I quaderni dell'ISEA:stop capitozzatura

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La capitozzatura, definita anche taglio a capitozzo è una tecnica di potatura che consiste nel taglio dei rami sopra il punto di intersezione con il tronco o altro ramo principale, in modo che rimanga solo quest'ultimo o una parte della chioma, dopo una rimozione molto drastica, dal 50 al 100%.

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Spesso questo tipo di potatura viene richiesto perché si vuole ridimensionare la chioma dell'albero, oppure perché si pensa possa essere più stabile e più resistente alle condizioni meteorologiche avverse, o anche perché si crede che così facendo per qualche anno non siano necessarie ulteriori potature.

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Per capire meglio di cosa si tratta ci aiuta uno dei suoi sinonimi e cioè “decapitare”. Certo non si hanno, almeno nell’immediato, gli stessi effetti della decapitazione di un animale ma alla lunga questa operazione può portare gli alberi alle stesse disastrose conseguenze. Vediamo quali.

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Gli alberi sottoposti a capitozzatura vedono ridurre o sparire del tutto la loro chioma. Senza la chioma le piante possono trovarsi per un certo periodo nell’impossibilità di produrre l’energia necessaria al loro sostentamento con l’inevitabile conseguenza di subire uno stress non indifferente.

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Uno dei motivi principali per i quali si ricorre a questa pratica è la riduzione delle dimensioni degli alberi ma, per paradossale che possa sembrare, la capitozzatura scaturisce esattamente l’effetto contrario. Menomati della chioma gli alberi cercano di ricrearla il più velocemente possibile e forzano la crescita delle nuove gemme con il risultato di vedere la nuova vegetazione crescere molto rapidamente allo scopo di riguadagnare il tempo perduto e ritornare in pochi anni alle dimensioni di prima dell’intervento, vanificando in pratica tutta l’operazione.

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Dopo la capitozzatura l’obiettivo primario dell’albero è ricreare il più velocemente possibile una chioma con la quale poi tornare a vivere normalmente. E’ costretto ad attingere alle energie di riserva che la pianta può aver immagazzinato durante la sua esistenza; se queste energie non sono però sufficienti, o peggio ancora non sono disponibili, l’albero rischia grosso e non è raro che rimanga seriamente danneggiato o peggio ancora che muoia.

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La capitozzatura produce grandi ferite alle piante. Questi tagli estesi, che la pianta stenta a risarcire (spesso non riuscendoci), possono essere soggetti all’attacco degli insetti infestanti o da quelli di natura fungina come la carie, attacchi ai quali l’albero non può contrapporre nessuna difesa. Questi tessuti tagliati vengono esposti inoltre alle intemperie che causano altri problemi agli alberi mentre l’assenza della chioma espone fusto e rami a un’eccessiva irradiazione solare che provoca spaccature e altri pericoli.

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In particolare gli ampi tagli sono un facile punto di ingresso nell'albero per i funghi agenti della carie. I responsabili delle alterazioni del legno appartengono fondamentalmente ai generi Stereum, Ganoderma, Phellinus. Questi funghi degradano la lignina e la cellulosa, provocando la disorganizzazione e il disfacimento dei tessuti di sostegno, con conseguente formazione di cavità. La pianta perde resistenza ed elasticità, divenendo soggetta a crolli improvvisi.

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Altro motivo che spinge alla capitozzatura è ritenere un albero pericoloso a causa delle sue dimensioni. Anche in questo caso, paradossalmente, si ottiene l’esatto contrario. Da una pianta di solito robusta, stabile e sicura se ne ottiene una indebolita e pericolosa perché i nuovi rami, spinti da una crescita troppo rapida, si sviluppano più deboli e soggetti a rottura, anche quando saranno cresciuti; l’alto numero di polloni prodotti dalla crescita forzata vanno poi a danneggiare l’albero e offrono una maggiore superficie al vento e alla neve che possono rendere facilmente instabile la pianta.

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Non c’è niente di più brutto di albero capitozzato, almeno tra le piante. Privo di foglie e di chioma, con i soli e orrendi monconi a svettare solitari, un albero così trattato risulta innaturale e sfigurato e anche se ci proverà con tutte le sue forze non riuscirà mai a ritrovare la bellezza e l’armonia di una forma naturale.

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La capitozzatura non è economica. L’onerosità non è data dal costo dell’operazione in sé ma dalle conseguenze prodotte da questo tipo di intervento. Se l’albero sopravvive, occorreranno anni e diverse potature per contenere la forma. Se viceversa l’albero muore si dovrà sostenere il costo per l’abbattimento e la rimozione. In una proprietà privata poi un albero antiestetico perché capitozzato può far perdere valore all’immobile, valore che può viceversa aumentare se nella proprietà è presente un albero bello e in salute. Il costo potrebbe rivelarsi davvero alto è quello relativo alla sicurezza perché eventuali risarcimenti per danni causati dalla nostra pianta a cose e/o persone possono risultare molto alti.

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