I SABATO 5 OTTOBRE 2019 I CHIESA...ottobre 2014 all’altare della catte-dra in San Pietro, è da...

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I SABATO 5 OTTOBRE 2019 I IL CITTADINO DI LODI I I L’ANNIVERSARIO L’11 ottobre cadono i cinque anni dalla consacrazione episcopale di monsignor Malvestiti Gioiamo insieme al nostro Pastore! per quell’“insieme” che è la nostra amata chiesa laudense. E siamo contenti che in questo anniversario lui e noi possiamo contare sulla vi- cinanza del primo vescovo San Bas- siano, del tutto particolare nel 1700° anniversario della sua nascita. Dav- vero «camminatore instancabile» fu il nostro santo patrono se, dopo tanti secoli, il suo popolo fedele è ancora sulla Via! Il Vescovo vivrà l’anniversario dell’ordinazione episcopale aggre- gando all’“insieme” del popolo di San Bassiano, con l’invocazione allo Spirito e l’imposizione delle mani, tre nuovi pellegrini: tre diaconi, che ricevono la grazia e assumono l’im- pegno di essere e fare come Gesù: non farsi servire, ma servire. Così Nostro Signore ha detto di stare in mezzo a noi. Così, per primo, è chia- mato a fare il Vescovo, che nella ordinazione dei diaconi indossa il loro stesso abito, la dalmatica, co- me a indicare che, nella pienezza del sacerdozio, precede anche loro, e tutti noi, nel voler servire. «Sì, lo voglio!»: è l’impegno solenne che – pur con responsabilità e oneri dif- ferenti – accomuna Vescovo e dia- coni. Al Vescovo Maurizio auguriamo di «compiere la missione del som- mo sacerdozio»: non soltanto, cioè, di “portare avanti”, ma di “portare a compimento” l’opera che il Signo- re ha iniziato l’11 ottobre 2014. Per questo, con affetto filiale sarà spe- cialissimo il nostro ricordo nella preghiera. E se è pur vero che il Vescovo (sono sempre le parole della pre- ghiera di consacrazione episcopale, qua e là richiamate) deve servire Dio “notte e giorno”, noi, suoi sacer- doti, consacrati, fedeli laici, speria- mo di fargli passare almeno… sonni tranquilli: riconoscenti per la sua sollecitudine di buon pastore, im- pegnati a non fargli mancare la do- cilità del suo gregge. * Vicario Generale La consacrazione episcopale del Vescovo, l’11 ottobre 2014 in San Pietro Gesù raccontò di un padrone che, rincasan- do in tarda notte, trovò i servi ancora svegli. Si commosse, li fece sedere a tavola e li servì egli stesso. Oggi il medesimo Gesù racconta l’esatto contrario: un servo torna a casa stanco morto per il lavoro nei campi; il pa- drone non lo invita a ristorarsi, ma anzi lo carica di nuova fatica: rimboccarsi le mani- che e servirlo subito a tavola. Spesso i Van- geli parlano di Cristo attraverso immagini opposte: egli è l’agnello che si lascia guidare, ma è anche il pastore che guida. L’uno o l’altro? No! Tutti e due. Il Cristo che racconta del figliol prodigo e della pecora smarrita IL VANGELO DELLA DOMENICA La tentazione di amare solo “una parte” di Cristo di don Cesare Pagazzi è il medesimo che dice a ritardatari: «Non vi conosco… Vi ho detto che non vi cono- sco». Il Gesù che invita, dicendo: «Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi» è lo stesso che taglia corto affermando: «Via da me, maledetti». Il Cristo che cura le ferite del samaritano è il medesimo che consiglia di tagliarsi la mano ladra e violenta, o to- gliersi l’occhio invidioso. Il Cristo sfigurato e impotente sulla croce è il medesimo che vittorioso esclama: «Mi è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra». La tentazione terribile è quella di scegliere solo una parte di Cristo, quella più conforme ai propri gusti, quella che disturba gli altri e non noi, quella che meno incoraggia e motiva. Ma se si sceglie una parte di Cristo non si ama Cristo, esattamente come scegliendo solo una parte della realtà non si ama la realtà, ma la si riduce e distorce. Il Cristo in cui credo è descritto solo da alcune pagine strappate ai Vangeli? O Cristo lo si ama tut- to o non lo si ama; proprio come la moglie, il marito, i figli, gli amici. E nel “tutto” di Cristo tanti conti non tornano, precisamen- te come nelle persone davvero vive; a diffe- renza delle idee e dei sistemi dove, invece, prima o poi si arriva sempre al pareggio. Sabato 12 ottobre saranno ordinati tre nuovi dia- coni per le mani di monsignor Maurizio Malvestiti, nella stessa celebrazione nella quale il Vescovo di Lodi ricorderà la propria consacrazione episcopale. La cerimonia si terrà alle 17.30 nella Cattedrale di Lodi. I candidati al diaconato sono Roberto Pozzi ed Ernest Zougmoré, alunni del Seminario vescovile, e Sergio Rotta che sarà diacono permanente. Roberto Pozzi ha 28 anni, è nato il 19 settembre 1991 ed è originario di Mulazzano. Ha frequentato il liceo psicopedagogico presso l’istituto Maffeo Vegio di Lodi. Dopo l’entrata in Seminario ha prestato servi- zio pastorale nelle parrocchie di Lodi Vecchio, Bor- ghetto e Maleo. Da tre anni presta servizio a Paullo. Ernest Zougmoré ha quasi 32 anni ed è nato in Burkina Faso il 7 novembre 1987. In Burkina ha anche conseguito il Baccalauréat de l’enseignement général per la matematica e le scienze naturali. Come semina- rista della diocesi di Lodi ha prestato servizio nelle parrocchie cittadine di San Lorenzo e poi di Sant’Al- berto. Attualmente presta servizio nella comunità di Guardamiglio e Valloria. Sergio Rotta è della parrocchia di San Bernardo in Lodi. Sposato, di professione infermiere, ha scritto in occasione della preparazione all’ordinazione: «La diaconia è innanzitutto servizio, donazione gratuita all’interno del sacramento del matrimonio che già in sé è promessa di donazione perpetua. Si tratta di una donazione aggiuntiva, che coinvolge non solo il diretto interessato ma tutta la famiglia e in primis il coniuge». n R. B. di don Bassiano Uggè * Il 5° anniversario dell’ordina- zione episcopale del Vescovo Mau- rizio cade nell’anno pre sinodale: “Insieme sulla Via”. «La vita cristiana è ‘Via’ da se- guire dietro a Cristo, che è il Vange- lo in persona», scrive il Vescovo stesso nella lettera pastorale (n. 2). Su questa via, il pastore (come spesso ama ricordare Papa France- sco – qui cito dal suo incontro con i preti a Bologna, il 1° ottobre 2017) «deve avere un rapporto – e questa è sinodalità – un triplice rapporto con il popolo di Dio: stare davanti, per far vedere la strada, diciamo il pastore catechista, il pastore che insegna la strada; in mezzo, per co- noscerli: vicinanza, il pastore è vici- no, in mezzo al popolo di Dio; e an- che dietro, per aiutare quelli che rimangono in ritardo e anche a vol- te per lasciare al popolo di vedere – perché sa, annusa bene popolo –, per vedere quale strada scegliere: le pecorelle hanno il fiuto per sape- re dove ci sono i pascoli buoni. Muoversi nelle tre posizioni: davan- ti, in mezzo e dietro. Un bravo pa- store deve fare questo movimento». Nell’“insieme” della Chiesa di Lodi che è sulla Via, il Vescovo Mau- rizio non è “uno qualunque”, ma è colui che precede perché ha ricevu- to, mediante l’imposizione delle mani, lo Spirito del Padre «che reg- ge e guida», lo Spirito «del sommo sacerdozio». E dunque «nihil sine Episcopo», niente senza il Vescovo. Il dono dello Spirito, invocato e sce- so su di lui nel pomeriggio dell’11 ottobre 2014 all’altare della catte- dra in San Pietro, è da allora per sempre nel Vescovo Maurizio, e si ravviva: ogni giorno, e specialmen- te nell’anniversario della consacra- zione episcopale. Con il nostro Pastore gioiamo per la grazia di Dio che è in lui, per- ché gli è stata data per noi, per tutti, IL 12 OTTOBRE Il vescovo Maurizio festeggerà ordinando tre nuovi diaconi CHIESA L'agenda del Vescovo Domenica 6 ottobre XXVII del Tempo Ordinario A Lodi, in Cattedrale, alle ore 11.00, presiede la Santa Messa di apertura della Visita Pastorale; nella Chiesa di Santa Maria del Sole, alle 15.30, incontra i genitori dei ragazzi dell’iniziazione cristiana e alle 18.30, in oratorio, incontra il Gruppo famiglie. Lunedì 7 ottobre A Lodi, nella Parrocchia della Cattedrale, alle ore 15.30, visita alcuni ammalati nelle loro abitazio- ni; alle 21.00, al Santuario delle Grazie, recita il Santo Rosario; a seguire saluta alla Casa della Gio- ventù i partecipanti al Convegno organizzato dal Centro Sportivo Italiano. Martedì 8 ottobre A Lodi, nella Parrocchia della Cattedrale, alle ore 9.00, visita alcuni luoghi di lavoro; alle 15.00, incontra gli alunni della Scuola elementare “Madre Francesca Cabrini”. Mercoledì 9 ottobre A Lodi, per la Visita Pastorale, nella Chiesa di Santa Maria del Sole, alle ore 15.30, incontra il Gruppo della Terza età. Giovedì 10 ottobre A Lodi, nel Seminario Vescovile, alle ore 9.45, partecipa all’incontro di aggiornamento del Clero. A Lodi, nella Chiesa di Santa Maria del Sole, per la Visita Pastorale, alle ore 17.00, incontra i ragazzi dell’ini- ziazione cristiana con i catechisti; alle 18.15, le Sorelle Operaie del Vangelo e le ospiti della Casa della Giovane e alle 21.00, in oratorio, i Consigli di partecipazione e i grup- pi parrocchiali. Venerdì 11 ottobre A Lodi, per la Visita Pastorale, alle ore 9.00, incontra gli alunni della Scuola media “Ada Negri” e alle 10.30 gli alunni della Scuola mater- na parrocchiale Pio XII. A Lodi, nella Casa Vescovile, alle ore 11.15, accoglie i nuovi Parroci e Amministratori per l’immissione canonica nel ministero parrocchia- le. A Lodi, per la Visita Pastorale, in oratorio, alle ore 18.30, incontra gli adolescenti.

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I SABATO 5 OTTOBRE 2019 I IL CITTADINO DI LODI I I

L’ANNIVERSARIO L’11 ottobre cadono i cinque anni dalla consacrazione episcopale di monsignor Malvestiti

Gioiamo insieme al nostro Pastore!

per quell’“insieme” che è la nostraamata chiesa laudense. E siamo contenti che in questo anniversariolui e noi possiamo contare sulla vi-cinanza del primo vescovo San Bas-siano, del tutto particolare nel 1700°anniversario della sua nascita. Dav-vero «camminatore instancabile»fu il nostro santo patrono se, dopotanti secoli, il suo popolo fedele èancora sulla Via!

Il Vescovo vivrà l’anniversario

dell’ordinazione episcopale aggre-gando all’“insieme” del popolo di San Bassiano, con l’invocazione alloSpirito e l’imposizione delle mani,tre nuovi pellegrini: tre diaconi, chericevono la grazia e assumono l’im-pegno di essere e fare come Gesù:non farsi servire, ma servire. CosìNostro Signore ha detto di stare inmezzo a noi. Così, per primo, è chia-mato a fare il Vescovo, che nella ordinazione dei diaconi indossa il

loro stesso abito, la dalmatica, co-me a indicare che, nella pienezza del sacerdozio, precede anche loro,e tutti noi, nel voler servire. «Sì, lovoglio!»: è l’impegno solenne che– pur con responsabilità e oneri dif-ferenti – accomuna Vescovo e dia-coni.

Al Vescovo Maurizio auguriamodi «compiere la missione del som-mo sacerdozio»: non soltanto, cioè,di “portare avanti”, ma di “portarea compimento” l’opera che il Signo-re ha iniziato l’11 ottobre 2014. Perquesto, con affetto filiale sarà spe-cialissimo il nostro ricordo nella preghiera.

E se è pur vero che il Vescovo(sono sempre le parole della pre-ghiera di consacrazione episcopale,qua e là richiamate) deve servire Dio “notte e giorno”, noi, suoi sacer-doti, consacrati, fedeli laici, speria-mo di fargli passare almeno… sonnitranquilli: riconoscenti per la suasollecitudine di buon pastore, im-pegnati a non fargli mancare la do-cilità del suo gregge.

* Vicario Generale

La consacrazione episcopale del Vescovo, l’11 ottobre 2014 in San Pietro

Gesù raccontò di un padrone che, rincasan-do in tarda notte, trovò i servi ancora svegli.Si commosse, li fece sedere a tavola e li servìegli stesso. Oggi il medesimo Gesù raccontal’esatto contrario: un servo torna a casastanco morto per il lavoro nei campi; il pa-drone non lo invita a ristorarsi, ma anzi locarica di nuova fatica: rimboccarsi le mani-che e servirlo subito a tavola. Spesso i Van-geli parlano di Cristo attraverso immaginiopposte: egli è l’agnello che si lascia guidare,ma è anche il pastore che guida. L’uno ol’altro? No! Tutti e due. Il Cristo che raccontadel figliol prodigo e della pecora smarrita

IL VANGELO DELLA DOMENICA

La tentazione di amare solo “una parte” di Cristo

di don Cesare Pagazzi

è il medesimo che dice a ritardatari: «Nonvi conosco… Vi ho detto che non vi cono-sco». Il Gesù che invita, dicendo: «Venite ame, voi tutti che siete stanchi e oppressi»è lo stesso che taglia corto affermando: «Viada me, maledetti». Il Cristo che cura le feritedel samaritano è il medesimo che consigliadi tagliarsi la mano ladra e violenta, o to-gliersi l’occhio invidioso. Il Cristo sfiguratoe impotente sulla croce è il medesimo chevittorioso esclama: «Mi è stato dato ognipotere in cielo e sulla terra». La tentazioneterribile è quella di scegliere solo una partedi Cristo, quella più conforme ai propri gusti,

quella che disturba gli altri e non noi, quellache meno incoraggia e motiva.

Ma se si sceglie una parte di Cristo nonsi ama Cristo, esattamente come scegliendosolo una parte della realtà non si ama larealtà, ma la si riduce e distorce. Il Cristo incui credo è descritto solo da alcune paginestrappate ai Vangeli? O Cristo lo si ama tut-to o non lo si ama; proprio come la moglie,il marito, i figli, gli amici. E nel “tutto” diCristo tanti conti non tornano, precisamen-te come nelle persone davvero vive; a diffe-renza delle idee e dei sistemi dove, invece,prima o poi si arriva sempre al pareggio.

Sabato 12 ottobre saranno ordinati tre nuovi dia-coni per le mani di monsignor Maurizio Malvestiti,nella stessa celebrazione nella quale il Vescovo diLodi ricorderà la propria consacrazione episcopale.La cerimonia si terrà alle 17.30 nella Cattedrale diLodi.

I candidati al diaconato sono Roberto Pozzi edErnest Zougmoré, alunni del Seminario vescovile, eSergio Rotta che sarà diacono permanente.

Roberto Pozzi ha 28 anni, è nato il 19 settembre1991 ed è originario di Mulazzano. Ha frequentatoil liceo psicopedagogico presso l’istituto Maffeo Vegiodi Lodi. Dopo l’entrata in Seminario ha prestato servi-zio pastorale nelle parrocchie di Lodi Vecchio, Bor-

ghetto e Maleo. Da tre anni presta servizio a Paullo.Ernest Zougmoré ha quasi 32 anni ed è nato in

Burkina Faso il 7 novembre 1987. In Burkina ha ancheconseguito il Baccalauréat de l’enseignement généralper la matematica e le scienze naturali. Come semina-rista della diocesi di Lodi ha prestato servizio nelleparrocchie cittadine di San Lorenzo e poi di Sant’Al-berto. Attualmente presta servizio nella comunitàdi Guardamiglio e Valloria.

Sergio Rotta è della parrocchia di San Bernardoin Lodi. Sposato, di professione infermiere, ha scrittoin occasione della preparazione all’ordinazione: «Ladiaconia è innanzitutto servizio, donazione gratuitaall’interno del sacramento del matrimonio che giàin sé è promessa di donazione perpetua. Si tratta diuna donazione aggiuntiva, che coinvolge non soloil diretto interessato ma tutta la famiglia e in primisil coniuge». n R. B.

di don Bassiano Uggè *

Il 5° anniversario dell’ordina-zione episcopale del Vescovo Mau-rizio cade nell’anno pre sinodale: “Insieme sulla Via”.

«La vita cristiana è ‘Via’ da se-guire dietro a Cristo, che è il Vange-lo in persona», scrive il Vescovo stesso nella lettera pastorale (n. 2).Su questa via, il pastore (come spesso ama ricordare Papa France-sco – qui cito dal suo incontro coni preti a Bologna, il 1° ottobre 2017)«deve avere un rapporto – e questaè sinodalità – un triplice rapportocon il popolo di Dio: stare davanti,per far vedere la strada, diciamo ilpastore catechista, il pastore che insegna la strada; in mezzo, per co-noscerli: vicinanza, il pastore è vici-no, in mezzo al popolo di Dio; e an-che dietro, per aiutare quelli che rimangono in ritardo e anche a vol-te per lasciare al popolo di vedere– perché sa, annusa bene popolo –,per vedere quale strada scegliere:le pecorelle hanno il fiuto per sape-re dove ci sono i pascoli buoni. Muoversi nelle tre posizioni: davan-ti, in mezzo e dietro. Un bravo pa-store deve fare questo movimento».

Nell’“insieme” della Chiesa diLodi che è sulla Via, il Vescovo Mau-rizio non è “uno qualunque”, ma ècolui che precede perché ha ricevu-to, mediante l’imposizione delle mani, lo Spirito del Padre «che reg-ge e guida», lo Spirito «del sommosacerdozio». E dunque «nihil sineEpiscopo», niente senza il Vescovo.Il dono dello Spirito, invocato e sce-so su di lui nel pomeriggio dell’11 ottobre 2014 all’altare della catte-dra in San Pietro, è da allora per sempre nel Vescovo Maurizio, e siravviva: ogni giorno, e specialmen-te nell’anniversario della consacra-zione episcopale.

Con il nostro Pastore gioiamoper la grazia di Dio che è in lui, per-ché gli è stata data per noi, per tutti,

IL 12 OTTOBREIl vescovo Maurizio festeggerà ordinando tre nuovi diaconi

CHIESA

L'agendadel Vescovo

Domenica 6 ottobre XXVII del Tempo OrdinarioA Lodi, in Cattedrale, alle ore 11.00, presiede la Santa Messa di apertura della Visita Pastorale; nella Chiesa di Santa Maria del Sole, alle 15.30, incontra i genitori dei ragazzi dell’iniziazione cristiana e alle 18.30, in oratorio, incontra il Gruppo famiglie.

Lunedì 7 ottobreA Lodi, nella Parrocchia della Cattedrale, alle ore 15.30, visita alcuni ammalati nelle loro abitazio-ni; alle 21.00, al Santuario delle Grazie, recita il Santo Rosario; a seguire saluta alla Casa della Gio-ventù i partecipanti al Convegno organizzato dal Centro Sportivo Italiano.

Martedì 8 ottobreA Lodi, nella Parrocchia della Cattedrale, alle ore 9.00, visita alcuni luoghi di lavoro; alle 15.00, incontra gli alunni della Scuola elementare “Madre Francesca Cabrini”.

Mercoledì 9 ottobreA Lodi, per la Visita Pastorale, nella Chiesa di Santa Maria del Sole, alle ore 15.30, incontra il Gruppo della Terza età.

Giovedì 10 ottobreA Lodi, nel Seminario Vescovile, alle ore 9.45, partecipa all’incontro di aggiornamento del Clero.A Lodi, nella Chiesa di Santa Maria del Sole, per la Visita Pastorale, alle ore 17.00, incontra i ragazzi dell’ini-ziazione cristiana con i catechisti; alle 18.15, le Sorelle Operaie del Vangelo e le ospiti della Casa della Giovane e alle 21.00, in oratorio, i Consigli di partecipazione e i grup-pi parrocchiali.

Venerdì 11 ottobreA Lodi, per la Visita Pastorale, alle ore 9.00, incontra gli alunni della Scuola media “Ada Negri” e alle 10.30 gli alunni della Scuola mater-na parrocchiale Pio XII.A Lodi, nella Casa Vescovile, alle ore 11.15, accoglie i nuovi Parroci e Amministratori per l’immissione canonica nel ministero parrocchia-le.A Lodi, per la Visita Pastorale, in oratorio, alle ore 18.30, incontra gli adolescenti.

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II I CHIESA

LE PAROLE DI MONSIGNOR MALVESTITI Ha introdotto i lavori

Insieme giungeremo dove Dio vorràIl vescovo Maurizio ha aperto il

convegno richiamando il primo in-contro del 29 giugno e confidandola riconoscente soddisfazione perla partecipazione ancora superioredi sabato 28 settembre: è un auspi-cio perché tutte le parrocchie scel-gano i loro rappresentanti per il “se-minario dei laici”. Ai rappresentantiparrocchiali mons. Malvestiti ha de-dicato dalla lettera pre-sinodale: “Insieme sulla Via”, la raffigurazionedi “un uomo che cammina” di Alber-to Giacometti (pag. 19) sottolinean-do la grazia del vangelo che «ci haraggiunto, qui, in questa terra cheamiamo, e in questo tempo che pos-siamo costruire insieme, almeno perla parte che ci riguarda. È Vangelotanto antico da sfidare ogni altra

novità senza alcun timore di perde-re in attualità. E indica la Via. Da percorrere insieme...» All’artista Al-berto Giacometti, infatti, chieseroconto delle sue figure bronzee con-cepite in così decisa propensione verso l’Alto. «Ne abbiamo viste alcu-ne a Saint-Paul de Vence in Franciavisitando la Fondation Maeght nel-l’ottava di Pasqua 2018, con i sacer-doti giovani» - scrive il vescovo nel-la lettera, riportando la risposta del-l’artista: «Sono due piccoli piedi checamminano». «Siamo piccoli anchenoi - ha commentato monsignor Malvestiti - ma abbiamo contempla-to i piedi trafitti del Maestro, con lemani e il cuore, sulla Croce divenutagloriosa per la Risurrezione. Chi puòpensare di fermare i pro pri piedi, le

mani e il cuore, o quelli degli altri, anziché continuare a camminare?Se rimaniamo piccoli, ogni disagionel cammino sarà sopportabile e addirittura fecondo. Potrà persinosvanire. Giungeremo dove Dio vorrà.Dove ci dirà di andare. Alla fine ci ritroveremo insieme con Lui e persempre (pag. 22)». Con particolarecalore ha incoraggiato giovani e adulti alla formazione per un servi-zio sempre più cosciente e perciò accogliente della grazia del Signorenella chiesa da amare generosa-mente. In un clima di partecipazio-ne molto attenta monsignor Malve-stiti ha ripreso altri punti della lette-ra presinodale, soffermandosi peròsul passaggio che cita esplicitamen-te gli Rp ed Rpg (rappresentanti

adulti e giovani). È il n. 30: «La vici-nanza tra sacerdoti potrà inciderein modo decisivo sul domani, ancorpiù quando consentirà di evidenzia-re le risorse laicali che permangononotevoli. Non solo per l’assenza diclero, esse vanno con urgenza valo-rizzate. Lo ribadisco. Siamo chiama-ti a perseguire la presenza dei laiciin fedeltà alla più corretta ecclesio-logia conciliare, che ha restituito atutte le componenti del popolo di Dio la responsabilità - e prima anco-ra la gioia - della comune grazia par-tecipativa alla missione del Vangelo.Ciò favorirà l’individuazione e la preparazione di figure ministeriali,che possano coadiuvare i pastori ediventare con loro punti di riferi-mento per le comunità». È la sezioneche contiene proposte precise de-sunte dalla consultazione della visi-ta pastorale e da diverse istanze dio-cesane che hanno posto alcuni que-siti: «Come valutare con più atten-

zione la questione del diaconato permanente e dei RappresentantiParrocchiali (RP) insieme ai Rappre-sentanti Parrocchiali Giovani (RPG),considerando in particolare le Par-rocchie in cui non sarà più possibilegarantire la presenza di un sacerdo-te residente? Quale formazione pen-sare per loro, grazie al cosiddetto “seminario dei laici”, da sostenerenei modi più consoni, senza timoredi correggere e integrare man manociò che ora con speranza pos siamointraprendere? (Cfr pag. 69)». Gli RPsono dunque fratelli e sorelle dispo-nibili alla formazione spirituale, cul-turale e pastorale per aiutare da lai-ci i propri sacerdoti e la parrocchiaa non estraniarsi mai «dalle gioie, dalle speranze, dalle tristezze e dalleangosce degli uomini d’oggi, dei po veri soprattutto e di tutti coloroche soffrono» (cfr GS 1). Ricordandoche solo dalla gloria resa a Dio vienea noi la vita. n

no e devono impreziosire la vitadella Chiesa e della società. Essisono portatori di una “sana” laicità,che rappresenta il tentativo opera-to dal Convegno Ecclesiale di Fi-renze, di scegliere la via dell’uomoper giungere più facilmente a Dio.I laici sono la voce della gente, nel-la sua varietà di stato e di condizio-ne: la voce dei giovani, dei lavora-tori, delle famiglie, di chi soffre.Sarà il loro contributo ad orientarela Chiesa a rileggersi non più sem-plicemente con categorie che levengono dall’interno della sua vita,ma con quelle che la ripensano nelsuo essere rivolta al mondo, deditaalla missione evangelizzatrice. Talivoci corrispondono agli “ambiti”della fragilità, dell’affettività, dellavoro e della festa, dell’educazio-ne e della cittadinanza, che già ilConvegno di Verona aveva propo-sto per una Chiesa vicina al popoloe alla sua vita di ogni giorno.

I laici sono portatori anche diconcretezza, di competenze e delsentire più vasto del mondo che ciappare sempre più estraneo e lon-tano, ma da guardare con simpatiae come campo in cui seminarenuovamente la parola feconda delVangelo.

C’è, infine, il “genio femminile”,ossia quella intelligenza e sensibi-lità proprie della donna, che laChiesa sta riscoprendo maggior-mente a beneficio al cammino di

tutti grazie ad un coinvolgimentosempre più significativo nella vitadella Chiesa.

Il profilo tracciato del laico ma-turo, affrancato nella fede, capacedi servire e di collaborare con ge-nerosità e libertà interiore, intra-prendente, ma con un profondo“senso di Chiesa”, ha definito unpossibile percorso di formazionecapace di incidere positivamenteper costruire la Chiesa di oggi e didomani. n

L’INCONTRO Sabato scorso il convegno dei Rappresentati parrocchiali e Rappresentanti parrocchiali giovani

Oltre 100 laici in dialogo col VescovoErano oltre cento, sabato scorso,

i Rappresentanti Parrocchiali (RP)e Rappresentanti Parrocchiali Gio-vani (RPG) che si sono raccolti intor-no al Vescovo Maurizio per un mo-mento di incontro e di confronto, nello stile sinodale che sempre di più connota la Chiesa di Lodi, in cammino verso il grande appunta-mento del XIV sinodo diocesano. Al-tri quindici tra RP e RPG non hannopotuto rispondere positivamente all’invito di monsignor Malvestiti eavevano comunicato per tempo lapropria impossibilità a partecipareall’incontro che si è svolto nella casavescovile. È stato proprio il VescovoMaurizio a introdurre i lavori, che hanno segnato un nuovo momentodi apertura e di ascolto del Pastorealla componente laicale della comu-nità ecclesiale, dopo il primo incon-tro dello scorso giugno.

Alle parole di monsignor Malve-stiti sono seguite quelle del Vicariogenerale, don Bassiano Uggè, che hapoi lasciato la parola a don Enzo Rai-mondi in qualità di segretario dellaCommissione Preparatoria del Sino-do Diocesano. I presenti hanno poiascoltato la testimonianza di padreFranco Mella, da quarant’anni mis-sionario in Cina e ad Hong Kong.

All’incontro hanno partecipatoquattro Rappresentanti parrocchialiche sono anche membri della Com-missione preparatoria del Sinodo.Si tratta di Giorgio Daccò (RP Borgoe Maddalena in Lodi, membro dellaCommissione per i RP); AlessandroRossi (RPG Ausiliatrice in Lodi, membro della Commissione per i RPG): Carla Macchetta (RP Miradolo,componente del Consiglio PastoraleDiocesano, membro della Commis-sione per i vicariati di Paullo, S. An-gelo, S. Martino, Spino; Maria LuisaComizzoli (RP Codogno Cabrini, componente del Consiglio PastoraleDiocesano, membro della Commis-sione per il Consiglio Pastorale Dio-cesano) alle loro riflessioni dopo ilconvegno abbiamo dedicato l’inter-vista nella pagina accanto. n

L’intervento di monsignor Malvestiti ha introdotto i lavori in episcopio

Al Convegno diocesano deiRappresentanti Parrocchiali è in-tervenuto anche don Enzo Rai-mondi in qualità di segretario dellaCommissione Preparatoria del Si-nodo Diocesano.

Nel suo intervento, ha ricordatoanzitutto che parlare di sinodo edi sinodalità significa fare riferi-mento alla ecclesiologia di comu-nione del Concilio Vaticano II: i lai-ci, in forza del Battesimo, sonochiamati ad essere corresponsabilie coprotagonisti, insieme ai mini-stri ordinati, ai religiosi e alle reli-giose, della vita e della missionedella Chiesa. Ricordando alcunetematiche specifiche emerse in di-verse occasioni, raccolte e propo-ste dal Vescovo stesso nella Lette-ra per l’anno pre sinodale, don En-zo ha fatto emergere l’urgenza el’imprescindibilità del coinvolgi-mento laicale. Ha quindi accennatoalla ricchezza con cui i laici posso-

L’INTERVENTO L’appuntamento diocesano ha visto anche la riflessione di don Enzo Raimondi

Una chiesa sinodaleè Chiesa di comunione

I RP e RPG hanno ascoltato anche la testimonianza di padre Franco Mella

Molto numerosi gli Rp e Rpg, che hanno risposto all’invito del Vescovo

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I SABATO 5 OTTOBRE 2019 I IL CITTADINO DI LODI I III

Con la prima convocazione dellaCommissione Preparatoria istituitadal Vescovo, è di fatto partito il per-corso diocesano che condurrà la Chiesa di Lodi alla celebrazione delXIV Sinodo. Lunedì 30 settembre scorso, i 22 membri della Commis-sione, attesi da mons. Malvestiti nella Casa Vescovile, si sono radu-nati in “Sala Gialla”. Dopo la preghie-ra, a prendere la parola è stato mons.Vescovo che ha introdotto il con-fronto incoraggiando i membri dellaCommissione ad un lavoro non sem-plice, ma che segnerà il cammino futuro della nostra Chiesa. Ha quin-di richiamato i passaggi della letteraper l’anno “pre” sinodale dal titolo“Insieme sulla Via”, esplicitamente

dedicati alla Commissione Prepara-toria. Mons. Malvestiti ha ricordatole motivazioni ed il percorso che hanno condotto alla decisione di in-dire un Sinodo diocesano a ormai più di trent’anni dal precedente. Ilprimo impegno sarà la rilettura delSinodo XIII per vagliare, aggiornare,integrare i suoi orientamenti, consi-derando i significativi cambiamentisocio-culturali intercorsi. La verifi-ca della situazione in cui vivono eoperano le nostre comunità, con leproblematicità, ma anche con le po-tenzialità, potrà fare tesoro del nu-trito materiale elaborato in occasio-ne della Visita Pastorale che si staconcludendo nelle parrocchie dellacittà di Lodi. Il Sinodo rappresenterà

una sorta di compimento di un per-corso significativo e fruttuoso qualeè stato l’incontro gioioso di tutte leparrocchie e realtà ecclesiali con ilproprio Pastore. Relazioni predispo-ste dai parroci e dai loro collaborato-ri, insieme ai successivi decreti ve-scovili, saranno un ottimo punto dipartenza per rintracciare i tratti es-senziali della Chiesa locale e potràproseguire con ulteriori forme di consultazione che, tuttavia, non ap-pesantiscano il lavoro pastorale.

Don Enzo Raimondi, segretariodella Commissione, ha quindi ri-chiamato l’importanza del lavoro preparatorio in ordine alla buona riuscita del Sinodo. Il compito dellaCommissione è posto al servizio di

Sinodo. Il vicario generale don Bas-siano Uggè ha proposto di costituiretre sottocommissioni per ottimizza-re i lavori: la prima dedicata alla ri-lettura del XIII Sinodo Diocesano, laseconda alla valorizzazione dei ma-teriali di consultazione della VisitaPastorale e la terza per approfondirei tre temi suggeriti dal Vescovo suiquali, tra altri, il Sinodo dovrà pro-nunciarsi (la configurazione territo-riale della Diocesi; la distribuzionedel clero e il coinvolgimento laicale;la gestione dei beni ecclesiastici peressere “Chiesa di Cristo”). Dopo il confronto tra i membri della Com-missione, si sono raccolte le loro preferenze in vista della composi-zione delle tre sottocommissioni ein attesa dell’incontro che la Com-missione avrà con i Consigli Presbi-terale e Pastorale diocesano, radu-nati in seduta congiunta il prossimo19 ottobre. n

un evento di Chiesa che, presiedutodal Vescovo in tutte le sue fasi, do-vrà discernere e decidere su alcunequestioni importanti. Ed ha richia-mato alcuni riferimenti a partire daiquali dovranno procedere i lavori della Commissione.

Mons. Gabriele Bernardelli, Can-celliere vescovile, con riferimentoall’Istruzione sui Sinodi Diocesani,ha delineato i compiti della Com-missione Preparatoria: produrre sussidi e materiali, proporre incon-tri e percorsi per accompagnare laChiesa locale alla celebrazione delSinodo; definire un “Instrumentumlaboris” sul quale con libertà do-vranno lavorare i sinodali; stabilirei criteri per la designazione di coloroche parteciperanno in prima perso-na all’assemblea sinodale, così da garantire una rappresentanza qua-lificata e la più rappresentativa pos-sibile; definire il regolamento del

VERSO IL SINODO La prima convocazione dell’organismo è stata lunedì 30 settembre: erano presenti tutti i ventidue componenti

La commissione preparatoria ha avviatoun lavoro che qualificherà i prossimi anni

menti sono due. Si capisce che ilnostro Pastore, il vescovo Maurizio,ci sta chiamando a sperimentarela gioia della comunità a livello dio-cesano oltre che parrocchiale. È lagioia di dare, di mettere al servizioi nostri talenti, i nostri carismi, maè anche la gioia di dialogare, dicamminare sulla via, insieme. In-sieme a persone nuove, non soloquelle che ci vanno a genio, nonsolo quelle con cui è facile cammi-nare. La ricerca solitaria, le comu-nità chiuse ed isolate possono al-lungare il percorso. Lo spirito delSinodo è proprio il contrario.

Il secondo sentimento è poi ilconforto nel vedere, specie tra igiovani, che ci siamo. Si alterninopure fasi di consapevolezza a fasida pecorella smarrita. Però la fiam-mella che arde non si spegne, unaminima scorta di olio da lampadac’è sempre. La chiamata ad esserefelici risuona in noi. Ci sprona afare quel passo in più rispetto allafelicità a cui il mondo ci vuole abi-tuare. A capire chi siamo e ad ab-bozzare il disegno del Gande Arti-sta. Come tutte le cose belle, non èfacile. Ma lo stile ci è stato annun-ciato chiaramente e la via è Gesù.Ed ho proprio l’impressione che ilnostro vescovo, contagiandoci diallegria, cerchi sempre di ricordar-celo».

È ricorrente l’auspicio di un maggiorcoinvolgimento dei laici. Come si po-trebbero rendere più corresponsabilinelle nostre comunità?

Risponde Giorgio Daccò: «Credoche l’unica via per rendere i laicipiù corresponsabili sia semplice-mente quella di farli consapevolidell’importanza della loro vocazio-ne ad essere cristiani maturi, testi-moni di Cristo in base al comuneBattesimo ricevuto da tutto il po-polo di Dio. Si sconta, invece, spes-so, ancora una sorta di complesso

di inferiorità da parte dei laici neiconfronti dei sacerdoti. Nelle no-stre assemblee si prega quasi sem-pre perché lo Spirito susciti voca-zioni sacerdotali e non anche laica-li. Quasi non fosse altrettanto im-portante la vocazione alla santitàdei laici. Non è, forse, importantee dignitosa una vocazione a vivere,ad esempio, il matrimonio cristiano(sempre più raro), educando cri-stianamente i figli, vivendo appie-no la vita della propria comunitàcristiana? E non è altrettanto im-portante vivere da cristiani l’espe-rienza della propria professione,che chiede sempre un andare con-trocorrente rispetto alla mentalitàdel mondo?

Nelle parrocchie bisogna sem-plicemente superare la tentazionedel clericalismo, che colpisce sia isacerdoti che i laici. È necessarioche ognuno svolga al meglio il pro-prio ruolo, senza abdicarvi per que-stioni di comodo, ed anche valoriz-zando quello delle altre vocazionipresenti in parrocchia. Non c’è bi-sogno che i laici siano ordinati dia-coni permanenti perché possanoavere un ruolo di maggiore corre-sponsabilità, ad esempio nell’ini-ziazione cristiana. I laici devonosentirsi impegnati allo stesso mododei sacerdoti nello studio e nellaconoscenza approfondita dei docu-menti del magistero (il Concilio, leencicliche) ed in particolare ancorapiù dei sacerdoti nella applicazionedella dottrina sociale della Chiesa,perché è loro, in primis, il ruolo diimpegno nella comunità e nelle cit-tà, nella testimonianza sociale epolitica.

Parafrasando una famosa frase,il laico non deve solo aspettarsi chela comunità e i sacerdoti faccianoqualcosa per lui, ma deve innanzi-tutto chiedersi cosa lui può fare perla sua comunità, nel vivere appienola propria vocazione».

I laici sono pronti, secondo voi, a diven-tare più protagonisti, al fianco dei sa-cerdoti, nelle parrocchie, specie in quel-le dove non c’è o non ci sarà un preteresidente? Come potrebbero esserepreparati a questa missione?

Risponde Maria Luisa Comizzo-li: «Il tema dell’impegno dei laicinella Chiesa non è solo di oggi, néè esclusivamente legato alla dimi-nuzione delle vocazioni ma è unaquestione strettamente connessaalla natura del laico in quanto fede-le e battezzato. Il laico riconosceche la presenza di Cristo nella pro-pria vita lo rende una “creaturanuova” e vive nel mondo in mododa dimostrare questa presenza.Questo impeto missionario permolti laici si traduce anche inun’assunzione di responsabilità edimpegni all’interno della parroc-chia, nell’ambito della catechesi,della liturgia, della carità.

Già nel 1987 si tenne un Sinododei Vescovi sul tema “Vocazione emissione dei laici nella Chiesa e nelmondo”. Dall’esortazione apostoli-ca post-sinodale Christifideles laicidi Giovanni Paolo II si legge: «I fede-li laici possono e devono fare mol-tissimo per la crescita di un’auten-tica comunione ecclesiale all’inter-

no delle loro parrocchie e per ride-stare lo slancio missionario versoi non credenti e verso gli stessi cre-denti che hanno abbandonato oaffievolito la pratica della vita cri-stiana». Ciò è possibile se la parroc-chia «con la viva partecipazionedei fedeli laici, rimane coerente allasua originaria vocazione e missio-ne: essere nel mondo “luogo” dellacomunione dei credenti e insieme“segno” e “strumento” della voca-zione di tutti alla comunione; inuna parola, essere la casa aperta atutti e al servizio di tutti.

Perché un laico possa esseresempre fedele alla propria missio-ne, ha bisogno di una formazionecontinua e integrale. Un posto pri-vilegiato deve essere assunto dallaformazione spirituale perché favo-risce la crescita di una familiaritàcon Cristo che consente di ricono-scerlo presente nelle varie vicendedel mondo. Accanto a questa occor-re anche una formazione dottrina-le che deve avvenire attraversouna sistematica azione di cateche-si.

Anche le associazioni e i movi-menti occupano un ruolo impor-tante nella formazione dei laici cheè opportuno valorizzare». n

A spiegare chi sono i Rappre-sentanti parrocchiali e cosa è acca-duto sabato scorso in casa vescovi-le sono quattro laici, presenti conRP o RPG e che sono anche membridella Commissione preparatoriadel sinodo.

RP /RPG sono sigle che ritornano negliincontri diocesani. Ne parla anche lalettera del vescovo “insieme sulla Via. Cosa significa per voi essere stati sceltidai parroci come rappresentanti par-rocchiali?

Risponde Carla Macchetta: «Si-gnifica sentirmi riconosciuta come“risorsa laicale” che cerca di cam-minare, con corresponsabilità, in-sieme ai sacerdoti, con le personedella comunità, sulla stessa Via. Hocolto l’importanza di rappresenta-re le persone della mia parrocchiain un contesto più ampio, la diocesi,che permette una crescita maggio-re nel confronto. Accettare l’incari-co ha significato per me un’oppor-tunità e non un peso da sopportare.

Non ultimo ha significato la ne-cessità, come sempre quando miè chiesto un servizio, di impegnar-mi, cercando di superare gli umanilimiti, per restituire, anche se inpiccola parte, ciò che ho ricevutocioè la vita, le ragioni della speran-za, il senso del vivere oltre ai doniterreni di una bella famiglia e qual-che personale piccolo “talento” daspendere».

Sabato 28 settembre, nella casa vesco-vile, si è tenuto il primo convegno dio-cesano, dopo l’incontro del 29 giugnoper gli RP. Che impressione avete avutoin questi ritrovi?

Risponde Alessandro Rossi: «Leporte sono aperte, gesto non comu-ne di questi tempi. Un cospicuogruppo di donne e uomini, giovaniod esperti della vita si incontrano.Un Pastore accoglie con cura edentusiasmo i cari ospiti. I senti-

L’INTERVISTA L’appuntamento raccontato dalle parole di quattro partecipanti alla mattinata di confronto

Qui le porte sono apertee si vive la gioia del dare

Maria Luisa Comizzoli Carla Macchetta

Giorgio Daccò Alessandro Rossi

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IV I CHIESA I SABATO 5 OTTOBRE 2019 I IL CITTADINO DI LODI

VISITA PASTORALE Questa mattina la Messa di apertura in Cattedrale avvia il cammino nella parrocchie di Lodi

Si parte dalla comunità dell’Assunta

Dopo l’Adorazione eucaristicadi martedì scorso, e gli incontripreparatori, domani si aprirà uffi-cialmente la Visita pastorale delvescovo Maurizio alla parrocchiadi Santa Maria Assunta, e con es-sa la visita al vicariato di Lodicittà, che sarà segnata dal richia-mo alla sinodalità che caratteriz-za l’intero Anno pastorale, ma an-che dall’intercessione della Ma-donna, sotto la cui intercessioneil vescovo ha posto questo cam-mino di incontro con le realtà e ifedeli del capoluogo.

E proprio a Maria Assunta èdedicata la parrocchia della cat-tedrale, dove domani mattina ilvescovo presiederà la santa Mes-sa delle ore 11 (per l’occasione,saranno sospese le funzioni delleore 10 e 11.30 al Santuario delleGrazie, e delle ore 10.30 in SantaMaria del Sole).

Domani pomeriggio, in SantaMaria del Sole alle 15.30, il vesco-vo incontrerà invece i genitori deiragazzi dell’Iniziazione cristiana,mentre alle 18.30 incontrerà ilGruppo famiglie.

La Visita proseguirà però tut-ta la settimana: lunedì pomerig-gio monsignor Malvestiti visiterà

alcuni ammalati nelle loro abita-zioni, mentre alle ore 21 pregheràil Rosario al Santuario delle Gra-zie.

Martedì, al mattino il vescovosarà in alcuni luoghi di lavoro delcentro, mentre nel pomeriggio in-contrerà gli scolari della scuolaprimaria Cabrini di corso Archin-ti.

Mercoledì, la chiesa di SantaMaria del Sole sarà animata dal-l’incontro di preghiera e cateche-si al Gruppo Terza Età (alle ore15.30), mentre il pomeriggio digiovedì monsignor vescovo parle-rà ai ragazzi dell’Iniziazione cri-stiana e ai loro catechisti, alle ore17. A seguire, ci sarà l’incontrocon le Sorelle Operaie del Vangeloe le ospiti della Casa della Giova-ne, mentre alle 21 parteciperà al-l’assemblea parrocchiale, con ilConsiglio pastorale e i rappresen-tanti dei gruppi parrocchiali.

La Visita si concluderà vener-dì 11, e farà tappa in mattinataalla scuola secondaria di primogrado Ada Negri, quindi alla ma-terna parrocchiale Pio XII, per poiincontrare gli adolescenti nel po-meriggio (alle ore 18.15). n Federico Gaudenzi

La celebrazione di apertura sarà domenica alle ore 11 in Cattedrale

del Carmine e Santa Maria delSole nell’unica comunità parroc-chiale di Santa Maria Assunta,avvenuta 16 anni fa. La parroc-chia della cattedrale conta in tut-to 4.531 abitanti.

Da parecchi anni sono parrocodi questa comunità e posso testi-moniare che generosa e respon-sabile è la collaborazione e la cor-responsabilità dei laici che pre-stano il loro serio servizio in tuttii settori della vita della comunitàparrocchiale. Si ha a che fare conpersone di autentica fede, fortesenso ecclesiale, intellettualmen-te preparate e con spirito di umileservizio.

La partecipazione dei fedeli aidiversi cammini parrocchiali ri-

sente delle fatiche dell’attualecontesto socio culturale, ma è daconsiderarsi ancora buona comebuona è la loro indole.

Significativo è che in questiultimi anni, in ragione delle ri-strutturazioni edilizie della zona,

Monsignor Franco Badaracco

Dal 6 all’11 ottobre la comuni-tà parrocchiale di S. Maria Assun-ta in Lodi, accoglierà il vescovoMaurizio per la sua prima Visitapastorale.

Questo evento di Grazia è sta-to preparato dal Consiglio pasto-rale e da tutti i responsabili deidiversi ambiti della vita dellaparrocchia con la stesura dellarelazione che è stata consegnataal vescovo.

Questo cammino ha aiutatonoi a prendere visione con moltorealismo del cammino compiutodall’ultima vista pastorale com-piuta da monsignor Merisi nel-l’ottobre del 2011, di cogliere labellezza di una comunità, ma an-che le sue rughe e le sue criticità.

La lettura della relazione e laconoscenza diretta permetteran-no al vescovo Maurizio di indi-carci quali percorsi intraprende-re perché la nostra comunità siasempre più una presenza viva eattraente per il “centro città” enon solo. Infatti, il territorio dellaParrocchia S. Maria Assuntacomprende buona parte del “cen-tro città” e si allarga fino al fiumeAdda (via del Capanno) versoNord Ovest e raggiunge un lembodella Tangenziale di Lodi versoSud Est (Zona Industriale, oltrevia Selvagreca).

L’estensione del territorio è laconseguenza dell’unificazionedelle tre parrocchie dell’Assun-zione della B. V. Maria, B. V. Maria

è aumentata la presenza di cop-pie giovani che fa ben sperare.

L’essere nel “centro città” ciespone anche a una continua mo-bilità perché, oltre ai residentistorici, alcuni vi abitano per que-stioni di lavoro e solo per il perio-do lavorativo; alle celebrazioni eattività parrocchiali, poi, si ag-gregano persone provenienti daaltre parrocchie della città e nonsolo; c’è infine da considerare unincremento della presenza di fa-miglie provenienti dall’area isla-mica. Questa situazione ci stimo-la a essere in ascolto del territo-rio e accoglienti.

Felicemente ci disponiamo adaccogliere con affetto e fiduciail Vescovo, certi che egli desiderafortemente mettersi «sulle ormedel Buon Pastore Gesù per farmipiù vicino al popolo che mi ap-partiene». n Don Franco Badaracco, parroco

LA RIFLESSIONE Il parroco: «Generosa e responsabile è la collaborazione e la corresponsabilità dei laici che prestano il loro serio servizio»

Il Vescovo ci indicherà quali percorsi intraprendereper essere sempre più presenza viva per il centro città

Chiesa di Lodi

Vicariato di Lodi Città

Visita pastorale del vescovo Maurizio

Celebrazioni Eucaristichenelle comunità parrocchiali

Giovedì 12 Settembre 2019, ore 20.30Pellegrinaggio al Santuario di Fontana per affidare alla Madonna la Visita Pastorale

ottobre 2019Domenica 6 Cattedrale ore 11.00Domenica 13 Addolorata ore 11.00Domenica 20 San Gualtero ore 10.30Domenica 27 Ausiliatrice ore 10.30

novembreDomenica 10 S. Francesca Cabrini ore 10.00Domenica 17 Santi Bassiano e Fereolo nella Chiesa del S. Cuore ore 10.30Domenica 24 S. Maria Maddalena (Apertura visita) ore 10.30Sabato 30 Borgo S. Rocco (Chiusura visita) ore 17.30

dicembreDomenica 1 S. Alberto ore 10.30Domenica 8 S. Bernardo ore 9.45Domenica 15 S. Lorenzo nella Chiesa di Sant’Agnese ore 10.30

“Insieme sulla Via”

Domenica 29 - ore 10.15Ospedale Maggiore di Lodi

Sabato 21 - ore 16.00Casa di riposo Santa Chiara

“Madonna che spezza il pane”Scultura di Mauro Ceglie

nella Mensa dei poveri in Seminario a Lodi

settembre 2019

San Bassiano

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CHIESA I SABATO 5 OTTOBRE 2019 I IL CITTADINO DI LODI I V

Castiglione consacra la parroc-chia al cuore immacolato di Maria.Domenica pomeriggio, nella festadella Madonna del Rosario, in con-comitanza con l’apertura dell’annocatechistico, la comunità parroc-chiale vivrà un momento intenso:alle 15.30, infatti, monsignor GuidoAntonio Filipazzi, Nunzio Apostoli-co, celebrerà la santa messa solennecui seguiranno la processione conla statua della Madonna del Rosarioe l’Atto di consacrazione della par-rocchia al Cuore Immacolato di Ma-ria.

Sessanta anni fa, infatti, si cele-brò nella parrocchia di Castiglioneil Centenario dell’arrivo della statuadell’Assunta, celebrazioni che rag-giunsero il loro apice la sera dell’11ottobre, quando il parroco di allora,monsignor Giuseppe Carenzi, di-nanzi alle autorità civili, militari ereligiose (e a 5000 persone), consa-crò al Cuore Immacolato di Maria laparrocchia tutta. Come ora.

«Consacrare una parrocchia aMaria, al suo Cuore, significa chie-dere la sua intercessione, affinchéla comunità diventi sempre più Chiesa, ossia diventi sempre più cre-dente – spiega il parroco di Casti-glione, monsignor Gabriele Bernar-

9: S. Messa. Ore 9.30–12: adorazioneeucaristica.

L’INVITOIl Vescovo Maurizio ha già rivoltoun invito alla adorazione eucaristi-ca personale nella Chiesa della Paceai ministri straordinari della SantaComunione e ai Rappresentanti Par-rocchiali Adulti e Giovani (RP/RPG).

Tutti coloro che, come singoli ocome associazioni, intendono assi-curare un turno di adorazione, pos-sono rivolgersi alla Signora FrancaBetti (email [email protected]; cellulare 347 7299254). n

cerdoti col vicario generale e ilcancelliere vescovile, il direttoredel centro missionario, il delegatoper la vita consacrata ma soprat-tutto i seminaristi di Lodi, Cremae Vigevano col Rettore e il Padrespirituale. E, umile umile, donGiulio Luppi che riparte per unaltro triennio di generoso mini-

LODI Il missionario e giornalistaLunedì del Meic:padre Albaneselunedì al Verri

«È passato un secolo dalla Maximum illud in cui Benedetto XV chiedeva il superamento di ogni chiusuranazionalistica ed etnocentrica, di ogni commistionedell’annuncio del Vangelo con le potenze coloniali, coni loro interessi economici e militari. Il mondo è comple-tamente cambiato, ma è forte l’impressione che, invecedi fare passi avanti nel superamento delle logiche dellachiusura, degli egoismi nazionali, delle sperequazioni,dei conflitti, prevalga il nostalgico e rassicurante desi-derio di tornare indietro. Quasi come se il mondo giustoche abbiamo immaginato per i nostri figli si fosse im-provvisamente capovolto»: così il presidente del Meicdi Lodi, Giuseppe Migliorini, annuncia “Il mondo capo-volto. Guerre, dittature, persecuzioni, migrazioni: le verità scomode del mondo globalizzato”, che il 7 ottobreaprirà nell’aula magna del Verri la serie dei Lunedì delMeic con padre Giulio Albanese, missionario combonia-no, giornalista e scrittore, «profondo conoscitore delSud del mondo, delle interconnessioni tra Nord e Sud,delle dinamiche che non dovrebbero permettere facilie grossolani giudizi sul tema delle migrazioni, delle guerre, delle persecuzioni in ogni parte del mondo».

La serata è organizzata dal Meic insieme a Centromissionario diocesano e Ufficio Migrantes all’inizio delmese missionario straordinario indetto dal Papa proprioa cento anni dall’enciclica del suo predecessore.

Il punto dell’informazione “alternativa” – che alter-nativa non dovrebbe essere ma è rilegata a tale - è allabase dell’intervento di padre Giulio Albanese, non a casogiornalista e missionario insieme, fondatore di Misna(agenzia di stampa on line multilingue che si basavaproprio sull’informazione dei missionari), nel 2003 insi-gnito dal presidente Carlo Azeglio Ciampi del titolo diGrande Ufficiale della Repubblica Italiana per meritigiornalistici nel Sud del mondo. n Raffaella Bianchi

AL CARMELO La celebrazione eucaristica celebrata dal Vescovo Maurizio

Con la Messa per santa Teresasi è aperto il mese missionario

stero in Brasile: un autentico do-no di fede. “Insieme sulla Via”: èl’appello rivolto a tutti per custo-dire nei cuori e portare il vangelodi salvezza fino ai confini dellaterra cominciando dalla “portaaccanto”. L’orizzonte di tutto ilcammino sinodale è la missio-ne. n

La Messa nella festa di Santa Teresa di Lisieux, patrona delle missioni

È il primo passo dell’anno Pre-Sinodale. Lo ha sottolineato il ve-scovo Maurizio nella chiesa delmonastero celebrando il 1 ottobrela memoria della patrona dellemissioni, Santa Teresa di Lisieux,una contemplativa che compresedi poter essere missionaria sce-gliendo di essere nella chiesal’amore. Un mese speciale nel tra-dizionale “ottobre missionario”a motivo del primo centenariodalla pubblicazione della encicli-ca “Maximum illud” di BenedettoXV rilanciata dalla esortazione“Evangelii gaudium “di papaFrancesco. La Parola e l’Eucari-stia, l’esempio dei grandi missio-nari di ogni continente e di ognitempo, la formazione missionariadi tutte le componenti del popolodi Dio e la carità per sostenere lapastorale e la solidarietà versoinnumerevoli bisognosi in tuttoil mondo sono gli impegni ribaditidal Santo Padre per questo spe-ciale tempo di memoria e di an-nuncio cristiano. Erano presentialla Messa numerosi fedeli e sa-

È il primo passo anche per l’anno pre sinodale dedicato al tema “Insieme sulla Via”: un invito a portare il Vangelo a tutti

delli -, significa inoltre chiederle difare sgorgare nel cuore di tutti, pic-coli e grandi, la beatitudine della fe-de, che è quella sicurezza umile cheuna vita appoggiata alla parola di Gesù, nutrita dal suo Corpo, liberadai condizionamenti del pensieromondano è la più sensata forma diesistenza che si possa immaginare;consacrare una comunità a Maria,al suo Cuore, significa non darsi pervinti di fronte al male e alla disaffe-zione alle cose di Dio – continua monsignor Bernardelli -: domenicapomeriggio, dunque, porterò tutti,nessuno escluso, in un ideale ab-braccio, ai piedi dell’Assunta, e dallasua nicchia leggerò in ginocchio l’Atto di Consacrazione, sicuro chel’intercessione della Vergine farà fluire fiumi di grazia su tutta la co-munità per una rinnovata semina-gione del Vangelo in questa terra benedetta, in queste famiglie amate,in tutti noi, guardano ai cieli nuovie alla terra nuova che ci si aprono dinanzi». «Monsignor Filipazzi – conclude il parroco -, è delegato dalvescovo di Lodi Maurizio, impossibi-litato ad essere presente perché im-pegnato nella vista pastorale a Lo-di». n Sara Gambarini

DOMENICA Mons. Filipazzi presiederà la Messa

Castiglione si consacraal cuore della Vergine

Da lunedì 7 ottobre , memoria della beata Vergine Maria del Rosa-rio, riaprirà il santuario della Pacein corso Umberto a Lodi.

GLI ORARIGli orari settimanali saranno i se-guenti.

Lunedì, martedì, giovedì e ve-nerdì

ore 9.30–12: adorazione eucari-stica. La chiesa rimane aperta nellapausa pranzo. Ore 16–17: adorazioneeucaristica. Ore 17: S. Messa.

Mercoledìore 9.30–12: adorazione eucari-

stica. ore 20.45: S. Messa. Sabato ore

LODI Nella festa della Madonna del Rosario

Lunedì riapre al cultoil santuario della Pace

La celebrazione presieduta dal Vescovo Maurizio lo scorso 7 settembre

IN VIA GORINIDomani l’incontrodella Pro Sacerdotio

È in programma per domani,dome-nica 6 ottobre, il primo incontro di pre-ghiera dalla Pro Sacerdotio di Lodi.L’appuntamento sarà alle 16 nella Cap-pella della Casa Madre delle Suore Figliedell’Oratorio in via Paolo Gorini a Lodi.Si tratta di un’occasione preziosa pertutti coloro che hanno a cuore il futurodella Chiesa. L’associazione Pro Sacer-dotio, infatti, pone al primo posto lapreghiera per le vocazioni «perché ilpadrone della messe continui a manda-re operai nella sua messe».

14 E 15 OTTOBREIl Carmelo in festaper Santa TeresaLe carmelitane scalze di Lodi invitanotutti a festeggiare con loro la solennitàdi Santa Teresa di Gesù. Il programmadi preghiera presso la chiesa del mona-stero San Giuseppe (in viale Milano)prevede lunedì 14 ottobre alle ore21.00 l’Ufficio delle letture con la parte-cipazione del Coro della Cattedrale.Martedì 15 ottobre invece, giorno in cuila Chiesa ricorda Santa Teresa d’Avila,alle 7,15 ci sarà la Santa Messa solennee nel pomeriggio, alle 17.30, la concele-brazione solenne presieduta da monsi-gnor Jean Sleiman, arcivescovo di Ba-gdad dei Latini, con la partecipazionedelle religiose della Diocesi.Tutti sono invitati e i sacerdoti che lodesiderano possono concelebrare.

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VI I CHIESA I SABATO 5 OTTOBRE 2019 I IL CITTADINO DI LODI

«Cosa ci dice la Madonna? Figli,siate voi la corona per la vostra ma-dre celeste con una vita cristiana coerente». Questo significato spiri-tuale, rivolto a tutti, monsignor Maurizio Malvestiti ha sottolineatonell’omelia giovedì sera in chiesa parrocchiale a Fombio, dove ha pre-sieduto l’incoronazione della statuadella Madonna del Carmelo col Bambino Gesù. La recita del Rosariomolto sentita dalla comunità, allapresenza del vicario foraneo monsi-gnor Iginio Passerini e dal parrocodon Pino Bergomi, e che ha visto lapartecioazione del sindaco DavidePasserini e dell’assessore Alessan-dro Lombardi. Dopo il furto delle co-rone messo a segno un mese fa, unafamiglia si è offerta di farne realiz-zare una copia di foggia ancor piùbella da un artigiano, per poi donar-le alla parrocchia, e giovedì il vesco-vo di Lodi ha benedetto i “diademiregali” e li ha posati sul capo del Bambino Gesù prima e poi della Ma-donna del Carmelo. Quindi si è fer-

mato a pregare davanti alla statua.Un momento di forte raccoglimento,cui si sono uniti i fedeli in preghiera.«Il rito dell’incoronazione delle im-magini mariane è solenne perché laChiesa riconosce il dono che ha rice-vuto, Cristo Gesù che è tra le bracciadella madre – ha detto il Pastore diLodi -. Abbiamo contemplato i mi-steri della luce nella recita del rosa-rio, perché col cuore Maria ci avvici-na alla luce che nessuno può tratte-nere. Specie se “superiore”, come di-ceva Sant’Agostino, quella che fa svanire le paure e riaccende la spe-ranza nella misericordia di Dio cheperdona sempre i suoi figli se torna-no da lui». È nei momenti più diffici-li, «quando la nostra vita è scossa dai nostri peccati o dal male che tut-ti incontriamo, che Maria arriva a portare la luce», ha detto il Vescovo,affidando alla intercessione della Vergine anche coloro che si sono macchiati del furto delle corone: «Tocca quei cuori che hanno com-piuto un gesto umiliante per sé stes-

si, che offende una Madre, la più santa delle madri, la Chiesa, l’uma-nità» ha detto. Al termine della toc-cante cerimonia, i fedeli in proces-sione hanno raggiunto il cortile del-l’oratorio dove monsignor Malvesti-ti ha benedetto la statua della Ma-donna di Fatima donata da un’altrafamiglia di Fombio e collocata in untronco d’albero scavato dai volonta-ri. Un angolo di devozione e serenitàspirituale - ha detto il vescovo primadi chiudere la serata comunitaria -con la Santa Vergine che proteggecol suo sguardo la parrocchia a co-minciare da ragazzi e giovani. n Laura Gozzini

Monsignor Malvestiti in preghiera dopo l’incoronazione, sotto la benedizione della nuova statua della Madonna

FOMBIO Giovedì il Vescovo ha incoronato la statua della Vergine e del Bambino con i nuovi diademi donati dopo il recente furto

Maria arriva a portare la lucequando la nostra vita è scossa

di don Andrea Coldani *

Mercoledì 2 ottobre presso la Casa Vescovile in Lodi si è tenuta lariunione del Consiglio dei vicari fo-ranei. Mons. Vescovo introducendola seduta ha incoraggiato i presentia vivere il “mese missionario specia-le”, nel centenario della lettera apo-stolica Maximum illud di BenedettoXV (30 novembre 1919) sull’attivitàdei missionari nel mondo, come pri-mo passo dell’anno pre-sinodale. Larecente Giornata dei Migranti benha introdotto questo mese specialenel quale la Chiesa è chiamata a te-nere significativamente alta la sen-sibilità missionaria. Lo ha recente-mente ricordato Mons. Malvestiti stesso celebrando a Lodi in cripta San Michele Arcangelo patrono del-la Polizia di Stato e commentandoil monumento collocato in piazza san Pietro: “I migranti e i rifugiati hanno bisogno di angeli e di uominiche li traghettino dalla violenza allapace, dalla insicurezza alla serenità,dalla miseria alla sopravvivenza di-gnitosa: ci sono quelli che non meri-tano certo ma tanti, invece, sono deltutto innocenti e siamo figli e figliedi Dio, dal quale abbiamo ricevutola casa comune che è il piccolo mon-do nel grande universo. Migranti erifugiati hanno una missione signi-ficata dalla scultura benedetta ieridal Papa: siamo sulla stessa barca,con le valigie della vigilanza nellalode e nella carità… (lungo tutto il migrare dei giorni, Salmo 22). E la parola chiara del Papa: “Il bene di una società, infatti, non è dato dalbenessere della maggioranza o dalrispetto dei diritti di “quasi tutti”

(ma) dal bene della collettività qualeinsieme di persone, (affinché) se qualcuno soffre, “tutte le membrasoffrano con lui” (cfr 1 Cor 12,26)”. IlVescovo ha richiama così la comu-nità ecclesiale e civile a tenere vivaquesta sensibilità. Facendo eco alleparole di un noto filosofo contempo-raneo, Mons. Vescovo ha ricordatoche i problemi non si affrontano intermini “ideologico-sentimental-pa-tetico” e che le coscienze critiche nascono “lentamente, faticosamen-te, con la formazione”. Occorre sfa-tare pregiudizi e stemperare tensio-ni, paure e chiusure.

Il Vescovo ha poi incoraggiatoogni iniziativa, prima fra tutte il Ro-sario per le missioni ad gentes e in-tergentes, secondo quanto indicatoda Papa Francesco e come ben evi-denziato dal Centro Missionario dio-cesano. Dall’incontro personale conGesù Cristo vivo nell’Eucaristia, at-traverso l’ascolto della sua Parola diDio nella preghiera personale e co-munitaria, infiammati dalla testi-monianza dei santi martiri della missione e confessori della fede, sensibili nella carità missionaria possiamo vivere con frutto questoprimo passo che è l’anno pre-sino-dale. Il Vescovo ha quindi invitatoa valorizzare particolarmente la ve-glia missionaria che si celebrerà sa-bato 26 ottobre alle ore 21 in Catte-drale.

Mons. Malvestiti ha poi fatto ac-cenno alla visita pastorale che pros-simamente approda alla Città di Lo-di. Già iniziata presso la FondazioneSanta Chiara e l’Ospedale maggiore,è stata occasione provvidenziale per richiamare a tutti il senso della

sofferenza e l’impegno per il mondodei malati. Domenica 6 ottobre la visita pastorale inizierà ufficial-mente con la Cattedrale e si conclu-derà domenica 15 dicembre con laparrocchia di San Lorenzo. Per i Vi-cariati di Spino d’Adda e Paullo è orail tempo dell’attuazione dei Decretidi visita pastorale consegnati il 20settembre; quelli di Codogno, San Martino in Strada e poi – da gennaioprossimo – Casalpusterlengo, sonoimpegnati, dopo il biennio di attua-zione, nella verifica, con la visita deivicari foranei alle parrocchie.

Coronamento della visita sarà ilSinodo XIV. A questo riguardo, il Ve-scovo ha informato i Vicari su quan-to vissuto nella prima riunione dellaCommissione preparatoria del Sino-do, tenutasi lunedì scorso 30 set-tembre. Il lavoro della Commissioneentrerà nel vivo dopo la riunione congiunta con il Consiglio presbite-rale ed il Consiglio pastorale dioce-sano in agenda per sabato 19 otto-bre. La Commissione sarà chiamataad elaborare un Instrumentum la-boris per i lavori sinodali, mettendoa fuoco in particolare tre ambiti: 1.La rilettura del Sinodo XIII in ordinead una verifica, aggiornamento, in-tegrazione; 2. Il tesoro della visita pastorale; 3. Le tre questioni propo-ste dal Vescovo nella Lettera pre-si-nodale (la configurazione territoria-le, la distribuzione dei sacerdoti edil coinvolgimento laicale, le struttu-re). Triade quest’ultima che il Vesco-vo ha composta “sul campo” traen-dola dai consigli e da altre opportu-nità partecipative del suo primo quinquennio lodigiano.

Mons. Malvestiti ha poi affron-

tato il discorso relativo ai Rappre-sentanti parrocchiali (RP) ed i Rap-presentati parrocchiali giovani (RPG). Si è detto molto contento de-gli incontri vissuti il 29 giugno scor-so ed il 28 settembre ultimo scorso,nei quali ha riscontrato una disponi-bilità ed una voglia di mettersi in gioco da non sottovalutare. Ha au-spicato la realizzazione di un sentie-ro concreto di formazione spiritua-le, culturale e pastorale, un vero “se-minario dei laici” che non distolgagente buona dalle parrocchie ma inuna rete stimoli alla partecipazionediocesana, collaborando sempre strenuamente coi sacerdoti nel cammino parrocchiale al fine di pro-muovere formule ministeriali da co-ordinare nella pastorale sul territo-rio.

Il Vescovo ha poi auspicato lacollaborazione dei sacerdoti giovanicon gli uffici pastorali diocesani, senza distoglierli dalla parrocchiama per offrire occasioni proficue diesperienza per i presbiteri in que-stione e per la curia stessa. Mons. Malvestiti ha quindi richiamato laconclusione del 17° centenario dellanascita di San Bassiano che si cele-brerà il 3 novembre, memoria dellatraslazione, alle 16 a Lodi Vecchio.

La seduta è continuata con l’in-tervento di don Bassiano Uggè, Vi-cario generale, che ha presentato ilservizio tutela minori e persone vul-nerate. La Conferenza episcopale italiana, recependo quanto dispostoda Papa Francesco nel Motu proprio“Vos estis lux mundi” del maggio 2019, ha istituito un apposito servi-zio nazionale tutela minori. Il servi-zio ha la missione di esprimere un

approccio più deciso al tema con un’attenzione particolare alla for-mazione, alla prevenzione e qualorase ne renda necessario ad un prontointervento. La direttiva nazionaleprevede l’istituzione di organismia livello regionale e diocesano. Le diocesi della bassa Lombardia (Lodi,Crema, Cremona, Vigevano e Pavia),già in collaborazione per gli studi teologici e i seminari, sono orientatead un servizio interdiocesano conla designazione di un referente e un’equipe di lavoro diocesano. Le competenze già presenti nel servi-zio laudense Amoris laetitia potran-no estendersi al compito della tuteladei minori.

Il confronto tra i vicari e i segre-tari si è concentrato in particolaresul tema della preparazione pre-si-nodale. È emerso il desiderio di coin-volgere i Vicariati in momenti di di-scernimento e confronto, in una ri-lettura fondativa del Sinodo XIII, nella ricezione degli spunti venutidal tesoro della visita pastorale e mettendo bene a fuoco le tre que-stioni sopracitate proposte dal Ve-scovo.

L’incontro è stato concluso dauna comunicazione del Cancellierevescovile mons. Gabriele Bernardel-li sulla nuova normativa sulla pri-vacy così come emanata dalla CEInel Decreto Generale del 25 maggio2018 ed ora in fase di ricezione. Il testo della comunicazione, già mes-so a disposizione dei vicari e, trami-te loro, di tutti i sacerdoti, verrà prossimamente integrato con appo-site indicazioni e modulistica.

* Segretario del Consiglio dei Vicari

LA RIUNIONE Lo scorso mercoledì 2 ottobre si è riunito in episcopio il Consiglio dei vicari foranei

Insieme in cammino verso il sinodo

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CHIESA I SABATO 5 OTTOBRE 2019 I IL CITTADINO DI LODI I VII

sussidio di quest’anno che l’Ufficiofamiglia ha preparato per accom-pagnare i gruppi e i singoli nucleifamiliari lungo questo tempo. Il te-sto è già disponibile presso la Li-breria Paoline. Scrive nell’introdu-zione don Antonio Peviani, diretto-re dell’Ufficio famiglia diocesano:«I sensi ci aiutano a comprenderela realtà, ci aiutano a metterci inrelazione tra di noi, con noi stessi,con Dio. Come suggerito da papaFrancesco i sensi ci permettono di“sperimentare direttamente la real-tà, nell’immediatezza del suo quie ora, ci aiutano a cogliere il realee ugualmente a collocarci nel rea-le». I sensi, dunque, a cominciareda quelli esterni, rendono le fami-glie capaci di sentire la realtà, dicogliere informazioni, di dare unnome alle cose ed entrare in rap-

porto con esse, di esprimere sillabepreziose sulla vocazione che essehanno ricevuto nel disegno di Dio.La famiglia è chiamata a fare unità,

Un fine settimana denso di ap-puntamenti per le comunità che sa-lutano i parroci e quelle che accol-gono i loro nuovi pastori. Oggi, saba-to 5 ottobre, don Stefano Grecchi farà il suo ingresso a Dovera: alle 17arriverà al santuario, quindi ci si sposterà nella chiesa parrocchialeper la Messa. Domani, domenica 6ottobre, alle 11 don Stefano celebre-rà la Messa a Postino.

A Montanaso domani, domenica6 ottobre, arriverà don Simone BenZahra: il nuovo parroco sarà accoltonella Messa delle 18 e domenica 13ottobre alle 9.30 anche ad Arcagna.

Sempre domani, domenica 6 ot-tobre, Tribiano saluterà don DavideChioda dopo diciannove anni: alle9.30 don Davide celebrerà San Bar-baziano e alle 11 a Tribiano, dove poisi terrà il rinfresco. Arriverà il 20 ottobre alle 16 invece don FlaminioFonte: prima sarà accolto sulla piaz-

za del Municipio, poi ci si recherà inchiesa parrocchiale. Domenica 27alle 9.30 farà il suo ingresso anchea San Barbaziano.

Don Chioda è atteso a San Marti-no in Strada, dove entrerà sabato 12alle 20.30.

Ancora domenica 6, ma alle 10,ci sarà il saluto di San Colombanoal canonico don Mario Cipelli che haguidato la parrocchia per ventitréanni. E sempre domani, alle 10.30,don Gianni Zanaboni saluterà la parrocchia di Massalengo dopo di-ciannove anni. Dopo la Messa ci sa-rà il rinfresco in oratorio. Don Gian-ni entrerà poi a Salerano sabato 12ottobre alle 20.15 (prima l’accoglien-za del sindaco, poi la Messa, infineil rinfresco). A Mairano don Gianniarriverà domenica 13 ottobre alle 10.15 nel giorno della sagra, infinedomenica 20 sarà per la Messa di entrata alle 9 a Casaletto e alle 10 a

Gugnano. Sabato 19 ottobre alle 20.30

Massalengo accoglierà il nuovo par-roco, don Stefano Daccò: prima il saluto sulla piazza del Municipio, poi la Messa in chiesa parrocchiale.Don Stefano però saluta la parroc-chia di Villanova del Sillaro domeni-ca 13 ottobre nella Messa delle 9.30e quella di Bargano il 13 alle 11. Villa-nova e Bargano hanno un nuovo parroco: padre Francesco Bergami,francescano originario di Graffi-gnana e da poco tornato in diocesi

UFFICIO FAMIGLIA Appuntamento venerdì 11 ottobre alle 21 al Collegio Vescovile

Una serata con don Marco Pozzaper avviare il cammino annuale

a partire dal proprio vissuto riccodi sollecitazioni, contraddizioni edispersioni per armonizzare e paci-ficare. n

Don Pozza introdurrà l’anno dedicato al tema “I sensi: doni donati”

di Lodi. Domani, domenica 6 ottobre,

anche Salerano saluta il parroco uscente, don Carlo Patti, nella Mes-sa delle 10.30. Don Carlo Patti entre-rà poi a Borghetto sabato 19 ottobrealle 20.30 e a Casoni domenica 20alle 10.

A Terranova de’ Passerini il nuo-vo parroco, che succede a don Gian-ni Dovera, è monsignor Gabriele Bernardelli: farà l’ingresso sabato19 ottobre alle 20.45. n Raffaella Bianchi

IN FESTA Nel fine settimana Dovera e Postino e Montanaso e Arcagna accoglieranno i nuovi pastori

Gli ingressi in parrocchiae i saluti ai sacerdoti

Seconda delle Tre sere per catechisti, martedì8 ottobre alle 21 nell’Aula Magna del Seminario diLodi. Per l’incontro intitolato “Esperienze a confron-to”, i catechisti potranno ascoltare quali scelte han-no compiuto in particolare le parrocchie di Casalpu-sterlengo (San Bartolomeo) e della Muzza in meritoalla catechesi per l’iniziazione cristiana. Le testimo-nianze sono pensate perché, attraverso il raccontodell’esperienza di queste due parrocchie, chi ascoltasia stimolato a porsi domande e possibilità per larealtà della propria comunità.

Il 22 ottobre poi il ciclo organizzato dall’Ufficiocatechistico diocesano si concluderà con la serata“Gettando uno sguardo in avanti”, incontro che verràstrutturato come un laboratorio nel quale i catechistisaranno invitati a progettare la catechesi nella pro-pria parrocchia. n

Si parla della tutela dei minori e delle personevulnerabili nella Chiesa, nella mattinata dell’aggiorna-mento sacerdoti fissata per giovedì 10 ottobre dalle9.45 al Seminario vescovile. Per questo da Bergamoarriverà don Gianluca Marchetti, che nella sua diocesiè cancelliere vescovile e a livello italiano è membrodel Consiglio di presidenza del Servizio nazionale ditutela dei minori. La stessa diocesi di Bergamo è statauna delle prime in Italia ad attivare un Servizio di tuteladei minori, di cui Marchetti è direttore: prevenzione,formazione e anche funzione di osservatorio sono trelinee di azione del servizio diocesano, che comprendeanche l’ambito della consulenza legale e uno sportellodi ascolto per la raccolta di segnalazioni di abusi. LaCei ha stabilito l’obbligo di attivare un Servizio tutelaminori in ogni regione ecclesiastica con almeno unreferente in ogni diocesi. n R. B.

di Raffaella Bianchi

L’Ufficio diocesano per la pa-storale della Famiglia presenta ilcammino proposto ai Gruppi fami-glia, venerdì 11 ottobre alle 21 alCollegio vescovile di Lodi, in viaLegnano 24. Per “I sensi: doni dona-ti. La famiglia si racconta”, interver-rà il giornalista e conduttore televi-sivo don Marco Pozza, teologo, cap-pellano del carcere di massima si-curezza “Due Palazzi” di Padova.Nato nel 1979, nel 2016 don Pozzaha vinto il premio speciale BiagioAgnes per il giornalismo. Nel 2017ha condotto il programma “Le ra-gioni della speranza” su Rai Unoinsieme ad altri due sacerdoti (unodi loro è don Maurizio Patricielloconosciuto per aver svegliato l’at-tenzione dell’opinione pubblica sul-la Terra dei Fuochi, ndr). Nel 2017don Marco Pozza ha condotto ilprogramma “Padre Nostro” su Tv2000, nove puntate che hanno avu-to come ospite fisso Papa France-sco. E da questo programma è natoil libro “Quando pregate dite: PadreNostro”, scritto a quattro mani daPozza con il Santo Padre ed edito daRizzoli e Libreria Editrice Vaticana.

Un anno fa invece è partito ilprogramma “Ave Maria”, semprecondotto da don Pozza per Tv 2000:undici puntate legate all’omonimolibro – intervista a Papa Francesco(edito ancora da Rizzoli e LibreriaEditrice Vaticana).

Alla serata dell’11 ottobre l’Uffi-cio per la pastorale della Famigliainvita tutte e tutti, tutte le famigliee i gruppi familiari, all’inizio delcammino di quest’anno.

“I sensi: doni donati. La famigliasi racconta” è anche il titolo del

GIOVEDÌ

Una mattinata per il cleroMARTEDÌ

Catechisti, secondo incontro

Se tutta la diocesi, in questoAnno pastorale, è chiamata a vi-vere il percorso di sinodalitàtracciato dalla lettera pastorale“Insieme sulla Via”, i Gruppid’Ascolto della Parola sono unitinella consapevolezza che è pro-prio la Parola di Dio, attraversole Sacre Scritture, a guidare inquesto cammino.

“Lampada per i nostri passi èla tua parola” è proprio il titolodel Sussidio per i Gruppi di Ascol-to appena pubblicato dalla dioce-si, nato dall’impegno di don EnzoRaimondi, con la collaborazionedi Katiuscia Betti, Dario Versetti,don Carlo Mazzucchi, don EliaCroce, don Flaminio Fonte, donPierluigi Bolzoni, don SimoneBen Zahra, don Stefano Ecobi eStefania Aiolfi.

Si tratta di un pratico fascico-lo di poche decine di pagine, chepuò aiutare nel percorso di rifles-sione sulla parola nei Gruppi, e lofa affrontando il tema della sino-dalità nelle Scritture, declinatodi volta in volta in modo diverso,fino a comporre un mosaico chegetta una luce nuova su questovalore cardine della Chiesa e del-la comunità.

Si parla quindi di sinodalitàcome corresponsabilità, comecamminare insieme e camminarecon il passo dell’umiltà; sinodali-tà come pregare all’unisono, co-me discernimento comunitarioe come capacità di ripartire daCristo, unico fondamento. Sino-dalità è sinfonia, è vivere l’autori-tà come dono e servizio, e infineè unzione dello Spirito.

Ogni capitolo è aperto dallalettura della Parola, con testitratti dall’Antico o dal Nuovo Te-stamento, cui segue un commen-to e una “attualizzazione”, in cuisi riflette sul valore del testo nel-la società contemporanea. Nonmancano alcuni spunti per darvita a un confronto all’interno delgruppo, mentre la conclusione diogni incontro è sancita dalla pre-ghiera.

Il sussidio “Lampada per i no-stri passi è la tua parola” si puòscaricare gratuitamente dal sitodella diocesi di Lodi all’indirizzowww.diocesi.lodi.it. n Federico Gaudenzi

IL SUSSIDIO Gruppidi ascolto:un camminosulla sinodalità

La copertina del sussidio

Don Stefano Grecchi Don Simone Ben Zahra

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VIII I CHIESA I SABATO 5 OTTOBRE 2019 I IL CITTADINO DI LODI

di Eugenio Lombardo

Un’intensa collaborazione trala Caritas lodigiana, la Croce RossaItaliana Comitato di Lodi ed il cir-cuito Off del Festival della Fotogra-fia Etica, ha realizzato l’opportunitàdi riproporre sul territorio, l’allesti-mento della mostra sul tema dei migranti, dal titolo Sconfinati.

Si tratta non di una sempliceesposizione di immagini, ma di unpiù complessivo allestimento, ospi-tato nei locali della Croce Rossa diLodi, in viale Dalmazia, dove i visi-tatori parteciperanno ad un eventointerattivo, che li renderà protago-nisti nel ruolo di attori recitanti quali migranti pronti ad affrontareun viaggio. Muniti di pochi spiccioli,dotati di un passaporto e di un’iden-tità reali, con i quali verranno a co-noscenza delle autentiche storie esistenziali di ciascun migrante, do-vranno relazionarsi con i trafficantilibici, sino a salire su una vera barcaper salpare verso la speranza. Unlaboratorio, un’esperienza teatrale,una mostra alternativa, questa esperienza di Sconfinati, è qualcosache segna profondamente il cuore.

Laura Negri e Paolo TirelliChi si è impegnata molto, per la riu-scita dell’iniziativa, è Laura Negri,istruttrice di attività sociali nonchédelegata nell’area sociale del Comi-tato di Lodi della Croce Rossa. Dalcarattere determinato e coscienzio-so, è costantemente impegnata inprima linea per aiutare le personepiù vulnerabili: «Questa mostra –ha spiegato – nasce grazie alla col-laborazione con la Caritas locale, avviatasi insieme alla cooperativaLe Pleiadi: ciascuna di queste real-tà, infatti, è coinvolta nell’emergen-za freddo. Le Pleiadi hanno un edu-catore di strada, la Caritas promuo-ve un centro di ascolto e noi comeCroce Rossa offriamo un servizio socio sanitario, proponendolo agliospiti del dormitorio. Sconfinati èun’esperienza molto toccante, chila visiterà ne rimarrà colpito»

Invito rilanciato anche da PaoloTirelli, referente della comunicazio-ne esterna per la Croce Rossa: «Il tema delle migrazioni – ha precisa-to – è al centro dell’attenzione e questa iniziativa, sebbene sia solouna finzione, rivela la sofferenza stampata sui volti di persone vere.Si tratta di un percorso della duratadi 20 minuti, che è basato sulle sto-

rie autentiche raccolte dai volontarie dagli operatori di Caritas Ambro-siana».

Roberto Menardo Nello spazio scenico vi sarà pure unangolo fotografico, con quattro soleimmagini eloquenti, scattate dal lodigiano Roberto Menardo, diretto-re del circuito Off del più noto Festi-val della Fotografia Etica.

Il circuito Off, inizialmente ri-servato ai soci di Progetto Immagi-ne, ha in parte modificato la propriapelle ed oggi è tendenzialmente aperto a tutti i fotografi: «La nostraofferta culturale – spiega Menardo- non è vincolata ad un tema unico,ma privilegia la pluralità di espres-sioni e riferimenti, cercando di pro-porne il maggior numero in relazio-ne agli spazi offerti dalla città. Que-st’anno abbiamo avuto 110 richie-

ste, di cui 90 provenienti da foto-grafi fuori territorio. Non ci sono premi, né vincitori: solo il piaceredi dare spazio e visibilità alle imma-gini, che hanno sempre la potenzadi toccare il cuore».

Relativamente alle sue fotogra-fie, scattate durante un’occasionaleviaggio in Libia, Menardo sottoli-nea: «Nel 2013 ero in quel paese permotivi professionali; sembrava chela Libia attraversasse una fase sere-na, avviandosi verso una democra-zia laica. Eppure, visitando un luogopresso Tripoli, mi capitò di passareaccanto ad un capannone: rimasicolpito dalla presenza di persone che sembravano essere autentici fantasmi, totalmente ignorate. Inrealtà non erano trattate male, nébene: in una parola, sembravano attraversate dalla mancanza di considerazione».

Menardo chiese ai propri ac-compagnatori chi fosse quella gen-te: «Appresi che erano migranti. Avevano consegnato i propri passa-porti ai trafficanti e rimanevano lìper un periodo che andava dai seimesi ai due anni per riscattare queidocumenti e pagarsi il viaggio su ungommone. Questa è stata la storiadi cui sono stato testimone oculare:l’ho trovata coerente e pertinente

con l’iniziativa promossa da Caritase mi è sembrato opportuno inserireil progetto Sconfinati all’interno delcircuito Off del Festival».

Francesco HolmesChi ha avuto un ruolo davvero atti-vo in questa organizzazione è statoil 26enne Francesco Holmes, che daun paio d’anni lavora presso un Centro di accoglienza straordinariadella Caritas lodigiana: «Sono figliodegli anni ’90, post caduta del murodi Berlino - spiega con delicata au-toironia -, e la mia vita si è svolta apendolo tra la “piccola mela” (alludoall’albero del melo cotogno, simbolodi Codogno, il paese di mia madre,dove vivo e lavoro) e la “grande me-la” (New York, la città di mio padre,dove ho vissuto a lungo e mi sonolaureato in studi mediorientali presso la New York University); si

è sempre trattato di adattarmi al “molto grande” e al “molto piccolo”,come molti tra i migranti che dopoun lungo viaggio arrivano in Italia,nel Lodigiano, e si trovano in picco-le, talvolta piccolissime realtà, contutti i vantaggi e gli svantaggi delcaso. Qui un vantaggio è senz’altroquello che la sfida per l’integrazio-ne oltre a passare necessariamenteper la regolarizzazione, il lavoro ela lingua, può assumere una dimen-sione diretta e individuale».

Holmes spiega la finalità diSconfinati: «Tentare di rompere ilghiaccio tra la comunità locale e imigranti, creando uno spazio co-mune dove finalmente ci si conoscedi persona, facendo perno sull’uni-ca differenza forse degna di nota:il trauma; quello della guerra, dei ribelli nel deserto, dei banditi in cit-tà, dei compagni, delle mogli, dei parenti, caduti sotto il machete o tra le onde, tragedie che non sonoparte della vita europea. Forse an-che per questo siamo astrattamen-te assuefatti alle immagini e alle storie sulla violenza che accadonodall’altra parte del mare. Reduci davarie esperienze di sensibilizzazio-ne nelle scuole, ci siamo accorti, chepur essendoci un genuino desiderioreciproco di incontrarsi, gli studentierano in difficoltà ad ascoltare e inostri ospiti a raccontare. Ci è sem-brato che la difficoltà dei ragazzi fosse sull’impossibilità di relazio-narsi a storie distanti dalle loro esperienze, mentre per i migrantinon solo c’era la difficoltà nel rac-contare qualcosa che si vorrebbe dimenticare, ma la netta sensazio-ne che mancasse l’ascolto. Da qui iltentativo di Caritas Lodigiana di provare a mettere il pezzo mancan-te: appunto Sconfinati, una perfor-mance molto forte. La violenza tea-trale porta intimità tra il pubblicoe i nostri ospiti, che viene valorizza-ta nell’ascolto post-performance, quando i visitatori riescono ad ascoltare le storie vere dei migranticon naturalezza, e questi ultimi, cheper lingua o condizione si trovanoin difficoltà a comunicare, sono fi-nalmente al centro delle loro vite,non più materiale di scambio in Li-bia o materiale politico in Italia».

Francesco Holmes sottolinea illegame tra l’iniziale nostra paura el’innato senso di ospitalità: «Vale adire, paura ed ospitalità, come i duepilastri del rapporto con lo stranie-ro nella nostra cultura mediterra-nea: l’altro, colui che viene dal mare,può portare malattia, tradimento,menzogna, violenza, ma può essereanche un Dio travestito da mendi-cante, ricco di doni, o un essere umano che molto ha visto, molto hasofferto, a tutto è sopravvissuto: uneroe come Odisseo, o Nessuno. Sconfinati ci fa incontrare Odisseofuori dai contorni del mito, ci fa in-contrare un’esperienza che è nel cuore della più antica storia dell’Oc-cidente: il naufrago che non parlase non è invitato a farlo, che piangeprima di parlare, e quando infine lofa, commuove tutti noi». n Ha collaborato Luca Servidati

MONDIALITÀ Alla Croce Rossa il laboratorio Caritas inserito nel circuito Off del Festival della Fotografia Etica

“Sconfinati”, nei panni dei migranti

Il laboratorio “Sconfinati” è piùdi una mostra, è un’esperienzacoinvolgente della dura realtàdelle migrazioni: ai visitatoriviene proposto di “recitare”la parte di chi affronta un viaggiodella speranza. Qui sopraRoberto Menardo, direttoredel circuito Off del Festivaldella Fotografia Etica, sottoFrancesco Holmes, operatorepresso un Centro d’accoglienzastraordinaria della Caritas

«Ai visitatori è propostoun evento interattivo, che li vedrà quali attorinel ruolo di migranti pronti al viaggio

«Conosceranno storievere di migrazioni,i trafficanti libici,la paura della traversataverso lidi di speranza