IL CASTello · 2018-01-13 · anche oggi ascolterai il gri-do dei tuoi figli. ... ria.Ti sei...

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IL CASTello PARROCCHIA DI CARPENEDOLO IL CASTello dicembre 2014 La storia della nostra comunità cristiana di Car- penedolo ha camminato parallela alla devozione per la Madonna Immacolata. La prima Chiesa in- fatti, la Pieve del 4° e 5° secolo, saluta la Vergine Maria “Piena di Grazia” nel mistero dell’Annuncia- zione dell'Angelo che Le rivela il progetto di DIO: “sarai Madre del suo Fi- glio”. La Madonna con bam- bino del Ricchi, analoga alla tela del Santuario, troneggia sull’altare del- la Pieve di San Pietro (San Gottardo) del 974. Dal 1364 l’Immacolata è stata proclamata com- patrona di Carpenedolo accanto all’Apostolo San Bartolomeo. Nel 1750 l’erezione del Santuario in Castello dedicato al- l’Immacolata si aggiun- geva alle Chiese delle Lame e Ravere innalzate in Suo onore. Non di me- no trovava collocazione nella Parrocchiale la sta- tua della Madonna con Bambino e Libro Sacro già coperta con tessuti pregiati e proveniente dalla decaduta Chiesa dei Disciplini in via Ven- tura e trasformata all’in- terno della Parrocchiale in opera lignea per mano dello scultore Poisa. Non di meno trovò spazio e raccolse devozione la grande statua dell’Immaco- lata in legno alta più di due metri detta “El Ma- dunù” ora riposta nel museo del Santuario ma per anni, dalla fine 800 ai primi del 900, collocata in una preziosa nicchia retrostante la pala del Ma- ganza (1602) collocata nel maestoso altare del Rosario. Nelle ricerche di Don Mario Trebeschi, si evidenzia che tale statua veniva mostrata in occa- sioni particolari, rimuo- vendo la pala. Anche per l’altare del Santo rosario valse il decreto di Monsi- gnor Giacinto Tredici, Ar- civescovo di Brescia, che nella visita Pastorale del 1937 ordinò di lasciare le pale degli altari fisse al loro posto e togliere le statue di San Giuseppe nella nicchia dell’altare del Santissimo Sacra- mento coperta dalla tela dell’Ultima Cena del Pa- glia e la grande statua dell’Immacolata dall’alta- re del Rosario coperta dalla pala del Maganza. Ricorrendo quest’anno il 650° anniversario del pa- trocinio dell’Immacolata per la comunità di Carpe- nedolo, dal 29 novembre 1° giorno della novena, processionalmente por- teremo con devozione la statua dell’Immacolata, da onorare fino all’8 di- cembre 2015, per l’intero corso dell’anno Mariano Straordinario. Sia per tut- ti la Madonna Immacolata, onorata e amata nella nicchia del nostro cuore e sui sentieri della vita. l’arciprete don Franco Tortelli 2014-2015 anno mariano Da 650 anni Maria Immacolata compatrona di Carpenedolo

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IL CASTelloPARROCCHIA DI CARPENEDOLO

IL CASTellodicembre 2014

La storia della nostra comunità cristiana di Car-penedolo ha camminato parallela alla devozioneper la Madonna Immacolata. La prima Chiesa in-fatti, la Pieve del 4° e 5° secolo, saluta la VergineMaria “Piena di Grazia” nel mistero dell’Annuncia-zione dell'Angelo che Lerivela il progetto di DIO:“sarai Madre del suo Fi-glio”.

La Madonna con bam-bino del Ricchi, analogaalla tela del Santuario,troneggia sull’altare del-la Pieve di San Pietro(San Gottardo) del 974.Dal 1364 l’Immacolata èstata proclamata com-patrona di Carpenedoloaccanto all’Apostolo SanBartolomeo. Nel 1750l’erezione del Santuarioin Castello dedicato al-l’Immacolata si aggiun-geva alle Chiese delleLame e Ravere innalzatein Suo onore. Non di me-no trovava collocazionenella Parrocchiale la sta-tua della Madonna conBambino e Libro Sacrogià coperta con tessutipregiati e provenientedalla decaduta Chiesadei Disciplini in via Ven-tura e trasformata all’in-terno della Parrocchiale in opera lignea per manodello scultore Poisa. Non di meno trovò spazio eraccolse devozione la grande statua dell’Immaco-lata in legno alta più di due metri detta “El Ma-dunù” ora riposta nel museo del Santuario ma per

anni, dalla fine 800 ai primi del 900, collocata inuna preziosa nicchia retrostante la pala del Ma-ganza (1602) collocata nel maestoso altare delRosario. Nelle ricerche di Don Mario Trebeschi, sievidenzia che tale statua veniva mostrata in occa-

sioni particolari, rimuo-vendo la pala. Anche perl’altare del Santo rosariovalse il decreto di Monsi-gnor Giacinto Tredici, Ar-civescovo di Brescia, chenella visita Pastorale del1937 ordinò di lasciare lepale degli altari fisse alloro posto e togliere lestatue di San Giuseppenella nicchia dell’altaredel Santissimo Sacra-mento coperta dalla teladell’Ultima Cena del Pa-glia e la grande statuadell’Immacolata dall’alta-re del Rosario copertadalla pala del Maganza.Ricorrendo quest’anno il650° anniversario del pa-trocinio dell’Immacolataper la comunità di Carpe-nedolo, dal 29 novembre1° giorno della novena,processionalmente por-teremo con devozione lastatua dell’Immacolata,da onorare fino all’8 di-cembre 2015, per l’intero

corso dell’anno Mariano Straordinario. Sia per tut-ti la Madonna Immacolata, onorata e amata nellanicchia del nostro cuore e sui sentieri della vita.

l’arcipretedon Franco Tortelli

2014-2015 anno marianoDa 650 anni Maria Immacolatacompatrona di Carpenedolo

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Atto di affidamento alla Madonna ImmacolataSacerdote: Vergine Immacolata, Madre di Dio Maria, in

questo giorno solenne la nostra Città è qui davanti a Te peraffidarsi totalmente alla Tua protezione.

Tutti: Madre delle consolazioni, fiduciosi nel tuo aiuto ate ci rivolgiamo, sicuri cheanche oggi ascolterai il gri-do dei tuoi figli.

Madre dei Dolori, tu vedile nostre sofferenze e imali che ci affliggono. Tuconosci quanti pericoli delcorpo e dello spirito ci mi-nacciano: con il tuo poten-te soccorso liberaci daogni male.

Madre delle Grazie, dasecoli i nostri avi hannotrovato in Te rifugio sicuronella prova, conforto certonel pianto, soccorso effi-cace nelle necessità.

Madre dei Poveri, an-che noi oggi, qui raccolti davanti alla tua venerata immagi-ne, vogliamo affidarci alla tua custodia.

Ti raccomandiamo i nostri bambini, i fanciulli, i ragazzi:crescano liberi da ogni condizionamento negativo.

Ti affidiamo i nostri giovani: siano salvati dalla culturadell’edonismo e vivano aperti ai veri valori.

Ti consegniamo le no-stre famiglie: siano difesedalla peste della divisione,della discordia, dell'egoi-smo. Ti ricordiamo i nostrianziani, gli infermi, i mala-ti: sii per loro guarigione,sollievo, conforto, speran-za. A tutti noi, e special-mente ai responsabili dellavita civile, dona saggezzae coraggio per guidare lanostra Città e i l nostroPaese a un vero progres-so nella giustizia, nella so-lidarietà, nella condivisio-ne della nostra ricchezzacon chi è privo del neces-

sario. E alla fine del nostro pellegrinaggio terreno accogliciaccanto a Gesù, o clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.

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È con gioia che ci disponiamo a vivere con il nostro ve-scovo Luciano al quale diamo il benvenuto, la celebrazio-ne di un evento significativo della nostra parrocchia: i 300anni dalla consacrazione della chiesa parrocchiale di sanGiovanni Battista.

Abbiamo vissuto in realtà un intero anno costellato diiniziative, incontri, celebrazioni, feste.È stato un modo perriscoprire la storia che è passata dentro le mura della no-stra chiesa parrocchiale: storia di persone, di volti, di gioiee di pianti, di fede e di ricerca, di amicizia e di servizio, diparole, canti suoni e di silenzio, di entusiasmi e delusioni,di amore e di lavoro. Una storia che ci ha preceduto, checertamente proseguirà oltre noi, ma che oggi interpellanoi, qui e adesso. Cercheremo di riscoprire ancora unastoria di fede che nella chiesa si è manifestata attraversol’arte, i dipinti, le immagini. Storia di fede intrecciata con la

vita quotidiana: le nostre case, illavoro, la campagna.Un ricordarenon per restare rivolti indietro, maper trovare stimoli nuovi per por-tare oggi la fede dentro la nostravita convulsa e incerta.C’è in noi ildesiderio che questo anno ci ab-bia aiutato a volere più bene allaChiesa, al popolo di Dio radunatonell’unità attorno al successore diPietro, il Papa, e ai successori de-gli Apostoli, i Vescovi, il nostro Ve-scovo, il nostro parroco e sacer-

doti collaboratori.Vorremmo poter scoprire nel susseguir-si dei tempi e dei giorni la nostra responsabilità e la graziadi essere chiesa in questo nostro tempo. Le celebrazioniferiali o festive ci accompagneranno e ci arricchiranno delPane della Parola e del Pane eucaristico perché possia-mo farci noi pane per la vita degli altri.Ci piacerebbe che iltempo a venire ci facesse gustare di più la gioia dell’esse-re insieme. Non è un fatto scontato che i cristiani possanovivere insieme, possano liberamente incontrarsi, pregare.È una grazia forse dimenticata. Abbiamo curato in que-st’anno anche l’abbellimento della nostra chiesa parroc-chiale, ci aiuti eccellenza a vivere con la maturità cristianache il card. Badoaro riconobbe alla comunità cristiana diCarpenedolo nel giorno della consacrazione di questoluogo santo.

Domenica 7 dicembre 2014Il saluto al Vescovo Mons. Monari con noi per la chiusa del Tricentenario della Consacrazionedella Parrocchiale e apertura dell’Anno Mariano e Montiniano in memoria del Papa Paolo VI

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Rileggo il mio pellegrinaggioe ritrovo, tra poesia e realtà,spazi di riflessione.

NAZARETH Grazie Maria per quell’ora in ca-

sa tua. Come passare da te e nontornare diversi! Che arcobaleno divoci e di sentimenti han segnato lospazio del nostro incontro! Tu mihai detto “vieni” e con te vicino c’e-ra un angelo vestito di sole chesussurrava: “Se vuoi restare nelcuore di Dio impara da Lei”.

E mentre con Giuseppe si parla-

va delle sue angosce e del suodarsi a Dio, il lento strusciare deglizoccoli di Anna, tua madre, prece-deva il suo borbottio monotono:

“Come è possibile? Eppure nonc’è motivo di dubitare!... Andrò avedere anch’io il segno promessoad Ainkarem!” Tu, con poche paro-le, con un verbo, m’hai tracciato iltuo, il mio programma di vita facen-do memoria. La mia grandezza ènata quando ho deciso di intender-mela con Dio! ... Dammi, o Maria,nel cuore e nel desiderio di cielo laforza di mettere la tua forza nellamia forza.

BETLEMME Con i piedi vestiti di pudore ho

varcato lo spazio della grotta e condisarmato senso di privilegio misono seduto accanto alla mangia-toia. La coscienza ha avuto un

sussulto e vestendo ali d’angelomi ha detto: “Ascolta!”. Il silenzioha messo ordine nell’intimo ed hacreato, nel cedere il passo alle vocidella memoria, un’eco dolcissima.Velato il pianto del bambino ed illamento di Maria; in Giuseppe sologli occhi parlavano. Gli Angeli inconcerto di divina armonia riempi-vano la notte dell’infinita attesacon canti soavissimi. Il belare delgregge, per l’improvvisa aurorasulla notte dei tempi, accompa-gnava il timoroso incedere dei pa-stori nell’insolito cammino. D’im-provviso, la mano mi è scivolatasulla roccia: ho guardato, ... mi èsembrato ... t’ho colpito? Non vole-vo ... Scusa: ti amo!

IL CIELO Cupola ai miei pensieri, sede al-

lo sguardo di Dio sul mondo, espri-mi nel mutare il riflesso del cuorecreante. Tua voce è il vento, tuoiocchi le stelle, tue figlie le nubi im-mobili e attonite, sorelle ad altre infuga, griglie, scomposte, dal pian-to benefico e rovinoso. Ti è figlio iltuono, improvviso colpo di tosseceleste, premonitore di gravi rove-sci che pur è fratello alla splendidaneve che in miriadi di coriandolibianchi, caduti in abbraccio, for-mano una candida coperta sofficeche s’adagia sulla terra addor-mentata, pregna del seme per ilpane dell’uomo.

Tu sei parte dei giorni disegnatidall’Eterno e partecipi con la natu-ra agli eventi che han fatto la sto-

ria. Ti sei svegliato d’improvviso ehai riempito di luce la notte di Be-tlemme per guidare alla grotta an-geli e pastori all’incontro con chiveniva a salvarci.

Hai chiuso gli occhi nella vergo-gna, unendo il tuo sconcerto al fra-gore che andava scuotendo la ter-ra nelle sue viscere quando, alCalvario, si consumava il delittoignobile dell’Amore crocifisso. Haispalancato le ali per riportare allegiuste altezze il Figlio di Dio. OCielo, gioisco e mi vergogno con teogni giorno.

IL LAGO DI TIBERIADE Chiudo gli occhi per veder nuo-

tare i miei ricordi.Vorrei farmi conchiglia in ascolto

tra le pietre e l’acqua, riposando.Nell’archivio del lago ritrovo pa-

gine di speranza, di fede e di vita.

Don Franco Tortelli

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È Natale... andiamosui luoghi dove cielo e terra s’incontrano

Ogni lembo di terra parla, racconta, ammonisce. Ecco Betlemme, ecco il campo dove i pastoriricevettero l’annuncio e, laggiù, dietro quelle mura spesse e contese, ecco la mangiatoiadove nacque e trovò custodia il Salvatore. Più lontano, dall’altra parte della Palestina, la

Casa di Giuseppe e Maria, il cortile di Cana, la casa di Marta e Maria, i luoghi dei miracoli.

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Terminata la prima fase di restaurodella Chiesa parrocchiale e rinnovo illuminazione

Terminata la prima fase di restaurodella Chiesa parrocchiale e rinnovo illuminazione

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Nella parte opposta all’altare delS. Sacramento si trova l’altare delS. Rosario. La confraternita omo-nima, daIl’inizio del Seicento eraunita all’altare dell’ImmacolataConcezione, dove si celebrava lamessa Conte (si è visto che l’altareera di Andrea Solari). Con l’am-pliamento della chiesa la confra-ternita ottenne la grande cappelladi destra, dove costruì un nuovoaltare. l reggenti del S. Rosario,Antonio Cornelli, G. Battista Parri,Francesco Boselli, G. Battista Ro-della, Luigi Bolzoni, Lorenzo Baro-ne, Francesco Zoni, Giovanni Ber-toldi, commissionarono a Vincen-zo Marchesini e Antonio Tagliani“professori di marmo” di Rezzato,la costruzione di un nuovo altare,con contratto scritto il 17 settem-bre 1794. I marmorini dovevanoattenersi al disegno e ai colori deimarmi ivi indicati. Le pietre sonocosì stabilite:

“Gli scalini e zocoli con bradelladi marmo gialdo veronese, il bas-samento sino alla bassa del se-cundo pedestallo investito di mar-mo Carara del più fino, così pure lispechi investiti di saravezza di Fio-renza della migliore”; (il complessodegli specchi e delle colonne oggiesistenti risulta di marmo violaceoperlato). L’opera doveva essereeseguita entro il 1795, per la cifradi scudi 1.700 di Lire piccole 7 l’unoda versare entro il 1797. II contrattostabiliva un possibile secondo in-tervento di rifiniture da stabilire adarbitrio dei reggenti, ma già con-templato nel disegno, con spesa diLire 18.100, consistente in doratu-re e posizionamento di statue: “Licapitelli saranno adorati a spese didetta scola, ed altresì cader doveràa carico della medesima. Le cor-renti spese per le scolture, altro ag-gravio aver non dovranno li signoriprofessori, riguardo alle scolture,che di porte in opera fatte, e con-dotte che saranno, già a spese del-la scola suddetta.

L’altare mantenne la pala diAlessandro Maganza (1602) del

precedente altare. Così la descri-ve il Paglia: “Segue l’altare dellaMadonna del Rosario con S. Do-menico, ed’angeli, che tengonoghirlande di rose, e sotto evvi ilpontefice, che molti rosari tiene,ed un rè, e una regina dai lati,ed’altra quantità di figure divote,opera capricciosa, e bella del Ma-ganza, attorno di questa li fannocorona li quindici misteri del Ro-sario fatti dal Gandin vecchio, traun bellissimo ornamento”. Il papadi cui parla il Paglia è Pio V e iI repotrebbe essere iI doge Alvise lMocenigo, durante il cui dogatoavvenne la vittoria dei Venezianisui Turchi nel 1571; non cono-sciamo chi possa essere la per-sona dipinta che il Paglia chiamaregina.

Come all’altare del S. Sacra-

mento, così all’altare dd Santo Ro-sario esiste una nicchia dietro lapala, che conteneva, alla fine del-l’Ottocento e inizio Novecento,una grande statua della Madonna,in legno (chiamata “El Madunù”),che veniva mostrata in occasionipanicolari, rimuovendo la pala.An-che per l’altare del S. Rosario valeil decreto di mons.Tredici per l’alta-re del S. Sacramento, di lasciare lepale degli altari fisse al loro postoe di togliere le statue retrostanti. Inun inventario del 1880 l’altare è co-sì descritto: “Questo altare è ma-gnifico con quattro alte colonnetutte a rimesso di marmo pregiato,la pala rappresenta il Rosario cheè un bel dipinto di Alessandro Ma-ganza.

Per quest’anno Mariano riposain sacrestia.

Il nuovo altare del S. Rosariodi Mario Trebeschi

L’altare del Rosario nel suo splendore.

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“Non più schiavi, ma fratelli”: èquesto il tema scelto da PapaFrancesco per la 48.ma GiornataMondiale della Pace, che sarà ce-lebrata il primo gennaio 2015. IlPontificio Consiglio della Giustiziae della Pace illustra il tema con ilseguente comunicato:

“Spesso si crede che la schia-vitù sia un fatto del passato. Inve-ce, questa piaga sociale è forte-mente presente anche nel mondoattuale. Il Messaggio per il 1° gen-naio 2014 era dedicato alla frater-nità: ‘Fraternità, fondamento e viaper la pace’. L’essere tutti figli diDio rende, infatti, gli esseri umanifratelli e sorelle con eguale di-gnità. La schiavitù colpisce a mor-te tale fraternità universale e,quindi, la pace. La pace, infatti, c’èquando l’essere umano riconoscenell’altro un fratello che ha pari di-gnità. Nel mondo, molteplici sonogli abominevoli volti della schia-vitù: il traffico di esseri umani, latratta dei migranti e della prostitu-zione, il lavoro-schiavo, lo sfrutta-mento dell’uomo sull’uomo, lamentalità schiavista nei confrontidelle donne e dei bambini. E suquesta schiavitù speculano vergo-

gnosamente individui e gruppi,approfittando dei tanti conflitti inatto nel mondo, del contesto di cri-si economica e della corruzione.

La schiavitù è una terribile feritaaperta nel corpo della societàcontemporanea, è una piaga gra-vissima nella carne di Cristo! Percontrastarla efficacemente occor-re innanzitutto riconoscere l’invio-labile dignità di ogni persona uma-na, e inoltre tenere fermo il riferi-mento alla fraternità, che richiedeil superamento della disegua-glianza, in base alla quale un uo-mo può rendere schiavo un altrouomo, e il conseguente impegnodi prossimità e gratuità per uncammino di liberazione e inclusio-ne per tutti. L’obiettivo è la costru-

zione di una civiltà fondata sullapari dignità di tutti gli esseri uma-ni, senza discriminazione alcuna.Per questo, occorre anche l’impe-gno dell’informazione, dell’educa-zione, della cultura per una so-cietà rinnovata e improntata alla li-bertà, alla giustizia e, quindi, allapace. La Giornata Mondiale dellaPace è stata voluta da Paolo VI eviene celebrata ogni anno il primodi gennaio. Il Messaggio del Papaviene inviato alle cancellerie di tut-to il mondo e segna anche la lineadiplomatica della Santa Sede perl’anno che si apre”.

San Francesco: “Voi siete tuttifratelli.Non vogliate chiamare nes-suno padre vostro sulla terra, per-ché uno solo è il vostro Padre,quello che è nei cieli. Né fatevichiamare maestri, perché uno so-lo è il vostro maestro, che è nei cie-li, [Cristo]”. “Se rimarrete in me e ri-marranno in voi le mie parole, do-manderete quel che vorrete e visarà dato. Dove sono due o tre riu-niti nel mio nome, ci sono io inmezzo a loro.Ecco, io sono con voifino alla fine dei secoli. Le paroleche vi ho detto sono spirito e vita.lo sono la via, la verità e la vita”.

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Se per un istante Dio si dimenticasse che sono unamarionetta di stoffa e mi facesse dono di un pezzo divita, probabilmente non direi tutto ciò che penso, mapenserei a tutto ciò che dico.

Darei valore alle cose, non per quello che valgono,ma per quello che significano. Dormirei poco, sogne-rei di più, essendo cosciente che per ogni minuto cheteniamo gli occhi chiusi, perdiamo 60 secondi di luce.

Andrei avanti quando gli altri si ritirano, mi svegliereiquando gli altri dormono, ascolterei quando gli altriparlano e con quanto gusterei un buon gelato al cioc-colato. Se Dio mi desse un pezzo di vita, mi vestirei inmodo semplice e prima di tutto butterei me stesso infronte al sole, mettendo a nudo non solo il mio corpo,ma anche la mia anima.

Dio mio se avessi un cuore, scriverei il mio odio sulghiaccio e aspetterei l’arrivo del sole.

Sulle stelle dipingerei una poesia di Benedetti, conun sogno di Van Gogh e una canzone di Serrat, sareb-

be la serenata che offrirei alla luna. Annaffierei le rosecon le mie lacrime per sentire il dolore delle loro spinee il rosso bacio dei loro petali.

Dio mio se avessi un pezzo di vita, non lascerei pas-sare un solo giorno senza dire alle persone che amo,che le amo. Direi ad ogni uomo e ad ogni donna chesono i miei prediletti e vivrei innamorato dell’amore.

Mostrerei agli uomini quanto sbagliano quandopensano di smettere di innamorarsi man mano che in-vecchiano, non sapendo che invecchiano quandosmettono di innamorarsi.

Ad un bambino darei le ali, ma lascerei che impa-rasse a volare da solo.

Ai vecchi insegnerei che la morte non arriva con lavecchiaia, ma con la dimenticanza.

Ho imparato così tanto da voi, Uomini…Ho imparato che ognuno vuole vivere sulla cima

della montagna, senza sapere che la vera felicità stanel come questa montagna è stata scalata.

Giornata Mondiale della Pace 2015:Non più schiavi, ma fratelli

Se per un istante Dio si dimenticasse

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Ho imparato che quando un neonato stringe per laprima volta il dito del padre nel suo piccolo pugno, l’hacatturato per sempre.

Ho imparato che un uomo ha diritto di guardare dal-l’alto in basso un altro uomo solo per aiutarlo a rimet-tersi in piedi.

Da voi ho imparato così tante cose, ma in verità nonsaranno granchè utili, perché quando mi metterannoin questa valigia, starò purtroppo per morire.

Di sempre ciò che senti e fà ciò che pensi. Se sa-pessi che oggi è l'ultima volta che ti vedo uscire dallaporta, ti abbraccerei, ti darei un bacio e ti chiamerei dinuovo per dartene altri. Se sapessi che oggi è l’ultimavolta che sento la tua voce, registrerei ogni tua parolaper poterle ascoltare una e più volte ancora. Se sa-pessi che questi sono gli ultimi minuti che ti vedo, direi“ti amo” e non darei scioccamente per scontato chegià lo sai.

Sempre c’è un domani e la vita ci dà un’altra possi-bilità per fare le cose bene, ma se mi sbagliassi e oggi

fosse tutto ciò che rimane, mi piacerebbe dirti quantoti amo, che mai ti dimenticherò. Il domani non è assi-curato per nessuno, giovane o vecchio. Oggi può es-sere l’ultima volta che vedi chi ami.

Perciò non aspettare oltre, fallo oggi, perché se ildomani non arrivasse sicuramente compiangeresti ilgiorno che non hai avuto tempo per un sorriso, un ab-braccio, un bacio e che eri troppo occupato per rega-lare un ultimo desiderio. Tieni chi ami vicino a te, digliquanto bisogno hai di loro, amali e trattali bene, trova iltempo per dirgli “mi spiace”, “perdonami”, “per favore”,“grazie” e tutte le parole d'amore che conosci.

Nessuno ti ricorderà per i tuoi pensieri segreti.Chie-di al Signore la forza e la saggezza per esprimerli, di-mostra ai tuoi amici e ai tuoi cari quanto sono impor-tanti.

Gabriel Garcia MarquezScrittore colombiano, Nobel per la Letteratura nel 1982,

ritirato dalla vita pubblica per ragioni di salute: cancro linfatico. Lettera di commiato agli amici.

A 100 anni dalla Prima Guerra Mondiale

Benedizione del monumento ai cadutidi tutte le guerre

Per essere schietto, l’innalzaremonumenti è una cosa che micrea qualche perplessità, perchèmi sembra un pagare a troppobuon mercato.

“Un popolo non dovrebbe poterinnalzare dei monumenti alla sal-ma dei suoi grandi, se non è capa-ce di fare dell'anima un tempio al-l’ideale che quei grandi adorava-no” (Mazzini).

Ma poichè il costume e la pietàvogliono il monumento, sforziamo-ci di coglierne il miglior insegna-mento. Se è vero purtroppo chenoi non abbiamo ancora l’animoche il Mazzini richiede in coloroche innalzano monumenti ai Gran-di Morti, speriamo che i monu-menti innalzati ci aiutino a formarciquest’animo. Almeno ci aiutino anon dimenticare quei figli della no-stra terra che, caduti come olocau-sto di una causa che speriamo giu-sta, siamo andati a ritrovare per ri-portarli qui in mezzo alle nostre tri-stezze, perchè la loro presenza cisia di monito e di ritegno. Almenoci aiutino a non dimenticare.È cosìfacile l’oblìo quaggiù! Per non di-menticare i morti, ma anche pernon dimenticare ciò che i morti ci

hanno dato.Anche se non è scritto, sul mo-

numento si dovrebbe poter legge-re: “Dimenticare, giammai!”, che inquesto caso acquista un significa-to umano e cristiano meraviglioso.

Non si dimentichi cosa è costatala grandezza e l'unità della Patria.Il ricordo davanti a queste tombegronda di lacrime e di sangue...Perciò, averla cara la Patria. Orapoche cose, dopo la fede, sono co-state così all’uomo. Ciò che è caro

non lo si sciupa, non lo si prostitui-sce.Ciò che è caro lo si onora, lo sidifende. Ciò che è caro lo si con-serva.

Questo altare dei caduti è se-gnacolo di un sacrificio che ci è di-venuto familiare, perchè fu di moltiqui presenti e sopportato dai nostrifratelli e compagni, ci deve rimpro-verare ogni qual volta - passando-gli accanto - la nostra coscienzaumana e civile sia indegna. Oh, secosì ci richiamasse!

I nomi scritti sul marmo, allineatil'uno accanto all’altro come in uncampo di battaglia; avevano diver-si modi di vedere e di sentire, era-no forse molto diversi di opinioni,di convinzioni, ecc... Il dovere ed ilsacrificio per una causa comune liha uniti ed affratellati. Il che signifi-ca che l’unità la si ritrova semprenonostante le divergenze momen-tanee, che bisogna lasciare suffi-ciente libertà agli individui di cam-minare per le vie che credono mi-gliori, perchè gli onesti, nell’oradella necessità, sanno benissimofar getto di ogni divisione e immo-larsi generosamente per le grandicause comuni.

don Franco, parroco

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All’interno del dibattito pubblicosulla “Buona scuola” indetto dalgoverno, anche l’insegnamentodella religione cattolica (IRC) stadiventando uno dei temi partico-larmente sentito: sia da chi lo so-stiene sia da chi lo vorrebbe elimi-nare. Di conseguenza pare utilesuggerire qualche orientamentosui modi in cui l’IRC possa essereripensato e riproposto dentro il cli-ma scolastico attuale, senza cam-biarne la conformazione concor-dataria.

Un primo aspetto per pensare ilvalore dell’IRC nella scuola di oggiè rapportarlo alla catechesi. L’IRCè una forma di catechesi esercita-ta a scuola, come molti pensano?La risposta è negativa. Infatti, lanuova “Intesa” fra lo Stato e laChiesa cattolica (siglata nel DPR175/2012) ribadisce che l’IRC “Èimpartito nel rispetto della libertàdi coscienza degli alunni, secondoindicazioni didattiche che devonoessere conformi alla dottrina dellaChiesa e collocarsi nel quadro del-le finalità della scuola”. Questo,molto semplicemente, segnala ilfatto che l’IRC va impartito in ma-niera non confessionale, in mododa presentare i contenuti della ma-teria in modo scolastico, non cate-chetico. In questo senso frequen-tare l’IRC potrebbe essere utilecome formazione culturale anchea chi, pur non essendo cattolico,vuole comprendere la società e lacultura in cui vive. Inoltre, interpre-tato in questo modo, l’IRC noncontrasta affatto con l’idea dellatolleranza religiosa o della laicitàdello Stato e anzi potrebbe diven-tare un laboratorio di tolleranza edi promozione della laicità secon-do i valori propri della cittadinanzarepubblicana.

Un secondo aspetto per ripen-sare l’IRC è quello di fare in modoche non venga etichettato comeun’ora in meno da fare a scuola.Anche se la legge permette di nonavvalersi dell’IRC uscendo dascuola, la comunità cristiana nonpuò accettare come educativa l’i-dea che imparare qualcosa in più

e fare nulla di scolastico abbia lostesso valore. In questo senso, so-prattutto come genitori che vivonoil mondo della scuola, potremmonon solo promuovere la partecipa-zione all’IRC, ma impegnarci an-che a sostenere le altre tre opzionipossibili ed alternative all’IRC: lostudio assistito, lo studio non assi-stito e l’ora di attività alternativa al-l’IRC.Questo, forse, potrebbe edu-care molti studenti a modificarel’immagine che si fanno, su spintadella comodità, dell’IRC comeun’ora superflua o inutile alla loroformazione scolastica.

Un terzo aspetto per ripensarel’IRC può essere collegato al suovalore di promozione dell’intelli-genza in materia di spiritualità.L’IRC, infatti, può concorrere an-che alla formazione religiosa deglialunni, ma alla maniera che è pro-pria della scuola. A scuola ognimateria può formare religiosa-mente un alunno che sia disponi-bile in tal senso. Ogni volta chequalsiasi docente insegna ai suoialunni ad utilizzare intelligenza eragione per comprendere le mera-viglie del creato, in un qualchemodo li aiuta a formarsi anche reli-giosamente e cristianamente. Lafede cristiana, infatti, non va anozze con l’essere creduloni, ma

con la meraviglia davanti al modoin cui Dio ha fatto l’universo. Percui l’IRC può promuovere la for-mazione spirituale dei ragazzi nontanto perché l’insegnante propo-ne di pregare in aula o di fare mes-sa a scuola. Piuttosto, attraversol’attività di studio della dottrinacattolica secondo le indicazioni di-dattiche con cui va impartito neidiversi ordini e gradi di scuola,l’IRC sviluppa l’intelligenza deglistudenti in ambito religioso, pro-muovendo l’accoglienza e la tolle-ranza verso alunni di altre culturee religioni. In questo, l’IRC si inse-risce, in comunione con tutte le al-tre discipline e senza diventaremotivo di conflitti o contrasti sullepratiche di vita religiosa, in unascuola che forma il religioso del-l’umano sviluppando l’intelligenzae il suo esercizio critico.

Questi sono solo alcuni dei modicon cui si può cogliere qualche oc-casione per ripensare il valorescolastico dell’IRC oggi. La spe-ranza è che le comunità cristianesiano pronte, in nome della fededel Signore di ogni uomo e donna,a promuovere accettazione delladiversità, l’entusiasmo dell’impa-rare e la spiritualità dello studio.

Luciano PaceResponsabile Diocesano per l’IRC

Il valore dell’I.R.C. (Insegnamento Religione Cattolica)in una scuola che cambia

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ILCASTELLO9

A 94 anni è tornata al Padredalla casa di riposo delle suoredel Sacro cuore di San Felice delBenaco. Nata ad Arluno (Mi) hadato a Dio e alla Chiesa 74 annidi vita religiosa passando comeombra di luce nelle comunità do-ve ha prestato servizio. Per 23anni è stata a Carpenedolo la-sciando un ricordo indelebile inchi l’ha conosciuta. Donna inna-morata del suo Gesù che non le-sinava a chiamare “mio Sposo”,custode gelosa dell’eucarestia,misurata nei giudizi, santamentearguta e furba, parlava di Dio avoce calma quasi a farti gustarela sua fede in Lui, catechista fino ad oltre gli 80 annisapeva incantare i ragazzi. Portava aria di cielo in chila accostava. Mi ha onorato della sua vicinanza spiri-tuale anche quando per ragioni di età e salute ha do-vuto lasciare Carpenedolo, continuando a mantenereun fecondo collegamento epistolare nel quale espri-meva ancora profonde riflessioni... “Ho saputo che èstato colpito da un lutto familiare. Non mi sento di fare

condoglianze anche se misurotutta la portata del distacco dal-la persona amata, e ne soffria-mo, tuttavia dobbiamo conside-rare che è comunque una chia-mata del Signore Gesù, che ciama. La morte è una chiamataalla Vita. Anche a me è venutameno una mia sorella e confidonella misericordia del SignoreGesù. Se troviamo a volte bontànei fratelli... non vuole che il Si-gnore sia da meno di una buonacreatura?... Ciò è inammissibi-le!! ...La penso sempre e le vo-glio un bene fraterno senza limi-ti... Sono la sua devotissima sr.

Giovanna”. Voleva bene a tutti come figli, fratelli e so-relle. Sentiamo nostro il suo augurio dell’ultimo Av-vento... “Il mistero” deve diventare incarnazione dellamia vita. Sotto l’influsso della grazia questo Avventosegna profondamente il mio cuore e lo rivolgo al Cuo-re mite ed umile di Gesù.Buon Natale con Lui...Per leilo sarà certamente.

L’Arciprete d. F.T.

Suor Giovanna Cerianiuna luce sul nostro cammino

Attratta dal carisma della san-ta Maria Crocifissa di Rosa, fon-datrice delle suore Ancelle dellaCarità, presenti a Carpenedoloper ben 153 anni, lei entrò inconvento a Brescia, mentre infu-riava la seconda guerra mondia-le, il 19 marzo del 1940 nella fe-sta liturgica di s.Giuseppe da cuiprenderà con onore il nome disuor Giuseppina, nella profes-sione solenne espressa nellasolennità dell’Immacolata. A 74anni dal giorno della sua vesti-zione nello stesso giorno, suorGiuseppina è stata chiamata allenozze eterne da Gesù suo misti-co sposo.Mentre iniziava la cele-brazione dell’Eucarestia in par-rocchia l’8 dicembre giungeva lanotizia della sua dipartita al cielo.

Non possiamo non pensaread un ideale passaggio di conse-gne in quel momento in cui cele-

bravamo il rito con la neo profes-sa suor Maria Chiara Ferrari di25 anni tra le suore francescanedei poveri.Di carattere forte e vo-litivo, dopo la permanenza allaCasa Madre, ha prestato il suoservizio alla Casa di Dio e CasaIndustria a Brescia per passarefino al1994 all’ospedale di Chiarie concludere ancora in servizioattivo all’ospedale di Cavalcasel-le. Figura la sua e dei nostri reli-giosi nel mondo che onoranoCarpenedolo.

Non ha goduto anni da pensio-nata perché l’amore di Dio e deifratelli non va mai in pensione.Affidiamo alla sua preghiera l’in-vocazione al Signore di far sor-gere nuove Vocazioni alla vitaconsacrata in questo anno indet-to da papa Francesco per questasanta causa.

d.F.T.

Suor Giuseppina Botturi,muore a 95 anni e torna da noi

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ILCASTELLO 10

Domenica 19 ottobre 2014 ha rappresentato per lacomunità parrocchiale di Carpenedolo una giornataimportante ed intensa. Sono stati amministrati a 92bambini i sacramenti della Prima Comunione e dellaCresima o Confermazione.

Dopo un lungo cammino di preparazione, il direttoredell’Oratorio Don Renato ha presentato al ParrocoDon Franco Tortelli, che ha presieduto la celebrazioneeucaristica su delega del Vescovo di Brescia impe-gnato a Roma per la Beatificazione di Paolo VI, i can-didati mettendo in evidenza l’impegno di ciascuno e illavoro dei loro catechisti. Con un lungo corteo partitodal cortile della “Dama” dell’ex oratorio femminile conin testa il Corpo Musicale Carpenedolese, gli aspirantiai due sacramenti con i loro padrini si sono portati al-l’interno della bellissima parrocchiale per la funzioneliturgica. All’Omelia il Parroco Don Franco TorteIli, do-po aver illustrato l’importanza dei due sacramenti, harivolto il suo discorso alla figura di Paolo VI nuovo bea-to, sulla sua vita ricca di umiltà nutrita da un amore te-

nerissimo e sconvolgente verso Cristo, la Chiesa el’uomo.

Con l’Enciclica “Mysterium Fidei” ha voluto spiegaretutta l’importanza dell’Eucaristia e la necessità di co-municare con il corpo di Cristo. Per lui la carità era unelemento costitutivo del cristiano: un servizio allaChiesa, anche nei momenti più tempestosi della suavita. Durante la cerimonia c’è stato anche il battesimodi un fratellino di un cresimando, mentre la sua mam-ma, soprano, ha cantato l’Ave Maria di Schubert.

AI termine della cerimonia, come ormai consuetudi-ne, quattro allieve del Centro Danza con abito biancolungo di tulle hanno donato con la loro grazia, con ge-sti raffinati armoniosi e ben preparati un momento didanza classica, sulle note di Mozart, per esprimeregratitudine in musica. Un quadro suggestivo, toccanteche ha valorizzato ancor di più una tappa religiosa im-portante di vita sprigionando gioia e tanta serenità.Èseguita poi la foto ricordo.

Mario Ferrari

Carpenedolo: le Prime Comunionie le Cresime con finale in musica e danza

Bambini e bambine protagonisti dei due Sacramenti cristiani.

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ILCASTELLO11

Una serata indimenticabile quella di sabato 24 nelsalone parrocchiale gremito all’inverosimile: gli adole-scenti di terza media e prima superiore con uno spet-tacolo musicale hanno voluto portare il loro contributonel ricordare i trecento anni della costruzione dellaChiesa Parrocchiale.

L’idea è scaturita durante un consiglio pastoralequando Don Franco il parroco ha lanciato un messag-gio: fare qualcosa in occasione dei 300 anni di consa-crazione della Parrocchiale.La catechista Elena Asto-ri ha lanciato l’idea del musical successivamente con-divisa dall’altra catechista Raffaella Ghirardi e soprat-tutto da Don Renato il direttore.

Si parte da un contesto storico per arrivare ai giorninostri: ecco il cambio costumi dal primo balletto all’ulti-mo, ma nonostante siano passati 300 anni i valori noncambiano, come in tutte le cose bisogna avere fede esperanza, solo quella aiuta e sostiene le nostre scelte.

Come si è costruita con fatica la chiesa, così con lafatica di ogni giorno si affrontano le varie scelte di vitaquali la costruzione di una famiglia, il matrimonio.All’i-nizio Don Renato nel portare il saluto alla comunità havoluto presentare il lavoro: “Uno spettacolo semplicecon due obiettivi: far fare un’esperienza ai ragazzi di 3a

media e 1a superiore; le prove sono educative, senzaparlare della sfida di mettersi sopra un palco, certa-mente voi li aiuterete perchè sarete un pubblico calo-roso, che applaude e ride... e così ricordare e cele-

brare con simpatia il 300° della nostra chiesa parroc-chiale”.

“Correva l’anno 1684. Carpenedolo alla fine delXVII secolo era un Comune di circa 3000 abitanti, tuttidi grande devozione, tenace dedizione al lavoro deicampi, voglia di fare e vivere. Il popolo celebrava i sa-cramenti della fede nella chiesa di san Giovanni Batti-sta, costruita all’inizio del ‘400 in sostituzione dell’anti-ca Pieve piccola e ormai troppo affollata, il reverendodell’epoca si chiamava Don Francesco Zoni. La storiadella fede a Carpenedolo è antica di 1600 anni! Ma ilbello della fede vera è che non si spegne mai e, nelsuo entusiasmo, rimane sempre attuale, in ogni epo-ca, perché senza tempo è il vangelo”.

Da qui si snoda lo spettacolo che tramite eventi sto-rici racconta come è avvenuta la costruzione del nuo-vo tempio, l’impegno dei carpenedolesi sul piano difede ed economico. Uno spettacolo brillante con mu-siche appropriate, battute anche in dialetto, bravissimii giovani attori tra cui lo stesso Don Renato in formaeffervescente e tutto lo staff di regia, luci ecc.

Sullo sfondo una promessa di matrimonio che haseguito il cammino della costruzione sino alle nozzeavvenute con la consacrazione del tempio da partedel Vescovo. La serata ha avuto anche una dedicaparticolare al Parroco Don Franco Tortelli nel suo qua-rantesimo di ordinazione sacerdotale.

Mario Ferrari

Carpenedolo: uno spettacolo per ricordarei trecento anni della Chiesa Parrocchiale

In scena sabato 24 maggio e 6 dicembre 2014

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ILCASTELLO 12

Rivivere le emozioni del giorno del proprio matrimo-nio grazie a una particolare sfilata di abiti da sposa.

Gli abiti bianchi che sabato scorso 25 ottobre hannosfilato sulla passerella della sala polivalente dell’ora-torio appartengono alle mamme e nonne della par-rocchia di Carpenedolo, che con grande disponibilitàhanno accettato la proposta delle quattro mamme or-ganizzatrici. È stata una grande emozione non soloper queste donne ma anche per le 12 modelle nonprofessioniste, gli 8 ragazzi e i 5 bambini; molti di lorohanno sfilato con l’abito della propria mamma o non-na e alcuni ragazzi del proprio papà.Alcuni sposi deglianni 2000 hanno voluto indossare gli abiti del propriomatrimonio.La lunga carrellata di vestiti nuziali, 60 dal

1959 al 2014, è stata intervallata da sorprese: Pierlui-gi Zaniboni ha letto la poesia originale del carpenedo-lese Giovanni Pesci sui soprannomi in dialetto dellefamiglie di Carpenedolo, recitata durante gli sposalizi,il coro della messa domenicale ha cantato «Noi insie-me» e Marco Tononi, vincitore del Carpine d’oro2014, si è esibito con la canzone di Renga «Raccon-tami». L’emozionante serata si è conclusa con due fa-miglie, una coppia di sposi che ha da poco festeggiatoil 50° di matrimonio e una famiglia con due bambini,che ha superato delle difficoltà rimanendo insieme.Questo l’augurio da parte di don Franco ai novelli spo-si di oggi.

Elena Fracassi

GENNAIO- 1° gennaio: 48a Giornata della pace- 6 gennaio: Giornata dell’infanzia mis-sionaria (Giornata missionaria dei ra-gazzi)- 17 gennaio: 26a Giornata per l’ap-profondimento e lo sviluppo del dialogotra cattolici ed ebrei- 18-25 gennaio: Settimana di preghieraper l’unità dei cristiani- 18 gennaio: 101a Giornata del migrantee del rifugiato (colletta obbligatoria)- 25 gennaio: 62a Giornata dei malati dilebbra

FEBBRAIO- 1 febbraio: 37a Giornata per la vita- 2 febbraio: 19a Giornata della vita con-sacrata- 11 febbraio: 23a Giornata del malato

MARZO- 24 marzo: Giornata di preghiera e di-giuno in memoria dei missionari martiri

- 29 marzo: 30a Giornata della gioventù(celebrazione nelle diocesi)

APRILE- 3 aprile: Venerdì santo (o altro giornodeterminato dal Vescovo diocesano)Giornata per le opere della Terra Santa(colletta obbligatoria)- 19 aprile: 91a Giornata per l’UniversitàCattolica del Sacro Cuore (colletta obbli-gatoria)- 26 aprile: 52a Giornata di preghiera perle vocazioni

MAGGIO- 3 maggio: Giornata di sensibilizzazio-ne per il sostegno economico alla Chie-sa Cattolica- 17 maggio: 49a Giornata per le comuni-cazioni sociali

GIUGNO- 12 giugno: Solennità del SacratissimoCuore di Gesù

Giornata di santificazione sacerdotale- 28 giugno: Giornata per la carità delPapa (colletta obbligatoria)

SETTEMBRE- 1° settembre: 10a Giornata per la cu-stodia del creato

OTTOBRE- 18 ottobre: 89a Giornata missionaria(colletta obbligatoria)

NOVEMBRE- 1° novembre: Giornata della santifica-zione universale- 8 novembre:65a Giornata del ringrazia-mento- 21 novembre: Giornata delle claustrali- 22 novembre: Giornata di sensibilizza-zione per il sostentamento del clero

* Domenica variabile: Giornata del quo-tidiano cattolico

25 ottobre 2014 all’Oratorio

Gli abiti e i ricordi del giorno più bello in passerella

Calendario Giornate mondiali e nazionali per l’anno 2015

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ILCASTELLO13

Sabato 8 novembre. Nella liturgia diquesti giorni la chiesa ricorda sanMartino di Tours, che, ancora ufficialedell’esercito romano, divise il propriogrande mantello con un povero chechiedeva aiuto e soffriva il freddo. Daqui ha luogo la raccolta di san Martino.I nostri adolescenti e giovani si sonodati appuntamento in oratorio, hannoiniziato il lavoro con la preghiera, me-ditando su una parola di Gesù alquan-to particolare: “siamo servi inutili” (Lc17,10).Si sono poi sparsi a squadre intutte le vie del paese a raccoglieresacchi di vestiti, divertendosi, cantan-do e lavorando. La raccolta è organiz-zata, come ogni anno, dalla diocesi diBrescia: la finalità di quest’anno è unaiuto alla comunità cristiana di Alep-po, in Siria, dove la situazione com-porta guerra e oppressione. Un calo-roso grazie va dunque ai nostri ragaz-

zi, che hanno messo a disposizione illoro tempo ed il loro entusiasmo, ai lo-ro educatori, che li hanno seguiti aquesta proposta, ed a tutti i parroc-chiani, che come san Martino hannodonato tanti vestiti nei sacchi ed han-

no così collaborato all’opera d’amoredi Dio! Un grazie particolare a Rinaldoed alla ditta Yokoama ed a Fabio ed alCentro Scampoli, che hanno messo adisposizione i loro mezzi di trasportoper la buona riuscita della raccolta.

Quest’anno il gruppo di educatoridi ACG ha deciso di impegnarsi nelcostituire un gruppo per giovani dai18 ai 30 anni. L’idea è nata perché cisi è resi conto che nel nostro oratoriosono presenti molti gruppi e associa-zioni per i più piccoli e gli adolescenti,ma non uno specifico per giovani.Co-sì, dopo diversi incontri di progetta-zione, è nata la proposta di trovarsiuna volta al mese per un incontro,preceduto da una cena, con un temasempre diverso: questo riguarderà ilcibo poiché nel 2015 a Milano ci saràl’EXPO, la cui questione su cui ver-terà tutta l’esposizione è: Nutrire ilpianeta, energia per la vita. L’iniziati-

va è stata presentata nel primo in-contro con una “cena internaziona-le”: qui è stato spiegato ciò che si sa-rebbe fatto negli incontri successivi,partendo dall’importanza fondamen-tale che il cibo ha nella nostra vita, lamolteplicità di piatti esistenti nel mon-do, la bellezza dello stare insieme, lanecessità di avere nutrimento anchespirituale. Nell’incontro di novembre,invece, ognuno è stato invitato a por-tare un utensile da cucina che lo rap-presentasse; partendo dalla presen-tazione di questo oggetto abbiamoiniziato a conoscerci per cominciarea formare un gruppo. La cena di no-vembre non era già preparata: a par-

tire da ingredienti cotti o meno, dove-va essere “creata” da ciascuno, in ba-se ai propri gusti e agli ingredientipresenti. Quest’incontro si è conclu-so con un lavoro personale, guidatodalla dott.ssa Laura Ferrari, nel qualeognuno è stato invitato a riflettere sualcune abilità di vita (life skills), “in-gredienti” fondamentali per conosce-re se stessi e rapportarsi con gli altri.A ognuna di queste bisognava dareun giudizio che ritenevamo ci rappre-sentasse: tutto ciò è stato fatto percapire l’importanza che ha il cono-scere se stessi e il proprio stile di vitaper migliorarci!

Grazia P.

Raccolta di San Martino

Gruppo giovani - secondo incontro

L’ultima parte dell’anno per l’AC è sempre ricca di progetti:l’iniziativa di solidarietà, il mercatino per la festa del torrone, iltesseramento, tutte attività con lo scopo di aumentare mag-giormente la coscienza di far parte di un gruppo e aiutare chiha bisogno.Quest’anno per questo motivo e per la presenzafra qualche mese a Milano dell'EXPO, che ha come tema“Nutrire il pianeta, Energia per la vita”, l’iniziativa di solida-rietà si è basata sull’importanza fondamentale che il cibo hanella nostra vita e della differenza di alimenti nelle varie cul-ture. Al termine di ciò è stata allestita una mostra dal titolo Iomangio nella quale sono stati esposti disegni e fotografieche rappresentano il lavoro che è stato svolto.Un’altra inizia-tiva nella quale anche quest’anno l’AC ha voluto impegnarsi

è stata la bancarella durante la fiera del torrone, il cui ricava-to sarà donato ai cinque ragazzi rifugiati, provenienti dal Ma-li e dal Senegal, che sono stati accolti nel nostro paese.Tuttal’AC si è poi trovata domenica 14 per festeggiare il tessera-mento con una giornata di amicizia, iniziata con la messadelle 9.45, in cui ci è stato suggerito di diventare all'internodella parrocchia come san Giovanni Battista, un uomo cheindica il Cielo, che indica Cristo, che vive per Lui; la giornataè poi proseguita con il pranzo ed il gioco, con la consegnadelle tessere; il tutto per riscoprire l’importanza della sceltaassociativa che ognuno dei componenti ha fatto. L’AC augu-ra a tutte le famiglie BUON NATALE!

Grazia P.

Dicembre in AC

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ILCASTELLO 14

AAAANNNNAAAAGGGGRRRRAAAAFFFFEEEE PPPPAAAARRRRRRRROOOOCCCCCCCCHHHHIIIIAAAALLLLEEEE

Battesimi50. Rossi Tommaso di Filippo e Bettari Paola51. Bergamini Matteo di Marco e Ghisleri Melissa52. Conforti Roberto di Michele e Messedaglia Francesca53. Bettari Adele di Mirco e Biondelli Ilaria54. Besacchi Matilde di Stefano e Chioda Sonia55. Osaherumwen Samuel di Osuvi e Ogbe Mercy56. Babani Giuseppe di Albert e Kola Juli57. Corbetta Fabrizio di Pier Ambrogio e Golini Lorenza58. Mor Agata di Enea e Esposito Viola59. Delpero Alessia di Francesco e Boscaglia Simona60. Loda Rebecca di Andrea e Ferrari Silvia61. Tononi Lucrezia di Luca e Franzoni Debora62. Obayuwana Stefania di Jude e Glory63. Obasuyi Joseph di Frank e Ogbebo Sandra64. Bozzola Emma di Marco e Barbieri Arianna

Defunti53. Tosoni Gina di anni 8454. Vacchelli Larina di anni 9455. Galvan Rosa di anni 8056. Rubes Felicita di anni 9257. Pari Elisabetta di anni 6658. Panegalli Vittoria di anni 9459. Canditti Cesare di anni 8960. Ghirardi Renata di anni 9561. Maffioli Lucia di anni 8762. Ziliani Giovanni di anni 90

63. Bertozzi Francesco di anni 5264. Bazzana Giuliana di anni 8765. Alberti Carmela di anni 6766. Gerelli Alda di anni 8767. Carlini Franco di anni 6768. Pesci Elisabetta di anni 9269. Rocco Giuseppe di anni 8670. Spazzini Afro di anni 8171. Suor Giuseppina Botturi di anni 9572. Marini Virginia di anni 8373. Frer Teresa di anni 8574. Pellegrini Silvio di anni 82

Domenica 14 dicembreFesta dell’Adesione AC.Al pranzo in Oratorio genitori e figli

Oratorio CarpenedoloCampi invernali

2014-2015STADOLINA

PRIMO CAMPO27-30 dicembre 2014

per gli adolescenti (I-V superiore)

SECONDO CAMPO3-5 gennaio 2015

per le medie (I-III media)

partenza: dalla fermata “Cristallo”(viaggio in pulman)

alle ore 9 di sabato 27 dicembreo di sabato 3 gennaio

ritorno: pomeriggio di martedì30 dicembre o lunedì 5 gennaio

informazioni e iscrizionida don Renato

entro domenica 14 dicembrequota campo adolescenti = 90,00€

quota campo medie = 70,00€

nella quota non è compresal’eventuale spesa di entrata o noleggioper gli impianti di sci, bob, pattinaggio

a Ponte di Legno

cose da portareabbigliamento adatto al freddo...doposci, cuffia, guanti da neve

lenzuola + federaoppure sacco a pelo + federa

*chi porta il sacco a pelo deve portareanche un coprimaterasso

effetti personali - medicinali particolari

Domenica 14 dicembreFesta dell’Adesione AC.Al pranzo in Oratorio genitori e figli

Preghiera di ogni mattino in palestra alle 7.45 per i ragazzi delle elementari e dellemedie durante tutto il tempo di avvento: ogni giorno leggiamo insieme un prover-bio celebre, proveniente dalla Bibbia, dalla saggezza popolare o dal passato ecerchiamo di imparare la strada giusta per una vita felice ... Il venerdì ci concen-triamo su un proverbio sbagliato, che va corretto (per esempio: chi fa da sé, fa pertre ...). I prossimi momenti di preghiera in palestra si terranno in occasione dellaquaresima e del mese di maggio: non mancare, il mattino ha l’oro in bocca!

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ILCASTELLO15

NOTIZIE FLASH

Nelle festività natalizieall’ex oratorio femminile

è aperta la pesca di beneficenzae un grazioso spazio di mercatino.

È in vetrina anche la bella saladi don Emilio Zanardelli,

completa di 2 vetrine, divano/letto,tavolo 6 sedie e lampadario antichi

in ottimo stato.

CORSO FIDANZATICammino di fede verso il matrimonio 2015

da venerdì 13 febbraio a domenica 22feriali dalle ore 20 alle 22domeniche dalle 9 alle 12

iscrizioni previo colloquio con don Franco

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RIVEDIAMOCI IN TVCliccando sul sito link qui sotto è possibile rivedere

la versione integrale della trasmissione di domenica“in piazza con noi a Carpenedolo andata in diretta Do-menica 7 dicembre a TELETUTTO dalle 11 alle 12,30.Immagini, filmati e interviste in una festa dove con lapresenza del nostro vescovo mons. Monari abbiamochiuso l’anno tricentenario della consacrazione dellachiesa parrocchiale e aperto l’anno mariano straordi-nario e l’anno montiniano in onore del beato PaoloVI°.

Grande concorso di popolo e di persone da ogni do-ve nella cornice della fiera del torrone, significativa

partecipazione alle visite guidate alla parrocchiale, al-la chiesa del Sacro Cuore e al Santuario con un grup-po di promettenti giovani guide turistiche con la regiadi Nadia Bettari. Non è sfuggito agli operatori televisivil’impegno delle volontarie della parrocchia nell’allesti-mento della pesca di beneficenza e mercatino allestiticon raffinato gusto. Stupore e apprezzamento dei visi-tatori al museo dei presepi e alla ghiacciaia e alla rin-novata parrocchiale.http://www.teletutto.it/Video_…/in_piazza_con_noi/12106.html

Buona visione

A CARPENEDOLOIl grande presepio nel Teatro oratorio Sacro Cuore

con il museo dei mini-presepi (250) in vicolo delle Mo-nache attiguo a piazza Matteotti. Altre opere in viaMarconi vicino all’Oratorio-centro giovanile nellaghiacciaia del ‘600 con statue di oltre 2 metri e il mera-viglioso presepio alla Casa di Nazaret centro anzianiin via Marconi e non ultimi i presepi dei ragazzi nellacappella di s.Antonio e la sacra rappresentazione nel-la chiesa parrocchiale. È come rivivere il mistero congli occhi dell’arte e del mondo.NB: Ricordarsi di non concludere le visite, senza averscambiato due parole con la Sacra Famiglia di Be-tlemme.

Presso il Teatro dell’ex Oratorio femminile,nella ghiacciaia e alla Casa di nazaret in via MarconiFestivi: ore 9-12; 14-19Feriali: ore 15-18. dal 25 dicembre al 6 gennaioPrenotazione gruppi: tel. 030.969095 - 030.9966333

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“Il Castello” - Dicembre 2014 - Aut. Trib. BS N. 13/94 del 14/5/94 - Direttore responsabile: Mons. Antonio FappaniDirezione e redazione: Parrocchia S. G. Battista V. Ventura, 1 Carpenedolo (BS) - Videoimpaginazione: GraficaCM - Bagnolo Mella (BS) - Stampa: Grafinpack - Calvisano (BS)

L’Avvento ha portato in noi l’invocazione del profeta:“Vieni Signor la terra in pianto geme”.

Maranatha! Nel tempo Lui ci chiama “Venite!” ...Orsù andiamo...Gli angeli dicono Andate a Betlemme, vi è nato il

Salvatore…I pastori se ne tornarono glorificando Dio e annun-

ciavano l’evento.I magi si misero in cammino finchè lo trovarono..e in-

ginocchiatisi lo adorarono e... per altra strada tornaro-no...

Andrea incontrò Gesù e disse a Pietro suo fratello :Abbiamo trovato il Messia e lo condusse da Lui... Filip-po disse a Bartolomeo dubbioso “Vieni e vedi” e locondusse da Gesù. Ogni volta che accompagniamoqualcuno da Gesù, si rinnova la gioia del Natale. Ognivolta che qualcuno ritorna alla grazia e prende appun-tamento con Gesù nei sacramenti, è di nuovo Pasqua.

Per questo è venuto: “Per noi uomini e per la nostrasalvezza è disceso dal cielo”.

Il Natale o segna l’incontro con Cristo o non è niente.Cosa significa per te l’augurio di BUON NATALE?Qual è stato il Natale più vero per te?Hai fatto sorgere in qualcuno il desiderio di incontra-

re Dio? Hai vissuto la gioia di ritrovare Dio? Conosci nella Bibbia le profezie che prepararono la

venuta di Gesù? Prenditi un po’ di tempo per intendertela con Lui.

Cerca Colui che a tutti è venuto incontro per dirci: co-raggio non temete io sono la risposta alle vostre attesee ai vostri grandi perché.

Noi sacerdoti vi diciamo “Ponete Gesù al centro deivostri pensieri e fatelo maestro della vostra vita.Chi in-contra Cristo incontra la parte migliore di se stesso.

È un appuntamento che non puoi mancare e saràun vero e Buon Natale per te e la tua famiglia.

LA NASCITA DI GESÙ

Domenica 21 dicembreore 20,45

Chiesa ParrocchialeCONCERTO DI NATALE

DELLA CORALEPOLIFONICA

ARS NOVAE CORO ACANTHUS

Domenica 28 dicembre - ore 20,45Chiesa Parrocchiale

CONCERTO “IN DULCI JUBILO!”

Soprano: Nadia Engheben Mezzo soprano: Elena Traversi

Flauto: Sara BelliniTromba: Alberto Bardelloni

Organo: Claudio Ferrari

Sabato 3 gennaio - ore 20,45Chiesa Parrocchiale

CONCERTO “NATALE

NEL MONDO”

Soprano: Lorenza Golini Organo: Luciano Mondini

NATALE - Programma delle manifestazioni musicali

Auguri per un Santo Natale e felice Anno Nuovo

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