Identificazione dei microrganismi METODI FENOTIPICI · Sterilizzare in autoclave a 121°C (1...
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L’identificazione delle colonie viene eseguita
ricorrendo a colture pure derivate da ciascun tipo di colonia precedentemente
isolata e si basa sullo studio di alcuni caratteri:
ASPETTO COLONIE
CARATTERI MICROSCOPICI (morfologia e caratteristiche tintoriali)
CARATTERI BIOCHIMICI (fermentazione zuccheri; produzione di
prodotti metabolici peculiari; presenza/assenza di enzimi particolari)
CARATTERI ANTIGENICI
Identificazione dei microrganismi
– METODI FENOTIPICI -
Vocabolario per la descrizione
delle caratteristiche delle
colonie microbiche
Profilo
Piatto
Pulvinato
Convesso
A goccia
Umbonato
Irregolare
Infossato nel
mezzo
Crateriforme
Odore
Penetrante o assente: identificare
se possibile
Dimensione (espressa in
mm) Margine
Liscio (intero)
Ondulato
Lobato
Irregolare
Ciliato
Con ramificazioni
Lanoso
Filiforme
A riccioli
Forma
Rotonda
Rugosa
Concentrica
Irregolare ed invadente
Filamentosa
Forma L
Filiforme
RizoideComplessa
Superficie
Liscia, lucida
Rugosa
Opaca
Secca, polverosa
Consistenza
Butirrosa
ViscidaGranulare
Emulsificabilità
Facile o difficile in acqua
Forma o no sospensioni uniformemente torbide
Forma sospensioni granulari
Non emulsificabile
Colore
Presenza di pigmento solubile del substrato
Presenza di pigmento insolubile nel substrato
Opacità
Trasparente
Traslucida
Opaca
L’identificazione delle colonie viene eseguita
ricorrendo a colture pure derivate da ciascun tipo di colonia precedentemente
isolata e si basa sullo studio di alcuni caratteri:
ASPETTO COLONIE
CARATTERI MICROSCOPICI (morfologia e caratteristiche tintoriali)
CARATTERI BIOCHIMICI (fermentazione zuccheri; produzione di
prodotti metabolici peculiari; presenza/assenza di enzimi particolari)
CARATTERI ANTIGENICI
Identificazione dei microrganismi
– METODI FENOTIPICI -
Diverse morfologie delle
colonie batteriche
Diverse morfologie delle
colonie di lievito
OSSERVAZIONE ALMICROSCOPIO
cellule sferiche (cocchi): diplococchi (in
coppia); streptococchi (aggregate in catene);
stafilococchi (aggregate a forma di grappolo);
micrococchi e sarcine (aggregate in tetradi);
cellule a forma di bastoncino singolo, in
coppia o in catena: batteri, diplobatteri,
streptobatteri;
cellule a forma di bastoncino corto, rigonfio
e con margini arrotondati: coccobacilli;
cellule a forma di bastoncino: ricurvo
(vibrioni); a spirale (spirilli).
Il microscopio è lo strumento che consente di osservareoggetti piccoli e vicini a forte ingrandimento.
MICROSCOPIO OTTICO
L’indice di rifrazione (I.R.) indica la misura di quanto una
sostanza sia capace di rallentarela velocità della luce; la direzionee l’ampiezza sono determinate
dagli indici di rifrazione dei due mezzi che formano l’interfaccia.
Quando un raggio luminoso passa da un mezzo ad un altro, si ha un fenomeno di rifrazione: cioé la direzione del raggio subisce una deviazione all’interfaccia dei due mezzi.
OBIETTIVO: Questa colorazione consente la suddivisione di tutti i batteri in due
categorie: i Gram+ e i Gram-.
PRINCIPIO: La diversa colorazione che assumono i batteri con questa tecnica dipende
dalle differenze esistenti nella loro parete cellulare. La parete dei Gram+ è costituita in
gran parte da uno spesso strato di peptidoglicano che non permette la decolorazione
della cellula batterica (colorata precedentemente con il colorante basico cristal violetto)
da parte del decolorante.
I Gram+ rimangono dunque colorati in violetto.
I Gram- hanno una parete multistratificata che, per la sua composizione chimica, risulta
permeabile all’agente decolorante. Questi batteri dunque si colorano con il colorante di
contrasto, la Safranina, assumendo una colorazione rosa.
Materiale occorrente:
✓Colture microbiche Gram+ e Gram –
✓Cristal violetto,
✓ Liquido di Lugol,
✓ Safranina,
✓ Decolorante alcool-acetone,
✓Olio da immersione
✓Vetrini portaoggetto e copri-oggetto;
✓ Anse,
✓Vaschetta per colorazione,
✓Spruzzetta acqua,
✓Pinza
✓Microscopio,
✓Becco bunsen
Procedimento
Prima fase: Fissazione e colorazione:
✓Prelevare con un ansa sterile un po’ di materiale batterico da una colonia isolata o da terreno liquido
✓Distendere il materiale su un vetrino dove era stata precedentemente messa una goccia di acqua distillata.
✓Lasciare asciugare a temperatura ambiente fino a completa evaporazione dell’acqua (essiccamento)
✓ Passare velocemente il vetrino, tenuto con una pinza sulla zona più calda della fiamma, per almeno tre volte (fissazione)
✓Colorare il preparato depositando, mediante una pipetta qualche goccia del 1° colorante (cristal violetto), lasciare agire per 1’
✓Lavare con acqua distillata e poi coprire con il liquido di Lugol e lasciare agire per 1’, lavare ancora con acqua
✓Decolorare con soluzione alcool-acetone e sciacquare immediatamente
✓Colorare con la soluzione di contrasto (safranina) per 1’, sciacquare accuratamente e asciugare il vetrino.
✓Dopo aver lavato abbondantemente con acqua asciugare delicatamente con della carta, senza strofinare
Seconda fase: Osservazione al microscopio:
✓Osservare al microscopio con ogni tipo di obiettivo, procedendo per gradi, dagli obiettivi a secco a piccolo ingrandimento, fino
all’obiettivo ad immersione e registrare i risultati ottenuti.
...COLORAZIONE DI GRAM
Gram positivi Gram negativi
Fissazione
al calore
Cristal Violetto
Trattamento con iodio
(Liquido di Lugol)
Decolorazione con
alcool
Colorazione di contrasto
(safranina)
AL LAVORO....
Miscela di composti biologici o sintetici,
organici o minerali, capace di fornire un
ambiente adatto alla crescita di un
particolare tipo di microrganismo
Che cos’è un terreno di coltura?
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Composizione dei terreni colturali
Il terreno di coltura deve fornire ai microrganismi tutte le
sostanze nutritive necessarie alla crescita, alla produzione
di energia e alla biosintesi dei metaboliti desiderati:
✓Fonti di carbonio
✓Fonti di azoto;
✓Sali inorganici;
✓Vitamine;
✓Altri fattori di crescita...etc.
In base allo stato fisico: Terreni LIQUIDI: componenti sciolti in acqua e sterilizzati. Terreni SOLIDI: possono essere naturalmente tali (terreno alla patata) o vengono solidificati per aggiunta di un agente gelificante (agar, gelatina, silica-gel)
Terreni di coltura - Classificazione
In base alla costituzione chimica: Terreni MINIMI: per la crescita dei soli batteri autotrofi. Gli elementi essenziali (N, C, S, P) sono presenti come sali inorganici in composizione e quantità note. Terreni SINTETICI (o Definiti): nota la formulazione chimica di ogni ingrediente; le singole sostanze di cui il batterio necessita sono presenti in quantità note.Terreni COMPLESSI: ignota l’esatta composizione chimica delle sostanze nutritive (estratto di carne di bue, cuore, cervello, ecc.). Comprendono la maggior parte dei terreni usati in laboratorio.
In base alla funzione: Terreni di ARRICCHIMENTO (o ELETTIVI): la specie microbica di interesse vi cresce in un tempo assai più breve rispetto ad altre specie microbiche.Terreni SELETTIVI: contengono sostanze
batteriostatiche (sali biliari, tellurito di K, NaCl, azide sodica, cetrimide, cristalvioletto) a concentrazione nota che inibiscono o rallentano lo sviluppo di molte specie microbiche, ma non di altre. Utilizzati per l’isolamento di specifici microrganismi da campioni altamente contaminati. Terreni DIFFERENZIALI: contengono sostanze indicatrici di particolari reazioni biochimiche che avvengono nel terreno stesso. Usati per l’identificazione di specifici microrganismi.
Crescita su terreno WLN di microrganismi di interesse
enologico
Componente Quantità (g/L)
Estratto di lievito 4
Peptone 5
Glucosio 50
Potassio fosfato monobasico
(KH2PO4)
0.55
Potassio cloruro (KCl) 0.425
Calcio cloruro (CaCl2) 0.125
Magnesio solfato (MgSO4) 0.125
Cloruro ferrico (FeCl3) 0.0025
Manganese solfato (MnSO4) 0.0025
Verde di bromocresolo* 0.0022
Agar 15-20
Terreno WL Nutrient AgarComposizione
*Il verde di bromocresolo va sciolto in circa 10 mL di etanolo e poi aggiunto al mezzo: l’etanolo si disperderà con la sterilizzazione
Preparazione
Sospendere 80 g di polvere in 1000 ml di acqua distillata fredda. Portare ad ebollizione sotto agitazione ed autoclavare a 121°C per 15 minuti.
pH finale 5.5 ± 0.2.
Descrizione ed impiego
WL Nutrient Medium è il terreno raccomandato dal Wallertstein Laboratory per il controllo dei processi di fabbricazione della birra e in generale
dei prodotti delle fermentazioni.
Il verde di bromocresolo è un indicatore di pH che ha un punto di viraggio intorno a pH 5.0-5.5.
Su questo terreno crescono praticamente tutti i lieviti enologici e molti batteri acetici, mentre la crescita dei batteri lattici è stentata. Le colonie di
alcuni lieviti si differenziano agevolmente: i lieviti apiculati danno colonie piatte di colore verde intenso; i lieviti buoni fermentatori
(Saccharomyces, Torulaspora, Zygosaccharmyces),ma anche altre specie, danno colonie color crema, umbonate e di consistenza burrosa.
Candida stellata cresce con colonie a cupola/umbonate di colore verde più chiaro rispetto ai lieviti apiculati; Pichia anomala dà colonie azzurrine
o grigiastre, farinose o talvolta mucose; lieviti ossidativi (Pichia membranifaciens, Candida vini) danno colonie chiare o grigiastre, dall’aspetto
rugoso; Brettanomyces/Dekkera da colonie chiare a cupola a crescita lenta.
Le colonie di alcuni lieviti che producono molto acido acetico come i Brettanomyces/Dekkera o certi Zygosaccharomyces si circondano di un
evidente alone chiaro e tendono a perdere rapidamente vitalità per l’accumulo dell’acido. Per evitare questo problema si possono aggiungere al
terreno 40 g/L di calcio carbonato (CaCo3) per neutralizzare l’eccesso di acidità. Il carbonato di calcio, insolubile in acqua, mantiene opaco il
terreno, mentre i lieviti forti produttori di acido acetico sono circondati da un alone trasparente, dovuto alla reazione del carbonato di calcio con
l’acido acetico, che dà acetato di calcio (solubile in acqua e quindi trasparente) e acido carbonico, che si allontana dal terreno come CO2, e le
colonie possono crescere fino a maggiori dimensioni.
Componente Quantità (g/L)
Estratto di lievito 10
Peptone 20
D-Glucosio 20
Agar 15Preparazione
Pesare 10g di estratto di lievito, 20g di peptone, 20g di D-glucosio e 15g
di agar (solo nel caso di terreno solido) e risospendere in 1000 ml di
acqua distillata fredda. Portare ad ebollizione sotto agitazione ed
autoclavare a 121°C per 15 minuti.
Descrizione ed impiego
L’estratto di lievito è ottenuto dall’idrolisi di cellule di lievito ed è fonte
di precursori di nucleotidi e vitamine.
Il peptone è una fonte di amminoacidi in quanto è ottenuto dalla
digestione parziale di proteine contenute nel latte o nella carne animale.
Il D-glucosio o destrosio è la fonte di carbonio.
Questo terreno è comunemente usato per il mantenimento delle colture
di collezione, per gli isolamenti e per i conteggi.
Terreno YPDComposizione
Fasi delle operazioni per la preparazione dei terreni di coltura
AL LAVORO....
Pesare esattamente i componenti secondo la ricetta;
Aggiungere acqua distillata nella misura richiesta;
Sciogliere gli ingredienti riscaldando fino a 40-50°C per i terreni liquidi e fino all’ebollizione per i terreni contenenti
agar;
Dispensare il terreno in bottiglie o in provette munite di tappo;
Sterilizzare in autoclave a 121°C (1 atmosfera di sovrapressione) per 15 minuti, in modo da eliminare tutti i
microrganismi, sporigeni e non, contaminanti. Alcuni terreni nutritivi contengono sostanze che sono alterate da
trattamenti termici drastici come la sterilizzazione. Per questi terreni è sufficiente riscaldare fino ad ebollizione oppure
sterilizzarli per filtrazione;
Aggiungere al terreno sterile e raffreddato a 45-47°C gli eventuali supplementi selettivi sterili.
Dopo sterilizzazione i terreni agarizzati possono essere dispensati in piastre di Petri sterili.
Pastorizzazione vs Sterilizzazione
PASTORIZZAZIONE: Attualmente la pastorizzazione è ottenutamediante un trattamento che si realizza condiverse combinazioni tempo-temperatura, edin particolare: temperatura elevata per unbreve periodo (High temperature Short Time -75-85 °C per 10-15 secondi), usataprevalentemente per latte e derivati,temperatura moderata lungo periodo (LowTemperature Long Time - 60-65 °C per 30minuti), usata prevalentemente per vino ebirra. Tali trattamenti hanno l’obiettivo didistruggere tutti i microrganismi patogeni eparte rilevante della flora microbica saprofita,con limitate alterazioni delle caratteristicheorganolettiche del prodotto.
72°C per 15 minuti
STERILIZZAZIONE:Questo trattamento, se efficacementeapplicato, è in grado di distruggere imicrorganismi, comprese le spore, edinattivare enzimi e tossine in grado didanneggiare la salute dei consumatorie/o alterare i prodotti confezionati. Letemperature impiegate nellasterilizzazione sono legate allecaratteristiche dell'alimento edipendono inoltre dalla pressione a cuila confezione è sottoposta durante iltrattamento termico.
121°c per 15 minuti