ICHIARAZIONE RELATIVA ALLA DE“TINAZIONE D’U“O … · 2016-10-07 · 1.10 FENOMENI DI DEGRADO...

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SOMMARIO

1 RILIEVO CRITICO – STATO DI FATTO .................................................................................................... 2

1.1 PREMESSA .................................................................................................................................................. 2

1.2 COLLOCA)IONE DELL’IMMOBILE ................................................................................................................. 2

1.3 PROPRIETÀ DELL’IMMOBILE........................................................................................................................ 3

1.4 DE“TINA)IONID’U“O DELL’IMMOBILE ......................................................................................................... 3

1.5 CON“I“TEN)A DELL’IMMOBILE E DEL LOTTO ............................................................................................... 3

1.6 ACCESSIBILITA’ ALL’IMMOBILE .................................................................................................................... 4

1.7 ENTITA’ DEGLI “PA)I E“I“TENTI ................................................................................................................... 5

1.8 CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE................................................................................................................. 5

1.9 CARATTERISTICHE DEI LOCALI ....................................................................................................................12

1.10 FENOMENI DI DEGRADO DEI MATERIALI ....................................................................................................14

2 PROPOSTA PROGETTUALE ..................................................................................................................17

2.1 PREMESSA: SUDDIVISIONE IN LOTTI .........................................................................................................17

2.1.1 MIGLIORAMENTO STRUTTURALE (I E II LOTTO) .................................................................................................. 19

2.1.2 OPERE ARCHITETTONICHE (I E II LOTTO) ............................................................................................................. 22

2.1.3 ADEGUAMENTO IMPIANTISTICO ....................................................................................................................... 27

2.2 PROGETTO ARCHITETTONICO (I, II LOTTO ED OPERE SUCCESSIVE) ............................................................27

2.2.1 ADEGUAMENTO ALLE NORMATIVE ANTINCENDIO ............................................................................................. 27

2.2.2 MIGLIORAMENTO ENERGETICO......................................................................................................................... 30

2.2.3 SUPERAMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE ......................................................................................... 33

2.2.4 ADEGUAMENTO AL REGOLAMENTO EDILIZIO .................................................................................................... 33

2.2.5 ELEMENTI AGGIUNTIVI ...................................................................................................................................... 33

ALLEGATO ALLA RELAZIONE_DICHIARAZIONE RELATIVA ALLA DE“TINAZIONE D’U“O DELL’EDIFICIO……………37

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1 RILIEVO CRITICO – STATO DI FATTO

1.1 PREMESSA

LA PRESENTE TRATTAZIONE FA RIFERIMENTO A:

- rilievo dello stabile eseguito dai professionisti del RTPnei mesi di ottobre e novembre 2015

- sopralluoghi effettuati dai professionisti del RTP

- rilievo fotografico effettuato dai professionisti del RTP

- indagini diagnostico – strutturali eseguite dalla ditta P&P a gennaio 2016

- a e ta e to dello stato o se vativo dell’i o ile t a ite osse vazio i a os opi he

- analisi delle principali normative di adeguamento (nazionali, regionali, comunali)

- elazio i spe ialisti he: elazio e st uttu ale, elazio e dell’i pia to elett i o

- p ati he edilizie elative alla ost uzio e dell’edifi io e upe ate p esso l’a hivio sto i o di Co a hio, datate al 1972, fornite dalla stazione appaltante.

1.2 COLLOCAZIONE DELL’IMMOBILE

Lo stabile è posto nelle vicinanze del centro di Comacchio (FE) ed è inserito nel lotto delimitato:

- a nord-ovest da Via Trepponti

- a sud-ovest da Via dello Squero

- a nord-est da Via Fattibello

- a sud-est da Via dello Squero

- Il lotto in cui lo stabile è inserito è altresì un luogo strategico per la presenza, verso sud, di un complesso

s olasti o. All’este o del lotto, ve so sud-ovest, si trova la caserma dei carabinieri. A nord-est è collocato un

centro commerciale.

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1.3 PROPRIETÀ DELL’IMMOBILE

La p op ietà dell’i o ile è del Co u e di Co a hio FE . 1.4 DE“TINAZIONID’U“O DELL’IMMOBILE

La destinazione originaria era: uso a uffici finanziari (rif. Pratiche originarie).

Lo stabile recentemente è stato sede di

- uffici e Giudice di Pace al piano inferiore

- uffici ASL al piano primo

- piano terra, locale posto a sud-est: vano tecnico.

Attual e te, l’i o ile è i utilizzato da po hi a i . 1.5 CON“I“TENZA DELL’IMMOBILE E DEL LOTTO

Lo sta ile è o posto da u u i o o po di fa i a. E’ a atterizzato da due blocchi: uno lungo e stretto (verso est) ed

uno più largo (verso ovest).

Le caratteristiche geometriche principali sono:

1. Articolazione degli spazi su due piani fuori terra

2. sottotetto non abitabile

3. Quota del piano terra rialzato di 82 cm rispetto al piano di campagna

4. Copertura a padiglione

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5. L’edifi io è isolato ispetto ad alt i o pi di fa i a i osta ti ed è a atte izzato da u ’a pia a ea este a destinata a prevalentemente a verde (1860 mq).

1.6 ACCE““IBILITA’ ALL’IMMOBILE

E’ possi ile accedere al lotto mediante un ingresso carrabile posto sul lato nord ed uno non carrabile posto sul lato

est.

E’ possi ile a ede e al o po di fa i a edia te più i g essi: - “ul lato o d due i g essipe etto o l’a esso al pia o te a. “o o e t a i serviti da scale e/o rampa. Solo

la rampa collocata sul lato est rispetta la normativa per il superamento delle barriere architettoniche.

- “ul lato est u i g esso pe ette l’a esso al va o s ale e ui di al pia o p i o. E’ se vito da s ale e a pa per disabili.

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- “ul lato sud è posto l’i g esso al lo ale te i o, a essi ile pe ezzo di u g adi odal pia o di a pag a (locale T0).

1.7 ENTITA’ DEGLI “PAZI E“I“TENTI IMMOBILE:

- Superficie utile lorda: 530 mq per piano, per un totale di 1060 mq. Altezza alla gronda: 9,40 mt.

LOTTO:

- Corpo di fabbrica e cortile interno: 2390 mq

1.8 CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE

Strutture portanti

1. Fondazioni:realizzate mediante travi rovesce. Sugli altri lati si ipotizza la presenza di un cordolo in c.a.Sotto le

fondazioni sono presenti pali in legno infissi nel terreno.

2. Strutture portanti verticali:

o Mu atu a po ta te sia pe l’i volu o ve ti ale he pe al u e pa tizio i i te e. Il pa hetto costruttivo è composto da:

- muratura in mattoni pieni a due teste, intonacata su entrambi i lati (partizioni interne)

-muratura in mattoni pieni a dueteste, intonacata sul lato interno e mattone faccia a vista sul lato

esterno (partizioni esterne)

o Struttura in elevazione formata da pilastri in c.a. (sezione 28 x 28 cm)

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o Le falde del tetto so o ette da u i i i atto i fo ati, dello spesso e di i a e dista ti l’u o dall’alt o di i a u et o. I pilast i soste go o l’ulti o solaio di sottotetto, a o la ope tu a. Il sottotetto è attualmente utilizzato come deposito di documentazione cartacea, presente in

quantità abbondanti. Esso dov à esse e sgo e ato a u a dell’a i ist azio e o u ale prima

dell’i izio dei lavo i.

3. Strutture portanti orizzontali:

o Travi:in c.a.

o Solai:

il primo solaio è composto da travetti prefabbricati in c.a. con tavelle e getto superiore in

calcestruzzo.

il secondo e il terzo solaio sono in latero-cemento

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4. Strutture di collegamento: Le scale sono costituite da una struttura in c.a. Sono composte da due rampe

rettilinee (pianta a U), articolate rispettiva e te su e alzate. Og i alzata ha u ’altezza va ia ile da , mt a 0,17 mt e pedata di 0,30 mt. In particolare 2 alzate della prima rampa hanno altezza pari a 18 cm e 17,1

cm. Tre alzate della seconda rampa hanno altezza pari a 17,1 cm, 17,3 cm e 18 cm.

Il pa apetto della s ala ha u ’altezza pa i a , ed è p ovvisto di o i a o sola e te da u lato.

Elementi non portanti

5. Copertura:Tetto a padiglione con manto di copertura in coppi e canali. Lo strato impermeabilizzante è di tipo

ardesiato, appli ato all’est adosso dei tavello i i late izio, poggia ti sui u i i p ese ti el sottotetto.

L’a ua piova a è a olta i u a ale pe i et ale i la ie a di a iaio p eve i iata ed è a alizzata tramite pluviali che scaricano direttamente sul piano di campagna.

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6. Raccolta e smaltimento delle acque meteoriche:

E’ p ese te u siste a di a olta delle a ue o ga izzato i g o de e dis e de ti i la ie a p eve i iata.I pluviali non raggiungono la quota di terra (e quindi i pozzetti , s a i a do l’a ua sullo spazio i osta te.

Partizioni interne:

- Non portanti: Costituite da mattoni forati ad una sola testa e intonacato sui due lati

- Portanti: Intonacate su entrambi i lati

- Sono presenti rivestimenti verticali (piast elle fi o ad u ’altezza di i a sui segue ti lo ali: al piano terra: T11, T11a, T11b, T4a, T15a, T20.

piano primo: P7, P8, P7a, P8a, P10, P11, P12, P13, P3, P4, P5

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7. Partizioni esterne:

- Intonacate internamente e costituite da matto i fa ia a vista ve so l’este o. - l’edifi io è a atte izzato da u a zo olatu a altezza pa i a i a i last e di a o olo ia o e da alcuni elementi, sempre in marmo bianco, ubicati in corrispondenza degli spigoli.

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8. Porte esterne:

9. Sul lato nord:

a. Un ingresso è provvisto di porta finestra in alluminio a doppio battente, con vetro singolo, dotata di

i fe iate a h’esse i allu i io. b. Un ingresso è caratterizzato da una porta di sicurezza in legno, con maniglione antipanico e ad un

unico battente

c. Le soglie sono in marmo

10. Sul lato est:

d. Un ingresso è provvisto di una porta finestra in alluminio a doppio battente, con vetro singolo, dotata

di i fe iate a h’esse i allu i io. e. La soglia è in marmo

11. Sul lato sud:

f. Un ingresso costituito da un serramento in alluminio ad un battente.

12. Porte interne:

g. Porte tamburate in legno, battente singolo, h.210 cm

h. Porte tamburate in legno, doppio battente h.210 cm

i. Porte tamburate in legno, con sopraluce h. porta: 210 cm / h. sopraluce: 90 cm

j. Porte in PVC h. 206 cm

k. Porte in PVC e vetro con sopraluce h. porta: 206 cm / h. sopraluce: 94 cm

l. Porte in PVC con/senza vetro con sopraluce h. porta: 206 cm / h. sopraluce: 94 cm

m. Porta di sicurezza EI a doppio battente

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n. Porte in alluminio e vetro

13. Serramenti esterni:

Infissi con telaio in alluminio e vetro singolo:

o. Prevalentemente a doppio battente (dim. 1,51 x 1,95 m o 1,01 x1,95 m)

p. A vasistas (dim. 1,50 x 0,57 m o 0,80 x 0,80 m)

q. A battente singolo (dim. 0,61 x 1,00 m)

r. A battente singolo + vasistas nella parte superiore (dim. 0,61 x 1,00 m)

s. I davanzali interni ed esterni sono in marmo

t. I serramenti sono posti sul filo interno delle pareti

u. Il sistema di oscuramento è caratterizzato da persiana con cassonetti interni non isolati in legno

verniciato

v. I serramenti al piano terra ubicati sul lato sud sono dotati di inferriate

NB: I serramenti sono stati individuati dettagliatamente sulla tavola di rilievo (R01)

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14. Impianti idrico – sanitari:In alcuni locali per i servizi igienici sono presenti oile pe l’a ua alda sa ita ia (T11, P13)

15. Impianto termico:

w. Impianto di generazione: caldaia modello RTQ 130 RIELLO, sito nel locale T0.

x. Impianto di distribuzione

y. Impianto di regolazione

z. Impianto di erogazione: radiatori a parete in ghisa.

16. Impianti elettrici e speciali: “i fa ia ife i e to alla elazio e te i a dell’i pia tista elett i o

1.9 CARATTERISTICHE DEI LOCALI

I lo ali i te i ha o u ’altezza utile di , t, sia al pia o te a he al pia o p i o. Il pia o te a è sop aelevato di 82 cm rispetto al piano di campagna, fatta eccezione per il locale tecnico, che si trova invece a una quota più bassa.

Le pa tizio i i te e ha o u ’a ti olazio e p evale te e te o togo ale. “olta to al u e pa tizio i, aggiu te i u secondo tempo rispetto alla costruzione, sono disposte in modo non ortogonale: una di esse è collocata al piano terra,

ell’i g esso posto a o d est, t a t a e t . La se o da è ostituita da u a pa ete vet ata o li ua sita t a il lo ale p e P2. La distribuzione ai locali avviene mediante un corridoio centrale, al quale si affacciano tutte le stanze: questa

articolazione degli spazi è replicata al piano terra ed al piano primo.

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ACCE““IBILITA’ ALLE PER“ONE DIVER“AMENTE ABILI Il pia o te a dell’i o ileè se vito da due a pe:

- u a posta sul lato est, fissa, o pe de za i fe io e all’ %

- u a etalli a a ovi ile posta sul lato o d, o pe de za > dell’ %, pe ta to o o fo e alla normativa vigente per il superamento delle barriere architettoniche

Sono inoltre presenti servizi igienici per disabili solo al piano terra. (locale T20).

Il pia o p i o i ve e o è a essi ile a pe so e dive sa e te a ili pe l’asse za sia di u se vos ala, sia di u a piattaforma elevatrice.

I corridoi al P1 hanno una larghezza pari a 139 cm e sono privi di slarghi di dimensioni 150 x 150 cm ogni 10 m,

necessari per consentire la rotazione della carrozzina dei disabili. Essi pertanto non sono conformi alla normativa

relativa al superamento delle barriere architettoniche.

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1.10 FENOMENI DI DEGRADO DEI MATERIALI

Al piano primo alcuni locali presentano fenomeni di umidità localizzata in corrispondenza del soffitto, riconducibili a

i filt azio i di a ua dal tetto e/o dal a ale di g o da. “i ota o igo fia e ti della pelli ola pitto i a e dell’i to a o. Essi sono evidenziati da distacchi.

Al PT so o p ese ti i olt e ulte io i a ee o dista hi lo alizzati dell’i to a o ed efflo es e ze sali e i o du i ili alla

presenza di umidità di risalta capillare. Questo fenomeno è riscontrabile anche sul rivestimento esterno.

La pavimentazionemostra uno stato di conservazione abbastanza buono al piano terra (finitura in marmo), mentre

p ese ta dis o ti uità al pia o p i o a a za di piast elle, a ee ove l’asse za di piast elle è stata ovviata edia te l’apposizione di finiture differenti per forma e colore da quelle preesistenti, fessurazioni).

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L’edifi io p ese ta fessu azio i sia sulle pa ti po ta ti he su uelle o po ta ti, dovute p i ipal e te a fe o e i di cedimento delle fondazioni.

Pe u ’a alisi dettagliata dei dissesti strutturali si rimanda alla relazione strutturale.

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2 PROPOSTA PROGETTUALE

2.1 PREMESSA: SUDDIVISIONE IN LOTTI

Il progetto di Rist uttu azio e dello sta ile Ex Giudi e di Pa e prevede interventi di adeguamento sia

architettonico, sia strutturale, sia impiantistico. Il RTP è stato i a i ato dell’adegua e to i pia tisti o relativamente alle sole opere elettriche. L’adegua e to i pia tisti o pe ti e te alle ope e id o-sanitarie, alle

opere di riscaldamento/raffrescamento, alle opere meccaniche, e ad ulteriori altre opere impiantistiche è escluso

dal presente progetto.

“u i di azio e della Co itte za, l’i te o sta ile Ex Giudi e di Pa e , i stato di a a do o da ual he a o, ve à destinato a:

a. uffici pe asso iazio i e/o e ti lo ali ell’Unità immobiliare A, autonoma rispetto alle restanti parti

dell’edifi io. L’u ità i o ilia e A è sita al PT, ve so ovest. Essa è dotata di u a a pa e di u a esso i dipe de ti, risulterà

pertanto autonoma rispetto al restante edificio.

b. uffici privati al PT , nella porzione di edificio sito ad est, ed al P1, come indicato nella dichiarazione rilasciata

dalla Stazione Appaltante in data 3 marzo 2016 – allegato 01 della relazione

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L’u ità i o ilia e A (a) ve à dist i utiva e te o ga izzata dagli e ti/asso iazio i desti ata i dell’asseg azio e di o essio e di valo izzazio e di tale po zio e dell’edifi io.

La porzione destinata ad uffici privati (b p evede l’i sedia e to delle segue ti fu zio i: - uffici privati (al PT e al P1)

- una sala riunioni al PT (40 posti a sedere circa) – locale T11

- bagni

- spogliatoi per uomini (dotato di 30 armadietti circa) con bagno e docce al P1 - locale P9

- spogliatoi per donne (dotato di 30 armadietti circa) con bagno e docce al P1 - locale P10

- un archivio al P1 - locale P12

- un ripostiglio al P1 (P7) ed uno al PT (T1)

La realizzazione dei nuovi bagni di pertinenza agli spogliatoi (locali P9a e P10a) previsti al P1 richiede la

realizzazione di nuove tubazioni di scarico e relativo s atolato i a to gesso da ealizza e all’i te o ell’u ità Immobiliare A (a ridosso della parete perimetrale sita a sud).

Il p ogetto pe la t asfo azio e dell’i te o edifi io esiste te i sede uffi i p ivati e/o pe asso iazio i/e ti lo ali è compiutamente rappresentato nella tavola architettonica A_01.

Per ragioni di disponibilità economica della Stazione Appaltante esso tuttavia non potrà essere realizzato in toto.

In particolare potranno essere realizzate solo opere per un importo complessivo pari a 459.936,61 euro, suddivise in

due lotti.

Le opere previste nel primo e nel secondo lotto sono sinteticamente elencate di seguito:

- o solida e to e iglio a e to a tisis i o dell’edifi io - sistemazione del manto di copertura in canali e coppi

sostituzione dello strato di impermeabilizzazione

coibentazione della copertura con pannelli isolanti (6 cm+6 cm) in EPS

sostituzio e del siste a di a olta e s alti e to dell’a ua piova a a ali e dis e de ti

- realizzazione di un nuovo contatore per unità immobiliare A e relativo cavo per fornitura elettrica (si

veda l’ela o ato IE –Progetto impianti elettrici e speciali)

- ost uzio e di u a uova s ala di e e ge za pe l’adegua e to dell’edifi io se o do la o ativa antincendio, collocata sul fronte sud, sulla ase di u ’ipoteti a dist i uzio e a hitetto i a p ese tata nella tavola A01_Progetto Architettonico

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IMPORTO OPERE

1° lotto 2° lotto totale

€ , € , € ,

Più precisamente le opere previste nel primo e nel secondo lotto sono quelle di seguito indicate.

Le opere relative al PRIMO LOTTO, per un importo complessivo pari a 136.250,32 euro, sono finalizzate:

- al consolidamento e al miglioramento antisismico di parte delle strutture (cfr. relazione, CME e tavole strutturali)

- alla ealizzazio e delle ope e a hitetto i he de olizio i, i ozio i, e . i dispe sa ili all’ese uzio e delle opere strutturali

- all’ali e tazione elettrica, tramite nuovo contatore Enel indipendente (cfr. relazione, CME e tavole

i pia tisti he della sola U ità I o ilia e A, i odo da pe ette e all’asso iazio e e/o e te lo ale, desti ata ad insediarsi, di eseguire le opere edili ed impiantistiche necessarie alla realizzazione dei propri uffici, in modo

autonomo

- alla realizzazione di colonne di scarico dei WC previsti al P1, inserite in apposito rivestimento in cartongesso, da

ealizza e ell’u ità i o ilia e A, sul lato sud.

Le opere relative al SECONDO LOTTO (non rientranti nel primo lotto per motivi economici), per un importo

complessivo pari a 323.686,19 euro prevedono:

- tutte ope e st uttu ali i a e ti, estese all’i te o edifi io

- la realizzazione di una nuova scala antincendio sita a sud

- la realizzazione di un vano per la piattaforma elevatrice

- la compartimentazione REI 120 del locale tecnico (T0) tramite lastre in calcio silicato

- Il miglioramento energetico della copertura mediante inserimento di coibentazione (2 pannelli da 6 cm cad in EPS

con grafite)

- la sistemazione del manto di copertura e nuova impermeabilizzazione

- il ifa i e to del a iapiede i .a., he av à la ghezza i i a pa i a , a ga a ti e l’a esso ai disa ili. Esso inoltre prevede degli allargamenti in corrispondenza delle nuove scale e delle rampe (una nuova ed una esistente)

- il rifacimento della pavimentazione in c.a. del vialetto di accesso, dal cancello posto sul lato nord

- la fornitura e posa della piattaforma elevatrice

- il rivestimento dei cordoli perimetrali esterni (previsti per ragioni strutturali) con impermeabilizzante a base

cementizia e lastre di marmo, in analogia a quelle esistenti

- la sostituzione delle lastre di rivestimento esterno in marmo, in corrispondenza della zoccolatura, relativa

impermeabilizzazione sottostante

- l’i stallazio e di u a li ea vita sulla ope tu a

“i evide zia he alla fi e dei lavo i del I e del II lotto l’edificio risulterà strutturalmente sicuro, ma non agibile e non

utilizzabile dal punto di vista funzio ale, data l’i possi ilità di ealizza e le ope e di fi itu a ( uovi pavi e ti e rivestimenti, adeguamento dei parapetti esistenti da normativa vigente, controsoffitti e relative finiture, serramenti

interni ed esterni, ecc.) ed impiantistiche (realizzazione impianto elettrico, realizzazione di impianto idro-sanitario e

di riscaldamento/raffrescamento, ecc.).

Le opere non completate alla fine del I e nel II lotto (finiture, partizioni interne, impianti, ecc.) dovranno essere

ultimate mediante lo stanziamento di un ulteriore finanziamento economico da parte della Stazione Appaltante.

L’i te ve to di ist uttu azio e o plessiva dello sta ile Ex Giudi e di Pa e p evede l’adegua e to dell’edifi io e/o il miglioramento dello stesso rispetto alla normativa vigente:

- dal punto di vista strutturale (miglioramento delle strutture ai nuovi carichi) ed antisismico (per il quale si

rimanda al progetto strutturale)

- dal punto di vista impiantistico (per il quale si rimanda al progetto impiantistico)

- dal punto di vista del superamento delle barriere architettoniche

- dal punto di vista della sicurezza antincendio

- dal punto di vista igienico-sanitario ed edilizio

2.1.1 MIGLIORAMENTO STRUTTURALE (I E II LOTTO)

Pe le ope e di adegua e to st uttu ale dell’edifi io si i a da al p ogetto strutturale (relazione specialistica, tavole e

CME).

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Nella presente relazione si riporta un breve riassunto delle opere strutturali, descritte in ordine temporale, secondo i

lotti d’i te ve to p evisti p i o e se o do lotto .

1° LOTTO

1. Realizzazione del consolidamento delle fondazioni con MICROPALI E CORDOLO IN C.A. appoggiato sulle

ciabatte di fondazione, sul lato sud, parte dei lati nord, est e ovest (61 m, n.42 micropali lato sud-est-ovest) (19,60 m,

n.16 micropali lato nord);

Prima della fase di getto del cordolo in CA dovranno essere predisposte:

- opportune casseforme per il passaggio di canalizzazioni in PVC collegate ai pluviali, per lo smaltimento

dell’a ua piova a

- opportune casseforme per il passaggio di canalizzazioni impiantistiche (idriche, idrauliche, di riscaldamento,

raffrescamento, ecc.) secondo le indicazioni di un professionista indicato dalla stazione appaltante.

2. Liberazione e RIEMPIMENTO A TUTTI I LIVELLI DEL GIUNTO STRUTTURALE con malta ad elevata resistenza, sia

sulle strutture orizzontali che verticali;

3. Messa in opera della RETICOLARE IN PIATTI DI ACCIAIO a cavallo del giunto, estradossale al piano 1° (larghezza

4,80mx11,00m);

4. DEMOLIZIONE degli strati di finitura ed esecuzione delle PERFORAZIONI estradossali al solaio (per connettori

ve ti ali dist i uiti sul solaio e pe i et ali di pia o °, ell’a ea desti ata all’u ità i o ilia e A . Protezione con telo in PVC.

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2°LOTTO

1. Messa in opera della RETICOLARE IN PIATTI DI ACCIAIO a cavallo del giunto, intradossale al piano di copertura

(larghezza 4,80mx11,00m);

2. Esecuzione di NUOVE ARCHITRAVI e scassi nella muratura, distribuiti al piano rialzato e al piano primo

dell’edifi io;

3. Realizzazione del VANO PIATTAFORMA ELEVATRICE in acciaio, demolizione e ricostruzione di porzione del solaio

di piano 1° con solaio collaborante (larghezza circa 2m);

4. Co pleta e to del i fo zo o MA““ETTO “TRUTTURALE di spesso e del solaio di pia o p i o ell’a ea

UNITA’ IMMOBILIARE A (281 mq). In particolare trattasi di inghisaggio dei connettori nei fori già eseguiti (verticali

distribuiti sul solaio e perimetrali), posa della rete elettrosaldata e getto in calcestruzzo;

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5. Esecuzione completa del rinforzo con MASSETTO STRUTTURALE di spessore 5cm nella rimanente parte del solaio

(192 mq). In particolare trattasi di perforazione (per connettori verticali distribuiti sul solaio e perimetrali),

inghisaggio dei connettori nei fori eseguiti, posa della rete elettrosaldata e getto in calcestruzzo;

Prima della fase di getto del massetto strutturale di cui ai pp. 4 e 5, dovranno essere predisposte opportune

casseforme per il passaggio di canalizzazioni impiantistiche (idriche, idrauliche, di riscaldamento,

raffrescamento, ecc.) secondo le indicazioni di un professionista indicato dalla stazione appaltante.

6. Realizzazione micropali della scala antincendio

7. Costruzione della nuova scala esterna di emergenza in profili e grigliato elettroforgiato di acciaio.

2.1.2 OPERE ARCHITETTONICHE (I E II LOTTO)

DI SEGUITO SI ELENCANO LE OPERE ARCHITETTONICHE PREVISTE IN QUESTO PROGETTO (I e II LOTTO).

LE RESTANTI OPERE DOVRANNO ESSERE REALIZZATE PREVIA ACQUISIZIONE DEI FINANZIAMENTI NECESSARI.

PRIMO LOTTO:

PIANO TERRA

-DEMOLIZIONE DELLE PARTIZIONI VERTICALI NON PORTANTI, IN CORRISPONDENZA DEL GIUNTO STRUTTURALE.

-demolizione della parete che suddivide i locali T9, T2 e T7 da dai locali T11a, T11, T10, T20 e T19;

-rimozione dei serramenti presenti sulla parete interessata dalla demolizione (2 porte interne);

-demolizione della parete divisoria, tra il locale T20 e il locale T19;

-rimozione dei corpi scaldanti presenti nei locali T11a, T11 e, T10;

-rimozione dei vasi igienici e dei lavabi nel locale T19

-rimozione dei rivestimenti in piastrelle e degli zoccolini posti sulle pareti perimetrali dei locali T11a, T7 e T19

-rimozione degli zoccolini sui pilastri inglobati nelle pareti da demolire (zoccolini al piano terra: in marmo)

-predisposizioni in cartongesso (sp. 10 cm) per tubazioni che si dipartono dai servizi igienici al piano primo e

passa ti ell’u ità i mobiliare A

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PIANO PRIMO

-DEMOLI)IONI e RIMO)IONI IN CORRI“PONDEN)A DEI LOCALI “OPRA“TANTI L’UNITA’ IMMOBILIARE A

(come individuato dalla campitura rossa nello schema grafico sottostante)

In particolare le opere di demolizione/rimozione da eseguire nel P1 sono le seguenti:

- Demolizione delle partizioni verticali che delimitano i locali P6, P7, P7a, P8, P8a, P9, P10, P11, P12, P13,

P13a, P13, P14, P15, P16, P17, P18, P19 e parte di P2

- Rimozione dei serramenti interni (porte)

- Rimozione dei corpi scaldanti

- Rimozione dei rivestimenti e degli zoccolini in ceramica posti sulle pareti perimetrali e sui pilastri

- Rimozione dei lavabi, vasi igienici, bidet e piatti doccia presenti nei locali P7a, P8a, P13A E P13.

- Demolizione della pavimentazione in piastrelle di ceramica, del sottofondo in malta cementizia, e del

massetto in cls alleggerito, nei locali P6, P7, P7a, P8, P8a, P9, P10, P11, P12, P13, P13a, P13, P14, P15, P16,

P17, P18, P19 e parte di P2.

OPERE ESTERNE

-RIVESTIMENTO CON IMPERMEABILIZZAZIONE DEI CORDOLI ESTERNI IN C.A.

- rimozione del rivestimento in marmo, presente sulle pareti perimetrali interessate alla realizzazione dei

micropali

24

- posa dei tubi di raccordo della parte inferiore dei discendenti, da annegare nel getto dei cordoli

perimetrali.

SECONDO LOTTO:

PIANO TERRA

-DEMOLIZIONI/RIMOZIONI IN CORRISPONDENZA DEL VANO ASCENSORE E DI PARTE DEL SOLAIO CIRCOSTANTE

(come individuato dalla campitura azzurra nello schema grafico sottostante)

-demolizione delle partizioni verticali non portanti che delimitano il locale T4a dai locali T4, T5 e T3.

-rimozione dei serramenti (porte interne)

-rimozione di rivestimenti in ceramica su pareti portanti del locale T4a

-rimozione di vaso igienico e lavabo del locale T4a

-rimozione di pavimento in marmo, massetto e sottofondo nei locali T4, T4a e in parte dei locali T5 e T3

-demolizione di parte della parete portante in corrispondenza della porta del vano ascensore (Tra T4a e T1b)

-demolizione della parete divisoria tra T0 e T1b e ricostruzione della stessa in c.a. di spessore inferiore ed in

posizione più arretrata verso sud

-DEMOLIZIONI DI PARETI PORTANTI, COSTRUZIONE SPALLETTE E MODIFICA/REALIZZAZIONE DEGLI ARCHITRAVI

- l’ope azio e vie e effettuata i o ispo de za dell’ape tu a t a T a e T a de olizione porzione di

muratura portante, creazione di spallette, integrazione /sostituzione architrave)

25

-RIMOZIONE GRIGLIE IN CORRISPONDENZA DELLA SCALA ANTINCENDIO

- vengono rimosse le inferriate dagli infissi dei locali T11a e T11b, che ostacolerebbero la posa della nuova

scala in acciaio

-COSTRUZIONE SCALA DI SICUREZZA ESTERNA SUL LATO SUD

-COMPARTIMENTAZIONE LOCALE TECNICO E VANO ASCENSORE E POSA DELLA PIATTAFORMA ELEVATRICE

PIANO PRIMO

-DEMOLI)IONE E RIMO)IONI NELLA POR)IONE OVE“T DELL’EDIFICIO

- demolizione delle partizioni verticali che suddividono i locali P3, P4, P5, P20, P21, P22 e parte di P2

-rimozione di pavimento in ceramica, zoccolino, massetto e sottofondo nei locali P3, P4, P5, P20, P21, P22, P23 e parte

di P2

- rimozione dei corpi scaldanti nei locali P3, P4, P5, P20, P21, P22, P23

- rimozione di lavabi e rivestimenti in ceramica nei locali P3, P4, P5

26

-DEMOLIZIONI DI PARETI PORTANTI, COSTRUZIONE SPALLETTE E MODIFICA/REALIZZAZIONE DEGLI ARCHITRAVI

- l’ope azio e vie e effettuata in corrispondenza di:

- apertura tra P1a e P2 (creazione spallette, integrazione /sostituzione architrave)

- apertura tra P9 e nuova scala di sicurezza (creazione spallette, integrazione /sostituzione

architrave)

- passaggio nel corridoio P2 (creazione spallette + integrazione /sostituzione architrave)

-RIQUALIFICAZIONE DELLA COPERTURA:

- ricorsa del manto della copertura in coppi e canali, nuova coibentazione con doppio strato isolante

di spessore complessivo pari a 12 cm (2 pannelli da 6 cm), sostituzio e dell’i pe ea ilizzazio e e sostituzione degli elementi degradati

- sostituzione della lattoneria (canali di gronda e pluviali)

-INSERIMENTO PIATTAFORMA ELEVATRICE E -COMPARTIMENTAZIONE VANO ASCENSORE

-COSTRUZIONE SCALA DI SICUREZZA ESTERNA SUL LATO SUD

OPERE ESTERNE

- SOSTITUZIONE/RECUPERO DELLE LASTRE IN MARMO DELLA ZOCCOLATURA PERIMETRALE, CON FORMAZIONE DI

SOTTOSTANTE STRATO IMPERMEABILE A BASE CEMENTIZIA

- AMPLIAMENTO MARCIAPIEDE PERIMETRALE, A GARANTIRE UNA LARGHEZZA MINIMA 120 cm

27

- SOSTITUZIONE DELLA PAVIMENTAZIONE DI ACCESSO AL CANCELLO SUL LATO NORD

2.1.3 ADEGUAMENTO IMPIANTISTICO

2.1.3.1 IMPIANTO ELETTRICO

Nel PRIMO LOTTO si p evede l’ali e tazio e elett i a t a ite o tato e E el i dipe de te f . elazio e, CME e tavole impiantistiche) della sola U ità I o ilia e A, i odo da pe ette e all’asso iazio e e/o e te lo ale desti ata ad insediarsi di eseguire le opere edili ed impiantistiche necessarie per la realizzazione dei propri uffici, in modo

autonomo ed indipendente.

La ealizzazio e dell’ali e tazio e elett i a p evede l’ese uzio e di u o s avo lu go i lati o d ed est dell’edifi io, i p evisio e dell’i stallazio e di u uovo o tato e ENEL, u i ato ad est. Nel SECONDO LOTTO non è prevista alcuna opera impiantistica elettrica.

Le opere di adeguamento impiantistico dal punto di vista elettrico dovranno essere affrontate prima della

realizzazione delle opere edili interne e di finitura.

2.1.3.2 IMPIANTO IDRAULICO, IDRO SANITARIO, TERMICO, DI RAFFRESCAMENTO/RISCALDAMENTO

L’adegua e to dell’i pia to idro-sanitario, idraulico, termico, di raffrescamento/riscaldamento non è oggetto del

presente progetto. Esso dovrà essere affrontato prima della realizzazione delle opere edili interne e di finitura.

PRIMA DELL’E“ECUZIONE DI TUTTE LE OPERE “TRUTTURALI PREVISTE nel I e nel II LOTTO DOVRANNO ESSERE

POSATI EVENTUALI TUBI/CASSERFORME per il passaggio di tubazioni impiantistiche, secondo le indicazioni di

tecnico appositamente indicato dalla Stazione Appaltante, in modo da evitare perforazioni a posteriori.

2.2 PROGETTO ARCHITETTONICO (I, II LOTTO ED OPERE SUCCESSIVE)

2.2.1 ADEGUAMENTO ALLE NORMATIVE ANTINCENDIO

(Normativa di riferimento: DM 10 03 1998 e DM 22 02 2006)

L’adegua e to o ativo dello sta ile Ex Giudi e di Pa e dal pu to di vista a ti e dio p evede e e:

1. COMPARTIMENTAZIONE REI/EI

a. La verifica della resistenza al fuoco delle strutture portanti per un tempo minimo pari 60 minuti (REI

60)

b. La compartimentazione antincendio del locale tecnico (locale T0 – REI 120)

c. La o pa ti e tazio e dell’a hivio REI lo ale P12)

d. La o pa ti e tazio e della s ala esiste te e dell’as e so e REI

e. La protezione della nuova scala antincendio tramite murature REI 60 e serramenti EI 60, come

indicato in tavola A_01

f. Serramenti tagliafuoco EI 60:

Al PT: tra T1 e T2 (serramento di tipo vetrato), tra T1 e la piattaforma elevatrice

Al P1: tra P1 e P2 (serramento di tipo vetrato), tra P2 e la piattaforma elevatrice, tra P2 e la nuova scala

antincendio (serramento di tipo vetrato)

h. Serramenti tagliafuoco EI 60 di tipo FISSO, prospicienti la nuova scala antincendio. Essi in particolare

sono previsti nei locali: T10b, T11a e T11b (servizi igienici); T12 (unità immobiliare A) al piano terra; nei

locali P7 (ripostiglio), P8.a e P8.b (servizi igienici) al piano primo.

In tali locali dovrà esse e p evista u ’ae azio e fo zata.

28

Preliminarmente a qualsiasi opera di demolizione muraria le esatte dimensioni delle aperture dovranno

essere verificate dall'impresa in base ai serramenti di tipo standard disponibili in commercio. Le dimensioni

dei fori muro delle porte tagliafuoco da installare sono indicate nella tavola A01_ PROGETTO

ACHITETTONICO, sotto la dicitura LEGENDA SERRAMENTI TAGLIAFUOCO.

2. PERCORSI DI ESODO:

a. Adeguamento delle dimensioni dei corridoi al PT e al P1, per garantire il deflusso degli utenti in caso

di incendio

3. ADEGUAMENTO DELLA SCALA ESISTENTE

L’adegua e to della s ala esiste te a s ala p otetta prevede la realizzazione di un serramento comandato

sia automaticamente da rilevatori antincendio sia manualmente con dispositivo i p ossi ità dell’i izio della scala.

La scala esistente non è conforme alla normativa antincendio. Infatti:

a. la prima rampa ha un numero di alzate pari a 17, superiore a quello massimo previsto dalla

normativa (15 alzate)

b. al u e alzate supe a o l’altezza massima prevista dalla normativa vigente, pari a 17 cm. In

particolare:

- la ° alzata ha u ’altezza pa i a

- l’ ° alzata ha u ’altezza pa i a ,

- la ° alzata ha u ’altezza pa i a ,

- la ° alzata ha u ’altezza pa i a ,

- la 24° alzata ha u ’altezza pa i a ,

In progetto tale scala è prevista di tipo protetto.

Per essa quindi è indispensabile chiedere apposita deroga presso i VVFF.

4. ADEGUAMENTO DELLA CAPACITA’ DI DEFLU““O ALL’AFFOLLAMENTO DI PIANO

Per garantire il deflusso si prevede:

a. La realizzazione di due nuove vie di uscita al PT:

- una sita sul lato nord di larghezza pari a 100 cm (pari ad 1 modulo, la larghezza minima necessaria è pari

a , i avata t a ite l’adegua e to di u a fi est a esiste te

29

- una sita sul lato sud di larghezza pari a 150 cm (pari a 2 moduli, la larghezza minima necessaria è pari a

, di a esso all’u ità i o ilia e A

b. La realizzazione di una nuova uscita al P1:

- sita sul lato sud, di larghezza pari a 120 cm (2 moduli), in corrispondenza della nuova scala antincendio

5. REALIZZAZIONE DI UNA NUOVA SCALA SUL LATO SUD (II LOTTO) - (larghezza minima pari a 2 moduli).

La scelta di posizionare la scala sul prospetto sud deriva dal progetto di distribuzione interna, che non è

oggetto del presente appalto. Per essa inoltre è stata privilegiata una posizione tale da risultare poco

impattante rispetto alla viabilità principale, costituita da Via Trepponti.

a. La scala si sviluppa su 4 rampe di tipo rettilineo, di larghezza 120 cm. Ciascuna rampa è composta da

8 alzate. L’i te a s ala è o posta da g adi i pedata > ; alzata: < ed è so etta da due pilastri verticali.

b. La struttura della scala, il parapetto ed il corrimano sono in acciaio, finito con verniciatura in smalto

sintetico satinato, color g igio a t a ite si veda l’i agi e d’ese pio sottosta te , c. I gradini sono realizzati in orsogrill in acciaio zincato brunito, cromaticamente in accordo con la

verniciatura

d. Il pa apetto ha u ’altezza pa i a ed è ostituito da oppie di o ta ti p incipali di sezione 10

mm x 50 mm, alternati a montanti secondari caratterizzati da sezione 10 mm x 10 mm. I montanti

p i ipali so o saldati all’este o del os iale, pe tutta la lu ghezza del os iale stesso. I o ta ti secondari saranno invece saldati all’i t adosso, i odo he la saldatu a sfugga alla vista. Il corrimano dovrà sporgere dal parapetto in misura inferiore a 8 cm (secondo normativa VVF 22

02 2006)

Esempio di scala verniciata color grigio antracite,in edificio con paramento faccia a vista

e. La scala di emergenza sarà raccordata al piano primo mediante un pianerottolo, il cui piano di

calpestio dovrà essere posizionato alla quota di +4.90 m, ovvero dovrà essere 2 cm più basso

rispetto alla quota interna, che in progetto è stata ipotizzata pari a +4.92 m (ovvero analoga a quella

esistente).

La quota di calpestio del P1 è stata ipotizzata analoga a quella attuale, prevedendo un massetto impianti di

spessore pari a 9 cm

30

Esso va verificato preliminarmente dall'impiantista appositamente indicato dalla Stazione Appaltante per

la progettazione delle opere idriche/idrauliche/meccaniche e di raffrescamento/riscaldamento da

realizzare in altro lotto.

In particolare le dimensioni del massetto impiantistico dovranno essere verificate preliminarmente alla

produzione in officina della nuova scala antincendio. Eventuali variazioni dello spessore del massetto

influiranno infatti sulla quota del piano di calpestio della nuova scala, che dovrà essere realizzata ad una

quota inferiore di 2 cm rispetto alla quota di calpestio interna.

Si fa inoltre presente che il nuovo massetto impiantistico non sarà realizzato né nel I LOTTO, né nel II LOTTO:

le verifiche dovranno comunque essere attuate prima della costruzione e produzione della scala

antincendio.

2.2.2 MIGLIORAMENTO ENERGETICO

(Normativa di riferimento: DGR Emilia Romagna n.237/2015)

Il miglioramento dello stabile Ex Giudice di Pace dal punto di vista energetico prevederebbe:

a l’isola e to della ope tu a

b) la realizzazione di una controparete perimetrale costituita da un pannello isolante (isolante in lana di vetro,

spessore 10 cm) finito con cartongesso ignifugo, sia al PT che al P1

L’isola e to della ope tu a è p evisto el LOTTO II, e t e le o t opa eti pe i et ali o fa o pa te del p ese te progetto.

2.2.2.1 MIGLIORAMENTO ENERGETICO CON COIBENTAZIONE DELLA COPERTURA (II LOTTO)

La ope tu a esiste te o è isolata. E’ p ese te solta to u sottile st ato di la a di o ia all’est adosso dell’ulti o solaio, interrotto dalla presenza dei numerosi muricci che sostengono la copertura.

Per ovviare alle scarse prestazioni termiche della copertura e per risolvere i problemi di infiltrazione di acqua evidenti

ei lo ali del P siti a sud, si p evede di siste a e la ope tu a ifa e do l’i pe ea ilizzazio e e posa do u isolante

estradossale.

L’attuale ope tu a è a atte izzata da: - tavelloni, in appoggio ai muricci sottostanti,

- manto di copertura in:

- coppi e canali ancorati fissati con malta cementizia

- manto impermeabilizzante ardesiato

- canale di gronda in acciaio verniciato ncorato alla falda in cemento armato

31

32

INTERVENTO SULLA COPERTURA (II LOTTO)

“ulla ope tu a si p evede u i te ve to di ifa i e to del a to e dell’i pe ea ilizzazio e, e di iglio a e to energeti o. La falda vie e oi e tata all’est adosso, a ea e u tetto aldo , ad i teg azio e del appotto isola te interno delle chiusure verticali (non previste in codesto progetto).

IN PARTICOLARE SI PREVEDONO LE SEGUENTI LAVORAZIONI:

- Rimozione di discendenti e canali di gronda

- Smontaggio del manto di copertura (coppi e canali in laterizio), con cernita del materiale riutilizzabile.

- Rimozione del manto bituminoso (guaina ardesiata)

- Demolizione del sottofondo in malta cementizia eventualmente presente

- Realizzazione di un nuovo massetto di sottofondo in cls (spess. 3 cm)

- Posa di barriera al vapore, atta ad evitare la formazione di condensa.

- Realizzazione della coibentazione, formata da un doppio strato di pannelli da 6 cm (12 cm in totale) in EPS con

grafite, posati con viti e rondelle. Lo strato del pannello superiore è accoppiato ad una guaina impermeabilizzante.

- Ancoraggio dei pannelli isolanti alla copertura mediante un elemento in alluminio a sezione costante posto sul

perimetro del tetto e fissato mediante tasselli/viti

- un manto impermeabilizzante bituminoso, doppio strato (4 + 4 mm)

- coppi e canali (recuperando per quanto possibile il manto di tenuta esistente), fissati con malta.

- scossaline metalliche sui displuvi per un migliore s alti e to dell’a ua piova a

Si prevede inoltre la sostituzione della lattoneria (canali di gronda e discendenti).

I a ali di g o da da p ogetto so o stati idi e sio ati pe eglio a oglie e l’a ua, i fu zio e dell’aggiu ta dei pannelli isolanti.

La copertura verrà dotata di linea vita per garantire la manutenzione in condizioni di sicurezza.

33

2.2.3 SUPERAMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE

(Normativa di riferimento: D.M.14 06 1989, n. 236)

L’adegua e to o ativo dello sta ile Ex Giudi e di Pa e dal punto di vista del superamento delle barriere

architettoniche prevederebbe:

1. L’i se i e to di u a piattafo a elevat i e, utilizza ile da pe so e dive sa e te a ili, i pa ti ola e da persone in carrozzina non accompagnate (PREVISTA NEL II LOTTO). In considerazione del fatto che il

massetto impiantistico e la pavimentazione del P1 non verranno realizzati in questo progetto, la

piattaforma elevatrice fornita e posata dovrà essere caratterizzata dalla possibilità di essere regolata in

corrispondenza della quota di sbarco al P1 con una tolleranza di 30/40 cm. Il pistone quindi dovrà essere

progettato e fornito in modo tale da permettere tale regolazione.

2. L’a plia e to dei o idoi esiste ti, o la ghezza i i a pa i a tale da ga a ti e spazi di a ovra e

di rotazione alle carrozzine)

3. La realizzazione di servizi igienici fruibili da parte di portatori di handicap, sia la PT sia al P1

4. La sostituzio e dell’attuale a pa di a esso sita est o u a uova a pa sita a o d, i adia e za all’edifi io, o pe de za i fe io e all’ %. La a pa esiste te di a esso all’u ità i o ilia e A, o o fo e alla o ativa vige te, ve à sostituita dall’e te/asso iazio e lo ale desti ata ad i sedia si ell’u ità i o ilia e A

5. L’aggiu ta di due o i a i lu go la s ala esistente

6. L’a plia e to del a iapiede este o esiste te, o la ghezza i i a pa i a . II LOTTO)

2.2.4 ADEGUAMENTO AL REGOLAMENTO EDILIZIO

L’adegua e to o ativo dello sta ile Ex Giudi e di Pa e dal pu to di vista edilizio p evede e e l’i alza e to dei

parapetti esistenti attualmente pari a:

1. 98 cm, al piano terra

2. 100 cm, al piano primo

T a ite l’aggiu ta di ele e ti o izzo tali fissati alla u atu a, o i te asse i fe io e a . A he l’altezza del pa apetto della s ala esiste te o a pa i a cm) dovrà essere adeguato tramite un sopralzo

costituito da elementi metallici,

L’altezza i i a dei pa apetti dov à esse e pa i a .

2.2.5 ELEMENTI AGGIUNTIVI

PREDISPOSIZIONI IMPIANTI IDRAULICI

Al primo piano sono stati ipotizzati dei bagni di pertinenza agli spogliatoi (non previsti in questo progetto).

Nel I LOTTO si prevede la predisposizione degli scarichi dei relativi WC tramite la realizzazione di tubi in PVC,

incassati in lesene in cartongesso, isolato con lana di roccia, da addossare alla parete sud dell’U ità I o ilia e A. Essi verranno fatti convogliare ad un nuovo pozzetto di ispezione esterno, tramite nuove tubazioni di scarico in PVC,

previo carotaggio delle strutture esistenti. Il collegamento alla rete fognaria comunale verrà eseguito nell’appalto successivo. Qualora possibile gli scarichi dei WC verranno collegati a quelli esistente, sfruttando lo spazio esistente nel

sop alzo dell’edifi io t a pia o di a pag a e i t adosso del solaio del PT .

ELEMENTO ESTERNO DI CONSOLIDAMENTO/SEDUTA

Il consolidamento strutturale prevede la realizzazione un cordolo perimetrale esterno in c.a. (necessario per

l’i testazio e dei i opali I LOTTO).

Esso verrà protetto con strato impermeabilizzante a base cementizia e verrà rivestito in lastre di marmo, analoghe a

quelle esistenti, in modo da fungere da seduta perimetrale (II LOTTO).

I pluviali verranno incassati nel cordolo tramite tubi in polietilene del diametro di 110 mm, che dovranno essere

posati PRIMA del getto in c.a. (I LOTTO). Il tubo dovrà essere fatta sporgere di 10 cm dal cordolo in c.a. per

allo ta a e l’a ua di s a i o dallo stesso. Dopo la posa del ivesti e to i a o esso ve à ivestito di tu o metallico e dotato di griglia in acciaio inox.

Nel cordolo in c.a. dovranno inoltre essere predisposti tubiforma e casseforme per permettere il passaggio di

ulteriori tubazioni impiantistiche (idrauliche, termiche, idriche), secondo le indicazioni di tecnico abilitato indicato

dalla Stazione Appaltante.

34

ZOCCOLATURA IN LASTRE DI MARMO (II LOTTO).

Numerose lastre in marmo della zoccolatura esistente appaiono fessurate, conseguentemente anche quelle non

interessate alla realizzazione del cordolo in c.a. verranno rimosse e sostituite, recuperando quelle ancora in buono

stato di conservazione.

I nuovi discendenti, in questo caso, scaricheranno direttamente sul marciapiede, come quelli esistenti (II LOTTO).

- Il a iapiede av à pe de za pa i all’ %. Dove esso supera i 120 cm, le armature sono state

dimensionate ad hoc (II LOTTO).

- Il rivestimento in marmo sulla parte inferiore della muratura esterna, viene sostituito con lastre

inmarmo analoghe a quelle esistenti, in parte recuperate. Viene inserito un strato impermeabilizzante a

base cementizia (II LOTTO).

PAVIMENTAZIONI ESTERNE (II LOTTO)

Il camminamento esterno in c.a., parzialmente demolito per la realizzazione dei micropali e del relativo cordolo, verrà

completamente rifatto, sempre in c.a. prevedendo degli ampliamenti in corrispondenza della nuova scala antincendio,

delle due a pe u a uova ed u a esiste te . “ull’i te o pe i et o ve à o u ue ga a tita u a la ghezza i i a pari a 120 cm, in conformità con la normativa per il superamento delle barriere architettoniche.

Il nuovo marciapiede avrà pendenza minima pa i all’ % pe il deflusso delle a ue piova e. In corrispondenza del marciapiede verrà realizzato un cordolo in c.a. collegato alla fondazione esistente tramite barre

inghisate con resina o malta cementizia. Il marciapiede sarà armato con doppia rete elettrosaldata di diametro 8 mm,

maglia 15x15 cm. In corrispondenza a larghezze superiori a 120 cm verrà utilizzata una rete elettrosaldata di diametro

12 mm, maglia 20x20 cm.

35

Oltre al marciapiede si prevede il rifacimento della pavimentazio e del vialetto di a esso all’i o ile, posta sul lato nord. Essa infatti si presenta degradata ed in cattivo stato di conservazione.

L’a plia e to delle pavi e tazio i este e ga a tis e u a pe e tuale di pe ea ilità del lotto > del 50%.

ESISTENTE

SUPERFICIE DEL LOTTO -

ESISTENTE

SUPERFICIE DEL

MARCIAPIEDE - ESISTENTE

SUPERFICIE NON

PERMEABILE DEL LOTTO

- ESISTENTE

SUPERFICIE COPERTA -

ESISTENTE

mq mq mq mq

2390 106 785 620

SUPERFICIE FILTRANTE -

ESISTENTE

RAPPORTO/INDICE DI

PERMEABILITA' -

ESISTENTE

mq %

1605 67

> 50%

della superfice complessiva

del lotto

PROGETTO

SUPERFICIE DEL LOTTO - DA

PROGETTO

SUPERFICIE DEL NUOVO

MARCIAPIEDE - DA

PROGETTO

SUPERFICIE NON

PERMEABILE DEL

LOTTO - DA PROGETTO

SUPERFICIE COPERTA - DA

PROGETTO

mq mq mq mq

2390 216 924 657

SUPERFICIE FILTRANTE - DA

PROGETTO

RAPPORTO/INDICE DI

PERMEABILITA' - DA

PROGETTO

mq %

1466 61

36

> 50 %

della superfice complessiva

del lotto

RIVESTIMENTO IN MURATURA FACCIA A VISTA (II LOTTO)

In corrispondenza alle aperture murarie esterne si prevede il rivestimento delle spallette con muratura faccia a vista

analoga a quella esistente

37

Allegato 01 alla relazione

DICHIARAZIONE RELATIVA ALLA DE“TINAZIONE D’U“O DELL’EDIFICIO