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Spedizione in a.p. 70% - Filiale di Brescia IL GEOMETRA BRESCIANO Anno XL N. 4 luglio-agosto 2015 Rivista bimestrale d’informazione del Collegio Geometri della provincia di Brescia con la collaborazione dei Collegi delle province di Lodi Sondrio IL GEOMETRA BRESCIANO 4

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IL GEOMETRABRESCIANO

Anno XL N. 4luglio-agosto 2015

Rivista bimestraled’informazionedel CollegioGeometridella provinciadi Bresciacon la collaborazione deiCollegi delle province di

LodiSondrio

IL GEOMETRABRESCIANO

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IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4 - 1

Direttore responsabileBruno Bossini

Segretaria di redazioneCarla Comincini

RedazioneStefano Benedini, Alessandro Colonna,Mario Comincini, Giovanni Fasser,Piero Fiaccavento, Stefano Fracascio,Francesco Ganda, Antonio Gnecchi, Franco Manfredini, Fulvio Negri, Giovanni Platto, Andrea Raccagni,Nicolò Sarzi Sartori, Marco Tognolatti,Giuseppe Zipponi

Hanno collaborato a questo numeroNadia Bettari, Elena Biban, Pierluigi Defendenti, Alfredo Dellaglio,Vittorina Ferrari, Stefano G. Loffi, Silvana Malusardi, Gabriele Mercanti,Bruno Quadrio, Franco Robecchi, Antonella Tonoli

Direzione, redazione e amministrazione25128 Brescia - P.le Cesare Battisti 12Tel. 030/3706411www.collegio.geometri.bs.it

Editing e impaginazioneFrancesca Bossini - landau

Concessionario della pubblicitàEmmedigi PubblicitàVia Arturo Toscanini, 41 - 25010 Borgosatollo (Bs)Tel. 030/6186578 - Fax 030/2053376

StampaIGB Group/Grafo Via Alessandro Volta, 21/A - 25010 San Zeno Naviglio (Bs)Tel. 030/3542997 - Fax 030/3546207

Di questa rivista sono state stampate 7.567 copie,che vengono inviate a tutti gli iscritti dei Collegi di Brescia,Lodi, Sondrio.

N. 4 – 2015 luglio-agostoPubblicazione iscritta al n. 9/75 del registro Giornalie periodici del Tribunale di Brescia il 14-10-1975

Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento PostaleD.L. 353/2003 (conv. L. 27/02/2004 n. 46)art. 1, comma 1, DCB Brescia

Associato alI’USPI

Gli articoli firmati o siglati rispecchiano soltanto il pensiero dell'Autore e non impegnano né la rivista né il Collegio Geometri. È concessa la facoltà di riproduzione degli articoli e delle illustrazioni citando la fonte. Gli articoli e le fotografie, anche se non pubblicati, non si restituiscono.

Il quadro della pittrice prof. Livia Cavicchi, esposto nella sede del Collegio Geometri di Brescia, sintetizza con efficacia lamultiforme attività del geometra nei secoli.

IL GEOMETRA BRESCIANORivista bimestraled'informazionedel Collegio Geometridella provincia di Brescia

EDITORIALEAncora sulla professionalità

inscindibile dalla formazione 2

INTERVISTAUna Rete nazionale tra le professioni

per trovare soluzioni condivise 4

DAL CONSIGLIO NAZIONALEPrecisato l'accordo tra CNG e i Notai 10

Per la DIA un modello unico nazionale 12

DALLA CASSA DI PREVIDENZANuovo servizio: DURC on-line

per le stazioni appaltanti 14

Accordo con BNL: operazioni bancarie più vantaggiose 15

Regolarizzazione inadempienze contributive inferiori a 500 euro 16

DAL COLLEGIO DI BRESCIACena sociale 2015 Riconoscimenti ai giovani

e premiazioni degli “anziani” 18

“LEXGIORNATE” di Brescia 2015 24

60° convegno nazionale SIFET Produzione e fruizione di dati geospaziali 28

FORMAZIONE Il nostro Presidente

sulla formazione continua 29

GEOMETRI IN EXPOI geometri all'expo di Milano

Le proposte da Sondrio e Lodi 30

Luca Miotti 32

Dal Collegio di Sondrio 36

DemoField: campo dimostrativo Note tecniche sulla realizzazione del progetto agricolo “Made in Lodi” 40

SCUOLA

a Canton Mombello 44

Un'opzione innovativa sulla Tecnologia del legno all'Istituto “Einaudi” di Chiari 47

L’alternanza scuola-lavoro: pensiero e azione 48

LEGALEIl contratto preliminare

e gli immobili in corso di costruzione 50

SICUREZZA CANTIERI

(Parte quinta) 54

CATASTOIl ravvedimento per tardiva presentazione 66

Verbale del 15 giugno 2015 68

CONDOMINIODistanze legali dei sistemi condominiali 70

Commissione Amministratori Immobiliari Verbale del 24 giugno 2015 71

ESTIMO – VALUTATORI IMMOBILIARICommissione Estimo e Valutatori Immobiliari

Verbale del 24 giugno 2015 74

CTUA Brescia un nuovo giudice

alle esecuzioni immobiliari 77

URBANISTICANotizie utili sugli ecobonus 78

AGRICOLTURASiccità & Irrigazione:

un sistema incompleto 80

GEOLOGIALa conoscenza del territorio

per la prevenzione sismica (Parte prima) 83

CULTURAPresidenti degli Usa illustri geometri 88

Novità di Legge 93Aggiornamento Albo 94

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2 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4

Ancora sulla professionalità inscindibile dalla formazione

Bruno Bossini

EDITORIALE

Continua a mante-nersi di grande at-tualità la discus-

sione sui temi legati alla for-mazione professionale dei neo-geometri.Sopratutto quelli inerenti l’approfondimento delle co-noscenze tecnico-professio-nali che iniziano nel periodo della preparazione scola-stica ma si concretizzano, o dovrebbero concretizzarsi, nel periodo di praticantato che essi svolgono in prepara-zione dell’Esame di Stato.L’argomento della forma-zione, che le regole della no-stra categoria rendono poi continua, li accompagnerà giorno per giorno durante tutta la loro carriera profes-sionale ed è fortemente le-gato a tutti quei provvedi-menti del governo e del po-tere legislativo che vengono messi in atto per favorire l’avviamento al lavoro, con il fine ultimo di risolvere l’an-noso e tutt’ora irrisolto pro-blema della disoccupazione giovanile che in alcune zone d’Italia ha raggiunto numeri allarmanti.Riteniamo quindi utile ritor-nare a “battere il tasto” su una questione – quella della professionalità – spesso trat-tata su queste colonne e l’oc-casione ci è suggerita da due fatti: la recente approvazione della L.107 del 3 luglio u.s. (quella comunemente detta della Buona Scuola) e la quasi concomitante presa d’impegno del nostro Consi-glio Nazionale che dovrebbe concretizzarsi in una “radi-cale revisione della modalità di accesso alla libera profes-sione” (vedi intervista del

presidente Savoncelli sul n. 2014/5 di questa rivista). Ac-cesso che ora avviene con sistemi e modi operativi che si differenziano tra loro in du-rata e contenuti: un motivo, questo, di confusione e in-certezza per tutti i neo-geo-metri che hanno scelto l’indi-rizzo della libera professione e una probabile causa del forte calo di iscrizione agli I-stituti Tecnici per Geometri (ora C.A.T.) che stiamo la-mentando da tempo.Le due novità peraltro riguar-dano aspetti formativi che oltre a non essere antitetici tra loro possono, se messi in sinergia, costituire il mezzo più adeguato per “costruire” quella formazione professio-nale così essenziale all’eser-cizio della professione.Ma andiamo per ordine, e cominciamo dalla “Buona Scuola” che presenta nel suo testo diverse novità norma-tive fortemente volute per favorire l'acquisizione pro-fessionalità sin dal periodo della formazione:• Alternanza scuola-lavoro

(Art. 33). rispetto a quanto già prevedeva il D.L. 77/2005, è stato di molto aumentato (sino a 400 ore annue per gli ultimi 3 anni di corso) il periodo di “con-tatto” obbligatorio con l’e-sperienza delle attività la-vorative. E non è poco se si pensa che si tratta di ben 50 giornate di 8 ore e che tale esperienza di lavoro potrà essere svolta anche all’estero (Art.35). L’impor-tante attività didattica sarà inclusa nell’offerta forma-tiva di ogni Istituto e terrà conto nelle sue modalità

attuative della carta dei di-ritti e dei doveri sotto-scritta dagli studenti per un loro più proficuo coinvolgi-mento (Art.37).

• Condivisione con il mondo del lavoro (art. 41). Al fine di garantire un adeguato contatto tra le due realtà formative (scuola e im-presa) viene costituito presso le C.C.I.A. l’elenco delle imprese e delle orga-nizzazioni di lavoro (ad e-sempio il Collegio dei Ge-ometri) che intendono par-tecipare alla nuova attività didattica. Con detto elenco sarà anche prevista l’indi-cazione del numero di stu-denti che di volta in volta potranno essere coinvolti nei tempi (presi anche fuori orario scolastico) e con gli scopi previsti dai vari percorsi formativi che coinvolgeranno tutti i sog-getti costituenti la filiera del lavoro professionale.

• Curriculum studenti (art. 30). L’attività di alternanza scuola-lavoro che costi-tuirà la base del patrimonio formativo dello studente sarà inclusa nel curriculum dello studente medesimo (con i risultati e le votazioni ottenute) che sarà presen-tato da quest’ultimo all’e-same di abilitazione.

• Nozioni sulla salute e sicu-rezza dei cantieri (art. 38). Entra a far parte integrante del piano di studi quin-quennale questa specifica formazione tecnico-pro-fessionale che si riallaccia ad un settore della nostra professione molto prati-cato dai geometri liberi professionisti.

• Nozioni sul risparmio e-nergetico e sull’impianti-stica (art. 49). I geometri neo-diplomati che inten-deranno frequentare nel post-diploma il corso di I.T.S. o I.F.T.S. potranno sulle materie sopra indi-cate ottenere un attestato specialistico che potrà es-sere loro utile sia per af-frontare l’Esame di Stato, ma in seguito anche per svolgere nella successiva professione mansioni tec-niche molto richieste dal mercato.

Si tratta, come vedete, di no-vità non di poco conto che incideranno fortemente nella formazione professio-nale degli studenti.E veniamo ora alla proposta di riforma sull’accesso alla professione che dovrebbe, nell’intendimento del nostro massimo organismo nazio-nale (il C.N.G.), facilitare e di molto l’avvicinamento dei neo-abilitati alla professione che potrebbe anche porre le basi per il superamento dell’obbligatorio Esame di Stato che, con le sue attuali modalità operative (poco ga-rantiste della effettiva acqui-sita professionalità da parte dei candidati), continua a rappresentare come ben sappiamo un “problema” per la nostra categoria. Sia il praticantato (ora di 18 mesi), sia la laurea breve (di 3 anni), sia i corsi (di 6 mesi) specia-lizzanti che dovrebbero es-sere svolti presso i Collegi anche eventualmente in mo-dalità on-line non riescono a raggiungere quei risultati in termini di professionalità che la categoria si auspica.

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EDITORIALE

Bene fa, quindi, il Consiglio Nazionale a prevedere, su un tema così essenziale come quello dell’accesso alla pro-fessione, un radicale muta-mento di strategia.Si pensa all’uopo (per Bre-scia la cosa non è nuova in

quanto forse per prima in I-talia ha lanciato l’idea) di or-ganizzare presso gli Istituti Tecnici per Geometri un post-diploma che avrà va-lenza universitaria (i docenti universitari cureranno in par-ticolare le materie di forma-

zione tecnica generale) con un cospicuo intervento di professionisti geometri e non sulle materie professio-nali. Non interessa alla cate-goria una copia della laurea breve (che non ha dato risul-tati significativi), ma piut-

tosto una sorta di laurea che abiliti all’effettivo esercizio della professione di geo-metra. Il post-diploma si pre-figge quindi di garantire e preparare il candidato all’e-spletamento del nostro me-stiere, come ben dice il pre-sidente Savoncelli, “attra-verso un ciclo triennale alta-mente professionalizzante con studi specifici bloccati sulle tipiche materie della nostra professione: costru-zioni, topografia, estimo e diritto”.Sarà questo il modo più con-geniale per far conquistare al titolo di geometra quel “va-lore europeo – sono sempre parole di Savoncelli – che ora il guazzabuglio di percorsi che caratterizzano l’accesso alla professione, non può ga-rantire”. Sarà anche la ri-sposta più adeguata alle norme europee che preve-dono per l’immediato futuro la trasformazione delle scuole tecniche superiori (che ora, come sappiamo, hanno un ciclo quinquen-nale) in un nuovo ciclo di studi professionali di 4 anni di scuola superiore e 3 anni di post-diploma specializ-zante. Per concludere, resta solo da ribadire che i due importanti aspetti innovativi che sono proposti potranno, se ben organizzati in sinergia tra loro, garantire (è questo l’au-spicio della nostra categoria) l’acquisizione per i futuri ge-ometri di quella professiona-lità che per ora purtroppo ri-sulta ancora scarsa, durante la formazione scolastica e durante la preparazione all’attività professionale.

ALBI – ISCRIZIONI

La confusione è sovrana.

Leggo su Italia Oggi: “L’attestato della nuova istruzione tecnica non basta per esercitare la professione intellettuale”. Serve almeno una laurea triennale. La riforma Gelmini, per quanto riguarda i ge-ometri, ha portato la categoria nel caos an-nullando il titolo del geometra, sostituendolo col C.A.T. (Costruzioni Ambiente e Territorio) e ad una incomprensione totale.Il MIUR invia circolari ai direttori degli uffici scolastici regionali, ai dirigenti degli ambiti territoriali e degli istituti scolastici, sui mo-delli di diploma di istruzione secondaria di secondo grado, che considerano negati-vamente l’inserimento del diplomato nella libera professione.Inoltre la riforma Gelmini abroga una norma (Dlg. 294/1997) limitando di conseguenza le funzioni professionali di alcune professioni, geometri compresi.

Che il tempo richieda le riforme è compren-sibile, ma che le riforme portino più danni che meriti, con conseguenze negative per l’incompletezza e l’elaborazione di norme spesso contraddittorie non è condivisibile.

Si suol dire che i meriti e le colpe dei padri ricadono sui figli. Probabilmente i massimi esponenti della no-stra categoria, al tempo della riforma Gel-mini ed altre interpretazioni negative, non sono riusciti a farsi sentire in ambito politico, non intuendo quale danno avrebbe causato al libero professionista C.A.T. ed alla cate-goria in generale.

L’esigenza di una laurea del geometra, ri-chiesta principalmente a livello europeo, no-nostante le numerose proposte avanzate dai geometri liberi professionisti, è stata contra-stata e sottovalutata anche da dirigenti della nostra categoria.Con la miopia si vede poco lontano.

Speriamo che l’attuale proposta di un per-corso a livello accademico post diploma, proposto dall’attuale nostro Consiglio Na-zionale, a cui va il merito, giunga presto a buon fine per soddisfare le attese dei nostri giovani diplomati.

A tutti un cordiale saluto.

Giovanni Platto

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Un Rete nazionaletra le professioniper trovare soluzioni condivise

INTERVISTA

Caro Galbiati, dalle tue parole alla nostra cena sociale pare proprio che il

nuovo Consiglio nazionale creda molto nella Rete delle professioni tecniche. Ne hai parlato con fervore, persino con entusiasmo, ma da quest’organismo ci possiamo dav-

vero aspettare la soluzione di tante controversie?“Non lo so, io comunque ci credo. Credo soprattutto che il dialogo con le altre profes-sioni non abbia alternative. È infatti un passaggio impre-scindibile innanzitutto per

creare un fronte comune tec-nico capace di poter consi-gliare con il giusto peso le decisioni alla politica, e dunque indirizzare la norma-tive, ma pure per determi-nare in autonomia i rapporti tra i diversi ambiti tecnici evi-

tando che a decidere su com-petenze ed idoneità a svol-gere determinati lavori, siano i giudici. I quali peraltro, da ormai molto tempo, ci danno raramente ragione”.

Ma com’è nata l’idea della Rete?

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EdenLa parola chiave è una sola: dialogo. Dialogo

con le altre professioni tecniche per affrontare insieme problemi comuni, trovare soluzioni condivise da proporre anche al legislatore ed evitare il più possibile il contenzioso tra i professionisti. Si ispirano a questo una serie di iniziative del Consiglio Nazionale a cominciare dal serrato confronto nella Rete professionale che riunisce ben 9 diverse professioni e da quello al tavolo ristretto con ingegneri, architetti e geometri centrato sulla sovrapposizione delle competenze soprattutto nell’ambito edilizio. Un dialogo che comincia a dare i suoi frutti, come ha spiegato il consigliere nazionale lombardo, Cesare Galbiati, intervenendo alla nostra annuale cena sociale. Un tema che abbiamo pensato di approfondire con questa intervista, approfittando della presenza a Brescia di Galbiati per un convegno e una riunione della consulta regionale che si sono tenuti in luglio. Il collega Galbiati è stato il primo presidente del Collegio di Monza nel 2007, quando la Brianza si è staccata da Milano, è rimasto in carica due mandati ed è stato eletto nell’ultima tornata in Consiglio Nazionale, dove fa parte del gruppo di maggioranza che ha espresso il presidente Savoncelli e della squadra ristretta che nell’organismo nazionale segue più direttamente le questioni tecniche anche in campo urbanistico.

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Nella pagina precedente. Cesare Galbiati in un momento dell'intervista.

Sotto. Un momento della riunione della Consulta geometri della Regione Lombardia, presieduta da Alberto Fausti, che ha preceduto l'intervista.

INTERVISTA

Quali ordini professionali ci credono di più e quali frenano?“Il tutto è nato all’interno del Cup, il Comitato unitario per-manente delle professioni che riunisce in un’associa-zione i rappresentanti nazio-nali di tutti gli Ordini ed i Col-legi di tutte le libere profes-sioni, dagli avvocati, agli inge-gneri, dai commercialisti ai periti d’ogni settore. Un soda-lizio nato per dar voce unitaria ad un mondo spesso molto frammentato così da poter interloquire con maggiore forza con Governo e Parla-mento, ma che proprio nell’eccessiva diversifica-zione dei soggetti ha palesato dei limiti. Ebbene, proprio da questa esperienza hanno preso spunto Ordini e Collegi nazionali delle nove profes-sioni tecniche per creare una Rete con finalità analoghe, ma essendo più omogenea, pure qualche ambizione in più”.

Vediamo innanzitutto chi ne fa parte.“Alla Rete Professioni Tec-niche (RPT) partecipano i Consigli Nazionali di geo-metri, architetti, ingegneri, periti industriali, periti agrari, geologi, dottori agronomi e forestali, chimici e tecnologi alimentari. Come è facile in-tuire si tratta di professioni che in larga parte hanno a che fare con settori di attività tec-niche, a volte simili o molto vicine, ed il primo obiettivo è proprio quello di affrontare insieme tutti i problemi tec-nici che via via si pongono, condividerne le soluzioni e proporle con la necessaria forza al mondo della politica, a Governo e Parlamento che su questi temi tecnici sono chiamati ad intervenire con leggi e norme attuative. Penso sia persino inutile ricordare come troppo spesso la divi-sione fra le categorie, il veto

dell’una contro l’altra, ma per-sino la semplice mancanza di coordinamento abbiano por-tato la politica a varare norma-tive di scarsa efficacia, con-fuse e di difficile applica-zione. E altrettanto spesso queste divisioni sono state invocate dalla politica per rin-viare ogni decisione e lasciare incancrenire i problemi (che non è mai una buona cosa, tanto per il professionista come per il cittadino)”.

E funziona? Vi vedete spesso con le altre categorie? Il confronto è pro-ficuo? “A me pare proprio di sì. Ov-viamente siamo ancora agli i-nizi e la Rete è innanzitutto il luogo d’incontro dei presi-denti dei Consigli Nazionali, ma anche per la mia piccola esperienza debbo dire che si riesce a lavorare in un clima di fattiva collaborazione. Ad e-sempio è capitato proprio a

me di partecipare al gruppo di lavoro interprofessionale che ha varato le proposte per poter consentire la realizza-zione dei corsi di aggiorna-mento a distanza per gli e-sperti dell’antincendio. In questo caso siamo stati favo-riti dal fatto che è la legge a stabilire quali professionisti possono svolgere questa fun-zione, stabilendo pure i re-quisiti di formazione speci-fica necessari ed uguali per tutti. La formazione a distanza – soprattutto per l’aggiorna-mento di 40 ore che ogni pro-fessionista già abilitato deve fare alla scadenza dei cinque anni dall’abilitazione – è la via maestra per consentire a tutti gli interessati di adeguare la propria preparazione nel ri-spetto degli obblighi di Legge, soprattutto per quelli residenti in piccole province o iscritti a piccoli Ordini e Col-legi, impossibilitati ad orga-

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6 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4

INTERVISTA

nizzare un corso. Ed è chiaro che dopo il corso a distanza c’è per tutti da superare un esame selettivo e probante. È un’esigenza sentita da buona parte degli Ordini e dei Collegi interessati, di cui molti nella Rete, e dunque è stato più semplice e dunque è stato più semplice unificare le domande e la risposta, ma è questo un esempio che si potrà applicare ad altri campi”.

Proviamo a definirne qualcuno?“Come geometri ad esempio abbiamo fatto da capofila alla discussione nella Rete alfine di predisporre una proposta unitaria sul tema dell’aggior-namento e adeguamento delle tariffe per le Ctu, che mi risulta sia in fase di immi-nente recepimento da parte del Ministero della Giustizia”.

Ma non rischiamo di perdere qual-cuna delle nostre peculiarità delle nostre competenze esclusive facendo al Governo ed al Parlamento pro-poste condivise anche da altri? Ad esempio, sul Catasto siamo noi in-dubbiamente gli esperti riconosciuti, ma tanti altri professionisti ora si offrono sul mercato; non varrebbe la pena di garantirci almeno questo lavoro in esclusiva?“Purtroppo qui come in mille altri campi non c’è una riserva di legge per i geometri e dunque la volontà di garan-tirci un’esclusiva suona come una pretesa impraticabile. Io sostengo però che se contri-buiamo a scrivere le norme per il Catasto, renderemo più efficiente l’intervento dei col-leghi, in questo modo favo-rendoli indirettamente oltre, e non è poco, a costruire una

normativa più moderna e ca-pace di rispondere alle esi-genze del cittadino e dell’ente pubblico”.

Su cosa sta lavorando in questi mesi la Rete?“I temi sono parecchi e io non posso ovviamente esserne compiutamente informato perché a questo organismo partecipano prioritariamente i presidenti. Un tema certa-mente nodale a cui partecipo è però, ad esempio, il Regola-mento edilizio unico che si sta predisponendo da parte dei Ministeri competenti in at-tuazione dei disposti dello “Sblocca Italia”. Ed è proprio in Commissione o ai Tavoli Ministeriali che spesso un rappresentante della Rete viene audito portando agli addetti ai lavori, deputati e

senatori, il frutto condiviso della riflessione delle profes-sioni interessate”.

Nel tuo intervento alla nostra serata conviviale hai parlato della Rete, ma pure di un tavolo più ristretto: di cosa si tratta?“Anche questa è una scelta operativa di confronto che i presidenti hanno condiviso e che mi pare assolutamente di buon senso. È infatti perfetta-mente inutile discutere, con chi non ne è interessato, di temi che toccano solo l’opera-tività di qualcuno. Per questa ragione è nato anche un ta-volo ristretto, del quale fanno parte geometri, ingegneri, ar-chitetti e geologi che ha an-ch’esso lo scopo di discutere e condividere proposte con-crete e che si sta concen-trando in particolare su una

serie di aree di sovrapposi-zione delle competenze che, inutile nasconderselo, origi-nano sempre più spesso con-tenziosi tra professionisti, tra professionisti e committenti, a cominciare dagli enti pub-blici”.

E qui l’obiettivo qual è?“C’è innanzitutto la necessità di parlarsi in maniera chiara, di mettere ciascuno sul tavolo le proprie reali capacità, com-petenze e le proprie neces-sità, con la volontà di arrivare ad una autoregolamenta-zione condivisa dei limiti e delle peculiarità di ciascuno in modo da evitare il più pos-sibile il contenzioso. Che, val la pena di ricordarlo, finisce spesso per essere deciso da un giudice che non di rado e-mette sentenze sulla base di

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INTERVISTA

conoscenze giuridiche e giu-risprudenziali, ma poco tec-niche, spesso avverse ai geo-metri, ma qualche volta anche ad altre categorie. Detto in e-strema sintesi, vogliamo pro-vare a darci noi reciproca-mente dei limiti e riconoscere delle reciproche competenze per evitare che siano altri ad imporcele sulla base di inter-pretazioni, a cominciare dai giudici”.

Ma non c’è il rischio di perdere molte delle nostre opportunità di lavoro, accettando le limitazioni che da sempre le altre categorie vogliono imporci?

“Io penso che se a questo ta-volo tutti partecipano con lo spirito giusto e con l’intento di evitare il contenzioso (co-stoso, controverso, quasi sempre inutile e spesso dele-terio) i risultati saranno di soddisfazione per tutti. È chiaro che ognuno dovrà la-sciare sul tavolo qualcosa, ma avendo in cambio la certezza che quanto gli sarà ricono-sciuto non gli sarà poi conte-stato. Insomma potrà capitare di dover perdere qualcosa ma avremo in cambio qualche certezza in più”.

Anche a questo proposito mi viene

naturale la domanda: funziona?“Qualche risultato in verità è già stato ottenuto. E non è di poco conto. Abbiamo ad e-sempio sancito in maniera condivisa decidendo di pro-porlo insieme al legislatore, che lo ha recepito nei modelli unificati DIA e SCIA, il prin-cipio della pluralità di sog-getti responsabili, ciascuno per la propria parte, di un u-nico progetto, scisso tra pro-getto architettonico e struttu-rale pure con distinte D.L. Tradotto nella pratica, non è necessario che l’intero pro-getto sia firmato da un solo professionista responsabile,

ma ogni parte di questo pro-getto può essere firmata da un diverso professionista, re-sponsabile, è ovvio, solo e completamente per la sua parte. E sarebbe questo nient’altro che il primo passo per l’adeguamento della legi-slazione alla pratica che è nell’attività di ciascuno di noi. Ormai non c’è infatti progetto di una qualche complessità che non abbisogni del contri-buto di più professionisti (il progettista, il calcolatore delle strutture, l’esperto d’ur-banistica e Catasto, il termo-tecnico eccetera eccetera), ciascuno specializzato nel suo campo. Abbiamo in-somma condiviso e vogliamo far passare l’idea, assoluta-mente reale, che il progetto è composto da più parti e cia-scuno è responsabile della parte per la quale può van-tare una competenza speci-fica”.

Tra l’altro in questa ottica finirebbe per essere ulteriormente valorizzato il ruolo del geometra quale coordina-tore del contributo di diversi profes-sionisti… “Di più. La constatazione che ogni professionista inter-viene solo laddove è neces-saria la sua specifica compe-tenza, porta ad esempio con sé una conseguenza di grande importanza come la differen-ziazione tra il progetto preli-minare o amministrativo e quello esecutivo. Mi spiego. Se su una determinata area un committente vuol co-struire un immobile, non è necessario che fin dall’inizio si affidi al professionista ne-cessario ad esempio per la progettazione esecutiva di

Nella pagina precedente. Cesare Galbiati con il direttore Bruno Bossini.

Sotto. Stefania Confeggi, segretario, Cesare Galbiati e Fausto Alberti, presidente, durante la riunione della Consulta.

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strutture in cemento armato. La verifica della compatibilità urbanistica e catastale, il ri-lievo dell’area e tutta una serie di procedure burocra-tiche possono essere tran-quillamente svolte anche dal geometra, almeno fino alla fase della presentazione del progetto esecutivo defini-tivo. Stiamo lavorando su questo tema con particolare impegno e mi pare che grazie anche alla condivisione con le altre categorie il traguardo si cominci a delineare”.

Ma scusa, in questo quadro come si colloca la proposta di nuovo Regola-mento professionale che era stata avanzata al convegno di Rimini?“Con grande chiarezza va detto che quella proposta non aveva convinto buona parte dei presidenti di Col-legio, e il nuovo Consiglio Na-zionale – del quale fanno parte molti di coloro che e-rano profondamente critici – ha scelto un’altra strada. In buona sostanza con la vecchia proposta i geometri tenta-vano di imporre la loro vi-sione delle competenze con il risultato di andare inevita-bilmente a cozzare contro il muro compatto di tutte le altre categorie. Il nuovo Rego-lamento insomma, checché se ne dica, non avrebbe mai visto la luce. Analogamente la proposta di nuova gover-nance della categoria (ripresa da quella dei Commercialisti) nasceva zoppa e già sostan-zialmente bocciata dai fatti e dai ministeri vigilanti, che in-fatti stanno (con l’apporto propositivo fattivo anche della Rete) predisponendo delle proposte legislative al

riguardo e di cui a brevissimo vedremo i frutti. Sicuramente le prossime elezioni di Cate-goria non saranno effettuate con i vecchi sistemi che tanti problemi e contenziosi hanno creato”.

E allora?“Allora il nuovo Consiglio na-zionale ha scelto senza mezzi termini la via del dialogo, del confronto aperto e senza pre-giudizi con le altre profes-sioni, senza la pretesa di im-porre alcunché, ma cercando di costruire proposte equili-brate, di buon senso, pratica-bili ed in linea con quanto sta avvenendo nella società”.

Ma non c’è il rischio d’uscire sconfitti da questo confronto?“Con l’impostazione prece-dente la sconfitta era certa, perché nessun’altra categoria avrebbe lasciato passare le scelte dettate dalla sola no-stra categoria, mentre nel confronto si vedrà chi ha più argomenti reali, concreti, evi-denti per sostenere le pro-prie tesi, da fondere con il criterio del buon senso. Faccio un esempio: la defini-zione precisa e aggiornata della celeberrima ‘modesta costruzione’ prevista dal no-stro regolamento professio-nale del 1929”.

Quella che origina ormai un infinito, quotidiano contenzioso e che troppi committenti trovano comodo invo-care per eccepire sulla nostra compe-tenza, magari al momento di saldare la parcella… “Proprio quella: è chiaro a tutti che la ‘modesta costru-zione’ oggi non è quella del 1929. Di più: è assodato che

non può essere solo legata una scala dimensionale, ma attiene soprattutto alla com-plessità dell’immobile, alla particolarità delle strutture, al numero dei piani fuori ed entro terra. Proprio per uscire da queste confusioni, che spesso i giudici interpretano a nostro svantaggio, il Consi-glio nazionale ha incaricato una commissione di esperti di fama nazionale di elabo-rare una proposta per ridefi-nire i contorni della ‘modesta costruzione’ alla luce delle tecnologie e delle buone pra-tiche di oggi nonché dei pro-grammi di studio dei geo-metri. Il lavoro è solo agli inizi ma, una volta terminato, sarà non solo una base di lavoro per la discussione sulle com-petenze con le altre profes-sioni, ma anche un riferimento di valore per i giudici in caso di contenzioso”.

Anche qui in sostanza potrebbe trat-tarsi di darci un limite chiaro, ma-gari rinunciando a qualche lavoro che sicuramente abbiamo la compe-tenza per fare, ma che potrebbe es-sere contestato sul versante delle competenze, per avere la certezza d’un diritto validato e riconosciuto da tutti. Vero è però che in stagioni difficili come l’attuale, rinunciare a qualche opportunità, che magari una normativa nebulosa e poco chiari finiva per consentire, è un sacrificio non da poco.“La realtà operativa di questi anni ci ha detto a più riprese che ormai le norme poco chiare sulle competenze, se mai ci hanno aiutato in pas-sato, oggi sono solo fonte di grandi delusioni, quando non di diritti inopinatamente ne-gati. La discrezionalità pur-

troppo è usata sempre contro di noi. Per questo il Consiglio Nazionale ritiene che un chia-rimento sulle normative ed una intesa con le altre cate-gorie sulle competenze, possa farci uscire da questa situazione francamente pe-nalizzante ed ormai insoste-nibile. Quanto poi al pro-blema del lavoro, alle diffi-coltà della categoria in questa stagione di crisi generale, non siamo certo stati con le mani in mano aspettando una solu-zione che arrivasse da chissà dove, ma abbiamo messo in campo alcune iniziative che in parte cominciano a dare i loro frutti”.

A cosa ti riferisci in particolare?“C’è innanzitutto uno sforzo generale per garantire la pre-senza della nostra profes-sione in tutta una serie di ambiti nuovi, dalla certifica-zione e dal risparmio energe-tico, alla tutela ambientale, alla prevenzione anti-si-smica, al recupero degli im-mobili obsoleti. Ma mi piace citare anche altri due ambiti più tradizionali che si pos-sono tradurre in lavoro per i colleghi. Penso ad esempio che i tempi siano maturi per chiedere l’introduzione dell’obbligo del rilievo effet-tivo come fase preliminare nella progettazione. Qui non siamo ancora arrivati ad una norma cogente, ma l’abbiamo promosso come best practice riuscendo a trovare ascolto. E cosa c’è di più antico, di inti-mamente legato alla storia della nostra professione ed insieme di più moderna-mente necessario alla so-cietà, della ‘misurazione’ ef-

INTERVISTA

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IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4 - 9

Sotto, alcuni momenti della riunione della consulta regionale. Stefania Confeggi e Fausto Alberti. I Presidenti e i Segretari di Collegio partecipanti alla Consulta regionale.

fettiva del territorio, quale intervento preliminare inso-stituibile per ogni progetto edilizio o urbanistico? Ma un’altra iniziativa del Consi-glio nazionale è già appro-data a risultati concreti: l’in-tesa con i notai per la produ-zione d’un certificato di con-formità catastale e urbanistica al momento del rogito di un qualsiasi immobile”.

È vero, l’intesa con i notai, che ha già avuto una prima pubblicità, sta dando frutti significativi anche a Brescia…“Li sta dando in tutta Italia e io in questi mesi ho partecipato a diverse affollate assemblee di colleghi e di notai. E quest’intesa ha un valore ag-giunto non trascurabile anche per la società ed il singolo cittadino. Negli ultimi anni

infatti – vuoi per la crisi che ha imposto la riduzione dei costi, vuoi per il prevalere di comportamenti meno rispet-tosi delle buone consuetu-dini – è capitato non rara-mente che al momento del rogito il venditore si limitasse a dichiarare la conformità ca-tastale e urbanistica dell’im-mobile che stava cedendo, e il notaio ne prendesse altret-tanto semplicemente nota senza alcuna ulteriore veri-fica. Purtroppo queste ‘legge-rezze’ si possono tradurre nella nullità dell’atto, con il risultato che il compratore as-somma il doppio danno: l’im-mobile non è legalmente suo anche se ha pagato fior di quattrini, che difficilmente potrebbe recuperare. In più d’un caso i tribunali hanno censurato questi comporta-menti, arrivando a ritenere anche i notai responsabili dei danni dovuti alla nullità dell’atto stesso. Da qui la vo-lontà dell’organismo notarile nazionale di richiamare i com-portamenti più corretti e stringere un accordo con i ge-ometri, perché ogni rogito fosse corredato da un certifi-cato, redatto da un professio-nista abilitato, ovvero un geo-metra, nel quale l’immobile sia correttamente identificato e sia perfettamente in regola tanto sul versante catastale come su quello urbanistico. Ciò significa certamente la-voro per i colleghi, reintrodu-zione di comportamenti ne-goziali più rispettosi della legge, ma pure una garanzia non banale a favore dell’ac-quirente, del cittadino e, in ultima analisi della società nel suo complesso”.

INTERVISTA

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Precisato l'accordo tra CNG e i Notai

DAL CONSIGLIO NAZIONALE

Sito web ANPE

In data 16 aprile 2014, il Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati ha sottoscritto con l’Associazione Notarile Pro-cedure Esecutive (ANPE) un Protocollo d’Intesa nell’interesse comune di “promuovere la collaborazione professionale al fine di migliorare la qualità dell’informazione per la collettività nell’ambito della circolazione degli immobili, assicurando certezza, legalità, trasparenza, professionalità ed affidabilità in tutte le relative fasi”.

Con tale accordo, oltre che per la collaborazione su diverse iniziative in ambito notarile ed estimativo tra le due parti, il CNGeGL “si impegna a costituire, sull’intero territorio nazionale, un elenco di geometri libero professionisti qualificati nella valutazione immobiliare e nella due diligence immobiliare che sarà disponibile a richiesta degli interessati o dei roganti”.

A riguardo, si rappresenta altresì che il CNGeGL ha adottato una procedura interna finalizzata a disciplinare le modalità operative per l’attuazione dell’accordo suddetto, stabilendo nello specifico i requisiti per l’iscrizione nel succitato elenco dei professionisti qualificati. All’uopo tale procedura opera la distinzione tra una fase transitoria ed una fase a regime.

Nella fase transitoria che riguarda la prima applicazione dell’articolato (fino alla data del 31 dicembre 2016) “sono considerati geometri libero professionisti qualificati nella valutazione immobiliare e nella due diligence immobiliare coloro che: 1. Siano iscritti all’Albo dei Geometri e Geometri Laureati; 2. Non abbiano subito provvedimenti disciplinari di sospensione passati in giudicato negli ultimi 2 anni; 3. Abbiano svolto negli ultimi 3 anni almeno cinque consulenze tecniche d’ufficio riguardanti 5 distinte unità immobiliari nelle procedure di concordato

preventivo o fallimento o esecuzione immobiliare. Le 5 consulenze possono essere sostituite anche da una consulenza che riguarda un portafoglio immobiliare costituito da almeno 5 unità immobiliari;

oppure abbiano seguito il corso “VOL” organizzato dalla Fondazione Geometri Italiani comprovato mediante produzione di attestato; oppure abbiano seguito il corso di valutazione immobiliare o di “due diligence” (di prossima realizzazione) entrambi erogati da Geoweb Spa, comprovato

Ai Signori Presidenti dei Consigli dei Collegi dei Geometri e Geometri Laureati

Ai Signori Presidenti dei Comitati Regionali dei Geometri e Geometri Laureati

Ai Signori Consiglieri Nazionali

Alla Cassa Italiana di Previdenza e Assistenza dei Geometri Liberi Professionisti

LORO SEDI

Oggetto:

pressoMinistero della Giustizia

Presentiamo ai lettori un'utile comunicazione del Consiglio Nazionale che si riferisce alle modalità che rendono possibile l'inserimento nell'elenco di geometri libero professionisti qualificati nella valutazione e nella due diligence immobiliare. L'elenco sarà messo a disposizione dell'associazione ANPE (Associazione Notarile Procedure Esecutive) per la consulenza tecnica relativa alle procedure esecutive (aste immobiliari).

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IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4 - 11

DAL CONSIGLIO NAZIONALE

mediante produzione dell’attestato; oppure abbiano seguito un corso di valutazione immobiliare o di “due diligence” organizzato dai Collegi dei Geometri ai sensi dell’attuale Regolamento per

la formazione professionale continua (ad es. corso tenuto da Geo Val), comprovato mediante produzione dell’attestato; oppure abbiano seguito un corso di valutazione immobiliare o di “due diligence” ai sensi del D.P.R. n. 137/2012, art. 7, comprovato mediante produzione

dell’attestato.

Per mantenere l’iscrizione nell’elenco, coloro che sono in possesso dei requisiti sopra riportati, devono acquisire, entro il 31 dicembre 2016 la qua-lificazione REV oppure la certificazione ISO 17024.

Nella fase a regime della procedura in commento, invece “sono considerati geometri libero professionisti qualificati nella valutazione immobiliare e nella due diligence immobiliare coloro che: 1. Siano iscritti all’Albo dei Geometri e Geometri Laureati; 2. Siano in regola con la formazione continua professionale prevista dal DPR n. 137/2012, art. 7; 3. Non abbiano subito provvedimenti disciplinari di sospensione passati in giudicato negli ultimi 2 anni; 4. Siano in possesso della qualifica “REV” del TEGoVA oppure della certificazione ISO 17024 il cui schema di certificazione sia idoneo ad assicurare

una qualificazione nella valutazione immobiliare e nella due diligence immobiliare.

Infine, “la verifica del possesso dei requisiti nella fase a regime è effettuata dal CNGeGL mentre nella fase transitoria è effettuata dal Collegio di appartenenza del professionista attraverso l’utilizzo dell’apposito sito web” a cui il Collegio medesimo può accedere tramite l’area riservata del sito del CNGeGL (cliccando sul pulsante anpe).

A quanto precede si aggiunge che, in ogni caso, il professionista deve risultare in regola con gli obblighi contributivi CIPAG e Albo, e pertanto soggiace ad un accertamento del proprio Collegio in ordine a siffatta regolarità.

Per quanto sopra, è stato dunque attivato il sito web www.anpe.cng.it nel quale saranno reperibili tutte le informazioni utili: la procedura di invio delle domande per l’ottenimento dell’iscrizione e del relativo rinnovo, nonché l’anagrafe dei pro-fessionisti qualificati, ecc...

La segreteria internazionale del CNGeGL, nella persona della dott.ssa Maria G. Scorza (email: [email protected], tel. 06 4203161), potrà fornire eventuali ulteriori delucidazioni a riguardo.

Si chiede ai Signori in indirizzo di assicurare la massima diffusione della presente e si porgono cordiali saluti.

IL PRESIDENTE(Geom. Maurizio Savoncelli)

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Comunicato stampa CNgeGL del 9 luglio 2015

Per la DIA un modello unico nazionale

DAL CONSIGLIO NAZIONALE

Viene denominata la “super DIA” e fa già notizia, benché sia

ancora in attesa di approva-zione. Si tratta del nuovo mo-dulo che in edilizia potrà es-sere utilizzato al posto del permesso di costruire, non appena il testo dell’accordo tra regioni, enti locali, ANCI e UPI riceverà la ratifica dalla Conferenza Unificata. Una no-vità senza sorprese assicu-rano dal tavolo di semplifica-zione istituito presso il Mini-stero guidato da Marianna Madia, che potrà essere adot-tato per la ristrutturazione e-dilizia, nuova costruzione o ristrutturazione urbanistica e nuova costruzione. In base a una previsione della Fun-zione Pubblica, il rilascio dei permessi somma un costo annuo di circa 4 miliardi e un lasso di tempo di circa 175 giorni. La strategia della sem-

plificazione, invece, do-vrebbe portare a un abbatti-mento della spesa a carico delle imprese e dei cittadini.Per approfondire:Alessia Tripodi, Edilizia privata: ecco il modulo unico per la super Dia, tre mesi per recepirlo, “Il So-le24Ore”

Il modulo unico per la super DIA L'ok nella prima seduta utile della Conferenza Unificata. La nuova semplificazione arriva dopo gli standard per SCIA, permesso di costruire, CIL e CILA.Semplificazioni: il Governo spinge sull'acceleratore e dopo la modulistica unica su SCIA e permesso di costruire arriva quella per la cosiddetta “super DIA”, ovvero la DIA al-ternativa al permesso di co-struire. Il tavolo di semplifica-zione istituito presso il mini-stero guidato da Marianna

Madia ha infatti completato il lavoro sulla schema unico per la super DIA e ha trasmesso alla Conferenza Unificata il testo dell'accordo tra Regioni, enti locali, Anci e Upi che dovrà essere ratificato dalla Conferenza Unificata in una prossima riunione. Il testo non è ancora stato messo all'ordine del giorno, ma i tec-nici ministeriali assicurano che sarà calendarizzato nella prima seduta utile e, soprat-tutto, che l'accordo esiste già e, dunque, la ratifica avverrà senza sorprese. Subito dopo la riunione scatteranno i 90 giorni entro i quali la nuova modulistica dovrà essere a-dottata dalle Regioni e dai Comuni nei quali lo stru-mento è previsto.

La tabella di marciaIl modulo unico per la super DIA arriva dopo le standar-dizzazioni dei cinque moduli di SCIA, permesso di co-struire, CIL e CILA e AUA, rea-lizzate dal Governo secondo la tabella di marcia riportata nell'Agenda per la semplifi-cazione definita dal Governo e condivisa con Regioni e Co-muni nell'intesa sancita in Conferenza unificata il 13 no-vembre 2014. E ora si punta all'obiettivo più ambizioso, ovvero la standardizzazione del regolamento edilizio co-munale per rimpiazzare gli attuali 8.000 regolamenti in vigore a livello locale, che do-vrebbe essere varato entro la fine dell'anno.La super DIA si può utilizzare

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Le procedure che in urbanistica consentono ai cittadini di presentare istanze di modifica territoriale (nuove costruzioni) o interventi ristrutturativi continuano via via ad essere modificate. In particolare per la DIA è stato ora adottato un modello unico nazionale che per la regione Lombardia è già sostanzialmente superato, per il fatto che detta modifica nazionale è già stata ampliamente recepita negli anni scorsi. Pubblichiamo quindi la comunicazione giunta dal Consiglio Nazionale, ma anche le doverose precisazioni sul merito del nostro collega Antonio Gnecchi esperto in materia urbanistica sulle modalità procedurali già in atto sul territorio lombardo, che superano quanto legiferato sul territorio nazionale.

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IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4 - 13

DAL CONSIGLIO NAZIONALE

in alternativa al permesso di costruire per le opere per le quali, appunto, è previsto il permesso: nuove costruzioni, ristrutturazioni edilizie pe-santi, ristrutturazioni urbani-stiche. Non tutte le regioni prevedono la super DIA – è il caso, per esempio, dell'E-milia Romagna e della To-scana – ma in alcune, come le Lombardia, lo strumento ri-sulta molto utilizzato e, quindi, la semplificazione avrà effetti rivelanti. E non a caso, dunque, la Lombardia è stata protagonista del lavoro di semplificazione condotto con le altre amministrazioni locali per giungere alla elabo-razione di uno standard omo-geneo. Lavoro che, dicono dal ministero, è risultato

“piuttosto facile”, visto che a tutti gli effetti la super DIA si può considerare una via di mezzo tra SCIA e permesso di costruire e che, quindi, si è arrivati più velocemente al risultato sfruttando il lavoro già fatto per gli altri titoli.Resta da vedere se tutto andrà secondo le previsioni: questa nuova tappa rappre-senta infatti un ulteriore banco di prova per verificare la corrispondenza tra la vo-lontà espressa dalle regioni in sede di Conferenze Unifi-cata e l'effettiva attuazione delle misure “sul campo”.

Il Governo: minori costi per oltre 4 miliardi Le lungaggini burocratiche per il rilascio dei titoli edilizia significano inefficienza, in-certezza dei tempi e soprat-tutto costi a carico delle im-prese e cittadini. E la stra-tegia di semplificazione do-vrebbe, secondo il Governo, portare notevoli risparmi. Secondo stime del diparti-mento della Funzione Pub-blica, questi costi extra arri-vano addirittura a 4,4 miliardi di euro l'anno per tutto il set-tore edilizio, una cifra che non include i costi dovuti all'am-ministrazione ma solamente quelli dovuti al lavoro aggiun-tivo necessario a raccogliere la documentazione, presen-tare domande, dichiarazioni, relazioni tecniche. Anche sul fronte dei tempi i margini di miglioramento sono note-voli: sempre secondo la Fun-zione Pubblica il tempo medio per il rilascio del per-messo di costruire è di 175 giorni.

Sulla super DIA in Lombardia

Precisazioni di Antonio Gnecchi

In Regione Lombardia, a partire dal 2005, la Legge Regionale 12 ha previsto la facoltà – in alternativa al Permesso di Costruire (PdC) – di presentare la DIA e la super DIA per gli interventi edilizi per i quali è previsto il PdC. L'articolo 41 infatti stabilisce che chi ha titolo per presentare istanza di PdC ha facoltà, alternativamente o per gli stessi interventi, di trasformazione urbanistica ed edilizia, di inoltrare al Comune la DIA, salvo i casi esclusi (articolo 33 comma 3/ter e articolo 52 comma 3/bis e 3/ter). Dunque DIA e super DIA, alternativa e/o sostitutiva del PdC, sono ammesse in Regione Lombardia a far data dal 2005, pur se assoggettata al regime sanzionatorio previsto per i PdC per quanto attiene alla violazioni edilizia.È ovvio che il professionista agendo in qualità di esercente pubblico servizio deve, a mio avviso, essere certo della conformità edilizia urbanistica e di tutte le norme specifiche di settore. La super DIA non è altro che una diversa procedura rispetto rispetto a quella prevista dal PdC allegando: l'autoliquida-zione del contributo, tutti i documenti e gli allegati prescritti dal Regolamento Edilizio. Ha il vantaggio di essere presentata 30 giorni prima dell'effettivo inizio lavori, ma con obbligo di rispettare tutte le condizioni e prescrizioni previste dal PdC, non ultima l'acquisizione di tutte le ordinanze e di tutti gli atti predisposti al rilascio del PdC.

Dal 1° luglio è obbligatoria la infrastrutturazione digitale degli edifici

L'obbligo è stato introdotto con l'inserimento nel Testo Unico Edilizia (DPR n. 380/2001) dell'articolo 135-bis Dal 1 luglio gli edifici di nuova costruzione e quelli interessati da opere di ristrutturazione profonda che richiedano il rilascio di un permesso di costru-ire, devono essere equipaggiati di un punto di accesso per l’infrastrutturazio-ne digitale degli edifici. Ciò significa impianti di comunicazione ad alta velo-cità in fibra ottica e l’obbligo deriva dall’articolo 135-bis “Norme per l’infra-strutturazione digitale degli edifici”, introdotto dall’articolo 6-ter, comma 2, della legge 11 novembre 2014, n. 164.Analogamente, l’obbligo decorre anche per le opere di ristrutturazione edilizia che portino ad un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal preceden-te e che comportino modifiche della volumetria complessiva degli edifici o dei prospetti, nonché gli interventi che comportino modificazioni della sagoma di immobili sottoposti a vincoli.

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LUNGOTEVERE A. DA BRESCIA, 4 - TEL. 06.32686100196 ROMA

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Nuovo servizio: DURC on-lineper le stazioni appaltanti

DALLA CASSA DI PREVIDENZA

Roma, 03 luglio 2015

Ai Signori Presidenti dei Collegi Geometri d’Italiae p.c. Ai Signori Delegati Cipag

AI Sig. Presidente del Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati

AI Sig. Direttore Generale Cipag

LORO SEDI

IL PRESIDENTEFausto Amadasi

Una novità, quella che vi presentiamo, relativa a un nuovo servizio proposto dalla Cassa che riguarda l'attività di quei colleghi professionisti che intendono partecipare ad appalti indetti dalla Pubblica Amministrazione con l'obbligo operativo di produrre il DURC.

Oggetto: attivazione del servizio on fine per le stazioni appaltanti: richiesta del certificato di regolarità contributiva (DURC).

Caro Presidente,

ho il piacere di informarTi che dal prossimo 06 luglio sarà attivato il servizio on line per le stazioni appaltanti per la richiesta ed il rilascio automatico del certificato di regolarità contributiva degli iscritti (DURC).

Ti rammento infatti che, in caso di partecipazione alle procedure di gara negli appalti dei settori ordinari con importi a base d’asta inferiori ad euro 40.000,00, la stazione appaltante deve richiedere la certificazione di regolarità contributiva direttamente all’Ente di previdenza.

Per evitare ogni ritardo nelle delicate procedure di gara – dalla selezione del professionista al pagamento finale delle fatture – si è ritenuto di attivare una procedura che consenta con immediatezza il rilascio alla stazione appaltante della certi-ficazione ove la posizione dell’iscritto sia regolare, analogamente al servizio già in funzione per la richiesta del certificato da parte degli iscritti. Nelle ipotesi, invece, in cui il certificato non possa essere rilasciato, all’iscritto verrà data tempestiva comu-nicazione con invito a mettersi in contatto con gli uffici Cipag per verificare la posizione prima di dare risposta negativa all’am-ministrazione appaltante. Nel caso in cui l’iscritto non sia contattabile tramite posta elettronica, chiederemo la collaborazione del Tuo Collegio al fine di evitare, per quanto possibile, ogni problema che possa pregiudicare il rapporto fra l’amministrazione appaltante ed il nostro iscritto.

Per l’accesso al servizio on line, ai fini della sicurezza dell’invio delle informazioni, le stazioni appaltanti dovranno utilizzare un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC) registrato presso l’indice delle pubbliche amministrazioni (www.indicepa.gov.it). in difetto del quale la procedura non darà risposta e sarà necessario contattare gli uffici della Cassa all’indirizzo [email protected]

Nella certezza che questo servizio possa agevolare i Colleghi nello svolgimento dell’attività professionale, Ti invio cordiali saluti.

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IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4 - 15

DALLA CASSA DI PREVIDENZA

Accordo con BNL:operazioni bancariepiù vantaggiose

Ci pare interessante, in un momento di crisi economica come quello che stiamo attraversando, offrire ai nostri colleghi una nuovo strumento proposto dalla Cassa per migliorare le condizioni di trattamento bancario.

Roma, 28 luglio 2015

Ai Sig.ri Presidenti dei Collegi Geometri d'Italia

e p.c. Al Sig. Presidente del CNG&GL

Ai Sig.ri Delegati Cipag

LORO SEDI

IL PRESIDENTEFausto Amadasi

Caro Presidente,

come sai, la CIPAG, prima fra le Casse tecniche, è entrata a far parte del Consorzio Fidi Professionisti con l’obiettivo di offrire agli iscritti, in considerazione degli ultimi anni caratterizzati dalla crisi, l’opportunità di concludere una vasta gamma di opera-zioni bancarie (aperture e anticipazioni in conto corrente, mutui chirografari e ipotecari, leasing, sovvenzioni, finanziamenti con rimborso contro la cessione del quinto della pensione, ... ) alle condizioni particolarmente vantaggiose riservate al Confidi Professionisti.

Ti abbiamo informato, nei mesi scorsi, dell’accordo siglato da Confidi e BNL Gruppo BNP Paribas che ha ulteriormente fa-cilitato l’accesso al credito permettendo di operare sull’intero territorio nazionale, grazie alla grande diffusione del gruppo bancario in questione.

Su questo fronte adesso ci sono importanti novità perché l’intesa con il Gruppo BNP Paribas offre nuove condizioni riviste sensibilmente al ribasso per i soci del Consorzio e con ulteriori facilitazioni creditizie.

Abbiamo provveduto ad aggiornare con queste informazioni il sito di categoria (www.geometrinrete.it), nella sezione Convenzioni-Confidi Professionisti, ed il vademecum dedicato che si trova al suo interno [...].

E’ importante, nell’impegno che abbiamo assunto di potenziare l’accesso al credito per gli iscritti, che queste informazioni vengano opportunamente veicolate agli iscritti del Tuo Collegio per consentire loro di usufruire di questa opportunità.

Con l’auspicio di continuare a rafforzare insieme le azioni a sostegno dei nostri associati,

Ti saluto cordialmente

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DALLA CASSA DI PREVIDENZA

Regolarizzazione inadempienze contributiveinferiori a 500 euro

Roma, 17 luglio 2015

A tutti i Collegi Provinciali e Circondariali dei Geometri

LORO SEDI

e p.c. Consiglio Nazionale Geometri

SUA SEDE

Oggetto: avvio recupero irregolarità contributive anno 2013 e precedenti – morosità inferiori a € 500,00

Con la presente informiamo che la CIPAG ha avviato la verifica delle irregolarità contributive con il conseguente recupero delle somme dovute per l'anno 2013 e residuali annualità pregresse per le quali sussistono atti interruttivi della prescrizione.

A differenza dello scorso anno, si è ritenuto opportuno invitare, in prima battuta, coloro che risultano avere una morosità pendente inferiore a € 500,00 ad accedere al Portale dei pagamenti per regolarizzare la propria posizione nella convinzione che tali morosità derivino da meri errori o semplici dimenticanze.

Agli interessati è stata inviata una comunicazione in tal senso in via principale tramite posta elettronica ordinaria ed in via residuale tramite pec. Anche in questa occasione chiediamo la vostra preziosa collaborazione nel sensibilizzare gli interessati sulla circostanza che la regolarizzazione spontanea (da effettuarsi sul Portale dei pagamenti) comporterà l'applicazione del regime sanzionatorio agevolato (10% per le sanzioni relative all'omissione del pagamento e interessi nella misura del tasso legale anziché del 4%) e la possibilità di rateizzare il dovuto, ottenendo anche il certificato di regolarità contributiva.

Nei primi giorni del prossimo mese di settembre verranno inviate le consuete comunicazioni relative alla verifica delle irregolarità contributive a tutti gli iscritti interessati.

Nell'assicurare fin d'ora che seguiranno ulteriori comunicazioni di aggiornamento circa le iniziative in questione, si trasmet-tono, per quanto di competenza di ciascun Collegio, i nominativi degli associati interessati.

Ringraziando per la fattiva collaborazione, l'occasione è gradita per inviare i più cordiali saluti.

Il Direttore GeneraleDott. Franco Minucci

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Bruno Bossini Cena sociale 2015Riconoscimenti ai giovanie premiazioni degli “anziani”

DAL COLLEGIO DI BRESCIA

Verrebbe da dire, e non abbiamo diffi-coltà né imbarazzo

a riconoscerlo, che la serata nella quale come di consueto vengono premiati i colleghi che hanno raggiunto i 40, 50 e 60 anni di iscrizione all’Albo, è stata (non me ne vogliano i premiandi più “giovani”) la serata dell’amico Renzo Platto. Sarà stata la sua pre-senza fresca e pimpante, a dispetto della sua età matura, o forse il fatto di essere l’unico da premiare con 60 anni di anzianità, ma ha certamente colpito tutti la sua predisposi-zione a farsi festeggiare senza impaccio – come è nel suo carattere gioviale – dimo-strando una volta per tutte che quando si ha la fortuna della salute, anche dopo de-cenni e decenni di profes-sione si può mantenere an-cora viva la voglia di fare. Complimenti. Come dice-vamo, tuttavia, Renzo Platto non è stato il solo a salire alla ribalta della serata, visto che ben 22 altri colleghi (li vedete sfilare sorridenti e soddisfatti nelle immagini che vi presen-tiamo nelle prossime pagine) hanno anche quest’anno – come sempre avviene – avuto modo di mostrare il loro sin-cero attaccamento alla nostra professione. Alcuni più cono-sciuti, altri meno, ma tutti ac-comunati in quel legame che unisce tutti, dopo tanti anni di attività.E del resto la festa rappre-senta un’occasione in più per sentirsi partecipi di un unico progetto in un campo profes-sionale che, al di là delle con-tingenze del difficile mo-mento economico, continua a

mantenersi essenziale nell’e-conomia del mercato.La serata, organizzata come sempre in modo impeccabile dalla segreteria del Collegio, si è svolta – come avviene da molti anni – nell’incantevole cornice della Corte San Fran-

cesco di Montichiari, con l’in-vidiabile suo parco e l’acco-gliente atmosfera che vi si respira.Ha preso la parola per i saluti il nostro presidente Giovanni Platto che aveva al suo fianco – oltre al presidente della

Cassa Fausto Amadasi (sempre presente alla nostra serata annuale) e il collega Cesare Galbiati di Monza in rappresentanza del Consiglio Nazionale – anche tutti i mas-simi dirigenti di categoria della Lombardia.

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Alcuni momenti della serata.

Nella pagina precedente uno scorcio della sala da pranzo e l'arrivo del “neo-sessantenne” Renzo Platto accolto dal Presidente.

In questa pagina, dall'alto. Il Presidente con Augusto Preti, primo rettore dell’Università degli Studi di Brescia, e signora (a sinistra) e Michela Tiboni, assessore all'Urbanistica del Comune di Brescia (a destra). Il Presidente con le due consigliere Gabriella Sala e Roberta Abbiatici.

DAL COLLEGIO DI BRESCIA

Platto nell’occasione ha a-vuto modo di ribadire con forza che la nostra categoria ha in sé le risorse intellettuali per risolvere le difficoltà che questo particolare momento di crisi economica ci presenta nell’attività di ogni giorno e

Paola Vilardi (rispettiva-mente attuale ed ex asses-sore all'Urbanistica); per l'U-niversità il past rettore della Statale Augusto Preti; per la Scuola il già dirigente del Tar-taglia professor Fulvio Negri, insieme all’ingegner Matteo Cominelli.Il momento della premia-zione dei colleghi è stato an-ticipato dal riconoscimento, con Borsa di Studio a ricordo degli insigni geometri di Bre-scia, ai neo-iscritti all’Albo che hanno conseguito la mi-gliore votazione (nelle tre commissioni) nel supera-mento dell’Esame di Stato che li ha inseriti nel mondo della libera professione. Una meritoria consuetudine del Collegio, questa, che avva-lora di anno in anno la pre-senza significativa nella cate-goria delle “nuove leve”, che accanto all’esperienza dei colleghi maturi ne rinnovano i contenuti professionali.

che pure lentamente sembra si comincino a superare.E le risorse in questione, in particolare, sono quelle le derivano da quella consoli-data presenza sul territorio nel costante “avvicinamento” ai problemi tecnico-ammini-

strative che tutti ci ricono-scono.A fare da contorno all’evento erano presenti, graditissimi, i soliti affezionati ospiti in rap-presentanza delle Autorità pubbliche: per il Comune di Brescia Michela Tiboni e

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DAL COLLEGIO DI BRESCIA

In queste pagina, dall'alto al basso. I colleghi premiati per il sessantesimo e il cinquantesimo anno di iscrizione all'Albo, con il presidente Platto, il presidente della CIPAG Fausto Amadasi, il consigliere del CNG Cesare Galbiati. Il premiato Renzo Platto attorniato dal Consiglio Direttivo del Collegio.

Nella prossima pagina, i tre neo-iscritti premiati dal presidente Platto con le borse di studio offerte dal nostro Collegio.

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DAL COLLEGIO DI BRESCIA

Colleghi premiati

per il 60°di iscrizione all'Albo:Platto Renzo

per il 50°di iscrizione all'Albo:Botter Bruno

Brichetti GianfrancoCosi Mauro

Fenaroli FrancoSalvoni AntonioTorchiani Piero

per il 40°di iscrizione all'Albo:Armanasco Giuseppe

Belli GraziellaBoiardi Mario

Cavalleri Vecchi UmbertoFalardi Pier Angelo

Ghitti FrancoMaccabiani AchilleMarini Armando

Notari GianniPaderno Giovanni

Pea DarioRavelli AdrianoRoccella MarioRossini GuidoZani Maurizio

Colleghi premiati con borse di studio

Ballardini DiegoMartinotti SimoneSpillare Simone

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L'arrivo di alcuni invitati nello splendido parco della della Corte San Francesco di Montichiari e una parte dello staff della segreteria del Collegio di Brescia, che ha organizzato l'evento in modo impeccabile.

DAL COLLEGIO DI BRESCIA

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Alcuni momenti conviviali durante la cena, partendo dal tavolo della presidenza.

DAL COLLEGIO DI BRESCIA

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“LEXGIORNATE” di Brescia 2015

DAL COLLEGIO DI BRESCIA

Anche quest’anno, in seguito alla riusci-tissima edizione

dello scorso anno, il Consiglio Direttivo ha sostenuto la rea-lizzazione del Festival “LEX-GIORNATE” di Brescia che, giunto alla sua decima edi-zione, registra una crescente notorietà nazionale ed inter-nazionale. Particolare l’atten-zione che gli organizzatori degli eventi hanno confer-mato nel coinvolgimento di tutte le attività ordinistiche presenti nella Provincia di Brescia, ulteriore elemento che ha sostenuto la scelta del Consiglio Direttivo, per le-gare la vivacità della Provincia di Brescia a quella dei profes-sionisti bresciani. In particolare la giornata di domenica 20 Settembre è stata dedicata al Collegio Geometri con l’intenzione di approfondire, nei vari incontri di dibattito e musicali, il tema della fedeltà e della sedu-zione. Gli appuntamenti, per coloro che fossero interessati a riflettere su questi argo-menti sono per domenica 20 Settembre alle ore 16.30 presso l’Hotel Vittoria, con l’intervento del Presidente del Collegio, il successivo

momento “Aspettando il concerto” presso l’Aula Magna dell’Università Catto-lica alle ore 18.00 ed, a con-clusione della serata, il con-certo del M.o Daniele Al-berti, Direttore artistico-cul-turale del Festival. Il ricavato del concerto sarà devoluto all’Accademia Francesco Sol-dano – Scuola Gaetano Bo-noris, Progetto Dieci Diesis, accademia di musicoterapia orchestrale per bambini e ra-gazzi disabili.Tutti gli spettacoli del festival LexGiornate sono ad ingresso gratuito, eccezion fatta per i concerti delle ore 21.15, i cui biglietti si possono acqui-stare rivolgendosi diretta-mente alla sede dell’associa-zione Soldano, che si trova a Brescia in via Zanelli 12 (030 2319307; [email protected]). Agli iscritti al Col-legio Geometri e Geometri Laureati della Provincia di Brescia verrà riconosciuto uno sconto del 20% sia sull’ac-quisto dei singoli biglietti che su quello per gli abbona-menti.

Il progetto Sempre più inserito sotto-pelle al tessuto urbano della città. Sempre più aperto e ri-cettivo verso nuove contami-nazioni tra i linguaggi musi-cali. Soprattutto, sempre più illuminato a giorno da super ospiti di caratura internazio-nale, pronti a delineare i pro-fili artistici di una decima edi-zione che con largo anticipo si annuncia pirotecnica e ricca di appuntamenti imperdibili. Dal 18 al 27 settembre pros-simo, il Festival LeXGiornate organizzato dall’associazione

Soldano, la direzione artistica è firmata Daniele Alberti -metterà in campo una li-ne-up di grandi ospiti desti-nati a far brillare le giornate bresciane nel segno della mu-sica, della cultura e della con-taminazione fra le arti. Leit-motiv di questa decima edi-zione sarà il tema “Musica e follia, nutrimenti dell’a-nima”. Follia intesa come e-nergia propulsiva e input ca-pace di innescare la scintilla della creatività; ma anche follia distruttiva, forza dege-nerativa che spesso nella storia ha guidato l’uomo non solo verso le grandi imprese ma anche verso le più grandi tragedie. Alberti detta la linea: “Vista la concomitanza con un grande evento come Expo, e in occasione del de-cennale del festival, abbiamo pensato di lavorare su questa metafora in modo da poter declinare il concetto di follia nei suoi aspetti culturali più affascinanti e sfaccettati – spiega il direttore artistico, al timone della rassegna fin dalla prima edizione –. Follia intesa come spinta propul-siva, follia creativa, follia di-struttiva, oppure ancora, come diceva Erasmo da Rot-terdam, ‘follia come energia capace di muovere l’uomo all’azione’: l’idea è quella di esplorare le mille sfumature della follia, che nel corso dei secoli ha mosso l’uomo verso le più grandi imprese ma anche verso le più grandi tra-gedie, attraverso il linguaggio espressivo della musica e gli interventi di alcuni tra i perso-naggi più noti e celebrati del mondo musicale e culturale italiano e internazionale, che

uno dopo l’altro andranno a delineare un percorso etero-geneo, declinato secondo un’indagine di carattere sto-rico”.

Dieci anni nel cuore della città Come un rito che si ripete: fedele alla “mission” culturale delle origini, ma al tempo stesso orchestrato per met-tere in campo anno dopo anno un rinnovato entu-siasmo proiettato verso il fu-turo e verso inesplorate di-mensioni della contamina-zione artistica. AI giro di boa della decima edizione, il fe-stival LeXGiornate è pronto a tuffarsi a capofitto in un vor-tice di proposte interdiscipli-nari che mai come questo anno rappresentano l’acme di un percorso culturale intra-preso esattamente una de-cade fa, nel 2006, inseguendo il sogno di dar vita ad un fe-stival in grado di catalizzare dentro ad un unico conteni-tore molteplici input artisti-co-culturali. Dalla musica, classica soprattutto, ma anche jazz o sfumata nelle lande so-nore dell’intelligent-pop -alla filosofia, scollinando in altri ambiti complementari come il teatro, la letteratura o i nuovi linguaggi del web. Oggi come allora, al timone de LeXGior-nate c’è sempre lo stesso di-rettore artistico: Daniele Al-berti. E altrettanto, oggi come allora, l’obiettivo continua ad essere il medesimo: intercet-tare e farsi veicolo dello spettro (in costante metamor-fosi) dei linguaggi che caratte-rizzano la contemporaneità, distillandoli per poi servirli al pubblico bresciano sotto forma di una girandola di e-

“LEXGIORNATE” di Brescia La musica come non l’avete mai vista - decima edizione: “Musica e follia, nutrimenti dell’anima” Dal 18 al 27 settembre 2015.

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IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4 - 25

La facciata della chiesa di San Barnaba che, insieme al Teatro Sociale, è sede dei concerti serali.

DAL COLLEGIO DI BRESCIA

venti in cui oltre a musicisti dal respiro internazionale e relatori d’eccezione attinti dal mondo culturale italiano, grandi protagonisti sono anche la città e la sua gente. “La sfida ora è cementare ul-teriormente questo rapporto simbiotico, potenziando al contempo edizione dopo e-dizione la qualità generale delle proposte artistiche in-serite nel cartellone del fe-stival” traccia la rotta Alberti. “La nostra follia è questa: ispi-rarsi ai grandi pensatori del passato per cogliere i segni della contemporaneità e in-terpretarli, attraverso la forza dell’arte, in modo che pos-

sano trasformarsi in linfa vi-tale in grado di nutrire il fu-turo”.

Il concerto Teatro Sociale e Auditorium San Barnaba, ore 21.15 L’epicentro sonoro dei con-certi serali quest’anno gravi-terà attorno al Teatro Sociale e all’Auditorium San Barnaba. Tra le stelle di prima gran-dezza che si esibiranno al So-ciale spicca senz’altro Brad Mehldau. Ispirato da mostri sacri tipo Keith Jarrett e Miles Davis, il jazzista americano (classe 1970) si è fatto largo nel panorama internazionale suonando sia composizioni

originali, che vestendo a tinte jazz capolavori di artisti come Radiohead, Beatles e Nick Drake: emozioni garantite. Pronte a fare il paio con quelle propagate da Roberto Vec-chioni che, sempre al Sociale, proporrà un omaggio ad Alda Merini, tra poesia, parole e sprazzi cantautorali. Il teatro di via Cavallotti ospiterà anche le esibizioni di altri grandi protagonisti di questa edizione: la Banda Osiris, che ritornerà al Festival dopo l’ac-clamatissima performance dello scorso anno con la con-sueta canea ironica e surrea-lista (per l’occasione contrap-puntata dal pianista Cyrille Lehn, in un omaggio anticon-venzionale a Mozart), e Ri-chard Galliano, fisarmonicista francese d’impronta jazz che proporrà un omaggio a Édith Piaf. Il concerto d’apertura vedrà invece protagonisti I Cameristi del Maggio Musi-cale Fiorentino (Carlo Piazza, direttore; Maria Tretjakova, pianoforte). Di gran lustro anche la programmazione al San Barnaba: da Lilya Zilber-stein ad Angela Hewitt, da Giovanni Sollima e dalla sua “follia barocca” al concer-to-lettura dello stesso Alberti, passando per l’Orchestra di Fiati Valle Camonica, a scan-dire un gioco di intersezioni musicali a cavallo fra generi e stili, declinati però lungo il medesimo filo rosso della follia.

Aspettando il concerto Aula Magna dell’Università Cattolica, ore 18 In linea con il filo conduttore di questa decima edizione de LeXGiornate, anche il ciclo

pre-serale del festival “Aspet-tando il concerto” graviterà attorno al tema della follia. Dal 18 al 27 settembre come al solito l’aperitivo neurosti-molante si sorseggerà allora nell’aula magna dell’Univer-sità Cattolica. La formula è collaudata: storia, filosofia, ri-flessioni sociologiche e river-beri musicali, input attinti da mondi diversi ma tra loro complementari, pronti ad es-sere presi, amalgamati e ser-viti al pubblico bresciano sotto forma di un efferve-scente cocktail culturale scan-dito all’insegna della conta-minazione e della pluralità dei linguaggi. Il tutto, impre-ziosito da un roaster di ospiti che mai come quest’anno si annuncia variegato e ricco di “pesi massimi”. Qualche nome? Philippe Daverio – dandy catodico e storico dell’ arte che ha bisogno di ben poche presentazioni – parlerà dell’elogio alla follia di E-rasmo da Rotterdam, mentre il filosofo Emanuele Severino concentrerà il suo intervento attorno al concetto di “divina follia” postulato da Platone. Assecondando la volontà di proporre al pubblico un’ana-lisi di tipo “binario”, uno spazio importante sarà dedi-cato anche alla seducente te-matica di Eros e Thanatos, cui Vito Mancuso e Walter Vel-troni (contrappuntato da Paolo Corsini e dal sindaco Emilio Del Bono) daranno forma analizzando rispettiva-mente “La follia dell’amore umano e divino” e “II demone della guerra”. La follia nei se-coli si è incarnata in due per-sonaggi emblematici che hanno animato un’ampissima

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Piazza Paolo IV, sede delle “Maratone musicali” e degli

appuntamenti “Aperimusic” e “L'altro Concerto”.

produzione musicale: Faust e Don Giovanni, ovvero “II de-mone del potere” e “II de-mone della seduzione”, spunti che saranno indagati dai filosofi Michela Marzano e Giulio Giorello. Le ultime te-matiche di “Aspettando il concerto”, altrettanto cariche di suggestioni a cavallo tra fiaba, mito e realtà, saranno dedicate alla figura di due personaggi I.egati al mondo dell’infanzia e della prima a-dolescenza: Peter Pan – “In-fanzia, angelica follia”– sarà il leitmotiv da cui muoverà la relazione dello psichiatra Raf-faele Morelli, mentre il mito di Icaro, “La follia dell’impossi-bile”, sarà declinato dal filo-sofo Umberto Galimberti.

Il cappuccino ben temperato Hotel Vittoria, ore 9.30 Uno spettacolo di parole e musica. È possibile coniugare un cappuccino e una brioche consumati al tavolino di un salotto elegante con un pia-nista che improvvisa e una prima donna del teatro ita-liano? La risposta de LeX-Giornate è il “Cappuccino ben temperato”, spazio di suono e di parola che riporta in vita echi e profumi delle atmo-sfere del caffè mitteleuropeo nel cuore di Brescia. Sarà Pa-mela Villoresi, indiscussa ma-drina de LeXGiornate, prima-donna del teatro e del cinema italiano, accompagnata dall’intramontabile Cyrille Lehn, uno tra i migliori pia-nisti improvvisatori nel pano-rama musicale internazio-nale, e dal fenomeno web Vincenzo Regis, a dare il buongiorno ai bresciani alle 9.30 all’Hotel Vittoria nei fine

settimana, accompagnandoli in un viaggio mai scontato tra poesie, testi di canzoni e brani letterari, presentati con garbo e ironia. Gli appunta-menti sono fissati per sabato 19, domenica 20, venerdì 25 settembre, sabato 26 set-tembre, domenica 27 set-tembre.

LeXGiornate dialogano con gli ordini Hotel Vittoria, ore 16.30 Intrapresa lo scorso anno, la collaborazione con gli Ordini professionali della città nasce con l’obiettivo di puntare ad un sempre maggiore coinvol-gimento delle energie della città proponendo alla gente degli stimoli non solo artistici ma anche culturali. Abbiamo chiesto agli Ordini di contri-buire a disegnare un progetto culturale il più qualitativo possibile, e siamo orgogliosi perchè anche quest’anno a-

vremo una serie di incontri e di relatori straordinari che disegneranno il rapporto fra cultura e creatività contestua-lizzandolo rispetto al tema “musica e follia, nutrimenti dell’anima”.

In collaborazione con il Col-legio dei Geometri, è pre-visto per domenica 20 set-tembre l'incontro “La sedu-zione della fedeltà”.

Maratone musicali Tensostruttura, piazza Paolo VI, ore 17-20 Musica no-stop e suggestioni culturali legate al leitmotiv della follia, a ispirare un calei-doscopio di esibizioni in col-laborazione con l’Accademia Musicale Santa Cecilia di Ber-gamo.

Festival offCorso Zanardelli, ore 17.30 Nato per portare la musica

“dove non l’avete mai vista”, il Festival Off quest’anno punta a stabilire un legame diretto con Expo, attraverso un mini ciclo di appuntamenti che ve-dranno come grande protago-nista Alessandro Cecchi Paone. Uomo di ampie ve-dute e personaggio dalla per-sonalità straripante, Cecchi Paone declinerà alla sua ma-niera tre tematiche affasci-nanti, in un gioco di riflessioni e rimandi cultural-eno-gastronomici che promette scintille.

Aperimusic Tensostruttura, piazza Paolo VI, ore 19 Tra le grandi new-entry di questa edizione de LeXGior-nate, Aperimusic è un format concepito con l’intenzione di rendere effervescente la fa-scia pre-serale del festival. Nel “salotto” della città, un a-peritivo in cui stuzzicare mu-

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IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4 - 27

Corso Zanardelli, sede degli appuntamenti “Festival off”.

sica, cinema, pillole di hau-te-cuisine e un pizzico di follia, il tutto calato in un’at-mosfera leggera, informale e con un tocco glamour.

L’altro concerto Tensostruttura di Piazza Paolo VI, ore 21.45 La “buonanotte” de LeXGior-nate quest’anno vibrerà nel segno dei giovani talenti bre-sciani: dal Conservatory Jazz Ensemble a Luca Benatti, da Alessandro Costantini a Mi-chele Tagliaferri, passando per Stefano Marzanni, Pietro Gatto, Gianluca ladema, Anca Vasile ed Enrico Pompili, un viaggio musicale dove musica e follia si fonderanno ora in soffusi mondi jazz, ora in at-mosfere notturne a cavallo fra classica e sperimentazione.

Dopofestival Sabato 26 settembre, dalle 23 @ Copan, via Perotti, Brescia

LeXGiornate si proiettano verso il buio, per un grande party di chiusura in cui la “follia” si trasformerà in un brivido elettronico tutto da ballare. In una location da sogno come il parco di Copan, azienda leader mondiale nel campo delle biotecnologie, fino a notte fonda si esibi-ranno alcuni tra i migliori dj bresciani: un cocktail melo-dico a base di house-music, disco, acid jazz e pulsazioni techno farà da colonna sonora a una serata inedita e dal sa-pore sperimentale, dedicata alla memoria di Daniele Triva, fondatore dell’azienda scom-parso lo scorso anno all’età di 54 anni. I dj set saranno prece-duti dall’esibizione degli Vo-lomitas, duo bresciano vinci-tore del concorso Casting on Line durante la passata edi-zione de LeXGiornate. Grazie alla collaborazione con Bre-scia Mobilità, per tutta la se-

rata sarà garantito un servizio di bus navetta gratuito che collegherà il centro storico con l’area festa, nella zona in-

dustriale della città. Ulteriori informazioni sul sito www.lexgiornate.com.

Maestro Daniele Alberti

Nato a Brescia, si è diplomato in pianoforte con il massimo dei voti, la lode e la menzione speciale della giuria al Conservatorio “Luca Marenzio” della sua città.Successivamente ha conseguito il diploma superiore all’Ecole Normale de Musique “Alfred Cortot” di Parigi, con il massimo dei voti e la menzione speciale della giuria.Già affermato in numerosi concorsi internazionali, nel 1985 consegue il primo premio assoluto al Concorso Internazionale di Parigi. Tale successo sancisce l’inizio di una brillantissima carriera che lo ha visto protagonista nelle Stagioni e nei Festival più prestigiosi del circuito internazionale.Ha suonato nelle Sale e nei teatri più importanti del mondo, e ha eettuato regi-strazioni radiofoniche per RAI, Radio France, Antenne Deux, CBS Broadcasting Association, Radio Dos. Nel Settembre 1999, nel corso delle Commemorazioni del 150° anniversario della morte di Frederick Chopin è stato invitato a tenere un recital per Sua Santità Giovanni Paolo II a Castelgandolfo.È anche docente di fama internazionale e tiene regolarmente masterclass in Europa e negli Stati Uniti. Negli ultimi anni ha curato la realizzazione di alcuni eventi di grande livello musicale e culturale che hanno avuto luogo in diverse capitali europee ed è direttore artistico della rassegna “LeXGiornate”.

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60° convegno nazionale SIFET Produzione e fruizione di dati geospaziali

La Geomatica svolge un ruolo essenziale nella conoscenza

del territorio, dell’ambiente, dello spazio edificato e della loro rappresentazione in forma cartografica. In questo contesto, la fotogrammetria consente ormai da decenni la produzione della gran parte della cartografia mondiale a media e grande scala e, oltre a permettere la generazione di prodotti ormai consolidati (cartografia numerica 3D, GIS, modelli altimetrici DTM/DSM, ortofoto) permette una corretta, rapida ed economica acquisizione dei dati primari necessari per le tecniche di rappresentazione più innova-tive e complete quali 3D City Model, database topografici,

DAL COLLEGIO DI BRESCIA

ortofoto rigorosa e modelli altimetrici densi. Sempre di più, al giorno d’oggi, le ampie potenzialità di automazione del processo di rilevamento proposte dalla fotogramme-tria e la complessità dei pro-blemi da risolvere rendono necessaria l’interazione in ambito multidisciplinare con altri specialisti che, parteci-pando al processo di rileva-mento e rappresentazione nel suo complesso, ne condi-zionano il contenuto, l’accura-tezza, la precisione, il livello di dettaglio. Il tecnico geoma-tico deve possedere, oltre a un’ottima conoscenza delle tecnologie più moderne di misura tipiche della Geoma-tica e della fotogrammetria (computer vision, matching

denso, …), la necessaria fles-sibilità per adattare stru-menti, tempi di esecuzione e validazione dei risultati alle richieste della committenza.Quest’anno la SIFET presenta un quadro aggiornato dello sviluppo delle tecniche foto-grammetriche e cartografiche nelle applicazioni di descri-zione tridimensionale del ter-ritorio, dell’ambiente e della città nelle forme più moderne e strutturate (database topo-grafici). Inoltre propone la III edizione del concorso per giovani autori provenienti sia dall’ambito professionale che della ricerca (il regola-mento sul sito www.sifet.org). In prosecuzione con l’e-sperienza positiva degli anni precedenti, anche quest’anno

la SIFET propone un corso di base sulle informazioni carto-grafiche necessarie per i si-stemi informativi territoriali (sistemi di riferimento, carto-grafia numerica, modelli alti-metrici, ortofoto ordinaria e di precisione) e un corso di ap-profondimento che illustri l’e-voluzione nei database carto-grafici con particolare riferi-mento rispetto alla normativa nazionale ed europea (IN-SPIRE). Propone anche, a chi si avvicina per la prima volta alla geomatica, un corso mo-nografico sugli aspetti fonda-mentali dei sistemi informa-tivi territoriali (Geographic Information System, GIS) per la gestione strutturata di dati a referenza spaziale.

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omIl 24-25-26 giugno si è tenuto, a Firenze, il 60° convegno nazionale della SIFET (Società Italiana di Fotogrammetria e Topografia). Un evento dedicato alla geomatica e particolarmente ricco di contenuti, di cui pubblichiamo qui il documento programmatico ricevuto dagli organizzatori. Maggiori informazioni sugli esiti del convegno sono consultabili sul sito www.sifet.org.

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IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4 - 29

Il nostro Presidentesulla formazione continua

FORMAZIONE

“Chi non si aggiorna è tagliato fuori”Dal “Giornale di Brescia”, 19 giugno 2015

“ Siamo costantemente in concorrenza e dob-biamo fare tutto quello che possiamo per arrivare primi. Chi arriva secondo è fuori... E non possiamo permettercelo”. Non usa mezzi termini il presi-dente del Collegio Geometri di Brescia, Giovanni

Platto, per spiegare quanto la formazione sia decisiva per la professione e per tutti gli associati.“Qualcuno dice che si uscirà dalla crisi ma io credo invece che il modello che si è affermato in questi anni continuerà a ripro-porsi e sarà quello con cui dovremo fare i conti anche nel fu-turo”. Una situazione in cui secondo Platto “è necessario che i geometri siano tecnicamente molto preparati e nello stesso tempo in grado di capire al meglio le esigenze del cliente per offrirgli soluzioni valide sotto ogni punto di vista. Nel campo dell’ edilizia ogni errore di un singolo può costare caro a tutta la categoria”.Per questo la formazione degli iscritti e dei più giovani in modo particolare è da diversi anni il principale impegno del Collegio: “La questione più importante con la quale ci dob-biamo confrontare quotidianamente – ammette il Presidente – sapendo che è quella decisiva per il futuro della categoria”.Dal punto di vista operativo dunque il Collegio si è strutturato per “offrire agli iscritti una ampia gamma di corsi per la forma-zione continua su tutti i temi che riguardano la professione”, corsi e seminari che hanno sempre un notevole successo di iscrizioni tanto che le medesime sessioni devono essere ripe-tute anche tre o quattro volte per poter soddisfare tutte le ri-chieste. “Si tratta di approfondimenti sia teorici che tecnici e pratici – prosegue Platto – che abbracciano una serie di tema-tiche anche molto diverse tra loro ma ugualmente di primo piano nel nastrò lavoro quotidiano: dai piani di governo del territorio alle normative antisismiche, dall’urbanistica al ri-sparmio energetico”. Per Platto infine “non possiamo mai trascurare la sicurezza in cantiere: è un ambito in cui non è possibile ammettere alcuna leggerezza o trascuratezza”.

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Esame di Stato: numero di candidati e sessioni d'esame 2015

Comunichiamo che per il 2015 i candidati di Brescia e provincia all’E-same di Stato sono 155 e che presumibilmente le sessioni di esami si terranno presso l'Istituto “Tartaglia” di Brescia e presso l'Istituto “Einaudi” di Chiari.Per un confronto e per le opportune osservazioni che vi faremo nel pros-simo numero vi segnaliamo che nel 2013 i candidati erano 215 e nel 2014 erano 202.

Crediti formativi per articoli e pubblicazioni tecniche

Il Consiglio Direttivo ha deliberato, a maggioranza, di riconoscere 2 cre-diti formativi ai geometri che ne facciano richiesta per la produzione di articoli tecnici e 6 crediti formativi ai geometri che ne facciano richie-sta per la pubblicazione di libri di carattere tecnico.

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Un successo, un pieno successo. Non diversamente si potrà mandare agli archivi nell’autunno ormai alle porte questa straordinaria edizione milanese di Expo. Anche se i roboanti proclami della vigilia, con l’impossibile traguardo dei 30 milioni di visitatori, non verranno confermati; anche se alla fine sarà minima la ricaduta sui territori al di fuori della cerchia meneghina; anche se il tema dominante non sarà stato nutrire il pianeta bensì l’infinita serie di eccellenze gastronomiche arrivate nel capoluogo lombardo da tutto il mondo (da paesi ricchi e poveri, da nazioni grandi e piccole, da comunità numerose o minuscole). Anche con tutti questi evidenti limiti sarà un successo, un’e-sposizione universale da ricordare, un’esperienza unica e irripetibile per ogni visitatore. Una manifestazione nella quale – ed è questo il punto che in questa sede vogliamo sottolineare – l’attenzione alla difesa dell’ambiente, alla salvaguardia delle risorse sempre più scarse e spesso pre-carie del globo, ha confermato un ruolo centrale per la no-stra categoria, per i geometri italiani ed i “surveyors” di tutto il mondo. Una sottolineatura confortante e non per un singolo a-spetto, ma per una pluralità di argomenti. Non ultimo, ad esempio, il fatto che “CAT”, quella sigla così indigesta alla categoria che ha sostituito la scuola superiore per geometri, ha almeno il pregio di rendere esplicito il riferimento alla preparazione di quei tecnici specializzati in edilizia e ge-stione sostenibile del territorio che Expo ha posto come tema assolutamente urgente e ineludibile di questi e dei prossimi anni.

Ancor di più il ruolo della categoria in questa manifestazione è stato valorizzato dal fatto che i geometri italiani si sono ritagliati spazi non marginali in parecchie iniziative,

dentro e fuori Expo. A cominciare da quella organizzata proprio dal Consiglio Nazionale, attraverso la Fondazione Geometri, che – come abbiamo già riferito nel dossier del numero precedente del “Geometra Bresciano” – ha colto l’occasione di dare piena visibilità al ruolo della categoria soprattutto nelle riflessioni e nelle progettualità che i geo-metri sentono di poter offrire alla società. Un contributo da consapevoli e tecnicamente preparati attori per la difesa dell’ambiente. Con questo intento è stato bandito un con-corso tra tutti gli iscritti all’Albo e i praticanti per la presentazione di progetti, studi, realizzazioni e pro-totipi che dessero testimonianza della peculiare capacità del geometra di rispondere alle sfide poste alla base di Expo 2015, quelle del futuro dell’umanità, dalla sconfitta della fame ad un più equilibrato e virtuoso rapporto con quanto ci circonda.Al concorso, che scadeva a febbraio, hanno partecipato poco meno di 360 soggetti, ed una giuria di colleghi ed e-sperti li ha valutati individuando non solo i tre da premiare con un assegno, ma pure un buon numero di progetti meri-tevoli d’essere portati ad Expo in un’apposita mostra. Si tratta di una settantina di contributi, progetti, studi, idee e realizzazioni anche molto diversi fra di loro che danno però una dimostrazione di come la categoria vuole contri-buire alla soluzione dei problemi posti dallo slogan “Nutrire il pianeta, energia per la vita”, garantendo in questo modo anche una vetrina di forte impatto mediatico ai geometri italiani.Vista la qualità del lavoro di tanti colleghi, cinque dei quali bresciani, abbiamo iniziato a pubblicare nello scorso nu-mero della rivista alcuni dei progetti esposti a Milano. In queste pagine riprendiamo il discorso dando il giusto ri-salto a due iniziative ideate dai colleghi di Sondrio.

I GEOMETRIALL’EXPO DI MILANOLE PROPOSTE DA SONDRIO E LODI

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Convegno Geometrinexpo: Trasformare le sfide ambientali in opportunità di businessOltre l’efficienza: la nuova sfida della sostenibilità sarà far dialogare il costruito con l’ambiente I geometri possono trasformare le sfide ambientali in opportunità di business? Del tema si è discusso il 21 luglio a Milano al convegno di GEOMETRINEXPO “Oltre l’efficienza: la nuova sfida della sostenibilità sarà far dialogare il costruito con l’ambiente”.Dal dibattito è emerso come si stia aprendo una grande opportunità per i professionisti: il mercato della riqualificazione energetica e di quella edi-lizia infatti, stando alle più recenti stime CRESME, vale 115,4 miliardi di euro, oltre il 61% dell’intero fatturato di settore. Numeri che lo investono della responsabilità di configurarsi quale principale driver del ciclo edilizio, a sua volta motore della ripresa e capace di attivare ben 1,7 milioni di posti di lavoro.“Attorno a queste cifre” ha commentato Maurizio Savoncelli, presidente CNGeGL “occorre costruire strategie di breve e lungo periodo finalizzate a riqualificare il patrimonio edilizio italiano e in grado di fare ripartire il settore dell’edilizia e l’economia del Paese. Come? Da un lato, rendendo strutturali le agevolazioni fiscali previste per questa tipologia d’interventi, dall’altro mettendo a sistema e qualificando la filiera della sostenibilità, all’interno della quale i geometri e più in generale i professionisti di area tecnica possono rendersi promotori del cambiamento, cogliendo nuove opportunità di lavoro”.

La prima, vincitrice del primo premio della categoria A (fino a 30 anni) è il progetto “Ri-qualificazione urbana Milano” del gio-vane collega Luca Miotti, una iniziativa ambiziosa che si distingue per le sue con-nessioni “alla sostenibilità, alla creatività e all’innovazione tecnologica”.La seconda è la proposta di un gruppo di colleghi del Collegio di Sondrio che ha vinto il secondo premio per la categoria B (iscritti all’Albo, over 30). Con il loro progetto di “Riqualificazione di un borgo mon-tano” i colleghi Mauro Baggini, Maurizio Bombardieri, Thomas Bardea, Vittorio Se-meria, Mauro Ortelli, Marco Tognolatti e Stefania Confeggi hanno infatti avuto il plauso della giuria che ha assegnato loro uno dei tre premi maggiori del concorso bandito dal Consiglio Nazionale.

Approfondiamo inoltre, con ulteriori dettagli di tipo tecnico-operativo, il progetto al quale hanno partecipato due colleghi di Lodi e del quale avevamo già sommariamente parlato nell’ultimo numero della rivista. Si tratta di un campo sperimentale per una agricoltura sostenibile a bassissimo impatto ambien-tale chiamato Demofield che è stato realiz-zato non a Milano ma nella struttura colle-gata all’Expo allestita in questi mesi proprio a Lodi nella zona del Parco tecnologico pa-dano.

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LUCA MIOTTIRIQUALIFICAZIONE URBANA MILANO

Primo classificato della categoria A (geometri Under 30) si è classificato il collega Luca Miotti di Delebio (SO) con l’originale progetto Riqualificazione urbana Milano del quale riportiamo la relazione tecnica.

PremessaIl Concorso proposto dalla Fondazione Geometri Italiani ha l’obiettivo di identificare un progetto, studio o prototipo che sappia diffondere la cultura ecologica attraverso la parteci-pazione consapevole alla salvaguardia del Pianeta, ossia il tema caratterizzante di Expo Milano 2015: “Nutrire il Pia-neta, Energia per la vita”. Nello specifico si richiede ai parte-cipanti di sviluppare una proposta riferita ad una delle varie tematiche individuate.

IntroduzioneCiò premesso, la tematica da me prescelta è quella della riqualificazione urbana e rurale, strettamente connessa anche alla sostenibilità, alla creatività e all’innovazione tec-nologica.Anzitutto, ho cercato di proporre un progetto flessibile ed economico che si possa facilmente adattare alle diverse condizioni di utilizzo, sia per nuove realizzazioni che per la riqualificazione di aree urbane già esistenti; l’obiettivo è quello di definire una serie di regole progettuali che possano facilmente adattarsi a diverse situazioni e caratterizzare i contesti ove gli arredi urbani saranno collocati.Il progetto è stato sviluppato tenendo presente i seguenti principi fondamentali:• adattabilità al contesto ed alle preesistenze;• economicità di realizzazione;• semplicità di manutenzione con costi di gestione nulli;• durevolezza nel tempo;

• sensibilizzazione ecologica;• promozione del risparmio energetico;• valorizzazione delle specificità locali;• possibilità di personalizzazione;• uniformare l’immagine del territorio.

Obiettivo del progettoSulla base di queste linee guida e di queste premesse, la mia idea è quella di realizzare degli elementi di arredo ur-bano composti da macro lettere che compongano il nome della città o del paese in cui verranno realizzati e, allo stesso tempo, svolgano delle funzioni ecologiche, ludiche e sociali.Nella maggior parte dei casi gli elementi che compongono il mio progetto di arredamento urbano sono già presenti nelle varie città, tuttavia sono attualmente privi di identità o comunque caratterizzati da una scarsa (o quasi nulla) qualità architettonica. Questo poiché tali elementi sono concepiti soltanto ai fini della loro destinazione principale (si pensi ai porta-rifiuti piuttosto che i porta-biciclette stan-dard), e non anche come elementi di abbellimento della città. Il mio progetto, partendo da tale constatazione, si pone l’obiettivo di correlare funzionalità ed estetica in alcuni di questi elementi.

Profili applicativi del progetto in relazione alla città di MilanoPoiché il Concorso è legato all’evento Expo 2015, le tavole di esempio che ho composto sono relative alla città in cui si svolgerà l’esposizione, ossia Milano, fermo restando che è comunque possibile trasporre questa idea anche su altre città o paesi rurali semplicemente impiegando lettere di-verse. Come detto sopra, ogni lettera, oltre ad avere carat-tere decorativo, svolge uno scopo ben preciso. Ad esempio:

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M lettera dedicata alla cul-tura/turismoI lettera dedicata all’energia rinnovabileL lettera dedicata a sport/ecologia/ambienteA lettera dedicata a ricrea-zione/divertimentoN lettera dedicata all’eco-logiaO lettera dedicata a infor-mazione/cultura/socialeLa lettera “M” può essere utilizzata come bacheca es-positiva di alcuni monumenti o luoghi di particolare inter-esse storico/artistico della città. All’interno della strut-tura della lettera si possono inserire plastici che raffigu-rano le “particolarità” della città, a fini turistici. Eventual-mente si potrebbe anche realizzare una “biblioteca urbana” per dare la possi-bilità di consultare opuscoli o cartine del territorio.Alla lettera “I” è installato un pannello fotovoltaico che, come su tutte le lettere, con-sente di illuminare l’area cir-costante, in modo che tale progetto non comporti im-

“elementi di arredo urbano composti da macro lettere che compongano il nome della città o del paese in cui verranno realizzati e, allo stesso tempo, svolgano delle funzioni ecologiche, ludiche e sociali”

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patti negativi per l’ambiente e sia energeticamente au-tonomo. Tale elemento potrebbe essere ripetuto, in scala minore, con funzione di segnapassi nella zona limitrofa.La lettera “L” ha funzione di porta-biciclette da un lato e di panchina dall’altro per consentire agli sportivi di rilassarsi.La lettera “A” è destinata ad un uso ludico, vista la partico-larità della sua struttura che consente l’installazione di trave oscillante.La lettera “N” rinnova il cestino porta-rifiuti, che non sarà più un singolo elemento, in quanto è stato ripensato per con-sentire anche la raccolta differenziata. A questo fine è stata creata “The scale of ecology”, una struttura che propone porta-rifiuti disposti in maniera scalare in cui la base è riser-vata alla raccolta indifferenziata, seguita dagli scalini più in alto per plastica e carta; l’ultimo scalino, invece, ospita una pianta verde, simbolo della vita che può nascere dai rifiuti quando trattati.La lettera “O” riveste il compito di bacheca o pannello es-positivo al fine di fornire informazioni riguardanti eventi o manifestazioni del luogo.

Ogni elemento avrà basamento di fondazione a quota infe-riore del terreno esistente, per dare l’impressione che le lettere siano semplicemente adagiate sul terreno.

Impatto ambientaleTutti gli elementi proposti non solo saranno utili ai singoli fruitori, ma avranno anche modo di sfruttare le energie rin-novabili (pannello fotovoltaico che alimenta corpi illuminanti con tecnologia LED), assicurandone la visibilità anche nelle ore notturne e costituendo di fatto un’innovazione tecno-logica che potrebbe essere estesa anche al resto della città. L’utilizzo di led e pannelli solari di dimensioni contenute

hanno anche l’obiettivo, oltre a quello di ridurre i consumi energetici, di sensibilizzare le persone, che toccando con mano e vedendone il funzionamento, si avvicineranno all’idea di risparmio energetico, auspicando un utilizzo sempre crescente di questa tecnologia anche in altri campi.

ConclusioniL’analisi dei luoghi in cui potrà essere realizzato il progetto, permetterà di comprendere come la sistemazione urbana possa essere altresì l’occasione per valorizzare centri ur-bani e parchi, evidenziando e facendo apprezzare maggior-mente, tanto ai residenti quanto ai turisti, il nostro patri-monio culturale. Ogni elemento verrà realizzato o rivestito con il materiale tipico del luogo (pietra, legno, ecc.) che valorizzi l’identità del territorio attraverso il suo utilizzo, promuova lo stesso e caratterizzi le strutture rendendole uniche e originali. Nelle zone in cui non vi è un materiale caratteristico, è previsto l’utilizzo di rivestimento in lamiera di acciaio corten. Tale materiale, durante l’esposizione alle diverse condizioni atmosferiche, varia di tonalità, creando così delle strutture “vive” che si trasformano col passare del tempo. La particolare colorazione bruna si inserisce armo-niosamente in qualsiasi contesto, dal verde di un parco, all’architettura classica di una piazza, coniugando architet-tura tradizionale e moderna. Inoltre questo materiale ha un costo minore rispetto agli acciai comuni, dovuto alla riduz-ione delle spese di manutenzione, maggiore resistenza meccanica e maggiore durata.

Materiali di rivestimentoAcciaio corten Pietra locale Listelli di legno

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Richiamo

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Nato nel 1989, Luca Miotti si è iscritto al Collegio di Sondrio dopo essersi diplomato geometra nel 2008, presso l'Istituto "Pasquale Saraceno" di Morbegno (SO), e dopo essersi abilitato alla libera professione nel 2010, presso l'Istituto "Quadrio / I.I.S. De Simoni" di Sondrio.Dal 2011 svolge la libera professione di geometra, collaborando contemporaneamente anche con uno studio tecnico associato.

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DAL COLLEGIO DI SONDRIORIQUALIFICAZIONE DI UN BORGO MONTANO

L’emissione del bando di progettazione da parte della Fon-dazione Geometri e il suo diretto collegamento all’ Expo ha suscitato nel nostro Consiglio la viva opportunità di poter presentare un’idea che, nel momento di crisi attuale, po-tesse promuovere la figura del Geometra e le proprie com-petenze. Si è deciso quindi di organizzare un gruppo di la-voro che potesse studiare un progetto rispondente a questa precisa domanda: “quale è il legame tra EXPO 2015 ‘Nutrire il pianta – energia per la vita’ e il Geometra?”La risposta è stata semplice: il territorio.

Il Geometra è un profondo conoscitore del proprio territorio: lo misura, ne determina il valore e interviene con opere di costruzione e di recupero nel rispetto dell’esistente consa-pevole che il territorio è un bene irriproducibile.

È nato così il progetto dal titolo “Riqualificazione di un borgo montano” pensato in funzione della tematica riqua-lificazione urbana e rurale, sostenibilità e biodiversità, con-servazione e creatività che prevede:• la riqualificazione/ recupero di un intero borgo mediante

la ricostruzione degli edifici e la sistemazione del territorio circostante con l’impiego di materiali “antichi” uniti alle nuove tecnologie;

• lo sfruttamento delle risorse esistenti per la creazione dei servizi essenziali (energia, riscaldamento, approvvigiona-mento idrico ecc) e per rendere il tutto indipendente dalle rete esterne;

• la conservazione dell’ambiente mediante interventi di si-stemazione idrogeologica e rimessa a coltura di “antiche” essenze vegetali.

Il progetto, così come strutturato, ha quindi l’ambizione di

evidenziare il profondo legame tra Geometra e l’Ambiente, mettendo in risalto la nostra conoscenza del territorio e la capacità di ricostruire con l’impiego delle nuove tecnologie nel rispetto della natura.

Il gruppo di lavoro ha coinvolto tecnici di varia esperienza che hanno messo a disposizione le proprie competenze, scaturite in un elaborato che ha sviluppato un’idea riprodu-cibile non solo in locale ma esportabile in altre realtà simili del pianeta.

I professionisti coinvolti nel progetto sono:Mauro Baggini, che ha curato gli aspetti di impiantistica, risparmio energetico e documentazione fotografica;Maurizio Bombardieri e Marco Tognolatti, che si sono occupati del rilievo, delle tavole grafiche e dell'impagina-zione;Vittorio Semeria, Thomas Bardea e Giuseppe Galim-berti, che hanno realizzato la parte introduttiva grafico/descrittiva e il video riassuntivo;Stefania Confeggi e Mauro Ortelli, che hanno seguito il progetto di fitodepurazione, di recupero ambientale circo-stante hanno predisposto la relazione descrittiva;

Il video che illustra i concetti principali e fondamentali del lavoro è oggi esposto presso il padiglione Fattoria Globale 2.0 (Padiglione 142 - Ingresso Est Rosero) dell’Expo. Il lavoro completo è visionabile sul sito http://www.geo-metrinexpo.it/ nel quale è presente inoltre tutta la parte con la “media gallery”. La proposta si è classificata seconda nella categoria B (iscritti, singoli o in gruppo di età superiore ai 30 anni).

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Sopra. Le vigne e il fondovalle.

A destra. Il gruppo di lavoro, da sinistra: Mauro Baggini,

Maurizio Bombardieri, Thomas Bardea, Giuseppe Galimberti,

Vittorio Semeria, Stefania Confeggi, Marco Tognolatti con il Consigliere

Nazionale Pasquale Salvatore durante la premiazione

alla galleria Meravigli di Milano.

Sotto, da sinistra.Ingresso alla contrada Bassola e

particolari dei fabbricati esistenti.

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In alto. Foto panoramica delle colture Valtellinesi.

A sinistra. Planimetria del progetto di riqualifica.

A destra. I prospetti di un fabbricato tipo.

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DEMOFIELD: CAMPO DIMOSTRATIVONOTE TECNICHE SULLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO AGRICOLO “MADE IN LODI”

Il progetto Made in Lodi si chiama “Demo Field Agricol-ture of Tomorrow”, o più semplicemente “DemoField: campo dimostrativo”. Concepito nel 2013, ha visto all’opera lo staff del Parco Tecnologico, oltre 20 aziende partner e due geometri lodigiani, Pierluigi Defendenti e Silvana Malusardi, che hanno contribuito a realizzarlo. Nell’estate 2014, il Parco ha incaricato Defendenti e Malu-sardi (progettisti e direttori dei lavori) di seguire tutte le pra-tiche necessarie per portare in campo “l’agricoltura del fu-turo”.I Geometri hanno ottenuto preliminarmente dal Comune di Lodi il parere favorevole della Commissione per il Paesaggio, circa la Valutazione di Impatto Paesaggistico, (ottenuto nel settembre del 2014), per poi successivamente presentare la Denuncia di Inizio Attività (03/10/2014) per la realizzazione dell’opera.

I lavori sono iniziati il 9 dicembre 2014 con lo scoticamento di un cerchio di terreno pianeggiante del diametro di 40 metri, sul quale è stata successivamente costruita la “collinetta” con terreno di riporto che costituisce la base del progetto.Nel Demofield sono stati conferiti circa 100 camion, per un totale di 1.500 metri cubi, per arrivare ad ottenere una collina di circa 4,00 mt di altezza con una pendenza del 20%. È stato quindi posato su tutta la superficie uno strato di ter-reno di coltura che consentisse la semina e la coltivazione. Successivamente si è dato avvio alla formazione dei gradoni e dei camminamenti in legno e ghiaietto, alla realizzazione degli impianti (elettrico, idrico e pannelli fotovoltaici), al posi-zionamento delle serre e alla formazione degli orti.Le lavorazioni, compreso le semine e tutte le attività con-nesse, sono terminate a fine aprile 2015, entro l’inizio di Expo.Demofield è stato poi inaugurato ufficialmente, alla presenza

di autorità, giornalisti, aziende partner ed addetti ai lavori di diverse nazioni il giorno 11/05/2015. Il progetto è stato promosso dal Parco Tecnologico nel no-vembre 2013, congiuntamente alle istituzioni territoriali, at-traverso la firma di un protocollo d’intesa denominato “Lom-bardy Demonstration Initiative LoDI2015” nell’ottica dell’Expo. Al programma hanno aderito diverse istituzioni, tra cui la Camera di Commercio, il Comune e Provincia di Lodi, l’Uni-versità degli Studi di Milano, il Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura (CREA), il Consiglio Nazio-nale per le Ricerche (CNR) ed altre. Uno degli elementi distintivi del progetto lodigiano era la re-alizzazione di un campo dimostrativo, attiguo al Parco Tec-nologico, dove poter mostrare l’agricoltura del futuro. La stazione dimostrativa è stata pensata in collabora-zione con gli oltre 20 partner di progetto per mostrare come sia già oggi possibile trovare risposte e tecnologie utili per affrontare la complessità delle sfide globali agricole per un’a-gricoltura sostenibile. La cosa più importante però è che il progetto fa da ponte tra Expo e la realtà agricola lombarda, favorendo l’incontro “in campo” tra settore pri-vato, mondo della ricerca, istituzioni pubbliche italiane e Paesi presenti all’Esposizione Universale, presentando agli operatori del settore e al grande pubblico come cambierà l’agricoltura, attraverso una mostra tematica in campo, un ciclo di seminari ed altre iniziative collaterali.La stazione dimostrativa si basa in particolare sull’innova-zione nell’uso della risorsa acqua, utilizzando la forza di gravità e l’energia solare per irrigare una distesa di terreno attraverso ali gocciolanti. l terreno oggi ospita in piano e in collina colture di mais, riso,

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La semina, ultima fase di realizzazione del progetto.

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soia e sorgo, e appezzamenti dimostrativi per orticole e frut-ticole, mostrando per ciascuna di esse le tecnologie dispo-nibili per ottimizzarne le produzioni.Il filo conduttore tra le diverse parcelle agricole è il sistema irriguo alimentato per gravità con ali gocciolanti. Questo è reso possibile sfruttando la pendenza del terrapieno artifi-ciale realizzato e sulla cui sommità c’è un invaso da cui si diramano tutti gli impianti. Ad azionare il sistema un gruppo di pannelli fotovoltaici in grado di alimentare l’invaso attra-verso una pompa idraulica posizionata in una vasca che costituisce il pozzo da cui viene attinta l’acqua.Le diverse aree sono visitabili attraverso dei vialetti con delle grafiche che illustrano le diverse tecniche utilizzate. Le varie aree sono inoltre integrate con sistemi di sensori che permet-tono un controllo e una gestione in tempo reale del campo.In sostanza, visitando il Demofield oggi si possono vedere le tecnologie disponibili per l’ottimizzazione dell’utilizzo dell’acqua, un efficiente distribuzione dei fertilizzanti attra-verso gli impianti di irrigazione a goccia, una riduzione del lavoro manuale grazie alla minima lavorazione del terreno, e il poter fare a meno di fonti fossili per attingere e gestire l’acqua.Il sito è aperto per l’intero semestre Expo. In questo periodo sono previsti 16 incontri pubblici (alcuni dei quali già realiz-zati), incontri tecnici e di riflessione sulle problematiche dello sviluppo agricolo. È possibile consultare il sito del progetto www.demofield.it, predisposto dal Parco Tecnologico Padano, dove si possono trovare tutte le informazioni utili per eventualmente organizzare una visita.

Ad oggi il Demofield è stato visitato da oltre 1000 persone, tra operatori tecnici provenienti da tutto il mondo e semplici visitatori, non addetti ai lavori.

I geometri Pierluigi Defendenti e Silvana Malusardi – compagni di classe – si sono diplomati nell’anno 1986 e hanno svolto insieme i due anni di praticantato per poi, sin da subito, iniziare la collaborazione professionale che ha portato alla costituzione dello studio associato a tutt’oggi attivo.Negli oltre 25 anni di attività, lo studio ha svolto prestazioni professionali tipiche della figura del geometra, in particolare si è occupato di at-tività catastali e topografiche, di consulenze tecniche (in ambito giudiziario – C.T.U. – e privato), di progettazione e direzione lavori – certifi-cazioni energetiche.

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Da sinistra in alto, in senso orario, le diverse fasi di realizzazione del progetto: dall'inizio dei lavori (dicembre 2014) all'inaugurazione (maggio 2015).

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44 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4

SCUOLA

Elena BibanAntonella Tonoli Festa di fine anno scolastico

a Canton Mombello

La conclusione dell'anno scolastico nelle due case circondariali di Brescia, presso le quali da tempo si tiene un corso di studi quinquennale per geometri con il conseguimento del diploma, quest'anno è stata accompagnata da un gradito concerto del gruppo blues Dan Martinazzi Trio. Anche se poco conosciute ai più, le scuole per geometri di Canton Mombello e di Verziano continuano a costituire un fiore all'occhiello per il “nostro” Istituto Tartaglia che da diversi lustri vede lì distaccati suoi docenti per un ciclo di studi tecnici ed umanistici uguale a quello che si tiene in sede. Anche quest'anno il corpo docente, costituito dalle professoresse Elena Biban e Antonella Tonoli, pur con tutte le difficoltà che un'esperienza didattica così particolare comporta, grazie all'impegno dei loro alunni sono riuscite con passione e dedizione ad ottenere frutti lusinghieri. Nel 2014-15 il corso si è articolato su tre classi a Canton Mombello (una prima, una seconda, una terza-quarta-quinta seguite da una ventina di studenti) e due a Verziano (una prima-seconda e una terza-quarta-quinta con altrettanti studenti) con una presenza femminile del 25-30%. Mentre nel 2012-13 il corso ha visto ben tre diplomati e nell'anno successivo un diplomato, i due candidati di quest'anno purtroppo non sono stati ammessi alla maturità, anche a causa dei trasferimenti di sede che hanno dovuto affrontare. Seguono alcuni contributi sulla giornata: le riflessioni di Antonella Tonoli, il saluto che Elena Biban ha rivolto al pubblico presente e infine la lettera che Marco Vecchia, uno dei diplomati del 2013, ci ha scritto sull'importanza dell'attività scolastica in carcere.

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IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4 - 45

Sabato 27 giugno l'istituto di istruzione superiore Tartaglia-Olivieri ha organizzato presso il teatro di Canton Mombello un concerto di fine anno scola-

stico con lo scopo di trascorrere un piacevole pomeriggio “di evasione”, per promuovere i corsi scolastici all’interno del carcere e per “far uscire” la voce dei detenuti dal carcere stesso.Ad intervalli, dopo alcuni brani musicali eseguiti dal gruppo, alcuni detenuti sono saliti sul palco per leggere le loro ri-flessioni intorno al significato della musica e al valore della scuola, ma spaziando anche su diversi temi: un esempio ne è la lettera che pubblichiamo nella prossima pagina, scritta da uno studente detenuto che dopo aver conseguito l'e-same di maturità nel 2013 sta oggi sostenendo i primi esami presso la facoltà di Ingegneria. L’opportunità ci è stata offerta dall’interesse e dalla sensi-bilità della direttrice Francesca Gioieni, di Filomena Tam-maro e dell’intera area educativa, dei volontari della biblio-teca che hanno portato il loro prezioso apporto alla buona riuscita del progetto del quale sono stata referente insieme alla collega Elena Biban.L’obiettivo dell’iniziativa è stato quello di dare vita a un’oc-casione che aiutasse la voce dei detenuti ad superare i muri del carcere, sensibilizzando la popolazione sulle proble-matiche al carcere connesse e soprattutto per tentare di abbattere i pregiudizi di tanta gente nei confronti dei dete-nuti, che troppo spesso vengono considerati solo persone da rinchiudere per il bene della società. Non dobbiamo dimenticare che dietro ad ogni detenuto c’è una persona, un uomo come noi che, anche se ha commesso degli errori, è un essere umano con i propri valori e le proprie emozioni.Il carcere nasce come luogo della rieducazione ed è proprio all’interno di questo percorso che la scuola svolge, a nostro avviso, un ruolo molto importante.È un momento imprescindibile, nell’ambito di quelle atti-vità che costituiscono uno strumento di prevenzione ri-spetto a determinati stili di vita e comportamenti. Innanzitutto la scuola è un’occasione di socializzazione e condivisione, che consente di uscire dall’isolamento per lavorare ad un progetto comune. Già scegliere di frequen-tarla significa esercitare un diritto di libertà e responsabi-lità.Non bisogna poi dimenticare il fatto che la cultura, di cui la scuola è portatrice, è – ed è sempre stata – il mezzo princi-pale per lo sviluppo di percorsi e riflessioni che consentono di interagire in modo corretto con le istanze che la società solleva. E anche attraverso di essa si può concretizzare quella rieducazione che il carcere si pone come obiettivo.

Antonella Tonoli

SCUOLA

Buon pomeriggio a tutti.Sono Elena Biban, insegnante di di-segno e progettazione dell’Istituto

Tartaglia.

Vorrei approfittare di questa occasione per dare alcune indicazioni sulla scuola presente a Canton Mombello. E voglio farlo partendo dalla frase pronunciata da Malala Yousafzai il giorno che ha ricevuto il Premio Nobel per la pace, lo scorso anno: “un bambino, un maestro, una penna e un libro possono cambiare il mondo”. Questa ragazza crede nell’i-struzione tanto da aver rischiato la vita per essa.

Anche noi insegnanti crediamo che l’istruzione possa cambiare il mondo, o quanto meno il nostro mondo interiore e personale. Noi insegnanti “carcerati” (come ci chiamano i nostri colleghi “liberi”) siamo convinti che fre-quentare la scuola in carcere dia l'opportunità di esercitare la propria libertà di pensiero e di parola per poter scegliere, ma anche per po-tersi assumere una responsabilità importante: quella di portare avanti un percorso di studio in un luogo dove quasi tutto è condizionato da domande scritte per ottenere ciò che serve. Siamo anche convinti, perché lo abbiamo spe-rimentato in anni di insegnamento qui in car-cere, che la scuola permetta di riscoprire, o scoprire, attitudini personali a volte scono-sciute, di curarle, di farle crescere e soprattutto di imparare ad utilizzarle per un progetto di vita diverso.

Per questo, per chi volesse approfittare di una opportunità offerta da questo Istituto carce-rario, a settembre riprendono i corsi scolastici. L’Istituto Tartaglia in collaborazione con l’Isti-tuto Fortuny propone un corso per Geometri ed uno per Arredatori.Come avrete letto negli avvisi, facendo ri-chiesta potrete avere un incontro con noi inse-gnanti per valutare quale corso e quale classe potreste frequentare anche per un periodo di prova prima di decidere l’iscrizione vera e propria.

Elena Biban

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SCUOLA

Spett.le Redazione de “Il Geometra Bresciano”

Scrivo di nuovo a questa redazione per raccontare come il mio percorso di studi all'interno del carcere stia conti-nuando, anche dopo la mia testimonianza diretta sull'im-portanza di una scuola supenore all'interno del carcere pubblicata sul numero 5 del settembre-ottobre 2013 di questa rivista.

Sono passati due anni dal conseguimento della matu-rità, ma sono ancora impressi in me i ricordi e le emozioni di quei giorni: la tensione e la paura di non riuscire prima di ogni prova d'esame, la piacevole vicinanza ed il calore da-tomi dai professori che mi hanno stimolato e condotto fino a quel traguardo ed infine la felicità e la soddisfazione di avercela fatta nonostante tutti gli ostacoli incontrati.

A livello personale è stata una grande gratificazione perché il percorso scolastico oltre a darmi una qualifica professionale mi ha fatto crescere anche come persona ma, soprattutto, mi ha insegnato che con l'impegno, la pazienza e tanta volontà si possono raggiungere grandi risultati e si può puntare ad obiettivi che forse non avrei mai pensato nemmeno di sfiorare; infatti adesso ho intrapreso un nuovo percorso: sono iscritto alla facoltà di ingegneria ed ho già sostenuto i primi esami con buoni risultati.

Frequentare l'università dal carcere non è certo facile, soprattutto per l'impossibilità di frequentare le lezioni e per la mancanza di contatto diretto con la facoltà, ma la mia fame di sapere non si è ancora esaurita, anzi! Sarei un po' presun-tuoso a pensare che il mio prossimo obiettivo sarà la laurea, ma in cuor mio è un sogno che mi auguro si realizzi.

Comunque faccio tutto questo per dare un senso alla mia detenzione, per non sprecare le giornate nella banalità e nell'inattività aspettando il fine pena. Faccio questo perché voglio che questo mio soggiorno obbligato possa vera-mente essermi utile, aspettando il giorno in cui sarò libero, sperando di essere una persona migliore di quando sono entrato e di rimettermi nella società come un valore ag-giunto e non come un peso.

Anche se questo mio percorso di crescita personale e culturale è stato auto-condotto devo ringraziare tutti i pro-fessori della Sezione carceraria dell'Istituto “Tartaglia” perché senza il loro aiuto ed il loro sostegno non ce l'avrei mai fatta. Grazie mille di vero cuore.

Marco Vecchia

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IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4 - 47

Vittorina Ferrari Un'opzione innovativa sulla Tecnologia del legno all'Istituto “Einaudi” di Chiari

Da due anni, presso l’Istituto di Istru-zione Superiore

“Einaudi” di Chiari (BS), è at-tiva per l’indirizzo geometri Costruzioni Ambiente Terri-torio, oltre al tradizionale Corso in Costruzioni Am-biente Territorio, l’opzione “Tecnologie del legno nelle costruzioni”. L’Istituto ha im-plementato la propria offerta formativa per preparare tec-nici qualificati nelle costru-zioni in legno e nuovi specia-listi dell’architettura sosteni-bile in linea con le nuove frontiere dell’edilizia con-temporanea. L’edilizia in legno risulta essere sempre più strategica, in grado di ga-rantire elevati livelli di presta-zioni sia sul piano dell’effi-cienza energetica sia su quello dell’acustica, come pure della resistenza al fuoco e ai terremoti, sia sotto il pro-filo della sostenibilità am-bientale e della valorizza-zione delle materie prime lo-cali. A partire dal terzo anno di studi gli alunni possono o-rientare le loro scelte verso opportunità con le quali, una volta diplomati, poter espri-mere le competenze acqui-site nel campo dei materiali utilizzati nelle costruzioni in pietra e in legno. Il corso di studi agevola l’impiego delle tecniche di bioarchitettura e della prefabbricazione con l’introduzione alle tecniche dei macchinari a controllo nu-merico per il taglio e la lavora-zione di materiali del settore, di software per la progetta-zione esecutiva e il trasferi-mento dati ai centri di con-trollo numerico impiegati nelle realizzazioni delle car-

penterie in legno. Inoltre gli studenti, come per il corso tradizionale “Costruzioni Am-biente Territorio”, raggiun-gono competenze in materia di progettazione edilizia, pia-nificazione urbanistica, diritti reali, operazioni catastali, nonché relativamente alla stima dei terreni, fabbricati e aree boschive. Il diplomato in particolare opera su progetti di nuove case prefabbricate in legno, ristrutturazione di edifici esistenti con parti in legno ed usa nuove tecniche di bioarchitettura per i fabbri-cati improntati all’uso della pietra e del legno. Interviene, relativamente ai fabbricati, nei processi di conversione dell’energia e del loro con-trollo, anche nel settore della produzione di energia elet-trica e termica dalle centrali di biomassa alimentate con gli scarti delle lavorazioni indu-striali del legno o delle utiliz-zazioni boschive. È stato anche realizzato un piano di lavoro per introdurre i prin-cipi delle modellazioni di edi-fici prefabbricati in legno, e in aggiunta un’attività di pre-la-

boratorio per informatizzare il disegno attraverso l’uso del CAD, con la conseguente scomposizione dei diversi e-lementi che compongono gli edifici per realizzare in scala un modello reale eseguito in laboratorio. L’opzione è stata accolta positivamente dagli studenti e dalle famiglie e come panoramica introdut-tiva e certamente utile alla formazione di nuove figure professionali per un mercato versatile ed innovativo. L’anno scolastico 2014/2015 per gli alunni specializzandi in “Tecnologie del legno nelle costruzioni” è stato molto ricco di progetti e iniziative; tra queste il concorso nazio-nale “Articolo 99. Lo sviluppo locale che vorrei” con il quale l’Istituto ha saputo portare una delle sue classi in qualificazione con un progetto di una scuola elementare priva di barriere architettoniche e a bassi con-sumi energetici, esponendo, oltre al progetto architetto-nico stesso, un plastico detta-gliato. I docenti dell’opzione “Tecnologie del legno nelle costruzioni” hanno parteci-

pato ad un percorso di poten-ziamento didattico, finaliz-zato all’utilizzo delle nuove tecnologie da applicare anche su progetti tradizionali. L’ap-prendimento laboratoriale è stato agevolato dall’espe-rienza extra scolastica svolta con l’uscita didattica a Bo-logna durante la quale gli a-lunni hanno partecipato alla SAIE, la fiera specializzata nel settore delle nuove tecno-logie. Un’altra esperienza ha riguardato la progettazione di un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica e termica sfruttando pompe geotermiche per ge-stire sia il riscaldamento sia il raffrescamento dell’Istituto in modo naturale. All’Istituto “Einaudi” di Chiari (BS) gli studenti del corso geometri, per sviluppare le loro idee, hanno a disposizione un labo-ratorio attrezzato semi-pro-fessionale, ed è per questo che secondo i docenti refe-renti del corso “la particolarità delle Tecnologie del legno è quella di stimolare la creatività progettuale del futuro geometra che vede cre-scere la propria opera”.

SCUOLA

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Fulvio Negri L’ Alternanza scuola-lavoro: pensiero e azione

SCUOLA

Il complesso del prov-vedimento legislativo conosciuto come “La

Buona Scuola” appare più o-rientato ad intervenire sui temi della governance e dello status dei docenti che sull’e-voluzione dei percorsi e degli ordinamenti.La contenuta misura dei mu-tamenti curriculari non auto-rizza la definizione di riforma epocale, ma un elemento di notevole peso è presente e riguarda l’alternanza scuo-la-lavoro prevista sia per l’I-struzione tecnica e professio-nale che, seppur con metà del monte ore, per i Licei.Senz’altro condivisibile ri-sulta il disegno, ispirato al modello duale tedesco, di rendere sistemica l’integra-zione dei sistemi dell’istru-zione, della formazione e del lavoro già delineata da al-meno dieci anni, ma mai ade-guatamente sviluppata con la conseguenza che il persi-stente scollamento ha dila-tato il gap fra quei mondi in termini di competenze e pre-parazione e reso difficile l’in-serimento e l’occupazione dei giovani al termine del ciclo di studi.Che poi la legge non sia sempre attenta alle criticità già palesi, non prevedendo adeguate misure di accompa-gnamento della fase di avvio, è riflessione da compiere, ma congiuntamente ad un ribal-tamento culturale da parte di tutti i soggetti destinatari del provvedimento.

L’affermazione del metodo dell’alternanza deve fon-darsi, prima ancora che su una norma, sulla legittimazione

dal basso, sulla consapevo-lezza di tutti (scuola, famiglia, impresa) dell’utilità educa-tiva e preparatoria all’im-piego e alla vita della pratica del tirocinio; del resto ogni passaggio della crescita di un giovane è connotato in misura decisiva dalle esperienze sul campo che, unite alla rifles-sione, consolidano la sua ma-turazione.In sostanza va rivista la crono-logia che prevede la rigida sequenza “ prima studio, poi lavoro”, eredità di un pregiu-dizio cristallizzato nei con-fronti della valenza formativa a tutto tondo dell’apprendi-stato, verso cui si è stratificato un rigetto concettuale. Quella in assetto lavorativo è forma-zione a pieno titolo che ha l’effetto di rimotivare pure la sintesi teorica.Si impara anche facendo, oltre che studiando secondo i classici canoni formali: anzi molto può essere meglio ap-preso con un approccio che preveda la fase empirica, ancor più negli Istituti Tecnici dove è imprescindibile mo-strare il senso dell’applica-zione richiesta per indurre nei ragazzi la capacità di pia-nificare un lavoro e di ese-guirlo correttamente in am-bienti complessi anche sotto il profilo relazionale.Infatti il carattere multiforme delle circostanze e dei sog-getti con cui i futuri diplomati dovranno interfacciarsi (da-tori di lavoro, committenti, collaboratori, fornitori, ammi-nistratori pubblici e privati, controllori) con difficoltà è ri-producibile integralmente dentro un’istituzione protetta come la scuola. La pratica in

situazione quindi non può essere un ornamento acces-sorio, ma una struttura por-tante della preparazione dell’allievo e dell’offerta for-mativa. Più in generale l’apertura verso l’esterno anticipa la mutazione dell’apprendi-mento, non più chiuso al com-piersi degli studi, ma inteso come attività permanente, opportunità da cogliere lungo tutto l’arco della vita, in una pluralità di ambienti anche al di fuori del luogo deputato all’istruzione. Perché il pro-cesso si compia occorre il con-corso di tutte le componenti coinvolte: docenti e allievi saranno artefici dell’evolu-zione delle metodologie di-dattiche, attenti a coniugare l’astrazione formale con la dimensione esperienziale fin dalle lezioni in aula, con i ge-nitori solidali nel sostenere il cambiamento che, fra l’altro, già le previsioni più prudenti dicono avrebbe, da solo, un impatto di diversi punti sulla crescita dell’occupazione gio-vanile.Insomma è auspicabile che l’integrazione fra teoria e pra-tica, già in fase di metaboliz-zazione in alcuni istituti, con-senta di superare l’annosa diffidenza che spesso è di-ventata autoreferenzialità della scuola verso le ragioni dell’economia, atteggia-mento che pure non è privo di qualche corretta considera-zione come l’onesta convin-zione, oggi condivisa anche dall’ambiente industriale, che un eccessivo appiatti-mento dei curricula sulla ri-chiesta di iperspecializza-zione del momento, tipica di

qualche decennio addietro, è fatalmente soggetta ad una rapida obsolescenza delle c o m p e t e n z e p r o d o t t e mentre più utile risulta do-tare i ragazzi di strumenti atti a rinnovare e riconvertire continuamente il loro baga-glio culturale e professionale.

Un nodo almeno altrettanto problematico mi sembra per contro la disponibilità effet-tiva di aziende e studi profes-sionali ad accogliere ed ac-compagnare nel loro am-biente i giovani che debbono sperimentare l’alternanza. Se al Collegio dei Geometri di Brescia non si può ragione-volmente disconoscere l’in-tenso impegno ad interagire con gli istituti della provincia, dai dati nazionali emerge uno iato considerevole fra le in-tese protocollari del Mini-stero con le organizzazioni di categoria che concordano sulla cooperazione ed invece la percentuale, ancora lon-tana dalla doppia cifra, di im-prese che fattualmente ac-colgono tirocinanti e stagisti . Il fenomeno è ascrivibile in parte alla crisi e ad ostacoli frapposti purtroppo da nor-mative farraginose di cui fa-remo cenno più avanti, ma anche ad una non lodevole ed antica inerzia da parte dell’imprenditoria italica, poco incline ad investire in formazione dei suoi addetti che viene pretesa come com-pito esclusivo della mano pubblica: eppure, con uno sforzo che le conferirebbe il rango di agenzia formativa, potrebbe attingere ad una fonte di reclutamento di gio-vani opportunamente prepa-

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IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4 - 49

SCUOLA

rati ad affrontare i bisogni delle aziende.Sussiste così il timore che ete-rogeneamente frequentato risulterà il previsto (dalla legge) Registro delle Imprese ed Enti Pubblici o privati a cui le scuole potranno rivolgersi per stipulare convenzioni in vista delle azioni di alter-nanza. Senza un cambio di prospettiva saranno soprat-tutto le Amministrazioni lo-cali ad assorbire la maggior parte dei tirocinanti, co-gliendo una delle poche pos-sibilità di riempire, seppur saltuariamente, i vuoti deter-minati dal blocco delle assun-zioni: peraltro tale soluzione non è sempre ottimale perché raramente consente un uti-lizzo specificamente signifi-cativo degli allievi. Per con-verso il numero di ore neces-sarie a collocare i giovani è e-norme (si moltiplichi 400 per i trienni delle scuole superiori del Paese). Vediamo già al presente, per stare a Brescia, quanto sia arduo trovare un luogo idoneo per gli stages dei 25 iscritti al corso di istru-zione tecnica superiore, con-tingente che rappresenta una frazione irrisoria rispetto all’intero panorama: può fa-cilmente immaginarsi quel che avverrà quando gli inte-ressati saranno migliaia. Non è forse un caso che nel D.lgs si rinvii ad un successivo de-creto la definizione delle pre-dette convenzioni.Dunque è facilmente preven-tivabile che il deficit di alloca-zione verrà in qualche misura surrogato dalla dilatazione dei laboratori con funzione orientativa, anch’essi deli-neati dal piano ministeriale,

indispensabili nella prima fase di chiarimento delle “vo-cazioni”, ma certo non sostitu-tivi dell’effettivo contatto col contesto produttivo; nell’iter successivo (nelle classi quarta e quinta) la supplenza verrà presumibilmente esercitata dall’allestimento di simula-zioni aziendali interne, inte-ressanti se coordinate con interventi di esperti e profes-sionisti esterni desunti dalla produzione, ma non suffi-cienti a dar conto delle condi-zioni reali del lavoro.Si tratterebbe ancora una volta di esperimenti in vitro, al riparo dalle criticità e-sterne. La possibilità poi di condurre i momenti di tirocinio durante le vacanze o in regime di so-spensione delle lezioni au-menta l’impressione che si tratti di un segmento a latere, quindi variabile indipen-dente rispetto al funziona-mento “normale” con scarsa incidenza sul percorso cano-nico.

La politica tuttavia può for-nire qualche supporto più so-lido alla causa, definendo ul-teriormente lo spazio desti-nato all’alternanza dentro gli ordinamenti e osando mag-giormente in merito ad alcuni provvedimenti oggi timida-mente accennati: maggiori sgravi fiscali alle aziende e agli studi che si aprono alle convenzioni, snellimento della burocrazia oggi pre-sente nelle procedure di in-quadramento degli stagisti con azzeramento dei costi relativi agli inserimenti (vedi le assicurazioni di rito), una considerazione ponderata,

all’interno della valutazione complessiva, del comporta-mento degli studenti durante i tirocini con un consistente premio per quelli che vi si distinguono ed il riconosci-mento formale nel loro perso-nale portfolio dei crediti ma-turati, finanziamenti maggio-rati alle scuole che prevedono il potenziamento delle pra-tiche laboratoriali, la realizza-zione della preannunciata carta dei diritti e dei doveri degli studenti, un sistema di misurazione delle azioni di alternanza da parte dei porta-tori di interesse e, per dare forma compiuta a un’istru-zione tecnica superiore di pari dignità rispetto a quella accademica (sul tema è già stato detto nelle precedenti puntate), la messa a regime delle diverse estensioni ver-ticali post-diploma, che già hanno per statuto tempi ampi di apprendimento in situa-zione. E infine una nota parti-colare su quella che è un’op-portunità da promuovere con decisione: l’incentivazione delle “imprese didattiche”, sorta di start up creata da stu-denti, professori e personale amministrativo dentro gli isti-tuti che (cito le parole mini-steriali) “potrebbero com-mercializzare beni o servizi prodotti o svolgere attività di Impresa Formativa Strumen-tale, utilizzando i ricavi per investimenti sull’attività di-dattica”. I ragazzi, attori con i loro insegnanti di piccole a-ziende di Istituto, imparereb-

bero anche a lavorare con-frontandosi col mercato e rita-gliandosi un loro ruolo nell’ambito della realizza-zione di progetti innovativi.Che non sia una chimera lo provano alcune buone pra-tiche già felicemente speri-mentate: al Tartaglia per e-sempio alcune classi hanno elaborato e “venduto” studi di fattibilità di opere che poi Amministrazioni locali, Enti e Fondazioni hanno convertito in progetti esecutivi (poi can-tierizzati). Si è così potuto re-munerare il lavoro di guida degli insegnanti impegnati e coprire i costi (materiali, tra-sporti, strumentazioni, assi-curazioni) degli studenti che per questa via hanno vissuto più che un’esercitazione un reale impegno a risolvere specifici problemi del terri-torio, con loro grande soddi-sfazione finale per l’esito pro-dotto e conseguente incre-mento del senso di cittadi-nanza attiva a realizzazione ultimata.

In conclusione la legge recita senz’altro buoni propositi, ma affinché essi non vengano vanificati, prima che dalle la-cune della sua formulazione dall’inerzia che ha già svilito i precedenti tentativi norma-tivi, il motore dell’alternanza deve essere tenuto “su di giri” dall’accelerazione congiunta di tutti i soggetti che, a di-verso titolo, producono edu-cazione e formazione o ne sono gli “utilizzatori finali”.

Tutor del Collegio per l'impresa sperimentale presso l’Istituto “Einaudi”

È giunta al Collegio una interessante richiesta da parte dell’Istituto “Einaudi” di Chiari e a firma della sua dirigente, professoressa Vittorina Ferrari, per la nomina di un tutor in qualità di supervisore per l’attività formativa simulata denominata “Area di progetto su casi di realtà” che l’Istituto intende promuovere a favore degli studenti indirizzo “Costruzione Ambiente Territorio”.Il Consiglio ha deliberato di inviare a inizio settembre un proprio rappresen-tante presso l’Istituto al fine di approfondire gli obiettivi del progetto. Ulteriori informazioni saranno date nei prossimi numeri. È un’iniziativa certamente pregevole che ci auguriamo possa portare agli studenti buoni risultati in termini di esperienza diretta in campo professio-nale.

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Gabriele Mercanti Il contratto preliminaree gli immobiliin corso di costruzione

LEGALE

Premessa generaleIl nostro Ordina-mento consente in

linea di principio che qual-siasi contratto possa avere ad oggetto un bene futuro; le parti possono, quindi, regola-mentare una situazione giuri-dica attinente ad un bene non ancora materialmente e-sistente nel momento in cui il vincolo contrattuale viene concluso: non lascia dubbi in tal senso l’art. 1348 c.c. in forza del quale “la prestazione di cose future può essere dedotta in con-tratto, salvo i particolari divieti della Legge”1.L’applicazione di questo principio generale al settore della contrattazione immobi-liare ha determinato il feno-meno della c.d. vendita sulla carta. Come si può facilmente desumere da detta defini-zione, l’immobile non esiste ancora fisicamente, ma è rap-presentato e descritto con le sue caratteristiche (super-ficie, piano, vani, finiture ecc.) esclusivamente nel contratto: l’edificio verrà ad esistenza solo in momento successivo, una volta che il venditore (di solito un costruttore) lo avrà realizzato in base ai para-metri concordati con l’acqui-rente (di solito un privato).

Con questo meccanismo si vengono a fondere le esi-genze di entrambi i contra-enti: da un lato il costruttore ha la possibilità di program-mare la propria attività edi-lizia realizzando immobili sapendo già di avere degli acquirenti e sfruttando, oltre che risorse proprie, quelle fornitegli dagli acquirenti medesimi secondo un piano di pagamenti rateal i 2; dall’altro l’acquirente ha la possibilità di far acquistare un bene avente delle caratte-ristiche da lui stesso indivi-duate e con un esborso di denaro diluito nel tempo.Il punto critico della c.d. ven-dita sulla carta, però, è sempre stato costituito dall’i-nadeguata tutela approntata dal nostro sistema per l’ac-quirente a fronte delle even-tuali inadempienze imputa-bili al costruttore: si pensi, oltre che al caso più grave del fallimento del costruttore3, all’evenienza tutt’altro che remota di un ritardo nella consegna ovvero di una rea-lizzazione del bene senza le caratteristiche concordate.A fronte di simili situazioni all’acquirente non restava che adire la via giudiziaria per cercare di recuperare le

somme versate a fronte di un trasferimento immobiliare poi non avvenuto o co-munque a fronte di un ac-quisto di un immobile ben lontano dalle legittime a-spettative. Il D. Lgs. n. 122/20054, na-scendo proprio per superare queste criticità, ha introdotto le “Disposizioni per la tutela dei diritti patrimoniali degli acquirenti di immobili da costruire”.Il Legislatore, quindi, ha preso realisticamente atto del fatto che tendenzial-mente l’acquirente si trova in posizione di svantaggio con-trattuale ed economico ri-

spetto al costruttore e – con-seguentemente – ha previsto una serie di meccanismi giu-ridici volti a ripristinare l’e-quilibrio tra i contraenti.Pur prevedendo la novella Legislativa una pluralità di “difese” per l’acquirente, si analizzeranno in questa sede i tre punti ritenuti maggior-mente signif icativi del cambio di rotta legislativo: obbligo per il venditore di prestare garanzia fideius-soria per l’eventuale restitu-zione delle somme incassate (artt. 2 e 3); obbligo del ven-ditore di rilasciare una speci-fica garanzia assicurativa sul

Continua il nostro cammino attraverso l’analisi delle più frequenti problematiche giuridico-operative attinenti alla figura del contratto preliminare. Proprio per la volontà di rendere maggiormente proficuo questo percorso argomentativo comune a chi scrive e a chi legge, il lettore non esiti ad esternare i propri dubbi attraverso la redazione della Rivista ovvero il sito internet www.avvocatogabrielemercanti.it.

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bene (art. 4); obbligo di inse-rimento nel contratto di una serie di dati obbligatori (art. 6) 5.Questo “pacchetto” di tutele, tuttavia, scatta solo ove ricor-rano tutti i presupposti stabi-liti dalla citata normativa, mancando i quali l’acquirente non potrà che avvalersi degli ordinari strumenti previsti dal Codice Civile6. Si deve, infine, ricordare che – al fine di bloccare la nota tendenza italiana all’aggiramento di normative ritenute “sco-mode” – il Legislatore7 ha sentito l’esigenza di aggiun-gere all’art. 5 del D.Lgs. n. 122/2005 un comma 1 bis in base al quale “L’acquirente non può rinunciare alle tutele previste dal presente decreto; ogni clausola contraria è nulla e deve intendersi come non apposta”.

Presupposti per l’applicazione del D.Lgs. n. 122/2005

2.a Presupposto contrattualeLa disciplina in esame trova applicazione allorché si sia in presenza di un “contratto, com-preso quello di leasing, che abbia o possa avere per effetto l’acquisto o comunque il trasferimento non im-mediato, a sé o ad un proprio pa-rente in primo grado, della pro-prietà o della titolarità di un diritto reale di godimento su di un immo-bile da costruire”8. Il concetto basilare è quello di “trasferi-mento non immediato” perché è proprio il decorso di un lasso temporale in cui l’acquirente non ha ancora acquistato il bene a rendere la situazione incerta e precaria per l’acqui-rente stesso.In tale perimetro rientrano, dunque, a pieno titolo le se-

guenti ipotesi: preliminare di vendita (indipendente-mente dalla sua trascrizione), vendita di fabbricato futuro, compravendita con riserva di proprietà9 o compravendita soggetta a condizione so-spensiva, permuta di area (bene presente) con unità da costruire (bene futuro), asse-gnazione da parte di società cooperativa.Pur applicandosi la norma-tiva in questione, quindi, ad una pluralità di figure contrat-tuali (tutte accomunate dal “trasferimento non immediato”), nella presente indagine si terrà quale punto di riferi-mento l’ipotesi classica del contratto preliminare di im-mobile in corso di costru-zione cui seguirà il passaggio di proprietà a mezzo del con-tratto notarile definitivo di compravendita una volta ulti-mato il bene.

2.b Presupposto soggettivoLa disciplina in esame trova applicazione allorché l’acqui-rente sia una “persona fisica”10 ed il venditore sia “imprendi-tore o la cooperativa edilizia” a pre-scindere dal fatto che pro-ceda all’edificazione diretta-mente o mediante conces-sione in appalto a terzi.È chiaro, quindi, che la no-vella legislativa presuppone l’esistenza di un “dislivello” tra i contraenti, uno dei quali è presumibilmente munito di maggiori competenze tec-niche dell’altro nella risolu-zione delle problematiche annesse alla contrattazione immobiliare.

2.c Presupposto oggettivoLa disciplina in esame trova

applicazione ove oggetto del contratto siano gli immobili da costruire11, definiti dall’art. 1 lettera d) del citato Decreto come “gli immobili per i quali sia stato richiesto il permesso di costruire e che siano ancora da edificare o la cui costruzione non risulti essere stata ultimata ver-sando in stadio tale da non consen-tire ancora il rilascio del certificato di agibilità”.Sono, quindi, fissati un limite iniziale costituito dalla ri-chiesta del permesso di co-struire (o da altro titolo abili-tativo equipollente) e uno fi-nale costituito dalla sussi-stenza fattuale dei requisiti atti al rilascio del certificato di agibilità: se il contratto ha ad oggetto immobili “colloca-bili” prima12 o dopo tali limi-tazioni13, la disciplina in com-mento non trova applica-zione.

2.d Presupposto temporaleLa disciplina in esame è en-trata in vigore il 21 luglio 2005 e trova applicazione per i “contratti aventi ad oggetto il tra-sferimento non immediato della proprietà o di altro diritto reale di godimento di immobili per i quali il permesso di costruire o altra de-nuncia o provvedimento abilitativo sia stato richiesto successivamente alla data di entrata in vigore del presente decreto”14.

Sistema di tutele

3.a Obbligo di fideiussioneCome si è sopra accennato, uno dei rischi più frequenti per il promissario acquirente è quello di non riuscire a re-cuperare quanto già versato al costruttore tutte le volte che quest’ultimo risulti ina-

dempiente rispetto agli ob-blighi di ultimazione e con-segna dell’immobile. Questo rischio è stato neutralizzato dall’art. 2 della norma in com-mento la quale impone a ca-rico del costruttore l’obbligo di consegnare alla contro-parte, tassativamente al mo-mento della conclusione del contratto, una fideiussione bancaria o assicurativa15 “di importo corrispondente alle somme e al valore di ogni altro eventuale corrispettivo che il costruttore ha riscosso e, secondo i termini e le modalità stabilite nel contratto, deve ancora riscuotere dall’acqui-rente prima del trasferimento della proprietà o di altro diritto reale di godimento”.Non solo: la consegna della polizza, lo si ricordi al mo-mento della sottoscrizione del contratto16, è prevista a pena di nullità con la precisa-zione che si tratta di una nul-lità invocabile esclusiva-mente dal promissario acqui-rente, il quale – quindi – sarà arbitro di decidere se gli con-venga o meno farla valere.La logica del meccanismo di garanzia in esame è chiara: dato che il promissario acqui-rente ha versato delle somme di denaro prima di aver ac-quistato la proprietà del bene, questi deve aver la cer-tezza di poter recuperare tali somme in tutti i casi nei quali, per cause imputabili al co-struttore, il trasferimento di proprietà non possa avve-nire. Al tempo stesso, natu-ralmente, per escutere la po-lizza occorre aver dimostrato che il trasferimento immobi-liare non è più possibile o è fortemente a rischio sulla base dei seguenti elementi

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tassativamente indicati dalla Legge e precisamente: tra-scrizione del pignoramento relativo all’immobile oggetto del contratto; pubblicazione della sentenza dichiarativa del fallimento o del provve-dimento di liquidazione co-atta amministrativa; presen-tazione della domanda di ammissione alla procedura di concordato preventivo; pubblicazione della sen-tenza che dichiara lo stato di insolvenza o, se anteriore, del decreto che dispone la liquidazione coatta ammini-strativa o l’amministrazione straordinaria. Insomma non basta un semplice ritardo nella consegna da parte del costruttore, ma occorre la presenza di una situazione oggettivamente in grado di mettere irreversibilmente a rischio la posizione del pro-missario acquirente.Una volta che, invece, il tra-sferimento di proprietà è av-venuto, l’acquirente non ha più interesse a recuperare gli anticipi versati e la fideius-sione cessa automatica-mente di aver efficacia.Per meglio chiarire la dina-mica si riportano due esempi contenuti nel sopra citato Studio n. 5.813/C del Consi-glio Nazionale del Notariato “Decreto Legislativo 122/2005: la garanzia fideiussoria ed i presup-posti di applicazione della nuova normativa”:A) Se in un preliminare Tizio (co-struttore) promette di vendere a Caio un edificio da costruire al prezzo di Euro 300.000,00 preve-dendo: - una caparra confirmatoria di Euro 30.000,00;

- acconti di prezzo a stato avanza-

mento lavori per complessivi Euro 100.000,00;

- saldo al rogito mediante accollo di quota del mutuo in corso di Euro 100.000,00 e pagamento in de-naro per Euro 70.000,00;

la fideiussione dovrà essere prestata per complessivi Euro 130.000,00;B) se in un preliminare Tizio (co-struttore) promette di vendere a Caio un edificio da costruire al prezzo di Euro 300.000,00 preve-dendo: - una caparra confirmatoria di Euro 30.000,00;

- acconti di prezzo a stato avanza-mento lavori per complessivi Euro 100.000,00;

- un’ulteriore acconto di prezzo a stato avanzamento lavori per complessivi Euro 100.000,00 da regolare mediante accollo della quota del mutuo in corso di Euro 100.000,00 (da perfezionare prima del rogito definitivo);

- saldo al rogito mediante paga-mento in denaro per Euro 70.000,00;

la fideiussione dovrà essere prestata per complessivi Euro 230.000,00.

3.b Obbligo di assicurazioneAltro problema che la norma-tiva in oggetto ha cercato di risolvere è quello di evitare all’acquirente lunghi ed alea-tori giudizi per vedersi risar-cito il danno derivante dall’e-mersione, dopo l’acquisto, di gravi danni all’immobile17.A tal fine l’art. 4 della norma in commento prevede che “Il costruttore è obbligato a contrarre ed a consegnare all’acquirente all’atto del trasferimento della pro-prietà una polizza assicurativa in-dennitaria decennale a beneficio dell’acquirente e con effetto dalla data di ultimazione dei lavori a co-

pertura dei danni materiali e diretti all’immobile, compresi i danni ai terzi, cui sia tenuto ai sensi dell’ar-ticolo 1669 del codice civile, deri-vanti da rovina totale o parziale oppure da gravi difetti costruttivi delle opere, per vizio del suolo o per difetto della costruzione, e co-munque manifestatisi successiva-mente alla stipula del contratto definitivo di compravendita o di as-segnazione”.Con tale consegna, da effet-tuarsi al momento del trasfe-rimento della proprietà (quindi al definitivo e non al preliminare), la parte acqui-rente ha un canale privile-giato per far valere le proprie pretese economiche deri-vanti da gravi danni all’immo-bile: non serve agire contro il costruttore, ma basta azio-nare i diritti di polizza contro la Compagnia Assicuratrice.Si noti, tuttavia, che la Legge non prevede né l’obbligo di inserire nel contratto defini-tivo gli estremi della polizza né specifiche sanzioni per il caso di mancata consegna: sarà, quindi, interesse esclu-sivo dell’acquirente preten-dere il documento in occa-sione dell’atto notarile di trasferimento della pro-prietà18.

3.c Contenuto del contrattoAccanto ai due rimedi speci-fici sopra descritti (obbligo di consegna fideiussione e ob-bligo di consegna polizza as-sicurativa), l’art. 6 del D.Lgs. n. 122/2005 ha previsto anche una tutela di più ampio re-spiro per il promissario ac-quirente consistente nella determinazione di un conte-nuto minimo che il contratto deve avere. Al fine, quindi, di

garantire al contraente de-bole una maggiore informa-zione sull’operazione immo-biliare che sta concludendo il contratto deve contenere: - le indicazioni previste agli articoli 2659, primo comma, n. 1), e 2826 del codice civile19;

- la descrizione dell’immobile e di tutte le sue pertinenze di uso e-sclusivo oggetto del contratto;

- gli estremi di eventuali atti d’ob-bligo e convenzioni urbanistiche stipulati per l’ottenimento dei ti-toli abilitativi alla costruzione e l’elencazione dei vincoli previsti;

- le caratteristiche tecniche della costruzione, con particolare rife-rimento alla struttura portante, alle fondazioni, alle tampona-ture, ai solai, alla copertura, agli infissi ed agli impianti;

- i termini massimi di esecuzione della costruzione, anche even-tualmente correlati alle varie fasi di lavorazione;

- l’indicazione del prezzo comples-sivo da corrispondersi in danaro o il valore di ogni altro eventuale corrispettivo, i termini e le moda-lità per il suo pagamento, la spe-cificazione dell’importo di even-tuali somme a titolo di caparra; le modalità di corresponsione del prezzo devono essere rappresen-tate da bonifici bancari o versa-menti diretti su conti correnti bancari o postali indicati dalla parte venditrice ed alla stessa intestati o da altre forme che siano comunque in grado di assi-curare la prova certa dell’avve-nuto pagamento;

- gli estremi della fideiussione di cui all’articolo 2;

- l’eventuale esistenza di ipoteche o trascrizioni pregiudizievoli di qualsiasi tipo sull’immobile con la specificazione del relativo am-montare, del soggetto a cui favore risultano e del titolo dal quale

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derivano, nonché la pattuizione espressa degli obblighi del co-struttore ad esse connessi e, in particolare, se tali obblighi deb-bano essere adempiuti prima o dopo la stipula del contratto defi-nitivo di vendita;

- gli estremi del permesso di co-struire o della sua richiesta se non ancora rilasciato, nonché di ogni altro titolo, denuncia o prov-vedimento abilitativo alla costru-zione;

- l’eventuale indicazione dell’esi-stenza di imprese appaltatrici, con la specificazione dei relativi dati identificativi.

Inoltre devono al contratto essere allegati: - il capitolato contenente le carat-teristiche dei materiali da utiliz-zarsi, individuati anche solo per tipologie, caratteristiche e valori omogenei, nonché l’elenco delle rifiniture e degli accessori conve-nuti fra le parti;

- gli elaborati del progetto in base al quale è stato richiesto o rila-sciato il permesso di costruire o l’ultima variazione al progetto originario, limitatamente alla rappresentazione grafica degli immobili oggetto del contratto, delle relative pertinenze esclusive e delle parti condominiali.

L’art. 6 citato non prevede una specifica conseguenza per il caso in cui il contratto non contenga esattamente gli elementi sopra indicati: si dovrà, allora, effettuare una valutazione caso per caso per stabilire quanto tali omis-sioni possano incidere sull’e-quilibrio del contratto: nei casi più gravi si potrà parlare di nullità per violazione di norma imperativa, diversa-mente di mera inadempienza da parte del promittente venditore legittimante la ri-

soluzione del contratto ov-vero il mero risarcimento danni.

ConclusioniL’acquisto di un immobile è sempre un’operazione im-portante che deve essere de-bitamente ponderata dall’ac-quirente. La soglia di atten-zione deve essere – a maggior ragione – elevata quando a fronte di un esborso attuale di denaro la contropresta-zione (cioè il trasferimento della proprietà) è differita ad un secondo momento: è pro-prio questo stacco temporale che fatalmente apre uno spi-raglio nel quale possono insi-nuarsi spiacevoli patologie nella gestione del rapporto economico-giuridico. I l D.Lgs. n. 122/2005 individua un perimetro di efficace tu-tela per chi si trova ad acqui-stare un immobile sulla carta: starà, però, all’acquirente far valere le prerogative legisla-tivamente riconosciutegli perché dalla carta… possa passare a qualcosa di più concreto.

Note1 Pertanto, la regola è la libera contrat-tazione relativa ad un bene non ancora esistente, mentre l’eccezione – che deve essere tassativamente prevista dalla Legge – ne è il divieto. Tra le ipotesi non consentite si possono menzionare la do-nazione di beni futuri (art. 771 c.c.) e l’atto dispositivo di diritti ereditari su una suc-cessione non ancora apertasi (art. 458 c.c.).2 Solitamente vengono versate dall’ac-quirente una prima caparra iniziale e, successivamente, altre somme sulla base dello stato di avanzamento dei lavori.3 Le conseguenze in termini generali derivanti dal fallimento del promittente venditore sono state già trattate dalla scrivente su questa rivista (cfr. “La trascri-zione del contratto preliminare”, n. 3/2015) cui si rimanda.

4 Trattasi di Decreto Legislativo ema-nato in forza della Legge Delega al Go-verno n. 210/2004, pubblicato in G.U. n. 155 del 6 Luglio 2005 ed entrato in vigore il 21 luglio 2005.5 A mero titolo riepilogativo sono dalla novella altresì previste le seguenti ulte-riori tutele per l’acquirente: art. 7 - mag-giori possibilità di ottenere il fraziona-mento del mutuo gravante l’intero com-plesso; art. 8 - divieto per il Notaio di sti-pula senza previa cancellazione o restri-zione dell’ipoteca; art. 9 – diritto di prela-zione in caso di asta; art. 10 – restrizioni all’esercizio dell’azione revocatoria da parte del Curatore Fallimentare; art. 11 – limitazioni dei poteri del Curatore Falli-mentare nello scioglimento del contratto; art. 12 – istituzione di fondo di garanzia per indennizzare le perdite di denaro.6 Come anticipato sopra, non può ne-garsi che i rimedi ordinari, quali su tutti la risoluzione del contratto per inadempi-mento ed il risarcimento danni, siano spesso di poca utilità per l’acquirente il quale si trova nella situazione scomoda di aver versato acconti consistenti senza aver ricevuto il bene promesso e con e-sigue probabilità di recuperare il denaro già versato.7 Trattasi della lettera a) del comma 1 dell’art. 10-quater, D.L. 28 marzo 2014, n. 47, nel testo integrato dalla legge di conversione 23 maggio 2014, n. 80.8 Nulla è detto circa la natura del bene per cui è indifferente la sua destinazione abitativa o commerciale.9 Con questa espressione, per la verità regolamentata dal Codice Civile solo in tema di beni mobili agli artt. 1523 e ss., si intende la vendita nella quale è conve-nuto il pagamento di un prezzo rateale con passaggio automatico della proprietà solo al pagamento dell’ultima rata.10 Da un’interpretazione strettamente letterale della normativa, parrebbe go-dere della tutela speciale anche l’impren-ditore individuale che, ai fini giuridici, è comunque qualificabile come persona fi-sica.11 Pur parlando la norma di immobili “ancora da edificare” i primi commenti sul punto hanno ritenuto superabile il dato letterale al fine di ricomprendervi anche le ipotesi di ristrutturazione c.d. mag-giore, cfr. più ampiamente sul punto Studio n. 5.813/C del Consiglio Nazionale del Notariato “Decreto Legislativo 122/2005: la garanzia fideiussoria ed i presupposti di applica-zione della nuova normativa”.12 In base a tale ragionamento la Su-prema Corte di Cassazione ha stabilito con la sentenza in data 10 marzo 2011, n. 5.749 che “il riferimento alla presentazione del permesso di costruire come elemento iniziale del predetto arco temporale esclude dall’ambito di ap-plicazione della disciplina di tutela il contratto pre-liminare avente ad oggetto edifici esistenti soltanto sulla carta, ossia già allo stato di progetto ma per i quali non sia stato ancora richiesto il permesso di

costruire o un titolo equipollente”.13 Pur fornendo la Legge una nozione sufficientemente precisa di immobile ul-timato (diversa, peraltro, dal concetto di “rustico” già utilizzato in altri settori nor-mativi), nulla vieta alle parti – ove lo riten-gano – di meglio precisarne i presupposti in sede di redazione del contratto, magari attribuendo ad un soggetto terzo di co-mune fiducia il potere di accertarne l’esi-stenza.14 In realtà per il cit. Studio n. 5.813/C del Consiglio Nazionale del Notariato, l’obbligo di inserire determinati elementi nel contratto (vd. successivo par. 3.c. del presente scritto) avrebbe una portata generale e, quindi, dovrebbe valere a prescindere dalla data di richiesta del permesso di costruire (o di equipollente titolo abilitativo).15 Le caratteristiche di detta fideius-sione sono elencate nell’art. 3 della norma in commento. L’aspetto fondamentale è che la polizza deve contenere l’obbliga-toria rinuncia da parte del garante (la Banca o la Compagnia Assicurativa) di pretendere che il promissario acquirente debba prima preventivamente agire giu-dizialmente verso il costruttore per poter escutere la polizza. Pertanto, al promis-sario acquirente basterà dimostrare il ve-rificarsi di una delle condizioni previste dalla Legge per poter recedere dal con-tratto ed incassare un indennizzo pari alle somme già versate al costruttore.16 Sono quindi inequivocabilmente nulle quelle pattuizioni, frequentemente inserite nella modulistica contrattuale, che prevedono un impegno in capo al costruttore di consegnare la polizza in un momento successivo alla firma del con-tratto, così Studio n. 5.812/C del Consiglio Nazionale del Notariato “Decreto Legislativo 122/2005: assicurazione indennitaria, fraziona-mento del mutuo, revocatoria fallimentare e le altre novità legislative”.17 Deve, per onestà intellettuale, no-tarsi come questo rischio riguardi qual-siasi trasferimento immobiliare e non solo quelli ricompresi nel perimetro operativo della c.d. vendita sulla carta. Ne deriva un innegabile trattamento privilegiato, forse non del tutto giustificato, dell’acquirente di immobile in corso di costruzione ri-spetto all’acquirente di bene già ultimato.18 Proprio perché la Legge non pre-vede nè l’obbligo di inserire nel contratto definitivo gli estremi della polizza né specifiche sanzioni per il caso di mancata consegna si ritiene che il Notaio possa ri-cevere l’atto pur mancando la polizza.19 Si tratta dei requisiti formali neces-sari per procedere alla trascrizione del contratto presso i pubblici registri immo-biliari. L’indicazione non è pleonastica, in quanto il contenuto del contratto deve essere conformato alla previsione legisla-tiva anche quando viene perfezionato per scrittura privata, come tale non trascrivi-bile.

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Modelli semplificati per la redazione del PSS(Parte quinta)

Concludiamo la pubblicazione, iniziata sul numero 6/2014, dei modelli semplificati sulla problematica della Sicurezza di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163. In particolare, in questo numero, presentiamo i moduli che compongono il Modello semplificato per la redazione del fascicolo dell'opera, in formato tale da poter essere agevolmente riprodottI.

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SICUREZZA CANTIERI

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66 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4

CATASTO

Il ravvedimentoper tardiva presentazione

Foglio informativo al 28 luglio 2015Modalità di fruizione del Ravvedimentoper tardiva presentazione del Do.C.Fa.

oltre l’anno dalla scadenza e fino all’aggiornamento del relativo Software

Dal 1° giugno 20151, la presentazione delle Dichiarazioni di nuova costruzione o di variazione d’immobili, da eseguire con procedura Do.C.Fa. (predisposizione, firma digitale, paga-mento e invio) avviene solo con modalità telematiche, attra-verso la piattaforma S.I.S.Ter. (Sistema di Inter-Scambio del Territorio), previa abilitazione del professionista iscritto in uno degli albi delle Categorie tecniche.

Profili fiscali dell’adempimento(al 1° gennaio 2015)

TRIBUTI SPECIALI CATASTALI2

In occasione della presentazione della Dichiarazione – che deve avvenire “entro trenta giorni dal momento in cui [gli immobili] sono divenuti abitabili o servibili all’uso cui sono destinati”3) – è previsto il pagamento di Tributi Speciali Cata-stali (T.S.C.) nella seguente misura: - (2.2.) per ogni unità immobiliare di nuova costruzione o derivata da dichiarazione di variazione = € 50,00;

- (2.2.1) per ogni unità immobiliare appartenente alle Cate-gorie a destinazione ordinaria (Gruppi A, B e C) e a quelle censite senza rendita = € 50,00;

- (2.2.2) per ogni unità immobiliare appartenente alle Cate-gorie a destinazione speciale (Gruppi D ed E) = € 100,00.

RAVVEDIMENTOQualora la dichiarazione sia stata omessa alla scadenza e sia presentata dopo, il soggetto obbligato può evitare di incorrere nelle sanzioni irrogabili dall’Ufficio4, ricorrendo all’istituto del Ravvedimento5.A tal fine è necessario:1. presentare il Do.C.Fa. e pagare i T.S.C. previsti;2. procedere al pagamento della sanzione ridotta, nella se-

guente misura6: - se la regolarizzazione avviene entro il 90esimo giorno dalla scadenza del termine = riduzione a 1/10 del minimo, pari a € 103,20;

- se la regolarizzazione avviene dal 91esimo giorno dalla sca-denza e fino a 1 anno = riduzione a 1/8 del minimo, pari a € 129,00;

- se la regolarizzazione avviene oltre l’anno e fino al 2° anno dalla scadenza = riduzione a 1/7 del minimo, pari a € 147,40;

- se la regolarizzazione avviene oltre 2 anni = riduzione a 1/6 del minimo, pari a € 172,00;

3. procedere al pagamento degli interessi moratori sui T.S.C. dovuti7.

Nel caso di presentazione oltre un anno e nell’attesa che sia aggiornato il relativo applicativo informatico, il soggetto obbli-gato che intenda usufruire del Ravvedimento in occasione della presentazione telematica del Do.C.Fa. può provvedere al pagamento della sanzione ridotta e degli interessi sui T.S.C.: - o direttamente presso uno sportello di cassa dell’Ufficio provinciale (ingresso da Via Santa Caterina n. 3, secondo piano; aperto al pubblico, dal lunedì al venerdì lavorativi, dalle ore 8,00 alle 12,30);

- o attraverso il conto corrente postale n. 15355258, intestato all’Agenzia delle Entrate, Ufficio provinciale di Brescia-Ter-ritorio, con il seguente IBAN IT53 E076 0111 2000 0001 5355 258;

avendo cura di comunicare, o di riportare espressamente nel bollettino di versamento o nel giroconto bancario, gli e-stremi di protocollo del Do.C.Fa. inviato per via telematica.L’Ufficio provvederà, in tal modo, a inserire la quietanza di pagamento per Ravvedimento proprio nel Do.C.Fa. al quale essa si riferisce.

Pubblichiamo qui le informazioni che l’Ufficio Tecnico Erariale provinciale di Brescia ha predisposto per l'accesso al Ravvedimento. La modalità indicata deve intendersi applicabile sino al relativo aggiornamento dell’applicativo informatico Do.C.Fa.

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IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4 - 67

CATASTO

Note1 Si veda: Agenzia delle Entrate, Provvedimento dell’11 marzo 2015, protocollo n. 35112, pubblicato nel sito internet www.agenziaentrate.gov.it (Home page / Norrma-tiva e Prassi / Provvedimenti).2 Sono stabiliti dalla Legge n. 869 del 1954, Tabella A, Parte seconda, Titolo III. La misura è stata più volte modificata; gli importi vigenti sono stati aggiornati con Legge n. 286 del 2006.3 Termini previsti dalla Legge n. 1249 del 1939, articolo 28; da ultimo modificati dalla Legge n. 80 del 2006, articolo 34-quinquies .4 Le sanzioni tributarie sul Do.C.Fa. sono state da ultimo quadruplicate con effetto dal 1° luglio 2011 (D.Lgs. n. 23 del 2011, articolo 2, dodicesimo comma): esse vanno da un minimo di € 1.032,00 a un massimo di € 4.128,00.5 D.Lgs. n. 472 del 1997, articolo 13 e ss.mm., ultima quella della Legge n. 190 del 2014, con effetti dal 1° gennaio 2015.6 Le percentuali di riduzione per il Ravvedimento si applicano sulla misura minima, attualmente pari a € 1.032,00.7 Gli interessi moratori vanno calcolati al tasso legale vigente in ciascun anno del pe-riodo di ritardo e con maturazione giorno per giorno (D.Lgs. n. 472 del 1997, articolo 13, secondo comma). Il tasso legale ha avuto il seguente andamento: - dal 21 aprile 1942 al 15 dicembre 1990= 5%; - dal 16 dicembre 1990 al 31 dicembre 1996= 10%; - dall’1 gennaio 1997 al 31 dicembre 1998= 5%; - dall’1 gennaio 1999 al 31 dicembre 2000= 2,5%; - dall’1 gennaio 2001 al 31 dicembre 2001= 3,5%; - dall’1 gennaio 2002 al 31 dicembre 2003= 3%; - dall’1 gennaio 2004 al 31 dicembre 2007= 2,5%; - dall’1 gennaio 2008 al 31 dicembre 2009= 3%; - dall’1 gennaio 2010 al 31 dicembre 2010= 1%; - dall’1 gennaio 2011 al 31 dicembre 2011= 1,5%; - dall’1 gennaio 2012 al 31 dicembre 2013= 2,5%; - dall’1 gennaio 2014 al 31 dicembre 2014= 1%; - per l’anno corrente è dello 0,5%.

I predetti interessi decorrono dal primo giorno successivo alla scadenza del termine (dunque dal 31esimo giorno dall’abitabilità o fruibilità dell’unità immobiliare) e si calco-lano fino al giorno in cui si effettua il pagamento dei T.S.C. Possono essere liquidati au-tonomamente dal soggetto obbligato, attraverso un proprio conteggio o ricorrendo a quello messo a disposizione da un sito internet di fiducia.

Il Catasto lombardo veneto sbarca sul web

Dal “Giornale di Brescia”

Anche Vezza avrà la sua banca dati informatizzata per la consultazione dei dati del Catasto lombardo-veneto (1853), con un sito web utilizzabile dai cittadini.L’iniziativa rientra nel del progetto archeologico “Vezza d’Oglio tra prei-storia e medioevo. Proposta d’intervento per lo studio e la valorizzazione dei siti d’interesse archeologico, storico e architettonico” e prevede la realizzazione di un sistema informativo basato sui concetti del Gis.Molteplici gli utilizzi e gli ambiti che si potranno esplorare una volta che la banca dati sarà a regime: la realizzazione di una mappa toponomasti-ca del territorio, l’interpretazione di documentazione storica più antica e del paesaggio, la ricostruzione della storia sociale, la didattica per le scuole e il recupero degli percorsi. Il sistema consentirà così la consul-tazione dei dati catastali ottocenteschi e la relativa cartografia in modo integrato, offrendo infine una base per lo studio archeologico dell’abitato.

Roma e Milano, la riclassificazione del Catasto fa sparire le case

popolariDal “Giornale di Brescia”, 15 luglio 2015

Catasto “più equo” per Comuni e Agenzia delle Entrate. Ma anche un inevitabile aumento delle tasse sulla casa per i contribuenti. L’operazione di “riclassamento” degli immobili attuato in alcune città italiane, Roma e Milano in testa, ha portato alla scomparsa in molte zone centrali e semi-centrali della capitale e del capoluogo lombardo alla scomparsa delle ormai irrealistiche case “ultrapopolari” o “popolari”.Non si tratta ancora dell’attesa – e da molti temuta – revisione del cata-sto. Quelli che Comuni e Entrate hanno messo in pratica sono i dettami della Finanziaria di 10 anni fa, in un processo lungo, ma fruttuoso.A Roma la revisione delle rendite catastali ha coinvolto infatti 175 mila immobili di quartieri chic come Aventino, Trastevere, Centro Storico, Borgo, Prati, Monti, San Saba, Parioli, portando alla sostanziale scompar-sa delle case ultrapopolari (A/5) e alla forte riduzione di quelle popolari (A/4) ed economiche (A/3).L’incremento complessivo della rendita catastale è stato di oltre 123 milioni di euro, ben superiore a quello di Milano, dove tra Manzoni – Montenapoleone – Venezia, Duomo – Brera – Torino - S. Ambrogio, Venezia – Monforte – Majno e Sempione – V.Monti – M.Pagano, la ren-dita è aumentata di circa 44 milioni. In tutto sono stati 17 i Comuni che, in collaborazione con l’Agenzia, hanno avviato la procedura, con una rivalutazione complessiva di 183 milioni che si somma a quella pari a 181 milioni di euro ottenuta con un meccanismo di revisione puntuale da parte delle sole amministrazioni comunali (1.300 in tutto).Le novità fiscali non si fermano però qui. Cambiamenti sono in arrivo infatti anche per chi aderisce agli studi di settore. In caso di anomalie, l’Agenzia delle Entrate ha deciso di passare dai controlli alle “comunica-zioni”, dando una chance ai contribuenti di ravvedersi e fornire chiari-menti al Fisco prima di vedersi recapitare una cartella ufficiale a casa.Pronte a partire sono 190.000 comunicazioni relative al triennio 2011-2013: per tutte l’obiettivo è di “azzerare i controlli”, aiutando tutti coloro per i quali sono state riscontrate anomalie a mettersi più facilmente e più rapidamente in regola. Chi si accorge degli errori e provvede a correg-gerli potrà infatti beneficiare, con il nuovo ravvedimento, di una “signifi-cativa riduzione” delle sanzioni “in base al tempo trascorso”.È evidente che una sistemazione al Catasto era indifferibile. Le situazio-ni venute alla ribalta della cronaca (a Roma in particolare) erano indecen-ti, con attici dietro Piazza di Spagna accatastati come alloggi popolari. C’è un rischio, terribile: che le rivalutazioni intacchino i valori in senso. generale. E questo significherebbe un ulteriore aggravio del Fisco.C’è stata, però, una promessa: quella dell’invarianza del gettito fiscale complessivo. Il che significa che se si aumenta da una parte bisognerà alleggerire da qualche altra parte. E quella promessa e garanzia andrà mantenuta. E quindi, come si amava dire un tempo: vigilate gente, vigi-late...

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CATASTO

CommissioneCatasto Topografia Territorio Verbale del 15 giugno 2015

In discussione i seguenti punti all’ordine del giorno:

1) Esame problemi connessi alla presentazione obbliga-toria delle pratiche per via telematica (vedasi anche problemi con cat. F6)2) Sospensioni con la richiesta di pratica edilizia per cambi di destinazione3) Sanzioni alle pratiche presentate oltre il trentesimo giorno4) Cambiamenti nell’Ufficio del ravvedimento operoso5) Memorandum incontro presso Agenzia delle Entrate settore Territorio del 12/05/2015: Riepilogo dei vani medi utilizzati a riferimento nei vari comuni della Pro-vincia di Brescia6) Raccomandazioni sulla puntuale congruità delle di-chiarazioni rispetto alle norme catastali7) Maggiore collaborazione per la segnalazione alla Commissione Catasto di eventuali problematiche8) Informativa in merito all’organizzazione del Convegno sulle ruralità9) Possibilità di richiedere le monografie dei punti fidu-ciali cartacei tramite indirizzo email [email protected]) Istanze in autotutela

Punto 1) Esame problemi connessi alla presentazione obbligatoria delle pratiche per via telematica (vedasi anche problemi con cat. F6)Si segnala che in alcuni Comuni della Provincia di Brescia è in vigore la procedura mediante la quale, a seguito del tipo mappale di un nuovo fabbricato, viene generata la categoria F6. Verrà richiesto ai funzionari dell’U.P. di fornire un elenco aggiornato ed informare sui successivi aggiorna-menti in merito. Si informano inoltre i presenti che le u.i. alle quali viene assegnata la cat. F6 non sono sopprimibili mediante pratica Doc.Fa.Vengono quindi condivise alcune casistiche di elaborati prodotti con la procedura Pre.Geo. per i quali non è possi-bile l’invio telematico: - conferma topografica di subalterni rurali contestual-mente alla conferma topografica di intere particelle;

- conferma topografica e contestuale inserimento in mappa di una nuova costruzione.

Si segnala anche che, in caso di frazionamento e conte-stuale tipo mappale, il d.b. censuario automatico genera le nuove particelle col modello relativo al tipo mappale (3SPC) e non con quello del tipo di frazionamento (51FTP).

Punto 2) Sospensioni con la richiesta di pratica edilizia per cambi di destinazioneSi riscontra che, a seguito delle numerosi occasioni in cui l’argomento è stato portato all’attenzione dei funzionari dell’UP negli incontri con i rappresentanti delle profes-sioni tecniche, le disposizioni inizialmente attuate, di procedere alla sospensione delle pratiche in assenza di allegata documentazione già in possesso dell’amministra-zione pubblica, sono state ritirate. Pur confermando la di-sponibilità a collaborare si invitano gli iscritti ad inviare segnalazione al Collegio, indirizzo email [email protected], qualora si riscontrasse una ripresa dell’applicazione di tale condotta.

Punto 3) Sanzioni alle pratiche presentate oltre il trente-simo giornoSi riscontra che l’U.P., dopo il confronto con i rappresen-tanti degli Ordini e dei Collegi, abbia cessato di sanzionare quelle pratiche presentate oltre al trentesimo giorno in presenza di sospensioni pregresse. I rappresentanti del Collegio hanno sostenuto che l’U.P. deve necessariamente concedere per Legge almeno trenta giorni per regolariz-zare i motivi che hanno determinato la sospensione della pratica, come ricordato anche dalla Circolare 6/2010 dell’AdE.

Punto 4) Cambiamenti nell’Ufficio del ravvedimento ope-rosoSi segnala che l’art. 44, comma 14, del DDL di Stabilità 2015 apporta sostanziali cambiamenti all’istituto del ravvedi-mento operoso riducendo le preclusioni all’effettuazione del ravvedimento qualora siano in corso attività di accer-tamento ed estendendo l’ambito temporale di applica-zione di tale istituto a cinque anni. Gli errori, le omissioni e i versamenti carenti possono essere regolarizzati ese-guendo spontaneamente il pagamento della sanzione in misura ridotta. Per maggiori informazioni fare riferimento al sito dell’A-genzia delle Entrate http://www.agenziaentrate.gov.it al percorso Home > Cosa devi fare > In caso di > Ravvedi-mento > Scheda informativa > Come regolarizzare.

Punto 5) Memorandum incontro presso Agenzia delle Entrate settore Territorio del 12/05/2015: Riepilogo dei vani medi utilizzati a riferimento nei vari comuni della

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IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4 - 69

CATASTO

Provincia di BresciaSi informa che, in occasione del più recente incontro con i Dirigenti dell’U.P., sono stati richiesti ed ottenuti i dati relativi ai vani medi utilizzati a riferimento nei Comuni in Provincia di Brescia. I dati sono stati pubblicati sul sito www.collegio.geometri.bs.it al percorso Home Page > il Collegio raccolta di documenti le Commissioni ed i Gruppi di lavoro > Commissione Catasto, Topografia e Territorio > Le attività > Memorandum incontro presso Agenzia delle Entrate settore Territorio del 12/05/2015.

Punto 6) Raccomandazioni sulla puntuale congruità delle dichiarazioni rispetto alle norme catastaliSi informano gli iscritti che in occasione degli incontri con i Dirigenti dell’UP spesso si è acceso un aperto confronto con i rappresentanti dei professionisti sulla diversa inter-pretazione tra le norme catastali e quelle urbanistiche. L’U.P. ha raramente espresso disponibilità nell’accettare le ragioni dei professionisti a sostegno delle dichiarazioni presentate, soprattutto se riduttive sotto il profilo tribu-tario. Si consiglia quindi una particolare attenzione al ri-spetto delle norme catastali.

Punto 7) Maggiore collaborazione per la segnalazione alla Commissione Catasto di eventuali problematicheLa Commissione in passato ha chiesto ai colleghi che in-viassero esempi correlati a problematiche che erano in corso di esame, senza però ottenere dei riscontri apprez-zabili. Si chiede pertanto una maggior collaborazione da parte di tutti al fine di rendere maggiormente incisivi gli interventi della Commissione.

Punto 8) Informativa in merito all’organizzazione del Convegno sulle ruralitàSi dà notizia che il previsto convegno sulle ruralità avrà luogo probabilmente a settembre, ma che, a causa di pro-blemi organizzativi, non è ancora possibile confermarlo con certezza.

Punto 9) Possibilità di richiedere le monografie dei punti fiduciali cartacei tramite indirizzo email [email protected] rende nota la possibilità di richiedere mediante e-mail

la copia delle monografie dei punti fiduciali cartacei, dando conto, da oggi, del buon funzionamento del ser-vizio.

Punto 10) Istanze di autotutelaPoiché non si condivide l’atteggiamento dell’Agenzia ri-spetto alle procedure d’evasione delle istanze ed in par-ticolare alla decisione di non rispondere a quelle istanze ritenute non evadibili, si dà notizia della volontà di dar vita ad un gruppo di lavoro che esamini approfonditamente tutti i risvolti della questione.

Il Coordinatore Geom. Alessandro Rizzi

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70 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4

CONDOMINIO

Distanze legalidei sistemi condominiali

Francesco Ganda

Nell’esaminare i problemi riguar-danti le distanze

legali degli impianti a servizio del condominio va tenuto conto che il condominio è un unicum e non una serie di pro-prietà, concetto che deriva dal principio che il condo-minio nasce come un fabbri-cato in testa ad un padre di famiglia. Questo è il modo di pensare anche della giuri-sprudenza, e infatti non è im-maginabile misurare la di-stanze dei servizi dalle pro-prietà private dei condomini, in quanto resta impossibile costituire il condominio. Queste distanze, infatti, se non previste dal regolamento condominiale, non si misu-rano applicando gli articoli

specifici del Codice Civile ri-feriti allo specifico impianto, in quanto i condomini sono parte di un unico edificio ed invece il C.C. si applica per regolare rapporti tra pro-prietà esclusive di edifici a sé stanti.

Caso tipo: canna fumaria da installare sull’esterno dell’e-dificio per la necessità di una utenza di pubblico esercizioSecondo l’interpretazione della Corte di Cassazione, quando all’interno di un con-dominio un condomino faccia uso previsto dalla legge di un bene comune conforme al suo diritto, e in linea tipolo-gica la realizzazione di una canna fumaria da far aderire alla parete condominiale co-

mune rientra tra questi usi ammessi, la normativa rela-tiva alle distanze legali pre-vista tra i proprietari vicini non deve essere applicata. Pertanto la possibilità di rea-lizzare la canna fumaria deri-verà dalla conformità della stessa ai dettami previsti dall’art. 1102 del C.C.: l’uso del bene comune può essere fatto se non crea danno ad altri condomini e se rispetta la destinazione del bene e consente il pari uso degli altri condomini. Comunque va te-nuto presente l’estetica dell’opera come previsto dall’art. 1120 del CC.

CASSAZIONE CIVILE SEZ. II n° 4936 DEL 03/03/2014In tema di condominio negli edifici,

le norme sulle distanze sono applica-bili anche tra i condomini di un edi-ficio condominiale, a condizione, tuttavia, che siano compatibili con la disciplina particolare relativa alle cose comuni; propriamente, in ipo-tesi di contrasto, la norma speciale in materia di condominio prevale e determina l’inapplicabilità della di-sciplina generale sulle distanze; in tal guisa, ove il giudice constati il ri-spetto dei limiti tutti di cui all’art.1102 del C.C., deve ritenersi legittima l’opera – eventualmente una canna fumaria posta in ade-renza al muro perimetrale e a ri-dosso del terrazzo a livello di pro-prietà di un determinato condomino – quantunque realizzata in viola-zione delle norme dettate per rego-lare i rapporti tra proprietà esclusive, distinte e contigue.

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IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4 - 71

CommissioneAmministratori Immobiliari Verbale del 24 giugno 2015

CONDOMINIO

Sono presenti alla riunione:Maruffi geom. Silvio(Coordinatore)Piotti geom. Dario Piergiovanni(Responsabile)Platto geom. GiovanniFappani geom. LucianoGuerreschi geom. MauroLaiti geom. MarcelloLorenzoni geom. EttoreLupatini geom. AngeloNatale geom. AlessandroPedrali geom. Luigi FrancescoPedretti geom. StefanoSquassina geom. GianfrancoTrotta geom. Raffaele

Assenti giustificati Bossini geom. LorenzoCappa geom. MarioMelchiori geom. Mirco GiuseppePlatto geom. RenzoSandri geom. FrancescoCasella geom. Carmelo

Assenti non giustificati Gobbi geom. Anthony UmbertoMinessi geom. ScillaMacaluso geom. SalvatoreValvason geom. Lorenzo

In discussione i seguenti punti all’ordine del giorno:

1) Considerazioni sulle valutazioni dei Corsi Amministra-tori Condominiali2) Organizzazione attività formativa periodo Settem-bre-Dicembre3) Gruppo di lavoro “Definizione attività amministratore condominiale”: aggiornamento4) Problematiche riscontrate nei rapporti con l’Ufficio Re-gistro5) Varie ed eventuali

Il geom. Maruffi dà inizio ai lavori della Commissione alle ore 9:30.

Punto 1) Considerazioni sulle valutazioni dei Corsi Ammi-nistratori CondominialiIl geom. Natale propone una riflessione sulla decisione ini-ziale della Commissione di inserire le co-docenze, successi-vamente modificata in riferimento alle indicazioni del Con-siglio Direttivo di sostituirle con un attività di tutoraggio, tornando a sostenere che la co-docenza consentirebbe una maggior possibilità di intervento in caso di necessità. Il Direttore ricorda, sostenuto dall’intervento del geom. Piotti responsabile della Commissione, che la Commissione suggerisce delle linee di indirizzo che poi vengono presen-tate al Consiglio Direttivo che delibera in merito. Il Direttore conviene comunque sul fatto che la presenza del tutor, come riscontrato anche nei corsi organizzati dalle altre Commis-sioni, nei corsi di aggiornamento viene accolta con perples-sità poiché tale tipologia di corsi registra la partecipazione di professionisti che già operano in uno specifico ambito professionale e che possiedono quindi una competenza appresa sul campo che consente di poter intervenire con cognizione di causa in caso si ritenessero necessari dei chia-rimenti. Il geom. Piotti evidenzia che la presenza di un co-docente potrebbe creare una situazione imbarazzante di sovrappo-sizione, se non di dissidio, con il docente. Interviene il geom. Lauti chiedendo chiarimenti in riferi-mento alla nomina del responsabile scientifico dei corsi. Il geom. Maruffi dà lettura di quanto previsto dal DECRETO 13 agosto 2014 , n. 140 Art. 4 Comma 1 “Responsabile scientifico: La funzione di responsabile scientifico può essere svolta da un docente in materie giuridiche, tecniche o economiche (ricercatore univer-sitario a tempo determinato o a tempo indeterminato, professore di prima o di seconda fascia, docente di scuole secondarie di secondo grado), un avvocato o un magistrato, un professionista dell’area tecnica. I soggetti appena individuati, che possono anche essere in trattamento di quiescenza, devono essere in possesso dei requisiti di onorabilità e professionalità di cui all’articolo 3 del presente regolamento”, evi-denziando che la scelta non pare quindi prerogativa di un Laureato. A questo elemento si aggiunge il fatto che l’invio della richiesta di autorizzazione inviata al Ministero compe-tente, come richiesto dal Decreto, non ha prodotto parere sfavorevole dell’autorità rispetto alla nomina del geometra individuata dalla Commissione. Il geom. Piotti propone di tornare alle considerazioni sulle valutazione da parte dei corsisti. Il geom. Squassina chiede se i dati sono solo complessivi di tutti i corsi oppure è possibile avere una distinzione tra corsi di formazione base e quelli di aggiornamento. Il Direttore, ricordando che i questionari possono essere compilati in modo anonimo, conferma che i dati si possono gestire a qualsiasi livello: complessivi, divisi per tipologia di corso, divisi per docente, divisi per lezione, ecc.

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72 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4

CONDOMINIO

Il geom. Maruffi aggiorna quindi i membri della Commis-sione sugli esiti dei questionari di gradimento raccolti du-rante lo svolgimento del corso base e dei corsi di aggiorna-mento per l’ambito professionale dell’amministratore con-dominiale; in generale le valutazioni espresse sono state positive. La breve analisi condivisa porta ad una serie di considerazioni in riferimento ad una diversa calendarizza-zione dei corsi di aggiornamento, prevedendo la durata di mezza giornata ma proponendo i corsi in modo che la suc-cessione ne risulti sfalsata in modo da non affaticare troppo il docente impegnandolo per l’intera giornata, avendo rav-visato una valutazione meno positiva nel confronto tra la lezione della mattina e quella di medesimo argomento proposta nel pomeriggio. Viene anche evidenziata la ri-chiesta dei corsisti affinché la documentazione venga pro-posta anticipatamente rispetto alla lezione. La commissione, informata sulle segnalazioni esternate dai corsisti in riferimento alla presenza del tutor ed al ruolo non compreso avuto dagli stessi durante le lezioni, condivide che il ruolo di un tutor all’interno di un corso di aggiorna-mento, rivolto quindi a professionisti che già operano nell’ambito professionale specifico, risulta meno efficace rispetto a quello che può essere svolto invece con la formula della co-docenza. Il direttore interviene segnalando che tale organizzazione comporterà un incremento dei costi e, conseguentemente, delle quote di iscrizione. La Commissione sostiene la presenza del co-docente anche per poter garantire l’occasione per acquisire esperienza nella docenza, e conseguentemente una pluralità di scelta nell’assegnazione degli incarichi. In riferimento al corso base si considerano interessanti le valutazioni esposte in merito alla trattazione degli argomenti relativi all’urbani-stica, previsti dal Decreto, perché nelle prossime edizioni, sempre nel rispetto di quanto previsto dal Decreto, ven-gano proposti in modo ancora più mirato a quelli aspetti più necessari allo svolgimento dell’attività di amministratore. Il geom. Natale evidenzia che gli approfondimenti eventuali che il geometra ritiene necessario acquisire possono essere appresi con la partecipazione ad altri eventi formativi ed informativi. Particolari osservazioni vengono esternate in riferimento alla lezione in cui è stato proposto l’argomento delle polizze assicurative; i geometri della Commissione che hanno partecipato a questa lezione ritengono che il docente avrebbe dovuto affrontare l’argomento con mag-gior ampiezza e non proporre l’argomento sostenendolo con la presentazione di propri prodotti. Il geom. Pedrali evidenzia che la proposizione dell’argo-mento potrebbe essere stata condizionata dalla decisione di attribuire solo due ore alla trattazione dell’argomento. Particolare apprezzamento viene espresso dalla Commis-

sione in riferimento alla trattazione dell’argomento relativa alla contabilità; si ritiene interessante ipotizzare altre occa-sioni di approfondimento su temi riferibili a tale argomento.Il geom. Squassina interviene segnalando che l’interpreta-zione della norma sta generando un diverso approccio alla contabilità di condominio tra ragionieri, commercialisti ed altri professionisti ove la Commissione sostiene la necessità prima che i bilanci siano di facile comprensione per i con-domini e non siano gestiti con la complessità dei bilanci societari, come sostengono altre categorie professionali.

Punto 2) Organizzazione attività formativa periodo Set-tembre-DicembreIl geom. Maruffi informa sull’esito della raccolta d’interesse per gli argomenti proposti ai partecipanti del corso di ag-giornamento da sviluppare nelle prossime edizioni dei corsi. La Commissione propone che venga proposta al Consiglio Direttivo l’invio di una raccolta d’interesse per due corsi che propongano gli argomenti risultati di maggior attrattiva da parte degli iscritti:

Indagine argomenti prossimi corsi

Tema proposto Totale preferenze

Compiti e poteri dell’amministratore 24

Le problematiche in tema di spazi comuni 24

Sicurezza degli edifici - statica - Prev. Inc. - impianti

24

Le tecniche per la risoluzione dei conflitti e gestione delle riunioni

24

Predisposizione e verifica tabelle condo-miniali

23

Criteri di ripartizione delle spese 18

Regolamenti condominiali (Creazione e approvazione)

15

Gli incentivi e la gestione delle agevolazio-ni fiscali

15

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IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4 - 73

I contratti d’appalto 14

La figura del revisore contabile del condo-minio

13

I diritti reali in condominio 12

L’utilizzo di strumenti informatici (program-mi di gestione)

11

La contabilità - teoria e pratica 10

Barriere architettoniche 7

L’assicurazione Globale fabbricati, la gestione dei sinistri

4

Altri argomenti

Parere legale relativamente alla responsa-bilità dell’amministratore

1

Recupero crediti 1

Gestione morosità e ripianamento debiti 1

Tematiche legate al risparmio energetico e riscaldamento

1

Parcelle anche condominiali 1

La Commissione individua, oltre agli argomenti riportati nel modulo distribuito durante i corsi, i seguenti argomenti: - Risparmio energetico: Recepimento opportunità nell’im-plementazione di migliorie con obiettivi di efficienza e-nergetica e confort acustico.

- Contabilità: Elementi di gestione della contabilità con partita doppia.

- Le problematiche dell’amministratore in caso di non deli-bera del consuntivo, del preventivo o per l’impugnazione di uno di essi [eventuale individuazione di un docente che svolga anche attività legale].

- Termoregolazione e contabilizzazione in condominio.

Punto 3) Gruppo di lavoro “Definizione attività amministra-tore condominiale”: aggiornamentoI componenti il gruppo di lavoro segnalano che la bozza del documento è quasi pronta.

CONDOMINIO

Punto 4) Problematiche riscontrate nei rapporti con l’Uf-ficio RegistroIl geom. Maruffi informa, in riferimento all’attività di ammi-nistratori di proprietà nella quale diversi geometri sono coinvolti, sulle difficoltà per ottenere le credenziali per la trasmissione telematica della documentazione presso l’uf-ficio del Registro. Tale argomento verrà portato all’atten-zione dell’Associazione Geometri Italiani Amministratori d’Immobili nella imminente assemblea alla quale parteci-perà in rappresentanza del Collegio Geometri di Brescia, i-scritto come socio collettivo.

Punto 5) Varie ed eventualiLa Commissione chiede maggior attenzione alla verifica delle effettive presenze ai corsi. Il Direttore informa che la Segreteria ha intrapreso una attività di verifica estempo-ranea con controllo a vista della corrispondenza con il docu-menti d’identità.

La seduta è tolta alle ore 11,30.

Il Verbalizzante Sig. Benedini Stefano

Il Coordinatore Geom. Maruffi Silvio

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74 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4

CommissioneEstimo e Valutatori ImmobiliariVerbale del 24 giugno 2015

Sono presenti alla riunione:Geom. Sala Gabriella (Responsabile)Geom. Negri Matteo (Coordinatore)Geom. Bellini LucianoGeom. Bossini LorenzoGeom. Bottichio AleandroGeom. Cavalleri RaffaellaGeom. Civera GiacomoGeom. Frosi GiovanniGeom. Melchiori Mirco GiuseppeGeom. Minessi RobertoGeom. Prati AngeloGeom. Ricarboni ArmandoGeom. Volpi Andrea

Assenti giustificati:Geom. Abbiatici RobertaGeom. Begotti GiacomoGeom. Bonafini GiovanniGeom. Bortolameolli GiovanniGeom. Botter BrunoGeom. Fezzardi OresteGeom. Ghitti ValerioGeom. Gobbi Antony UmbertoGeom. Greci RenatoGeom. Labemano AldoGeom. Lazzarini RobertoGeom. Macaluso SalvatoreGeom. Mancini TiberioGeom. Marini ArmandoGeom. Orio SilvanoGeom. Piotti Dario PiergiovanniGeom. Platto GiovanniGeom. Tomasoni DavideGeom. Vacchi GiulianoGeom. Zizzi Paolo

In discussione i seguenti punti all’ordine del giorno:

1) Aggiornamento assemblea GEO.VAL. di Lunedì 15/06/152) Verifica fac-simile modello perizia di stima secondo le Linee Guida dell’ABI3) Organizzazione seminari in collaborazione con l’Ordine dei Dottori Commercialisti4) Nuovo quesito del G.E.5) Iniziativa REV6) Varie ed eventuali

ESTIMO - VALUTATORI IMMOBILIARI

Punto 1) Aggiornamento assemblea GEO.VAL. di Lunedì 15/06/15La geom. Sala informa i membri della Commissione sulla recente Assemblea dell’Associazione GEO.VAL. in rappre-sentanza del Collegio Geometri di Brescia, evidenziando come il bilancio risulti in pareggio. Sono emerse difficoltà nei rapporti tra le Associazioni di categoria e gli Organi Istituzionali, CNGeGL e CIPAG, e la Fondazione Geometri Italiani. È stata riportato all’atten-zione dei soci l’attuale sospensione nello sviluppo della banca dati Nazionale dei valori immobiliari, uno dei primi obiettivi che l’Associazione si era proposta di raggiungere con la collaborazione di GEOweb. La geom. Sala evidenzia che il Consiglio Direttivo ha in di-verse occasioni segnalato la disponibilità di concedere a livello Nazionale l’utilizzo della banca dati realizzata per la Provincia di Brescia con il Progetto LibroBlu, offerte che non hanno mai trovato risposta. Il geom. Melchiori suggerisce che l’utilizzo del database del Collegio venga offerto ad un accesso che consenta di rien-trare delle spese sostenute per la sua realizzazione. Il geom. Negri evidenzia che il progetto è nato come ser-vizio gratuito per la categoria, in modo da incentivarne anche la raccolta, e ricorda che la volontà politica di realiz-zazione del progetto è riferibile ad un contesto diverso da quello della Commissione. Il geom. Bossini esprime le proprie perplessità sull’effet-tiva utilità del progetto. Il geom. Negri ricorda il confronto durante lo sviluppo del progetto tra i componenti della Commissione sull’inten-zione inizialmente proposta di sviluppare il database e-sclusivamente su una raccolta di valori mono-parametrici. I progetti di database locale e nazionale al momento non hanno raggiunto gli obiettivi di riferimento e diffusione che si erano proposti a vantaggio in un prossimo futuro di so-cietà che agiranno privatamente per la fornitura di questo servizio. Altro punto discusso, in sede di Assemblea, quello riferito ai corsi di formazione in estimo nella forma e-learning, rea-lizzati in collaborazione con GEOweb con quote di iscri-zione particolarmente vantaggiose, che hanno subito una sospensione perché avrebbero inciso negativamente sull’attività formativa che rappresenta per l’associazione l’unica possibilità di entrata per il sostegno dei propri costi di gestione. Il geom. Negri sostiene la maggior efficacia dei corsi frontali, rispetto a quelli e-learning, anche per la possibilità di un maggior confronto con il docente e con l’aula; il problema è che la normativa del CNGeGL riferita alla formazione intro-duce dei riconoscimenti che creano una diversa considera-zione della formazione a distanza rispetto a quella in aula.

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IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4 - 75

ESTIMO - VALUTATORI IMMOBILIARI

Altre considerazioni vengono riportate in riferimento ai rapporti di collaborazione tra l’Associazione, il CNGeGL e enti quali TEGoVA e UNI che sembra abbiano risentito del passaggio alla nuova Presidenza del CNGeGL. Le perples-sità espresse dal Consiglio dell’Associazione trovano ri-scontro con quelle comunicate dai Presidenti di altre Asso-ciazioni.

Punto 2) Verifica fac-simile modello perizia di stima se-condo le Linee Guida dell’ABIIl geom. Negri, nell’esprimere apprezzamento del lavoro svolto dal gruppo, segnala come il modello possa essere ulteriormente migliorato e ricorda che quanto si sta realiz-zando vuol essere proposto come indicazione tenendo ben presente le linee guida su cui si sta sviluppando e non imposto come obbligo. Prende la parola la geom. Cavalleri che presenta un breve riepilogo dell’approccio che il gruppo di lavoro ha inteso applicare per sviluppare il modello. Il gruppo si è diviso nei due compiti tra quello “descrittivo dell’immobile” e quello di “calcolo della stima”. Il modello è stato realizzato se-guendo pedissequamente le linee guida ABI apponendo accanto alla voce richiamata il riferimento alle linee guida stesse per facilitarne la comprensione. Il modello è stato realizzato ricercando una struttura schematica per mag-giore facilità di utilizzo ed ordinando le linee guida se-guendo una logica più confacente alle esigenze degli ope-ratori del settore. Il geom. Negri invita a non sottovalutare la scarsa entità del compenso corrisposto al perito che induce quindi a prefe-rire un modello che offra anche una sintesi delle linee guida da seguire per contenere la tempistica di compilazione. La geom. Cavalleri conferma di aver recepito i consigli e-spressi dal coordinatore della Commissione e dai colleghi con cui è stato condiviso il documento durante la realizza-zione, cercando di coniugare quanto richiesto dalle linee guida per la parte descrittiva e la necessità di sintesi, da qui anche la necessità di definire il formato con cui rendere disponibile il documento ai colleghi. Il geom. Negri propone che il primo invio ai colleghi per recepirne la valutazione venga eseguito con l’invio del do-cumento in formato .pdf ed il successivo, quando il docu-mento sarà reso operativo, in un formato open-source che consenta le modifiche del professionista secondo le speci-fiche esigenze del caso. La geom. Cavalleri invita a considerare anche come il mo-dello proposto consenta al tecnico di gestire agevolmente anche un eventuale ri-esame della perizia. Il geom. Negri suggerisce l’inserimento di una voce relativa

al segmento di mercato ed il valore cauzionale. Il geom. Bossini interviene ricordando che, secondo la di-visione del gruppo di lavoro, il segmento di mercato ri-guarda aspetti che riferiscono più all’ambito del calcolo che ha quello descrittivo; per quanto riguarda i valori sono stati individuati tutti i valori che un tecnico potenzialmente può periziare su richiesta dell’istituto di credito. Si evidenzia che il gruppo di lavoro si è riunito per preparare il modello per un totale di circa 40h ed è irrispettoso che la risposta alla convocazione della Commissione sia stata così scarsa. Si segnala anche la sovrapposizione del contributo realiz-zato dal gruppo che avrebbe dovuto proporre gli sviluppi della parte relativa al calcolo. Il geom. Melchiori propone una maggior condivisione tra l’operato dei diversi gruppi di lavoro per ottimizzare il tempo di realizzazione e lamenta lo scarso coordinamento. Il geom. Melchiori ritiene che la presenza del Direttore alla riunione della Commissione non sia indispensabile, vista la presenza del Segretario per la verbalizzazione dell’in-contro; evidenzia quindi che il coordinamento manca non solo tra i componenti della Commissione ma anche tra le “alte sfere”. Il Direttore specifica che la presenza della geom. Sala, che è Responsabile della Commissione e non ne è il Segretario, è richiesta per assicurare un continuo e costante aggiorna-mento del Consiglio Direttivo sull’attività della Commis-sione; la presenza del Direttore è richiesta per assicurare una più rapida operatività della Segreteria rispetto alle e-sigenze che potrebbero essere segnalate dalla Commis-sione, nonché per la stesura della bozza di verbale che verrà condivisa con la Responsabile ed il Coordinatore della Commissione prima della pubblicazione. Il geom. Melchiori evidenzia come nonostante la struttura-zione in Commissioni, Gruppi di lavoro e sotto-gruppi di lavoro non manchino episodi di disaccordo. Il Direttore ritiene che la Commissione Estimo del Collegio sia una Commissione dove si riscontra grande impegno da parte dei componenti per esaminare la realizzazione di accorgimenti che siano a vantaggio degli iscritti. Il geom. Negri ritiene sia opportuno un momento di verifica tra i due sotto-gruppi per confermare che i lavori realizzati siano complementari. I componenti dei gruppi ritengono si possa effettuare una sintesi tra i due lavori. Viene stabilito di effettuare “l’assemblamento” dei due documenti. Nel frattempo si potrebbe sviluppare un fac-simile di apparta-mento in condominio in assenza di area esterna ed un caso studio in presenza di area esterna dove si può produrre la presenza di un rapporto complementare od il valore dell’area edificata concludendo con un caso di capitalizza-zione diretta. Per quanto riguarda i comparabili sarebbe necessario avere una tabella in cui indicare tutte le osser-

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76 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4

ESTIMO - VALUTATORI IMMOBILIARI

vazioni ed i dati degli immobili riferiti al segmento di mer-cato trattato. Il geom. Bottichio segnala che in Tecnoborsa si trovano degli esempi di tabella a cui eventualmente fare riferi-mento. Il geom. Bossini suggerisce la rimodulazione delle voci del modello proposto. Il geom. Negri ritiene che lo sviluppo necessario è rappre-sentato dall’impostare il file della capitalizzazione diretta al saggio di capitalizzazione. La geom. Cavalleri propone una riunione dei due sotto-gruppi per condividere come procedere nell’integrazione dei due lavori. Il geom. Melchiori ritiene fondamentale che il modello, una volta integrato e modificato, venga verificato da un esterno al gruppo di lavoro in modo che le eventuali osservazioni possano essere svincolate da considerazioni maturate du-rante l’attività di realizzazione del documento. Il coordinatore della Commissione stabilisce una prossima riunione per Settembre nella quale il lavoro verrà condi-viso dalla Commissione prima dell’invio dello stesso ai colleghi per eventuali osservazioni e la successiva pubbli-cazione.

Punto 3) Organizzazione seminari in collaborazione con l’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Conta-biliIl geom. Negri riferisce che il collega geom. Giuliano Vacchi ha raccolto la disponibilità da parte del Presidente dell’Or-dine dei Commercialisti per l’organizzazione congiunta di un convegno che argomenterà le seguenti tematiche: - Principi Italiani di Valutazione (PIV) promossi dall’OIV (Organismo di Italiano di Valutazione) per la determina-zione del valore equo (fair value di cui agli IAS/IFRS) degli immobili nella disponibilità di aziende quotate.

- Standard internazionali di valutazione nei concordati e nelle procedure fallimentari.

- La best practice immobiliare nei ricorsi in Commissione Tributaria in caso di accertamento a carico d’imprese/o-peratori immobiliari/privati.

L’iniziativa sarà portata all’attenzione del Consiglio Diret-tivo nella prossima riunione.

Punto 4) Nuovo quesito del Giudice delle EsecuzioniIl geom. Negri aggiorna la Commissione sul fatto che il Giu-dice delle Esecuzioni presso il Tribunale di Brescia pro-pone un giuramento all’atto della consegna dell’incarico

che prevede il reperimento di un numero di informazioni più circostanziali rispetto alle precedenti disposizioni.

Punto 5) Iniziativa REVIl geom. Negri informa della possibilità prevista per il mese di Settembre di organizzare una sessione d’esame per l’ot-tenimento della certificazione REV Per accedere all’esame è necessario iscriversi gratuitamente sull’apposito sito, caricando venti perizie; una commissione valuterà le can-didature per l’ammissione all’esame. La Commissione chiede che il Collegio avvisi adeguatamente rispetto a tale possibilità effettuando anche una raccolta d’interesse a partecipare ad un corso di preparazione all’esame della durata di otto ore con una quota d’iscrizione prevista per €100 circa.

Punto 6) Varie ed eventualiNon vengono esposte richieste o segnalazioni aggiuntive rispetto all’OdG previsto.

Esauriti gli argomenti, la commissione viene chiusa alle ore 18.00.

Il Verbalizzante Sig. Benedini Stefano

Il Coordinatore Geom. Negri Matteo

La Responsabile Geom. Sala Gabriella

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IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4 - 77

Stefano Fracascio A Brescia un nuovo giudice alle esecuzioni immobiliari

CTU

Sono già passati circa dieci anni ed il dottor Gianni Sabbadini lascia il posto di Giudice Delegato alle Esecuzioni Immobiliari.

Il suo iter è stato lungo e pieno di nuove vicende.Oggi parecchie proprietà immobiliari non vengono vendute all’asta e le stesse risultano sovente deserte. Per ovviare ai costi delle aste deserte si è proceduto alla valutazione, oltre che di mercato, anche del valore del bene staggito. Ora si spera che il mercato immobiliare riprenda la sua strada.A sostituire il dottor Sabbadini ora è giunta un nuovo giudice, la dottoressa Vincenza Agnese, proveniente da Ischia.

Il primo compito che ha dovuto affrontare a Brescia, nell'am-bito del rapporto con i CTU è stato quello di individuare una soluzione equa per le note spese per le loro consulenze, sulle quali in effetti ogni perito interpretava a suo modo la liquida-zione.Altra questione affrontata è quella del rifacimento del verbale di conferimento di incarico di stima, secondo una nuova pro-cedura che prevede che il tecnico debba verificare la comple-tezza dei documenti, mettendo in evidenza le eventuali mancanze e/o carenze. Solo successivamente potrà proce-dere alla identificazione e descrizione dei beni, considerando

una cronistoria nel ventennio (attraverso un certificato sto-rico catastale ventennale) e lo stato del possesso.Essenziale rimane la ricerca dei vincoli gravanti sull'im-mobile e il completamento delle formalità con la verifica della regolarità edilizia ed urbanistica dell'immobile stesso.Nel caso di più immobili viene richiesto al tecnico di procedere, se possibile, con la formazione di lotti di im-mobili (ad esempio abita-zione con box) predispo-nendo una valutazione sin-gola e separata.Sempre secondo i nuovi o-rientamenti procedurali le relazioni devono essere de-positate e spedite alle parti costituite in giudizio almeno quarantacinque giorni prima della udienza già fissata.

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Per il perito valutatore immobiliare in arrivo la prassi di riferimento

Su iniziativa del Consiglio Nazionale dei Geometri e Geometri Laureati, è stato costituito il tavolo di lavoro UNI per la norma 11558 Le istituzioni e le organizzazioni che rappresentano il mercato immobiliare potranno proporre una best practice grazie all’avvio di una prassi di riferimento operativa in UNI sulla norma 11558: requisiti, competenze e abilità del valutatore immobiliare. La richiesta arriva dalla Rete delle Professioni Tecniche, su iniziativa del Consiglio Nazionale dei Geometri e Geometri Laureati che ha sollecitato il procedimento di verifica sulla conformità della norma 11558, a cui lavora anche ACCREDIA, ente predisposto per la verifica dell'accreditamento delle società di certificazione, nonché di esperti UNI del settore.La prassi, una volta predisposta, sarà oggetto di pubblica consultazione per un mese e può essere trasformata in norma UNI oppure ritirata dal mercato entro cinque anni dalla sua approvazione.La conclusione dei lavori viene prevista entro il prossimo mese di novembre.Ad ulteriore precisazione alleghiamo il nuovo articolo 568 del Codice di Procedura Civile, come modificato dall’articolo 13 del Decreto Legge 83 / 27 giugno 2015 sulla determinazione del valore dell’immobile nel caso delle procedure:“l’articolo 568 e’ sostituito dal seguente:Art. 568 (Determinazione del valore dell’immobile). - Agli effetti dell’espropriazione il valore dell’immobile e’ determi-nato dal giudice avuto riguardo al valore di mercato sulla base degli elementi forniti dalle parti e dall’esperto nomina-to ai sensi dell’articolo 569, primo comma.Nella determinazione del valore di mercato l’esperto procede al calcolo della superficie dell’immobile, specificando quella commerciale, del valore per metro quadro e del valore complessivo, esponendo analiticamente gli adeguamen-ti e le correzioni della stima, ivi compresa la riduzione del valore di mercato praticata per l’assenza della garanzia per vizi del bene venduto, e precisando tali adeguamenti in maniera distinta per gli oneri di regolarizzazione urbanistica, lo stato d’uso e di manutenzione, lo stato di possesso, i vincoli e gli oneri giuridici non eliminabili nel corso del procedi-mento esecutivo, nonché per le eventuali spese condominiali insolute.”

La dottoressa Vincenza Agnese, proveniente dal tribunale di Ischia, si è insediata come giudice delegato alle esecuzioni immobiliari in sostituzione del dottor Gianni Sabbadini. Pubblichiamo per i nostri iscritti alcune note del collega Stefano Fracascio in merito ai primi compiti che la giudice ha affrontato una volta preso contatto con la realtà del nostro territorio.

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78 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4

URBANISTICA

Notizie utili sugli ecobonus

Bonus, ecobonus, bonus arredi. per il Cresme i conti tornanoDal “Giornale di Brescia”, 26 giugno 2015

I bonus per le ristrutturazioni dovevano dare una boccata d’ossigeno al comparto dell’edilizia, alle prese con una crisi paralizzante che dura da anni, e l’operazione è riuscita anche nel 2014. Lo conferma l’analisi Cresme (Centro ricerche economiche sociali di mercato per l’e-dilizia e il territorio) realizzata sui dati dell’Agenzia delle Entrate relativi alle ritenute sui bonifici. Il bilancio è positivo e conferma il trend che si è evidenziato negli ultimi 2 anni.Leggendo i dati Cresme sono quasi 1,68 milioni le domande effettuate dagli italiani per usufruire del bonus ristrutturazioni (sgravio lrpef del 50%) e dell’ecobonus sulla riqualifica-zione energetica (sgravio del 65%), con un aumento dello 0,7% rispetto ai dati del 2013, l’anno del boom di lavori di ristrutturazione incentivati. La crescita significativa è attribuibile all’aumento della percentuale di spesa detraibile. Lo scorso anno le famiglie italiane hanno attivato investimenti, grazie al richiamo degli incentivi fiscali, per 28 miliardi e 457 milioni di euro (importo che comprende i versamenti Iva). Questa massa economica, sottolinea il Cresme, vale 2 punti percentuali di Pil, con una crescita dell’1,8% rispetto ai 27.957 milioni di euro del 2013 che aveva registrato anche in questo senso un ampio incremento rispetto all’anno precedente (+45,5%).Bonus ed ecobonus hanno avuto ricadute positive anche sull’occupazione.Sempre secondo i dati Cresme guardando solo allo scorso anno, il movimento generato dall’apertura dei cantieri per le ristrutturazioni è valso più di 283mila posti diretti nell’edilizia, circa 424mila posti se si comprende l’articolato indotto.Si tratta di un dato estremamente positivo se consideriamo l’emorragia costante di posti di lavoro in edilizia registrata nel corso degli ultimi anni. Questo dato non è però omogeneo: la ricaduta positiva non è infatti significativa in tutte le province italiane.Per cogliere l’importanza del segnale della ripresa occupazionale, ricordiamo che nel periodo 2011-2014 il settore edile ha registrato la perdita di 308mila posti di lavoro, un numero che rappresenta il 96% della perdita occupazionale dell’intera economia nello stesso periodo.E per il 2015 le previsioni sono ancora positive dopotutto, se non interverranno novità sul piano politico, bonus ed ecobonus sono destinati a ridimensionarsi a partire dall’1 gennaio 2016. Quindi, se si è nella possibilità di intervenire per ristrutturare, conviene fare due conti ed approfittare del massimo possibile.Concludiamo ricordando che anche il settore dell’arredamento ha beneficiato del bonus, in questo caso il bonus arredi – il 50% di detrazione Irpef fino a 10mila euro di spesa – che è stato sfruttato e per il quale valgono le stesse considerazioni degli altri incentivi.Anche in questo caso la positività ha una conferma ufficiale, quella di Federlegno-Arredo.Che dire: il conto alla rovescia è iniziato, la massima convenienza per la ristrutturazione e la riqualificazione energetica degli edifici c’è fino al prossimo 31 dicembre.

Ristrutturazioni Le agevolazioni sono agli sgoccioli

Dal “Giornale di Brescia”, 17 giugno 2015

Come noto, il 2015 dovrebbe essere l’ultimo anno dove c’è un pesante – e positivo – intervento del Fisco a favore di chi ristruttura con la possibilità di recuperare in 10 anni il 50%-65% delle spese sostenute. Va ricordato una cosa importantissima: che la detrazione dell’lrpef vale anche se si acquistano fabbricati residenziali ristrutturati. Non serve, cioè, che siate voi a fare direttamente i lavori.In particolare, la detrazione si applica nel caso di interven-ti di ristrutturazione riguardanti interi fabbricati, eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie che provvedono, entro 18 mesi dalla data del termine dei lavori, alla successiva alienazione o assegnazione dell’immobile.Questo termine e stato elevato da 6 a 18 mesi dalla legge di stabilita 2015. Attenzione: anche questa detrazione è stata elevata dal 36 al 50% quando le spese per l’acquisto dell’immobile sono sostenute nel periodo compreso tra il 26 giugno 2012 e il 31 dicembre 2015 e spetta entro l’importo massimo di 96.000 euro (invece che 48.000 euro). Dal 2016, infine, la detrazione ritornerà alla misura ordinaria del 36% su un importo massimo di 48.000 euro.L’acquirente o l’assegnatario dell’immobile dovrà comun-que calcolare la detrazione (del 50 o 36%), indipendente-mente dal valore degli interventi eseguiti, su un importo forfetario, pari al 25% del prezzo di vendita o di assegna-zione dell’abitazione.Facciamo un esempio. Il 31 dicembre 2014 un contribuen-te acquista un’abitazione a 200.000 euro. Il costo forfetario di ristrutturazione (25% di 200.000 euro) e di 50.000 euro. La detrazione (50% di 50.000 euro) sarà pari a 25.000 euro. La detrazione deve essere sempre ripartita in 10 rate annuali di pari importo. Il limite massimo di spesa ammis-sibile (48.000 o 96.000 euro) deve essere riferito alla sin-gola unità abitativa e non al numero di persone che parte-cipano alla spesa. Di conseguenza, questo importo va suddiviso tra tutti i soggetti aventi diritto all’agevolazione.

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80 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4

Siccità & Irrigazione:un sistema incompleto

AGRICOLTURA

Oggi, finalmente, il cielo è coperto da una coltre di nubi

compatta ed a tratti assai scura; siamo a 22 gradi centi-gradi e c’è brezza, ma… non piove e pare non voler pio-vere, ostinatamente.Il lago di Iseo è a – 3,5 cm e, tra sabato e domenica prossimi, potrebbe già arrivare al mi-nimo di Regolazione, così come avverrà per il lago di Como e per gli altri laghi “re-golati”.Il fatto tragico è che oggi siamo al 31 di luglio!Ordinariamente, infatti, i grandi laghi prealpini regolati sono prossimi al minimo in-torno a ferragosto, quando le varie e pressanti esigenze sulla loro acqua/livello si stanno stemperando. Oggi mancano ancora quindici lun-ghissimi giorni e non piove, neppure una goccia, nono-stante l’arrivo di un potente sistema nuvoloso dopo quasi due mesi di cielo implacabil-mente sereno e temperature “sahariane”!Un anno così difficile – non soltanto per le irrigazioni della pianura lombarda – me-rita il massimo impegno per chi, come me, di irrigazione si occupa per proporre ogni va-lutazione possibile, sempre nella speranza che qualcosa si muova nella corretta dire-zione, non certo pensando di risolvere ogni problema ma almeno di migliorare, di fare qualche passo in avanti nella capacità di azione e reazione del sistema di gestione delle risorse idriche.L’occasione è necessaria-mente imperdibile, perché l’anno siccitoso genera la

massima attenzione, pronta però a spegnersi alle prime piogge – che ancora non giun-gono! – per poi riaccendersi alla prossima crisi, come av-venne nel periodo 2003/2005, seguito da un decina di anni sostanzialmente tranquilli, dal punto di vista “idrico”, e verrebbe quasi da aggiun-gere “purtroppo”, perché ot-tenebrati da sola disatten-zione! Quando arriva la crisi tutti strillano, ma poco o nulla si può fare durante la crisi, perché i veri rimedi sono strutturali, in questo sistema che è assai complesso ed in-completo.Ecco allora che anche su questa rivista scelgo oggi questo argomento (cercando di “battere il ferro intanto che è caldo”) nella certezza di su-scitare l’interesse dei tecnici che, sul territorio, spesso si occupano di “cose d’acqua”, anche in prima persona.

Un sistema incompleto.Quando l’acqua è scarsa nel semestre estivo, l’emergenza è, prima di tutto, per l’agricol-tura della pianura padana, la più irrigata e produttiva d’I-talia e – non solo in questo – tra le prime nel mondo. La Lombardia, inoltre, è anche dotata di qualificatissime sentinelle, impersonate dagli enti che gestiscono la Regola-zione dei cinque grandi laghi, per questo detti “regolati”: Maggiore, di Como, di Iseo, d’Idro e Garda.Questa Regolazione, che sta avvicinandosi al suo primo secolo di esperienza, è infatti in grado di dare già a maggio se non anche prima segnali affidabili sulla disponibilità

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IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4 - 81

AGRICOLTURA

idrica, che tanti altri dovreb-bero ascoltare attentamente agendo, se e dove possibile, laddove la Regolazione non c’è, perché – è bene sempre ricordarlo – grazie alla Rego-lazione gran parte dei danni da siccità sono evitati, dove essa stende i propri benefici effetti.Invece gli strilli si levano sol-tanto a luglio inoltrato, quando l’acqua è ormai finita e null’altro resta che guardare il cielo e sperare nella pioggia: atteggiamenti entrambi in-degni di un territorio che si vanta d’essere “Civiltà

dell’acqua”! Tante cose anche si dicono e si scrivono quando l’acqua ormai manca, ma spesso sono addirittura indegne d’essere raccontate. E di questo è complice la “po-litica”, con la ‘p’ minuscola, anch’essa ordinariamente di-sattenta e reattiva “per rea-zione”, ovvero in modi quasi inconsulti.Eppure proprio la Regola-zione dei grandi laghi preal-pini mostra la via lungo la quale cercare rimedi, ovvia-mente strutturali, per un si-stema che è certamente in-completo: la gestione della disponibilità idrica deve tro-vare la massima possibilità di programmazione e non, come oggi avviene, l’agire n e l l ’ i m p r o v v i s a z i o n e dell’ormai dichiarata emer-genza. Già, perché tale ap-pare, anche tra le autorità di massimo livello, il cercare ri-medi a luglio inoltrato, per: alzare il livello dell’acqua del grande fiume Po; ricacciare la risalita del “cuneo salino”; per trovare acqua che più non c’è per colture ormai perse e così via.Il sistema è incompleto: questo è il problema, e nella sua incompletezza, la prima grave mancanza è la tanto at-tesa bacinizzazione del fiume Po, dalla sua ultima traversa (poco a monte di Cremona, a Isola Serafini) sino ad Osti-glia, limiti individuati da qua-lificatissimi studi (vedi Attività e studi propedeutici relativi alla re-gimazione del Po nel tratto tra Cre-mona e foce Mincio: ipotesi, analisi e verifiche preliminari”, Regione Lombardia – AIPo – Infrastrut-ture Lombarde, aprile 2009.La gravità della mancanza è

evidente: tutti gli affluenti del Po sono bacinizzati, ov-vero costellati di traverse/sbarramenti, che svolgono – soltanto o tra altre – la fun-zione di evitare l’abbassa-mento dell’alveo e del livello delle acque a monte. Il Po, invece, è bacinizzato sol-tanto sino a Isola Serafini (al km 365 di 652) e poi lasciato libero nei livelli di acqua e di fondo fino alla foce; ma già ad Ostiglia dall’erosione si passa al deposito (altrettanto peri-coloso!). Ecco perché lo studio prevede l’ultimo sbar-ramento in terra mantovana, ad oltre 100 chilometri dal delta.Dal documento (pagg 12 e 13), traggo i passi che porte-ranno poi ad una domanda sbalordita:“Tale intervento assume un ruolo fondamentale […] in quanto […] sarà possibile raggiungere i se-guenti obiettivi:1 - riequilibrio idraulico/morfolo-gico del fiume […] si ritornerebbe ad avere, anche in condizioni di magra, un alveo pluricorsuale […] una diminuzione delle azioni ero-sive attualmente in atto sul fondo alveo, contribuendo in tal modo a ridurre l’attuale tendenza alla ca-nalizzazione del fiume;2 - miglioramento delle condizioni di navigabilità: l’innalzamento dei livelli idrici di magra potrà garan-tire le condizioni di navigabilità in classe V per tutto l’anno e il miglio-ramento delle condizioni di accesso al porto di Cremona;3 - produzione di energia idroelet-trica: tale produzione è assai rile-vante sia in senso assoluto (930’000 MWh/anno, pari al 3% della pro-duzione idroelettrica nazionale) […] Inoltre, tale produzione energetica è in grado di ren-

dere l’intervento in oggetto economicamente auto so-stenibile.4 - miglioramento delle pos-sibilità di derivazione a fini irrigui: l’innalzamento dei livelli idrici di magra potrà garantire mi-gliori possibilità di prelievo idrico e risparmi energetici per i tredici sol-levamenti delle acque. Inoltre, non sarà più necessario continuare a prevedere impianti di sollevamento sussidiari agli esistenti, che negli ultimi anni sono stati realizzati per far fronte al continuo approfondi-mento del livello idrico di magra, conseguente all’abbassamento dell’alveo del Po e al verificarsi di periodi estremamente siccitosi;5 - innalzamento e stabilizzazione delle falde idriche: l’innalzamento dei livelli fluviali permetterà di in-crementare i livelli delle falde;6 - maggiore disponibilità di risorsa idrica da gestire du-rante i periodi siccitosi: il volume idrico invasabile sia all’interno dell’alveo inciso (circa 150 Mm3) […] potrà indurre diversi benefici, tra cui: migliorare la funzionalità delle de-rivazioni idriche superficiali ad uso irriguo ed industriale (raffredda-mento delle centrali termoelettriche di Ostiglia e Sermide), contra-stare la risalita del cuneo salino nell’area del delta;7 - riqualificazione paesistica ed ambientale: con il rialzamento del livello il fiume sarà invitato a rioc-cupare parte degli spazi che gli sono stati sottratti con l’opera di regola-rizzazione del suo corso […] crea-zione di zone umide, veri e propri biotopi artificiali, che col tempo po-trebbero assumere un valore natu-ralistico proprio, da vedere in modo integrato con i SIC-ZPS esistenti.”Ho evidenziato gli aspetti ri-levanti per quanto qui scriva e non perché li ritenga più

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AGRICOLTURA

importanti, visto che sono tutti ugualmente e clamoro-samente importantissimi, direi, a livello nazionale!Ecco allora la domanda sba-lordita: “Perché no?”. Lo studio è del 2009, ovvero già vecchio di sette anni, e pure l’ultimo di una lunga serie: che si sta aspettando?Uno studio qualificatissimo che parla di un’opera che si autosostiene economica-mente, grazie ad almeno 930.000 Mwh/anno, ciascuno dei quali può fruttare anche 100 Euro (e questo senza con-siderare la possibilità di altri ricavi dello stesso ordine di grandezza, pensando alle ta-riffe sul traffico commerciale che, via acqua, giungerebbe a Cremona – se non anche, una volta avviato, a Milano – con ogni altro vantaggio econo-mico ed ambientale nella rete viaria, così alleggerita da milioni di tonnellate e di au-totreni).Aggiungo, come già eviden-ziato nel testo, un vantaggio idrico straordinario: un nuovo volume di regolazione pari a 150 milioni di metri cubi, pari ad altri due laghi di Iseo regolati. Questo a tutto van-taggio, negli anni siccitosi, delle grandi utenze irrigue del tratto terminale del Po, che oggi 31 luglio 2015, sono assediate dalla risalita dal cuneo salino. Motivo per il quale, dovendo dimostrare di fare qualcosa, ci si è ridotti a chiedere all’agricoltura lombarda e piemontese di sospendere l’irrigazione “per ventiquattro ore alla settimana […] garantendo il ricaccio del cuneo salino e la possibilità di deri-vare [nella zona del delta] acqua

irrigua per almeno due giorni” (una richiesta, peraltro, che desta quantomeno la curio-sità di conoscere da quali cal-coli giunga tale convinzione).La più potente risorsa idrica/ambientale/economica della pianura padana e dell’Italia tutta è dunque “ferma al palo”. E questo pur avendo in sé le suddette potenzialità, anche di auto-sostentamento economico!Ne scrivo per lasciar traccia ed auspicare il dibattito, so-prattutto politico, nella sempre viva speranza che il prossimo anno siccitoso arrivi tra tantissimo tempo, ma

nell’amara certezza che così non sarà, si renderà gioco-forza necessario porre alcuni limiti all’uso delle acque già vigenti, primo fra tutti il Deflusso Minimo Vitale, che certamente aumenteranno la frequenza degli anni di scar-sità d'acqua. Ma questo è cer-tamente un altro argomento!Segnalo infine che ho scritto della questione – risolta, ma inoperosamente – della man-cata bacinizzazione del tratto centrale del fiume Po perché è il problema principale, ma non l’unico. Il sistema di ge-stione delle risorse idriche è incompleto anche per altri a-

spetti, che sono sì secondi al primo, ma tra loro tutti rile-vanti, e che cito in estrema sintesi, purtroppo nella cer-tezza di un elenco anch’esso incompleto: - il coordinamento tra Usi delle acque e Sistema I-drico Integrato;

- le azioni regionali nel so-stegno alle necessarie mo-difiche del sistema irriguo;

- la vigilanza ed il controllo; - la responsabilità cosciente nella P. A. competente.

Tutti argomenti, questi, per altri articoli e dibattiti.

Il layout di una traversa-tipo sul fiume Po.

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GEOLOGIA

Bruno Quadrio La conoscenza del territorio per la prevenzione sismica(Parte prima)

Dopo il terremoto in Abruzzo del 6 a-prile 2009, è stato

avviato il “Piano nazionale per la prevenzione sismica” (art.11 del Decreto legge n. 39/2009, “legge Abruzzo”, convertito con la legge n. 77/2009), nell’ambito del quale sono state stanziate ri-sorse per la realizzazione di interventi mirati alla ridu-zione del rischio sismico, ge-stito dal Dipartimento della Protezione Civile e discipli-nato da specifiche ordinanze. Tale Piano prevede lo stan-ziamento di 965 milioni di euro ripartiti su 7 annualità.Gli elementi di novità intro-dotti dal piano nazionale ri-guardano, in particolare, gli strumenti di prevenzione in-dividuati: vengono finanziati studi di microzonazione si-smica (MS) nei Comuni la cui accelerazione prevista su roccia, in condizioni “free-field”, è maggiore o uguale a 0,125 g (periodo di ritorno 475 anni). Inoltre nel 2011, in-sieme agli studi di MS, è stata introdotta l’analisi della Con-dizione Limite per l’Emer-genza (CLE) dell’insedia-mento urbano, che ha lo scopo di verificare i principali elementi fisici del sistema di gestione dell’emergenza de-finiti nel piano di protezione civile (luoghi del coordina-mento, aree di emergenza e infrastrutture di collega-mento) al fine di assicurare l’operatività del sistema stesso dopo il terremoto.Il riferimento metodologico per la microzonazione si-smica, adottato da tutte le Regioni, è costituito dagli “In-dirizzi e criteri per la microzo-

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Terremoto dell'Aquila (2009): un edificio distrutto

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GEOLOGIA

nazione sismica (ICMS, 2008)”. Per l’analisi della CLE è stato recentemente predi-sposto il “Manuale per l’ana-lisi della Condizione limite per l ’Emergenza (CLE) (Roma, 2014).Gli “Standard di rappresen-tazione e archiviazione infor-matica” (Commissione tec-nica per la microzonazione sismica, 2013) rappresentano il documento per la codifica e la rappresentazione degli studi di MS e CLE.Tutti i documenti e gli stru-menti operativi sono libera-mente scaricabili dal sito del Dipartimento della Prote-zione Civile nazionale.

Microzonazione sismica: definizioni e livelli di approfondimento.A seguito di un evento si-smico, l’osservazione dei danni alle costruzioni e alle infrastrutture spesso evi-denzia differenze sostanziali anche a piccole distanze tra essi oppure sono stati verifi-

cati crolli e danni notevoli a grandi distanze dall’epi-centro. La qualità delle co-struzioni può sicuramente influire sulle differenti distri-buzioni del danno, ma spesso le cause vanno ricercate in effetti dovuti ad amplifica-zioni del moto sismico o ad instabilità del suolo.

Tutto ciò è oggetto degli studi della microzonazione si-smica. Questi studi hanno infatti lo scopo di ricono-scere, ad una scala sufficien-temente grande (scala comu-nale o sub comunale), le con-dizioni geologiche, geomor-fologiche, geofisiche e geo-tecniche locali che possono modificare, anche sensibil-mente, le caratteristiche del moto sismico. In estrema sintesi, gli studi di MS mirano a definire per un territorio, in caso di terre-moto, quali siano:• gli effetti temporanei, ov-

vero quanto lo scuotimento in superficie venga amplifi-

cato e modificato dalle condizioni locali;

• gli effetti permanenti, ov-vero le diverse tipologie di instabilità cosismiche o

post sismiche del territorio (frane sismoindotte, faglie attive e capaci, liquefa-zioni, cedimenti differen-ziali).

Terremoto in Emilia-Romagna (2012): macerie a Cavezzo, in provincia di Modena.

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GEOLOGIA

Fratture e cedimenti dovuti a liquefazione, legati agli eventi sismici del 2012 in Emilia-Romagna. La quantificazione del possibile accadimento di tale fenomeno viene analizzata nel livello 3 di approfondimento.

Il prodotto di questi studi è una mappa del territorio sud-diviso in microzone a com-portamento sismico omo-geneo.Uno studio di MS può essere sviluppato secondo livelli di approfondimento crescenti a seconda del grado conosci-tivo che si vuole raggiungere, anche in funzione delle ri-sorse economiche e tecniche disponibili.I livelli approfondimento previsti dagli “Indirizzi e Cri-teri per la Microzonazione Sismica” (Gruppo di lavoro MS, 2008) sono tre: il primo livello deve essere realizzato in via propedeutica. Per l’ap-plicazione dei livelli succes-sivi devono sussistere condi-zioni ben precise. Di seguito vengono detta-gliate le caratteristiche di cia-scun livello:

• livello 1. Il livello 1 di MS rap-presenta il livello di base per i veri e propri studi di microzonazione ed è ob-

bligatorio per realizzare uno studio completo di mi-crozonazione sismica. La realizzazione di tale li-vello si basa essenzial-mente sulla raccolta di dati pregressi: cartografie geo-logiche e geomorfologiche, dati geotecnici e geofisici, rilievi diretti sul campo. L’analisi dei dati a disposi-zione, riletta in chiave cri-tica, porterà alla realizza-zione di diversi tematismi, opportunamente codifi-cati: - carta delle indagini, - carta geologico-tecnica (comprensiva di sezioni opportunamente ubi-cate),

- carta delle microzone o-mogenee in prospettiva sismica (MOPS).

Appare chiaro, sulla base dei dati a disposizione, che uno studio di livello 1 consente di individuare in modo stretta-mente qualitativo le zone a comportamento sismico o-

mogeneo, rappresentando tuttavia un documento di fondamentale importanza ai fini delle attività di pianifica-zione territoriale e come guida all’orientamento per gli approfondimenti dei li-velli successivi, nei quali do-vranno essere assegnati pa-rametri quantitativi alle zone individuate.Prima di passare ad un livello di approfondimento succes-sivo, è necessario definire quali, tra le zone individuate, ricadono in contesti geologi-co-tecnici “complessi” op-pure “non complessi”. Qua-lora il territorio oggetto dello studio ricada interamente in un contesto “non complesso” sarà possibile passare ad un livello 2, diversamente sarà necessario effettuare degli approfondimenti di livello 3 su tutto il territorio o su quelle parti che ricadono in ambiti “complessi”.

Le condizioni geologico tec-niche/geomorfologiche “complesse” per le quali non è possibile applicare un ap-proccio semplificato previsto dal livello 2 sono: - geometria articolata del substrato rigido sepolto alla scala di interesse (pre-senza di paleoalvei, sub-strato rigido deformato da strutture tettoniche, anda-mento del substrato a Horst e Graben, ...)

- zona di raccordo tra rilievo e pianura (zona di unghia con substrato rigido se-polto in approfondimento sotto la pianura, in maniera continua o discontinua)

- geometria del substrato ri-gido che crea una valle

stretta colmata di sedi-menti soffici

- profilo di Vs (=velocità di propagazione delle onde S) con marcate inversioni di velocità

- presenza di possibili cavità sepolte

• livello 2: consente di defi-nire, attraverso l’esecu-zione di indagini econo-miche e poco invasive, un modello geologico tecnico e geofisico del sottosuolo più approfondito di quello individuato attraverso il li-vello 1. Attraverso specifici abachi (predisposti, o in predisposizione, da cia-scuna Regione) è possibile associare a ciascuna micro-zona identificata nello studio di livello 1 un valore numerico che quantifichi gli effetti di amplificazione del moto sismico. I dati ne-cessari per l’utilizzo degli abachi sono: la litologia prevalente, gli spessori delle coperture e le velo-cità delle onde di taglio (Vs). Gli abachi sono stati sviluppati per un modello ideale di sottosuolo “non complesso”, ovvero costi-tuito da terreni omogenei a strati orizzontali, piani e paralleli, e Vs crescente con la profondità, su un be-drock (=substrato) sismico (Vs=800 m/s). Nel livello 2 le zone suscettibili di insta-bilità vengono mutuate dal livello 1 in quanto non è possibile definire dei mo-delli univoci che ne descri-vano il comportamento. Per tali zone è previsto un approfondimento di livello 3.

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• livello 3: è il massimo livello conoscitivo per la defini-zione e caratterizzazione delle zone suscettibili di amplificazione o di instabi-lità. Permette di associare un fattore di amplificazione a zone suscettibili di ampli-ficazione ricadenti in con-testi geologico-tecnici complessi, per i quali non è possibile utilizzare abachi o metodi semplificati. Con-sente inoltre di associare un parametro che quanti-fichi un’instabilità in caso di sisma.Il livello 3 richiede un im-pegno significativo di ri-sorse economiche e pro-fessionali, giustificato, ad esempio, nel caso di una fase di r icostruzione post-terremoto ma anche in fase preventiva nelle aree a più elevato rischio sismico. Per raggiungere gli obiettivi del livello 3 sono necessari: un modello del sottosuolo dettagliato e af-fidabile, uno o più eventi di riferimento, l’esecuzione di simulazioni numeriche per ottenere i parametri di amplificazione o per la quantificazione delle in-stabilità (ad es. eventuale spostamento di una frana o valutazione del potenziale di liquefazione).

Standard di rappresentazione e archiviazione informatica per la microzonazione sismica.Nell’ambito dei lavori della commissione tecnica per la microzonazione sismica, no-minata con DPCM 21 aprile 2011 e costituita dai rappre-sentanti delle Regioni e delle Provincie autonome e degli

uno strumento di consulta-zione e interrogazione online delle basi dati e delle carto-grafie disponibili. Tale si-stema è attualmente dispo-nibile per la Commissione Tecnica e per le Regioni e

verrà reso disponibile, con diversi livelli di accessibilità alle informazioni, anche a professionisti che potranno usufruire a vario titolo dei dati presenti.Per facilità di lettura gli stan-

Gli effetti del terremoto del 2012 su una chiesa tra Casumaro (FE) e

Finale Emilia (MO).

GEOLOGIA

ordini professionali, sono stati sviluppati gli standard di rappresentazione e archi-viazione informatica per gli studi di MS. Gli standard sono stati con-cepiti al fine di agevolare e favorire l’omogeneità dei prodotti finali sia dal punto di vista grafico (cartografie) che dal punto di vista delle basi dati necessarie per la realiz-zazione degli elaborati pre-visti dagli Indirizzi e Criteri per la microzonazione si-smica.Tale strumento, disponibile ad oggi nella versione 3.0, è stato sviluppato in maniera “dinamica” al fine di recepire le modifiche e le osserva-zioni proposte dagli utilizza-tori e dagli esperti del set-tore.Gli standard contengono le informazioni necessarie alla codifica dei tematismi e alla rappresentazione degli ele-menti significativi per gli studi di MS finanziati dal Fondo nazionale per la pre-venzione del rischio sismico attraverso l’art. 11 della legge 77/2009. In tal senso sono state definite le specifiche per i soli elementi significa-tivi dal punto di vista dell’am-plificazione sismica e dei po-tenziali fenomeni cosismici non considerando tutte quelle informazioni di tipo geologico e geomorfologico che, pur essendo di notevole interesse per altri tipi di valu-tazione, non rappresentano elementi critici ai fini della MS.L’uniformità degli studi ad oggi consegnati dalle Regioni ha permesso la progetta-zione e la realizzazione di

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IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4 - 87

Cartiglio e legenda della Carta delle microzone omogenee in prospettiva sismica (Standard di rappresentazione e archiviazione informatica – Versione 3.0).

GEOLOGIA

dard sono stati divisi in due parti. Nella parte prima sono illustrate le legende e i layout per le cartografie, conformi a quanto previsto dagli ICMS adattate alle esigenze di ar-chiviazione informatica.In particolare, vengono for-nite indicazioni in merito a: - Carta delle indagini, da predisporre per ciascuno dei 3 livelli di MS. Nella carta devono essere rap-presentate le indagini pre-gresse e quelle eventual-mente realizzate ex-novo per il livello 1. Per i livelli 2 e 3 la carta dovrà essere integrata con le indagini di nuova realizzazione, ag-giornando la carta di livello 1.

- Carta geologico tecnica per la microzonazione sismica, nella quale devono essere

riportate tutte le informa-zioni di base (geologia, ge-omorfologia, caratteri-stiche litotecniche, geotec-niche, idrogeologiche, e instabilità) derivate da carte ed elaborati esistenti dei quali non è richiesta l’archiviazione, ma funzio-nali alla realizzazione della carta delle MOPS (livello 1).

- Carta delle microzone o-mogenee in prospettiva sismica (MOPS), costruita sulla base degli elementi predisponenti alle amplifi-cazioni e alle instabilità si-smiche già riportati nella Carta geologico tecnica. Nella legenda della carta dovrà essere riportata una breve descrizione di cia-scuna microzona omo-genea, che sarà una sintesi

cumento vengono definite le specifiche informatiche per la predisposizione degli ela-borati descritti nella prima parte. In particolare, vengono fornite indicazioni per l’archi-viazione dei dati alfanume-rici attraverso tabelle e dei dati geografici attraverso shapefile con indicazioni in merito alle simbologie asso-ciate alle differenti codifiche.Completano il documento una serie di tavole sinottiche che consentono di risalire in maniera chiara ai file neces-sari per la predisposizione delle singole carte.A corredo degli standard viene messa a disposizione una struttura di archiviazione dei dati contenente le ta-belle e gli shapefile già pre-disposti per la compilazione in fase di realizzazione degli studi.Per facilitare l’inserimento dei dati alfanumerici dei siti, delle indagini e dei para-metri delle indagini degli studi di MS, è stato predi-sposto il software gratuito “SoftMS”. Il software facilita la generazione degli identifica-tivi delle indagini e fornisce garanzia di omogeneità e co-erenza nell’inserimento dati. Prevede inoltre la possibilità di stampare i dati secondo un modulo standard (utilizza-bile anche per l’eventuale ri-levamento cartaceo dei dati).

Gli standard di rappresenta-zione e archiviazioni informa-tica sono scaricabili all’indi-rizzo: http://www.protezio-necivile.gov.it/resources/c m s / d o c u m e n t s / S t a n -dardMS_3.0_open.pdf .

più dettagliata di quella ri-portata nella Relazione il-lustrativa.

- Carta di microzonazione si-smica di livello 2 o di livello 3, nella quale alle zone sta-bili suscettibili di amplifi-cazione viene associato un parametro che quantifichi il fattore di amplificazione ricavato con metodi sem-plificati (livello 2) o attra-verso analisi numeriche (livello 3). Le instabilità vengono fedelmente mu-tuate dalle MOPS per il li-vello 2, mentre per il livello 3 si individuano Zone di Suscettibilità e Zone di Ri-spetto alle quali dovrà es-sere associato un para-metro che quantifichi il fe-nomeno.

Nella parte seconda del do-

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CULTURA

Presidenti degli Usaillustri geometri

Franco Robecchi

Esiste un grande monumento scultoreo, negli Usa, che è noto in tutto il mondo. Con la tipica esagerazione infantile, di facile effetto, gli americani degli Stati U-

niti misero in cantiere, nel 1927, una mastodontica operazione artistico-promozionale, che ebbe, naturalmente, grande suc-cesso: due milioni di visitatori l’anno. Non si può dire altret-tanto di più contenuti, benché infinitamente più importanti artisti, come i molti italiani, ma anche europei, che fecero la storia dell’umanità. Questione di gagliofferia urlata e di un pubblico ingenuo a fronte di una spontanea pratica dell’umile serietà. Sta di fatto che i quattro ritratti scolpiti nella parete rocciosa del monte Rushmore, nelle Black Hills del South Da-kota, sono ben più noti delle opere del pittore Gerolamo Ro-manino o del maestro della scultura rinascimentale Donatello. Il notissimo monumento americano consiste in quattro ritratti di presidenti americani, tra i più illustri della più eroica fase della formazione statunitense, fra Settecento e Ottocento, ma anche del primo Novecento: George Washington, Thomas

Jefferson, Abraham Lincoln e Theodore Roosevelt. I volti dei quattro presidenti sono alti 18 metri e furono ideati artistica-mente dallo scultore Gutzon Borglum, coadiuvato, per gli a-spetti operativi di cantiere, da un italiano: Luigi Del Bianco. L’impresa fu finanziata con un’enorme donazione, di un avvo-cato newyorkese, lo stesso che diede il proprio nome al monte. L’operazione, vide l’impegno di 400 operai e si svolse con ag-giustamenti imprevisti, che, fra l’altro, inclusero un crollo di parte delle sculture e uno sviluppo verso destra del quartetto, anziché verso sinistra, come era originariamente previsto. Si praticò anche il contenimento, per motivi economici, delle fi-gure, che, nel progetto originario, si sarebbero dovute esten-dere ad un ampio busto a mezza figura. Invece i ritratti furono limitati ai soli volti. L’opera fu conclusa dal figlio dello scultore originario, nel 1941, anche se i visi dei quattro personaggi erano stati fondamentalmente scolpiti fra il 1934 e il 1939. Fin qui il tema potrebbe essere genericamente interessante, magari anche ricordando la celebre sequenza cinematografica

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IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4 - 89

CULTURA

Nella pagina precedente. La suggestiva panoramica del Monte Rashmore, con i quattro grandi ritratti di presidenti degli Usa.

In questa pagina. A sinistra. Il volto del presidente Washington mentre veniva scolpito, negli anni Trenta del Novecento. A destra. Due mappe stilate dal geometra George Washington. In una tavola è ben evidente la firma del futuro primo presidente degli Stati Uniti.

che vedeva i due protagonisti concludere il film di Hitchcock, del 1959, Intrigo internazionale, fuggendo arrampicandosi, scivo-lando, rischiando la vita fra il naso e la barba dei grandi faccioni dei padri della patria americana. Invece il discorso si fa più pertinente a questa rivista, quando si osserva che, dei quattro presidenti posti all’apice della celebrazione patriottica, tre e-rano geometri. O, almeno, ebbero a praticare, per qualche frazione della loro vita, l’agrimensura. Il padre dei padri ame-ricani, il primo presidente George Washington, quando aveva solo 18 anni, nel 1750, fu assunto come topografo dal suocero di suo fratello maggiore, il ricco possidente George Fairfax. La pratica delle rilevazioni di terre libere e sconosciute nel nord-ovest della Virginia contribuì a formare nel giovane Wa-shington un senso di appropriazione anche territoriale della nuova America, che non fu insignificante nella formazione della sua personalità politica. L’attività del surveyor (come gli ameri-cani chiamano il topografo) Washington è tenuta in grande considerazione dagli ambienti professionali di settore, quasi

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CULTURA

che la formazione degli Stati Uniti trovasse, nella sintesi fra il grande politico e la sua pratica agrimensoria, una sintesi anche simbolica fra volontà di formazione statale e appropriazione intellettuale, geometrica e amministrativa del territorio nazio-nale. Del giovane Washington esistono ancora alcune mappe, da lui disegnate di propria mano.Il secondo presidente che ebbe a praticare l’attività di agri-mensore fu Thomas Jefferson, che fu anche il più seriamente impegnato nel settore, fra le tre personalità di cui si parla. Nato, come Washington, nella Virginia, Jefferson, che fu anche un noto architetto neoclassico e fu anche avvocato, contempora-neamente seguì le orme paterne del padre, un agrimensore professionista. Jefferson si impegnò in numerose e importanti

rilevazioni topografiche e una sua statua in bronzo, nell’atteg-giamento professionale dell’agrimensore, collocata presso l’università della Virginia, da lui fondata, è celebrata come una delle massime icone della professione topografica negli Usa. Nel 1773 Thomas Jefferson fu nominato surveyor della Contea di Albemarle e nel 1778 egli aveva pronte le mappe. Jefferson applicò la pratica agrimensoria anche a molti suoi impegni professionali privati e anche personali, riferiti alle sue pro-prietà, come quella di Monticello, dove è la sua villa palla-diana, dichiarata patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Nel 1801 egli fu eletto terzo presidente degli Stati Uniti, ma ancora a 66 anni egli si inoltrava nei boschi, armato di catena di 20 metri e tacheometro, per insegnare al figlio le tecniche del rileva-mento topografico. Jefferson era anche un convinto schiavista, come tutti i grandi proprietari terrieri. Ma siccome l’arte agri-mensoria è trasversale, capita che il quarto presidente effigiato sulle rocce del Monte Rushmore, Abramo Lincoln, anch’egli toccato dall’attività di topografo, fosse invece il campione della lotta allo schiavismo, il grande condottiero verso gli Stati Uniti democratici e federali, in guerra contro il separatismo sudista. Era nato nel 1809, figlio di un fabbro e falegname, che

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lo lasciò presto orfano. La madre era morta quando Lincoln a-veva 9 anni. Per mantenere i due fratellini, Lincoln si ingegnò in molti lavori, fin da ragazzo. Studiando da autodidatta, avvi-cinò le tecniche agrimensorie e si avviò alla professione di ri-levatore e misuratore, mentre si dedicava anche agli studi di giurisprudenza. La crisi finanziaria del 1837 fece precipitare le compravendite di fondi agricoli e, di conseguenza, anche la richiesta di servizi topografici. Lincoln fu barcaiolo e boscaiolo, garzone di tagliaboschi e coltivatore, droghiere, maestro di scuola, e infine avvocato, andando infine a trovare la sua strada verso la guida del Paese. Ma il contatto con la concretezza della proprietà privata e dello sfruttamento dei campi, vissuto con la sua attività di agrimensore, rimase nel suo spirito di onesta e tenace difesa del capitalismo produttivo e giusto. È, in conclusione, molto interessante constatare come l’eclet-tismo, il pragmatismo, la tenacia virile e fattiva dello spirito a-mericano, si siano espressi al loro massimo livello, quasi con valore emblematico, nella terrigna pratica di conquista intel-lettuale, politica, amministrativa, economica e capitalistica, cioè nell’agrimensura. Una storia celebrata, più che nel marmo, nella roccia di un’intera montagna.

Nella pagina precedente, dall'alto, in senso antiorario. Una raffigurazione popolare che raffigura l’impegno come agrimensore del giovanissimo George Washington. Il giovane e futuro presidente Thomas Jefferson alle prese con le prime prove come agrimensore. La statua del presidente Jefferson raffigurato mentre valuta una mappa, accanto al suo tacheometro.

In questa pagina, dall'alto. Il tacheometro di Thomas Jefferson, oggi conservato in un museo americano. Immagine generica di un surveyor statunitense, nel Settecento.

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a cura del geom. Alfredo Dellaglio

Novità di Legge

Finalità della rubrica è di contribuire all'informazione sull'emanazione di Leggi, Decreti,Deliberazioni e circolari pubblicati sulla G.U.Gazzetta Ufficiale della Repubblica e sul B.U.R.L. Bollet-tino Ufficiale della Regione Lombardia.I lettori della rivista che sono interessati ad approfondire i contenuti delle norme sopra elencate potranno consultare gli organi ufficiali (GU e BURL) presso il Collegio dei Geometri.

Legge 2/4/2015 n.44(Gazzetta Ufficiale 21/4/2015 n.92)Modifica dell’art 11-quaterdecies del decreto-legge 30/9/2005 n.2003, convertito con modificazioni dalla legge 2/12/2005 n.248, in materia di disciplina del prestito vitalizio ipotecarioIl provvedimento integra e modifica la disciplina del prestito vitalizio ipotecario. L’obiettivo del provvedimento è di rendere tale istituto una forma di finanziamento che consenta al proprietario di un im-mobile, di età superiore a 60 anni, di convertire parte del valore del bene in contanti, per soddisfare esigenze di liquidità, senza che lo stesso proprietario sia tenuto a lasciare la proprietà residenziale, che viene comunque posta a garanzia del finanziamento.

Legge 22/5/2015 n.68(Gazzetta Ufficiale 28/5/2015 n.122)Disposizioni in materia di delitti contro l’ambiente.Il provvedimento introduce nel codice penale 5 nuovi reati contro l’ambiente, rientranti nel nuovo Titolo VI-bis.

Decreto Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali 3/3/2015(Gazzetta Ufficiale 15/5/20015 n.111)Determinazione dell’oscillazione del tasso medio per la preven-zione degli infortuni nei luoghi di lavoro.L’Inail, trascorsi 2 anni dalla data di inizio dell’attività, può applicare al datore di lavoro che sia in regola con le disposizioni in materia di prevenzione infortuni e di igiene del lavoro, una riduzione del tasso medio di tariffa in misura fissa, in relazione al numero dei lavoratori, alle aziende che pongono in essere interventi migliorativi in materia di igiene, salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.

Decreto Ministero dello Sviluppo Economico 19/5/2015(Gazzetta Ufficiale 27/5/2015 n. 121)Approvazione del modello unico per la realizzazione, la connes-sione e l’esercizio di piccoli impianti fotovoltaici integrati sui tetti degli edifici.(in vigore dal 24/11/2015).

Decreto Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali 29/4/2015(Gazzetta Ufficiale 16/5/2015 n.112)Determinazione del costo medio orario di lavoro, a livello provin-ciale, per il personale dipendente da imprese del settore dell’edilizia e attività affini.

Deliberazione G.R.Lombardia 30/4/2015 n. x/3944(Bollettino Ufficiale Reg.Lombardia S.Ord. 15/5/2015 n.20)Criteri per l’attivazione di servizi di rimozione e smaltimento dell’a-mianto in matrice compatta proveniente da utenze domestiche nel territorio dei comuni della Lombardia ai sensi dell’art 30 della L.R. 8/7/2014 n.19.

Deliberazione G.R.Lombardia 8/5/2015 n. x/3543(Bollettino Uffic. Reg.Lombardia S. Ord. 12/5/2015 n.20)Modulistica unificata e standardizzata per la presentazione della comunicazione di inizio lavori (CIL) e della comunicazione di inizio lavori asseverata (CILA) per gli interventi di edilizia libera, adegua-mento della modulistica nazionale alle normative specifiche e di settore di Regione Lombardia.

Decreto Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali 30/1/2015(Gazzetta Ufficiale 1/6/2015 n.125)Semplificazione in materia di documento unico di regolarità contri-butiva DURC.A partire dal 1/7/2015 verrà introdotto il DURC on-line che consen-tirà di verificare in tempo reale la regolarità contributiva di una im-presa, di un datore di lavoro e di un lavoratore autonomo, acce-dendo ad un sito internet gestito da Inps, Inail, Casse Edili.

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Aggiornamento AlboAggiornamento Albo

Cancellazioni dall’Albo con decorrenza 27 luglio 2015N. Albo Nominativo Luogo e data di nascita Residenza Motivo

6249 Bignotti Gianpietro Asola (MN) 02/10/1989 25020 Gambara (BS) Via C.na Montello 29 Dimissioni

5259 Crotti Ivan Asola (MN) 03/02/1977 25020 Gambara (BS) Via Montello 12bis Dimissioni

5898 Zippoli Manuel Orzinuovi (Orzinuovi) 22/08/1987 25030 Villachiara (BS) Via Samarcanda 9 Dimissioni

Iscrizioni all’Albo con decorrenza 27 luglio 2015N. Albo Nominativo Luogo e data di nascita Residenza

6442 Ferranti Enrico Leno (BS) 22/10/1979 25024 Leno (BS) Via Palazzeschi 11

6443 Angeri Alex Brescia (BS) 26/09/1991 25065 Lumezzane (BS) Via Nikolajewka 29

6444 Bettoni Valentina Esine (BS) 28/10/1993 25040 Bienno (BS) Vicolo Fradiavolo 1

6445 Rizzi Mauro Esine (BS) 21/12/1993 25059 Vezza D’Oglio (BS) Frazione Davena 16/A

Il mondo di B. Bat.

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