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I~IBRBRIA SAI iESIANA - TORINOFIGLIALI

S. Pier d'Arena - lia S . Martino, 19 .

S . Benigno fanavese - presso l'Oratorio Salesiano .Boma - lia Porta S . Lorenzo, 4 .2 .

Spezia - Ospizio S . Paolo, Corso Garibaldi, 8 .Torino -Ospizio S . Gio . I vang ., lia Hadama Cristina, 1 .

Lucca - Piazza S. Pietro Somaldi .Bordighera (Torrione) Istituto di Maria Ausiliatrice .

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TORINO - Tipografia e Libreria Salesiana - TORINO

PUBBLICAZIONI PERIODICHE ED OPERE IN CORSO D'ASSOCIAZIONE NELL'ANNO 1889

Non istiamo a perderci in elogi circa alle associazioni sottoesposte ; già ben sanno i nostri lettori, che sia nella sceltadella materia come nell'abbondanza di essa facciamo il possibile per soddisfare ai loro desideri, avendone avuto prova in

passato . Piuttosto ci raccomandiamo a tutti, particolarmente ai MM . RR . signori Sacerdoti, specie Parroci, onde siano a noid'aiuto col diffondere quanto più loro sarà possibile l'annunzio di tali associazioni, meglio ancora se avessero la bontà di farsiessi stessi centro e promotori col raccogliere gli abbonamenti . Certo il Signore non lascierà senza ricompensa tal atto di carità .

1' Letture Cattoliche di Torino . - Un volumetto in-32' di circa 108 pag. ogni mese, franco . L. 2 25Per l 'estero, unione postale „ 3 -Per copie 10 22 50

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A quelli di 25 : CAPELLO, Paca di S. Gaetano, e ALIMONDA, Don Giovanni Bosco e il suo secolo . A quelli da 50 : DUBOIS, D. BOSCO,MICHEL, Il Giro del AIOndO, 4 voi. ediz. fini : ALIMONDA, Don Giovanni Bosco . A quelli di 100 : BIAMONTI, Storia Biblica, 4 VOI . CDUBOIS, DOn BOSCO .

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Dono : Almanacco, e Bosco : Biografie Salesiane e Letture Amene edificanti . Ai promotori di lo associazioni, l'elegante volumein-* illustrato, del \4ISEMAN : Fabiola.

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Dono : Almanacco, e una copia : MANNING, La Confessione, ecc. e VIGo : Il vero elisir,.

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L . 2,25 cadun volume separato : Quaresimale, 2 vol . L. 4,50 : Prediche per l'Avvento, 1 vol. L . 2,25 : Prediche varie, 1 vol. L . 2,25 :Disccrsi pei illese di Alaggio, i vol . 1.. 2,25 : Ottavarii, Novene e Tridui, 1 vol . L . 2,25 .

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Dietro il pagamento anticipato riceveranno pure in dono una copia : GIORDANI, Carità nell'educare e Cento Opuscoli Cattolici sullaStoria Sacra, da diffondersi tra il popolo .

ANNO XII - N. 12 .

Esce una volta al mese.

DICEMBRE 1888

BOLLETTINO SALESIANO

DIREZIONE nell'Oratorio Salesiano - Via Cottolengo, N . 32, TORINO

Sommario -- Auguri di felicità - Partenza dei Missionari perla Terra del Fuoco - Gli Operai Cattolici della Sezione GranMadre di Dio in Torino e l' Unione del Coraggio Cattolico allatomba di D . Bosco - Lettera dal Chili - Grazie ottenute perintercessione di Maria Ausiliatrice -La Tipografia Salesiana alleEsposizioni di Roma, Bruxelles, Londra e Barcellona - Abbona-tevi alle Letture Cattoliche - Funerali per la morte di D. Bosco .

AUGURII DI FELICITÀ .

Il Sacerdote D . Michele Rua successoredi D. Giovanni Bosco, coi suoi numerosigiovanetti, profondamente commosso e ri-conoscente per le condoglianze e dimo-strazioni di simpatia e carità che conti-nuarono a prestargli i Signori Cooperatorie le Signore Cooperatrici in questo annocosì luttuoso per la morte dell'indimenti-cabile fondatore della Pia Società Sale-siana, coglie la propizia occasione delleprossime Feste Natalizie e della fine del-l'anno per augurar loro dal Cielo le piùelette benedizioni ed ogni prosperità.

PARTENZA DEI MISSIONARIper la Terra del Fuoco .

Per quanto ripetuto più volte all'annonella Chiesa di Maria Ausiliatrice il su-blime spettacolo della partenza dei Missio-narii, pure trae sempre a contemplarlouna gran folla di popolo commosso, che sicompiace nel vedere i figli di Don Boscoperpetuare quell'opera da lui con tantozelo incominciata .

Il giorno 30 ottobre, alle 3 pomeridiane,radunavansi ai piedi dell'altare di Mariadieci Missionarii, parte preti, chierici e se-colari e cinque monache di Maria Ausilia-trice, destinati a seguire D . Giuseppe Fa-gnano nelle Missioni dello stretto di Ma-

Tutte le Comunioni e le preghiere che sifaranno nella mezzanotte del Santo Nataledai Salesiani e dai loro alunni sarannoindirizzate a Dio, perchè si degni con-cedere ai loro Benefattori ed alle loro Be-nefattrici un nuovo e felicissimo annocoll'abbondanza delle sue grazie .

gellano . Era come l' avanguardia cheprecede Mons. Cagliero, il quale da quiad un mese la seguirà per la Patagoniacon un'altra schiera molto più numerosadi Missionarii . Non si tratta di fondarenuove stazioni , ma di fornire il personalea quelle già esistenti, se si vuole assi-curare il frutto delle fatiche di tanti anni .

Incominciò la cara funzione col cantocorale del Vespro, essendo presente Mon-signor Basilio Leto, Vescovo titolare diSamaria, che presiedeva la Conferenza . Lachiesa era zeppa di Cooperatori e Coope-ratrici salesiane .

Finito il canto, D. Fagnano sali in pul-pito, e partendo dal gran principio cheDio, Padre di tutti gli uomini, li vuolesalvi tutti : che Gesù Cristo discese dalcielo , patì e morì per la nostra salute ,nessuno escluso : e che Mandavit illisunicuique de proximo suo : e comandò aciascuno di noi di aver pensiero del pros-simo nostro, donde l'obbligo che abbiamotutti di cooperare, secondo le proprie forze,il proprio stato, la propria vocazione, adilatare il regno di Dio sulla terra ; vennea parlare del fine delle Missioni Salesiane,delle fatiche del Missionario e come la ca-rità corporale sia il mezzo più potente perattrarre i cuori alla conoscenza della verità .

Noi qui non possiamo riportare intieroil suo discorso, ma soltanto ritrarremo al-cuni quadri derivati dalle sue stesse pa-role che facevano piangere, descrivendo lemiserie corporali e spirituali di quellegenti, fra le quali aveva già faticato pertredici anni .

* *Quei popoli selvaggi altra felicità non ponno

avere su questa terra, che quella che loro porgela religione. Una forza di circostanze irresisti-bile spinge contro di loro le moltitudini, che,emigrando dall'Europa, si estendono nelle regioniamericane . I loro territorii, senza che pur essilo sognino, sono dichiarati proprietà di un go-verno del quale non conoscono l'esistenza ; leloro famiglie sono proclamate suddite di nazioni,delle quali ignorano persino il nome . Sono ob-bligati a leggi che loro non furono mai bandite,e secondo queste leggi saranno giudicati . Edecco che i primi coloni varcano il fiume di con-fine, piantano le loro case, comprano e ven-dono terreni fondati sopra un diritto che i sel-vaggi non riconoscono, perché quelle terre finorahanno creduto che loro appartenessero .

Allora comincia qualche estancia ad illuminarla notte col funesto chiarore degli incendii ; diqui le rappresaglie . Sangue chiama sangue . Guai

dalle tribù inferocite ! I governi muovono alloragli squadroni della loro cavalleria . Sono a mi-gliaia i guerrieri armati di tutto punto collearmi da fuoco di ultima invenzione ; ed i sel-vaggi, pur essi a cavallo, maneggiando la solalancia ed il laccio . Sfuggono questi ultimi labattaglia in campo aperto, perchè si sentono in-feriori di forze, ma cercano di sorprendere i ne-mici, e talvolta fan loro passare notti angosciose,stringendoli colle loro masse o sterminando qual-che distaccamento isolato . Gli uni combattonoper la propria indipendenza, gli altri per difen-dersi. Le tribù sono raggiunte, sconfitte, inse-guite, disperse , e i superstiti , divisi qua e là,prestano l'opera del servo al vincitore. Da qualeparte sta il diritto?

Il Missionario si presentava ad un capo-tribù,prima che terminasse l'atroce guerra, a pregarloche deponesse le armi : - Siete voi, oppure siamnoi, gli si risponde, che abbiamo visto per laprima volta nascendo la luce del sole che illu-mina queste regioni? Sono i vostri padri, op-pure sono i nostri che correvano alla caccia inquesti deserti nei secoli passati ? A voi , oppurea noi fu trasmessa l'eredità di queste terre ? Voiabitavate lontani lontani, noi non vi conoscevamoancora, quando qui noi eravamo padroni! - Equeste lamentazioni furono riportate al generale,il quale esclamò pensoso : - Hanno ragionema bisogna andare avanti . . . così esige la salutedelle nostre colonie, così gli ordini che abbiamoricevuto ! -

Ah! noi diciamo : chi può piegare a sensimiti, chi indurre a rassegnazione un popolo persalvarne gli avanzi, essendo impossibile la lotta,se non il Missionario, che stringe col suggellodi Gesù Cristo in vincolo di fratellanza il vinci-tore ed il vinto e ne forma un sol popolo? Chiconfortare gli ultimi istanti di una nazione chemuore , se non il Missionario, che porta inalbe-rata l'immagine di Gesù crocifisso che tanto hapatito per gli uomini?

Signori ! A chi perde la patria terrena apriamole porte della patria celeste . Per lui non vi puòessere altra scelta che la disperazione o la reli-gione .

**D. Fagnano era in sul congedarsi da una tribù

della Terra del Fuoco, della quale erasi guada-gnato l'amicizia, e mentre stava per salire a ca-vallo, ecco presentarglisi una donna con unbambino in braccio di pochi mesi e due altriche potevano avere otto o dieci anni . Con cennie col linguaggio nativo, intercalandovi qualcheparola spagnuola , faceva intendere che avevaqualche cosa da dire al Missionario- Che cosa vuoi? le chiede D . Fagnano ?- Venire con te .- E perchè tu vuoi venire con me?- Perché i bianchi sono molto, molto cattivi ;

hanno fatto boum boum ed hanno ucciso il miopovero marito. Ho pianto tanto! Io ora sonosola, non posso provvedermi carne da mangiare,

e tu che sei il capitano buono darai cibo a meed ai miei figli .- Sta tranquilla, risponde il Missionario, non

dubitare ; io presto ritornerò fra di voi e porteròda mangiare a te e ai tuoi bambini .- No, no ; io voglio venire .- Ma io debbo andare molto lontano, prose-

guiva il Missionario, non posso condurti con me ;non reggeresti alla lunghezza ed alla fatica delviaggio .- Non voglio rimanere qui, esclamava la po-

veretta col terrore scolpito sul volto : i bianchifanno boum boom e uccidono gli uomini e le donne .

Don Fagnano vedendo che non era possibiledi persuaderla a rimanere, saltò a cavallo e diededi sprone ; ma la povera donna, indovinando ilsuo pensiero, si attaccò alla coda dell'animale elo seguiva col bambino che si era messo soprale spalle, secondo l'usanza di quei luoghi, mentregli altri due fanciulli, attaccatisi ai lembi dellasua pelle di guanaco, correvano ai suoi fianchi .Il buon Missionario, impacciato per quell'ostina-zione, spinse il cavallo prima al piccolo trotto epoi al galoppo, sperando di vincere quella donnae di farla desistere dal suo disegno . Ma quella,tenendo sempre stretta la coda del cavallo , an-sante, coi figliuoletti quasi appesi alla sua per-sona, correva, correva . . . Quei selvaggi sono va-lenti corridori .

Percorsi a questo modo circa otto chilometri,D. Fagnano si fermò e le disse- Ma perchè vuoi tu seguirmi a tutti i costi?

Non è conveniente che tu venga con me, ritornaalla tua tribù. Io manderò carne e vestiti a tee ai tuoi .- Non ritorno più indietro .- Ostinata ! Ma dunque come fare ? Ascolta !

Vedi quella lunga valle che si stende fra quellealte montagne? Al di là vi è il mare e in unabaia vedrai ancorata una nave che mi aspetta .Va, aspettami su quella spiaggia ed io da quiad otto giorni ti raggiungerò e ti darò tuttoquello che hai di bisogno .

La donna riflettè alquanto e poi soggiunse- Ma verrai davvero?- Non mi hai chiamato il capitano buono?

Dunque verrò .Essa, contenta, si mise subito in cammino coi

suoi fanciulli verso il luogo indicato e ben prestofu nascosta dagli alberi della foresta . Il Missio-nario, dopo otto giorni, comparve sulla costadella baia, ed i marinai della nave, che stavanoin ansietà per la prolungata sua assenza, appenalo videro, calarono subito in mare una scialuppae gli mossero incontro . Ed ecco venir fuori ladonna coi suoi figli di mezzo a due collinette ecorrere a lui, dando segni di viva allegrezza . Laseguivano sei altri selvaggi . Il Missìonario liaccolse tutti amorevolmente e disse loro- Farò portare dalle navi biscotto e carne e

ve ne darò una buona provvista .- No ; vogliamo andare con te là, là in

fondo ; diceva la donna, additando nell'estremoorizzonte le ultime terre della Patagonia .- E costoro chi sono? le dimandò D. Fa-

gnano , indicando gli altri selvaggi . Perchè lihai qui condotti?- Io non li ho condotti, ma loro narrai che

il capitano buono mi avrebbe condotto con sè ,ed anch'essi vollero venire .

Intanto la scialuppa era giunta a poca distanzada terra. Le acque per lo spazio di circa unmezzo miglio non erano più alte di un metro .Tutti quei selvaggi entrarono senz'altro in maree circondarono la scialuppa, sulla quale era salitoil Missionario, sostenendosi colle mani alle spondedi essa .D. Fagnano era imbrogliato . Per liberarsi da

quella gente, si sarebbe dovuto staccarla dallabarca e respingerla coi remi ; ma il cuoredel Missionario non reggeva a quella violenza .Bisognava anche far presto, perchè lo stretto diMagellano una e due volte al giorno è sconvoltoda spaventose burrasche .

I marinai guardavano il Missionario , aspet-tando un comando : i selvaggi , cogli occhi fissiin lui, aspettavano una parola desiderata ; e DonFagnano si risolse e disse loro : - Salite! - Imarinai afferrarono i ragazzetti e li tirarono sued i selvaggi si arrampicarono e furono dentro .Dopo pochi istanti erano tutti a bordo della nave,e, alzate le àncore, furono spiegate le vele . Equi accadde un fatto nei quale non si può ameno che riconoscere l'aiuto della divina Prov-videnza. Un vento si levò in poppa alla navecosì propizio , che questa scivolava rapidissimasulle onde, cosicche percorse in quattro ore unospazio che di solito non si può attraversare inmeno di otto ore .

I coloni di Puntàrenas , vista la nave che siavvicinava, corsero alla spiaggia per dare il ben-venuto al Missionario e per sapere novelle dellasua spedizione. La scialuppa venne a terra coiselvaggi e con D . Fagnano, il quale, dopo i com-plimenti e una stretta di mano a tutti i coloni ,si avviò alla sua casetta di legno . Ma quellapovera selvaggia, col bambino sulle spalle, loseguì subito, afferrandogli un lembo del mantello ;il fanciullo più grandicello si attaccò alla pelledi guanaco della madre ; della sua rozza vestestrinse l'orlo il suo fratellino, e così fecero tuttigli altri selvaggi , formando catena un dopol'altro . Camminavano vergognosi, coprendosi ilvolto con una mano, poichè i coloni ridevano sa-poritamente di un simile mai più visto spettacolo .

Il Missionario, giunto a casa, fece subito pre-parare un pranzo ai suoi ospiti, distribuì loro levesti, loro insegnò a lavarsi e quindi li alloggiòin varie abitazioni. Ma essi preferirono dormirenei cortili all'aria aperta ; temevano che i tetticadessero sui loro capi . Presto si incomincia-rono i catechismi. I due figli più grandicelli dellaselvaggia, d'indole buona e d'ingegno svegliato ,non tardarono ad imparare le preghiere ed il ca-techismo. Non così la madre , la quale difficil-mente intendeva ed imparava .

Con quei selvaggi accaddero varie scene oracommoventi, ora ridicole che qui non è il casodi esporre ; ma non possiamo tralasciare la nar-razione del battesimo amministrato al più pic-

colo dei figli della selvaggia, che aveva solo ottomesi. Fu la primizia offerta a Dio di quella spe-dizione . La madre aveva data licenza , e fu ungiorno di festa nella colonia . La piccola cappelladi legno era addobbata come meglio si potè , eaccolse gli ufficiali del Governo chileno colleloro signore . Era piena e zeppa di persone. Am-ministrato il Sacramento, le signore si strappa-vano l'una l'altra il nuovo piccolo cristiano peraccarezzarlo e baciarlo .

La madre intanto aveva tardato a venire allacappella, e giunse quando in questa non vi erapiù posto. Coloro che stavano accalcati alla portale fecero segno che non era possibile entrare .Essa intese che non la lasciassero avanzare, nonessendo degna di stare in quel luogo, e si cre-dette respinta. Si ritirò quindi colla testa bassae aspettò che il Missionario uscisse di chiesa .Presentatasi a lui nella sua stanza : - Voglio,gli disse, essere ancor io degna di stare dove èmio figlio , voglio farmi cristiana ; versa anchea me l'acqua sul capo, che io pure sia figlia diDio e possa essere felice per sempre .

Anch'essa fu fatta cristiana, come già lo erano isuoi figliuoli . Povera madre ! Vera immaginedelle antiche nazioni dell'America . Si afferra alMissionario, perchè da lui solo presentisce poterglivenire la salute temporale ed eterna. Si legganole storie : dal golfo di Hudson all'estrema Pata-gonia il Missionario fu sempre il padre dei sel-vaggi.

**E non solo i selvaggi hanno estremo bisogno

IlMissionario, ma eziandio i nostri poveri con-nazionali d'Italia sparsi a migliaia e a centinaia

di migliaia nei luoghi popolosi e nei deserti.Questi meschini, lontani da ogni istruzione e soc-corso religioso, perdono in modo lagrimevole lafede. L'indifferenza per le cose eterne che ovunqueregna, il vizio che trionfa, la smania di arric-chire in ogni modo, il non avere intorno personeche li amino di amore verace, i pericoli ai qualivanno incontro nei lunghi viaggi che li assuefannoacontemplare con occhio freddo e indifferente lamorte, il passare anni ed anni senza vedere unsacerdote, il giuoco, il mal costume, l'odio, gua-stano così profondamente il loro cuore, che faspavento pensarci. Di qui il bisogno che i Mis-sionari precedano, accompagnino, si stabiliscano

in mezzo all' emigrazione Italiana . Dànno incal-colabile si fu che i poveri Italiani rimasero ab-bandonati, non intendendo che la voce di chiparlava una lingua diversa dalla loro, nè avendoun padre che loro rammentasse gli avvisi uditinella parrocchia del villaggio nativo.

D . Fagnano, nei primi anni della sua missione,giunto in un paese dell'Argentina, gli vien dettocome nell'ospedale si trovi gravemente ammalatoun Italiano, che fa spavento a tutti per le furie allequali si abbandona. Tosto il Missionario vi ac-corre, si avvicina al letto di quel disgraziato, e glivolge un' interrogazione nella lingua patria. colla

speranza che quegli accenti tante volte uditi sulle

labbra della madre lo abbiano a calmare. Macolui guarda bieco il prete, gli getta in facciaun insulto atroce, e gli volge le spalle. Il Sacer-dote allora chiede a coloro che lo assistonoquale cibo gusti di più l'infelice, e gli è risposto :- Caffè e zucchero! - Esce tosto, ne fa comperae lo presenta all'infermo, il quale strappandoglielodi mano, neppure lo ringrazia di quella cortesia .Il Missionario cerca ancora di indirizzargli qualcheparola di vita eterna, ma per evitare scene troppodisgustose è costretto a ritirarsene .

Dopo aver errato qua e là per varii mesi e-vangelizzando i selvaggi, ritorna in quel luogoe il commissario del Governo si fa ad avver-tirlo come un suo connazionale stia chiuso nell'o-spedale militare e da due giorni non prenda ciboA quell' annunzio il zelante Missionario corre,l'ospedale non è altro che un vasto camerone, laporta è chiusa a chiave . Si ode risuonare didentro un gemito prolungato . Manda a cercareil guardiano, ma non venendo, egli con duecolpi delle robuste spalle sfonda l'entrata . Aquel rumore l'infermo balza dal suo giaciglio, sislancia alla finestra, si aggrappa sospeso all'in-ferriata e grida : - Non mi uccidete, non mi uc-cidete !

Il Missionario entrando è quasi per morire dalfetore che ammorba l'aria, e avvicinandosi a quelforsennato, lo riconosce per colui che gli avevafatta così villana accoglienza alcuni mesi prima .Cerca di calmarlo, lo fa discendere dalla finestrae lo conduce ove è il suo giaciglio. Mio Dio !E qualche cosa di peggio, non dirò di un leta-maio, ma di una tomba scoperta. Lo fa sedere,gli porge un cordiale, e deliberato di portarselonella propria abitazione, fa atto di uscire perchiamar gente che lo aiutino a trasportarlo : -Non mi abbandoni! non mi abbandoni! grida an-gosciosamente l'infermo . Stia qua! Essi vengonoe mi uccidono !- Vado e torno subito, gli dice D . Fagnano .

No, non ti abbandono, ti condurrò in casa mia,ti curerò, ti starò sempre al fianco - E sì dicendo,esce fuori. Siccome piove dirottamente, va da unnegoziante e gli chiede alcuni metri di tela in-cerata : - Per quella bestia ? Piuttosto le regalouna rivoltella per toglierlo dal mondo!- Non è questa la risposta che mi aspettava :

quanto costa quella tela? - E pagatala e pre-sala, ritorna all'ospedale, mentre, incontrati duegiovanotti, li prega ad aiutarlo per trasportarequel povero infermo : - Quel demonio? Mai!gli rispondono .- Ma è una carità quella che vi domando .- Nessuna carità con quell'uomo .- Orsù : qui vi sono due lire e mezzo a testa

andiamo ! -Si guardano in viso e lo seguono . L'infermo,

messo su di una barella, e coperto colla tela in-cerata, è trasportato alla casa del Missionario, ovetrova una stanza ed un buon letto e tutti i cibie le medicine e le cure che richiede il suo stato .Le sue carni e le sue viscere sono rose da

due o tre malattie le più schifose . Da mane asera lo assistono le Suore, e la notte intiera veglia

al suo fianco il Missionario che due volte algiorno deve lavarlo da capo a piedi . Per un meseintero è assistito con sì amorevole sacrifizio . Sispera che tanta carità abbia a spetrare quel cuoreulcerato da segreti che nessun mortale può ancorpenetrare. Più volte il Missionario tenta di par-largli di religione, di Sacramenti, di Gesù e diMaria ; ma le sue parole son sempre ributtatecon sarcasmi . - Di' almeno qualche volta : Gesùmio, misericordia! - Ma l'infelice si chiude inun ostinato silenzio. E lungo il giorno, quando ilMissionario si allontana per gli obblighi del suosacro ministero, son motti sprezzanti che gli e-scono di bocca contro il suo benefattore .

Sino alla fine egli è ostinato. Entra in agonia :le Suore pregano ai piedi del suo letto, il Mis-sionario rompendo in lagrime, lo esorta per l'ul-tima volta a dire : - Gesù mio, misericordia ! -Ma nulla ! spira impenitente .

Così conchiudeva D . Fagnano il suo lungo di-scorso :

« Ed ecco quale è l' impresa del MissionarioSalesiano : Consolare, soccorrere, mettere sullavia del cielo non solo i selvaggi che non l'hannomai conosciuta , ma i nostri compatrioti chel'hanno smarrita ; nello stesso tempo tenere stretteal seno della Chiesa tante anime care che, spintedalla necessità, vengono in America a cercarsiuna nuova patria . Ma per compiere questa im-presa ci vorrebbero le ricchezze di un Re . Ilunghi viaggi, l'edificar chiese, l'aprir scuole, ilmantenere gratuitamente giovani negli ospizii, ilsoccorrere ai bisogni anche materiali di molti in-felici costano somme enormi . Per istruire i sel-vaggi, bisogna fermarli per qualche tempo almenoin stabile dimora e bisogna provvedere di vittole intere tribù, che di natura nomade dovrebberodisperdersi per procurarsi il necessario sosten-tamento colla caccia e colla pesca . Pensate voiquali ingenti somme siano necessarie! Ed è perquesto che stasera io vi parlo, raccomandandomialla carità della vostra elemosina . Ma io nondubito della vostra carità : ne ho troppe prove .Si, debbo dirlo : nulla ci è mai mancato, e millevolte al giorno abbiamo benedetto i nostri Coo-peratori, pregando il Signore a voler rendereloro centuplicato anche su questa terra il beneche hanno fatto a noi ed alle nostre Missioni .

Io adunque parto felice di avervi potuto rin-graziare e salutare per l'ultima volta . E sapetevoi dove vado? In un golfo della Terra del Fuocom'attende una tribù . Si era radunata nell' attoche io mi allontanava per venire in Europa . Iofeci loro capire che sarei ritornato e che mi a-spettassero in quel luogo, poichè avrei recatocon me cibo e vestito per tutti e loro avrei in-segnato ad amare Iddio e guadagnarsi il Paradiso .- Ma quando ritornerai? mi domandarono . -Era cosa difficile precisar l' epoca del mio ri-torno e farla loro capire ; poichè dovete sapereche quei selvaggi non hanno avuto ancora bisognodi aritmetica, tanto sono poveri, vivendo di giornoin giorno . Essi contano uno e due : fin qui ar-

riva la lor numerazione, e per un numero supe-riore aggiungono molto, molto. Quindi per farmilor capire, additai la luna, accennando colla manoal suo giro e facendo segno col dito enumeravadicendo loro : - Uno, due, uno, due, fino a sette .Ma vedendo che rimanevano come istupiditi,chiesi se m'avessero inteso, e mi fecero cennodi no. Allora, tagliato un fuscello di legno, conquello acuto feci successivamente due tagli nellacorteccia di un albero e rinnovando il gesto versola luna ed il suo giro due - volte, dissi loro- Uno e due .- Va bene ; risposero .Feci due altri tagli ripetendo il gesto : - Uno

e dite! Intendete?- Intendiamo .Ne feci ancora due e dissi : - Uno e due!- Benissimo ; replicarono .Allora ne feci ancor uno col medesimo segno,

esclamando : - E uno! Quando saranno passatetante lune che sommino a uno e due, a uno edue, a uno e due, e uno, io sarò di ritorno inmezzo di voi .- Perfettamente ! Abbiamo inteso! esclamarono

tutti ad una voce, e noi saremo qui ad aspettarti .E questo il motivo per il quale colla mia par-

tenza precedo Mons . Cagliero. Col mese venturospirano i sette mesi del nostro appuntamento, ese ritardo, essi si sbanderanno e l'inverno so-pravveniente mi impedirà di andare in traccia diessi. Oh! mi pare di vederli sulla riva del mareo su qualche collina che corona il golfo, volgerelo sguardo ansioso verso quella parte, dondesanno che devono comparire le vele della mianave.

Quando io scenderò in mezzo a loro, quandoricomincierò la mia evangelizzazione e loro par-lerò di voi, o miei cari Cooperatori e Coopera-trici, voi non avrete solamente la riconoscenza ele preghiere di quelli che per mezzo vostro avròsalvati, ma avrete il plauso, l' amore, la prote-zione dei loro angioli custodi, che si faranno ivostri intercessori presso il trono della miseri-cordia di Dio, avrete assicurato il validissimo pa-trocinio di Maria SS ., avrete nel tempo e nellaeternità la benedizione del Signore . »

Come D. Fagnano ebbe finito di parlare, Mon-signor Leto impartì la benedizione col SS . Sacra-mento, e dopo che fu cantato l'itinerario dei chie-rici, volle anch'esso rivolgere alcune parole pienedi fuoco ai Missionarii

« Interpretando il desiderio de' Superiori, io, ohcari, vengo a darvi l'ultimo addio colla benedizionedi partenza . Andate, diceva Gesù a'suoi Apostoliquando era su questa terra, andate ad evange-lizzare i popoli. Questo pure io dico a voi : Si,andate, o Missionarii, a portare la luce del Van-gelo, andate ad illuminare le genti, andate a sal-vare quei popoli che ancora errano nelle tenebredella morte... Ut vos eatis, et fructum affe-ratis et fructus vester maneat . Sì, andate a portarfrutti di celesti benedizioni in quelle lontane re-

gioni . Fatevi coraggio ! Vi sarà forse alcuno travoi che dica : Io non sono buono a nulla, io...- Taci, io dico a costui : che temi? Anche gli A-postoli, che eran buoni a fare ? Ma il Signoredisse loro : Ecce ego vobiscum sum . Ed al Pro-feta Geremìa che si lamentava di non sapereneppure parlare, disse : Io sono che ti mando, edio sarò teco : io ti porrò sulle labbra le mie pa-role ; non temere e va . Ecce ego vobiscum sum :il Signore, o Missionari, è con voi ; Egli vi daràla sapienza, egli la favella, egli l'aiuto necessario .Sì, Missionarii, andate tranquilli, chè il Signoreche vi ha dato la santa e generosa ispirazione,Egli è con voi, Egli vi darà il suo aiuto .

Andate tranquilli, chè, fortunati avete un buonCapo : avete cori voi il Rev .mo D. Fagnano ilquale, colla sua scienza e colla sua grande pru-denza, vi saprà fare da vera e fedele guida .Andate tranquilli, chè voi siete sotto la protezionedi vostri compagni che già hanno la palma delleloro fatiche . Sì, una Suora, che io stesso conobbipersonalmente, ed un Salesiano, sono morti inquelle terre da veri martiri, e dal cielo essi visorridono, e vi assistono . Avete poi la protezionedel Veneratissimo nostro Padre, del caro Don Gio-vanni Bosco, che dal cielo vi benedice . Andatetranquilli, e non temete .

Se non che ben so che voi tutti siete gene-rosi, e tra voi vi è uno che non nomino, il quale,fatta la domanda e avuta l'ubbidienza d'improv-viso, senza poter andare a rivedere il paese na-

tivo, fa sacrifizio di tutto e se ne parte.Bravo!io dico a costui, e Bravi! dico a voi tutti . Voilasciate la patria e i parenti, ma un gran premiovi è preparato, premio che noi non possiamo im-maginare . Vos qui reliquistis omnia et secutiestis me, centuplum accipietis et vitam aeternampossidebitis. Voi avrete il centuplo in questomondo e il Paradiso nella vita futura .L' Em . mo Cardinale Alimonda, nostro Arcive-

scovo, dal quale mi trovai or sono pochi istanti,sapendo che io veniva qua da voi, mi disse cheprende viva parte a questa spedizione ed a nomesuo e d'un altro Vescovo che là pur si trovava,vi manda la benedizione .

Noi tutti poi qui radunati vi promettiamo dipregare pel vostro felice viaggio .

Ed ora io, poveretto, vi benedico a nome diGesù Cristo, di Maria SS ., del Papa, dell'Angelodi questa diocesi, a nome del veneratissimo nostropadre D. Bosco, che dal cielo ci guarda, e delcarissimo superiore sig. Don Rua, che Dio ci con-servi per molti anni . »

4

Ciò detto ed impartita la benedizione coll'acqualustrale, scese dall'altare tenendo le braccia aperte .Fu una scena imponentissima. Il Presbitero eraassiepato da chierici e da preti in cotta . I Mis-sionarii stavano ritti innanzi ad una panca co-perta di tappeto in faccia all'altare . D. Fagnanomosse incontro al Vescovo e si abbracciarono ebaciarono piangendo. Tutti i Missionarii si pre-sentarono a Monsignore e quindi a ricevere l'ab-

braccio paterno da D . Rua ed a salutare ad unoper uno tutti i confratelli . Intanto le voci armo-niose dei giovanetti cantavano il Laudate Do-minum omnes gentes.

I Missionarii si avviarono quindi alla portamaggiore per uscire. Fu allora una pia gara nelpopolo di baciare una volta la mano ai Sacerdoti.Partirono la sera stessa per Modane, Marsigliae Bordeaux, dove un vapore della Transatlantica,nello spazio di 35 giorni, li trasporterà a Punta-renas nella Terra del Fuoco .

Sia felice il vostro vìaggio, o cari fratelli, siaricca la messe che andate a raccogliere nel campoevangelico . Voi prima di partire andaste ad in-ginocchiarvi innanzi alla tomba di Don Boscoper dire una preghiera in suo suffragio, per racco-mandarvi a lui . Rallegratevi. Le sue ossa esul-tarono nel vedere che voi continuate a compierequei disegni di salute, che egli stesso aveva trac-ciato, e dei quali tante volte parlava con voicoll' entusiasmo del suo cuore innamorato di Dio .

GLI OPERAI CATTOLICI

della Sezione Gran Madre di Dio in Torinoe l'Unione del Coraggio Cattolico

alla tomba di D . Bosco .

Nel numero 19, 1888, della Voce dell'Operaio,Bollettino delle Associazioni cattoliche operaieitaliane, leggiamo il seguente bellissimo articolo :

« Avvi nel corso della vita dei momenti in cuil'animo nostro è rapito da una commozione unitaad una gioia interna, che non si . può spiegare aparole, ma bisogna esperimentarla . Ed uno diquesti momenti l'avemmo Domenica, 23 settem-bre u. s., a piè dell'urna che racchiude le mor-tali spoglie del vero amico dell'operaio quale sifu il nostro compianto D . Giov. Bosco .

» Alle 7 e 1/4 si partiva dall'Oratorio di SanGaetano in circa 80 persone tra gli operai dellaSezione Gran Madre di Dio, classe Aspiranti, eduna numerosa rappresentanza dell'Unione delCoraggio Cattolico . Arrivati al Collegio Valsa-lice, celebrò il S . Sacrifizio e distribuì il panedei forti il M . R. Teologo Piano, Curato dellaGran Madre di Dio e zelante Assist . Eccl . dellastessa Sezione. Quindi il pres ., sig. Brunatto ,recitò preci in suffragio dell'anima del compiantobenefattore. L'arte musicale vi concorse a renderpiù grandiosa e commovente questa cara funzionecol canto di sacri mottetti , che dimenticar cifecero d'esser ancor sulla terra .

» Terminata la funzione, si discese alla tombadell'augusto sacerdote onde deporre una magni-fica croce in metallo quale pegno di stima evenerazione della intiera Sezione della GranMadre di Dio . Il M. R. Teol . Piano, con quellaverace parola che è propria del ministro di Dio,cominciò a trattare con sentite parole la diffe-

renza che esiste fra la Religione cattolica e quelladegli atei riguardo ai nostri cari trapassati . Indispiegò con succose parole come D . Bosco siastato uno fra i pochi che veramente compreseroe seppero sciogliere l'arduo quesito della que-stione sociale, come Egli sia sempre stato il veroamico, il vero benefattore dell'Operaio ; ed all'U-nione del Coraggio Cattolico, che sì numerosaera accorsa, raccomandò di seguire e teneresempre alta la bandiera; come salda la tenne sempreil D. Bosco, che a buon diritto deve chiamarsiil fondatore del Cattolico Coraggio . Alla classeAspiranti con affettuose parole raccomando diavere sempre presente il detto del vero padre dellagioventù che : Un sincero cattolico non può ameno d'essere un onesto operaio, un leale citta-dino , un invidiabile padre di famiglia. Posciacolle lagrime agli occhi, da vero figlio di DonBosco, lo pregò a voler proteggerci ed a tenercisempre uniti nel dimostrarci veri cattolici, corag-giosi difensori della Chiesa e del suo Vicario eda sprezzare ogni umano rispetto . E inutile ildire che al termine di questo discorso la com-mozione era scolpita sul volto d'ognuno . Lesseinoltre il sig . Gastini una commovente orazione,manifestando a tutti i sentimenti di gratitudinech'esso nutriva verso il suo grande benefattoreD. Bosco, encomiandone i suoi alti pregi e lesue virtù, e terminò invitando il Rev . Teol. Pianoa benedire tutti.

» Per ultimo parlò il Direttore del CollegioValsalice, ringraziando tutti con gentilissime pa-role, anche da parte de' suoi confratelli, e invitòtutti ali astanti a una refezione .

» Ed ora un bravo di cuore alla Sezione GranMadre di Dio, allo zelante Assistente ed all'infa-ticabile suo Presidente, che, seguendo gl'impulsidei loro cuori, promossero questa bella dimo-strazione di riverenza, affetto e venerazione versoil comun nostro benefattore . Li protegga D. Boscolassù dal Cielo, aumenti sempre il numero deiloro soci e sia sempre salda e duratura l'unionefraterna che fra loro li lega . Grazie inoltre aiSuperiori del Collegio Valsalice che cortesementeaccorsero a . render più cara e più commoventequesta dimostrazione di affetto e di stima versoil loro padre e benefattore D . Bosco .

» G. V ., del Coraggio Cattolico . »

DAL CHILÌ.

Tra le altre lettere che ricevemmo dall'Ame-rica, ci giunse pur questa dal nostro Collegiodi Talca :

Talca, 14 Luglio 1888 .

AMATIS.MO E REV. PADRE,

Come le fu già annunziato, il 28 d'Aprile sifece un solennissimo funerale in suffragio dell'a-

nima del nostro caro Padre D. Bosco,nellaChiesa Matriz di Santiago . In questa Cattedralenon si celebrano mai funerali gratuitamente, se

non che per quelli che la officiano, e pei primariipersonaggi della Repubblica . Ma i Chileni, cheper D. Bosco nutrono grande stima e venerazione,considerandolo come uno dei primi educatori delsecolo nostro ed uno dei principali lor benefat-tori, vollero rendergli questo onore . L'Arcive-scovo stesso, Mons . Casanova , diede ordine chesi celebrassero con tutta solennità. Egli vollepontificare, coadiuvato da tutti i Chierici e Sa-cerdoti del gran Seminario . Assistevano allafunzione tutte le associazioni della città coi lorostendardi , e immenso popolo ivi accorso. Rap-presentavano i Salesiani il nostro Direttore D .Tomatis e D. Rabagliati, Direttore della Casa diConcezione . Ne disse l'elogio il celebre Oratoreche lei conosce , il Sac. D. Ramón Angel Jara,che venne a predicare nella nostra Chiesa delSacro Cuore in Roma in occasione della consa-crazione. Il valente oratore ben dimostrò qualvenerazione egli nutra per D . Bosco, cui ebbela fortuna, come egli s'esprime, di conoscerlo edi parlargli : « Oh! quanto è dolce cosa l'averconosciuto questo venerabile Sacerdote » .

Il suo dire era concitato e pieno di caloroseespressioni : - « Ah! D. Bosco, Don Bosco! ve-nerato Padre e santo amico ! Perché mi tradistea Torino e a Roma? Perché fuoco eravate nelleparole , raggi di luce negli occhi, e calore nellemani , quando la vostra vita stava per ispegnersi?Perchè mi lusingavate col dirmi che saremosempre amici, se in segreto stavate già scrivendola vostra dipartita dalla terra? Perchè mi rac-comandaste che, al mio ritorno in patria, aiutassii vostri figli e parlassi delle vostre opere, sesapevate già che la mia prima parola dovevaessere per parlar bensì delle vostre opere, mairrigando di lagrime il vostro sepolcro? Perchénon mi diceste che il vostro abbraccio di com-miato era per la eternità , e la vostra benedizionel'ultima in questo mondo? . . .»

L'oratore prendendo ad esordire con quel testodell'Evangelista : Sinite parvulos venire ad me( S. MARC. CAP. X. V . 14) : Lasciate che i fan-ciulli vengano a me, mostra come i più illustriuomini della Chiesa, cominciando da Cristo atutti i suoi seguaci insino a' giorni nostri, furonoeroi di carità, alla testa dei quali nel secol nostrosta D. Giovanni Bosco, che, infiammato d'amorepei giovanetti orfani ed abbandonati, loro aprele braccia e grida ei pure : Sinite parvulos ve-nire ad me: Lasciate che i fanciulli vengano ame. Per i fanciulli egli sacrifica la sua vita e gli ul-timi giorni di sua madre: fidente in Dio ed in Mariasupera ogni difficoltà ed è liberato da ogni pe-ricolo . Pei giovanetti apre Oratorii festivi, mettescuole , innalza ingenti edifizi , edifica sontuositempli, e per essere aiutato nell'opera dell'educa-zione della gioventù e per continuarla nel mondodopo di lui, fonda la Congregazione dei Salesiani,quella delle Figlie di Maria Ausiliatrice e deiCooperatori e Cooperatrici Salesiane .

Ma tutto questo perché? Perchè D . Bosco amaDio coll'amore de' Santi, e però ama i giovani, og-getto delle divine compiacenze .

« Don Bosco, proseguiva l'oratore dopo aver

scorsa la vita del caro defunto, aveva appresoda S. Paolo l'eccellenza della carità e le dotidella reina delle virtù ; e questa carità l'avevaegli attinta dalla fonte inesauribile che è Dio . . .» Don Bosco amava Dio in questa maniera(dei Santi), e per questo nell'anima d'ogni gio-vane ravvisava una copia del Creatore, e vo-leva non solo che i giovanetti si salvassero ,ma che nessun si perdesse . E però, eccolo amoltiplicare a centinaia i suoi asili, collegi epiccoli seminari in Italia, Francia, Spagna, In-ghilterra ed Austria .» Don Bosco amava i suoi giovanetti, quindivoleva non solo sottrarli dalla miseria, maprocurar loro il benessere possibile . E però,eccolo a percorrere le città dell'Europa, men-dicando per le vie e nelle chiese, e raccoglieresomme favolose per distribuirle tosto alle mi-gliaia de' suoi figli .» Don Bosco amava i suoi giovanetti, quindivoleva non solo salvarli, ma santificarli tutti .E però, eccolo farsi Direttore e Padre spiri-tuale di quanti stanno a suoi fianchi .» Don Bosco amava i suoi giovanetti ; quindinon voleva che lo lor anime si macchiasserocol peccato . E però, eccolo a perseguire i pec-catori con tratti di carità che ricordano quellidell'Evangelista S. Giovanni. - Il danaro o lavita - gli gridò una notte un assassino chelo sorprese mentre attraversava una collina .- Ti darò volentieri la vita, gli rispose lavittima, se tu mi dài la tua anima per salvarla.- L'assassino rischiarò colla sua lanterna ilvolto del viandante, e si ritrasse spaventato,dando un forte grido : - Don Bosco! - Voleafuggire il disgraziato, ma D . Bosco lo presein fretta per la mano, se lo strinse al seno elo pregò con lagrime che spezzasse una voltaper sempre la catena de' suoi vizi . - Lo faròdomattina, Padre mio, disse l'infelice singhioz-zando : - No, adesso, adesso stesso, gli replicòD. Bosco . - E sedutosi questi sovra di untronco in quella selva e gettandoglisi a' piediquel povero peccatore, gli purificò la coscienza,e gli aprì le porte del Cielo ...» Don Bosco amava i giovanetti ; quindi pa-revagli ristretta l'Europa pel suo zelo . Fece chei suoi figli traversassero i mari e venisseroin cerca di orfanelli da salvare nella Repub-blica Argentina e nel Brasile, all'Equatore e alParaguay. Seppe che le vaste regioni dellaPatagonia e della Terra del Fuoco non eranoper anco esplorate dalla Fede, ed ei mandalegioni di Sacerdoti suoi figli in cerca di sel-vaggi da incivilire e guidare al Paradiso .» Tu pure, o Chilì, patria fortunata, tu purefosti l'oggetto de' suoi ultimi progetti . A tepensava senza egual amore quell' Apostolo delSignore : parlava di te come se già vedessesparse pe' tuoi campi e città, popolate di gio-vanetti, le case de' suoi figli ; sospirava perseminare di Apostoli e di officine le verginiselve dell'Araucania, e il suo cuore rallegra-vasi al saper che era credente il tuo popoloe abbondante la tua messe .

» Sì, Signori; Don Bosco amava il Chilì . L'en-tusiastica accoglienza che Santiago e Valpa-raiso, Talca e Concezion fecero a MonsignorCagliero, il Vescovo Salesiano, lo commosseroprofondamente . - È necessario, mi dicevanell'ultima sua lettera, che i miei poveri figlisuppliscano con gli sforzi loro alla scarsezzadel numero per pagare in parte la gratitudineche dobbiamo al Chilì. -» Non è un anno, che mi consegnava per ilnostro Rev .mo Arcivescovo una supplica scrittacon la tremola sua mano, in cui lo pregava aproteggere l'opera dei Salesiani nel Chili . Eil giorno prima che si ponesse nel letto dimorte, scrisse un saluto, forse le ultime paroleche vergò la sua penna, per l'Ill.mo Vescovodi Martyrópolis . Saluto d'amore che attraversole distanze mandava il primo educatore diquesto secolo ad un altro Apostolo della cri-stiana educazione . »Infiammato l' oratore volea quindi venire a

parlare del sovrannaturale in D. Bosco, da cuivisibilmente mostrasi Dio e Maria essere guidaal sant'uomo. Ma temendo di porsi troppo prestoinnanzi al giudizio della Chiesa e pure volendodirne qualche cosa, prorompe in queste infuocateespressioni :

• Ma che importa? Signori, io vi dirò con unillustre Vescovo di Spa gna : - Il gran miracolodi D. Bosco è l'aver realizzato la sua opera .- Sì, gran miracolo è che un povero Sacer-dote, senz'alcuna influenza e senza danari, abbialasciato al mondo circa duemila Sacerdoti, for-mati di sua mano; trecentomila giovanettieducati nelle sue scuole; centinaia di edifizi traChiese, Collegi, laboratorii e asili ; legioni dioperai che guadagnansi il vitto col lavoro ;un'eletta schiera d'uomini cresciuti sotto di luied eminenti nella storia , nella teologia , neldiritto, nella filosofia, nelle industrie e nellearti, e che abbia lasciato, qual gemma risplen-dente, uno de' suoi primi giovanetti Vescovo perla pienezza del Sacerdozio, e Principe degnissimodella Chiesa .• Gran miracolo è veder D . Bosco, umile figliodel popolo, divenire consigliere de' Prelati piùcospicui dell'Europa, che vanno a chiederglila benedizione pel loro gregge .• Gran miracolo è veder D . Bosco giungerea Parigi e commuovere quella moderna Babi-lonia, che solo ha tempo per i materiali inte-ressi e pei godimenti, fino ad essere strettele vie per dove ei passa, e insufficienti leChiese, dove presentasi a chieder limosina peisuoi poverelli .» Gran miracolo è vedere in questi tempi ilConte di Chambord, che, moribondo in Austria .chiama D. Bosco al suo capezzale, come aveagià fatto Luigi XI con San Francesco di Paola .» Gran miracolo infine è, o Signori, che que-sto secolo XIX, che disprezza il soprannatu-rale, e che si burla della Fede, abbia scossoil peso della materia che lo opprime, e, rìsor-gendo dal fango del sensualismo in che giace,come il cieco del Vangelo, sia andato incontro

a D. Bosco, nella persona de' suoi figli, dicendo :- Credo, Domine, fac ut videam ; Signoreio credo... fate che possa vedere .• Oh! Santa Casa di Torino, ancor parmi distar mirando i tuoi superbi edifizi, le tue vastesale, i tuoi magnifici laboratorii, in cui fischiail vapore, tremolano i pavimenti, fiammeg-giano le fucine, cigolano le macchine ed esconoda' torchi, quali colombe messaggiere, perio-dici, riviste e libri per tutto il mondo .« Bella Chiesa di Maria Ausiliatrice , ancorparmi di sentire dal tuo altare quelle precidi novecento giovanetti, che qual mormoriomisto a gemito, come vento in alto mare, sa-livano alla tua cupola e di qui volavan finoal cielo .• Veneranda cella di D. Bosco, parmi ancordi sentir quella soave impressione, quandovidi che, nelle tue povere e nudi pareti nonvi era altro ornamento che il ricordo di dueamori : il magnifico ritratto di sua madre , equesta sublime inscrizione, che è l'impresadata da D. Bosco allo stemma de' suoi figli- Da mihi animas, caetera tolle ; Dammianime, e prenditi tutto il resto .• Divota cappelletta, benedetta dalla presenzadi cinque Cardinali ; nido recondito in cui DonBosco privatamente celebrava la S . Messa ;ancor parmi toccare quel sacro altare, dondescorrevan le lagrime e rischiaravasi il volto diquel che ricordava S. Alfonso de' Liguori ,S. Filippo Neri, e Lorenzo da Brindisi .» O sera avventurosa del 3 Marzo 1887 , incui per la prima volta giunsi ai piedi di quel-l'uomo straordinario; tu non ti scorderai giam-mai della mia memoria. Parmi di vederlo...Seduto sovra la sua seggiola, sotto il peso digravissimi acciacchi, le mani incrocicchiate alpetto, dolcissimo lo sguardo, ineffabile il sor-riso del suo labbro, e il suo accento . . . ah ! ilsuo accento. . . . non so che avesse; solo so chegli uomini non parlano mai in tal modo . Parlavaadagio e molto piano, le sue parole erano pioggiache rinfresca e fuoco che infiamma. Le suemani a stento s'alzavano per benedire, perchéaffrante dal porgere limosina al poverello e

a dal rasciugare il pianto all'infelice . »Toccati quindi con voce fioca ad uno ad uno gliultimi istanti del morente nostro Padre ed iltrionfo che Dio gli ha renduto nella sepoltura,apostrofò a' suoi figli, ai cari Salesiani e speciea noi d'America, animandoci a seguitar corag-giosi l'opera di D . Bosco, e terminava il suolungo discorso con queste parole : « - Salviamo

fanciulli, salviamo la gioventù : Talium enimest regnum coelorum : perché di loro è il regnode' Cieli . »

Questo magnifico discorso accrebbe la venera-zione che già si aveva per D. Bosco, e raddoppiòl'entusiasmo che vi era pei Salesiani, cui vorreb-bero presto vedere per tutto il Chili e specialmentenella Capitale . Faccia Iddio che si possa accondi-scendere a questi pii desiderii, e che noi pos-siamo meglio corrispondere all'aspettazione loro .Le aggiungiamo qui, o amatissimo Padre, al-

cune poche notizie della nostra Casa di Talca .Grazie a Dio, questa va progredendo, benchéadagino . In tre mesi si è ormai riformata intie-ramente ed è ridotta a vero Collegio . Abbiamouna scuola diurna e serale per i ragazzi esterniche di giorno sommano a 35 e di sera a 25.Sono già in attività i laboratorii dei falegnamicon una sezione speciale per mobili ed un altradi inverniciatori, quelli dei calzolai e dei sarti :il numero degli artigiani è 32 . Gli alunni vannoaumentando a misura che si prepara la Casa .Già si è stabilita la Compagnia di S . Luigi ,tanto raccomandata dal compianto nostro DonBosco, con venti giovani : questi sono in generalebuoni e docili . Anche il lavoro del sacro mini-stero è immenso .

In questa città siamo molto stimati e ben vo-luti . Ciò senza dubbio in grazia della venerazioneche nutrono per D. Bosco, cui qui chiamano SanBosco, ed alla cui intercessione si raccomandanoper ottener grazie .

Amatissimo Padre, quando possa, ci mandidue righe e la sua benedizione, che ci paghi ilsacrificio di essere tanto lontani da Torino, enoi l'avremo per un gran regalo .

Riveriamo con gran rispetto ed amore tutti inostri cari Superiori, e specialmente la S . V .Rev.ma; nostro veneratissimo Superiore .

GRAZIE OTTENUTE

per intercessione di Maria Ausiliatrice .

MOLTO REV.DO SIGNORE,

Per soddisfare alla promessa fatta di far pub-blicare la grazia, qualora ottenessimo la guari-gione mio fratello ed io, le invio la presente .

Nello scorso inverno ammalammo entrambi diforte bronchite , di modo che si manifestaronosintomi non dubbi di etisia ; anzi mio fratello giàaveva tocchi i polmoni. Ci aggravammo tantosino a temere che più non avremmo lasciato illetto e anzi che saremmo andati presto al sepolcro .In tanta sciagura fummo raccomandati e ci rac-comandammo noi pure alla nostra cara MadreMaria. Ed oh! bontà di quel cuore Materno . Iomi rimisi presto in salute, e mio fratello vasempre migliorando, e già può attendere al suoufficio , dichiarando il medico di non trovarglialcun male ai polmoni. Ne sia pertanto ringra-ziata da tutti e in eterno Maria SS . Ausiliatriceed il suo casto sposo S . Giuseppe, al quale pureci siamo raccomandati .

Favorisca V . S. pubblicar questa grazia al piùpresto possibile ; ed abbiasi coi ringraziamenti imiei ossequiosi rispetti, e mi creda

Della S. V . M. Rev.da

Liguria 23/8 1888.Umil.ma Serva

U . F . S. C .

Per adempiere ad una solenne promessa fattaa Maria Ausiliatrice e per dovere di riconoscenza,

rendo di pubblica ragione un fatto che farà ri-splendere di nuova luce la potenza illimitata diMaria, e servirà di forte stimolo a chiunque sitrovi nella desolazione, di ricorrere fidente al diLei valido patrocinio.Ecco il fatto : Fui preso da tale una indispo-

zizione, che sempre crescendo, aveami reso quasiinabile allo adempimento dei più importanti uffizidel mio ministero. Era altamente impressionato;ricorsi a tutti i mezzi che mi vennero suggeriti,ma inutilmente: restavami solo quello di abban-donare l'impiego. Dura cosa! eppure non v'eravia di mezzo. Quand'ecco mi balenò alla mente

il pensiero di rivolgermi a Maria Ausiliatricemi recai a Torino nel di Lei Santuario di Val-docco, La supplicai con una preghiera povera sì,ma piena di fiducia, e Maria benigna la esaudì,

e mi rimandò consolato. Sentii in quell'istante ilsapore celeste della virtù della speranza ed inseguito mi accorsi che non era un illuso; mipersuasi che chi con fiducia ricorre a Maria mainon sarà da Lei abbandonato. Difatti da quell'i-stante fui e mi trovo tuttora in grado di poterdisimpegnare con onore tutti gli uffizi del mioministero. Oh potenza arcana inarrivabile diMaria, quanto sei grande! Come sei sollecita nelconsolare i figli tuoi! Sia il tuo nome benedetto:Angeli e Santi tutti del Paradiso sciogliete lelingue e cantate e la lingua mia farà eco allevostre voci:-Viva, viva, viva sempre MariaAusiliatrice!!!

S. V.15 - 6 - 88 .

LA TIPOGRAFIA SALESIANAALLE

ESPOSIZIONI DI ROMA, BRUXELLES, LONDRA E BARCELLONA .

I giornali d' Italia riportarono in questi giornile splendide distinzioni di cui la Tipografia Sa-lesiana fu onorata alle Esposizioni di ROMA,

BRUXELLES, LONDRA e BARCELLONA . Noi manife-stiamo loro anzi tutto la nostra più sentita gra-titudine per la benevolenza di cui ci furono cor-tesi, e che infonde in noi maggiori e più particolaridoveri. Non potendo di tutti, riproduciamo, a co-noscenza dei nostri benemeriti Cooperatori edelle nostre benemerite Cooperatrici, l' articolodella valorosa Unità Cattolica, N.° 268 .

« Nel corso della splendidissima Esposizione Va-ticana, con cui l'intero universo intese di cele-brare il Giubileo sacerdotale del grande PonteficeLeone XIII, ci siamo parecchie volte intrattenutidella parte che ebbe l'Italia al fausto avvenimento,palesandosi regina su tutte le nazioni per la spon-taneità dell'affetto e per la quantità e ricchezzadi doni offerti in omaggio al supremo Gerarcadella Chiesa cattolica, di fede e di amore al Vi-cario di Gesù Cristo .

» Ora ci torna sommamente gradito di segnalareche la nostra Torino non è stata seconda a ve-runa città italiana nel concorrere a quella Mostradell'affetto e dell'arte. Del che fanno prova le variee segnalate ricompense ottenute dai nostri con-cittadini, delle quali già facemmo menzione .

» Fra coloro che ebbero elevate distinzioni al-l'Esposizione Vaticana, vi ha LA TIPOGRAFIA SA-LESIANA DI TORINO , a cui die' sì vigorosa vitaquell'uomo straordinario per la pietà e per lo spi-rito sublime di carità che fu D . BOSCO, del quale,piangiamo da pochi mesi la morte .

» Diffatti la SALESIANA espose in quella Mostrasignificantissimi doni, fra cui vuol essere con notaspeciale additato lo splendido volume in-4° grandeintitolato :LA FILOSOFIA, LA STORIA E LE LET-TERE NEL CONCETTO DI LEONE XIII.

» A quest'Opera tipografica , così mirabile nonmeno per l'alta sua eccellenza intrinseca che pelvalore artistico , e tanto più commendevole poravervi lavorato attorno i giovanetti dell'OratorioSalesiano, che nella tipografia annessa vengonocon caritatevole sollecitudine ammaestrati da sceltiartisti preposti loro a maestri, fu assegnato il Di-ploma della medaglia d'oro . Ove per poco siponga mente alla quantità ed al valore delle pro-duzioni tipografiche, inviate dalle più industri na-zioni a quella Mostra, di leggieri si arguirà quantosia il pregio artistico del lavoro in discorso .

» Non è quindi a meravigliare se il verdettodella Commissione giudicatrice dell' EsposizioneVaticana trovò ben tosto la sua conferma alConcorso internazionale d'arti e industrie d iBruxelles ed all'Esposizione universale di Barcel-lona, ciascuna delle quali fregiarono la TIPOGRAFIASALESIANA della gran medaglia d'oro, qualificandol'Opera suddetta per magnifico lavoro tipografico.

» L'Esposizione italiana di Londra poi asse-gnava a questo medesimo lavoro la più alta ri-compensa, vale a dire il 1 ° Diploma d'onore, di-chiarando che « la sezione TIPOGRAFI vi è benerappresentata. Anche in confronto ai migliori mo-delli inglesi, i saggi esposti mostrano lavoro pre-ciso ed elegante . »

» Dopo sì chiaro verdetto di quella Giuria, nonè più il caso di aggiunger parola in merito alpregio di quest'Opera, quello bastando siccomemanifesta dimostrazione dei progressi fatti dallaSalesiana di Torino, che può ormai gareggiarecoll'Inghilterra, comunemente chiamata la più in-dustre delle nazioni .

» Questi splendidi giudizi delle surriferite Espo-sizioni di ROMa, BRUXELLES, LONDRA e BARCEL-LONA non abbisognano di commenti ; parlano elo-quentemente da se stessi.

» Onore dunque alla TIPOGRAFIA SALESIANA perle quattro alte distinzioni che ebbe in quest'anno,prova non dubbia dell'eccellente ammaestramentoche nell'arte della stampa italiana ricevono i gio-vinetti di D . BOSCO di fronte alle più industrinazioni. Onore al Clero italiano, che a' sarcasmied alle calunnie settarie risponde così nobilmente,alla fede accoppiando l'arte, alla pietà il lavoro,e l'ingegno facendo servire alla glorificazione delPapato e alle grandezze dell'Italia cattolica . »

ABBONATEVI ALLE LETTURE CATTOLICHE,

Tutti vedono e sentono quali tristi effetti pro-ducano nella società i libri cattivi. E una veracolluvie che innonda da ogni parte e penetra inogni luogo . Di qui ha origine la corruzione de'costumi e la perdita della fede . La smania poidi leggere non può essere maggiore specialmentenella gioventù . Perciò cerchiamo di opporre unargine al male opponendo libri buoni ai libri cat-tivi. Togliamo di mano al popolo, per quanto èpossibile, un pane avvelenato, e diamogli un cibosalutare .

A questo fine ci rivolgiamo ai nostri benevoliCooperatori, che ci aiutino a propagare la buonastampa e specialmente le associazioni alle LettureCattoliche . Noi siamo disposti ad aiutare tuttied in modo particolare i signori Parroci inquest'opera di tanta importanza, non solo agevo-lando loro l'associazione alle Letture , ma pre-standoci volentieri a favorirli nella spedizione deifascicoli anche degli anni passati . (Vedi il pro-gramma nella copertina del presente numero .)

I FUNERALIper la morte di D. BOSCO.

(Continuazione)

Ventimiglia : per cura del R.mo Capitolo ebbeluogo nella cattedrale una solenne messa direquiem . Mons . Vescovo assisteva e ne fecesplendido elogio. Vi accorsero molti preti edassai Cooperatori e Cooperatrici salesiani .

Vigevano : Nella nuova cappella monumentale diquel venerando seminario, con l'assistenza daltrono di S . Ecc. Rev.ma Mons. Vescovo, conl'intervento di quasi tutti i membri del Capi-tolo, dei Parroci, del Clero della città e di tuttigli alunni del seminario , si celebrò un solen-nissimo funerale . Dopo l' uffizio e messa can-tata, Sua Ecc . vestito pontificalmente fece l'as-soluzione al tumulo . Ma non volle chiudere lamesta funzione senza chiamare alla considera-zione del suo seminario, del suo clero, la ve-neranda immagine di D . Bosco, con cui aveva

avute personali ed intime relazionl (1) . Lo mo-strò come modello di esattezza nell'adempimentodei doveri sacerdotali, di umiltà e di zelo apo-stolico per la salvezza delle anime .

« Da mihi animas caetera tolle, ecco latessera per conoscere D . Bosco : il motto chelo animò nelle sue sante imprese, che lo spinsea gloria immortale . Da mihi animas et cae-tera tolle ; ecco, mi diceva il sant' uomo ungiorno in cui avendolo meco a Vercelli, ci co-municavamo i nostri rispettivi dispiaceri . Ecco,Arciprete, ciò che dobbiamo dire al buon Dionoi sacerdoti . Fate vostra, dilettissimi, questagrande sentenza, ricevetela quale un retaggiodi Don Bosco, come Egli la ricevette dal Ve-scovo di Ginevra , ed il Vescovo di Ginevradal grande s . Giovanni Grisostomo ; e conti-nuerete in voi stessi la serie gloriosa di queisacerdoti santi , che sanno far amare la virtùe far rispettare il carattere sacerdotale perfindai nemici del nome cristiano . »

Vigonovo (Udine) : Quel Rev.do Parroco invitòper l'ufficiatura e la messa da requiem la suapopolazione, che corrispose empiendo la chiesacome nelle feste . Si dissero alcune parole, silesse la relazione, spedita ai Cooperatori e moltipiansero, ripetendo d'aver perduto un amoro-sissimo ed affettuosissimo padre nella personadi D. Bosco .

Villa di Villa (Belluno) : Anche in questa se-gregata parrocchia delle Alpi Retiche si fececonoscere lo spirito ed il cuore di Don Bosco,come ce ne scrisse di là il zelante cooperatoresalesiano e parroco D . Antonio Zaros, e si vollecantare una messa da requiem ìn suffragio del-l'anima sua benedetta. La chiesa fu letteral-mente gremita di popolo, e mentre si pregaval'eterna pace al defunto si pensò di concorreread asciugare una lagrima anche agli orfanellisalesiani . All' offertorio della messa , i giova-netti e giovanette delle scuole elementari cheoccupavano il posto d' onore nella chiesa du-rante la funzione , offersero di loro propriamano Lire 18,00 . Questi cari fanciulli, che sonola speranza della Chiesa e delle loro famigliesiano qui ringraziati , e l'anima di Don Boscoche già speriamo sia accolta in seno a Dio nelcielo, ottenga sopra di loro le più elette bene-dizioni .

Villa Tulla : Diverse persone coll'economo spir.D. Megnini Giuseppe fecero cantare una messain suffragio della bellissima anima di D . Bosco .

(1) Noi ricordiamo ancora quando il prelodato Monsignore,mentre attendeva alle Conferenze morali del pio sacerdoteD . Cafasso , veniva alla domenica a fare il catechismo aipiccoli biricchini di Don Bosco . Ricordiamo di più comequesti ci parlava del futuro Vescovo di Vigevano con rico-noscenza ed ammirazione .

Indice dell'Annata 1888 .Gennaio.

Lettera di D. Bosco ai Cooperatori ed alle Coopera-trici

. Pag. 1Partenza dei Missionari Salesiani per l'Equatore e l'ar-rivo in Torino di Monsignor Cagliero . . . . » 7

Il Candidato alla presidenza dell'Equatore . » 9Una solenne vestizione clericale nella chiesa di Maria

Santissima Ausiliatrice» iviConferenza Salesiana in val Vigerro» 10Grazia di Maria SS. Ausiliatrice . » iviRicordo del Giubileo Sacerdotale di Leone XIII

» I1Febbraio .

Perchè si festeggiò il Papa?» 13Notizie di D. Bosco » 14Esplorazione della Terra del Fuoco» 15Stretto di Magellano » 17Lettera da S . Paolo nel Brasile» 19Lettera Argentina » iviGrazia di Maria Ausiliatrice» 20Bibliografia

.

. » 21Ricordo del Giubileo Sacerdotale di Leone

XIII . » 22Leo Taxil o una gran bastonata alla sétte

. » iviElenco dei Cooperatori e delle Ccoperatrici chiamati

all'eternità nell'anno 1887» 23Marzo .

D. Bosco!! » 25Ultimi momenti di D . Bosco

. . .

. » 26La salma di D . Bosco esposta nella sua stanza . » 27Annunzi della morte di D . Bosco» iviorli antichi allievi » 28La Cappella ardente. I giovani alunni» 29Il popolo » 30L'addio ai figli

. . . . » 31Lettera dell'Em .mo Cardinale Alimonda . . . . » ivi

La Messa solenne di suffragio .. » 32Pergamena collocata nella cassa mortuaria di D . Gio-vanni Bosco » ivi

Il trasporto funebre » 33Le esequie » 35Leone XIII e D . Bosco » iviL'Arcivescovo di Vercelli e Don Bosco . . . . » 36La partenza dei Missionari» ivi

Aprile.Nuova partenza dei nostri Missionari ed il Mese diMaria Ausiliatrice » 37

Diario della malattia di D. Bosco» 38La tumulazione » 49Avviso ai signori Cooperatori» 51Dallo stretto di Magellano» ivi

Maggio.La festa di Maria SS . Ausiliatrice» 53Novena di Maria Ausiliatrice

» 54Grazia ottenuta per l'intercessione di Maria SS . Au-

siliatrice » iviD. Michele Rua » 55Commemorazioni funebri di D . Bosco» iviMonsignor Giovanni Cagliero in Vaticano . . » 60La Filosofia. La Storia e le Lettere nel concetto diLeone XIII » 61

I sentimenti di D . Bosco intorno al Papa » 62Don Bosco ed il Cardinale Massaia» iviDon Bosco ed il P . Denza» 63Don Bosco e Cesare Cantù» iviI funerali » iviGrazia ottenuta per invocazione di Don Bosco . . » 64Dalla Patagonia . . . . » 65Conferenza ai Cooperatori Salesiani in Genova . » 68

Giugno .I Missionari alla morte di Don Bosco

. » 69Lettere di condoglianza dei Vescovi americani : Letteradi Mons . Maria de Lacerda, vescovo di Rio Janeiro » 70

Lettera del Vescovo di Montevideo . . . . » iviLettere di condoglianza dei Missionarii . . . . » 71Grazia di Maria Ausiliatrice» 73Lettere della Patagonia » iviI funerali

La Conferenza ai Cooperatori in occasione della festadi Maria Ausiliatrice

. Pag. 80Libretto di premio ad uso delle scuole e delle famiglie » ivi

Luglio.La festa di Maria SS . Ausiliatrice» 81Grazie di Maria SS . Ausiliatrice .

. . » 83Dimostrazione del 1887 e dichiarazione del Comitato

degli Antichi Allievi . . » 85Guarigione ottenuta ad intercessione di D . Bosco . » 86Gara catechistica tenutasi nell'Oratorio Festivo di SanFrancesco di Sales in Torino . . » ivi

Le Suore di Maria Ausiliatrice in Moncrivello . . » 8îEsercizi Spirituali per le maestre ee[ altre pie signore

e Cooperatrici Salesiane . . . . » 89Viaggio dei Missionari Salesiani a Quito . . . . » iviIl Papa e le Figlie di Maria» 853I funerali per la morte di D. Bosco» 90Le Tipografie Salesiane » 91Ritratto di Doli Bosco » 92

Agosto .Onomastico di S . Santità e del Cardinale Alimonda » 93Alla cara memoria di D. Bosco» 94Un Prefetto Apostolico Salesiano .

. . . » 95Conferenza dei Cooperatori Salesiani a Faenza . » iviGrazia di Maria Ausiliatrice» 96Pellegrinaggio del Clero italiano a Roma . . . » 97Viaggio dei Missionari Salesiani a Quito . . . . » 98I funerali per la morte di Don Bosco» 103

Settembre .Il Santo Padre e il Pellegrinaggio del Clero italiano

al SS . Cuore di Gesù in Roma . . » 105Le anime purganti e il Giubileo del S . Padre . . » 106Gli ultimi giorni dell'anno scolastico nell'Oratorio diS. Francesco di Sales in Torino . . . . » 107

Ove trovare un vero ritratto di D . Bosco? . » 108Solenne distribuzione dei premii nell'Oratorio di SanFrancesco di Sales » 109

Grazia di Maria Ausiliatrice . . . . » 110Solenne benedizione delle campane e prima festa di

Maria Ausiliatrice a Vallecrosia (Bordighera).» iviConferenza tenuta in Chieri da D . Fagnano . » 112Festa del SS. Cuore a Battersea (Ovest-Londra) . » iviIl Collegio Salesiano di Buenos Aires» iviCollegi Salesiani . . » 113Spedizione dei Missionari Salesiani a Quito (seguito) » 114Funerali per D. Bosco » 116

Ottobre .Prossima spedizione di Missionari Salesiani per la Pa-tagonia e Terra del Fuoco» 117

Il Rosario e Leone XIII» 118Grazia di Maria SS. Ausiliatrice . » 119Viaggio dei Missionari Salesiani a Quito (seguito) » iviLettere » 123Funerali per la morte di D. Bosco» 127

Novembre.I Missionari

. » 129Il Pellegrinaggio del Clero italiano a Roma e la Messapei defunti celebrata dal Santo Padre Leone XIIInella Basilica di S . Pietro . » 131

Festa di S . Luigi nell'Oratorio di S. Croce a Lucca » 137Grazie ottenute per intercessione di Maria Ausiliatrice » iviGli Operai cattolici di S . Gioachino a D. Bosco . » 139Letture Cattoliche » iviI funerali per la morte di D. Bosco» 139

Dicembre .Augurii di felicità . . . . » 141Partenza dei Missionari per la Terra del Fuoco . » iviGli Operai cattolici della Sezione Gran Madre di Dioin Torino e l'Unione del Coraggio Cattolico allatomba di D . Bosco » 146

Dal Chilì . . . » 147Grazie ottenute per intercessione di Maria Ausiliatrice » 149La Tipografia Salesiana alle Esposizioni di Roma,Bruxelles, Londra e Barcellona» 150

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3° Biblioteca di Maria SS. Ausiliatrice . - 24 volumi elegantemente in 32° legati . . L . 40 -Serie 1' Dodici volumi, contenente la 1llistica Città dell'AGaEDA n 24 -- 2% -

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quelli che pagano solo L . 24 per una sola serie, Duecento opuscoli cattcwei, ecc .

4° Biblioteca della Gioventù Italiana. Iniziata nel 1869 venne ultimata nel 1885, e consta di 204vol ., in 32° i quali si possono acquistare a collezione completa, ad annate e ad opere staccate .

Prezzo della collezione completa di N. 204 volumi r 100-- per ogni annata di 12 volumi r 6 -

Ohi acquisterà la collezione completa, pagando anticipate L . 100, riceverà in dono una copia : DIAMOTI, Storia Biblica, 4 vol . euna copia . Annali di S. Pietro, 2 grossi volumi in-8'

È, a giudizio di Pietro Fanfani, una collezione dei migliori classici nostri, condotta con ogni diligenza con note di parecchi Valentuomini .Non si può avere a più buon prezzo una Biblioteca di tal genere, e raramente si veggono i classici pubblicati con tanta diligenza e perizia .

COLLANA D1 LETTURE DRAMMATICHE PER ISTITUTI DI EDUCAZIONE E FAMIGLIE

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Avvicinandosi le lunghe sere d'inverno, nonché il Carnovale, e nel desiderio di dare alla gioventú in modoparticolare, un mezzo di passare il tempo con utilità e onesta allegria, crediamo l'or cosa grata ai nostri Lettoriin ispecie i Direttori e Direttrici d'Istituti, presentando loro l'elenco dei fascicoli finora pubblicati nelle nostreLetture Drammatiche, assicurandoli che in esse troveranno quella riservatezza, tanto neccessaria, onde non offen-dere menomamente il pudore, cosa che pur troppo non si trova in tante altre che si van pubblicando al giornod'oggi . Indichiamo pure per qual de' due sessi è destinato ciascun dramma, segnando con lettera M quelli persoli uomini e colla lettera F quelli per sole donne ; troveranno altresì notato il numero dei personaggi più rag-guardevoli che compongono il dramma, ammettendo quelli che solo devono servire per semplice comparsa o che pocoo nulla hanno a fare nel medesimo .

1. LEMOYNE . Le Pistrine e l'ultima ora del pa- 1-,-`ganesimo in Roma. Dramma in 5 atti . . . Di 10

2. LEMOYNE . David unto Re . Dramma in 5 atti . bI 143. LEMOYNE . Una speranza, ossia il passato e l'av-

venire della Patagonia . Dramma in 5 atti .

M 74. BACCI. I Capuani. Dramma in 5 atti . .

M 95. Santa Dorotea. Dramma in 3 atti . .

. F 76. Antonio ossia una lezione di morale . Commedia

in 3 atti

. . . M 9- Lo spazzacamino . Commedia in 3 atti .

M 117. ALLEGRO S . Eustachio ovvero la Famiglia dei

Martiri . Tragedia . . . .

. . M 88. DI PIETRO . Idomeneo. Tragedia in 5 atti . M 69. DI PIETRO . Lo zio burlato ma divenuto fe-

lice . Commedia in due atti111 1510. LEMOYNE . Il quadro della Madonna. Comme-

dia i n 3 atti F 811. LEMOYNE. Seiano . Dramma in 5 atti . . . bI 912. GUERRA . S. Venanzio . Dramma in 3 atti . . M 913. WISEMAN . La perla nascosta . Dramma in due

atti .

.

.

. Al 1214. FRANCESIA . De Sancto Aurelio Augustino actio

Drammatica. (in latino e italiano ) . M 615. ISOLA . Ubaldo Stendardo. Dramma in 5 atti . M 1116. CATTANEO . Gli orrori del Talbe e le vie del

Signore. Dramma in 5 atti

. M 1517. PIOTON. Domenico e la conversione del discolo .

Dramma in 3 atti M 1118. LEMOYNE . Chi fa bene, ben trova . Commedia

in 3 atti19. UGHETTO . S. Francesco d'Assisi . Azione dram-

matica in 3 atti . . . M 1120. Sull'urna della madre. Dramma in 3 atti . M 7- I novantanove scudi . Farsa in 1 atto . . . 11 421. GUERRA . Il Trionfo della Vocazione . Dramma

storico in 3 atti . . .

. M 8- CATTANEO . Lo spauracchio della Poana. Farsa

in nn atto .

.

. . M 622. CATTANEO . Elemosina e gratitudine . Dramma

in 5 atti 11 10- Un ripiego . Scherzo comico . . 1I 123 . CANATA Un ritorno in collegio . Commedia in

6 atti 1133

24. LEMOYNE . Colpa e perdono . Dramma in 4 atti - -"con prologo . . . M 14

25 . Santa Germana Cousin . Dramma in 3 atti . . F 8- La disgrazia di Tonino ossia i cattivi Compa-

gni . Farsa in 1 atto

.

. M 926. Una lezione ai padri di Famiglia . Dramma sto-

rico in 5 atti .

M 1027. I tre martiri di Cesarea. Dramma storico in

4 atti

. M 1128. CATTANEO . Il Villan che s'inurba. Farsa in 2

atti M 6- Le paure ridicole . Farsa in un atto . . 11 429. CANATA . S . Cirillo M . Tragedia in 5 atti . MI 1130. LEMOYNE . L'onomastico della Madre . Comine-

dia in 3 atti . . M 731 . I Cattivi compagni . Scene popolari in 3 atti . M 8- I tre fanatici e un sol paio di Calzoni . Scherzo

comico per collegi

.

. M 632. FRANCESIA . Leo 1 P. M . Actio Drammatica (in

latino e italiano ) 101 1233. PAGLIA . Il finto ladro ossia il figlio generoso . 101 1834. CANATA . Giaccardo Missionario e martire in

Cocincina . Dramma in 5 atti . . . IVI 735. C \TTANEO . La Fantesca modello . Farsa . . F 836. CANATA . Il poverello d'Assisi . Dramma in sei

atti IVI 4637. CATTANEO . La Famiglia sventurata e conso-

lata. Dramma in 5 atti11 1538. CANATA . Nicanore . Tragedia . . IVI 2139. CAT'I'ANEO. Il figlio generoso . Dramma in 3

atti M 1540. DA SPARONE . Un'ipocrita di nuovo conio . 11 6- RUSSO. I vantaggi dei Seminarii chiusi, super-

stizioni e giudizii . DialoghiM 441. DOSSO . La vanerella e la romantica ovvero

la leggitrice di romanzi . Commedie .

. F 8- CHIAROMONTE. Il poeta e la sua fortuna . Farsa

in 1 atto .

.

.

. M 242. BOSCO . La casa della fortuna . Rappresentazione

drammatica in due atti .

. .

. M 7- LEMOYNE. Officina, amore e riconoscenza . Due

cantate di un atto caduna, scritte in occasionedell'onomastico di D . Giovanni Bosco . . . _ t11 4

IN CORSO D'ASSOCIAZIONE PER L'ANNO 1889

OPERE DI SILVIO PELLICOLe opere di questo grande filosofo, poeta e scrittore, vennero già edite da noi a più riprese, ed in

parecchie edizioni. . Volendo nell'occasione del 1° Centenario della sua nascita, (che appunto caci- nelventuro anno) agevolare l'acquisto delle sue opere, sicchà riescano un gradevole ricordo dell'avveni-mento, abbiamo deliberato di metterle in corso d'associazione .

Condizioni d'associazione1° Lo opere di Silvio Pellico, consteranno di 6 voltimi di circa 2400 pagine .2° Ogni due mesi verrà spedito un volume agli associati .3° 11 prezzo d'associazione è di Lire cinque anticipate .4° Gli . associati riceveranno in dono un Almanacco, più una copia Pellico, Beata Panasia, edizione ..oa, e Pel-lico e Baretti, Morale e Letteratura .5° Chi desiderasse ricevere i 6 volumi'in una sola spedizione pagando Lire cinque non ha più diritto ai doni

promessi .Tali opere si vendono pure separatamente ai sotto segnati prezzi.

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Aln ni eo3 . Ai prezzi segnati è intese il porto a nostro carico, eccetto che per l'estero, per cui occorre aggiungere le spese postali in più .