Idraulica 25 It

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SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE PUBBLICITÀ 70% - FILIALE DI NOVARA dicembre 2003 25 PUBBLICAZIONE PERIODICA DI INFORMAZIONE TECNICO-PROFESSIONALE IL DISEGNO DEGLI IMPIANTI IDROTERMOSANITARI

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PUBBLICAZIONE PERIODICA DI INFORMAZIONE TECNICO-PROFESSIONALE

IL DISEGNO DEGLIIMPIANTI

IDROTERMOSANITARI

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Direttore responsabile: Marco Caleffi

Responsabile di Redazione: Fabrizio Guidetti

Hanno collaborato a questonumero: Mario Doninelli,

Marco DoninelliEzio Prini

Claudio Ardizzoia

IdraulicaPubblicazione registrata presso

il Tribunale di Novara al n. 26/91 in data 28/9/91

Editore:Poligrafica Moderna S.p.A. Novara

Stampa:Poligrafica Moderna S.p.A. Novara

Copyright Idraulica Caleffi. Tutti idiritti sono riservati. Nessunaparte della pubblicazione puòessere riprodotta o diffusa senza ilpermesso scritto dell’Editore.

CALEFFI S.P.A.S.R. 229, n. 25

28010 Fontaneto d’Agogna (NO)

TEL. 0322·8491

FAX 0322·863305

[email protected]

www.caleffi.it

3 Il disegno degli impianti idrotermosanitari

4 Il disegno tecnico, note generaliIl disegno manuale, limiti e inconvenienti

5 Il disegno computerizzato, i vantaggiArchivio di idraulica, struttura di base

6 Impianti autonomi - caldaie murali, cartella 10

8 Impianti autonomi - caldaie a terra, cartella 15

10 Caldaie e moduli termici, cartella 20

12 Collettori centrale termica, cartella 25

14 Sottostazioni di zona, cartella 30

16 Collettori di distribuzione, cartella 35

18 Terminali di climatizzazione, cartella 40

20 Impianti a pannelli, cartella 50

22 Impianti idrosanitari, cartella 60

24 Impianti scarico acque usate, cartella 80

26 Come consultare e utilizzare l’archivio di Idraulica

28 Archivio soluzioni CaleffiNote conclusive

32 Controllo onde radio

34 Sistema di rilevazione e controllo ghiaccio

35 Sistema scaldante antigelo

SommarioSP

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PUBBLICAZIONE PERIODICA DI INFORMAZIONE TECNICO-PROFESSIONALE

IL DISEGNO DEGLIIMPIANTI

IDROTERMOSANITARI

COMUNICATO STAMPA

Uponor s.r.l., distributrice dei marchi Ecoflex Systems,Polytherm Systems, Unipipe Systems, Wirsbo Systems, haintrodotto sul mercato una serie di documentazioni tecnichericonosciute come indispensabili dai professionisti.Tali documentazioni riportano, al loro interno, indicazioni etabelle comparative per definire, nella fase di sviluppo di unprogetto o di preparazione agli acquisti, i valori e icomponenti assolutamente necessari alla realizzazione di unimpianto.Per fornire un’informazione più completa, Uponor s.r.l., haprevisto l’inserimento oltre di know-how, anche di datiaccessibili al mercato.Uponor s.r.l. ha accidentalmente omesso nelledocumentazioni l’indicazione della bibliografia utilizzata. Lasocietà Caleffi di Fontaneto d’Agogna (NO) [email protected] - è titolare, quale editore del testo “Le reti didistribuzione” di Mario Doninelli, dei diritti di copyright sulletabelle “perdite di carico” dei tubi in acciaio, rame e pexcontenute nel manuale.Uponor s.r.l., non volendo ledere alcun diritto e ritenendoquanto pubblicato un vero e proprio vademecum tecniconelle applicazioni trattate, si impegna a pubblicare unmanuale sostitutivo.Uponor s.r.l. ringrazia e porge le proprie scuse alla societàCaleffi per l’accaduto, nella certezza di poter rafforzarel’attuale collaborazione.

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Fino a poco tempo fa, squadre, compassi,curvilinee, boccettini di china, pennini di varieforme e misure, stampini, retini, trasferibili, lametteper cancellare erano, per noi Termotecnici,strumenti di lavoro non solo utili, ma ancheindispensabili. E ad essi potevamo anche essereaffezionati, perché magari il compasso era quelloche la nonna, risparmiando sulla pensione, ciaveva regalato per il diploma, e le penne a china unregalo della morosa. Poi, quasi all’improvviso, tutti questi strumentisono spariti. Calcolatori e plotter li hanno resisuperati, inadeguati.Vederli, ora, inutili e dimenticati in qualchepolveroso cassetto può darci anche un po’ dimalinconia. Purtroppo, però, il progresso ha le sueleggi inderogabili e, ad esse, non possiamo dicerto opporci per motivi affettivi.D’altra parte, calcolatori e plotter possono farcirisparmiare molto tempo e darci disegni piùprecisi, completi, meglio curati nei dettagli.

Va comunque considerato che per sfruttare almeglio tali possibilità, i disegni al calcolatorevanno impostati e sviluppati in modo alquantodiverso da quelli realizzati a mano: tema, questo,che tratteremo specificatamente nelle pagine cheseguono.

Va, inoltre, considerato che, con l’aiuto diInternet, i disegni al calcolatore possono offrirevantaggi di rilievo anche agli Installatori. Adessi, infatti, come vedremo meglio in seguito,disegni appositamente predisposti possono offrire:

1. la facile disponibilità di soluzioni tecniche di sicuro affidamento e sempre aggiornate,

2. la chiara identificazione di tutti i componenti necessari per realizzare tali soluzioni.

Si tratta di possibilità capaci di dare piùsicurezza nello svolgimento del lavoro e difacilitare considerevolmente la stesura dicomputi, preventivi e ordini d’acquisto.

IL DISEGNODEGLI IMPIANTI IDROTERMOSANITARI

Ingg. Marco e Mario Doninelli dello studio S.T.C.

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Per quanto riguarda il nostro campo di attività, ildisegno tecnico altro non è che il linguaggiocon cui il Progettista fa sapere all’Installatorecome deve essere realizzato o modificato unimpianto. Ed è un linguaggio capace di esprimerein modo semplice, chiaro e preciso ciò che leparole (orali o scritte) potrebbero far capire solocon più tempo e difficoltà.

In quanto mezzo di comunicazione, il disegnotecnico deve possedere le seguenti caratteristiche,o forse meglio qualità:

chiarezza,

completezza,

univocità di interpretazione,

facilità di lettura.

E noi Progettisti dobbiamo perseguire tali qualitàsenza lesinare né tempo né fatica perché sonouna forma di dovuto rispetto nei confronti degliInstallatori. Sono, cioè, una forma di dovutorispetto nei confronti di chi deve compiere il suolavoro in base alle nostre informazioni e direttive.

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IL DISEGNO TECNICONOTE GENERALI

Sono principalmente limiti ed inconvenienti legatiai lunghi tempi richiesti per dare completezza aldisegno, soprattutto per quanto riguarda i variparticolari schematici e costruttivi. Coi disegni amano, infatti, non è facile utilizzare schemi eparticolari già disegnati e predisposti.

Per superare tali difficoltà, si possono, ad esempio,fissare sui disegni piccoli lucidi con gli schemi e iparticolari di cui sopra. L’operazione è peròalquanto laboriosa e sussiste anche il pericolo diperdere “pezzi” perché il calore emesso dalleeliocopiatrici fa seccare la colla o l’adesivo ditenuta.

In merito, è degna di nota anche la via seguita asuo tempo dallo IACP di Milano. Più o meno agliinizi degli anni Settanta, per dare completezza aisuoi disegni, questo Istituto aveva approntato unarchivio di circa 100 tavole coi particolariimpiantistici costruttivi ritenuti più importanti (ved.copie sotto riportate). E i disegni di progettorinviavano costantemente alla consultazione e alrispetto di tali tavole.

IL DISEGNO MANUALELIMITI E INCONVENIENTI

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Il disegno computerizzato, al contrario di quellomanuale, non presenta limiti che ne penalizzanola completezza. Pochi e semplici comandibastano, infatti, a derivare schemi e particolaricostruttivi dai relativi file e a posizionarli nel giustocontesto dei nuovi disegni.

Oltre a tale possibilità, il disegno computerizzato neoffre anche un’altra assai importante: quella dipoter recuperare, del tutto o in parte, disegni giàsvolti. È così possibile utilizzare questi elementi direcupero come tessere di mosaico percomporre altri disegni. E ciò può assicurare:

➢ un rilevante risparmio di tempo non solo per il Disegnatore, ma anche per il Progettista che deve impostare a mano il disegno da sviluppare;

➢ minor esposizione agli errori in quanto l’uso di disegni con materiali già posizionati e verificati protegge da sviste e dimenticanze;

➢ miglior qualità del disegno: utilizzare, infatti, disegni già controllati e approvati evita la rappresentazione di componenti mal rapportati fra loro, ad esempio valvole troppo grandi o pompe troppo piccole: cosa che fa perdere evidenza e immediatezza al disegno.

Il recupero dei disegni già svolti e la composizionea mosaico di quelli nuovi, sono avvenuti, nel nostrostudio, in tre fasi: fasi che di seguito esamineremoin quanto consentono di mettere in evidenzaaspetti che riteniamo non trascurabili e d’interessegenerale.

Nella prima fase ci siamo limitati a comporre inuovi disegni derivandoli direttamente da quellivecchi. In pratica, procedevamo solo in base alricordo di quanto già realizzato. Non avevamoarchivi. Evidentemente, il metodo è andato in crisiquando i disegni da ricordare sono diventati tropponumerosi.

Nella seconda, abbiamo costituito un appositoarchivio con disegni recuperati dai progettisvolti. Per facilitarne la consultazione, copie di tuttiquesti disegni sono state raccolte in un appositofaldone. In tal modo non dovevamo più fareeccessivi sforzi nel ricordare e cercare i disegniriutilizzabili.Tuttavia nel comporre i disegni nuovi, a volte,quelli dell’archivio non si fondevano bene fraloro. Ad esempio i collettori non si raccordavanoalle derivazioni delle caldaie, oppure la produzionedell’acqua calda sanitaria non “legava” col restodella centrale termica.

L’archivio, nella fase iniziale, sarà costituito dalleseguenti cartelle:

10 - Impianti autonomi - caldaie murali

15 - Impianti autonomi - caldaie a terra

20 - Caldaie e moduli termici

25 - Collettori centrale termica

30 - Sottostazioni di zona

35 - Collettori di distribuzione

40 - Terminali di climatizzazione

50 - Impianti a pannelli radianti

60 - Impianti idrosanitari

80 - Impianti di scarico acque usate

In un secondo tempo saranno proposte anchecartelle riguardanti gli impianti ad aria, del gas,antincendio e altri settori impiantistici.

Le cartelle contengono disegni classificati in basead un codice di cinque numeri: i primi due siriferiscono alla cartella stessa, gli altri tre aldisegno.

Nelle cartelle proposte il numero che individua idisegni non supera il 700. È così possibile, dal701 al 999, archiviare disegni personali.

Nelle pagine che seguono presenteremobrevemente i contenuti delle cartelle di cui sopra eriporteremo esempi dei disegni in esse contenuti.

IL DISEGNO COMPUTERIZZATOI VANTAGGI

ARCHIVIO DI IDRAULICASTRUTTURA DI BASE

Tutto ciò era dovuto al fatto che i disegni in archivioerano ottenuti da disegni svolti in modoautonomo, cioè non pensati in modo specificoper essere fra loro facilmente componibili.

Nella terza fase, infine, proprio per risolvere taliproblemi di compatibilità grafica, non ci siamo piùlimitati ad archiviare i disegni recuperati, bensì,prima di archiviarli, li abbiamo predisposti per unpossibile e conveniente uso modulare: cioè liabbiamo predisposti per poter essere utilizzaticome mattoncini Lego facilmente assemblabilifra loro.Ed è qualcosa di molto simile che intendiamoproporre all’attenzione di chi ci segue conl’Archivio di Idraulica che presto sarà disponibilesul sito Internet Caleffi.

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I disegni di questa cartella sono suddivisi in duegruppi: il primo riguarda l’adduzione dell’aria e loscarico dei fumi, il secondo esempi di distribuzionedel fluido scaldante.

Disegni adduzione aria e scarico fumi

Rappresentano soluzioni con caldaie del tipo:

- a camera aperta installazione interna,

- a camera aperta installazione esterna,

- a camera stagna con scarico in canna fumaria,

- a camera stagna con scarico in condotto intubato,

- a camera stagna con scarico in tubi coassiali.

Per ognuna di queste configurazioni sono riportatidiversi casi: ad esempio, per le caldaie a camerastagna con scarico in tubi coassiali, sono riportati icasi di copertura a tetto spiovente e a terrazza.

Disegni distribuzione fluido scaldante

Propongono esempi con distribuzione del fluido:

- di tipo diretto,

- con sepcoll da incasso,

- con sepcoll esterno.

Di seguito si riportano alcuni disegni della cartellain esame:

IMPIANTI AUTONOMI - CALDAIE MURALICARTELLA 10

CALDAIA MURALE A CAMERA APERTAtipo ad incasso

CALDAIA MURALEA CAMERA STAGNA

tubi coassialitetto a spiovente

CALDAIA MURALEA CAMERA STAGNA

tubi coassialitetto a terrazza

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gas metano

acqua freddaacqua calda

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8

Ø = ...

ripresa aria

scarico fumi

Ø = ...

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ripresa aria

Ø = ...

canna fumaria

scarico fumi

Ø = ...

Ø = ...

CALDAIA A CAMERA STAGNASCARICO IN CANNA FUMARIA

presa aria e scarico fumidallo stesso lato

CALDAIA A CAMERA STAGNASCARICO IN CONDOTTO INTUBATO

presa aria e scarico fumidallo stesso lato

Come nel caso precedente, i disegni di questacartella sono suddivisi in due gruppi: il primoriguarda l’adduzione dell’aria e lo scarico dei fumi,il secondo esempi di distribuzione del fluidoscaldante.

Disegni adduzione aria e scarico fumi

Rappresentano soluzioni con caldaie del tipo:

- a camera aperta,

- a camera stagna con scarico in canna fumaria,

- a camera stagna con scarico in condotto intubato.

Disegni distribuzione fluido scaldante

Propongono esempi (con distribuzione diretta ocon sepcoll) con produzione di acqua caldasanitaria ottenuta mediante:

- bollitore incorporato nel gruppo termico,

- bollitore esterno e pompa interna al gruppo termico,

- bollitore e pompa esterni al gruppo termico.

Di seguito si riportano alcuni disegni della cartellain esame:

IMPIANTI AUTONOMI - CALDAIE A TERRACARTELLA 15

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IMPIANTO AUTONOMO CON PRODUZIONE COMBINATA DI ACQUA CALDA SANITARIAsepcoll 2+2 - 2 circuiti climatici e 1 diretto

IMPIANTO AUTONOMO CON PRODUZIONE ACQUA CALDA SANITARIA AD ACCUMULOsepcoll 3+1 - 2 circuiti climatici e 1 diretto

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10

TTTT TT

IMPIANTO CENTRALIZZATO CON PRODUZIONE CALORE A MODULImoduli a basamento - pompe interne

I disegni della cartella in esame propongonoschemi di centrale relativi a caldaie e modulitermici. Tali schemi sono proposti sia conseparatore idraulico, sia con attacchi diretti aicollettori o alle reti di distribuzione:

Disegni caldaie

Rappresentano configurazioni con:

- 1 caldaia,

- 2 caldaie con regolazione in sequenza,

- 2 caldaie senza regolazione in sequenza.

Disegni moduli termici

Rappresentano configurazioni con:

- 2 moduli sospesi,

- 3 moduli sospesi,

- 2 moduli a basamento con pompe interne,

- 3 moduli a basamento con pompe interne,

- 2 moduli a basamento con pompe esterne,

- 3 moduli a basamento con pompe esterne.

Di seguito si riportano alcuni disegni della cartellain esame:

CALDAIE E MODULI TERMICICARTELLA 20

Le apparecchiature di controllo,espansione e sicurezza devonoessere correlate allecaratteristiche e alla potenzialitàdell’impianto secondo quantoprevisto dalle norme vigenti.

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A

A A

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IMPIANTO CENTRALIZZATO CON 2 CALDAIEseparatore idraulico - regolazione in cascata

IMPIANTO CENTRALIZZATO CON 2 CALDAIEseparatore idraulico

Le apparecchiature di controllo,espansione e sicurezza devonoessere correlate allecaratteristiche e alla potenzialitàdell’impianto secondo quantoprevisto dalle norme vigenti.

Le apparecchiature di controllo,espansione e sicurezza devonoessere correlate allecaratteristiche e alla potenzialitàdell’impianto secondo quantoprevisto dalle norme vigenti.

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Nella cartella in esame i disegni sono suddivisi indue gruppi: il primo rappresenta i circuiti di basedei collettori, il secondo i terminali.

Disegni con circuiti di base

Sono proposti disegni di circuiti:

- con regolazione climatica,

- con regolazione climatica e sonda di sicurezza,

- senza regolazione della temperatura.

Sviluppati tenendo conto delle seguenti variabili:

- tipo di pompa (semplice o gemellare);

- possibile bilanciamento del circuito, con valvola di taratura o autoflow;

- presenza o meno del by-pass differenziale;

- presenza o meno della valvola di ritegno;

- presenza o meno dell’orologio programmatore.

Disegni con terminali dei collettori

Sono proposti disegni con attacchi:

- diretti con separatore idraulico;

- diretti senza separatore idraulico (con o senza by-pass d’estremità);

- compensati senza separatore idraulico (con o senza by-pass d’estremità).

COLLETTORI CENTRALE TERMICACARTELLA 25

attacco diretto collettori con by-pass

svilupposingoli circuiti

attacco diretto collettori senza by-pass

svilupposingoli circuiti

Composizione collettori

Per disegnare i collettori utilizzando i circuiti dibase e i terminali di cui sopra, si può procederecome illustrato nel seguente esempio:

Esempio composizione collettore:

Disegnare un collettore con le seguenti caratteristiche:

circuito 1 - con regolazione climatica- pompa gemellare- no valvola by-pass differenziale- autoflow sul by-pass di regolazione

circuito 2 - con regolazione climatica e sonda sicurezza- pompa gemellare- no valvola by-pass differenziale- autoflow sul by-pass di regolazione

circuito 3 - senza regolazione della temperatura- pompa gemellare- no valvola by-pass differenziale- valvola di ritegno- orologio programmatore

circuito 4 - senza regolazione della temperatura- pompa gemellare- no valvola by-pass differenziale- valvola di ritegno- orologio programmatore

circuito 5 - con regolazione climatica- pompa gemellare- no valvola by-pass differenziale- autoflow sul by-pass di regolazione

attacco collettori: tipo diretto con separatore idraulico.

Con l’aiuto dell’indice generale è possibile stabilire laseguente correlazione fra i circuiti dell’esempio e idisegni disponibili:

circuito 1 codice disegno 25-165/3

circuito 2 " " 25-215/3

circuito 3 " " 25-265/4

circuito 4 " " 25-265/4

circuito 5 " " 25-165/3

attacco collettori: codice disegno 25-100

Nella pagina a lato sono riportate le varie fasi cheservono a comporre il collettore.

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13

25-100

25-265/425-215/325-165/3 25-265/4

25-100

25-165/3

25-165/3

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disegno collettore con circuiti e attacchi richiesti nell'esempio di pagina a lato

disegnocircuito 1

disegnocircuiti 1 e 2

disegnocircuiti 1, 2 e 3

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I disegni di questa cartella sono suddivisi neiseguenti gruppi:

Disegni che rappresentano reti didistribuzione con sviluppo dalla centraletermica alle sottostazioni di zona

Propongono diversi schemi relativi a distribuzionidel tipo:

- a 3 tubi (riscaldamento + acqua sanitaria fredda),

- a 5 tubi (riscaldamento + acqua sanitaria fredda,calda e ricircolo).

Propongono, inoltre, particolari che riguardano larealizzazione e il bilanciamento dei piedi dicolonna, ottenuto sia con valvole di taratura checon autoflow.

SOTTOSTAZIONI DI ZONACARTELLA 30

Disegni sottostazioni senza produzionediretta acqua calda sanitaria

Propongono soluzioni con separatore idraulico econ valvole a 2 e 3 vie.

Disegni sottostazioni con produzione adaccumulo acqua calda sanitaria

Rappresentano diverse combinazioni conseparatore idraulico e con valvole a 2 e 3 vie.

Disegni sottostazioni con produzioneistantanea acqua calda sanitaria

Propongono soluzioni con sepcoll, separatoreidraulico e valvole a 3 vie.

Di seguito si riportano alcuni disegni della cartellain esame:

F

W

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V.E.

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SOTTOSTAZIONI CONPRODUZIONE ACQUA CALDA AD ACCUMULO

valvola a 2 vie sanitario e riscaldamentobilanciamento autoflow

SOTTOSTAZIONI CONPRODUZIONE ACQUA CALDA AD ACCUMULO

sepcollbilanciamento autoflow

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15

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flussimetro

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SOTTOSTAZIONI SENZA PRODUZIONE DIRETTA ACQUA CALDAvalvola a 2 vie - bilanciamento con autoflow - miscelatore sanitario

SOTTOSTAZIONI SENZA PRODUZIONE DIRETTA ACQUA CALDAvalvola a 3 vie - bilanciamento con valvola di taratura - miscelatore sanitario

SOTTOSTAZIONI SENZA PRODUZIONE DIRETTA ACQUA CALDAseparatore idraulico - bilanciamento con autoflow - miscelatore sanitario

SOTTOSTAZIONI CON PRODUZIONE DIRETTA ACQUA CALDAvalvola a 3 vie - bilanciamento con autoflow

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16

In questa cartella sono riportati disegni concollettori per corpi scaldanti tradizionali, cioè perradiatori e ventilconvettori.I disegni con collettori per impianti a pannelli sono,invece, riportati nella cartella 50.

I disegni proposti rappresentano collettori:

- complanari verticali,

- complanari orizzontali,

- semplici senza guscio di coibentazione,

- semplici con guscio di coibentazione.

COLLETTORI DI DISTRIBUZIONECARTELLA 35

Gli stessi disegni considerano come variabili lapresenza o meno di:

- valvole di zona a 2 vie,

- valvole di zona a 3 vie,

- by-pass differenziali,

- autoflow di bilanciamento.

Sono rappresentati collettori sia con numero bendefinito di derivazioni, sia con numero indefinito.Gli esempi di seguito riportati si riferiscono alsecondo caso.

attacchi diretti valvola a 2 vie valvola a 3 vie

COLLETTORI COMPLANARI VERTICALI SENZA BY-PASS DIFFERENZIALE

COLLETTORI COMPLANARI VERTICALI CON BY-PASS DIFFERENZIALE

attacchi diretti valvola a 2 vie valvola a 3 vie

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attacchi diretti

COLLETTORI COMPLANARI ORIZZONTALI CON BY-PASS DIFFERENZIALE

valvola a 2 vie valvola a 3 vie

COLLETTORI COMPLANARI ORIZZONTALI SENZA BY-PASS DIFFERENZIALE

attacchi diretti valvola a 2 vie valvola a 3 vie

COLLETTORI SEMPLICI ORIZZONTALI CON GUSCIO DI COIBENTAZIONE

attacchi diretti attacchi con autoflow

valvola a 2 vie valvola a 3 vie

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18

Nella cartella sono proposti disegni che riguardanoi seguenti terminali:

radiatori in lega d’alluminio,a piastre;

radiatori in ghisa,a piastre e a colonne;

radiatori in acciaio,a piastre, a colonne, a tubi verticali e orizzontali;

TERMINALI DI CLIMATIZZAZIONECARTELLA 40

ventilconvettori a soffitto,tipo tradizionale e a cassetta;

ventilconvettori a parete,con diverse posizioni della ripresa e invio aria;

aerotermi a proiezione orizzontale,con e senza presa aria esterna;

aerotermi a proiezione verticale,con diffusori radiali, a tronco di cono, ad anemostato e a due direzioni.

Di seguito si riportano alcuni disegni della cartellain esame:

RADIATORE IN GHISA A PIASTRE VENTILCONVETTORE A PARETEPRESA ARIA DA SOTTO E INVIO FRONTALE

con valvola termostatica

RADIATORE IN ACCIAIO A TUBI

con valvola termostatizzabile

2 tubi - regolazione vavola a 3 vie

4 tubi - regolazione vavole a 3 vie

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19

AEROTERMO A PROIEZIONE ORIZZONTALEcon autoflow

AEROTERMO A PROIEZIONE ORIZZONTALEsenza autoflow

AEROTERMO A PROIEZIONE VERTICALEdiffusore radiale e autoflow

AEROTERMO A PROIEZIONE VERTICALEdiffusore ad anemostato e autoflow

AEROTERMO A PROIEZIONE VERTICALEdiffusore a tronco di cono e autoflow

AEROTERMO A PROIEZIONE VERTICALEdiffusore a 2 direzioni e autoflow

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20

I disegni della cartella sono suddivisi in due gruppi:il primo riguarda le strutture di contenimento deipannelli, il secondo i collettori di distribuzione:

Disegni strutture di contenimento dei pannelli

Rappresentano sezioni di pavimenti, coi relativigiunti, posti sopra:

- solette,

- solai in legno di recupero e nuovi,

- vespai,

- terra (tipo civile e industriale).

IMPIANTI A PANNELLICARTELLA 50

Disegni con collettori di distribuzione

Sono riportati disegni con collettori:

- semplici,

- con valvole termoelettriche sui singoli pannelli,

- con valvola di zona a 2 e 3 vie,

- con regolazione climatica,

- con regolazione termostatica a punto fisso,

- con regolazione elettronica a punto fisso.

Le varie configurazioni hanno come variabili lapresenza o meno di termometri e misuratori diportata sui singoli pannelli. Sono rappresentaticollettori sia con numero ben definito diderivazioni, sia con numero indefinito. Gli esempi diseguito riportati si riferiscono al secondo caso.

RC RC RC

COLLETTORI IN OTTONE PER PANNELLI

COLLETTORI IN OTTONE CON VALVOLE TERMOELETTRICHE PER PANNELLI

COLLETTORI IN OTTONE CON REGOLAZIONE CLIMATICA PER PANNELLI

tipo tradizionale con misuratori di portata con termometri

tipo tradizionale con misuratori di portata con termometri

tipo tradizionale con misuratori di portata con termometri

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21

4 - rete elettrosaldata

8 - bordo perimetrale

5 - isolante a lastre6 - getto in cls

9 - battiscopa

7 - vespaio areato

1 - pavimento

3 - tubo pannelli2 - massetto

78

3

2

6

54

1

1

PAVIMENTO SU SOLETTA - ISOLANTE PREFORMATO - MASSETTO DOPPIO

5 - isolante preformato

2 - massetto sottofondo pavimento3 - massetto copertura pannelli

7 - battiscopa

4 - tubo pannelli

1 - pavimento

6 - bordo perimetrale

5

7

6

soletta

pare

te

SOLAIO DI RECUPERO IN LEGNO - ISOLANTE A LASTRE - MASSETTO DOPPIO

10

9

pare

te

10 - battiscopa 9 - bordo perimetrale

3 - massetto copertura pannelli

7 - caldana in cls con rete elettrosaldata

2 - massetto sottofondo pavimento 1 - pavimento

4 - tubo pannelli 5 - rete elettrosaldata 6 - isolante a lastre

8 - assito

PAVIMENTO SU VESPAIO - ISOLANTE A LASTRE - MASSETTO SEMPLICE

9

8

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2

1

43

54

7

6

2

3

Page 22: Idraulica 25 It

22

In questa cartella sono proposti disegni cheriguardano:

esempi di distribuzione dell’acqua sanitaria;

trattamento chimico e magnetico dell’acqua;

sistemi di pressurizzazione,con pompe a velocità costante e variabile;

produzione acqua calda ad accumulo,con reti di distribuzione acqua miscelata e ad alta temperatura;

IMPIANTI IDROSANITARICARTELLA 60

produzione acqua calda istantanea,con reti di distribuzione acqua miscelata e ad alta temperatura;

produzione acqua calda mista,con reti di distribuzione acqua miscelata e ad alta temperatura;

cassette di distribuzione senza miscelatore,con o senza intercettazione circuiti e antibelier;

cassette di distribuzione con miscelatore,con o senza intercettazione circuiti e antibelier.

Di seguito si riportano alcuni disegni della cartellain esame:

M M M M

CASSETTA CON COLLETTORI SENZA MISCELATOREvariabili: intercettazioni delle derivazioni e ammortizzatori colpo d'ariete

CASSETTA CON COLLETTORI E ATTACCO RICIRCOLO SENZA MISCELATOREvariabili: intercettazioni delle derivazioni e ammortizzatori colpo d'ariete

CASSETTA CON COLLETTORI E MISCELATOREvariabili: intercettazioni delle derivazioni e ammortizzatori colpo d'ariete

Page 23: Idraulica 25 It

23

filtro a cestello

T

V.E.

E

T

Bollitore

filtro a cestello

termometroT

T termostato ad immersione

TTT Tpompa bollitore

pompa ricircolo

disconnettore

ballstop

valvola di sicurezza

valvola di intercettazione

E miscelatore elettronico

T

V.E.

T

T

Bollitore

termometro

T

T

termostato ad immersione

T T

pompa ricircolo

pompa bollitore

disconnettore

ballstop

valvola di intercettazione

valvola di sicurezza

T miscelatore termostaticoPRODUZIONE ACQUA CALDA AD ACCUMULO

rete acqua miscelata con ricircolomiscelatore termostatico

PRODUZIONE ACQUA CALDA AD ACCUMULOricorcolo per acqua miscelata e alta temperatura

miscelatore elettronico

Page 24: Idraulica 25 It

24

Nella cartella sono proposti disegni relativi allaraccolta delle acque usate e al loro smaltimento.Essi riguardano:

reti di scarico interne agli edifici;

reti di scarico esterne;

vasche desoleatrici;

stazioni di pompaggio liquami;

IMPIANTI SCARICO ACQUE USATECARTELLA 80

fosse biologiche;

camere e pozzetti di immissione nella rete fognaria.

Di seguito si riportano due disegni della cartella inesame: il primo è relativo ad una camera diispezione per sifoni d’immissione in rete fognaria, ilsecondo ad una stazione per pompaggio liquami.

Page 25: Idraulica 25 It

25

pompa 2

attivazione

arresto pompe

pompa 2

livello

pompa 1attivazioneallarmelivello p

er li

qua

mi

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gno

sara

cine

sca

tubo ventilazione

tubo portacavi

pompa 1

Page 26: Idraulica 25 It

26

L’archivio di Idraulica è dotato di un apposito indiceche consente di individuare e scegliererapidamente i disegni disponibili.È, tuttavia, consigliabile avere a disposizioneuna raccolta, facilmente consultabile, di talidisegni. Serve per poter effettuare scelte idonee esicure supportate dall’evidenza edall’immediatezza dei disegni stessi.E proprio per consentire la pratica realizzazione diuna simile raccolta, tutti i disegni dell’Archivio diIdraulica sono stati sviluppati in formato A4.È così possibile ordinarli in raccoglitori ad anelli,oppure rilegarli con dorsi metallici o in plastica.

Ad esempio, con l’aiuto di una simile raccolta èpossibile redigere, in tempi brevi, uno schemacome quello della pagina a lato: schema checonsente di definire, in modo completo, ildisegno di una centrale ricorrendo solo a pochicodici.

Lo stesso schema e il relativo disegno sottoriportato possono anche aiutarci ad evidenziarealtri aspetti dell’Archivio di Idraulica.

Con riferimento al codice 20-200 possiamo notareche il corrispondente disegno riporta anche laseguente avvertenza: “le apparecchiature dicontrollo, espansione e sicurezza devono esserecorrelate alle caratteristiche e alla potenzialitàdell’impianto secondo quanto previsto dalle normevigenti”.È una spia di segnalazione che serve ad evitareerrori. Serve, cioè, ad evitare l’uso errato deldisegno con caldaie che hanno potenzialità ecaratteristiche tali da richiedere un’integrazionedelle apparecchiature di cui sopra.

Si richiama, infine, l’attenzione sul fatto che, persemplicità, il disegno dei collettori è lo stessosviluppato nell’esempio di pag. 12.

COME CONSULTARE E UTILIZZAREL’ARCHIVIO DI IDRAULICA

Page 27: Idraulica 25 It

27

TT

MM

TT

RC RC

T

M

TT

M

T

M

TT

RC

T T

A

ESEMPIO SVILUPPO CENTRALE TERMICA

Le apparecchiature di controllo,espansione e sicurezza devonoessere correlate allecaratteristiche e alla potenzialitàdell’impianto secondo quantoprevisto dalle norme vigenti.

Page 28: Idraulica 25 It

28

Sul sito Internet Caleffi sarà proposto anche unarchivio con disegni esecutivi riferiti all’Archivio diIdraulica. Il compito di questo nuovo archivio(denominato Soluzioni Caleffi) è quello di:

➢ presentare gruppi premontati e soluzioni tecniche realizzate con apparecchiature e materiali correttamente scelti;

➢ mettere rapidamente a fuoco le principali caratteristiche di tali gruppi e di tali soluzioni;

➢ consentire, fra più soluzioni possibili, la rapida scelta di quella ritenuta più valida per prestazioni e prezzo;

➢ fornire una guida per orientarsi meglio nelle numerose pagine e infiniti codici che ormai caratterizzano tutti i cataloghi e listini;

➢ evitare errori connessi alla disponibilità di materiali simili e pertanto facili da confondere fra loro;

➢ rendere più veloce e agevole, come già accennato in premessa, la stesura di computi, analisi costi e ordini d’acquisto.

Qualche esempio può servirci ad avere un’idea unpo’ più chiara di tutto questo.

Esempio sottostazione di zona

La sottostazione di zona senza produzione direttadi acqua calda, con valvola a 3 vie e autoflowriportata a pag. 15 è proposta, dall’ArchivioSoluzioni Caleffi, in due versioni: la prima concollettori di distribuzione, la seconda senza (ved.pagina a lato).Come è possibile constatare si tratta di versioniche ben evidenziano:

- la composizione delle sottostazioni,

- i materiali di completamento,

- gli ingombri, correlati ai diametro d’attacco e al numero di derivazioni del collettore.

E ciò consente di leggere con immediatezza leinformazioni che possiamo definire di primoutilizzo e che sono anche quelle di maggiorrilievo per Progettisti ed Installatori.

Esempio cassetta di zona

La cassetta e il relativo collettore verticale convalvola di zona a 3 o 4 vie e by-pass differenzialeriportati a pag. 16 sono proposti, dall’ArchivioSoluzioni Caleffi, in quattro versioni (ved. pag. 30e 31).Si tratta di versioni che differiscono fra loro per imateriali utilizzati: valvole a pistone o a sfera,comandi elettromeccanici o elettrotermici e kitpreassemblati.Un loro esame, anche approssimativo, ci consentedi constatare che tali proposte individuano conchiarezza tutti i materiali necessari alla lororealizzazione, evitando possibili confusioni econsentendo la facile stesura di computi, analisicosti e ordini d’acquisto.Sono proposte che ben evidenziano le prestazioniche l’Archivio Soluzioni Caleffi può offrire aProgettisti e Installatori.

Dopo i “Quaderni Caleffi” e la rivista “Idraulica” ècon la redazione di questi nuovi Archivi cheintendiamo continuare il nostro discorso tecnico, omeglio il nostro rapporto di collaborazione, con chici segue. Lo scopo è quello di:

➢ comunicare ed interagire meglio con gli Studi Professionali;

➢ offrire ad Installatori e Grossisti precisi punti di riferimento atti a semplificare il loro lavoro;

➢ dare al mondo della scuola supporti tecnici in linea col rapido evolversi della tecnologia moderna.

Comunque siamo ben consci del fatto che si trattadi una iniziativa nuova, e come tutte le cose nuoveha bisogno di un’attenta messa a punto e di uncerto rodaggio, nonché di continue verifiche.Ed è per questo che abbiamo bisogno delvostro aiuto. Abbiamo bisogno di consigli,suggerimenti, valutazioni. Può esserci molto utileanche una semplice nota di condivisione delle lineegenerali e delle soluzioni qui prospettate.

Ci teniamo, inoltre, a lavorare in un contestoaperto alla vostra partecipazione e arricchitodalle vostre idee.

Fax 0322 863305Email [email protected]

ARCHIVIO SOLUZIONI CALEFFI

NOTE CONCLUSIVE

Page 29: Idraulica 25 It

29

9070

9070170150

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-175

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-175

Page 30: Idraulica 25 It

30

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35

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Mo

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CA

LEFF

I

35

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Mo

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35-170 B35-170 B

35-170 A35-170 A

Cassettaserie 362

CODICE

356502356504356506356508356510356604356606356608356610356612

N. deriv.

2+24+46+68+8

10+104+46+68+8

10+1012+12

Attacchi

3/4”3/4”3/4”3/4”3/4”1”1”1”1”1”

Collettore complanareserie 356

CODICE

678040678050678060

Attacchi

1/2”3/4”1”

Valvola di zonaserie 678

CODICE

656102656104656112656114

Tensione

220 V24 V220 V24 V

Comando elettrotermicoserie 656

CODICE

502030Attacchi

3/8”

Valvola sfogo ariaserie 5020

By-pass differenzialeserie 356

CODICE

356050Attacchi

3/4”

CODICE

362036362056362073

P (mm)

80/11080/11080/110

H (mm)

360560730

L (mm)

270330360

COLLETTORI COMPLANARI VERTICALI

valvola di zona a 3-4 vie - by-pass differenziale

valvola a 4 vie tipo a pistone con attaccotelescopico e comando elettrotermico

con micro ausiliario

con micro ausiliario

Cassettaserie 362

COLLETTORI COMPLANARI VERTICALI

Kit di distribuzioneserie 640

CODICE

362036362056362073

P (mm)

80/11080/11080/110

H (mm)

360560730

L (mm)

270330360

CODICE

640542640562640582

N. deriv.

4+46+68+8

Attacchi

3/4”3/4”3/4”

valvola a 4 vie tipo a pistone con attaccotelescopico e comando elettrotermico

soluzione tipo kit premontato

valvola di zona a 3-4 vie e by-pass differenziale

Page 31: Idraulica 25 It

31

CA

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I

35

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Mo

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CA

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35

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Mo

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ep.

35-170 C35-170 C

35-170 D35-170 D

Cassettaserie 362

CODICE

356502356504356506356508356510356604356606356608356610356612

N. deriv.

2+24+46+68+8

10+104+46+68+8

10+1012+12

Attacchi

3/4”3/4”3/4”3/4”3/4”1”1”1”1”1”

Collettore complanareserie 356

Valvola di zona a sfera a 3 vieserie 6480Attacchi disponibili: 1/2” - 3/4” - 1” - 1 1/4”

CODICE

646002646004

Tensione

220 V24 V

Servocomandoserie 6460

COLLETTORI COMPLANARI VERTICALI

CODICE

502030Attacchi

3/8”

Valvola sfogo ariaserie 5020

By-pass differenzialeserie 356

CODICE

356050Attacchi

3/4”

CODICE

362036362056362073

P (mm)

80/11080/11080/110

H (mm)

360560730

L (mm)

270330360

valvola di zona a 3 - 4 vie e by-pass differenziale

valvola a 4 vie tipo a sfera con attaccotelescopico e servocomado

CODICE

648950Attacchi

3/4”

Valvola di zona a sferaserie 6489

In alternativa:

Tee di by-pass serie 6490Attacchi disponibili: 1/2” - 3/4” - 1”

+

CODICE

356502356504356506356508356510356604356606356608356610356612

N. deriv.

2+24+46+68+8

10+104+46+68+8

10+1012+12

Attacchi

3/4”3/4”3/4”3/4”3/4”1”1”1”1”1”

Collettore complanareserie 356

- Semplice- Con microinterruttore ausiliario- Con comando manuale- Con comando manuale e microinterruttore ausiliario

CODICE

633400633500633600

Attacchi

1/2”3/4”1”

Valvola di zona a pistoneserie 633

COLLETTORI COMPLANARI VERTICALI

CA

LEFF

I

35

6

Mo

d. D

ep.

CODICE

502030Attacchi

3/8”

Valvola sfogo ariaserie 5020

CODICE

356050Attacchi

3/4”

CODICE

362036362056362073

P (mm)

80/11080/11080/110

H (mm)

360560730

L (mm)

270330360

Cassettaserie 362

valvola di zona a 3 - 4 vie e by-pass differenziale

By-pass differenzialeserie 356

valvola a 4 vie tipo a pistone con comando elettrotermico

CODICE

630. . 2630. . 4

Tensione

220 V24 V

Comando elettrotermicoserie 630

disponibile nelle versioni:

PN 1

0

Tee di by-pass serie 635Attacchi disponibili: 1/2” - 3/4” - 1”

CA

LEFF

I

35

6

Mo

d. D

ep.

Page 32: Idraulica 25 It

32

CONTROLLO AD ONDE RADIO

Ricevitore ad onde radio interno

Utilizzando la cassetta di plastica, il ricevitorecomandato dal segnale del cronotermostato, puòessere posizionato all’interno della cassetta senza lanecessità di installare una antenna esterna.Nella sua versione più semplice, il ricevitore permette ilcontrollo della valvola di zona posizionata sul collettoredi distribuzione.

Componenti caratteristici

1 Cronotermostato ad onde radio per controllo singola zona codice 740000

2 Ricevitore ad onde radio codice 7401013 Servocomando valvola di zona4 Cassetta in plastica serie 362

Ricevitore ad onde radio esterno

Nel caso di cassetta metallica, il ricevitore con l’antennaincorporata deve essere posizionato all’esterno dellacassetta. Il ricevitore comandato dai segnali del cronotermostatopilota e dai termostati delle singole zone gestisce,mediante linea “bus”, una barra relè a cui sono collegatii singoli comandi elettrotermici per il controllo dei circuitiderivati.

Componenti caratteristici

1 Cronotermostato ad onde radio per controllo multizona codice 740005

2 Termostato singola zona controllato dal cronotermostato codice 740010

3 Ricevitore ad onde radio codice 7401054 Comando elettrotermico serie 6565 Barra relè codice 7401066 Cassetta metallica serie 5902

CALE

FFI

CALE

FFI

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CALEFFI

CALEFFI

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CALEFFI

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30

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CALEFFI

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1 2 3 4 5 6 7 8 RESET

CALEFFI

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t1/t2/t

ON OFFH2O

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CONTROLLO SINGOLA ZONA

1

2

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4

1

2

3

4

5

6

CONTROLLO MULTIZONA

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CONTROLLO AD ONDE RADIO

Cronotermostato ad onde radio serie 740

Il cronotermostato permette la programmazionegiornaliera e settimanale dei livelli di temperaturadesiderata. Esso permette, mediante il trasmettitore adonde radio, il controllo di una zona (codice 740000)oppure multizona (codice 740005).

Funzioni crono termostato

- Programmazione giornaliera settimanale su tre livelli di temperatura: comfort-attenuazione-antigelo

- Abbinamento a programmatore per attivazione telefonica

- Selezione di otto programmi di termoregolazione

- Collegamento con autoapprendimento-plug&play tra cronotermostato e ricevitore radio

- Possibilità di abbinamento a più ricevitori

- Disattivazione temporanea della termoregolazione per pulizie

- Segnalazione di non funzionamento dell’impiantoIndicazioni display

1 Indicatore temperatura di comfort2 Visualizzatore temperature3 Segnalazione attivazione utenza4 Indicatore ora o temperatura5 Giorni della settimana6 Funzionamento da programmatore telefonico7 Funzionamento manuale8 Trasmissione segnale radio9 Funzionamento in inverno10 Funzionamento in estate11 Scala termica sulle 24 ore12 Segnalazione batteria scarica13 Temperatura antigelo14 Temperatura attenuazione

1

14 13 12 11

2 3 4 5 6 7 8 9 10

I ricevitori ad onde radio, a seconda delle versioni, sonodisponibili nelle versioni monocanale o multicanale (ottocanali), per la gestione della singola zona o di zone adifferenti temperature.

CALEFFI

t1/t2/t

ON OFFH2O

t1

t2

t❄ - t1- t2

000 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 22

1 2 3 4 5 6

ON

RESET

ON

ON

Day Ok

Reset

Prog

ON

ON

1 2 3 4 5 6 7 8 RESET

CALEFFI

1 RESET

CALEFFI

ON

RESET

ON

ON

Day Ok

Reset

Prog

1 2 3 4 5 6 7 8 RESET

CALEFFI

ON

ON

1 RESET

CALEFFI

50 m50 mCALEFFI

t1/t2/t

ON OFFH2O

t1

t2

t3 - t1- t2

000 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 22

1 2 3 4 5 6

20

25

10

30

15

CALEFFI

Ricevitoreda incassomonocanale

Termostatosingola zonacod. 740010

Cronotermostato pilota cod. 740000 - 740005

Ricevitoreda paretemonocanale

Ricevitoreda paretemulticanale

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SISTEMA DI RILEVAZIONE E CONTROLLO GHIACCIO

La centralina di controllo rileva la presenza di ghiaccioe neve attraverso un sensore di umidità e temperatura equindi attiva l’accensione dei dispositivi diriscaldamento delle superfici interessate.Può essere utilizzata per il controllo di canali, tetti,entrate di garage, marciapiedi, rampe di carico.

Gamma prodotti

Codice 605000 Centralina di controlloCodice 605010 Sensore per superfici esterne-cavo 6 mCodice 605020 Sensore per superfici esterne-cavo 20 mCodice 605030 Sensore per canali, tetti

Funzionamento del sistema

Se la temperatura rilevata è inferiore al valore impostatoed il sensore non rileva l’umidità relativa, allora lacentralina di controllo ipotizza l’assenza d’acqua equindi l’impossibilità di eventuali formazioni di ghiaccio.Nel caso in cui viene avvertita la presenza di umidità siattiva la funzione di riscaldamento e viene mantenutafino a quando la temperatura sale al di sopra del limiteimpostato.Il controllo di temperatura ed umidità è effettuatomediante speciali sensori che permettono di limitare alminimo i consumi di energia.

Sensore per canali

Il sensore viene montato su di un supporto metallicoforato, agganciato al canale od alla superficie dacontrollare, vicino allo scarico del canale stesso.

Sensore per superfici esterne

Il sensore deve essere montato in uno specificopozzetto di ottone il quale ne permette una installazionepiù semplice e ne agevola la sostituzione.Viene posizionato dove è più probabile che si verifichiun abbassamento di temperatura e presenza di umiditàche possono portare alla formazione di ghiaccio.Devono essere posizionati in modo che la superficie delsensore e del terreno combacino.

RETERISCALDAMENTOTEMPERATURA UMIDITA

12

3

45-3

-2

-1

03

4

51

2

– +

-15

-10

-5-25

-20

50

60

9030

40

1 2

1 - Temperatura minima

2 - Durata attivazione TEST

T50 6(2)A230V 10VA 50 HzCALEFFI

Componenti caratteristici

1 Valore temperatura max superiore di funzionamento2 Selettore della temperatura minima inferiore3 Temperatura4 Selettore durata attivazione del riscaldamento5 Valore sensibilità UR rilevata dalla sonda6 Umidità7 Riscaldamento8 Rete9 Riscaldamento sensore10 Tasto test

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

Sensore

Cavo scaldante Vista superiore sensore

Sensore canaliCavo scaldante

Fascetta

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SISTEMA SCALDANTE ANTIGELO

Componenti caratteristici

1 Guaina di protezione2 Treccia metallica in rame stagnato3 Strato di protezione4 Matrice autoregolante5 Conduttori in rame

1 2 3 4 5

6 7 8 9 10

20

10

0

30

40

°C

CALEFFI

1 2 3 4 5

Tubo caldo

Tubo tiepido

Tubo freddo

Autoclip

Il raccordo Autoclip è uno speciale connettore chepermette di collegare il cavo scaldante alla rete dialimentazione o più cavi scaldanti tra loro.

Alimentazione230 V

Cavoscaldante

Autoclip

Il sistema antigelo per tubazioni, costituito da un cavoscaldante autoregolante e da un termostato, vieneutilizzato nei seguenti casi:

•Protezione dal gelo delle tubazioni esposte al freddo

•Sgombero della neve dalle grondaie e dai canali

Gamma prodotti

Codice 606000 Cavo scaldante a regolazione automatica

Codice 607000 Termostato con sonda a contatto per tubazioni

Principio di funzionamento

Il cavo riscaldante a regolazione automatica è costituitoda due conduttori di rame immersi in una appositamatrice capace di variare la sua resistenza elettrica. Se il cavo è freddo, le molecole della matricefavoriscono il passaggio di corrente aumentandol’emissione di calore. All’aumentare della temperatura,la matrice modifica la sua struttura e frena il passaggiodi corrente dal termostato. Di conseguenza l’emissionedi calore ed il consumo energetico diminuiscono.

Termostato a contatto

Il termostato attiva o disattiva il funzionamento del cavoscaldante in modo da ottimizzarne il funzionamento ed iconsumi di energia.Il termostato è fornito completo di sonda di contatto perla rilevazione della temperatura.

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AVVISO AI NAVIGANTI

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