I SETTE PRINCIPALI NEURO SISTEMI DELLE EMOZIONI … · o "punizione". 6) Solide prove scientifiche...

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I SETTE PRINCIPALI NEURO SISTEMI DELLE EMOZIONI DI JAAK PANKSEPP Jaak Panksepp e le neuroscienze affettive Jaak Panksepp (1943) è uno psicologo americano, psicobiologo e ricercatore in neuroscienze , presso la Washington State University ed Emeritus Professor presso il Dipartimento di Psicologia della Bowling Green State University. Il maggiore contributo di Panksepp è di aver evidenziato che, nei mammiferi più primitivi come nell’essere umano, esistono sette principali neuro circuiti o sistemi neuronali delle emozioni. Panksepp ha coniato il termine “Affective Neuroscience” che delinea un nuovo campo di studi e ricerche dei meccanismi neurali delle emozioni e sulla loro evoluzione. Nei suoi ultimi libri Affective Neuroscience e The Archeology of Mind, (2012), Panksepp espone l’evoluzione dei neurocircuiti che sottostanno alle principali emozioni e identifica i sette principali neurocircuiti o “sistemi emotivi” che regolano i differenti aspetti della nostra vita, evidenziando come le loro alterazioni e inibizioni sono all’origine delle principali malattie psicosomatiche e dei disturbi psicologici. Questi sette principali neurocircuiti o sistemi emotivi, rinominati da Panksepp utilizzando una nomenclatura maiuscola, sono: 1) il sistema della RICERCA, del desiderio e dell’euforia, legato alla Dopamina. 2) il sistema della RABBIA e della dominanza, legato al testosterone e alla serotonina 3) il sistema della PAURA e dell’ansia, legato al cortisolo, 4) il sistema della SESSUALITÀ e della brama, legato agli ormoni sessuali, 5) il sistema della CURA e dell’amorevolezza, legato all’ossitocina 6) il sistema della TRISTEZZA, del panico e della solitudine affettiva, legati all’assenza di CURA 7) il sistema della GIOCO, della fantasia e della gioia, legati alla dopamina e all’endorfina Panksepp, sostenuto da una grande massa di dati sperimentali, ha posto in evidenza che: 1) È facile suscitare forti reazioni emotive utilizzando la stimolazione elettrica localizzata (ESB) di specifiche aree del cervello. 2) Da queste ricerche sono stati descritti i sette tipi di sistemi emozionali primari prima descritti: RICERCA/DESIDERIO, RABBIA/DOMINANZA, PAURA/ANGOSCIA, SESSUALITÀ/DESIDERIO, CURA/AFFETTO, TRISTEZZA/PANICO e GIOCO/FANTASIA. 3) Questi circuiti emotivi si trovano nelle identiche aree o circuiti cerebrali di tutti i vertebrati esaminati, sono concentrati nelle antiche regioni sottocorticali e vengono regolati dei centri superiori. Simili aree del cervello producono simili esperienze affettive. Quindi, se si attiva elettricamente il circuito della PAURA, in ratti, gatti o primati, tutti mostrano simili risposte emotive della paura. 4) Tutti i processi primari emotivi-istintuali, anche quelli complessi come il gioco sociale, sono essenzialmente sottocorticali e quindi rimangono intatti anche dopo la radicale asportazione chirurgica della neocorteccia (neo-decorticazione) nel primo periodo di vita. La neocorteccia quindi non è essenziale per la generazione dei processi primari dell’emotività. 5) Utilizzando diverse modalità di misura, si può dimostrare che sia gli animali che l’essere umano vivono queste sette emozioni primarie con lo stesso piacere o disagio. La RABBIA, la PAURA e la TRISTEZZA sono legati a sensazioni spiacevoli e quindi evitate, mentre la RICERCA, la SESSUALITÀ, la CURA e il GIOCO sono vissute come positive e quindi ricercate. L’ESB delle aree che stimolano queste emozioni può essere utilizzato è vissuto come "premio"

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I SETTE PRINCIPALI NEURO SISTEMI DELLE EMOZIONI

DI JAAK PANKSEPP

Jaak Panksepp e le neuroscienze affettive

Jaak Panksepp (1943) è uno psicologo americano, psicobiologo e ricercatore in neuroscienze , presso la Washington State University ed Emeritus Professor presso il Dipartimento di Psicologia della Bowling Green State University. Il maggiore contributo di Panksepp è di aver evidenziato che, nei mammiferi più primitivi come nell’essere umano, esistono sette principali neuro circuiti o sistemi neuronali delle emozioni. Panksepp ha coniato il termine “Affective Neuroscience” che delinea un nuovo campo di studi e ricerche dei meccanismi neurali delle emozioni e sulla loro evoluzione. Nei suoi ultimi libri Affective Neuroscience e The Archeology of Mind, (2012), Panksepp espone l’evoluzione dei neurocircuiti che sottostanno alle principali emozioni e identifica i sette principali neurocircuiti o “sistemi emotivi” che regolano i differenti aspetti della nostra vita, evidenziando come le loro alterazioni e inibizioni sono all’origine delle principali malattie psicosomatiche e dei disturbi psicologici. Questi sette principali neurocircuiti o sistemi emotivi, rinominati da Panksepp utilizzando una nomenclatura maiuscola, sono: 1) il sistema della RICERCA, del desiderio e dell’euforia, legato alla Dopamina. 2) il sistema della RABBIA e della dominanza, legato al testosterone e alla serotonina 3) il sistema della PAURA e dell’ansia, legato al cortisolo, 4) il sistema della SESSUALITÀ e della brama, legato agli ormoni sessuali, 5) il sistema della CURA e dell’amorevolezza, legato all’ossitocina 6) il sistema della TRISTEZZA, del panico e della solitudine affettiva, legati all’assenza di CURA 7) il sistema della GIOCO, della fantasia e della gioia, legati alla dopamina e all’endorfina Panksepp, sostenuto da una grande massa di dati sperimentali, ha posto in evidenza che: 1) È facile suscitare forti reazioni emotive utilizzando la stimolazione elettrica localizzata (ESB) di specifiche aree del cervello. 2) Da queste ricerche sono stati descritti i sette tipi di sistemi emozionali primari prima descritti: RICERCA/DESIDERIO, RABBIA/DOMINANZA, PAURA/ANGOSCIA, SESSUALITÀ/DESIDERIO, CURA/AFFETTO, TRISTEZZA/PANICO e GIOCO/FANTASIA. 3) Questi circuiti emotivi si trovano nelle identiche aree o circuiti cerebrali di tutti i vertebrati esaminati, sono concentrati nelle antiche regioni sottocorticali e vengono regolati dei centri superiori. Simili aree del cervello producono simili esperienze affettive. Quindi, se si attiva elettricamente il circuito della PAURA, in ratti, gatti o primati, tutti mostrano simili risposte emotive della paura. 4) Tutti i processi primari emotivi-istintuali, anche quelli complessi come il gioco sociale, sono essenzialmente sottocorticali e quindi rimangono intatti anche dopo la radicale asportazione chirurgica della neocorteccia (neo-decorticazione) nel primo periodo di vita. La neocorteccia quindi non è essenziale per la generazione dei processi primari dell’emotività. 5) Utilizzando diverse modalità di misura, si può dimostrare che sia gli animali che l’essere umano vivono queste sette emozioni primarie con lo stesso piacere o disagio. La RABBIA, la PAURA e la TRISTEZZA sono legati a sensazioni spiacevoli e quindi evitate, mentre la RICERCA, la SESSUALITÀ, la CURA e il GIOCO sono vissute come positive e quindi ricercate. L’ESB delle aree che stimolano queste emozioni può essere utilizzato è vissuto come "premio"

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o "punizione". 6) Solide prove scientifiche indicano che, in tutti i mammiferi, i “processi-primari” istintuali emotivi sono localizzati nelle antiche aree cerebrali sottocorticali (PAG, ecc.), che vengono regolati dai “processi-secondari” di apprendimento e memoria emotiva del sistema limbico (talamo, amigdala, ecc.) e sono controllate, inibite e disciplinate dai “processi-terziari” cognitivi delle aree neocorticali cerebrali superiori. (Vedi Fig.1). 7) Ognuno di questi neurocircuiti è legato ad uno specifico sistema funzioni e comportamenti istintivi, emotivi e cognitivi ed è mediato selettivamente da uno o più ormoni o neurotrasmettitori. I più semplici circuiti dei mammiferi più primitivi si evolvono portando alla complessità emotiva dell’essere umano, ma l’emozione rimane la stessa. Noi esseri umani condividiamo quindi gli stessi circuiti, gli stessi ormoni-neurotrasmettitori e le stesse emozioni che caratterizzano la vita di ogni animale. I “neuro circuiti emotivi” come sistemi psicosomatici PNEI Questi circuiti neuronali sono dei “sistemi psicosomatici PNEI” in quanto ognuno di essi rappresenta un sistema funzionale psicofisico che coinvolge simultaneamente: il sistema psichico (emotivo-cognitivo), il sistema nervoso (circuiti), il sistema endocrino (ormoni-neurotrasmettitori) e il sistema immunitario; e perché opera simultaneamente tra il sistema-primario (istintivo- corporeo) , il sistema-secondario (apprendimento emotivo e memoria affettiva) e il sistema-terziario (processi psicologici-cognitivi neocorticali). Questi sono a tutti gli effetti circuiti PNEI in quanto ognuno di essi ha una sua precisa caratteristica psichica ed emotiva, ha una sua dettagliata configurazione neuronale all’interno del cervello, è gestita a livello endocrino da specifici ormoni e neurotrasmettitori che se i circuiti psicosomatici funzionano in modo funzionale stimolano il sistema immunitario mentre se viene turbata nella sua naturale e fluida funzionalità, attiva l’asse dello stress con produzione di cortisolo e inibizione del sistema immunitario. Questi sistemi emotivi devono essere compresi come i colori primari da cui nascono tutti i colori possibili, tutti abbiamo tutti i circuiti e quindi potenzialmente tutte le possibili sfumature di colore ed emozione. Questi circuiti sono funzioni psicosomatiche, nel senso che manifestano simultaneamente aspetti psicologici, emotivi, fisiologici e comportamentali, in costante interazione tra loro, che si esprimono nel tempo in modo più o meno funzionale e appropriato, che possono essere ipersviluppati o inibiti. Questi circuiti sono alla base delle “neuropersonalità” che verranno delineate e nella parte centrale del libro. Effetti sulla psicologia, sulla psichiatria e sulla psicoterapia

Le ripercussioni sulla psicologia, sulla psichiatria e sulla psicoterapia derivate dall’identificazione e dallo studio di questi circuiti emotivi sono enormi. Fino a pochi anni fa ogni scuola di psicologia poteva immaginare e sviluppare una propria teoria delle emozioni, definire quali erano le emozioni primarie e secondarie, e quali erano le loro logiche di sviluppo, partendo semplicemente da osservazioni personali e interpretazioni cliniche. Ora la PNEI e le neuroscienze, a fronte di una formidabile massa di migliaia di ricerche sperimentali e di accurati studi etologici, psicologici, clinici, sociali ed epidemiologici, ci offre una differente e più reale visione di come le emozioni rappresentano l’espressione più evidente di queste complesse funzioni psicosomatiche che hanno una loro lenta e progressiva evoluzione, che possono essere comprese senza interpretazioni psicologiche troppo funamboliche e astratte. Al contrario, proprio per via della loro derivazione evolutiva, permettono una comprensione molto lineare e diretta dei principi e delle alterazioni. Nella seconda parte del libro daremo una più dettagliata informazione riguardo a questi fondamentali neurocircuiti emotivi.

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Nell’ultimo decennio le ricerche sui neurocircuiti emozionali hanno trovato un grandissimo interesse da parte di scuole di psicologia e psicoterapia di differenti orientamenti, dai cognitivisti, alla psicologia dinamica, alle scuole reichiane, alla gestalt e alle scuole di body oriented therapy. Validazione della Mappa Psicosomatica PNEI

Panksepp porta un grande contributo scientifico e psicologico per completare il modello Psicosomatico PNEI. L’essere umano può ora essere compreso come un sistema unitario altamente complesso e integrato, in cui i vari sistemi PNEI sono profondamente e intimamente interconnessi tra loro, in cui gli aspetti non cognitivi delle emozioni e degli istinti trovano una loro precisa e fondamentale collocazione neurofisiologica, medica e psicologica. I sette neurocircuiti o “sistemi emotivi” di Panksepp sostengono perfettamente lo schema delle neuropersonalità che abbiamo rappresentato nella “Mappa psicosomatica PNEI”. Mentre noi abbiamo focalizzato maggiormante sugli ormoni-neurotrasmettitori, Panksepp si è focalizzato più sui neurocircuiti ma i risultati sono quasi perfettamente analoghi come potete vedere dalla bozza della “Mappa PNEI” aggiornata con i sette sistemi emotivi di Panksepp. Vanno apportate ancora alcune modifiche ma essenzialmente è e sovrapponibile alla mappa originale. È stato modificato solo lo schema della parte centrale gialla, che riguarda la sfera delle emozioni primarie e universali. Le ricerche di Panksepp quindi contribuiscono enormemente alla validazione delle neuropersonalità e ci offrono un vasto e interessantissimo supporto di informazioni, dati e ricerche orientate alla comprensione clinica e terapeutica.

L’unico punto che esula dallo schema dei sette sistemi di Panksepp è quello riguardante il sistema PIACERE SOMATICO BASE, funzione fortemente collegata dalla serotonina. Panksepp, che ha esposto questo sistema nel suo primo libro, lo ha tolto dal secondo in quanto non è un

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sistema strettamente emozionale, ma più orientato al piacere derivato dall’equilibrio corporeo e fisiologico (omeostasi) e quindi strettamente legato al benessere psicosomatico. È forse il sistema più primitivo che da stabilità ed energia a tutti gli altri sistemi. Ho scritto a Panksepp evidenziando che sarebbe comunque importante inserire questo sistema come base di equilibrio fisico-corporeo che genera stabilità e alimenta tutti i sette sistemi emotivi e cognitivi superiori. Infatti la carenza di questo sistema base di stabilità e piacere corporeo, che si manifesta con diminuzione della serotonina, è una delle cause prime da cui secondo noi si genera la maggioranza degli squilibri emotivi e psichici, e la depressione in particolare, prima tra i disagi umani. Panksepp si è dimostrato d’accordo con questa impostazione di massima. (Aggiunte tecniche per chi desidera maggiori approfondimenti neurofisiologici…) Le gerarchie psicosomatiche “annidiate”

I dati delle ricerche suggeriscono l’esistenza di regole neurocognitive che governano l’intero sistema psicosomatico. I “processi primari” delle funzioni emotive-istintive sono il fondamento dei “processi secondari” che regolano i meccanismi dell’apprendimento e della memoria, che poi si interfacciano con i “processi terziari” delle funzioni cognitive-riflessive superiori. Il termine nested, annidiato, indica come queste funzioni di regolazione siano appunto annidiate una dentro l’altra, come i tre cervelli di MacLean.

FIGURA 1: Una sintesi delle gerarchie circolari bottom-up (dal basso all’alto) e top-down (dall’alto al basso) che si ritiene operino in ogni sistema emozionale primario del cervello. Lo schema riassume l'ipotesi che, affinché le funzioni psicosomatiche (MindBrain) superiori funzionino in modo equilibrato e maturo (tramite bottom-up controllo), devono essere integrate con le funzioni psicosomatiche inferiori. I processi-primari sono raffigurati come quadrati rossi, i processi-secondari dell'apprendimento come cerchi verdi, e i processi-terziari, cognitivi da rettangoli blu. La codifica a colori propone di trasmettere il modo in cui le gerarchie “annidiate” integrano le funzioni cerebrali

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inferiori con le superiori del cervello, al fine eventualmente di esercitare un controllo di regolazione top-down (dall’alto al basso). (adattato da Northoff, et al.).

Panorama dell’attivazione e dell’inibizione cerebrale delle emozioni

La SEB (stimolazione elettrica del cervello) di una specifica area emozionale del cervello, nei mammiferi più primitivi come nell’essere umano, porta sempre all’espressione delle stesse emozioni. I consistenti dati sperimentali portati da Panksepp mostrano come le emozioni attivate da questi sistemi emotivi siano universalmente vissute come positive o negative dai soggetti, siano essi animali o umani.

Figura 2. Panoramica dell’ attivazione e dell’inibizione cerebrale. Una panoramica dell’attivazione del cervello (in rosso e giallo) e delle inibizioni (in viola) che raffigura le superfici laterali degli emisferi destro e sinistro (in alto di ogni pannello) e delle superfici mediale degli emisferi corrispondenti (in basso di ogni pannello), mentre i soggetti rievocavano differenti emozioni dalle proprie memorie autobiografiche. In alto a sinistra: GRIEF: la tristezza, in alto a destra JOY: la felicità, in basso a sinistra RAGE: la rabbia, in basso a destra FEAR: la paura (dati da Damasio, et al , lo schema complessivo di attivazione e di inibizione gentilmente fornite da. Antonio Damasio). Per evidenziare la direzionalità dei cambiamenti, le inibizioni sono indicate da frecce verso il basso e sono predominanti nelle regioni corticali, mentre le attivazioni sono rappresentate da frecce verso l'alto e sono prevalenti nelle regioni subcorticali. La corteccia cognitiva tende ad inibire e il cervello istintivo tende a stimolare.