I SECOLI XVI-XVIII: ISTITUZIONI E FONTI NORMATIVE

32
I SECOLI XVI-XVIII: ISTITUZIONI E FONTI NORMATIVE

Transcript of I SECOLI XVI-XVIII: ISTITUZIONI E FONTI NORMATIVE

Page 1: I SECOLI XVI-XVIII: ISTITUZIONI E FONTI NORMATIVE

I SECOLI XVI-XVIII:ISTITUZIONI E

FONTI NORMATIVE

Page 2: I SECOLI XVI-XVIII: ISTITUZIONI E FONTI NORMATIVE
Page 3: I SECOLI XVI-XVIII: ISTITUZIONI E FONTI NORMATIVE

CARATTERI GENERALI E COMUNI TENDENZENEI TERRITORI ITALIANI DI ETÀ MODERNA

Attenzione: per un quadro più completo dei vari Stati in Antico regime si rinvia alla parte I (pp. 3-99) del testo di M.R. Di Simone, Istituzioni e fonti normative in Italia dall’Antico regime al fascismo, parte integrante (come le seguenti parti II e III, fino a p. 262) del programma di esame.

A lezione tratteremo solo i più importanti aspetti generali comuni ai vari ordinamenti, con approfondimenti su specifici temi, come il processo e diritto penale, l’Inquisizione e la caccia alle streghe, legislazione sui marginali, il concreto funzionamento del ‘sistema’ delle fonti giuridiche.

Page 4: I SECOLI XVI-XVIII: ISTITUZIONI E FONTI NORMATIVE

Gli Stati di età moderna (definiti anche da alcuni come Stati giurisdizionali o Stati di giustizia) erano mosaici di ordinamenti diversi: comunali, feudali, persino di Stati territoriali minori.

Vi era una sorta di ‘sovranità divisa’: il potere supremo si riteneva garante della pace, della difesa e della giustizia (commutativa e distributiva).

Le comunità erano assoggettate in modi diversi, avevano differenti obblighi e privilegi, mantenevano un proprio diritto statutario e consuetudinario.

Page 5: I SECOLI XVI-XVIII: ISTITUZIONI E FONTI NORMATIVE

Su una situazione di forte particolarismo giuridico si innestò una legislazione sovrana disorganica, settoriale, spesso adhoc, lacunosa perché presupponeva la persistenza di diritti locali e del diritto comune in via suppletiva.

Spesso i sovrani intervennero in materia penale. Ripetitività indice di difficoltosa applicazione.

Page 6: I SECOLI XVI-XVIII: ISTITUZIONI E FONTI NORMATIVE

Varie raccolte di normativa sovrana: es. i bollari pontifici, i gridari milanesi, le collezioni di bandi toscani o di prammatiche napoletane.

Non sono codificazioni in senso moderno: Viora le definì consolidazioni.

Page 7: I SECOLI XVI-XVIII: ISTITUZIONI E FONTI NORMATIVE

TRIBUNALI CENTRALI

Si moltiplicarono nel corso del Cinquecento, aggiungendosi a quelli romani e napoletani di origini tardo-medievali.

Ampi poteri di arbitrium e interpretatio.

La loro autorevolezza determinò molte raccolte a stampa di decisiones, utilizzabili come doctrinaemagistrales anche fuori dai rispettivi ordinamenti.

Avviano un lento processo di uniformazione giuridica, mai concluso in Antico regime.

Page 8: I SECOLI XVI-XVIII: ISTITUZIONI E FONTI NORMATIVE

Viceregno di Napoli: Sacro Regio Consiglio, Real Corte della Sommarìa e Magna Curia della Vicarìa.

Viceregno di Sicilia: Regia Corte, Concistoro. Stato della Chiesa: Sacra Rota Romana, Rotedi Macerata, Bologna, Perugia, Ferrara.

Granducato di Toscana: Rote di Firenze e di Siena.

Rote anche a Genova e Lucca. Principato sabaudo: Senati di Torino, Chambéry, Nizza.

Senati anche a Milano e Mantova.Consigli di Giustizia a Parma e Piacenza e nella Repubblica di Venezia.

Page 9: I SECOLI XVI-XVIII: ISTITUZIONI E FONTI NORMATIVE

LA SACRA ROTA ROMANA

Page 10: I SECOLI XVI-XVIII: ISTITUZIONI E FONTI NORMATIVE

IL RAPPORTO POTERE CENTRALE-COMUNITÀ SOGGETTE

Invio di magistrati in loco con funzioni esecutive, di amministrazione della giustizia e di ordine pubblico (già dal medioevo).

Approvazione degli statuti con possibilità di integrare gli ordinamenti locali.

Riscossione di tributi, sostegno diplomatico e militare, prerogative demaniali (ad es. le Dogane dei pascoli).

Controllo sulla gestione e sulla disposizione dei beni delle comunità soggette: si intensificò da metà Cinquecento con l’istituzione di importanti magistrature tutorie centrali.

Page 11: I SECOLI XVI-XVIII: ISTITUZIONI E FONTI NORMATIVE

MAGISTRATURE TUTORIE ALLE ORIGINI DI

STRUTTURE AMMINISTRATIVE TERRITORIALI

Granducato di Toscana: Nove Conservatori a Firenze e Quattro Conservatori a Siena (1560).

Stato della Chiesa: Congregazione del Buon Governo (1592).

Repubblica di Genova: Magistrato sopra le comunità (1623).

Principato piemontese: Delegazione sopra il Buon Governo delle comunità (1661).

Regno di Napoli: Regia Camera della Sommarìa e poi, nel ‘700, Giunta per il Buon Governo delle Comunità.

Controlli anche a Venezia e a Milano.

Page 12: I SECOLI XVI-XVIII: ISTITUZIONI E FONTI NORMATIVE

LE VISITE SECOLARI

COME IMPORTANTE STRUMENTO DI RACCORDO

TRA ‘CENTRO E PERIFERIA’

Due modelli di visita: giudiziaria (territori soggetti alla Corona spagnola), come inchiesta amministrativa (Stato della Chiesa, Toscana).

Ascendenti medievali laici ed ecclesiastici: missi dominici, inquisitiones, sindacato degli ufficiali, visite pastorali.

Momento di conoscenza, di dialogo, di ripristino della giustizia (anche distributiva: tassazione).

Indispensabili in Stati poco accentrati, permasero per tutto l’Antico regime.

Page 13: I SECOLI XVI-XVIII: ISTITUZIONI E FONTI NORMATIVE

TIPI DI OPERE GIURIDICHE

EDITE NEI SECOLI XV-XVIII

Page 14: I SECOLI XVI-XVIII: ISTITUZIONI E FONTI NORMATIVE

Corpus iuris civilis corredato della glossa ordinaria di AccursioNumerose edizioni dei 5 libri legales: Digestum Novum, Dig. Vetus, Dig. Infortiatum, Codex, Volumen parvum(contenente le Institutiones di Giustiniano, gli ultimi 3 libri del Codex, le Novellae, e diritto di origine medievale come i Libri feudorum e la Pace di Costanza)

Corpus iuris canonici corredato dalle glosse ordinarie alle sue varie partiNumerose edizioni dei tre volumi, contenenti il Decretum, il Liber Extra ed il Liber Sextuscon aggiunte le Clementinae, le ExtravagantesJohannis XXII e le Extravagantes communes.

Page 15: I SECOLI XVI-XVIII: ISTITUZIONI E FONTI NORMATIVE

Commentari a parti della compilazione giustinianeaTipici della scuola dei Commentatori. Tra i maggiori ricordiamo ad es. quelli di Bartolo Da Sassoferrato, Baldo degli Ubaldi, Giason del Maino. E’un genere che perde di interesse dalla fine del Cinquecento.

Summae

Trattano porzioni estese della compilazione giustinianea, con un ordine espositivo scelto dall’autore (es. la Summa Codicis di Azzone).

Page 16: I SECOLI XVI-XVIII: ISTITUZIONI E FONTI NORMATIVE

Tractatus e raccolte di tractatusSi tratta di opere monografiche riguardanti determinati istituti o aspetti giuridici. Tale genere, di origine medievale, rimarrà sempre fiorentissimo (es. i Tractatus de servitutibusdel Cipolla).

Raccolte di consilia o responsaSi tratta di opere di giurisprudenza consulente, che raccolgono pareri resi dai giuristi su richiesta del giudice (consilia pro veritate) o di una parte (pro parte). Molte furono edite nel Cinquecento, mentre in seguito si ebbe un lento declino.

Page 17: I SECOLI XVI-XVIII: ISTITUZIONI E FONTI NORMATIVE

Raccolte di decisiones di grandi tribunaliSi tratta di raccolte di giurisprudenza dei tribunali più autorevoli, come la Rota Romana, la Rota Fiorentina, il Sacro RealConsiglio napoletano, il Senato piemontese ecc. Conobbero in età moderna un’ampia circolazione anche al di fuori degli Stati di origine, giacché i contenuti si riferivano in buona parte ancora alla comune tradizione romanistica.

Page 18: I SECOLI XVI-XVIII: ISTITUZIONI E FONTI NORMATIVE
Page 19: I SECOLI XVI-XVIII: ISTITUZIONI E FONTI NORMATIVE
Page 20: I SECOLI XVI-XVIII: ISTITUZIONI E FONTI NORMATIVE
Page 21: I SECOLI XVI-XVIII: ISTITUZIONI E FONTI NORMATIVE
Page 22: I SECOLI XVI-XVIII: ISTITUZIONI E FONTI NORMATIVE
Page 23: I SECOLI XVI-XVIII: ISTITUZIONI E FONTI NORMATIVE

Raccolte di legislazione sovranaSi ebbero sia raccolte di natura ufficiale, promosse dai sovrani, che raccolte opera di privati. Possiamo ricordare, in Toscana, le raccolte di bandi granducali del Bonetti, del Tavanti e quella imponente del Cantini di primo ‘800. Nello Stato della Chiesa importanti sono le raccolte di bolle pontificie del Cojello e del De Vecchis, oltre ai vari Bullarii.

Page 24: I SECOLI XVI-XVIII: ISTITUZIONI E FONTI NORMATIVE
Page 25: I SECOLI XVI-XVIII: ISTITUZIONI E FONTI NORMATIVE

BULLARIUM ROMANUM IN 24 TOMICONSULTABILE SU INTERNET

https://www.icar.beniculturali.it/biblio/_view_volume.asp?ID_VOLUME=2120

Page 26: I SECOLI XVI-XVIII: ISTITUZIONI E FONTI NORMATIVE

ESEMPIO DI BOLLA PONTIFICIA

Page 27: I SECOLI XVI-XVIII: ISTITUZIONI E FONTI NORMATIVE

Edizioni di statuti cittadini, anche corredati di commentariMoltissime edizioni in età moderna, che testimoniano la perdurante importanza della fonte statutaria.

Ad esempio gli statuti di Roma commentati dal Costantini, quelli di Ferrara commentati dal Piganti e quelli di Bologna annotati dal Sacco.

Page 28: I SECOLI XVI-XVIII: ISTITUZIONI E FONTI NORMATIVE

Opere di taglio enciclopedico e di indirizzo bibliograficoEs. il Dictionarium iuris di Albericoda Rosate (sec. XIV), le Practicaeconclusiones del Toschi, l’Amphitheatrum legale di Agostino Fontana, il Theatrum ed il Dottor Volgare di G. B. De Luca (del Seicento). Si tratta di opere consultatissime in passato ed ancora oggi utili per avere indicazioni sulla dottrina.

Page 29: I SECOLI XVI-XVIII: ISTITUZIONI E FONTI NORMATIVE

Practicae

Opere indirizzate alla prassi (a giudici, avvocati, funzionari). Es. la Praxis Vicariorum di Carlo Pellegrini, o quelle del Maradei e del Galli.

Manuali istituzionaliOpere finalizzate all’insegnamento, come le istituzioni del Cremani, del Guadagni, del Sacco.

Page 30: I SECOLI XVI-XVIII: ISTITUZIONI E FONTI NORMATIVE
Page 31: I SECOLI XVI-XVIII: ISTITUZIONI E FONTI NORMATIVE
Page 32: I SECOLI XVI-XVIII: ISTITUZIONI E FONTI NORMATIVE