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I SENSI DELLE PIANTE Introduzione alla ricerca naturalistica Antonino Falcomatà

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I SENSI DELLE PIANTEIntroduzione alla ricerca naturalistica

Antonino Falcomatà

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Copyright © 2004 Edimedia edizioni

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Tutti i diritti di riproduzione anche parziale del testoe delle illustrazioni sono riservati per tutti i Paesi

ISBN 88-86046-25-1

Testi e disegni a cura dell’AutoreFotografie: Alfonso Picone ChiodoCura editoriale: Giuseppe Pontari

Finito di stampare nel mese di gennaio

Stampa: Rubbettino

CLUB ALPINO ITALIANO

Sezione Aspromontewww.caireggio.it - [email protected] sociale: via San Francesco da Paola 106Recapito postale: c. p. 60 - 89100 Reggio Calabria RCApertura sede: giovedì ore 21 (eccetto i mesi estivi)

Pubblicazione realizzata con il parziale contributodell’Assessorato alle Politiche Sociali del Comunedi Reggio Calabria, nell’ambito delle iniziative previstedalla Legge 285/97 e della T.A.M. del CAI.

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Ind i ce

5Premessa

7Presentazione

9L’arboreto didattico

11L’osservazione alla base dell’indagine scientifica

13L’individuazione dei viventi e dei non viventi nell’ambiente

15L’organizzazione e il perpetuarsi dei vegetali

17La nutrizione dei vegetali

19L’utilizzazione dei vegetali

21Le piante dell’arboreto didattico

23I sensi: l’olfatto, La vista, il tatto, il gusto, l’udito

37Rampicanti

41Arbusti mediterranei

45Alberi mediterranei

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Premessa

Il Club Alpino Italiano, propone questo testo agli studenti perché, attraverso l’os-servazione, l’apprendimento e la successiva verifica, mettano insieme le cono-scenze indispensabili per l’esercizio di un razionale approccio alle tematicheambientali.

Lavorando all’aria aperta s’impara a conoscere la natura, a rispettarla, a trarneinsegnamenti e soddisfazioni.

Quale attività migliore di altre può stimolare la curiosità se non l’osservazionediretta delle piante, finalizzata al loro riconoscimento ed alla scoperta del loro uti-lizzo?

Il testo vuole essere un agevole strumento per la ricerca naturalistica e di peda-gogia sociale utile a far capire agli allevi che alla scuola dell’ambiente si appren-de per la vita e per tutta la vita.

Da una visita alle aiuole potrà nascere un progetto formativo.

Lo studente neofita, con la guida attenta e vigile dell’insegnante e di questa opera,viene portato a rilevare ed individuare gli elementi macroscopici del territorio.Se ciò avviene con la dovuta attenzione, il docente avrà sicuramente stimolato lacuriosità dello studente e la capacità di osservazione, avviandolo all’acquisizionedi un metodo professionalmente utile.

Si tratta, in conclusione, di un libro che vuole presentarsi come autentico stru-mento di studio, a disposizione di docenti e allievi, aperto, con le parti da comple-tare, ad arricchimenti, apporti e personalizzazioni legate all’utilizzazione nell’am-biente di riferimento della scuola elementare di Gallico Marina (RC), ma comunquespendibili anche in altre situazioni.

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Melograno

Ulivo

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Presentaz ione

È con molto piacere, che ho accettato l’invito di presentare questo testo, che trat-ta di educazione ambientale, il cui obiettivo didattico è quello di avvicinare i bam-bini alla natura, facendoli diventare protagonisti nell’esplorare e nell’integrarsicon le altre forme di vita.Il desiderio di verde, di benessere ambientale, spinge i bambini ad avvicinarsi almondo della natura. La loro curiosità per tutto ciò che vive e si trasforma, li portaa scoprire e a voler capire come è fatta la realtà che li circonda.Questa scoperta è qualcosa che coinvolge ogni bambino, lo avvicina a questarealtà del conoscerne i cicli, le strutture e lo rende consapevole del rapporto stret-to che esiste tra lui e il mondo circostante.Egli si trova in equilibrio fra l’osservazione, la scoperta dei particolari e la consa-pevolezza di essere parte integrante di ciò che in apparenza è a lui esterno.La realtà ambientale, quindi, non resta un fatto meramente fisico, ma divieneun’immagine mentale.La scoperta della natura, è qualcosa che lo lega ad un sapere generale, come laconoscenza dei meccanismi dei cicli vitali e degli ecosistemi dei luoghi in cui vive.Per i bambini, poi, le aree verdi e il contatto diretto con la natura anche in città,rappresentano un elemento fondamentale per il loro corretto sviluppo.Non posso quindi non plaudire ed esprimere il mio ringraziamento al Club AlpinoItaliano e spero che la sua collaborazione con le iniziative dell’assessorato sianosempre così produttive ed attente al mondo dell’infanzia, poiché educare un bam-bino all’amore e al rispetto della natura vuol dire formare un uomo che aspireràa vivere in un ambiente non costituito solo da triste cemento ma anche da grandispazi verdi.

Tilde MinasiAssessore alle Politiche Sociali

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Colorare con i colori appropriati

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L ’ARBORETO DIDATTICO

Realizzato nel cortile della scuola elementare di Gallico Marina, sita in via Quarnaro,l’arboreto didattico si sviluppa in due tipologie di verde: il giardino naturalemediterraneo ed il giardino dei cinque sensi.

Adiacente ad uno dei muri perimetrali della scuola è stata lasciata un'aiuola, dove èstata già allestita un'aula verde destinata alla sperimentazione. Conseguentementegli studenti, guidati dai loro insegnanti, potranno fare osservazioni scientifiche esvolgere esperienze come la moltiplicazione vegetativa, mettendo a dimora semi,talee, bulbi, tuberi, ecc. Potranno, anche, piantare specie erbacee ornamentali comele zucche, il girasole, il pisello, il pomodoro ed altro in modo da cogliere i colori deifiori e le forme del fusto e dei frutti.

Il percorso didattico si snoda all'esterno dell’edificio scolastico cosicché il discente,lambendo le piante, avrà di queste una percezione diretta, tanto da poterle osserva-re, odorare, sentire, toccare e approfondire la loro conoscenza leggendo sui leggiididattici.

L’educazione ambientale coinvolge l’individuo nella sua globalità e per tutta la vita.Pertanto i visitatori, opportunamente supportati anche da questa guida, potrannoalla fine del sentiero didattico:– conoscere meglio il regno vegetale e le piante maggiormente tipiche del territorio

nel quale vivono e dovranno operare; – affrontare le problematiche connesse alla conservazione, tutela e promozione del-

l’ambiente reggino; – intervenire per ripristinare gli eventuali danni; – proporre miglioramenti e prospettive di sviluppo endogeno; – sviluppare la capacità di riflessione sull'ambiente naturale di appartenenza; – considerare l'influenza positiva e negativa dell'uomo sull'ambiente, prendendo

coscienza della necessità di lasciare alle nuove generazioni un ambiente quantomeno uguale a quello che si è trovato;

– ricercare e divulgare i risultati mediante acquisizione di materiale bibliografico,cinematografico, videoregistrato, quaderni tematici sulla flora e sul sito Web;

– assumere comportamenti e scelte di vita conseguenziali ai valori umani, culturali,morali e religiosi.

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Oleandro

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OBIETTIVI SPECIFICI: L’OSSERVAZIONE ALLA BASE

DELL’ INDAGINE SCIENTIFICA

La vegetazione è occasione di stimolo sensoriale (della vista, dell'olfatto, del tatto ein parte dell'udito); è, soprattutto, strumento di esercizio di attività (cura del giar-dino e dell'orto) compatibilmente alla fase in cui si trovano gli scolari; è, inoltre, sti-molo per il recupero – attraverso il vedere situazioni già percepite e apparentemen-te dimenticate.Infatti l'ambiente gioca un ruolo fondamentale poiché, nella memoria di ciascuno,sono ben impressi i segni dei luoghi: l'ambiente domestico, quello della città o delpaese dove si è vissuti e quello dello spazio circostante.

Mediante i sensi si entra in contatto con l’ambiente esterno, cosicché si rilevano icolori, le forme, si percepiscono i sapori, i rumori e gli odori e si avverte il calore.

Vista

Udito

Olfatto

Gusto

Tatto

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Completare la tabella, inserendo l ’esperienza nella colonnadel senso ed il senso nella riga dell ’esperienza

Colorare il nespolo con i colori appropriati

ESPERIENZA Senso

udito

Il fiore è rosso

L’arancia è dolce

I petali sono profumati

La corteccia è liscia

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VIVENTI NON VIVENTI

OSSERVARE E RISPONDERE

Rispetto alla montagna, la città è un ambiente fortemente (1) ......................................;in essa convivono animali, vegetali e non viventi. Quali?............................................................................................................................................................L'uomo, essendo un vivente, è in relazione con gli altri viventi e con l'ambiente. Qualisono i vantaggi del vivere in città?....................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

Rispetto alla città, la montagna è un ambiente fortemente (1) ......................................;in essa convivono animali, vegetali e non viventi. Quali?............................................................................................................................................................

L'uomo, essendo un vivente, è in relazione con gli altri viventi e con l'ambiente. Qualisono i vantaggi del vivere in montagna?........................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

(1) NATURALIZZATO/ARTIFICIALE/SPORTIVO

Riportare in tabella i viventi e i non viventi del disegno a pag. 8

OBIETTIVI SPECIFICI: INDIVIDUARE VIVENTI

E NON VIVENTI NELL’AMBIENTE

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Disegnare, nello spazio appropriato, ognuna delle specieanimali e vegetal i elencate di seguito.

VOLPE ULIVO TALPA LOMBRICO FUNGO LEPRE COCCINELLA GIGLIO

FORMICA MARGHERITA TARTUFO PATATE CIOCCO D’ERICA

VEGETALI ANIMALI

LA VITA DEL BOSCO

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Le piante, appartenenti al regno vegetale, presentano forme, dimensioni e comples-sità svariate che vanno da quelle dei piccoli muschi non vascolari a quelle dellesequoie giganti, i più grandi organismi viventi della Terra, capaci di trasportare acquae sali minerali attraverso il loro sistema vascolare fino a un'altezza di oltre 100 metri.

Le circa 260.000 specie vegetali conosciute si suddividono in piante non vascolari,comprendenti un unico phylum omonimo, e le tracheofite, o piante vascolari, com-prendenti nove divisioni con rappresentanti viventi e altre divisioni estinte.

I vegetali terrestri producono spore o semi.

Le briofite e le pteridofite producono spore. Alle prime appartengono i muschi, men-tre alle seconde le felci. Le spermatofite producono semi. Le gimnosperme, o piantea seme nudo, producono semi non protetti all’interno di un fiore come nelle angio-sperme, ma inseriti “nudi” tra le squame di apposite strutture dette coni.Un’ulteriore distinzione delle angiosperme si basa sul numero di foglioline che si ori-ginano a seguito alla germinazione. Se si tratta di una foglia allora si parla di mono-cotiledoni, se invece di due allora si parla di dicotiledoni. La maggior parte delle pian-te legnose appartengono a questo gruppo.

OBIETTIVI SPECIFICI: L’ORGANIZZAZIONE E

I L PERPETUARSI DE I VEGETALI

Giglio rosso

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Completare nella giusta sequenza le fasidel la classif icazione del le piante

PER SPORE MUSCHI SPERMATOFITE ANGIOSPERME BRIOFITE

PTERIDOFITE PER SEMI GIMNOSPERME MONOCOTILEDONI DICOTILEDONI

PIANTE

RIPRODUZIONE

PER SPORE

BRIOFITE

FELCI

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ANGIOSPERME

MONOCOTILEDONI

SPERMATOFITE

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OBIETTIVI SPECIFICI: L A NUTRIZIONE DE I VEGETALI

Per capire come avviene il nutrimento dei vegetali, si può immaginare una piantacome un laboratorio chimico in cui, continuatamente, si verificano cambiamenti disostanze di ogni genere e ci sono precise funzioni e differenziazioni.

I vegetali sono organismi capaci di preparare da sole le sostanze nutritive di cuihanno bisogno; in quanto tali, si collocano alla base di gran parte delle catene cheformano la complessa rete alimentare del mondo vivente; ciò significa che tutti gliorganismi eterotrofi (direttamente i consumatori primari, indirettamente quellisecondari) dipendono dalle piante per il nutrimento.

Il processo di fabbricazione del nutrimento da parte delle piante avviene nelle fogliee si chiama fotosintesi clorofilliana.L’acqua contenuta nel terreno, nella quale sono disciolti i sali minerali, è assorbitadalle radici, salendo per capillarità lungo il fusto, i rami, arriva fino alle foglie.In queste, attraverso gli stomi, entra l’anidride carbonica presente nell’aria.La clorofilla, contenuta nelle foglie cattura l’energia del sole. Questa, liberando nel-l’aria una grande quantità di ossigeno, costruisce il glucosio — cioè la sostanza nutri-tiva della pianta — che sotto forma di linfa elaborata, scende lungo il corpo dellapianta e si distribuisce in ogni suo punto, andando a nutrire tutte le cellule che lacompongono.

RISPONDERE ALLE DOMANDE

Perché le piante sono “organismi produttori”?

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Perché le piante “puliscono” l’aria?

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Completare nella giusta sequenza le seguenti fasidella nutrizione delle piante

GLUCOSIO ACQUA RADICI ANIDRIDE CARBONICA FUSTO

FOGLIA RAMI OSSIGENO ENERGIA SOLARE SALI MINERALI

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RAMI

RADICI

SALI

GLUCOSIO

ANIDRIDECARBONICA

FOGLIA

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OBIETTIVI SPECIFICI: L’UTILITÀ DE I VEGETALI

Alle piante si deve la produzione dell’ossigeno atmosferico, necessario agli organismiviventi per respirare e delle sostanze nutritive ottenute a partire da luce, acqua e ani-dride carbonica attraverso la fotosintesi cioè quel processo che consente di ricavareil proprio nutrimento dalla trasformazione dell’energia solare in energia chimica.

L’uomo utilizza, sotto forma di cibo, di materiale da costruzione, di fibre e di com-posti medicinali, solo una minima parte dei vegetali esistenti. Le piante, i cui tessuti,sottoposti a un particolare processo di fossilizzazione, diventano carbone, sono l’ori-gine del combustibile fossile dal quale si ottiene la maggior parte dell’energia neces-saria alla società industriale.

Campi di grano

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Completare i l diagramma con le seguentimaterie prime di origine vegetali

LEGNAME LEGUMI GOMMA ORTAGGI

CEREALI LINO FRUTTA COTONE

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USOALIMENTARE

USOINDUSTRIALE

UTILITÀDEI VEGETALI

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Acacia dealbata Mimosa LeguminosaeAcer campestre Acero campestre AceraceaeAlbizia julibrissin Acacia di costantinopoli LeguminosaeAmygdalus communis Mandorlo RosaceaeArbutus unedo Corbezzolo EricaceaeBerberis thunbergeii Crespino porpora BerberidaceaeBignonia grandiflora Bignonia BignoniaceaeBouganvillea glabra Bouganvillea NictaginaceaeBuddleja davidii Albero delle farfalle BuddleiaceaeBuxus sempervirens Bosso BuxaceaeCamelia sasanqua Camelia TeaceaeCeratonia siliqua Carrubo LeguminosaeCercis siliquastrum Albero di Giuda LeguminosaeChamaerops humilis Palma nana PalmaceaeCitrus bergamia Bergamotto RutaceaeCitrus limon Limone RutaceaeCitrus sinensis Arancio RutaceaeCrataegus monogyna Biancospino RosaceaeDiospyros kaki Kaki EbenaceaeFicus carica Fico MoraceaeFraxinus ornus Orniello OleaceaeHibiscus syriacus Ibisco MalvaceaeJacaranda mimosifolia Falso palissandro BignoniaceaeJasminum officinale Gelsomino OleaceaeLagerstroemia indica Lagerstremia LitraceaeLantana camara Lantana VerbenaceaeLaurus nobilis Alloro LauraceaeLavandula spica Lavanda Labiatae

LE PIANTE DELL’ARBORETO DIDATTICO

Le piante sono state raggruppate in base alle loro caratteristiche di produrre perce-zioni olfattive (pittosporo, rosa, camelia, rosmarino, lavanda, timo, bergamotto), visi-ve (mimosa, magnolia, ibisco, pero, acacia di Costantinopoli, lantana), tattili (cinera-ria, corbezzolo, acero campestre), gustative (fico, arancio, gelso, limone, nespolo,melo, kaki, sorbo, mandorlo), uditive (albero di giuda, roverella, salice piangente),alla capacità di arrampicarsi (bignonia, gelsomino) e alla origine mediterranea (len-tisco, bosso, biancospino).

NOME SCIENTIFICO NOME COMUNE FAMIGLIA

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Ligustrum sinense Ligustro OleaceaeMagnolia grandiflora Magnolia MagnoliaceaeMalus domestica Melo RosaceaeMespilus germanica Nespolo comune RosaceaeMorus alba Gelso bianco MoraceaeMyrtus communis Mortella MirtaceaeNerium oleander Oleandro ApocinaceaeOlea europaea Olivo OleaceaePassiflora caerulea Fiore della passione PassifloraceaePhillyrea angustifolia Fillirea OleaceaePistacia lentiscus Lentisco AnacardiaceaePittosporum tobira Pittosporo PittosporaceaePlatanus orientalis Platano PlatanaceaePlumbago capensis Piombaggine PlumbaginaceaePrunus avium cerasifera Ciliegio da fiore RosaceaePunica granatum Melograno PunicaceaePyracantha coccinea Agazzino RosaceaePyrus communis Pero RosaceaeQuercus ilex Leccio FagaceaeQuercus pubescens Roverella FagaceaeQuercus suber Sughera FagaceaeRosa arvensis Rosa RosaceaeRosmarinus officinalis Rosmarino LabiataeSalix babylonica Salice piangente SalicaceaeSenecio cineraria Cineraria CompositaeSorbus domestica Sorbo RosaceaeSyringa vulgaris Lillà OleaceaeTamerix gallica Tamerice TamaricaceaeTilia cordata Tiglio TiliaceaeThuja occidentalis Tuia CupressaceaeTymus vulgaris Timo LabiataeViburnum tinus Lentaggine CaprifogliaceaeZizyphus jujuba Giuggiolo Ramnaceae

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Le piante, raggruppate in base alle loro caratteristiche di produrre percezioni olfat-tive, sono:

NOME SCIENTIFICO NOME COMUNE FAMIGLIA

Pittosporum tobira Pittosporo PittosporaceaeRosa arvensis Rosa RosaceaeCamelia sasanqua Camelia TeaceaeRosmarinus officinalis Rosmarino LabiataeLavandula spica Lavanda LabiataeTymus vulgaris Timo LabiataeCitrus bergamia Bergamotto Rutaceae

OLFATTO

Bergamotto

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ROSMARINUS OFFICINALIS ROSMARINO LABIATAE

Originario del bacino del Mediterraneo e ampiamente coltivato per le sue proprietàaromatiche, il rosmarino è caratterizzato da sottili foglie lineari, contenenti un oliovolatile e utilizzate in cucina per insaporire vari tipi di pietanze. La pianta producepiccoli fiori blu, riuniti in racemi apicali.

Note:..................................................................................................................................................

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CITRUS BERGAMIA BERGAMOTTO RUTACEAE

Forse originario della Persia, ha il tronco liscio, i rami numerosi e la chioma aperta.Le foglie sono alternate, ovali, perenni, seghettate, dure e lucide. I fiori sono bianchi,piccoli e profumati. Il frutto ha forma sferica, un diametro di circa 5 cm e polpa ver-dognola, divisa in spicchi e dal sapore agrodolce. La buccia liscia e gialla contienevescicole ripiene di oli essenziali molto apprezzati per la preparazione di profumi.

Note: .................................................................................................................................................

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COMPLETARE

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Completare il riquadro con disegni o fotografiedi una pianta descritta nel la pagina precedente

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Le piante raggruppate in base alle loro caratteristiche di produrre percezioni visive,ordinate in base al percorso, sono:

NOME SCIENTIFICO NOME COMUNE FAMIGLIA

Acacia dealbata Mimosa LeguminosaeMagnolia grandiflora Magnolia MagnoliaceaeHibiscus syriacus Ibisco MalvaceaeBerberis thunbergeii Crespino porpora BerberidaceaePyrus communis Pero RosaceaeJacaranda mimosifolia Falso palissandro BignoniaceaeLagerstroemia indica Lagerstremia LitraceaeBuddleja davidii Albero delle farfalle BuddleiaceaeAlbizia julibrissin Acacia di Costantinopoli LeguminosaeLantana camara Lantana VerbenaceaeBouganvillea glabra Bouganvillea NictaceaePrunus avium cerasifera Ciliegio di da fiore Rosaceae

VISTA

Cisto e timo

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ACACIA DEALBATA MIMOSA LEGUMINOSAE

Naturalizzata, è molto coltivata nell’Europa meridionale come specie ornamentale.Albero sempreverde, con corteccia liscia e grigia. Le foglie sono bipennate, i fiori sin-goli e gialli, di circa 5 mm, sono riuniti in lunghe infiorescenze ramificate.

Note:..................................................................................................................................................

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MAGNOLIA GRANDIFLORA MAGNOLIA MAGNOLIACEAE

Naturalizzata, è molto impiegata nei parchi. Albero sempreverde, la cui altezza è com-presa fra 15 e 25 metri. Il portamento è conico. Il periodo di massima bellezza è inestate.

Note:..................................................................................................................................................

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COMPLETARE

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Completare il riquadro con disegni o fotografiedi una pianta descritta nel la pagina precedente

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Le piante raggruppate in base alle loro caratteristiche di produrre percezioni tattili,sono:

NOME SCIENTIFICO NOME COMUNE FAMIGLIA

Arbutus unedo Corbezzolo EricaceaeAcer campestre Acero campestre AceraceaeSenecio marittima Cineraria Compositae

TATTO

Colorare il corbezzolo con i colori appropriati

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ARBUTUS UNEDO CORBEZZOLO ERICACEE

Originario dell'Europa meridionale, il corbezzolo è caratterizzato dalle tipiche bacchegranulose, gialle o arancioni. Fiori in infiorescenza colore crema, foglie lucide, glabree finemente dentate.

Note:..................................................................................................................................................

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ACER CAMPESTRE ACERO CAMPESTRE ACERACEAE

Piccolo albero diffuso dalla Scandinavia fino all’Europa meridionale, l’acero ha lefoglie decidue 3-5 lobate ed i frutti ad ali orizzontali “disamare”. I fiori sono verdo-gnoli in infiorescenze erette che compaiono insieme con le foglie.

Note:..................................................................................................................................................

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Completare il riquadro con disegni o fotografiedi una pianta descritta nel la pagina precedente

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Le piante raggruppate in base alle loro caratteristiche di produrre percezioni gusta-tive, sono:

NOME SCIENTIFICO NOME COMUNE FAMIGLIA

Ficus carica Fico MoraceaeCitrus sinensis Arancio RutaceaeMorus alba Gelso bianco MoraceaeCitrus limon Limone RutaceaeMespilus germanica Nespolo comune RosaceaeMalus domestica Melo RosaceaeDiospyros kaki Kaki EbenaceaeSorbus domestica Sorbo RosaceaeAmygdalus communis Mandorlo Rosaceae

GUSTO

Colorare il kaki con i colori appropriati

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FICUS CARICA FICO MORACEAE

Originario dell'Asia Minore, il fico è coltivato in svariate regioni tropicali e tempera-te del pianeta. Ha spesso un portamento maestoso; il fusto è coperto da una cortec-cia liscia di colore grigiastro e presenta rami nodosi e contorti; le foglie sono semplicie alterne, notevolmente lobate, ruvide sulla pagina superiore e lanugginose su quel-la inferiore; i minuscoli fiori crescono racchiusi all'interno di una struttura carnosa,da cui in seguito si sviluppa il frutto. Quest’ultimo in realtà è un’infruttescenza, valea dire il frutto che deriva da un’infiorescenza chiamata siconio. Tutti i tessuti dellapianta producono abbondante latice.

Note:..................................................................................................................................................

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AMYGDALUS COMMUNIS MANDORLO ROSACEAE

È nativo dell'Asia orientale, anche se ormai cresce selvatico in tutta l'Europa meridio-nale e viene coltivato in molte regioni italiane del centro-sud. È caratterizzato dal frut-to, una drupa vellutata contenente un nocciolo duro e bucherellato, dalle foglie gio-vani, che hanno i margini ripiegati lungo la nervatura centrale e dai fiori rosa chiaro.

Note:..................................................................................................................................................

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Completare il riquadro con disegni o fotografiedi una pianta descritta nel la pagina precedente

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Le piante raggruppate in base alle loro caratteristiche di produrre percezioni uditi-ve, sono:

NOME SCIENTIFICO NOME COMUNE FAMIGLIA

Cercis siliquastrum Albero di Giuda LeguminosaeQuercus pubescens Roverella FagaceaeSalix babylonica Salice piangente Salicaceae

UDITO

Colorare la roverella con i colori appropriati

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CERCIS SILIQUASTRUM ALBERO DI GIUDA LEGUMINOSAE

Pianta arborea a foglie decidue, molto diffusa nelle regioni temperate dell'emisferosettentrionale. I suoi fiori sono generalmente rosa, spuntano direttamente dal tron-co e crescono riuniti in ciuffetti simili a ombrelli. Le foglie, rotondeggianti e renifor-mi, fanno la loro comparsa all'inizio della primavera, subito dopo la fioritura.

Note:..................................................................................................................................................

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SALIX BABYLONICA SALICE PIANGENTE SALICACEAE

Di probabile origine orientale (Cina) presenta rametti sottili, lunghissimi e penduli ele foglie lanceolato-lineari, lungamente acuminate. È assai coltivato per ornamento.

Note:..................................................................................................................................................

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Completare il riquadro con disegni o fotografiedi una pianta descritta nel la pagina precedente

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Le piante raggruppate in base alle loro caratteristiche di “arrampicarsi”, sono:

NOME SCIENTIFICO NOME COMUNE FAMIGLIA

Bignonia grandiflora Bignonia BignoniaceaePlumbago capensis Piombaggine PlumbaginaceaeJasminum officinale Gelsomino OleaceaePassiflora caerulea Fiore della passione Passifloraceae

RAMPICANTI

Colorare il gelsomino con i colori appropriati

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BIGNONIA GRANDIFLORA BIGNONIA BIGNONIACEAE

Pianta a foglie decidue o sempreverde, rampicante o cespugliosa, originaria delLontano Oriente, è coltivata oggi in molti paesi a clima temperato. I piccoli fiori sonocolorati vivacemente in rosso arancio.

Note:..................................................................................................................................................

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PASSIFLORA CAERULEA FIORE DELLA PASSIONE PASSIFLORACEAE

Di origine tropicale, dai fiori appiattiti e perfettamente simmetrici, con petali ovatie una corona di filamenti sottili, che circonda l'ovario peduncolato e gli stami brevi,rampicante, viene coltivata prevalentemente a scopo ornamentale.

Note:..................................................................................................................................................

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COMPLETARE

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Completare il riquadro con disegni o fotografiedi una pianta descritta nel la pagina precedente

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Le piante raggruppate in base alla loro diffusione mediterranea, sono:

NOME SCIENTIFICO NOME COMUNE FAMIGLIA

Pistacia lentiscus Lentisco AnacardiaceaePhillyrea angustifolia Fillirea OleaceaeBuxus sempervirens Bosso BuxaceaeLigustrum sinense Ligustro OleaceaeMyrtus communis Mortella MirtaceaePyracantha coccinea Agazzino RosaceaeZizyphus jujuba Giuggiolo RamnaceaeSyringa vulgaris Lillà OleaceaeCrataegus monogyna Biancospino Rosaceae

ARBUSTI MEDITERRANEI

Colorare il biancospino con i colori appropriati

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MYRTUS COMMUNIS MORTELLA MIRTACEAE

Nativo delle regioni occidentali dell'Asia e del bacino del Mediterraneo, famoso nel-l’antichità, è un arbusto sempreverde, denso, molto ramificato, con foglie opposte,coriacee, ovali-lanceolate, punteggiate di ghiandole che, se stropicciate, sono moltoaromatiche. I fiori sono bianchi con numerosi stami sporgenti, lungamente pedun-colati. I frutti maturi sono coperti di pruina. La varietà tarantina ha le foglie più pic-cole.

Note:..................................................................................................................................................

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SYRINGA VULGARIS LILLÀ OLEACEAE

Originario dell'Europa orientale, è un arbusto caducifolio a foglie ovali che produceinfiorescenze profumate, dal tipico colore violaceo; ormai naturalizzato, è coltivatoin quasi tutte le regioni temperate del pianeta, nelle varietà più diverse.

Note:..................................................................................................................................................

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ALBERI MEDITERRANEI

Le piante raggruppate in base alla loro diffusione mediterranea, sono:

NOME SCIENTIFICO NOME COMUNE FAMIGLIA

Quercus suber Sughera FagaceaeThuja occidentalis Tuia CupressaceaeTilia cordata Tiglio TiliaceaeQuercus ilex Leccio FagaceaeLaurus nobilis Alloro LauraceaePlatanus orientalis Platano PlatanaceaeCeratonia siliqua Carrubo LeguminosaeOlea europaea Olivo OleaceaeFraxinus ornus Orniello OleaceaeTamerix gallica Tamerice TamaricaceaeChamaerops humilis Palma nana PalmaceaePunica granatum Melograno PunicaceaeViburnum tinus Lentaggine CaprifogliaceaeNerium oleander Oleandro Apocinaceae

Colorare l’oleandro con i colori appropriati

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CERATONIA SILIQUA CARRUBO LEGUMINOSAE

Albero sempreverde, originario delle regioni del bacino del Mediterraneo, viene ormaicoltivato un po' ovunque nelle regioni calde del pianeta. Caratterizzato da foglie pen-nate di colore verde scuro e piccoli fiori rossi, privi di petali, produce frutti comme-stibili, detti carrube, utilizzate come alimento sia nella nutrizione umana che in quel-la animale. Una singolare caratteristica dei semi di carrubo è quella di avere peso edimensioni costanti; per questa qualità, venivano utilizzati anticamente come unitàdi peso da orafi e gioiellieri.

Note:..................................................................................................................................................

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TAMERIX GALLICA TAMERICE TAMARICACEAE

Nota come scopa marina e tamarisco, è usata spesso come ferma dune sulle spiagge.Cresce vicino a corsi d'acqua e sopra suoli particolarmente salini. Caducifoglia, pro-duce graziosi fiori bianchi o rosa, riuniti in fitti racemi apicali e formati ognuno da4-5 sepali, 4-5 petali, 4-5 stami e un solo pistillo.

Note:..................................................................................................................................................

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Il Club Alpino Italiano nasce sul Monviso nel 1863, dall’idea di Quintino Sella,scienziato e statista, che volle riunire gli alpinisti italiani in un club. Ma glianni non ci pesano perché sono serviti a costituire il nostro ricchissimobagaglio d’esperienza. Un patrimonio fatto di puro volontariato.

Oggi il CAI conta quasi 800 tra sezioni e sottosezioni presenti in tutte leregioni d’Italia con oltre 300.000 soci. Realizza iniziative in molti campi conattenzione agli aspetti tecnici, naturalistici e culturali delle montagne. Alcunipraticano l’arrampicata, i più preferiscono l’escursionismo, ma tutti con ilcomune intento di entrare a contatto con la natura, apprezzandone gli aspet-ti più significativi.

Per far parte del CAI non sono quindi necessarie doti particolari ma spiri-to di gruppo, voglia di camminare e un pizzico di sana curiosità.

Vieni con noi: ti aiuteremo a conoscere e ad apprezzare la natura e la mon-tagna.

La Sezione Aspromonte

Fondata nel 1932 a Reggio Calabria, la Sezione Aspromonte gode oggi di otti-ma salute e vanta un alto numero di giovani tra i propri iscritti. Possiede unastruttura a Gambarie (1.310 m s.l.m.).

Ogni anno organizza circa 30 escursioni con la partecipazione di oltre milletra soci e simpatizzanti. Anche l’impegno culturale e formativo è intenso concicli di conferenze su temi vicini alla civiltà montana ed orientati alla cono-scenza del territorio.

L’attività principale è l’escursionismo, favorito da una montagna comel’Aspromonte che consente itinerari in ogni stagione. Ma anche l’Etna, ilPollino, la Sila e le Isole Eolie per i fine settimana, e poi le Alpi, per trekkingdi più giorni. E dovunque tanti amici che ci guidano sulle loro montagne.

Il CAI non è solo escursionismo: i soci possono praticare lo sci, la speleolo-gia, l’arrampicata, la mountain bike, il torrentismo e tante altre attività. Imotivi per camminare insieme sono davvero tanti!

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