IL CASTello · 2018. 1. 13. · to, ma con le opere”(S. Atanasio, Lettere pa-squali).Alleluia....

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PASQUA 2008 IL CASTello PARROCCHIA DI CARPENEDOLO IL CASTello marzo 2008 ‘Cristo risusciti nei nostri cuori’: è l’augurio che ci scambiamo, la bella notizia che desidero comunicarvi, con la grazia, la passione e la pace di Cristo vivente, ieri, oggi, sempre. E con la grinta dei cristiani più veri. La Pasqua, che ogni domenica si rinnova nella S. Messa della comunità, ci dà la chiave per incontrare il Risorto, per non vivere più da orfani e vagabondi, ma da figli del Padre, e da fratelli tra di noi e con tutti, a cominciare dai più poveri. Se siamo risorti con Cristo, non teniamoci questo tesoro per conto nostro, non gestiamoci la vita a nostro uso e consumo. Mettiamoci a disposizione dei tanti fratelli ‘morti’, che sono attorno a noi, per aiutarli a non vivere più una vita ‘mordi e fuggi’, a risorgere a vita nuova, a una vita bella, buona e beata, finalmente riconciliata, non più gelosamente trattenuta ma generosamente e irreversibilmente offerta. Una vita illuminata dall’amore, inondata dalla pace, profumata dalla gioia. La parola del parroco (Segue a pagina 2)

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  • PASQUA 2008

    IL CASTelloPARROCCHIA DI CARPENEDOLO

    IL CASTellomarzo 2008

    ‘Cristo risusciti nei nostri cuori’: èl’augurio che ci scambiamo, la bella notizia

    che desidero comunicarvi, con la grazia, lapassione e la pace di Cristo vivente,

    ieri, oggi, sempre. E con la grintadei cristiani più veri.La Pasqua, che ogni domenica sirinnova nella S. Messa dellacomunità, ci dà la chiave perincontrare il Risorto, per non

    vivere più da orfani evagabondi, ma da figli del

    Padre, e da fratelli tra dinoi e con tutti, acominciare dai più poveri.Se siamo risorti con

    Cristo, non teniamociquesto tesoro per conto

    nostro, non gestiamoci la vitaa nostro uso e consumo.Mettiamoci a disposizione dei

    tanti fratelli ‘morti’, che sonoattorno a noi, per aiutarli anon vivere più una vita‘mordi e fuggi’, a risorgerea vita nuova, a una vitabella, buona e beata,

    finalmente riconciliata, nonpiù gelosamente trattenuta

    ma generosamente eirreversibilmente offerta. Unavita illuminata dall’amore,inondata dalla pace,profumata dalla gioia.

    La parola del parroco

    (Segue a pagina 2)

  • ILCASTELLO 2

    Il valore di ognuno di noi verrà misurato sull’a-more. “Anche noi, come lo scriba, chiediamo aGesù: qual è il primo comandamento? Qual è lacosa che più conta davanti a Dio?”.

    “Davanti a Dio uno vale quanto ama. È unarivoluzione. Nel mondo si usano altri criteri di va-lutazione. Davanti a Dio esiste un solo valore: l’a-more”, ha spiegato.

    “Al termine della vita ci peserà tutti con la bilan-cia della carità e ognuno varrà quanto ha amato(cf. Mt 25)”.

    Madre Teresa riassumendo il Vangelo diceva:“Il Vangelo è tutto su cinque dita: lo avete fat-to a me”.

    “Ma perché conta solo la carità?”.“La risposta è, ancora una volta, la rivoluzione

    del cristianesimo: perché Dio è amore. Se tu seinell’amore hai Dio con te, e se hai Dio con te seigià nel paradiso;al contrario, se ti manca Dio, nonhai niente”.

    Nell’episodio della donna peccatrice che lava ipiedi di Gesù e li asciuga con i suoi capelli nellacasa di un notabile fariseo, “Questa donna in quelmomento dichiara col suo gesto: io credo che tusei l’amore. Io l’amore non l’avevo incontrato finoad oggi, ma adesso che ti ho incontrato ho capitoche Dio è amore”.

    “E Gesù dice a Simone che l’aveva invitato: tusei apparentemente buono, ma il tuo cuore è dighiaccio, tu davanti a Dio non vali niente. Questadonna invece ha capito, ha incontrato l’amore.Ebbene, questa donna è più grande di te”, hacontinuato.

    A ciascuno di noi va posta la seguente doman-da: “Noi frequentiamo il tempio, ascoltiamo la pa-rola di Dio, riceviamo l’Eucaristia, ma quante vol-te non entra in noi la carità?”.

    “In questo tempo di Quaresima, siamo stati tut-ti invitati alla conversione, tutti abbiamo bisognodi convertirci per accogliere la strabiliante novitàdel Vangelo: ognuno vale quanto ama”.

    Nella Pasqua, cercare le cose di lassù non vuoldire alienarsi, fuggire la storia, ma vivere il pre-sente, l’oggi, nella famiglia, sul lavoro, con gene-rosità e spirito di servizio, avendo cura dei bisognidi chi ci sta accanto, come Cristo, che ha dato lasua vita per noi. Questa è un’esistenza pasquale,da morti e risorti con Cristo! Così, “celebreremola festa del Signore, non con le parole soltan-to, ma con le opere” (S. Atanasio, Lettere pa-squali). Alleluia.

    (Segue da pagina 1)

    Settimana Santa

    Signore, ti hanno accolto in festacome un liberatoree poi ti hanno crocifissocome un malfattore.

    Hai varcato le soglie della cittàcome un agnello innocentee ti sei infilato volontariamentenella tana del lupo per essere sbranato.

    Lo hai fatto per mettere allo scopertole nostre peccaminose contraddizionie lavarle con il tuo sangue prezioso.

    Anche noi siamo colpevoli della tua morteperché siamo una contraddizione permanente:creiamo la vita e poi la soffochiamo,cantiamo amore e odiamo il fratello,sogniamo pace e seminiamo violenza,costruiamo un’aiuola e vi scarichiamo i rifiuti,amiamo la giustizia e rubiamo,accogliamo in chiesa la tua parolae, appena fuori della porta, la rifiutiamo.

    Donaci, Signore, in questa settimana,il coraggio di sentircipersonalmente responsabilidella tua morteperché, con il cuore sinceramente pentito,possiamo far Pasqua con te.Amen.

    (Averardo Dini)

  • ILCASTELLO3

    In vista delle elezioni: la parola del VescovoNel mese di maggio 2007 nel

    Comune di Piacenza furono inprogramma le elezioni ammini-strative. In previsione di questoappuntamento i l vescovomons. Luciano Monari intervie-ne chiarendo la linea su cui simuove la comunità cristiana.L’intervento ci sembra molto at-tuale e quindi ne riproponiamoalcuni stralci.

    Che cosa può interessare a unvescovo in un appuntamento delgenere? Non certo l’indicazionedello schieramento per cui votare.È una riflessione che ho fatto piùvolte e che ripeto ancora una vol-ta con fermezza: sulla scelta divoto vescovo e preti hanno il do-vere di rimanere estranei. Ci sonocredenti nei diversi schieramentie rispettiamo sinceramente gli unie gli altri.

    Mai scomunicare gli avversariLe variabili che determinano

    un’espressione di voto sono cosìnumerose e diverse che si com-prende facilmente come possanonascere decisioni diverse, anchequando si condividono molti valorie si desiderano cose simili. È veroche a volte escono proclami chevorrebbero scomunicare i cristianiche votano dall’altra parte, consi-derandoli non sufficientementecoerenti o in contrasto con la po-sizione della Chiesa. Ma, per for-tuna, la scomunica è riservata aivescovi e al Papa e non tocca anessun altro decidere chi sia incomunione con la Chiesa o no.Per di più il Vangelo ci chiede diusare questo potere con cautela ediscrezione, animati da un amores ince ro pe r g l i a l t r i ( c f . M t18,15ss). Il mio interesse di ve-scovo è un altro: vorrei aiutare icredenti a vivere questo momentodi responsabilità nel modo corret-to, coerentemente con la loro fe-de. Come?

    Abbiamo bisogno gli uni de-gli altri

    Parto da un’osservazione sem-plicissima: la città costituisce un‘sistema’ e cioè un insieme di fa-miglie, istituzioni, competenze,organismi, persone che sono in-trecciati tra loro e proprio da que-

    sto intreccio viene la possibilità divivere in modo ‘umano’. Dal matti-no alla sera la mia esistenza simuove tra persone e istituzioni di-verse dal cui comportamento efunzionamento dipende in buonaparte il mio benessere: si pensi al-l’economia, al commercio, alla sa-nità o al campo immenso della co-municazione. Posso vivere benesolo se ciascuno svolge corretta-mente il suo servizio, secondo lesue competenze e responsabilità.

    Vorrei insistere su questo per-ché spesso la conflittualità rischiadi diventare esasperata e, a mioparere, distruttiva.

    Dobbiamo convincerci che ab-biamo bisogno gli uni degli altri eche la qualità della nostra vita nonmigliora con l’eliminazione degliavversari, ma piuttosto con l’in-staurarsi di legami di collabora-zione corretta. È vero che la con-correnza è utile al progresso dellasocietà; ma appunto: la concor-renza, non la guerra. [...]

    L’altro non è il nemico[...] Certo, in una democrazia

    possono confrontarsi visioni di-verse dell’uomo e della società;possono incontrarsi e scontrarsiinteressi e preferenze. Ma tuttoquesto suppone anzitutto una ba-se comune. Esserne consapevoliaiuta a non cadere nella trappoladel vedere l’altro come fosse il‘nemico’. I segni di questa defor-mazione non mancano: quando,ad esempio, si distingue imme-diatamente chi sta dalla nostraparte e chi sta dall’altra parte, percui, di fronte a un problema, inve-ce di chiedere: che cosa ritienigiusto e perché? Si chiede: dache parte stai?

    Avviene allora che usiamo duepesi e due misure evidenziandoalcuni dati e nascondendone altria seconda del problema che af-frontiamo e delle persone con cuiabbiamo a che fare. Gli esempisarebbero tantissimi ma non lipresento perché verrei subito ‘eti-chettato’ e gli esempi sarebberofacilmente qualificati ‘di destra’ o‘di sinistra’.

    Qui bisogna che ciascuno si as-suma la responsabilità di purifica-

    re in se stesso le radici delle visio-ni unilaterali, ideologiche. È un la-voro che nessuno può fare a no-me degli altri; ed è un lavoro dolo-roso perché ci costringe a confes-sare (a noi stessi) le nostre ipocri-sie (che ci sono!), i nostri pregiu-dizi, gli interessi nascosti (chenon sono solo interessi economicima anche ideologici, partitici). Senon passiamo da questa portastretta non riusciremo mai a co-struire una società migliore; e senon costruiamo una società mi-gliore ci rimettiamo tutti. [...]

    Mettere al centro il bene co-mune

    [...] È chiaro che la visione diquesto ordine dipenderà in buonaparte dal modo di pensare la per-sona umana e il suo bene. Per l’e-conomicismo il bene comune ten-derà a identificarsi con lo sviluppoeconomico e la quantità di ric-chezza prodotta; per l’ecologismoil bene comune sarà definito ingran parte dal rispetto ambienta-le; e così via. Ci sono tante inter-pretaz ion i de l bene comunequante sono le ‘antropologie’ cioèi modi di pensare la persona uma-na. Per un cristiano il bene comu-ne sarà quello che garantisce allapersona umana in quanto tale ilcontesto di vita migliore e più effi-cace per sviluppare se stesso nonsolo nella dimensione dei benimateriali ma anche in quella deibeni dello spirito. A questo livellola fede può influire sulla visionedel bene comune e quindi, indiret-tamente, sulle scelte politiche eamministrative. [...] Sono prezio-se le parole di Paolo che, trovan-dosi di fronte a posizioni diverseall’interno della comunità cristia-na, ammonisce:

    “La conoscenza gonfia, mentrela carità edifica. Se alcuno crededi sapere qualche cosa, non haancora imparato come bisognasapere. Chi invece ama Dio, è dalui conosciuto”.

    Volentieri ci lasciamo conosce-re da Dio perché il nostro cuoresia reso sincero e le sue decisionisagge.

    Mons. Luciano MonariVescovo di Brescia

  • ILCASTELLO 4

    L’oratorio ebbe gli antecedentinella confraternita di S.Filippo Neri,iniziata tra il 1662 e il 1664 nella an-tica chiesa di S. Maria in Castello,dal 1750 santuario della MadonnaImmacolata. Nella forma simile al-l’attuale l’oratorio sorse nel 1834 adopera di don Giacomo Marini(1811-1881), direttore e catechistadelle scuole elementari di Carpe-nedolo, professore di matematica,meccanica e astronomia nel semi-nario di Brescia, poi prevosto e vi-cario foraneo di Quinzano. Non co-nosciamo come funzionasse quel-la iniziativa. Ne potremmo saperedi più se fosse ancora disponibileun opuscolo che si trovava nell’Ar-chivio Parrocchiale, dal titolo “L’ora-torio maschile di Carpendolo nelcentenario della fondazione, 1834-1934”, ora sparito, come malaugu-ratamente sono spariti altri docu-menti dopo il riordino effettuato dalsottoscritto nel 1983. Sappiamoperò che l’iniziativa non fu un tenta-tivo inutile.

    L’organizzazione sistematicadell’oratorio avvenne qualche annopiù tardi nell’ambito della confrater-nita del S. Sacramento. Nella sedu-ta del 10 dicembre 1843 alcuni con-fratelli rilevarono il bisogno di un sa-cerdote direttore delle comuni uffi-ciature che si tenevano nella chie-sa del Castello.Fu nominato don G.Battista Cattaneo, il quale si disim-

    pegnò in simile incombenza insie-me con i giovinetti detti “dell’orato-rio”, di cui era direttore. Per dar re-golarità a questa istituzione e perincrementare l’opera religiosa deigiovani, intervenne l’arciprete donCamillo Brescianini, presidentedella Scuola del Santissimo, suconsiglio del missionario don LucaPassi.

    Questo sacerdote, di cui è in attoil processo di canonizzazione, il 22dicembre 1845, aveva terminato lapredicazione delle missioni a Car-penedolo, che avevano avuto enor-me successo; come frutto dellemissioni egli era solito consigliareai sacerdoti di fondare l’oratorio perl’insegnamento del catechismo.Don Brescianini ascoltò il consigliodi don Passi, di cui era amico e, il 25dicembre 1845, riunì nella casaparrocchiale i dodici reggenti dellaconfraternita del S. Sacramentoper confermare il sacerdote G. Bat-tista Cattaneo al posto di direttoredelle ufficiature della confraternitae per accordargli il permesso diusare l’oratorio di S. Filippo in Ca-stello, immediatamente dopo i divi-ni uffici, “onde servirsene per le fun-zioni ed istruzioni dei fanciulli dettidell’oratorio” (chiamato anche“Oratorio Fanciullesco”). L’oratoriocosì avviato continuò il suo corso.Nel 1855 (visita del vescovo Verze-ri) l’oratorio è sotto la protezione di

    S.Luigi Gonzaga ed ha come diret-tore il rev. Giuseppe Cattaneo, coa-diuvato dal suo nipote, chiericosuddiacono, don Egidio Cattaneo, ilfondatore dell’istituto omonimo cheebbe sede nell’attuale conventodelle suore del Sacro Cuore, ope-rante dal 1868 al 1874. Possedia-mo notizie meno frammentarie sul-l’oratorio dalla fine dell’Ottocento.Secondo la relazione del parrocodon Antonio Trotti per la visita diCorna Pellegrini (1894), nel 1893,con l’appoggio di molte benemeritepersone era stata comperata unavasta ricreazione ed un locale perteatrino, in borgo S.Antonio (ora viaSolferino), “onde attirare i fanciulliad intervenire all’oratorio. Che S.Filippo lo benedica”. Quest’ultimaespressione fa intendere che aquest’epoca l’oratorio era dedicatoa S.Filippo Neri.Nel 1894 era diret-tore don Giuseppe Ravera (1815-1909) coadiuvato dal prete novellod. Giovanni Nizzoli. Don Ravera,sacerdote di origine carpenedole-se, maestro di grammatica e di lati-no, abitante in via Masoni, raduna-va i ragazzi ogni domenica nellachiesa sussidiaria di S. Rocco per ilcanto dei vespri della Madonna el’istruzione religiosa, conducendolipoi in chiesa parrocchiale per rice-vere la benedizione.

    Mario Trebeschi(Continua)

    L’origine dell’Oratorio di Carpenedolo

  • ILCASTELLO5

    È morto l’architetto Mario Abba.Aveva 61 anni e da tre lottava con iltumore. Alle spalle un lungo impe-gno politico, professionale e ammi-nistrativo. Aveva lavorato a Brescia,Milano, Roma e anche in Campaniadopo il terremoto.Tornato a Bresciametteva a frutto la sua competenzaurbanistica firmando diversi pianiregolatori.S’era poi buttato anima ecorpo nel progetto dello stadio, unsogno ancora irrealizzato. Dal 1998s’era buttato nel settore dei grandiimpianti sportivi polifunzionali, di cuiera diventato esperto. Suo anche ilprogetto del nuovo insediamentodella Yokohama.

    È bastato un incontro, in casa diun amico, per far nascere quattroanni fa un’amicizia subito vera.Mario,come testimoniano anchealtri amici era unico, di una gene-rosità incredibile. Per il progettodella sala polivalente e della ridefi-nizione degli spazi dell’oratorioche comporterà una spesa intornoal milione di euro, non ha chiestonemmeno un centesimo. Quando,ormai minato nella salute, posemano al nostro progetto, ogni volta

    che c’era un ostacolo, una nuovacompatibilità da trovare, lui si ar-mava di santa pazienza e ne rica-vava soluzioni ineccepibili e tecni-camente inattaccabili.

    Oggi i lavori procedono con buonritmo e Mario resta vivo nel cantiereove amici che hanno preso da lui iltestimone, a puro titolo di gratuità,garantiscono di portare a compi-mento un sogno nato e coltivato a

    totale ed esclusivo beneficio dell’in-tera comunità di Carpenedolo. Re-sterà quest’opera anche ad imperi-turo ricordo di un uomo che si face-va voler bene e come diceva il suoamico Massimo Tedeschi: un uomoche passava sopra ai torti ricevuti enon serbava rancore con nessuno.Un amico che ha onorato la bre-scianità. Era una bella persona. Ungentiluomo nella vita e nel lavoro.

    Dolore e riconoscenza per un amico e benefattore

    Alla posa della prima pietra il 24 agosto 2007, dopo la firma della pergamena di fondazione l’architetto Mario Abba (pri-mo a sinistra) dando misura con due dita indica l’unico compenso per il suo grande progetto dicendo scherzosamente:“...mi basta una preghiera per assicurarmi un pezzetto di paradiso”.

    Così la sala polivalentenel progetto

    dell’arch. Abba

  • ILCASTELLO 6

    Ringrazio don Giuseppe, parro-co di questa parrocchia, per l’ op-portunità che mi ha offerto di espri-mere un pensiero di solidarietà cri-stiana, soprattutto alla famiglia delcaro defunto.

    Sono voce degli amici dell’ultimaora e voce di una comunità che èoggi e sarà riconoscente anche infuturo a Mario.

    Ho conosciuto lui sulla stradadell’amicizia condivisa, dove puregli ideali spesso si incontrano e conlui abbiamo coltivato un Sogno chesi sta realizzando in questi giorni;dotare la comunità di Carpenedolo(che già è onorata di un'altra gran-de opera uscita dalla sua penna) diun grande centro di incontro poliva-lente per la gioventù e per le fami-glie. Ha dato vita con entusiasmoad un progetto importante, lascian-do un segno indelebile della suaprofessionalità e della sua eccezio-nale carica umana. Parlava del suolavoro e del suo male con pacatez-za e normalità.

    Sapeva ironizzare per un enne-simo intoppo burocratico e per un

    ulteriore ricovero.Qualche tempo fa si scusava

    perché sarebbe rimasto assenteuna ventina di giorni per terapiepiù forti “ma poi – diceva – ripren-derò con lena perché sarò più ato-mico ed esplosivo”.

    Ho apprezzato sempre l’incredi-bile capacità di ricominciare da ca-po. Ho visto in lui l’uomo capace dirinnegare se stesso e che aveva laforza di giungere a vittoria in ognisofferenza.

    L’ho visto accettare la crocesenza fare la vittima, vivendo lamalattia non come atto ultimo macome un capitolo della vita; inca-pace di dosare le proprie forzeper venire incontro alle richiestedegli altri.

    Diceva don Antonioli: “Se tu rie-sci a sopportarti nella mostruositàdella tua malattia, diventerai unangelo”. Ritrovo il Mario degli ulti-mi tempi in questa affermazione.

    Già nei primi incontri mi avevadetto “Diamoci del tu”. Nei nostribrevi colloqui si parlava spesso difuturo e apertamente dell’“al di là”.

    Chi ama la vita, porta in se la se-te dell’ eternità.

    Non ha chiesto denaro per que-sto progetto, ma le sue richiesteerano continuamente eco di unainfanzia spirituale.

    “…Mi basta una preghierina…”mi dicevi spesso.

    Nel giorno di S. Bartolomeo,quando alla posa della prima pie-tra dell’opera da te progettata siuniva all’applauso riconoscentedella gente, il mio grazie e il graziedel Vescovo Sanguineti per ciòche eri e per ciò che avevi fatto, di-cevi…”. Mi basta una preghieraper assicurarmi un pezzetto di Pa-radiso…”. Ho nel cuore l’eco del-l’ultimo saluto, che oggi sento puòraggiungere tutti.

    “Grazie che mi hai ricordato…un abbraccio… un abbraccio…unabbraccio grande… ciao… ci ve-diamo…

    Ciao Mario,… fino al nostroprossimo incontro.

    Dio ti conservi sulle palme dellesue mani.

    Don Franco Tortelli

    Saluto a Mario Abba, al funerale in S. Maria in Silva a Brescia (16-02-2008)

    Un Cammino verso la Pasqua conI CENTRI D’ASCOLTO

    Anche per la quaresima 2008 i Centri diAscolto nelle case, sono stati un’esperienzaforte per la fede della nostra Comunità parroc-chiale. Molte famiglie hanno dato la loro di-sponibilità ad accogliere questi appuntamentitutti i lunedì/martedì del periodo quaresimale.Da ormai 2 anni stiamo camminando per que-sta strada e il cammino percorso (con i suoi14 incontri) finora ci ha permesso di conosce-re l’umanità di Cristo che si rende presentenella quotidianità della vita;Egli, che non solosi commuove ed è sensibile di fronte alla sof-ferenza umana, ma che addirittura sceglie diprenderla su di sé e di portarla nel corpo”.

    Vivendo i Centri di Ascolto ci si rendeconto che ascoltare è imparare, camminare, valoriz-zare l’altro, farsi carico della sua situazione, riser-vargli tenerezza e consolazione. Ci sembra di poterdire che nei Centri vissuti in questa quaresima que-sti sentimenti li abbiamo provati reciprocamente

    aiutandoci fraternamente a camminare verso laSanta Pasqua. La gente cresce in generosità e fra-ternità e i risultati li vediamo anche nelle Via Crucisdi quartiere dove ci pare di cogliere una maggiorecollaborazione e una creatività in crescita.

  • ILCASTELLO7

    Carpenedolo: un paese che cambia - storie dei nostri immigrati

    Dal gommone dei disperati in Albaniaal sogno di una famiglia a Carpenedolo

    È la storia vera di due giovani chevenuti da noi, hanno deciso di vive-re con noi. Alfred giunge in Italia a17 anni il 26 giugno 1998 su ungommone che sbarca nel litoralebarese in una notte priva di stelle,madido di umidità, con la paura ne-gli occhi e il cuore gonfio per ciòche ha lasciato e per il timore di ciòche potrà trovare.

    Su quel mezzo clandestino 35persone vennero imbarcate a caroprezzo (due anni di lavoro!) e un or-dine “tenetevi forti perché se qual-

    cuno cade in mare, non ci si ferma”.Volti di gente sconosciuta che in

    quel momento prendono i linea-menti dei cittadini del mondo checercano futuro.

    In pochi momenti, dalla spiaggia,i profughi si trascinano verso sen-tieri di speranza, dove, nel buio,una sentinella complice, a cui devi il“pizzo” per nuove porte, ti insegnacome evitare i controlli e avere il bi-glietto per il treno che sale al norddove qualcuno ti aspetta; poi l’ab-braccio col parente che ti ospita,che ti trova un lavoro saltuario, e poila sanatoria, il permesso di sog-

    giorno, un lavoro regolare e la ritro-vata capacità di pensare, di decide-re, di fare progetti, di riportare allamente e al cuore chi ti era e ti è ri-masto caro. Si torna a sognare e acoltivare progetti per il futuro.

    La famiglia si ricompone; a Car-penedolo si giunge nel 2000.

    Il datore di lavoro che ti affitta ladimora e poi, con il sacrificio e l’im-pegno di tutti, si acquista una casadisabitata, la si rende bella comesono belle le realtà che si sognano.

    Ma alla gioia piena manca unapresenza; l’incontro con Violetameriterebbe un capitolo, ma èquanto basta perché i due si dico-no: “non riuscirò mai a vivere felicesenza di te.” Lei, gemella di Vera,con due altre sorelle sposate inGrecia, nell’ agosto scorso, grida ilsuo “eccomi” davanti all’altare dellapiccola chiesa cattolica di VauDeJes nelle colline del nord alba-nese vicino a Scutari dove da 15anni vive e anima una grande e vi-vace comunità cristiana don Miche-le Braga, mio predecessore comecurato a Adro. In Albania padreGiovanni Fausti, di Brozzo in valTrompia, di cui si è aperta la causadi Beatificazione, morì martire. Èterra di martiri, è terra dove il regi-me aveva nel progetto di strapparel’anima al popolo; dove non sapevise tuo padre aveva religione, doveti vestivi improvvisamente di paurae vedevi la tua libertà in balìa deglialtri. In quel villaggio, a ferragosto, inostri hanno consacrato davanti aDio il loro progetto.Trasfigurati dallagioia incontenibile ritornano a Car-

    penedolo, per ritessere le trame diuna famiglia libera, aperta al donodei figli, con tanta voglia di legareamicizie con la gente. Incontrarli èstata una sorpresa, accoglierli èstato un piacere; il desiderio di ac-creditarli alla comunità come donoe risorsa mi risulta un dovere.

    Il parroco don Franco

    Alfred e Violeta nel giorno del matrimonio.

    Beati coloroche hanno sceltodi vivere sobriamenteper condividere i loro benicon i più poveri.

    Beati coloroche rinuncianoa più offerte di lavoroper risolvereil problema dei disoccupati.

    Beati i funzionariche sveltisconogli iter burocraticie tentano di risolvere i problemidelle persone non informate.

    Beati i banchieri,i commerciantie gli agenti di venditache non approfittanodelle situazioniper aumentari i loro guadagni.

    Beati i politici e i sindacalistiche si impegnano a trovaresoluzioni concretealla disoccupazione.

    Beati noiquando smetteremo di pensare:“Che male c’è nel frodare,tanto lo fanno tutti”.

    Allora la vita socialesarà un’anticipazionedel Regno dei Cieli.

    Paul Abela

  • ILCASTELLO 8

    Emigranti di casa nostraIn Finlandia per un anno all’università… un’esperienza chiamata Erasmus.Un viaggio nel vento… positiva esperienza di studio per il lavoro di domani.

    Due anni e mezzo fa partivo peril viaggio che sarebbe stato il piùlungo della mia vita. Destinazione:Helsinki. Mi accompagnavanouna valigia piena di vestiti (chissàquanto freddo farà…) e una piùimportante piena di ricordi e di af-fetti. Da una parte il dispiacere deldistacco e la paura del cambia-mento, dall’altra una voglia mattadi novità, di esperienze e di nuoveconoscenze. Il viaggio è uno diquelli che sempre più ragazzi oggifanno, un programma annuale distudio universitario all’estero,chiamato Erasmus. Obiettivo del-l’esperienza: familiarizzare conuna cultura nuova e sfruttare l’e-sperienza per una crescita perso-nale e professionale. L’Erasmus èuna città nuova, un’università nuo-va, un lingua non tua, ma sopra-tutto un’apertura mentale, amici-zie e relazioni profonde, che sivengono a formare, che ti aiutanoa crescere.

    La cronologia dell’esperienzasolitamente si divide in varie fasi. Ilprimo periodo è quello dell’am-bientamento, si incontrano perso-ne di diverse nazionalità, si perlu-stra la città, si stringono le primeamicizie. È il periodo in cui il ricor-do di casa è ancora forte e davantisembra ci siano mesi interminabili.Un po’ ti senti solo. Sai anche cheamici veri non ne hai. Per di piùtante sono le differenze culturaliche si avvertono, alcune fantasti-che, altre meno, alcune ti lascianoattonito.Vi faccio qualche esempioche mi aveva fatto riflettere… Uncontrollore dei treni in Finlandia,non controlla, ma aspetta chequalcuno lo fermi e gli dica che èsenza biglietto, per farselo fare.Pazzesco?? No!! L’idea alla basedel loro agire è che fare il bene co-mune aiuta tutti e quindi alla fine ilbene ritorna, il prezzo del bigliettoporterà mezzi migliori, più efficien-ti. I Finlandesi parlano solitamentealmeno 3 lingue.La televisione è ininglese, così che i bambini lo pos-sano imparare senza fatica. Gli uf-fici chiudono alle 18, non un minu-

    to prima non un minuto dopo. Gliorologi delle stazioni degli autobuse dei treni sono sincronizzati, imezzi puntualissimi, anche con unmetro di neve sulle strade. I Finlan-desi amano la musica e la condivi-dono: i concerti dell’orchestra na-zionale costano solo 5 euro per glistudenti.

    Certo è che sia la natura la regi-na delle abitudini e degli umori:anche loro hanno alcuni problemi.La depressione è un male che col-pisce gli abitanti delle interminabi-li foreste, soprattutto quando legiornate diventano sempre piùcorte e vedi il sole solo per pocotempo adagiato all’orizzonte. Letemperature arrivano a -30° e in

    molti sfogano i loro problemi nel-l’alcool. A dicembre, forse il mo-mento più duro, il buio e il freddopossono creare qualche disagio.

    Fortunatamente presto le gior-nate si allungano e prima o poi ar-riva anche il tiepido (-10°). Ormaihai creato tanti legami e quella èla tua casa. Ad Aprile la natura sirisveglia e fa sentire tutta la suapotenza. Incredibili e impossibilida raccontare sono i tramonti chevedevo dall’università costruitasul mare. Tutto diventa davveromagico: la sauna, il bagno nel bal-tico, gli alberi e gli scoiattoli, lacittà così verde e accogliente. Agiugno anche di notte c’è sempreuna luce diffusa nel cielo, l’atmo-sfera vi lascia straniti, diventa na-turale fare una passeggiata al par-co alle 2 di notte o un giro in canoacon il sole di mezzanotte.

    Che dire ancora... Forse è statal’esperienza più bella della mia vi-ta, ma fondamentali sono le per-sone che ho conosciuto, con lequali ho condiviso un anno inten-so di vita, problema dopo proble-ma, esperienza dopo esperienza,gioia su gioia e che credo rimar-ranno sempre amici speciali.E no-nostante gli anni passati mi ac-compagna ancora il ricordo delvento del Nord, che ti trafigge d’in-verno, che ti scompiglia i capellid’estate, che in fondo mi ha cam-biato la vita.

    Alessandro Tortelli

    Alessandro e il paesaggio finlandese.

    Anche se non ci esponiamo ad una sequenza ininterrotta discene scabrose o grondanti sangue ad alto impatto emotivo,ma semplicemente stiamo molte ore davanti allo schermo asorbirci fiction di bassa lega, talk-show dove si inscenano ris-se dialettiche per amor dell’auditel e reality in cui l'ospite d'o-nore è sempre madama volgarità, al termine della giornataavremo accumulato nel fondo della nostra psiche, con un len-to ed impercettibile processo di sedimentazione, una buonadose di violenza e sesso e, quel che è peggio, non ce ne sare-mo neppure accorti.

    Tv accesa, cervello spento

  • ILCASTELLO9

    Con il corso fidanzati è stata ri-volta una particolare attenzioneverso i giovani che si preparano almatrimonio. Si è trattato di un cor-so cui hanno partecipato in 40coppie per dieci serate consecuti-ve, durante le quali sono stati of-ferti importanti insegnamenti perchi intende sposarsi nel Signore eunirsi per sempre sotto lo sguardoamorevole di Dio nella Chiesa.

    È stato un cammino intenso emolto impegnativo, che ha lasciatosenz’altro un segno particolare inognuno dei partecipanti, tanto chealcuni hanno voluto dirci dei sim-patici grazie. Grazie che riportia-mo in sintesi.

    Alcune voci spontaneedi ringraziamento...

    …desideriamo ringraziarla peraverci offerto un corso così com-pleto. È stato molto intenso, impe-gnativo, a volte difficile, emozio-nante ed estremamente prezioso:sono stati consegnati numerosispunti di riflessione che rappre-sentano tasselli fondamentali del-la vita matrimoniale. È stata un’e-sperienza utile per conoscersi me-glio e per confrontarsi, creandol’entusiasmo necessario per af-frontare il nostro futuro insieme.

    S.A.

    Abbiamo scoperto, capito e so-prattutto condiviso un piccolo

    gregge che segue il proprio pa-store. Grazie di cuore.

    L. e R.

    Grazie per le forti emozioni cheavete suscitato in noi… dopo tantotempo ci siamo avvicinati a Dio.

    Un sentito ringraziamento perl’affetto e l’aiuto che avete saputodimostrare in questo nostro Nuo-vo Cammino.

    S. e S.

    …E bello sapere che c’ è sem-pre qualcuno accanto a noi che civeglia e ci accompagna anchenelle scelte più difficili grazie an-cora …speriamo che riusciate arealizzare tutto ciò che avete inprogetto.

    E. e M.

    Tutte le sere tornando a casa cisiamo trovati a commentare qua ela un po’ di cose ascoltate… tuttoquesto poter avere tempo e perstare insieme tra noi e parlare diDio ci è servito, per capire che nel-la nostra vita Dio c’è… Ai prossimiche dovranno fare il corso… dicia-mo “Ascoltate con umiltà…”.

    A. e M.

    …Questo cammino condivisocon il mio fidanzato è un grandedono, profondo e ricco di significa-to. Fecondo come l’amore che le-

    ga una coppia cristiana, fedele neltempo… Grazie per averci resi an-cora più consapevoli del grandepasso che stiamo per compiere.

    B. e S.

    Un grazie di cuore per questaprofonda esperienza…

    D. e C.

    Scrive una ragazza Rumena diconfessione ortodossa.

    Grazie mille per gli ultimi 10 gior-ni che di sicuro porterò sempre nelmio cuore. Mi hanno aperto gli oc-chi e il cuore verso la Chiesa Cat-tolica, verso R. e verso la famiglia.Abbiamo fatto la nostra lista con lecose che abbiamo imparato, coseche dobbiamo fare non solo pernoi ma anche per gli altri.

    D.

    Da tutti poi il grazie espressoverbalmente è stato per noi moti-vo di gioia. Se i nostri giovani ap-prezzano il buon valore della fe-de, questo ci sprona a dare sem-pre il meglio di noi per comunica-re i valori del nostro Credo checostruiscono e salvano la fami-glia.

    Anche noi ringraziamo questigiovani che sono stati davveroesempio di impegno ed attenzionee auguriamo che fondando la lorofamiglia portino nuova e beneficalinfa alla nostra comunità.

    “Insieme verso il matrimonio”, corso fidanzati 2008

    Qualcosa che resta nel cuore

  • ILCASTELLO 10

    Gruppo Missionario ParrocchialeMadre Teresa di Calcutta

    Giornata del dolceGiornata del dolce - raccolta di

    aiuti per i lebbrosi.Tutti sanno che malattia è la leb-

    bra, perciò vogliamo soffermarcisu una notizia che si colora legger-mente di azzurro, di speranza: ladiminuzione di nuovi casi di malat-tia, a livello mondiale.

    Il merito va all’interessamentointernazionale al problema, alme-no così informano le fonti ufficiali.Noi pensiamo che anche le orga-nizzazioni non governative e mis-sionarie abbiano buona parte dimerito.

    Ciò che comunicano i governan-ti a noi interessa poco perché nonsi sa mai dove finisce la verità e in-comincia la propaganda.

    Le precarie condizioni sociali edeconomiche e le insufficienze delsistema sanitario non sono scom-parse perciò la loro presenza fa sìche la malattia non scompaia.

    Ed è a questo punto che entra inscena Carpenedolo con le sue tor-te. Madre Teresa affermava che

    l’oceano non sarebbe tale se man-casse anche una sola goccia d’ac-qua. Ecco, nell’oceano della ma-lattia i 4620 euro realizzati nellagiornata del dolce, sono la gocciache ha permesso a 36 persone dicurarsi in maniera definitiva.

    Un’inerzia, in apparenza. Peròse moltiplichiamo questa cifra peril numero di comuni italiani, quantizeri dovremmo aggiungere a 36?

    Continuiamo il nostro lavoro conil solito entusiasmo, ad aggiunge-re gli zeri qualcuno ci penserà...

    Desideriamo ringraziare i tantiamici e amiche del gruppo missio-nario che, con il loro sostegno mo-rale e materiale, permettono l’e-sperienza della gioia a tante per-sone che non l’hanno mai cono-sciuta.

    Gruppo missionario parrocchiale

    P.S. Un grazie particolare ai si-gnori Azzi che, sempre, mettono anostra disposizione il loro “prezio-so locale”.

    Un’iniziativa poco ricordata,ma di importanza primaria, ilgruppo missionario la mette inatto in via Marconi.

    È lì che per 11 mesi l’anno,ogni lunedì, Rina, Anna e Pep-pina si incontrano per scegliereaccuratamente centinaia e cen-tinaia di capi, fra vestiti, scarpe,borse, ecc... per poi sistemarliin altre centinaia di cartoni in at-tesa che il nostro amico Elia, diEst-Portiamo, venga a ritirarli espedirli nell’Europa dell’Est.

    Parte del materiale selezio-nato viene distribuito in Carpe-nedolo, a chi ne fa richiesta.

    Mentre ringraziamo chi for-nisce tutta questa Provviden-za, il nostro grazie r icono-scente va alle pazienti Rina,Anna e Peppina che da annicontinuano il loro lavoro purse, in certi momenti, in certeoccasioni, non è né facile, négratificante!

    Gruppo missionario parrocchiale

    La Provvidenzadel lunedì

    Domenica 9 marzo - Giornata del paneA favore delle vittime dell’alluvione e uragano in Uganda nella Diocesi

    del Vescovo e amico Mons. Franzelli (bresciano di Roccafranca). Sono stati raccolti € 2.350,00

    Carissimi,vi scrivo da Aliwang, l’ultima parroc-

    chia della diocesi, ai confini col Kara-moja. Sono stato in giro tutto il giorno,per visitare alcune zone e soprattutto lamia gente colpita dalle recenti inonda-zioni a cui è seguito a poca distanza ditempo un violentissimo uragano.È seratardi. I due sacerdoti della missione sisono già coricati. Io preferisco comin-ciare a scrivervi, sperando che la batte-ria del computer (qui non c’è luce elet-trica) non mi tradisca troppo presto.

    Quando le persone che ami sono indifficoltà, ti è dovere farti voce anchecon gli amici per dare risposta a chi tigrida AIUTO!.

    Tra gli amici nell’archivio del cuore ritrovo anchenumerosi volti conosciuti a Carpenedolo, in occasio-ne delle Cresime da me conferite nel 2007. Oso bus-

    sare al vostro cuore…Immagino che molti fra voi siano al

    corrente della tragedia delle inondazioniche hanno colpito l’Uganda del Nord edell'Est. Purtroppo, questa calamità na-turale è caduta su una popolazione che,come sapete, è sopravvissuta a 21 annidi guerriglia, in gran parte passati incampi per sfollati in condizioni disuma-ne, con la morte di migliaia di civili, spe-cialmente donne e bambini. Finalmente,in questi ultimi mesi, le trattative di pacein corso a Juba in Sudan, hanno apertouno spiraglio di speranza. Molti hannoquindi lasciato i campi per sfollati e si so-no avventurati a tornare verso i loro vil-

    laggi di origine.Si sono messi a ricostruire le loro capan-ne, a disboscare e coltivare i campi, sperando in unbuon raccolto che dia loro la possibilità di ricominciare avivere una vita normale.

  • ILCASTELLO11

    È su questa gente che invece si è abbattuta la fu-ria di continue piogge torrenziali che hanno allagatocapanne, scuole, cappelle, dispensari, spazzatoponti e sommerso strade e campi, danneggiando ir-reparabilmente ciò che era stato seminato e com-promettendo ogni possibilità di raccolto. Granotur-co, cassava, fagioli, sesamo e patate dolci sono iprodotti colpiti più duramente. Ciò significa che pro-babilmente fra pochi mesi dovremo affrontare il pro-blema della fame. L’acqua ha riempito e fatto traboc-care anche le latrine tradizionali, inquinando pozzi ecreando un serio problema igienico e sanitario. Contanta acqua dappertutto, il tasso di malaria è cre-sciuto in modo impressionante. Bambini, donne in-cinte, anziani ed ammalati sono particolarmente arischio. Per quanto riguarda la mia diocesi, questa èla situazione di circa 80.000 persone, sparse in 17delle 19 “sub counties” del distretto di Lira, nella par-

    te nord est del Lango.C’è bisogno di comperare e distribuire farina, fagio-

    li, sale, olio per cucinare, come pure di provvedere al-le famiglie delle taniche, bacinelle, sapone, pentole,piatti e bicchieri di plastica, coperte, ecc. Bisogneràpoi essere pronti con l’acquisto di sementi per rim-piazzare i raccolti andati persi.

    Se siete in grado di darci una mano, fatelo quantoprima. Qualsiasi aiuto è prezioso. Non preoccupatevidi arrivare in ritardo.Purtroppo i danni ed i bisogni del-la gente rimarranno attuali ancora per parecchio tem-po dopo l’emergenza, quando si tratterà di ricomincia-re ancora una volta da capo. Anche a nome della miagente, ringrazio fin d’ora di cuore chi vorrà risponderea questo appello.

    Viviamo così insieme, nella pratica, la comunione ela solidarietà di tutte le Chiese, in tutto il mondo! Ciao!

    p. Giuseppe Franzelli - vescovo

    L’Angolo della generosità

    “Le radici nascoste danno vita all’albero”Stim.mo don Franco, come da

    accordi verbali precedenti, donoil mio violino (cartiglio interno al-lo strumento con scritta *** feceanno 1995 e timbro con sigillo);modello A. Stradivari 1989, allaparrocchia di Carpenedolo.

    Il ricavato dalla eventualevendita dello stesso (dal valorestimato di 1500 Euro), vada abeneficio di Opere parrocchialida destinarsi.

    Lo strumento in oggetto è at-tualmente in deposito presso lasig.ra Michela Tononi che lomantiene in uso per la sua buo-na conservazione. La sig.ra locederà alla Parrocchia quando le verrà richiesto. Ilsottoscritto desidera che il suo nome non vengadivulgato.

    * * *

    Il violino verrà assegnato al miglior offerente chefarà richiesta entro il 31 maggio 2008.

    In mem. Nodari Teresa per sala poliv. 200 - In mem.di Nicola Zonta 100 - In mem. Matteo De Silvi 150 -In mem. Zaniboni Angelo per oratorio 110 - W l’ora-torio, Matteo e Anna 250 - Pier Luigi 150 - PGR 100 -Luzzeri Sergio per santuario 100 - Due bambini persala poliv. 200 - N.N. per chiesa e oratorio 200 - Per

    Chiesa Sacro Cuore 200 - N.N. per opere parroc-chiali 200 - Perosini per opere parrocchiali 30 - Inmem. Rodella Santa 1000 - Fam.Tononi per sala po-liv. 150 - In mem. Zaniboni Angelo per oratorio 100 -N.N. 50 - In mem. Madre Agostina FSC per ChiesaSacro Cuore 500.

    OOOOFFFFFFFFEEEERRRRTTTTEEEE PPPPEEEERRRR LLLLEEEE OOOOPPPPEEEERRRREEEE PPPPAAAARRRRRRRROOOOCCCCCCCCHHHHIIIIAAAALLLLIIII ddddaaaallll 22222222----1111----2222000000008888 aaaallll 22229999----2222----2222000000008888

    La Via CrucisNelle Via Crucis di quartiere, il venerdì sera que-

    st’anno abbiamo avuto diversi motivi di gioia.Un pri-mo motivo di gioia è il fatto che molti sono stati i par-tecipanti (almeno 200 persone per ogni appunta-mento) inoltre ci pare cogliere una maggiore colla-borazione tra gli organizzatori che si passano il ma-teriale e si danno suggerimenti come in una staffettafraterna. Di reciproco ancora vediamo che c’è tantacapacità di convincere le famiglie ad ospitare unastazione o l’ altra e così gli itinerari diventano belli esempre nuovi, e non ultimo ci sembra davvero tantobello che mentre si vivono le Via Crucis si percepi-sca un forte clima di spiritualità e riflessione. Tuttoquesto ci rincuora e diventa ulteriore motivo di conti-nuare il cammino missionario.

  • ILCASTELLO 12

    CALENDARIO PARROCCHIALE

    SETTIMANA SANTA17 Marzo - Lunedì Ore 9.00: santa Messa e confessioniOre 15.00: confessioni 4a elementareOre 16.00: confessioni 5a elementareOre 20.00: confessioni per giovani

    18 Marzo - MartedìOre 9.00: santa Messa e confessioni per mamme

    spose e donneOre 14.00: confessione dei ragazzi di 1a mediaOre 15.00: confessione dei ragazzi di 2a mediaOre 16.00: confessione dei ragazzi di 3a mediaOre 20.00: confessioni per adolescenti

    19 Marzo - Mercoledì ore 20.00: confessioni per adulti

    TRIDUO SANTO20 Marzo - GIOVEDI’ SANTOOre 7.30: Recita corale dell’UfficioOre 9.45: Santa Messa del Crisma e concelebrazio-

    ne dei sacerdoti col Vescovo in duomoOre 16.00: Santa Messa per bambini e anziani e ri-

    consegna delle cassettine Quaresimali

    Giovedì ore 20.30: Santa messa In Coena Domini eadorazione per giovani in cappella di S. Antonio

    21 Marzo - VENERDI’ SANTOOre 7.30: Recita corale dell’UfficioOre 10.00: adorazione per i ragazziOre 15.00: azione liturgica della Passione e morte di

    GesùOre 20.30: liturgia della Croce e processione con il

    Cristo morto. Dopo la processione la sta-tua del Cristo morto viene deposta nellacappella di S. Antonio

    22 Marzo - SABATO SANTOOre 7.30: Recita corale dell’ UfficioOre 10.00: preghiera per i ragazziOre 22.00: solenne veglia pasquale con amministra-

    zione dei battesimi

    23 Marzo - DOMENICA DI PASQUA Sante Messe ad orario festivo

    24 Marzo - LUNEDI’ di PASQUA, sante Messe conorario festivoOre 11.00: Santa Messa in Santuario

    30 Marzo - Domenica in Albis - della Divina Miseri-cordia - Indulgenza plenariaOre 14.30: Incontro per i genitori dei cresimandiVenerdì 4 aprile - Primo venerdì - comunione agli ammalatiDomenica 6 aprile - Ore 14.30: incontro genitori del1° anno di Iniziazione CristianaMartedì 8 aprile - Incontro di spiritualità per giovani,partenza dal Ritrovo alle ore 20.00Sabato 12-19-26 aprile - Ore 16.30: Corso prebattesimaleDomenica 13 aprile - Ore 14.30: Incontro genitori del3° anno Iniziazione Cristiana24-25-26 aprile - Festa del quartiere San GiuseppeVenerdì 25 aprile - Anniversario della LiberazioneSanta Messa ore 11.00 in ChiesaGiovedì 1 maggio - Festa di San Giuseppe LavoratoreOre 20.00: Santa Messa e APERTURA DEL MESEMARIANO IN SANTUARIO1 - 2 - 3 Maggio - Festa del quartiere San GottardoDomenica 4 maggio - Solennità dell’Ascensione delSignoreRogazioni ore 20.00Martedì 6 maggio - Chiesa della PieveMercoledì 7 maggio - Chiesa delle LameGiovedì 8 maggio - Chiesa di San GottardoVenerdì 9 maggio - Chiesa di Ravere

    Domenica 11 maggio - SOLENNITÀ DI PENTECOSTECelebrazione delle Prime confessioniDomenica 18 maggio - SOLENNITÀ DELLA TRINITÀOre 11.00: Sante CresimeDomenica 25 maggio - SOLENNITÀ DEL CORPUSDOMINI per le vieSabato 31 maggio - Ore 20.00: In Santuario chiusuradel mese marianoFESTA della PIEVEN.B. Contrariamente a quanto riportato nel calendarioparrocchiale annuale, attuiamo un cambiamento di da-te per la Festa della Pieve che slitterà di una settimana esarà vissuta il 6, 7, 8 giugno.Domenica 8 giugno, alla Pieve, conclusione del 1°anno Iniziazione Cristiana per genitori e figli.

    16 MARZO - DOMENICA DELLE PALMEOre 9.45: Al Santuario per la processione delle Palme. Ore 14.30: Incontro per i genitori del 2° anno Iniziazione Cristiana

    MESE DI MAGGIO– Ogni sera alle 20.30: Santa Messa al Santuario– Nei CENTRI D’ASCOLTO, ore 20.00: Santo Ro-

    sario con rotazione dell’Icona mariana– La Santa Messa per i Centri d’ascolto raggruppa-

    ti sarà celebrata alle ore 20.00 secondo il pro-gramma che verrà prossimamente concordato ereso noto.

  • ILCASTELLO13

    Le iniziative dell’Oratorio hanno avuto al centro del-l’attenzione il tempo quaresimale con alcune proposteche hanno coinvolto un numero crescente di ragazzi.

    LA PREGHIERA DEL MATTINO. Presso la palestradella scuola, ogni mattina alle 7.40 per le medie e al-le 7.50 per le elementari. Abbiamo distribuito circa250 sussidi per la preghiera dei ragazzi delle ele-mentari e 50 libretti per la preghiera dei ragazzi del-le medie.

    Le cinque settimane di quaresima non hanno sco-raggiato i nostri ragazzi. Anzi il numero è andato au-mentando di giorno in giorno. Complimenti a loro egrazie per la testimonianza!

    La Chiesa parrocchiale è stata aperta ogni mattinaalle 6.40 per dare modo anche ai giovani e agli adultidi iniziare la giornata con un breve appuntamento conDio. Poche presenze all’apertura, ma diverse visite‘fugaci’ prima di correre al pullman.

    I RITIRI DI QUARESIMA. Organizzati per le classi dicatechismo, hanno permesso di approfondire i mes-saggi quaresimali in preparazione alla Pasqua. I temiapprofonditi dai diversi gruppi hanno riguardato la ca-rità, le tentazioni e la passione.

    LE INIZIATIVE DI CARITA’. La raccolta del saponeper i lebbrosi ci ha consentito di raccogliere più di 100Kg. di sapone. Grazie per la generosità!

    Le cassettine quaresimali per le missioni verrannoraccolte il Giovedì santo durante la celebrazione dellaMessa alle ore 16.00. Daremo in seguito relazione diquanto sarà stato donato.

    I POMERIGGI DOMENICALI IN ORATORIO. Sonocontinuate le iniziative di animazione della domenicapomeriggio con la proiezione di film e la proposta didue tombolate per sostenere l’oratorio. I genitori del-l’oratorio di Gambara, con il sostegno tecnico dei no-stri papà e l’organizzazione della tombola delle nostremamme, hanno messo in scena uno spettacolo musi-cale dal titolo ‘Biancaneve e i sette nani’, parodia dellacelebre favola.

    In occasione della festa del papà, anticipata a do-menica 16 marzo, i nostri genitori hanno organizzatouna tombolata con giochi.

    Grazie a tutti per la disponibilità!

    DUE SERATE SU FEDE E SCIENZA. La Parrocchiadi Carpenedolo ha organizzato due incontri-dibattitocon Don Gabriele Scalmana, sacerdote responsabiledella Pastorale del Creato per la Diocesi di Brescia edocente di scienze naturali che ha affrontato argo-menti di grande attualità: ricerca scientifica, accani-mento terapeutico, eutanasia, clonazione, risponden-do nel corso del secondo incontro alle numerose do-mande e ben illustrando la posizione della Chiesa conestrema semplicità.

    CONFERENZE PER ADOLESCENTI E EDUCATORI.La quaresima è stata anche l’occasione per offrire agliadolescenti e ai giovani spunti di riflessione su alcuni te-mi che li vedono coinvolti. In due serate è stato affron-tato il tema delle dipendenze, con particolare atten-zione alle sostanze stupefacenti. Queste due seratesono state animate da educatori della Cooperativa ilCalabrone coordinata da don Piero Verzeletti.

    Una terza serata è stata dedicata alla missione.Don Giuliano Gargiulo, giovane sacerdote che da die-ci anni vive in Perù, ci ha guidato nella conoscenzadella sua esperienza missionaria con le popolazioniche vivono sulle Ande.

    CRONACHE DALL’ORATORIOcon don Roberto e don Ivan

    Le proposte per l’estate 2008GREST DAL 30 GIUGNO AL 26 LUGLIO

    CAMPI SCUOLA A STADOLINA

    Martedì 10 giugno - Martedì 17 giugnoper i ragazzi di 4a e 5a elementareMartedì 17 giugno - Martedì 24 giugnoper i ragazzi di 1a e 2a mediaMartedì 24 giugno - Martedì 1 luglioper i chierichettiLunedì 28 luglio - Sabato 2 agostoper adolescenti 3a media / 1a sup. (ragazzi)Sabato 2 agosto - Venerdì 8 agostoper adolescenti 3a media / 1a sup. (ragazze)

  • ILCASTELLO 14

    Da alcuni mesi il nuovovescovo della nostraDiocesi, Luciano Monari,è impegnato a conosce-

    re la chiesa bresciana. Fin dal suoarrivo ha manifestato la sua volontàdi intessere un dialogo privilegiatocon i giovani rispondendo a una ri-chiesta dei giovani stessi presenti inCattedrale al suo ingresso a Bre-scia.

    Il primo gesto del Vescovo èstato quello di scrivere una letteraai giovani di cui offriamo una sin-tesi, presentando i passaggi piùsignificativi.

    Il vescovo Luciano dice di esseredisponibile a dire ai giovani il sensoe la bellezza della fede in Gesù.

    Ogni essere umano è alla ricer-ca di una vita autentica che si rea-lizza passo dopo passo con scelteconcrete che trovano la più altaespressione nell’atto di amore conil quale accogliamo con stupore ericonoscenza l’esistenza del mon-do e la nostra esistenza e ci pren-diamo cura del mondo, della vita edegli altri… l’uomo è fatto per tra-sformare la sua esistenza in amo-re verso se stesso, gli altri e Dio.

    A questo punto nasce la doman-da: e Gesù Cristo? Dove sta il si-gnificato e l’importanza di Gesù inquesto cammino di realizzazionedell’uomo?

    Il Vescovo risponde che Gesù è ildono che Dio ha fatto all’uomo peraiutarlo nel suo cammino versouna umanità completa e realizzata.

    Gesù è l’immagine dell’uomorealizzato che pone la sua fiduciaradicale in Dio Padre e dona sestesso agli altri. Questa scelta diGesù orienta ogni altra decisionee svela la falsità di altre scelte (po-tere, ricchezza, successo…) cheallontanano da Dio e dagli uomini.

    Attraverso Gesù giunge agli uo-mini la notizia dell’amore di Dio pernoi e questa notizia diventa sor-gente di consolazione e di forza: lagioia di saperci amati muove in noiil desiderio di amare e di continua-re ad amare anche quando l’amo-re richiede un prezzo di sacrificio edi sofferenza.

    La fede cristiana riconosce in Ge-sù non solo una grande figura del

    passato che può orientare le nostrescelte di vita, ma anche un viventeche ha conosciuto le angosce dellamorte ma ha vinto la morte ed è en-trato così, con la sua umanità, nellapienezza di vita con Dio.

    La presenza di Gesù supera i li-miti del tempo e dello spazio e quin-di è possibile per me oggi entrare inun rapporto di amicizia con lui.

    Gesù risorto è spirito datore di vi-ta. Vuol dire che nell’amicizia conGesù, riceviamo il suo Spirito pernutrire pensieri e sentimenti nuovi,prendere decisioni secondo criterinuovi, agire in conformità al beneche è Dio.Lo Spirito crea tra Gesù eil credente una sintonia crescenteche porta alla autentica comunio-ne.

    Il Vescovo indica quattro dimen-sioni di un cammino per giungere

    a dire con San Paolo “non sono piùio che vivo, ma Cristo vive in me”.Non è un percorso breve e rettili-neo, conosce soste, deviazioni,correzioni e riprese. Proprio comeuna amicizia con i suoi momenti digrazia e con le sue fatiche e delu-sioni. Nella quotidianità cresce ematura il rapporto con Gesù e sisviluppa la nostra esistenza di per-sone autenticamente umane.

    E il Vescovo conclude: a te gio-vane interessa crescere comepersona verso una esistenza chesia il più possibile autentica? Seiconvinto che in questo cammino ilrapporto con Gesù è un aiuto enon una zavorra? Cosa ne pensi?

    Il dialogo è iniziato e il nostroVescovo spera di trovare anchetra i giovani di Carpenedolo degliinterlocutori.

    Lettera ai giovani del Vescovo Luciano

    I sabati del ritrovoContinua a crescere con successo il numero di persone, che tutti i

    sabato sera si incontrano al ritrovo... gruppi di famiglie, adolescenti,grandi e piccini. Le serate sono sempre animate con giochi di gruppo,alimentate di tanta allegria, facendo crescere sempre più la voglia distare assieme...

    In queste sere abbiamo visto con stupore come i nostri ragazzi sianointeressati a condividere, socializzare, giocare con persone adulte.

    Anche le famiglie presenti sanno accogliere, far divertire questi ra-gazzi che diventeranno gli uomini del domani...

    Tutto questo, pur essendo già un buon risultato ha bisogno di esserecostantemente alimentato; siamo alle radici di una grande pianta, chedeve crescere con tanti rami e portare molti frutti. Il Ritrovo con chi lofrequenta rinnova ancora l’invito dicendo “c’è posto per tutti”.

    Non lasciamo agli altri quello che possiamo e dobbiamo fare noi...Mauro

  • ILCASTELLO15

    Ritorniamoin Terra Santa

    Battesimi5. Pellegrinelli Gloria di Domiziano e PesciMariangela6. Villani Elisa di Sergio e Chiarini Sara7. Imperadore Chiara di Claudio e Monte-verdi Silvia8. Bozzola Giulia di Tiziano e Ceni Marika9. Grazioli Eva di Mauro e Feroldi Cristina10. Morati Alex di Igor e Ridoli Simona11. Canova Emma di Mauro e Rizzetti Maria12. Pellegrini Tommaso di Gianpietro e Luigina

    Defunti8. Rodella Emilio di anni 619. Bonati Pierina di anni 8410. Scaravaggi Wanda di anni 8711. Tracconaglia Maria di anni 9712. Rodella Santa di anni 8713. Zonta Ida di anni 8514. Rosselli Agnese di anni 7015. Cherubini Olga di anni 9616. Bonzi Francesco di anni 6917. Desenzani Maria di anni 92

    AAAANNNNAAAAGGGGRRRRAAAAFFFFEEEE PPPPAAAARRRRRRRROOOOCCCCCCCCHHHHIIIIAAAALLLLEEEE

    Pellegrinaggi parrocchiali

    Turchiasulle orme

    di San Paolo

    Dal 29 maggio al 5 giugno conpassaggi a Tiberiade, Nazaretcon chiusura del mese marianonella casa della Madonna e del-la Sacra Famiglia, Lago di Gali-lea, Gerico, Betlemme, Gerusa-lemme, Tel Aviv.

    Quota di partecipazione,tutto compreso Euro

    1000,00.

    Iscrizioni presso l’Ufficioparrocchiale

    entro fine marzo.

    28 persone parteciperanno dal25 aprile al 2 maggio ad unpellegrinaggio Sulle orme disan Paolo.Nel viaggio sono previsti pas-saggi a Istanbul, Efeso, Pa-mukkale, Cappadocia, Konia,Smirne, Ankara.

    GIORNATA ORGANISTICA ITALIANADomenica 30 marzo 2008

    promossa ogni anno nel mese di marzo dall’Associazione ItalianaOrganisti A.I.O.C in occasione della ricorrenza della nascita di J.S.Bach.

    Chiesa Parrocchiale S. Giovanni Battistaore 18.15 Preludio d’organo

    ore 18.30 S.Messa a seguire Postludio d’organoorganista: Claudio Ferrari

    anima la liturgia la Corale San Biagio di Acquafredda.

  • “Il Castello” - Marzo 2008 - Aut. Trib. BS N. 13/94 del 14/5/94 - Direttore responsabile: Mons. Antonio FappaniDirezione e redazione: Parrocchia S. G. Battista V. Ventura, 1 Carpenedolo (BS) - Videoimpaginazione: C.G.S. - Bagnolo Mella (BS) - Stampa: Grafinpack - Calvisano (BS)

    AGGIORNAMENTO LAVORI DI RESTAURO

    Che la colombadi Pasqua vi portitanta serenità! Auguri!

    € 150.000,00