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CONVEGNO A PALERMO LE RICERCHE DI UN TEAM ITALIANO SU UNA SERIE DI NUOVI «FARMACI» ESTRATTI DAL PISTACCHIO E DAL TABACCO Il satiro danza con le molecole “Così salviamo i capolavori dell’antichità dalla malattia del bronzo” VALENTINA ARCOVIO N on sono semplici chimici a servizio della conservazio- ne dei reperti ar- cheologici. Ma so- no veri e propri specialisti dei «tumori del bronzo». I ricerca- tori dell’Istituto per lo studio dei materiali nanostrutturati (Ismn) del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) di Roma, infatti, fanno diagnosi, sintetiz- zano molecole e le sperimenta- no, fino a quando non trovano il «farmaco» giusto per curare i«malati». L’hanno fatto per lo scudo rinvenuto nel sito archeologico di Ayanis, in Turchia, e un gior- no probabilmente lo faranno per «curare» opere celebri co- meilSatirodiMazaraoiBron- zi di Riace, qualora ne avesse- ro bisogno. E' la chimica appli- cata alla conservazione del pa- trimonio culturale, un settore di ricerca innovativo che oggi pomeriggio verrà illustrato du- rante la manifestazione «Espe- rienza inSegna 2011» a Paler- mo. Organizzato dall'Associa- zione PalermoScienza, parte dell'evento (che durerà fino al 28 febbraio) sarà dedicato al la- voro di Maria Pia Casaletto, ri- cercatricedell'IsmndelCnred espertadichimicaapplicata. Leghe a base di rame Proprio come i medici, i chimi- ci, coordinati da Gabriel Ingo dell'Ismn-Cnr di Roma, si pren- dono cura di reperti altrimenti destinati a ridursi in polvere. Non solo. L'attenzione dei chi- mici è rivolta anche agli opera- toridelsettore,chespesso,per somministrare con il loro pen- nello i «farmaci», lavorano a contatto con prodotti dannosi perlasalute. Per prima cosa, Casaletto e i suoi colleghi analizzano lo sta- to dei reperti composti da le- ghe a base di rame, come ap- punto il bronzo, tramite sofisti- cati strumenti, tra cui la spet- troscopia di fotoemissione in- dotta dai raggi X. «In questo modo riusciamo a fare una dia- gnosi completa sulle cause di corrosione», spiega Casaletto. E proprio tramite metodi di in- dagini innovative che i ricerca- tori riescono a diagnosticare e studiare il «tumore del bron- zo», una malattia che si manife- sta con macchie verdastre che in breve tempo porta il manu- fatto metallico alla completa mineralizzazione. «Proprio come il tumore per l'uomo - racconta Casalet- to - quello del bronzo provoca una reazione a catena che dif- fonde i prodotti di corrosione come se fossero delle metasta- si». Il fenomeno di degrado è causato dal cloruro rameoso, che si forma per interazione dell’oggetto con il terreno del sito archeologico nel corso dei secoli. Finché è ben protetto nel suolo, il reperto si trova in una condizione di equilibrio chimico-fisico, ma dopo il rin- venimento, a contatto con l’os- sigeno e l’umidità dell’aria, su- biscereazionididegrado. Per trattare questi reperti, attualmente, i restauratori usa- no il «benzotriazolo» (Bta), che, oltre a non essere sempre efficace, è sospettato di essere cancerogeno. Da qui la necessi- tà di trovare prodotti efficaci quanto il Bta, ma non pericolo- si per l'operatore del restauro. Il lavoro dei chimici è, appun- to, quello di sviluppare moleco- le in grado di rispondere a en- trambe le esigenze. Proprio co- me i farmaci, i prodotti sintetiz- zati in laboratorio seguono un protocollo ben preciso prima di poter essere utilizzati su un reperto prezioso. C'è la fase 1, in cui il prodotto viene testato su materiali di riferimento di lega moderna, opportunamen- te sintetizzati nei laboratori dell’Ismn di Roma, ma molto si- mili nella composizione ai re- perti archeologici e su campio- ni adeguatamente corrosi. Poi si passa alla fase 2, cioè alla sperimentazione del prodotto su reperti archeologici veri, ma considerati di «scarto», ef- fettuata con la preziosa colla- borazione dei restauratori del- le Sovrintendenze ai Beni Ar- cheologici di Cagliari e del- l’Abruzzo. Terapie personalizzate «Solo dopo aver superato con successo tutte queste fasi il prodotto viene validato ed ap- provato per l'utilizzo», sottoli- nea Casaletto. Al momento so- no stati sviluppati e testati una decina di potenziali «far- maci» per il bronzo. Ma l'obiettivo degli scienziati è quello di creare terapie perso- nalizzate per ogni reperto, trattamenti che tengano con- to non solo del materiale di cui è composto il manufatto, ma anche del contesto in cui è stato conservato e, quindi, del conseguente degrado. «Così come per la medicina personalizzata, si tratta di un lavoro di équipe - spiega Casa- letto - che richiede tempi lun- ghi e ingenti risorse. Ecco per- ché al momento siamo impe- gnati nella realizzazione di prodotti “generalisti” che pos- sano andar bene per un'ampia varietà di reperti». Adesso l'ul- tima frontiera che i chimici stanno percorrendo riguarda il possibile uso di prodotti na- turali. «Stiamo collaborando - racconta Casaletto - con un gruppo di scienziati marocchi- ni che hanno già brevettato unaformulazionebasatasuun estratto di semi di fico d'India che sembra efficace al nostro scopo. Allo studio vi sono an- che altre sostanze di origine naturale, estratte dal pistac- chioodaltabacco». Il lavoro è arduo, certo. Ma l'obiettivo finale è quello di proteggere e preservare un immenso patrimonio ar- cheologico. RUOLO: E’ RICERCATRICE DELL'ISMN DEL CNR (L’ISTITUTO PER LO STUDIO DEI MATERIALI NANOSTRUTTURATI) ED ESPERTA DI CHIMICA APPLICATA IL SITO: HTTP://WWW.ISMN.CNR.IT/ HOME.HTM I Ecco come la lezione di Pri- mo Levi intreccia verità scientifi- che e verità letterarie. NUCCI PAGINA 32 Maria Pia Casaletto Chimico Lo sapevi che? L’anno della chimica A CURA DI: GABRIELE BECCARIA REDAZIONE: GIORDANO STABILE [email protected] www.lastampa.it/tuttoscienze/ I Il 2011 è stato proclama- to dall'Onu «Anno Internazio- nale della Chimica»: in tutto il mondo, quindi, si stanno or- ganizzando eventi e celebra- zioni dedicati alle conquiste di questa disciplina. I In Italia apre la manifesta- zione «Esperienza inSegna 2011»: promossa dall'Associa- zione PalermoScienza, è una delle iniziative in programma. Fino al 28 febbraio - tra exhi- bit, convegni, laboratori e spettacoli - il Polididattico del- l’Università degli Studi di Pa- lermo diventa un luogo d’in- contro e di sperimentazione. Q uali sono le principali mo- tivazioni che portano i gio- vani a sceglie- re una facoltà scienti- fica? Perché le discipline scientifiche sono spes- so considerate difficili e noiose? Come mai sono relativamente poche le ragazze che frequenta- no corsi a indirizzo scientifico, soprattutto in alcuni settori? Questi interrogativi sono emersi con forza negli ultimi tempi, a fronte di una preoccu- pazione espressa in nu- merosi Paesi per la di- minuzione delle iscrizio- ni alle facoltà scientifi- che, in particolare a Fi- sica, Chimica e Mate- matica. Preoccupazio- ne che ha portato, an- che in Italia, a numero- se iniziative in questo settore, che in alcuni ca- si sembrano aver con- tribuito ad invertire, al- meno in parte, il trend negativo dei primi anni Duemila. In questo contesto, varie indagini interna- zionali hanno messo in luce come gli studi scientifici siano spesso percepiti dai giovani co- me «difficili» e «astrat- ti» o di non evidente ap- plicazione in ambito pratico e lavorativo. Esiste anche un forte squilibrio di genere: no- nostante la sempre più rilevante presenza del- le studentesse, queste rimangono sottorappre- sentate in numerosi set- tori scientifici. CONTINUA A PAGINA 32 CONCORSO Dalla chimica delle cose alla chimica dello spirito I Un fenomeno ancora con- troverso sta intrigando geologi e sismologi. DI CIANNI PAGINA 33 I Il rapporto uomini-parassi- ti racconta una storia inedita. BECCARIA, PIVATO e SEARLE PAGINE 30 e 31 TUTTO SCIENZE Analisi GIUSEPPE PELLEGRINI UNIVERSITA’ DI PADOVA La noia non abita in queste aule TUTTOSCIENZE MISTERI I boati della terra annunciano i terremoti? ANTROPOLOGIA Gli Ogm perfetti siamo noi Sapiens Il Satiro danzante: la statua in bronzo di epoca greca è stata rinvenuta nel Canale di Sicilia tra ‘97 e ‘98 NUMERO 1457 29 MERCOLEDÌ 23 FEBBRAIO 2011

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Page 1: I tiraccontaunastoriainedita ...tà di trovare prodotti efficaci quanto il Bta, ma non pericolo-si per l'operatore del restauro. Il lavoro dei chimici è, appun-to,quello di sviluppare

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CONVEGNO A PALERMO LE RICERCHE DI UN TEAM ITALIANO SU UNA SERIE DI NUOVI «FARMACI» ESTRATTI DAL PISTACCHIO E DAL TABACCO

Il satiro danza con le molecole“Così salviamo i capolavori dell’antichità dalla malattia del bronzo”VALENTINAARCOVIO

Non sono semplicichimici a serviziodella conservazio-ne dei reperti ar-cheologici. Ma so-

no veri e propri specialisti dei«tumori del bronzo». I ricerca-tori dell’Istituto per lo studiodei materiali nanostrutturati(Ismn) del Consiglio nazionaledelle ricerche (Cnr) di Roma,infatti, fanno diagnosi, sintetiz-zano molecole e le sperimenta-no, fino a quando non trovanoil «farmaco» giusto per curarei «malati».

L’hanno fatto per lo scudorinvenuto nel sito archeologicodi Ayanis, in Turchia, e un gior-no probabilmente lo farannoper «curare» opere celebri co-me il Satiro di Mazara o i Bron-zi di Riace, qualora ne avesse-ro bisogno. E' la chimica appli-cata alla conservazione del pa-trimonio culturale, un settoredi ricerca innovativo che oggipomeriggio verrà illustrato du-rante la manifestazione «Espe-rienza inSegna 2011» a Paler-mo. Organizzato dall'Associa-zione PalermoScienza, partedell'evento (che durerà fino al28 febbraio) sarà dedicato al la-voro di Maria Pia Casaletto, ri-cercatrice dell'Ismn del Cnr edesperta di chimica applicata.

Leghea base di rameProprio come i medici, i chimi-ci, coordinati da Gabriel Ingodell'Ismn-Cnr di Roma, si pren-dono cura di reperti altrimentidestinati a ridursi in polvere.Non solo. L'attenzione dei chi-mici è rivolta anche agli opera-tori del settore, che spesso, persomministrare con il loro pen-nello i «farmaci», lavorano acontatto con prodotti dannosiper la salute.

Per prima cosa, Casaletto ei suoi colleghi analizzano lo sta-to dei reperti composti da le-ghe a base di rame, come ap-punto il bronzo, tramite sofisti-cati strumenti, tra cui la spet-troscopia di fotoemissione in-dotta dai raggi X. «In questomodo riusciamo a fare una dia-gnosi completa sulle cause dicorrosione», spiega Casaletto.E proprio tramite metodi di in-dagini innovative che i ricerca-tori riescono a diagnosticare estudiare il «tumore del bron-zo», una malattia che si manife-sta con macchie verdastre chein breve tempo porta il manu-fatto metallico alla completamineralizzazione.

«Proprio come il tumoreper l'uomo - racconta Casalet-

to - quello del bronzo provocauna reazione a catena che dif-fonde i prodotti di corrosionecome se fossero delle metasta-si». Il fenomeno di degrado ècausato dal cloruro rameoso,che si forma per interazionedell’oggetto con il terreno delsito archeologico nel corso deisecoli. Finché è ben protettonel suolo, il reperto si trova inuna condizione di equilibriochimico-fisico, ma dopo il rin-venimento, a contatto con l’os-sigeno e l’umidità dell’aria, su-bisce reazioni di degrado.

Per trattare questi reperti,attualmente, i restauratori usa-no il «benzotriazolo» (Bta),che, oltre a non essere sempreefficace, è sospettato di esserecancerogeno. Da qui la necessi-tà di trovare prodotti efficaci

quanto il Bta, ma non pericolo-si per l'operatore del restauro.Il lavoro dei chimici è, appun-to, quello di sviluppare moleco-le in grado di rispondere a en-trambe le esigenze. Proprio co-me i farmaci, i prodotti sintetiz-zati in laboratorio seguono unprotocollo ben preciso primadi poter essere utilizzati su unreperto prezioso. C'è la fase 1,in cui il prodotto viene testatosu materiali di riferimento dilega moderna, opportunamen-te sintetizzati nei laboratoridell’Ismn di Roma, ma molto si-mili nella composizione ai re-perti archeologici e su campio-ni adeguatamente corrosi. Poisi passa alla fase 2, cioè allasperimentazione del prodottosu reperti archeologici veri,ma considerati di «scarto», ef-fettuata con la preziosa colla-borazione dei restauratori del-le Sovrintendenze ai Beni Ar-cheologici di Cagliari e del-l’Abruzzo.

Terapiepersonalizzate«Solo dopo aver superato consuccesso tutte queste fasi ilprodotto viene validato ed ap-provato per l'utilizzo», sottoli-nea Casaletto. Al momento so-no stati sviluppati e testatiuna decina di potenziali «far-maci» per il bronzo. Mal'obiettivo degli scienziati èquello di creare terapie perso-nalizzate per ogni reperto,trattamenti che tengano con-to non solo del materiale dicui è composto il manufatto,ma anche del contesto in cui èstato conservato e, quindi, delconseguente degrado.

«Così come per la medicinapersonalizzata, si tratta di unlavoro di équipe - spiega Casa-letto - che richiede tempi lun-ghi e ingenti risorse. Ecco per-ché al momento siamo impe-gnati nella realizzazione diprodotti “generalisti” che pos-sano andar bene per un'ampiavarietà di reperti». Adesso l'ul-tima frontiera che i chimicistanno percorrendo riguardail possibile uso di prodotti na-turali. «Stiamo collaborando -racconta Casaletto - con ungruppo di scienziati marocchi-ni che hanno già brevettatouna formulazione basata su unestratto di semi di fico d'Indiache sembra efficace al nostroscopo. Allo studio vi sono an-che altre sostanze di originenaturale, estratte dal pistac-chio o dal tabacco».

Il lavoro è arduo, certo.Ma l'obiettivo finale è quellodi proteggere e preservareun immenso patrimonio ar-cheologico.

RUOLO: E’ RICERCATRICE DELL'ISMNDELCNR (L’ISTITUTO PER LO STUDIODEI MATERIALINANOSTRUTTURATI)ED ESPERTA DI CHIMICA APPLICATA

IL SITO: HTTP://WWW.ISMN.CNR.IT/HOME.HTM

I Ecco come la lezione di Pri-mo Levi intreccia verità scientifi-che e verità letterarie.NUCCI PAGINA 32

Maria PiaCasalettoChimico

Lo sapevi che?L’anno della chimica

A CURA DI:GABRIELE BECCARIAREDAZIONE:GIORDANO [email protected]/tuttoscienze/

I Il 2011 è stato proclama-to dall'Onu «Anno Internazio-nale della Chimica»: in tutto ilmondo, quindi, si stanno or-ganizzando eventi e celebra-zioni dedicati alle conquistedi questa disciplina.I In Italia apre la manifesta-zione «Esperienza inSegna2011»: promossa dall'Associa-zione PalermoScienza, è unadelle iniziative in programma.Fino al 28 febbraio - tra exhi-bit, convegni, laboratori espettacoli - il Polididattico del-l’Università degli Studi di Pa-lermo diventa un luogo d’in-contro e di sperimentazione.

Quali sono leprincipali mo-tivazioni cheportano i gio-vani a sceglie-

re una facoltà scienti-fica?

Perché le disciplinescientifiche sono spes-so considerate difficili enoiose? Come mai sonorelativamente poche leragazze che frequenta-no corsi a indirizzoscientifico, soprattuttoin alcuni settori?

Questi interrogativisono emersi con forzanegli ultimi tempi, afronte di una preoccu-pazione espressa in nu-merosi Paesi per la di-minuzione delle iscrizio-ni alle facoltà scientifi-che, in particolare a Fi-sica, Chimica e Mate-matica. Preoccupazio-ne che ha portato, an-che in Italia, a numero-se iniziative in questosettore, che in alcuni ca-si sembrano aver con-tribuito ad invertire, al-meno in parte, il trendnegativo dei primi anniDuemila.

In questo contesto,varie indagini interna-zionali hanno messo inluce come gli studiscientifici siano spessopercepiti dai giovani co-me «difficili» e «astrat-ti» o di non evidente ap-plicazione in ambitopratico e lavorativo.Esiste anche un fortesquilibrio di genere: no-nostante la sempre piùrilevante presenza del-le studentesse, questerimangono sottorappre-sentate in numerosi set-tori scientifici.

CONTINUA A PAGINA 32

CONCORSO

Dalla chimicadelle cosealla chimicadello spirito

I Un fenomeno ancora con-troverso sta intrigando geologie sismologi.DI CIANNI PAGINA 33

I Il rapporto uomini-parassi-ti racconta una storia inedita.BECCARIA, PIVATOe SEARLE PAGINE 30 e 31

TUTTOSCIENZEAnalisiGIUSEPPE PELLEGRINIUNIVERSITA’ DI PADOVA

La noianon abitain queste aule

TUTTOSCIENZE

MISTERI

I boatidella terraannuncianoi terremoti?

ANTROPOLOGIA

Gli Ogmperfettisiamo noiSapiens

Il Satiro danzante: la statua in bronzo di epocagreca è stata rinvenuta nel Canale diSicilia tra ‘97e ‘98

NUMERO 1457

29

MERCOLEDÌ 23 FEBBRAIO 2011

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Pagina Fisica: LASTAMPA - NAZIONALE - 32 - 23/02/11 - Pag. Logica: LASTAMPA/TUTTOSCIENZE/04 - Autore: ROBSAB - Ora di stampa: 22/02/11 20.22

La profonda intuizioneche sta alla base de «Il si-stema periodico» di Pri-mo Levi (Einaudi) è, inun certo senso, talmen-

te banale, tautolo-gica, lapalissia-na, da renderla il-luminante: l'insie-me del mondo, co-sì come di una vi-ta, è costituitodai suoi elementi.Una verità tal-mente ovvia euniversale da po-ter essere ugualmente trasmigra-ta dalla chimica ad un romanzobiografico costruito per frammen-ti e l'inverso senza che se ne perdain alcun modo la forza. Così ci sicontinua a chiedere se nel caso lachimica, cioè gli elementi della ta-

vola periodica, siano una metaforadegli elementi della formazioneumana, professionale e civile delprotagonista di questi racconti, op-pure il contrario. Qual è il punto divista di Primo Levi? E’ la doman-da: di che cosa ci vuole parlare?Dei gas nobili o dei suoi antenati?

L'effetto è che gli elementi delmondo si intrecciano con gli ele-menti del mondo (fermo restandoche il mondo rimane il mondo, pergli elementi vale qualsiasi accezio-ne gli si voglia dare, che siano cioè

biografici, lette-rari, o della ma-teria, chimici), ipunti di vista siconfondono e laverità, unitamen-te scientifica eletteraria, vienemostrata in tut-ta la sua forza.

Primo Levi èforse il più chiaro esempio, per ilNovecento, di ciò che sostenevaItalo Calvino a proposito della let-teratura italiana e della sua voca-zione a considerare «l'opera lette-raria come mappa del mondo e del-lo scibile, lo scrivere mosso da una

spinta conoscitiva che è ora teolo-gica ora speculativa ora stregone-sca ora enciclopedica ora di filoso-fia naturale ora di osservazionetrasfigurante e visionaria».

D'altra parte - come se non fos-simo più abituati a considerarlouno scrittore - Dante non descriveforse le meccaniche delle sfere ce-lesti con cui fa funzionare il suo pa-radiso con un piglio, una mentalitàe una scrittura decisamente scien-tifiche? E nel caso (domanda idiotama che rende bene la quota del

problema): chi è a comandare? Ilteologo, l'astronomo, il filosofo o ilpoeta?

Primo Levi ha, in tutti i suoi li-bri, una spiccata vocazione enciclo-pedica basata proprio sulla con-nessione, la confusione o la conni-venza, tra lo scientifico e il lettera-rio, cioè tra la struttura e la sepa-razione del mondo, da una parte, ela sua poesia dall'altra. La dottrina(per chi si volesse partecipare alconcorso «La Scienza Narrata») èchiara: non considerarle affattodelle discipline differenti. Nel de-scrivere il passaggio dal mestieredi chimico a quello di letterato Pri-mo Levi ha detto che «l'abitudine apenetrare la materia, a volerne sa-pere la composizione e la struttu-ra, a prevederne le proprietà e ilcomportamento, conduce ad un in-sight, ad un abito mentale di con-cretezza e di concisione, al deside-rio costante di non fermarsi alla su-perficie delle cose.

La chimica è l'arte di separare,pesare e distinguere: sono tre eser-cizi utili anche a chi ci accinge a de-scrivere fatti o a dare corpo allapropria fantasia».

[5 - Continua]

GIUSEPPEPELLEGRINIUNIVERSITA’ DI PADOVA

Un ampio studio condotto da Observa Scien-ce in Society su un campione rappresentativodi 2667 studenti italiani iscritti al primo annonelle facoltà scientifiche approfondisce questitemi e delinea alcune potenziali risposte.

La principale motivazione che li spinge all'iscrizione è l'interesse per la materia, spessodefinito come vera e propria passione, soprat-tutto dalle studentesse (59% rispetto al 48%dei maschi).

Per i ragazzi la seconda motivazione più ri-levante sono le prospettive di successo perso-nale e professionale, mentre le ragazze attri-buiscono maggiore importanza alla possibili-tà di poter mettere in pratica i risultati deipropri studi e valorizzarne l'utilità, anche nel-la società.

Ma quanto pesano su queste motivazioni leesperienze scolastiche, le relazioni personalie - più in generale - l'immaginario di scienzacui fanno riferimento gli studenti?

Il ruolo degli insegnanti e l'esperienza ma-turata a scuola rivestono un ruolo fondamen-tale. Prima ancora che i genitori, gli insegnan-ti sono indicati da quasi un giovane su due co-me punto di riferimento che ha guidato la scel-ta di studiare scienze all'università. D'altraparte, già una precedente indagine di Obser-va nelle scuole superiori aveva messo in luceche il fatto di poter utilizzare un laboratorioscientifico faceva triplicare la propensione aintraprendere studi scientifici universitari.

Rilevante anche il ruolo dell'immaginarioscientifico delineato nei mezzi di comunicazio-ne: libri e riviste di divulgazione scientifica so-no spesso citati come un elemento importan-te nelle proprie scelte. Quasi tre ragazze su 10citano anche film e serie televisive che incor-porano elementi o figure scientifiche come«CSI» e «Numbers». Non trascurabili anchegli stimoli che vengono da visite a musei scien-tifici. Gli studenti maschi, d'altra parte, sonopiù attenti alle trasmissioni televisive di divul-gazione scientifica, a manifestazioni pubbli-che come incontri o festival della scienza eperfino a videogiochi su temi legati a scienza etecnologia.

In definitiva, la scelta di una facoltà scienti-fica è una questione complessa, che maturanel tempo e affonda le radici motivazionalinelle esperienze scolastiche precedenti. Unambiente scolastico appassionante, dotato distrutture adeguate e docenti motivati, appareil luogo migliore per stimolare a intraprende-re studi scientifici. Ma anche l'immaginariodei media - talvolta bistrattato - appare in gra-do, a certe condizioni, di offrire importanti sti-moli agli studenti, presentando in modo accat-tivante discipline tradizionalmente percepitecome ostiche ed elitarie.L'«Annuario Scienza e Società 2011», editoda Il Mulino e curato da Massimiano Bucchie Giuseppe Pellegrini, è giunto alla 7ª edizionee raccoglie una serie di informazioni e datisullo stato della ricerca e dell'innovazione nellanostra società. Sarà presentato oggi alle 18.30 alCircolo dei Lettori di Torino.

GiovanniNucci

Scrittore

Separare, pesare e distinguere: la lezione di Primo Levi

SEGUE DA PAGINA 29

Dalla chimica allo spirito

ConcorsoGIOVANNI NUCCI

RUOLO: È SCRITTORE ED EDITOREHA LAVORATO NEL CAMPO

DELLALETTERATURA PER RAGAZZIIL LIBRO: «IL MARE COLOR DEL VINO»

EDITOREE/O

ANALISI

Buoni prof, laboratorie fiction: la formulache seduce i giovani

Lo sapevi che?La «Scienza Narrata»

dagli studentiI Il concorso per gli studenti«La Scienza Narrata» è indetto dal-la Merck Serono in collaborazionecon «Tuttoscienze».I Questo è il 5˚ articolo per ipartecipanti. Il libro suggerito è «Ilsistema periodico» di Primo Levi.I Info: www.premioletterario-merckserono.it.

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