche comincia a rallentare: la convivenza con un grande numero di turisti e altrettante strutture turistiche può far sorgere atteggiamenti di opposizione e di scontento.

Lo stadio di stagnazione: con un picco massimo delle presenze e dell’utilizzo delle risorse; nonostante ciò le organizzazioni si impegnano a mantenere costante il numero dei turisti che tende a declinare e a sostenere l’immagine dell’ area.

Lo stadio di declino: nuove località si impongono, l’area non è più all’altezza dei concorrenti e il turnover delle proprietà immobiliari e delle strutture turistiche è elevato.

Lo stadio di rinnovamento: è possibile una sorta di “riciclo”, stimolato con la realizzazione di nuove strutture o la valorizzazione di risorse naturali o culturali trascurate. In sostanza si tratta della possibilità di trasformare l’immagine della località e di rivolgersi a nuovi mercati.

La si è distinta, in quest’ultimo

decennio, quale regione italiana più dinamica

nell’intercettare i flussi turistici nazionali ed esteri.

Attualmente può essere considerata nella sua fase di crescita esponenziale del suo ciclo evolutivo turistico, considerato che il suo tasso turistico è

pari a circa il 50% di quello medio nazionale, per cui può essere fissato in circa 12 milioni di presenze annue il suo potenziale di crescita futura.

Nell’attuale ciclo evolutivo la Puglia potrebbe puntare a un risultato che va dritto verso 25 milioni di presenze annue.

La provincia di Lecce è quella che ha registrato il tasso di crescita di presenze turistiche più consistente (+111,4%).

Si trova, attualmente, in piena crescita esponenziale del suo ciclo evolutivo.

Considerato che il suo tasso turistico è pari al 76% della media nazionale, il suo potenziale di crescita può essere stimato in circa 1 milione di presenze in più rispetto a quelle attuali. Potrebbe quindi raggiungere nei prossimi anni oltre 5 milioni di presenze turistiche annue

FASE DI ESPLORAZIONE

Trattandosi di una fase spontanea, non esiste un approccio imprenditoriale e perciò non si pone il problema delle azioni di

marketing.

Circa dieci anni fa era metà di un turismo quasi totalmente domestico. Il turismo non ha grande impatto sulla vita economica e sociale della località

Lavoratori e studenti fuori sede e gruppi ristretti dei loro amici rappresentavano il turismo in terra salentina.

Flusso regolare di arrivi turisticiInterazione con i residentiNascita di strutture ricettive

STRATEGIE INTRAPRESE comunicazione ai potenziali visitatori delle attrattive della località,

aumentandone la notorietà attraverso l’organizzazione di eventi, Fare conoscere e far provare la destinazione sia ai turisti che agli

intermediari Miglioramento dell’accessibilità, sviluppo delle infrastrutture, dei

trasporti Rafforzamento, crescita e sviluppo del prodotto esistente

L’obiettivo è, principalmente, quello di aumentare le quote di mercato, rafforzando la fedeltà dei propri visitatori e

raggiungendone altri.Lo slancio e la rinascita del capoluogo, la nascita del marchio Salento, la notorietà di personaggi del mondo musicale e la diffusione grazie ai social, fanno emergere a livello nazionale un territorio fino a quel momento ai margini dello scenario turistico nazionale. ➢ i prezzi veramente bassi➢ il prodotto molto buono ➢ le attività di promozione sono state incisive e determinanti

FASE DI MATURITA’ E STAGNAZIONE

Nella fase di maturità e stagnazione, l’obiettivo di marketing più adeguato è quello di mantenere la quota, senza permettere ai flussi di

superare la capacità di carico della località;

SI RICHIEDONO

strategie selettive ed un’attività di diversificazione volta a sviluppare nuovi prodotti sia per i mercati esistenti che per i nuovi.

I lidi iniziano ad organizzare notti brave in spiaggia, pizzerie con giardino si attrezzano con piste da ballo, osterie si reinventano ristoranti. si cerca di aumentare l’offerta, alzando i prezzi

per sfruttare la domanda, non ci si specializza e non si investe per paura che possa durare poco.

Le presenze raggiungono il massimo, con la massima utilizzazione di risorse e strutture

Il numero di turisti tende lentamente a diminuire

Spesso c’è deterioramento dell’ambiente che compromette l’originaria vocazione turistica

L’area non è più competitiva e riesce ad attrarre segmenti di mercato meno interessatiElevato turn-over delle proprietàimmobiliari e strutture turistiche

RINNOVAMENTONuove risorse per ristrutturazioni

Riscoprire o valorizzare risorsetrascurate in precedenza

STRATEGIE DAINTRAPRENDEREIndividuare nuovi motivi di vendita enuovi segmenti di mercatotrasformare l’immagine della localitàe rivolgersi a nuovi mercati