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Il Basso Medioevo I Secoli della Rinascita 1000-1300

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Il Basso Medioevo I Secoli della Rinascita

1000-1300

Dal XI° al XIII° secolo l’Europa occidentale conobbe una fase di grande espansione. Non si trattò di una vera e propria “rivoluzione”, bensì di una “rinascita” dovuta alla diffusione dei progressi avvenuti durante la fase matura dell’Alto Medioevo.

Perchè si parla di “rinascita”? • Incremento demografico. • Espansione agraria. • Diffusione dei rapporti

commerciali. • Economia monetaria. • Ripresa urbana. • Finiscono le ultime invasioni. • Migliora il clima. • Cresce la produzione. • Rinascono i mercati e le fiere. • Finisce l’amicizia tra Chiesa e

Impero (Lotta delle investiture).

Incremento demografico • Aumento popolazione (dal 1000 al

1300 circa 30 mln) • Non si è certi delle cause, si fanno 2

ipotesi:

AUMENTO VITA

MEDIA PIU’ NASCITE LUNGA, CALO MORTALITA’ Da alcune analisi l’ipotesi più

attendibile sembrerebbe la seconda (mancano però le fonti scritte)

Tra il 1000 e il 1300 la popolazione d’Italia raddoppiò, quelle della Francia, della Germania e dell’Inghilterra triplicarono.

Si passò da circa 27 a circa 72 milioni di abitanti.

La Rinascita dell’Agricoltura

Le campagne nell’Alto Medioevo

Laddove ai tempi dei Romani si stendevano ordinate distese di campi di grano, vigne e oliveti, nel corso dell’Alto Medioevo la natura era tornata selvaggia. Il sistema curtense si era limitato a coltivare le pendici dei colli o i pochi terreni asciutti delle pianure risparmiate da boschi e paludi, ma da ciò di ricavava solo di che far sopravvivere il signore e i suoi contadini.

Le campagne nel Basso Medioevo (dopo l’anno 1000)

Tornano a farsi vedere le distese di campi coltivati. I contadini arano e seminano negli stessi luoghi che prima la natura

aveva strappato all’uomo.

1 2 3

4 5 6

1. Falciatura dell’erba 2. Semina del grano 3. Mietitura del grano

4. Battitura del grano 5. Pigiatura dell’uva 6. Pascolo dei maiali

Il lavoro agricolo nel Medioevo

Dopo un periodo molto freddo, tra il 1000 e il 1300 si registra un periodo caldo, tanto che si ha testimonianza di fattorie fondate dai Vichinghi in Groenlandia!

Il miglioramento climatico determinò raccolti più abbondanti

Dopo le ultime invasioni (Saraceni, Vichinghi e Ungari), l’Europa vive un periodo di pace. La popolazione, al riparo da guerre e scorrerie, aumentò e poté dedicarsi con più sicurezza al lavoro nei campi, che non correvano più il rischio di essere distrutti.

Nuovi Terreni Sono Messi a Coltura (Espansione Agraria)

La maggiore disponibilità di manodopera (per l’aumento della popolazione) favorì la coltivazione di nuovi terreni: si prosciugarono paludi, si abbatterono tratti di foreste. Nel Nord d’Europa (Olanda) molte zone costiere vennero separate dal mare con grandiosi sbarramenti e trasformate in terreni fertili, grazie all’eliminazione del sale.

Espansione agraria

• evoluzione avvenuta lentamente e in modo incostante • migliorie delle tecniche agrarie: • adozione rotazione triennale • strumenti più efficaci per lavorare la terra (aratro pesante,

ferratura dei cavalli, azione del giogo e del collare) CAUSA: maggiore bisogno di risorse alimentare perché è

aumentata la popolazione CONSEGUENZE: espansione aree coltivate attacco alla foresta (fine economia silvo-pastorale)

L’aumento della produzione agraria

Con l’espandersi delle terre coltivate, la produzione agricola aumenta.

Ma i progressi nelle campagne sono dovuti soprattutto al diffondersi di attrezzi più robusti, di macchine, di nuove tecniche di lavoro.

Crescita della Produzione

Le eccedenze prodotte dalla campagna servivano: 1.A sostenere l’aumento della popolazione 2.A rimettere in moto i mercati 3. Si passa dall’economia chiusa o di sussistenza, in cui si produceva solo per consumare e sopravvivere, all’economia aperta, in cui si vende una parte di ciò che si è prodotto.

Prima Dopo

1° anno

2° anno

La Rotazione Biennale Fino al X secolo d.C.

Il maggese è una pratica agricola di antica origine. Maggese viene dal latino Maius (maggio). Era in quel mese che in epoca medievale si era soliti dissodare il campo.

OBIETTIVI

• Allo stesso modo della rotazione biennale, serve per ripristinare la fertilità di un terreno.

ATTUAZIONE

• Prevede di lasciare il suolo privo di piantagioni per un periodo di tempo limitato. Rispetto alla rotazione biennale, la produzione saliva dalla metà all'incirca ai due terzi della produzione possibile con un aumento di un sesto della produzione su tutta la terra coltivabile e di un terzo rispetto al metodo biennale.

VANTAGGI

• Una parte del terreno, viene seminata in autunno per i raccolti invernali (frumento e segale) l'altra è seminata in primavera ad avena orzo o legumi per i raccolti estivi. Nell'anno seguente si alternano le colture. Con i raccolti d'avena si nutrono le bestie e gli uomini; in caso di carestie in una stagione si può sperare nell'altro raccolto della stagione successiva; vi è l'introduzione di legumi nella dieta, fondamentali per le proteine.

Rotazione Triennale

1° anno

2° anno

3° anno

La Rotazione Triennale Dall’XI al XVIII secolo d.C.

Rotazione triennale

Magges

e

(riposo)

Frument

o

(autunn

o)

Legumi

(piselli,

fave…) a

primaver

a

Frument

o

(autunn

o)

Legumi

(piselli,

fave…) a

primaver

a

Magges

e

(riposo)

Legumi

(piselli,

fave…) a

primaver

a

Magges

e

(riposo)

Frument

o

(autunn

o)

1° ANNO

2° ANNO 3° ANNO

Rotazione triennale

I contadini lasciano a riposo solo 1/3 dei terreni. Nelle altre due parti coltivano, in una grano, nell’altra avena e legumi. Ogni anno si fanno ruotare le colture sul terreno.

Con la Rotazione Triennale, i contadini possono: 1. Aumentare la produzione e così avere eccedenze da potere

rivendere. 2. Nutrirsi meglio (i legumi sono ricchi di proteine). 3. Fertilizzare naturalmente il terreno (i legumi rilasciano azoto).

anno

4° anno

2° anno

3° anno

La Rotazione Quadriennale Dal XVIII secolo d.C.

La rotazione quadriennale, che può fare a meno del maggese sostituito da piante da foraggio, è detta anche:

Rotazione Quadriennale di Norfolk

perché fu introdotta nella contea inglese di Norfolk nel XVIII secolo.

Nel XX° secolo si è imposta in molti paesi sviluppati l’agricoltura intensiva, che alla rotazione delle colture e ad altre tecniche tradizionali preferisce il più redditizio e produttivo impiego di:

• Favoriscono un veloce recupero dei terreni agricoli.

FERTILIZZANTI CHIMICI

• Proteggono da insetti e altri parassiti dannosi per le coltivazioni.

ANTIPARASSITARI

• Sgombrano i terreni dalle erbe infestanti.

DISERBANTI

• Grazie a tecnologie sempre più avanzate riducono il lavoro dell’uomo e aumentano la produttività dei terreni.

MACCHINE AGRICOLE

L’agricoltura intensiva

Lo sviluppo delle forze produttive durante l'epoca medioevale

Mulino ad acqua

dal sec. VI

Aratro pesante

dal sec. VII

Rotazione agraria triennale

dalla fine del sec.VIII

Nuovi sistemi di traino animale (giogo frontale, collare di spalla)

dal sec IX

Ferratura dei cavalli e uso del cavallo nelle pratiche di aratura

dalla fine del sec. IX

Strumenti di lavoro in ferro

dall’XI sec

dal sec. XII

Allargamento dello spazio coltivato (dissodamenti, bonifiche) e incremento demografico dal sec. XI al sec. XIII

dal sec. XI

Dalla prima metà sec XII Mulini a vento

Perfezionamento delle navigazione

Ripresa dei commerci (fiere, moneta, credito)

Carro a quattro ruote

dal sec. XIII

Nuovi strumenti agrari: l’aratro pesante

L’impiego del cavallo

Il cavallo comincia a prendere il posto del bue nel lavoro dei campi: ha la stessa capacità di tiro di un bue, ma è più veloce e più resistente. Nell’XI secolo si diffonde l’uso della ferratura, che protegge gli zoccoli teneri dei cavalli.

Nel basso Medioevo si diffondono in Europa anche:

Un nuovo giogo per gli animali da tiro, che permette al cavallo di trainare con maggiore efficacia l’aratro. L’aratro pesante, che permette di rivoltare le zolle portando in superficie la terra più fertile.

Il Giogo e l’Aratro

Anticamente il cavallo veniva attaccato con una cinghia che gli circondava il collo e tendeva a soffocarlo non appena tirava. Nell’XI° secolo si comincia ad usare un collare rigido e imbottito che poggia sulle spalle del cavallo e non ne ostacola la respirazione. Così riesce a trasportare carichi cinque volte superiori.

Il nuovo collare da tiro

Questo nuovo tipo di aratro, permetteva l'aratura anche di terreni freddi e duri: essendo il solco più profondo, si dava maggiore protezione e nutrimento ai semi che attecchivano meglio e producevano di più. Sino ad allora per attaccare gli animali all’aratro si era utilizzato il cosiddetto pettorale, una cinghia in cuoio che attraversava trasversalmente il petto, che ne venivano quasi soffocati. In seguito si passò al collare di spalla, chiamato anche collare rigido o collare imbottito, per il cavallo, e giogo frontale per il bue. Gli animali con il collo libero così, respiravano liberamente e ne veniva sfruttata tutta la forza esercitata dal collare o dal giogo che faceva pressione sulle spalle. Si è calcolato che la trazione in questo modo aumentasse di quattro, cinque volte.

La ferratura degli zoccoli del cavallo permetteva poi di utilizzare questo animale finora escluso per l'aratura perché meno potente del bue. Certo il cavallo era meno forte del bue, ma più veloce e soprattutto meno costoso, per cui il suo rendimento alla fine si rivelò superiore del cinquanta per cento rispetto ai buoi. Il cavallo era più resistente e poteva prolungare la giornata di lavoro di almeno un paio d'ore, quando ad esempio si doveva profittare in fretta delle condizioni climatiche favorevoli per l'aratura e la semina. Per i contadini che avevano il loro campo lontano il cavallo era un comodo mezzo di trasporto che permetteva la formazione di popolose borgate rurali al posto dei piccoli e sperduti villaggi.

L’aratro smuoveva la terra solo in superficie ed era costruito in legno. Una simile aratura poteva essere sufficiente per i terreni leggeri ed aridi delle regioni del mediterraneo, mentre era del tutto insufficiente per i terreni pesanti, umidi e grassi dell'Europa settentrionale dove si affermò un nuovo tipo di aratro.

L’Aratro Pesante aveva ruote per controllare la profondità dell'aratura • era munito di una punta per rompere le zolle e di una specie di cucchiaio di legno o metallo che solleva le zolle e le rovescia. • faceva solchi profondi e regolari ed evitava una seconda aratura. • era trainato da cavalli

Erpice Dopo l’aratura le zolle vengono frantumate con un

nuovo strumento: l’erpice

Il mulino ad acqua veniva usato per: • attizzare il fuoco per fondere il ferro •Azionare seghe per tagliare tronchi •Spremere olio •Battere i panni per renderli più resistenti •Triturare sostanze coloranti •Conciare le pelli •Ridurre il grano in farina •Macinare il sale •Fare la birra.

Il mulino ad Acqua