I SABATO 9 MARZO 2019 I CHIESA · Lunedì 11 marzo A Borghetto e Casoni, alle 15 , visita alcuni...

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I SABATO 9 MARZO 2019 I IL CITTADINO DI LODI I I QUARESIMA L’omelia pronunciata dal Vescovo Maurizio il Mercoledì delle Ceneri Il digiuno non umilia, insegna: ci dice che siamo fatti per Dio sposta vale per il digiuno. Si digiuna per vivere. E non lasciarci trascina- re e tantomeno travolgere dall’esi- stenza. Mangiamo perché siamo come polvere e pensiamo così di allontanare il nostro finire. La veri- tà biblica è inesorabile: «Sei polvere e polvere ritornerai» (Gn 3,19). Ma Dio non vuole certo umiliare bensì convincere che noi siamo cielo e non solo terra. Siamo eternità e non solo tempo. Siamo gioia senza fine e non solo dolore. Sarebbe desolan- te se il dolore finisse col morire. Per i cristiani, a motivo della morte “con” Cristo (…la quaresima è assi- milare la morte e la vita di Cristo), è sicura la partecipazione alla sua vita, vera ed eterna. Il digiuno, nel- l’inscindibile dimensione materiale e spirituale, conduce a questa cer- tezza: siamo fatti per Dio e Lui non si dà pace finché non ci avrà come figli nel Figlio Immolato per noi fino alla morte di croce. Figli nella sua promessa e nella nostra risposta. «Non aspettare (perciò) a convertir- ti…non rimandare di giorno in gior- no» (Sir 5,7). Siamo tentati di vivere «come se Dio non fosse» (etsi Deus non daretur: Grozio), fin dal primo giardino della creazione. Ma ritro- viamo Dio vivo e vero nel mistero, talora sconcertante, che è in ogni uomo e donna. «Tutto ho visto nei giorni della mia vanità: perire il giu- sto nonostante la sua giustizia, vi- vere a lungo l’empio nonostante la sua iniquità» (Qo 7,15). Per questo bisogna «applicarsi di nuovo a co- noscere e indagare e cercare la sa- pienza e il perché delle cose e a co- noscere però che la malvagità è fol- lia...» mentre «chi teme Dio riesce in tutte le cose» (ivi 23). La vera Sapienza È quaresima. «Non più fallaci ragio- namenti» (Qo 7,1-29), ma ricerca della vera Sapienza, che si è fatta Carne e poi Croce per essere risur- rezione nostra. La Sapienza Santa e Increata è Cristo. In essa ci è dato di prendere distanza da ciò che è insipiente e insensato (senza sa- pienza e senza senso). La conver- sione è questo itinerario quando giunge, però, al sacramento del per- dono nell’accusa dei peccati e nel pentimento sincero per esserne as- solti dal ministro di Dio e della Chie- sa ed emendare la vita, col proposi- to sorretto dalla grazia divina. Il Dio fedele perdona, apre all’Eucaristia, alimentando la preghiera quotidia- na, l’adesione seria e appassionata alla morale del vangelo secondo la vocazione e la responsabilità per- sonale, familiare e professionale di ciascuno e confermando tutti nel servizio della carità. Notte di Pasqua, notti dei poveri È quaresima: ripensiamo alla notte di Pasqua, che illumina le not- ti dei cuori e della storia. Ripensia- mo alle notti nascostamente temu- te per il nulla che offrono e per que- sto notti impazzite, dimentiche di come ci attenda alla sera della vita di essere giudicati sull’amore. Solo l’amore vince il timore. Alleniamoci ad amare, vincendo ogni nostro egoismo nel combattimento perse- verante contro lo spirito del male, che si annida persino nei progetti e nei traguardi più ambiti e accetta- bili. È il monito evangelico, la buona notizia che fin da questo mercoledì delle ceneri può aprire mente, cuo- re e mani a Dio e inscindibilmente a quanti patiscono e subiscono co- me una condanna l’unica esistenza fuggevole che ci è data. Amare Dio e il prossimo così, ripensando alle notti dei poveri. E liberare da ogni falsità l’augurio di “buona notte” a ciascuno di essi, avviando l’opera di carità della diocesi che intende procurare per loro un nuovo dormi- torio. E Dio stesso sarà il rifugio per noi, che non temiamo più la notte avendo in serbo – fin dal nostro bat- tesimo, di cui in quaresima ci riap- propriamo – il giorno nuovo e senza fine, il giorno pasquale, che è il Si- gnore Gesù. Amen. n L’imposizione delle Ceneri richiama l’inesorabile verità biblica: «Sei polvere e polvere ritornerai» Pubblichiamo l’omelia pronun- ciata dal vescovo di Lodi, monsi- gnor Maurizio Malvestiti, durante la celebrazione del Mercoledì delle Ceneri in Cattedrale. Lasciarci riconciliare La Chiesa, sulla parola biblica e li- turgica, fa appello alla conversione perché la vita sia consegnata a Cri- sto. «Dio – infatti – lo fece pecca- to…perché in lui potessimo diventa- re giustizia di Dio» (2Cor 5,21). Come non lasciarci riconciliare in questo tempo favorevole alla salvezza? Se ad interpellarci è il Dio, cui nulla è impossibile (cf Lc 1,27 e Mc 10,27). Ha preso carne nel grembo di una Vergine rendendola Madre. Dalle ceneri, come dalle pietre, può trarre dei figli, vincendo dubbi, resistenze, ritardi, incoerenze, infedeltà se, “umili e pentiti”, offriremo noi stes- si nel perfetto sacrificio della Croce, alla quale ci avviciniamo per aver parte alla risurrezione del Signore. Dio è misericordioso e pietoso. È pronto a «lasciare dietro a sé la be- nedizione» (Gl 2,14), che fa per noi. Quella del suo Cristo. Il perché delle cose Vera conversione è «ritorno con tutto il cuore, con digiuni, pianti e lamenti», osserva il profeta Gioele (2,12). Ci chiediamo: perché digiu- nare? E ci sfugge forse la domanda: perché mangiare? Appare scontata la risposta alla seconda: «Si mangia per vivere». In realtà, la stessa ri- Dopo l’appello alla conversione, l’annuncio dell’opera di carità della Diocesi: la nascita di un nuovo dormitorio L'agenda del Vescovo Sabato 9 marzo A San Colombano, per la Visita Pastorale, alle 9.30, prega per i defunti al Cimitero e nella Cappella San Michele; a seguire, alle ore 10 , incontra le aziende vignicole al Castello. A Lodi, nella Casa Vescovile, alle 11.30, riceve il Parroco e il Collabo- ratore di Borghetto e Casoni in preparazione alla Visita Pastorale. A Lodi, nella cripta della Cattedrale, alle 16 , presiede la Santa Messa con rito di elezione dei catecume- ni. A Calvenzano, per la Visita Pastora- le, alle 18 , celebra la Santa Messa; a seguire, incontra i Collaboratori e i Gestori dell’oratorio San Mauro. A Caselle Lurani, nell’Oratorio San Giuseppe, per la Visita Pastorale, alle 19.45, incontra i Preadolescenti della Professione di Fede del Vica- riato di Sant’Angelo. Domenica 10 marzo, I di Quaresima A Casoni, per la Visita Pastorale, alle 9.30, presiede la Santa Messa. A Borghetto, per la Visita Pastorale, alle 11 , celebra la Santa Messa; a seguire, incontra l’Amministrazione Comunale e le Associazioni; nel pomeriggio, alle 14.30, i ragazzi della catechesi e alle 16 i loro genitori. Lunedì 11 marzo A Borghetto e Casoni, alle 15 , visita alcuni luoghi di lavoro. Martedì 12 marzo A Borghetto, per la Visita Pastorale, in mattinata e nel primo pomerig- gio, incontra gli alunni delle scuole; alle 21, i Consigli di Partecipazione e i gruppi delle due Parrocchie. Giovedì 14 marzo A Borghetto, in mattinata, visita le chiese di Vigarolo, San Rocco, Fornaci, Pantiara e incontra alcuni ammalati nelle loro abitazioni; alle 15, prega per i defunti al Cimitero e alle 15.30 presiede la Santa Messa alla Casa di Riposo “Zoncada”. Venerdì 15 marzo A Lodi, nella Casa Vescovile, riceve il Parroco di Caselle Lurani e Cal- venzano per la Visita Pastorale. A Borghetto, per la Visita Pastorale, alle 21, incontra gli adolescenti e i giovani delle due Parrocchie di Borghetto e Casoni. CHIESA potere e a Gesù basta adorarlo. La rispo- sta di Cristo è secca: «Sta scritto: Il Signo- re Dio tuo adorerai: a lui solo renderai culto». Identificare la vittoria di Gesù nel suo rifiuto del potere, significa mancare completamente il bersaglio del testo, leg- gendolo col pregiudizio che considera il potere come demoniaco perciò da respin- gere. In tal modo, però, si dà ragione al diavolo: il potere è suo. Questa lettura dimentica che, come ogni uomo, anche il Figlio di Dio ha bisogno del potere, altri- menti non respirerebbe (“posso” respira- re), né si muoverebbe (“posso” muovermi). Inoltre, senza “la potenza” Gesù non gua- rirebbe, non perdonerebbe, non risuscite- rebbe i morti. Sottoponendogli la questio- ne del potere, il diavolo non tocca un ar- gomento marginale alla vita di Cristo, ma colpisce la radice e la sorgente di tutto il suo essere. La vittoria del Signore non consiste quindi nel rifiuto del potere pro- messogli, in nome di chissà quale ascetica rinuncia a rilevanza e grandezza. Piutto- sto il suo trionfo coincide col rifiuto di considerare il diavolo come potente. L’og- getto in questione non è il potere, ma chi realmente lo detiene e lo elargisce. Perciò Cristo compie esattamente il gesto indivi- duato dal diavolo come condizione per ottenere potere: “adorare”, rivolgendolo tuttavia ad un altro destinatario: il “Si- gnore Dio”. Più che generica dichiarazione d’umiltà rinfacciata a chi promette rilievo e dominio, la replica di Gesù è una profes- sione di fede nel Padre come esclusivo, sicuro, affidabile detentore del potere ne- cessario per vivere. Luca aveva già prepa- rato il suo lettore a questo momento, nar- rando dell’angelo Gabriele, “Potenza di Dio”, dell’incredulità di Zaccaria circa la possanza del Signore, della sua ritrovata fiducia nel Salvatore potente, della fede di Maria in colui che tutto può, del canto della ragazza di Nazaret, che esalta il Si- gnore come l’unico potente. Non c’è che dire: rispondendo al diavolo, Gesù è “tutto sua madre”, riecheggiandone l’affidamen- to vibrante a colui che rovescia presunti potenti dai troni.. Nella propria irrinun- ciabile ricerca di potere, il Signore sma- schera il diavolo. Infatti, egli scopre le sue millanterie: vanta un potere che non ha. Cedere alla tentazione non significa desi- derare il potere, ma cercalo dove non c’è, fidandosi di uno sbruffone impotente. Guidato dallo Spirito nel deserto, Gesù è tentato dal diavolo. Il secondo attacco ha per oggetto il potere: «Il diavolo lo con- dusse in alto, gli mostrò in un istante tutti i regni della terra e gli disse: “Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a me è stata data e io la do a chi voglio. Perciò se ti prostrerai in adorazione davanti a me, tutto sarà tuo”». Innanzitutto il diavo- lo cita le Sacre Scritture, e precisamente la promessa di Dio al suo Messia: «Chiedi- mi e ti darò in eredità le genti e in tuo potere le terre più lontane» (Salmo 2,8). Accettando la sua proposta, Gesù onore- rebbe il proprio compito di Messia. Il dia- volo si presenta come il depositario del IL VANGELO DELLA DOMENICA È solo Dio il detentore del potere di don Cesare Pagazzi

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I SABATO 9 MARZO 2019 I IL CITTADINO DI LODI I I

QUARESIMA L’omelia pronunciata dal Vescovo Maurizio il Mercoledì delle Ceneri

Il digiuno non umilia, insegna:ci dice che siamo fatti per Dio

sposta vale per il digiuno. Si digiunaper vivere. E non lasciarci trascina-re e tantomeno travolgere dall’esi-stenza. Mangiamo perché siamo come polvere e pensiamo così di allontanare il nostro finire. La veri-tà biblica è inesorabile: «Sei polveree polvere ritornerai» (Gn 3,19). MaDio non vuole certo umiliare bensìconvincere che noi siamo cielo e non solo terra. Siamo eternità e nonsolo tempo. Siamo gioia senza finee non solo dolore. Sarebbe desolan-te se il dolore finisse col morire. Peri cristiani, a motivo della morte “con” Cristo (…la quaresima è assi-milare la morte e la vita di Cristo),è sicura la partecipazione alla suavita, vera ed eterna. Il digiuno, nel-l’inscindibile dimensione materialee spirituale, conduce a questa cer-tezza: siamo fatti per Dio e Lui nonsi dà pace finché non ci avrà comefigli nel Figlio Immolato per noi finoalla morte di croce. Figli nella suapromessa e nella nostra risposta.«Non aspettare (perciò) a convertir-ti…non rimandare di giorno in gior-no» (Sir 5,7). Siamo tentati di vivere«come se Dio non fosse» (etsi Deus

non daretur: Grozio), fin dal primogiardino della creazione. Ma ritro-viamo Dio vivo e vero nel mistero,talora sconcertante, che è in ogniuomo e donna. «Tutto ho visto neigiorni della mia vanità: perire il giu-sto nonostante la sua giustizia, vi-vere a lungo l’empio nonostante lasua iniquità» (Qo 7,15). Per questobisogna «applicarsi di nuovo a co-noscere e indagare e cercare la sa-pienza e il perché delle cose e a co-noscere però che la malvagità è fol-lia...» mentre «chi teme Dio riescein tutte le cose» (ivi 23).

La vera SapienzaÈ quaresima. «Non più fallaci ragio-namenti» (Qo 7,1-29), ma ricerca della vera Sapienza, che si è fattaCarne e poi Croce per essere risur-rezione nostra. La Sapienza Santae Increata è Cristo. In essa ci è datodi prendere distanza da ciò che è insipiente e insensato (senza sa-pienza e senza senso). La conver-sione è questo itinerario quando giunge, però, al sacramento del per-dono nell’accusa dei peccati e nelpentimento sincero per esserne as-

solti dal ministro di Dio e della Chie-sa ed emendare la vita, col proposi-to sorretto dalla grazia divina. Il Diofedele perdona, apre all’Eucaristia,alimentando la preghiera quotidia-na, l’adesione seria e appassionataalla morale del vangelo secondo lavocazione e la responsabilità per-sonale, familiare e professionale diciascuno e confermando tutti nelservizio della carità.

Notte di Pasqua, notti dei poveriÈ quaresima: ripensiamo alla

notte di Pasqua, che illumina le not-ti dei cuori e della storia. Ripensia-mo alle notti nascostamente temu-te per il nulla che offrono e per que-sto notti impazzite, dimentiche dicome ci attenda alla sera della vitadi essere giudicati sull’amore. Solol’amore vince il timore. Alleniamociad amare, vincendo ogni nostro egoismo nel combattimento perse-verante contro lo spirito del male,che si annida persino nei progettie nei traguardi più ambiti e accetta-bili. È il monito evangelico, la buonanotizia che fin da questo mercoledìdelle ceneri può aprire mente, cuo-re e mani a Dio e inscindibilmentea quanti patiscono e subiscono co-me una condanna l’unica esistenzafuggevole che ci è data. Amare Dioe il prossimo così, ripensando allenotti dei poveri. E liberare da ognifalsità l’augurio di “buona notte” aciascuno di essi, avviando l’operadi carità della diocesi che intendeprocurare per loro un nuovo dormi-torio. E Dio stesso sarà il rifugio pernoi, che non temiamo più la notteavendo in serbo – fin dal nostro bat-tesimo, di cui in quaresima ci riap-propriamo – il giorno nuovo e senzafine, il giorno pasquale, che è il Si-gnore Gesù. Amen. n

L’imposizione delle Ceneri richiama l’inesorabile verità biblica: «Sei polvere e polvere ritornerai»

Pubblichiamo l’omelia pronun-ciata dal vescovo di Lodi, monsi-gnor Maurizio Malvestiti, durantela celebrazione del Mercoledì delleCeneri in Cattedrale.

Lasciarci riconciliareLa Chiesa, sulla parola biblica e li-turgica, fa appello alla conversioneperché la vita sia consegnata a Cri-sto. «Dio – infatti – lo fece pecca-to…perché in lui potessimo diventa-re giustizia di Dio» (2Cor 5,21). Comenon lasciarci riconciliare in questotempo favorevole alla salvezza? Sead interpellarci è il Dio, cui nulla èimpossibile (cf Lc 1,27 e Mc 10,27).Ha preso carne nel grembo di unaVergine rendendola Madre. Dalle ceneri, come dalle pietre, può trarredei figli, vincendo dubbi, resistenze,ritardi, incoerenze, infedeltà se, “umili e pentiti”, offriremo noi stes-si nel perfetto sacrificio della Croce,alla quale ci avviciniamo per averparte alla risurrezione del Signore.Dio è misericordioso e pietoso. È pronto a «lasciare dietro a sé la be-nedizione» (Gl 2,14), che fa per noi.Quella del suo Cristo.

Il perché delle coseVera conversione è «ritorno con tutto il cuore, con digiuni, pianti elamenti», osserva il profeta Gioele(2,12). Ci chiediamo: perché digiu-nare? E ci sfugge forse la domanda:perché mangiare? Appare scontatala risposta alla seconda: «Si mangiaper vivere». In realtà, la stessa ri-

Dopo l’appello alla conversione, l’annuncio dell’opera di carità della Diocesi: la nascita di un nuovo dormitorio

L'agendadel VescovoSabato 9 marzoA San Colombano, per la Visita Pastorale, alle 9.30, prega per i defunti al Cimitero e nella Cappella San Michele; a seguire, alle ore 10 , incontra le aziende vignicole al Castello.A Lodi, nella Casa Vescovile, alle 11.30, riceve il Parroco e il Collabo-ratore di Borghetto e Casoni in preparazione alla Visita Pastorale.A Lodi, nella cripta della Cattedrale, alle 16 , presiede la Santa Messa con rito di elezione dei catecume-ni.A Calvenzano, per la Visita Pastora-le, alle 18 , celebra la Santa Messa; a seguire, incontra i Collaboratori e i Gestori dell’oratorio San Mauro. A Caselle Lurani, nell’Oratorio San Giuseppe, per la Visita Pastorale, alle 19.45, incontra i Preadolescenti della Professione di Fede del Vica-riato di Sant’Angelo.

Domenica 10 marzo, I di QuaresimaA Casoni, per la Visita Pastorale, alle 9.30, presiede la Santa Messa.A Borghetto, per la Visita Pastorale, alle 11 , celebra la Santa Messa; a seguire, incontra l’Amministrazione Comunale e le Associazioni; nel pomeriggio, alle 14.30, i ragazzi della catechesi e alle 16 i loro genitori.

Lunedì 11 marzoA Borghetto e Casoni, alle 15 , visita alcuni luoghi di lavoro.

Martedì 12 marzoA Borghetto, per la Visita Pastorale, in mattinata e nel primo pomerig-gio, incontra gli alunni delle scuole; alle 21, i Consigli di Partecipazione e i gruppi delle due Parrocchie.

Giovedì 14 marzoA Borghetto, in mattinata, visita le chiese di Vigarolo, San Rocco, Fornaci, Pantiara e incontra alcuni ammalati nelle loro abitazioni; alle 15, prega per i defunti al Cimitero e alle 15.30 presiede la Santa Messa alla Casa di Riposo “Zoncada”.

Venerdì 15 marzoA Lodi, nella Casa Vescovile, riceve il Parroco di Caselle Lurani e Cal-venzano per la Visita Pastorale.A Borghetto, per la Visita Pastorale, alle 21, incontra gli adolescenti e i giovani delle due Parrocchie di Borghetto e Casoni.

CHIESA

potere e a Gesù basta adorarlo. La rispo-sta di Cristo è secca: «Sta scritto: Il Signo-re Dio tuo adorerai: a lui solo renderaiculto». Identificare la vittoria di Gesù nelsuo rifiuto del potere, significa mancarecompletamente il bersaglio del testo, leg-gendolo col pregiudizio che considera ilpotere come demoniaco perciò da respin-gere. In tal modo, però, si dà ragione aldiavolo: il potere è suo. Questa letturadimentica che, come ogni uomo, ancheil Figlio di Dio ha bisogno del potere, altri-menti non respirerebbe (“posso” respira-re), né si muoverebbe (“posso” muovermi).Inoltre, senza “la potenza” Gesù non gua-rirebbe, non perdonerebbe, non risuscite-

rebbe i morti. Sottoponendogli la questio-ne del potere, il diavolo non tocca un ar-gomento marginale alla vita di Cristo, macolpisce la radice e la sorgente di tutto ilsuo essere. La vittoria del Signore nonconsiste quindi nel rifiuto del potere pro-messogli, in nome di chissà quale asceticarinuncia a rilevanza e grandezza. Piutto-sto il suo trionfo coincide col rifiuto diconsiderare il diavolo come potente. L’og-getto in questione non è il potere, ma chirealmente lo detiene e lo elargisce. PerciòCristo compie esattamente il gesto indivi-duato dal diavolo come condizione perottenere potere: “adorare”, rivolgendolotuttavia ad un altro destinatario: il “Si-gnore Dio”. Più che generica dichiarazioned’umiltà rinfacciata a chi promette rilievoe dominio, la replica di Gesù è una profes-sione di fede nel Padre come esclusivo,

sicuro, affidabile detentore del potere ne-cessario per vivere. Luca aveva già prepa-rato il suo lettore a questo momento, nar-rando dell’angelo Gabriele, “Potenza diDio”, dell’incredulità di Zaccaria circa lapossanza del Signore, della sua ritrovatafiducia nel Salvatore potente, della fededi Maria in colui che tutto può, del cantodella ragazza di Nazaret, che esalta il Si-gnore come l’unico potente. Non c’è chedire: rispondendo al diavolo, Gesù è “tuttosua madre”, riecheggiandone l’affidamen-to vibrante a colui che rovescia presuntipotenti dai troni.. Nella propria irrinun-ciabile ricerca di potere, il Signore sma-schera il diavolo. Infatti, egli scopre le suemillanterie: vanta un potere che non ha.Cedere alla tentazione non significa desi-derare il potere, ma cercalo dove non c’è,fidandosi di uno sbruffone impotente.

Guidato dallo Spirito nel deserto, Gesù ètentato dal diavolo. Il secondo attacco haper oggetto il potere: «Il diavolo lo con-dusse in alto, gli mostrò in un istante tuttii regni della terra e gli disse: “Ti darò tuttoquesto potere e la loro gloria, perché a meè stata data e io la do a chi voglio. Perciòse ti prostrerai in adorazione davanti ame, tutto sarà tuo”». Innanzitutto il diavo-lo cita le Sacre Scritture, e precisamentela promessa di Dio al suo Messia: «Chiedi-mi e ti darò in eredità le genti e in tuopotere le terre più lontane» (Salmo 2,8).Accettando la sua proposta, Gesù onore-rebbe il proprio compito di Messia. Il dia-volo si presenta come il depositario del

IL VANGELO DELLA DOMENICA

È solo Dio il detentore del potere

di don Cesare Pagazzi

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II I CHIESA I SABATO 9 MARZO 2019 I IL CITTADINO DI LODI

di Raffaella Bianchi

Da più di sessanta parrocchie:quasi un record quello dei millecin-quecento cresimandi che si sonoiscritti alla festa diocesana di do-menica 17 marzo a Lodi. Al PalaCastellotti dalle 14.30 alle 16.30 in-contreranno, insieme ai loro coeta-nei da tutti i vicariati della diocesi,il vescovo monsignor MaurizioMalvestiti, che in questo periodoha espresso il desiderio di invitarei Cresimandi ad uno ad uno per unmomento di festa, preghiera e ri-flessione, appena prima che i ra-gazzi e le ragazze ricevano il sacra-mento della Confermazione. LeCresime saranno infatti celebratenelle comunità con la presenza delvescovo o di un vicario nel periododopo Pasqua.

E dal fuoco dello Spirito Santo,che i ragazzi riceveranno nel sa-cramento, ha origine il titolo dellafesta dei Cresimandi di quest’anno,“Give me fire”. Al centro dell’incon-

tro ci sarà la Parola di Dio, con ilbrano degli Atti degli Apostoli incui si racconta che la sera di Pente-coste un fragore, un vento impe-tuoso riempì tutta la casa dove sitrovavano i discepoli e lingue comedi fuoco si posarono su ciascuno,con lo Spirito a dare loro potere diparlare in altre lingue. Non a casodomenica prossima ciascun ragaz-zo potrà portare un foulard o unpezzo di stoffa di colore rosso,arancione o giallo, simbolo dellavivacità dello Spirito. Oltre natu-ralmente a striscioni e bandiere daesporre sugli spalti per rendere an-cora più colorata la festa.

L’appuntamento di domenica17 marzo è organizzato dal Centrodiocesano vocazioni e dall’Ufficiodi pastorale giovanile in sinergiacon la rete internazionale “Hope”.Proprio dalla “Hope” arriverannoi professionisti che guideranno an-che il Coro dei Cresimati (le provesono domani, domenica 10, dalle15.30 alle 18 presso il Seminario di

La Chiesa come una società diuomini che pregano. L’affermazionedi Paolo VI ha caratterizzato tuttala mattinata di ritiro dei sacerdoti,giovedì all’istituto Figlie dell’Orato-rio di Lodi. Ad approfondire proprio“La preghiera di Paolo VI” è stato don Angelo Maffeis, della Facoltà teologica dell’Italia settentrionalee presidente dell’Istituto Paolo VI diBrescia. «Uno sguardo di simpatiaper l’umanità che incontriamo e fa-tica a trovare le parole della pre-ghiera; l’apprezzamento del tesoroliturgico che è stato messo nelle no-stre mani; la ricerca instancabile diunità tra preghiera e lavoro»: questitre messaggi di Paolo VI ancora at-tualissimi, secondo don Maffeis.

Il primo. Già negli anni Sessantae Settanta, Giovanni Battista Monti-ni si chiedeva quali fossero gli osta-coli alla preghiera. «Tra le ragioni della crisi aveva individuato l’essere

continuamente proiettati verso l’esteriorità, in una civiltà dell’im-magine che sembrava andare in di-rezione contraria al movimento in-teriore – ha affermato -. Alcuni dice-vano che lo sguardo scientifico sulmondo avesse tolto la dimensionedel mistero, ma lui non era convintodi questa spiegazione. Pensava piut-tosto che certa scienza dimenticala contemplazione che dovrebbe na-scere da ogni conoscenza, e mira solo a fini utilitaristici. Affermava:«Bisogna ridare alla scienza le sueali, deve invitare alla poesia e alla pienezza della preghiera». Basti pensare al versetto del salmo: “I cielinarrano la gloria di Dio e il firma-mento annuncia le sue opere”».

E fin dagli anni giovanili Montiniaveva maturato l’attenzione alla li-turgia. «Il primo documento pro-mulgato da lui al Concilio è la Sacro-sanctum Concilium, proprio sulla

liturgia – ha ricordato Maffeis -. Nel-la liturgia il dialogo personale si uni-sce a quello dell’assemblea. Non èsolo rito, ma anche mistero, suppo-ne la fede, la speranza, la carità, il perdono delle offese. L’incontro conDio può avvenire come e dove e quando egli vuole, ma preferisce seda parte nostra c’è il desiderio, la ricerca della preghiera. La preghieraè la nostra veglia in attesa della lu-ce».

Maffeis ha anche riservato unpensiero all’incontro con gli artistinel 1964. «Disse loro: “Il nostro mini-stero ha bisogno della vostra colla-borazione”. Liturgia e arte sono so-relle. Nella liturgia si rende il miste-ro di Dio percepibile ai sensi. E checosa sarebbe la Chiesa senza la pre-ghiera? Un umanesimo filantropi-co? Una filosofia contemporanea?Il cristianesimo non vive senza la preghiera».

e alle parrocchie sono in crescita,come annuncia il responsabile delCentro stesso, Lorenzo Musitelli:“Attualmente al Crs fanno riferi-mento circa 330 famiglie ogni set-timana, se consideriamo quelleche gravitano attorno alle Caritasparrocchiali di tutto il territoriosono invece 1100 famiglie ogni me-se”.

Chi vuole condividere alcuniprodotti con chiha meno, può ac-quistare generialimentari di faci-le conservazionee stoccaggio co-me olio, latte,passata di pomo-doro, sgombri,tonno, legumi,zucchero, farine,biscotti, pasta eriso; prodotti perl’infanzia comepannolini, pappe

e omogeneizzati; prodotti perl’igiene. Al termine della spesa tro-verà i volontari in gruppetti, benvisibili dalle magliette colorate.

Afferma Carlo Bosatra, diretto-re di Caritas lodigiana: «Condivide-re i bisogni è condividere il sensodella vita. Probabilmente questaraccolta sarà come una gocciad’acqua nel deserto della povertà;e tuttavia può essere un segno dicondivisione per quanti sono nelbisogno, per sentire la presenzaattiva di un fratello».

La raccolta durerà per l’interagiornata di oggi, sabato 9 marzo,seguendo gli orari di apertura deisupermercati che hanno aderitoall’iniziativa. n R. B.

17 MARZO Gli iscritti arriveranno a Lodi da più di 60 parrocchie

Parte il conto alla rovesciaper la festa dei cresimandi

Lodi, in via XX Settembre; e dome-nica 17 alle 11, direttamente al PalaCastellotti; negli stessi orari si tro-vano anche gli animatori che suglispalti aiuteranno i ragazzi a segui-re meglio i diversi ritmi della festa).

Ricordiamo che i gruppi parroc-chiali si possono preparare allagiornata imparando il ritornellodei canti, che sono disponibili sulsito internet dell’Upg nella paginaappositamente dedicata alla festadei cresimandi. In particolare sa-rebbe certamente utile conoscerel’inno di quest’anno che ha cometitolo “Hd, vita ad alta definizionenello Spirito Santo” e recita: «Hd:viviamo così, sogniamo così, amia-mo così. Anche senz’ali voliamoinsieme, noi, lungo cieli e nuvole.Hd: viviamo così, sogniamo così,amiamo così. E se parliamo e secantiamo non siamo soli, noi cheviviamo Hd».

Per ogni segnalazione infine sipuò fare riferimento all’Upg (0371948170, [email protected]). n

Il Vescovo Maurizio ha invitato ogni ragazzo e ragazza della Diocesi che si sta preparando per la Confermazione

Hanno aderito tantissimi vo-lontari e tutti i turni della giornata“Per te mi spendo” possono esserecoperti. Sono così confermati a se-dici i supermercati che oggi, saba-to 9 marzo, permetteranno la rac-colta “Per te mi spendo” promossada Caritas lodigiana all’inizio diogni Quaresima. Ecco l’elenco deiluoghi: a San Rocco al Porto l’Au-chan della via Emilia, a Codognol’Iper Simply di viaAldo Moro, a Casal-pusterlengo il Co-nad di via SalvoD’Acquisto e la Lidldi via GiovanniAmendola, a San-t’Angelo l’Iperfami-la Il Castello di vialeTrento, a Lodi il Car-refour Express divia Spezzaferri, ilCarrefour Market diviale Italia, la Conaddi via Cavezzali, laCoop di via Grandi, la Lidl di piazzaSavarè, il Simply di via Lodi Vec-chio e quello di viale Pavia; ancora,a Lodi Vecchio il Simply di via Cu-riel, a Paullo la Coop di via Milano,a Mediglia l’Unes sulla Strada Pro-vinciale 159, a Pantigliate l’Esse-lunga di Strada Vecchia.

La modalità di “Per te mi spen-do” è ormai conosciuta: nel primosabato di Quaresima a chi va a farela spesa è proposto un gesto di so-lidarietà con la condivisione di al-cuni acquisti che così confluirannoal Centro di raccolta solidale e dalì saranno assegnati alle Caritasparrocchiali e agli altri enti accre-ditati, che lo consegneranno allefamiglie bisognose sul territorio.

E i numeri di chi si rivolge al Crs

CARITAS Per il Centro di raccolta solidale Grazie a tanti volontarioggi in 16 supermercatitorna “Per te mi spendo”

La raccolta di alimenti

Infine il metodo della simulta-neità nella riflessione su preghierae lavoro, già quando Montini era as-sistente Fuci. «La vita di preghierapuò comporsi con un’intensa attivi-tà, nello studio e nel lavoro. L’unitàè il tratto della persona umana, la coscienza è il centro in cui l’essereumano ritrova. Ogni azione buonapuò diventare preghiera. La dedizio-ne al proprio lavoro è condizione perl’adesione alla volontà di Dio, quindialla preghiera”. n Raf. Bia.

FORMAZIONE DEL CLERO Giovedì mattina la relazione di don Angelo Maffeis al ritiro di Quaresima

La Chiesa, società di uomini che preganoI sacerdoti riflettono su San Paolo VI

Il relatore don Maffeis

Oggi, sabato 9 marzo, alle 16nella cripta della Cattedrale,monsignor Maurizio Malvestitipresiederà il rito dell’elezione deicatecumeni, cioè di coloro chenella Pasqua del 2019 riceveran-no i sacramenti. Sono sedici lepersone che saranno battezzate,cresimate e faranno per la primavolta la Comunione, nella prossi-ma Pasqua. Si tratta di quindiciadulti più un ragazzo in età scola-re.

Nel rito di oggi, che non com-prende la Messa ma è comunqueun momento ufficiale davanti al-l’altare e davanti al vescovo, tuttii catecumeni verranno presentatida don Anselmo Morandi a mon-signor Malvestiti. Si apre così laloro preparazione immediata allacelebrazione solenne con il con-ferimento dei sacramenti che siterrà tra sei settimane. n

OGGI POMERIGGIO

In cattedraleil rito di elezioneper i catecumeni

Page 3: I SABATO 9 MARZO 2019 I CHIESA · Lunedì 11 marzo A Borghetto e Casoni, alle 15 , visita alcuni luoghi di lavoro. Martedì 12 marzo A Borghetto, per la Visita Pastorale, in mattinata

CHIESA I SABATO 9 MARZO 2019 I IL CITTADINO DI LODI I III

Nella prima domenica di Qua-resima e anche lungo tutto il tem-po forte che porterà alla Pasqua,l’Azione cattolica della diocesi diLodi in collaborazione con l’Uffi-cio di pastorale giovanile, l’Ufficiodi pastorale della Famiglia e il Cen-tro diocesano vocazioni propon-gono alcuni appuntamenti diascolto, preghiera, confronto.

Domani, domenica 10 marzo,sono attesi in mattinata gli adultie la terza età, nel pomeriggio i di-ciottenni e i giovani. Il primo mo-mento si tiene dalle 9.15 alle 12.30all’istituto Figlie dell’Oratorio invia Paolo Gorini 27 a Lodi, con lameditazione guidata da don Cri-stiano Passoni, assistente dioce-

sano dell’Ac ambrosiana, già padrespirituale nel biennio del Semina-rio della sua diocesi e collaborato-re per la formazione permanentedel clero alla casa di spiritualità“Paolo VI” di Concenedo di Barzio.A partire dalle 18 invece, al Semi-nario vescovile di via XX Settem-bre 42 a Lodi, i diciottenni e i gio-vani ascolteranno don Carlo Grop-pi, vicerettore del Collegio vesco-vile. L’incontro si concluderà alle20, sarà possibile fermarsi a cenainsieme.

Domenica 17 marzo sono poiattese le giovani coppie e le fami-glie, dalle 16 alle 18 al Seminariovescovile. Questo incontro è cura-to dall’Ufficio di pastorale familia-

re insieme all’Ac e sarà garantital’assistenza ai bambini. La medita-zione è proposta dal gruppo dicoppie e famiglie denominato “Bigbang”, che nel percorso annuale èaffiancato da don Giancarlo Baro-ni.

Sono inoltre previsti momentidi deserto, alla Casa della gioventùdi Lodi in viale Rimembranze 12,lunedì 18 e 25 marzo e lunedì 1aprile, dalle 19 alle 21, con tempoe spazio per la preghiera persona-le e il discernimento.

Tutti gli incontri seguono il te-ma “Padre, non la mia, ma la tuavolontà”.

Ha dichiarato Papa Benedetto:«L’uomo di per sé è tentato di op-

Una delle opere catalogate, la “Pietà” di Bernardino Campi conservata nella chiesa di San Lorenzo in Lodi

È stato attivato il secondo corso per giovani e adultiin preparazione alla Cresima, avrà inizio sabato 9 marzoalle ore 17.00 presso le suore Figlie dell’Oratorio in viaGorini. La celebrazione della Cresima è fissata per saba-to 4 maggio alle ore 16.00 presso la Cripta della Catte-drale

Alcune indicazioni importanti per i parroci.1 - L’ iscrizione al corso va effettuata direttamente

dai parroci attraverso una lettera di presentazione delcandidato e il certificato di Battesimo del candidatoda consegnare al Direttore dell’Ufficio liturgico (inCuria presso la signora Maria Ciaccio o in Seminario).I cresimandi provenienti dai percorsi di formazioneparrocchiali devono essere iscritti alla celebrazionedai loro parroci presso l’Ufficio liturgico almeno tresettimane prima della data prevista.

di Raffaella Bianchi

Più di 40mila schede, relative a124 enti: si è concluso il catalogo deibeni “OA” della diocesi di Lodi, cioèdei beni mobili, le opere e gli oggettid’arte. Si tratta di sculture, affreschie tele, pulpiti e confessionali, paliot-ti e paramenti e altro ancora, con-servati nelle chiese e nelle parroc-chie di tutta la nostra diocesi.

Un lavoro immane che ha avutodurata di diversi anni, con venti ca-talogatori e una responsabile scien-tifica, la dottoressa Luisella Micra-ni. Per la precisione le schede sono40.135, approvate ad una ad una dal-la Cei che ha richiesto questa cata-logazione a tutte le diocesi italiane.

«Negli ultimi due anni si è svoltala messa a punto del lavoro già fatto,si sono uniformate le schede e, peril sistema on line, anche le fotogra-fie realizzate da Antonio Mazza chedovevano avere alcune caratteristi-che – spiega don Flaminio Fonte, direttore dell’Ufficio diocesano perl’Arte Sacra e i Beni Culturali -. Nelfrattempo magari qualche parroc-chia è stata soppressa, ci sono staticambiamenti. Ora si apre la fase diaggiornamento del sistema, con leinformazioni di restauri, sposta-menti, purtroppo anche furti avve-nuti nel frattempo. Un lavoro che almomento riguarda i beni mobili del-la diocesi, cioè quelli storico – arti-stici, archivistici, librari».

Sia per una verifica, sia per l’ag-giornamento, ad ogni parroco è sta-to consegnata una password perchéle informazioni relative alla propriaparrocchia o rettoria siano semprecorrette e fruibili. Nasce così il ser-vizio Consultazione online dell’In-ventario “OA” per i parroci, presen-tato da una lettera del vescovo monsignor Maurizio Malvestiti e accompagnato da un vademecumutile ai sacerdoti.

Ricordando le indicazioni del XI-

II Sinodo diocesano e degli Orienta-menti della Cei sui beni culturali della Chiesa in Italia, il vescovo hascritto ai sacerdoti: «Il valore cultu-rale e pastorale della conoscenza,conservazione e promozione del pa-

trimonio storico e artistico è notoa tutti e ci indica come la via pul-chritudinis sia un’autentica stradada percorrere per annunciare la gio-ia del Vangelo in un mondo segnatodalla “tristezza individualista che

Toccare, assaggiare, annusa-re… ecco cosa faranno i bambini ei ragazzi della catechesi di Bertoni-co, domani pomeriggio, domenica10 marzo. Lo scopo dei laboratorisensoriali, che saranno guidati daKatiuscia Ferrari vice presidentedel Movimento apostolico ciechidi Lodi, è quello di far sperimenta-re ai bambini e ai ragazzi la condi-zione di chi non vede o vede po-chissimo. «Faremo laboratori sen-soriali per attivare e ri – attivarei sensi che quotidianamente usia-mo, i ragazzi saranno invitati amettersi in gioco – annuncia Kati-uscia Ferrari -. Sarà anche l’occa-sione per riflettere sul nostro cor-po nel quotidiano e nella celebra-zione eucaristica e sperimentarecosa significhi l’importanza di co-municare».

Un’iniziativa, quella del Macinsieme alla parrocchia di Bertoni-co, che coinvolgerà tutta la comu-nità. «Nella prima domenica diQuaresima abbiamo scelto di co-noscere meglio il Movimento apo-stolico ciechi che è impegnato nel-la solidarietà – spiega il parrocodon Giancarlo Baroni -. I ragazzisperimenteranno in prima perso-na cosa vivono i non vedenti, enello stesso tempo capiranno an-che come si può meglio aiutarli. Ilgruppo del Mac sarà presente pertutta la giornata a partire dallaMessa, poi al pranzo comunitarioe nel pomeriggio si presenterà agliadulti».

La Messa avrà inizio alle 10.30e il Mac leggerà i brani delle Scrit-ture in Braille. Le attività pomeri-diane cominceranno alle 14, suddi-vise dunque tra ragazzi e adulti.Infine si potrà aderire alla raccoltadi occhiali da vista e da sole, cheil Mac invierà nei Paesi poveri delmondo dove sostiene progetti dicooperazione. n Raf. Bia.

DOMENICA A Bertonicouna giornatadi conoscenzacon il Mac

ON LINE Il Vescovo: «La via pulchritudinis, strada per annunciare la gioia del Vangelo»

I beni artistici della diocesi di Lodi:finito il catalogo di 40mila schede

scaturisce dal cuore comodo e ava-ro, dalla ricerca malata di piaceri superficiali e dalla coscienza isola-ta” (Francesco, Evangelii gaudium,2)».

L’accesso ai dati non è però ri-servato ai parroci: «Tutti possonoconsultare quali sono i beni della diocesi, e di tutte le diocesi di italia-ne – spiega don Fonte – attraversoil portale “Beweb” della Cei, dove èpossibile selezionare ad esempio per tipologia o per luogo. Un sito aggiornato anche sulle iniziative culturali nelle singole diocesi. Perquanto riguarda Lodi, sono on lineper esempio i beni librari del Semi-nario vescovile e una parte di quellidell’archivio diocesano». E sulle schede, specifica: «Ad oggi abbiamoconcluso l’inventario dei beni mobi-li, cioè delle opere e degli oggetti d’arte. Ora abbiamo iniziato il censi-mento delle chiese, relativamenteagli edifici restaurati con i fondi del-l’8x1000. In futuro dovremo realiz-zare anche il censimento degli orga-ni». n

2a - È necessario che i cresimandi (con i rispettivipadrini/madrine) partecipino all’incontro che precedela celebrazione della cresima la cui data sarà segnalatadal responsabile dell’itinerario. 2b - In questa occasionei cresimandi provenienti dai percorsi parrocchiali do-vranno portare il Certificato di Battesimo

Si richiede al parroco:a – Di accertare l’idoneità del padrino/madrina

proveniente da una parrocchia diversa da quella delcresimando, tramite un’autodichiarazione del padrinomedesimo;

b – Di verificare se il cresimando si trovi in unasituazione coniugale cosiddetta irregolare. Si ricordache non è lecito ammettere alla Cresima ed all’Eucari-stia un adulto finché questo rimane in una situazioneconiugale cosiddetta Irregolare (per esempio convi-venza). È necessario, in questo caso, offrire innanzitut-to un cammino di fede in preparazione alla Conferma-zione, procedere poi alla celebrazione del Matrimonioe, infine, alla celebrazione della Cresima. n

PRESSO LE FIGLIE DELL’ORATORIOAl via oggi il secondo corsoper cresimandi giovani e adulti

porsi alla volontà di Dio, di averel’intenzione di seguire la propriavolontà, di sentirsi libero solo seè autonomo... Questo è tutto ildramma dell’umanità. Ma in veri-tà questa autonomia è sbagliatae questo entrare nella volontà diDio non è un’opposizione a sé, nonè una schiavitù che violenta lamia volontà, ma è entrare nellaverità e nell’amore, nel bene. E Ge-sù tira la nostra volontà, che sioppone alla volontà di Dio, checerca l’autonomia, tira questa vo-lontà in alto, verso la volontà diDio e la unisce con la volontà delPadre: “Non la mia volontà ma latua”». n R. B.

La comunità del Carmelo SanGiuseppe, in viale Milano a Lodi,invita tutti a celebrare insieme lasolennità di San Giuseppe, martedì19 marzo 2019. Nel giorno che laChiesa dedica allo sposo di Mariae padre putativo di Gesù, le sorellecarmelitane parteciperanno allaMessa conventuale al consuetoorario delle 7.15. Ma alle 17.30 siterrà la Messa solenne presiedutadal vescovo di Lodi monsignorMaurizio Malvestiti e che saràconcelebrata da tutti i sacerdotiche lo desiderano; durante il ritoinoltre verrà ricordato il 25esimoanniversario di professione di suorGiovanna Maria dello Spirito San-to. n

QUARESIMA Sono inoltre previsti momenti di deserto a partire da lunedì 18 marzo alla Casa della Gioventù

Appuntamenti di spiritualità diocesani dedicati ai laici:domani adulti, giovani e anziani; il 17 marzo le famiglie

19 MARZO

Carmelo in festaper San Giuseppecon il Vescovo

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IV I CHIESA I SABATO 9 MARZO 2019 I IL CITTADINO DI LODI

so della malattia, rendendociconto che proprio non possiamorinunciare all’eternità».

«Questo edificio è imponenteper la sua memoria e la sua at-tualità – ha proseguito monsi-gnor Malvestiti -. Dobbiamo ri-lanciare il suo passato il suo pre-sente e il suo futuro attraversole parole “Fate bene fratelli”, chein questa Visita Pastorale rivolgoa voi tutti». Ma per “fare benecome fratelli”, bisogna in primoluogo lasciarsi riconciliare conDio, che è ciò che avviene neltempo di Quaresima, per chi cre-de, ma anche per chi è alla ricercadella fede, della verità e dell’eter-nità. Una ricerca che non puòprescindere dalla Carità, di cuiSan Giovanni e i suoi figli religio-si come lui sono testimoni percome assistono gli infermi: «Lebiotecnologie – ha affermato ilvescovo Maurizio – aprono uni-versi nuovi per le cure mediche,ma il vero salto di qualità nella

cura dei malati è quello che ci farisalire a San Giovanni di Dio: ilsalto di qualità sta nel dare lapriorità allo spirito e alla coscien-za».

Un ringraziamento particola-re, da parte del vescovo Maurizio,è andato ai religiosi che abitanola struttura con la loro dedizionee la loro passione animata dallacarità cristiana, e alle donne; nel-la Giornata internazionale dellaDonna, ha infatti aggiunto: «Rin-grazio le donne per il loro indi-spensabile apporto alla Chiesa ealla società, e anche a questa ca-sa, perché rendono ogni cosa piùamichevole, familiare e mater-na». n

Ieri mattinaa S. Colombano monsignor Malvestiti ha pregato con i sofferenti e con chi si prende cura di loro

La Quaresima ci chiama aprendere coscienza del fatto chenon si vive di solo pane, ma nelcontempo è un appello all’impegnoperché il pane quotidiano sia ga-rantito a tutti. «È con la carità cheprepariamo la nostra casa nei cie-li» ha detto il vescovo Maurizio,giovedì pomeriggio, incontrandoi volontari e i referenti della Cari-tas di San Colombano, e visitandoinsieme a don Mario Cipelli e donDavide Daccò l’emporio Caritas at-tivo nel paese, adiacente alla chie-sa del Sacro Cuore. L’Emporio è unavera e propria piccola bottega contanto di cassa dove, con un’apposi-ta tessera rilasciata alle famigliein difficoltà, si possono acquistaregeneri alimentari in base alle pro-prie necessità. Con commozione

vo ha sottolineato l’importanza diquesta “solidarietà ispirata” cheanima il loro lavoro. «Chiedo al Si-gnore di continuare ad ispirarvi,perché attraverso questa ispirazio-ne che prende la vita, il cuore non

si affatica mai. Il riferimento al Si-gnore continua a nutrire questaispirazione che si concretizza nellasolidarietà, nella condivisione, nel-la sete di giustizia e dignità pertutti- ha detto il vescovo Maurizio

-. Il vero volto della Chiesa deveessere quello della carità, che ciimpone di condividere perchè ilSignore ama chi dona con gio-ia». n Fe. Ga.

VISITA PASTORALE Ieri, nella festa di San Giovanni di Dio, la Messa nella comunità dei Fatebenefratelli

«Nelle cure ai malatiil salto di qualità è dare la priorità a spirito e coscienza»di Federico Gaudenzi

San Giovanni di Dio, con lasua vita e la sua intercessione, ètestimonianza viva della capaci-tà di scorgere il volto di Dio negliammalati. «È la grazia di Dio chesi fa concreta nelle persone, nellepieghe della vicenda umana edella storia» ha spiegato il vesco-vo, descrivendo la figura del san-to nel giorno della sua ricorrenza,che lo ha visto celebrare la SantaMessa alla comunità terapeuticaFatebenefratelli di San Colomba-no.

La chiesa dell’istituto si èriempita di fedeli, tra gli ospitidella struttura, il personale, i di-rigenti e i religiosi, il sindaco disan Colombano e altre autorità:a tutti il vescovo ha espresso ilproprio ringraziamento, per lacapacità di assistere, oltre allamalattia, anche lo spirito, nellacollaborazione feconda con la co-munità ecclesiale e quella civile.Il vescovo ha quindi messo inguardia dalla emarginazione del-la malattia, della sofferenza, del-l’infermità che urtano lo spirito:«Nonostante questo tentativo diemarginazione che connotachiunque, la vita ripropone sem-pre il caso serio della fragilitàumana. Ma da questa fragilitàemerge la tensione pure tantoumana all’eterno, al divino. Lafragilità diventa quindi una viaper la pienezza della vita, un ap-pello al senso dell’esistenza, aprendere le distanze dal non sen-

Donata Ferrari, referente del grup-po Caritas, ha ricordato quando lostesso vescovo Maurizio ha taglia-to il nastro dell’emporio: «Diciamobentornato al nostro vescovo, con-servando ancora il ricordo di quelgiorno – ha detto Donata Ferrari -.In questi anni abbiamo imparatotanto, ma abbiamo ancora tanto dafare». Anche il vicesindaco BattistaBianchi, presente insieme al sinda-co Pasquale Belloni, ha elogiato illavoro dei volontari Caritas: «Tral’amministrazione e i volontari c’èun contatto quotidiano, ci suppor-tano nell’assistenza alle famigliein difficoltà dove noi, come Comu-ne, non riusciremmo ad arrivare dasoli».

Conoscendo da vicino la realtàdella Caritas parrocchiale, il vesco-

PER LE FAMIGLIE IN DIFFICOLTÀ Ai volontari l’invito a continuare l’opera di “solidarietà ispirata” nella sete di dignità per tuttiIl Vescovo all’emporio Caritas:«Il vero volto della Chiesa deve essere quello della carità»

Nella foto di gruppo il Vescovo all’emporio Caritas con i volontari, il parroco, don Daccò, il sindaco e il vicesindaco

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CHIESA I SABATO 9 MARZO 2019 I IL CITTADINO DI LODI I V

VISITA PASTORALE «Lo attendiamo per un maggior impegno nella vita cristiana nelle nostre comunità»

Il Vescovo Maurizio a Borghetto

Le Comunità cristiane di San Bartolomeo apostolo in BorghettoLodigiano e di San Giuseppe sposodi Maria SS. in Casoni, attendono esi sono preparate per la visita pasto-rale di S.E. Mons. Maurizio Malvesti-ti, Vescovo in Lodi.

Dopo l’esperienza della visita diMons. Giuseppe Merisi, essendo donFiorenzo Spoldi confermato parrocoa Borghetto Lodigiano ed ai Casoni,i fedeli attendono la visita del Ve-scovo per un maggior impegno nellavita cristiana da parte delle nostrecomunità, per il bene di tutti e dellaComunità stessa.

Le due parrocchie, di lunga tradi-zione agricola ed artigianale con sporadici insediamenti industriali,fanno parte dello stesso comune esono disseminate su di un vasto ter-ritorio contando diverse frazioni elocalità/cascine: per Borghetto citia-mo Vigarolo, Pantiara, Panigada, Ca’de Lunghi, Ca’ de Tavazzi, Monte-guzzo oltre a dieci cascine/località;Barazzina, Le Prevede, Fornaci conin aggiunta cinque cascine che rien-trano invece nella parrocchia dei Casoni. Mentre le cascine risultanoscarsamente abitate, le frazioni inquesti ultimi anni sono tornate a popolarsi.

La vita cristiana risente e vive ditradizioni consolidate con una fre-quenza alla Messa festiva che si ag-gira attorno al 25 %. Per la parroc-chia di Borghetto è abbastanza sen-tita la dimensione individuale dellapreghiera e dell’Eucarestia in quan-to la chiesa parrocchiale è al centrodel paese ed i cristiani fanno volen-tieri la visita a Gesù passando per ilpaese, sia per la spesa o durante ilgiorno di mercato. Mentre per la parrocchia di Casoni esiste, oltre al-la celebrazione della Messa due vol-te la settimana, un momento di pre-ghiera comunitaria tutti gli altri giorni, preghiera guidata dai Mini-stri straordinari della Comunione.

Dal punto di vista occupazionalesono scarse le occasioni di lavoro,la zona industriale è per lo più occu-pata da imprese artigiane, pochi so-

dalle ore 14.30, emntre dalle 16 in-contrerà i loro genitori.

La Visita di monsignor Malve-stiti toccherà, lunedì 11 marzo, alcu-ni insediamenti produttivi del co-mune di Borghetto: dalle ore 15 il vescovo sarà in alcune imprese e aseguire visiterà la cascina Sareza-na, luogo natale di monsignor Sa-grada.

Martedì mattina, a partire dalleore 9, il programma prevede l’in-contro con gli alunni della scuola media e della scuola materna stata-le di Borghetto, quindi incontrerài bambini della materna parroc-chiale. L’appuntamento con i bam-bini della scuola elementare, inve-ce, è nel pomeriggio, a partire dalleore 14.45. In serata, alle ore 21, l’in-contro con il Consiglio Pastorale e

il Consiglio degli Affari economici,che si svolgerà presso la Casa donAngelo.

Giovedì 14 marzo, il vescovoMaurizio visiterà alcuni ammalatidi Borghetto e di Casoni, ma farà tappa anche nelle chiese delle fra-zioni di Vigarolo, San Rocco, Fornacie Pantiara. Nel pomeriggio, alle ore15, ci sarà un momento di preghieraper i cari defunti presso il cimitero,mentre alle 15.30 il vescovo celebre-rà la Santa Messa presso la Fonda-zione Zoncada Onlus, dove incon-trerà gli ospiti ammalati e i sacerdo-ti ricoverati.

L’ultimo appuntamento della Vi-sita è previsto per venerdì 15 marzo:alle ore 21 ci sarà l’incontro con i giovani delle due parrocchie. n F. G.

Sopra la chiesa parrocchiale di Borghetto, qui a lato quella della frazione Casoni

Visita pastorale del vescovo MaurizioVICARIATO DISANT’ANGELO LODIGIANO

Chiesa di Lodi

Celebrazione Eucaristica nelle comunità parrocchiali

“Al ripensarciè divampato

il fuoco” (Salmo 39,4)

SAN BASSIANO Affresco di Cesare Secchi, 1929,

chiesa parrocchiale di Valera Fratta

FEBBRAIO 2019

DOMENICA 3 S. Angelo: SS. Antonio A. e F. Cabrini ore 10.00

SABATO 9 Villanova del Sillaro ore 17.30

DOMENICA 10 Bargano ore 11.00

DOMENICA 17 Marudo ore 10.00

SABATO 23 Camporinaldo ore 18.00

DOMENICA 24 Miradolo Terme ore 17.00

MARZO

SABATO 2 Campagna ore 17.15

DOMENICA 3 S. Colombano al Lambro ore 10.00

VENERDÌ 8 Ospedale Fatebenefratelli ore 10.00

SABATO 9 Calvenzano ore 18.00

DOMENICA 10 Casoni ore 9.30 Borghetto Lodigiano ore 11.00

SABATO 16 Ospedale Valsasino S. Colombano ore 16.00

DOMENICA 17 Caselle Lurani ore 11.00

SABATO 23 Ospedale Delmati S. Angelo Lod. ore 16.00 Castiraga Vidardo ore 18.00 DOMENICA 24 Valera Fratta ore 11.00

DOMENICA 31 Graffignana ore 11.00

APRILE

SABATO 6 Maiano ore 18.00

SABATO 13 Sant’Angelo: Maria Madre della Chiesa ore 18.00

no quelli impiegati nell’agricoltura(con grande prevalenza di extraco-munitari), mentre le ditte sul territo-rio comunale sono solamente 3 a Borghetto e 1 a Casoni e complessi-vamente occupano un numero esi-guo di addetti; tutti gli altri lavorato-ri, la maggior parte quindi, è pendo-lare gravitando parte su Milano e parte su Lodi.

In questi ultimi anni la popola-zione è aumentata stabilizzandosiattorno alle 4500 unità circa, rimar-cando fino a qualche anno fa una forte immigrazione di extracomuni-tari, ora attenuata sul territorio co-munale, e con essa si sono anche mitigati alcuni problemi legati all’in-tegrazione.

I ragazzi frequentano l’oratorio,vengono alla catechesi ed alla S. Messa (anche se in numero legger-mente inferiore). Gli adolescenti edi giovani vengono soprattutto al-l’oratorio per il gioco ed il tempo li-bero. La presenza di un alto numerodi extracomunitari all’interno del-l’oratorio ha creato alcuni problemidi integrazione e di relazioni duran-te il gioco. In questo quadro il parro-co, ormai rimasto solo, cerca, con l’aiuto di alcuni laici (giovani e adul-ti), di non far mai mancare la pre-senza educativa nelle ore in cui glioratori sono aperti. Importante se-gnalare come diverse famiglie coni figli frequentano l’oratorio nei gior-ni festivi. Per quanto riguarda gli anziani è presente in paese la resi-denza Sanitaria Assisteriziale “Fon-dazione Zoncada” Onlus dove operaattivamente il gruppo di volontaria-to “Mons. Sagrada”. Diversi volontariassistono e visitano gli ammalati egli anziani nelle loro case.

Con un grosso impegno pastora-le ed economico le strutture delle due parrocchie (oratori, aule di cate-chesi e le cinque chiese “maggiori”)sono state sistemate e messe a rego-la d’arte e conformi alle normativedi legge vigenti per essere acco-glienti per il servizio liturgico e pa-storale. n Don Fiorenzo Spoldi, parroco

Prima di spostarsi a Borghettoe Casoni, dove si terrà la Visita Pa-storale di questa settimana, il ve-scovo oggi pomeriggio sarà a Cal-venzano, dove celebrerà la Santa Messa alle ore 18. La Visita a Cal-venzano e Caselle riprenderà poi dadomenica 17, mentre questa dome-nica 10 marzo il vescovo celebreràl’Eucarestia alle ore 9.30 nella par-rocchiale di Casoni, dedicata a SanGiuseppe sposo di Maria, quindi sisposterà alle 11 presso la chiesa diSan Bartolomeo apostolo in Bor-ghetto Lodigiano. A seguire, il ve-scovo Maurizio incontrerà il sinda-co, gli amministratori, le autorità ei rappresentanti delle associazioni.

Nel pomeriggio, la Visita Pasto-rale proseguirà con l’incontro coni ragazzi della catechesi, a partire

IL PROGRAMMA Oggi celebrazione a Calvenzano, a Caselle invece il 17 marzo

Domenica le Sante Messe di aperturanella frazione Casoni e poi in paese

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VI I CHIESA

del centro prelievi, chi guarda al-le piccole manutenzioni necessa-rie nelle strutture comunali e chi partecipa attivamente alla pro-mozione di manifestazioni ed eventi. Sono tante persone sem-pre pronte a mettersi in gioco, e sono una risorsa preziosa per tutta la comunità».

Piccola oasi se non felice quanto me-no tranquilla, davvero non ci sono mai stati episodi preoccupanti.«Ad essere sinceri, in passatoavevamo avuto qualche proble-ma con gruppi di giovani, qual-che vandalismo e atti di distur-bo. Ecco, qui però ho scopertoche basta davvero poco, forseanche solo mettersi all’ascolto,e abbiamo risolto semplicemen-te scoprendo che erano appas-sionati di musica. Coinvolgen-doli in un progetto mirato siamoriusciti ad avvicinarli e a coin-volgerli attivamente, mettendofine a quello che rischiava di di-

da visitare. E ora le annuncio una novità, che non è ancora stata re-sa nota».

Dica pure. «Proprio le sue particolarità Bor-ghetto è entrato nel percorso del-le visite guidate del Fai, che il 23 e24 marzo sarà da noi. E questo è un altro motivo di vanto».

Tante iniziative sul fronte culturale, ma anche tanto lavoro per sanare si-tuazioni di potenziale degrado.«Proprio perché Borghetto è ric-ca di cose belle, uno dei primi im-pegni che abbiamo affrontato con determinazione ha riguarda-to la situazione “Palazzoni”, edifi-ci ultimati nel 2009 e rimasti in-vischiati in un fallimento che, di fatto, ha trasformato quella che doveva essere una zona residen-ziale moderna e decorosa in un potenziale ghetto. I 74 apparta-menti rimasti invenduti erano in parte occupati, con il risultato di aver creato una situazione di po-tenziale rischio».

Come avete risolto il problema? «L’idea è stata quella di interveni-re direttamente come comune, acquistando e destinando uno degli edifici in nuova sede della stazione dei carabinieri, anche perché l’attuale non è più ade-guata alle mutate esigenze del-l’Arma. Ci siamo attivati e al mo-mento siamo a buon punto, e an-che gli altri due edifici, che sono stati trasformati in cooperative, sono sulla buona strada. Mi pre-me poi dire che le situazioni di abusivismo e illegalità che erano state rilevate sono state risolte senza conflitti e senza creare ul-teriori problematiche».

Una “grana” in via di risoluzione...«Sì, che però non è l’unico grosso nodo affrontato dall’amministra-zione. Abbiamo infatti ereditato anche le conseguenze del crollo, una quindicina di anni fa, della casa cabriniana».

festazioni, eventi e iniziative ca-paci di richiamare pubblico e at-tenzione anche ben oltre i nostri confini».

Un successo.«La voglia di fare, di coinvolgere edi pensare a sempre nuove occa-sioni ci ha spinti anche a percor-rere strade nuove, come quando abbiamo accolto la scuola di balloEl Pito, che non aveva più la sua sede e che ha trovato da noi spazie apprezzamenti. Abbiamo poi fatto rivivere la fiera, importan-tissima per tutto il paese, e lavo-riamo intensamente per mante-nere alta l’offerta culturale e so-ciale della nostra piccola realtà».

Vi aiuta anche la presenza di spazi ed edifici di pregio.

“Certamente, come dicevo giàla struttura morfologica di Bor-ghetto è bella, poi abbiamo spazi, palazzi, come nel caso di Palazzo Rho, della splendida piazza che ospita diverse manifestazioni, e la stessa bellissima chiesa di San Bartolomeo. Borghetto ha tante belle cose da mostrare, e una del-le nostre ambizioni è proprio quella di diventare punto di ri-chiamo per visitatori che posso-no trovare qui iniziative e spazi

In queste pagine alcune immagini del centro abitato di Borghetto Lodigiano

Ne parliamo?«Si tratta di una ferita mai rimar-ginata per la comunità di Bor-ghetto, che a quell’edificio era ed è legata a doppio filo. Quel crollo, avvenuto durante i lavori che avrebbero dovuto ristrutturare la casa cabriniana, tra l’altro vin-colata dai beni architettonici, ha rappresentato un duro colpo che per di più ha avuto strascichi no-tevoli. Tutto è infatti rimasto fer-mo per anni, con le macerie in pieno centro e una lunga trafila per realizzare una bonifica ri-chiesta da Arpa».

E voi cosa avete fatto?«Come comune abbiamo parteci-pato all’asta per acquisire il ter-reno, costato 70mila euro, e in-tendiamo portare avanti un pro-getto di recupero dell’interaarea. Adiacente alla casa cabri-niana crollata c’è un asilo, tut-t’ora utilizzato, il cui ingresso èoggi fortemente penalizzato. Ilprogetto che abbiamo in mente,e per il cui avvio stiamo aspetta-no il via libera definitivo dell’Ar-pa, prevede la realizzazione diuna nuova piazza, di un parcheg-gio e la sistemazione della fac-ciata dell’asilo. E confesso che mipiacerebbe, a completamentodell’opera di ristrutturazione,poter realizzare una gigantogra-fia che riproduca e ricordi comeera la casa crollata, un omaggioalla nostra memoria che vorreiriuscire a realizzare».

Interventi importanti...«Negli anni abbiamo lavorato

anche “sull’ordinaria ammini-strazione. È evidente che tutto ciò che significa normale routine di ogni amministrazione, cura di strade, ponti, verde, manutenzio-ni e interventi, deve questione quotidiana, ma abbiamo puntato molto anche sul lavorare assie-me a tutto ciò che permette di ga-rantire una buona qualità della vita. Abbiamo ad esempio posto la massima attenzione alle no-stre scuole, con interventi di ri-qualificazione ma anche soste-gno a iniziative e progetti realiz-zati in collaborazione con le scuole, o al sostegno alle attività, importantissime, del mondo del volontariato».

Anche a Borghetto la presenza di as-sociazioni e gruppi di volontariato è parte importante della vita della co-munità, quindi.«Assolutamente sì. Una cosa che dico sempre, è che a rendermi or-gogliosa in qualità di sindaco è la moltitudine di persone che si mettono a disposizione per lavo-rare e costruire assieme la nostra comunità. Il mondo del volonta-riato è ricco e presente in tutti i campi. C’è chi si occupa del tra-sporto anziani e disabili e chi ga-rantisce il buon funzionamento

di Barbara Sanaldi

Piccolo ma «assai vivace», ricco di occasioni ed opportunità e decisamente «vario e spumeg-giante» come la vulcanica sinda-co, Giovanna Gargioni, 50 anni, farmacista alla guida del comune dal 2014 alla testa di una coalizio-ne composta da Lega Nord e civi-ca Tutti per Borghetto, il comune di Borghetto Lodigiano sembra essere solo apparentemente la classica comunità della “Bassa”. Almeno a stare alle parole del pri-mo cittadino che non nasconde il legame fortissimo con quello che definisce un «paese tipicamente agricolo della Bassa lombarda ma che ha tanto da offrire».

Sembra di capire che Borghetto Lodi-giano ha diverse cose da raccontare.«Vero, è un paese tipicamente agricolo, che potrebbe sembrare uguale a tanti altri, ma a parte la sua struttura morfologica, già di per sé diversa dal classico pano-rama di pianura, il nostro comu-ne ha da sempre una grandissi-ma voglia di fare, di proporre, di offrire opportunità. Siamo una comunità essenzialmente agri-cola, con 64 cascine sparse sul territorio 30 delle quali ancora attive, e un senso della comunità molto forte che siamo riusciti a valorizzare e ad incentivare».

In che senso?«Credo che da quando abbiamo iniziato ad amministrare siamo riusciti a tirar fuori il buono di tutti i borghettini. Le faccio un esempio: con la Pro Loco, che c’è da anni e da anni ha sempre lo stesso presidente, siamo riusciti a mettere insieme forze e volontàe abbiamo creato un evento forseunico, l’estate borghettina che da giugno ad ottobre propone mani-

PARLA IL SINDACO Così il primo cittadino Giovanna Gargioni guarda al futuro

«Un paese della Bassa Lombardia che ha davvero tanto da offrire»«Sono molto orgogliosa per la moltitudine di persone che si mettono a disposizione per lavorare e costruire assieme la nostra comunità»

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I SABATO 9 MARZO 2019 I IL CITTADINO DI LODI I VII

MovimentiNegli ultimi anni Borghetto Lo-digiano si è confermato polo diattrazione per abitanti prove-nienti da altre località nazionali:dal 2012 a fine 2017 le nuoveiscrizioni in anagrafe da altri co-muni sono state 842, circa 140all’anno, una ottantina in più ri-spetto ai 762 trasferimenti. Ilsaldo attivo ha così compensatoil “passivo” del saldo naturale. Idecessi (327 in sei anni) hannoinfatti sempre superato le nasci-te (225); e se i tassi di natalità sisono aggirati sempre tra l’8 e il 9per mille, similmente a quantoaccade nel resto della provincia,i tassi di mortalità si sono sem-pre attestati tra il 13 e il 14 permille, ben oltre il 10/11 territoria-le.

In attivo anche il saldo mi-gratorio con l’estero, che nel pe-riodo considerato ha registrato142 arrivi e 66 partenze.

StranieriSempre al 1° gennaio 2018 la po-polazione straniera di Borghet-to Lodigiano constava in 549unità (273 maschi e 276 femmi-ne), in discesa costante nei pre-cedenti quattro anni (il massimodi 684 era stato toccato all’iniziodel 2014): siamo al 12,7%, co-munque ancora al di sopra del-l’11,7% del dato provinciale. De-gli stranieri di Borghetto tre sudieci (161 su 549) hanno meno di15 anni, gli anziani sono in nu-mero risibile, il “grosso” (circa il68%) rientra nella fascia di po-polazione attiva. Le comunitàpiù rappresentate sono quelleromena (154 residenti a inizio2018) ed egiziana (143); seguonoIndia (59), Albania (45), Marocco(33), Bangladesh (22), Ucraina(18), Macedonia (13) e altre 24nazionalità con meno di dieciresidenti ciascuna.

TerritorioIl patrimonio edilizio di Bor-ghetto Lodigiano si è relativa-

mente rinnovato nei due decen-ni a cavallo dell’anno Duemila.Lo testimonia il modesto incre-mento dell’età media delle abi-tazioni costruite dopo il 1962,che dal 1991 al 2011 è aumentatadi soli 6 anni (da 17,2 a 23,3); laconferma viene dall’indice diespansione edilizia (quota di ca-se realizzate nel decennio pre-cedente la rilevazione), attesta-to al 13,7 nel 2001 e al 19 nel 2011,un’espansione che ha seguitonaturalmente la ripresa demo-grafica del periodo. Con ciò laquota di territorio comunale oc-cupata da nuclei abitati è passa-ta nel periodo dal 6 al 7,9 percento. Da segnalare che, a tuttoil censimento 2011, solo tre abi-tazioni su quattro erano di pro-prietà di chi le occupava, men-tre quasi il dieci per cento dellapopolazione viveva ancora incase o nuclei residenziali “spar-si”.

IstruzioneSecondo i dati del 2011 la per-centuale di adulti in possesso didiploma o laurea ancora nonaveva raggiunto il 50 per cento(46,7): erano però percentual-mente il triplo rispetto a ven-t’anni prima (18,8% nel 1991, 32,7

di Aldo Papagni

Dal punto di vista demogra-fico, Borghetto Lodigiano siadatta quasi perfettamente a farda campione all’intera provin-cia, di cui riflette con precisionestatistica quasi perfetta la com-posizione per fasce d’età, gli in-dici e persino i tassi di natalità emortalità.

L’ultima rilevazione ufficialeIstat, datata 1° gennaio 2018, re-gistrava in anagrafe 4.302 resi-denti, per il quarto anno in lieveflessione dopo il massimo di4.492 toccato all’inizio del 2014.Va detto per altro che la borgataera assai più popolata ai tempidell’Unità d’Italia: al censimentodel 1861 gli abitanti erano un mi-gliaio in più, per la precisione5.494 saliti a 5.873 vent’anni piùtardi. Da allora una continuaemorragia sino al minimo stori-co toccato al censimento 1991con 3.440 unità. L’inversione ditendenza ha marcato gli anniNovanta con un +8,7% e più an-cora il primo decennio del terzomillennio: al censimento 2011gli abitanti di Borghetto erano4.379 (+17% n dieci anni), più omeno quelli attuali.

La fotografia demograficaDei 4.302 abitanti, 2.145 eranomaschi e 2.157 femmine. Maritie mogli si equivalevano (992 a999), mentre i celibi erano dimolto superiori alle nubili (1.044contro 791). Tutto il contrariodelle vedove, 295, a fronte di soli46 vedovi; 135 i divorziati, di cui72 donne.

Dicevamo della ripartizioneper fasce d’età, perfettamenteallineata, a meno di uno o duedecimali, con quella complessi-va del territorio. A inizio 2018 iminori di 15 anni erano 608 parial 14,1%, stessa percentuale disei anni prima; gli over 64 eranoinvece 920, pari al 21,4% (+1,3%rispetto al 2012) e la popolazio-ne attiva (tra i 15 e i 64 anni) rac-coglieva 2.774 residenti, pari al64,5%, in flessione di un puntonei sei anni.

Stessa musica per quel cheriguarda gli indicatori demogra-fici. L’indice di dipendenza an-ziani (rapporto tra anziani e po-polazione attiva) si è allineato al33 provinciale (era 30,6 nel2012), l’indice di dipendenza gio-vani è cresciuto solo di mezzopunto, attestandosi al 21,9 (21,8in provincia). Quanto all’indicedi vecchiaia (rapporto tra anzia-ni e giovani) è passato in sei an-ni da 143 a 151,3, solo 4 decimisotto la media territoriale.

dieci anni dopo). Stesso trendper i giovani fra i 30 e i 34 annicon istruzione universitaria,passati dal 4,3 al 7 e infine al14,9%. Contemporaneamente siè ridotta la quota di giovani tra i15 e i 24 anni che hanno lasciatola scuola dopo la licenza media,scesi dal 42,8% del 1991 al 22,6%di inizio millennio e ancora al15,3% del 2011 (quota per altroancora superiore alla media ter-ritoriale).

LavoroAl censimento 2011, il 53,6% deiresidenti di Borghetto Lodigianoaveva un lavoro o lo stava cer-cando, per un incremento di treo quattro punti in vent’anni.Una crescita che riguarda in mi-sura minore gli uomini (dal 64,9al 65,3%) e molto di più le donne(dal 34,7 al 42,5%). In ripresa pe-rò, nel primo scorcio del Duemi-la, la quota di giovani inattivi,dal 14 al 18,3%.

Il tasso di disoccupazione to-tale è risalito nel primo decen-nio del millennio dal 5,4 al 6,7%,restando però sotto il 9,9 del1991. La disoccupazione femmi-nile (7,1%) resta superiore aquella maschile (6,4%), ma nelperiodo più recente è addirittu-ra scesa di un punto, mentrequella maschile è salita di 2,6. Ainizio 2011, un giovane su quat-tro però non aveva lavoro (era-no 16 su cento dieci anni prima).

Il tasso totale di occupazioneera attestato a quella data al50%, in lieve e costante ascesa,spinta dalla componente fem-minile (39,6%, era 29,3 nel 1991),mentre quella maschile è stabileattorno al 61/62%.

Stando all’ultima rilevazionedisponibile, il terziario impiega-va il 48% della forza lavoro, conun incremento di 12 punti in die-ci anni, conquistato soprattuttoa scapito dell’industria, scesadel 36,7 al 27,2%. Stabile il com-mercio attorno al 18%, in pro-gressiva flessione l’agricolturache tuttavia conservava ancorauna significativa quota del6,9%. n

DOVE VA LA VISITA PASTORALE Il cinquanta per cento ha una laurea o un diploma

Borghetto Lodigiano e i Casoni sono la copia perfetta della provincia di LodiNegli ultimi anni il paese si è confermato un polo di attrazione per abitanti non solo stranieri, ma provenienti da altre località nazionali

ventare un problema reale».

L’ascolto e la conoscenza della pro-pria comunità come arma vincente, dunque.«Esatto. Credo che oltre alla rou-tine amministrativa, compito diun sindaco sia anche quello diessere presente al fianco dei cit-tadini. Per questo una delle coseche faccio da sempre è quella direcarmi personalmente a faregli auguri di Natale agli anzianiche sono soli. E sempre per que-sto ho per Borghetto due sogni,forse piccoli ma che ritengo im-portanti e che riguardano il pri-mo i giovani, per i quali vorreipoter creare uno spazio dovepossano ritrovarsi per portareavanti progetti, idee e percorsicostruttivi, e l’altro per gli an-ziani, per i quali vorrei si riuscis-se a realizzare un centro diurno,anche questo per offrire spazicomuni dove mettere assiemeesperienze e capacità». n

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VIII I CHIESA I SABATO 9 MARZO 2019 I IL CITTADINO DI LODI

VISITA PASTORALE Nel vicariato di Sant’Angelo continuano i momenti di confronto con il Vescovo

I giovani testimoni tra i giovani

un filmato, che ha fatto seguitoalla coinvolgente riflessione delvescovo, il quale ha insistito sulvincolo da mantenere con la co-munità vincendo la più comodama fatale adesione all’indifferen-te individualismo. È tanto subdo-lo perché promette una libertàche non mantiene, restituendopiuttosto l’incapacità alle relazio-ni. Ma senza di esse non si è per-sone. Coi sacerdoti e i catechisti,ragazzi e giovani hanno intessutoun’amicizia incoraggiante che siesprime nella fedeltà agli incontrie nel servizio alla comunità.

San ColombanoAncora i giovani hanno chiuso ladomenica della visita pastoralenel borgo detto “insigne” ma dalvescovo Maurizio chiamato “gio-vane” grazie all’apporto di fre-schezza e idealità chiesto ai “mil-lennial” e ai giovani presenti nel-la chiesa dell’Oratorio san Gio-vanni Bosco e alla successiva ce-na condivisa da alcuni genitoricol parroco, il curato, il seminari-sta Nicola e i catechisti. Il climatanto amichevole ha dato al con-fronto il carattere della confiden-ziale autenticità e ha messo a te-

ma nella fragilità giovanile il fe-nomeno della dipendenza, la qua-le non raramente ne debilita lemigliori prospettive e possibilità.“Insieme”: è stato l’invito per tut-

ti. Fare rete con l’idealità del van-gelo, che riporta a “casa” quantisfuggono a se stessi, alla famigliae alla società. Mai minimizzandoil male senza rimanerne pero’

bloccati. “Insieme” nella veritàche libera. E nella misericordia,che fa ripartire sempre i singolie le comunità affinché la societàsia giovane, cioè umana. n

La visita pastorale privilegiasempre adolescenti e giovani nel-la convinzione che raggiungernealcuni significa avvicinarne mol-ti a motivo della quotidiana fre-quentazione che essi realizzanocon i rispettivi coetanei a scuola,nel divertimento, nelle primeesperienze lavorative.

Sant’Angelo A livello di vicariato hanno avutoluogo momenti molto partecipatiper i giovani col vescovo Mauri-zio sia all’Istituto Pandini sia al-l’Oratorio san Luigi di sant’Ange-lo. Ma anche gli adolescenti, inuna serata molto vivace pensataper loro nello stesso Oratorio,erano numerosi, provenienti davarie parrocchie (Sant’Angelo maanche Marudo, Graffignana, Vi-dardo), e soprattutto accoglientidella testimonianza del vescovo,che ha saputo aiutarli a leggerenell’attualità alcuni aspetti dellacondizione giovanile per giudi-carla prendendo le distanze - allaluce del vangelo - da ciò che uma-no non è. L’invito incoraggiantedi monsignor Malvestiti era voltoa dar credito allo Spirito di Cristo,che dal battesimo abita nei nostricuori, per lasciarsi guidare allaverità e all’amore che sono auten-tici se reggono alla domanda dieternità insopprimibile in ciascu-no di noi. Molto suggestivo il ge-sto conclusivo proposto da donMario Bonfanti: l’accensione diun piccolo lume per ciascun par-tecipante nella convinzione che«quando una luce accende un’al-tra luce non perde nulla della sualuce».

MiradoloUn gruppo carico di entusiasmoanche quello di adolescenti e gio-vani di Miradolo e Camporinaldoper la serata domenicale condivi-sa col vescovo Maurizio nella bel-la sala dell’Oratorio. La propostadi riflessione è partita da loro con

Il cammino tra le comunità privilegia l’incontro con le nuove generazioni: avvicinare alcuni ragazzi significa raggiungerne molti

A sinistra gli adolescenti e i giovani di Miradolo, qui sopra gli adolescenti di Miradolo e Camporinaldo, sotto il gruppo di giovani della parrocchia di San Colombano e l’appuntamento vicariale per gli adolescenti