I test funzionali nella popolazione anziana · eseguire compiti di DA come salire le scale, salire...

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CAP 12 I test funzionali nella popolazione  anziana Bisciotti_bibliocorta_Invecchiamento 30/12/11 13.31 Pagina 196

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CAP 12I test funzionali nella

popolazione anziana

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11.1 Il declino della funzionalità legato all’invecchiamento

Il declino delle capacità fisiche che è inesorabilmente connesso al feno-meno dell’invecchiamento può, talvolta, compromettere anche le normaliattività quotidiane come salire o scendere le scale, alzarsi da una sedia,oppure  il  semplice camminare autonomamente senza  la necessità diausili. Dal momento che per molti soggetti anziani la richiesta funzionaledurante le normali attività quotidiane (daily activities, DA) si rivela moltovicina alla loro massima richiesta funzionale, è facile capire come ancheuna minima perdita di funzionalità si può tradurre in una drastica dimi-nuzione della qualità di vita e in una perdita dell’autonomia funzionale nel-l’ambito della vita quotidiana (Rikli e Jones, 1997). La perdita di capacitàfunzionale connessa all’invecchiamento può essere schematicamente ri-condotta a quattro fasi anagrafiche(Shepard, 1997):

- La cosiddetta “mezza età”, compresa tra i 40 ed i 65 anni, asso-ciata ad una perdita delle funzioni biologiche compresa tra il 10ed il 30%.- La prima età anziana, definita dagli Autori anglosassoni con il ter-mine di “young old age” che va dai 65 ai 75 anni e che fa registrareun’ulteriore perdita delle funzioni biologiche ma senza comunqueche si evidenzino drastiche compromissioni dell’omeostasi.- La seconda età anziana, che seguendo sempre la nomenclaturadegli Autori anglosassoni viene definita come “very old age”, com-presa tra i 75 e gli 85 anni, fase dell’invecchiamento caratterizzatada un sostanziale declino funzionale nell’ambito delle normali DA,ma che comunque vede il soggetto ancora capace di mantenereuna sua indipendenza funzionale. - L’età dei grandi anziani, ossia quella che per gli anglosassoni è la“oldest old age”, che raggruppa tutti i soggetti che abbiano su-perato l’ottantacinquesimo anno di vita, in cui si ricorre spesso,per far fronte efficacemente alla perdita di autonomia, all’istitu-zionalizzazione.

La maggior perdita di funzionalità, e quindi di autonomia durante le DA,sembrerebbe essere più riconducibile alla diminuzione delle capacità diforza muscolare che non al declino funzionale dell’apparato cardiova-scolare (Pendergast e coll., 1993). La perdita di forza muscolare interes-serebbe prima la muscolatura degli arti inferiori che quella del tronco,compromettendo pertanto in primo luogo le capacità di deambulazioneautonoma del soggetto (Frontera e coll., 1991). La funzionalità della mu-

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scolatura degli arti inferiori infatti è universalmente riconosciuta comeessenziale al fine di garantire l’indipendenza funzionale e la prevenzionedella disabilità (Pendergast e coll., 1993). È importante inoltre ricordareche la perdita di forza, e soprattutto di potenza, a livello della muscola-tura degli arti inferiori, è fortemente correlata all’incremento del rischio dicaduta e, conseguentemente, all’aumento del rischio fratturativo (Whip-ple e coll., 1987; Nevitt e coll., 1989). 

11.2 Il concetto di “functional fitness” nell’ambito della popolazione anziana

Il concetto di “functional fitness” nell’anziano è definibile come il livello dicapacità fisica necessario ad effettuare le DA in modo sicuro ed indi-pendente, potendo mantenere un’adeguata riserva fisiologica che per-metta di evitare d’incorrere in un fenomeno di eccessivo affaticamento(Rikli e Jones, 1997). I tradizionali test ergometrici messi a punto e validatiper i soggetti giovani e che prevedono generalmente una prova di tipoesaustivo, non si rivelano il più delle volte adatti alla popolazione anziana,soprattutto perché non sono adeguati a valutare le richieste fisiche ne-cessarie allo svolgimento delle DA, come appunto lo scendere ed il salirele scale, l’alzarsi da una sedia o il sollevarsi dal letto. I test ergometrici nor-malmente utilizzati nell’ambito di una popolazione giovane sono quindiadatti a solamente una ristretta percentuale della popolazione anziana,ossia a quei soggetti che, mantenendo ancora un’eccellente forma fi-sica, abbiano la necessità di testarsi fisicamente in funzione di un praticasportiva che richieda ancora un’elevata richiesta funzionale. Parimenti, omeglio all’estremo opposto del teorico “continuum funzionale” che ri-troviamo nell’ambito della popolazione anziana, abbiamo la valutazionefunzionale dei soggetti funzionalmente fragili o che soffrono di una qual-che forma di disabilità, e che rappresentano circa il 25% dell’intera popo-lazione anziana (Rikli e Jones, 1997). Per tutti questi soggetti si palesa lanecessità di poter disporre di una “self-care activity scale” specificata-mente dedicata alla valutazione delle DA (Lawton, 1982). La popolazioneanziana definibile dal punto di vista funzionale come “indipendente” rap-presenta in ogni caso la maggioranza, costituendo all’incirca il 75% dellapopolazione al di sopra del 75° anno di età (Spirduso, 1995; Rikli e Jones,1997). Pur tuttavia, nell’ambito dei soggetti anziani definibili come “indi-pendenti”, ritroviamo un ampio margine di variabilità. Di questa popola-zione fanno infatti parte sia i soggetti anziani che mostrano ancora unafunzionalità tale da permettergli la partecipazione ad attività di tipo spor-

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INVECCHIAMENTO

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tivo, ricreativo o sociale ma anche coloro i quali siano “funzionalmenteborderline” e che mostrano un’elevata fragilità ed un’alta vulnerabilità neiconfronti degli stress fisici inaspettati (Spirduso, 1995). 

11.3 Le batterie di test funzionali per la popolazione anziana

In bibliografia sono reperibili un gran numero di batterie di test di valuta-zione funzionale specificatamente concepite e validate per la popola-zione anziana di età compresa tra i 60 ed i 90 anni. Tra queste possiamoricordare:

- La Functional Fitness Assessment Battery (Osness e coll., 1996).- La Physical Performance Test (Reuben e Siu, 1990).- La Mc Arthur Physical Performance Scale (Seeman e coll., 1994).- La Established Population for Epidemiologic Studies of the Elderly (Guralnik e coll., 1994).- La Senior Fitness Test (Rikli e Jones., 2001).

La tipologia dei test presi in esame da queste diverse batterie, riflette l’e-sigenza di valutare l’individuo anziano, fisicamente autonomo, in rela-zione alla sua capacità funzionale nello svolgimento delle DA. Di seguitodescriveremo alcuni test, desunti dalle batterie di valutazione sopra ci-tate che, a nostro avviso, sono i più rappresentativi ai fini della valutazionefunzionale dell’anziano. In ogni caso, nella stesura di una batteria di testvalutativi rivolti ad una popolazione anziana è raccomandabile che sia in-cluso almeno un test per la valutazione delle seguenti caratteristiche fun-zionali (Osness e coll., 1996; Rikli e Jones., 2001):

- Forza muscolare.- Funzionalità aerobica.- Flessibilità.- Equilibrio ed agilità.- Composizione corporea.

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12. I test funzionali nella popolazione anziana

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11.4 La valutazione della forza muscolare

Chair sit to stand test (CSST)

Il CSST fornisce una misurazione della forzamuscolare degli arti inferiori. Questo test èfortemente  correlato  con  la  capacità  dieseguire compiti di DA come salire le scale,salire  e  scendere  da  un  veicolo  oppureuscire ed entrare nella vasca da bagno. Unavariante di questa prova è costituita dal testdenominato “8 feet up an go” nel quale  ilsoggetto  deve  alzarsi  dalla  sedia  con  lestesse modalità del CSST, effettuare camminando8 piedi (ossia 2,4 metri) e riprendere la posizioneseduta. Calcolando il tempo impiegato si valutanole caratteristiche di agilità e di equilibrio del sog-getto.

Equipaggiamento richiesto 1. Una sedia senza braccioli con schienale dritto dialtezza, larghezza e profondità rispettivamente di0.45, 0.50 e 0.40 m. (non è previsto l’uso di qual-siasi tipo di cuscino sulla seduta).

2. Un cronometro.

Istruzioni per l’esecuzione del test.1. Sedersi nel mezzo della sedia.2. Mettere le mani sulla spalla opposta.3. Tenere i piedi ben appoggiati sul pavimento.4. Mantenere la schiena dritta.5. Al segnale dell’operatore alzarsi dalla sedia e quindi risedersi.6. Ripetere il movimento per 30 secondi.

Istruzioni per l’operatore1. Una volta dato il segnale d’inizio test, avviare il cronometro. 2. Contare il numero di volte che il soggetto riesce ad alzarsi e risedersidalla sedia in 30 secondi.

3. Se una volta trascorsi 30 secondi dall’inizio del test, il soggetto non avràancora completato  totalmente  l’ultimo movimento ma comunqueavrà effettuato per lo meno la metà della fase di spinta verso l’alto, que-

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INVECCHIAMENTO

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sto verrà comunque contabilizzato come se fosse stato effettuato to-talmente.

Indicazioni di sicurezza1. Assicurarsi che la sedia non possa scivolare all’indietro ponendo le suegambe posteriori contro un muro.

2. Sarebbe indicato che il soggetto calzasse scarpe con suola antiscivolo.3. Se il soggetto testato non riesce ad effettuare, nelle condizioni stan-dard previste dal test, nemmeno un movimento completo, gli si puòpermettere di effettuare una spinta ponendo le mani sulle cosce, op-pure usando un bastone o un altro tipo di ausilio. Anche se il punteggiodel test sarà in ogni caso pari a zero, si debbono registrare il numero dimovimenti effettuati indicando le modifiche dell’appoggio adottatedurante la prova.

4. Un operatore deve comunque essere pronto a sostenere il soggetto sequest’ultimo dovesse perdere l’equilibrio durante la prova.

5. Permettere al soggetto, se stanco, di fermarsi e riposare senza peròinterrompere il conteggio del tempo.

Interpretazione dei risultatiIl CSST presenta una buona correlazione (r >0.70) con il test 1 RM effet-tuato alla leg press (Rikli e Jones., 2001). I risultati riportati in tabella 1 rap-presentano i punteggi compresi tra il 25° ed il 75° percentile registrati inuna popolazione normale. Il valore a rischio, sia per la popolazione ma-schile che per quella femminile, è quello inferiore ad otto ripetizioni com-plete effettuate rispettando gli standard imposti dal protocollo di base. 

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12. I test funzionali nella popolazione anziana

ETà NUMERO DI RIPETIZIONI(donne)

NUMERO DI RIPETIZIONI(uomini)

60-64 12-17 14-19

65-69 11-16 12-18

70-74 10-15 12-17

75-79 10-15 11-17

80-84 9-14 10-15

85-90 8-13 8-14

91-95 4-11 7-12

Tabella 1: valori di riferimento del CSST per la popolazione maschile e femminile concer-nenti le diverse fasce d’età.

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Arm curl test (ACT)

Un adeguato valore di forza nella muscola-tura flessoria degli arti superiori si rivela ne-cessario per le esecuzioni di numerose DA,come ad esempio nella toilette quotidiana,nel portare pesi, nello shopping o in attivitàdi  svago come  il  giardinaggio  (Osness ecoll., 1996). La forza muscolare nella partesuperiore del corpo, generalmente, dimi-nuisce maggiormente,  sino  ad  una  per-centuale  maggiore  di  circa  il  50%,  nellapopolazione  femminile  rispetto  a  quellamaschile (Frontera e coll., 1991). 

Equipaggiamento richiesto 1. Una sedia senza braccioli oppure uno sgabello. Nel caso in cui si utiliz-zasse uno sgabello occorre porre quest’ultimo a ridosso di una paretein modo tale che il busto del soggetto possa essere agevolmente man-tenuto a 90° rispetto alle anche.

2. Un manubrio del peso di 4 libbre (1.81 kg) ed di 8 libbre (3.62 kg) dausarsi rispettivamente per i soggetti di sesso maschile e femminile. 

3. Un cronometro.

Istruzioni per l’esecuzione del test1. Lo scopo di questo test è quello effettuare il massimo numero di ripe-tizioni di flessioni dell’avambraccio sul braccio (arm curl) in 30 secondicon l’arto dominante.

2. Il soggetto è seduto sulla sedia o sullo sgabello, tenendo in ogni casoil busto in una posizione di 90° rispetto alle anche. Il manubrio è impu-gnato mantenendo il palmo della mano rivolto verso il corpo. La posi-zione di partenza è con il braccio in posizione verticale bassa rispettoal busto. 

3. Effettuare una flessione completa dell’avambraccio sul braccio, senzaeffettuare movimenti di ante-posizione o retro-posizione del gomito.Contestualmente al movimento di flessione occorre effettuare un mo-vimento di supinazione dell’avambraccio nella fase di flessione e di pro-nazione durante la fase di distensione. 

4. Il movimento di flesso-estensione deve essere effettuato per la totalitàdel ROM.

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INVECCHIAMENTO

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Istruzioni per l’operatore1. Una volta dato il segnale d’inizio test avviare il cronometro. 2. Contare il numero di volte che il soggetto riesce ad effettuare il movi-mento di flesso-estensione.

3. Se, una volta trascorsi 30 secondi dall’inizio del test, il soggetto nonavrà ancora completato totalmente l’ultimo movimento, ma comun-que avrà effettuato per lo meno la metà della fase di flessione, questoverrà comunque contabilizzato come se fosse stato effettuato total-mente.

Indicazioni di sicurezza1. Evitare che il soggetto accentui la normale lordosi lombare durante l’e-secuzione del test.

2. Per tutti i soggetti che abbiano difficoltà di presa, per problemi artriticio artrosici” può essere utilizzata una presa in “velcro-strap”. 

Interpretazione dei risultatiL’ACT presenta una buona correlazione (r >0.77) con una batteria di testdi tipo “complessivo” utilizzata per valutare la forza della parte superioredel corpo e composta dagli esercizi di arm curl, chest presse seated rowstrenght (Rikli e Jones., 2001). I valori di riferimento del ACT sono riportatiin tabella 2. 

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12. I test funzionali nella popolazione anziana

ETà NUMERO DI RIPETIZIONI(donne)

RIsULTATO NUMERO DI RIPETIZIONI(uomini)

RIsULTATO

60-64Da 1 a 12

Da 13 a 19Da 20 in poi

Sotto la mediaNella media

Oltre la media

Da 1 a 15Da 16 a 22Da 23 in poi

Sotto la mediaNella media

Sopra la media

65-69Da 1 ad 11Da 12 a 18Da 19 in poi

Sotto la mediaNella media

Sopra la media

Da 1 a 14Da 15 a 21Da 22 in poi

Sotto la mediaNella media

Sopra la media

70-74Da 1 ad 11Da 12 a 17Da 18 in poi

Sotto la mediaNella media

Sopra la media

Da 1 a 13Da 14 a 21Da 22 in poi

Sotto la mediaNella media

Sopra la media

75-79Da 1 a 10

Da 11 a 17Da 18 in poi

Sotto la mediaNella media

Oltre la media

Da 1 a 12Da 13 a 19Da 20 in poi

Sotto la mediaNella media

Sopra la media

80-84Da 1 a 9

Da 10 a 16Da 17 in poi

Sotto la mediaNella media

Oltre la media

Da 1 a 12Da 13 a 19Da 20 in poi

Sotto la mediaNella media

Oltre la media

85-89Da 1 a 9

Da 10 a 15Da 16 in poi

Sotto la mediaNella media

Oltre la media

Da 1 a 10Da 11 a 17Da 18 in poi

Sotto la mediaNella media

Sopra le media

90-94Da 1 a 7

Da 8 a 13Da 14 in poi

Sotto la mediaNella media

Sopra la media

Da 1 a 9Da 10 a 14Da 15 in poi

Sotto la mediaNella media

Sopra la media

Tabella 2: valori di riferimento dell’ACT per la popolazione maschile e femminile concernenti le diverse fasce d’età.

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Grip strength test (GST)

Il GST può essere incluso nella batteria ditest di valutazione della forza muscolarecome un indice delle caratteristiche diforza degli arti superiori. La Allied DunbarNational  Fitness  Survey (Activity  andHealth Research, 1992) riporta come siverifichi  una  significativa  diminuzionenella  forza  di  prensione  della  mano(hand-grip)  in  funzione  dell’età,  tantoche quest’ultima diminuirebbe di circa il30% dalla  terza alla settima decade divita. Un valore di hand-grip di 150 N, op-pure equivalente al 20% del peso corpo-reo, rappresenterebbe il valore minimoauspicabile per lo svolgimento delle DA.A questo proposito è interessante ricordare come il valore di hand-gripnecessario al mantenimento dell’equilibrio quando il soggetto afferra lamaniglia di un tram, sia pari a circa il 17-20% del peso corporeo (Activityand Health Research, 1992). Inoltre, ricordiamo che la mano dominantemostra dei valori di hand-gripmaggiori di circa il 10% rispetto alla controlaterale (Firrell,1996).

Equipaggiamento richiesto1. Un dinamometro, il modello maggiormente utilizzato per questo test èil Dinamometro idraulico “Jamar”.

2. Una sedia con schienale a 90°.

Istruzioni per l’esecuzione del test.1. Il  soggetto è seduto con  la schiena correttamente appoggiata alloschienale e la pianta dei piedi appoggiata sul pavimento. 

2. Le spalle sono mantenute in posizione neutra e le braccia non sono ap-poggiate.

3. Il gomito è flesso a 90°e l’avambraccio è mantenuto in posizione neutra. 4. La dorsiflessione del polso deve essere compresa tra 0 e 30° e la de-viazione ulnare tra 0 e 15°.

5. Effettuare tre prove della durata di 5 secondi ciascuna osservando 1’di recupero tra le prove stesse. Registrare il risultato migliore. 

6. Ogni variazione dalle suddette posizioni può inficiare in modo sostan-ziale il risultato.

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INVECCHIAMENTO

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11.5 La valutazione della funzionalità aerobica

The six-minutes walk test (6 MWT)

Il 6 MWT è un semplice test di valutazione dellafunzionalità aerobica. In pratica si tratta di misurarela massima distanza che un soggetto riesce a per-correre, su di una superficie piana, nel tempo di 6minuti.  In buona sostanza si  tratta di una varia-zione, specificatamente adattata alla popolazioneanziana e/o portatrice di patologie cardiorespira-torie, del noto test di Cooper che calcola, cometutti sanno, la massima distanza percorsa in 12 mi-nuti di corsa su percorso piano (Cooper, 1968). Il6  MWT  presentauna buona correla-zione  (r < 0.7) conil  tempo necessa-rio  a  raggiungerel’85%  della  fre-quenza  cardiacamassimale  teoricasu  di  un  test  pro-gressivo effettuatosu treadmill in unapopolazione  an-ziana di ambo i sessi (Rikli e Jones, 1997).

Equipaggiamento richiesto 1. Un percorso piano della lunghezza di 30 metri, oppure in alternativa unpercorso rettangolare di 20 X 5 metri.

2, Un cronometro.3. Coni demarcatori (2 in caso di percorso lineare, 4 se si utilizza un per-corso rettangolare).

4. Un cardiofrequenzimetro.5. Un saturimetro se è previsto il calcolo della saturazione di O2.6. Un defibrillatore.6. Uno sfigmomanometro.

Istruzioni per l’esecuzione del test

205Gian Nicola Bisciotti

12. I test funzionali nella popolazione anziana

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1. Il soggetto deve indossare delle calzature confortevoli.2. Non si devono effettuare esercizi o attività impegnative sin da dueore prima dell’inizio del test.

3. Una volta indossato il cardiofrequenzimetro occorre rimanere seduti10 minuti su di una sedia prima dell’inizio del test.

4. Il soggetto deve camminare il più velocemente possibile, evitando dicorrere, seguendo il percorso tracciato e cercando di coprire la mas-sima distanza nel tempo di 6 minuti. 

5. Per stimolare il soggetto l’operatore può dare un incitamento standar-dizzato al secondo, terzo e quarto minuto:- Secondo minuto: “Vai, mancano 4 minuti alla fine del test”.- Terzo minuto: “Stai andando bene, hai finito metà del lavoro”.- Quarto minuto: “Vai avanti così, mancano 2 minuti alla fine del test”.- Quinto minuto: “Stai andando molto bene, manca solo 1 minuto allafine del test”.1.  È importante non usare linguaggi corporali per incoraggiare il pa-ziente durante l’esecuzione della prova. 

2. Alla fine del test far sedere il paziente controllare l’eventuale disp-nea e calcolare l’indice di fatica utilizzando la scala di Borg (tabella3).

3. Annotare i metri percorsi.4. Immediatamente dopo la fine della prova calcolare la frequenza car-diaca, la pressione sanguigna e la saturazione di O2 (se prevista).

Indicazioni di sicurezza1. Controllare  la  frequenza  cardiaca  basale  e  la  pressione  sanguignaprima dell’inizio del test.

2. Controllare il valore di saturazione di O2 a riposo se il protocollo dellaprova lo prevede.

3. Controllare sempre la frequenza cardiaca del soggetto e l’eventualedispnea durante l’esecuzione della prova.

4. Restare vicino al paziente durante tutta l’esecuzione della prova, manon camminare insieme a lui.

5. Indipendentemente dall’età, i fattori che possono ridurre la distanzapercorsa durante il test sono (Ingle e coll., 2006):- Bassa statura.- Sesso femminile.- Un percorso eccessivamente ridotto per mancanza di spaziodisponibile.- Soprappeso od obesità.- Deterioramento cognitivo.- Patologie polmonari.- Patologie cardiovascolari.- Patologie muscolo scheletriche.

206 Gian Nicola Bisciotti

INVECCHIAMENTO

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- Altri tipi di patologie che influiscano negativamente sulla bio-meccanica della marcia.- Una bassa motivazione.

6. Sempre indipendentemente dall’età i fattori in grado di aumentare ladistanza percorsa durante la prova sono (Ingle e coll., 2006):- Un’alta statura.- Sesso maschile.- Un’alta motivazione .- L ’avere effettuato già precedentemente la prova.- Somministrazione di O2 in pazienti che presentino ipossiemia in-dotta dall’esercizio.

ControindicazioniAssolute:

- Angina pectoris nell’ultimo mese.- Infarto miocardico acuto.

Relative:- Frequenza cardiaca basale superiore a 120 pulsazioni/minuto- Ipertensione sistolica - Ipertensione diastolica superiore a 100 mm./Hg. 

11.6 La valutazione della flessibilità

207Gian Nicola Bisciotti

12. I test funzionali nella popolazione anziana

Livello Percezione dello sforzo % Frequenza cardiaca max

6 Nessuno sforzo 20%

7 Nessuno sforzo 30%

8 Estremamente leggero 40%

9 Estremamente leggero 50%

10 Molto leggero 55%

11 Molto leggero 60%

12 Leggero 65%

13 Leggero 70%

14 Un po’ pesante 75%

15 Un po’ pesante 80%

16 Pesante 85%

17 Pesante 90%

18 Molto pesante 95%

19 Molto pesante 100%

20 Estremamente pesante esaurimento

Tabella 3: tavola di Borg di livello di percezione dello sforzo (Borg, 1986).

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Il sit and reach test (SRT)

Una  perdita  di  flessibilitàassociata con  l’età, comead  esempio  quella  cheusualmente riscontabile alivello  dell’articolazionecoxo-femorale, è in gradod’influenzare  negativa-mente  eventuali  disfun-zioni, patologie e disabilitàgià presenti nel  soggettoanziano  (Roach  e  Miles,1991). Il SRT viene utilizzato per la misurazione della flessibilità del tratto lom-bare e della muscolatura ischio-crurale. 

Equipaggiamento richiesto 1. Seat and reach box 

Istruzioni per l’esecuzione del test1. Prima dell’esecuzione del test è necessario effettuare un riscalda-mento globale della durata di 5’.

2. Il soggetto deve sedersi sul pavimento e, mantenendo gli arti inferioricompletamente estesi, appoggiare la pianta dei piedi sull’appositobox.

3. Sempre mantenendo le gambe perfettamente estese deve piegarein avanti il busto appoggiare le mani sul piano del box e cercare diraggiungere la massima distanza possibile sulla scala centimetrata.La posizione deve essere mantenuta per 2 secondi. 

4. Effettuare il test 3 volte, osservando un recupero di 30 secondi traogni prova, e registrare il miglior risultato ottenuto. 

Interpretazione dei risultatiIl SRT mostra una buona correlazione (r > 0.75) con la capacità di elon-gazione della muscolatura ischiocrurale misurata tramite goniometroantropometrico in una popolazione anziana di ambo i sessi (Jones ecoll., 1998). Per l’interpretazione dei risultati ottenuti occorre fare riferi-mento alla tabella 4.Indicazioni di sicurezza

208 Gian Nicola Bisciotti

INVECCHIAMENTO

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1. Il SRT è controindicato nei soggetti portatori di grave cifosi, e nei pa-zienti sofferenti di grave osteoporosi, soprattutto se hanno già subitofratture vertebrali. 

2. Una  variante  del  SRT  è  rappresentata  dal  chair  sit  and  reach  test(CSRT), illustrato in figura 1. Il CSRT viene utilizzato con quei pazientiche presentano obiettive difficoltà nel raggiungere e mantenere la po-sizione prevista dal SRT. 

Il back scratch test (BST)

209Gian Nicola Bisciotti

12. I test funzionali nella popolazione anziana

Uomini Donne

Eccellente da +17cm a +27 cm da +21cm a +30 cm

Buono da +6 cm a +16 cm da +11 cm a +20 cm

Mediocre da 0 cm a +5 cm da +1 cm a +10 cm

Sufficiente da -8 cm a -1 cm da -7cm a 0 cm

Scarso da -19 cm a -9 cm da -14 cm a -8 cm

Molto scarso > - 20 cm > - 15 cm

Tabella 4: interpretazione dei risultati ottenuti nel SRT.

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Il BST è un test che valuta la flessibi-lità dell’articolazione scapolo-ome-rale: Una buona mobilità del cingoloscapolo-omerale  si  rivela  fonda-mentale nella DA in attività come latoilette personale, il vestirsi e lo sve-stirsi autonomamente ecc.

Equipaggiamento richiesto1. Un righello centimetrato della lun-ghezza di circa 50 cm.

Istruzioni per l’esecuzione del test1. La  posizione  di  esecuzione  deltest è in posizione eretta.

2. Il  soggetto  deve  portare  unamano dietro la testa e al di sopradella spalla omolaterale e cercaredi raggiungere, o andare comunque il più vicino possibile, alla manocontrolaterale che è mantenuta in posizione piegata con il dorso ap-poggiato alla schiena.

3. La posizione deve essere mantenuta per 3 secondi.4. Effettuare tre prove, intervallate da 30 secondi di recupero, e registrareil miglior risultato ottenuto. Il risultato sarà di segno positivo (+) se simisurerà una sovrapposizione delle due mani, oppure di segno nega-tivo (-) se si dovrà misurare la distanza intercorrente tra la punta delledue dita medie.

5. Occorre effettuare il test sui due lati invertendo la posizione delle mani. 

210 Gian Nicola Bisciotti

INVECCHIAMENTO

Età Media uomini Media donne

60-64 da 16,5 cm a 0 cm da 7,5 cm a 4 cm

65-69 da 19 cm a 2,5 cm da 7,5 cm a 4 cm

70-74 da 20 cm a -2,5 cm da 10 cm a 2,5 cm

75-79 da 23 cm a – 5 cm da 13 cm ad 1 cm

80-84 da 24 cm a -5 cm da 14 cm a 0 cm

85-89 da 25,5 cm a -7,5 cm da 18 cm a -2,5 cm

90-94 da 27 cm a – 10 cm da 20 cm a -2,5 cm

Tabella 5: Interpretazione dei risultati. Valori medi per fascia di età nella popolazione ma-schile e femminile riguardanti il BST (Jones e Rikli, 1999).

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11.7 La valutazione dell’equilibrio e dell’agilità

In quest’ambito esistono un gran numero di differenti protocolli di test, siaper ciò che riguarda la valutazione dell’equilibrio statico che di quello dina-mico. Una prima importante considerazione da farsi, è che spesso il sog-getto anziano può far registrare un alto punteggio per quello che riguardala valutazione dell’equilibrio  in condizioni statiche.  In altre parole si verifi-cherebbe un vero e proprio “ceiling effect”1 tra le capacità di equilibrio sta-tico e dinamico (Brown e coll., 2000). Tra tutti i test ritrovabili in bibliografiaproponiamo due semplici test: il Romberg’s Test per la valutazione dell’e-quilibrio statico ed il Tandem Test per la valutazione dell’equilibrio dinamico. 

Romberg’s test (RT)

Il RT fu ideato dal neurologo Moritz HeinrichRomberg (1795-1873) ed è normalmenteutilizzato in neurologia e otorinolaringoiatrianell’ambito di pazienti che lamentano disor-dini dell’equilibrio o instabilità (atassia).

Istruzioni per l’esecuzione del test1. Chiedere al paziente di mantenere la sta-zione eretta a talloni uniti e braccia lungo ifianchi per un tempo di alcuni secondi adocchi aperti.

2. Far ripetere l’esame al paziente chieden-dogli di chiudere gli occhi.

Interpretazione dei risultati- Se il paziente tendesse a barcollare forte-mente o cadere nei primi 30 secondi, il test si intende positivo (pre-senza di patologia cerebellare o labirintica).- Una lieve oscillazione non è da considerarsi patologica.- Non è infrequente un “falso positivo”, ossia la perdita di equilibrio inpazienti sani ma affetti da disturbi psicologici come ansia o stress. 

Indicazioni di sicurezza- Rassicurare il paziente sul fatto di essere pronti a sostenerlo nel caso diperdita di equilibrio.

211Gian Nicola Bisciotti

12. I test funzionali nella popolazione anziana

1Ceiling effect (effetto soglia): il termine ha due significati distinti, in un primo caso si ri-ferisce al livello al quale una variabile indipendente non ha più un effetto su una variabiledipendente; in un secondo caso si riferisce al livello al di sopra del quale la variazione inuna variabile indipendente non è più misurata o stimata. Un “ceiling effect” nell’ambitodel data-gathering (raccolta dati) si ha quando la varianza in una variabile indipendentenon è misurata o stimata oltre un certo livello.

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Tandem test (TT)

Istruzioni per l’esecuzione del test1. Chiedere al paziente di camminareavanti ed indietro su di un percorso chesi svolge in linea retta, la distanza rimanea discrezione dell’operatore. 

2. Osservare e valutare la qualità dell’oscil-lazione degli arti superiori, l’equilibrio ela capacità di cambiare agevolmente ladirezione di marcia. 

3. Chiedere successivamente al pazientedi camminare prima sulla punta deipiedi e poi sui talloni.

4. Invitare poi il paziente ad effettuare ilvero e proprio TT, ossia camminare ap-poggiando il tallone immediatamentedavanti alla punta del piede controlate-rale in linea retta e per un numero dipassi prestabilito. 

Interpretazione dei risultatiContabilizzare il numero di passi corretti eseguiti dal paziente.

11.8 La valutazione della composizione corporea

La misurazione del Body Mass Index (BMI)

Il BMI, o indice di massa corporea (in italiano abbreviato in IMC), è un datobiometrico che viene espresso come rapporto tra il peso e l’altezza delsoggetto ed è utilizzato come un indicatore dello stato di “peso ideale”.Il BMI e definito come il peso (espresso in kg) diviso l’altezza al quadrato(espressa in metri). IL BMI è quindi, da un punto di vista dimensionale, unadensità di superficie che viene espressa in kg/m2. Esistono evidenze nonsolo del fatto che l’abilità nelle DA sia diminuita negli individui anziani conun eccessivamente alto o eccessivamente basso BMI, ma anche che va-lori non consoni di BMI siano una concausa di disabilità negli ultimi anni divita (Galanos e coll., 1994). È anche importante ricordare che nell’anzianoun basso valore di BMI è associato ad un alto rischio di mortalità soprat-tutto per quei soggetti che abbiano perso più del 10% del loro peso cor-poreo dopo i 50 anni (Losonczy e coll., 1995).

212 Gian Nicola Bisciotti

INVECCHIAMENTO

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Interpretazione dei risultati

Per l’interpretazione dei risultati dei valori di BMI riferirsi alla tabella 6. 

11.9 Conclusioni

L’esecuzione di uno o più di questi  test, oppure dell’intera batteria diprove proposta, non comporta rischi maggiori di quelli esistenti durantel’espletamento delle usuali DA. Per questo motivo le prove possono es-sere effettuate senza l’obbligatorietà di assistenza medica, tuttavia èsempre consigliabile per gli operatori avere a disposizione un efficace ecollaudato “piano di emergenza” in caso d’inaspettata emergenza me-dica. Inoltre, l’operatore o gli operatori che somministrano il test debbonocontinuamente prestare la massima attenzione nei confronti di eventualisegni - come eccessivo aumento della frequenza cardiaca, pallore, disp-nea, nausea o dolore – che possano essere indicativi di stress fisiologico.La sessione di test deve essere sempre preceduta da un adeguata fasedi pre-test, durante la quale il soggetto che si sottoporrà alla prova, ef-fettuerà un consono riscaldamento e familiarizzerà con i test a cui verràsottoposto. 

213Gian Nicola Bisciotti

12. I test funzionali nella popolazione anziana

Valore BMI classificazione

Minore di 18.5 sottopeso

Tra 18.5 e 25.0 normale

Tra 25.0 e <30.0 Sovrappeso

Tra 30.0 e 35.0 Obesità di I° classe

Tra 35.0 e <40.0 Obesità di II° classe

Maggiore di 40 Obesità di III° classe

Tabella 6: valori normativi del BMI.

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