II DOMENICA DI QUARESIMA (ANNO C) - Oblati · 2015-02-06 · Ebbe contrasti con Enrico IV quando...

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Email: [email protected] Tel e Fax: (+39) 06.2040432 24 febbraio 2013 Anno 5, numero 8 NOTIZIARIO SETTIMANALE Chiesa San Tommaso D’Aquino, Cappella dell’Università Tor Vergata Via Salamanca - 00133 ROMA effata.cappellauniversitariasantommaso.org ...e vivi la tua comunità! II DOMENICA DI QUARESIMA (ANNO C) Il salmo 26 esprime tutta la fiducia del credente in Dio nonostante le difficoltà della vita. Sono tanti i pericoli che minacciano l’uomo tutti i giorni ma il Signore è sua luce, sua salvezza e difesa della sua vita. E’ tanto sicuro nel Signore che se anche un esercito si accampasse contro di lui il suo cuore non temerebbe, e se si arrivasse alla battaglia anche allora avrebbe fiducia di vincere. Egli ha un programma: “Cercare il volto del Signore”, per conoscerlo sempre di più e così sempre di più amarlo. Chi crede in Dio è saldo, sicuro e certo di “contemplare la bontà del Signore nella terra dei viventi”. L a trasfigurazione di Gesù è l’avvenimento centrale della Sua vita pubblica. In essa, vediamo in un attimo la realtà della Sua gloria la Sua veste candida ci mostra la Sua condizione divina. I tre discepoli sono introdotti nel mondo di Dio e godono una breve anteprima del paradiso; è un’esperienza di chi “vede” Dio e si unisce a Lui. È troppo bella e profonda questa esperienza, tanto che Pietro vuole perpetuare la gioia di stare con il Signore: Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa. È vero perché il salmo dice che un giorno solo con il Signore è meglio che mille giorni altrove (Salmo 84:10). È bello restare con Dio dove tutte le cose sono splendore e gioia, dove l’anima rimane immersa nella pace e nella serenità. Tutto questo è capitato nel contesto della preghiera: Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. Pregare ci trasforma, ci cambia dentro e ci mette vicino a Dio. L'origine delle nostre crisi, dei nostri fallimenti hanno anch'essi una chiara spiegazione: è la mancanza di preghiera, il pensare di poter fare senza Dio e risolvere da soli i nostri problemi. Senza Gesù, non possiamo fare nulla. Il salmo 126,1 dice “se il signore non costruisce la casa, invano vi faticano i costruttori. Se la città non è custodita dal Signore, invano veglia il custode.” P. John Idio, OMV SALMEGGIARE CON GIOIA di Rita Tomasi IL SIGNORE È MIA LUCE E MIA SALVEZZA Sal. 26 ORARIO DELLE CELEBRAZIONI In Cappella: Feariali: 8.00, 13,15, 18.00 Festive: 12.00, 18.00 Al Campus Tutti i giorni alle 20:00 Alla Residenza di Via Schiavonetti Domenica alle 11,00 LE LETTURE D’OGGI Prima lettura: Gen 15,5-12.17- 18 Salmo responsoriale: Sal 26 Seconda lettura: Fil 3,17- 4,1 Vangelo: Lc 9,28- 36 ...e vivi la tua comunità! La notizia a pagina 4

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Email: [email protected]

Tel e Fax: (+39) 06.2040432 24 febbraio 2013

Anno 5, numero 8

NOTIZIARIO SETTIMANALE Chiesa San Tommaso D’Aquino,

Cappella dell’Università Tor Vergata

Via Salamanca - 00133 ROMA

effata.cappellauniversitariasantommaso.org

...e vivi la tua comunità!

II DOMENICA DI QUARESIMA (ANNO C)

Il salmo 26 esprime tutta la fiducia del credente in Dio nonostante

le difficoltà della vita. Sono tanti i pericoli che minacciano l’uomo

tutti i giorni ma il Signore è sua luce, sua salvezza e difesa della

sua vita. E’ tanto sicuro nel Signore che se anche un esercito si

accampasse contro di lui il suo cuore non temerebbe, e se si

arrivasse alla battaglia anche allora avrebbe fiducia di vincere. Egli

ha un programma: “Cercare il volto del Signore”, per conoscerlo

sempre di più e così sempre di più amarlo. Chi crede in Dio è

saldo, sicuro e certo di “contemplare la bontà del Signore nella

terra dei viventi”.

L a trasfigurazione di Gesù è l’avvenimento centrale della Sua vita pubblica. In

essa, vediamo in un attimo la realtà della Sua gloria – la Sua veste candida ci

mostra la Sua condizione divina. I tre discepoli sono introdotti nel mondo di

Dio e godono una breve anteprima del paradiso; è un’esperienza di chi “vede” Dio e

si unisce a Lui. È troppo bella e profonda questa esperienza, tanto che Pietro vuole

perpetuare la gioia di stare con il Signore: Maestro, è bello per noi essere qui.

Facciamo tre capanne, una per

te, una per Mosè e una per

Elìa. È vero perché il salmo

dice che un giorno solo con il

Signore è meglio che mille

giorni altrove (Salmo 84:10). È

bello restare con Dio dove tutte

le cose sono splendore e gioia,

dove l’anima rimane immersa

nella pace e nella serenità.

Tutto questo è capitato nel

contesto della preghiera: Gesù

prese con sé Pietro, Giovanni e

Giacomo e salì sul monte a

pregare. Pregare ci trasforma,

ci cambia dentro e ci mette

vicino a Dio. L'origine delle

nostre crisi, dei nostri fallimenti hanno anch'essi una chiara spiegazione: è la

mancanza di preghiera, il pensare di poter fare senza Dio e risolvere da soli i nostri

problemi. Senza Gesù, non possiamo fare nulla. Il salmo 126,1 dice “se il signore

non costruisce la casa, invano vi faticano i costruttori. Se la città non è custodita dal

Signore, invano veglia il custode.” P. John Idio, OMV

SALMEGGIARE CON GIOIA

di Rita Tomasi

IL SIGNORE È MIA LUCE E MIA SALVEZZA

Sal. 26

ORARIO DELLE CELEBRAZIONI In Cappella:

Feariali: 8.00, 13,15, 18.00 Festive: 12.00, 18.00 Al Campus

Tutti i giorni alle 20:00 Alla Residenza di Via Schiavonetti Domenica alle 11,00

LE LETTURE D’OGGI Prima lettura: Gen 15,5-12.17-18

Salmo responsoriale: Sal 26 Seconda lettura: Fil 3,17- 4,1

Vangelo: Lc 9,28-36

...e vivi la tua comunità!

La notizia a

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Cari studenti universitari,

un anno fa, precisamente il 31 gennaio, giorno nel quale, nella mia parrocchia di origine, si festeggia S. Ciro, medico e martire, fu annunciata la mia nomina episcopale in Vicariato. In queste circostanze è tradizione che l’eletto rivolga ai presenti

la sua parola.

Dovendo compiere questo gesto, la mia prima preoccupazione è stata quella di non cadere nella retorica dei ringraziamenti e delle riflessioni sulle indegne qualità del neo eletto. Decisi di andare al cuore della mia vita: è certamente una bella notizia la

nomina, ma qual è il tesoro della mia vita?

Il mio pensiero corse veloce alle parole che Santa Monica, prima di morire ad Ostia, rivolse al figlio Agostino: ”Figlio, quanto a me non trovo alcuna attrattiva per questa vita. Questo mondo non è più oggetto di desideri per me. C’era un solo motivo per cui desideravo rimanere ancora un poco in questa vita: vederti cristiano cattolico, prima di morire. Dio mi ha esaudito oltre ogni mia aspettativa, mi ha concesso di vederti al suo servizio e affrancato alle aspirazioni di felicità

terrene” (Agostino,Confessioni, 9.10-11).

Queste parole di Monica, infatti, mi hanno accompagnato lungo le tappe della mia vita: il desidero di Monica era davvero il desiderio più grande di una mamma. Anch’io ho scoperto che essere cristiano cattolico è la vera sorpresa della mia vita. Certamente anche la nomina episcopale entra in questa prospettiva, ma nulla è paragonabile al dono della fede. Non ho compiuto nessun cammino degno di nota, a differenza di quello di Agostino. La sorpresa è proprio qui: un’esistenza normale, come quella di tanti di voi, che nel mondo può apparire insignificante, è accompagnata dalla presenza di Dio che di nascosto sa, nei tempi e nei modi imprevedibili, condurla a Lui fino al punto da scoprire che essere cristiano cattolico significa andare

oltre ogni umana aspettativa.

Essere cristiano cattolico, infatti, non significa aderire a norme o comportamenti religiosi, ma è scoprire che Dio ha sbarrato la strada ad ogni forma di dipendenza dell’uomo dal divino, preferendo una relazione fondata sull’amore e sulla gratuità. Benedetto XVI ci ha consegnato una bellissima immagine parlando del nuovo agire di Dio verso l’uomo: “Nella sua morte in croce si compie quel volgersi di Dio contro se stesso nel quale Egli si dona per rialzare l’uomo e salvarlo – amore, questo -

nella sua forma più radicale” (Benedetto XVI, EnciclicaDeus caritas est, n. 12).

Cari amici, questa nuova strategia di Dio ha superato ogni mia aspettativa. Come è avvenuto per Agostino, come avviene per ogni battezzato. Ciascuno di noi cerca Dio a partire dalla bellezza del creato, dalla domanda del senso della sofferenza e della morte, dall’esperienza del limite. Ma Dio in Gesù Cristo ha posto un limite al nostro incerto e talvolta illusorio vagare nel mondo: prima ancora che tu lo cerchi, Lui si fa trovare. O meglio si fa cercare, perché tu non abbia a vergognarti di essere stato anticipato da Lui. La gioia piena della nostra esistenza è quando si ha il coraggio di esclamare - come Maria di Magdala, che Lo cercava disperatamente nel sepolcro ma non riusciva a riconoscerLo nella persona del giardiniere - «Rabbunì,

Maestro!».

Signore, allora, sei davvero Risorto, ci sei!

In questo cammino mi sono spesso confrontato con i maestri del sospetto: Marx, Nietzsche e Freud. Da loro ho imparato che l’uomo ha bisogno di essere liberato dalla dipendenza e che la fede religiosa da sola non può rispondere a questa attesa. Anzi nella società globalizzata questa dipendenza cresce sempre di più, fino a fare di qualunque cosa una fede religiosa.

Anche lo studio!

Dio avrebbe potuto lasciarci nella dipendenza insistendo sulla legge del “Ti amo se tu mi ami”. Forse avrebbe potuto rafforzare la nostra volontà, o garantire i processi storici o le leggi economiche o indicare qualche sostanza miracolosa! Tutto

possibile. Ma Lui sarebbe stato pur sempre lontano!

Nulla di tutto questo!

Noi tutti valiamo molto di più. Quando c’è il vero amore non si gioca al ribasso, come quando il desiderio di manifestare il nostro affetto all’altro si consuma dimenticando la grandezza della propria e altrui sessualità. L’intenzione può essere buona,

ma la strada conduce alla dipendenza e non alla libertà dell’amore. E’ l’eclissi dell’amore!

Dio in Gesù Cristo ci ha condotti alla libertà! Ci ha liberati dalla dipendenza non solo affettiva e sociale ma anche da ogni divinità, per aprirci alla comunione con Lui, che ci ama in modo disinteressato: “Ti amo perché ti amo”. E’ questa la gioia di Monica, vedere Agostino libero da ogni dipendenza, anche religiosa e culturale, un innamorato di Gesù. Chi di noi non

vorrebbe vedere libera la persona che ama? Libera da tutto e da tutti per essere al servizio di tutti!

Cari amici,

è questo il cammino della Quaresima che inizieremo con tutta la Chiesa Mercoledì 13 febbraio. E’ il cammino della nostra

liberazione che culminerà nella notte di Pasqua dove scopriremo che Dio ha superato ogni aspettativa!

Tu pensavi di essere ben poca cosa, e invece scoprirai che sei una meraviglia ai Suoi occhi. Non sei più dipendente, sei libero. Libero per amare, per servire, per essere protagonista della tua storia. Insieme a te, anzi in te, c’è il Maestro che ti guida e ti sostiene. Come Agostino, fermati, rifletti e corriGli incontro! Sarai anche tu contento di essere cristiano cattolico!

Come lo sono io!

Buona e santa Quaresima!

+ Lorenzo Leuzzi

Vescovo Ausiliare di Roma

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San Leopoldo III il Pio

Papa Benedetto XVI a Mariazell

A cura di Pantaleone Palmiotti

N el 2007 Papa Benedetto XVI effettuò un viaggio pastorale nella

cattolicissima Austria in occasione dell’850° anniversario della

fondazione di Mariazell, il santuario mariano più antico della Stiria,

sede di pellegrinaggi internazionali. Tale importante santuario ebbe origine

dalla volontà di un monarca cattolico elevato agli altari della santità.

Leopoldo III, detto il Pio, nacque a Melk nel 1073, figlio del Mangravio della

Marca d’Austria , fu educato al cattolicesimo dal monaco Altmanno, vescovo

di Passau. Successe al defunto genitore nel 1095 ed impostò il suo regno

su basi di umanità e di giustizia in osservanza della legge di Dio , tanto da

essere definito dal popolo stesso “Padre dei poveri”. Si prodigò a favore

della Chiesa sia in senso organizzativo e sia aiutando le sedi di devozione e

di cultura, tra le quali il monastero di Melk, e fondando quello di Neuburg.

Fu coinvolto nelle lotte interne tra i notabili e nella guerra contro i Magiari

che concluse vittoriosamente, ma sempre affrontando tali problemi con

l’umanità che lo contraddistingueva. Sposò la figlia dell’imperatore di

Germania Enrico IV, già vedova di Federico di Hohenstaufen; tale

matrimonio, basato su grande affinità religiosa, fu coronato dalla nascita di

diciotto figli, parte dei quali scelse la via ecclesiastica. Ebbe contrasti con

Enrico IV quando questi, allontanatosi dalla legge divina, fu scomunicato.

Deceduto anche il successore Enrico V, a Leopoldo fu offerta la corona di

Imperatore di Germania, ma le sue mire non erano di potere, bensì di umiltà

di servizio nel governo dei popoli e preferì condividere l’Italia con l’imperatore Lotario III.

Nell’ambito della sua opera religiosa fu informato che in una piccola località della regione austriaca della Stiria

avvenivano fatti miracolosi attribuiti ad una immagine della Madonna. Si recò sul posto e, dopo aver accertata la

grande devozione degli abitanti, ordinò che fosse edificata una cappella, successivamente denominata Mariazell.

Dopo una vita di opere dedicate allo sviluppo fisico e morale della popolazione da lui governata morì, compianto

da tutti, il 15 novembre 1136 a

Klostenburg e fu sepolto nel monastero di

Neuburg da lui stesso fondato.

Fu canonizzato nel 1485 quale patrono

dell’Austria e delle casate reali Asburgo e

Lorena.

Nei secoli successivi i componenti di tali

famiglie reali sentirono il dovere di

seguire il percorso di fede indicato da

Leopoldo e, tra l’altro, arricchirono il

santuario di Mariazell con strade di

accesso, strutture di accoglienza per i

pellegrini, biblioteche ed opere d’arte.

Oggi questo piccolo paese di duemila

abitanti ogni anno accoglie ed ospita oltre

un milione di cattolici da tutto il mondo.

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I l 20 Febbraio 2013 si è laureata presso l’Università degli Studi “TOR VERGATA” la

nostra cara amica Carolina Gatica Tapia concludendo un Master in Ingegneria del

Suono. La sua è stata una brillante ed interessante tesi sulle modalità di funzionamento

degli apparecchi radiofonici dopo aver avuto una significativa esperienza di lavoro in qualità

di fonico presso RADIO IN BLU , emittente radiofonica facente parte del circuito

radiotelevisivo della cattolica TV2000. In pochi minuti di presentazione della tesi ci ha

trasmesso il puro ed ineffabile piacere della conoscenza che si prova di fronte a ciò che ti

appassiona e ti offre la giusta carica per vivere in letizia con Dio offrendogli sia le gioie che

le sofferenze nel percorso di una ammirevole Esistenza. In serata i membri del coro della

Cappella Universitaria di Tor Vergata , dove canta anche la nostra beneamata Carolina,

hanno cantato per l’occasione la commovente canzone “TU SEI” diretti dalla maestra di

canto Rita Tomasi. Per poi concederci a virtuose samba e a balli latino-americani in una

girandola di brillanti emozioni che hanno rallegrato gli animi ed acceso i cuori per la felicità

che Carolina ha provato nel realizzare un grande sogno a cui tutti noi , giovani universitari ,

aspiriamo e offriamo all’altare della sapienza i nostri sacrifici e le nostre rinunce per poter

ripagare i nostri genitori che, alcuni di loro, non hanno avuto la possibilità di poter studiare e

di poter essere allenati al continuo esercizio del pensiero perché per loro non c’era alcuna

spalla forte che li poteva sostenere. Detto ciò la redazione di EFFATA’ nell’augurare un

luminoso e radioso futuro che porti i suoi frutti carichi di speranza per un mondo migliore

ove regni la buona novella le dedica alcuni versi di un poeta cileno che ha reso grande l’

amata terra cilena da cui proviene Carolina :

Nina morena y agil , el sol que hace las frutas ,

hizo tu cuerpo alegre y tus luminosos

como el agua y la amapola.

Gianluigi Melucci

PREGHIERA DELLA SERA

Ora vado a letto con l’angelo perfetto,

con l’angelo di Dio e con la Vergine Maria,

a letto mi sono coricato,

tre angeli a piedi e quattro a capo,

la Madonna mi sta di fianco,

S. Gerardo e S. Antonio guardano la porta,

la Madonna mi è madre,

Gesù Cristo mi è padre,

i Santi mi son parenti,

gli Apostoli mi son fratelli,

oh Vergine Immacolata

fammi restare costante e forte,

evita che stanotte

io muoia di mala morte,

confessato e comunicato

alla Santissima Trinità,

Padre , Figlio e Spirito Santo.

Amen

Dalla tradizione popolare lucana

Gianluigi Melucci

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Stampa

Universitalia

CALENDARIO SETTIMANALE

25 LUNEDI

16,00: Corso d'inglese. Sala biblioteca

19,00: Catechesi per Universitari II Livello

26 MARTEDI

09,00: Corso di spagnolo. Sala biblioteca

16,30 Formazione alla liturgia

17,00 Corso di spagnolo. Sala biblioteca

19,00: Corso di formazione all'amore

21,00: Catechesi Campus X

27 MERCOLEDI

19,00: Catechesi per Universitari I Livello

19,30: Lectio Divina

20,30: Laboratorio musicale. Sala Studio

21.00:Formazione Umana e Sociopolitica (Campus X)

28 GIOVEDÌ

13,10: Ingegneria (aula R3): “Scienza, fede e cultura: Stanley Jaki”

13,15: Adorazione eucaristica

15.00 Medicina II (stanza 25B): “La zooantropologia tra umanesimo e post-umanesimo”

16,00 Corso di francese. Sala biblioteca

16,00: Colloqui e conf.(Res. Schiavonetti)

17,30: Adorazione eucaristica

19,00: FUCI

19,00: Preparazione alla cresima

21,00: Newman Center (Campus X)

21,00: Catechesi (Res. Tor B. Monaca)

1 VENERDI MARZO

19,00: Prove di canto per la liturgia

19,30: Introduzione alla S. Scrittura

21,00: Cineforum (Campus X)

2 SABATO

17,00: Orientamento vocazionale

3 DOMENICA (III DI QUARESIMA)

11,00-(18,00):Messa(Res. Schiavonetti)

12,00: MESSA, pranzo e vita comunitaria