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G iovedì 27 settembre è stata una data importante per l’Italia nella strada verso le nuove tecnologie. Il nostro Paese è entrato ufficialmente nel partenariato europeo per la blockchain. L’ingresso è stato annunciato a Bruxelles e fa seguito a una iniziativa nata lo scorso aprile. Lo scopo era quello di sviluppare un impegno comune nello sviluppo di un’infrastruttura continentale dedicata a questa tecnologia per favorire la collaborazione tra Stati e realizzare servizi digitali sovranazionali. Sul tavolo c’è anche la necessità di assicurare all’Europa la definizione e il miglioramento di procedure standard per la sicurezza e la privacy. Nell’orizzonte della European blockchain partnership (anche nota come Ebp) c’è lo sviluppo congiunto della European blockchain services infrastructure (Ebsi) che vede a questo punto anche la nostra partecipazione. L’Italia si unisce così ai 21 Paesi membri e agli altri Stati europei che si sono aggregati in un secondo momento. Il gruppo dei fondatori era inizialmente composto da Austria, Belgio, Bulgaria, Repubblica Ceca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Lettonia, Lussemburgo, Malta, Olanda, Norvegia, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia. A questi Paesi si sono poi aggiunti Grecia, Romania e Danimarca. L’ambizione è innanzitutto sviluppare l’infrastruttura dal punto di vista tecnologico; gli obiettivi si estenderanno poi alle materie legate alle modalità di governance, al confronto sulle normative, all’interoperabilità a livello di definizione e di rispetto di standard comuni. All’annuncio dovrebbero seguire investimenti da parte del ministero dello Sviluppo economico, per favorire progetti legati all’intelligenza artificiale e all’Internet of Things in coordinamento con le risorse che l’Unione europea sta destinando allo sviluppo del digitale. Un’occasione che potrà rivelarsi utile per tutelare il Made in Italy e il valore delle produzioni contro frodi e contraffazioni che, nel panorama europeo, colpiscono particolarmente le nostre imprese privando l’economia italiana di importanti risorse. La Commissione europea ha lanciato inoltre un osservatorio ad hoc (Eu Blockchain Observatory and Forum), ha investito circa 80 milioni di euro in progetti pensati per diffondere l’utilizzo della blockchain e sono previsti ulteriori investimenti per 300 milioni di euro fino al 2020. In questo numero di Idea Diffusa proviamo a capire cos’è la blockchain e quali sono le prospettive future attraverso gli approfondimenti e le riflessioni di esperti e studiosi della tecnologia. M. MINNUCCI IDEA DIFFUSA INSERTO DI INFORMAZIONE SUL LAVORO 4.0 ottobre 2018 Blockchain, anche l’ Italia è protagonista L’ingresso del nostro Paese nel partenariato europeo segna l’inizio di un percorso fondamentale per lo sviluppo della nuova tecnologia. Ecco di cosa si tratta e le prospettive di crescita che si aprono per tutta la società, compreso il mondo del lavoro © PIXABAY PRIMO PIANO

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G iovedì 27 settembre è statauna data importante perl’Italia nella strada verso le

nuove tecnologie. Il nostro Paese èentrato ufficialmente nelpartenariato europeo per lablockchain. L’ingresso è statoannunciato a Bruxelles e fa seguito auna iniziativa nata lo scorso aprile.Lo scopo era quello di sviluppare unimpegno comune nello sviluppo diun’infrastruttura continentalededicata a questa tecnologia perfavorire la collaborazione tra Stati erealizzare servizi digitalisovranazionali. Sul tavolo c’è anchela necessità di assicurare all’Europala definizione e il miglioramento diprocedure standard per la sicurezza ela privacy. Nell’orizzonte dellaEuropean blockchain partnership(anche nota come Ebp) c’è losviluppo congiunto della Europeanblockchain services infrastructure(Ebsi) che vede a questo punto anchela nostra partecipazione.

L’Italia si unisce così ai 21 Paesimembri e agli altri Stati europei chesi sono aggregati in un secondomomento. Il gruppo dei fondatori erainizialmente composto da Austria,Belgio, Bulgaria, Repubblica Ceca,Estonia, Finlandia, Francia, Germania,Irlanda, Lettonia, Lussemburgo,Malta, Olanda, Norvegia, Polonia,Portogallo, Regno Unito, Slovacchia,Slovenia, Spagna, Svezia. A questiPaesi si sono poi aggiunti Grecia,Romania e Danimarca. L’ambizione è innanzitutto svilupparel’infrastruttura dal punto di vistatecnologico; gli obiettivi siestenderanno poi alle materie legatealle modalità di governance, alconfronto sulle normative,all’interoperabilità a livello didefinizione e di rispetto di standardcomuni. All’annuncio dovrebberoseguire investimenti da parte del ministero dello Sviluppoeconomico, per favorire progettilegati all’intelligenza artificiale e

all’Internet of Things incoordinamento con le risorse chel’Unione europea sta destinando allo sviluppo del digitale.Un’occasione che potrà rivelarsi utileper tutelare il Made in Italy e il valore delle produzioni contro frodi e contraffazioni che, nelpanorama europeo, colpisconoparticolarmente le nostre impreseprivando l’economia italiana di importanti risorse.La Commissione europea ha lanciatoinoltre un osservatorio ad hoc (EuBlockchain Observatory and Forum),ha investito circa 80 milioni di euroin progetti pensati per diffonderel’utilizzo della blockchain e sonoprevisti ulteriori investimenti per 300 milioni di euro fino al 2020. In questo numero di Idea Diffusaproviamo a capire cos’è la blockchaine quali sono le prospettive futureattraverso gli approfondimenti e le riflessioni di esperti e studiosidella tecnologia. m. minnucci

IDEA DIFFUSAINSERTO DI INFORMAZIONE SULLAVORO 4.0 / ottobre 2018

Blockchain,anchel’Italia è protagonista

L’ingresso del nostro Paese nel partenariato europeo segna l’inizio di un percorsofondamentale per lo sviluppo della nuova tecnologia. Ecco di cosa si tratta e leprospettive di crescita che si aprono per tutta la società, compreso il mondo del lavoro

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PRIMO PIANO

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Direttore responsabile Guido Ioccainserto a cura di Maurizio Minnucci ed Emanuele Di NicolaEditore Edit. Coop.società cooperativa di giornalisti,Via delle Quattro Fontane, 109 - 00184 RomaReg. Trib. di Roma n. 13101 del 28/11/1969Proprietà della testata Ediesse SrlGrafica e impaginazione Massimiliano Acerra

A cura di Chiara ManciniUfficio Progetto Lavoro 4.0, Cgil nazionaleCorso d’Italia 25 - 00184 Roma - [email protected] idea Diffusaa cura dell’Agenzia Lama

IDEA DIFFUSAHashFunzione che identificail blocco in maniera univoca e lo lega al precedente e al successivo

Marca temporaleAssocia data e ora certa legalmente valida a ogni documento

condiviso

criptato

decentralizzato distribuito

LaBlockchainè un

database

i suoi componenti

NodoOgni partecipante è un nodo della rete; la rete è costruita dai server dei partecipanti

TransazioniSono le attività registrate sulla catena. Devono essere validate da appositi nodi e archiviate

BloccoRaggruppamento di transazioni validate,approvate e registrate sulla catena

LedgerIl registro, il libro mastro in cui sono annotate in trasparenza e in modo potenzialmente immutabile tutti i blocchi di transazioni

22 ottobre 2018

Igf -InternetGovernance Forumn Idea Diffusa: la Cgil per il Lavoro 4.0Flash session, ore 17

La piattaforma Idea Diffusa dellaCgil per il Lavoro 4.0 vienepresentata nel dialogo conesperienze che sottolineanol'importanza della sperimentazionee delle community digitali e "fisiche"per costruire comunitàn Contrattare l’algoritmo:co-determinare il lavoro 4.0nell’azienda e nel territorioTavola rotonda, ore 18Contrattare l’algoritmo significapensare che l’innovazione debbaessere co-determinata anche dailavoratori e che questi possanoincidere sull’organizzazione dellavoro, sia quando questa èdeterminata da un algoritmo,sia quando la digitalizzazioneproduce cambiamenti significativi.Ed è importante che questo siaconiugato con un modello disviluppo sostenibileRomaLuiss Guido CarliViale Romania, 320(http://igfitalia2018.luiss.it/programma/)

Professionalità,contratto e contrattazione nel solcodell’innovazionesociale Convegno InternazionaleADAPT-Università diBergamo, IX edizione

BergamoUniversità degli Studi di BergamoPiazzale S. Agostino, 2(https://bit.ly/2wpLLOt)È necessaria la registrazione a:https://bit.ly/2ORAWN7)

6NOV2018

30NOV1

DIC2018

L’AGENDA

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3ottobre 2018

di mAuro BEllinidirettore responsabile della testataBlockchain4Innovation

Oggi il termine “blockchain” èpresente in tanti dibattiti eviene spesso richiamato

come simbolo di un’innovazionedigitale democratica e sicura.Raramente una tecnologiacomplessa ha raggiunto tantanotorietà in così breve tempo. Per capire bisogna pensare allablockchain come a un’innovazionetecnologica che supera, per la suastessa natura, i confini propri della tecnologia e permette dipassare da modelli organizzativicentralizzati a modelli distribuiti.Cosa significa? Che si puòabbandonare un’organizzazionecentralizzata dove solo chi èautorizzato può vedere leinformazioni per controllarle,autorizzarle e modificarle. È possibileattuare una nuova organizzazionedistribuita dove tutti possono vederetutto, in cui l’autorizzazione arrivacon un meccanismo di consensodistribuito tra i partecipanti e leinformazioni approvate diventanoimmutabili e dunque incorruttibili. Ecco perché la blockchain è diventataanche un fenomeno politico. Sistanno aprendo prospettive dicoinvolgimento, collaborazione esviluppo di nuove idee e servizi un

tempo impensabili. Occorre dire chequesto cambiamento non è daattribuire alla sola blockchain, ma è ilfrutto di una serie di fattori, a partiredall’accesso digitale a innumerevoliservizi tramite mobile. C’è poi ladiffusione di infrastrutture Internet ofThings sempre più intelligenti (chefanno “parlare” gli oggetti) e si arrivaalla disponibilità di soluzioni di Bigdata analytics più accessibili, sia intermini di costi sia nelle competenzenecessarie. Non ultimo si registra unclima favorevole alla ricerca dimodelli di relazione diversi, piùflessibili, accessibili, coerenti con lanecessità di trovare risposte nuove,sia nella gestione dei servizi aicittadini che alle imprese.La blockchain è una tecnologia chepermette la creazione di undatabase distribuito per la gestionedi transazioni condivisibili tra piùnodi (o partecipanti) di una rete. Ildatabase è strutturato in blocchi,che contengono più transazioni,collegate in rete tra loro in modoche ogni transazione sia validatadalla rete stessa. La blockchainrisulta costituita da una catena diblocchi con ogni transazionecorredata da tutte le informazioni

condivise. I partecipanti possonovedere, verificare e autorizzare tuttele transazioni attraverso il consensodistribuito, che rende impossibilequalsiasi modifica non autorizzataalle informazioni archiviate edunque immutabili. La catena èdemocratica, perché permette ladistribuzione della responsabilità edel “potere” tra tutti i partecipanticreando una situazione di fiducia.Questa tecnologia appare comesoluzione ideale per molte esigenze.Non solo per le transazioni legate adasset di valore economico, ma ancheper la gestione, sicura, affidabile eimmutabile, di altri dati: leinformazioni sulla qualità dellematerie per l’industriaagroalimentare o farmaceutica,oppure nella gestione del copyright,e ancora nei documenti cheaccompagnano le merci in giro ilmondo. La blockchain può portarefiducia, affidabilità, sicurezza eimmutabilità nei dati rilevanti. Puòcreare fiducia tra persone o traimprese che non si conoscono (e chemagari non si conosceranno mai perdistanza e cultura), ma che hanno lanecessità di stabilire una relazioneparitetica e sicura. n

Parole chiave: fiduciaetrasparenza

COS’È LA BLOCKCHAIN

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AYLa nuova tecnologia può portare affidabilità e sicurezza nei dati. Per questo appare comesoluzione ideale in moltisettori, dall’economia fino all’agroalimentare

L’articolo completo pubblicatosul sito blockchain4innovation.it(https://bit.ly/2I8vVcz)

PER APPROFONDIRE

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4 ottobre 2018

di cristiAn PErniciAnoresponsabile Politiche fiscali ed Economiapubblica Cgil nazionalee mAurizio tEstAcoordinatore nazionale Legalità eantiriciclaggio Fisac Cgil

Le criptovalute esistono da unadecina d’anni. Il primo boom dinotorietà arrivò grazie ad un

evento negativo che sembrava leavrebbe messe in ginocchio: nel 2014fu arrestato il fondatore e capo diun’associazione che promuoveval’utilizzo di Bitcoin e di un mercatoonline per convertirli, con l’accusa di“aver convertito un milione di dollariin Bitcoin per reati legati al traffico dinarcotici”. Si registrarono, nello stessoanno, attacchi informatici e furti subìtida alcuni utenti. Ma i Bitcoin non sonomorti. Sono anzi tornati alla ribalta adicembre 2017 per avere toccato ilpicco massimo oltre i 16 mila euro,insieme ad altre criptovalute(Ethereum, Ripple, Litecoin) chesull’onda della bolla raggiungevanovalori mai più sfiorati. Attualmente ilBitcoin tocca 5 mila euro.Con la ribalta dei Bitcoin anche leistituzioni non hanno potuto piùignorare il fenomeno. I bot peopledegli anni ’70 e ’80 stavano diventando

bit people. Chiunque voleva Bitcoin eaffini, giovani smanettoni, pensionatisprint o lavoratori con qualchemigliaio di euro da parte, chiunquecambiava i propri euro in criptovaluteipotizzando i rendimenti di dieci, ventio cento volte, sull’esempio di chi leaveva comprate negli anni precedenti. Che siano monete, speculazione purao commodities, i regolatori si sonotrovati di fronte ad un aumento ditransazioni verso e tra le criptovalutee, visto il rovinoso calo da gennaio aoggi, in un aumento di exit dacriptovalute a moneta con corsolegale. Questo ha posto al legislatorevecchi problemi per nuovi strumenti:come tassarle? Come intercettareattività elusive, evasive o addiritturaillegali commesse attraverso lecriptovalute?In merito al primo problema, l’Agenziadelle Entrate sostiene che letransazioni tra euro e criptovalutedevono essere trattate alla stregua ditransazioni in valuta straniera, contanto di imposta sulle plusvalenze masenza applicare l’Ivafe, l’imposta dibollo sui conti detenuti all’estero. Piùcomplicata la partita sul riciclaggio.Secondo Stiglitz le criptovalute sonospesso utilizzate per motivi illegali e,

quando verranno regolamentate, illoro utilizzo calerà moltissimo. In Italiasono state estese anche per loro lenorme antiriciclaggio, equiparando abanche e operatori finanziari sia gliexchanger che i portafogli virtuali, chedovranno iscriversi al Registro deicambiavalute. Nel 2016 l’Unità diinformazione finanziaria ha registratooltre 100.000 operazioni sospette, mala mancanza delle istruzioni operativerende difficile identificare lecontroparti. Più all’avanguardia sembra laSvizzera, che ha regolato anche le Ico(Initial Coin Offering), ovvero la faseiniziale di raccolta fondi per creareuna criptovaluta. Negli Stati Uniti gliorgani di controllo della Borsa hannobloccato alcune attività incriptovalute. In Asia, Cina e la Coreadel Sud stanno assumendo posizionisempre più restrittive, mentre inGiappone le criptovalute sono statedichiarate una forma legale dipagamento dal 2017. n

CRIPTOVALUTE

Il rischio di violare la leggeL’avanzata della moneta digitale ha posto un nuovo problema al legislatore: come tassarla?Come combattere l’evasione e altre attività illegali? Molte le possibili risposte

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L’articolo integrale sul sito cgil.it(https://bit.ly/2JnQT8C)

PER APPROFONDIRE

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di silviA ciucciovinoprofessore di Diritto del lavoroall’università di RomaTree michElE FAioli professore di Diritto del lavoroall’università di Tor Vergata

L’applicazione dellablockchain nelcampo del mercato

del lavoro e dellaprevidenza sociale apparemolto promettente intermini di trasparenza,certezza dei diritti,sicurezza dei dati,tracciabilità delle storieindividuali, efficienza edefficacia dei servizi pubblicideputati al funzionamentodel mercato del lavoro.Grazie alla blockchain èpossibile realizzare unavera innovazione nelcampo dell’incontro tradomanda e offerta.Diverse sono lecaratteristiche dellablockchain di maggioreutilità nell’ottica delsuperamento delle criticitàche affliggono ilfunzionamento dei serviziper l’impiego, dellepolitiche attive del lavoro ela valorizzazione delcapitale professionale dellepersone nei processi diincontro domanda-offerta.L’opportuna configurazionedella blockchain puòpermettere di ricollegarealla persona del cittadino-lavoratore una serie di dati,titoli, qualità soggettive inpossesso di diverse banchedati che attualmente noncomunicano tra di loro:

Anpal, ministero del lavoro,Inps, Inail, Inapp, regioni eprovince autonome, centriper l’impiego, Miur. Lablockchain può costituire larisposta concreta per lamessa in atto el’alimentazione continuadel fascicolo elettronico dellavoratore, facendoviconfluire i dati riferiti alsingolo individuo archiviatida diversi enti e tracciandopercorsi educativi eformativi, periodi lavorativi,ammortizzatori socialifruiti, contributi ecompetenze. Si può contaresulla completezza,correttezza,immodificabilità,referenziazione temporalecerta dei dati. Ciò significa effettivamentericostruire, con trasparenzae sicurezza, le identità dellepersone che si muovononel mercato del lavoro,rendendole spendibili emassimizzando leopportunità di impiego,reimpiego e accesso aiservizi. Infatti la tecnologiaavrebbe il grande vantaggio

di ancorare all’identità dellavoratore tutte leinformazioni rilevanti chelo riguardano registrando,certificando e tracciando,secondo una logica diprocesso a formazioneprogressiva, i diversi stati erapporti giuridici che lovedono implicato. Poi laconcatenazione dei blocchirestituisce la traccia dellastoria individuale nelmercato del lavoro.La realizzazione pratica èimpegnativa, perchéimplica un’innovazioneprofonda che va oltre ilprofilo tecnologico e investela stessa generazione deidati da mettere incondivisione e i rapporti tra i soggetti dellablockchain. Ma forseproprio l’esigenza dicondivisione e trasparenzapotrebbe essere colta comeun’occasione storica di

razionalizzazione e verificadella coerenza dei dati edelle informazioni rilasciatedai diversi soggetti, pubblicie privati, che compongonola rete nazionale dellepolitiche del lavoro. Ulterioriopportunità possono esserefornite dagli smart contractsresi possibili dallablockchain sull’incontro trachi offre e chi cerca lavoro,di profilazione deldisoccupato, di efficaceattuazione dellacondizionalità eremunerazione deglioperatori accreditati dellepolitiche attive. Cosìsarebbe possibilemonitorare la performancedei soggetti accreditati perl’erogazione delle politicheattive, creando le condizioniper immettere principi diefficienza e competizionevirtuosa nel sistema. n

5ottobre 2018

Una possibilerivoluzionecopernicana

BLOCKCHAIN E LAVORO

“Blockchain e politiche del lavoro”a cura di S. Ciuccioivinoe M. Faioli, I Quaderni del Cnel, n. 1/2018(https://bit.ly/2Q9ldXm)

PER APPROFONDIRE

L’applicazione sul mercato può cambiareradicalmente ilsistema, a partiredall’incontro tradomanda e offerta. La realizzazioneè però impegnativa

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di mArco BAni e PiEtro mArchionniAgid

Lo sviluppo dellatecnologia blockchain,tra i molti cambiamenti

che si porta dietro, puòridurre la necessità di unintermediario: la verità el’integrità di un dato, infatti,viene garantitadall’approvazione congiuntadel dato stesso da parte ditutti i membri della “catena”.Immaginate quindi unregistro condiviso, nonmodificabile né cancellabile,dove ognuno può aggiungereinformazioni. Considerandole sue caratteristiche, si trattadi una tecnologia che puòavere diverse applicazionirilevanti nel settore pubblico.Dalla sanità alla scuola euniversità, fino al lavoro delleistituzioni, una diffusionedella blockchainattentamente regolata puòportare a una miglioreorganizzazione di queicomparti, insieme allasoluzione di molti problemiche oggi restano aperti.Nella sanità statale l’impattopuò rivelarsi importante: peresempio cercando dicostruire un luogo sicurodove memorizzare i datisanitari e le visite mediche. Inaltre parole, sarebbe possibileistituire uno spazio virtualeche rende disponibile al

medico le proprieinformazioni con un click,anche in un’altra regione oall’estero. Allo stesso modo,sempre in sanità, lablockchain può essereutilizzata per monitoraremeglio le epidemie: in talsenso si possono creare deiregistri distribuiti che sonosicuri e aggiornati centinaiadi volte al giorno. Rilasciatiquasi in tempo reale, gliaggiornamenti sarebbero in

grado di allertareimmediatamente glioperatori sanitari nei casi dipicchi locali, semplificandol’isolamento delle persone arischio nel più breve tempopossibile.Altro utilizzo della tecnologiapuò arrivare nel settoredell’istruzione. Qui lablockchain può superare ilproblema della falsificazionedei titoli di studio attraversol’archiviazione immutabile ecertificata dei documenti: suquesto sta lavorando ilministero con un progettodedicato proprio alriconoscimento dei titoli,coinvolgendo anche i rifugiatiprivi di documenti d’identità.L’ambizione è costruire unablockchain dove ognipossessore di titoli possacaricare le proprie qualifiche,con l’obiettivo di vederefacilitata la possibilità diiscriversi ad un’università

estera o accedere al mercatodel lavoro di un altro Paese.Una svolta significativa si puòimmaginare poi per lagovernance pubblica e la vitadelle istituzioni. LaCommissione europea staeffettuando uno studio pervalutare gli scenari diun’ampia diffusione dellablockchain nelle retipubbliche. La ricerca èsupportata dall’Eu BlockchainPartnership, una dichiarazionefirmata da quasi tutti gli Statieuropei che accettano dicooperare allo sviluppo diun’infrastruttura per lafornitura di servizi digitalitransfrontalieri. Ottimiintenti, dunque, nellasperanza che l’Europa possaessere un centro mondialeper lo studio e lo sviluppodelle tecnologie basate sublockchain, attualmentepromettenti ma ancoramolto nebulose. n

6 ottobre 2018

di simonA FABiAniresponsabile Ambiente e clima area sviluppoCgil nazionale

Icentri di calcolo per le criptovalutehanno un alto consumo energeticoperché restano accese 24 ore al giorno:

attualmente è difficile ipotizzare la stradadell’efficienza energetica considerando lacontinua ricerca di valute. Il consumo staspingendo gli attori del settore alla ricercadi energia a basso costo, ma affinché ilsistema sia sostenibile dal punto di vistaambientale e climatico non è sufficientecontenere il prezzo: il consumo deve

essere garantito al 100% da fontirinnovabili. La tecnologia blockchain, dicui si avvalgono le criptovalute, èdecentrata, interconnessa e senzaintermediazione: caratteristiche checorrispondono a un moderno sistema dienergia rinnovabile. L’auspicio è quindiche le blockchain sviluppino le loropotenzialità sfruttando queste energie,che i centri di calcolo per le criptovalutesiano parte della rete di produttori econsumatori e che da subito si mettano inrelazione con i produttori di rinnovabiliper sopperire al loro bisogno di energia.n

L’opportunitàdell’energia rinnovabileIMPATTO ECOLOGICO

BLOCKCHAIN NEL PUBBLICO

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Dalleintenzioni

ai fattiLo sviluppo dellatecnologia può avereun influsso rilevanteper sanità, istruzione,governance eistituzioni. Nellasperanza chel’Europa possadiventare un centrodi avanguardia

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NSPL

ASH

n European countriesjoin BlockchainPartnership(https://bit.ly/2JAqAf1)n Blockchain, il Ministerodell’Istruzione presental’utilizzo della tecnologiaper il riconoscimento dei titoli dei rifugiati(https://bit.ly/2DesimB)

PER APPROFONDIRE