Il 5G, web piØ veloce ma rischi per la salute · Il 5G Ç uno standard di protocollo di...

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Domenica 23 dicembre 2018 BASILICATA PRIMO PIANO I III ELETTROSMOG LA NUOVA TECNOLOGIA A MATERA SVILUPPO Collegamenti ultraveloci ad internet e connessioni con auto, impianti di riscaldamento, frigoriferi e lavatrici TIMORI Centottanta ricercatori di 37 Paesi chiedono di fermare la rete finché non saranno effettuati studi più attendibili sull’impatto sanitario FABIA DEL GIUDICE * l Nella città di Matera è in via di sperimentazione la tecnologia 5G. Si tratta della quinta generazione della telecomunicazione che dovrebbe per- mettere collegamenti ultraveloci ad Internet e connessioni tra gli oggetti di uso comune che saranno dotati di an- tenne e microchip (frigoriferi, lava- trici, auto, impianti di riscaldamento, etc.). Per fare questo sarà necessario un massiccio incremento dell’esposizio- ne della popolazione alle radiofre- quenze ed anche l’impiego di onde mil- limetriche (oltre 30 GHz), mai utiliz- zate finora su larga scala. Studi sperimentali condotti su ani- mali esposti a onde millimetriche han- no evidenziato danni al sistema im- munitario, alterazioni della frequenza e del ritmo cardiaco, aumento dell’an- tibiotico-resistenza, cataratta, effetti teratogeni, danni a carico della cro- matina, alterazione dell’espressione genica. La tecnologia 5G, inoltre, funziona solo su brevi distanze e attraversa con difficoltà i materiali solidi. Sarà dun- que necessaria una prolifera- zione di antenne senza pre- cedenti (una per ogni edificio) che imporrà a tutti di essere esposti - 24 ore su 24 - a in- tensità e frequenze finora ine- splorate. I cittadini di Matera saran- no inconsapevolmente ogget- to di una sperimentazione ideata a fini commerciali che solleva dubbi di natura etica poiché numerosi e attendibili studi scientifici hanno dimo- strato gravi danni alla salute legati all’esposizione alle ra- diofrequenze. Per tale ragio- ne, la sperimentazione della rete 5G dovrebbe essere vie- tata in base al codice di No- rimberga (1947). È quanto sostengono 180 ricercatori di 37 Paesi, che chie- dono una moratoria sull’istallazione della rete 5G nella Ue finché non sa- ranno effettuati studi attendibili ed indipendenti sull’impatto sanitario e ambientale. Anche l’Isde (International Society of Doctors for the Environment) Italia, nel rispetto del Principio di Precau- zione e del Principio Oms «Health in All Policies» (Salute in ogni azione politica), chiede una moratoria sulla sperimentazione del 5G «finché non saranno messe in atto valutazioni del rischio e un piano di monitoraggio dei possibili effetti sanitari degli esposti che dovrebbero essere informati sui rischi potenziali». Un ulteriore appello del Comitato scientifico Isde International, rivolto ai Paesi europei, chiede la sospensione del roll-out del 5G. Oltre 10.000 pub- blicazioni scientifiche peer-reviewed hanno dimostrato che le radiofrequen- ze determinano effetti biologici sugli organismi viventi a livelli di gran lun- ga inferiori ai limiti di legge. Tali ef- fetti includono aumentato rischio di cancro, stress cellulare, danni gene- tici, cambiamenti strutturali e funzio- nali del sistema riproduttivo, disturbi neurologici, deficit di apprendimento e memoria, cambiamenti ormonali, sintomi di elettrosensibilità. L’Agen- zia Europea per l’Ambiente afferma che i dati scientifici sulle radiofre- quenze non lasciano dubbi sull’oppor- tunità di adottare il Principio di Pre- cauzione. Anche il Consiglio d’Euro- pa, nella Risoluzione 1815 del 27 mag- gio 2011, appellandosi al «Principio di precauzione», chiede agli Stati mem- bri di limitare l’esposizione della po- polazione alle radiofrequenze consi- derando come soggetti a rischio bam- bini, donne incinte e anziani. Di recente l’Ente federale america- no National Toxicology Program (Ntp) ha pubblicato i risultati conclusivi di un importante studio sperimentale condotto su cavie. L’Istituto Ramazzini di Bologna ha replicato lo studio americano pubbli- cando i primi risultati nel marzo 2018. Entrambi gli studi hanno rilevato au- INTERNET Il 5G è uno standard di protocollo di trasmissione dati che garantisce la massima velocità nelle telecomu- nicazioni. Bari e Matera in Italia sono due dei centri pilota Il 5G, web più veloce «ma rischi per la salute» L’Isde chiede una moratoria sulla sperimentazione menti statisticamente significativi nello sviluppo dello stesso tipo di tu- mori maligni del cuore e del cervello ma nello studio italiano i livelli di esposizione delle cavie sono mille vol- te inferiori rispetto a quelli usati nello studio americano. Nel 2011 l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Can- cro (Iarc) afferente all’Oms, in man- canza di studi sperimentali su ani- mali, ha classificato le radiofrequenze come «possibile cancerogeno per l’uo- mo» (Gruppo 2B). La conferma della relazione esistente tra esposizione alle radiofrequenze e insorgenza di alcuni tipi di tumore, basata sulle due ri- cerche sperimentali citate, permette- rà una riclassificazione più severa del- le radiofrequenze come «possibile can- cerogeno per l’uomo» (Gruppo 2A) o come «cancerogeno certo» (Gruppo 1). È necessario che gli amministratori pubblici adottino, in tema di inqui- namento elettromagnetico, politiche ispirate al «Principio di precauzione» al fine di evitare gravi conseguenze per tutti, come è successo in passato per l’amianto, il fumo di sigaretta ed il piombo tetraetile nella benzina. [* Farmacista specializzata in Igiene e mem- bro Direttivo Associazione Italiana Elettrosen- sibili] 2312_GDM_23122018 030000_3.pdf - Basilicata - Stampato da: brancati - 26/12/2018 20:10:46

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Domenica 23 dicembre 2018 BASILICATA PRIMO PIANO I III

ELET TROSMOGLA NUOVA TECNOLOGIA A MATERA

SVILUPPOCollegamenti ultraveloci ad internet econnessioni con auto, impianti diriscaldamento, frigoriferi e lavatrici

TIMORICentottanta ricercatori di 37 Paesi chiedono difermare la rete finché non saranno effettuatistudi più attendibili sull’impatto sanitario

FABIA DEL GIUDICE *

l Nella città di Matera è in via disperimentazione la tecnologia 5G. Sitratta della quinta generazione dellatelecomunicazione che dovrebbe per-mettere collegamenti ultraveloci adInternet e connessioni tra gli oggetti diuso comune che saranno dotati di an-tenne e microchip (frigoriferi, lava-trici, auto, impianti di riscaldamento,etc.).

Per fare questo sarà necessario unmassiccio incremento dell’esposizio -ne della popolazione alle radiofre-quenze ed anche l’impiego di onde mil-limetriche (oltre 30 GHz), mai utiliz-zate finora su larga scala.

Studi sperimentali condotti su ani-mali esposti a onde millimetriche han-no evidenziato danni al sistema im-munitario, alterazioni della frequenzae del ritmo cardiaco, aumento dell’an -tibiotico-resistenza, cataratta, effettiteratogeni, danni a carico della cro-matina, alterazione dell’espressionegenica.

La tecnologia 5G, inoltre, funzionasolo su brevi distanze e attraversa condifficoltà i materiali solidi. Sarà dun-que necessaria una prolifera-zione di antenne senza pre-cedenti (una per ogni edificio)che imporrà a tutti di essereesposti - 24 ore su 24 - a in-tensità e frequenze finora ine-splorate.

I cittadini di Matera saran-no inconsapevolmente ogget-to di una sperimentazioneideata a fini commerciali chesolleva dubbi di natura eticapoiché numerosi e attendibilistudi scientifici hanno dimo-strato gravi danni alla salutelegati all’esposizione alle ra-diofrequenze. Per tale ragio-ne, la sperimentazione dellarete 5G dovrebbe essere vie-tata in base al codice di No-rimberga (1947). È quanto sostengono180 ricercatori di 37 Paesi, che chie-dono una moratoria sull’istallazionedella rete 5G nella Ue finché non sa-ranno effettuati studi attendibili edindipendenti sull’impatto sanitario eambientale.

Anche l’Isde (International Societyof Doctors for the Environment) Italia,nel rispetto del Principio di Precau-zione e del Principio Oms «Health inAll Policies» (Salute in ogni azionepolitica), chiede una moratoria sullasperimentazione del 5G «finché non

saranno messe in atto valutazioni delrischio e un piano di monitoraggio deipossibili effetti sanitari degli espostiche dovrebbero essere informati suirischi potenziali».

Un ulteriore appello del Comitatoscientifico Isde International, rivoltoai Paesi europei, chiede la sospensionedel roll-out del 5G. Oltre 10.000 pub-blicazioni scientifiche peer-reviewedhanno dimostrato che le radiofrequen-ze determinano effetti biologici sugliorganismi viventi a livelli di gran lun-ga inferiori ai limiti di legge. Tali ef-

fetti includono aumentato rischio dicancro, stress cellulare, danni gene-tici, cambiamenti strutturali e funzio-nali del sistema riproduttivo, disturbineurologici, deficit di apprendimentoe memoria, cambiamenti ormonali,sintomi di elettrosensibilità. L’Agen -zia Europea per l’Ambiente affermache i dati scientifici sulle radiofre-quenze non lasciano dubbi sull’oppor -tunità di adottare il Principio di Pre-cauzione. Anche il Consiglio d’Euro -pa, nella Risoluzione 1815 del 27 mag-gio 2011, appellandosi al «Principio di

precauzione», chiede agli Stati mem-bri di limitare l’esposizione della po-polazione alle radiofrequenze consi-derando come soggetti a rischio bam-bini, donne incinte e anziani.

Di recente l’Ente federale america-no National Toxicology Program (Ntp)ha pubblicato i risultati conclusivi diun importante studio sperimentalecondotto su cavie.

L’Istituto Ramazzini di Bologna hareplicato lo studio americano pubbli-cando i primi risultati nel marzo 2018.Entrambi gli studi hanno rilevato au-

INTERNETIl 5G è unostandard diprotocollo ditrasmissionedati chegarantisce lamassimavelocità nelletelecomu-nicazioni. Barie Matera inItalia sonodue dei centripilota

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Il 5G, web più veloce«ma rischi per la salute»L’Isde chiede una moratoria sulla sperimentazione

menti statisticamente significativinello sviluppo dello stesso tipo di tu-mori maligni del cuore e del cervelloma nello studio italiano i livelli diesposizione delle cavie sono mille vol-te inferiori rispetto a quelli usati nellostudio americano. Nel 2011 l’AgenziaInternazionale per la Ricerca sul Can-cro (Iarc) afferente all’Oms, in man-canza di studi sperimentali su ani-mali, ha classificato le radiofrequenzecome «possibile cancerogeno per l’uo -mo» (Gruppo 2B). La conferma dellarelazione esistente tra esposizione alleradiofrequenze e insorgenza di alcunitipi di tumore, basata sulle due ri-cerche sperimentali citate, permette-rà una riclassificazione più severa del-le radiofrequenze come «possibile can-cerogeno per l’uomo» (Gruppo 2A) ocome «cancerogeno certo» (Gruppo 1).È necessario che gli amministratoripubblici adottino, in tema di inqui-namento elettromagnetico, politicheispirate al «Principio di precauzione»al fine di evitare gravi conseguenzeper tutti, come è successo in passatoper l’amianto, il fumo di sigaretta ed ilpiombo tetraetile nella benzina.

[* Farmacista specializzata in Igiene e mem-bro Direttivo Associazione Italiana Elettrosen-sibili]

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