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Il Charter A.I.S.E per una pulizia sostenibile Le modifiche 2010 Seminario tecnico Charter 2010 Milano, 6 luglio 2010

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Il Charter A.I.S.E per una pulizia sostenibileLe modifiche 2010

Seminario tecnico Charter 2010

Milano, 6 luglio 2010

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Agenda

1. Cenni sul charter 20052. Sinergie, la nuova “dimensione prodotto”, il

nuovo logo, gli “Advanced SustainabilityProfiles”

3. Environmental Safety Check4. Charter 2005-Charter 2010: la transizione &

l’extranet del Charter5. Piano di comunicazione e relativo timing

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1. Cenni sul charter 2005

Agenda

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Il Charter A.I.S.E. per una pulizia sostenibile

Il Charter è un programma volontario dell’industria Europea.

Esso ha l’obiettivo di promuovere il continuomiglioramento nell’ambito della sostenibilità (per l’intero ciclo di vita del prodotto) per i settori industriali rappresentati dall’A.I.S.E..

Il progetto viene analizzato e certificato da un organismo indipendente.

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Il Charter: perché è nato?

1. Richiesta alle imprese di integrare i principi della “sostenibilità” a tutti i livelli del ciclo di vita dei prodotti:

2. Verifica indipendente che conferma la messa in opera dei processi ed il controllo su di essi

3. Logo che permette alle aziende coinvolte di dimostrare il loro impegno nell’iniziativa

4. Rapporto all’A.I.S.E. da parte di ogni azienda su una serie di indicatori chiave di performance per l’elaborazione di un Rapporto europeo di sostenibilitàper tutto il settore (annuale)

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Il Charter quindi potrebbe essere considerato un completamento e una razionalizzazione di quello che l’azienda già attua attraverso i propri correnti sistemi di gestione e attraverso i sistemi di certificazione aziendali.

Quindi il charter è un’opportunità di promuovere l’immagine internamente e esternamente all’azienda ed è per questo motivo che deve nascere da una decisione del management dell’azienda e non può essere intesa esclusivamente come un’attività tecnica.

…segue

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Infatti, per i diversi parametri delle procedure di sostenibilità del charter, per le diverse fasi del ciclo di vita del prodotto, sono previste delle valutazioni specifiche, ad esempio sui:

1. Criteri di selezione delle materie prime e loro sicurezza

2. Uso oculato delle risorse3. Produzione: salute e sicurezza dei lavoratori4. Distribuzione: possibilità di richiamo dal prodotto dal

mercato5. Uso del prodotto: informazioni a clienti e

consumatori

…segue

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Gli elementi del Charter

• Procedure di Sostenibilità– Charter Sustainability Procedures (CSP’s): basate

principalmente sulle ISO 14000 e su altri standard

• Indicatori di Perfomance– Key Performance Indicators (KPI’s): permettono di

misurare la performance delle singole aziende in varie aree di sostenibilità.

Le CSP sono divise in due categorie:– CSP dette ‘essenziali’ per essere ammessi al Charter– CSP dette ‘non essenziali’ che dovrebbero essere

implementate nell’arco di 3 anni dalla data di ammissione al Charter

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Approccio graduale

Di seguito le procedure (in rosso quelle essenziali):A- Selezione e valutazione della sicurezza delle materie primeB- Selezione fornitori materie prime e imballaggiC- Selezione e progettazione imballaggi D- Politica sull’uso delle risorse E - Gestione della Sicurezza e della Salute OccupazionaleF - Sistema di Gestione AmbientaleG- Valutazione di sicurezza della distribuzioneH - Ritiro del prodottoI - Valutazione della Sicurezza del Prodotto FinitoJ- Informazioni al cliente e al consumatoreK- Prestazioni del prodotto e sistema di revisione

Le procedure di sostenibilità devono essere messe in atto progressivamente all’interno della struttura aziendale; all’inizio per almeno il 50% della produzione, entro tre anni tutte le CSP devono invece essere attuate per almeno il 75% della produzione.

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Indicatori di Performance (KPI)

A cosa servono?1. Rispondere alla necessità di dare dei parametri quantitativi come richiesto chiaramente dagli stakeholders2. Dimostrare i progressi realizzati nella logica del ‘miglioramento continuo’ mediante il reporting su un set comune di indicatori di performance riconosciuti validi dagli stakeholders internazionali3. Ottenere una visione globale della performancedell’industria europea sia per i prodotti di uso domestico sia per quelli di uso industriale/professionale

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…Segue

1 Aziende partecipanti 2 Valutazione della Sicurezza degli Ingredienti3 Sicurezza e Salute Occupazionale4 Sicurezza del Consumatore e del Cliente5 Informazione al Consumatore / Utilizzatore 5 Ingredienti Organici Poco Biodegradabili7 Energia Consumata e CO2 emessa8 Acqua Consumata9 Rifiuti (totale e pericolosi)10 Packaging Utilizzato

Differenze tra I&I e HH

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2. Sinergie, la nuova “dimensione prodotto”, il nuovo logo, gli “Advanced SustainabilityProfiles”

Agenda

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Il razionale della necessità di rivedere il Charter

• La sostenibilità è fondamentale per la possibilità di continuare a far business– La nostra è una grande industria– È esposta quotidianamente alla società– Ci si aspettano i più alti standard di comportamento– Il minimo legale non è sufficiente

• La perdita di petrolio della BP….vasta condanna• Il salvataggio delle banche…può aver perso l’approvazione

della società• La società è sempre più pronta a condannare l’industria• You Tube, Twitter, ecc. non lasciano spazi per nascondersi

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Il razionale del Charter (segue)

• Il Parlamento Europeo richiede regolamentazione

• Il pacchetto di leggi sulla produzione e il consumo sostenibile verrà rivisto di nuovo nel 2012

• La nostra industria deve dare dimostrazione di prendere sul serio la sostenibilità, per non dover affrontare nuove ampie restrizioni legislative

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Il razionale del Charter (segue)

• Lasciare che la sostenibilità sia uno strumento di competizione fra le aziende?– La società regolamenta l’intera industria, non le

singole aziende.

• Le aziende devono agire tutte insieme sui maggiori problemi della società, per mantenerne l’approvazione e quindi la libertà di innovare e competere.

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Il razionale del Charter (segue)

• Il Charter AISE per una Pulizia Sostenibile è un esempio di aziende che agiscono insieme volontariamente.

• Punti fondamentali:– Burocrazia ridotta al minimo– Bassi costi– Dimostra l’impegno dell’industria– Prepara le basi per un’autoregolamentazione su

base volontaria– Se una regolamentazione sarà inevitabile, prepara la

posizione dell’industria

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I risultati del Charter fino ad ora

• Dal lancio:– 110 membri– Più del 80% del mercato EU+4– I KPI mostrano progressi. Negli anni 2006-2009:

• Uso di energia -5,5%• Emissioni di CO2 -8,9%• Packaging -1,5%

• Ma il Charter è uno schema “vivo”…deve essere mantenuto aggiornato

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I risultati delle consultazioni sul Charter

• Accolto favorevolmente dagli stakeholders esterni:– Valutate positivamente la verifica esterna e la rapportazione

regolare– Gli obiettivi sono considerati allineati con gli sviluppi legislativi

EU

• Principali suggerimenti degli stakeholders:– Introdurre una “dimensione prodotto” per assicurare la

sostenibilità dei singoli prodotti– Stabilire equivalenze con gli standard ISO e simili per

minimizzare le verifiche richieste.

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Il miglioramento: il Charter 2010

• Le procedure di sostenibilità del Charter (CSP)– Lieve revisione di alcuni CSP esistenti– Aggiunta di un nuovo CSP (vedi slide successiva)– Equivalenza rispetto agli standard ISO ed altri– Soglia più ambiziosa per entrance check (75% vs 50% della produzione

coperta da CSP essenziali)

• Sviluppo della “dimensione di prodotto”– Creazione di un ASP (Profilo Avanzato di Sostenibilità) per ogni categoria

di prodotto.

• Informazioni a clienti/consumatori– Aumento delle informazioni per promuovere il consumo sostenibile

• Rapportazione– Un nuovo KPI (% dei prodotti dotati di ASP)

• Logo: una versione migliorata per le aziende che passano al Charter 2010

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Le CSP in dettaglio

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I tempi del Charter 2010

• 1 luglio 2010: Inizia il training per il Charter 2010 (il nuovo sito web tecnico è operativo)

• 1 ottobre 2010: definizione finale del Charter 2010: l’impegno ufficiale delle aziende può avere inizio.

• 1 dicembre 2010: comunicazione agli stakeholdersall’Info Day A.I.S.E.

• 1 luglio 2011: data di attivazione (a scaffale) per il logo Charter 2010 ed inizio delle comunicazioni al consumatore.

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I loghi del Charter 2010(per le aziende che aderivano al Charter 2005)

• Il logo “azienda”(quando i prodotti non rispondono agli ASP o non ci sono ASP)– Posizione raccomandata:

vicino al nome del fabbricante– Altre posizioni permesse: sì

• Il logo “azienda/prodotto” (per i prodotti che ottemperano agli ASP)– Posizione raccomandata : sul fronte– Altre posizioni permesse: sì

Solo dopo il 1° luglio 2011

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Un logo aggiuntivo(per le aziende che non aderivano al Charter 2005)

• Fino al 1° luglio 2011 le aziende che, senza aver aderito al Charter 2005, chiedono di aderire al Charter 2010 devono utilizzare il vecchio logo (anche se dovranno aderire ai nuovi principi).

• Chi era nella training area prima del 1° luglio 2010 può aderire al charter 2005 entro il 31 dicembre 2010 usando i vecchi loghi.

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In sintesi

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I loghi del Charter 2010

“Questo prodotto è fabbricato da un’azienda che aderisce al Charter”

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I loghi del Charter 2010

“Questo prodotto è fabbricato da un’azienda che aderisce al Chartere…risponde ai criteri del profilo avanzatodi sostenibilità della categoria”

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I criteri ASP:i detersivi domestici da bucato

1. Environmental Safety Check

Il prodotto deve superare il test ESC– Ogni ingrediente ha un PESR<1 (PESR= Projected

Environmental Safety Ratio)– In linea con i principi basati sul rischio del REACH– Uno strumento sofisticato rende semplice la verifica

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I criteri ASP:i prodotti da bucato

2. Efficienza di uso delle risorse

Il prodotto deve passare tre criteri:– Concentrazione :

dosaggio inferiore al target specifico

– Efficienza di uso dell’imballaggiog di imballaggio per uso inferiore al target specifico

– Uso di materiale d’imballaggio riciclatosuperiore al target specifico

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In dettaglio:

Laundry detergent powders

Laundry detergent liquids

Fabric conditioners

Product formulation

Pass ESC (Environmental Safety Check)ANDDosage g/job: ≤ 85gANDDosage ml/job: ≤ 135ml

Pass ESCANDDosage ml/job: ≤ 75ml

Pass ESCANDDosage ml/job: ≤ 35ml

Packaging weight per job

Total packaging g/job: ≤7.0g

Total packaging g/job: ≤ 7.0g

Total packaging g/job: ≤ 4.0g

Packaging re-cycled content

Board: ≥ 60% Board: ≥ 60% Board: ≥ 60%

End User Information

End-user info on-pack: Washright panel AND Ability to wash at ≤30° C indicated on pack

End-user info on-pack: Washright panel (or reduced) AND Ability to wash at ≤30° C indicated on pack

End-user info on-pack: Washrightpanel (or reduced)

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I criteri ASP:i detersivi domestici da bucato

3. Le prestazioni

Il prodotto deve riportare la rassicurazione sulla efficacia a 30°C

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I Profili avanzati di Sostenibilità

• Disponibilità prevista per le categorie di prodotto– Detersivi per bucato in polvere Luglio 2010– Detersivi liquidi per bucato Luglio 2010– Ammorbidenti liquidi Luglio 2010– Detersivi per lavastoviglie Gennaio 2011– Detersivi per piatti a mano Gennaio 2011– Deodoranti ambientali Luglio 2011– Detersivi per pulizie generali Luglio 2011– Detersivi specifici Luglio 2011– Detersivi I&I Luglio 2011

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Agenda

3. L’Environmental Safety Check(applicabile ai prodotti della fase 1 (bucato))

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I principi per l’ESC dei prodotti per bucato

• Basati sul rischio relativo alla tossicitàacquatica, trattandosi di prodotti destinati a finire negli scarichi. In linea con i principi REACH.

• L’obiettivo è garantire la sicurezza ambientale di ogni ingrediente usato nel prodotto.

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Environmental Safety Check

In sintesi:• Basato sul rischio (come HERA e REACH) ma specifico

per il prodotto (come Ecolabel) e subito disponibile (a differenza del REACH)

• Verifica che il contenuto di ogni sostanza in un prodotto non porti, ai dosaggi raccomandati, ad una concentrazione nell’acqua superiore al PNEC.

• Usa dati ecotossicologici da fonti pubbliche, come HERA, banche dati Ecolabel ed altre,studi EU, OECD, ricerche di mercato…

• Usa ipotesi conservative (es. proiezione alla quota di mercato del 100% per il totale della categoria)

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• ESC: Un approccio graduale:– Stadio 1

Il foglio Excel ESC valuta la Concentrazione Ambientale Conservativa Prevista, sulla base della esposizione totale alla sostanza (tonnellaggio totale attraverso fattori) & HERA, tenendo conto di alcune esenzioni (es. profumi, gli inorganici comuni, gli organici dell’All.IV /V del REACH).

– Stadio 2 (se richiesto) “ nuovi ingredienti” e “valutazione di livello superiore”Possibilità di aggiungere “nuovi” ingredienti al tool (simile allo stadio 1) o di usare una valutazione del rischio più sofisticata, specifica per l’azienda.

I principi dell’ESC

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Environmental Safety Check

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Segue…I principi dell’ESC

• Stadio 1 attraverso il semplice tool ESC (foglio Excel)• Possibilità di aggiungere nuovi ingredienti non presenti

nella lista corrente.• Gli approfondimenti di livello superiore e l’aggiunta di

nuovi ingredienti devono essere notificati ad A.I.S.E• L’adesione al Charter 2010 implica automaticamente

l’impegno a fornire i dati necessari ad aggiornare/ estendere il tool ESC.

• A.I.S.E. e l’ESC Task Force aggiorneranno regolarmente l’ESC tool.

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Lo stato attuale dell’ESC

Il tool è stato sperimentato da aziende A.I.S.E.:

E’ in corso la definizione finale delle procedure di utilizzo e dei manuali (con particolare attenzione a profumi, conservanti, pigmenti)

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Le principali differenze Charter 2005/ 2010

Charter 2005 Charter 2010CSPs 6 essenziali +

5 addizionali6 essenziali +6 addizionali

Verifica d’ingresso (% produzione coperta) 50% 75%

Verifica Ogni 3 anni Ogni 3 anniSinergie con ISO, ecc. No SìASP No SìKPI 10 11Loghi 6 1+1

Modernizzati,Versione ASP, nuova URL & nuova posizione

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Agenda

4. Charter 2005-Charter 2010: la fase di transizione e l’Extranet.

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La transizione

• Chi è nell’area di training prima del 1 luglio 2010 può aderire al Charter 2005 fino al 31 dicembre 2010.

• 31 dicembre 2010: fine della possibilità di aderire al Charter 2005

• Dal 1 luglio 2010: le aziende che non erano nell’area di training prima, possono solamente aderire al Charter 2010: l’adesione ufficiale inizierà dal 1 ottobre 2010.

• Per queste aziende è previsto un logo (versione unica), da usare fino al 1 luglio 2011, dopo di che dovrebbero essere usati i nuovi loghi

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La transizione fra il Charter 2005 e 2010

• Le aziende Charter 2005 potranno aderire dal 1 ottobre 2010

• Il contratto 2005 terminerà automaticamente• Obiettivo: il 75% della produzione aderisce al

Charter 2010• Un anno di tempo dalla data di adesione per

terminare l’uso dei “vecchi” loghi (il logo nuovo potrà essere utilizzato dal 1 luglio)

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Il nuovo sito web

• La documentazione tecnica è disponibile nel nuovo sito

http://www.sustainable-cleaning.com/en.home.orb

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Homepage vecchia

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La nuova homepage

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I nuovi contenuti

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Agenda

5. Il timing delle comunicazioni agli stakeholderse al pubblico

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Il Charter 2010: la comunicazione

• All’interno dell’Industria:– Specifiche comunicazioni verranno mandate ai

membri del Charter attuale entro giugno– All’Assemblea Generale si è tenuto un Workshop,

che verrà seguito da ulteriori sessioni di briefing per i membri e per i non-membri nel corso del 2010.

– Altre opportunità nelle assemblee dell’industria

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Il Charter 2010: la comunicazione

• Con gli stakeholders esterni:– Evento specifico a livello EU il 29 giugno, a Bruxelles

• Contatti-chiave nelle commissioni:Entr, Envt, Tren, Sanco• BEUC• EEB• Trade

– Attività più ampie a partire da 1 ottobre 2010 ed attorno all’Info Day (a livello EU e nazionale)

• Ulteriori informazioni al NAC previste in Autunno 2010

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Il Charter 2010: la comunicazione

• Parte 1 -Con i consumatori :– Aggiornamento dei siti web per i consumatori

www.sustainable-cleaning.com

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Il Charter 2010: la comunicazione

NUOVOda luglio 2011

www.cleanright.eu

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Il Charter 2010: la comunicazione

• Parte 2 -Con il Trade e i consumatori :– Una campagna complessiva verrà organizzata:

• Prime attività di brainstorming iniziate• Coinvolgimento dei marketing team (estate 2010)

• Obiettivi– Aumentare la conoscenza del Charter e dei suoi

loghi (azienda e azienda/prodotto)– Elevare il profilo dell’industria– Promuovere il consumo sostenibile

• Timing: da metà 2011

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Il Charter 2010: la comunicazione

• Parte 2 – Campagna complessiva da organizzare

• Tool potenziali:– Attività in store– Pubblicità stampa– Inserzioni di direct marketing– Marketing virale– Pubbliche relazioni, scuole, università– Gare– Ecc.

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