IL BUONO CHE FA BENE - melinda.it · al mondo, ed è per questo che l’Italia ... Nell’emisfero...

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IL BUONO CHE FA BENE

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La mela è tra i frutti più coltivati nel mondo, con una pro-duzione annua superiore ai 60 milioni di tonnellate. Ed è anche il frutto preferito da noi italiani, rappresentando circa il 22% di tutta la frutta acquistata dalle famiglie. Il consumo pro-capite in Italia è di oltre 17 Kg all’anno, uno dei più alti al mondo, ed è per questo che l’Italia - dove la produzione totale è di 2 milioni di tonnellate all’anno - è il principale produttore europeo di mele per il consumo fresco. Tra tutte le mele prodotte in Italia però, solo poco più del 10%, quelle prodotte in Val di Non ed in Val di Sole, meri-tano il marchio Melinda e - se sono Golden, Red Delicious o Renetta - anche quello della Denominazione di Origine Protetta, di cui nessun’altra mela italiana può fregiarsi.

Le pagine che seguono sono dedicate a tutte le persone – e sono oltre 20 milioni solo in Italia – che da tanti anni ci onorano concedendoci la loro preferenza e scegliendo una Melinda tra tutte le altre mele. A tutte loro vogliamo dire, anche attraverso queste pagine, un GRAZIE grande come una montagna… di mele.Crediamo però che questa pubblicazione potrà risultare interessante anche per tutti coloro i quali hanno comunque a cuore il proprio benessere, la propria salute e vogliono un’alimentazione sana. Attraverso i contributi scientifici del prof. Cannella e degli esperti dell’Istituto Agrario San Michele all’Adige – cui va il nostro più sentito ringrazia-mento per la preziosa collaborazione – le lettrici ed i lettori de “Il buono che fa bene” conosceranno infatti, in maniera più approfondita, quanto sia buona e quanto faccia bene la mela, nelle sue diverse varietà.è un piccolo contributo rispetto a quanto si potrebbe scri-vere sulla mela, ed in particolare su una Melinda, che non esisterebbe senza la dedizione e la professionalità degli oltre 5.000 frutticoltori che vivono e lavorano nello straor-dinario ambiente delle Valli del Noce, in Trentino. Perché la qualità delle mele Melinda è figlia di Madre Natura e di Padre Contadino.

Buona lettura e buon appetito!

Il Presidente del Consorzio MelindaMichele Odorizzi

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La mela per la corretta alimentazione, per la prevenzione e per la salute.

La Mela (in 100 g solo 50 calorie!) è un’ottima fonte di acqua e micronutrienti (vitamine e sali minerali), un cibo leggero, nutriente e sempre più adatto alle esigenze della vita moderna perché è sempre pronto all’uso: basta morderla!

La mela è disponibile in tante varietà e gusti diversi, sazia e nutre senza appesantire per-ché è di facile digeribilità e, oltre a nutrire, ha delle naturali proprietà “funzionali” sia per il contenuto in fibra solubile (pectine) ed acidi organici, sia per caroteni e polifenoli ad azione antiossidante.

La pianta ed il frutto del melo.Il melo (Malus communis o Pyrus malus), appartiene alla famiglia delle Rosacee Po-moidee. Nell’emisfero Nord fiorisce in aprile e matura i frutti, a seconda della varietà, tra agosto e novembre. è la pianta da frutto più coltivata sul pia-neta Terra perché trova un habitat idoneo in una zona molto vasta, compresa tra il 67° parallelo (nel Nord Europa e nelle regioni più settentrionali del Canada) ed il 37° parallelo (in Sicilia e California). Il melo è presen-te in una fascia latitudinale di analoga ampiezza anche nell’emisfero Sud, essendo coltivato dal Sud dell’Argentina fino al Nord del Brasile.Nel nostro Paese il melo è particolarmente dif-fuso nei terreni alpestri, ma riparati dai venti del Trentino-Alto Adige. L’attività di selezione operata dai vivaisti di tutto il mondo ha prodot-to decine di varietà diverse di mele, in grado di soddisfare i gusti di tutti. Le diverse varietà di melo (cultivars) si differenziano per la forma dei frutti (tonda, allungata, costoluta, ecc.); per l’aspetto ed il colore della buccia (sottile, liscia,

rugosa, opaca, lenticellata, verde, gialla, rossa uniforme o screziata, ecc.); per il colore e la compattezza della polpa (bianca, crema, gialla, croccante, asciutta, succosa, pastosa, fonden-

te, ecc.) e per il profumo ed il sapore (aspro, dolce-acidulo, dolce). Il colore della buccia è dovuto alla presenza di piccole quantità di clorofil-la, carotenoidi e antocianine (glicosidi di flavonoidi) ed alla dissociazione dei gruppi ossidrilici fenolici dei com-posti colorati. Il sapore ed il profumo del-le mele dipendono invece dal buon tenore in zuccheri

(fruttosio e glucosio), dalla presenza di acidi organici (malico e citrico) e da una comples-sa miscela di circa 250 molecole volatili tra le quali vale la pena di ricordarne almeno due: l’acetato di amile ed il metilbutanoato di etile che vengono prodotti durante la maturazione e man mano che la loro concentrazione aumen-ta mascherano il caratteristico aroma del frutto acerbo. Questi composti sono esteri volatili, a 7 atomi di carbonio, che si originano per ossi-dazione degli acidi grassi delle membrane cel-lulari durante la maturazione.

Dottor Carlo Cannella - Professore ordinario di Scienza dell’Alimentazione Università di Roma “La Sapienza”

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Le mele nell’alimentazione.La mela è uno dei primi frutti che viene utilizzato nello svezzamento, non solo per la facilità con cui può essere schiacciato per renderlo deglutibile, ma anche per il sapore gradevolmente dolce e aroma-tico che è fonte di piacevoli sensazioni gustative. Dal punto di vista della nutrizione del bambino questo frutto in particolare e i pomi in genere (mela e pera) uniti con il succo di agrumi, per prevenire l’imbrunimento della polpa, sono un’ottima fonte di nutrimento per l’elevato contenuto di acqua con zuccheri, acidi organici, vitamine, sali minerali e fibra, svolgono un ruolo importante anche nella rego-lazione della funzione intestinale.La mela comunque, come tutta la frutta, rappresenta un alimento importante per ogni età. Il contenuto calorico della mela sbucciata è infatti di sole 50 Kcal in 100 g, ed è dovuto prevalentemente a zuccheri semplici (14 g/100 g di cui 8 g di fruttosio).Gli zuccheri “semplici” diversamente dagli zuccheri “complessi” (amido, glicogeno, ecc.) non richiedono digestione e pertanto vengono assorbiti rapidamente per essere utilizzati a scopo ener-getico. Gli zuccheri sono importanti per la contrazione muscola-re ed in particolare per il funzionamento di altri due tipi di cellule: quelle del cervello e dei globuli rossi del sangue che utilizzano pre-valentemente il glucosio per il loro metabolismo. La presenza di fruttosio in quantità significative nei pomi (mela e pera) è di estrema importanza non tanto per il maggior potere dolcificante rispetto al glucosio, quanto per il fatto che il fruttosio non stimola direttamente la produzione di insulina e quindi influisce in modo marginale sulla glicemia. Per questo motivo i pomi possono essere consumati, in quantità adeguate, anche dai diabetici. Recenti studi dimostrano inoltre che una piccola dose di fruttosio, come quella assumibile da una porzione di frutta (150 g), in un pasto a base di cibi ad alto indice glicemico (dolci, pane, riso, pasta, ecc.) tende a ridurre la risposta glicemica poiché favorisce l’utilizzo del glucosio da parte del fegato. Il glucosio è lo zucchero metabolico per eccellenza, pre-sente nei cereali (nella forma polimerica di amido) e anche negli or-taggi e nella frutta (sia pure in minore quantità). La sua importanza nel metabolismo cellulare è tale che la quantità di glucosio presente nel circolo sanguigno viene mantenuta costante (70-120 mg/100 ml) mediante l’azione di ormoni tra di loro antagonisti: insulina e gluca-gone, entrambi prodotti dal pancreas. Dopo un pasto ricco di zuc-cheri si evidenzia una maggiore produzione cerebrale di serotonina che agisce sulla sensazione di benessere e svolge un’azione anti-depressiva; questa situazione favorevole all’organismo, soprattutto al nostro umore, è dovuta al coinvolgimento dello zucchero nel tra-

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La mela per la corretta alimentazione, per la prevenzione e per la salute.

sporto del triptofano (precursore della seroto-nina) attraverso la barriera ematoencefalica e non si verifica dopo un pasto ricco di protei-ne. è questo un buon motivo per mantenere le nostre abitudini alimentari mediterranee che si basano su di un regolare consumo di alimenti di origine vegetale ed in particolare di frutta e ortaggi. Interessante risulta esse-re anche la presenza nella mela di piccole quantità di acidi organici (0,25-0,5 g %): tra questi predomina l’acido malico (90%), men-tre l’acido citrico contribuisce solo per il 10% e scarsa è la quantità di acido ascorbico che varia tra 5 e 20 mg % a seconda della varietà di mela. Queste quantità, anche se modeste, rappresentano nell’alimentazione giornaliera un’ottima fonte di micronutrienti (vitamine e sali minerali) soprattutto se la mela viene consumata fresca. Gli acidi organici insieme ai tannini (composti polifenolici) contribui-scono non solo alle proprietà organolettiche della mela, ma anche ai suoi effetti benefici sulla salute dell’uomo. I primi infatti sono importanti per la loro azione regolatrice sul-l’equilibrio acido-base del sangue e sulla tipo-logia dei microrganismi che popolano la flora batterica intestinale, mentre i secondi per le proprietà astringenti ed antiossidanti. La pol-pa della mela contiene anche fibra, compo-nente non nutriente in quanto non digeribile, ma che svolge un effetto protettivo sul nostro organismo regolando il tempo di transito inte-stinale del bolo alimentare, l’assorbimento di taluni nutrienti (glucosio, colesterolo, ecc.) e fornendo materiale nutritivo alla flora batterica intestinale. La fibra della frutta è costituita da due frazioni: quella insolubile (cellulosa, emi-cellulosa e lignina) che trattiene acqua e gas prodotti nell’intestino, aumentando così la massa fecale e velocizzando il transito; quel-la solubile (pectine), che nella mela è circa il 25% del totale, forma nell’intestino una mas-sa gelatinosa che intrappola il glucosio modu-

landone l’assorbimento e quindi riducendo il picco glicemico dopo il pasto. Durante il transito nell’in-testino la fibra solubile viene metabolizzata dalla flora batterica ottenendo due importanti risultati: la proliferazione di microrganismi “buoni” favore-voli al nostro organismo e perciò detti “probiotici” e la produzione di acidi grassi a catena corta (ac. acetico, propionico e butirrico) che abbassano il pH del colon neutralizzando le fermentazioni putri-de delle proteine indigerite e forniscono nutrimen-to per l’epitelio del colon. La buccia della mela, contrariamente a quanto comunemente afferma-to, non ha un contenuto in nutrienti così impor-tante da far preferire il consumo del frutto intero. La mela privata della buccia e del torsolo perde poco del valore nutritivo del frutto intero, solo una modesta parte di micronutrienti e di fibra, mentre mantiene il prezioso apporto in carotenoidi (circa 20 g/100 g). Nella Tabella a pagina seguente viene riportata la composizione dettagliata in nutrienti ed il valore energetico della “mela fresca sbuccia-ta” secondo quanto riportato dall’INRAN.

Ricca di antiossidanti, la mela (specie se fresca) aiuta a prevenire malattie cardiovascolari.

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di Carlo Cannella

La mela per laprevenzione e la salute.La mela ha in comune con gli altri frutti e or-taggi il fatto di contenere diverse sostanze con attività antiossidante, in grado cioè di proteggere l’organismo dai danni ossidativi riconducibili all’azione dei radicali liberi. Oltre alle ben note vitamine (vit. C e vit. E), con-tiene alcuni composti organici detti “phyto-chemicals” - presenti in quantità dell’ordine della frazione di mg - che sono particolar-mente attivi nella difesa dagli agenti ossidanti. Tra questi composti ricordiamo i carotenoidi (precursori della vitamina A) che danno co-lore alla polpa e i polifenoli (flavonoidi) che sono responsabili dell’imbrunimento della mela una volta che sbucciata viene in contatto con l’aria. è questa una reazione enzimatica catalizzata da una polifenolossidasi: può es-sere inibita con il calore (che inattiva l’enzima), o con l’aggiunta di succo di limone che agi-sce sia da riducente sia da acidificante, per la presenza dell’acido ascorbico che inibisce così l’attività della polifenolossidasi. Questi composti antiossidanti agiscono sia all’interno del tubo digerente, neutralizzando composti radicalici di varia natura, prodotti anche dalla flora batterica, sia potenziando le difese del sangue nei confronti delle scorie del metabo-lismo cellulare. Si tratta quindi di composti di origine vegetale che non hanno un potere nu-tritivo e che vengono assorbiti solo in quantità molto piccola. Per beneficiare del loro effetto protettivo, ciò che più importa è una regola-re e quotidiana introduzione con il consumo di alimenti vegetali freschi piuttosto che una loro occasionale assunzione facendo magari ricorso agli integratori. Il meccanismo d’azio-ne dei “phytochemicals” (rimozione di metalli proossidanti, neutralizzazione di radicali del-l’ossigeno, ecc.) comporta la protezione dal rischio ossidativo delle biomolecole più espo-

ste quali: gli acidi grassi polinsaturi e le catene laterali delle proteine (aminoacidi aromatici) e gli acidi nucleici (basi puriniche e/o pirimidiniche). Il risultato è l’attenuazione dello stress ossidativo e la protezione dell’organismo dall’insorgenza delle patologie cardio-vascolari, oncologiche, degenerative del sistema nervoso, dell’invecchia-mento precoce e della spermatogenesi. è oppor-

Nutrienti e valore energetico per 100 g di parte edibile della “mela fresca sbucciata” (Malus communis) secondo quanto riportato dalle Tabelle dell’INRAN (Istituto Nazionale per la Ricerca sugli Alimenti e la Nutrizione), aggiornamento 2000.

parte edibile (%)

Acqua (g)

Proteine (g)

Grassi (g)

Carboidrati (g)

Fibra (g)

Solubile (g)

Insolubile (g)

Energia (Kcal)

Energia (Kj)

Sodio (mg)

Potassio (mg)

Ferro (mg)

Calcio (mg)

Fosforo (mg)

Magnesio (mg)

Zinco (mg)

Rame (mg)

vit. B1 (tiamina)

vit. B2 (riboflavina)

vit. PP (niacina)

vit. C

vit. A (retinolo Eq.)

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0,55

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0,30

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MELA FRESCA SENZA BUCCIA

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tuno ricordare che numerosi studi clinici hanno dimostrato come la supplementazione di vita-mine, fibra e sali minerali non esercita gli stessi effetti favorevoli al mantenimento dello stato di salute di una dieta ricca in frutta e ortaggi. è stato recentemente ipotizzato un effetto siner-gico tra vitamine antiossidanti (vit. C e vit. E) e phytochemicals in grado di svolgere attivi-tà protettiva (antineoplastica) secondo diversi meccanismi, tra i quali: induzione della bio-sintesi di enzimi detossificanti, inibizione della formazione di nitrosamine, diluizione e neutra-lizzazione di sostanze cancerogene nel tratto intestinale, interazione con l’equilibrio ormo-nale (fitoestrogeni), potenziamento dell’attività antiossidante delle vitamine C ed E, ecc. Le proprietà finora riportate per la mela possono essere estese alla frutta in generale e pertanto un’assunzione più elevata di frutta viene racco-mandata in alcune condizioni fisiologiche in cui aumenta la richiesta di acqua, sostanze protet-tive e vitamine come la crescita, la vecchiaia, la gravidanza e l’allattamento. A maggior ragione tale raccomandazione vale per situazioni di tipo patologico quali: processi infettivi, terapie farmacologiche, stati di convalescenza, ecc.

Gli altri modi dimangiare la mela.Lo sviluppo della tecnologia di frigo-conser-vazione consente oggi di conservare le mele delle varietà più diffuse (es: Golden Delicious) come appena raccolte, per periodi fino a 12 mesi e senza ricorrere all’utilizzo di nessun conservante. Tuttavia, le mele, una volta im-messe sul mercato e non appena raggiunto il giusto grado di maturazione, se non vengono consumate iniziano inesorabilmente a deperi-re. Si tratta di un problema che riguarda una buona parte dei frutti più appetibili e, fin dai tempi antichi, si è tentato di risolverlo con la preparazione di “conserve” mediante cottura

con aggiunta di zucchero e/o miele (frutta scirop-pata e/o candita, marmellate, confetture, ecc.). Al giorno d’oggi, grazie all’applicazione delle mo-derne tecnologie, la frutta viene stabilizzata con trattamenti al calore (pastorizzazione) o per sot-trazione di acqua (liofilizzazione) fino ai più recenti trattamenti ad elevate pressioni e/o di surgelazione che rispettano maggiormente le componenti aro-matiche della frutta. Oltre alla frutta fresca sono così disponibili sul mercato: succhi, nettari, be-vande al gusto di frutta, frutta in pezzi (essiccata, liofilizzata e/o surgelata), purea di frutta, ovvero prodotti pronti all’uso che consentono di gustare la frutta anche nelle stagioni e nei luoghi in cui la disponibilità di quella fresca è scarsa o assente. Questi processi di conservazione sono validi nel preservare la frutta dalla perdita delle caratteristi-che organolettiche e soprattutto nel mantenere il contenuto in fibra, vitamine e phytochemicals en-tro limiti accettabili e comunque superiori a quanto ottenibile con la semplice refrigerazione. Lo svilup-po delle conoscenze nelle tecnologie di conserva-zione della frutta ha consentito pertanto di ridurre le perdite di nutrienti ed in alcuni casi, di utilizzare questi prodotti (succhi, nettari, ecc.) anche come veicolo dell’integrazione vitaminica e/o minerale.

Il consumo di frutta è prezioso per il nostrobenessere e dovrebbe essere un’abitudine.

La mela per la corretta alimentazione, per la prevenzione e per la salute.

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Carlo Cannella

professore ordinario di Scienza dell’Alimentazione Università di Roma “La Sapienza”

Per concludere.La mela contiene una miscela di composti nutrienti e non; alcuni sono presenti nel frutto acerbo, altri si formano durante la maturazione e, come in tanti altri frutti, ciascuno di questi composti per quanto importante non ha grande valore di per se stesso, ma nel complesso dell’alimento giunto a maturazione. Il consumo di frutta è perciò prezioso per il nostro benessere, non tanto per un singolo componente, quanto per il sinergismo dei principi nutritivi con le sostanze protettive phytochemicals. Nessun chimico sarebbe ca-pace, mettendo insieme questi stessi composti, di ottenere gli stessi risultati non solo da un punto di vista nutrizionale, ma anche da quello emotivo, per la gratificazione dei nostri sensi (vista, gusto, olfatto e tatto) da cui tanto dipende il nostro benessere psico-fisico!

L’illusione che gli integratori possano compensare le nostre cattive abitudini alimentari o svolgere azioni antistress è ormai sulla strada del tramonto, mentre le più recenti ri-cerche in nutrizione dimostrano l’effetto benefico dei “phytochemicals”, come agenti antiossidanti che contrastano l’invecchiamento precoce e aiutano nella prevenzione di gran parte delle patologie più comuni legate ad un eccesso di radicali liberi. La mela è la conclusione tradizionale e leggera di un pasto, è lo snack o la merenda ideale perché sazia senza appesantire.La mela è facile da conservare e da trasportare, ha un costo moderato ed è disponibile tutto l’anno, ha insomma tutte le caratteristiche che desideriamo oggigiorno dal cibo! Fare un uso abituale di questo alimento alla fine del pasto o durante una pausa di lavoro non solo gratifica i sensi, pulisce i denti e arreca nutrimento, ma stimola una serie di azioni benefiche per il nostro organismo che trova riscontro nel detto popolare: “una mela al giorno toglie il medico di torno”.

Quanto riportato sta ad indicare che in una corretta alimentazione la frutta fresca di sta-gione, appena colta e ben matura, rappresenta, in ogni momento della giornata, la fonte di elezione per tanti preziosi nutrienti e per sostanze protettive al fine del mantenimento dello stato di salute. Le spremute, i succhi di frutta, le bevande a base di frutta e la frutta in pezzi o in purea già pronta per il consumo, costituiscono sicuramente una valida integrazione al consumo di frutta fresca per rispondere alle esigenze dell’attuale stile di vita. Mantenere l’abitudine quotidiana di consumare almeno 3 porzioni di frutta e di queste almeno 1 mela, significa restare in linea con la tradizione alimentare mediterranea che si è dimostrata ido-nea ad assicurare all’organismo maggior benessere ed una più efficace prevenzione.

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Terreno, luce e clima sono i fattori che più di ogni altro sono in grado di influenzare la ricchezza dei sapori: così come per i vini è ampiamente riconosciuto l’effetto “terroir”,cioè l’effetto del territorio complessivamente inteso, ancor di più per la mela è ormai di-mostrato che sono veramente rare nell’intera Europa le aree frutticole ad elevata vocazio-nalità. La Val di Non primeggia certamente tra queste, annoverando una serie di esclu-

sive caratteristiche che hanno consentito il riconoscimento del prestigioso marchio eu-ropeo di Denominazione di Origine Protetta “mela Val di Non”. Queste peculiarità sono da sempre all’attenzione dei ricercatori del-l’Istituto Agrario, fondato nel 1874 sotto il regno Austro-Ungarico, all’interno del qua-le si svolgono studi e ricerche indirizzate alla sempre miglior conoscenza dei fenomenitecnico-scientifici legati alla melicoltura.

La Val di Non e la Val di Sole:territori d’eccezione. è da quiche viene la bontà delle mele.Dottoressa Maria Beniamina Venturelli – Direttore del Centro AssistenzaTecnica dell’Istituto per la Frutticoltura e Viticoltura di S. Michele all’Adige (TN)

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Terreni dolomitici.Cominciando dal terreno, da cui le piante trag-gono in modo naturale il loro nutrimento, è sen-sazionale pensare che il terreno dei frutteti della Val di Non deriva dalle millenarie trasformazioni delle rocce dolomitiche che sovrastano l’ampia conca valliva, ed a queste si mescolano ed ag-giungono i depositi glaciali scesi dal massiccio dell’Adamello, di composizione assai diversa, trasportati a valle dai molteplici avvenimenti suc-cedutisi nei tempi più o meno remoti. La compe-netrazione di materiali così particolari e così di-versi, consente alla pianta di trovare nel terreno tutti gli elementi nutritivi necessari, comprese le complesse richieste di microelementi indispen-sabili al perfetto funzionamento di tutte le funzio-ni fisiologiche della regolare fruttificazione.

Clima, luce, aria tersa.Il clima è l’altro fattore continuamente studiato presso il Centro di Agrometeorologia attivo a S.Michele all’Adige, con rilevazioni oggi basate su moderne stazioni che trasmettono automa-ticamente i dati alla sede centrale. Ma in Val di Non non si tratta solamente di particolari tem-perature ed umidità, ma di un insieme di fattori geografici e climatici che rendono l’intera vallata accomunabile ad una grande terrazza ottima-mente illuminata e ben riparata. L’esposizione a Sud-Est che consente un’ottima insolazione già dalle prime ore del mattino, l’eccezionale ampiezza della valle che aumenta la quantità delle ore di sole rispetto alle tipiche vallate alpi-ne, la nitidezza dell’aria dovuta alla ridottissima umidità relativa con conseguente forte irraggia-mento, la modesta piovosità che si traduce in più di 300 giorni di sole all’anno, la freschezza delle notti d’estate che riduce il fenomeno della respirazione notturna che consumerebbe i pre-ziosi zuccheri costruiti dalla fotosintesi duran-te il giorno: sono tutti elementi che sortiscono effetti congiunti di grande interesse dal punto di vista della qualità della produzione. Le mele della Val di Non hanno infatti mediamente più

zuccheri e più acidità, ed hanno cellule più “for-ti”, quindi una polpa più croccante e succosa. Inoltre, la buccia sottile e liscia, presenta spesso la faccia esposta al sole arrossata dagli sbalzi termici provocati dalle notti fredde che si evol-vono verso mattinate dal sole subito splendente, che colpisce e fa evaporare la rugiada formata-si sui frutti (l’evaporazione della rugiada sottrae calore e il contrasto freddo/caldo diviene ancora più accentuato).

La Val di Non e la Val di Sole: territori d’eccezione.

Il mar Tetide si estendeva, qualche milione di anni fa, nelle regioni oggi alpine: sui suoi fon-dali si accumulavano sedimenti salini e si for-mavano primitive scogliere coralline in un am-biente di acque limpidissime e climi tropicali.La Dolomia, che deve il suo nome allo sco-pritore Dolomieu (1750-1801) è un carbonato doppio di Magnesio e Calcio -MgCa(CO3)2-, che conferisce oggi un deciso richiamo cro-matico rosato, apprezzabile soprattutto al-l’alba ed al tramonto, alle cime delle Dolomiti del Brenta che chiudono la Val di Non sul ver-sante Sud. Completamente diversa l’origine, invece, delle rocce caratteristiche del Mas-siccio dell’Adamello (Plutone dell’Adamello), originatesi in profondità e ad altissime pres-sioni direttamente dal magma, sotto la crosta terrestre (rocce intrusive).La formazione più caratteristica è la Tonali-te, che prende il nome dal passo del Tonale, che apre la Val di Sole verso Ovest. Queste rocce sono durissime, simili ai graniti, ma più ricche di plagioclasti e biotite, caratte-rizzate infatti da una particolare ricchezza di microelementi tra i quali annoveriamo Al-luminio, Ferro, Titanio, Bario, Rubidio, Zin-co, Rame, Cromo, Vanadio ed altri ancora. La successione di fenomeni di glaciazione e di erosione ha portato a valle i detriti di que-ste due formazioni fondamentali ed ha pro-dotto terreni agricoli di eccezionale fertilità e di peculiare composizione, che consentono agli alberi di melo di avere a disposizione gli elementi nutritivi adeguati per ogni fase del-lo sviluppo delle gemme, dei fiori e dei frutti.

DOLOMIA E TONALITE.

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La Denominazione di Origine Protetta (DOP) è un marchio di origine che viene attri-buito in base al Reg. CEE n. 2081/92 a quegli alimenti le cui peculiari caratteristiche quali-tative dipendono essenzialmente o esclusiva-mente dal territorio in cui sono prodotti.L’ambiente geografico comprende sia fattori naturali (clima, caratteristiche ambientali), sia fattori umani (tecniche di produzione traman-date nel tempo, artigianalità, savoir-faire) che, combinati insieme, consentono di ottenere un prodotto inimitabile al di fuori di una determi-nata zona produttiva.Affinché un prodotto sia DOP, le fasi di produ-zione, trasformazione ed elaborazione devo-no avvenire in un’area geografica delimitata. Chi fa prodotti DOP deve attenersi alle rigide

DOP: garanzia di bontà.

regole produttive stabilite nel disciplinare di produzione e il rispetto di tali regole è garanti-to da uno specifico organismo di controllo.Al momento, in ragione delle severe norme che regolano l’ottenimento di questo ambito riconoscimento, le DOP attribuite a produzio-ni tipiche di frutta fresca in Europa sono solo poco più di 20 (in confronto alle circa 600 IGP - Indicazione Geografica Protetta).

Un prodotto DOP è quindi garanzia di serietà, di certezza sulla provenienza geografica, di rispetto del metodo di produzione tradiziona-le e di un intimo legame con il territorio dalle caratteristiche geologiche, agronomiche e cli-matiche inimitabili.La DOP è garanzia di bontà a 360 gradi.

Consorzio di Tutela DOP Mela Val di Non

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La Mela della Val di Non è stata la prima - ed è tuttora l’unica - mela italiana ad ottenere, già nel 2003, il conferimento del marchio DOP.

La Denominazione di Origine Protetta “Mela Val di Non” significa dunque:

Protezione dell’Origine e della Tradizione.Le mele DOP Val di Non sono prodotte solo in un’area limitata, situata a nord-ovest della provin-cia di Trento, collocata ad un’altitudine compresa tra 450 e 900 metri e caratterizzata da condizioni climatiche e pedologiche che la rendono da sem-pre una delle zone più vocate del mondo per la produzione di mele. è anche per questo che in Val di Non la tradizione della coltivazione del melo è presente e documentata da oltre 2.000 anni.

DOP: garanzia di bontà.

Protezione dell’Ambiente. I frutticoltori del Consorzio di Tutela che producono mele Melinda devono rispettare il Disciplinare di Produzione della DOP Mela Val di Non approvato dalla Comunità Europea. Le principali regole di tale Disciplinare sono:1. rispetto del frutteto come parte integrante dell’eco-sistema della Valle2. coltivazione e protezione delle piante con metodi a basso impatto ambientale (Produzione Integrata)3. raccolta diversificata per caratteristiche del frutteto e confezionamento manuale delle mele.

Protezione della Qualità e del Gusto.Il marchio DOP Mela Val di Non è riservato esclusivamente a mele delle varietà Golden Delicious, Red Delicious, Renetta del Canada, prodotte in Val di Non e che:- siano di categoria 1A ed Extra- superino i valori di croccantezza e di tenore in zuccheri ed acidi naturali stabiliti dal Disciplinare di Produzione approvato dalla C.E.Una mela DOP Val di Non perciò non solo è sana e bella da vedere, ma è anche molto buona da mangiare.

Protezione del Consumatore. CSQA è l’Ente Certificatore incaricato dal MiPAF - Ministero Politiche Agricole e Forestali - che, a garanzia del Consumatore, certifica:1. la zona d’origine delle mele DOP Val di Non2. il rispetto del Disciplinare di Produzione da parte dei frutticoltori del Consorzio di Tutela3. il rispetto dei parametri di qualità estrinseca ed intrinseca dei frutti4. le modalità di raccolta e di confezionamento.

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ORIGINE E DIFFUSIONE: Golden Delicious è la mela per eccellenza. è la più coltivata in Europa e in Val di Non. è la preferita dalle famiglie italiane: circa il 50% delle mele che vengono acquistate sono Golden Delicious.COLORE: giallo, di intensità variabile.SEGNI PARTICOLARI: “faccetta rossa”. è una sfumatura rosata, occasionalmente presente su una parte del-l’epidermide di alcuni dei frutti più esposti al sole che crescono nelle zone di montagna. FORMA: tronco-conica.POLPA: a tessitura finissima, soda e croccante.GUSTO: amabile, straordinariamente appagante per il suo equilibrato sapore.DISPONIBILITÀ: la mela Golden si conserva in maniera eccellente ed è quindi disponibile in ogni periodo del-l’anno.PERIODO DI RACCOLTA: tra il 15 settembre e la fine di ottobre in montagna, circa 15 giorni prima in pianura.SUGGERIMENTI: mangiatela cruda, con o senza la buc-cia, come completamento o sostituto occasionale del pasto. Ottima anche per la preparazione di macedonie e fantasie di frutta.

Le varietà: impariamo a distinguerle.Caratteristiche, gusto e utilizzo delle varietà di mele.

Golden Delicious

Red (Stark) Delicious ORIGINE E DIFFUSIONE: Red (Stark) Delicious nasce negli USA nel 1890, arriva in Europa nel 1914 e da più di 50 anni è di casa in Val di Non, dove ha trova-to un ambiente particolarmente favorevole.COLORE: rosso intenso e vellutato.SEGNI PARTICOLARI: “fondo a cinque punte” ed epi-dermide liscia e cerosa.FORMA: tronco-conica, talora svasata verso la base.POLPA: a tessitura fine. Croccante e succosa al mo-mento della raccolta; sempre più fondente, morbi-da ed aromatica col progredire della maturazione.GUSTO: intenso e dolce. è la varietà preferita dalle donne.DISPONIBILITÀ: da ottobre a giugno.PERIODO DI RACCOLTA: tra il 10 e il 20 settembre in montagna, circa 10-15 giorni prima in pianura.SUGGERIMENTI: consumatela cruda, come comple-tamento del pasto o durante il giorno. 13

Renetta CanadaORIGINE E DIFFUSIONE: Renetta Canada è una delle varietà più antiche. è presente in Europa dal 1600 e arriva in Val di Non più di due secoli fa, portan-dosi dietro tutto il suo patrimonio di bontà. La sua coltivazione richiede le tecniche più tradizionali, ed una piccola vallata dell’arco alpino, la Val di Non, si è dimostrata il luogo ideale per la produzione di questa varietà.SEGNI PARTICOLARI: “grana”. è una rugginosità più o meno intensa ed estesa presente sulla superficie dei frutti. è indice di maturazione ideale.FORMA: sferica leggermente appiattita e irregolare.GUSTO: molto particolare. Raffinato, ma saporito ed aromatico.DISPONIBILITÀ: da fine settembre a maggio.PERIODO DI RACCOLTA: dal 10 al 20 settembre. Si coltiva solo in zone vocate di montagna.POLPA: bianca, morbida e pastosa.SUGGERIMENTI: squisita in cucina, è la mela migliore per lo strudel, i dolci e le frittelle di mele per intendi-tori. Consumata cruda è ottima perché è la più ricca di antiossidanti ed è quindi una preziosa alleata per la salute, il benessere e la bellezza di tutti.

Gala ORIGINE E DIFFUSIONE: è nata in Nuova Zelanda, ma si è diffusa in tutto il mondo. è coltivata in Val di Non da più di dieci anni.COLORE: rosso intenso, ma leggermente striato. Particolarmente luminoso se i frutti sono cresciuti in zone di montagna.SEGNI PARTICOLARI: “liscia e cerosa”. Grazie alle cere naturali che si formano sulla buccia risulta molto piacevole al tatto.FORMA: tendenzialmente tondeggiante e un po’ allungata, di medie dimensioni.POLPA: di colore bianco-giallastro e di consistenza variabile, da croccante e succosa a morbida e pa-stosa, in relazione allo stadio di maturazione.GUSTO: sempre molto dolce e gradevole.DISPONIBILITÀ: da settembre a maggio.PERIODO DI RACCOLTA: tra il 20 agosto ed il 10 set-tembre, circa 10-15 giorni prima in pianura.SUGGERIMENTI: è una mela per tutti, ma risulta particolarmente apprezzata dai bambini. è squi-sita centrifugata.

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Le abitudini alimentari sono in continua evoluzione. I pasti consumati fuori casa o l’esigenza di uno spuntino durante la giornata richiedono prodotti sani e adat-ti alle nuove esigenze quotidiane.

Melinda, da sempre attenta a cogliere le richieste dei consumatori, ha introdotto sul mercato nuovi prodotti che conser-vano tutta la bontà e la tipicità di una mela prodotta in Val di Non, ma che al-meno in certe circostanze possono ri-sultare più pratici da consumare rispetto ad una mela.

Un altro modo per mangiare una Melinda.

ORIGINE E DIFFUSIONE: originaria del Giappone, è oggi la mela più coltivata al mondo.Arrivata in Val di Non nel 2000, ha subito trovato un clima favorevole per la coltivazione.COLORE: rosso aranciato e brillante.SEGNI PARTICOLARI: “tonda e soda”. La Fuji colti-vata in montagna ha un colore più intenso e una polpa più compatta delle Fuji che crescono in pia-nura e soprattutto ha un sapore più deciso.FORMA: tondeggiante e regolare, di pezzatura so-stenuta.POLPA: bianca-paglierina, croccante e molto succosa.GUSTO: aromatico e piacevolmente dolce.DISPONIBILITÀ: da fine settembre ad aprile-maggio.PERIODO DI RACCOLTA: tra il 20 ottobre e il 10 novem-bre in montagna. Circa 15 giorni prima in pianura.SUGGERIMENTI: da consumare a tavola, certamente, ma la sua polpa soda e la sua buccia spessa la ren-dono ideale per viaggiare con voi in borsa, tasca o nello zaino, conservando le sue caratteristiche.

Fuji

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Melinda Snack contiene rondelle di mela Golden della Val di Non sbucciate, detorsolate, affettate ed essiccate. Un’alternativa golosa ma sana ai soliti snack, non contiene conservanti né zucche-ri aggiunti, prodotto senza frittura e quindi senza l’aggiunta di grassi. Ideale rompi-digiuno in ogni momento della giornata, in comode e pratiche confezioni monodose. Melinda snack è il fuori- pasto perfetto per i bambini, gli sportivi e più in generale per tutte quelle persone attente alla loro alimentazione e che amano le cose buone, nuove e un po’ diverse dal solito.

Melinda Mousse è un delizioso dessert al cuc-chiaio disponibile in otto golose varianti dal bas-so apporto calorico, prodotte per il 100% con frutta selezionata: dalla passata di sole mele, alle mousse più elaborate che mixano la mela con altri frutti di stagione. La confezione è una vaschetta da 100 ml, venduta singola e in cluster da 2 pezzi. Un imbattibile alleato contro la fame, adatto in ogni momento della giornata, per break stuzzicanti, sani e leggeri, ma anche per conclu-dere i pasti con gusto e creatività.

Melinda Juice: una mela buona e sana da…bere. Melinda Juice è succo di mela prodotto dalla spremitura di diverse varietà di mele, più dolci e più acidule. Per il suo moderato apporto calorico e ricchezza di vitamine e sali minerali è indicato per tutti coloro che desiderano seguire un’alimentazione sana. Una bevanda dal gusto piacevolmente originale, il cui prodotto ottenuto è puro succo di mela al 100%, senza alcuna ag-giunta di acqua e zucchero né di conservanti.

Melinda Mousse

Melinda Snack

Melinda Juice

Un altro modo per mangiare una Melinda.

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Chi è Melinda.

Melinda è un Consorzio cui aderiscono 16 cooperative le quali, a loro volta, riuniscono un totale di oltre 5.000 piccoli produttori che coltivano circa 6.500 ettari di meleti situati nelle Valli del Noce (Val di Non e Val di Sole) in Trentino. Vengono prodotte più di 250.000 tonnellate di mele all’anno, interamente conservate, selezionate, confezionate e commer-cializzate dal Consorzio stesso sia in Italia (75% delle vendite) sia in altri 20 Paesi europei ed extra-europei.

Il Consorzio Melinda ha fatto della Qualità Totale uno degli elementi di base della propria missione aziendale.Qualità Totale vuol dire in primo luogo elevate caratteristiche estrinseche dei frutti (colore e sovra-colore, forma, assenza di imperfezioni, buccia sottile, lenticelle di piccolo diame-tro e non prominenti, ecc.), ma soprattutto insuperabili caratteristiche intrinseche (croc-cantezza, tenore di zuccheri, acidità naturale, aromi, shelf-life, ecc.).La Qualità Totale interessa però anche ciò che viene prima della mela, cioè la coltivazione e ciò che viene dopo di essa, cioè il condizionamento.

Per quanto riguarda la coltivazione delle mele Melinda, essa avviene nel rispetto di ben 4 diversi disciplinari:1. il Disciplinare certificato di Produzione Integrata della Provincia Autonoma di Trento, che stabilisce le tecniche di coltivazione,2. il Disciplinare certificato della DOP Mela Val di Non che limita la zona d’origine e stabili-sce i più importanti aspetti della coltivazione e lo standard di qualità interna per i frutti,3. il Disciplinare certificato Eurep-Gap, che stabilisce le norme igienico-sanitarie da segui-re in ogni fase della produzione,4. il Disciplinare auto-certificato del Consorzio Melinda, che stabilisce le caratteristiche estetiche dei frutti (solo mele di categoria commerciale 1A ed EXTRA possono diventare Melinda).

Per quanto concerne invece il condizionamento dei frutti, cioè le fasi di frigo-conserva-zione, di selezione e di confezionamento, tutti i processi sono certificati ISO 9002, BRC ed IFS e soddisfano quindi tutti i più severi standard internazionali di qualità.Particolare attenzione viene posta inoltre, sia alla qualità della vita ed alla sicurezza del personale nei centri di confezionamento, sia alle caratteristiche del materiale utilizzato per il confezionamento (imballaggi, carte, etichette adesive, ecc.), tutto rigorosamente certifi-cato per impiego alimentare.

L’attenzione per la difesa dell’Ambiente rappresenta poi un altro elemento della Qualità Totale su cui si è concentrata da sempre l’attività del Consorzio, anche perché gli oltre 5.000 Soci produttori e le loro famiglie abitano e vivono letteralmente dentro i frutteti, che sono compenetrati con l’abitato dei 55 piccoli comuni delle Valli del Noce. Sono dunque gli stessi frutticoltori i primi interessati a conservare la qualità dell’ambiente dove vivono e

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lavorano e che sarà la casa delle loro generazioni future. Ecco perché la difesa dalle malattie delle piante è oggetto da decenni di ricerca e di affinamento al fine di minimizzarne l’impatto ambientale (es: utilizzo delle tecniche di disorientamento degli insetti che attaccano i frutti; introduzione e protezione degli insetti utili e collocazione nei frutteti di nidi per favorire l’inse-diamento degli uccelli, al fine di controllare in modo sempre più naturale gli insetti dannosi; monitoraggio delle condizioni climatiche e cattura delle spore dei funghi per la determina-zione di modelli previsionali sul rischio di infezioni funginee, al fine di centrare al massimo gli interventi di difesa, per ridurne il numero, ecc.), così come particolare cura viene posta nella gestione delle risorse idriche, interamente centralizzata per migliorarne l’efficacia.

L’utilizzo di sofisticate attrezzature per la selezione ed il confezionamento dei frutti e so-prattutto l’utilizzo di grandi impianti per la frigo-conservazione degli stessi, impone però al Consorzio Melinda un considerevole utilizzo di energia elettrica.è proprio per ridurre la dipendenza in termini di approvvigionamento di energia elettrica e per convertire almeno parte del proprio consumo in energia derivante da fonti rinnovabili - ad ulteriore difesa dell’ambiente in cui opera - che il Consorzio Melinda ha deliberato in ottobre 2006 un investimento di diversi milioni di euro per la realizzazione di 17 impianti foto-voltaici che saranno installati sui tetti dei centri di frigo-conservazione. Alla fine dei lavori di realizzazione, prevista per aprile 2008, i 17 impianti saranno in grado di produrre oltre 1.000.000 Kwh all’anno e consentiranno così di evitare la combustione di una ap-prezzabile quantità di combustibili fossili, riducendo di oltre 580.000 Kg all’anno la quan-tità di CO2 rilasciata nell’ambiente.Si tratterà di un investimento molto importante per il nostro Consorzio, il cui auspicabile ritorno economico non si verificherà se non in tempi molto lunghi (oltre 10-12 anni), ma lo faremo lo stesso, e volentieri. Questo perché, quando pensiamo che evitare l’immissione nell’atmosfera in cui viviamo di 580.000 Kg all’anno di CO2 equivale ad aver creato oltre 25 ettari di bosco adulto, sentiamo di aver dato un altro piccolo contributo alla difesa della qualità dell’Ambiente in cui noi tutti viviamo e di aver aggiunto un’altra tessera al complesso mosaico della Qua-lità Totale di cui è fatta una mela Melinda, la mela della Val di Non, l’unica mela italiana a Denominazione di Origine Protetta.....molto protetta!

Il Direttore Generale del Consorzio MelindaLuca Granata

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Trento

A22

SS43

Via della Cooperazione, 21 - Segno di Taio (TN) Tel. +39 0463.469299 - Fax +39 0463.461305ORARIO: dal martedì al sabato dalle ore 8:30 alle ore 12:30, dalle ore 15:00 alle ore 19:00.è necessaria la prenotazione alle visite guidate. Per saperne di più telefonate allo 0463.469299

scaricabile suwww.melinda.it

Se volete saperne di più,vi aspettiamo a MondoMelinda.

I.P.

Coordinamento redazionale: D’Antona&PartnersGrafica: Y&R Italia