I SISALISTI IN CAMPO PER I DISOCCUPATI · 2017. 10. 2. · S.I.S.A.L., alle prese con la Schedina...

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I SISALISTI IN CAMPOPER IDISOCCUPATI

Archivio storico del Gruppo Sisal

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“Tra i problemi sociali che assillano il Paese, quello della disoccupazione è certamente il più grave”. Fu Giuseppe Saragat, il quinto Presidente della Repubblica Italiana, a pronunciare queste parole che, in tutta la loro attualità, hanno un vissuto di quasi settant’anni.

Siamo nel gennaio 1948, tre anni dopo la fine della Seconda guerra mondiale. Anni in cui gli italiani ricongiungono le loro famiglie, ricostruiscono le case, riavviano la produzione industriale. Anni in cui l’impegno politico assume un’importante dimensione artistico-sociale. Nel cinema Vittorio De Sica e Roberto Rossellini; in letteratura Cesare Pavese e Italo Calvino; nella pittura Emilio Vedova e Renato Guttuso, tutti loro danno voce alla poetica neorealista, raccontando un’Italia post-bellica fatta di gente comune in lotta per bisogni primari. Il Paese, segnato dall’incertezza, dalla povertà, dalla mancanza di punti fermi, fatica a riemergere. L’Italia del dopoguerra è in bilico, passa dalle braci delle macerie alle sabbie mobili della disoccupazione: nel gennaio 1948 si contano 1.852.677 italiani in cerca di lavoro. Quasi il doppio rispetto al 1933, anno di picco della congiuntura mondiale per il crollo finanziario del 1929.

In questo contesto di lenta ripresa, il Governo istituisce una raccolta fondi pro disoccupati. Un appello pieno di pathos, ripreso e diffuso nelle sale cinematografiche del tempo. La testimonianza arriva oggi grazie agli archivi dell’Istituto Luce.

SOLIDARIETÀ NAZIONALE, L’APPELLO DEL GOVERNO

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S.I.S.A.L., alle prese con la Schedina Toto-calcio, nel giro di pochi giorni fa suo questo messaggio, scrivendolo nero su bianco sulle pagine di Sport Italia, organo ufficiale del concorso pronostici Sisal che in un solo anno di attività raggiunge oltre 11.000 ricevitorie in tutta la Penisola.

13 gennaio 1948. Sport Italia apre con i risultati delle squadre in vetta alla classifica del massimo campionato calcistico, raccontando l’attesa per la partitissima a San Siro tra il Milan e il grande Torino. Ed è proprio nella prima pagina, in taglio medio, che fa la sua comparsa un annuncio destinato a segnare la vita di molti. Il titolo recita “Per i disoccupati”, un appello rivolto a “tutti gli italiani di buona volontà” affinché “diano il loro tangibile appoggio”. Un atto di grande generosità destinato a non passare inosservato: l’impegno di Sport Italia è quello di pubblicare tutti i nomi “dei benemeriti che invieranno spontanee offerte”. La prima lista è su quel numero del 13 gennaio. Totale della raccolta: oltre mezzo milione di lire. In testa all’elenco troviamo il nome di Sisal, con una donazione di 250.000 lire. Un gesto di altruismo seguito fin da subito da ricevitori, dipendenti aziendali e giocatori. Insomma, da quell’universo di SISALISTI a cui Massimo Della Pergola, uno dei padri fondatori dell’azienda, si rivolge dalle pagine del giornale con affetto e fiducia.

In poche settimane le donazioni si moltiplicano a macchia d’olio. Mentre l’annuncio pro-disoccupati compare anche sulla schedina Sisal (Totocalcio), il giornale di Massimo Della Pergola segnala storie di vincitori che lasciano alla sottoscrizione una fetta del loro premio. E’ il caso di Francesco Stabile di Cremona, che rinuncia al 3% del suo “Undici”. Ci sono poi operai e impiegati che devolvono parte dei loro salari. E ricevitori che donano la loro intera percentuale di commissione per solidarizzare con chi il lavoro non ce l’ha: Enrico Cenacchi di Bologna, Pino Nobile di Trieste, Ercole Portinaro di Casale Monferrato, Bruna Pasquinelli di Pescia sono solo alcuni nomi del lungo elenco pubblicato su Sport Italia.

Tutto questo accade all’inizio del 1948, in un Paese ancora dipendente dagli aiuti del piano Marshall e lontano dal boom economico dei primi anni Sessanta. Sono gli italiani a scendere in campo per aiutare i loro connazionali, alimentando quello spirito patriottico e di mutuo aiuto che nemmeno le atrocità della guerra sono riuscite a consumare.

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2 marzo 1948. Su Sport Italia in seconda pagina l’articolo “Pro disoccupati” annuncia il versamento del primo milione di lire. In occasione della consegna ufficiale della donazione il Direttore del giornale, Massimo Della Pergola, viene ricevuto dal Sottosegretario agli Interni on. Achille Marazza. Nel frattempo l’ondata positiva di umanità continua a crescere.

18 aprile 1948. A poco più di quattro mesi dall’uscita del primo annuncio su Sport Italia, la campagna pro-disoccupati ha assunto la fisionomia di una gara di solidarietà di massa. Lo dimostrano le centinaia di adesioni che compaiono sulle pagine del giornale: fitte colonne di nomi che balzano all’occhio come lunghi muri di parole, corposi quanto le donazioni elargite.

13 aprile 1948. La fortuna arriva direttamente nelle case di tre disoccupati triestini, vincitori del concorso a pronostici numero 30. Il racconto trova spazio su Sport Italia con un articolo in quarta pagina. Il primo “Dodici” è di Franco Voci, sposato, con figli, avvezzo alle vincite con Sisal (aveva già vinto tre volte per un totale di 60.000 lire). C’è poi Telesforo Viti, un manovale disoccupato, con moglie e ben otto figli, che progetta di investire la sua vincita in un paio di macchine da maglieria per avviare una nuova attività e dare lavoro alle donne di casa. Infine il disoccupato Fermo Pischiutta che, incredulo della vittoria, con i soldi del premio decide di regalarsi un momento di svago comprando un biglietto per la partita Italia-Inghilterra a Torino.

A fine aprile, al termine della sottoscrizione, la generosità dei SISALISTI sfiora il milione e mezzo di lire. Un risultato straordinario frutto di un consenso trasversale che unisce idealmente differenti generazioni, ceti sociali e città nel nome dello sport e della solidarietà.

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Concept, Cristiana SchiopuTesti, Sandra Colbacchin

Design, Luca Aloia

Luglio 2016

Il presente approfondimento rientra nel Progetto Meic, programma di valorizzazione del patrimonio storico del Gruppo Sisal. Il materiale documentale, oggetto dello studio, è conservato nell’Archivio storico aziendale a Peschiera Borromeo (MI), visitabile previo appuntamento.

“LA GENEROSITÀ DEI SISALISTI SFIORA IL MILIONE E MEZZO DI LIRE.”

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