I QUATTRO FANTASMI - scuolalegrazie.org · più Maria né il ragazzo e pensa he lui l’aia rapita!...

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I QUATTRO FANTASMI

Una volta, tanto tempo fa, quattro persone che non si conoscevano

morirono nello stesso momento.

I familiari di queste quattro persone organizzarono i funerali. Le salme

furono seppellite in quattro tombe diverse: una ad est, una a sud, una a

nord e una ad ovest.

Una settimana dopo le anime di queste quattro persone si conobbero e

decisero di spaventare tutti gli abitanti del paese. La gente impaurita

iniziò ad abbandonare le proprie case e, a lungo andare, il paese si

trasformò in un villaggio fantasma.

Un giorno arrivò un cacciatore di fantasmi che riuscì a far tornare i

fantasmi nelle proprie tombe, utilizzando una pistola che sparava

proiettili speciali in grado di dissolverli.

Finalmente tutti gli abitanti poterono tornare nelle proprie case, felici e

sereni.

N. B.

MARCO E IL CINGHIALE

In una sera d’estate Marco passeggiava nel bosco.

Aveva camminato tanto e non si era accorto di essersi perso. Ad un tratto

trovò un cinghiale parlante che gli chiese:

“Cosa ci fai qui da solo bambino? È molto pericoloso!”.

Il bambino rispose:

“Ma no! Ti stai sbagliando”.

Il cinghiale guardò Marco preoccupato e gli disse ancora:

“Non sai che questo posto è infestato dai fantasmi?”

Marco si mise a ridere perché sapeva che i fantasmi non esistono.

il cinghiale girò la testa e gli disse:

“Guarda là!” e scomparve.

Marco si voltò e sentì un rumore provenire da dietro al cespuglio. Allora

scappò lontano dal bosco e riuscì a ritornare a casa.

Il cinghiale soddisfatto pensò: “Guarda cosa mi tocca fare per tenere i

bambini lontani dai pericoli!”.

L. B.

IL MAESTRO SENZA TESTA

C’era una volta un maestro così severo che ogni giorno dava note ai suoi

alunni.

Un giorno era così nervoso che diede una brutta nota a tutta la classe e,

infuriato, se ne andò via dalla scuola ed entrò di proposito nella valle

proibita. In questa valle chi entrava non usciva mai più: si diceva che fosse

abitata da mostri.

Il maestro vide un tizio molto sospetto girato di spalle, gli si avvicinò e gli

chiese: <<Ci cosa ci fa lei qui?>>

E quello gli rispose: <<Cosa ci fai tu qui?>>

A quel punto il tizio misterioso si girò e gli staccò la testa con un unico

morso.

Da quel giorno, tutte le notti, il maestro senza testa entra nelle case per

terrorizzare i bambini, soprattutto quelli più discoli.

M. B.

UNA NOTTE DI PAURA E FANTASCIENZA

Era una notte come le altre nel quartiere di Dosson.

Billy sentì un rumore che proveniva dalla cantina e pensò che fosse una

bottiglia di vino che era caduta, così non si preoccupò.

La notte seguente sentì lo stesso rumore, ma più forte, quindi prese la

torcia e si diresse in cantina per vedere che cosa fosse stato.

Dopo cinque minuti di ricerca trovò un uomo gelatinoso che puzzava di

pesce marcio: quando lo vide urlò a squarciagola, tanto che la mamma e il

papà si svegliarono.

Quando arrivarono in cantina, il mostro divorò Billy e i suoi genitori e

distrusse tutto il quartiere di Dosson, mangiandosi tutti gli abitanti e

infestando le loro case.

G. C.

Un’avventura spezzabudella…

Era una notte buia e tempestosa, io leggevo tranquillamente un libro

fantasy.

Ad un certo punto, il vento soffiò tanto forte da farmi andare dentro al

libro! Mi ritrovai nella foresta dei draghi: si vedevano fuochi spuntare

ovunque, si udivano tuoni e lamenti. Ma quello che mi fece più paura fu…

il drago Spezzabudella, specializzato in spezzatino di bambine coraggiose!

Allora mi nascosi e trovai la gabbia dove erano nascoste tutte le bambine

coraggiose catturate dal drago. Insieme formammo le “INVINCIBILI”

(squadra di soccorso che cattura i draghi). Mi avvicinai al drago, che

sembrava addormentato, per mettergli un veleno sul naso che bloccava

tutti i movimenti. Ma improvvisamente si svegliò e sputò lava

dappertutto, incendiando il bosco. Scappai a gambe levate con le mie

amiche, schivando le fiamme che erano ovunque.

Aprii gli occhi e mi ritrovai a casa con il libro in mano: avevo fatto un

incubo!

A. D.P.

Il ritorno dello jedi

Tanto tempo fa in una galassia lontana lontana viveva Luke Skywalker.

Abitava su Tatooine e si impegnava per diventare uno jedi seguendo i duri

allenamenti del maestro Yoda.

Un giorno nel palazzo di Jabba The Hutt incontrò un mostro spaventoso.

Era un rancor: aveva quattro zampe giganti, una piccola testa e un grande

corpo. Dopo la paura iniziale Luke lo affrontò e lo tagliò con la sua spada

laser.

In questo modo Luke diventò uno jedi e si preparò a combattere contro

tutti i cattivi dello Spazio.

D. F.

Una bambina tanto vanitosa

C’era una volta una bambina così bella che tutti la guardavano.

Un giorno una vecchia vestita di nero le regalò uno specchio e le

disse che, se ci si fosse specchiata ogni sera, non sarebbe mai

invecchiata. La bambina prese lo specchio e lo nascose: quella

vecchia le aveva fatto paura.

Una sera, quando tutti dormivano, tirò fuori lo specchio e lo

guardò: in un attimo il suo aspetto divenne quello della vecchia

vestita di nero.

La bambina morì: la vecchia le aveva rubato l’aspetto e la

giovinezza.

G. G.

IL MOSTRO DELLE CARAMELLE

Una volta c’era in un castello il Mostro delle Caramelle, che era fatto tutto

di caramello, che trasformava i bambini in caramelle e poi se li mangiava.

Un giorno uscì per mangiare qualche bel bambino grassottello e

zuccheroso, finché ne vide uno solo soletto che giocava nel parco. Però il

mostro non poteva farsi vedere, altrimenti il bambino lo avrebbe

mangiato! Allora il mostro usò i suoi poteri e trasformò il bambino in

caramella: a quel punto se lo pappò tutto e si leccò i baffi, poi ritornò nel

suo castello e pensò di aver mangiato poco.

Vi ha fatto paura questa storia?

Vi ha fatto svenire?

M. M.

Il campo di stuzzicadenti

In una notte d’estate stavo dormendo nel mio letto da solo e stavo

sognando una cosa bella.

Passeggiavo in un campo di stuzzicadenti, quando ad un tratto il campo

cominciò ad oscurarsi. Così andai a rifugiarmi in un posto poco illuminato.

Lì trovai un orso che faceva il bagno dentro a un fiume, poi arrivò un lupo

che divorò un agnello, un cervo ed anche un cigno.

Infine un feroce leone affamato mi vede e mi corse incontro per

sbranarmi: vedevo i suoi enormi denti e la sua bava nella sua bocca

spalancata… Era tanto buio che non vedevo più niente, potevo solo urlare

ma nessuno mi sentiva.

Il leone mi divorò e da quel giorno mi stanno ancora cercando.

J. O.

Un giorno come tutti

Un giorno due sorelle, Alice e Maria, stanno giocando a scacchi, quando

ad un tratto si sente suonare il campanello.

Le bambine si ricordano l’avvertimento della mamma: “Non aprite a

nessuno finché io non torno: ci può essere un ladro e non dite mai che

siete da sole”. Maria, la più piccola, è curiosa e apre la porta. Anche se

vede uno sconosciuto lo fa entrare e si accorge che fuori è già buio, ma la

mamma non è

ancora tornata.

Alice, la più

grande delle due,

chiama subito la

mamma al

telefono, ma lei

non risponde.

Quando si volta

per dire alla

sorella di stare

attenta, non vede

più Maria né il ragazzo e pensa che lui l’abbia rapita! Senza pensarci un

attimo esce di casa per cercarli, ma non li trova.

Allora torna a casa di corsa e chiama la polizia, che per fortuna trova

velocemente Maria e la riporta a casa. La bimba racconta ad Alice che

quel ragazzo l’aveva rapita e messa in un sacco. Quando finalmente la

mamma torna a casa, dice alle bambine: “Vi avevo avvertito! Per fortuna

non vi è successo niente!”.

Maria si pente di avere aperto la porta allo sconosciuto, ma piena di

felicità esclama: “Adesso che siamo di nuovo insieme, possiamo mangiare

una pizza!”.

A. R.

La formica gigante C’era una volta una bambina di nome Elena, che aveva tanta paura delle

formiche.

Un giorno, mentre era distesa sul divano a guardare la tv, si accorse che dallo

schermo uscivano delle formiche giganti.

Elena cominciò ad urlare e a chiamare il papà, che era in giardino a giocare con il

cane. Il papà, quando sente Elena urlare, corse in suo aiuto. Prese una corda e

un sacco e riuscì a

catturarle. Ricacciò

dentro la tv e la

spensero per

sempre.

Poi decisero che nel

tempo libero

avrebbero giocato

sempre insieme in

giardino.

V. S.

Marco ed i suoi genitori scappano da un branco

di lupi affamati

In una bella giornata d’estate Marco ed i suoi genitori stavano

camminando in montagna, quando si accorsero di essersi persi nel fitto

del bosco.

Erano molto preoccupati perché stava diventando buio e iniziarono a

cercare un riparo per la notte. Quando videro un’apertura nella roccia, si

infilarono nel cunicolo strisciando, fino a quando si trovarono in un’ampia

caverna buia. Affaticati e pieni di graffi accesero la torcia che portavano

con loro e quello che videro li terrorizzò: cumuli di ossa sparsi ovunque e,

cosa ancora peggiore, una serie di grossi occhi rossi che li fissavano con

malvagità.

Marco ed i genitori urlarono per il terrore e, certi di essere divorati da

quei lupi mostruosi e famelici, si misero a correre verso il fondo della

caverna, inseguiti da una terribile serie di ululati.

Correndo nel buio più profondo, non si accorsero di un buco spalancatosi

sotto di loro e precipitarono nel buio per un tempo che sembrò

interminabile.

Sempre più terrorizzati si ritrovarono nelle gelide acque di un impetuoso

torrente sotterraneo che, dopo averli sballottati a destra e a sinistra, li

riportò all’aperto in mezzo al bosco.

Bagnati ed infreddoliti, ma felici di essere scampati al pericolo, si

incamminarono per un sentiero e poco dopo videro le luci delle prime

case del paese.

Da quel giorno Marco ed i suoi genitori decisero che non sarebbero più

entrati in una caverna sconosciuta!

L. R.

LA BANSHEE

C’era una volta una bambina di nome Alice, che abitava a Londra, vicino

alla metropolitana “Padinton”.

Una sera Alice non riusciva a dormire a causa di un rumore che veniva

dalla soffitta. Allora la bambina andò a controllare e vide che c’era un

fantasma seduto sulla scatola di legno.

Alice allora andò dai suoi genitori per dire loro quello che aveva visto, ma

i suoi genitori non le credettero, e la mandarono subito a letto.

Finalmente Alice si addormentò. Però dopo dieci minuti sentì un urlo che

veniva sempre dalla soffitta. Allora andò di nuovo a controllare e vide che

quello di prima non era un fantasma qualunque, ma era la Banshee, il

fantasma che vaga per le case e rapisce i bambini.

Alice si avvicinò e la Banshee si girò di scatto: aveva un aspetto

spaventoso!

Allora la Banshee se la portò via. Da quella notte Alice non si è più vista.

M. S.

I fantasmi

C’era una volta un vecchio castello abitato dai fantasmi e nessuno sapeva

cosa succedesse là dentro: tutti quelli che dormivano nel castello, il

mattino seguente non parlavano più per la paura.

Il principe del castello era disperato perché nessuno voleva più lavorare

nel suo castello, ma un giorno si presentò un giovane contadino che

chiese di lavorare.

Anche quella notte si presentarono i fantasmi mentre dormiva: stavano

mangiando cibi buonissimi, così il ragazzo si sedette con loro.

Anche se le posate ed i piatti si muovevano da soli, il ragazzo non aveva

paura, poiché aveva tanta fame: infatti sapeva che i fantasmi sono

invisibili, non possono picchiare o fare del male a nessuno.

Allora divenne amico dei fantasmi, i quali gli regalarono un sacchetto

pieno di monete d’ oro per premiare il suo coraggio.

D. V.

C’era una volta un bellissimo zoo con tanti animali, l’animale più pauroso

era una grossa tigre.

Un giorno la tigre ruppe le sbarre della gabbia, scappò e andò al parco

giochi. In quel momento alcuni bambini stavano giocando nel parco:

appena videro la tigre scapparono, urlando dalla paura. Invece una

bambina molto coraggiosa provò a parlare con la tigre e le chiese:

“Perché sei scappata dallo Zoo?”

La tigre gli rispose:

“Perché non ho nessuno con cui giocare”.

Allora la bambina le disse:

“Puoi venire a casa mia: io abito in una grande fattoria con molti animali”.

Da quel giorno la tigre visse felice, circondata da nuovi amici.

F. V.