IL TESORO · 2010. 9. 24. · comprato persino “ol raterì” ma il topolino “al restàa mia...

18
Pagina 1 Autunno 2010 Autunno 2010 Autunno 2010 Autunno 2010 L’autunno è un canto di allegria, una girandola di emozioni che ti danno L’autunno è un canto di allegria, una girandola di emozioni che ti danno L’autunno è un canto di allegria, una girandola di emozioni che ti danno L’autunno è un canto di allegria, una girandola di emozioni che ti danno gioia anche nelle giornate piovose. Bis gioia anche nelle giornate piovose. Bis gioia anche nelle giornate piovose. Bis gioia anche nelle giornate piovose. Bisogna solo saperle vivere ed essere ogna solo saperle vivere ed essere ogna solo saperle vivere ed essere ogna solo saperle vivere ed essere capaci di raccogliere tutto ciò che la stagione ci offre. capaci di raccogliere tutto ciò che la stagione ci offre. capaci di raccogliere tutto ciò che la stagione ci offre. capaci di raccogliere tutto ciò che la stagione ci offre. È più facile quando si è in compag più facile quando si è in compag più facile quando si è in compag più facile quando si è in compagnia, nia, nia, nia, perché il divertimento e l’allegria perché il divertimento e l’allegria perché il divertimento e l’allegria perché il divertimento e l’allegria serpeggiano dove ci sono persone che serpeggiano dove ci sono persone che serpeggiano dove ci sono persone che serpeggiano dove ci sono persone che mettono in comune il loro tempo e la mettono in comune il loro tempo e la mettono in comune il loro tempo e la mettono in comune il loro tempo e la loro voglia d loro voglia d loro voglia d loro voglia di pensare e vivere solo le i pensare e vivere solo le i pensare e vivere solo le i pensare e vivere solo le cose belle. Le brutte lasciamole al cose belle. Le brutte lasciamole al cose belle. Le brutte lasciamole al cose belle. Le brutte lasciamole al tempo: che se le porti via così come ce tempo: che se le porti via così come ce tempo: che se le porti via così come ce tempo: che se le porti via così come ce le ha appiccicate addosso le ha appiccicate addosso le ha appiccicate addosso le ha appiccicate addosso nel tentativo nel tentativo nel tentativo nel tentativo di farci soffrire. D’altronde l’abbiamo di farci soffrire. D’altronde l’abbiamo di farci soffrire. D’altronde l’abbiamo di farci soffrire. D’altronde l’abbiamo già fatto durante tutta la stagione già fatto durante tutta la stagione già fatto durante tutta la stagione già fatto durante tutta la stagione estiva, e ci è riuscito bene. estiva, e ci è riuscito bene. estiva, e ci è riuscito bene. estiva, e ci è riuscito bene. Continuiamo così, allora, accompagnati Continuiamo così, allora, accompagnati Continuiamo così, allora, accompagnati Continuiamo così, allora, accompagnati anche dai nostri auguri per una nuova anche dai nostri auguri per una nuova anche dai nostri auguri per una nuova anche dai nostri auguri per una nuova stagione felice. stagione felice. stagione felice. stagione felice. La Redazione La Redazione La Redazione La Redazione IL TESORO IL TESORO IL TESORO IL TESORO Notiziario della Casa di Riposo di Casnigo Ricette, curiosità, proverbi, storie vissute raccontate dagli ospiti e consigli da chi vive accanto a loro. SOMMARIO Compleanni Compleanni Compleanni Compleanni pag. 2 Festa dei Nonni Festa dei Nonni Festa dei Nonni Festa dei Nonni pag. 3 Visita ad un Museo Visita ad un Museo Visita ad un Museo Visita ad un Museo pag. 4 Una dolce Ricetta Una dolce Ricetta Una dolce Ricetta Una dolce Ricetta pag. 7 Il Pesce nell’Acquario Il Pesce nell’Acquario Il Pesce nell’Acquario Il Pesce nell’Acquario pag. 8 Che Bello all’Aria aperta! Che Bello all’Aria aperta! Che Bello all’Aria aperta! Che Bello all’Aria aperta! pag. 13 La Nostra Estate La Nostra Estate La Nostra Estate La Nostra Estate pag. 15 Suono come di Ciaramelle Suono come di Ciaramelle Suono come di Ciaramelle Suono come di Ciaramelle pag. 17 L’angolo del benessere L’angolo del benessere L’angolo del benessere L’angolo del benessere pag. 18 “L’autunno è già arrivato/ e il cestello ha riversato,/ c’eran dentro noci, mele,/ castagne e uva moscato./ Il cestello ha poi riempito/ di foglie rosse e gialle,/ che volteggiano nell’aria/ come fossero farfalle. Giro tondo, giro tondo/ com’è bello questo mondo,/ con i frutti e i suoi colori/ che rallegran i nostri cuori. USCITA TRIMESTRALE - N°3 LUGLIO - AGOSTO - SETTEMB RE 2010 Questo giornalino è visibile all’indirizzo: www.casadiripososangiuseppe.191.it

Transcript of IL TESORO · 2010. 9. 24. · comprato persino “ol raterì” ma il topolino “al restàa mia...

  • Pagina 1

    Autunno 2010Autunno 2010Autunno 2010Autunno 2010

    L’autunno è un canto di allegria, una girandola di emozioni che ti danno L’autunno è un canto di allegria, una girandola di emozioni che ti danno L’autunno è un canto di allegria, una girandola di emozioni che ti danno L’autunno è un canto di allegria, una girandola di emozioni che ti danno gioia anche nelle giornate piovose. Bisgioia anche nelle giornate piovose. Bisgioia anche nelle giornate piovose. Bisgioia anche nelle giornate piovose. Bisogna solo saperle vivere ed essere ogna solo saperle vivere ed essere ogna solo saperle vivere ed essere ogna solo saperle vivere ed essere capaci di raccogliere tutto ciò che la stagione ci offre. capaci di raccogliere tutto ciò che la stagione ci offre. capaci di raccogliere tutto ciò che la stagione ci offre. capaci di raccogliere tutto ciò che la stagione ci offre. ÈÈÈÈ più facile quando si è in compag più facile quando si è in compag più facile quando si è in compag più facile quando si è in compagnia, nia, nia, nia, perché il divertimento e l’allegria perché il divertimento e l’allegria perché il divertimento e l’allegria perché il divertimento e l’allegria serpeggiano dove ci sono persone che serpeggiano dove ci sono persone che serpeggiano dove ci sono persone che serpeggiano dove ci sono persone che mettono in comune il loro tempo e la mettono in comune il loro tempo e la mettono in comune il loro tempo e la mettono in comune il loro tempo e la loro voglia dloro voglia dloro voglia dloro voglia di pensare e vivere solo le i pensare e vivere solo le i pensare e vivere solo le i pensare e vivere solo le cose belle. Le brutte lasciamole al cose belle. Le brutte lasciamole al cose belle. Le brutte lasciamole al cose belle. Le brutte lasciamole al tempo: che se le porti via così come ce tempo: che se le porti via così come ce tempo: che se le porti via così come ce tempo: che se le porti via così come ce le ha appiccicate addossole ha appiccicate addossole ha appiccicate addossole ha appiccicate addosso nel tentativo nel tentativo nel tentativo nel tentativo di farci soffrire. D’altronde l’abbiamo di farci soffrire. D’altronde l’abbiamo di farci soffrire. D’altronde l’abbiamo di farci soffrire. D’altronde l’abbiamo già fatto durante tutta la stagione già fatto durante tutta la stagione già fatto durante tutta la stagione già fatto durante tutta la stagione estiva, e ci è riuscito bene. estiva, e ci è riuscito bene. estiva, e ci è riuscito bene. estiva, e ci è riuscito bene. Continuiamo così, allora, accompagnati Continuiamo così, allora, accompagnati Continuiamo così, allora, accompagnati Continuiamo così, allora, accompagnati anche dai nostri auguri per una nuova anche dai nostri auguri per una nuova anche dai nostri auguri per una nuova anche dai nostri auguri per una nuova stagione felice.stagione felice.stagione felice.stagione felice. La RedazioneLa RedazioneLa RedazioneLa Redazione

    IL TESOROIL TESOROIL TESOROIL TESORO Notiziario della Casa di Riposo di Casnigo

    Ricette, curiosità, proverbi, storie vissute raccon tate dagli ospiti e consigli da chi vive accanto a loro.

    SOMMARIO

    CompleanniCompleanniCompleanniCompleanni pag. 2 Festa dei NonniFesta dei NonniFesta dei NonniFesta dei Nonni pag. 3

    Visita ad un MuseoVisita ad un MuseoVisita ad un MuseoVisita ad un Museo pag. 4

    Una dolce RicettaUna dolce RicettaUna dolce RicettaUna dolce Ricetta pag. 7

    Il Pesce nell’AcquarioIl Pesce nell’AcquarioIl Pesce nell’AcquarioIl Pesce nell’Acquario pag. 8

    Che Bello all’Aria aperta!Che Bello all’Aria aperta!Che Bello all’Aria aperta!Che Bello all’Aria aperta! pag. 13

    La Nostra EstateLa Nostra EstateLa Nostra EstateLa Nostra Estate pag. 15

    Suono come di CiaramelleSuono come di CiaramelleSuono come di CiaramelleSuono come di Ciaramelle pag. 17

    L’angolo del benessereL’angolo del benessereL’angolo del benessereL’angolo del benessere pag. 18

    “L’autunno è già arrivato/ e il cestello ha riversato,/ c’eran dentro noci, mele,/

    castagne e uva moscato./ Il cestello ha poi riempito/ di foglie rosse e gialle,/

    che volteggiano nell’aria/ come fossero farfalle.

    Giro tondo, giro tondo/ com’è bello questo mondo,/ con i frutti e i suoi colori/

    che rallegran i nostri cuori.

    USCITA TRIMESTRALE - N°3 LUGLIO - AGOSTO - SETTEMB RE 2010 Questo giornalino è visibile all’indirizzo: www.casadiripososangiuseppe.191.it

  • Pagina 2

    SETTEMBRE 2010SETTEMBRE 2010SETTEMBRE 2010SETTEMBRE 2010

    MORO MARGHERITA 01/09 ROGGERINI OLDERICA 01/09 CANOVA AGOSTINA 06/09 BECCARELLI EMILIA 08/09 PIAZZINI GIUSEPPE (PIETRO) 11/09 KABELE MARGHERITA 12/09 SCHENA TERESINA 19/09 GIORGI GIANNINA 19/09 BERTOCCHI ELISABETTA 25/09 CANEVARI MARIA 28/09 GRASSI MARIA 30/09

    LUGLIO LUGLIO LUGLIO LUGLIO 2010201020102010

    BONFANTI ADELAIDE 04/07

    RINALDI TERESA 05/07

    RONCHI GIUSEPPE 05/07

    PETROGALLI CARMELA 07/07

    MISTRI GIUSEPPE 10/07

    BETTINAGLIO MADDALENA 15/07

    ZILIOLI CATERINA 21/07

    CALANDRINA GIACOMO 23/07

    MIGNANI ANGELA 26/07

    GARGANTINI LUIGI 29/07

    BISSACCO MARIA 31/07

    AGOSTO 2010AGOSTO 2010AGOSTO 2010AGOSTO 2010

    DAVID GINA 01/08 PERANI MARIO 01/08 GUERINI GIULIO 02/08 ALBERTI ELISA 03/08 CATTANEO GIOVANNA 03/08 CORNELLI MARIA 08/08 CAPITANIO FRANCECSO 09/08 BERNARDI POLONIA 10/08 GRASSENIS ESTER 10/08 CATTANEO GIUSEPPE 14/08 EPIS ELISABETTA 16/08 IMBERTI TERESA 17/08 ERRIGO MARIA 21/08 BORDAZZI ANNUNZIO 26/08 PECERE CONCETTA 29/08 LANFRANCHI MARIA 30/08

    Com

    ple-

    a

    nni

    Com

    ple-

    an

    ni

  • Pagina 3

    FESTA dei NONNI FESTA dei NONNI FESTA dei NONNI FESTA dei NONNI

    Il 2 ottobre si celebra la festa dei nonni.Il 2 ottobre si celebra la festa dei nonni.Il 2 ottobre si celebra la festa dei nonni.Il 2 ottobre si celebra la festa dei nonni. La ricorrenza, istituita nel 2005 dal Parlamento, La ricorrenza, istituita nel 2005 dal Parlamento, La ricorrenza, istituita nel 2005 dal Parlamento, La ricorrenza, istituita nel 2005 dal Parlamento, è intesa come è intesa come è intesa come è intesa come momento d’incontro emomento d’incontro emomento d’incontro emomento d’incontro e di di di di riconoscenza nei confronti di chi ha vegliato sui nostri passi riconoscenza nei confronti di chi ha vegliato sui nostri passi riconoscenza nei confronti di chi ha vegliato sui nostri passi riconoscenza nei confronti di chi ha vegliato sui nostri passi proprio come gli Angeli custodi, celebrati dalla Chiesa proprproprio come gli Angeli custodi, celebrati dalla Chiesa proprproprio come gli Angeli custodi, celebrati dalla Chiesa proprproprio come gli Angeli custodi, celebrati dalla Chiesa proprio il io il io il io il 2 ottobre.2 ottobre.2 ottobre.2 ottobre.Giuseppe ci segnala questo scritto che lui ha trovato e Giuseppe ci segnala questo scritto che lui ha trovato e Giuseppe ci segnala questo scritto che lui ha trovato e Giuseppe ci segnala questo scritto che lui ha trovato e copiato per noi, dedicato a copiato per noi, dedicato a copiato per noi, dedicato a copiato per noi, dedicato a chi ha la fortuna di essere chi ha la fortuna di essere chi ha la fortuna di essere chi ha la fortuna di essere diventato diventato diventato diventato

    un un un un NONNO.NONNO.NONNO.NONNO.

  • Pagina 4

    VISITA AD UN MUSEO PARTICOLARE…

    da Paolo (possiamo chiamarlo museo (possiamo chiamarlo museo (possiamo chiamarlo museo (possiamo chiamarlo museo delle……”Rimembranze”?)delle……”Rimembranze”?)delle……”Rimembranze”?)delle……”Rimembranze”?)

    AAAAnche quest’anno il nostro amico Paolo ci ha invitati a casa sua nche quest’anno il nostro amico Paolo ci ha invitati a casa sua nche quest’anno il nostro amico Paolo ci ha invitati a casa sua nche quest’anno il nostro amico Paolo ci ha invitati a casa sua per un pranzo all’insegna della tradizione a base di “polenta per un pranzo all’insegna della tradizione a base di “polenta per un pranzo all’insegna della tradizione a base di “polenta per un pranzo all’insegna della tradizione a base di “polenta cunsciada” rigorosamente fatta sul fuoco dalle mani abili di suo cunsciada” rigorosamente fatta sul fuoco dalle mani abili di suo cunsciada” rigorosamente fatta sul fuoco dalle mani abili di suo cunsciada” rigorosamente fatta sul fuoco dalle mani abili di suo papà, arrosto, cotolette e patatine, un buon bicchiere di vino papà, arrosto, cotolette e patatine, un buon bicchiere di vino papà, arrosto, cotolette e patatine, un buon bicchiere di vino papà, arrosto, cotolette e patatine, un buon bicchiere di vino e, per e, per e, per e, per non farci mancare nulla, torta e caffè. non farci mancare nulla, torta e caffè. non farci mancare nulla, torta e caffè. non farci mancare nulla, torta e caffè. Oltre a viziarci e coccolarci, Paolo ci ha offerto Oltre a viziarci e coccolarci, Paolo ci ha offerto Oltre a viziarci e coccolarci, Paolo ci ha offerto Oltre a viziarci e coccolarci, Paolo ci ha offerto un’occasione in più: ci ha gun’occasione in più: ci ha gun’occasione in più: ci ha gun’occasione in più: ci ha guidato nella visita al uidato nella visita al uidato nella visita al uidato nella visita al museo della tradizione, da lui realizzato nella sua museo della tradizione, da lui realizzato nella sua museo della tradizione, da lui realizzato nella sua museo della tradizione, da lui realizzato nella sua cascina di Piario.cascina di Piario.cascina di Piario.cascina di Piario. Visitarlo in compagnia di persone Visitarlo in compagnia di persone Visitarlo in compagnia di persone Visitarlo in compagnia di persone che hanno che hanno che hanno che hanno qualche anno in più è una straordinaria esperienza qualche anno in più è una straordinaria esperienza qualche anno in più è una straordinaria esperienza qualche anno in più è una straordinaria esperienza perché ogni oggetto risveglia nella loro memoria perché ogni oggetto risveglia nella loro memoria perché ogni oggetto risveglia nella loro memoria perché ogni oggetto risveglia nella loro memoria ricordi di un’infaricordi di un’infaricordi di un’infaricordi di un’infanzia lontana nel tempo ma ancora vicina nel nzia lontana nel tempo ma ancora vicina nel nzia lontana nel tempo ma ancora vicina nel nzia lontana nel tempo ma ancora vicina nel ricordo. Passeggiando con Mario, con Lorenzo nelle stanze e ricordo. Passeggiando con Mario, con Lorenzo nelle stanze e ricordo. Passeggiando con Mario, con Lorenzo nelle stanze e ricordo. Passeggiando con Mario, con Lorenzo nelle stanze e chiacchierando con Giovachiacchierando con Giovachiacchierando con Giovachiacchierando con Giovanna e Caterina, raccolgo il racconto e le nna e Caterina, raccolgo il racconto e le nna e Caterina, raccolgo il racconto e le nna e Caterina, raccolgo il racconto e le spiegazioni di tutti questi oggetti, alcuni dei quali dall’uso ormai spiegazioni di tutti questi oggetti, alcuni dei quali dall’uso ormai spiegazioni di tutti questi oggetti, alcuni dei quali dall’uso ormai spiegazioni di tutti questi oggetti, alcuni dei quali dall’uso ormai dimenticato.dimenticato.dimenticato.dimenticato.

    Ed èEd èEd èEd è un fluire di nomi in dialetto e di spiegazioni: un fluire di nomi in dialetto e di spiegazioni: un fluire di nomi in dialetto e di spiegazioni: un fluire di nomi in dialetto e di spiegazioni:

    la curidura

    la edrinèta la credenza

    ol lümì

    ol scolda lecc

  • Pagina 5

    Mario ricorda “ol brMario ricorda “ol brMario ricorda “ol brMario ricorda “ol brüüüüsì” che serviva per tostare il sì” che serviva per tostare il sì” che serviva per tostare il sì” che serviva per tostare il caffè, la “gambisa” di legno per le mucche e i vitelli caffè, la “gambisa” di legno per le mucche e i vitelli caffè, la “gambisa” di legno per le mucche e i vitelli caffè, la “gambisa” di legno per le mucche e i vitelli e poi ancora i “corlèe poi ancora i “corlèe poi ancora i “corlèe poi ancora i “corlècc” che si mettevano sulla sella cc” che si mettevano sulla sella cc” che si mettevano sulla sella cc” che si mettevano sulla sella dell’asino per legare le fascine, la “colàna” dell’asino dell’asino per legare le fascine, la “colàna” dell’asino dell’asino per legare le fascine, la “colàna” dell’asino dell’asino per legare le fascine, la “colàna” dell’asino per tirare i carretti tutta imbottita per tirare i carretti tutta imbottita per tirare i carretti tutta imbottita per tirare i carretti tutta imbottita di paglia, la di paglia, la di paglia, la di paglia, la “s“s“s“süüüüga” che lega tutta la soma dell’asino, il ga” che lega tutta la soma dell’asino, il ga” che lega tutta la soma dell’asino, il ga” che lega tutta la soma dell’asino, il sottopancia o “macadèsc” di cuoio, i “sgorb” o sottopancia o “macadèsc” di cuoio, i “sgorb” o sottopancia o “macadèsc” di cuoio, i “sgorb” o sottopancia o “macadèsc” di cuoio, i “sgorb” o “caàgne”.“caàgne”.“caàgne”.“caàgne”.

    E poi ancorE poi ancorE poi ancorE poi ancora “ol colmadur”, il colmatore, che serviva per mettere a “ol colmadur”, il colmatore, che serviva per mettere a “ol colmadur”, il colmatore, che serviva per mettere a “ol colmadur”, il colmatore, che serviva per mettere terra intorno allo stelo del granoturco.terra intorno allo stelo del granoturco.terra intorno allo stelo del granoturco.terra intorno allo stelo del granoturco. Poi ancora la “edrina” che è unaPoi ancora la “edrina” che è unaPoi ancora la “edrina” che è unaPoi ancora la “edrina” che è una vetrinetta con ante in vetro vetrinetta con ante in vetro vetrinetta con ante in vetro vetrinetta con ante in vetro mentre la “credenza” ha due ripiani, senza vetro, allo scoperto, mentre la “credenza” ha due ripiani, senza vetro, allo scoperto, mentre la “credenza” ha due ripiani, senza vetro, allo scoperto, mentre la “credenza” ha due ripiani, senza vetro, allo scoperto, dove sotto ci andavano le tazze edove sotto ci andavano le tazze edove sotto ci andavano le tazze edove sotto ci andavano le tazze e sopra i bicchieri; c’erano anche sopra i bicchieri; c’erano anche sopra i bicchieri; c’erano anche sopra i bicchieri; c’erano anche sul bordo degli incastri per metterci il cucchiaio e la forchetta.sul bordo degli incastri per metterci il cucchiaio e la forchetta.sul bordo degli incastri per metterci il cucchiaio e la forchetta.sul bordo degli incastri per metterci il cucchiaio e la forchetta. Un altro oggetto che ricordUn altro oggetto che ricordUn altro oggetto che ricordUn altro oggetto che ricorda Mario è la “curidura”, i bambini a Mario è la “curidura”, i bambini a Mario è la “curidura”, i bambini a Mario è la “curidura”, i bambini piccoli imparavano lì a camminare, andando avanti e indietro.piccoli imparavano lì a camminare, andando avanti e indietro.piccoli imparavano lì a camminare, andando avanti e indietro.piccoli imparavano lì a camminare, andando avanti e indietro. Poi c’era il camino. Il basamenPoi c’era il camino. Il basamenPoi c’era il camino. Il basamenPoi c’era il camino. Il basamento si chiamava “ol foglà”, con la to si chiamava “ol foglà”, con la to si chiamava “ol foglà”, con la to si chiamava “ol foglà”, con la “sosta” cioè la catena con il gancio che serviva ad appendere le “sosta” cioè la catena con il gancio che serviva ad appendere le “sosta” cioè la catena con il gancio che serviva ad appendere le “sosta” cioè la catena con il gancio che serviva ad appendere le marmitte sul fuoco; la “moètmarmitte sul fuoco; la “moètmarmitte sul fuoco; la “moètmarmitte sul fuoco; la “moèta”, una pinza per “ta”, una pinza per “ta”, una pinza per “ta”, una pinza per “töööö s s s söööö ol f ol f ol f ol fööööc”, “ol c”, “ol c”, “ol c”, “ol bernasc”, una paletta dal manico lungo in ferro per tirar via la bernasc”, una paletta dal manico lungo in ferro per tirar via la bernasc”, una paletta dal manico lungo in ferro per tirar via la bernasc”, una paletta dal manico lungo in ferro per tirar via la cenere che poi si usava pcenere che poi si usava pcenere che poi si usava pcenere che poi si usava per concimare i prati.er concimare i prati.er concimare i prati.er concimare i prati.

    Lorenzo è stato molto colpito dal letto tanto bello e Lorenzo è stato molto colpito dal letto tanto bello e Lorenzo è stato molto colpito dal letto tanto bello e Lorenzo è stato molto colpito dal letto tanto bello e dai manichini “chi someaa di statue” vestiti come ci dai manichini “chi someaa di statue” vestiti come ci dai manichini “chi someaa di statue” vestiti come ci dai manichini “chi someaa di statue” vestiti come ci si vestiva una volta,si vestiva una volta,si vestiva una volta,si vestiva una volta, poi c’era ol “scolda lecc con la poi c’era ol “scolda lecc con la poi c’era ol “scolda lecc con la poi c’era ol “scolda lecc con la monega” che era l’arco che si metteva sopra ol scolda monega” che era l’arco che si metteva sopra ol scolda monega” che era l’arco che si metteva sopra ol scolda monega” che era l’arco che si metteva sopra ol scolda lecc perché non bruci il letto”.lecc perché non bruci il letto”.lecc perché non bruci il letto”.lecc perché non bruci il letto”. Poi c’ePoi c’ePoi c’ePoi c’erano i vari tipi di lumi perché una volta si rano i vari tipi di lumi perché una volta si rano i vari tipi di lumi perché una volta si rano i vari tipi di lumi perché una volta si usavano questi per far luce, c’era allora “la lusavano questi per far luce, c’era allora “la lusavano questi per far luce, c’era allora “la lusavano questi per far luce, c’era allora “la lööööm” che m” che m” che m” che andava ad olio, “ol landava ad olio, “ol landava ad olio, “ol landava ad olio, “ol lüüüümì” chmì” chmì” chmì” che andava a petrolio, con lo stupì che e andava a petrolio, con lo stupì che e andava a petrolio, con lo stupì che e andava a petrolio, con lo stupì che man mano si consumava si tirava su con una rodelina, e c’era anche man mano si consumava si tirava su con una rodelina, e c’era anche man mano si consumava si tirava su con una rodelina, e c’era anche man mano si consumava si tirava su con una rodelina, e c’era anche la lucerna a petrolio. la lucerna a petrolio. la lucerna a petrolio. la lucerna a petrolio.

    Giovanna mi parla del “bGiovanna mi parla del “bGiovanna mi parla del “bGiovanna mi parla del “bööööcc” che serviva per fare il cc” che serviva per fare il cc” che serviva per fare il cc” che serviva per fare il burro, della “cburro, della “cburro, della “cburro, della “cüüüüna”, la culla. Una cosa che l’ha na”, la culla. Una cosa che l’ha na”, la culla. Una cosa che l’ha na”, la culla. Una cosa che l’ha colpita molto, in camera colpita molto, in camera colpita molto, in camera colpita molto, in camera , è “quel copriletto tanto , è “quel copriletto tanto , è “quel copriletto tanto , è “quel copriletto tanto bello, fatto a mano”: anche lei faceva quel tipo di bello, fatto a mano”: anche lei faceva quel tipo di bello, fatto a mano”: anche lei faceva quel tipo di bello, fatto a mano”: anche lei faceva quel tipo di lavori! E poi il carretto, era quello di suo nonnlavori! E poi il carretto, era quello di suo nonnlavori! E poi il carretto, era quello di suo nonnlavori! E poi il carretto, era quello di suo nonno, o, o, o, “quante volte ci sono stata su quel carretto” mi “quante volte ci sono stata su quel carretto” mi “quante volte ci sono stata su quel carretto” mi “quante volte ci sono stata su quel carretto” mi racconta con un po’ di nostalgia!racconta con un po’ di nostalgia!racconta con un po’ di nostalgia!racconta con un po’ di nostalgia! Era molto bello anche il manichino con i vEra molto bello anche il manichino con i vEra molto bello anche il manichino con i vEra molto bello anche il manichino con i vestiti di una volta, “la estiti di una volta, “la estiti di una volta, “la estiti di una volta, “la mia mamma si vestiva così, col pedàgn, la bigarlìna e sui piedi i mia mamma si vestiva così, col pedàgn, la bigarlìna e sui piedi i mia mamma si vestiva così, col pedàgn, la bigarlìna e sui piedi i mia mamma si vestiva così, col pedàgn, la bigarlìna e sui piedi i ciabate, quelle chiuse davanti, fatteciabate, quelle chiuse davanti, fatteciabate, quelle chiuse davanti, fatteciabate, quelle chiuse davanti, fatte a mano perché mio zio era a mano perché mio zio era a mano perché mio zio era a mano perché mio zio era calzolaio e poi il casachì allacciato davanti e con le maniche lunghe calzolaio e poi il casachì allacciato davanti e con le maniche lunghe calzolaio e poi il casachì allacciato davanti e con le maniche lunghe calzolaio e poi il casachì allacciato davanti e con le maniche lunghe che andava sotto il pedàgn”.che andava sotto il pedàgn”.che andava sotto il pedàgn”.che andava sotto il pedàgn”.

  • Pagina 6

    Caterina (la Castèla) è colpita subito dal “bCaterina (la Castèla) è colpita subito dal “bCaterina (la Castèla) è colpita subito dal “bCaterina (la Castèla) è colpita subito dal “bööööcc” cc” cc” cc” che serviva per fare il burro, lei lo ha fatto per che serviva per fare il burro, lei lo ha fatto per che serviva per fare il burro, lei lo ha fatto per che serviva per fare il burro, lei lo ha fatto per tantissimi anni, fin da bamtantissimi anni, fin da bamtantissimi anni, fin da bamtantissimi anni, fin da bambina. bina. bina. bina. I ricordi scorrono veloci e mi racconta di quando, I ricordi scorrono veloci e mi racconta di quando, I ricordi scorrono veloci e mi racconta di quando, I ricordi scorrono veloci e mi racconta di quando, bambina, rubava la panna migliore che era tanto bambina, rubava la panna migliore che era tanto bambina, rubava la panna migliore che era tanto bambina, rubava la panna migliore che era tanto buona. Suo padre si stbuona. Suo padre si stbuona. Suo padre si stbuona. Suo padre si stupiva che ogni volta un upiva che ogni volta un upiva che ogni volta un upiva che ogni volta un piccolo “sorechì” gli rubasse la panna; aveva piccolo “sorechì” gli rubasse la panna; aveva piccolo “sorechì” gli rubasse la panna; aveva piccolo “sorechì” gli rubasse la panna; aveva

    comprato persino “ol raterì” ma il topolino “al restàa miacomprato persino “ol raterì” ma il topolino “al restàa miacomprato persino “ol raterì” ma il topolino “al restàa miacomprato persino “ol raterì” ma il topolino “al restàa mia detér”, detér”, detér”, detér”, perché la topolina, se non riusciva con le dita, ci andava perché la topolina, se non riusciva con le dita, ci andava perché la topolina, se non riusciva con le dita, ci andava perché la topolina, se non riusciva con le dita, ci andava direttamente con la “lèngua”.direttamente con la “lèngua”.direttamente con la “lèngua”.direttamente con la “lèngua”. Lui lo sapeva che il topolino Lui lo sapeva che il topolino Lui lo sapeva che il topolino Lui lo sapeva che il topolino era la Castèla ma le voleva tanto bene era la Castèla ma le voleva tanto bene era la Castèla ma le voleva tanto bene era la Castèla ma le voleva tanto bene che piuttosto che sgridarla cercava di prendere un misterioso che piuttosto che sgridarla cercava di prendere un misterioso che piuttosto che sgridarla cercava di prendere un misterioso che piuttosto che sgridarla cercava di prendere un misterioso topolino, diceva sempre “setopolino, diceva sempre “setopolino, diceva sempre “setopolino, diceva sempre “se ciape chel sorechì!” ciape chel sorechì!” ciape chel sorechì!” ciape chel sorechì!” Il vizio e l’amore per quel delizioso burro le è rimasto; anche da Il vizio e l’amore per quel delizioso burro le è rimasto; anche da Il vizio e l’amore per quel delizioso burro le è rimasto; anche da Il vizio e l’amore per quel delizioso burro le è rimasto; anche da sposata aveva il vizio, mentre preparavsposata aveva il vizio, mentre preparavsposata aveva il vizio, mentre preparavsposata aveva il vizio, mentre preparava il burro, di rubarne un po’ a il burro, di rubarne un po’ a il burro, di rubarne un po’ a il burro, di rubarne un po’ e di mangiarselo: le piaceva talmente tanto!! e di mangiarselo: le piaceva talmente tanto!! e di mangiarselo: le piaceva talmente tanto!! e di mangiarselo: le piaceva talmente tanto!! “Quanto ne ho mangiato!! ghen sarà p“Quanto ne ho mangiato!! ghen sarà p“Quanto ne ho mangiato!! ghen sarà p“Quanto ne ho mangiato!! ghen sarà pööööc ca eà lapat c ca eà lapat c ca eà lapat c ca eà lapat gigigigióóóó tata pana!” tata pana!” tata pana!” tata pana!”

    Grazie ancora a Paolo per la piacevolissima giornata che ci ha regalato e Grazie ancora a Paolo per la piacevolissima giornata che ci ha regalato e Grazie ancora a Paolo per la piacevolissima giornata che ci ha regalato e Grazie ancora a Paolo per la piacevolissima giornata che ci ha regalato e per questi dolci ricordi che ha fatto riaffiorare e unper questi dolci ricordi che ha fatto riaffiorare e unper questi dolci ricordi che ha fatto riaffiorare e unper questi dolci ricordi che ha fatto riaffiorare e un grazie a tutti i presenti per l’allegra compagnia.grazie a tutti i presenti per l’allegra compagnia.grazie a tutti i presenti per l’allegra compagnia.grazie a tutti i presenti per l’allegra compagnia.

    Ricordate l’appuntamento del 31 ottobre con laRicordate l’appuntamento del 31 ottobre con laRicordate l’appuntamento del 31 ottobre con laRicordate l’appuntamento del 31 ottobre con la FESTA DEI COMPLEANNIFESTA DEI COMPLEANNIFESTA DEI COMPLEANNIFESTA DEI COMPLEANNI

    Alle ore 15 nel salone

    Ci sarà la CASTAGNATA con il Gruppo Alpini di Casnigo

    e si danzerà con il complesso di Liscio

  • Pagina 7

    UNA DOLCE RICETTAUNA DOLCE RICETTAUNA DOLCE RICETTAUNA DOLCE RICETTA LLLLa torta di mele che abbiamo man-giato a Piario, è stata preparata dal-la signora Teresa, donna molto simpatica che ha la passione di cucinare dolci.

    Ecco gli ingredienti e qualche ottimo consiglio che ci ha regalato!

    Ingredenti: 2 uova 8 cucchiai di zucchero 150 gr di burro o gradina 9 cucchiai di farina Latte q.b. (la pasta deve essere morbida) 1 bustina di lievito 1 limone (buccia grattugiata, il resto spremuto nell’impasto) Sopra, a fette, le mele. Infornare per 30/40 min a 150°

    Alcuni utili suggerimenti:

    - Per riuscire a rendere soffici le torte bisogna lavorare molto bene l’impasto. - Le uova mai da frigo - Il latte mai freddo - Il burro e la gradina a temperatura ambiente. La signora Teresa di Piario, nel salutar-

    ci, augura a tutti buon lavoro !

    Ora non ci resta che metterci all’opera… e, seguendo i suoi preziosi consigli, riusciremo pure noi a preparare dolci deliziosi! Grazie Teresa! A presto

  • Pagina 8

    IL PESCE nell’ACQUARIO: IL PESCE nell’ACQUARIO: IL PESCE nell’ACQUARIO: IL PESCE nell’ACQUARIO:

    ...cammin cammina... ...cammin cammina... ...cammin cammina... ...cammin cammina...

    arrivi lontano...arrivi lontano...arrivi lontano...arrivi lontano... Glu...glu...glu...glu Carissimi amici, anche per questa volta voglio lasciar da parte il mio animo e soprattutto le mie pinne da pesce d’acquario per raccontarvi un’avventura vis-suta...sui due piedi dell’umano. E’ si, proprio sui due piedi... si perché in questo nuovo appuntamento sul nostro giornalino, di una lunga camminata vo-glio raccontarvi….

    6 giugno 2010. Mattino presto... molto presto, anche per me che son abituata a svegliarmi alle 4.30. Questa volta la sve-glia è puntata sulle 2.30. Praticamente ho dormito 4 ore (il solito, mi dico, mentre annaspo tra letto e comodino in cerca della sveglia.....). Scendo le scale con gli occhi chiusi e mi

    preparo la colazione, che questa mattina dovrà assolutamente essere abbon-dante. Pantaloni, maglietta, scarpe da ginnastica comode, molto comode.. perché?

    Vedete, in dodici anni di servizio come volontaria in una associazione che fa servizio sanitario con le ambulanze ne ho viste e fatte dav-vero di tutti i colori. Tralasciando i servizi in urgenza per il 118, spesso ho partecipato come volontaria anche in assi-stenze a manifestazioni di ogni tipo: gare di tiro alla fune o salite al palo della cuccagna, mondiali di motocross e rally di

    auto d’epoca, gare internazionali di ciclismo come il Giro d’Italia o il Brixia Tour, competizioni di ciclismo amatoria-le su strada e su sentieri di montagna, partite di pallavolo della Nazionale Italiana Maschile, partite di pallacanestro della squadra di casa, volley su sabbia, pallamano su sapo-ne, camminate sulla neve con le ciàspole, corse a piedi,

    gare di vela e di windsurf, sfide di skysurf, di tiro con l’arco e salto con l’asta, concorsi di salto ad ostacoli a piedi e a cavallo e persino sfide di volo con il parapendio.... in-somma, con tutto questo sport a cui abbiam prestato assi-stenza dovremmo aver tutti un fisico spettacolare…

  • Pagina 9

    Ma questa volta cosa ci aspetta? Con altri quattro colleghi siamo stati chiamati a prestare assistenza sanitaria ad un Pellegrinaggio. Una lunga camminata da Pisogne, paese affacciato sul lago in provincia di Brescia all’inizio della “mia” Valle Camonica, fin nella “nostra” Valle Seriana, ad Ardesio, per render omag-gio alla Madonna “dei matti” come la chiamano dalle mie parti.

    E sì… “proprio di matti si tratta…” mi dico quando vedo il numeroso gruppo che alle 3 e mezza della mattina ci aspetta sulla piazza principale ai piedi della Torre Civica di Pisogne. Ma del suddetto gruppo di matti, ho deciso di far parte anch’ io, quando ho dato la mia disponibilità alla responsabile delle manifestazioni per fare as-sistenza sanitaria percorrendo tutta la strada a piedi. E’ un’idea che mi è venuta subito, appena mi è stato chiesto di partecipare…

    ”perché no!!…però la farò a piedi…” In un periodo un po’ particolare per me, mi sembrava un modo bello per vivere questo servizio. Un’ occasione per essere in comunione con tante persone, ma in modo particolare pensando a qualcuno che ho nel cuore.

    Siamo in cinque volontari. Si decide che tre rimarranno sull’ambulanza pronti ad aiutare in caso uno dei due che camminano con il grup-po ne richiedano l’intervento. Ma troviamo una sorpresa proprio alla partenza della camminata. Tra i numerosi pel-legrini ci sono due colleghi volontari accompagnati dalle ri-spettive mogli, che non sono nuovi a queste imprese. Ven-gono immediatamente ingaggiati come supporter in caso di necessità. Ci ridistribuiamo le radio ricetrasmittenti per

    poter comunicare tra noi e siamo pronti.

    Ore 4.10… si parte. Uno dei furgoni degli accompagnatori apre la strada. Die-tro il serpentone di camminatori inizia il lungo itinerario “Come nà olta…” come recita lo slogan della manifestazione. Mi guardo in giro. Tanti visi, giovani e meno giovani. Tutti accomunati dalla stessa meta. Un piccolo Santuario dedica-to alla Madonna. I passi sono svelti, cadenzati dalle chiacchiere a bassa voce della mattina presto. Ci sono poche macchine sulla strada. I lampeggianti dell’ambulanza accesi per segnalare la nostra presenza rischiarano di lampi blu-azzurri la strada. E’ fresco. Si cammina bene. Mi affianco a una donna. Fisico asciutto, passo fermo. Scambio due parole. Non è il primo pellegrinaggio che fa. Anzi… ha già in previsione quello che si terrà alla fine di Luglio sempre con partenza Pisogne e destinazione il Santuario della Madonna di Caravaggio. Solo lungo la gior-nata scoprirò che ha 80 anni… Veramente una persona da ammirare. Qualcuno cammina silenzioso, immerso nei suoi pensieri. Qualcun altro attacca bottone coi vicini di cammino.

  • Pagina 10

    Passo dopo passo arriviamo sul porto di Lovere. Il cielo è già chiaro. Dall’altra parte dello specchio d’acqua completamente piatto si distingue bene la chiesa parrocchiale e la torre Civica, da dove siamo partiti un’ora fa. Disquisendo sul fatto che “Pisogne è bello perché guarda Lovere ☺☺☺☺” ci troviamo nel piazzale antistante la chiesa di San Francesco a Lovere. Prima pausa, primo té e primi biscotti per riprendere un po’ le forze. Dentro ci aspetta uno dei Frati per una Benedizione speciale sul nostro pellegrinaggio. Purtroppo qualcuno risente già delle vesciche ai piedi e anche noi iniziamo il nostro lavoro di soccorritori con disinfettanti e cerotti. Fortunatamente niente di grave, però un paio di perso-ne non riescono a proseguire il cammino e usufruiranno dell’ospitalità dei pulmini che ci accompagnano.

    Ore 6.00… noi riprendiamo il cammino mentre i miei colleghi dell’ambulanza ci lasciano per una breve pausa caffè dalla mia mamma. La salita di Sellere è già illuminata dal chiaro-re del primo sole che spunta sui 2000 metri della cima Bas-sinale a Montecampione, sulle montagne dall’altra parte del lago. A Sovere prendiamo il sentiero che porta alla vecchia strada che congiunge il paese a Cerete. Camminiamo tra alberi e prati, co-steggiando il fiume Borlezza che dà il nome all’omonima Valle. L’acqua scorre verso il lago d’Iseo mentre noi arranchiamo un po’ più stanchi verso la nostra meta. Il sentiero è un po’ difficoltoso e qualcuno ha bisogno di una mano per superare il terreno sconnesso con grossi sassi o i dislivelli non troppo comodi. Dall’altra parte della valle vedo casa mia che ho lasciato questa mattina con le ante della terrazza aperte. Dico ai colleghi che se fossimo stanchi potremmo

    abbandonare la colonna, attraversare il fiume dieci metri più sotto e raggiungere la moka del caffè che ho preparato prima di uscire ☺☺☺☺… ma la camminata è lenta e regolare. Le chiacchiere con i colleghi volontari e con i partecipanti fanno più leggera la fatica. La no-stra meta piano piano si avvicina.

    Ore 8.40… pausa colazione con brioches e tè caldo per i camminatori che sono arrivati sino a qui, qualche centinaio di metri dal paese di Cerete. Ora la difficoltà maggiore sarà il sole e il caldo che inevitabilmente lo accom-pagneranno. Fortunatamente non siamo ancora ai livelli che raggiungeremo nel mese di luglio. Però la fatica e il sudore si fanno sentire, soprattutto sul lungo rettilineo di asfalto che dal centro di Cerete ci porta ad una nuova scorciatoia che taglia le curve del Mulino a Rovetta. Anche questa salita è difficile e di-venta un po’ pesante per coloro che non riescono a camminare agevolmente sui sassi sconnessi del percorso. Il lungo serpentone che fino ad ora ha mantenuto un’andatura costante lentamente si sgretola.

  • Pagina 11

    I più allenati a far da apri strada, mentre dietro coloro che iniziano a sentire nelle gambe i chilometri passati. Co-me soccorritori fortunatamente non abbiamo molto da fare. L’ambulanza si sposta avanti e ci aspetta dove le scorcia-

    toie arrivano sulla strada principale. Ore 9.15…. siamo quasi a Clusone. Mi trovo più o meno a me-tà della lunga colonna di persone. Per un momento cammino da sola perché ho perso i colleghi che sono andati un po’ più a-vanti. È un momento importante. La fatica accumulata e il camminare soli permette alla mente di lasciar andare i pensie-

    ri, di riflettere sui momenti buoni e di soffermarsi anche su quelli difficili. Ci scappa anche qualche lacrima, ma fortunatamente gli occhiali da sole nascon-dono il viso a coloro che incrocio sul mio cammino. In fondo questa camminata ha un significato importante per me, non solo come volontario che sta facendo un servizio, ma anche come persona. Ora siamo davvero a buon punto. In cen-tro a Clusone la gente ci guarda strano. La attraversiamo a piccoli gruppi, zaini in spalla, bastoni del pellegrino e rosario alla mano. Ci aspetta l’ultima salita direzione Villa d’Ogna. Ci affianca qualche coraggioso che ci ha raggiunto in bicicletta da Pisogne. Alla radio i colleghi con l’ambulanza ci avvisano che sono già sulla strada per Ardesio con i pulmini degli accompagnatori.

    Ore 10.20… passiamo il cartello che ci indica ARDESIO. Il lungo serpentone che dalla partenza di Pisogne aveva camminato compatto ha ormai perso la sua forma. Siamo sparpagliati lungo l’ultima salita a piccoli gruppetti. Qualcuno scambia la Chiesa Parrocchiale per la nostra meta, ma c’è ancora un piccolo tratto. Attraversiamo il paese e la gente ci guarda sorridendo. Si vede quanto sono abituati ad aver a che fare con i “matti” ☺☺☺☺. Da un negozio una signora ci chiede da dove arriviamo e sospira facendoci i complimenti alla nostra risposta. Oggi è il Corpus Domini. Le case rivolte al percorso della processione espongo-no belle tele rosse adorne di pizzi antichi, proprio come era d’uso una volta durante le processioni.

    Ore 10.44… il sagrato del Santuario ci accoglie. Una fontana d’acqua fresca e la casa del Pellegrino aperta per noi. Alle 12 ci sarà la Santa Messa celebrata dal Parroco di Ardesio. Un po’ di riposo, ci cambiamo le magliette fradice di sudore, mangiamo qualcosa per recuperare le forze (e il pane e nutella della nostra “mamma” Itala è davvero un toccasana). Abbiamo tempo per la visita al Santuario, una preghiera personale davanti all’immagine della Madonna, la richiesta di una grazia o il ricordo per chi ci sta

  • Pagina 12

    Ecco la Redazione del giornalino “Il Tesoro” - Elisabetta Grisa

    - Elena Mignani - Flavio Moro

    - Miriam Regonesi - Anna Zammattio

    Questo giornalino è visibile sul sito CDR al seguente indirizzo: www.casadiripososangiuseppe.191.it

    caro, uno sguardo ai tanti ex voto. Durante la Santa Messa c’è ancora lavoro per noi. Una signora sopraffatta dalla stanchezza esce dalla chiesa poco prima di svenire. Un po’ di sali minerali e un po’ di scaglie di grana padano che ripe-sco dalle scorte del mio zaino la rimettono in forze. Solo un calo di pressione. Il nostro lavoro finisce qui. Fortunatamente durante tutta la giornata non è successo nulla di tanto grave. La Madonna ci ha davvero accompagnato lungo tutto il cammino e ci ha accolto a braccia aperte alla fine della nostra fatica-ta. I pellegrini escono dalla Messa e ritirano il loro attestato di partecipazio-ne. Aspettano i pullman che li riporteranno al punto di partenza e nel frattem-po si siederanno nelle stanze della casa del Pellegrino per il pranzo. E’ il mo-mento di rientrare perché per tre di noi ci sarà il turno in ambulanza per il 118 tra meno di 4 ore. Prima però ci concederemo una tappa-caffè dalla mia mamma a Lovere. E per terminare questo ricordo di una giornata davvero speciale per me, diventa doveroso un ringraziamento ai miei compagni/colleghi di avventura: l’autista dell’ambulanza Roberta, Lucia, Cristian e “mamma” Itala…..e l’equipaggio appiedato con me Vittorio, Angelo e le rispettive consorti…

    ...Ci risentiamo presto… Miriam, il pesce dell’acquario!!

    Ecco la Redazione del giornalino “Il Tesoro” - Elisabetta Grisa

    - Elena Mignani - Flavio Moro

    - Miriam Regonesi - Anna Zammattio

    Questo giornalino è visibile sul sito CDR al seguente indirizzo: www.casadiripososangiuseppe.191.it

  • Pagina 13

    Finalmente con l’arrivo della bella stagione iniziano le gite, così si può uscire, incontrare persone nuove, scaldarsi al calore del sole e godere della leggera brezza estiva. Di mattina o di pomeriggio, in compagnia dei nostri amici e amiche, con l’aiuto delle nostre volontarie, infermiere e fisioterapiste, abbiamo girato un po’ tutta la nostra Valle.

    Svariate sono state le mete. Siamo stati al lago di Monasterolo, dove abbiamo passato una splendida giornata presso il Ristorante “la Laguna”. Dopo l’ ottimo pranzo, abbiamo passeggiato nel bellissimo giardino, che circonda il ristorante, pieno di aiuole,

    con fiori dai mille colori e che resta proprio di fronte alla passeggiata del lungo lago. Siam saliti al Rifugio Cavlera, dove abbiamo goduto del panorama delle nostre amate montagne e gustato i sapori tipici bergamaschi, assaggiando un piatto di pane, salame e formaggella, preparato dagli Alpini di Vertova. In quell’occasione il maestro Dino è venuto a trovarci e, accompagnati dal suono del suo clarinetto, insieme abbiamo cantato.

    Abbiamo fatto visita ai nostri Santuari: la SS. Trinità e la Madonna d’Erbia, inoltre siam saliti ad Altino e ad Oneta al santuario del Frassino. In queste occasioni ci sono stati sia momenti di preghiera e raccoglimento, che di relax all’aria fresca. Come dice Noemi “abbiamo fatto proprio delle belle passeggiate, a volte si cantava,

    altre si giocava a tombola all’aperto e poi abbiam sempre mangiato bene!”

    Margherita ricorda la gita al Santuario del Frassino: “Siamo partiti un po’ in ritardo perché abbiamo partecipato al funerale della signora Angeli Ida; solo al termine della funzione siamo partiti perché in molti ci tenevamo ad esser presenti.

    Che bello stare all’aria aperta!

  • Pagina 14

    Arrivati ad Oneta abbiamo mangiato una buona polenta con il salame, un po’ di riso freddo e formaggi . Nel pomeriggio si poteva scegliere, chi dormiva sulle sdraio, chi giocava a carte e poi…... è arrivato Claudio! Con la sua chitarra abbiamo fatto proprio una bella cantata; in quest’occasione abbiamo conosciuto la sua mamma, speriamo venga presto a trovarci; per merenda Orietta ci ha fatto assaggiare due ottime torte, una al cioccolato e una alla crema: abbiamo passato proprio una bella giornata!”

    Altra uscita che è piaciuta molto a Margherita è stata quella al mercato di Albino e ci spiega il perché: “Il paese di Albino mi piace molto, andavo spesso con mia figlia a fare un giretto e qualche spesa…il mercato è molto grande e ci trovi davvero di tutto: oltre che all’abbigliamento e alle scarpe ci sono mercerie, panifici e molta scelta”.

    Anche il signor Gino è venuto al mercato: “..Non ho comprato niente.. c’è tanta ma tanta roba, volevo comprare una cintura ma non l’ho trovata come la volevo io ma ce n’erano di tantissime qualità, grande, davvero grande come mercato, se ti serve qualcosa lì lo trovi..”

    Giovanna ricorda la gita al parco degli alpini di Pradalunga: “Abbiamo mangiato un’anguria buonissima e fresca, poi abbiamo giocato a tombola e ho vinto una cinquina e poi siamo stati tutto il giorno all’ aria aperta; al parco, che bello vedere tanti bambini che giocano con i loro nonni o genitori.

    Chi voleva poteva fare un giretto sulla riva del fiume Serio dove passa il percorso pedonale, che bel pomeriggio!”. “L’unica gita che non mi ha soddisfatto per la merenda è stata al Santuario di Altino, in tutti i posti abbiamo sempre mangiato qualcosa tranne che in questo.”

    Le spieghiamo che ad Altino, non c’è un bar come in altre mete; abbiamo preso solo qualcosa da bere, e poi era quasi ora della S. Messa.. Lei riprende: “..Ma mi sono divertita tanto, prima di andare a messa ho giocato a carte con Enzo e Olderica”.. Beh…. ora che abbiamo scoperto che le piace giocare a scopa le chiederemo di partecipare al prossimo torneo!

  • Pagina 15

    Giuseppe P. anche quest’anno ha fatto un bel diario “di viaggio” di questa estate che volge al termine, ma che è volata in un baleno, regalandoci momenti di gioia e serenità. Dal lungo e bel diario scritto da Giuseppe, vi proponiamo alcuni brani che ci hanno colpito in modo particolare e, leggendoli, scoprirete anche voi il perché.

    “Ieri poi, 19 luglio, sempre le nostre guide ci hanno portato in località Cavlera; eravamo un buon numero. Arrivato in quella località, guardando il panorama, nel mio cuore è entrata una profonda tristezza. Mi si è presentato il percorso che avevo fatto con la mia amata sposa; da quella località eravamo andati sul monte Alben, da Dasla a Blimen al bivacco Testa alla località Sedernel: 3 ore di cammino!

    Ma allora stava bene anche lei……. Ecco, vedendo questi monti, mi sono rammentato anche questo. Per fortuna mia c’era il maestro Bertocchi che, dopo una buona merenda, ha messo in azione i suoi strumenti e mi ha aiutato a dimenticare! Il giorno 6 agosto è la festa della seconda apparizione della Madonna d’Erbia; nella nostra parrocchia questa festa è dedicata agli ammalati e agli anziani e la nostra Casa di riposo non ha voluto mancare all’appuntamento. La congregazione San Vincenzo del nostro paese, molto sensibile a questa ricorrenza, ci ha preparato una buona merenda con la classica “chesciöla”. Un grazie alla S. Vincenzo che ci ha regalato anche un’immagine della seconda apparizione e il sottoscritto l’ha incorniciata e l’ha appesa nella propria camera. Anche quando ero in Svizzera a lavorare, della Madonna d’Erbia mi sono sempre ricordato!! Il giorno 10 ci hanno portato a Piario dal nostro Paolo, un amico molto simpatico, sempre pronto,ormai da qualche anno, ad invitarci a casa sua a passare una giornata differente dalle altre.

    LA NOSTRA LA NOSTRA LA NOSTRA LA NOSTRA ESTATEESTATEESTATEESTATE IN UN …….IN UN …….IN UN …….IN UN ……. DIARIO !DIARIO !DIARIO !DIARIO !

  • Pagina 16

    Infatti un buon numero, con i pulmini, si sono recati a casa sua; il sottoscritto questa volta ha disertato la compagnia per motivi personali. Stando a quello che mi hanno raccontato i miei colleghi, dicono che si sono divertiti tanto. Bravo Paolo, continua nella tua tradizione con i nonni che il Padre eterno ti esaudirà i tuoi

    desideri; un bravo anche per l’impegno che dedichi al tuo museo! Nelle uscite dei mesi di luglio e di agosto, grazie alle nostre animatrici, con le infermiere, fisioterapiste e volontarie, ci siamo divertiti tanto:

    ci hanno fatto passare un’estate, come si suol dire, con i fiocchi. Ci resta ancora un mese, settembre; se il tempo sarà clemente magari può darsi che non sia finita. Un doveroso pensiero va senza alcun dubbio al Signor Gaetano che tutti i martedì mattina, con la sua musica, con le canzoni anni ’50 – ‘60 – ‘70 ci ha rammentato la nostra gioventù. Per non dire delle opere liriche, dal Trovatore alla Traviata, al Rigoletto, al Barbiere di Siviglia, all’Elisir d’Amore, alla Lucia di Lammermour, ai Pa gliacci, alla Cavalleria Rusticana, tanto per citarne alcune……. A me personalmente piacciono tutte perché per la musica operistica sono un patito. Devo dire che la Cavalleria Rusticana è la preferita, con la regia di Zeffirelli; la musica è molto sentita, per non dire del coro durante la processione di Pasqua; l’intermezzo poi è, come diciamo noi, proprio come il formaggio grattugiato sulla minestra. Bravo signor Gaetano, ci fai passare dei momenti molto lieti.

    Grazie, grazie, grazie signor Gaetano,

    anche a nome dei miei colleghi!”

  • Pagina 17

    In lontananza pareva quasi il suono delle ciaramelle, le zampogne di dannunziana memoria che, un tempo, dal lontano Abruzzo arrivavano al nord portando la neve e le dolci nenie natalizie…… Ma non erano pastori con le ‘cioce’ quei bei ragazzi (e ragazze!) che la mattina di domenica del 12 settembre hanno piacevolmente invaso la nostra Casa con musiche tradizionali, alcune più l ente altre più ritmate ed allegre, invitanti anche a passi di danza e volt eggi! Erano nientemeno che i suonatori del “Bèrghem Baghè t“ di Palazzago, l’unica vera banda italiana di cornamuse, il ‘baghè t’ appunto, antica cornamusa bergamasca. Ospiti di Casnigo, il paese che ha ridato luce e v oce ad un’antica tradizione locale grazie ad un gruppo di appassiona ti e studiosi dello strumento, avevano incluso anche noi nel loro tour musicale, complice l’amico Luciano che qui ha la mamma. Il suono del b aghèt, che si spandeva per ogni dove, evocava lontani ricordi e r iempiva di gioiose emozioni i nostri Ospiti, molto attenti e partecip i. Maurizio Maffioletti mi informa che i componenti de lla banda sono una trentina, uomini e donne di ogni età, anche ragazzi ni. La loro divisa (davvero bella e curata!) si rifà fedelmente agli a biti indossati dagli antichi pastori che suonavano il baghèt: gli scarpo ni di cuoio, le ghette bianche che avevano funzione di stivali (allora sco nosciuti), la camicia ed il gilé. Manca il tradizionale tabarro, il ‘gabà ’, di lana spessa e ruvida, caldo ed avvolgente anche nelle giornate più umide e fredde. Il cappello porta in più una piuma bianca, un simpa tico vezzo che rende ancor più affascinante l’alternarsi di bianco e ner o . La camicia è quella ‘della festa’, sempre di cotone bianco e con il collo a listino alto, ma con qualche pizzo in più rispetto al capo semplice e sobrio che i pastori solitamente indossavano. I pantaloni si richiamano all’usanza svizzera, quel la tipica dei paesi dove i nostri migravano stagionalmente. Una gentile suo natrice mi mostra che sulla schiena sono più alti, per maggior prote zione contro il freddo. Dopo un piccolo rinfresco, ci accomiatiamo dai comp onenti di questa banda davvero speciale, grati per lo spettacolo che ci hanno fatto gustare e con l’augurio che possano proseguire in f uturo con la stessa costanza e lo stesso entusiasmo, coinvolgendo, come già stanno facendo, le nuove generazioni. Li aspettano al Sant uario della Trinità, al raduno pomeridiano dei baghèt, seguito in chiesa da un concerto che ha in programma diversi brani di musica tradizionale e d’autore, con strumenti d’eccezione quali la ‘ghironda’ e la ‘ musette’, antica cornamusa d’Oltralpe. Grazie ancora dai nonni ! Anna Z.

    UN SUONO COME DI CIARAMELLE…..

  • Pagina 18

    L’ANGOLO DEL BENESSERE di Miriam & e Orietta

    Ciao a tutti… purtroppo la bella stagione se ne sta andando e di Ciao a tutti… purtroppo la bella stagione se ne sta andando e di Ciao a tutti… purtroppo la bella stagione se ne sta andando e di Ciao a tutti… purtroppo la bella stagione se ne sta andando e di conseguenza anche le gite sono terminate. Visto che si uscirà conseguenza anche le gite sono terminate. Visto che si uscirà conseguenza anche le gite sono terminate. Visto che si uscirà conseguenza anche le gite sono terminate. Visto che si uscirà molto poco, dobbiamo ricordarci di non restare in poltrona a molto poco, dobbiamo ricordarci di non restare in poltrona a molto poco, dobbiamo ricordarci di non restare in poltrona a molto poco, dobbiamo ricordarci di non restare in poltrona a dormire tutto il giorno perché, come abbiamo già detto altre dormire tutto il giorno perché, come abbiamo già detto altre dormire tutto il giorno perché, come abbiamo già detto altre dormire tutto il giorno perché, come abbiamo già detto altre volte, l’attività fisica è molto importante.volte, l’attività fisica è molto importante.volte, l’attività fisica è molto importante.volte, l’attività fisica è molto importante. Negli anni passati vi abbiamo mostrato diversi esercizi che Negli anni passati vi abbiamo mostrato diversi esercizi che Negli anni passati vi abbiamo mostrato diversi esercizi che Negli anni passati vi abbiamo mostrato diversi esercizi che potevate fare da soli: potevate fare da soli: potevate fare da soli: potevate fare da soli: che ne dite di fare un ripasso? che ne dite di fare un ripasso? che ne dite di fare un ripasso? che ne dite di fare un ripasso?

    Iniziamo con degli esercizi per le spalle e il collo.Iniziamo con degli esercizi per le spalle e il collo.Iniziamo con degli esercizi per le spalle e il collo.Iniziamo con degli esercizi per le spalle e il collo.

    Da seduti su una sedia oppure sul proprio letto,portare la testa in avanti come per guardare il pav i-mento e poi in alto verso il soffitto.

    Partendo sempre dalla stessa posizione di prima, girare il capo a

    destra e a sinistra.

    Successivamente inclinare il capo a destra e sinistra.

    Ora uniamo questi tre esercizi ed eseguiamo molto lentamente dei cerchi con la testa in senso orario ed antiorario.

    Infine un esercizio per le spalle: alzare le spalle verso l’alto inspirando e poi verso il basso espirando.

    OOOOra non ci resta altro che augurarvi BUONA GINNASTICA! ra non ci resta altro che augurarvi BUONA GINNASTICA! ra non ci resta altro che augurarvi BUONA GINNASTICA! ra non ci resta altro che augurarvi BUONA GINNASTICA!

    Ci risentiamo sul prossimo numero con altri esercizi, così ci maCi risentiamo sul prossimo numero con altri esercizi, così ci maCi risentiamo sul prossimo numero con altri esercizi, così ci maCi risentiamo sul prossimo numero con altri esercizi, così ci man-n-n-n-

    terremo belli in forma tutto l’inverno. Buon allenamento a tutti. terremo belli in forma tutto l’inverno. Buon allenamento a tutti. terremo belli in forma tutto l’inverno. Buon allenamento a tutti. terremo belli in forma tutto l’inverno. Buon allenamento a tutti.

    Marzia Miriam OriettaMarzia Miriam OriettaMarzia Miriam OriettaMarzia Miriam Orietta

    Ripetete ognuno di questi esercizi una decina di v olte.