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PIL

LICENZA

PROGRAMMA GENERALE DEI CORSI OBBLIGATORI

Anno pARI (A)1º anno - 1º semestre

94001 Lettura liturgica dei Padri.94002 Bibbia e Liturgia.94010 Libri liturgici.94015 Introduzione alle liturgie occidentali non romane.94016 Introduzione alle liturgie orientali.94017 Storia della liturgia secondo le epoche culturali.94018 Lettura di testi liturgici latini (I parte).94021 Critica ed ermeneutica dei testi liturgici (I parte)

Pro Seminario������ 5LFHUFD�VFLHQWL¿FD�

2º anno - 1º semestre

95001 Introduzione alla teologia della liturgia.95010 L’unzione degli infermi e i riti dei funerali.95026 Il sacramento dell’ordine.95033 Pastorale liturgica.95034 Liturgia e antropologia.95036 Spiritualità liturgica. Seminario.

CoRsI A sCELtA1º e 2º anno - 1º semestre

94141 L'Ordo Missae del Vaticano II 94149 Forme e Teologia della Musica Liturgica [MML + SACR.] 94155 Liturgia ed estetica 94173 I Sermoni liturgici medievali94186 Via Pulchritudinis – Spazio, immagini e culto cristiano nelle origini94199 Liturgia e vita: presupposti e prospettive metodologiche ������ 3DOHRJUD¿D�ODWLQD�,95115 Ecclesiologia e Liturgia95144 Diritto liturgico

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95178 Liturgia episcopale

sEmInARI2º anno - 1º semestre

94471 Le Preghiere eucaristiche romane e ambrosiane dopo il Vaticano II94473 Antropologia della festa 95300 Comunità cristiane nel territorio, ecumenismo e liturgia 95419 Etologia ed ecologia della Festa 95030 Teologia delle anafore95591 Organo Liturgico xxxxx «Le preghiere di ordinazione: teologia liturgica dell’Ordine»

1º anno - 2º semestre

94018 Lettura di testi liturgici latini (II parte)94021 Critica ed ermeneutica dei testi liturgici (II parte)

1º e 2º anno - 2º semestre

95003 Liturgia sacramentaria in Oriente 95009 Le anafore occidental95020 L’iniziazione cristiana95023 Il sacramento della riconciliazione 95028 Liturgia delle Ore 95031 Liturgia delle Ore nei riti orientali 95035 Teologia dell’inculturazione liturgica

CoRsI A sCELtA1º e 2º anno - 2º semestre

94118 Criteri teologici dell’arte liturgica contemporanea 94130 I Salmi: dall’esegesi alla celebrazione 94151 Aspetti del Rito 94153 Maria nel mistero di Cristo celebrato nella Chiesa 94166 Il soggetto celebrante 94171 Latin Language and Structure of Selected Prefaces of Sundays and Feasts 94180 Introduzione alla liturgia ispano-mozarabica e alla sua spiritualità 94185 Lettura ed ermeneutica di manoscritti liturgici 94200 Lambert Beauduin and the Mission of the Sacred Liturgy 94202 Mistagogia patristica dello spazio celebrativo nel primo millennio

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������ 3DOHRJUD¿D�ODWLQD�,,���������������������������������������������������������������������������������������95113 La storia del Messale Romano 95207 la Didaché e la “Tradizione Apostolica”. Due fonti prenicene 95208 Il linguaggio della sacramentalità e la tipologia biblica ������ 5LWXDO�SHUVSHFWLYHV�RQ�&KLVWLDQ�ZRUVKLS��PHWKRG�DQG�UHÀHFWLRQ��

sEmInARI1º e 2º anno - 2º semestre

94451 Canto Gregoriano: Fonti, Teologia, Forme 94479 Il matrimonio tra misericordia e diritto 94481 Assemblea domenicale in assenza del presbitero 94483 Edith Stein: “La preghiera della chiesa”, prospettive teologiche e li-turgiche95301 Temi centrali della teologia sacramentaria di Agostino d’Ippona 95586 I propri diocesani e delle famiglie religiose

sEmInARIo DottoRAto 2º semestre

96005 Insegnare liturgia. Ricerca, docenza e pubblicazioni in ambito litur-gico

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LICENZACORSI PER L’ANNO ACCADEMICO 2016-2017

1º semestre - 1º anno

Corsi obbligatori

94001 Lettura liturgica dei Padri 3 ECTS

M. Skeb

Obiettivi: Al termine del corso lo studente…�� conosce i contesti, pensieri e concetti di testi liturgici scelti nella let-

teratura patristica greca e latino �� applica le conoscenze acquisite nel corso a testi non trattati per poter

inserirli nella tradizione liturgica ed esamina criticamente l’uso di riferimenti patristici negli studi e manuali liturgici di oggi.

Argomenti: Il corso inizia allo studio della letteratura patristica in vista dello studio della liturgia nei primi secoli. Si sceglieranno alcuni testi di tipi diversi ma sempre di carattere liturgico. I testi saranno spiegati nel contesto ELRJUD¿FR��SROLWLFR�� FXOWXUDOH�� WHRORJLFR�¿ORVR¿FR�H� OLWXUJLFR�GL�RJQL�DXWRUH�per evidenziare gli orizzonti ermeneutici da considerare nell’interpretazione delle fonti liturgiche in epoca patristica.

I. IntroduzioneII. DidacheIII. GiustinoIV. Ireneo di LioneV. TertullianoVI. CiprianoVII. Traditio ApostolicaVIII. ConclusioneModalità di svolgimento: Lezioni frontali presentano i fatti; la lettura gui-data dei testi centrali fornisce conoscenze approfondite e competenza me-todologica nei riguardi di testi antichi.0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD: Esami orali sulla base di testi che coprono i tre li-velli: ripetizione di conoscenze, applicazione di conoscenze, innovazione/conclusioni.

%LEOLRJUD¿D: W. GeerlinGs – s. Döpp (edd.), Lexikon der antiken christli-

chen Literatur, Roma 32002 (trad. ital. e ingl. della 2a ed.); a. Di BerarDino, Nuovo dizionario patristico e di antichità cristiane, 3 voll., Genova 2006-2010; C. MoresChini – e. norelli, Storia della letteratura cristiana antica

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greca e latina, 2 voll., Brescia 1995-1996; a. Fürst, Die Liturgie der Alten

Kirche: Geschichte und Theologie, Münster 2008; B. stuDer, «Liturgia e Pa-dri», in Scientia Liturgica I, ed. A.J. Chupungco, Casale Monferrato 1998, pp. 67-94 (trad. ingl.).

94002 Bibbia e Liturgia 3 ECTS

R. De Zan

Obiettivi: Al termine del corso lo studente:�� è in grado di conoscere l’origine biblica della Liturgia, cogliendo i

tratti che legano l’identica genesi della due realtà, l’origine della Bib-bia è l’origine della Liturgia, di cui la Liturgia ha il primato;

�� è in grado di riconoscere nella Liturgia viva le radici bibliche della struttura stessa dei riti, della Liturgia della Parola, dell’eucologia, dei riti e dei simboli usati nella liturgia in accordo con la cultura biblica e la transculturazione della liturgia attuale.

Argomenti: Il corso è scandito in quattro tappe. Nella prima viene presen-tata la identica radice della Bibbia e della Liturgia. ambedue, infatti, hanno origine, sia per l’Antico sia per il Nuovo Testamento, nel mistero della Pasqua. Nella seconda, viene illustrata la presenza della Liturgia nella testimonianza biblica vetero e neotestamentaria, mentre nella terza tappa trova posto l’illu-strazione della presenza della Bibbia nella Liturgia della Chiesa (partendo da Sc 24 e andando oltre il dettato conciliare). L’ultima tappa è dedicata a un FDSLWROR�PRQRJUD¿FR�� OD�SUHVHQ]D�GHL� WHVWL� HXFRORJLFL�GHOOD� FKLHVD�QDVFHQWH�negli scritti neotestamentari.

Il corso si articola fondamentalmente in quattro parti, a loro volta scandite da più passaggi:

1. Il continuum Bibbia e Liturgia §1. La struttura della Pasqua ebraica §2. La struttura della Pasqua cristiana §3. Contiguità e isotopie2. La Liturgia nella Bibbia §1. Luoghi, tempi, persone §2. Riti3. La Bibbia nella Liturgia §1. Strutture bibliche e Liturgia §2. Il Lezionario ed eucologia §3. Riti e simboli4. L’eucologia nella Chiesa nascente� ����,�FULWHUL�SHU�O¶LGHQWL¿FD]LRQH�GHL�WHVWL�SUHUHGD]LRQDOL §2. Un inno prepaolino

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Modalità di svolgimento: Il corso si svolge attraverso lezioni frontali, data la fragilità e la disomogeneità di preparazione degli studenti. Le lezio-QL��SXU�SHUVHJXHQGR�O¶DGHPSLPHQWR�GHO�SURJUDPPD�H�OD�¿QDOLWj�GHO�FRUVR��contempleranno ampie parentesi che illustrino quelle tematiche che gli studenti dovrebbero conoscere, ma che di fatto ignorano in parte o del tutto. Lungo le lezioni ci si serve dei moderni materiali didattici (supporti informatici di vario genere) forniti dall’università.0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD��/D�YHUL¿FD�YLHQH�IDWWD�DWWUDYHUVR�O¶HVDPH�D�FRQFOXVLR-QH�GHO�FRUVR��/¶HVDPH�q�FRVWLWXLWR�GD�XQD�YHUL¿FD�RUDOH�FKH�SUHVXSSRQH�GXH�impegni del candidato: la conoscenza della materia del corso e la presenta-zione di un’opera a scelta tra quelle suggerite dal docente.

%LEOLRJUD¿D�SHU�OD�SDUWH�IRQGDPHQWDOH� W. BrueGGeMann, Worship in an-

cient Israel: an essential guide, Nashville, Tenn. 2005; r. De Zan, «Bible and Liturgy», in +DQGERRN�IRU�/LWXUJLFDO�6WXGLHV I, ed. a.J. ChupunGCo, Colle-geville 1997, pp. 331-365 (trad. it., Scientia Liturgica I, Casale Monferrato 1998); P. Grelot, Introduzione al Nuovo Testamento 9. La liturgia nel Nuovo

Testamento, Roma 1992; K.P. Jörns, Liturgie: berceau de l’Écriture, in «La MaisonDieu» 189(1992) pp. 55-78; J.A. soGGin, Israele in epoca biblica: isti-

WX]LRQL��IHVWH��FHULPRQLH��ULWXDOL, Torino 2000.

94010 Libri liturgici 3 ECTS

C. Folsom

Studio dei libri liturgici secondo la loro origine, la loro storia e il loro sviluppo. Loro utilizzazione come fonti della tradizione liturgica e come stru-PHQWL�SHU�ODYRUR�LQWHUGLVFLSOLQDUH��/H�OH]LRQL�WHRULFKH�VDUDQQR�DI¿DQFDWH�GD�esercitazioni pratiche sulle fonti.

%LEOLRJUD¿D� C. VoGel, Introduction aux sources de l’histoire du culte

chrétien au Moyen-Age, Spoleto 1981 (trad. ingl., Medieval Liturgy: An

Introduction to the Sources, Washington 1986); a. noCent, I libri liturgici, in Anàmnesis 2, Casale Monferrato 1978, pp. 131-183; e. palaZZo, Histoire des

livres liturgiques: le moyen âge, Paris 1993 (trad. ingl., $�+LVWRU\�RI�/LWXUJLFDO�Books, Collegeville 1998); C. FolsoM, /LWXUJLFDO�%RRNV�RI�WKH�5RPDQ�5LWH, in a.J. ChupunGCo (ed.), +DQGERRN�IRU�/LWXUJLFDO�6WXGLHV I, Collegeville 1997, pp. 245-314 (trad. it., “Libri liturgici del rito romano”, in Scientia Liturgica I, Casale Monferrato 1998).

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94015 Introduzione alle liturgie occidentali non romane 3 ECTS

N. Valli

Obiettivi: Al termine del corso lo studente:�� dovrebbe conoscere e collocare storicamente le fonti delle liturgie

occidentali non romane (sacramentari, messali, capitolari lezionari, evangeliari...);

�� saper esprimere i tratti distintivi dal punto divista teologico-liturgico in particolare delle liturgie ambrosiana e ispanica e avere nozioni ba-silari in merito alle altre liturgie occidentali.

Argomenti: Dopo una presentazione delle questioni fondamentali riguar-danti la formazione e lo sviluppo delle liturgie occidentali nei primi secoli dell’era cristiana, nella prima parte del corso si delineeranno le caratteristiche principali di alcune di esse (africana, gallicana, celtica, bracarense, aquileiese e le liturgie di area campana), affrontando poi in modo più analitico lo stu-dio delle liturgie ambrosiana e ispanica, con particolare attenzione all’ordo PLVVDH��DOO¶DQQR�OLWXUJLFR�H�DOO¶XI¿FLR�GLYLQR��/¶DSSURIRQGLPHQWR�GHOOD�FRQR-scenza di questi due riti, ancora oggi rilevanti nel contesto latino, avverrà PHGLDQWH�LO�FRPPHQWR�GL� WHVWL�HXFRORJLFL�VLJQL¿FDWLYL��1HOO¶XOWLPD�SDUWH�GHO�corso saranno offerti alcuni elementi di analisi comparata, assumendo come punto di riferimento il lezionario adottato dalle diverse tradizioni.

Mercoledì I: Introduzione al Corso Giovedì I: La liturgia africanaMercoledì II: Panoramica sui riti celti e italici Giovedì II: Liturgia gallicanaMercoledì III: Liturgia gallicana (testi) Giovedì III: Liturgia isp.: intr. e ordo missaeMercoledì IV: Liturgia ispanica: anno lit. (testi) Giovedì IV: Liturgia ispanica: saggio di lit. comparata; Liturgia bracarenseMercoledì V: Liturgia ambrosiana: ordo missae. Giovedì V: anno liturgico ambr. (testi)0HUFROHGu�9,��/D�OLWXUJLD�DPEURVLDQD��XI¿FLR�GLYLQR�Giovedì VI: Saggio di lit. comparata.

Modalità di svolgimento: Il docente durante le lezioni si avvale di schemi mediante i quali gli studenti possono seguire più agevolmente i contenuti. La presenza in aula del video facilita l’accesso non solo descrittivo, ma anche esperienziale alle tradizioni liturgiche ancora vive.0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD� L’esame prevede una prima domanda in merito a una tradizione liturgica occidentale per la quale lo studente manifesta la sua preferenza e una seconda domanda relativa al resto del corso, con partico-lare attenzione ai riti gallicano, ispanico e ambrosiano.

%LEOLRJUD¿D� A. KinG, LLWXUJLHV�RI�WKH�3ULPDWLDO�6HHV��/RQJPDQV��*UHHQ�

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and Co, London-New York-Toronto 1957; J. pinell – G. raMis, Liturgie locali

antiche, in Liturgia, edd. D. sartore – a. M. triaCCa – C. CiBien, Cinisello Balsamo 2001, pp. 1098-1109; G. raMis, /H�IDPLJOLH�OLWXUJLFKH�LQ�2FFLGHQWH, in Scientia liturgica 1, ed. a. ChupunGCo, Casale Monferrato 1998, pp. 40-46; G. raMis, Libri liturgici occidentali non romani, in Scientia liturgica 1, ed. A. Chupungco, Casale Monferrato 1998, pp. 331-342; M. sMith, «Ante altaria».

Le rites antiques de la messe dominicale en Gaule, en Espagne et en Italie du

Nord, Paris 2007.

94016 Introduzione alle liturgie orientali 3 ECTS

M. Nin

Argomenti: 1. Introduzione generale sulle Chiese orientali; 2. Fonti del-le liturgie orientali; 3. Formazione delle liturgie orientali; 4. Famiglie delle anafore; 5. Descrizione delle singole liturgie; 6. Aspetti architettonici delle liturgie orientali.

%LEOLRJUD¿D� n. Bux, La liturgia degli orientali (Quaderni di O Odigos 12), Bari 1996; Scientia Liturgica. Manuale di Liturgia, vol. 1: Introduzione

alla liturgia, vol. 2: /LWXUJLD�IRQGDPHQWDOH� vol. 3: L’eucaristia, ed. a.J. Chu-punGCo, Casale Monferrato 1998; i.-h. DalMais, Le Liturgie orientali, Roma 1982; e. FarruGia (ed.), Dizionario Enciclopedico dell’Oriente Cristiano, Roma 2000; D. Gelsi, Liturgie orientali, in D. sartore - a.M. triaCCa (ed.), Nuovo Dizionario di Liturgia, Roma 1984, pp. 983-1007; o. raqueZ, «Roma

Orientalis». Approcci al patrimonio delle Chiese d’Oriente, Roma 2000; r. taFt, Oltre l’Oriente e l’Occidente, Roma 1999; M. nin, Tempo di Dio, tempo

della Chiesa, Milano 2011.

94017 Storia della liturgia secondo le epoche culturali 3 ECTS

K. Pecklers

Argomenti: Visione generale della storia della liturgia dall’epoca del Nuo-YR�7HVWDPHQWR�¿QR�DO�9DWLFDQR�,,��&RQ�DSSURSULDWH�FKLDYL�GL�OHWWXUD��LO�FRUVR�analizza in ogni epoca i fattori responsabili dello sviluppo del culto cristiano e indica le loro conseguenze nelle epoche seguenti. Viene messo in rilievo O¶LQÀXVVR�GHOOD�FXOWXUD�VXOOR�VYLOXSSR�GHOOH�IRUPH�OLWXUJLFKH�

%LEOLRJUD¿D� J. BalDoVin, 7KH�8UEDQ� &KDUDFWHU� RI� &KULVWLDQ�:RUVKLS��7KH�2ULJLQV��'HYHORSPHQW�� DQG�0HDQLQJ�RI�6WDWLRQDO�/LWXUJ\� Roma 1987; +DQGERRN� IRU� /LWXUJLFDO� 6WXGLHV� vol. 1, ed. a.J. ChupunGCo, Collegeville 1997, pp. 95-114, pp. 131-178 (trad. it., Scientia Liturgica, vol. 1, Casale Mon-

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ferrato 1998, pp. 145-194); e. Cattaneo, Il culto cristiano in Occidente, Roma 1984; M. MetZGer, Histoire de la liturgie. Les grandes étapes, Paris 1994 (trad. it., Storia della liturgia. Le grandi tappe, Cinisello Balsamo 1996); B. neunheuser, Storia della liturgia attraverso le epoche culturali, Roma 1999.

94018 Lettura di testi liturgici latini (I parte) 5 ECTS

G. Orsola

Argomenti: Attraverso la lettura e la traduzione di testi liturgici (euco-ORJLD�� LQQRJUD¿D��ULWXDOL��UXEULFKH��GHOOD� WUDGL]LRQH�URPDQD�H�RFFLGHQWDOH��VL�introducono gli studenti ad acquisire le conoscenze di base per una migliore analisi ed ermeneutica delle fonti liturgiche latine. Il corso - che dura l’intero anno accademico - presuppone la conoscenza della grammatica e della sin-tassi latina.

%LEOLRJUD¿D� Dispense di testi scelti. Riferimenti alla sintassi latina dal libro, r. GioMini - p. Cosi, Parilia - teoria, Città di Castello (Ed. Dante Ali-ghieri), 2010.

94021 Critica ed ermeneutica dei testi liturgici (I parte) 5 ECTS

R. De Zan

Obiettivi: Al termine del corso lo studente:�� è in grado di pubblicare una edizione semi-critica di un testo liturgico

inedito, con relativo apparato critico in più registri (fonti liturgiche, patristiche, bibliche; varianti) e con l’introduzione pertinente che illu-stri la codicologia, la scrittura, la stemmatica, la storia e le caratteri-stiche del contenuto del manoscritto edito;

�� q� LQ� JUDGR� GL� VDSHU� DQDOL]]DUH� D� OLYHOOR� ¿ORORJLFR�� FULWLFR�VWRULFR��critico-letterario e teologico il testo eucologico; inoltre è in grado di DSSOLFDUH�OH�WHFQLFKH�GL�WUDGX]LRQH�VLD�FODVVLFKH�VLD�PRGHUQH��LQ¿QH��è in grado di confezionare un nuovo testo eucologico, rispettandone la struttura e le altre caratteristiche che contraddistinguono il testo eucologico del rito romano.

Argomenti: 1. Brevi nozioni di codicologia. 2. I principi della critica te-stuale: dalla trascrizione del testo alla individuazione delle varianti (errori e correzioni); dal testimone alle recensioni (stemmatica); regole di ripristino testuale. 3. L’apparato critico e le edizioni (meccaniche, semi-diplomatiche, diplomatiche, critiche.

���/D�FULWLFD�WHVWXDOH��FRGLFRORJLD��SDOHRJUD¿D��VWHPPDWLFD��DSSDUDWR�FUL-tico, edizione)

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���$QDOLVL�¿ORORJLFD��FODVVLFD�H�VHPDVLRORJLFD��DVVL�VHPDQWLFL�GL�%UHPRQG��semiotica di Greiimas)

3. Critica storica e analisi dell’autenticità4. critica letteraria (fonti, contesto, struttura, stilistica)5. Genere letterario6. Storia della tradizione e della redazione del testo8. Teologia del testo eucologico (dimensioni e fondamento)9. La Traduzione classica e la dinamico-funzionaleModalità di svolgimento: Il corso si svolge attraverso lezioni frontali, data la fragilità e la disomogeneità di preparazione degli studenti. Le lezio-QL��SXU�SHUVHJXHQGR�O¶DGHPSLPHQWR�GHO�SURJUDPPD�H�OD�¿QDOLWj�GHO�FRUVR��contempleranno ampie parentesi che illustrino quelle tematiche che gli studenti dovrebbero conoscere, ma che di fatto ignorano in parte o del tutto. Lungo le lezioni ci si serve dei moderni materiali didattici (supporti informatici di vario genere) forniti dall’università.0RGDOLWj�GL� YHUL¿FD��/D�YHUL¿FD�YLHQH� IDWWD� LQ�GXH� WHPSL��$OOD�¿QH�GHO�primo quadrimestre è proposto un esame scritto per la critica testuale. DOOD�¿QH�GHO�FRUVR�YLHQH�IDWWR� O¶HVDPH�FKH�FRPSRUWD�GXH� LPSHJQL�SHU� OR�studente. Egli presenta e discute con il docente un breve elaborato scritto VX�XQ�WHVWR�HXFRORJLFR�H��VXFFHVVLYDPHQWH�VL�VRWWRSRQH�D�XQD�YHUL¿FD�RUDOH��/D�PHGLD�SURSRU]LRQDOH�GHOOH�WUH�SURYH�FRVWLWXLVFH�LO�ULVXOWDWR�¿QDOH�GHOO¶H-same.

%LEOLRJUD¿D� RULHQWDWLYD��G. BonaCCorso, Introduzione allo studio della

Liturgia, Padova 1990; r. De Zan,�&ULWLFLVP�DQG�,QWHUSUHWDWLRQ�RI�/LWXUJLFDO�Texts, in a.J. ChupunGCo (ed.),�+DQGERRN�IRU�/LWXUJLFDO�6WXGLHV��YRO��,� Col-legeville - Minnesota 1998 (trad. it., Scienza Liturgica I, Casale Monferrato, 1998), pp. 331-365; F. De lasala�(MHUFLFLRV�GH�3DOHRJUDItD�ODWLQD��/DPLQDV��transcripciones y comentarios, Roma 2000; L. CanFora, Il copista come au-

tore, Palermo 2002; e. oVerGaauW, «Fast or slow, professional or monastic. The writing speed of some medieval scribes», in Scriptorium 49(1995) pp. 211-227.

Pro Seminario

������ 5LFHUFD�VFLHQWL¿FD� ��(&76P.A. Muroni - O.M. Sarr

Obiettivi: Al termine del corso lo studente:�� Gli studenti saranno avviati alla ricerca scientifica nello stile

dell’ateneo S.Anselmo.

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PIL

�� Gli studenti affronteranno la ricerca scientifica in dodici unità didattiche.

Argomenti: Il pro Seminario si presenta come lavoro interdisciplinare in quanto viene guidato da professori di più materie. Le tappe saranno scandite da dodici unità didattiche: il lavoro intellettuale; l’uso della biblioteca; la bibliografia, gli strumenti e le sigle delle varie aree (Scrittura, Storia, Teologia, Liturgia); l’elaborazione di un lavoro scientifico, (scelta del tema, bibliografia scientifica); lezioni informatiche; status quaestionis; formulazione del lavoro, excursus e appendici; citazioni, note e correzioni; i vari tipi di lavoro scientifico: seminario, articolo, tesi di licenza, tesi di dottorato scientifico: seminario, articolo, tesi di licenza, tesi di dottorato.

Modalità di svolgimento: Dodici lezioni.0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD: Compiti scritti.

%LEOLRJUD¿D: sarà indicata.

1º semestre - 2º anno

Corsi obbligatori

95001 Introduzione alla teologia della liturgia 3 ECTS

J.J. Flores

Il corso sarà articolato in quattro parti: Nella prima si studiano gli ante-FHGHQWL�GHOOD�WHRORJLD�GHOOD�OLWXUJLD��QHOOD�VHFRQGD�VL�ULÀHWWH�VXL�FRQWULEXWL�GHL�teorici della teologia liturgica (L. Beauduin, M. Festugière, R. Guardini, O. Casel, C. Vagaggini e S. Marsili). Il primo capitolo della Sacrosanctum Con-

cilium offre una visione teologica della liturgia e perciò costituisce la terza parte del corso, mentre nella quarta si valutano le conseguenze che si possono trarre in rapporto alla teologia e ai teologi attuali. Nella conclusione si stu-diano le componenti essenziali di un’azione liturgica: la liturgia come azione cultuale della Chiesa e come attuazione del Mistero di Cristo e le leggi della Teologia liturgica.

%LEOLRJUD¿D� s. Marsili, «La liturgia, momento storico della salvezza», in Anàmnesis 1, Casale Monferrato 1984, pp. 33-156; iD., «‘Liturgia’ e ‘Teologia liturgica’», in Liturgia, ed. D. sartore - a.M. triaCCa - C. CiBien, Milano 2001, pp. 1037-1054; pp. 2001-2019; a. Catella, Teologia della liturgia, in Scientia Liturgica, vol. 2, ed. a.J. ChupunGCo, Casale Monferrato 1998, pp. 17-45; Liturgia opus Trinitatis. Epistemologia liturgica. Atti del VI Congresso

Internazionale di liturgia (Studia Anselmiana 133, Analecta Liturgica 24),

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Roma 2002; J.J. Flores, ,QWURGXFFLyQ�D�OD�WHRORJtD�OLW~UJLFD (Biblioteca litur-gica 20), Barcelona 2003.

������ /¶XQ]LRQH�GHJOL�LQIHUPL�H�L�ULWL�GHL�IXQHUDOL� ��(&76M. Tymister

Obiettivi: Al termine del corso lo studente:�� conoscerà i passi più importanti dello sviluppo storico dell’unzione

degli infermi e della liturgia della morte.�� conoscerà le fonti più importanti per la teologia e la storia della prassi

celebrativa dell’unzione e dei funerali nella Chiesa occidentale.�� saprà da dove partire per approfondire ulteriormente l’argomento DYHQGR�DFTXLVWDWR�OD�FRQRVFHQ]D�GHOOD�ELEOLRJUD¿D�SULQFLSDOH�

�� avrà acquistato le basi necessarie per valutare criticamente le pos-sibilità di celebrazione liturgica e la prassi pastorale del sacramento dell’unzione e dei funerali oggi.

Argomenti: La religione, non solo quella cristiana, si è formata a confronto con la morte. Come l’uomo è l’unico essere che seppellisce i suoi morti, egli è anche l’unico che ha coscienza della sua morte, già prima che questa lo colpisca. La religione fornisce l’interpretazione della malattia e della morte (A. Angenendt). Il corso indaga sulle liturgie dell’unzione e dei funerali, per capire il loro sviluppo storico e la risposta espressa in esse riguardo alle re-altà della malattia e della morte. Al centro del corso sta l’analisi delle fonti liturgiche medioevali (2UGLQHV��6DFUDPHQWDUL�H�3RQWL¿FDOL) e dei rituali post-conciliari (2UGR�XQFWLRQLV� LQ¿UPRUXP�HRUXPTXH�SDVWRUDOLV� FXUDH del 1972 e Ordo exequiarum del 1969). L’indagine storica vuole dare allo studente la possibilità di valutare le possibilità celebrative offerte nei libri liturgici vigenti del rito romano.

IntroduzioneL’unzione dei malatiTeologia biblica della malattiaAntico TestamentoNuovo TestamentoL’unzione nella Sacra ScritturaL’unzione dei malati nel Nuovo TestamentoGc 5,13-20La tradizione della Chiesa¿QR�DOO¶HSRFD�FDUROLQJLD¿QR�DO�9DWLFDQR�,,Il rito nel PRGIl PR del sec. XII e il PCR

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PIL

Il concilio di TrentoIl Rituale Romanum del 1614Il Concilio Vaticano II (SC 73-75)Il Rituale del 1972I lavori preparativiLa costituzione apostolica 6DFUDP�XQFWLRQHP�LQ¿UPRUXPIl contenuto e la teologia del ritualeLa liturgia dei funeraliL’uomo di fronte alla morteAtteggiamenti fondamentaliLa morte nella mentalità del medioevoTra gioia e luttoLa morte in mezzo alla vitaCambiamento degli atteggiamenti nella società urbana odierna6WRULD�H�VLJQL¿FDWR�GHOOD�OLWXUJLD�FULVWLDQD�GHL�IXQHUDOLRiti pagani e riti cristiani della morteIl rituale romano del sec. VII (OR XLIX – Ver 1138-1163 – GeV 1607-1695 – Gr 1398-1450)I rituali romano-gallicaniIl rituale romano del 1614Il nuovo rituale dei defunti del 1969I lavori preparativiStruttura del ritualeIl linguaggio del ritoSegni e simboliIl linguaggio delle paroleLa teologia del ritoUna visione pasquale del transitus

Una visione pre-cristiana dell’aldilàIl corpo e l’animaLa preghiera per i viviLe Messe dei defunti nel Messale di Paolo VII criteri della riforma (SC 82; IGMR³ 379-385)La teologia espressa nell’eucologiaConclusioneModalità di svolgimento: 12 lezioni di 90 minuti. Durante le lezioni sarà presentato la storia dell’unzione e dei funerali e le relative fonti comin-FLDQGR�GDL�IRQGDPHQWL�ELEOLFL�¿QR�DL�ULWXDOL�SRVWFRQFLOLDUL��1HO�FHQWUR�GHOOH�lezioni starà la presentazione e l’analisi delle fonti liturgiche. Le lezioni VDUDQQR�DI¿DQFDWH�QRQ�VROR�FRQ�OH�GLDSRVLWLYH�SHU�LOOXVWUDUH�L�FRQWHQXWL�SL��importanti ma anche con materiale utile per l’approfondimento e lo studio

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privato: schemi, riassunti scritti dei capitoli più importanti e indicazioni ELEOLRJUD¿FKH��4XHVWR�PDWHULDOH�VDUj�PHVVR�D�GLVSRVL]LRQH�GHOOR�VWXGHQ-te sul sito internet del corso: http://www.tymister.eu/95010. Ogni studente deve portare in aula il materiale che per ciascuna lezione viene messo a disposizione in questo sito.0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD: La prova di accertamento è orale con una durata di 10 minuti. Allo studente sarà chiesto l’interpretazione di un testo tratto dalle fonti presentate in classe. Partendo dall’interpretazione si cercherà di entrare in un dialogo aperto sulla materia e/o seguirà una domanda su un altro capitolo del corso. Lo studente potrà portare all’esame tutto quello che vuole, anche il proprio testo. Si può rispondere in una delle seguenti lingue: italiano, latino, inglese, croato, tedesco, francese o spagnolo..

%LEOLRJUD¿D��A. anGenenDt, Sterben, Tod und Jenseits, in iDeM, Geschichte

der Religiösität im Mittelalter, Darmstadt 2005, pp. 659-716; Ch. W. GusMer, «Liturgical Traditions of Christian Illness: Rites of the Sick», in Worship 46 (1972) pp. 528-543; Ph. rouillarD, ,�ULWL�GHL�IXQHUDOL, in Anàmnesis 7, Genova-Milano 1992, pp. 193-227; Ph. rouillarD, Histoire des liturgies chrétiennes

GH�OD�PRUW�HW�GHV�IXQpUDLOOHV, Paris 1999; I. sCiColone, 8Q]LRQH�GHJOL�LQIHUPL, in Anàmnesis 3/1, Genova-Milano 2005, pp. 205-242.

95026 Il sacramento dell’ordine 3 ECTS

V. Viola

Obiettivi: Al termine del corso lo studente acquisisce:�� conoscenza della teologia liturgica del sacramento dell’Ordine;�� capacità di lettura esegetica delle fonti liturgiche.

Argomenti: Il corso predilige la lettura analitica delle singole fonti liturgi-che nelle diverse epoche (presentazione sintetica della fonte; elementi rituali; analisi dei testi eucologici; conclusioni teologico-liturgiche).

Modalità di svolgimento: Lezione frontale; lettura analitica delle fonti.0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD� Esame orale.

%LEOLRJUD¿D� Aa.Vv. Le liturgie di ordinazione. Atti della XXIV Settembre

GL�6WXGLR�GHOO¶$VVRFLD]LRQH�3URIHVVRUL�GL�/LWXUJLD��/RUHWR��$1������DJRVWR�±���settembre 1995 = BELS 86 (Roma 1996); B. Kleinheyer, Ordinazioni e mi-

nisteri in Aa.Vv. La liturgia della Chiesa. Manuale di scienza liturgica. Cele-

EUD]LRQL�VDFUDPHQWDOL�±�,,,��2UGLQH��0DWULPRQLR��9LWD�UHOLJLRVD��(VHTXLH��%H-nedizioni, Esorcismo vol. 9 (Leumann-Torino 1994) pp. 26 –102; J. léCuyer, Le sacrament de l’ordination. Recherche historique et théologique = Théo-logie historique 65 (Paris 1983); E. loDi, ,QIRQGL� OR� 6SLULWR� GHJOL� $SRVWROL��

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Teologia liturgico-ecumenica del ministero ordinato = Caro Salutis Cardo. Studi, 6 (Padova 1987); a. santantoni-s. parenti Gli ordini sacri e i ministeri

LQ�3RQWL¿FLR�,VWLWXWR�/LWXUJLFR�6DQW¶$QVHOPR�6FLHQWLD�/LWXUJLFD��0DQXDOH�GL�Liturgia. IV. Sacramenti e sacramentali (Roma 1998) pp. 209 – 266.

95033 Pastorale liturgica 3 ECTS

G. Midili

Obiettivi: Al termine del corso lo studente:�� Deve essere in grado di comprendere quali sono i principi essenziali

della pastorale liturgica, per applicarli alla situazione ecclesiale in cui andrà a svolgere il suo ministero.

�� Avrà acquisito una conoscenza del pensiero dei principali autori che scrivono su questo tema e saprà esprimere una valutazione critica del loro pensiero, in riferimento a una applicazione delle loro intuizioni nella prassi ecclesiale.

Argomenti: Il corso offre un percorso che si articola in tre fasi. Nella prima VL�SURSRQH�XQD�ULÀHVVLRQH�VXOOD�WHRORJLD�SDVWRUDOH��LQ�SURVSHWWLYD�OLWXUJLFD��6L�SUHQGRQR�TXLQGL�LQ�HVDPH�OH�TXHVWLRQL�VSHFL¿FKH��SDUWHFLSD]LRQH��DQLPD]LR-ne, formazione (specialmente nei seminari e nelle case religiose). Si conclude con l’analisi di alcuni aspetti particolari, che toccano l’ambito della pastorale OLWXUJLFD�� O¶XI¿FLR� OLWXUJLFR� GLRFHVDQR�� L�PRYLPHQWL� HFFOHVLDOL�� JOL� HGL¿FL� GL�culto. Rivolgendosi ad un uditorio internazionale, il corso offre gli strumenti da applicare alla situazione in cui ciascuno svolgerà il ministero. Sarà favo-rita, inoltre, la comunicazione e lo scambio di esperienze pastorali delle aree JHRJUD¿FKH�GL�SURYHQLHQ]D

Modalità di svolgimento: Il corso viene insegnato con l’aiuto di slides. In riferimento ai singoli temi trattati viene indicata agli studenti una biblio-JUD¿D�REEOLJDWRULD�GD�OHJJHUH�GXUDQWH�LO�FRUVR�0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD� Esame orale.

%LEOLRJUD¿D� G. ColoMBo, «Le ragioni di una sintesi», in RL 79 (1992), pp. 39-53; L. Della torre, «Liturgia pastorale e pastorale liturgica nella costitu-zione “De Sacra Liturgia”», in Rivista Liturgica 1964, pp. 63-75; L. Della torre, Pastorale Liturgica, in Liturgia, ed. D. sartore, a.M. triaCCa, C. Ci-Bien, Cinisello Balsamo 2001, pp. 1450-1471; L. Della torre, Prospettive ed

esigenze per una pastorale liturgica, in Una liturgia per l’uomo. La liturgia

pastorale e i suoi compiti, ed. Visentin p. – terrin a. n. – CeCColin r., Pa-dova 1986, pp. 83-105; R. TaGliaFerri, «Quale modello di pastorale liturgica HPHUJH�GDO�&RQFLOLR��5LÀHVVLRQL�GL�HUPHQHXWLFD�SDVWRUDOHª��Rivista Liturgica 1992, pp. 25-38.

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95034 Liturgia e antropologia 3 ECTS

I. äLåLü�

Obiettivi: Al termine del corso lo studente:�� acquisire una buona conoscenza dei temi principali dell’antropolo-

gia liturgica, della storia della questione e delle proposte teoriche; OD�FRQRVFHQ]D�GHJOL�DXWRUL�H�GHOOD�ELEOLRJUD¿D�ULOHYDQWL�QHO�GLEDWWLWR�antropologico-teologico contemporaneo.

�� OD�FDSDFLWj�GL�ULÀHWWHUH�FULWLFDPHQWH�H�SUHVHQWDUH�VLVWHPDWLFDPHQWH�L�temi principali di liturgia fondamentale.

Argomenti�� ,O� FRUVR�GH¿QLVFH� OR� VWDWXWR�GHOO¶KRPR� OLWXUJLFXV�FRQ�DQDOLVL�culturale della antropologia e della liturgia. Partendo da una ricognizione dell’origine della questione presente nel Movimento liturgico (O. Casel, R. Guardini), si sofferma nelle prospettive emergenti in Sacrosanctum Conci-lium ed esamina alcune proposte teoriche recenti.

Nella seconda parte verrà proposto lo studio del linguaggio simbo-lico di signa sensibilia e ritus et preces in vista del loro sfondo antropologi-co-culturale e sbocco liturgico-rituale, esaminando tre unità fondamentali: VLPEROR��LPPDJLQH�H�OLQJXDJJLR�VLPEROLFR�YHUEDOH��/D�WHU]D�SDUWH�ULÀHWWH�LO�tema l’uomo del culto e culto dell’uomo declinati dalla pluralità dei linguaggi presenziali nell’actio celebrativa. In conclusione viene rilevato il rapporto tra uomo ed evento sacramentale alla luce della poietica e dell’estetica liturgica.

I. Introduzione all’argomento (antropologia e teologia, implicazioni teori-che nella dimensione rituale, pensare l’uomo alla luce del rito); II. Antecedenti della questione e posizionamento della questione (breve presentazione delle proposte teoriche di Guardini, Casel, Chenu, Chauvet); III. Il Concilio Vati-cano II e la questione antropologica della liturgia; IV. Figure della questione: ancillare, fenomenologica, approccio fenomenologico-eremeneutico; V. Trat-tazione antropologica del simbolo; VI. Trattazione antropologica dell’imma-gine; VII. Trattazione antropologica del linguaggio; VIII. L’uomo del culto e culto dell’uomo: rito ritualità ed esperienza religiosa; IX. Culto cristiano e uomo cristiano; X. Azione liturgica – linguaggi liturgici; XI. Aperture: Este-tica e Poietica liturgica; XII. Riassunto e conclusione del corso.

Modalità di svolgimento: letture dei testi, elaborati, lezioni.0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD: esame orale.

%LEOLRJUD¿D� C. ValenZiano, Liturgia e antropologia, Bologna 1998; J. sCherMann, Il linguaggio nella liturgia. I segni di un incontro, Assisi 2004; a.M. triaCCa - a. pistoia (ed.) Liturgie et anthropologie (Conferences Saint-Serge, XXXVI semaine d’études liturgiques, Paris 27-30 juin 1989), Roma 1990; s. MaGGiani, Il linguaggio liturgico, in Scientia Liturgica, vol. 2, ed.

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a. J. ChupunGCo, Casale Monferrato 1998; G. BonaCCorso, Il rito e l’altro. La

liturgia come tempo, linguaggio e azione, Città del Vaticano 2001.

95036 Spiritualità liturgica 3 ECTS

O.-M. Sarr

Obiettivi: Al termine del corso lo studente:�� 6DUj�LQ�JUDGR�RIIULUH�XQD�GH¿QL]LRQH�GHOOD�VSLULWXDOLWj�OLWXUJLFD��QRQ-

ché di mettere in luce i diversi ambiti della spiritualità liturgica.�� Acquisirà una conoscenza approfondita dei principi fondamentali del-

la Spiritualità liturgica.Argomenti: Il corso presenta, partendo da diversi approcci, l’intento della

Sacrosanctum Concilium di ricondurre i fedeli ad una liturgia vissuta come prima e indispensabile fonte del vero spirito cristiano (cfr. SC 14). Per arrivare D�WDOH�¿QH��OD�ULVFRSHUWD��QHJOL�DQQL�SUHFHGHQWL�DO�&RQFLOLR�9DWLFDQR�,,��GHOOH�fonti bibliche, patristiche, liturgiche ha operato un cambiamento fenomenale con una visione rinnovata e arricchita della spiritualità, soprattutto nella sua stretta relazione con la Liturgia.

I. TerminologiaII. Fondamenti biblici del rapporto tra culto e spiritualitàIII. Ripartire dal Concilio: Liturgia come culmen et fonsIV. I principi della spiritualità liturgicaV. Metodi ed esempi di Spiritualità liturgica.Modalità di svolgimento: corso magistrale e presentazione su supporto elettronico. 0RGDOLWj� GL� YHUL¿FD��Lo studente è pregato di preparare un argomento WUDWWDWR�R�V¿RUDWR�GXUDQWH�OH�OH]LRQL��/R�SUHVHQWHUj�LQ�XQ�PRGR�SHUVRQDOH�H�originale in 7 minuti nel giorno del colloquio. La modalità sarà precisata in aula.

%LEOLRJUD¿D��artuso l., Liturgia e spiritualità cristiana, Bologna 2005; auGé M., 6SLULWXDOLWj�OLWXUJLFD��©2IIULWH�L�YRVWUL�FRUSL�FRPH�VDFUL¿FLR�YLYHQWH��santo e gradito a Dio», Cinesello Balsamo 1998; Boselli G., Il senso spiri-

tuale della liturgia, Magnano 2011; CorBon J., Liturgia alla sorgente, Roma 1982; paternoster M., Liturgia e spiritualità cristiana (Studi e ricerche di liturgia), Bologna 2005.

Page 21: II CICLO LICENZA -  · PDF file321 PIL LICENZA CORSI PER L’ANNO ACCADEMICO 2016-2017 1º semestre - 1º anno Corsi obbligatori 94001 Lettura liturgica dei Padri 3 ECTS M. Skeb

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1º semestre - 1º e 2º anno

Corsi a scelta

94141 L’Ordo Missae del Vaticano II 3 ECTS

M. Barba

Obiettivi: Al termine del corso lo studente:Dovrà avere una chiara idea di come si è svolta la riforma liturgica conci-liare e conoscere i fondamenti teologici alla base della concreta revisione della liturgia nella fase post-conciliare mediante l’approccio al “Consi-lium”, organismo competente per l’attuazione della riforma stessa.Argomenti: Il corso intende introdurre lo studente nel percorso della rifor-

ma del rito della Messa. L’approccio sarà di ordine storico-teologico. Riper-correndo le varie fasi che hanno portato al Concilio e che ad esso sono seguite, si intende porre lo studente di fronte ai dati di fatto della riforma conciliare con le sue luci e le sue ombre. Attraverso l’analisi delle principali tappe sto-riche si giunge ad evidenziare i principi teologici fondativi della riforma e a valutarne l’applicazione sul piano concreto della riforma.

1. Analisi delle tappe storiche che hanno caratterizzato la riforma dell’Ordo Missae: fase antepreparatoria, preparatoria e dibattito conciliare. 2. Redazione dell’articolo 50 della Sacrosanctum Concilium. 3. Il Coetus X e l’avvio dell’applicazione concreta delle disposizioni conciliari concernenti la riforma liturgica del Rito della Messa. 4. Esame degli schemata sull’Ordo Missae e sull’Institutio Generalis. 5. Valutazione analitica e sintetica dell’evo-luzione dell’Ordo Missae nelle tre editiones typicae del Missale Romanum.

Modalità di svolgimento: Si presenteranno le diverse tematiche sopra elencate con una esposizione che sia densa e stimolante alla ricerca. Il metodo sarà analitico-sintentico..0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD: Si propone un esame orale sul programma.

%LEOLRJUD¿D: M. BarBa,� /D� ULIRUPD� FRQFLOLDUH� GHOO¶2UGR�0LVVDH, CLV-Edizioni Liturgiche, Roma 2008; Idem, L’Institutio Generalis del Missale Ro-

PDQXP��$QDOLVL�VWRULFR�UHGD]LRQDOH�GHL�ULWL�G¶LQJUHVVR��GL�RIIHUWRULR�H�GL�FR-

munione, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2005; Idem, Il Messale

Romano: tradizione e progresso nella terza edizione tipica, Libreria Editrice

Vaticana, Città del Vaticano 2004 (=Monumenta Studia Instrumenta Litur-gica, 34); Idem, “Missale Romanum”. Processi evolutivi nella terza edizione

emendata, Edizioni Vivere in, Monopoli (BA), 2015, pp. 328; A. Bugnini, La riforma liturgica (1948-1975). Nuova edizione riveduta e arricchita di note e di supplementi per una lettura analitica, CLV-Edizioni Liturgiche, Roma 1997.

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94149 Forme e Teologia della Musica Liturgica 3 ECTS

J.-A. Piqué

Obiettivi: Al termine del corso gli studenti dovranno:�� Al termine del corso gli studenti dovranno individuare da un punto

di vista teologico la funzione della musica nella liturgia e la sua po-tenzialità simbolico-estetica per esprimere la trascendenza empatica dell’esperienza di Dio. Deve poter individuare le forme musicali litur-giche e il loro fondamento teologico liturgico e pratico.

�� Aver acquistato un criterio proprio sul valore del musicale nella litur-gia, avvalorare le loro fonti, conoscerne la loro storia, e poter analiz-]DUH�OH�V¿GH�GHOOD�SUDVVL�OLWXUJLFD�H�SDVWRUDOH�GHOOD�PXVLFD�QHOOD�OLWXU-gia.

Argomenti: Il corso affronta i percorsi formali della musica nella liturgia partendo dalle prospettive estetiche, liturgiche e teologiche-sacramentarie. Si prenderà in esame audio-visuale il canto gregoriano, la polifonia classica, il repertorio organistico e strumentale, le messe romantiche e le nuove creazioni contemporanee di grandi autori e la musica popolare di differenti culture e quella monastica. Le analisi delle forme si svolgeranno, tramite audizioni, evidenziando il pensiero teologico ed il trasfondo dell’esperienza estetica che scandisce l’Hodie liturgico celebrato.

Introduzione Teologia, liturgia e Musica: il canto e la musica nella liturgia come elemento di percezione del MisteroFondamenti per lo studio delle forme musicali liturgiche3UHVHQWD]LRQH�GHOOD�ELEOLRJUD¿D�GLVFRJUD¿DAccenni metodologici

I. O Sacrum Convivium: La celebrazione eucaristica in musica

1. Dinamica-Senso-Funzione 2. Libri liturgici: Canto della/nella Messa 3. Un’analisi sulla musica nella liturgia e nella Chiesa 3.1 Il gregoriano 3.2 La polifonia 3.3 Musica contemporanea 4. Le forme musicali della Messa: proprio-ordinario 5 . Analisi teologico-formale ed audizione: Missa Cum Iubilo GREGORIANO Messa dell’Incoronazione MOZART Messa in si minore BACH

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II. Laudate eum in cordis et organo: la musica strumentale nella liturgia

1. Canto e musica: fondamenti 2. Note storiche sull’uso degli strumenti musicali nella liturgia 3. L’organo e gli altri strumenti musicali nella liturgia� ���3URSRVWH�RSHUDWLYH��SURSRVWH�ULÀHVVLYH 5. Analisi teologico-formale ed audizione: Canto de Lodi GREGORIANO Liturgia strumentale MONTSERRAT-TAIZÉ Te Deum BERLIOZ III. Mors et Vita duello: il musicale nella liturgia della morte

1. Introduzione 1.1 La liturgia romana della morte 1.2 Le varie celebrazione liturgiche della morte 1.3 Fonti liturgiche 2. La Messa di Requiem 2.1 Testi 2.2 Proprio e ordinario 2.3 Alcune varianti storiche 3. Antropologia culturale 3.1 La morte nella cultura 3.2 Le celebrazioni intorno alla morte 3.3 La musica come emozione estetica del dolore 4. Analisi Teologico-formale ed audizione: Requiem CEREROLS Requiem MOZART Requiem FAURÉ Requiem Lloyd Weber (Video)

V. Liturgia Horarum: Lode a Dio ed esperienza estetica del Mistero

1. La Parola in musica come linguaggio 2. La simbolica della musica: l’arte come epifania del Mistero 3. I Salmi: la Bibbia in musica 3.1 Gregoriano 3.2 Polifonia 3.3 Canto popolare 4. La liturgia delle ore: cantare la Parola e le forme musicali 4.1 I salmi

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4.2 I responsorii� � ����%HQHGLFWXV�H�0DJQL¿FDW� 5. Analisi Teologico-formale ed audizione: Lodi GREGORIANO Vesperae de Confessore MOZART Vesperae Beatae Virginis MONTEVERDI

VI. O vos omnes: Il Mistero di Cristo in musica.

� ���/D�3DUROD�LQ�PXVLFD��¿VVD]LRQH�VRQRUD�GHOO¶HUPHQHXWLFD�GHO�WHVWR� ���7HRORJLD�GHOO¶HPR]LRQH��HVHPSL�GL�7KHRORJLD�LQ�0XVLFD�QHOO¶2I¿�

cium Hebdomadae Sanctae� � �����2I¿FLXP�+HEGRPDGDH�6DQFWDH��,O�0LVWHUR�FRQWHPSODWR��

nel dolore 2.2 Testo, modo ed «affectus» 3.1 Pueri Hebraeorum: la gioia 3.2 Lectio Prima in Coena Domini: la Parola 3.3 O vos omnes: il dialogo nel dolore 3. Analisi teologico-formale ed audizione: La Passione secondo Giovanni di Johann Sebastian Bach 3.1 Introduzione (Chorus): descrizione retorico – teologica

della Kenosis 3.2 La contemplazione empatica del dolore 3.3 Ermeneutica del testo attraverso la retorica musicale � � �����&RUDOH�¿QDOH��/D�FRQWHPSOD]LRQH�GHOOD�ULVXUUH]LRQH

CONCLUSIONE GENERALE

Modalità di svolgimento: Sessioni presenziali magisteriali, audizioni e analisi delle fonti: partiture, testi, libri liturgici. Sessioni si pratica della musica liturgica.0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD��(ODERUDWR�¿QDOH�H�HVDPH�RUDOH�VXOO¶HODERUDWR�SUHVHQWDWR�

%LEOLRJUD¿D: J-a. piqué, Teologia e Musica. Dialoghi di trascendenza, Mi-lano 2013. Id., THRORJtD�\�0~VLFD��8QD�FRQWULEXFLyQ�GLDOpFWLFR�WUDVFHQGHQWDO�sobre la sacramentalidad de la percepción estética del Misterio (Agustín, Balthasar, Sequeri; Victoria, Schönberg, Messiaen), Roma 2006; pío x, Motu

Proprio «Tra le sollecitudini», 1903, in ASS 36 (1903-1904) pp. 329-339; e. FuBini, Estetica della Musica, Bologna 2003; F. rainolDi, Sentieri della Mu-

sica Sacra, Roma 1996; J. ratZinGer, Introduzione allo spirito della liturgia, Milano 2001; p. sequeri, Musica e Mistica, Città del Vaticano 2005.

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94155 Liturgia ed estetica 3 ECTS

,��äLåLü

Obiettivi: Al termine del corso lo studente:�� acquisire una buona conoscenza dei temi e delle categorie principali

che riguardano il rapporto tra liturgia ed estetica; conoscere la storia della questione e le proposte teoriche recenti; conoscere gli autori e gli studi relativi al tema.

Argomenti: Attraverso la lettura dei testi e con riferimenti mirati alla storia dell’estetica e alla teologia liturgica in generale, il corso propone di compiere XQD�ULÀHVVLRQH�VXO�LQWUHFFLR�WUD�OLWXUJLD�HG�HVWHWLFD��'DOO¶HVWHWLFD�FRPH�VFLHQ]D�della conoscenza sensibile e teoria del sensibile verso la questione del rappor-to tra opera d’arte ed esperienza di verità, la prima parte del corso introduce le problematiche e le categorie fondamentali tramite la trattazione dei temi pre-VHQWL�QHOOD�¿ORVR¿D�FRQWHPSRUDQHD��)RUQHQGR�XQ�SHUFRUVR�VWRULFR�H�WHPDWLFR�alla disciplina dell’estetica, con l’indicazione dei principali orientamenti teo-rici, il corso prosegue attraverso i confronti con i più autorevoli esponenti del pensiero. Si risale al problema estetico nella teologia liturgica presentando le prime proposte teoriche. La liturgia come percezione del Mistero (O. Casel) e la liturgia come forma rivelante (R. Guardini) costituiscono due pilastri attra-verso i quali si approfondisce l’evoluzione del tema relativo alla forma estetica di esperienza della fede celebrata. Vengono discusse le principali interpreta-]LRQL�GHO�UDSSRUWR�¿QR�DJOL�VYLOXSSL�DWWXDOL��,O�FRUVR�SUROXQJKHUj�HYLGHQ]LDQGR�il grande potenziale che questa tematica apra rispetto al pensiero teologico-liturgico recente tramite la lettura dei due autori (P. Sequeri e C. Valenziano). In conclusione, vengono sistematicamente riprese le tematiche relative alla liturgia come poietica ed estetica, la funzione di mediazione dell’arte all’in-terno del rito e della sensibilità, la componente veritativa ed esperienziale del bello nel rito cristiano.

� ���(VWHWLFD�QHO�SHQVLHUR�¿ORVR¿FR�FXOWXUDOH�����/LWXUJLD�±�SHUFH]LRQH�del Mistero (O. Casel); 3. Liturgia come epifania (R. Guardini); 4. L’estetica teologica (P. Sequeri); 5. L’estetica liturgica (C. Valenziano, S. Maggiani).

Modalità di svolgimento: Lezioni0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD� Elaborato orale.

%LEOLRJUD¿D: Montani, p., arDoVino, a., Guastini, D., Arte e verità dall’an-

WLFKLWj�DOOD�¿ORVR¿D�FRQWHPSRUDQHD��XQ¶LQWURGX]LRQH�DOO¶HVWHWLFD, Roma-Bari, Laterza 2002; BaBolin, s., L’uomo e il suo volto. Lezioni di estetica, Hortus Conclusus, Roma 2000; solDini, J., Saggio sulla discesa della bellezza: linee

per un’estetica La discesa della bellezza, Jaca Book, Milano 1995; naVone, J., Verso una teologia della bellezza, San Paolo, Milano 1998; FlorensKiJ, p.,

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Le porte regali. Saggio sull’icona, Adelphi, Milano 1977; eVDoKiMoV, p. n., Teologia della bellezza. L’arte dell’icona, San Paolo, Cinisello Balsamo 2002; sequeri, p., L’estro di Dio. Saggi di estetica, Glossa, Milano 2000; sequeri, p., (ed altri) Estetica e teologia: l’indicibile emozione del sacro: R. Otto, A.

Schönberg, M. Heidegger, Glossa, Milano 1995; ValenZiano, C., Scritti di

estetica e di poetica, EDB, Bologna 1999; ValenZiano, C., Per viam pulchri-

tudinis: verso un atlante delle arti liturgiche, Associazione Culturale Via Pul-chritudinis, Cefalù 2000. Antologia di testi (compilata dal docente).

94173 I Sermoni liturgici medievali 3 ECTS

A. Simón

Obiettivi: Al termine del corso lo studente:�� Conoscere la teologia del anno liturgico presente nei sermoni medievali.�� &DSLUH�OD�VSHFL¿FLWj�WHRORJLFD�GHO�PLVWHUR�FULVWLDQR�FHOHEUDWR�LQ�RJQL�WHP-

po e festa liturgica.�� Discutere la rilevanza del vocabolario liturgico deli autori cistercensi ri-

guardo la tradizione precedente e l’attualità ecclesiale.�� Comunicazione corretta dei concetti propri dell’anno liturgico secondo

l’esegesi, la teologia, la spiritualità e la pastorale presente nei sermoni liturgici.

�� 8WLOL]]R�HI¿FDFH�GHJOL�VWUXPHQWL�ELEOLRJUD¿FL�Argomenti: Il corso è dedicato ai sermoni degli autori cistercensi medievali

sull’anno liturgico. Sulla scia di san Bernardo e dei Padri della Chiesa, gli abati cistercensi (Guerrico d’Igny, Isacco della Stella, Aelredo di Rievaulx…) hanno sviluppato una teologia dei misteri della fede alimentata dalla lectio divina e dalla celebrazione liturgica. Il senso teologico delle feste e dei tempi dell’anno liturgico che vive la Chiesa mette in evidenza la storia della salvezza che si rende presente nell’azione liturgica della comunità.

1) Il contesto teologico-liturgico del secolo XII e i principali autori cistercensi; 2) I Sermoni Liturgici degli autori cistercensi: genere letterario, composizione, struttura, fonti; 3) Sermoni per avvento, natale, quaresima, pasqua, pentecoste e feste; 4) Analisi di una selezione di testi dei Sermoni: il lessico, la semantica, le fonti, la esegesi, la teologia, la storia della salvezza e l’esperienza del mistero cristiano celebrato; 5) Le feste della fede e la pastorale della Chiesa.

Modalità di svolgimento: Lezioni magistrali. Analisi e commento dei testi VFHOWL�GDL�VHUPRQL��5LÀHVVLRQH�VXO�VLJQL¿FDWR�DWWXDOH�GHJOL�DUJRPHQWL�GDOOH�SUR-spettive teologico-liturgica, spirituale-pastorale.

0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD� Lo studente può scegliere una tra queste due modalità: a) Esame orale; b) Elaborato scritto (10-15 pp.) su un autore o argomento del pro-gramma. Lo studente deve coprire tre livelli delle competenze acquisite: ripetizio-

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ne di conoscenze, applicazione di conoscenze, innovazione/conclusioni.

%LEOLRJUD¿D: san BernarDo, 6HUPRQV�IRU�WKH�6XPPHU�6HDVRQ��/LWXUJLFDO�6HU-mons, trad. B. Mayne Kienzle, Kalamazoo MI 1991; Id., Sermoni per l’Ascensio-

ne, a cura di M. F. riGhi, Valserena 2015; isaCCo Della stella, I Sermoni, vol.I: Dalla settuagesima alla Pentecoste, ed. D. Pezzini, Milano 2006; Vol. II: Mariale,

Santorale, Tempo ordinario, Milano 2007; aelreDo Di rieVaulx, Una rugiada

luminosa. Sermoni per l’anno liturgico, ed. D. Pezzini, Praglia 2014.

������ 9LD�3XOFKULWXGLQLV�±�6SD]LR��LPPDJLQL�H�FXOWR�FULVWLDQR�QHOOH�RULJLQL� 3 ECTS

R. Monteiro

Obiettivi: Al termine del corso lo studente:�� Potrà capire meglio l’origine dell’arte e architettura cristiana, proprio nel

felice e non facile incontro con il contenuto del cherigma con la cultura greco romana dominante, e anche i criteri antropologici che hanno orien-tato le scelte dei cristiani.

�� Con la conoscenza di tali criteri, lo studente può affrontare i temi urgen-WL�GHO�QRVWUR�WHPSR�TXDOL�O¶HGL¿FD]LRQH�GL�QXRYH�FKLHVH��O¶DGHJXDPHQWR�liturgico delle antiche, l’inculturazione nelle chiese lontane dell’Europa, siccome nella stessa Europa travolta da grandi cambiamenti culturali.

Argomenti: La partenza è quella del contesto storico dei primi secoli, in spe-ciali i grandi cambiamenti culturali e religiosi del s. III, e come le prime espres-VLRQL�¿JXUDWLYH�FULVWLDQH�VLFFRPH�OH�IRUPH�DUFKLWHWWRQLFKH�SUHQGRQR�VSXQWR�GLUHWWR�della cultura religiosa pagana in base ad elementi antropologici naturalmente am-ministrati dalla parte dei committenti delle opere e costruzioni. Analisi di monu-PHQWL�SDJDQL�H�OH�VXH�LFRQRJUD¿H�DLXWHUDQQR�D�FDSLUH�OR�VWUHWWR�OHJDPH�WUD�OD�IRUPD�e la funzione nel mondo Antico e Tardo Antico, e anche il carattere oggettivo che serviva di norma per le manifestazioni artistiche per il Sacro.

$�PRGR�GL�HVHPSLR��VWXGLHUHPPR�LO�SHUFRUVR�LFRQRJUD¿FR�GHL�ULWUDWWL�WLSROR-JLFL�GL�*HV���OH�SRVWXUH�H�¿VLRQRPLH��D�VHUYL]LR�GHO�PHVVDJJLR�GL�6DOYH]]D�GHOOD�Chiesa indivisa dei primi secoli.

Modalità di svolgimento: Le lezioni saranno frontali e accompagnate con pro-iezioni, e anche esercizi visuali per capire i metodi antichi. Ci saranno compiti con testi dei Padri o liturgici da leggere a casa e fare la relazione con delle immagini scelte.

0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD� I compiti a casa e in aula avranno una parte della nota ¿QDOH��H�O¶DOWUD�VDUj�FRQ�XQ�HVDPH�RUDOH�

%LEOLRJUD¿D: BurCKharDt t., Principes et méthodes de l’art sacré, Derain,

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Lyon 1958 (tr. it. L’arte sacra in Oriente e in Occidente. L’estetica del sacro); ChaMpeaux G. - sterCKx s., Le monde des symboles, Zodiaque 1972 (tr. it. I sim-

boli del Medio Evo; tr. sp. Introducción a los simbolos); MuZJ M.G., Visione e pre-

VHQ]D��,FRQRJUD¿D�H�WHRIDQLD�QHO�SHQVLHUR�GL�$QGUp�*UDEDU� La Casa di Matriona, Milano 1995; GraBar a., Martyrium. Recherches sur le culte des reliques et l’art

chrétien antique, Collège de France, Paris 1946, 2 voll; Daniélou J., Théologie

du judéo-christianisme, Parigi 1958 (tr. it. La teologia del giudeo-cristianesimo, EDB, Bologna 1990).

94199 “Liturgia e vita”: presupposti e prospettive metodologiche 3 ECTS

M. Di Benedetto

Obiettivi: Al termine del corso lo studente:�� dispone degli strumenti ermeneutici e metodologici per uno studio GHJOL�2UGLQHV�¿QDOL]]DWR�DOOD�ORUR�SUDWLFD�ULWXDOH�QHOOD�SURVSHWWLYD�GL�un’ars celebrandi che tenga conto del vissuto dei soggetti nella cele-brazione-in-atto.

�� PDWXUD�XQD�FRPSHWHQ]D�LQ�DPELWR�VFLHQWL¿FR�OLWXUJLFR�FKH��WHQHQGR�conto dell’articolazione tra il teologico e l’antropologico nell’atto li-turgico, rinvia necessariamente alla prospettiva interdisciplinare, soprattutto in rapporto alla teologia pratica-pastorale e alle scienze umane.

Argomenti: Considerato l’attuale contesto culturale, la domanda circa il rapporto tra liturgia e vita spinge i liturgisti verso uno studio dei testi e delle azioni simbolico-rituali che sia in grado di raccordarsi con l’esigenza pratica-pastorale di elaborare l’esperienza liturgica in termini personali ed esisten-ziali.

Il Corso intende esplorare le condizioni di possibilità e di attuazione di una metodologia liturgica che, fondata sull’identità singolare dell’atto liturgico, renda ragione per via fenomenologico-ermeneutica della pertinenza del sog-JHWWR�YLYHQWH�DOOD�GLQDPLFD�VDFUDPHQWDOH�GHOOD�FHOHEUD]LRQH��DI¿QFKp��YROHQGR�far crescere ogni giorno di più la vita cristiana dei fedeli (SC1), i celebranti SRVVDQR�HI¿FDFHPHQWH�VSHULPHQWDUH�LO�PLVWHUR�SDVTXDOH�SHU�ULWXV�HW�SUHFHV�

Introduzione «Lex celebrandi-Lex agendi»: l’articolazione teologica della vita cristiana «Liturgia e vita»: criteri per uno status quaestionis Presupposti per un ripensamento: ermeneutica fenomenologica e scientia liturgica. Il metodo “in re liturgica” per lo studio della celebrazione Il testo e l’azione liturgica: percorsi metodologici per la loro comprensione

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� 3DUDGLJPL�OLWXUJLFL�GL�µUHFRQQDLVVDQFH¶�H�µUL¿JXUD]LRQH¶�GHO�6p� cristiano. Questioni aperte per la formazione e la pastorale liturgica L’atto liturgico: il ‘corpo vissuto’ alla prova della celebrazione Aspetti di un’ars celebrandi per un’ars agendi. Conclusioni

Modalità di svolgimento: Il Corso si svolge mediante lezioni frontali con l’ausilio di supporti audio-visivi e la proposta di articoli e/o contributi da leggere in preparazione alle lezioni.0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD: L’esame si svolge mediante colloquio orale. Lo stu-GHQWH�SXz�VFHJOLHUH�VH�VRWWRSRUVL�DG�XQD�YHUL¿FD�VXL�FRQWHQXWL�GHO�FRUVR�rispondendo alle domande del docente o se presentare un esercizio di stu-dio su un ordo (da presentare anche in forma di elaborato scritto) secondo la metodologia indicata nel Corso.

%LEOLRJUD¿D��s. MaGGiani, Epistemologia liturgica. Come studiare l’azione

liturgica?, in Liturgia opus Trinitatis. Epistemologia liturgica. Atti del VI

Congresso Internazionale di Liturgia (Roma, PIL, 31 ottobre – 3 novembre 2001), ed. e. Carr, Roma 2002, pp. 153-186; D. sartore, Celebrazione e im-

SHJQR��5DVVHJQD�ELEOLRJUD¿FD, in Celebrare il mistero di Cristo. Atti della VI

Settimana di studio dell’APL, Roma 1977, ed. APL, Roma 1978, pp. 163-190; p. riCoeur, Dal testo all’azione, Milano 1989; p. BorDeyne, «La contribution de la liturgie au processus éthique de la reconnaissance», in La Maison-Dieu 279 (2014), pp. 111-130. (in via di pubblicazione); M. Di BeneDetto, “Ut mys-

terium paschale vivendo exprimatur”. Celebrazione e impegno per il Regno

di Dio, Roma 2016.

������ 3DOHRJUD¿D�ODWLQD (parte I) 3 ECTS

F. Bonomo

Obiettivi: Al termine del corso lo studente:�� deve saper riconoscere, datare le diverse scritture affrontate durante

il corso;�� leggere e comprendere le diverse scritture affrontate durante il corso.

Argomenti: Il corso intende condurre gli studenti a riconoscere e apprez-]DUH�LO�YDORUH�GHOOH�IRQWL�SDOHRJUD¿FKH�XWLOL�SHU�OD�ULFHUFD��$OO¶LQWHUQR�GHO�FRUVR�si provvede a fornire gli strumenti necessari per poter riconoscere, datare e contestualizzare, sciogliere le abbreviazioni e legature e leggere le principali VFULWWXUH�OLEUDULH�D�SDUWLUH�GDOO¶HSRFD�URPDQD�SDVVDQGR�SHU�LO�0HGLRHYR�¿QR�DO�Rinascimento prestampa.

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1. Materia e forma dei manoscritti: Materie scrittorie; Forma dei manoscritti; Strumenti di scrittura;

inchiostro; 2. Scrittura romana: Capitale libraria, capitale corsiva, onciale e

semionciale; 3. Abbreviazioni; 4. Scritture medievali (sec. VIII-XII): precaroline, beneventana, visi

gotica, merovingica; scritture insulari di Irlanda e Inghilterra; la riforma scrittori dai Carlo Magno e la scrittura carolina;Modalità di svolgimento: Le lezioni sono strutturate su modalità frontale e dialogica per valorizzare le rielaborazioni degli studenti. I sussidi didat-tici utilizzati sono principalmente il libro di testo e la LIM, materiale tratto GD�ULYLVWH�VFLHQWL¿FKH��PDWHULDOH�¿JXUDWLYR�H�WHVWL�IRUQLWL�GDOO¶LQVHJQDWH�0RGDOLWj� GL� YHUL¿FD� /D� YDOXWD]LRQH�� RYYHUR� OD� YHUL¿FD� GHO� UDJJLXQJL-mento degli obiettivi proposti tiene conto delleconoscenze acquisite, della strutturazione di tali conoscenze all’interno di un sapere personale, del-la capacità dei singoli di effettuare collegamenti e di esporre in forma FRUUHWWD� H� FRPSUHQVLELOH�� PHGLDQWH� DSSURSULDWR� OLQJXDJJLR� VSHFL¿FR�� OD�strutturazione del proprio pensiero e di saperlo formulare secondo criteri razionali, critici e oggettivi. Costituiscono elemento di valutazione l’atten-zione manifestata durante le lezioni, il grado di impegno mostrato verso la GLVFLSOLQD�GHVXQWR�GDOOH�YHUL¿FKH�VX�GLYHUVL�HVHPSL�GL�PDQRVFULWWL�GD�GRYHU�decifrare, distinguere e datare.

%LEOLRJUD¿D: G. Battelli, 3DOHRJUD¿D�ODWLQD��Città del Vaticano 2002; B. BisChoFF, 3DOHRJUD¿D�ODWLQD��$QWLFKLWj�H�0HGLRHYR��Padova 1994; G. CenCet-ti, Lineamenti di storia della scrittura latina, Bologna 1997; G. CenCetti, Li-

neamenti di storia della scrittura latina, Bologna 1997.

95115 Ecclesiologia e Liturgia 3 ECTS

D. Del Gaudio

Obiettivi: Al termine del corso lo studente:�� Sarà capace di comprendere i diversi modelli ecclesiologici che la ri-ÀHVVLRQH�WHRORJLFD�KD�HODERUDWR�H�LO�ORUR�OHJDPH�FRQ�OD�OLWXUJLD�

�� Avrà acquistato consapevolezza del rapporto fra ecclesiologia e litur-gia;

�� Saprà riconoscere i fondamenti ecclesiologici della riforma liturgica attuata dal Concilio Vaticano.

Argomenti: Il corso si propone di analizzare i modelli ecclesiologici ela-ERUDWL�GDOOD�ULÀHVVLRQH�WHRORJLFD�SULPD�H�GRSR�LO�&RQFLOLR�9DWLFDQR�,,��SUHVHQ-

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tando il loro rapporto con la teologia liturgica. Nella prima parte, dopo aver presentato le diverse ecclesiologie presenti preconciliari e postconciliari, ci si soffermerà sui nuclei ecclesiologici delle Costituzioni del Concilio Vaticano II per evidenziare le dimensioni della chiesa e la loro relazione con la liturgia. Nella seconda parte del corso, leggendo alcune fonti, sia ecclesiologiche che liturgiche, si mostrerà come il mistero della chiesa sia svelato e realizzato nel tempo e nello spazio dall’azione liturgica. A livello ermeneutico si approfon-GLUj��LQ¿QH��OD�UHFH]LRQH�GHOO¶HFFOHVLRORJLD�QHOOD�OH[�RUDQGL�H�FRPH��YLFHYHUVD��OD�OH[�RUDQGL�DEELD�LQÀXHQ]DWR�OD�OH[�FUHGHQGL�

Modalità di svolgimento: lezioni frontali, dialogo in classe, approfondi-menti personali.0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD� L’esame è orale.

%LEOLRJUD¿D��Documenti del Concilio Vaticano II; D. Del GauDio, Il meto-

do in ecclesiologia. Problemi e prospettive alla luce del Concilio Vaticano II, LEV, Città del Vaticano 2010; C. Militello, Lo stato della ricerca in ecclesio-

logia. Per un dialogo con la scienza liturgica, in AA.VV., Liturgia. Itinerari

di ricerca, CLV - Ed. Liturgiche, Roma 1997, pp. 321-341; Ead., La Chiesa «il

corpo crismato». Trattato di ecclesiologia, EDB, Bologna 2013; n. MitChell, Ecclesiologia liturgica, in a. J. ChupunGCo (ed.), Scientia Liturgica. Manuale

di Liturgia, II, San Paolo, Casale Monferrato 1998, pp. 119-134; M. FaGGioli, 9HUD�ULIRUPD��/LWXUJLD�HG�HFFOHVLRORJLD�QHO�9DWLFDQR�,,, EDB, Bologna 2013.

95144 Diritto liturgico 3 ECTS

A. Recchia

Obiettivi: Al termine del corso lo studente:�� Conoscerà le principali norme liturgiche codiciali e extracodiciali;�� Saprà leggere la normativa vigente e applicarla a semplici casi con-

creti.Argomenti: l corso intende presentare la liturgia come fonte e applicazione

del diritto della Chiesa, distinguendo tra normativa codiciale e extracodiciale vigente. Si darà una lettura canonistica dei praenotanda dei vari libri liturgici, con particolare attenzione ai sacramenti dell’iniziazione cristiana e del matri-monio. Si presenteranno poi alcuni casi pratici.

La liturgia come fonte e come applicazione del diritto della Chiesa. La legge liturgica, la norma liturgica, la consuetudine liturgica. Esame del can. 2 del Codice di Diritto Canonico e sue implicanze normative. Diritto liturgico codiciale ed extracodiciale. I praenotanda dei libri liturgici.

Modalità di svolgimento: Lezioni frontali. Presentazione di semplici casi pratici.

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0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD� Esame orale.

%LEOLRJUD¿D� Una edizione bilingue e posteriore al 1998 del Codice di Di-

ritto Canonico; a. DonGhi (ed.), I praenotanda dei nuovi libri liturgici, An-cora, Milano, 1995; l. F. Conti - G. M. CoMpaGnoni (ed.), I praenotanda dei

libri liturgici, Ancora, Milano, 2009; toMás rinCón-pereZ, La liturgia e i

sacramenti nel diritto della Chiesa, Edizione italiana ampliata e aggiornata a cura di antonio sánCheZ-Gil, traduzione di alBerto perlasCa [Subsidia Canonica 12], EDUSC, Roma 2014, 527 pp. Altro materiale sarà indicato nel corso delle lezioni.

95178 Liturgia episcopale 3 ECTS

P. Marini

Obiettivi: Al termine del corso lo studente:�� Conoscenza dei libri liturgici concernenti la celebrazione del Ves-

covo;�� Conoscenza della liturgia episcopale esposta nel nuovo Cæremoniale

Episcoporum;�� Conoscenza della liturgia papale riformata a seguito del Concilio

Vaticano II.Argomenti: Studio storico, teologico e liturgico pastorale sulle celebrazioni

liturgiche presiedute dal Vescovo. Storia dei libri liturgici che hanno precedu-to il “Cæremoniale Episcoporum”: gli “Ordines Romani”, gli “Ordinari”, i ³3RQWL¿FDOL �� L� ³& UHPRQLDOHV ��6WRULD�H�SHFXOLDULWj�GHOOD� OLWXUJLD�SDSDOH�� ,O�³& UHPRQLDOH�(SLVFRSRUXP´�³WULGHQWLQR ��6LJQL¿FDWR�H�YDORUH�GHO�³& UHPR-niale Episcoporum” nell’insieme della riforma liturgica del Concilio Vaticano ,,��/¶DGHJXDPHQWR�GHOOH�FHOHEUD]LRQL�SRQWL¿FLH�DOOD�ULIRUPD�OLWXUJLFD�GHO�&RQ-cilio Vaticano II.

Studio dell’aspetto storico, teologico e pratico celebrativo (Cele- � EUD]LRQL�GHO�9HVFRYR�H�&HOHEUD]LRQL�GHO�5RPDQR�3RQWH¿FH��� ,�OLEUL�OLWXUJLFL�¿QR�DO�&RQFLOLR�GL�7UHQWR��2UGLQHV�5RPDQL�H�OLEUL�PH��

dioevali Il Cæremoniale Episcoporum tridentino Il Cæremoniale Episcoporum del Concilio Vaticano II La liturgia papale e i suoi nuovi Ordo Dalle rubriche alla Chiesa in preghieraModalità di svolgimento: Consegna agli studenti delle dispense sui libri liturgici antichi e medioevali. Consegna agli studenti di documentazione e articoli sull’argomento. Consegna agli studenti del Cerimoniale dei Ves-covi del 1984 in italiano.

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0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD: L’esame è orale. Il Professore prepara una cinquan-tina di domande sulla materia studiata e su tali domande interroga lo stu-dente.

%LEOLRJUD¿D� a.G. MartiMort, Les Ordines, les Ordinaires et les Cére-

moniaux, Brepols Turnhout – Belgium, 1991; «Le Cérémoniale des évêques», in Notitiæ 21 (1985), pp.196-206; M. lessi ariosto, «Il nuovo “Cæremonia-le Episcoporum”», in Rivista liturgica 74 (1987), pp. 489-518; p. Marini, «Il “Cæremoniale Episcoporum” e la riforma liturgica del Concilio Vaticano II», in Ephemerides Liturgicæ 4-5 (1990), pp. 209-233; AA.VV., Sede Apostolica

Vacante, storia-legislazione-riti-luoghi e cose, eventi e celebrazioni – aprile 2005, Libreria Editrice Vaticana 2006; AA.VV., Riti per l’Inizio del Ministero

Petrino del Vescovo di Roma, Libreria Editrice Vaticana 2006.

1º semestre - 2º anno

Seminari

94471 Le Preghiere eucaristiche romane e ambrosiane dopo il Vaticano II

3 ECTS

N. Valli

Obiettivi: Al termine del corso lo studente:�� avrà approfondito in modo particolare la genesi e i contenuti di una

delle Preghiere Eucaristiche.�� VDUj�LQ�JUDGR�GL�FRQRVFHUH�LO�SUR¿OR�VWRULFR�JHQHWLFR�H�WHRORJLFR�OLWXU-

gico di ciascuna delle Preghiere eucaristiche, grazie all’apporto dei partecipanti al seminario, e di individuare eventuali nodi problematici delle traduzioni nelle principali lingue moderne.

Argomenti: Il seminario si propone lo studio teologico-liturgico delle Pre-ghiere Eucaristiche composte dopo il Concilio Vaticano II, in particolare della II, della III e della IV romane, accolte anche dal rito ambrosiano, e delle Pre-ghiere V e VI ambrosiane.

A ogni partecipante saranno assegnate opportune letture di contribu-ti da relazionare. Dopo un’introduzione generale e la distribuzione del lavoro, cinque mattinate saranno riservate alle esposizioni e al confronto su ciascuna delle Preghiere eucaristiche. Per le Preghiere romane è previsto il confronto fra editio typica e traduzioni francese, italiana, inglese e spagnola.

Modalità di svolgimento: Vedi la presentazione.0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD� A ciascun partecipante è richiesta la preparazione di

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un elaborato scritto di sintesi del proprio studio.

%LEOLRJUD¿D��Borella p., «Unità e continuità del canone nei testi ambro-siani del Giovedì santo e della Veglia pasquale», in Ambrosius 41 (1965), pp. 79-100; Jounel p., «La compositions des nouvelle prières eucharistiques», in La Maison-Dieu n. 94 (1968), pp. 38-76; MaZZa e., Le odierne preghie-

UH�HXFDULVWLFKH��6WUXWWXUD��WHRORJLD��IRQWL, EDB, Bologna 1984; thurian M., «La théologie des nouvelles prières eucharistiques», in La Maison-Dieu n. 94 (1968), pp. 77-102; triaCCa a.M., La structure trinitaire des «preces eu-

charisticae» dans la liturgie ambrosienne (hier et aujourd’hui), in Trinité et

/LWXUJLH��&RQIpUHQFHV�VDLQW�6HUJH�;;;H�VHPDLQH�G¶pWXGHV�OLWXUJLTXHV. Paris,

28 juin-1er juillet 1983, ed. triaCCa a.M.- pistoia a. (= Bibliotheca «Ephe-merides Liturgicae». «Subsidia» 32), CLV-Edizioni Liturgiche, Roma 1984, pp. 301-384.

������ $QWURSRORJLD�GHOOD�IHVWD� ��(&76,��äLåLü

Obiettivi: Al termine del corso lo studente:�� acquisire una buona conoscenza del campo antropologico-liturgico

sulla festa;�� la conoscenza della storia della questione e delle teorie della festa;�� OD�FRQRVFHQ]D�GHJOL�DXWRUL�H�GHOOD�ELEOLRJUD¿D�UHODWLYL�DO�WHPD��� la capacità di elaborare e presentare un tema scelto utilizzando corret-

tamente la metodologia;�� lo sviluppo del confronto critico con i temi e modelli proposti.

Argomenti: Il seminario considera le componenti della festa alla luce dell’antropologia e fenomenologia culturale. Verranno individuate le prob-OHPDWLFKH�RGLHUQH�FKH�LQÀXHQ]DQR�OD�SUDVVL�IHVWLYD�FULVWLDQD��,QROWUH��VDUDQQR�proposte le analisi comparative tra „feste profane“ e „feste religiose“. In parti-colare, l’attenzione sarà dedicata ai linguaggi della festa, al programma rituale ed all’ethos festivo come l’insieme dei valori, emozioni, pratiche e credenze che determinano „lo spirito della festa“. L’intero percorso si svolgerà incen-trato sull’intreccio tra tempo sacro e processo rituale festivo per cogliere il senso della festa cristiana e la sua matrice eucaristica. 1. Introduzione: cono-scenza delle fonti e degli strumenti; elaborazione delle categorie descrittive nell’analisi della festa 2. Fenomenologia religiosa, tradizione biblica, tra-dizione patristica della festa; 3. Approcci teologici alla festa; 4. Festa e sacro; 5. Festa e rito; 6. Presentazioni degli elaborati degli studenti; 7. Parte conclu-siva: la festa come tema teologico e antropologico.

Modalità di svolgimento: letture dei testi, elaborati, lezioni, consultazioni.

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0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD� Elaborato scritto.

%LEOLRJUD¿D: s. MaGGiani, Festa / Feste, in D. sartore – a. M. triaCCa – C. CiBien (ed.), Liturgia, Cinisello Balsamo 2001, pp. 803-828; M. BarBa (ed.) ³2�JLRUQR�SULPR�HG�XOWLPR ��9LYHUH�OD�'RPHQLFD�WUD�IHGH�H�ULWR, Roma 2005; a. arino – l. M. loMBarDi satriani (ed.), L’utopia di Dionisio. Festa

IUD�WUDGL]LRQH�H�PRGHUQLWj, Roma 1997; F. Jesi (ed.), La Festa. Antropologia,

HWQRORJLD��IRONORUH, Torino 1977; G. luKKen, Rituals in Abundance: Critical

5HÀHFWLRQ�RQ�WKH�3ODFH��)RUP�DQG�,GHQWLW\�RI�&KULVWLDQ�5LWXDO�LQ�RXU�&XOWXUH, Leuven 2005.

94487 Le preghiere di ordinazione: teologia liturgica dell’ordine 3 ECTS

A. García Macías

Obiettivi: Al termine del corso lo studente:�� Conoscere e analizzare i testi delle preghiere di ordinazione dei riti

orientali e occidentali più importanti;�� Sintetizzare le idee teologiche più importante per fare una teologia

liturgica del ministero ordinato.Argomenti��/D�¿QDOLWj�GL�TXHVWR�VWXGLR�H�VFRSULUH�OH�FKLDYH�GHOOD�WHRORJLD�

liturgica del Sacramento dell’Ordine attraverso l’analisi delle preghiere di or-dinazione episcopale, presbiterale e diaconale di vari riti liturgici, in partico-lare il Rito Romano.

1.- Introduzione.2.- Metodo di studio3.- Analisi. Struttura. Terminologia. Tipologia.4.- Ermeneutica. Sintesi teologica.5.- ConclusioneModalità di svolgimento: Esposizione del professore. Lavoro del studente: analisi di una preghiera di ordinazione.0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD� Consegna di un breve lavoro scritto. Esame orale con il professore.

%LEOLRJUD¿D: Botte B., L’ordre d’après les prières d’ordination, in Études

sur le sacrement de l’Ordre (Lex orandi 22), Paris 1957, pp. 13-41; Ferraro G., Le preghiere di ordinazione al Diaconato, al Presbiterato e all’Episco-

pato, Napoli 1977; GarCía MaCías, a.,� ©3UHVEtWHURV� HQ� FDGD� ,JOHVLDª� �$FW����������/D�SOHJDULD�GH�RUGHQDFLyQ�GHO�SUHVEtWHUR�HQ�HO�5LWR�%L]DQWLQR�*ULHJR�\�en el Rito Romano, Roma 2011; Gy p. M., «La théologie des prières anciennes pour l’ordination des évêques et des prêtres», in RSPT 58 (1974), pp. 599-617. triaCCa a. M., Presbyter: Spiritus Sancti vas. “Modelli” di presbitero

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testimoniati dall’eucologia. (Approcio metodologico alla “lex orandi” in vi-

sta della “lex credendi”), in�/D�IRUPD]LRQH�DO�6DFHUGR]LR�PLQLVWHULDOH�QHOOD�catechesi e nella testimonianza di vita dei Padri, ed. S. Felici (Biblioteca di Scienze Religiose 98), Roma 1992, pp. 193-236.

95300 Comunità cristiane nel territorio, ecumenismo e liturgia 3 ECTS

S. Parenti

Argomenti: : I cambiamenti politici nell’Europa centro-orientale e nei Bal-FDQL�DOOD�¿QH�GHJOL�DQQL�¶���GHO�VHFROR�VFRUVR��OD�JUDQGH�PRELOLWj�GL�SRSROD]LR-QH�FKH�QH�q�VHJXLWD��H�O¶DWWXDOH�HVRGR�GDO�0HGLR�2ULHQWH�KDQQR�PRGL¿FDWR�LQ�PRGR�VLJQL¿FDWLYR�LO�TXDGUR�GHOOD�SUHVHQ]D�FULVWLDQD�LQ�PROWL�3DHVL�GHO�PRQGR��

,O�VHPLQDULR�YXROH�DSSURIRQGLUH�FRVD�TXHVWR�VLJQL¿FD�SHU�SDVWRUDOH�OLWXUJL-ca e il dialogo ecumenico.

%LEOLRJUD¿D: Il reperimento della letteratura sul tema è parte dell’impegno dei partecipanti.

95419 Etologia ed ecologia della Festa 3 ECTS

S. Maggiani

Obiettivi: Al termine del corso lo studente:�� Avrà strumenti e dati per comprendere la polisemia della festa in ge-QHUH�H�OR�VSHFL¿FR�GHOOD�IHVWD�FULVWLDQD��QHOOD�VXD�GHFOLQD]LRQH�GL�IHVWD�liturgica, tradizionale, popolare.

�� Avrà approfondito che cosa è la festa (oggetto e soggetto), perché la festa, come far festa in una determinata cultura e sarà in grado di operare processi di inculturazione del festivo cristiano nella secola-rizzazione attuale.

Argomenti: Che cosa vuol dire il termine “festa”? È compreso nello stesso VLJQL¿FDWR�VLD�LQ�2FFLGHQWH�FKH�LQ�DOWUH�DUHH�OLQJXLVWLFKH"�1HOOD�FRQWHPSRUD-neità in divenire come interpretare la festa/e e come far festa? La ricerca degli atteggiamenti e dei valori (etologia) e la lettura delle coordinate spazio-tempo (ecologia) del festivo contribuiranno ad illustrare l’identità della festa/e in ge-nere e della festa cristiana in particolare.

'DOO¶HWLPRORJLD�GHO�WHUPLQH�IHVWD�DL�VLJQL¿FDWL�DWWXDOL�QHOOH�FXOWXUH�Conoscibilità e inconoscibilità della festa/e.La festa/e nelle interpretazioni (bibliche, liturgiche, fenomenologiche, sto riche-religiose, antropologiche).Etologia ed ecologia della festa/e cristiana/e.,OOXVWUD]LRQH�GHOOH�WHPDWLFKH�GD�VFHJOLHUH�SHU�O¶HODERUDWR�¿QDOH�GHJOL�VWX-

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denti.Modalità di svolgimento: Lezioni frontali approfondiranno alcune tema-tiche dell’oggetto del Seminario, seguite da una presentazione critica della ELEOLRJUD¿D��8Q�FRQJUXR�QXPHUR�GL�RUH�VDUj�GHGLFDWR�D�SULQFLSL�H�RULHQ-WDPHQWL� GL�PHWRGRORJLD� VFLHQWL¿FD��*OL� VWXGHQWL� SUHVHQWHUDQQR� XQD�PR-QRJUD¿D�LQGLFDWD�H�XQ�SURJHWWR�DUWLFRODWR�GL�HODERUDWR�¿QDOH�GD�GLVFXWHUH�seminarialmente.0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD: Gli studenti saranno valutati:�� VXOOD� SUHVHQWD]LRQH� FULWLFD� GL� XQ¶RSHUD� PRQRJUD¿FD� VXOO¶DUJRPHQWR�

festa durante il Seminario;�� VXOOD�ULFHUFD�ELEOLRJUD¿FD�SHU�DIIURQWDUH�XQR�GHL�WHPL�SURSRVWL�� VXOO¶HODERUDWR� ¿QDOH�� GD� FRQVHJQDUH� DOOD� ¿QH� GHO� 6HPLQDULR�� VX� XQ�

tema a scelta tra quelli proposti.

%LEOLRJUD¿D��s. MaGGiani, Festa/Feste, in Liturgia, ed. D. sartore - a. M. triaCCa - C. CiBien��&LQLVHOOR�%DOVDPR�������SS�����������ELEOLRJUD¿D�LQWHU-nazionale pp. 827-828;�/D�IHVWD��$QWURSRORJLD��HWQRORJLD��IROFORUH, ed. F. Jesi, Torino 1977; ©2�JLRUQR�SULPR�HG�XOWLPRª��9LYHUH�OD�'RPHQLFD�WUD�IHVWH�H�ULWR, ed. M. Barba, Roma 2005; /D�IHVWD��5DFFRJOLHUVL��ULFRQRVFHUVL��VPDUULUVL, ed. S. Petrosino, Milano 2013; n. spineto,�/D�IHVWD, Roma-Bari 2015.

95591 Organo Liturgico 3 ECTS

J.-A. Piqué

Obiettivi: Al termine del corso lo studente dovrà:�� Adoperare le competenze per svolgere le funzioni d’organista litur-

gico;�� Conoscere le particolarità dell’organo come strumento liturgico: ac-

compagnamento, canto gregoriano, improvvisazione, registrazione, repertorio.

Argomenti: «Nella chiesa latina si abbia in grande onore l’organo a canne, strumento musicale tradizionale, il cui suono è in grado di aggiungere note-vole splendore alle cerimonie della chiesa, e di elevare potentemente gli animi a Dio e alle cose celesti (SC VI, n.120)». Partendo da questo proposito, il se-minario intende rispondere al desiderio espresso da alcuni musicisti liturgici d’imparare l’accompagnamento organistico (armonico) del canto gregoriano, e anche sia la tecnica dell’organo che della registrazione. Il seminario è dun-que offerto a quelli che avendo già una base musicale vogliono approfondire la conoscenza dell’organo nel suo uso liturgico e concretamente l’accompagna-mento dell canto e del canto gregoriano in speciale.

L’ammissione al seminario sarà a secondo dal criterio del professore. Ci

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saranno sessioni individuali e collettive, teoriche e pratiche.Le materie verseranno sulla conoscenza dell’organo, cioè, registrazione,

sonorità, particolarità; la modalità gregoriana; armonia ed accompagnamen-to; improvvisazione; le forme musicali liturgiche; e la teologia della musica nella liturgia.

- L’organo come strumento liturgico (organologia) - Accompagnamento del canto liturgico (armonia) - Accompagnamento del canto gregoriano (modalità) - Tempo e momenti della liturgia riguardo all’organo - Registrazione, digitazione - RepertorioModalità di svolgimento: Lezione singola ed individuale. Sessione d’in-sieme e audizione collettive. Visite ad organi.0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD� Valutazione del repertorio eseguito. Valutazione del tempo di studio da parte dello studente.

%LEOLRJUD¿D� BeneDetto xVi, /D�0XVLFD��8Q¶DUWH�IDPLOLDUH�DO�ORJRV, Città del Vaticano 2009; J-a. piqué, Teologia e Musica. Dialoghi di trascendenza, Milano 2013; Id., 7HRORJtD�\�0~VLFD��8QD�FRQWULEXFLyQ�GLDOpFWLFR�WUDVFHQ-

dental sobre la sacramentalidad de la percepción estética del Misterio (Agu-

VWtQ��%DOWKDVDU��6HTXHUL��9LFWRULD��6FK|QEHUJ��0HVVLDHQ�, Roma 2006; F. rai-nolDi, Sentieri della musica sacra, CLV, Roma 1996.

2º semestre - 1º anno

Corsi obbligatori (corsi che continuano dal 1º semestre)

94018 Lettura dei testi liturgici latini (II parte) 5 ECTS

G. Orsola

94021 Critica ed ermeneutica dei testi liturgici (II parte) 5 ECTS

R. De Zan

2º semestre - 1º e 2º anno

Corsi obbligatori

95003 Liturgia sacramentaria in Oriente 3 ECTS

S. Parenti

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Obbiettivi:

1. Conoscere i principali orientamenti teologici che hanno determinato la sacramentaria orientale nelle varie Chiese.2. Conosce la planimetria sacramentale di ogni Chiesa orientale.

Argomenti��,O�FRUVR�DIIURQWD�VRWWR�LO�SUR¿OR�VWRULFR�OLWXUJLFR�OD�FHOHEUD]LR-ne dei mysteria (sacramenti) nelle Chiese dell’Oriente cristiano, in particolare nelle Chiese ortodosse bizantine, attraverso le principali testimonianze pa-WULVWLFKH�H�OH�SL��LPSRUWDQWL�UDFFROWH�HXFRORJLFKH��GDOO¶DOWR�0HGLRHYR�¿QR�DL�nostri giorni. Verranno prese in considerazione anche alcune recenti proposte di riforma dell’Iniziazione cristiana nelle Chiese di Grecia e Russia.

1. Presentazione del corso 2. Introduzione 3. Anno liturgico e sacramenti in Oriente 4. Le fonti: patristiche e liturgiche e loro ermeneutica 5. L’Iniziazione cristiana 6. Questioni particolari sull’eucaristia� ���,�ULWL�QX]LDOL��¿GDQ]DPHQWR�H�PDWULPRQLR� 8. Ordini e ministeri 9. Le esequie cristianeModalità di svolgimento: Lezioni frontali.0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD� Esame orale.

%LEOLRJUD¿D: s. parenti – e. VelKoVsKa, L’eucologio Barberini gr. 336.

Seconda edizione riveduta con traduzione italiana (Bibliotheca Ephemerides Liturgicae, Subsidia 80), Roma 2000; 6FLHQWLD�/LWXUJLFD���+DQGERRN�IRU�/LWXU-gical Studies��YRO��,9��$OWUD�ELEOLRJUD¿D�VDUj�LQGLFDWD�

������ $QDIRUH�RFFLGHQWDOL�URPDQH� ��(&76U. Cortoni

Obiettivi: Al termine del corso lo studente:�� Lo studente sarà in grado di ripercorrere la storia delle anafore oc-

cidentali latine dal Canon Romanus altomedievale alle Quattro pre-ghiere eucaristiche contenute nell’Ordo Missae del 1969.

�� /R�VWXGHQWH�VDUj�LQ�JUDGR�GL�LGHQWL¿FDUH�RJQL�SDUWH�HG�RJQL�HOHPHQWR�delle Preghiere eucaristiche del Messale Romano.

�� Potrà sviluppare con parole proprie la teologia dell’Eucaristia in base alle diverse Preces.

Argomenti: Il corso prevede lo studio della struttura, del linguaggio, dei gesti e quindi della teologia che si esprime nelle anafore occidentali romane dalla Missa romana (sec. VII-XI), nel tridentino Missale romanum del 1570,

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sino alle preghiere eucaristiche dell’Ordo missae del 1969.Modalità di svolgimento: Lezioni frontali durante le quali verranno prese in esame la struttura, le fonti e la teologia della anafore occidentali lati-ne dal Canon Romanus altomedievale alle Preces dell’Ordo Missae del 1969/1970.0RGDOLWj� GL� YHUL¿FD: L’esame orale (10 minuti) in cui lo studente deve rispondere alle questioni che riguardano le diverse parti delle Preghiere e LO�ORUR�VLJQL¿FDWR�

%LEOLRJUD¿D: h. hopinG, Il mio corpo dato per voi. Storie e teologia dell’eu-

caristia, Brescia 2015; e. MaZZa, Le odierne Preghiere Eucaristiche. Strut-

tura, Teologia, Fonti, vol. 1, Bologna 1991; Congregation for Divine Worship, 7KH�3UHIDFHV�RI�WKH�5RPDQ�0LVVDO��$�6RXUFH�&RPSHQGLXP�ZLWK�&RQFRUGDQFH�and Indices, ed. C. Johnson - a. WarD��7LSRJUD¿D�3ROLJORWWD�9DWLFDQD��5RPD�1989.

95020 L’iniziazione cristiana 3 ECTS

J. J. Flores Arcas

Argomenti: Basandosi sulla ricerca nelle fonti bibliche, patristiche e litur-giche che descrivono il rito del battesimo-confermazione-eucaristia, il cor-so intende sottolineare lo sviluppo storico del rito dell’iniziazione cristiana, analizzando la struttura dell’azione liturgica, e mettendo in luce la teologia liturgica del grande sacramento dell’iniziazione cristiana. Dopo aver stabilito una base storica, verranno esaminati i rituali attuali: l’Ordo Baptismi Parvu-

ORUXP��O¶2UGR�,QLWLDWLRQLV�&KULVWLDQDH�$GXOWRUXP�H�O¶2UGR�&RQ¿UPDWLRQLV.

%LEOLRJUD¿D: a. noCent, «I tre sacramenti dell’iniziazione cristiana», in Anàmnesis 3/1, Casale Monferrato, 1986, pp. 9-131; V. saxer, Les rites de

O¶LQLWLDWLRQ�FKUpWLHQQH�GX�,,H�DX�9,�VLqFOH��(VTXLVVH�KLVWRULTXH�HW�VLJQL¿FDWLRQV�d’après leurs principaux témoins (Centro Italiano di studi sull’alto medioevo 7), Spoleto 1988; p. tena - D. BoroBio, Sacramentos de iniciación cristiana:

%DXWLVPR�\�&RQ¿UPDFLyQ, in La Celebración en la Iglesia II, Sacramentos, Salamanca 1988, pp. 27-180; B. Kleinheyer, Sakramentliche Feiern I. Die

Feiern der Eingliederung in die Kirche, in Gottesdienst der Kirche. Handbuch der Liturgiewissenschaft VII/1, Regensburg 1989.

95023 Il sacramento della riconciliazione 3 ECTS

M. Tymister

Obiettivi: Al termine del corso lo studente:

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�� conoscerà i passi più importanti dello sviluppo storico delle discipline di penitenza e riconciliazione nel cristianesimo.

�� saprà distinguere le parti immutabili e le parti mutabili della liturgia di penitenza e riconciliazione.

�� conoscerà le fonti più importanti per la teologia e la prassi celebrativa di penitenza e riconciliazione nella Chiesa occidentale.

�� saprà da dove partire per approfondire ulteriormente l’argomento DYHQGR�DFTXLVWDWR�OD�FRQRVFHQ]D�GHOOD�ELEOLRJUD¿D�SULQFLSDOH�

�� la capacità di analizzare in modo autonomo anche altre fonti non pre-sentate in aula adoperando il metodo presentato.

�� le basi necessarie per valutare criticamente le possibilità di celebra-zione liturgica e la prassi pastorale del sacramento di riconciliazione oggi.

Argomenti: 1. Temi antropologici e biblici basilari per la riconciliazione. 2. I momenti principali dello sviluppo storico della penitenza-riconciliazione nella Chiesa occidentale. 3. Analisi di diversi rituali con particolare riferi-PHQWR�DO�6DFUDPHQWDULR�*HODVLDQR�DQWLFR��DO�3RQWL¿FDOH�5RPDQR�*HUPDQLFR�e al Rituale Romano del 1614. 4. Sfondo storico, teologico e pastorale per un rinnovamento della celebrazione del sacramento: elementi teologico-ec-clesiologici da ricuperare. 5. La riforma postconciliare del rito della peniten-za-riconciliazione. 6. Esame dell’Ordo Paenitentiae del 1973. 7. Valutazione liturgico-teologica. (Ulteriori informazioni su: http://www.tymister.eu).

Modalità di svolgimento: 12 lezioni di 90 minuti. Durante le lezioni sarà presentato la storia della penitenza riconciliazione e le relative fonti co-PLQFLDQGR�GDL�IRQGDPHQWL�ELEOLFL�¿QR�DO�2UGR�3DHQLWHQWLDH�GHO������������Nel centro delle lezioni starà la presentazione e l’analisi delle fonti per cui q�ULFKLHVWD�XQD�EXRQD�FRQRVFHQ]D�GHO�ODWLQR��/H�OH]LRQL�VDUDQQR�DI¿DQFDWR�con materiale utile per l’approfondimento e lo studio privato: schemi, rias-VXQWL�VFULWWL�GHL�FDSLWROL�SL��LPSRUWDQWL�H�LQGLFD]LRQL�ELEOLRJUD¿FKH��4XH-sto materiale sarà messo a disposizione dello studente sul sito internet del corso.0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD: La prova di accertamento è orale con una durata di 10 minuti. Allo studente sarà chiesto l’interpretazione di un testo tratto dalle fonti presentate in classe. Partendo dall’interpretazione si cercherà di entrare in un dialogo aperto sulla materia e/o seguirà una domanda su un altro capitolo del corso. Lo studente potrà portare all’esame tutto quello che vuole, anche il proprio testo. Si può rispondere in una delle seguenti lingue: italiano, latino, inglese, tedesco, francese, spagnolo o croato.

%LEOLRJUD¿D� $�1HZ�+LVWRU\�RI�3HQDQFH, ed. A. Firey, leiDen – Boston 2008; e. MaZZa, «La celebrazione della penitenza nella liturgia bizantina e

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in occidente: due concezioni a confronto», in EL 115 (2001), pp. 385-440; a. noCent, Il Sacramento della Penitenza e della Riconciliazione, in Anàmnesis

3/1, Genova 1986, pp. 135-203; ph. rouillarD, Histoire de la pénitence des

origines à nos jours, Paris 1996; trad. italiana, Storia della penitenza dalle

origini ai nostri giorni, Brescia 1999; M. tyMister, «… ut ad sacramentum reconciliationis admissum una nobiscum sancto nomini tuo gratias agere me-reatur (GeV 363). Zur Verhältnisbestimmung von Eucharistie und sakramen-taler Buße/Rekonziliation», in Ecclesia Orans 24 (2007/2) pp. 173-200; C. VoGel, Il peccatore e la penitenza nella Chiesa antica, Torino 1967; C. VoGel, Il peccatore e la penitenza nel medioevo, Leumann (Torino) 1988.

95028 Liturgia delle Ore 3 ECTS

P. A. Muroni

Obiettivi: Al termine del corso lo studente:�� Conoscere le fonti che soggiacciono allo studio e alla vera identità

della Liturgia delle Ore. �� Far risaltare i rilievi teologici, ecclesiologici e liturgici in rapporto alla

Liturgia delle Ore.Argomenti: Il corso ha quale obiettivo quello di introdurre gli studenti alla

preghiera pubblica e comune del popolo di Dio attraverso un approccio diretto alle fonti: bibliche, patristiche, liturgiche e magisteriali. Attraverso un percor-VR�VWRULFR�DQDOLWLFR��VL�ULSHUFRUUH�O¶HYROX]LRQH�GHOO¶XI¿FLDWXUD�QHL�VXRL�FXUVXV�principali, cattedrale e monastico, soffermandosi in particolare sugli elementi SURSUL�FKH�FDUDWWHUL]]DQR�O¶XI¿FLDWXUD�

1. Il corso affronterà i seguenti argomenti: Premesse antropologiche

e teologiche sul “tempo”; 2. La preghiera cristiana nei primi quattro secoli (secc. I-IV) - Antecedenti biblici - La preghiera della Chiesa negli autori cristiani: tra “tradizione cristologica” e “tradizione apostolica”� ���,�SULPL�WHQWDWLYL�GL�RUJDQL]]D]LRQH��O¶XI¿FLR�FDWWHGUDOH�H�O¶XI¿FLR��

monastico (secc. IV-VI)� ��/¶XI¿FLR�FDWWHGUDOH� ��/¶XI¿FLR�PRQDVWLFR 4. Dal rito romano basilicale antico alla riforma carolingia (secc. VII-IX) - Analisi dell’eucologia antica ��/D�ULIRUPD�FDUROLQJLD�H�O¶8I¿FLR�³URPDQR�EHQHGHWWLQR´�GHL�VHFF��9,,,�,; 5. Dal Breviarium secundum usum romanae curiae alla riforma di

San Pio X

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6. La Liturgia Horarum di Paolo VI - La Liturgia delle Ore al Concilio Vaticano II - Elementi costitutivi della celebrazione della Liturgia delle ore 7. Conclusioni: Liturgia delle Ore in Prospettiva Teologica

Modalità di svolgimento: Lezioni frontali attraverso l’ausilio di strumenti multimediali.0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD��YHUL¿FD�RUDOH�

%LEOLRJUD¿D��pinell J., Liturgia delle Ore (Anàmnesis 5), Genova 1990; taFt r.,�/D�OLWXUJLD�GHOOH�RUH�LQ�RULHQWH�H�RFFLGHQWH��/H�RULJLQL�GHOO¶XI¿FLR�H�LO�VXR�VLJQL¿FDWR�SHU�RJJL, Roma 2001; leiKaM r., La Liturgia delle Ore nei

primi quattro secoli, in Scientia Liturgica. Manuale di Liturgia, vol. 5: Tempo e spazio liturgico, ed. a.J. ChupunGCo, Casale Monferrato 1998, pp. 29-56. leiKaM r., La Liturgia delle Ore nel rito romano, in Scientia Liturgica. Ma-

nuale di Liturgia, vol. 5: Tempo e spazio liturgico, ed. a.J. ChupunGCo, Casale Monferrato 1998, pp. 90-130; Muroni p.a., Il Mistero di Cristo nel tempo e

nello spazio. La celebrazione cristiana (Manuali Teologia. Strumenti di stu-dio e di ricerca 38), Urbaniana University Press, Città del Vaticano 2014 (in particolare capp. 5-7); Muroni p.a., «La Liturgia delle Ore. Prospettive futu-re», in Ecclesia Orans 26 (2009), pp. 163-188; sarr o.M., In omni tempore (Ps

33,2). La Liturgie des Heures et le temps: louange quotidienne et ouverture

vers l’éternité (Studia Anselmiana 162), EOS Verlag, Roma 2014.

95031 La Liturgia delle Ore in Oriente 3 ECTS

M. Nin

Argomenti: Il corso intende approfondire nella formazione, lo sviluppo, OD� VWUXWWXUD� H� OD� WHRORJLD�GHOOH�GLYHUVH�XI¿FLDWXUH�QHOOH� WUDGL]LRQL� OLWXUJLFKH�RULHQWDOL��9HUUDQQR�OHWWL�H�FRPPHQWDWL�GHL�WHVWL�VFHOWL�GHOOH�GLYHUVH�XI¿FLDWXUH�degli anni liturgici.

%LEOLRJUD¿D: Anthologhion di tutto l’anno, 4 voll., Roma 1999-2000; r. taFt, La Liturgia delle Ore in Oriente e in Occidente, Roma 2001; r. taFt, Oltre l’Oriente e l’Occidente, Roma 1999.

95035 Teologia dell’inculturazione liturgica 3 ECTS

O. M. Sarr

Obiettivi: Al termine del corso lo studente:Acquisirà una conoscenza approfondita dei principi fondamentali dell’In-

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culturazione liturgica.Le loro applicazioni nelle varie Culture e Chiese locali.Argomenti��3DUWHQGR�H�ULPDQHQGR�QHL�FRQ¿QL�GL�6&�������±�³PDJQD�FDU-

ta dell’inculturazione liturgica” – e dell’Istruzione Varietates Legitimae, il corso intende affrontare la tematica dell’inculturazione e le sue problemati-che in cinque punti nodali: 1. L’Incarnazione come fondamento teologico. 2. /¶LQÀXVVR�GL�GLYHUVH�FXOWXUH�QHOOD�OLWXUJLD�OXQJR�OD�VWRULD�����,O�³YRFDERODULR´�dell’inculturazione. 4. L’analisi del processo d’inculturazione (editio typica, metodi e modelli d’inculturazione). 5. Inculturazione e pietà popolare.

Il corso desidera affrontare il tema Teologico dell’Inculturazione liturgica. In altri termini, presentare una intelligenza della fede nell’interazione tra la Lex orandi – celebrata nelle diverse Chiese locali – e la Lex credendi della Chiesa universale.

In altre parole, quale è il fondamento teologico per cui la Chiesa e la sua Liturgia debbano adattarsi alle culture e alle tradizioni delle diverse Chiese locali? La risposta a questa domanda esige da parte nostra di intraprendere XQD�ULÀHVVLRQH�WHRORJLFD�UDGLFDWD�QHO�PLVWHUR�GHOO¶,QFDUQD]LRQH��3HUFLz�LO�FRUVR�proverà di offrire quattro approcci dell’inculturazione:

1. La terminologia: cultura/culture e inculturazione (Primo capitolo) 2. Approccio storico dell’inculturazione: interrogare la storia (Secondo capitolo) 3. Approccio teologico dell’inculturazione (Terzo capitolo) 4. Approccio pastorale: Principi, metodo e modelli; pietà popolare

(capitoli quarto, quinto).Modalità di svolgimento: Corso magistrale e presentazione sul supporto

elettronico.0RGDOLWj� GL� YHUL¿FD: Lo studente è pregato di preparare un argomento

WUDWWDWR�R�V¿RUDWR�GXUDQWH�OH�OH]LRQL��/R�SUHVHQWHUj�LQ�XQ�PRGR�SHUVRQDOH�H�RUL-ginale in 7 minuti nel giorno del colloquio. La modalità sarà precisata in aula.

%LEOLRJUD¿D: Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacra-menti, La Liturgia Romana e l’Inculturazione, Città del Vaticano 1994; Idem, Direttorio su pietà Popolare e Liturgia, Città del Vaticano 2002; a.J. Chu-punGCo, /LWXUJLH�GHO�IXWXUR��3URFHVVR�H�PHWRGL�GHOO¶LQFXOWXUD]LRQH (“Dabar” Saggi teologici 43), Genova 1991; M. paternoster, Varietates Legitimæ. Li-

turgia romana e inculturazione, Città del Vaticano 2004; M. FranCis, Liturgy

in a Multicultural Community, Collegeville 1991.

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2º semestre - 1º e 2º anno

Corsi a scelta

������ &RUVR�GL� JUHFR�SHU�SURJUHGLWL� ±�/HWWXUD�GL� WHVWL� OLWXUJLFL� GHL� SULPL�secoli 3 ECTS

L. Simon

Obiettivi: Al termine del corso lo studente è in grado di manifestare le seguenti competenze:

�� q�FDSDFH�GL�FRPSLHUH�O¶DQDOLVL�JUDPPDWLFDOH�GHL�WHVWL�LGHQWL¿FDQGRQH�le strutture morfologiche e sintattiche;

��� VD�ULFRQRVFHUH�OH�WHFQLFKH�UHWRULFKH�GHOO¶DXWRUH���� VD�DGRSHUDUH�L�PHWRGL�GHOO¶HVHJHVL�FRQWHPSRUDQHD���� VD�GLVFHUQHUH�HG�LQWHUSUHWDUH�OD�SURVSHWWLYD�WHRORJLFD�GHL�EUDQL�Argomenti��,O�FRUVR�VL�SUH¿JJH�GL�DQDOL]]DUH�DOFXQL�EUDQL�GHO�1XRYR�7H-

stamento (brani scelti della Prima lettera di Pietro, della Lettera agli Ebrei e dell’Apocalisse) e del secondo secolo (Didaché 7-14; Prima apologia dei cri-stiani 61.65-67 di Giustino martire e l’Omelia pasquale di Melitone di Sardi) .

Modalità di svolgimento: Esposizione delle strutture grammaticali e re-toriche di alcuni brani scelti. Lezioni frontali di esegesi con momenti di con-fronto e dibattito.

0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD: Esame orale.

%LEOLRJUD¿D: C. BuChanan, Justin Martyr on Baptism and Eucharist, Cambridge 2007; G. GelarDini, ed., +HEUHZV��&RQWHPSRUDU\�0HWKRGV�– New Insights, Leiden – Boston 2005; M. J. harris, Prepositions and Theology in

WKH�*UHHN�1HZ�7HVWDPHQW, Grand Rapids, MI 2012; a. MilaVeC, The Didache:

)DLWK��+RSH�DQG�/LIH�RI�WKH�(DUOLHVW�&KULVWLDQ�&RPPXQLWLHV��������&�(�, New York 2003; a. steWart-syKes, The Lamb’s High Feast: Melito Peri Pascha

and the Quartodeciman Paschal Liturgy at Sardis, Leiden – Boston – Colo-gne 1998; D. B. WallaCe, Greek Grammar Beyond the Basics: An Exegetical

6\QWD[�RI�WKH�1HZ�7HVWDPHQW, Grand Rapids, MI 1996.

94118 Criteri teologici dell’arte liturgica contemporanea 3 ECTS

M. Rupnik

Argomenti: Analisi spirituale dell’arte moderna e contemporanea. Aspetti teologici interpellati dall’arte moderna. Confronto con i momenti salienti del-la teologia liturgica. Esigenze che emergono nella liturgia dopo il Vaticano II. Applicazioni allo spazio liturgico oggi.

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%LEOLRJUD¿D: M.i. rupniK, L’arte memoria della comunione, Roma 1994; a. sChMeMann, Liturgy and Tradition, Crestwood NY 1990; Per una teologia

arte, ossia la teologia come creazione artistica, in t. ŠpiDliK - M.i. rupniK, Parola e immagine, Roma 1995, pp. 67-125.

94130 I Salmi: dall’esegesi alla celebrazione 3 ECTS

R. De Zan

Obiettivi: Al termine del corso lo studente:�� conosce le varie fasi di interpretazione dei Salmi lungo i secoli, impa-

rando a familiarizzarsi con i metodi che soggiacciono alle scelte delle pericopi (metodo di Ticonio, tipologia, allegoria, theoria, lectio me-dioevalis, lectio divina, metodo storico critico, metodo narratologico, metodo strutturalitico semiotico, metodo stilistico-retorico);

�� sa operare in modo pratico su una domenica assegnata, applicando alle pericopi bibliche della Liturgia i metodi insegnati, le tecniche in-terpretative, ricavandone le tematiche biblico-liturgiche e la relativa teologia.

Argomenti: Il corso si snoderà in tre tappe. Nella prima tappa viene illu-strata la storia dell’esegesi dei Salmi, dalla lettura cristologica del N.T. alla lettura esegetica moderna. Nella seconda tappa viene presentata la lettura liturgica del passato, servendosi in modo particolare dei tituli psalmorum, della antifone e delle collette salmiche. La terza tappa consiste nella lettura dei salmi all’interno dell’ermeneutica del Lezionario (per i Sacramenti) e dell’er-meneutica che nasce dai titoli, dalle sentenze e dalle antifone (per la Liturgia Horarum)

1. Storia dell’interpretazione dei salmi §1. Introduzione generale ai Salmi §2. I salmi e il Nuovo Testamento §3. L’interpretazione in epoca patristica e medioevale §4. L’interpretazione da H. Gunkel ad oggi2. La lettura liturgica dei salmi, tra esegesi e spiritualità §1. I tituli psalmorum §2. Le Collette salmiche (raccolte africana, romana, ispaniche)3. Gli elementi ermeneutici della Liturgia del Vaticano II §1. I Praenotanda e i Salmi responsoriali §2. Il rapporto con la prima lettura e gli altri testi §3. Principi e Norme della Liturgia Horarum §4. Titolo, sentenza, antifone (e orazioni) §5. Il contesto celebrativo del Lezionario e della Liturgia Horarum

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Modalità di svolgimento: Il corso si svolge attraverso lezioni frontali, data la fragilità e la disomogeneità di preparazione degli studenti. Le lezio-QL��SXU�SHUVHJXHQGR�O¶DGHPSLPHQWR�GHO�SURJUDPPD�H�OD�¿QDOLWj�GHO�FRUVR��contempleranno ampie parentesi che illustrino quelle tematiche che gli studenti dovrebbero conoscere, ma che di fatto ignorano in parte o del tutto. Lungo le lezioni ci si serve dei moderni materiali didattici (supporti informatici di vario genere) forniti dall’università.0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD��/D�YHUL¿FD�FRPSRUWD�GXH�PRPHQWL�SHU�OR�VWXGHQWH��Egli presenta e discute con il docente un salmo tra quelli assegnati dal docente, presentandone prima la dimensione esegetico-biblica e successi-vamente la dimensione liturgica. Il secondo momento lo studente illustrerà un punto del corso a richiesta del docente.

%LEOLRJUD¿D��J-M. auWers, «Où va l’exégèse du Psautier?», in Revue théo-

logique de Louvain 32(2001), pp. 374-410; p. Grelot, Il Mistero di Cristo nei

Salmi, Bologna 2000; J.-C. nesMy (ed.), I Padri commentano il Salterio del-

la Tradizione, Torino 1983; s. rinauDo, I Salmi. Preghiera di Cristo e della

Chiesa, Torino-Leumann 19995; a. Wénin, Entrare nei Salmi, Bologna 2002.

94151 Aspetti del Rito 3 ECTS

S. Maggiani

Obiettivi: Al termine del corso lo studente:- Sarà in grado di comprendere che cosa è un rito e perché si usa la

mediazione rituale per fare esperienza dei “misteri”.- Alla luce della fenomenologia, dell’antropologia e della sociologia

religiosa sarà possibile comprendere che cosa si vede attraverso il rito, così da avere l’intelligenza della liturgia cristiana tramite la performatività rituale che non solo afferma l’identità cristiana nei contenuti, ma la testi-monia nella sua forma.Argomenti: Che cosa è un rito, (la ritualizzazione, un rituale)? Come fon-

darlo e descriverlo? Quale la sua natura originaria? Quali le caratteristiche? In che senso si può parlare di un rito cristiano? Quali le costanti e le variabili della ritualità cristiana? Come interpretarle? Sacrosanctum Concilium, 7, af-IHUPD�FKH�©SHU�PH]]R�GL�VHJQL�VHQVLELOL��YLHQH�VLJQL¿FDWD�H��LQ�PRGR�DG�HVVL�SURSULR��UHDOL]]DWD�OD�VDQWL¿FD]LRQH�GHOO¶XRPR��H�YLHQH�HVHUFLWDWR�«�LO�FXOWR�pubblico integrale». Con il riferirsi costantemente agli Ordines antichi e con-temporanei si approfondisce assieme a che cosa si celebra, il perché si celebra “per ritus et preces”, in vista di una intelligenza della liturgia cristiana.

Presentazione del metodo: la prassi celebrativa punto di partenza e di ar-rivo, approfondita alla luce della teologia, della storia, delle scienze umane.

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- Dall’etimologia alla semantica del rito/riti. Ritualismo, ritualizzazio-ne, rito. Rito-Mito.

- Il rito nelle interpretazioni. Il rito religioso nelle sue condizioni fon-GDPHQWDOL��/R�VSHFL¿FR�GHO�ULWR�FULVWLDQR��&RVWDQWL�H�YDULDELOL�GHOOD�ULWXDOLWj�cristiana. Rito liturgico.

Modalità di svolgimento: Si privilegiano le lezioni frontali con possibilità di dialogo interattivo. Oltre all’illustrazione del tema e del metodo si dedi-FD�XQ�FRQJUXR�WHPSR�DOOD�SUHVHQWD]LRQH�GHOOH�PRQRJUD¿H�GL�ULIHULPHQWR��All’inizio di ogni lezione si presentano studi complementari o di aggiorna-mento o novità. Si consegnano agli studenti Schede di lavoro.0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD��/D�YHUL¿FD�q�RUDOH�����PLQXWL�FLUFD�RJQL�VWXGHQWH��,O�FDQGLGDWR�SUHVHQWD�EUHYHPHQWH�OH�PRQRJUD¿H�GL�EDVH�VFHOWH�SHU�OR�VWXGLR�personale. Sviluppa un Tema scelto da un tesario predisposto che copre tutti i temi trattati: cinque minuti circa. Seguono domande sul corso ge-nerale.Si consiglia di preparare uno Schema per illustrare il tema scelto da con-segnare anche al docente.

%LEOLRJUD¿D: s. MaGGiani, Rito/Riti, in Liturgia, ed. D. sartore - a. M. triaCCa - C. CiBien, Cinisello Balsamo 2001, pp. 1666-1675; a. n. terrin, Il ULWR��$QWURSRORJLD�H�IHQRPHQRORJLD�GHOOD�ULWXDOLWj, Brescia 1999; r. taGlia-Ferri, Ritmo, Padova 2014; B. Baratto, Slipping into the «really real». Per

XQD�DQWURSRORJLD�GHO�ULWR� LQ�&OLIIRUG�*HHUW], Padova 2015; G. BonaCCorso, Rito, Padova 2015; Preghiera e Rito, ed. a. n. terrin, Padova 2015..

94153 Maria nel mistero di Cristo celebrato nella Chiesa 3 ECTS

C. Maggioni

Obiettivi: Al termine del corso lo studente:1. Il corso intente offrire gli strumenti e indicare il campo di indagine

in vista di imparare e acquisire, da parte dello studente, un metodo di lettura di testi del magistero come delle fonti liturgiche che permetta di cogliere le coordinate teologico-liturgiche intorno al binomio Maria e liturgia, e le sue implicazioni a livello celebrativo e spirituale.

2. Conoscere i dati salienti dello sviluppo teologico-liturgico circa la memoria di Maria nella celebrazione dei misteri di Cristo, dal Concilio Vati-cano II ad oggi.

Argomenti: Il corso si propone di approfondire la memoria di Maria nella celebrazione dei misteri di Cristo, dalla Sacrosanctum Concilium a oggi: l’u-nicità del posto di Maria nella storia della salvezza trova riscontro nella lex orandi della Chiesa.

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Si prendono in esame i seguenti temi: la prospettiva che connota la memo-ria liturgica di Maria in Sacrosanctum Concilium 103 e nel capitolo VIII della Lumen gentium; alla luce della Marialis cultus, si considera il rinnovamento post-conciliare: Calendario romano generale; odierni libri liturgici (Missale Romanum; Liturgia Horarum; altri Ordines); l’ulteriore apporto offerto dalla Collectio Missarum de beata Maria Virgine, compresa la sua Introduzione; approccio a formulari liturgici in vista di cogliere l’esegesi orante della Chiesa in preghiera; caratteristiche dell’omiletica mariana.

L’accostamento al tema “Maria e liturgia” viene affrontato da punto di vista teologico-liturgico e celebrativo, prendendo in esame i testi del Concilio 9DWLFDQR�,,��GHO�VXFFHVVLYR�0DJLVWHUR�3RQWL¿FLR�VXOO¶DUJRPHQWR�H�L�OLEUL�OLWXU-gici rinnovati della liturgia romana.

L’introduzione ha lo scopo di inquadrare l’ambito e il vocabolario circa la memoria di Maria nel memoriale dei misteri di Cristo celebrati dalla Chiesa.

La chiave per comprendere il posto di Maria nella celebrazione dei misteri di Cristo è offerta da Sacrosanctum Concilium n. 103, rilevante per cogliere il motivo, le implicazioni e i risvolti della venerazione liturgica riservata a Maria.

A seguire, è l’apporto del capitolo VIII della Lumen gentium ad indicare le coordinate (fonti, valori, criteri, rischi, attenzioni pastorali) entro cui si espri-me il culto attribuito a Maria nel mistero di Cristo e della Chiesa.

8QD�DXWRUHYROH�ULÀHVVLRQH�VXO�FXOWR�SHU�0DULD��DOOD�OXFH�GHL�SULQFLSL�HYL-denziati dal Vaticano II e attuati nel riformare i libri liturgici, è stata offerta da Paolo VI nella Marialis cultus: viene presa in esame la sua prima parte, che costituisce una magistrale esposizione del nostro tema.

Sono quindi passati in rassegna, per la liturgia romana, le fonti rappresen-tative della venerazione liturgica di Maria, ossia i libri rinnovati a seguito del Vaticano II, evidenziando i dati salienti relativi al nostro tema: Calendario romano generale; Missale Romanum; Liturgia Horarum; altri Ordines; Col-lectio Missarum de beata Maria Virgine, compresi i Praenotanda, per quanto concerne l’ambito teologico-liturgico e celebrativo.

A complemento, vengono quindi presentati esempi e modelli concreti di approccio ad alcuni formulari liturgici (testi biblici ed eucologici) in vista di cogliere l’esegesi orante della memoria di Maria da parte della Chiesa in pre-ghiera.

,Q¿QH��VL�SRQH�DWWHQ]LRQH�DG�DOFXQH�HVLJHQ]H�H�WUDWWL�VDOLHQWL�GHOO¶RPLOHWLFD�mariana.

Modalità di svolgimento: lezioni magistrali; proposta di letture e appro-fondimenti per singole parti del corso.

0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD: esame orale su una traccia tematica orientativa.

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%LEOLRJUD¿D: J. Castellano CerVera, Beata Vergine Maria, in Liturgia, a cura di D. sartore – a.M. triaCCa – C. CiBien, Dizionari San Paolo, Cinisel-lo Balsamo 2001, pp. 201-235; a.M. triaCCa, «Esemplarità della presenza di Maria SS. nella celebrazione del mistero di Cristo», in Ephemerides Liturgi-

cae 102 (1988) pp. 406-435; C. MaGGioni, Il rapporto della Chiesa con Maria:

FXOWR�H�IRUPH�GL�GHYR]LRQH�QHO�FDS��9,,,�GHOOD�³/XPHQ�JHQWLXP , in e. toniolo (ed.), Maria nel Concilio, Roma 2005, pp. 133-152; C. MaGGioni, Liturgia, in Mariologia, a cura di s. De Fiores – V. Ferrari sChieFer - s.M. perrella, Dizionari San Paolo, Cinisello Balsamo 2009, pp. 726-737; C. MaGGioni, Be-

QHGHWWR�LO�IUXWWR�GHO�WXR�JUHPER��'XH�PLOOHQQL�GL�SLHWj�PDULDQD, Casale Mon-IHUUDWR�������FRQ�ELEOLRJUD¿D��

94166 Il soggetto celebrante 3 ECTS

B. Cescon

Obiettivi: Al termine del corso lo studente:- Sarà aiutato a cogliere una liturgia per il mondo sia secolarizzato,

sia di altre religioni. Porre a contatto lo studente con la modernità nelle VXH�FRQTXLVWH�PD�DQFKH�QHOOD�VXD�SUHWHVD�GL�HVVHUH�DXWRVXI¿FLHQWH��FRQIRQ-dendo la laicità con il laicismo, il pluralismo culturale con il relativismo. &HOHEUDUH�SRVWXOD�XQD�ULÀHVVLRQH�H�XQ�GLDORJR�FRQ�OD�VHFRQGD�PRGHUQLWj�ma anche con il ritorno delle religioni, che investe anche la “periferia” del mondo. Nella liturgia si condensa, si essenzializza la nostra fede.�� 0RVWUDUH�FRPH�OD�OLWXUJLD�SXz�ULVSRQGHUH�DOOH�V¿GH�GHOOD�PRGHUQLWj�

proprio attraverso l’azione cultuale, in particolare i sacramenti. Pur nelle GLI¿FROWj�GHO�GLEDWWLWR�¿ORVR¿FR�DQWURSRORJLFR�DWWXDOH�q�SRVVLELOH�DYYLDUH�un tentativo di armonia e di scambio di dee in modo che la liturgia diventi vetrina in cui si manifesta l’epifania di Cristo.Argomenti: Il corso instaura un dialogo tra liturgia e modernità universale.

Ha per tema il soggetto celebrante, l’assemblea liturgica, nella situazione post-moderna e della seconda modernità con uno sguardo universale. Le lezioni pongono un quesito: qual è la possibile corrispondenza tra ciò che l’esisten-za nella condizione presente (postmoderna e neomoderna) chiede e ciò che i sacramenti in un certo senso possono offrire? Quali risposte offre la liturgia all’uomo moderno secolarizzato in occidente e sempre più coinvolto nelle al-tre grandi religioni.

La convergenza delle due prospettive, uomo moderno e laicità si trova nell’azione liturgica, nel rito, che è una summa theologiae celebrata. In essa il soggetto orante è di fatto colui che vive nella contemporaneità segnata dal UHODWLYLVPR��GDOOD�UHOLJLRVLWj�H�VSLULWXDOLWj�VHFRODUL��GDOO¶DXWRVXI¿FLHQ]D�

Il corso, confrontandosi con la nuova modernità universale che avanza, si

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articola in: 1. il soggetto celebrante nel post-moderno e nel deutero-moderno; 2. la liturgia quale luogo etico; 3. la ritualità nelle sette religiose; 4. la parola VDFUL¿FLR� WUDYLVDWD� QHO� OLQJXDJJLR� FRPXQH�� ��� GHPRFUD]LD� R� SDUWHFLSD]LRQH�nell’assemblea liturgica; 6. liturgia e tecnologia: dal microfono sull’altare ai social neetwork: i rischi della società liquida.

Modalità di svolgimento: Una lezione non solo frontale ma anche dialo-gata. Soprattutto illustrata attraverso un percorso puntellato dalle slide.In fondo si cercherà di rendere plastiche le analisi, così da tradurle in sche-PL�H�SDUROH�FKLDYL��,�FRQFHWWL�YHQJR�UDSSUHVHQWDWL�JUD¿FDPHQWH�H�SHU�LP-magini.0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD: Un esame orale, dopo aver simulato le domande e risposte durante le lezioni.

%LEOLRJUD¿D: B. CesCon, La liturgia nel postmoderno. Presentazione di J.J. Flores Arcas, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2012; Tradotto in lingua spagnola. Bruno CesCon, La liturgia en la era posmoderna, Buena Prensa, Città del Messico, 2013. Negli Usa presso Good press o Liturgical press; F. trolese, (ed), La liturgia nel XX secolo: un bilancio, Edizioni Mes-saggero-Abbazia di S. Giustina, Padova 2006; B. CesCon – p. Marini, Io sono

un Papa amabile. Giovanni Paolo II, San Paolo, Cinisello Balsamo (Mi), 2011 (esiste l’edizione in lingua spagnola, per la San Paolo di Madrid); J. Casano-Va, 2OWUH�OD�VHFRODUL]]D]LRQH��/H�UHOLJLRQL�DOOD�FRQTXLVWD�GHOOD�VIHUD�SXEEOLFD, Il Mulino, Bologna 2000. (di questo testo c’è l’edizione inglese); BerGer, G. DaVie, e. FoKas, America religiosa, Europa laica? Perché il secolarismo eu-

ropeo è un’eccezione, il Mulino, Bologna 2010 (di questo testo c’è l’edizione inglese); h. Joas, /D�IHGH�FRPH�RS]LRQH��3RVVLELOLWj�GL�IXWXUR�SHU�LO�FULVWLDQH-simo, (Giornale di teologia 366), Queriniana, Brescia 2013.

������ /DWLQ�/DQJXDJH�DQG�6WUXFWXUH�RI�6HOHFWHG�3UHIDFHV�RI�6XQGD\V�DQG�Feasts 3 ECTS

D. McCarthy

Obiettivi: By the end of the course the student will be able: 1° to follow a method presented in understanding and interpreting a

different preface during each class session, 2° to apply the given method to one named Latin preface, accounting

for its Latin expression, and rendering it into standard English, 3° to explain the principles behind the four pairs of interpretative keys: anamnesis (narration – ritual programme); presentation – epiclesis; eschatology – moral life and personal maturation;

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theandric – theosis (personal communion in freedom and love). 4° to interpret the named Latin preface in its liturgical-ritual context

according to these four pairs of interpretative keys.Argomenti: This course comprises a detailed study of selected prefaces

RI�WKH�0LVVDOH�5RPDQXP�XVLQJ�WKH�PHWKRGRORJ\�RI�WKH�3RQWL¿FDO�/LWXUJLFDO�Institute. The Latin expression, structure and dynamic of the prefaces will be made clear and four pairs of interpretative keys will be used to appreciate the meaning of the prefaces in their liturgical-ritual context. Students will grow in WKHLU�DELOLW\�DQG�FRQ¿GHQFH�WR�XQGHUVWDQG�WKH�/DWLQ�WH[WV�RI�WKHVH�SUD\HUV�DQG�render them into standard English, and to discuss their theological meaning.

During each session we shall follow a determined method in examining together a preface. New elements of this method will be presented each ses-sion according to two major areas:

First, the Latin expression of the preface will be considered to understand the function of each word in the sentence and the literary structure of the pre-face, its timeline of events, the interpretative categories of its clauses and its presentation of the divine human exchange.

Second, the interpretation of the preface begins with an understanding of its liturgical-ritual context and continues with an application of the four pairs of interpretative keys to distern their expression in the preface.

Modalità di svolgimento: The instructor will present the elements of the PHWKRG�JUDGXDOO\�HDFK�VHVVLRQ��EHJLQQLQJ�¿UVW�ZLWK�DQ�DQDO\VLV�RI�WKH�/D-tin text and literary structure of the prayer, and then continuing with the interpretation of the prayer’s liturgical-ritual context and the four pairs of interpretative keys. A student will be asked to assist in the presentation of each preface guided by the instructor, and all students will participate in applying gradually more elements of this method to a different preface each session.At the beginning of the course each student will select an agreed upon preface from the Missale Romanum. As each element of the method is pre-sented, the student will apply it to the named preface during private study. 0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD: During the oral exam the instructor chooses one of the four interpretative keys. The student both demonstrates an understan-ding of the theory involved in the chosen interpretative key and then ap-plies it to the preface in its liturgical-ritual context. Only if there is doubt, will the instructor ask the student about the function of any Latin word of the preface and its literary composition. %RWK�WKH�UHJXODU�SDUWLFLSDWLRQ�RI�WKH�VWXGHQW�LQ�FODVV�GLVFXVVLRQV�DQG�D�¿QDO�oral exam are assessed based on the following criteria:1. a clear understanding of the function of each word and the literary struc-ture of the Latin preface,

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2. a clearly developed presentation of the selected interpretative key,3. a well considered application of the selected interpretative key to the text of the preface in its liturgical-ritual context.This is an open book exam, so students may bring their notes and printed resources. The exam is timed, so the student is advised to prepare the ma-terial well and then to focus on the essential elements for presentation. The instructor may ask questions to help the student provide a fuller response.

%LEOLRJUD¿D: Latin-English dictionary such as D.p.siMpson, Cassell’s En-

glish Dictionary, New York-Oxford 1968; better yet: leWis, C.t., – C . short, A Latin Dictionary, Oxford UP, Oxford – New York 1879, reprinted 1995.Appreciating the Collect: An Irenic Methodology, ed. J.G. leaChMan – D.p. MCCarthy (Documenta rerum ecclesiasticarum instaurata, Liturgiam aestimare: Appreciating the Liturgy 1), St. Michael’s Abbey Press, Farn-borough 2008. Foster, r.t. – D.p. MCCarthy, Ossa Latinitatis Sola ad

PHQWHP�5HJLQDOGL�UDWLRQHPTXH��7KH�PHUH�ERQHV�RI�/DWLQ�DFFRUGLQJ�WR�WKH�WKRXJKW�DQG�V\VWHP�RI�5HJLQDOG (Latinitatis Corpus 1), Catholic University of America Press, Washington DC 2016; MCCarthy, D., ³7KH�3UHIDFH�RI�the Eucharistic Prayer”, in Transition in the Easter Vigil: Becoming Chri-

VWLDQV��3DVFKDOL�LQ�YLJLOLD�&KULVWLDQL�QRPLQLV�¿HUL, ed. D.p. MCCarthy – J.G. leaChMan (Documenta rerum ecclesiasticarum instaurata, Liturgiam aestimare: Appreciating the Liturgy 2), St. Michael’s Abbey Press, Farn-borough 2011, pp. 295-322; MCCarthy, D.��©6HHLQJ�D�5HÀHFWLRQ��&RQVL-dering Appearances: The History, Theology and Literary Composition of WKH�0LVVDOH�5RPDQXP�DW�D�7LPH�RI�9HUQDFXODU�5HÀHFWLRQª��LQ�Questions

Liturgiques / Studies in Liturgy 94 (2013), pp. 109-143.

94180 Introduzione alla liturgia ispano-mozarabica e alla sua spiritualità:

La Parola di Dio nella tradizione liturgica ispanica 3 ECTS

J.-M. Ferrer Grenesche

Obiettivi: Al termine del corso lo studente:1° Al termine del corso l’allunno possa conoscere con un buon nivello

di padronanza le fonti ispaniche per la lettura della Parollla di Dio nella celebrazione liturgica.2º Ottenere un idea precissa sull particolar modo di capire e presentare

nella preghiera liturgica e nella predicazione la Parolla di Dio, nella tradi-zione ispano-mozarabica.Argomenti: Si fa un primo avvicinamento all’uso della Parola di Dio nel-

la liturgia ispano-mozarabica, particolarmente, nella Messa, lungo la storia,

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cercando di capire la comprensione della Parola e il rapporto con la preghiera lungo l’anno liturgico ispano.

I libri liturgici ispanici nel contesto dei libri liturgici occidentali. Pre-sentazione del “liber commicus” in particolare.

Avicinamento e presentazione dìnsieme del nuovo “liber commicus” (1991 e 1995).

I sistemi di lettura della Parolla di Dio nella tradizione liturgica ispana. Il passo ai “mixticus”. Il Messale di Cisneros. I nuovi “commicus”. Studio di alcuni tempi liturgici nel suo particolare, Quaressima e Pasqua. La Parolla di Dio nella Liturgia delle Ore ispana. Visione d’inssieme e tratti più caratteristici.Modalità di svolgimento: Lezioni magistrali e contatti diretti con le fonti liturgici.0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD: Esame orale mediante dialogo su un elaborato pre-sentato dall’alunno.

%LEOLRJUD¿D: J.M. Ferrer, «Los libros de la liturgia Hispana», in Liturgia

y Espiritualidad 25 (1994), pp. 31-38; J. sanCho, «El leccionario de la Misa en la liturgia hispánica renovada», in Phase 30 (1990), pp. 39-56; J. péreZ De urBel-a. GonZáleZ, Liber Commicus, 2 vol, Madrid 1950 e 1955; J. Janini, Liber Misticus, 2 vol, Toledo 1979 e 1980; Conferencia Episcopal Española-Arzobispado de Toledo, Liber Commicus, 2 vol, Coeditores 1991 e 1995.

94185 Lettura ed ermeneutica di manoscritti liturgici 3 ECTS

J. P. Rubio Sadia

Obiettivi: Al termine del corso lo studente:��� &RQRVFHUj�L�FRQFHWWL�IRQGDPHQWDOL�GL�FRGLFRORJLD�H�SDOHRJUD¿D�DO�¿QH�

di applicarli nella lettura e analisi delle fonti manoscritte della liturgia ro-PDQD��0HVVD�H�8I¿FLR�GLYLQR����� 6DUj�FDSDFH�GL�LGHQWL¿FDUH�OD�VWUXWWXUD�GHOOH�GLIIHUHQWL�VH]LRQL�FKH�VL�

trovano all’interno dei manoscritti liturgici.3. Sarà in grado di interpretare le particolarità di un codex liturgico per

ubicarlo nel corrispondente contesto storico, culturale e teologico.4. Potrà descrivere e catalogare con precisione tecnica le principali tipo-

logie di manoscritti liturgici.��� 8WLOL]]HUj�LQ�PRGR�HI¿FDFH�JOL�VWUXPHQWL�EDVLFL�GL�ULFHUFD��FDWDORJKL�GL�PDQRVFULWWL�OLWXUJLFL��ELEOLRJUD¿D��VLWL�ZHE��Argomenti: L’accesso diretto alle fonti costituisce uno strumento impre-

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scindibile per lo sviluppo della scienza liturgica. Partendo dalle nozioni basi-FKH�GL�FRGLFRORJLD�H�SDOHRJUD¿D��TXHVWR�FRUVR�IRUQLVFH�OH�QR]LRQL�PHWRGROR-giche fondamentali che permettono di affrontare la lettura, la descrizione e l’interpretazione del manoscritto liturgico. Con una prospettiva primariamen-WH�SUDWLFD��VL�LQWURGXFH�O¶DOXQQR�DOO¶LGHQWL¿FD]LRQH�GHOOH�VH]LRQL��GHL�IRUPXODUL�e delle rubriche delle principali tipologie della tradizione romana: sacramen-tari, messali, lezionari, graduali, antifonari, breviari, ecc.

I. Parte teorica 1. Introduzione codicologica: il copista e il suo materiale

scrittorio, l’organizzazione del volume, la preparazione della pagina, la scrittura, la decorazione, il contenuto, ecc.

2. Principali tipologie di manoscritti liturgici e la loro evoluzione nel tempo. 3. Particolarità regionali. 4. Organizzazione delle sezioni e terminologia. Abbreviature. II. Parte pratica 1. Lettura di un sacramentario. 2. Lettura di un messale. 3. Lettura di un breviario. 4. Lettura di un graduale. 5. Lettura di un antifonario.Modalità di svolgimento: Le spiegazioni del professore presentano i con-cetti fondamentali e il protocollo da seguire nella descrizione e cataloga-zione dei manoscritti liturgici. Seguirà la lettura guidata di alcuni testi.0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD: Lo studente può scegliere tra queste due modalità di elaborato scritto:���7UDVFUL]LRQH�GL�XQ�IRJOLR�R�GL�XQ�XI¿FLR�GL�XQ�PDQRVFULWWR�DSSDUWHQHQWH�ad una delle diverse tipologie liturgiche studiate.���&RQIURQWR�GL�XQ�XI¿FLR�LQ�GLYHUVL�FRGLFL�OLWXUJLFL��LQFOXGHQGR�XQ�FRP-mento sulle varianti trovate.

%LEOLRJUD¿D: BaroFFio, G., I manoscritti liturgici, in V. JeMolo-M. Morel-li (edd.), *XLGD�D�XQD�GHVFUL]LRQH�XQLIRUPH�GHL�PDQRVFULWWL�H�DO�ORUR�FHQVL-mento, Roma 1990, pp. 143-192; petruCCi, a., La descrizione del manoscritto.

Storia, problemi, modelli, Roma 2001; huGhes, a., 0HGLHYDO�0DQXVFULSWV�IRU�0DVV�DQG�2I¿FH��$�*XLGH� WR� WKHLU�2UJDQL]DWLRQ�DQG�7HUPLQRORJ\, Toronto [ecc.] 1982; Cappelli, a., Dizionario di abbreviature latine ed italiane, Milano 1990; PalaZZo, E., Histoire des livres liturgiques: Le Moyen Âge, Paris 1993.

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������ /DPEHUW�%HDXGXLQ�DQG�WKH�0LVVLRQ�RI�WKH�6DFUHG�/LWXUJ\�� ��(&76P. Gunter

Obiettivi: Al termine del corso lo studente:1° Will have studied the seedbed of articulated thought that gave rise to

the twentieth century liturgical movement in the Roman rite.2° Will have a knowledge of the progression of Beauduin’s liturgical vision.Argomenti: It was in 1909, at the Malines Conference, that Beauduin arti-

culated his vision for the Liturgy of the Church, which he developed in subse-quent years and published as ‘La pieté de l’église’. This course will take this work as its point of departure from which to consider its far-reaching ecclesial LQÀXHQFHV�RQ�WKH�OLWXUJLFDO�OLIH�RI�WKH�&KXUFK�LQ�WKH�5RPDQ�ULWH�

Modalità di svolgimento: Lectures.0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD: Oral examination.

%LEOLRJUD¿D: l.BeauDuin., /LWXUJ\�DQG�WKH�/LIH�RI�WKH�&KXUFK, tr. V. Mi-Chel, St Michael’s Abbey Press, Farnborough 2002; l.BeauDuin., ‘La Piété

del L’Égliose’: Principes et Faits’, Abbaye du Mont César, Louvain 1914.

94202 Mistagogia patristica dello spazio celebrativo nel primo millennio

3 ECTS

R. Monteiro

Obiettivi: Al termine del corso lo studente:1° Sarà in grado di riscoprire lo spirito della celebrazione cristiana,

dopo aver studiato le forme liturgiche e l’ambiente ecclesiale nel quale si svol-JHYDQR�� VRSUDWWXWWR� L� VLJQL¿FDWL�SURIRQGL�GHJOL� DVSHWWL�PDWHULDOL�GHOO¶HGLOL]LD�per il culto nei primi secoli..

2° Con la conoscenza dei metodi e i percorsi fatti dai Padri nel primo mil-lennio riguardo allo spazio e celebrazione, avrà una comprensione più ampia dei rituali, libri liturgici e gli altri aspetti materiali della celebrazione de la liturgia odierna, anche se diversa nelle forme.

Argomenti: Dopo un’introduzione generale all’ambiente culturale in cui vivevano i Padri della Chiesa e il linguaggio da loro adoperato, cercheremo QHL�VXRL�VFULWWL�PLVWDJRJLFL�FLz�FKH�VL�ULIHULVFH�DOO¶HGL¿FLR�HFFOHVLDOH�

Partendo proprio da Filone Alessandrino e la simbolica del Tempio di Ge-rusalemme, seguiamo i testi dei Padri e analizzeremo il messaggio iconologi-FR�WUDVPHVVR�GDOO¶HGL¿FLR�HFFOHVLDOH�JOREDOPHQWH�LQWHVR��FLRq�VWUXWWXUD�DUFKL-WHWWRQLFD��GLVSRVLWLYL�LQWHUQL��GHFRUD]LRQH�¿JXUDWLYD��DUUHGL�OLWXUJLFL�

$OOD�¿QH��YHUL¿FKHUHPR�LQ�FKH�PRGR�L�GDWL�DFTXLVLWL�FRVWLWXLVFDQR�XQ�YDOL-GR�DLXWR�SHU�O¶HGL¿FD]LRQH�GL�QXRYL�HGL¿FL�R�SHU�LO�ORUR�ULQQRYDPHQWR��H�DQFKH�

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FRPH�O¶HGL¿FLR�HFFOHVLDOH�VWHVVR�SRVVD�GLYHQWDUH�VWUXPHQWR�GL�LQL]LD]LRQH�DOOD�fede (catechesi) e ai sacramenti (mistagogia).

Modalità di svolgimento: Le lezioni saranno frontali e accompagnate con proiezioni, e anche esercizi visuali per capire i metodi antichi. Ci saranno compiti con testi dei Padri o liturgici da leggere a casa e fare la relazione con delle immagini scelte.0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD: I compiti a casa e in aula avranno una parte della QRWD�¿QDOH��H�O¶DOWUD�VDUj�FRQ�XQ�HVDPH�RUDOH�

%LEOLRJUD¿D: BurCKharDt t., Principes et méthodes de l’art sacré, Derain, Lyon 1958 (tr. it. L’arte sacra in Oriente e in Occidente. L’estetica del sacro); ChaMpeaux G. - sterCKx s., Le monde des symboles, Zodiaque 1972 (tr. it. I simboli del Medio Evo; tr. sp. Introducción a los simbolos); MuZJ M.G., Visio-

QH�H�SUHVHQ]D��,FRQRJUD¿D�H�WHRIDQLD�QHO�SHQVLHUR�GL�$QGUp�*UDEDU��/D�&DVD�di Matriona, Milano 1995; GraBar a., Martyrium. Recherches sur le culte

des reliques et l’art chrétien antique, Collège de France, Paris 1946, 2 voll.MaZZa e., La mistagogia: una teologia della liturgia in epoca patristica, Bibl.

Eph. Lit. Subs. 48, Roma 1988; spaDa D. – salaChas D. (ed.), Costituzioni dei

Santi Apostoli per mano di Clemente, Urbaniana University Press, 2001.

������ 3DOHRJUD¿D�ODWLQD��SDUWH�,,�� � � � ��(&76F. Bonomo

Argomenti: Il corso si propone di offrire alcuni strumenti utili al lavoro GL�FKL�VL�DYYLFLQD�DOOR�VWXGLR�GHOOD�SDOHRJUD¿D�ODWLQD�DSSOLFDWD�DL�WHVWL�OLWXUJL-ci più antichi e non solo. Le lezioni hanno l’obiettivo di fornire gli elementi EDVLFL� SHU� XQD� FRQRVFHQ]D� GHOOH� JHQHUDOL� OLQHH� GL� VYLOXSSR� VWRULFR�JUD¿FKH�GHOOH�VFULWWXUH�ODWLQL�RFFLGHQWDOL�GHOOH�RULJLQL�¿QR�DOO¶LQYHQ]LRQH�GHOOD�VWDPSD��Il corso si articolerà nello studio delle singole scritture e nell’esercitazione su PDQRVFULWWL�GLJLWDOL]]DWL�R�WDYROH�GL�ODYRUR�VXGGLYLVH�SHU�WLSRORJLH�JUD¿FKH��/H�esercitazioni in classe hanno lo scopo di far applicare gli studenti nella lettura GL�GLYHUVL�PDQRVFULWWL� FRPH�SULPR�DSSURFFLR�DO�PRQGR�GHOOD�JUD¿D� OLEUDULD�romana e medioevale. Essi dovranno acquisire la capacità di riconoscere le scritture di epoca medievale e rinascimentale (insulare, merovingica, visi-gotica, beneventana, precaroline, carolina e umanistica) e le relative abbre-YLD]LRQL�DO�¿QH�GL�ULFRQRVFHUH��OHJJHUH�H�GDWDUH�OH�WHVWLPRQLDQ]H�PDQRVFULWWH�

%LEOLRJUD¿D: Battelli, G., /H]LRQL�GL�SDOHRJUD¿D, IV edizione con aggior-QDPHQWR�ELEOLRJUD¿FR��&LWWj�GHO�9DWLFDQR�������BisChoFF, B., 3DOHRJUD¿D�OD-

tina, Padova, Antenore, 1994; Boyle, l.- e., Medieval latin palaeography:

a bibliographical introduction, University of Toronto Press, Buffalo London

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Toronto 1986; Carini, i., 6RPPDULR� GL� 3DOHRJUD¿D� DG� XVR� GHOOD� 3RQWL¿FLD�Scuola Vaticana�� ���7LSRJUD¿D�9DWLFDQD� ������Cappelli, a., Dizionario di

abbreviature latine ed italiane, Milano, Hoepli (varie edizioni); CaVallo, G. (ed.), Libri e lettori nel Medioevo. Guida Storica e critica, Roma-Bari, La-terza, 1977; De la sala, F.,�3DOHRJUD¿D� ODWLQD��(GLWULFH�3RQWL¿FLD�8QLYHU-sità Gregoriana, Roma 2001. (disponibile in Inglese e Spagnolo); sparri, F., Introduction a l’histoire de l’ecriture, Brepols, Turnhout 1994; MoDiCa, M., 3DOHRJUD¿D�ODWLQD, Palumbo, Palermo 1941; petruCCi, a., Breve storia della

scrittura latina, Roma, Bagatto, 1992; petruCCi, a., Prima lezione di paleo-

JUD¿D, Roma-Bari, Laterza, 2002, thoMpson, e.-M., +DQGERRN�RI�*UHHN�DQG�Latin palaeography, Trench, Trubner & Co., London 1906.

95113 La storia del Messale Romano 3 ECTS

A. García Macías

Argomenti: Il corso vuole essere un’introduzione per capire i passi più im-portanti nello sviluppo storico e teologico del Messale Romano (diacronia) ¿QR�DG�DUULYDUH�DOO¶HGLWLR�W\SLFD�WHUWLD��VLQFURQLD���6L�IDUj�XQ¶DQDOLVL�GHOOH�GL-YHUVH�HGL]LRQL�GHO�0HVVDOH�5RPDQR�SL��VLJQL¿FDWLYH��VRSUDWWXWWR�OH�HGL]LRQL�GL�1570, 1962 e 1970 (con referenza alle sue diverse revisione). .

%LEOLRJUD¿D: Sarà indicata all’inizio del corso.

95207 /D�'LGDFKp�H�OD�©7UDGL]LRQH�$SRVWROLFDª��'XH�IRQWL�OLWXUJLFKH�SUHQLFHQH� 1,5 ECTS

I. Fossas

Obiettivi: Al termine del corso lo studente:1° Deve conoscere le principali caratteristiche di ognuno dei due testi

(autore, data, contenuto, importanza per gli studi liturgici);2° Deve essere in grado di effettuare una lettura critica e raggionata di

qualsiasi frammento sia della Didaché che della Tradizione Apostolica, con XQ¶DWWHQ]LRQH�VSHFL¿FD�QHO�VXR�LQÀXVVR�VXOOD�OLWXUJLD�URPDQD�

Argomenti: Presentazione, lettura e studio del testo della Didaché e della «Tradizione Apostolica», sottolineando la sua importanza dal punto di vista liturgico.

Introduzione La Didaché, uno scritto di carattere canonico 1.1 Fonti 1.2 Autore, data, luogo 1.3 Contenuto

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� � ����,PSRUWDQ]D�H�LQÀXVVR�VXOOD�OLWXUJLD�URPDQD La Tradizione Apostolica, il primo ordo liturgico 2.1 Fonti 2.2 Autore, data, luogo 2.3 Contenuto� � ����,PSRUWDQ]D�H�LQÀXVVR�VXOOD�OLWXUJLD�URPDQDModalità di svolgimento: Lezioni in aula più due brevi elaborati scritti (uno su ogni testo).0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD: 2 brevi compiti scritti ed esame orale.

%LEOLRJUD¿D: Didaché, ed. W. rorDorF-a.tuilier (Sources Chrétiennes 248 bis), Cerf, Paris 1998; hyppolitus, Traditio apostolica (Sources Chrétien-nes 11bis), Cerf, Paris 1984; Botte, B., La Tradition apostolique de Saint Hip-

polyte. Essai de reconstitution (Liturgiewissenschaftliche Quellen und For-schungen 39), Aschendorf, Münster 1989; MetZGer M., L’Église dans l’Émpire

Romain. Le culte. Vol. 1 : Les institutions (Studia Anselmiana 163 – Analecta /LWXUJLFD������3RQWL¿FLR�$WHQHR�6��$QVHOPR��5RPD�������MetZGer M., Storia

della liturgia. Le grandi tappe (Universo Teologia. Storia e Teologia 43), San Paolo, Cinisello Balsamo 1996.

95208 Il Linguaggio Della Sacramentalita’ E La Tipologia Biblica 3 ECTS

Niko Aracki

Obiettivi: Al termine del corso lo studente: 1° Al termine del corso lo studente avrà una panoramica dei gran-GL�WHPL�ELEOLFL�FKH�FRQÀXLVFRQR�QHOOD�OLWXUJLD�H�QHOOD�VDFUDPHQWDOLWj�GHOOD�Chiesa, sia come linguaggio che come contenuti. Inoltre acquisirà dimesti-chezza con la terminologia della sacramentalità antica. 2° Avrà gli strumenti per creare una catechesi mistagogica basata sulle linee delle grandi mistagogie patristiche, piene di temi tipologici. Gli strumenti di epoca patristica, inoltre, saranno aggiornati tramite la neo-tipologia post-critica di qualche grande autore contemporaneo. Argomenti: .Esaminando il linguaggio dell’area della sacramentalità in

epoca apostolica e patristica, si vede che la terminologia utilizzata per de-signare i sacramenti è la stessa della tipologia biblica. Questa terminologia veicola all’interno della liturgia e della sacramentalità la ricchezza del mon-do biblico. Il corso partirà quindi da un’ampia panoramica vetero e neotesta-mentaria che inquadrerà le caratteristiche della tipologia nella Scrittura. Poi il corso proseguirà illustrando le origini della tipologia patristica, chiarendo DQFKH�LO�VLJQL¿FDWR�H�O¶XVR�GHL�VXRL�WHUPLQL�WLSLFL��WLSR��DQWLWLSR��¿JXUD��LPPD-gine, similitudine, modello, copia, rappresentazione, forma). Questi termini

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passano naturalmente dalla Sacra Scrittura alle anafore antiche; verranno pre-VHQWDWL�JOL�HVHPSL�WLSLFL�SL��LPSRUWDQWL��,Q�VHJXLWR�VL�DPSOL¿FKHUj�OD�YLVLRQH�precritica della tipologia patristica con la visione moderna della neo-tipologia post-critica e dell’uso della tipologia nella teologia contemporanea, allo scopo di integrarla nell’odierno linguaggio liturgico-sacramentale.

- Il linguaggio della sacramentalità e la tipologia biblica- Panoramica storica della tipologia (tipo, e/o allegoria, modernità, neo-

tipologia post-critica)- I grandi temi tipologici dell’Antico e del Nuovo Testamento- I grandi temi tipologici delle mistagogie e catechesi di epoca patristica- La testimonianza delle anafore antiche- Il nuovo linguaggio della sacramentalità riscoperto attraverso la tipologiaModalità di svolgimento: Il corso in lingua italiana si svolgerà con l’au-silio della dispensa e di presentazioni in power point, con possibilità di domande e, se desiderato dagli studenti, analisi di testi mistagogici in vista GL�XQ�ODYRUR�¿QDOH�FUHDWLYR�0RGDOLWj� GL� YHUL¿FD: L’esame consisterà preferibilmente nella proposta scritta (in italiano, inglese, francese, tedesco, sloveno o croato) di una bre-ve catechesi mistagogica che utilizzi la tipologia nei grandi temi biblico-patristici. In alternativa è possibile anche un esame orale.

%LEOLRJUD¿D: p. BeauChaMp, L’uno e l’altro Testamento. Saggio di lettu-

ra, Paideia editrice, Brescia 1985; J. Daniélou, SDFUDPHQWXP�IXWXUL��eWXGHV�sur les origines de la typologie biblique, Les Éditions Beauchesne, Paris 1950; l. Goppelt, 7\SRV�� 7KH� 7\SRORJLFDO� ,QWHUSUHWDWLRQ� RI� WKH�2OG� 7HVWD-

PHQW�LQ�WKH�1HZ, William B. Eerdmans Publishing Company, Grand Rapids MI 1982; r.M. DaViDson, 7\SRORJ\�LQ�6FULSWXUH��$�6WXG\�RI�+HUPHQHXWLFDO�typos Structures, Andrews University, Berrien Springs MI 1981; e. MaZZa, Dall’Ultima cena all’eucaristia della Chiesa, EDB, Bologna 2014.

95209 5LWXDO�SHUVSHFWLYHV�RQ�&KULVWLDQ�ZRUVKLS��PHWKRG�DQG�UHÀHFWLRQ 3 ECTS

Th. Quartier

Obiettivi:

Students gain knowledge and understanding of the relation of ritual and liturgical studies as an interdisciplinary contribution to theological method and theory;

Students acquire skills to communicate about cases from their own research and practice to enhance their interdisciplinary research skills.

Students learn to sense the practice of liturgical experience in their own context.

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Argomenti: Since the anthropological turn in theology, Christianity has been analyzed in an interdisciplinary way. In liturgical studies, the ritual per-spective sometimes seems to be separated from other liturgical methods. Ho-wever, for a hermeneutical approach of liturgical practice, it is necessary to integrate different methods and start a dialogue of historical sources, anthro-SRORJLFDO�¿QGLQJV� DQG� OLWXUJLFDO� WKHRORJLFDO� UHÀHFWLRQ��7KHUHIRUH�� D�PHWKR-dological plurality and an integrative approach can be helpful for researchers and practitioners. Ritual Studies offers a valuable starting point for such an approach. In this course, we will explore the interdisciplinary relationship of ritual and liturgical studies as liturgists aiming at theological research, pasto-ral formation and spiritual life. Students will present their own projects they DUH�ZRUNLQJ�RQ��OLFHQWLDWH�WKHVLV�RU�GRFWRUDO�WKHVLV��DQG�UHÀHFW�RQ�LWV�UHODWLRQ�with ritual liturgical theory and research methods. In a concluding workshop students will explore their own ritual-liturgical context and exchange with one-another and with students from another discipline (monastic studies).

Modalità di svolgimento:

- During the lectures, basic concepts of ritual and liturgical studies are presented which are related to the literature by the students;- Every lecture contains responsive parts in which students apply the concepts to their own cultural and ecclesial background;- During the workshop the students present and discuss their own rese-arch design in an interdisciplinary setting.Passive understanding of English (discussions can be in Italian, too).0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD: Written paper

%LEOLRJUD¿D: quartier, thoMas, Participation in Monastic Liturgy as

([SHULHQFH�RI�WKH�0\VWHU\��(PSLULFDO�/LWXUJLFDO�([SORUDWLRQV�LQ�D�0RQDVWLF�Context, In: GelDhoF, Joris (ed.), Mediating Mysteries, Understanding Litur-

JLHV��2Q�%ULGJLQJ� WKH�*DS�EHWZHHQ�/LWXUJ\�DQG�6\VWHPDWLF�7KHRORJ\ (Bi-bliotheca Ephemeridum Theologicarum Lovaniensium 278). Leuven: Peeters, 2015, pp. 103-128; quartier, thoMas, 0RQDVWLF�([SHULHQFHV�RI� WKH�/LWXUJ\�RI� WKH�+RXUV��(PSLULFDO�/LWXUJLFDO�7KHRORJLFDO�([SORUDWLRQV. In: Questions

Liturgiques, 2016.Selected chapters from: GriMes, ronalD, 7KH�&UDIW�RI�5LWXDO�6WXGLHV, Ox-

ford: Oxford University Press, 2016.

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2º semestre - 1º e 2º anno

Seminari

������ /H�)RQWL�/DWLQH�GHOO¶2,&$��7KH�/DWLQ�6RXUFHV�RI�WKH�2,&$�� ��(&76D. McCarthy

Obiettivi: By the end of this course the student will have done and will know a method for doing the following:1° Heuristics: the student will have gathered essential information on a

prayer, its Latin expression, liturgical context, uses in history, sources.2° Hermeneutics: the student will have interpreted the prayer both in its

liturgical context and according to four pairs of interpretative keys: anam-nesis (narration – ritual programme); presentation – epiclesis; eschatology – moral life and personal maturation; theandric – theosis (personal com-munion in freedom and love).��� 6\QWKHWLFV�� WKH� VWXGHQW�ZLOO� KDYH� LQWHJUDWHG� WKH�¿QGLQJV� DQG� LQWHU-

pretation into a reasoned argument intended to address the concerns of an LGHQWL¿HG�DXGLHQFH��DQG�ZLOO�KDYH�FRPPXQLFDWHG�WKLV�LQ�RUDO�IRUP�WR�WKH�SDUWLFLSDQWV�LQ�WKH�VHPLQDU�DQG�LQ�ZULWWHQ�IRUP�LQ�D�¿QDO�VXPPDWLYH�SDSHU�4º The student conducts personal research while engaged in collaborati-

ve conversation with colleague-scholars, as the professor provides careful supervision of the research undertaken.Argomenti: This seminar provides a context for the student-scholar to le-

arn and apply a method in studying one brief prayer from the Ordo initiationis christianae adultorum in three stages:

1. Heuristics: the student-researcher studies the prayer’s literary composi-tion, and liturgical and historical contexts.

2. Hermaneutics: the student-scholar interprets the prayer in its liturgical-ritual context and according to four pairs of interpretative keys.

3. Synthetics: the student-author formulates an argument that addresses WKH�FRQFHUQV�RI�DQ� LGHQWL¿HG�DXGLHQFH�DQG�SUHVHQWV� WKH�SUD\HU� WZLFH� LQ� WKH�VHPLQDU�DQG�¿QDOO\�LQ�D�ZULWWHQ�VXPPDWLYH�SDSHU��

In this seminar, the student joins the collegial discussion among scholar-participants, as the professor provides careful supervision of the work under-taken.

���,Q�VHPLQDU�WKH�SURIHVVRU�UHYLHZV�PHWKRGV�RI�¿QGLQJ�GDWD��LQWHUSUHWLQJ�a prayer in context and writing a summative paper; in and out of seminar the professor provides careful supervision.

2. Each student presents the Latin text of the prayer, its sources and histo-rical contexts to the seminar.

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3. In a second presentation each student interprets the meaning of the pra-yer in its liturgical-ritual context according to the four pairs of interpretative keys.

4. Seminar discussions encourage learning from others and support self-PRWLYDWHG�SHUVRQDO�UHVHDUFK�DQG�VKDULQJ�SHUVRQDO�UHÀHFWLRQV�

5. Each student integrates this historical and hermeneutical method and ¿QGLQJV�LQ�WKH�SUHSDUDWLRQ�RI�D�UHDVRQHG�DUJXPHQW�RQ�

Modalità di svolgimento: 1. Each study begins with a clear and accurate understanding of the Latin text of the prayer. 2. The student-researcher seeks to identify sources of the prayer in Scrip-ture, literature, magisterium.3. The student-researcher traces the history of the use of the prayer in its liturgical contexts.4. The student-scholar interprets the meaning of the prayer in its liturgi-cal-ritual context and according to four pairs of interpretative keys.���7KH�VWXGHQW�DXWKRU�DGGUHVVHV� WKH�SDUWLFXODU�FRQFHUQV�RI�DQ� LGHQWL¿HG�DXGLHQFH�LQ�WZR�RUDO�SUHVHQWDWLRQV�RQ�WKH�SUD\HU�DQG�LQ�WKH�¿QDO�ZULWWHQ�summative paper.0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD: Having agreed with the instructor upon a Latin prayer from the OICA, the student conducts his or her own study of the prayer and presents the ¿QGLQJV�LQ�WZR�VHPLQDU�SUHVHQWDWLRQV��7KH�VWXGHQW�DOVR�SDUWLFLSDWHV�LQ�WKH�seminar discussion on the research of other collegue-participants. The stu-dent uses the shared discussion and personal research to revise and further GHYHORS�D�¿QDO�VXPPDWLYH�SDSHU�([SODQDWLRQ��7KH�VWXGHQW�SUHVHQWV�KLV�RU�KHU�¿QGLQJV�LQ�FODVV�WZLFH�DQG�KDV�the chance to revise the material based on class discussion and feedback from the instructor, before submitting a research paper of 10 pages of text but not more than 15 pages, following the norms of the PIL (without bin-ding). Criteria for evaluation: Both the regular in class presentations by the stu-GHQW�RI�KLV�RU�KHU�RQJRLQJ�UHVHDUFK�DQG�WKH�¿QDO�SDSHU�DUH�DVVHVVHG�EDVHG�on the following criteria: 1. understanding of the method and quality of its application to the parti-cular prayer,2. logical organisation of the material and its clear presentation,2. accuracy of information and analysis,3. consistency in style of notes and bibliography,4. sources preferaby in their original languages,5. theological accuracy

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0RGH�RI�HYDOXDWLRQ��7KH�¿QDO�DVVHVVPHQW�ZLOO�EH�EDVHG�����RQ�FODVV�SDU-WLFLSDWLRQ�DQG�����RQ�WKH�¿QDO�ZULWWHQ�SDSHU�:KHQ��7KH�¿QDO�SDSHU�LV�WR�EH�KDQGHG�LQ�WR�WKH�5HJLVWUDU�QR�ODWHU�WKDQ����May 2016, two copies if the student would like to receive back a copy with notations and comments.

%LEOLRJUD¿D: leaChMan, J.G. – MCCarthy, D.p., 7KH�IRUPDWLRQ�RI�WKH�(F-FOHVLDO�3HUVRQ�WKURXJK�%DSWLVPDO�3UHSDUDWLRQ�DQG�FHOHEUDWLRQV�RI�WKH�5&,$��7KH�&ROOHFWV�RI�WKH�6FUXWLQLHV, The Liturgical Subject: Subject and Subjectivi-

ty, ed. J. Leachman, SCM–University of Notre Dame Press, London – Notre Dame, IL 2008, pp. 172-200; leaChMan, J.G. –MCCarthy, D.p., «Preparation for the Piazza: The Preface of the Second Scrutiny (the Fourth Sunday in Lent): the mystagogical formation of the neophytes and the assembly», Conference of Societas Liturgica, “Liturgy and the Piazza”, in Studia Liturgica 38 (2008) pp. 114-33; leaChMan, J.G., ³7KH�5ROH�RI�WKH�+RO\�6SLULW�LQ�WKH�&DWHFKXPHQDO�3UHSDUDWLRQ�IRU�%DSWLVP�LQ�2,&$ , in�6StULWXV�VSLULWiOLD�QyELV�GyQD�SRWpQ-

WHU�LQI~QGLW, (Studia Anselmiana 139), PIL, Roma 2006, pp. 277-292; leaCh-Man, J.G���©7KH�+RO\�6SLULW�LQ�WKH�3HULRG�RI�3XUL¿FDWLRQ�DQG�(QOLJKWHQPHQW�LQ�RCIA», in Studia Liturgica 36 (2006) pp. 185-207; Transition in the Easter Vi-

JLO��%HFRPLQJ�&KULVWLDQV��3DVFKDOL�LQ�YLJLOLD�&KULVWLDQL�QRPLQLV�¿HUL, ed. D.p. MCCarthy – J.G. leaChMan (Documenta rerum ecclesiasticarum instaurata, Liturgiam aestimare: Appreciating the Liturgy 2), St. Michael’s Abbey Press, Farnborough 2011, pp. 295-322.

94451 Canto Gregoriano: Fonti, Teologia, Forme 3 ECTS

J.-A. Piqué

Obiettivi: Al termine del corso lo studente:- Aver le nozioni basiche per analizzare le forme musicali gregoriane da un punto di vista musicale e testuale. Il fondamento teologico della musica liturgica sarà la base su cui poggerà il seminario.- Conoscere la storia del Canto Gregoriano; le principali fonti; la se-miologia e notazione quadrata; il contesto storico, e le opere musicali ed il ORUR�VLJQL¿FDWR�H�SUHJLR�OLWXUJLFR�- Lo studio della modalità e le forme recitative.Argomenti: Il canto gregoriano, musica propria della liturgia romana, è

studiato in questo seminario da un doppio versante di teoria e prassi. Gli in-contri tratteranno nozioni basiche di semiologia, di notazione quadrata e di modalità. Ci saranno pratiche vocali di carattere tecnico che comprenderanno sia l’aspetto vocale sia l’interpretazione musicale che le nozione basiche di direzione corale. Tutto l’insieme prenderà come fondamento l’attenzione allo

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PIL

studio dei testi biblico-liturgici musicati e il fondamento teologico dello stesso canto.

Introduzione (professore) Il canto gregoriano musica propria della liturgia romana Fondamenti per lo studio delle forme musicali liturgiche gregoriane:

l’ordinario della Messa� 3UHVHQWD]LRQH�GHOOD�ELEOLRJUD¿D�GLVFRJUD¿D�FDOHQGDULR Accenni metodologici: orientamento per l’elaborazione della ricerca

e l’analisi Sedute (studenti) Ogni studente deve intervenire almeno due volte con il suo tema (20’): I. Presentazione generale della parte dell’Ordinario scelta II. Analisi del brano musicale scelto: testo-musica-forma III. Analisi teologico: Senso-Dinamica-Affecto IV. Analisi musicale: Parola-Modo-Ritmo V. Analisi liturgico: Contesto- Funzione-Implicazione VI. Esecuzione pratica Commentario. Questioni. Contributi. Interventi. Consegna Elaborato (10-12 pagine): Gennaio 2015 Conclusione generale (professore)Modalità di svolgimento: Due sessioni magistrali per presentare il tema. $I¿GDPHQWR�GHO� WHPD�GD�VYLOXSSDUH�SHU�RJQL� VWXGHQWH��'XH�HVSRVL]LRQL�pubbliche da ogni partecipante e prove di canto.0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD: Si valuteranno le esposizione pubblica di ogni stu-dente ed il materiale (audiovisivo, power point, schemi, ecc.). Lavoro scrit-WR�¿QDOH�VXO�WHPD�VFHOWR�GDOOR�VWXGHQWH�

%LEOLRJUD¿D: J.C. asensio, El Canto Gregoriano, Madrid 2003; e. CarDi-ne, Semiologia Gregoriana, Solesmes 1970; e. FuBini, Estetica della Musica, Bologna 2003; J-a. piqué, Teologia e Musica. Dialoghi di trascendenza, Mi-lano 2013; Id., 7HRORJtD�\�0~VLFD��8QD�FRQWULEXFLyQ�GLDOpFWLFR�WUDVFHQGHQWDO�sobre la sacramentalidad de la percepción estética del Misterio (Agustín, Balthasar, Sequeri; Victoria, Schönberg, Messiaen), Roma 2006.

94481 Assemblea domenicale in assenza del presbitero 3 ECTS

M. Tymister

Obiettivi: Al termine del corso lo studente:- a livello metodologico 1. avrà approfondito la metodologia imparata nel pro-seminario. 2. avrà consolidato le sue competenze nello sviluppo di uno schema

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PIL

� GL�HODERUDWR�VFLHQWL¿FR�H�QHOOD�VWHVXUD�GHOOH�QRWH�D�SLq�GL�SDJLQD�H��� GHOO¶HOHQFR�ELEOLRJUD¿FR�

3. avrà consolidato le sue esperienze nel preparare in modo autonomo un argomento scelto.

4. avrà fatto ulteriori esperienze nel proporre e discutere un argomento in classe.

5. avrà approfondito il metodo insegnato nel PIL per l’analisi di testi eucologici.

- a livello contenutistico� ���DYUj�FRQRVFLXWR�OD�VWRULD�H�OD�SUREOHPDWLFD�VSHFL¿FD�GHOOH�$'$3� 2. avrà conosciuto la fondazione ecclesiologica e sociologico-antro-

pologica della necessità dell’assemblea domenicale.� ���DYUj�FRQRVFLXWR�OD�ELEOLRJUD¿D�IRQGDPHQWDOH�ULJXDUGDQWH�O¶DUJR��

mento. 4. avrà conosciuto il Directorium de celebrationibus dominicalibus

absente presbytero del 2/6/1988 5. saprà valutare le realtà pastorali e le possibilità celebrative contenute

nei rispettivi libri liturgici rispettivamente nelle direttive delle con- ferenze episcopali delle chiese di provenienza dei partecipanti al seminario.

Argomenti: Il proposito di questo seminario è di condurre a una valuta-]LRQH� WHRORJLFDPHQWH� JLXVWL¿FDWD� GHOOD� VLWXD]LRQH� SDVWRUDOH�� GHOOH� SRVVL-bilità celebrative e degli aiuti/libri liturgici per l’assemblea domenicale in assenza del presbitero nell’ambito della propria diocesi. A questo scopo, dopo una introduzione di carattere storico, teologico e antropologico, si presenteranno e studieranno partendo dalle situazione pastorale le norme/direttive delle singole conferenze episcopali e gli aiuti/libri liturgici messi a disposizione nella chiesa locale.� ,QWURGX]LRQH�H�ELEOLRJUD¿D� Assemblee domenicali in assenza del presbitero nella storia della Chiesa La necessità dell’assemblea domenicale e dell’eucaristia. Il raduno umano e l’assemblea liturgica.� ,�GRFXPHQWL�XI¿FLDOL�GHOOD�&KLVD��6&�������,QWHU�2HFXPHQLFL��������Liturgicae instaurationes 6 La terminologia: il laico “moderatore” dell’assemblea.� /D�QHFHVVLWj�HFFOHVLRORJLFD�GHOOD�GHOHJD�XI¿FLDOH 2. Il Directorium de celebrationibus dominicalibus absente presbyte-ro del 2/6/1988 3. Presentazione e studio dettagliato delle norme/direttive e degli aiu-ti/libri liturgici delle Chiese locali/diocesi di provenienza dei partecipanti.

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PIL

Modalità di svolgimento: 3 lezioni magistrali del professore di una durata di 90 min. ciascuna, per introdurre all’argomento (approccio storico, teologico e sociologico alla realtà e necessità dell’assemblea). Poi uno dei partecipanti presenta la storia e il contenuto del Direttorio de celebrationibus dominicali-bus absente presbytero del 2/6/1988. Gli altri partecipanti presenteranno suc-cessivamente le norme/direttive e gli aiuti/libri liturgici della propria chiesa locale/diocesi e li discuteranno criticamente in classe. Ogni seduta del semi-nario sarà verbalizzata da parte di uno studente.

Le relazioni hanno una durata di 30 min. circa. Prima di iniziare la sua UHOD]LRQH��OR�VWXGHQWH�GLVWULEXLVFH�OR�VFKHPD�GHOOD�VWHVVD�H�OD�ELEOLRJUD¿D�XVD-ta. Alla relazione segue una discussione tra i partecipanti sotto la guida del UHODWRUH��&RQ�O¶DLXWR�GHO�SURIHVVRUH�VL�FHUFKHUj�GL�PLJOLRUDUH�OD�ELEOLRJUD¿D�H�OR�VFKHPD�FKH�VDUj�OR�VFKHPD�JHQHUDOH�GHOO¶HODERUDWR�¿QDOH��/H�VHGXWH�VDUDQ-QR�DI¿DQFDWR�GDOOD�VWHVXUD�GL�XQ�YHUEDOH�GL�FXL�q�UHVSRQVDELOH�XQR�VWXGHQWH�D�turno e che sarà distribuito a tutti i partecipanti. Materiale aggiuntivo utile per l’approfondimento, la discussione e lo studio privato (schemi, riassunti H� LQGLFD]LRQL�ELEOLRJUD¿FKH�� VDUj�PHVVR� D�GLVSRVL]LRQH� VXO� VLWR� LQWHUQHW�GHO�seminario: www.tymister.eu

0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD: La prova di accertamento è orale e scritta e si svolge in tre parti.

1. Una relazione in classe che tratta l’argomento scelto di una durata di 30 PLQXWL�������

2. Stesura di un verbale (in italiano) che è da consegnare all’inizio della VHGXWD�FKH�VHJXH�TXHOOD�FKH�q�VWDWD�YHUEDOL]]DWD������

3. Stesura di un elaborato scritto di 15-20 pagine di testo sull’argomento GHOOD�SURSULD�UHOD]LRQH��4XHVWR�HODERUDWR�q�GD�FRQVHJQDUH�SULPD�GHOOD�¿QH�GHO�VHPHVWUH��¿QR�DO����PDJJLR��H�GRYUj�HVVHUH�FRPSRVWR�GL�IURQWHVSL]LR��LQGLFH��elenco delle sigle e delle abbreviazioni, corpo del testo con le note, conclu-VLRQH�¿QDOH�H�ELEOLRJUD¿D�GL�WXWWH�OH�RSHUH�XVDWH�H�FRQVXOWDWH��(¶�ULFKLHVWD�XQD�coerenza assoluta nella metodologia. L’elaborato deve essere rilegato in modo appropriato e può essere scritto in una delle seguenti lingue: italiano, latino, LQJOHVH��WHGHVFR��IUDQFHVH��VSDJQROR�R�FURDWR�������

%LEOLRJUD¿D� M. Brulin, «Assemblées dominicales en l’absence de prêtre», in LMD 130 (1977) pp. 80-113; J. Dallen, 7KH�'LOHPPD�RI�3ULHVWOHVV�6XQGD\V, Chicago 1994; a. noCent, Assemblea domenicale in assenza del sacerdote, in Scientia Liturgica 3, ed. A. ChupunGCo, Casale Monferrato 1998, pp. 329-333; D. sartore, Assemblee senza presbitero, in Liturgia, ed. D. sartore – a. M. triaCCa – C. CiBien, Torino 2001, pp. 171-178; G. saVourin, ‹‹Assemblées do-minicales en l’absence de prêtre: le directoire de la Congrégation pour le Culte Divin››, in LMD 175 (1988), pp. 101-109.

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PIL

94483 Edith Stein: “La preghiera della chiesa”, prospettive teologiche e li-

turgiche 3 ECTS

D. Del Gaudio

Obiettivi: Al termine del corso lo studente: 1° Saprà comprendere le tematiche emerse dalla lettura del testo

in relazione alla riforma liturgica; 2° Saprà presentare, in una sintesi organica, un argomento scelto

fra quelli proposti in relazione ai testi del Concilio Vaticano II o al pensiero di teologi contemporanei.Argomenti: Il seminario intende approfondire il testo La preghiera della chiesa di Edith Stein in relazione alla riforma liturgica, eviden-ziando come le tematiche proposte dalla Stein presentino elementi interessanti e attuali riguardo alla teologia liturgica. Dopo la presentazione dell’opera il docente propone gli argomen-ti da sviluppare a livello individuale: La preghiera della Cristo – preghiera della Chiesa La preghiera della Chiesa come liturgia e Eucaristia Le radici ebraiche della celebrazione eucaristica La liturgia cosmica La partecipazione dei laici alla liturgia La liturgia delle ore come preghiera di tutto il popolo di Dio La dimensione personale e comunitaria della preghiera liturgica Il rapporto fra pietà popolare e liturgia La dimensione femminile della liturgia Liturgia e vita interioreModalità di svolgimento: lezioni frontali, lavoro personale guidato, discussione in classe.0RGDOLWj� GL� YHUL¿FD� elaborato scritto secondo la metodologia del PIL con discussione pubblica in classe.

%LEOLRJUD¿D: e. stein, La preghiera della Chiesa, in Id., Nel castello dell’a-

nima. Pagine spirituali, OCD, Morena Roma 2004, pp. 339-358; l. Borriello, Tappe storico-spirituali di un’esistenza teologica, in: Id. (ed.), Edith Stein, mi-

stica e martire, LEV, Città del Vaticano 1992; GioVanna Della CroCe, Pre-

ghiera liturgica e preghiera contemplativa, in e. anCilli (ed.), Edith Stein,

Beata Teresa Benedetta della Croce, Vita - Dottrina - Testi inediti, OCD, Roma 1997, pp. 89-103; J. Castellano CerVera, «La oración de la Iglesia. Testimonio litúrgico de Edith Stein», in Liturgia y espiritualidad 27 (1996) pp. 217-224; G. BonaCCorso, Il rito e l’altro. La liturgia come tempo, linguaggio

e azione, LEV, Città del Vaticano 2001; a. DonGhi, Alla tua luce vediamo

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383

PIL

la luce. L’esperienza spirituale cristiana vive del mistero della celebrazione

liturgica, LEV, Città del Vaticano 2008; M. KunZler; La liturgia della chie-

sa, Jaka Book, Milano 2003, p. 357; J. ratZinGer, Teologia della Liturgia.

/D�IRQGD]LRQH�VDFUDPHQWDOH�GHOO¶HVLVWHQ]D�FULVWLDQD, LEV, Città del Vaticano 2010; h. u. Von Baltahsar, Sponsa Verbi, Morcelliana, Brescia 1985; e. Gar-Cia roJo, «Vivencia y aportación litúrgica de Edith Stein», in Ephemerides

Carmeliticae 30 (1979), pp. 69-97; J. Castellano CerVera, «La oración de la Iglesia. Testimonio litúrgico de Edith Stein», in Liturgia y espiritualidad 27 (1996) pp. 217-224; BeneDetto xVi, Introduzione allo spirito della liturgia, San Paolo, Cinisello Balsamo 2000; J. Castellano CerVera, La preghiera

della Chiesa - Una rilettura teologica, in J. sleiMan - l. Borriello (edd.), (GLWK�6WHLQ��WHVWLPRQH�GL�RJJL�SURIHWD�SHU�GRPDQL��$WWL�GHO�6LPSRVLR�,QWHUQD-

zionale Roma - Teresianum 7 - 9 ottobre 1998, LEV, Città del Vaticano 1999, pp. 181-203; F. M. sChanDl, “Ho visto crescere la Chiesa dal mio popolo”, in J. sleiMan - l. Borriello (edd.),�(GLWK�6WHLQ��WHVWLPRQH�GL�RJJL�SURIHWD�SHU�GR-

mani. Atti del Simposio Internazionale Roma - Teresianum 7 - 9 ottobre 1998, LEV, Città del Vaticano 1999, pp. 137-158; enriCo Di santa Maria, La passio-

ne della Chiesa e la preghiera di Cristo, in e. anCilli (ed.), Edith Stein, Beata

Teresa Benedetta della Croce, Vita - Dottrina - Testi inediti, OCD, Roma 1997, pp. 63-87; s. Marsili, Aspetto «ecclesiale» e «personale» della Liturgia

delle Ore, in AA. VV., La preghiera della Chiesa. Atti della 1ª settimana di

VWXGLR�GHOO¶$VVRFLD]LRQH�SURIHVVRUL�GL�OLWXUJLD, EDB, Bologna 1974, pp. 57-76

������ ,�SURSUL�GLRFHVDQL�H�GHOOH�IDPLJOLH�UHOLJLRVH� ��(&76M. Barba

Obiettivi: Al termine del corso lo studente: Dovrà essere competente nella conoscenza della normativa relativa

all’argomento e ad avere dimestichezza nel trattare tali questioni. Argomenti: Il seminario intende introdurre alla conoscenza della normati-

va liturgica relativa alla composizione e revisione dei propri diocesani e delle famiglie religiose. Si presentano i criteri per la preparazione dei calendari, Messe proprie e Liturgia delle Ore.

1. Introduzione al tema. 2. I propri liturgici: quale spazio per le tra-dizioni locali? 3. Presentazione della normativa vigente. 4. Analisi di alcuni progetti di proprio diocesano e di famiglia religiosa.

.Modalità di svolgimento: Si presenteranno le diverse tematiche sopra elencate con una esposizione che sia densa e stimolante alla ricerca. Il metodo sarà analitico-sintentico

0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD: Si propone una presentazione orale dei singoli stu-GHQWL�DJOL�DOWUL�FRPSRQHQWL�GHO�VHPLQDULR��$OOD�¿QH�GHO�FRUVR�RJQXQR�SUHVHQ-

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384

PIL

WHUj�XQ�HODERUDWR�VFLHQWL¿FR�

%LEOLRJUD¿D: Sacra Congregazione per il Culto Divino, Istruzione «Ca-lendaria particularia» (24 giugno 1970), in AAS 62 (1970) pp. 651-663; «De Patronis constituendis» (19 marzo 1973), in AAS 65 (1973) pp. 276-279; «Nor-PH�FLUFD�OH�FHOHEUD]LRQL�OLWXUJLFKH�SURSULH�GHOOH�GLRFHVL�LWDOLDQH�XQL¿FDWH�FRQ�Decreto della Congregazione per i Vescovi del 30 settembre 1986 (25 ottobre 1986)», in Notitiae������������SS�����������©1RWL¿FD]LRQH�VX�DOFXQL�DVSHWWL�dei Calendari e dei testi liturgici propri (20 settembre 1997)», in Notitiae 33 �������SS�����������©1RWL¿FD]LRQH�³'H�GHGLFDWLRQH�DXW�EHQHGLFWLRQH�(FFOH-siae in honorem alicuius Beati (29 novembre 1998)», in Notitiae 34 (1998) p. �����©1RWL¿FD]LRQH�³'H�WLWXOR�(FFOHVLDH´�����IHEEUDLR������ª��LQ�Notitiae 35 �������SS�����������©1RWL¿FD]LRQH�³'H�FXOWX�%HDWRUXP´�����PDJJLR������ª��in Notitiae�����������SS�����������©1RWL¿FD]LRQH�VX�DOFXQL�DVSHWWL�GHL�OH]LR-nari ecclesiastici propri della Liturgia Horarum» (27 giugno 2002), in Notitiae

38 (2002), pp. 555-568; M. BarBa, «I Propri diocesani: quali spazi per le tradi-zioni delle Chiese locali?», in Liturgia 34 (2000) pp. 507-526; Idem, «I Propri liturgici e l’Istruzione “Liturgiam authenticam”, in Ephemerides Liturgicae ������������SS�����������,GHP��©,�3URSUL�OLWXUJLFL��XQD�QXRYD�1RWL¿FD]LRQHª��in Liturgia 36 (2002), pp. 568-577.

95301 Temi centrali della teologia sacramentaria di Agostino d’Ippona 3 ECTS

M. Skeb

Obiettivi: Al termine del corso lo studente: 1° conosce linguaggio, posizioni, intenzioni e rilevanza liturgica

delle posizioni di Agostino sulla teologia sacramentaria 2° analizza testi scelti di Agostino dal punto di vista storico-li-

turgico, linguistico e teologico.Argomenti: Il seminario analizza dal punto di vista storico-liturgico, linguistico e te-ologico testi centrali di Agostino d’Ippona con rilevanza sacramentaria. I temi delle relazioni e dei elaborati degli studenti appartengono ai seguenti campi:� � �/D�FRQFH]LRQH�¿ORVR¿FRWHRORJLFD�GL�³VDFUDPHQWR´ Il rapporto tra cristologia e teologia sacramentaria� � �,O�FRQÀLWWR�HFFOHVLRORJLFRVDFUDPHQWDULRQ�WUD�GRQDWLVWL�H�FDWWROLFL Il battesimo dei bambini nella controversia pelagiana� �� ,O�FDUDWWHUH�VSHFL¿FR�GHOOD�FDWHFKHVL�EDWWHVLPDOH�LQ�$JRVWLQR La teologia eucaristica di Agostino

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385

PIL

Modalità di svolgimento: Due lezioni frontali iniziali del docente. Ogni studente sceglie da una lista di temi preparata dal docente un testo di Agostino sul quale elabora un’interpretazione dettagliata che presenta in aula. Ogni presentazione viene completata da una discus-sione. Prima della sua relazione in classe ogni studente si incontra due volte con il docente per discutere i problemi del suo tema, lo svol-gimento del suo lavoro (I incontro) e la forma della sua relazione in classe (II incontro). La partecipazione al seminario presuppone una conoscenza del latino che almeno permette un uso critico e autonomo GHOOH�WUDGX]LRQL�QHOOH�OLQJXH�PRGHUQH��PROWR�VSHVVR�LQVXI¿FLHQWL���GD�parte dello studente.0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD� Relazioni in classe ed elaborati scritti che inter-pretano testi centrali della teologia sacramentaria di Agostino.

%LEOLRJUD¿D� BriGht, p., Ekklesiologie und Sakramentenlehre, in Dre-Coll, V.h., ed., Augustin Handbuch , Tübingen 2007, pp. 506-518 (con ELEOLRJUD¿D�RULHQWDWLYD���Grossi , V., I sacramenti nei padri della chiesa.

L’iter semiologico storico teologico , SuPa 15, Roma 2009 (con biblio-JUD¿D�RULHQWDWLYD��

.

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387

PIL

II CICLO - LICENZA

oRARIo DELLE LEZIonI 2016-2017

1° sEmEstRE

Ore 3 ottobre 4 ottobre 5 ottobre 6 ottobre 7 ottobre

08.30- 10.05

GIORNATA DI STUDIO

1° 94001 Skeb2° 95033 Midili 2° 95026 Viola 1° 94002 De

Zan

10.15-11.50 2° 95036 Sarr 1° 94018 Orsola 2° 95026 Viola 1° 94021 De Zan

15.30-17.05 94201 Bonomo2° 95026 Viola 94149 Piqué

17.15-18.50

2° 95026 Viola5-6 ottobre

9-10 novembre18-19 gennaio

94149 Piqué

Ore 10 ottobre 11 ottobre 12 ottobre 13 ottobre 14 ottobre

08.30- 10.05 1° 94016 Nin *

1° 94017Pecklers2° 95001

Flores

1° 94001 Skeb2° 95033 Midili 1° 94016 Nin * 1° 94002 De Zan

10.15-11.50 1° 94010Folsom

1° 94016 Nin *

2° 95010 Tymister

1° 94016 Nin *2° 95036 Sarr

1° 94018 Orsola 1° 94021 De Zan

15.30-17.05 94141 Barba 94186 Monteiro

94175 Simón94190 Flores 94201 Bonomo 94149 Piqué 1° 94016 Nin *

17.15-18.50 94173 A. Simon 95115 Del Gaudio 94149 Piqué

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388

PILOre 31 ottobre 1 novembre 2 novembre 3 novembre 4 novembre

08.30- 10.05 1° 94001 Skeb2° 95033 Midili 2° 95034 Zizic

1° 94002De Zan

2° 95034Zizic

10.15-11.50 2° 95036 Sarr 1° 94018 Orsola 1° 94021 De Zan

15.30-17.05 94201 Bonomo94155 Zizic 94149 Piqué 94155 Zizic

17.15-18.50 94149 Piqué

Ore 17 ottobre 18 ottobre 19 ottobre 20 ottobre 21 ottobre

08.30- 10.05

1° 94017Pecklers2° 95001

Flores

1° 94001 Skeb2° 95033 Midili 1° 94002 De Zan

10.15-11.50 1° 94010Folsom

2° 95010Tymister 2° 95036 Sarr 1° 94018 Orsola 1° 94002 De Zan

15.30-17.05 94141 Barba 94186 Monteiro

94199 Di Benedetto

95144 Recchia

94201 Bonomo 94149 Piqué

17.15-18.50 94173 A. Simon 95115 Del Gaudio 94149 Piqué

Ore 24 ottobre 25 ottobre 26 ottobre 27 ottobre 28 ottobre

08.30- 10.05

1° 94017Pecklers2° 95001

Flores

1° 94001 Skeb2° 95033 Midili 2° 95034 Zizic 1° 94002 De Zan

2° 95034 Zizic

10.15-11.50 1° 94010 Folsom

2° 95010Tymister 2° 95036 Sarr 1° 94018 Orsola 1° 94021 De Zan

15.30-17.05 94141 Barba 94186 Monteiro

94199 Di Benedetto

95144 Recchia

94201 Bonomo94155 Zizic 94149 Piqué 94155 Zizic

17.15-18.50 94173 A. Simon 95115 Del Gaudio 94149 Piqué

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389

PIL

Ore 7 novembre 8 novembre 9 novembre 10 novembre 11 novembre*

08.30- 10.05

1° 94017 Pecklers2° 95001

Flores

1° 94001 Skeb2° 95033 Midili 2° 95026 Viola

10.15-11.50 1° 94010 Folsom

2° 95010 Tymister 2° 95036 Sarr 1° 94018 Orsola

2° 95026 Viola

15.30-17.05 94141 Barba 94186 Monteiro

94199 Di Benedetto

95144 Recchia

94201 Bonomo94155 Zizic

2° 95026 Viola94160 Piqué

17.15-18.50 94173 A. Simon 95115 Del Gaudio 2° 95026 Viola 94160 Piqué

* 11 novembre - Dedicazione della Chiesa di S. Anselmo

Ore 14 novembre 15 novembre 16 novembre 17 novembre 18 novembre

08.30- 10.05 1° 94016 Nin *

1° 94017 Pecklers2° 95001Flores

1° 94001 Skeb2° 95033 Midili

1° 94016 Nin *2°95034 Zizic

1° 94002 De Zan

2° 95034 Zizic

10.15-11.50 1° 94010Folsom

1° 94016 Nin *2° 95010 Tymister

1° 94016 Nin *2° 95036 Sarr 1° 94018 Orsola 1° 94021

De Zan

15.30-17.05 94141 Barba 94186 Monteiro

94199 Di Benedetto

95144 Recchia

94201 Bonomo94155 Zizic 95178 Marini 1° 94016 Nin *

94155 Zizic

17.15-18.50 94173 A. Simon 95115 Del Gaudio 95178 Marini

Ore 21 novembre 22 novembre 23 novembre 24 novembre 25 novembre

08.30- 10.05 1° 94017 Pecklers2° 95001 Flores

1° 94001 Skeb2° 95033

Midili

1° 94015 Valli2° 95034 Zizic

1° 94002 De Zan

2° 95034 Zizic

10.15-11.50 1° 94010 Folsom

2° 95010 Tymister

1° 94015 Valli

2° 95036 Sarr1° 94018 Orsola 1° 94021 De Zan

15.30-17.05 94141 Barba 94186 Monteiro

94199 Di Benedetto

95144 Recchia

94201 Bonomo94155 Zizic 95178 Marini 94155 Zizic

17.15-18.50 94173 A. Simon 95115 Del Gaudio 95178 Marini

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390

PIL

Ore 28 novembre 29 novembre 30 novembre 1 dicembre 2 dicembre

08.30- 10.05

1° 94017Pecklers2° 95001

Flores

1° 94001 Skeb2° 95033 Midili

1° 94015 Valli2° 95034 Zizic

1° 94002 De Zan

2° 95034 Zizic

10.15-11.50 1° 94010 Folsom

2° 95010 Tymister

1° 94015 Valli2° 95036 Sarr

Sacrosanctum

Concilium 53ma giornata

di studio

1° 94021 De Zan

15.30-17.05 94141 Barba 94186 Monteiro

94199 Di Benedetto

95144 Recchia

94201 Bonomo94155 Zizic 95178 Marini 94155 Zizic

17.15-18.50 94173 A. Simon 95115 Del Gaudio 95178 Marini

Ore 5 dicembre 6 dicembre 7 dicembre 8 dicembre 9 dicembre

08.30- 10.051° 94017 Pecklers

2° 95001 Flores

1° 94001 Skeb2° 95033 Midili

1° 94002 De Zan

2° 95034 Zizic

10.15-11.50 1° 94010 Folsom

2° 95010 Tymister

1° 94015 Valli2° 95036 Sarr

1° 94021 De Zan2° 95034 Zizic*

da proporre il recupero di

due ore

15.30-17.05 94128 Barba94186 Monteiro

94199 Di Benedetto

95144 Recchia

94201 Bonomo94155 Zizic

17.15-18.50 94173 A. Simon 95115 Del Gaudio

Ore 12 dicembre 13 dicembre 14 dicembre* 15 dicembre 16 dicembre

08.30- 10.05

1° 94017Pecklers2° 95001

Flores

1° 94001 Skeb2° 95033 Midili 1° 94015 Valli 1° 94002 De

Zan

10.15-11.50 1° 94010Folsom

2° 95010Tymister

1° 94015 Valli2° 95036 Sarr 1° 94018 Orsola 1° 94021 De

Zan

15.30-17.05 94141 Barba 94186 Monteiro

4199 Di Benedetto

95144 Recchia

94201 Bonomo 95178 Marini

17.15-18.50 94173 A. Simon 95115 Del Gaudio 95178 Marini

* 14 dicembre Ateneo ore 12 Messa Avvento

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391

PIL

Ore 19 dicembre 20 dicembre 21 dicembre 22 dicembre 23 dicembre

08.30- 10.051° 94017Pecklers

2° 95001 Flores

1° 94001 Skeb2° 95033 Midili 1° 94015 Valli

10.15-11.50 1° 94010 Folsom 2° 95010Tymister

1° 94015 Valli2° 95036 Sarr 1° 94018 Orsola

15.30-17.05 94141 Barba 94186 Monteiro

94199 Di Benedetto

95144 Recchia

94201 Bonomo 95178 Marini

17.15-18.50 94173 A. Simon 95115 Del Gaudio 95178 Marini

Ore 9 gennaio 10 gennaio 11 gennaio 12 gennaio 13 gennaio

08.30- 10.05

1° 94017 Pecklers2° 95001

Flores

1° 94015 Valli 1° 94002 De Zan

10.15-11.50 1° 94010 Folsom

2° 95010 Tymister 1° 94015 Valli 1° 94018 Orsola 1° 94021 De Zan

15.30-17.05 94141 Barba 94186 Monteiro

94199 Di Benedetto

95144 Recchia

95178 Marini

17.15-18.50 94173 A. Simon 95115 Del Gaudio 95178 Marini

Ore 16 gennaio 17 gennaio 18 gennaio 19 gennaio 20 gennaio

08.30- 10.05

1° 94017 Pecklers2° 95001

Flores

2° 95026 Viola 1° 94002 De Zan

10.15-11.50 1° 94010Folsom

2° 95010Tymister 1° 94015 Valli 2° 95026 Viola 1° 94021 De Zan

15.30-17.05 94141 Barba 94186 Monteiro

94199 Di Benedetto

95144 Recchia

2° 95026 Viola

17.15-18.50 94173 A. Simon 95115 Del Gaudio 2° 95026 Viola

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392

PIL

ii CiClo - LICENZA

orArio Delle leZioni 2016-2017

2° semestre

Ore 13 febbraio 14 febbraio 15 febbraio 16 febbraio* 17 febbraio

08.30- 10.05 94202 Monteiro 95004Flores 95028 Muroni MASTERCLASS

BRZEZINSKI1-2 annoDottorato

TDS

94130 De Zan

10.15-11.50 95003 Parenti 95023 Tymister 95009 Cortoni 1° 94021 De Zan

15.30-17.0594151 Maggiani94153 Maggioni

94174 McCarthy

94203 Bonomo95113 García

94166 Cescon WSP

2 anno +Dottorato

95209 Quartier WSP

17.15-18.50

94153 Maggioni 94185 Rubio

95209 Quartier

94185 Rubio95209 Quartier94200 Gunter

94185 Rubio95209 Quartier

94166 Cescon

95209 Quartier WSP

�������������������������&RQIURQWD�FRQ�OD�SDJ������

Ore 20 febbraio 21 febbraio 22 febbraio 23 febbraio 24 febbraio

08.30- 10.05 94202 Monteiro 95004Flores 95028 Muroni 95035 Sarr 1° 94109

De Zan

10.15-11.50 95003 Parenti 95023 Tymister 95009 Cortoni 1° 94018 Orsola 1° 94021 De Zan

15.30-17.0594151 Maggiani94153 Maggioni

94174 McCarthy

94203 Bonomo95113 García

94166 Cescon(S) 94450

17.15-18.5094153 Maggioni

94185 Rubio94185 Rubio

94200 Gunter 94185 Rubio 94166 Cescon

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393

PIL

Ore 27 febbraio 28 febbraio 1 marzo 2 marzo 3 marzo

08.30- 10.05 94202 Monteiro 95004Flores 95028 Muroni 95035 Sarr 1° 94109

De Zan

10.15-11.50 95003 Parenti 95023 Tymister 95009 Cortoni 1° 94018 Orsola 1° 94021 De Zan

15.30-17.0594151 Maggiani94153 Maggioni

94174McCarthy

Le Ceneri

94166 Cescon

17.15-18.5094185 Rubio

94153 Maggioni94185 Rubio

94200 Gunter 94166 Cescon

Ore 6 marzo 7 marzo 8 marzo 9 marzo 10 marzo

08.30- 10.0594185 Rubio

94202 Monteiro 95020 Flores 95028 Muroni 95035 Sarr 94130 De Zan

10.15-11.50 95003 Parenti 95023 Tymister 95009 Cortoni 1° 94018 Orsola 1° 94021 De Zan

15.30-17.0594151 Maggiani94153 Maggioni

94174McCarthy

94203 Bonomo95113 García

94166 Cescon

17.15-18.5094153 Maggioni

94185 Rubio94185 Rubio

94200 Gunter 94185 Rubio 94166 Cescon

Ore 13 marzo 14 marzo 15 marzo 16 marzo 17 marzo

08.30- 10.05 94202 Monteiro 95020 Flores 95028 Muroni 95035 Sarr 94130 De Zan

10.15-11.50 95003 Parenti 95023 Tymister 95009 Cortoni 1° 94018 Orsola 1° 94021 De Zan

15.30-17.0594151 Maggiani94153 Maggioni

94174McCarthy

94203 Bonomo95113 García

94166 Cescon

17.15-18.5095207 Fossas

94153 Maggioni95207 Fossas 94200 Gunter 95207 Fossas 94166 Cescon

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394

PIL

Ore 3 aprile 4 aprile 5 aprile 6 aprile 7 aprile

08.30- 10.05 94202 Monteiro 95020 Flores 95028 Muroni 95035 Sarr 94130 De Zan

10.15-11.50 95003 Parenti 95023 Tymister 95009 Cortoni 1° 94018 Orsola 1° 94021 De Zan

15.30-17.05 94151 Maggiani 94174McCarthy

94203 Bonomo95113 García

94118 Rupnik

17.15-18.50 95207 Fossas 95207 Fossas94200 Gunter 95207 Fossas 94118 Rupnik

Ore 27 marzo 28 marzo 29 marzo 30 marzo 31 marzo

08.30- 10.0594202 Monteiro

95031 Nin * 95020 Flores 95028 Muroni 95035 Sarr 94130 De Zan

10.15-11.50 95003 Parenti 95023 Tymister 95009 Cortoni 1° 94018 Orsola 1° 94021 De Zan

15.30-17.05 94151 Maggiani 94174 McCarthy

94203 Bonomo95113 García

95031 Nin * 95031 Nin *

17.15-18.50 95031 Nin * 95031 Nin*94200 Gunter 95031 Nin *

Ore 20 marzo 21 marzo 22 marzo 23 marzo 24 marzo

08.30- 10.05 94202 Monteiro 95020 Flores 95028 Muroni 95035 Sarr 94130 De Zan

10.15-11.50 95003 Parenti 95023 Tymister 95009 Cortoni 1° 94018 Orsola 1° 94021 De Zan

15.30-17.0594151 Maggiani94153 Maggioni

94174 McCarthy

94203 Bonomo95113 García

94166 Cescon

17.15-18.50 94153 Maggioni 94200 Gunter 94166 Cescon

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395

PILOre 8 maggio 9 maggio 10 maggio 11 maggio 12 maggio

08.30- 10.05 94202 Monteiro 95020 Flores 95028 Muroni 95035 Sarr 94130 De Zan

10.15-11.50 95003 Parenti 95023 Tymister 95009 Cortoni 1° 94018 Orsola 1° 94021 De Zan

15.30-17.05 94151 Maggiani 94174 McCarthy

94203 Bonomo95113 García

94118 Rupnik94180 Ferrer 94180 Ferrer

17.15-18.50 95208 Aracki 95208 Aracki 94200 Gunter 95208 Aracki 94118 Rupnik

94180 Ferrer

Ore 1 maggio* 2 maggio 3 maggio 4 maggio 5 maggio

08.30- 10.05 95020 Flores 95028 Muroni 95035 Sarr 94130 De Zan

10.15-11.50 95023 Tymister 95009 Cortoni 1° 94018 Orsola 1° 94021 De Zan

15.30-17.05 94174McCarthy

94203 Bonomo95113 García

94118 Rupnik94180 Ferrer 94180 Ferrer

17.15-18.50 95208 Aracki 94200 Gunter 95208 Aracki 94118 Rupnik

94180 Ferrer 95208 Aracki

*1 maggio - Festa dei lavoratori

Ore 24 aprile 25 aprile* 26 aprile 27 aprile 28 aprile

08.30- 10.05 94202 Monteiro95031 Nin * 95028 Muroni 95035 Sarr 94130 De Zan

10.15-11.50 95003 Parenti 95009 Cortoni 1° 94018 Orsola 1° 94021 De Zan

15.30-17.05 94151 Maggiani 94203 Bonomo95113 García 94118 Rupnik 95031 Nin *

17.15-18.50 95031 Nin * 95031 Nin * 94118 Rupnik 95031 Nin *

* 25 aprile - Anniversario della Liberazione

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396

PIL

Ore 15 maggio 16 maggio 17 maggio 18 maggio 19 maggio

08.30- 10.05 94202 Monteiro 95020 Flores 95028 Muroni 95035 Sarr 94130 De Zan

10.15-11.50 95003 Parenti 95023 Tymister 95009 Cortoni 1° 94018 Orsola 1° 94021 De Zan

15.30-17.05 94151 Maggiani 94174McCarthy

94203 Bonomo95113 García

94118 Rupnik94180 Ferrer 94180 Ferrer

17.15-18.50 95208 Aracki 95208 Aracki 94200 Gunter 95208 Aracki 94118 Rupnik

94180 Ferrer

Ore 22 maggio 23 maggio 24 maggio 25 maggio 26 maggio

08.30- 10.05 94202 Monteiro 95020 Flores 95035 Sarr

10.15-11.50 95003 Parenti 95023 Tymister 1° 94018 Orsola

15.30-17.05 94151 Maggiani 94174 McCarthy

94203 Bonomo95113 García

94118 Rupnik94180 Ferrer 94180 Ferrer

17.15-18.50 95208 Aracki 95208 Aracki 94200 Gunter 95208 Aracki 94118 Rupnik

94180 Ferrer

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397

PIL

Ore lunedì martedì mercoledì giovedì venerdì

10.15-11.50 (S) 95419 Maggiani

15.30-17.05 (S) 94471 Valli (S) 95591 Piqué

17.15-18.50 (S) 94471 Valli(S) 94473 Zizic (S) 94473 Zizic

95300 Parenti. Orari da stabilire

94487 *DUFtD��2UDUL�GD�VWDELOLUH

Ore lunedì martedì mercoledì giovedì venerdì

15.30-17.05 (S) 95586 Barba (S) 94481 Tymister

(S) 94451 Pique(S) 95301 Skeb

(S) 94483 Del Gaudio

(S) 94450 McCarthy

ii CiClo - LICENZA

oRARIo DEI sEmInARI 2016-2017

1° sEmEstRE

2° sEmEstRE