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MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario I requisiti minimi per l’attivazione dei corsi di studio: alcune integrazioni e prime proposte per i corsi di laurea specialistica - aprile 2003 - DOC 3/03

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MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA

Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario

I requisiti minimi per l’attivazione dei corsi di studio:

alcune integrazioni e prime proposte per i corsi di

laurea specialistica

- aprile 2003 -

DOC 3/03

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Il Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario è previsto dall’articolo 2 della legge 370/99 e alla data dell’insediamento, il 19 aprile 2000, è subentrato all’Osservatorio per la valutazione del sistema universitario.

Il Comitato è organo istituzionale del MIUR con il compito di: fissare i criteri generali per la valutazione delle attività delle università; predisporre una relazione annuale sulla valutazione del sistema universitario; promuovere la sperimentazione, l'applicazione e la diffusione di metodologie e pratiche di valutazione; determinare la natura delle informazioni e dei dati che i nuclei di valutazione degli atenei sono tenuti a comunicare; attuare un programma annuale di valutazioni esterne delle università o di singole strutture didattiche; effettuare valutazioni tecniche su proposte di nuove istituzioni universitarie statali e non statali in vista dell'autorizzazione al rilascio di titoli aventi valore legale; predisporre rapporti sullo stato di attuazione e sui risultati della programmazione; predisporre studi e documentazione sullo stato dell'istruzione universitaria, sull'attuazione del diritto allo studio e sugli accessi ai corsi di studio universitari; predisporre studi e documentazione per la definizione dei criteri di riparto della quota di riequilibrio del fondo per il finanziamento ordinario delle università; svolgere per il Ministro attività consultive, istruttorie, di valutazione, di definizione di standard, di parametri e di normativa tecnica, anche in relazione alle distinte attività delle università, nonché ai progetti e alle proposte presentate dalle medesime.

Con decreto del 4 aprile 2000 sono stati nominati i seguenti membri: dott. Giuseppe De Rita (presidente), prof. Luigi Biggeri, prof. Carlo Calandra Buonaura, prof. Giuseppe Catalano, prof. Alessandro Corbino, dott. Guido Fiegna, prof. Alessandro Figà Talamanca, dott.ssa Daniela Primicerio, prof.ssa Anna Laura Trombetti Budriesi. In occasione della riunione di insediamento del Comitato, il prof. Biggeri è stato eletto vice-presidente.

Il decreto istitutivo assegna al Comitato una segreteria amministrativa e tecnica per assicurare il supporto necessario. Inoltre, per le esigenze derivanti dall'attività del Comitato, possono essere affidati incarichi ad esperti, a gruppi di lavoro, enti e società specializzate per lo svolgimento di ricerche, studi e indagini.

I documenti prodotti dal Comitato si articolano nelle seguenti tipologie: DOC Documenti prodotti dal Comitato in ottemperanza alle disposizioni di legge o su richiesta di parere da

parte del Ministro; RdR Rapporti di ricerca prodotti da altri per conto del Comitato; REPRINT Relazioni presentate a convegni e articoli pubblicati in altra sede da parte di componenti del

Comitato. Il contenuto di tali studi è, ovviamente, responsabilità degli autori e non frutto del lavoro collegiale del Comitato.

Ulteriori informazioni sul Comitato nazionale e sulla documentazione fin qui prodotta sono contenute nel sito internet: www.cnvsu.it e www.murst.it/valutazionecomitato. La documentazione del preesistente Osservatorio è contenuta nel sito internet: www.murst.it/osservatorio.

Tel.06/5849.6401/6410 – fax 06/5849.6480 – e_mail: [email protected]

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INDICE

1. Premessa..................................................................................................................... 1

2. L’attivazione dei corsi di studio: le informazioni necessarie per la banca-dati

dell’offerta formativa ........................................................................................................ 3

3. Alcune integrazioni per i requisiti minimi dei corsi di laurea e di laurea specialistica

a ciclo unico ...................................................................................................................... 4

3.1 La numerosità degli studenti iscritti al primo anno di corso .............................. 4

3.2 La valutazione dei docenti necessari................................................................... 5

3.3 La valutazione delle strutture (aule, laboratori, biblioteche) ............................. 6

4. I requisiti minimi per l’attivazione dei corsi di laurea specialistica........................... 7

4.1 La numerosità degli studenti iscritti al primo anno di corso .............................. 8

4.2 La valutazione dei docenti necessari................................................................... 8

4.3 La valutazione delle strutture (aule, laboratori, biblioteche) ............................. 9

5. Gli effetti della verifica del possesso dei requisiti minimi......................................... 9

Allegati Allegato A1 - La numerosità degli immatricolati ai corsi di studio a.a. 2001/02 Allegato A2 - I raggruppamenti dei corsi di laurea Allegato A3 - I raggruppamenti dei corsi di laurea specialistica a ciclo unico Allegato A4 - I raggruppamenti dei corsi di laurea specialistica

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1. Premessa

Il Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario (in seguito CNVSU) ha proposto, con il DOC 17/01 ed alcune successive integrazioni1, i criteri per una prima verifica della sostenibilità, in base alle risorse disponibili, del complesso dell’offerta formativa delle università, statali e non statali legalmente riconosciute, in applicazione della riforma degli ordinamenti didattici. Il Ministro ha fatto proprie le indicazioni contenute nel documento, con le note ministeriali n. 18 del 10 gennaio 2002, n. 781 del 16 ottobre 2002 e n. 840 del 14 novembre 2002, indicando le “nuove” regole per l’istituzione e l’attivazione dei corsi di studio.

Successivamente, su richiesta ministeriale, il CNVSU ha avviato una preliminare

valutazione dei corsi di laurea e di laurea specialistica a ciclo unico attivati2 nell'a.a. 2001/02. In questa occasione ci si è avvalsi anche del contributo informativo fornito dai Nuclei di valutazione nell’ambito della rilevazione “Nuclei 2002”; i principali risultati di questa prima analisi sono stati presentati nel DOC 04/02.

Nella seconda metà del 2002 è stata avviata la verifica sul possesso dei requisiti minimi, per la quale è stata predisposta una procedura informatizzata mediante la quale ogni ateneo ha potuto: • prendere visione della situazione inerente la propria offerta formativa; • rimuovere eventuali anomalie nei dati inseriti e utilizzati per le valutazioni; • indicare quantitativamente la docenza effettivamente destinata da ciascuna facoltà

ad eventuali corsi di studio interfacoltà; • indicare quali corsi dovevano essere considerati privi dei “requisiti minimi”; • indicare, nelle note, eventuali linee programmatiche già assunte per l’adeguamento

delle risorse destinate ai corsi di studio e situazioni specifiche alle quali si sarebbe dovuta prestare attenzione.

Al termine di questa verifica, sulla base delle informazioni raccolte e delle scelte operate dalle singole istituzioni, risulta evidente quale parte dell’offerta attivata può considerarsi, nell’a.a. considerato, sostenuta almeno da “requisiti minimi” (di docenti e strutture) e quale, invece, evidenzi situazioni che richiedono interventi correttivi.

La procedura informatizzata, predisposta in collaborazione col CINECA, ha permesso, inoltre, agli atenei di valutare, secondo i criteri adottati, la disponibilità di docenti eccedente i “requisiti minimi” e utilizzabile per migliorare qualitativamente l’offerta già attivata o per sostenere corsi di laurea specialistica da attivare negli a.a. successivi. A conclusione delle operazioni delegate all’ateneo, viene predisposto un documento che, sottoscritto dal Rettore e conservato agli atti dell’amministrazione, rende conto delle valutazioni e delle scelte operate per l’a.a. 2001/02.

Lo spirito con il quale il CNVSU ha affrontato la complessa problematica è stato

quello di favorire, nel rispetto delle autonome deliberazioni degli atenei, la più efficace programmazione dei corsi di studio in relazione alle vocazioni di sede, alle attese del territorio e alla capacità di adeguamento, anche progressivo, delle risorse alle esigenze minime individuate. Tale spirito ha accompagnato anche tutte le verifiche intraprese e ha condotto ad individuare una parte relativamente modesta della nuova offerta formativa attivata nel 2001/02 come priva dei requisiti minimi necessari. Questa finalità 1 Le integrazioni sono consultabili sul sito: http://www.miur.it/0002Univer/0053Progra/index_cf2.htm. 2 In questa sede, sono considerati “corsi attivati” quelli con iscritti al primo anno nell’a.a. 2001/02.

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di promozione di obiettivi di qualità del sistema universitario sarà perseguita dal CNVSU anche in futuro.

Si ritiene necessario ricordare le principali difficoltà incontrate nella

predisposizione dei criteri e nella loro successiva applicazione. Per prima cosa, il processo è stato avviato in ritardo rispetto ai tempi assegnati alle università per le proposte di istituzione dei corsi di laurea del nuovo ordinamento; ciò non ha permesso di elaborare i criteri con la dovuta tempestività, con la conseguenza di un insufficiente sostegno all’attività di programmazione realizzata dagli atenei, che avrebbero potuto forse evitare alcune scelte successivamente riviste. Inoltre, considerata l’insufficienza delle informazioni disponibili, è stato necessario procedere con approssimazioni che hanno inevitabilmente sacrificato aspetti di qualità che, sia pure al livello minimo, devono essere tenuti in debita considerazione.

Tali limiti appaiono oggi, fortunatamente, in fase di superamento con l’attivazione della Banca dati dell’offerta formativa e con l’auspicata prossima realizzazione dell’Anagrafe nazionale degli studenti, la cui azione congiunta renderà possibile un costante monitoraggio dei processi e dei risultati realizzati. Inoltre, l’indicazione contenuta nella nota ministeriale n. 781 del 16.10.2002, chiarisce la necessità di distinguere nettamente le procedure autorizzative previste per l’istituzione dei corsi da quelle per la loro attivazione, che presuppone la effettiva disponibilità delle risorse necessarie a sostenerli.

In prospettiva, una volta consolidate le principali regole da adottare per la

valutazione della domanda sostenibile (stimata sulla base delle risorse già a disposizione), sarà possibile informare ex-ante tutti i soggetti interessati, in particolare gli studenti, sul possesso dei requisiti minimi di tutti i corsi attivati.

Sotto tale profilo, la verifica dei requisiti minimi si delinea anche come un importante strumento di programmazione degli atenei per adeguare gradualmente la propria offerta alle variegate esigenze della domanda, oltre a rappresentare, nel contempo, una garanzia per l’utenza di una qualità minima indispensabile dell'offerta didattica. In tale ottica, il CNVSU ritiene che il possesso dei requisiti minimi debba rappresentare il pre-requisito per entrare a far parte dell’offerta formativa “ufficiale”, resa pubblica attraverso la Banca dati gestita dal Ministero.

Nel percorso di progressiva specificazione della metodologia, anche con

riferimento alle peculiarità di percorsi formativi regolamentati in ambito europeo, il CNVSU ha definito i requisiti minimi per i corsi di laurea specialistica a ciclo unico in Medicina veterinaria (Doc. 12/02)3. Analogamente si intende procedere per i corsi di studio dell’area sanitaria.

Allo stato attuale, sulla base delle informazioni disponibili e delle analisi effettuate, risultano possibili alcuni correttivi che rendono i criteri originari e le procedure adottate più efficaci rispetto all’obiettivo – pur ancora minimo – che essi si propongono: assicurare un livello di qualità dei corsi di studio attivati almeno sufficiente ad attribuire loro dignità di corsi “universitari”.

3 A questi corsi si applicano esclusivamente i requisiti minimi previsti in tale documento.

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Con il presente documento, in cui si affinano le indicazioni del DOC 17/01, che rimane nelle sue linee guida il documento di riferimento, il CNVSU intende quindi proporre alcune integrazioni dei criteri originari, dei riferimenti quantitativi e qualitativi, applicandoli per la prima volta anche ai corsi di laurea specialistica. Ciò nella prospettiva di agevolare, progressivamente, il percorso verso l’obiettivo cui il sistema deve ora necessariamente tendere: l’accreditamento delle istituzioni, dei corsi di studio e delle singole attività formative.

In tal modo, si ritiene di contribuire, superata la fase delle verifiche di base, ad un

compiuto processo di valutazione, orientato alla garanzia di qualità che, come è opinione generale e condivisa da tutti i soggetti protagonisti della trasformazione, è un obiettivo prioritario nel processo di armonizzazione europea.

Nei paragrafi che seguono vengono affrontate le specifiche problematiche e

relative proposte di interventi, da applicare a partire dal prossimo anno accademico, in relazione alle diverse tipologie di corsi.

2. L’attivazione dei corsi di studio: le informazioni necessarie per la Banca-dati dell’offerta formativa

Il CNVSU ritiene che, ai fini dell’attivazione di tutti i corsi di studio, gli atenei

dovrebbero inserire nella Banca dati dell’offerta formativa alcune informazioni indispensabili, di seguito elencate, da rendere pubblicamente consultabili: • i riferimenti necessari alla consultazione del regolamento didattico dello specifico

corso, in conformità alle previsioni dell’art.12 del DM 509/99; • i requisiti di accesso richiesti, i criteri di valutazione e di eventuale recupero di

debiti formativi; • il parere del Comitato regionale di coordinamento; • la dichiarazione che il corso presenta, anche sulla base della consultazione delle

istituzioni pubbliche e private e delle forze sociali ed economiche, una giustificata prospettiva di occupazione dei laureati, ossia che un elevato numero di essi potrà trovare opportunità lavorative alla fine del ciclo di studi o dopo l’eventuale completamento di esso attraverso un master;

• la disponibilità, anche via web, di tutte le informazioni necessarie anche a facilitare l’orientamento e la mobilità degli studenti;

• la domanda sostenibile in relazione alle risorse di docenti e strutture disponibili.

Peraltro, per rendere più documentato il quadro dell’offerta, nella parte pubblica della Banca dati dell’offerta formativa compariranno, a partire già dall’a.a. 2002/03, in corrispondenza degli insegnamenti relativi alle attività di base e caratterizzanti, il numero, e successivamente i nomi, dei docenti della facoltà presenti in ciascuno dei settori scientifico-disciplinari interessati.

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3. Alcune integrazioni per i requisiti minimi dei corsi di laurea e di laurea specialistica a ciclo unico

Per questi corsi di studio è opportuno introdurre, per le valutazioni da condurre nel

prossimo anno accademico, alcuni correttivi ai riferimenti quantitativi adottati nella fase di prima applicazione della verifica dei requisiti minimi.

3.1 La numerosità degli studenti iscritti al primo anno di corso

Le “numerosità” fissate nel DOC 17/01 sono risultate, sulla base dei dati effettivi dell’a.a. 2001/02, sostanzialmente corrispondenti ai valori medi degli iscritti al primo anno e l’utilizzazione dei valori massimi ai fini del calcolo dei “requisiti minimi” non ha messo in evidenza vistose anomalie4.

Peraltro, dalle analisi delle osservazioni pervenute dalla comunità scientifica e dal confronto avviato con i responsabili della gestione dei corsi, appaiono opportuni soltanto alcuni spostamenti (qualcuno dei quali già realizzato in fase di prima applicazione5) di classi di corsi di studio da un gruppo all’altro. In particolare, si propone il passaggio al gruppo B dei corsi di laurea delle seguenti classi: 6 "Scienze del servizio sociale", 29 "Filosofia", 38 "Scienze storiche", 35 "Scienze per la cooperazione, lo sviluppo e la pace" (cfr all. A2). Si ritiene, pertanto, di poter confermare, come indicato nella tabella 1, i valori per le numerosità di riferimento e le numerosità massime6.

Tabella 1 – Le numerosità di riferimento e massime per i corsi di laurea – Iscritti al primo anno

Gruppo Numerosità di riferimento Numerosità massima A 50 75

B 100 150

C 180 230

D 250 300

Per i corsi di laurea specialistica a ciclo unico, i cui valori sono stati inizialmente indicati con riferimento a quelli dei corsi di laurea, si propone di adottare le numerosità di riferimento e massime previste per i corsi di laurea specialistica di cui al paragrafo successivo, sulla base dell’articolazione delle classi nei gruppi di cui all’allegato A3.

4 Si veda l’allegato A1. Nelle tabelle i dati sono riferiti solo agli studenti immatricolati a causa di disomogenei criteri utilizzati dai vari atenei nei passaggi al nuovo ordinamento degli studenti iscritti nei corsi del precedente. 5 Per i corsi a “ciclo unico” della classe 14/S "Farmacia e Farmacia industriale", è intervenuta inizialmente una correzione, necessaria per tenere conto di un precedente errore di valutazione, collocando gli stessi nel gruppo B delle classi di laurea. Attualmente tali corsi sono collocati nel gruppo C delle lauree specialistiche a ciclo unico (all. A3). 6 Nel DOC 17/01 sono state definite le numerosità di riferimento e l’intervallo di variabilità (minimo e massimo) degli studenti che dovrebbero seguire un corso, affinché questo possa svolgersi in condizioni di efficienza ed efficacia (cfr. § 3.3, DOC 17/01). Nell’allegato A2 è riportata l’attuale collocazione dei corsi delle classi di laurea nei gruppi indicati.

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Al termine del primo ciclo dei corsi attivati nel 2001/02 sarà possibile conoscere la numerosità effettiva degli studenti iscritti al corso di studi (ed ai suoi eventuali curricula) e si potrà rideterminare la numerosità di riferimento e quella massima degli iscritti e non soltanto di quelli del primo anno, come nella fase di avvio. Inoltre, con l’attivazione dell’Anagrafe nazionale degli studenti, sarà possibile valutare le differenziate ed aggiuntive esigenze di servizi determinate dalla presenza di studenti iscritti part-time. Più in generale, sarà opportuno ridurre progressivamente i valori massimi, con particolare riferimento ai gruppi C e D, nella prospettiva di un miglioramento del rapporto docenti studenti attivi, finalizzato ad una maggiore efficacia delle attività didattiche.

Per quanto attiene alle numerosità minime, che pure erano indicate nel Doc 17/01, è opportuno chiarire che un valore di studenti al di sotto di tali soglie è ininfluente sul possesso dei “requisiti minimi”, ma può segnalare una inefficiente utilizzazione delle risorse di strutture e di docenza disponibili, da considerare in altri tipi di valutazioni7. Per quanto riguarda l’apprezzamento di tali situazioni, per gli effetti che può comportare nelle attribuzioni di risorse, il Comitato sta predisponendo uno specifico documento, con alcune proposte operative, che sono attualmente all’esame del tavolo tecnico che coinvolge il MIUR, la CRUI, il CNSU, il CUN ed il CNVSU. 3.2 La valutazione dei docenti necessari

Assumendo, come base di calcolo, i criteri quantitativi di riferimento già

individuati nel DOC 17/018, appaiono adeguati i valori riportati nella ministeriale n. 781 del 16.10.2002. Pertanto, nei casi in cui i docenti risultino impegnati nelle sole attività didattiche riferite ai corsi di laurea o di laurea specialistica a ciclo unico, i valori sono quelli indicati nella tabella 2.

Tabella 2 – Il numero minimo di docenti necessari per i corsi di laurea e di laurea specialistica a ciclo unico

docenti per il primo corso della classe

docenti per ulteriori corsi della stessa classe

Corsi di laurea 9 7

Corsi di laurea specialistica a ciclo unico 15 15

Si precisa, in proposito, che già in sede di prima applicazione delle verifiche sono

stati adottati valori diversi per i corsi realizzati con tecnologie teledidattiche e per i corsi dell’area delle professioni sanitarie, che debbono utilizzare anche docenza erogata dal personale delle strutture sanitarie presso le quali si svolgono. Si ribadisce che per i corsi di laurea teledidattici i valori sono stati ridotti a 3 docenti per il primo corso della classe

7 Verifiche da operare in relazione alle assegnazioni finanziate per l'avvio della riforma degli ordinamenti didattici: sia a valere sul FFO, a partire dal 2001, sia sui fondi per la programmazione 2001-2003 (D.M. 8 maggio 2001, art. 4). 8 Corrispondenza media di un CFU ad 8 ore di didattica frontale e dell’impegno complessivo di un docente di ruolo a 120 ore annue di attività di insegnamento, delle quali 100 destinate ai corsi di laurea e di laurea specialistica.

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e 2 per quelli successivi, mentre per i corsi di laurea dell’area delle professioni sanitarie rispettivamente a 5 e 4.

Per le analisi future sembra opportuno aggiungere una verifica sull’esistenza delle

competenze disciplinari necessarie per garantire che all’offerta di insegnamenti programmata, in sede di istituzione dei corsi di studio, corrisponda una coerente effettiva disponibilità di docenti di ruolo da utilizzare.

In questa linea, il CNVSU propone di valutare questo aspetto verificando che l’insieme dei docenti di una facoltà9 sia in grado di assicurare la copertura di almeno il 40 % dei settori scientifico-disciplinari indicati nella Banca dati dell’offerta formativa, per le attività formative di base e caratterizzanti in tutti i corsi di laurea attivati dalla stessa.

A tal fine per ciascuna facoltà si predisporrà un elenco dei settori scientifico-disciplinari previsti per le attività formative di base e caratterizzanti nei corsi di studio di ciascuna classe, da confrontare con l’elenco dei settori scientifico-disciplinare dei docenti di ruolo della facoltà. Nell'applicazione di tale criterio si dovrebbe anche tener conto che la presenza di un docente di ruolo in uno specifico settore scientifico-disciplinare può garantire, di norma, la copertura solo per una classe di corsi di studio, con priorità per i corsi di primo livello10. Tale criterio, adottato in via preliminare, tiene conto dell’attuale impossibilità di un confronto diretto tra i CFU effettivamente offerti per ciascun ambito degli ordinamenti didattici di ciascun specifico corso, il settore scientifico-disciplinare e i docenti disponibili della facoltà.

Al fine della verifica del possesso dei requisiti minimi è indispensabile il rispetto sia del requisito quantitativo, relativo al numero minimo di docenti di ruolo, sia di quello qualitativo, relativo alla copertura dei settori scientifico-disciplinari.

3.3 La valutazione delle strutture (aule, laboratori, biblioteche)

Prendendo atto che i Rettori hanno autocertificato (sia nel 2001/02 sia nel 2002/02

e per tutti i corsi attivati) la disponibilità di strutture “nella misura necessaria per il corretto funzionamento del corso stesso”, sembra necessario aggiungere a tale indicazione di disponibilità numerica dei posti aula, delle postazioni di laboratorio e di biblioteca, anche un motivato parere del Nucleo di valutazione di ateneo sulla loro adeguatezza qualitativa minima. Tale parere sarà evidenziato nella Banca dati dell’offerta formativa e sarà utilizzato per le valutazioni del CNVSU sulla presenza dei requisiti minimi.

Come base di calcolo, possono essere confermati i criteri di massima già individuati nel DOC 17/01. Per i corsi di laurea o di laurea specialistica a ciclo unico che prevedono una limitazione degli accessi su base nazionale debbono essere utilizzati i riferimenti (quantitativi e qualitativi) già individuati per definire il numero di studenti iscrivibili in correlazione con le strutture utilizzabili (posti letto, riuniti per odontoiatria, ecc.).

9 Tenendo conto anche del numero dei docenti della stessa facoltà impegnati per l’offerta formativa di iniziative interfacoltà ed interateneo. 10 Se ad esempio il settore XYZ è previsto in tre classi di primo livello ed in una di secondo livello, per la sua copertura sono necessari almeno quattro docenti di ruolo della facoltà afferenti a tale settore.

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4. I requisiti minimi per l’attivazione dei corsi di laurea specialistica Ricordando che fino al 2004/0511 a tali corsi potranno iscriversi soltanto laureati

provenienti da corsi del vecchio ordinamento, appare attualmente opportuno definire con maggiore dettaglio, modificando parzialmente quanto riportato nel DOC 17/01, i criteri da utilizzare in fase di istituzione ed in fase di attivazione dei corsi di laurea specialistica.

Considerato che per tali corsi non appare giustificato ricorrere a procedure di

istituzione “semplificate”, possono essere previste modalità differenziate per le due fasi di istituzione e attivazione12. Per questi motivi è bene distinguere la documentazione di accompagnamento che deve supportare, sia per le valutazioni che per l’informazione all’utenza, l’istituzione (in fase di progettazione del corso) da quella su cui deve fondarsi l’attivazione (che precede invece l’iscrizione degli studenti).

Il CNVSU ritiene che le proposte di istituzione, da sottoporre preventivamente al

Nucleo di valutazione di ateneo ed al Comitato regionale di coordinamento, debbano essere accompagnate da una scheda nella quale siano indicati: • i requisiti di accesso richiesti per l’iscrizione agli stessi, in termini di lauree

(specificando in particolare se sia consentito, e con quali criteri, l’accesso con lauree di classi diverse);

• il corso (o i corsi) di primo livello (dell’ateneo) i cui “crediti” siano completamente utilizzabili per la prosecuzione nella laurea specialistica;

• i criteri adottati per la valutazione della preparazione individuale ed i servizi previsti per il recupero di eventuali debiti formativi;

• l’eventuale influenza, ai fini dell’ammissione, dei tempi di conseguimento della laurea e delle votazioni riportate nelle varie attività formative, con particolare riferimento alla possibilità di accesso diretto con un titolo i cui crediti formativi siano interamente valutati.

Per quanto concerne le deliberazioni relative all’attivazione del corso, esse

devono essere rese disponibili, con congruo anticipo, per una loro evidenza nella Banca dati dell’offerta formativa e devono contenere un piano di fattibilità, valutato positivamente dal Nucleo di valutazione, da cui risulti: • l’indicazione del numero di studenti ritenuto compatibile con le strutture e i docenti

a disposizione; • l’eventuale previsione della limitazione degli accessi sia in correlazione alla

sostenibilità dell’utenza, sia alla richiesta preparazione individuale iniziale; • la “possibilità di svolgere adeguata attività di ricerca”, riferita alla specializzazione,

nella sede in cui si intende attivare il corso. Gli elementi conoscitivi finalizzati a tale verifica possono essere desunti dalle informazioni relative alle attività di ricerca scientifica, da arricchire progressivamente, e riferite ai dipartimenti dei docenti destinati al corso di studi;

11 Fatta eccezione per quelle istituzioni che hanno anticipato la riforma a partire dal 2000/01 e per le quali i primi laureati sono previsti per l’anno accademico 2002/03. 12 Peraltro, in particolare per questo tipo di corsi, anche per ragioni di flessibilità, possono manifestarsi esigenze di attivazioni variabili di anno in anno.

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• i docenti del corso da considerare elemento stabile di riferimento, sulla base di una loro dichiarata disponibilità;

• la loro complessiva produzione scientifica, negli ultimi cinque anni13; • l’eventuale prevista utilizzazione, per il corso di laurea specialistica proposto, di

docenza a contratto, indicandone specificamente la proporzione, nonché le competenze previste ed i profili curriculari dei docenti che si intendono impegnare.

4.1 La numerosità degli studenti iscritti al primo anno di corso

Per i corsi di laurea specialistica non sembra opportuno definire indicazioni

quantitative per quanto riguarda le numerosità di riferimento per gli studenti iscritti al primo anno. Appare, invece, necessario fissare soglie massime ammissibili, superate le quali occorre assicurare un adeguamento del numero di docenti dedicati.

In prima applicazione, tali valori possono essere determinati in 60 studenti per

quelli dei gruppi di numerosità A, in 80 per quelli del gruppo B, 100 per quelli del gruppo C e 120 per il gruppo D, di cui all’elenco allegato A4.

Tabella 3 – Le numerosità di riferimento per i corsi di laurea specialistica – Iscritti al primo anno

Gruppo Valore massimo di riferimento

A 60

B 80

C 100

D 120 Per quanto riguarda le numerosità minime valgono, a maggior ragione, le stesse

considerazioni riferite ai corsi di laurea, confermando la loro ininfluenza per quanto concerne le valutazioni sui requisiti minimi, auspicando eventuali disincentivi per i corsi con numero di studenti iscritti molto ridotto. 4.2 La valutazione dei docenti necessari

Si confermano i riferimenti quantitativi determinati nel DOC 17/01 e successive modificazioni, precisando che i valori indicati sussistono solo nei casi nei quali l’impegno didattico dei docenti utilizzati sia totalmente destinato a questi corsi (almeno 100 ore di didattica “frontale” per anno). 13 Può essere previsto un apposito spazio nel quale i docenti potranno, utilizzando eventualmente quanto già indicato per la procedura informatizzata “sito docente”, elencare sinteticamente la loro produzione scientifica più recente.

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Tabella 4 – Il numero minimo di docenti per i corsi di laurea specialistica

N° docenti per il primo corso della classe

N° docenti per ulteriori corsi della stessa classe

Corsi di laurea specialistica 6 4

Occorre verificare, inoltre, che l’insieme dei docenti della facoltà14 alla quale il

corso afferisce assicuri una copertura minima dei settori scientifico-disciplinari impegnati nelle attività formative caratterizzanti e di base, per ciascuna classe di corsi di studio attivati, pari almeno al 50%. Nell'applicazione di tale criterio si dovrebbe tener conto che la presenza di un docente di ruolo in uno specifico settore scientifico-disciplinare può garantire, di norma, la copertura solo per una classe di corsi di studio, con priorità per i corsi di primo livello.

Sono fatti salvi i criteri particolari già fissati o da determinarsi, ad esempio, per le

lauree specialistiche ad accesso programmato a livello nazionale. 4.3 La valutazione delle strutture (aule, laboratori, biblioteche)

Attraverso le dichiarazioni dei Rettori ed il motivato parere dei Nuclei di valutazione, appare necessario assicurare, dandone evidenza nella Banca dati dell’offerta formativa: • la capacità della struttura che attiva il corso di permettere la piena frequenza degli

iscritti alle attività formative previste e perciò la piena adeguatezza delle corrispondenti strutture necessarie (aule e laboratori);

• la esistenza di strutture di ricerca e di biblioteche (eventualmente disponibili anche attraverso convenzioni o strumentazioni per l’accesso remoto alle stesse), con specifica indicazione delle medesime e della misura in cui esse sono a disposizione dei corsi.

5. Gli effetti della verifica del possesso dei requisiti minimi

Tenendo conto che una quota del FFO, a partire dal 2001, è stata assegnata alle università per l’avvio della riforma dei corsi di studio sulla base dei criteri indicati dal Comitato (DOC 06/01), alla fine del 2003 occorrerà individuare “regole” per il “consolidamento” delle risorse assegnate a valere sul FFO degli anni successivi. La definizione di tali criteri appare di particolare urgenza per una loro tempestiva comunicazione, in modo che gli atenei abbiano il tempo di programmare eventuali e idonei interventi correttivi.

Si propongono di seguito alcuni criteri soltanto per i corsi per i quali, in relazione a quanto disposto dal D.M. 8 maggio 2001 sulla programmazione per il triennio 2001-03, le citate risorse possono essere utilizzate ossia: • corsi di laurea attivati in conformità al DM 4.8.2000 e successive integrazioni; • corsi di laurea specialistica a “ciclo unico”, come indicati nel DM 28.11.2000.

14 Compresi i docenti della stessa facoltà che concorrono all’offerta formativa di iniziative interfacoltà ed interateneo.

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10

Ai fini del consolidamento e del riconoscimento di idonea utilizzazione delle risorse assegnate, appare necessario escludere i corsi che non risulteranno, alla fine del 2003, in possesso dei “requisiti minimi”.

Considerando tutti gli effetti già fissati dal decreto sulla programmazione, il

CNVSU sottolinea l’opportunità che si proceda, dopo l’attivazione di un corso, alla verifica della sussistenza dei requisiti minimi di anno in anno, ma con effetti su un intero ciclo, subordinando alla verifica dell’ultimo anno il consolidamento delle risorse assegnate.

Il CNVSU auspica tuttavia che si eviti una meccanica applicazione dei criteri

che condizionerebbe la propensione al cambiamento nelle università. Infatti, può essere giustificabile, in alcuni casi particolarmente legati a scelte innovative o in presenza di fondate motivazioni culturali, l’attivazione di iniziative carenti inizialmente dei complessivi requisiti richiesti, purché esse siano accompagnate da credibili piani di raggiungimento degli standard richiesti in tempi definiti, valutati dal CNVSU in dialogo con l’università interessata, con particolare riferimento agli atenei (statali e non statali) di nuova istituzione.

È, inoltre, opportuno che si incentivino l'impegno degli atenei per la mobilità studentesca ed il recupero di debiti formativi che si concretizzino in offerte formative di qualità, soprattutto per le lauree specialistiche, premiando conseguentemente le università che attuino politiche più attente in materia di accessi e risultino più attrattive per la qualità dell’offerta15.

E’ necessario, inoltre, tenere conto delle situazioni di contesto, attribuendo rilievo non solo alla “qualità” esistente (che va comunque incentivata e consolidata), ma anche alla “tensione verso la qualità” (rilevabile dalla comparazione degli standard attuali di una struttura con gli standard dalla stessa espressi in un momento immediatamente precedente, premiando conseguentemente i processi di miglioramento avviati).

Infine in applicazione delle norme già indicate dal Ministero, nei casi in cui i

corsi “nuovi” (quelli attivati non come trasformazione di corsi precedenti) siano in possesso dei “requisiti minimi”, essi potrebbero essere considerati anche nel conteggio degli studenti per la definizione di altri interventi finanziari (quali riequilibrio e ripartizione delle risorse per l’edilizia, ecc.). Le stesse valutazioni potrebbero trovare applicazione nel riparto di fondi ministeriali, prendendo in considerazione tutti i corsi di studio in possesso dei requisiti minimi, indipendentemente dalla loro origine.

15 Ad esempio, attraverso un peso triplo, assegnato agli iscritti provenienti da altri atenei, in presenza tuttavia di indicatori di qualità dei risultati del processo formativo. Infatti, non è sufficiente essere “attrattivi”, se ciò dipende da lassismo didattico e nemmeno se all’attrattività numerica non corrisponde una coerente capacità ricettiva, in termini di qualità delle strutture didattiche, di servizi complessivi messi a disposizione degli studenti, etc.

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11

Allegati

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12

Allegato A

1. La num

erosità degli imm

atricolati ai corsi di studio a.a. 2001/02 G

ruppo A

Nu

merosità

Riferim

ento Massim

a

50

7

5

corsi effettivi corsi teorici

Classe D

enom

inazion

e classe Im

matricolati

2001/02 Corsi

effettivi Corsi teorici

Media di

imm

atricolati

Mediana

% corsi

> m

ax M

edia im

m.

Mediana

01 Biotecnologie

3.78751

7974

4134%

48

52

16 Scienze della terra

1.15235

3733

243%

31

32

20 Scienze e tecnologie agrarie, agroalim

entari e forestali 5.081

121 141

4233

17%

3639

21 Scienze e tecnologie chim

iche 1.578

61 62

2621

0%

2522

25 Scienze e tecnologie fisiche

1.77858

6431

2010%

28

23

27 Scienze e tecnologie per l’am

biente e la natura 2.576

66 71

3932

6%

3637

32 Scienze m

atematiche

1.75054

5932

218%

30

25

37 Scienze statistiche

1.32038

4035

296%

33

31

40 Scienze e tecnologie zootecniche e delle produzioni anim

ali 721

22 23

3321

9%

3122

SNT/1

Professioni sanitarie infermieristiche e professione sanitaria ostetrica

5.85874

11779

4443%

50

52

SNT/2

Professioni sanitarie della riabilitazione 2.004

85 91

2414

8%

2217

SNT/3

Professioni sanitarie tecniche 1.524

112 112

1410

0%

1411

SNT/4

Professioni sanitarie della prevenzione 144

10 10

1413

0%

1413

Lauree specialistich

e a "ciclo un

ico"

14/S Classe delle lauree specialistiche in farm

acia e farmacia industriale*

6.25355

107114

9358%

58

62

46/S Classe delle lauree specialistiche in m

edicina e chirurgia 4.805

33 78

146132

86%

6260

52/S Classe delle lauree specialistiche in odontoiatria e protesi dentaria

43422

2320

180%

19

18

* Calcolo eseguito considerando la Classe 14/S delle lauree specialistiche in farmacia e farm

acia industriale nel gruppo A, successivamente trasferita nel gruppo B.

V

alori inferiori a qu

ello min

imo del gru

ppo

Valori su

periori a quello m

assimo del gru

ppo

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13

Gru

ppo B

Nu

merosità

Riferim

ento M

assima

10

0

15

0

corsi effettivi corsi teorici

Classe D

enom

inazion

e classe Im

matricolati

2001/02 Corsi

effettivi Corsi teorici

Media di

imm

atricolati

Mediana

% corsi

> m

ax M

edia Im

m.

Mediana

4 Scienze dell’architettura e dell’ingegneria edile

6.53954

69121

9018%

95

107

07 U

rbanistica e scienze della pianificazione territoriale e ambientale

66015

1644

298%

41

35

08 Ingegneria civile e am

bientale 5.416

8285

6666

4%

6469

09 Ingegneria dell’inform

azione 16.512

157204

10569

29%

8188

10 Ingegneria industriale

12.818175

19473

4811%

66

61

12 Scienze biologiche

8.25157

85145

12631%

97

113

22 Scienze e tecnologie della navigazione m

arittima e aerea

943

331

150%

31

25

24 Scienze tecnologie farm

aceutiche 1.633

7171

2317

0%

2317

26 Scienze e tecnologie inform

atiche 8.984

5390

170138

53%

100108

41 Tecnologie per la conservazione e il restauro dei beni culturali

53516

1633

300%

33

30

42 D

isegno industriale 2.024

1219

169102

20%

107124

Lauree specialistich

e a "ciclo un

ico"

04/S Classe delle lauree specialistiche in architettura e ingegneria edile

3.36919

33177

13831%

102

99

14/S Classe delle lauree specialistiche in farm

acia e farmacia industriale*

6.25355

107114

9321%

58

97

* Calcolo eseguito considerando la Classe 14/S delle lauree specialistiche in farmacia e farm

acia industriale nel gruppo B

Valori in

feriori a quello m

inim

o del gruppo

V

alori superiori a qu

ello massim

o del gruppo

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14

Gru

ppo C

Nu

merosità

Riferim

ento M

assima

18

0

23

0

corsi effettivi corsi teorici

Classe D

enom

inazion

e classe Im

matricolati

2001/02 Corsi

effettivi Corsi teorici

Media di

imm

atricolati

Mediana

% corsi

> m

ax M

edia Im

m.

Mediana

03 Scienze della m

ediazione linguistica 7.842

4359

182134

33%

133136

05 Lettere

7.84674

84106

7413%

93

90

06 Scienze del servizio sociale

3.86054

5671

442%

69

48

11 Lingue e culture m

oderne 10.955

6786

164111

23%

127133

13 Scienze dei beni culturali

8.88771

85125

8916%

105

116

17 Scienze dell’econom

ia e della gestione aziendale 32.775

184256

178113

27%

128134

18 Scienze dell’educazione e della form

azione 12.910

66101

196108

35%

128138

19 Scienze dell’am

ministrazione

3.72644

4585

670%

83

71

28 Scienze dell’econom

ia 10.733

103116

10463

10%

9379

29 Filosofia

3.48146

4776

632%

74

65

30 Scienze geografiche

4119

946

270%

46

34

33 Scienze delle attività m

otorie e sportive 4.253

2732

158134

19%

133144

38 Scienze storiche

1.98932

3362

484%

60

49

39 Scienze del turism

o 3.015

2227

13784

26%

112130

V

alori inferiori a qu

ello min

imo del gru

ppo

Valori su

periori a quello m

assimo del gru

ppo

Page 18: I requisiti minimi per l’attivazione dei corsi di studio ... · relative proposte di interventi, da applicare a partire dal prossimo anno accademico, in relazione alle diverse tipologie

15

Gru

ppo D

Nu

merosità

Riferim

ento M

assima

25

0

30

0

corsi effettivi corsi teorici

Classe D

enom

inazion

e classe Im

matricolati

2001/02 Corsi

effettivi Corsi teorici

Media di

imm

atricolati

Mediana

% corsi

> m

ax M

edia Im

m.

Mediana

02 Scienze dei servizi giuridici

3.54165

6654

362%

54

38

14 Scienze della com

unicazione 19.587

67101

292209

31%

194204

15 Scienze politiche e delle relazioni internazionali

10.46665

75161

11315%

140

132

23 Scienze e tecnologie delle arti figurative, della m

usica, dello spettacolo 6.346

2738

235128

20%

167205

31 Scienze giuridiche

32.81572

146456

35854%

225

242

34 Scienze e tecniche psicologiche

14.54747

75310

23833%

194

210

35 Scienze sociali per la cooperazione, lo sviluppo e la pace

1.18923

2352

480%

52

54

36 Scienze sociologiche

4.88822

29222

12816%

169

169

DS/1

Scienze della difesa 383

33

12893

0%

128110

V

alori inferiori a qu

ello min

imo del gru

ppo

Valori su

periori a quello m

assimo del gru

ppo

Page 19: I requisiti minimi per l’attivazione dei corsi di studio ... · relative proposte di interventi, da applicare a partire dal prossimo anno accademico, in relazione alle diverse tipologie

16

Allegato A2. I raggruppamenti dei corsi di laurea

Gruppo A: numerosità massima 75 N° Classe

1 Biotecnologie 16 Scienze della terra 20 Scienze e tecnologie agrarie, agroalimentari e forestali 21 Scienze e tecnologie chimiche 25 Scienze e tecnologie fisiche 27 Scienze e tecnologie per l’ambiente e la natura 32 Scienze matematiche 37 Scienze statistiche 40 Scienze e tecnologie zootecniche e delle produzioni animali

SNT/1 Professioni sanitarie infermieristiche e professione sanitaria ostetrica SNT/2 Professioni sanitarie della riabilitazione SNT/3 Professioni sanitarie tecniche SNT/4 Professioni sanitarie della prevenzione

Gruppo B: numerosità massima 150

7 Urbanistica e scienze della pianificazione territoriale ed ambientale 4 Scienze dell’architettura e dell’ingegneria edile 6 Scienze del servizio sociale 8 Ingegneria civile e ambientale 9 Ingegneria dell’informazione

10 Ingegneria industriale 12 Scienze biologiche 22 Scienze e tecnologie della navigazione marittima e aerea 24 Scienze e tecnologie farmaceutiche 26 Scienze e tecnologie informatiche 29 Filosofia 35 Scienze sociali per la cooperazione, lo sviluppo e la pace 38 Scienze storiche 41 Tecnologie per la conservazione e il restauro dei beni culturali 42 Disegno industriale

Gruppo C: numerosità massima 230

3 Scienze della mediazione linguistica 5 Lettere

11 Lingue e culture moderne 13 Scienze dei beni culturali 17 Scienze dell’economia e della gestione aziendale 18 Scienze dell’educazione e della formazione 19 Scienze dell’amministrazione 28 Scienze dell’economia 30 Scienze geografiche 33 Scienze delle attività motorie e sportive 39 Scienze del turismo

Gruppo D: numerosità massima 300

2 Scienze dei servizi giuridici 14 Scienze della comunicazione 15 Scienze politiche e delle relazioni internazionali 23 Scienze e tecnologie delle arti figurative, della musica, dello spettacolo 31 Scienze giuridiche 34 Scienze e tecniche psicologiche 36 Scienze sociologiche 43 Scienze strategiche

Evidenziate in grigio le classi di corsi di studio che hanno cambiato gruppo di appartenenza.

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17

Allegato A3. I raggruppamenti dei corsi di laurea specialistica a ciclo unico

Gruppo A: numerosità massima 60 N° Classe

52/S Odontoiatria e protesi dentaria

Gruppo B: numerosità massima 80 N° Classe

46/S Medicina e chirurgia

Gruppo C: numerosità massima 100 N° Classe

04/S Architettura ed ingegneria edile 14/S Farmacia e farmacia industriale

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18

Allegato A4. I raggruppamenti dei corsi di laurea specialistica

Gruppo A: numerosità massima 60 N° Classe

7/S Biotecnologie agrarie 8/S Biotecnologie industriali 9/S Biotecnologie mediche, veterinarie e farmaceutiche

20/S Fisica 45/S Matematica 50/S Modellistica matematico-fisica per l'ingegneria 62/S Scienze chimiche 69/S Scienze della nutrizione umana 74/S Scienze e gestione delle risorse rurali e forestali 77/S Scienze e tecnologie agrarie 78/S Scienze e tecnologie agroalimentari 79/S Scienze e tecnologie agrozootecniche 81/S Scienze e tecnologie della chimica industriale 85/S Scienze geofisiche 86/S Scienze geologiche 90/S Statistica demografica e sociale 91/S Statistica economica, finanziaria ed attuariale 92/S Statistica per la ricerca sperimentale

Gruppo B: numerosità massima 80

Denominazione 3/S Architettura del paesaggio 4/S Architettura e ingegneria edile 6/S Biologia

10/S Conservazione dei beni architettonici e ambientali 11/S Conservazione dei beni scientifici e della civiltà industriale 23/S Informatica 25/S Ingegneria aerospaziale e astronautica 26/S Ingegneria biomedica 27/S Ingegneria chimica 28/S Ingegneria civile 29/S Ingegneria dell'automazione 30/S Ingegneria delle telecomunicazioni 31/S Ingegneria elettrica 32/S Ingegneria elettronica 33/S Ingegneria energetica e nucleare 34/S Ingegneria gestionale 35/S Ingegneria informatica 36/S Ingegneria meccanica 37/S Ingegneria navale 38/S Ingegneria per l'ambiente e il territorio 54/S Pianificazione territoriale urbanistica e ambientale 61/S Scienza e ingegneria dei materiali 66/S Scienze dell'universo 68/S Scienze della natura 80/S Scienze e tecnologie dei sistemi di navigazione 82/S Scienze e tecnologie per l'ambiente e il territorio

103/S Teorie e metodi del disegno industriale

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Gruppo C: numerosità massima 100

1/S Antropologia culturale ed etnologia 2/S Archeologia 5/S Archivistica e biblioteconomia

12/S Conservazione e restauro del patrimonio storico-artistico 13/S Editoria, comunicazione multimediale e giornalismo 15/S Filologia e letterature dell'antichità 16/S Filologia moderna 17/S Filosofia e storia della scienza 18/S Filosofia teoretica, morale, politica ed estetica 19/S Finanza 21/S Geografia 24/S Informatica per le discipline umanistiche 39/S Interpretariato di conferenza 40/S Lingua e cultura italiana 41/S Lingue e letterature afroasiatiche 42/S Lingue e letterature moderne euroamericane 43/S Lingue straniere per la comunicazione internazionale 44/S Linguistica 48/S Metodi per l'analisi valutativa dei sistemi complessi 51/S Musicologia e beni musicali 53/S Organizzazione e gestione dei servizi per lo sport e le attività motorie 55/S Progettazione e gestione dei sistemi turistici 56/S Programmazione e gestione dei servizi educativi e formativi 57/S Programmazione e gestione delle politiche e dei servizi sociali 59/S Pubblicità e comunicazione d'impresa 63/S Scienze cognitive 64/S Scienze dell'economia 65/S Scienze dell'educazione degli adulti e della formazione continua 72/S Scienze delle religioni 75/S Scienze e tecnica dello sport 76/S Scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattative 83/S Scienze economiche per l'ambiente e la cultura 84/S Scienze economico-aziendali 87/S Scienze pedagogiche 93/S Storia antica 94/S Storia contemporanea 95/S Storia dell'arte 96/S Storia della filosofia 97/S Storia medievale 98/S Storia moderna

100/S Tecniche e metodi per la società dell'informazione 104/S Traduzione letteraria e in traduzione tecnico-scientifica

Gruppo D: numerosità massima 120

22/S Giurisprudenza 49/S Metodi per la ricerca empirica nelle scienze sociali 58/S Psicologia 60/S Relazioni internazionali 67/S Scienze della comunicazione sociale e istituzionale 70/S Scienze della politica 71/S Scienze delle pubbliche amministrazioni 73/S Scienze dello spettacolo e della produzione multimediale 88/S Scienze per la cooperazione allo sviluppo 89/S Sociologia 99/S Studi europei

101/S Teoria della comunicazione 102/S Teoria e tecniche della normazione e dell'informazione giuridica