I PIÙ BASSI SONO QUI - coop Firenze
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INFORMATORE • NOVEMBRE 20072 3NOVEMBRE 2007 • INFORMATORE
Chiuso in tipografia
il 16/10/2007.
Questo numero diffonde
635.000 copie.
On line su
www.coopfirenze.it
11Novembre ’07
Mensile di
UNICOOP FIRENZE
Via Santa Reparata 43
50129 Firenze
Tel. 05547801
Fax 0554780766
Registraz. Trib. Firenze
n. 1554 del 17/07/63
Direttore Responsabile
Antonio Comerci
Segreteria di redazione
Marie Casarosa
Coordinatrice redazione
Silvia Ferretti
Foto di copertina
Daniela Taartaglia
Grafica
W.Sardonini/SocialDesign
Impianti
La Progressiva
Stampa
Nuova Cesat Coop
MONDO COOP
4 Dal campo al super Come si forma il prezzo degli
ortaggi e della frutta. La tensione nei prezzi delle materie prime
Laura D’Ettole17 Prestiti e mutui concordati Un Punto di servizio bancario nei
supermercati di Prato ed Empoli17 Teatro super ed iper Prenotazione dei biglietti con
Box Office in 8 punti vendita26 Anche in affitto Bilancio delle cooperative
di abitanti nel 2006
28 Di teatro in teatro Il cartellone degli eventi
con lo sconto per i soci Edi Ferrari
ATTUALITÀ
6 Il vino si fa in tre Da quello da tavola in brick a
quelli in offerta, alle costose bottiglie Docg. Viaggio tra consumi e cultura del vino
Bruno Santini7 Novello di Toscana In vendita dal 6 novembre
l’annata 20078 A qualcuno piace caldo Incentivi statali per le caldaie
a condensazione. Come funzionano, quanto si risparmia
Olivia Bongianni9 Sui colli di Pieve a Nievole Pipistrelli a novembre: il letargo Paolo Agnelli10 Oro bianco e nero Da pochi anni in Toscana
novembre è il mese del tartufo Giulia Caruso
18 Il vello d’oro Cashmere: solo cento/duecento
grammi a capra di lana pregiata Rossana De Caro
VARIE ED EVENTUALI
34 Il demone di Sindiwe Dalla storia di una straordinaria
donna africana, all’impegno contro l’Aids. Una mostra fotografica e un progetto d’aiuto
Silvia Amodio
36 Nella valle del diavolo Da Montecastelli a Sasso Pisano,
tra i soffioni e le fumarole che nel 1800 affascinarono De Larderel
Riccardo Gatteschi
38 Esotica eleganza Da coltivare anche in appartamento.
Ma con molta attenzione... Càrola Ciotti39 Fino all’inverno Breve guida ai funghi che
nascono in questi mesi Andrea Santini
SALUTE
40 Col cuore in gola Fibrillazione atriale: le cause, le
cure. I consigli del cardiologo Alma Valente
RUBRICHE
18 Le offerte a novembre a cura di Rossana De Caro24 Le attività delle sezioni soci a cura di Silvia Ferretti30 Lettere dei soci a cura di Antonio Comerci41 Solidarietà a cura di Silvia Ferretti42 Segnalazioni a cura di Silvia Ferretti
Tasso d’interessesul Prestito Sociale
dal 1° aprile ’07
3,00%pari al 2,625%,
al nettodelle ritenute fiscali,
senza speseo altre trattenute
SOMM
ARIO
EDITO
RIAL
E
I PIÙ BASSI SONO QUI
L e cooperative associate a Coop Italia sono 135: alcune più grandi, altre molto più piccole. Sono realtà diverse che hanno una centrale acquisti in comune, Coop Italia appunto, ed è sbagliato parlare di un’unica Coop a livello nazionale.
Ogni cooperativa ha una sua fisionomia. In Unicoop Firenze, ad esempio, accanto alla rete moderna ed efficiente ci sono anche negozi piccoli e piccolissimi che hanno una funzione di vicinato e servono a tenere bassi i prezzi particolarmente nei piccoli
paesi, non appetibili per realizzare grossi supermercati privati.Infatti la filosofia del mondo cooperativo è diversa da quella di altre imprese, perché è al servizio di
persone e soci. Noi non lavoriamo solo per il profitto né con una logica esclusivamente economica, anche se i conti alla fine devono tornare e il bilancio dev’essere in attivo, altrimenti si chiude.I confronti fra le aziende devono essere omogenei per essere obiettivi. Non si può, come si è fatto in pagine pubblicitarie sui giornali e nel libro “Falce e carrello”, confrontare un’azienda leader nella grande distribuzione con “la MEDIA di nove cooperative” aderenti a Coop Italia. Occorre confrontare azienda con azienda e si scoprirà che ci sono condizioni molto diversificate. Unicoop Firenze paga le tasse, ha una gestione commerciale attiva, una gestione finanziaria che non copre le magagne di quella commerciale e remunera in modo equo il prestito dei soci. Ma soprattutto fa i prezzi più bassi e costringe gli altri operatori ad adeguarsi.Nel libro “Falce e carrello” si dice che a Siena i negozi con insegna Coop hanno la più alta quota di mercato, ma non si dice che a Siena i prezzi sono uguali a quelli di Firenze e Pisa, cioè molto più bassi di quelli che Esselunga pratica a Milano, Bergamo o Bologna. Insomma, concorrenza o non concorrenza, a Empoli come a Firenze, a Borgo San Lorenzo come a Pisa, i prezzi dei supermercati dell’Unicoop Firenze sono gli stessi. Cosa che non si verifica in un’azienda come Esselunga, che a Milano, Bergamo e Bologna ha prezzi più alti che a Pisa o Firenze. Si può quindi dire che i supermercati di Unicoop Firenze hanno i prezzi più bassi di qualsiasi altra impresa in Italia. Su questi elementi i soci ci devono giudicare e già lo fanno con l’ampio consenso che manifestano quotidianamente alla loro Unicoop Firenze.
Da notare che la percentuale delle imposte sul “Risultato prima delle imposte”, è maggiore nell’Unicoop Firenze (46,77%) rispetto all’Esselunga (45,92%). Quindi in questo caso le imposte pagate dalla cooperativa sono maggiori dell’impresa privata.
PIÙ TASSEDEI PRIVATI
Dalla pagina
pubblicitaria Esselunga,
Il Sole 24 ore
20 settembre 2007, pag. 23.
Fonte Bilanci consolidati
anno 2006,
dati in milioni di euro
11 Bianco di Toscana Dove e quando gustare
il prezioso tubero12 Leggere a tutte le età Incontri con gli scrittori nella
Biblioteca fiorentina delle Oblate Silvia Gigli13 Cena con delitto Le ricette di Nero Wolfe,
l’investigatore goloso Leonardo Romanelli
GUIDA AI CONSUMI
14 Al di là del toast Dal pan carré alle molte versioni
per farsi un toast o un panino Monica Galli e Alessandra Pesciullesi 15 Sempre fresca Acquacoltura: le orate
a marchio Coop Rossana De Caro
16 Secchi come legge comanda Le diverse qualità secondo la
normativa europea. L’uso in cucina Rossana De Caro
Da notare che la percentuale delle imposte
pubblicitaria Esselunga,
20 settembre 2007, pag. 23.
,
Unicoop Firenze Gruppo Supermarkets Italiani - Esselunga
Punti di vendita 96 132Addetti 8.958 16.301Vendite 2.170 4.917Risultato prima delle imposte 62 331 di cui operativo 50 341 di cui finanziario 33 -19Altro (preval. straordinario) -21 9Imposte 29 152
PIÙ TASSEDEI PRIVATI
Dalla pagina
pubblicitaria Esselunga,pubblicitaria Esselunga,
PREZZI
Non esiste
l’“azienda Coop”,
ma 135 cooperative
di consumatori
di Turiddo Campaini
FOTO D. TARTAGLIA
INFORMACOOPTrasmissione
settimanale dell’Unicoop Firenze
Giovedì ore 19,30 su Canale 10
Sabato alle 12,15 su Canale 10
e alle 18,30 su RTV 38–Odeon
Domenica alle 23,30 su RTV 38–Odeon
INFORMATORE • NOVEMBRE 20074 5NOVEMBRE 2007 • INFORMATORE
COOP
INFO
RMA COOPINFORMA
CONVENIENZA CONVENIENZACONVENIENZA CONVENIENZACONVENIENZA CONVENIENZACONVENIENZA CONVENIENZA
Un ortaggio s’aggira minaccio-so per l’Europa: è lo zucchino. Croce e delizia del consuma-
tore, emblema dei rincari indiscri-minati e del caro-spesa fuori con-trollo. Quest’anno al rientro dal-le vacanze un ruolo analogo è toc-cato anche a pane, pasta, e a tutti i derivati delle farine. Per le azien-de i rialzi dei prezzi che oscillano fra il 10% e il 20% sono giustifica-ti, in questo caso, dall’impenna-
ta dei prezzi delle materie prime e del grano in particolare. Per chi si trova a fare la spesa, per le associa-zioni dei consumatori, la sensazio-ne diffusa è che si tratti di rincari arbitrari e senza motivazioni rea-li. Un’impressione che “fa il paio” con quel senso di continua perdi-ta di valore d’acquisto della mone-ta che ormai ci perseguita da anni. Dove sta la verità? Per prima cosa occorre fare un passo indietro per capire qual è il meccanismo reale di formazione dei prezzi.
ORTAGGI E FRUTTAMentre scriviamo, agli inizi di
cide sul prezzo finale del prodotto in maniera pesante.
GRANO E LATTEApriamo il capitolo grano. Qui
dobbiamo per forza partire dal mercato globale. Più del 90% della pasta che mangiamo in Italia è oggi prodotta con grano duro che pro-viene dall’estero. Ciò significa che quello che arriva sulle nostre tavo-le è strettamente correlato a quanto e che cosa stanno mangiando ora cinesi e indiani, e agli accordi in-ternazionali di Bush. Già perché gli Usa, il più grande produttore del
PREZZI
Dal campo al super
ottobre, il famigerato zucchino con il fiore viene venduto sui banchi dei supermercati di Unicoop Firenze a 1,85 euro al chilo; pochi centesimi in più rispetto al suo costo all’origi-ne che in poche settimane è schiz-zato verso l’alto, e dunque con un margine di utile decisamente nega-tivo. Come è possibile questo scatto improvviso? Il fatto è che in alcuni periodi dell’anno, complici anche gli eventi atmosferici, si creano dei vuoti di produzione dovuti a vari fattori. L’offerta non ce la fa a stare al passo con la domanda, e i prezzi s’impennano. Questo è un meccanismo di mercato che tutti conoscono. Meno nota è la filiera
del prezzo dell’ortofrutta dall’ori-gine al punto vendita.
Com’è possibile, si chiedono i consumatori, che per un chilo d’arance siano riconosciuti al produttore 0,30 centesimi al chilo, mentre noi lo paghiamo sette volte tanto? Per avere un’idea dobbiamo ricostruire i passaggi che condu-cono l’arancia dall’albero fino al supermercato vicino a casa. Su un chilo d’arance raccolte sotto l’albe-ro c’è dentro di tutto: buccia rovi-nata, scarti, frutti piccoli e giganti. Il primo passaggio che incrementa il valore è dunque costituito da aziende che raccolgono, immagaz-zinano, selezionano e calibrano il frutto. Lavoro che chiede tempo, tanta manodopera e impianti. C’è quindi chi le trasporta in giro per l’Italia (secondo passaggio), e poi c’è il grossista (terzo). Coop, ad esempio, salta quest’ultimo anello, ma evidentemente restano gli altri.
Alla fine di un lungo viaggio
una parte del prodotto non è più buona per la vendita. E poi c’è la confezione (vaschette, pellicola trasparente, etichette), che spes-so costa più del chilo di prodotto pagato all’agricoltore. E se non c’è la confezione - molti prodotti vengono venduti sfusi -, è il cliente a creare gli scarti, con la continua manipolazione dei frutti e delle verdure esposte alla vendita. Ba-sta guardare cosa e quanto resta nelle cassette dopo l’ora di punta. Insomma, quanti chili occorre raccogliere dal campo per far pas-sare effettivamente un chilo (di arance o di zucchine) dalla cassa del supermercato? Tutto questo in-
mondo di grano, ha riconvertito migliaia di ettari di terreno per destinarli ai carburanti bio. Questo ha creato una forte strozzatura sul mercato, a cui si sono aggiunte la siccità e i cattivi raccolti in Ucraina, Australia e Canada. Senza contare che miliardi di persone del conti-nente “Cindia” (Cina e India) stan-no introducendo sempre più nella loro dieta prodotti a base di grano
e derivati. Messe insieme tutte que-ste cose hanno fatto schizzare in alto il costo del grano duro, che dagli inizi del 2006 è praticamente raddoppiato.
Al ritorno dalle vacanze il pres-
sing dei produttori di pasta per incrementare i prezzi si è fatto sem-pre più stretto. Anche i produttori di pasta Coop (Rummo e Corticel-la) hanno chiesto un aumento del 15%. Coop ha risposto accollando-si gli aumenti, ma tenendo fermi i prezzi al consumo. Un’operazione onerosa, ma in linea con la propria strategia aziendale.
Il futuro cosa ci riserverà? La
preoccupazione è che gli aumenti si estendano a macchia d’olio al mondo dei biscotti, merendine, ai prodotti da forno. Non sarà facile continuare a calmierare un merca-to così in effervescenza.
Analoga la situazione del latte. Nuovi consumatori si affacciano per la prima volta sul mercato in-ternazionale e i prezzi schizzano in su.
Come si vede si tratta di situa-zioni non contingenti, ma che de-termineranno tendenze nel lungo periodo. Due miliardi di esseri umani si apprestano a vivere e mangiare un po’ meglio e questo determinerà nuovi assetti, una nuova distribuzione dei mercati e della ricchezza. ■
COSA C’È NEL PREZZOAl rientro dalle vacanze Coop ha annunciato prezzi stabili
fino a dicembre sui propri prodotti a marchio. Una strategia voluta per tentare di arginare una lievitazione indiscriminata dei prezzi al consumo dei generi alimentari, e che comporta necessariamente la rinuncia ad una parte di utile aziendale.
Nell’acquisto di merce, Coop riesce a “saltare” un anello della catena, il grossista, che costituirebbe un aggravio
economico nella filiera commerciale. Ma tutte le altre componenti restano, ad esempio nel settore ortofrutta:
raccolta, selezione, imballaggi, trasporto. Una volta acquistato il prodotto il ricarico è costituito dai classici costi
d’impresa: distribuzione (logistica), personale, spese generali, ammortamento degli impianti. A questo si deve aggiungere una quota di utile che serve per remunerare
l’investimento e migliorare le strutture. Attenzione a questa componente, perché si tratta di una leva importante, che
distingue in modo radicale l’impresa cooperativa. Coop non lo mette in tasca, ma lo utilizza anche come margine di
manovra per intervenire sui prezzi e calmierare il mercato.
UNICOOP FIRENZE
Come si forma il
prezzo degli ortaggi
e della frutta. La
tensione nei prezzi
delle materie prime
di Laura D’Ettole
Descrizione Var. % Acqua potabile 50,7%Assicurazione * 38,3%Gasolio auto 37,7%Gasolio riscaldamento 34,8%Benzina verde 24,7%Pasto al ristorante 20,0%Giornale quotidiano 15,9%Pasta lievitata al bar 14,3%Biglietto bus urbano 10,4%Cinema 9,6%Caffe’ espresso al bar 8,8%
ISTAT alimentari Italia 13,8%ISTAT aliment. Firenze 7,5%Unicoop Firenze 0,4%
Variazione percentuale 2007 su 2001* Auto utilitaria classe d’ingresso
gennaio ’07 febbraio ’07 marzo ’07 maggio ’07 giugno ’07 luglio ’0794
95
96
97
98
99
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101
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103
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106
107
108
RANKING OPUS 2007 - TOSCANA
99,1
98,1
97,8
96,396,9
98,3
100,1
99,5
98,4 98,3 98,5
99,6
96,096,5
96,0
95,4 95,1
96,6
101,0 101,1
99,4 99,4 99,2
100,5
103,8103,2
103,5
104,6 104,0
105,3105,2
105,9
107,8
105,8
104,2
PREZZI. LE CATENE IN TOSCANAPanel International è una società indipendente specializzata nella rilevazione dei prezzi per conto delle stesse catene di distribuzione, che la utilizzano per le proprie statistiche e il confronto con gli altri. I dati di Panel I. sono stati utilizzati anche da Esselunga per la propria pubblicità e per il libro “Falce e carrello”. Le rilevazioni, su migliaia di prodotti, sono mensili e in Toscana sono fatte in ben 30 super ed ipermercati. Quindi dati attendibili ed obiettivi.100 è la media di tutti i prezzi rilevati, e le curve del diagramma rappresentano la media dei prezzi rilevati in tutti i punti vendita di una stessa catena.
CARO VITA. ACQUA SALATAEcco gli aumenti dei prezzi dall’entrata in vigore dell’euro ad oggi per alcuni prodotti e servizi rilevati dall’Ufficio Istat del Comune di Firenze. Il dato Unicoop Firenze è elaborato dalla Direzione Marketing sui listini dei supermercati.
Conad
Pam
Panorama
Carrefour
Esselunga
Unicoop Firenze
FOTO C. VALENTINI
FOTO C. VALENTINI
FOTO C. VALENTINI
INFORMATORE • NOVEMBRE 20076 7NOVEMBRE 2007 • INFORMATORE
degusta, si conserva e si abbina ai piatti della nostra cucina». Anche la Fisar, nata 35 anni fa, ha contri-buito alla sua diffusione.
«La parola chiave è tracciabilità, per evitare di confondere il vino che proviene dalla cura delle vigne e in cantina con quello costruito per farlo diventare diverso e più commerciabile - spiega Nuti -. Basti pensare che la Comunità Europea ha ammesso, nonostante l’oppo-
sizione dell’Italia, l’uso - già pre-sente nei paesi extraeuropei quali Australia, Cile, Nuova Zelanda - dei
“trucioli” di legno per conferire al vino particolari profumi e consi-stenza tannica».
VENDEMMIA 2007«Il 2007 è stata un’ottima an-
nata perché, almeno nella zona costiera, non ci sono state rilevanti
precipitazioni, e l’esposizione so-lare è stata più che sufficiente per portare alla giusta maturazione le uve, in particolare i Cabernet e il Sangiovese, che hanno bisogno di un periodo più lungo», afferma Flavio Nuti, questa volta nelle vesti di produttore di vino: insieme al fratello Luca, agronomo, condu-ce infatti l’azienda vitivinicola di famiglia “La Regola” nel comune di Riparbella (Pisa), nell’area doc Montescudaio.
Le statistiche dicono che qua-rant’anni fa il consumo pro-capite di vino in Italia era di
111 litri, mentre adesso pare esse-re meno della metà. Cos’è succes-so al mercato del vino? Agli italiani non piace più? Lo abbiamo chiesto a Flavio Nuti, presidente della dele-gazione Fisar (Federazione italia-na sommelier albergatori ristora-tori) di Volterra e Val di Cecina.
MENO MA BUONO«In effetti il consumo di vino
pro-capite sembra essere sceso, ma quello di qualità, invece è cre-sciuto. Un’inversione di tendenza iniziata vent’anni fa con lo scanda-lo del vino al metanolo, che dette un duro colpo al consumo dei vini sfusi e imbottigliati da litro, repe-ribili sul mercato a basso costo, per aprire una nuova era del vino di qualità».
Insomma, sono cambiati i gu-sti, ma non le abitudini: un solo bicchiere, ma di buon vino, si beve sempre volentieri. «Non soltanto perché al vino sono state attribuite proprietà antiossidanti positive per la salute - prosegue Nuti - ma soprattutto perché è cresciuta la cultura del vino. Negli ultimi anni è cresciuta molto anche l’attenzione dei mass media sul vino, la sua storia, le sue proprietà, nonché l’interesse a conoscere come si
di Bruno Santini
Dopo la vendemmia parliamo di novello, da martedì 6 novembre sui banchi di vendita. Perché piace così tanto?È sicuramente una bevanda
piacevole e di grande bevibilità, a costi relativamente bassi - con-clude Nuti -. Offre al consumatore profumi di vino e aromi appena fruttati, anche se decisamente po-co consistenti e complessi.
CANTINE AL SUPERFacciamo la “prova del nove”
di quanto detto fin qui chiedendo ad un esperto, Andrea Cervellati, responsabile del reparto vino e bevande di Unicoop Firenze.
Come sceglie il vino il consumatore nei supermercati Coop?Ci sono tre tipi di consumatori.
C’è chi si orienta sistematicamente sul brick, ricercando essenzial-mente quantità e prezzo e renden-do stabili le vendite di questo tipo.
C’è poi il consumatore legato ai vini di fascia media, molto sensi-bile alle promozioni. Infine c’è chi si orienta sui prodotti più elevati, quelli che, per intenderci, supera-no come costo la soglia “psicologi-ca” dei 5 euro. Si tratta di un piccolo
IL MESE IL MESE
Il vino si fa in treDa quello da tavola
in brick a quelli in
offerta, alle costose
bottiglie Docg.
Viaggio tra consumi
e cultura del vino
VINO
NOVELLO DI TOSCANAÈ tempo di vino novello. Il 6 novembre si stapperanno le bottiglie della vendemmia 2007. Il vino nuovo made in Italy arriva sugli scaffali con diversi giorni di anticipo rispetto al francese Beaujolais nouveau. Negli Ipercoop saranno presenti vini novelli provenienti da diverse regioni italiane, in un ricco assortimento, con una massiccia presenza dei vini nuovi
toscani, ben 12 scelte. L’anno scorso negli iper e nei super della Toscana sono state vendute 121.900 bottiglie; secondo le stime della Coldiretti nel 2006 la produzione nazionale di novello è stata di 18 milioni di bottiglie per un fatturato di 80 milioni di euro. I maggiori produttori sono Toscana e Veneto, dove si concentra il 50% della produzione.Il novello è nato negli anni ‘50 in Francia nella regione Beaujolais. Il metodo di vinificazione è diverso da quello tradizionale e utilizza la tecnica della macerazione carbonica. La fermentazione viene effettuata con gli acini interi: solo in un secondo tempo l’uva viene pigiata. In questo modo si ha una bassa gradazione alcolica: il vino acquisisce il tipico gusto fruttato e un colore rosso rubino.Il novello piace soprattutto ai più giovani per la leggerezza e l’aroma. Per degustarlo al meglio va servito a 14° in un bicchiere a calice. Non va stappato in anticipo e non va messo nel decanter. Va consumato presto, entro i primi 6 mesi dalla data in cui viene venduto. È ottimo per accompagnare risotti a base di funghi o zucca gialla o con le classiche castagne.
ATTU
ALITÀ ATTUALITÀsegmento di mercato, che però è in
costante crescita. Nel complesso le vendite risentono inevitabilmente dei cambiamenti del vivere quoti-diano. Sempre più persone pranza-no fuori casa e preferiscono bere soltanto acqua.
Qual è la vostra strategia nelle offerte speciali di vino?Nei punti vendita di Unicoop Fi-
renze ne programmiamo una ogni 15 giorni - spiega Cervellati -. Solita-mente comprende dai due ai quat-tro prodotti scelti a seconda della stagione, da possibili accostamenti culinari e dal particolare momen-to che vive il mercato. Faccio un esempio: i prosecchi in questo pe-riodo sono molto richiesti, per cui nell’offerta cerchiamo di trovare un posticino per un prosecco.
Quanto incide un’offerta sulle vendite di un prodotto?Moltissimo, si può arrivare a
venderne anche venti volte di più…
Con che grado di conoscenza il cliente si avvicina al reparto vini?È sicuramente molto meno
sprovveduto di un tempo: sa sce-gliere, sa valutare il giusto rap-porto qualità/prezzo e soprattutto pare ormai avere maturato la con-vinzione che gli fa dire “bevo meno ma bevo meglio!”. Una scelta che mi sento di condividere.
TUTTI SOMMELIERSe il consumatore è più infor-
mato di un tempo lo si deve anche ad alcune interessanti iniziative come “Il vino: cinque incontri per amarlo in tutti i sensi”, organizzata da Unicoop Firenze in collabo-razione con Fisar e ospitata nelle sedi delle sezioni soci di Scandic-ci, Agliana, Volterra, Fucecchio e Prato. Un viaggio a 360° che pare essere stato molto gradito dai par-tecipanti. Racconta Fiorella Astori, presidente della sezione soci di Prato: «C’è stato molto interesse e sono tante le richieste per alle-stirne una seconda edizione, che speriamo di poter organizzare
I LUOGHIDEL GALLO NERO1°-11 novembreSpettacoli, degustazionie percorsi a Barberino Val d’Elsa,Castelnuovo Berardenga,Castellina, Gaiole,Greve e Radda in Chianti,San Cascianoe Tavarnelle Val di Pesa Info: 0577741392,www.chiantidautunno.it
ADOTTA UNA VITE“Lavoro e non solo” è una cooperativa sociale di tipo B del
sistema di imprese sociali dell’Arci che gestisce un’azienda agricola biologica su terreni confiscati alla mafia nei territori
di Monreale, Corleone e Canicattì. Tra i suoi obiettivi ha anche il reinserimento socio lavorativo di soggetti che si
trovano in una situazione di disagio sia psichico che sociale: nel caso specifico, 4 dei 12 soci presentano problematiche di disagio psichico. La cooperativa aderisce a Libera e insieme
ad altre cooperative porta avanti il progetto “Libera Terra”. Alcuni dei suoi prodotti sono presenti anche nei punti
vendita Coop.Da settembre 2004 sta provvedendo all’estirpazione e al
successivo reimpianto di un vigneto di 14 ettari, un lavoro reso difficoltoso anche dalle intimazioni mafiose: a marzo
2006 un centinaio di nuove piantine, appena messe a dimora, sono state distrutte. In questi anni sono stati organizzati
dall’Arci campi di lavoro e contributi sono arrivati da tutta Italia. Ma l’obiettivo dei 100 mila euro - la somma stimata
come necessaria per rendere nuovamente produttivo il vigneto - è ancora lontano. Tutti possono partecipare alla raccolta dei fondi, adottando un albero di vite all’interno
dell’azienda agricola biologica. Il costo di adozione di una pianta è di 100 euro. Il contributo può essere effettuato
tramite bonifico bancario sul c.c. 000000106485 codice Abi 05018 Cab 12100 cin D della Banca popolare etica, sede di
Padova, intestato a Lavoro e non solo coop. sociale a.r.l., via Carlo Rao 16, 90133 Palermo; oppure tramite bollettino
bancario Freccia scaricabile dai sitiwww.lavoroenonsolo.com e www.arci.it
IL PROGETTO
quanto prima». L’età media dei partecipanti ai corsi è sui 30-35 anni, uomini e donne, con una leggera prevalenza di presenze maschili. Vista l’età dei parteci-panti, probabilmente nessuno dei frequentatori si è iscritto per scopi professionali, «ma tutti - sottolinea Fiorella Astori - hanno dimostrato un vivo interesse per imparare a ri-conoscere i gusti ed essere in grado di abbinarli alle varie pietanze. Un compito facilitato dal fatto che i vini presi in esame, tutti rigorosamente locali, sono gli stessi che trovano spazio sui nostri scaffali: un motivo in più per essere facilmente in gra-do di rivivere, tra le mura di casa, quanto sperimentato al fianco di un esperto sommelier».
Info: www.fisar.com Fisar Volterra, tel. 058881363, e-mail: [email protected]
FOTO C. VALENTINI
FOTO C. VALENTINI
FOTO C. VALENTINI
FOTO C. VALENTINI
L’INTERVISTATOFlavio Nuti,
presidente Fisar delegazione
di Volterrae Val di Cecina
DAL 6 NOVEMBRE
INFORMATORE • NOVEMBRE 20078 9NOVEMBRE 2007 • INFORMATORE
tare di sentirsi dire che nel caso di impianti a radiatori la sostituzione di una caldaia tradizionale con una a condensazione non sia con-veniente - ammette il progettista -, invece può esserlo comunque, spe-cialmente se viene abbinata ad una regolazione climatica, che abbassa la temperatura della caldaia al-l’aumentare di quella esterna. Una soluzione come questa può far ottenere risparmi notevoli, fino al 20 per cento dei costi in bolletta». Tra gli accorgimenti necessari per l’installazione bisogna mettere in conto che in queste caldaie di mo-
derna concezione l’acqua di con-densa è debolmente acida, meno comunque dell’aceto o di molte bevande gassate. Per questo, se la vecchia canna fumaria è in ce-mento o in muratura, materiali che mal “sopportano” fumi più freddi e soggetti a condense corrosive, sarebbe meglio “rintubarla” con un tubo più piccolo in acciaio inox o in plastica speciale. Per gli stessi motivi bisogna anche controllare che il proprio impianto fognario sia di un materiale che tollera gli acidi ed è consigliabile mettere un sifone tra la tubazione di scarico della caldaia e la fognatura.
FREDDO RISPARMIOSOE per rinfrescarsi? Anche in que-
sto caso la tecnologia si è evoluta e ci sono opportunità interessanti, non solo per le aziende ma anche per le famiglie. Sono i motori elettrici ad
Cento per cento... e oltre di energia. Per l’esattezza 109%. Potrebbe sembrare un para-
dosso, invece è il rendimento che riescono ad ottenere le caldaie a condensazione, che grazie alla tec-nologia su cui si basano sono tra le più avanzate e meno inquinanti og-gi disponibili in commercio. Allora, se l’autunno ha colto impreparata la vecchia caldaia di casa ed è ar-rivato il momento di sostituirla con
una nuova, perché non puntare al massimo dell’efficienza? Ci siamo fatti guidare da un esperto del set-tore per valutare i pro e i contro di un impianto di questo tipo. Per tu-telare l’ambiente tenendo d’occhio, come sempre, il portafoglio.
RAFFREDDAREPER SCALDARELe caldaie a condensazione
hanno un rendimento superio-re rispetto a quelle “classiche” a metano, che si fermano intorno al 92-94%: vediamo perché.
«I principi di fondo del loro funzionamento sono due - chiari-sce l’ingegnere Carlo Lanfranchi, progettista di impianti di riscalda-mento -: il raffreddamento e, ap-punto, la condensazione». Mentre nelle caldaie tradizionali i fumi residui della combustione, che sono in parte costituiti da vapore acqueo, vengono espulsi nell’at-
mosfera a temperature elevate, in quelle a condensazione questi ven-gono “raffreddati”: devono infatti necessariamente attraversare uno scambiatore all’interno del quale il vapore condensa (da qui il loro no-me), e il calore così ottenuto viene utilizzato per scaldare l’acqua.
Raffreddare per poi riscaldare meglio, insomma, ma con quali vantaggi? Questa tecnologia con-sente di ridurre le dispersioni di calore, guadagnando in efficienza: a parità di combustibile utilizza-to, il calore che viene generato è maggiore e la quota di energia che si può recuperare è del 15% circa. Con un doppio beneficio: per l’ambiente significa una ridu-zione delle emissioni di anidride carbonica, per le proprie tasche risparmi interessanti, grazie alle minori spese per i consumi e... non solo. È utile sapere infatti che per l’installazione di caldaie a conden-sazione la Finanziaria 2007 preve-de una detrazione fiscale del 55% in tre anni delle spese sostenute. Può usufruire delle agevolazioni
chi concluderà i lavori entro il 31 dicembre 2007 e c’è tempo fino al 29 febbraio del prossimo anno per presentare la documentazio-ne necessaria, che comprende la qualificazione energetica dell’im-pianto o edificio, l’asseverazione (cioè l’attestazione che l’intervento risponde ai requisiti richiesti) del tecnico e una scheda informativa sui lavori effettuati.
Non tutti lo sanno, ma i costi per la ristrutturazione dell’intero im-pianto di riscaldamento possono andare in detrazione: sono incluse dunque anche le opere murarie ed
elettriche collegate. Per accedere agli incentivi devono essere instal-late anche valvole termostatiche su tutti i radiatori.
L’INSTALLAZIONEFasce di prezzo, modelli e po-
tenza diversa: come nella scelta di altri elettrodomestici non è facile orientarsi e scegliere, anche per-ché - dicono i tecnici - ciascuna si-tuazione fa storia a sé. Se in merito al prezzo gli esperti suggeriscono di spendere un po’ di più per un impianto di maggiore qualità, per quanto riguarda la potenza «anche 15 kw potrebbero essere sufficienti - afferma Lanfranchi - specie se uniti ad un bollitore anziché a uno scambiatore istantaneo».
È vero che solo abbinando la caldaia a condensazione ad im-pianti a pavimento si ottengono risparmi significativi? «Può capi-
AMBIENTE AMBIENTE
RISCALDAMENTO
A qualcuno piace caldodi
Olivia Bongianni
ATTUALITÀ alta efficienza o variatori di veloci-tà (inverter) per i condizionatori d’aria. Si tratta di una soluzione che offre senza dubbio diversi vantaggi: grazie alla tecnologia utilizzata, gli inverter danno la possibilità di in-stallare climatizzatori più piccoli, sono in grado di mantenere costan-te la temperatura dell’ambiente e consentono di ottenere risparmi energetici anche dell’ordine del 40% rispetto a un climatizzatore tradizionale. I costi per questo tipo di motori sono senza dubbio più elevati, ma anche in questo caso la Finanziaria 2007 consente di
ottenere una detrazione fiscale del 20% delle spese. Unicoop Firenze ha adottato la tecnologia inverter nel nuovo Ipercoop di Sesto Fiorentino, aperto nel 2003, inoltre ha effet-tuato a settembre di quest’anno un intervento relativo all’iper di Lastra a Signa. Anche altri punti vendita, a partire da Arezzo, potrebbero pre-sto essere coinvolti nell’iniziativa.
RISPARMIO AL SUPERAnche Unicoop Firenze ha scel-
to di puntare su impianti di moder-na concezione per le proprie sedi e punti vendita (sia nuove aperture che ristrutturazioni). In tema di caldaie a condensazione la pri-ma installazione è addirittura del 1994, all’Ipercoop di Montevarchi. Nei mesi scorsi sono stati effettuati i sopralluoghi e le relazioni tecni-che necessarie in una quindicina di supermercati e negozi: si va da San
Giovanni Valdarno a Certaldo, da Castelfiorentino a Montelupo, pas-sando per Pontedera, Sovigliana, Colle di Val d’Elsa, Campi Bisenzio, Sesto Fiorentino (Il Neto), Vicchio e Vecchiano. Ma l’operazione comprende anche il magazzino di Pontedera e la sede di via Santa Reparata a Firenze.
Per queste strutture è stato predisposto un programma di so-stituzione di caldaie tradizionali con quelle a condensazione e in generale di ammodernamento de-gli impianti di riscaldamento, con l’installazione ad esempio di pom-pe a controllo elettronico che con-tribuiscono anch’esse al risparmio energetico. Una scelta non solo economica ma anche ecologica, che consente di ottenere benefici per l’intera collettività. ■
SUI COLLI DI PIEVE A NIEVOLESiamo alle porte dell’inverno con giornate sempre più brevi e fredde. Gli insetti sono sempre più scarsi. Per i pipistrelli è giunto il momento di ritirarsi in letargo. Inizia così il viaggio verso i quartieri invernali, spesso una vera avventura, paragonabile alla migrazione degli uccelli. Si spostano di notte seguendo fiumi, margini dei boschi e
ogni altro riferimento che possa aiutarli a mantenere la rotta anche nell’oscurità, riflettendo i loro segnali ultrasonori. Ad esempio, la grande colonia di Rinolofo maggiore, che d’estate è nel Parco di San Rossore, in questa stagione si sposta verso le grotte dei Monti Pisani, a 20 chilometri di distanza. Lo scorso anno uno di questi pipistrelli, inanellato dagli specialisti del Museo di Storia Naturale di Firenze, è stato ritrovato addirittura nelle vecchie miniere presso Pieve a Nievole, a ben 50 km di distanza in linea d’aria! Per quelle cavità sotterranee, dove si rifugiano centinaia di esemplari, c’è un progetto di conservazione promosso dal Comune per l’istituzione di un’area protetta. Meno male! I pipistrelli sono particolarmente vulnerabili durante il letargo. Le scarse riserve di grasso che possono accumulare sono appena sufficienti a farli arrivare alla primavera successiva. Un’interruzione forzata del letargo, disturbati dall’uomo, riduce pericolosamente la loro autonomia di circa 40 giorni, riducendo così le probabilità di sopravvivere fino alla primavera successiva.
NOVEMBRE - IL LETARGO
Per ulteriori informazioni e per inviare la documentazione per le detrazioni della Finanziaria 2007www.enea.it
ATTUALITÀ
MEZZO ETTARO DI SOLEÈ sulla copertura del CENTRO*Empoli e d’estate, nel momento di maggiore insolazione, fornirà un terzo
dell’energia elettrica necessaria al funzionamento del supermercato Coop.
Per la precisione si tratta di 4.500 metri quadrati di pannelli fotovoltaici, un impianto che produrrà 550.000 KWh in un
anno, pari al consumo medio di duecento famiglie, tutta energia rinnovabile e senza produzione di anidride
carbonica, il gas che nell’atmosfera produce “l’effetto serra”. Un analogo impianto verrà costruito nei prossimi mesi a Scandicci, nei magazzini di distribuzione merci e
gradualmente nei maggiori centri commerciali dell’Unicoop Firenze.
EMPOLI
che consente di ottenere benefici ■
SUI COLLI DI PIEVE A NIEVOLE
Incentivi statali,
minori consumi
e risparmio in
bolletta: come
funzionano le caldaie
a condensazione
FOTO C. VALENTINI FOTO C. VALENTINI
INFORMATORE • NOVEMBRE 200710 11NOVEMBRE 2007 • INFORMATORE
LA CERCAIn Toscana protagonista asso-
luto è il tartufo bianco, acclamato come il “diamante della tavola”, capace di conservare più a lungo odore e sapore. Prediletto dai mi-gliori cuochi italiani, noto per le sue quotazioni di mercato, spesso vertiginose, presenta forma ovale schiacciata, di colore che varia dal grigio chiaro al marroncino al giallo ocra, ma può avere una forma più regolare, come una patata. Il suo regno è piuttosto esteso e comprende il Casentino, il Valdarno Inferiore, la Valdera, il Volterrano, le Colline del Chianti,
È bruttino, piuttosto bitorzoluto e per giunta emana un odore caratteristico che molti trova-
no gradevole, stuzzicante addirit-tura afrodisiaco. Altri, pochi per la verità, quasi disgustoso. Non ama la luce, perciò se ne sta rintanato, lontano dagli occhi di tutti. Eppu-re è dotato di un fascino rapino-so, attraente e ricercato come una star del cinema. Insomma, “mada-me la Truffe”, come lo chiamano i francesi, sul suo biglietto da visita esibisce diversi titoli: Tuber ma-gnatum pico o tartufo bianco, Tu-ber melonosporum o tartufo ne-ro, Tuber brumale o tartufo mo-scato. Sono solo alcune delle iden-tità con cui si manifesta, tutte rico-noscibili per le loro diverse carat-teristiche organolettiche, dalla for-ma al colore, fino al numero di spo-re che varia a seconda delle diver-se qualità. Per il buongustaio, co-munque, le due categorie principa-li sono il bianco ed il nero. Per chi vuole saperne di più, diciamo che il tartufo è un fungo ipogeo del ge-nere tuber. Vive sottoterra in sim-biosi con le radici di diversi alberi
da cui prende e cede sostanze che contribuiscono non solo alla sua crescita ma anche alla stabilità del-la pianta stessa. Predilige le quer-ce, ma anche noccioli, pioppi, tigli, lecci, gelsi, salici.
Il tartufo bianco si raccoglie da ottobre a gennaio, quello ne-ro da novembre a marzo-aprile. Il tartufo scorzone e l’uncinato, considerate specie minori ma non per questo poco prelibate, si rac-colgono in estate. Tuttavia i tempi di raccolta sono influenzati dal clima e dalle piogge, che possono spostare i tempi di maturazione anche di 30 giorni.
Oro bianco e nero
gli esperti, qualsiasi tipo di cane, se debitamente addestrato, può essere un potenziale cercatore.
Il valore di un tartufo si deter-mina dal peso - si trovano specie che variano da alcuni grammi fino ad oltre un chilo - e dal grado di maturazione, a seconda del pe-riodo di raccolta, che ne influenza l’odore. “Il diamante della tavola” è da sempre al centro di aste di risonanza internazionale. Molti ricorderanno l’asta che si svolse al castello di Cafaggiolo nei pressi di Barberino di Mugello nel 2004, quando un gruppo di ristoratori inglesi si aggiudicò un Tuber ma-gnatum pico di 852 grammi per la bellezza di 52 mila dollari, che fece poi una brutta fine, lasciato a mar-cire sotto i riflettori del ristorante londinese “Lo Zafferano”.
A TAVOLAIl tartufo si consuma preferi-
bilmente fresco, quando esprime al meglio le sue qualità. Si con-serva avvolto in carta porosa dopo averlo ripulito con uno spazzolino da qualsiasi residuo di terra e si può conservare in frigo per pochi giorni in barattoli di vetro chiusi ermeticamente. Suo compito privilegiato è quello di impreziosire tar-tine e tagliolini, antipasti e carni, risotti e... uova al tegamino. Signore della ta-vola, sì, ma di manica larga.
Da sempre il tartufo è il frutto spontaneo della terra, figlio di una cultura contadina che nei secoli ha creato le colline del Chianti e delle Langhe. Oggi purtroppo sta subendo un pro-gressivo calo di produzione a causa delle operazioni di disboscamento massiccio e indiscriminato, degli incendi e soprattutto della distru-zione degli argini dei torrenti e dei fossi, suo habitat privilegiato. Un sistema che distrugge il suolo su-perficiale, perché i trattori pesanti comprimono il suolo provocando l’asfissia del tartufo. Insomma, non solo un prodotto da gustare, ma an-che un vero e proprio patrimonio da salvare. ■
la Valdelsa, la Valdarbia, le Crete Senesi, e parte della Val di Chiana e della Val di Paglia. Le tartufaie sono generalmente localizzate nei boschi di fondovalle, lungo corsi d’acqua, grazie al terreno umido, soffice e calcareo. Un’altra qualità che cresce in Toscana nelle vici-nanze di Montaione è il bianchetto o marzuolo (Tuber borchii) dalla forma arrotondata e dalle dimen-sioni simili ad un uovo, di colore
biancastro e un odore meno inten-so di quello bianco.
Il compito di scovarlo spetta al tartufaio, un mestiere vecchio di secoli che richiede tanta esperien-
za e un po’ di fortuna. Elemento fondamentale ed insostituibile che accompagna il cercatore di tartufi è il cane, vero protagonista della situazione. Un grande cane da tar-tufo è il lagotto romagnolo, unica razza riconosciuta ufficialmente come specializzata nella “cerca”, presente sin dal XVI secolo nel territorio di Comacchio e nelle lagune ravennati, il border collie, molto usato dai tartufai francesi, e il buon vecchio spinone italiano, considerato a ragione il miglior cane da tartufo bianco. Comun-que il fattore razza non è determi-nante, perché, come sentenziano
GLI EVENTI
BIANCODI TOSCANADove e quando gustare il prezioso tubero
La Toscana, che insieme a Umbria e Piemonte è tra le maggiori regioni produttrici
di tartufo bianco, organizza in suo onore, tra la fine di ottobre e per buo-na parte del mese di novembre, fiere, mostre, degustazioni e banchetti.
A San Giovanni D’Asso l’appun-tamento è con la XXII edizione della Mostra del tartufo bianco, protago-nista principale di “Crete d’autunno”, una serie di eventi in programma dal 3 novembre al 2 dicembre (soggiorni e pacchetti studiati per l’occasione a prezzi convenienti, info: 057745900-0577280551). In programma “cer-che” guidate con tartufai esperti e visita, sabato 17, al Museo del tartufo. Domenica 18 ci sarà la consegna del
“Tartufo per la pace” ad una persona-lità che si è distinta per il suo impegno nel corso dell’anno e una disfida di
enogastronomia al femminile, orga-nizzata dall’Associazione donne del vi-no. Non solo proposte gastronomiche ma anche culturali, come l’“itinerario rinascimentale”, il tour guidato che la mattina di domenica 11 novembre condurrà i presenti al Monastero di Monte Oliveto Maggiore e al Museo d’Arte Sacra ad Asciano. La sera pre-cedente, sabato 10 novembre, il Rina-scimento senese rivivrà nel Castello di San Giovanni d’Asso, con un convivio ad inviti. Tracce della cucina dei secoli XV e XVI si ritroveranno in uno speciale
“piatto del rinascimento” a base di tar-tufo fresco delle Crete, preparato per l’occasione nei ristoranti della zona.
EVENTI EVENTI
ATTUALITÀ ATTUALITÀInfo: www.terresiena.ittel. 0577719510Altro appuntamento a Volterra
da giovedì 1° a domenica 4 novembre per la X Mostra del Tartufo Bianco, in piazza XX settembre, all’interno di
“Volterragusto”, la rassegna dedicata ai prodotti tipici dell’enogastronomia della Val di Cecina (in particolare il cioccolato, 10 e 11 novembre, e l’olio il 17 e 18). La kermesse avrà il suo culmi-ne domenica 4 con la manifestazione
“Tutti a caccia di tartufo” insieme ai tartufai locali e ai loro simpatici segugi. La partecipazione è gratuita, l’appun-tamento è al Parco di San Pietro, alle ore 11. Sabato 3 novembre, alle 17.30, nella Sala del Maggior Consiglio di Palazzo dei Priori sarà consegnato il premio letterario Jarro ad un perso-naggio del mondo dello spettacolo che si è particolarmente distinto per la divulgazione della cultura della buona tavola.
Info: www.volterragusto.comtel. 058887257A San Miniato, una delle capitali
nazionali del tartufo bianco, da 37 anni si tiene la Mostra mercato nazionale che trasforma la città, nell’intero me-se di novembre, in un grande labora-torio del gusto a cielo aperto. Fanno da corona al tartufo, esposto in piazza del Duomo, ai piedi del colle della Rocca, i mercati delle altre piazze, dove i tartufi delle Colline Sanminiatesi sono offerti insieme ai sapori delle altre specialità locali. L’appuntamento è per il 10/11, 17/18, e 24/25 novembre, dalle 9 alle 18.30 nel centro storico e dintorni. In funzione servizio di bus navetta.
Info Ufficio Turismo: tel. 057142745www.cittadisanminiato.itA Scarperia la Mostra mercato
del tartufo e dei prodotti tipici locali si svolge il 3-4-10-11 novembre.
Info: tel. 0558468165-843161www.prolocoscarperia.com A Borgo San Lorenzo Mostra
mercato del tartufo bianco, Villa Pe-cori Giraldi, 17 e 18 novembre. In pro-gramma visite guidate alle tartufaie, dimostrazioni di ricerca con i cani e convegni a tema.
Info: tel. [email protected]
di Giulia Caruso
Da pochi anni in
Toscana novembre
è il mese del tartufo
TARTUFO
FOTO C. VALENTINI
CALENDARIO 2008PER I SOCISarà in distribuzione a fine novembre in tutti i punti vendita dell’Unicoop Firenze.Questa volta sono di scena le città toscane.
INFORMATORE • NOVEMBRE 200712 13NOVEMBRE 2007 • INFORMATORE
A l primo incontro della sua tre-dicesima stagione, quello de-dicato all’opera di Giorgio Ga-
ber, la sala della fiorentina bibliote-ca delle Oblate straripava letteral-mente di gente. Certo, la presenta-zione del libro del giornalista San-dro Neri, “Gaber. La vita, le canzo-ni, il teatro” (Giunti), poteva con-figurarsi come uno degli appunta-menti di culto della rassegna “Leg-gere per non dimenticare”. Ma se il buon giorno si vede dal mattino, le centinaia di persone stipate per
un intero pomeriggio ad ascoltare esperti e giornalisti confrontarsi sull’opera del signor G. la dicono lunga. Dicono, per esempio, che le presentazioni letterarie sono vive e vegete. Basta saperle organizza-re. E anche se, come spiegava iro-nicamente lo scrittore Nico Orengo in una recente intervista, non si ve-dono più alle presentazioni dei li-bri le belle ragazze di un tempo, di sicuro ci sono più giovani di qual-che anno fa. E questo è decisamen-te un buon segno.
«Da un paio di stagioni a que-sta parte il pubblico che prende parte ai nostri incontri letterari ha cambiato pelle - spiega Anna Benedetti, che di “Leggere per non dimenticare” è l’ideatrice e l’anima
-. A quello su Gaber, per esempio, era affascinante vedere quanti gio-vani fossero presenti insieme alle persone di mezza età. Lo stesso Paolo Dal Bon, presidente dell’as-sociazione Gaber, ha ammesso
che quello era un pubblico che sarebbe piaciuto molto a Giorgio perché assolutamente trasversale e variegato». Accanto al cosiddet-to zoccolo duro di aficionados, composto prevalentemente da si-gnore di mezza età e insegnanti in pensione, si è unita da un paio di anni l’allegra brigata dei liceali che, complici gli incontri nelle scuole con gli autori che partecipano a
“Leggere per”, hanno preso gusto a questi faccia a faccia con scrittori, saggisti, storici e giornalisti. Poi ha fatto capolino anche qualche quarantenne, si sono mescolati al gruppo alcuni studenti univer-
ATTUALITÀ
Leggere a tutte le età
LIBRI & DINTORNI LIBRI 6 DINTORNI
sitari, e la miscela è diventata più fresca ed intrigante.
In tredici anni di vita “Leggere per non dimenticare” è cresciuta in maniera esponenziale. Lo scorso anno ai 46 incontri del programma di appuntamenti letterari hanno partecipato 11mila persone. Que-st’anno il numero delle presenta-zioni è lo stesso e ovviamente gli organizzatori sperano che le pre-senze possano aumentare. Il menu, del resto, è ricchissimo e legato al filo conduttore del “ritorno”, inte-so non come approdo ma piuttosto come l’inizio di un nuovo viaggio. I temi della politica, dell’etica, della religione e della fede, della follia e del diritto, sono analizzati at-traverso le opere di autori come Luciano Canfora, Eugenio Borgna, Erri De Luca, Paolo Rossi, Stefano Rodotà, Eraldo Affinati, Sergio Gi-vone, Francesca Sanvitale. Un bel viaggio a rotta di collo nella nostra contemporaneità, senza perdere
di vista un passato che ha ancora moltissimo da insegnarci. Tra gli appuntamenti più vicini segna-liamo quello con Eugenio Borgna, primario emerito di psichiatria e autore di “Come in uno specchio, oscuramente” (Feltrinelli), faccia a faccia con la follia (14 novembre, ore 17.30), e quello con Milena Agus, scrittice sarda rivelazione con il suo “Mal di pietre” (Notte-tempo), saga familiare intrisa di mal d’amore (5 dicembre).
Tutti gli incontri si tengono alla Biblioteca comunale centrale di Fi-renze (ingresso da via dell’Oriuolo 26 e via Sant’Egidio 21). ■
L’APPUNTAMENTOdi
Silvia Gigli
PAOLO POLI PER I SOCIPaolo Poli arriva al Puccini di Firenze con il suo “Sei brillanti giornaliste del Novecento” dal 12 al 23 dicembre, spettacolo grazie al quale ha conquistato di recente il Premio Eti - Gli Olimpici del teatro come migliore attore dell’anno. E oltre ai consueti sconti per i soci (I settore
21,50 € invece di 24,50 €, II settore 17,00 invece di 20,00; esclusa la replica del sabato), il 12 e 13, dal 16 al 20 e ancora il 23, per i soci è previsto un biglietto promozionale ad 11,50 € (inclusa la prevendita). Che volere di più?Le sei giornaliste - Mura, Masino, Brin, Cederna, Aspesi, Belotti - figurano nello spettacolo con brevi racconti sceneggiati che hanno pubblicato dagli anni ‘20 agli anni ‘80. Fra la crisi del ‘29 e la miseria del dopoguerra, la moda e i modi di vivere degli anni ‘60 e le esperienze erotiche tutte al femminile, le voci di queste giornaliste si alternano in un gioco frizzante e imprevedibile. A fare da contrappunto ai vari episodi drammatici ecco le musiche delle canzoni delle varie epoche, dagli anni Venti agli anni Ottanta, evocanti il tabarin, l’infanzia abbandonata, la voce della radio, il mercato nero, le saghe popolari, la ricostruzione, il mondo degli animali e i caserecci festival canori.Info: Teatro Puccini, tel. 055362067
SUPER SCONTO AL PUCCINI
ATTUALITÀ Per gli amanti del genere gial-lo risiede nell’olimpo degli investigatori, così come per
i 19 milioni di telespettatori che nei primi anni Sessanta seguiva-no la serie televisiva trasmessa su Rai Uno. Stiamo parlando di Ne-ro Wolfe, il personaggio di fanta-sia nato dalla penna dello scritto-re statunitense Rex Stout. Arguto, ben 150 kg di stazza, Nero Wolfe è prima di tutto un raffinato buon-gustaio, oltre che un esperto colti-vatore di orchidee. Il lavoro di de-tective è infatti un indispensabile fastidio che svolge quasi sempre dalle stanze del suo elegante palaz-zo newyorkese. Al fidato assisten-te Archie Goodwin, l’“io narrante” del romanzo, spetta così il compi-to di condurre la parte attiva delle indagini, mentre al geniale e scor-butico investigatore il ruolo di so-lutore di enigmi. Il rispetto di rigi-di orari di lavoro e la sedentarietà lasciano dunque la possibilità a Ne-
ro di dedicarsi alle sue uniche vere passioni: la coltivazione di rare or-chidee e la cucina.
Raffinato gourmet e goloso buongustaio, per i suoi pasti - du-rante i quali non tollera essere disturbato per nessun motivo
- pretende esclusivamente ricette elaborate in grado di soddisfare la sua schizzinosa voracità. Il cibo ri-copre dunque un ruolo centrale nei romanzi di Rex Stout, che inserisce il suo sapere culinario attraverso il personaggio del cuoco svizzero Fritz Brenner, fido dipendente di Nero Wolfe. Le ricette dello chef, una tra le poche persone stimate
coprirle con il latte e cuocerle finché diventano tenere (circa 15 minuti). Toglierle dal fuoco e frullarle assie-me al latte fino ad ottenere un purè. Rimettere il purè nella pentola e cuo-
cere per 1 minuto o 2, mescolando sempre, per consumare l’eccesso di liquido. Togliere dal fuoco. Grattugiare il cioccolato e aggiungerlo al purè as-sieme allo zucchero, al burro, ai tuorli sbattuti. Mescolare vigorosamente a fuoco basso, finché il tutto è ben amal-gamato. Versare il purè in una teglia e metterla in frigorifero per 3-4 ore. Trascorso questo tempo, preparare le crocchette. Sbattere l’uovo con il Grand Marnier, passarvi le crocchette, quindi rotolarle nelle noci macinate. Scaldare l’olio in una padella e friggere le crocchette finché diventano dorate. Scolarle su un foglio di carta assor-bente e cospargerle con lo zucchero vanigliato. Servire calde. ■
I PIÙ VENDUTI A SETTEMBRE1. Erio Rosetti e Luca Valenti, L’Altra Toscana, ed. Le Lettere
2. Sandra Lotti, Dolci della Toscana, Pacini Fazzi ed.3. Romano Bavastro, Cento volte polpo, Pacini Fazzi ed.
4. Sandra Lotti, Zuppe della Toscana, Pacini Fazzi ed.5. Fortunato Grimaldi, Le case-torri di Firenze, ed. Tassinari
6. Ciarleglio Franco, Struscio fiorentino, Bertelli7. Pier Francesco Listri, Ecco Firenze, ed. Polistampa
8. Elisabetta Piazzesi, Il sapore viola. 50 ricette con la melanzana, Vallecchi ed.
9. Adriano Rigoli, A cena con Messer Abate Agnolo Firenzuola, ed. Polistampa
10. Riccardo Conti, Massimo Morisi, Identità toscana,editore Passigli
Sconto del 15% sull’acquisto dei libri. La sezione dei libri toscani è presente nei sei ipermercati e nei supermercati di:
Borgo San Lorenzo, Firenze (Gavinana, Carlo del Prete e Ponte a Greve), Poggibonsi (Salceto), Prato (via Viareggio),
Siena (Strada del Paradiso).
TOSCANA DA LEGGERE
di Leonardo Romanelli
dal burbero investigatore, sono parte integrante dei gialli. A volte, come nel famoso romanzo Alta
cucina, tradotto anche sul piccolo schermo nel 1971 dalla regista Giu-liana Berlinguer nel film “Salsicce mezzanotte”, la tavola diventa mo-tore stesso dell’azione. In questo caso, infatti, Nero Wolfe, interpre-tato dal grande Tino Buazzelli, si ritrova a risolvere un delitto nel bel mezzo di una competizione culina-ria, dove i partecipanti sono chia-mati a rintracciare l’ingrediente mancante della salsa Printemps, composta da ben nove erbe. Nel momento però in cui il giudice di gara viene ritrovato con un coltello nella schiena, Wolfe si trova a dover scovare sia il colpevole che l’ambita ricetta. Il volume A tavola con Nero Wolfe, edito da Mondadori, riporta la famosa ricetta in que-stione, chiamata proprio “salsicce mezzanotte”.
CROCCHETTEDI CASTAGNE
Un piatto per così dire di stagio-ne, che ritroviamo nel roman-
zo Alta cucina, sono le crocchette di castagne. Ecco la ricetta:
600 g di castagne, 1 tazza o più di latte, 30 g di cioccolato, mezza tazza di zucchero, 4 cucchiai di burro, 3 tuorli d’uovo, olio per friggere, 1 uovo, 1 bicchierino di Grand Marnier, 1 tazza di noci macinate, zucchero a velo vanigliato.
Fare una piccola incisione sul lato piatto delle castagne. Metterle in una pentola, coprirle con acqua e farle bollire lentamente per 20 minuti. Una volta raffreddate togliere la buccia e la pelle, quindi rimetterle in pentola,
Cena con delittoLe ricette di
Nero Wolfe,
l’investigatore goloso
LIBRI E CUCINA
Incontri con gli
scrittori nella
Biblioteca fiorentina
delle Oblate
Per il programma completo:
www.leggerepernondimenticare.it
INFORMATORE • NOVEMBRE 200714 15NOVEMBRE 2007 • INFORMATORE
Da sempre per noi italiani il toast è il panino fatto con due fette di “pane da toast” farci-
to con prosciutto cotto e formag-gio (fettine di formaggio fuso, fon-tina o emmenthal), e scaldato nel tostapane. Il pane usato è quello a cassetta o pan carré, cioè un pa-ne quadrato, perché cotto in stam-pi metallici a forma di parallelepi-pedo e poi venduto tagliato a fette quadrate.
Fino a pochi anni fa esisteva praticamente solo questa versione
di pane industriale in alternativa al pane del fornaio, e anche la pro-duzione di pani più lavorati e con diversi ingredienti (panini al latte, pane briosciato) era prerogativa delle pasticcerie e di pochi forni.
Oggi gli scaffali sono ricchi di pani industriali che fanno concor-renza ai prodotti artigianali e, gra-zie anche a molta pubblicità, non è più tanto facile capire di cosa si tratta. Il rischio può essere quello di confondere le varie tipologie: in vendita infatti si trovano prodotti molto diversi tra loro, oltre che per gusto, anche per valore calorico e nutrizionale.
A CASSETTAIl classico pane da toast è pres-
soché sempre lo stesso, di colore giallo pallido, con una sottilissima crosticina marrone. È fatto con farina, lievito, acqua e strutto o
grassi di tipo vegetale, per renderlo morbido e compatto se fresco e croccante quando è tostato. Spesso
- ma non sempre - vi è l’aggiunta di circa 1% di zuccheri semplici (de-strosio) per renderlo più appetibile. Ormai tutte le marche usano trat-tare questo tipo di pane con alcol etilico: odore a parte, si riesce a mantenere il prodotto morbido e senza muffa per quasi tre mesi, senza problemi di tossicità. Le più
di Monica Gallie Alessandra
Pesciullesi
PANE
Al di là del toastDal pan carré alle
molte versioni
per farsi un toast
o un panino
moderne versioni sono definite all’olio, di semola, ai cereali, sono vendute intere o a fette, ma sebbe-ne occhieggino al pane casalingo sono sempre il solito pane da toast rivestito a festa.
Dal punto di vista energetico e nutrizionale si tratta di prodotti non troppo diversi dal filone o dal-la bozza artigianale ma cambiano senza ombra di dubbio il sapore, l’aroma e, cosa non da poco, il potere saziante, cioè la capacità di diminuire la sensazione di fame, che nel pane a cassetta è molto basso: si scioglie in bocca e quasi non si mastica e se è vero che una fetta di 17 g apporta solo circa 40 Kcal è quasi certo che i più riescono a mangiarne 4 o 5 fette senza quasi accorgersene.
Discendente diretto del pan carré è il pane al latte o da tramez-zini, bianco candido e senza crosta: si presta bene per preparare pa-nini, tartine e anche toast, perché
non si sbriciola. Gli ingredienti in più sono latte intero, grassi vegetali e destrosio - usati per rinforzare il gusto - e farine maltate, per dare il colore tipico e l’aroma di pane.
Più ricco di ingredienti (e quindi più calorico di oltre il 30% rispetto al tipo semplice) è il pane briosciato, che oltre a latte intero e farine maltate è preparato con burro o altri grassi, zucchero e uova. Per tenere insieme questo
GUIDAAICONSUMI
ALIMENTI ALIMENTI
minipasto morbido e saporito sono necessari gli emulsionanti, mo-no e digliceridi degli acidi grassi (E282), e sempre l’alcol etilico per conservarlo a lungo.
L’AMERICANOIl pane industriale che più si
discosta dagli altri è il cosiddetto pane da hot dog, da hamburger o anche americano venduto in va-rie forme, rotondo, allungato e a cassetta. Cambiano gli ingredienti e la loro proporzione e, di conse-guenza, il valore nutrizionale ed energetico: tanto saccarosio (può arrivare anche al 7%), discrete quantità di grassi vegetali e una li-sta piuttosto lunga di “coadiuvanti tecnologici” come il propionato di calcio, gli emulsionanti, gli aci-dificanti, gli addensanti e gli an-tiossidanti. Naturalmente queste sostanze chimiche sono presenti nelle tipologie e nelle quantità consentite dalla legge, ma resta
comunque il fatto che possono nascere legittimi dubbi relativi alla genuinità del prodotto finale.
Il pane, nell’alimentazione quotidiana, è un alimento base e quindi si trova sulle nostre tavole tutti i giorni. I prodotti industriali possono rappresentare una alter-nativa, talvolta necessaria, al pro-dotto artigianale perché offrono il vantaggio di una prolungata con-servazione fuori dal frigorifero: perfetti come scorta in dispensa! La cosa importante da ricordare è controllare al momento dell’ac-quisto la lista degli ingredienti in modo da poter scegliere con con-sapevolezza il prodotto che più risponde alle nostre esigenze. ■
ORATA
SEMPRE FRESCAAcquacoltura: le orate a marchio Coop
È uno dei pesci più pregiati e più venduti in assoluto. Ap-partiene alla famiglia degli
Sparidi. Timida e diffidente, è un “tipo” solitario. Piuttosto freddolosa, predi-lige le acque tiepide. Vive soprattutto vicino alle coste, o nei fondali sabbiosi. Fra le sue caratteristiche, una denta-tura poderosa con cui schiaccia i gusci di tutti i crostacei, il suo cibo preferito. Per questa sua predilezione è molto temuta dai mitilicoltori, per i danni che può arrecare agli allevamenti di cozze. È molto diffusa nei mari italiani, ma viene anche ampiamente allevata nelle lagune dell’alto mare Adriatico e del mar Tirreno in grandi vivai, sia in vasche che in mare aperto. La vendita dell’orata si basa infatti soprattutto (90%) sull’allevamento. L’acquacol-tura italiana fornisce prodotti garantiti sia per freschezza (in genere i pesci sono prelevati poche ore prima dell’in-vio ai mercati) sia per controlli igienici sulle acque e sui mangimi. Tuttavia ancora persiste l’idea che i prodotti di acquacoltura siano un sostituto meno pregiato del pescato. In realtà la carne delle trote, come delle spigole o delle orate allevate in acquacol-tura, ha lo stesso valore proteico e solo un leggero contenuto di grassi in più rispetto a quelle pescate in mare: con il vantaggio di una fornitura giornaliera di pesce sempre fresco, sicuro dal punto di vista igienico, ad un costo competitivo. La moderna acquacoltura contribuisce all’espan-sione del consumo ittico, avvicinando un maggior numero di persone al consumo abituale del pesce. Le orate a marchio Coop provengono da alle-vamenti rigorosamente selezionati, sui quali Coop insieme al Csqa (l’ente di certificazione del ministero della Sanità) esercitano rigidi controlli, tali da garantire il rispetto del disciplinare previsto. Come ulteriore garanzia per il cliente, su ogni pesce è apposta una freccetta che, oltre a personalizzare il
prodotto e renderlo meglio identifica-bile, permette di dare le informazioni sulla data e luogo di pesca.
L’orata è un pesce magro che contiene una piccolissima quantità di grassi inferiore all’1%, è dunque facilmente digeribile ed ha un conte-nuto calorico molto basso pari a circa 80 calorie per 100 grammi di prodotto. Dopo l’acquisto e la pulitura è buona regola sciacquarla in acqua corren-te (senza lasciarla dentro l’acqua in quanto perde molto del suo sapore) e
asciugarla con un panno. La sua carne prelibata resiste bene ad ogni tipo di cottura. È ottima al forno, al cartoccio, al vapore, arrosto, accompagnata da erbette aromatiche, patate, pomodori, peperoni, olive o zucchine. I pesci cotti alla griglia o arrosto avranno più sapore se durante la cottura verranno
“spennellati” più volte con un rametto di rosmarino intinto nell’olio. ■
GUID
AAICO
NSUM
I
LO TOSTAVANO I ROMANIIl nome sandwich deriva da John Montagu, conte di
Sandwich (una cittadina della Gran Bretagna, nel Kent), morto nel 1792, che era così appassionato del gioco da non
lasciarlo nemmeno per il pranzo. Per non perdere tempo, mentre giocava, si faceva servire fette di pane con dentro
qualche stuzzicante companatico. Il poeta Gabriele D’Annunzio propose di tradurlo con tramezzino. Toast deriva
dal verbo inglese to toast, che a sua volta riecheggia il vocabolo latino tostare. Si tratta di uno dei tanti vocaboli
dell’antica Roma reintrodotti in Italia con etichetta inglese.
I NOMI
Orate Coop in promozione con sconto 40% per i soci dal 1° al 15 novembre nei super con reparto pescheria e negli ipermercati Unicoop Firenze
TERME E BENESSEREUn nuovo percorso relax e benessere riservato ai soci è quello proposto dal Grand Hotel Terme a Castrocaro, nell’entroterra romagnolo. Delizie della tavola e percorsi anti-età, in un hotel che ha
conservato intatto lo stile art deco e che offre spazi di intrattenimento, come la piscina solarium esterna situata in un meraviglioso parco di 8 ettari. L’offerta per i soci, valida da dicembre a gennaio 2008, prevede diverse possibilità, dai due giorni (week end o infrasettimanale) ad un’intera settimana, comprensivi di diversi trattamenti, dalla sauna ai massaggi alle docce emozionali.Info e prenotazioni Agenzie Toscana Turismo (Argonauta Viaggi, lungarno Torrigiani 33 a/b, Firenze, tel. 0552342777)
A CASTROCARO
IL CUGINO D’OLTRALPE
Il croque monsieur, versione francese
del nostro toast
FOTO F. MAGONIO
FOTO F. MAGONIO
FOTO F. MAGONIO
FOTO C. VALENTINI
INFORMATORE • NOVEMBRE 200716 17NOVEMBRE 2007 • INFORMATORE
PUNTI DI VENDITAALIMENTI
GUIDAAICONSUMI GUIDAAICONSUMII porcini sono i funghi maggior-mente ricercati dai raccoglitori e di conseguenza i più venduti a ne-
gozi e ristoranti. Secchi rappresen-tano una valida alternativa a quelli freschi, disponibili sul mercato so-lo per brevi periodi dell’anno. Vedia-mo di conoscerli meglio e imparia-mo ad utilizzarli in cucina.
DIECI PER UNOLo sapevate che per fare 1 kg di
porcini secchi occorrono 10 kg di
porcini freschi? Questo spiega da una parte il costo piuttosto elevato dei funghi secchi, dall’altra il motivo per cui la quantità da utilizzare nella preparazione di salse, creme o altri piatti è molto limitata. Bastano infatti pochissimi grammi per dare
un sapore e un profumo intenso a qualsiasi preparato.
I funghi secchi sono venduti, con l’indicazione visibile del nome scientifico del fungo contenuto, in confezioni chiuse, con almeno una facciata trasparente, in modo da consentire il controllo della confe-zione. La legge consente di identifi-care le categorie dei porcini secchi con le seguenti diciture: tipo com-
merciale, tipo speciale, tipo extra. La normativa differenzia i gruppi a seconda del grado di integrità e di sviluppo che avevano gli esemplari freschi.
La qualità extra prevede solo fette sottili e perfette in quantità non inferiore al 60%, bianchissi-me. Per fregiarsi del titolo di qua-lità speciale, la carne del fungo deve essere chiara (da crema a nocciola) e la presenza di briciole è tollerata solo se corrisponde a frammenti di manipolazione. La qualità commerciale può pre-sentare un fungo anche a pezzi con briciole, con colore da marrone chiaro a marrone scuro. Essen-do questa una legge che deriva
da un’indicazione europea, tutti i funghi secchi di provenienza co-munitaria possono dirsi sicuri.
L’ESSICCAZIONEI funghi raccolti vengono puliti,
tagliati a fette e messi sopra dei retini in un forno ventilato (ad una temperatura massima di 30°). L’es-siccazione avviene tramite l’evapo-razione dell’acqua, dovuta all’aria calda che circola nell’ambiente di seccatura. La disidratazione deve essere lenta e costante, le fette ben distanziate e girate di frequente. Il processo di essiccazione continua fino a quando l’umidità residua del
fungo raggiunge il 12%.I funghi essiccati do-
vrebbero contenere in percentuali equilibrate dal 60-65% di gambi al 30-35% di cappelle.
LE RICETTEI funghi secchi si pos-
sono cucinare in molti modi con ottimi risultati: sulla pizza, per preparare crostini e sughi, per il ripie-no delle crespelle o uniti anche a un ragù di carne. Un abbinamento classico è con la polenta. Prima di utilizzarli metterli a bagno, per almeno 10 minuti, in acqua calda.
Risotto ai funghi por-cini - Fare un soffritto con
olio e cipolla finemente tritata, unire i funghi porcini secchi tagliati a piccoli pezzi. Unire l’acqua dove preceden-temente sono stati messi in infusione, aggiungere il riso e portare a cottura aggiungendo del brodo di carne o vegetale. Incorporare un po’ di panna fresca e un trito di prezzemolo crudo.
Scaloppine ai funghi porcini - Infarinare da entrambi i lati le fettine di vitello e cuocere in una teglia dove precedentemente è stata sciolta una bella noce di burro. Unire alla fettina di carne i funghi porcini secchi rinve-nuti in acqua e trifolati con olio, aglio e prezzemolo.
Dal 16 al 30 novembre, in offerta per i soci, funghi porcini secchi in confezione da 400 g
BANCA AL SUPERMARKET
PRESTITIE MUTUI CONCORDATI
Il 21 settembre, nel centro com-merciale Coop di via Viareggio (Prato), la Banca Toscana (grup-
po Monte dei Paschi) ha aperto un Punto di servizio bancario, un progetto pilota nato dalla collaborazione con Unicoop Firenze. L’esperienza sarà replicata nel nuovo CENTRO*Coop di Empoli.
In questo angolo bancario, attiguo al supermercato, soci e clienti di Uni-coop Firenze potranno scegliere mutui
di vari tipi, compresi quelli studiati per giovani coppie e lavoratori atipici; pre-stiti personali ordinari, per acquisto o ristrutturazione dell’abitazione; pre-stiti per il finanziamento degli studi su-periori, destinati a genitori o studenti universitari. I soci di Unicoop Firenze, grazie alla convenzione fra banca e Coop, potranno usufruire di condizioni di finanziamento migliori rispetto a quelle proposte dai principali istituti di credito toscani, dalle principali so-cietà finanziarie, ma anche da Poste italiane e dalle banche che operano su Internet.
I tempi di risposta per l’erogazione del finanziamento saranno rapidi (ad esempio entro 24 ore per i piccoli prestiti) e certi per ogni prodotto. Per ottenere prestiti e mutui non è ne-cessario essere correntista di Banca Toscana, né diventarlo. Il Punto di servizio bancario è aperto negli orari del centro, sabato compreso.
Nel Punto di servizio bancario si trova uno sportello automatico (ban-comat) di ultima generazione dove è possibile effettuare numerose ope-
FUNGHI PORCINI
Secchi come legge comanda
razioni (prelievo, consultazione conto, bonifici, ricariche telefoniche...) e mol-te altre potranno essere realizzate in futuro (pagamento utenze, tributi...).
Il periodo di sperimentazione verrà utilizzato per valutare il gradi-mento degli attuali servizi offerti e per metterne a punto di nuovi. L’inten-zione dei due partner è infatti quella di estendere l’attuale collaborazione con l’offerta di altri prodotti e servizi mirati ai soci Unicoop Firenze.
Questa sperimentazione si propo-ne principalmente di tutelare le fami-glie di fronte alla crescente esigenza di servizi finanziari per rispondere alle forti spese per la casa, per lo studio, o per la salute.
BOX OFFICE TEATROSUPER E IPER
Nato nel 1986, Box Office To-scana è stato il primo esempio
a livello nazionale di rete di vendita de-dicata esclusivamente alla prevendita e prenotazione di biglietti per eventi live. Oggi ci sono più di 80 punti vendita, alcuni dei quali all’interno di super e ipermercati Coop: proprio per questo canale distributivo ci sono delle novità, a partire dal fatto che l’acquisto può essere effettuato anche con tutte le forme di pagamento elettroniche abi-litate in quel punto vendita, comprese carte socio e carte di credito (prima invece erano permessi solo contanti o bancomat).
Per scegliere fra gli eventi viene utilizzata una postazione con acces-so tramite Internet al server del Box Office, con un video a schermo piatto a vista del cliente per la prenotazione dei posti. Il costo del servizio è di 2,00 € per ogni biglietto acquistato. Ricorda-te poi che il biglietto rilasciato è fisca-lizzato (a richiesta può anche essere
fatturato) e rappresenta il “diritto di accesso” allo spettacolo, ma in caso di smarrimento o furto non è consentita l’emissione di un duplicato.
E veniamo ai soci, che posso-no usufruire di molte convenzioni e dunque acquistare biglietti scontati. Tutti gli sconti sul prezzo dei biglietti sono gestiti dal Box Office: è dunque necessario presentare il titolo che ne attesta il diritto (per gli sconti Coop è la carta socio). Ad ogni carta socio corrisponde 1 biglietto a prezzo ridotto (salvo diversa indicazione). È importante ricordare che la carta socio o il titolo che attesta il diritto allo sconto (studenti, anziani o altro) utilizzato per ottenere la riduzione
deve essere presentato, insieme al biglietto, all’ingresso dello spetta-colo. Sempre per quanto riguarda i soci, sia il biglietto sia il costo del servizio sono esclusi dal calcolo di maturazione punti; maturano invece i punti aggiuntivi legati al pagamento con carta socio. ■
di Rossana De Caro
LUDOTECA A GAVINANAUna ludoteca nuova di zecca ha aperto i battenti a Gavinana (Firenze), nei pressi del centro commerciale. Nella palazzina di viale Giannotti, donata da Unicoop Firenze al Comune e gestita dal Consiglio di Quartiere 3, ora c’è uno spazio per i bambini dai 15 mesi agli 11 anni, aperto il pomeriggio (ore 16-19) dal lunedì al venerdì e il sabato mattina (9.30/12.30). Un ambiente gioioso, dove bambini e genitori possono vivere esperienze adeguate alla crescita e alla socializzazione. Il tema scelto come campo di esperienze da far fare ai bambini è quello dell’ecologia, del naturale e della “ecocompatibilità”. Inaugurata il 29 settembre dal presidente del Quartiere 3, Andrea Ceccarelli, la ludoteca “Il Castoro” arricchisce l’offerta di socialità e servizi intorno all’area del supermercato Coop.Info: 0556810517
FIRENZE
Per le informazioni e le ricette si
ringrazia Stefania e Simone Calugi, della
ditta Calugi srl di Castelfiorentino
OCCHIO ALLA CASSETTAEcco alcune norme per la vendita di questi prodotti del bosco.
I funghi allo stato fresco devono essere conservati in cassette aperte e disposti ad un solo strato, per essere più
visibili e meglio conservati. Prima di acquistarli è necessario fare attenzione alle muffe, talvolta occulte o poco
appariscenti, e allo sgradevole odore che proviene dai tessuti marcescenti. Le cassette devono essere
contraddistinte da un’etichetta su cui è trascritto in caratteri ben leggibili il nome scientifico delle specie che contengono,
seguito dalla denominazione volgare o locale con cui sono conosciuti. È obbligatorio indicarne la provenienza, qualora i
funghi siano importati da paesi stranieri. A casa andranno conservati in ambienti freschi o nel frigorifero, ma per poco
tempo, evitando in tal modo le inevitabili alterazioni dei tessuti che diventano scuri e mollicci al tatto.
Salvo qualche rara eccezione in cui è consentito mangiarli allo stato crudo - come ad esempio le ottime insalate di ovoli
buoni, e di poche altre varietà - è buona regola comunque cuocere bene i funghi freschi, per migliorarne la digeribilità.
(A.Santini)
FUNGHI FRESCHI
PUNTI VENDITA CON BOX OFFICEIpermercati di Lastra a Signa, Cascina, Montecatini; supermercati di Firenze (Carlo del Prete e Ponte a Greve), Prato (via Viareggio), Lucca e Figline Valdarno.
Le diverse qualità
secondo la
normativa europea.
L’uso in cucina
FOTO C. CIOTTI
FOTO TORRINI FOTOGIORNALISMO FOTO TORRINI FOTOGIORNALISMO
INFORMATORE • NOVEMBRE 200718 19NOVEMBRE 2007 • INFORMATORE
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GUIDAAICONSUMI
NO FOOD PROMOZIONI
habitat ostile, con inverni molto ri-gidi, tipici di questi luoghi impervi, dove il freddo può raggiungere anche i 30 gradi sotto zero, questa capretta ha sviluppato un fitto vello di colore generalmente bianco. Sotto il mantello esterno (giarre), a peli ruvidi e grossi, ha un sotto-mantello, più sottile e fine, quasi serico, denominato duvet, il più ambito, quello che, dopo comples-se lavorazioni, si trasforma nel filo prezioso con cui si fanno maglioni, giacche, cappotti, sciarpe. Questo pelo è composto da una miriade di morbidissime fibre concentrate in una piccola superficie che ridu-cono al minimo l’osmosi termica. In primavera le capre vengono tosate manualmente con uno spe-ciale pettine che preleva la peluria del sottopelo. Ogni animale ne fornisce modeste quantità, circa
100-200 grammi in tutto l’anno, e questo spiega perché il cashmere è così esclusivo e costoso. Per la realizzazione ad esempio
I l cashmere, detto anche il “vel-lo d’oro” è un simbolo di lusso e di raffinatezza, un capo irrinun-
ciabile nell’ambito dei tessuti e del-la moda. I capi di questa particola-re lana molto soffice hanno un’in-confondibile morbidezza e danno una sensazione calda e avvolgente. Ma da dove viene ricavato il cash-mere e perché è così pregiato?
Il nome Kashmir (cashmere in inglese e cachemire in francese, in Italia è stata adottata la variante inglese) proviene dalla re-gione indiana omonima in cui mantelli e scialli erano prodotti con questo nobile filo. Oggi questa zona ha solo un ruolo minore come produttore. Il cashmere venne esportato in Europa a partire dal 18° secolo ed ebbe subito un grande succes-so. È una fibra finissima, ecce-zionalmente calda e difficilmente reperibile. Deriva dalla lanugine della capra Hyrcus, che vive nelle regioni montuose dell’Asia, su-gli altipiani della Cina, Mongolia, Iran, Tibet, Afghanistan, che sono attualmente i paesi fornitori più importanti. Per sopravvivere in un
Il vello d’oro
CAPPOTTOCLASSICO E GIOVANEÈ sempre lui, magari in versione rivisitata e aggiornata, compagno fedele dei nostri inverni. In promozione per i soci c’è un cappotto misto cashmere, in tre diversi
modelli: classico, confortevole, con forme morbide; “giovane”, dalla linea più asciutta e al passo con l’ultima moda; il sempre attuale “sale e pepe” (bianco-verde, bianco-nero). Sono prodotti confezionati esclusivamente
in Italia, precisamente nel distretto pugliese altamente specializzato
nella produzione di cappotti e giacconi in lana e fibre nobili. I
tessuti usati sono di primissima qualità, possono variare dalla pura lana con cashmere alla lana con poliammide, ma comunque sempre di
qualità superiore. Anche il rapporto qualità-prezzo è da considerarsi fra i migliori proposti sul mercato italiano.Dal 16 novembre al 24 dicembre in offerta per i soci negli ipermercati Coop
CASHMERE
per ricordare i defunti. In Giappone, il paese di provenienza, il crisantemo è invece simbolo di gioia e di vita, tanto che fu scelto come simbolo rappre-sentativo della famiglia imperiale, per la sua forma che ricorda il sole. Nel giardino dell’imperatore si potevano ammirare decine di varietà ed esem-plari di rara bellezza. In Inghilterra il crisantemo viene addirittura regalato in occasione delle nascite. In effetti questi fiori dai molti petali colorati e il centro dorato hanno ben poco di melanconico. La fioritura è all’inizio dell’autunno, fra ottobre e novembre, con temperature più fresche. Sono piante di facile coltivazione, ideali per adornare il giardino e le terrazze in questo periodo dell’anno. Si possono coltivare sia in vaso che in terra come cespugli. Devono essere esposti in luoghi soleggiati e riparati dal vento. Non temono il freddo. Vanno annaf-fiati regolarmente, ma solo quando il terreno non è più umido, evitando gli eccessi di acqua. Preferiscono il terreno ben drenato e soffice. Per otte-nere fiori più grandi bisogna asportare alcuni dei germogli laterali.
TESSILECASA A COLORI
A volte basta poco per perso-nalizzare e rendere la casa
più calda e accogliente, soprattutto d’inverno, il periodo in cui questa esi-genza si avverte in modo particolare. Negli Ipercoop, a novembre, c’è una
di una giacca occorre la produzio-ne annua di almeno 20 capre. Il cashmere più pregiato proviene attualmente dalla Mongolia inter-na, uno dei luoghi più inospitali della terra, dove i pastori mongoli, incuranti del clima impossibile in cui vivono, allevano da secoli le capre da cashmere che rappre-sentano una delle maggiori risorse economiche del paese.
Per mantenerli sempre belli morbidi i capi in cashmere vanno trattati con cura. È consigliabile attenersi alle istruzioni di lavaggio riportate in etichetta. In genere i maglioni si lavano a mano, con un detersivo delicato, in acqua fredda (massimo 30°), senza strizzarli. Vanno asciugati all’ombra. Si pos-sono stirare col ferro a vapore e devono essere riposti in ambienti non umidi. Evitate di schiacciarli sotto pesi eccessivi.
A novembre negli ipermercati e supermercati Coop una grande promozione di maglieria in cashmere uomo-donna, in diversi modelli e colori, a prezzi davvero eccezionali
CRISANTEMOIL FIORE DEL SOLE
Questo fiore bellissimo, appar-tenente al genere Chrysante-
mum - che conta una decina di specie - è originario dell’Asia. Ne esistono tantissime varietà, ottenute negli anni
con incroci, alcune anche con il fiore a forma particolare, come i crisantemi pompon, dalle infiorescenze sferiche, o spider, con petali allungati e disor-dinati che si differenziano dal fiore classico piatto. Da noi viene utilizzato principalmente come ornamento per le tombe nei cimiteri e per questo considerato tristemente come fiore
promozione di articoli tessili con linee coordinate per il bagno e per il letto, ma non solo. I colori di questa stagione invernale sono caratterizzati da tona-lità intense. I motivi prevalenti sono a righe e fiori. Per la camera dei ragazzi ci sono proposte spiritose come le len-zuola stampate con i simpatici musetti di cani e gatti. Per una camera da letto chic ecco i colori bianco e nero, molto in voga quest’anno, sia per rivestire il letto che per i complementi d’interno. E poi una vasta scelta di piumini d’oca, a seconda delle preferenze e del fred-do. In promozione un’ampia gamma di lenzuola anche di marche famose (Zucchi e Bassetti) e a marchio Coop.
Negli ipermercati promozione tessile per la casadall’8 al 21 novembre
1-14/11
CASSE PIÙ... VELOCIPiù pratiche, e
ancora più facili da usare. Sono le nuove
Casse Più, le casse
automatiche dell’Ipercoop
di Sesto Fiorentino in
grado di leggere i codici a barre dei prodotti e aiutare il cliente nelle operazioni di cassa “fai da te”. Ben 16, sempre aperte, disposte in due gruppi da 8 (prima erano a gruppi di
3), adatte sia per spese piccole che grandi (per quest’ultime sono più adatte le nuove casse con nastro trasportatore, due
per ogni gruppo). Ma, soprattutto, con più addetti vendita pronti a dare assistenza e venire in aiuto dei clienti in
difficoltà. Insomma, con le nuove casse Più sarà ancora più semplice fare la spesa rapidamente, senza code. Il
pagamento è immediato e avviene tramite l’interfaccia elettronica. Si può pagare in contanti, bancomat o con carte
di credito.
IPERCOOP SESTO FIORENTINO
Per le informazioni sul cashmere si
ringrazia il signor Daniele Matteini
della MB Tricot spa di Prato
di Rossana De Caro
INFORMATORE • NOVEMBRE 2007
fornisce modeste quantità, circa
100-200 grammi in tutto l’anno, e questo spiega perché il cashmere è così esclusivo e costoso. Per la realizzazione ad esempio
so. È una fibra finissima, ecce-zionalmente calda e difficilmente reperibile. Deriva dalla lanugine
, che vive nelle regioni montuose dell’Asia, su-gli altipiani della Cina, Mongolia, Iran, Tibet, Afghanistan, che sono attualmente i paesi fornitori più importanti. Per sopravvivere in un
CAPPOTTOCLASSICO E GIOVANEÈ sempre lui, magari in versione rivisitata e aggiornata, compagno fedele dei nostri inverni. In promozione per i soci c’è un cappotto misto cashmere, in tre diversi
modelli: classico, confortevole, con forme morbide; “giovane”, dalla linea più asciutta e al passo con l’ultima moda; il sempre attuale “sale e pepe” (bianco-verde, bianco-nero). Sono prodotti confezionati esclusivamente
in Italia, precisamente nel distretto pugliese altamente specializzato
nella produzione di cappotti e giacconi in lana e fibre nobili. I
tessuti usati sono di primissima qualità, possono variare dalla pura lana con cashmere alla lana con poliammide, ma comunque sempre di
qualità superiore. Anche il rapporto qualità-prezzo è da considerarsi fra i migliori proposti sul mercato italiano.Dal 16 novembre al 24 dicembre in offerta per i soci negli ipermercati Coop
CASSE PIÙ... VELOCI
grado di leggere i codici a barre dei prodotti e aiutare il cliente nelle operazioni di cassa “fai da te”. Ben 16, sempre aperte, disposte in due gruppi da 8 (prima erano a gruppi di
3), adatte sia per spese piccole che grandi (per quest’ultime sono più adatte le nuove casse con nastro trasportatore, due
per ogni gruppo). Ma, soprattutto, con più addetti vendita pronti a dare assistenza e venire in aiuto dei clienti in
difficoltà. Insomma, con le nuove casse Più sarà ancora più semplice fare la spesa rapidamente, senza code. Il
pagamento è immediato e avviene tramite l’interfaccia elettronica. Si può pagare in contanti, bancomat o con carte
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IPERCOOP SESTO FIORENTINO
Solo cento/duecento
grammi a capra
di lana pregiata
FOTO C. CIOTTI
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UNICOOP FIRENZE
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INFORMATORE • NOVEMBRE 200724 25NOVEMBRE 2007 • INFORMATORE
Le iniziative delle sezioni soci sono
continuamente aggiornate sul sito
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CAMPI BISENZIOL’ARTEDEL DECOUPAGE
Come imparare a decorare con il sistema del ritagliare
e incollare: dopo i primi due incontri, dedicati al legno e al vetro, proseguo-no le lezioni nella saletta soci Coop, all’interno del parcheggio del negozio, inizio ore 21. Il 7 novembre è la volta del cartone, mentre il 21 novembre i protagonisti saranno gli oggetti na-talizi. Il 12 dicembre, infine, cena di solidarietà per Il Cuore si scioglie. Il contributo per ogni incontro è di 15 euro, di cui una parte dedicata alle iniziative del Cuore. Tutto il materiale, compreso l’oggetto da decorare, è fornito dall’insegnante.
Info: box soci dal lunedì al venerdì dalle 17 alle 19, tel. 0558964223 oppure 3478217062-3383246812
PISAOPERE DI CARTAPESTA
Una base di po-listirolo o un
calco in creta, la carta a pezzettini, la colla di farina: la cartapesta na-sce così. Uno strato di carta sopra l’altro, fino agli otto dei maestri di Viareggio e del Salento, per creare una maschera, una scatola decorata, una farfalla... All’arte della cartapesta l’associazione “Crear è bello”, d’in-tesa con la sezione soci, dedica un corso, 10 incontri settimanali di due ore ciascuno, alle ore 17, a partire da lunedì 19 novembre. Il corso sarà articolato in due fasi di lavoro voluta-mente separate da una “pausa attiva”, in cui ogni partecipante svolgerà per proprio conto un lavoro assegnato.
Il corso, condotto da Claudia Brambilla, è aperto ai soci Coop e ai loro familiari (max 20 partecipanti, in base all’ordine di presentazione delle richieste e a un colloquio informale). A fine corso sarà rilasciato un attestato. Il costo è di € 40 (adulti), 60 € (adulto + bambino).
Info: Crear è bello, via Butese 7, Calci (Pisa), tel. 050937257, 3290549168; e-mail: [email protected]
VALDISIEVESTORIE A TEATRO
La rassegna teatrale Quante storie!, organizzata dalla Com-
pagnia Ruinart in collaborazione con i Comuni di Pontassieve, Pelago e Rufina e con la sezione soci Coop della Valdisieve, arriva alla quinta edizione.
Nella programmazione di que-st’anno avrà particolare rilievo la mu-sica, nelle sue molteplici possibilità. La stagione si apre il 29 novembre con “Il mattino di zucchero”, di Ro-berto Piumini; gli altri spettacoli in programma sono “Cenerentola”, il 13 dicembre; “Luna sulla Luna” e “Pie-rino sul pero” rispettivamente il 17
e il 24 gennaio; “Patatrac” il 14 e “Il segreto di Arlecchino e Pulcinella”, il 28 febbraio; infine, il 6 marzo, “Il brutto anatroccolo”. Gli spettacoli si tengono al cinema Accademia, via Montanelli 33, Pontassieve, inizio alle ore 17.30 (ore 10 per le scuole). Ingresso 4 euro, per i soci Coop tre biglietti al prezzo di due.
Info e prenotazioni:Ruinart, tel. 0558316437,www.ruinart.it
SOCIALITÀ
SOCIALITÀVALDISIEVEFIRENZE NORD ESTPITTORI A CONCORSO
Le sezioni soci Valdisieve e Fi-renze nord-est organizzano il
quinto concorso di pittura contempo-ranea Coop. La quota di iscrizione - di 20 euro per un’opera e di 30 euro per due opere - sarà interamente devoluta a Il Cuore si scioglie. È necessaria la pre-iscrizione entro il 9 novembre allo 0558369724, per fax (0558324572) o per e-mail ([email protected] o [email protected]). Le opere devono essere consegnate il
a tutti i soci Coop con un insegnante per la spiegazione dei corsi successivi di “Degustiamo la cultura”. Gli incontri si tengono nella sede e nella cucina della sezione soci Coop, via Vittorio Emanuele II 194; il costo del corso è di 45 € (escluso l’ingresso al museo della casa di Dante).
Info e prenotazioni:Gabriella, tel. 3398608399
FIRENZE NORD ESTCORSI PER BAMBINI
Corsi di danza classica, pat-tinaggio e mini basket per
bambini dai 4 ai 10 anni. Li organizza la sezione soci Firenze nord est, in collaborazione con il circolo Arci An-dreoni.
Info: Isa, tel. 3381818340; Simona, tel. 333786959; Roberto, tel. 3392014093
VALDERAOMEOPATIAE BENESSERE
Tre incontri per saperne di più sull’omeopatia e su come può
aiutare a vivere in salute, ovvero in uno stato di benessere fisico, psichi-co e sociale. Li organizza la sezione soci in collaborazione con il Centro omeopatico materno infantile del-la Valdera, nato nel dicembre 2006 per volontà della Regione Toscana e
alle 17, l’inaugurazione; domenica 25, alle 17, la premiazione.
Info: Paolo 3388641798; Gabriele 3292198352; Mario 3472734275; Giovanni 3393616217
FIRENZE NORD ESTPITTURA DA BOTTEGA
Corso di pittura e trompe l’oeil: 24 lezioni, la prima gratuita,
con inizio lunedì 26 novembre. Orga-nizzate dalla sezione soci Firenze nord est, in collaborazione con la scuola Bottega d’Arte Firenze, si terranno nella sede della sezione soci, via del
FIRENZE NORD OVESTASPETTANDO NATALE
Mercoledì 28 novembre, dalle 19 alle 21, nella sede della
sezione soci Coop Firenze nord ovest (via Vittorio Emanuele 192), serata dedicata alle “sfiziosità” natalizie. Masha, esperta pasticcera, spieghe-rà come realizzare un insolito centro-tavola di formaggio a forma di albero e le casette di Hänsel e Gretel fatte di biscotti (gingerbread ) e ricoperte di allegre chicche colorate, che alla fine tutti potranno assaggiare. La quota della serata, di 20 euro a persona, sarà devoluta al progetto Maffi del Movi-mento Shalom, ovvero una scuola e un ostello-foresteria per i bambini di strada della periferia di Addis Abeba, in Etiopia.
Info: Movimento Shalom, presso Sms Rifredi,via Vittorio Emanuele 303;tel. 055434333, il giovedì dalle 17 alle 19, oppure 3313951327
FIRENZE NORD OVESTA LUME DI CANDELA
È un corso dedicato alla cucina per le feste. Quattro incontri:
il 20 e il 27 novembre, il 4 e l’11 dicem-bre, alle 20.30, nei locali dello Spazio Reale di San Donnino. Costo 60 euro. I corsi vengono tenuti da Francesco, insegnante dell’Istituto alberghiero Buontalenti.
Info: sezione soci Piagge, tel. 0553427372
FIRENZE NORD OVESTLA CUCINA DI DANTE
S i intitola “Degustiamo la cul-tura”, ed è un ciclo di tre corsi
curati dagli storici gastronomici Dona-tella Cirri e Gianni Guiggiani.
Il primo è dedicato a “Dante e la Firenze del ‘200: la passione politica, gli amori giovanili, i poeti del dolce stil novo”. Questo il programma: giovedì 29 novembre, alle ore 19, incontro/conferenza con degustazione di stuz-zichini medievali; sabato 1° dicembre, alle ore 9, gita a Firenze per la visita dei luoghi danteschi, pranzo facolta-tivo in un ristorante tipico; giovedì 6 dicembre, alle ore 19, cena dantesca con lezione di cucina medievale; mer-coledì 12, alle ore 18, incontro aperto
FIRENZE SUD OVEST
IL LIBRO PRESTATO
Come dice il proverbio: “Se Maometto non va alla mon-tagna...” sarà la montagna a
doversi dare una mossa. Una necessi-tà anche per le biblioteche, che smessi i panni di luoghi chiusi e polverosi, hanno deciso di andarseli a cercare, i lettori, sempre più pigri e poco pro-pensi a sfogliare le pagine di un libro. Così sono nate biblioteche itineranti, punti di lettura negli ospedali e nei supermercati.
Un esperimento che sta comin-ciando a dare i primi risultati, come testimoniano i dati relativi al servizio di prestito libri gratuito promosso in collaborazione con la Biblioteca del-l’Isolotto al centro commerciale Coop di Ponte a Greve, attivo dal 1° marzo 2004. Nei sei mesi compresi tra gen-naio e luglio 2007 i prestiti sono stati 344 (erano 333 lo scorso anno, nello
stesso periodo) e sono aumentati an-che i prestiti interbibliotecari (ovvero da una biblioteca all’altra), saliti da 10 a 15. Crescono anche gli iscritti (dieci gli utenti che si sono registrati in questi sei mesi).
Il servizio è semplice, efficiente e completamente gratuito: il patrimonio librario a disposizione di soci e clienti Coop conta 569 volumi. La postazione, allestita presso il punto soci, dispone anche di informazioni bibliografiche e del servizio di consultazione cataloghi su internet.
Clasio 15 (dietro alla Coop di Covercia-no) ogni lunedì e mercoledì dalle 20.30 alle 22.30, con la guida del maestro Gabriele Panerai, pittore e docente di tecniche pittoriche antiche. Il metodo d’insegnamento sarà quello usato nel-le antiche botteghe fiorentine. Il costo mensile per 16 ore è di 120 euro per i soci e 150 euro per i non soci.
Info e iscrizioni:Gabriele, tel. 3292198352; Paolo, tel. 3388641798
BOMBOLONI SENZA GLUTINESabato 10 novembre, dalle 16 alle 19, nella stanza della sezione soci, il dottor Carlo Botti, referente dell’ambulatorio di gastroenterologia pediatrica dell’ospedale di Pistoia (presidio di diagnosi e cura per la celiachia nel bambino) sarà a disposizione per rispondere a quesiti riguardanti la celiachia, con la possibilità di avere colloqui personali.Domenica 11 novembre, dalle 16 alle 19, all’Ipercoop di Montecatini sarà possibile gustare bomboloni appena fritti da un gruppo di volontari dell'Associazione italiana celiachia di Vangile, prodotti con la farina senza glutine della linea Coop, gentilmente offerta dalla sezione soci.L’iniziativa, oltre che allietare il palato dei celiaci e non, ha lo scopo di raccogliere offerte per il progetto Saharawi Aic che prevede la diagnosi, la cura, l’adozione a distanza per garantire una corretta alimentazione senza glutine, l’ambulatorio sul posto e altro ancora per i bambini Saharawi celiaci.
VALDINIEVOLEBARBERINODI MUGELLO
30 novembre alle ore 20 al circolo
Arci Barberino cena di solidarietà per
Il Cuore si scioglie. Prenotazioni presso il box soci del punto
vendita Coop.Info: tel. 055841118
10 novembre, dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18 e l’11 novembre dalle 10 alle 12, alla sala esposizioni della sezione soci Valdisieve, via Giuseppe Verdi 24, Pontassieve, dove dal 17 al 25 novem-bre saranno esposte tutte le opere. Le schede di adesione e il regolamento sono disponibili in tutti i negozi di Unicoop Firenze.
La mostra sarà aperta tutti i giorni dalle 16 alle 19, la domenica anche dalle 10 alle 12. Sabato 17 novembre,
BARBERINOBARBERINOBARBERINOBARBERINOBARBERINOBARBERINOBARBERINOBARBERINO
INFORMATORE • NOVEMBRE 200726 27NOVEMBRE 2007 • INFORMATORE
ARCAT SOCIALITÀdell’azienda Usl 5 di Pisa. Gli incontri saranno tenuti dalla dottoressa Maria Marchitiello, responsabile del Centro, nella sala soci del supermercato Coop di Pontedera.
Questi i temi che saranno affronta-ti: mercoledì 14 novembre “Medicina omeopatica - Come, quando e per-ché”; mercoledì 28 novembre “Prima le donne e i bambini (ma nessuno è escluso) - Il Centro omeopatico mater-no infantile della Valdera”; mercoledì 5 dicembre “Omeopatia sociale - La promozione e produzione della salute sul territorio”. Tutti gli incontri iniziano alle ore 17; nel corso dei primi due sarà allestito uno spazio “gioco e merenda” per i bambini.
Le visite del Centro omeopati-co materno infantile della Valdera si svolgono al Distretto socio sanitario di via Fleming, a Pontedera, il martedì e mercoledì dalle 9.30 alle 13.30 e il giovedì dalle 10 alle 14. Le visite si possono prenotare attraverso il Cup, tel. 050995995, oppure presso i vari distretti socio sanitari del territorio. Non serve l’impegnativa del medico. Per accedere è richiesto il pagamen-to del ticket, tranne che nei casi di esenzione.
AREZZOMUSICA ALL’OSPEDALE
Proseguono gli appuntamen-ti della prima edizione della
stagione concertistica “Musica al-l’ospedale San Donato!”. La rassegna rappresenta un’offerta socio-cultu-rale importante per il territorio, con il valore aggiunto di essere allestita in un luogo dove solitamente prevalgono ansie e preoccupazioni.
Al progetto - realizzato da Usl 8 e associazione Le 7 Note con la di-rezione artistica del duo Provenzani-Barbini, che già da dieci anni segue con successo “Careggi in musica”
- partecipa, tra gli altri, anche Unicoop Firenze. I concerti, a ingresso libero, si tengono nell’auditorium dell’ospe-dale San Donato di Arezzo, inizio ore 16.30.
Questo il programma: 4 novembre, Il Lieder, musiche di Schumann, Schu-bert, Faurè; 11 novembre, Non solo tango..., musiche di Piazzolla e Gardel; 18 novembre, La canzone popolare,
canzoni toscane e napoletane; 25 novembre, Giovani virtuosi, concerto per violino e pianoforte; 2 dicembre, spettacolo per grandi e piccini, Il Pic-colo Principe... in musica!; 9 dicembre, Corale Animae Voces, viaggio tra le anime dei popoli. Il 16 e 23 dicembre e il 1° gennaio appuntamento rispetti-vamente con i concerti di Natale, degli auguri e di Capodanno.
VOLTERRAIL MONDO IN UNA FOTO
La sezione soci Coop, in col-laborazione con la sezione
fotografica del Gruppo italiano amici della natura (Gian) di Volterra, orga-nizza il concorso “Creatività”, premio fotografico Coop 2007. Il concorso è aperto a tutti gli appassionati di fotografia, soci Coop e Gian e non, la partecipazione è gratuita. Possono essere presentate stampe a colori e bianco-nero realizzate con qualsiasi tecnica, massimo cinque per ciascun partecipante, e dovranno avere il lato maggiore non inferiore a 30 cm. Sul
retro dovranno essere indicati nome cognome, titolo dell’opera e numero di riferimento. Le opere imballate do-vranno essere consegnate a mano al box soci del negozio inCoop di Volterra entro il 16 dicembre (saranno restitui-te dal 7 al 19 gennaio 2008).
La premiazione avverrà domenica 23 dicembre nelle medievali Logge di Palazzo Pretorio, in piazza dei Priori a Volterra. Sono previsti premi in buoni-acquisto per le tre migliori immagini, e
premi speciali per tre segnalazioni. Le opere resteranno in mostra nelle Log-ge fino al 2 gennaio; durante l’esposi-zione sarà istituito un punto di raccolta fondi per Il Cuore si scioglie.
Info e regolamento: box soci supermercato Volterrao studio fotografico Dainelli,via Gramsci, tel. 3292048488 owww.gruppofotograficovolterra.it
PISTOIATAMBURI E CANTI
La sezione soci Coop di Pistoia, in collaborazione con l’asso-
ciazione Terrediaria, organizza un cor-so della durata di 8 incontri dal titolo
“Battiti di tamburo e canti di donne”.Il corso, condotto da Noemi Fran-
ceschi, specialista in attività di ri-lassamento emozionale, è rivolto a ragazze e donne ed insegna come usare il tamburo e la voce per rilassar-si, socializzare e ricaricarsi di energia. Gli incontri si terranno il venerdì sera nella saletta soci Coop di Pistoia, viale Adua 6, dalle 21 alle 22.30, il 16, 23, 30
novembre, il 7, 14, 21, 28 dicembre e il 4 gennaio 2008.
Le iscrizioni (max 20 partecipanti) si ricevono presso il punto soci del supermercato Coop di Pistoia, dalle 16 alle 19.30, dal 5 al 16 novembre. La quota di partecipazione è di 80 euro, di cui il 50% dovrà essere versato al momento dell’iscrizione.
Info: Noemi Franceschi, 3289051771; Paola Venturi, 0573528170 (ore pasti)
SPORT E SOLIDARIETÀIN ALTO I CUORI
Ha portato fortuna al G.S. O. Ruini dei vigili del fuoco di Fi-
renze allenarsi indossando le magliet-te de “Il Cuore si scioglie”. I giovani atleti dell’under 14 hanno disputato le finali nazionali di pallavolo a Cese-natico, dopo aver vinto i campionati provinciali (a 10 squadre) e regionali (a 8 squadre).
I ragazzi si sono allenati facendo battere i loro cuori insieme a quel-li dell’ormai nota iniziativa solidale promossa da Unicoop Firenze per le adozioni a distanza e il simbolo de “Il Cuore si scioglie” li ha accompagna-ti in tutta la Toscana, fino alla fase conclusiva, a San Miniato (Pisa) dove hanno battuto prima l’Arezzo (3-2) e poi i padroni di casa della Folgore San Miniato (3-2). Un’ulteriore dimo-strazione di come sport e solidarietà possano andare a braccetto, oltre che un esempio educativo da parte della società e dei giovani atleti per allenarsi... ad aiutare gli altri!
PISATORNEODI BURRACO
Domenica 18 novembre, al-le ore 16, l’appuntamento è
nella sede della sezione soci Coop, in via Tobagi, con il torneo a premi per gli appassionati del gioco del burraco, un gioco con due mazzi di carte francesi (52 più due jolly).
La quota di partecipazione di 10 € sarà interamente devoluta a Il Cuore
si scioglie. L’organizzazione tecnica è del Circolo burraco Zambra, i premi sono messi a disposizione dalla se-zione soci Coop di Pisa.
PONTASSIEVEADOTTALA COSTITUZIONE
Si chiama “Adotta un artico-lo della Costituzione” ed è
un concorso rivolto agli alunni del-le scuole elementari e medie. Ogni classe potrà scegliere un articolo costituzionale sul quale elaborare ri-flessioni in forma di racconto, poesia, disegno, fotografia, collage di articoli di giornale e qualsiasi altra forma di espressione. I lavori dovranno essere presentati entro il 24 marzo: saranno premiate sei classi, due per ogni pe-riodo scolastico; le prime classificate saranno accompagnate a Roma a visitare uno degli edifici istituzionali più importanti, le seconde trascor-reranno una giornata a contatto con la natura ospiti della Comunità mon-tana della Montagna Fiorentina che insieme all’Anpi e al Comune di Pon-tassieve collaborano con la sezione soci all’organizzazione del concorso. Alcuni lavori, inoltre, daranno vita ad una mostra allestita dal 25 aprile nei locali della sezione soci Coop di Pontassieve, in via Verdi.
Info: tel. 0558369724
PRESEPI AL CENTROAppassionati di presepi, è il vostro momento! La sezione soci organizza un concorso aperto a tutti: suddiviso in tre sezioni - scolaresche, associazioni, singoli cittadini - si svolgerà nel centro commerciale Valdisieve. La partecipazione è gratuita. Le schede di adesione, disponibili nel punto vendita, devono essere riconsegnate entro il 6 dicembre alla sezione soci Coop o per e-mail all’indirizzo [email protected]È accettata qualsiasi forma espressiva raffigurante il presepe. Le opere dovranno essere esposte all’interno del salone espositivo, in spazi o su appositi banchi (a richiesta) sorteggiati dagli organizzatori. Gli spazi assegnati saranno a disposizione dei partecipanti dalle ore 16 del 10 dicembre, l’inagurazione avverrà il 15 dicembre alle ore 16. Tutti i bambini che visiteranno la mostra potranno scegliere l’opera a loro più gradita, appendendo poi la scheda all’albero di Natale presente al centro. Le tre opere più apprezzate - una per ogni sezione - saranno premiate con buoni acquisto del valore di € 50.
VALDISIEVE
ANCHE IN AFFITTOBilancio delle cooperative
di abitanti nel 2006Le cooperative di abitanti
sbarcano sul mercato dell’affitto. Sono circa 175
alloggi localizzati a Firenze (Isolotto e Rifredi), Scandicci, Prato, Calenzano e Fucecchio,
e sono stati affittati ai soci delle singole cooperative di abitanti, aderenti ad Arcat
Legacoop, a canone concordato, ossia, a conti fatti, ad un valore che si aggira
addirittura intorno al 38% in meno del prezzo di mercato. Il prossimo anno nel “triangolo” Firenze, Prato, Siena entreranno sul mercato altri 250 alloggi alle stesse
condizioni. In sostanza i vari progetti per costruire abitazioni in affitto sono divenuti finalmente “case”, e testimoniano l’impegno delle coop di abitanti anche su un’offerta finora lasciata interamente in mano ai privati e al libero mercato.
Intanto è continuata a pieno ritmo l’attività di costruzione di case. Le coop di abitanti aderenti ad Arcat Legacoop - un
centinaio di aziende, per un totale di circa 18 mila soci - nell’ultimo triennio hanno assegnato ai soci in Toscana ben
1445 abitazioni, 604 delle quali nel corso del 2006. A dicembre dello scorso anno le abitazioni in costruzione ed in
programma - il cosiddetto “portafoglio” di attività - erano oltre 4109, in aumento del 23% rispetto all’anno precedente.
È soprattutto sul versante del risparmio che tuttavia si qualifica sempre più l’impegno delle coop aderenti ad Arcat:
«Sono ancora anni di crescita ininterrotta dei valori immobiliari, e le coop di abitanti hanno continuato a
presidiare e calmierare il mercato. Una funzione sociale che potrebbe essere più ampia ed efficace se i Comuni
mettessero a disposizione aree a prezzi più contenuti. Solo così il mercato nei prossimi anni potrebbe avere un
andamento più “temperato”», dice il presidente di Arcat Legacoop Toscana Adolfo Moni (nella foto).
Nel 2006 la crescita dei prezzi delle case costruite in cooperativa ha avuto un andamento fortemente decelerato rispetto al mercato. Il risparmio medio, rispetto ai valori di
mercato, si aggira in regione entro una forbice contenuta fra il 17% e il 32%. Qualche esempio? Nell’area fiorentina, la più “calda” dal punto di vista dei prezzi, la punta massima della convenienza è stata raggiunta all’Impruneta (-37% rispetto
ai valori di mercato), seguita dalle abitazioni costruite a Barberino (-36%) e Bagno a Ripoli (-30%). Risparmi
consistenti anche a Pisa, nell’area pregiata dei lungarni (-13%), a Castiglion della Pescaia (-25%), a Siena
Monteriggioni (-32%).I risultati di questa strategia del risparmio si vedono: i soci
delle coop di abitanti Arcat, nel biennio 2005/2006, sono cresciuti del 15% rispetto a quello precedente.
Nella foto il presidente Adolfo Moni, presidente Arcat Toscana
NOI E LE TASSEMercoledì 21 novembrealle ore 17nel saloncinodella sezione sociFirenze nord estpresentazione del libro
“I consumatorie le tasse”promossa da circolo Andreoni,Fondazione don Lorenzo Milanie sezione soci Firenze nord est
FOTO R. BARBAFIERA
INFORMATORE • NOVEMBRE 200728 29NOVEMBRE 2007 • INFORMATORE
proposte, da non perdere “Donna non rieducabile. Memorandum teatrale su Anna Politkovskaja”, la giornalista russa uccisa un anno fa per le sue scomode inchieste sulle torture russe in Cecenia (dall’11 al 15/12). E impegno civile è anche quello di “Gomorra”, il libro di Ro-berto Saviano, vero e proprio caso editoriale dell’anno, che arriva nel suo adattamento teatrale al Fabbri-cone di Prato dal 12 al 16/12. Ma poi “È tempo di miracoli e canzoni” (Puccini di Firenze, 30/11), vera e propria summa dei tanti esperi-menti musical-teatrali che Alessan-dro Haber e Rocco Papaleo hanno portato in scena in questi anni. Ma è anche tempo, per chi lo avesse
mancato la scorsa stagione, di non lasciarsi scappare una strepitosa Mariangela Melato con “Sola me ne vo” al Verdi di Firenze (1°/12). Uno degli spettacoli più attesi della stagione è poi “Due partite” (Giglio di Lucca, 4-5/12), scritto e diretto da Cristina Comencini: due epoche allo specchio, due modi diversi di essere donne. E infine ecco tre atti unici di due giganti del teatro, Cechov e Pirandello: sono quelli che Paolo Villaggio porta in scena con “Serata d’addio” ad Arezzo (Teatro Pietro Aretino, 28-29/11). Filo conduttore e anima di questi tre momenti sono la disperazione, la ribellione e la solitudine di un uomo, ma allo stesso tempo la sua trascinante carica comica e grottesca.
Naturalmente non è tutto qui.
Le famiglie italiane spendo-no sempre meno in cultura e tempo libero: la media nel
2006, dice l’Istat, è di 110 € al me-se, il 4,5% del budget complessivo (la media mensile delle famiglie to-scane è del 4,2%). Certo, con l’au-mento vertiginoso dei costi, è nor-male dover fare delle scelte. Ma non è difficile rendere più sosteni-bili i costi di svago e cultura: basta
avere in tasca la carta socio Uni-coop Firenze, quasi un passepar-tout in Toscana per decine e de-cine di spettacoli e concerti con lo sconto.
QUALCHE ASSAGGIOEsempio? Se il 6-7 novembre
volete vedere alla Pergola di Fi-renze l’ultimo spettacolo di Luca Barbareschi, o il “Gastone” di Et-tore Petrolini (13-14), o dei classici come l’“Otello” shakespeariano (20-21 novembre) e “I due gemelli veneziani” di Goldoni (4-5/12) e “I giganti della montagna” di Piran-dello (11-12/12), per accomodarvi in platea basteranno 18 € invece di 29. E ci sono sconti, seppure di diverso importo, anche per palchi e galleria: ma solo per gli spettacoli del martedì e mercoledì.
Non solo sconti, ma anche grande qualità. Come “Autrici a confronto”, festival nazionale sulla drammaturgia contemporanea delle donne al Teatro Manzoni di Calenzano (Firenze), un appunta-mento unico in Italia articolato in convegni, incontri con le autrici, presentazione di spettacoli e nuovi progetti produttivi. Fra le molte
Ecco come e dove fare un buo-nissimo uso della carta socio a novembre e dicembre.
IN TEATROPER PROVINCE Partiamo da Firenze. La Pergola
ospita anche la stagione concerti-stica degli Amici della Musica. A novembre il pianoforte di Andras Schiff (3), quello di Pietro De Ma-ria (4) e di Alfred Brendel (17), il violino di Leonidas Kavakos (10-11, con due formazioni e programmi diversi) e quello di Nikolaj Znaider (24), e poi il Quartetto Pacifica (18) e il Quartetto Belcea (25); a dicembre il violino di Julia Fischer (1°), il Quintetto Bibiena (2), il Venice Baroque Ensemble (8), la viola da gamba di Jordi Savall (9),
il pianoforte di Till Fellner (15) e il Quartetto Borodin (16). Restiamo alla musica con la stagione del Comunale: a novembre concerto di Zubin Metha (3), il verdiano
“La forza del destino” (dal 28/11 al 2/12); a dicembre, concerti di Wayne Marshall (7 e 9), poi Pascal Rophé, Luisa Castellani e Jeffrey Swann (14 e 16), Peter Schreier (21 e 23), e un classico del bal-letto come “Lo schiaccianoci” (19-20-22-23-28-29-30).
Il Puccini ospita anche “Mo-rire dal ridere o sui fantasmi del palcoscenico”, spettacolo omag-gio a Ettore Petrolini (9/11), la trilogia di Alessandro Benvenuti
“Benvenuti in casa Gori” (13 e 14), “Ritorno in casa Gori” (15 e 16),
“Addio Gori” (18), poi “Polli d’al-levamento” firmato da Gaber e Lu-porini (23) e, dalla loro opera, “Un certo signor G” con Neri Marcorè (9/12). Al Verdi ecco Giuliana De Sio e “Il laureato” (8/11), la storia d’amore di “3 metri sopra il cielo” (14-15), Enrico Montesano e “... È permesso?” (4-5-6/12) e “Faccio del mio meglio ancora” con Gior-gio Panariello (18-19-20) e infine il musical “Peter Pan” (28/12; e 1°-2 gennaio).
Anche alcune date al Cestello sono in convenzione: il 16/11 e 7/12 “Benvenuti in casa Gori”, e il 21/12 “Arsenico e vecchi merletti”.
In provincia di Firenze. Al Man-zoni a Calenzano ci sono anche “La gabbia II” (dal 14 al 18/11, e dal 22 al 24 e dal 29 al 1° dicembre),
e “A.H. (diario di un’ossessione)” (dal 3 al 7). Al Piccolo Teatro di Ru-fina, il 3-4/11 “Tango, Monsieur...?” e il 24/11 e 1°-2-8/12 ecco “La zia di Carlo”. Al Dante a Campi Bisenzio il 10-11/11 c’è l’Ensemble di Micha van Hoecke con “Maria Callas. La Voix des Choses” e il 15-16/12 “Ben-venuti in casa Gori”.
Al Teatro Comunale di Barberi-no di Mugello “Addio Gori” di Ales-sandro Benvenuti (3/11), Arnoldo Foà in “Sul lago dorato” (27) e Fla-vio Bucci con “Il berretto a sonagli” (14/12). Al Corsini anche il cinema è scontato per i soci (proiezioni della domenica pomeriggio). A Empoli, in riduzione la stagione teatrale allo Shalom e quella con-certistica del Centro Busoni. Allo
Di teatro in teatro
EVENTI
EVENTI
SCONTI PER I SOCI
Maggiori info e aggiornamenti nella sezione Eventi di www.coopfirenze.it
di Edi Ferrari
Le convenzioni per
i soci di Unicoop
Firenze: un’ampia
scelta in gran parte
della Toscana
STAGIONE 2007/2008
Shalom a novembre la Compagnia De Filippo con “Quaranta, ma non li dimostra...” (4), l’11 “L’appar-tamento è occupato!” con Paola Gassman, il 25 “Plaza Suite” con Corrado Tedeschi, e il 9/12 Paola Quattrini in “Giulia”. Le Giornate Busoniane 2007 propongono a novembre l’Orchestra da camera Ferruccio Busoni (6), la Maratona Domenico Scarlatti (17) e il piano-forte di Massimo Bianchi e Enrico Pieranunzi (29).
Al Niccolini di San Casciano il 17/11 “Carogne Laiv” con I Virtuosi di San Martino, il 22/12 il Teatro del Carretto con “Pinocchio”, e poi spazio alla danza con “L’equilibrio delle nuvole” (1°-2/12).
Prato. Al Metastasio fino all’11 “Molly Sweeney”, dal 28/11 al 2/12
“I giganti della montagna”, e dal 19 al 23 “Appunti per un film sulla lotta di classe”, di e con Ascanio Celestini; al Fabbricone dal 21 al 25/11 Carlo Cecchi nei due atti uni-ci “Sik-Sik, L’artefice magico” e “I Dramoletti”. E al Teatro La Baracca a novembre (10-11-17-18) “Dram-ma intorno ai concubini di Prato”.
Arezzo. Al Teatro Pietro Aretino, il 16-17/11 Lucia Poli con “Edipo e la Pizia”; a dicembre “La Papessa Giovanna” (3) e “Decamerone
- amori e sghignazzi” (12-13).In provincia di Arezzo. Al Bucci
di San Giovanni Valdarno a no-vembre “Addio Gori” (11) e “Le interviste impossibili” di Dario Vergassola (29), e il 12 dicembre
“Otello”. Al Capodaglio di Castel-
franco di Sopra “Così è se vi pa-re” (17/11) e “La vedova scaltra” (1°/12). Al Comunale di Cavriglia il 10 novembre le “Pazze” Simona Marchini e Lucia Poli, il 19 Franca Valeri con “Mal di ma(d)re”, e il 15/12 “I bambinacci” con Amanda Sandrelli”.
Pisa e provincia. Stagione d’opera al Verdi con “Il Trittico” di Puccini (24-25/11), mentre a dicembre inizia “Pisa dei Teatri”, un cartellone unico che riunisce, oltre al Verdi, i teatri di Cascina e San Giuliano Terme. Primo ap-puntamento al Verdi con “I gemelli veneziani” (14-15-16/12). Mentre per la rassegna de “I Concerti della Normale” (Pisa e provincia, varie sedi), il 15/11 ci saranno le note del pianoforte di Alfred Brendel e il 10/12 Liza Ferschtman al violino e Inon Barnatan al pianoforte.
A Lucca, “Il Trittico” puccinia-no è in scena anche al Giglio (10-11/11); per la prosa, ci sono “I due gemelli veneziani” (20-21-22/11),
“Il sorriso di Daphne” (29-30/11), “Opéra comique” (11-12/12) e il “Pinocchio” del Teatro del Carretto (19-20/12).
Infine, in provincia di Siena, al Politeama di Poggibonsi il 6 dicem-bre arriva Paolo Poli con il suo “Sei brillanti giornaliste del Novecento” (6/12). ■
TEATRO AL TELEFONOQuesta la bussola per orientarsi fra palchi e quinte. A Firenze (055): Pergola 22641 - 2264353; Amici della Musica 608420 - 607440, Comunale 2779350; Puccini 362067; Verdi 212320; Cestello 294609. In provincia: Teatro delle Donne (Teatro Manzoni) 0558876581 - 8877213; Dante 0558940864; Piccolo Teatro di Rufina 0558396177; Corsini 055841237 - 331449; Shalom 057177528, Centro Studi Musicali Ferruccio Busoni 0571711122; Niccolini 0558290146. Prato (0574): Metastasio e Fabbricone 6084 - 608501; La Baracca 812363. Arezzo (0575): Pietro Aretino, info Ufficio cultura del Comune 377503 - 377442 (per avere la riduzione occorre la tessera associativa, gratuita per i soci, dell’Associazione Piccolo Teatro di Arezzo, 27721). In provincia (055): Bucci 940875; Capodaglio 9149219; Cavriglia 9669731. Pisa: Verdi 050941111 (anche per I Concerti della Normale e Pisa dei Teatri). Lucca: Giglio 058346531 - 467521. Poggibonsi: Politeama 0577983067.
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dell’agenzia Argonauta Viaggi cambia indirizzo.
La nuova sede è al centro commerciale Coop, Centro*Empoli,
via Raffaele Sanzio 199/12,
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Campi BisenzioTEATRO DANTESabato 10 e Domenica 11 Novembre Ensemble di Micha van Hoecke presentaMARIA CALLASLa Voix des Choses Platea e palchi platea 23€, ridotti e soci Coop 20€La domenica alle 16,45 prezzo speciale di 15 € per i soci Coop Per gli altri prezzi vediwww.teatrodante.it Su tutti i prezzi +15% di prevendita
Un momento
dello spettacolo
“Donna non
rieducabile”. Nella
pagina accanto
Alessandro Haber
e Rocco Papaleo
INFORMATORE • NOVEMBRE 200730 31NOVEMBRE 2007 • INFORMATORE
NONCURANTIO SOLIDALI?
La cooperativa, come del resto tutte le altre aziende di distri-
buzione, tollera all’interno dei propri spazi (parcheggi, loggiati ecc.) ven-ditori abusivi, questuanti ecc. Queste persone, certamente bisognose pur-troppo, sono poi sempre più o meno le stesse e come vuole la natura umana pian piano tendono ad “allargarsi”. Questo atteggiamento così tollerante, vengo a chiedere, è dovuto a: a) non-curanza (laisser faire), b) malinteso senso di solidarietà, c) a + b, d) altro. Se ricorre il caso b) o c) forse sarebbe opportuno attivare una specie di “ro-tazione”, in modo da estendere la base solidale? O no?
Sandro Tigli - Arezzo
La solidarietà in questo caso non c’entra e va fatta in altre forme. Il nostro atteggiamento vorrebbe tener conto soprattutto del buon senso, interve-nendo quando la situazione diventa pesante e crea disturbo ai soci e clienti. Una persona sola che vende qualcosa o chiede l’elemosina, senza essere insistente e fastidiosa, può essere tollerata, non per lassismo ma per utilizzare tempo ed energia a risolvere problemi più importanti. E in un super od ipermercato i problemi nascono minuto per minuto.
MATEMATICAE OPINIONE
Ho letto sull’ultimo numero de L’informatore che è attivabile
il servizio Coop voce. Dopo averne fat-to elogi a più non posso, nel trafiletto in fondo alla pagina si dice - cito a memo-ria - che occorrono calcoli complicati,
“algoritmi e derivate” addirittura, per poter calcolare la convenienza o meno di un piano tariffario. Invece, basta dividere la tariffa per l’unità di tempo:
A cura di Antonio Comerci
una semplice divisione matematica che si studia alle scuole primarie!
Luca Azzimi - E mail
Il nostro era solo un paradosso per rendere più vivace l’articolo. Comun-que le cose non sono così semplici come si afferma. A complicarle sono: lo scatto alla risposta, lo scatto antici-pato sul minuto (dopo quanti secondi dallo scatto) e le offerte particolari degli operatori (sconti dopo un certo numero di minuti ecc.).
SENZA CERTIFICATO
Vedo con piacere che cercate di mettere l’accento sulla ne-
cessità di una dimensione etica dei prodotti che vendete, sulla sensibiliz-zazione ed educazione del consuma-tore ecc. La maggior parte dei prodotti che vendete però manca di alcun tipo di certificazione. Mi domando allora se esiste un servizio (magari anche on line) che mi dia questo tipo di in-formazioni: ovvero garanzie di eticità ambientale e sociale di un determina-to prodotto.
Gianluca Serra - Firenze
La certificazione di prodotto è un processo difficile e costoso. Il solo prodotto a marchio Coop comprende più di 2000 codici. Esistono, però, cer-tificazioni come quelle ambientali e sociali, che riguardano l’intero proces-so produttivo: SA 8000 è uno standard internazionale che attiene al rispetto dei diritti dei lavoratori ed è stato scelto da Coop già nel 1997 come strumento di gestione e controllo di questo de-licatissimo elemento in un contesto di globalizzazione dei mercati. Coop Italia, che è il nostro Consorzio centrale di acquisti, è un’azienda certificata SA 8000 fin dal 1998, e in funzione di ciò ha l’obbligo di verificare l’eticità dei comportamenti dei propri fornitori di prodotto a marchio Coop (oggi 393) e i loro sub-fornitori, in qualsiasi parte del mondo essi producano il prodotto o le componenti essenziali del prodotto stesso. Questo significa presidiare oltre un migliaio di realtà diverse, “sco-prire” le cose che non vanno bene, ottenere e far realizzare dei programmi di miglioramento lungo tutta la filiera produttiva che, in alcuni casi, è assai
lunga, lontana e dispersa. Restano fuori, come il socio ha osservato, il resto dei prodotti in assortimento, ri-feribili a circa 2.300 fornitori più i loro sub-fornitori. Tuttavia anche i fornito-ri/marchi attualmente non “certificati” non sono lasciati senza controllo. A questi la Coop chiede, attraverso un contratto di fornitura formalizzato, il rispetto delle norme vigenti in tema di sicurezza, rispetto dell’ambiente, rispetto dei diritti dei lavoratori. Su tali fornitori non effettuiamo quindi un con-trollo diretto e serrato come per i nostri prodotti, ma interveniamo nel caso ac-cada qualcosa di contrario al rispetto degli accordi presi e condivisi.
IL MISTERODEI MISURINI
Ad aprile, sullo scaffale del vostro negozio, nello stesso
spazio c’erano due diverse confezioni di detersivo Coop lavatrice. Entrambe recavano la stessa indicazione dei
misurini, ovvero 27, tanto che c’era un unico prezzo: 4,39 euro. Ne prendo due diverse e mi stupisco nel notare una differenza di peso che quindi controllo. Sulla confezione vecchia c’è scritto kg 2,970, su quella nuova kg 2,565. Penso che forse le nuove sono fuori posto e cerco il prezzo giusto ma l’indicazione degli stessi misurini resta comunque inspiegabile per 400 g di prodotto in meno. Noto così che al prezzo citato sul cartellino corri-sponde il peso della confezione più piccola e mi faccio controllare in cassa il prezzo della vecchia: è lo stesso, e cioè il prezzo di sempre. Quanti ignari soci e clienti cadranno nell’inganno dei 27 misurini?
Dolores Cecchi - Firenze
Si tratta di due prodotti diversi: quello attuale ha una nuova formu-
lazione chimica, che è imposta dal passaggio dalla norma europea Aise 3 a quella Aise 4. Facendo un paragone con le automobili è come se si pas-sasse dall’Euro 4 all’Euro 5. Per questi prodotti - che sono potenzialmente inquinanti - la legge impone delle restrizioni che con il tempo portano a diminuire gli agenti inquinanti, se-condo tempi e modi definiti. Con la
nuova normativa Aise 4 è cambiata la concentrazione della formula: in quella vecchia il dosaggio utilizzato per ogni lavaggio (5 kg di biancheria) era di 110 grammi, mentre la nuova formula, più concentrata, prevede un dosaggio di 95 grammi. La nuova formula è a basso contenuto di zeo-lite, è più concentrata e conferisce al prodotto un’alta solubilità anche a basse temperature, garantendo le stesse prestazioni di lavaggio che si hanno alle alte temperature; inoltre lascia i capi più morbidi e con minor deposito di calcare sulla resistenza della lavatrice. Si tratta quindi di una scelta coerente con quanto Coop porta avanti in termini di rispetto e tutela dell’ambiente.
MEGLIODEL BANCOMAT?
Salve, sono un socio e vorrei sapere: qual è il vantaggio nel
pagare con la carta socio anziché con il bancomat? Se il vantaggio consiste nei punti aggiuntivi, quanti sono gli eventuali punti per ogni spesa pagata con la carta socio?
Andrea Nardi - Sesto Fiorentino
Le carte socio per pagare la spesa sono di quattro tipi, e tutte danno due punti della raccolta a scontrino. Il van-taggio maggiore è per quei soci che fan-no tante piccole spese, visto che non ci sono spese aggiuntive o di scrittura per ogni spesa fatta. Ma la maggiore utilità è che la carta socio è sempre utilizza-bile nei nostri punti vendita, anche in assenza del collegamento informatico, cosa che purtroppo può accadere con il bancomat. Altro vantaggio, con le carte socio SpesaIn, TantiAcquisti e Spesa-Più, è quello di avere addebitate sul
proprio conto corrente e Banco Posta tutte le spe-se effettuate in un mese in un’unica soluzione il 5 del mese successivo. Informazioni complete si hanno sul nostro sito www.coopfirenze.it.
INCINTA SOLO QUALCHE VOLTA
Sono socia Coop e mi reco sempre
nei vostri supermercati per la mia spesa, poca o tanta che sia, trovandomi sempre bene. Sono incinta, ormai quasi alla fine del 9° mese e con il mio pancione bello ed evidente prendo il pane al banco con il numerino, alcune volte il pesce fresco, altre la carne - sempre dal banco con il numerino - e nonostante i cartelli di priorità non sono mai - e dico mai
- stata servita prima (e questo vale an-che per la cassa). Allora mi domando e dico: cosa ci fanno quei cartelli? Devo dire anche che questo non suc-cede dappertutto, visto che a volte mi reco a Sesto Fiorentino o a Lastra a Signa, dove le commesse - non appena mi vedono passare davanti ai banchi o alle casse - mi chiamano subito per servirmi. Da cosa dipen-
de questo diverso atteggiamento? Gabriella Bartalini - Poggibonsi
Dalla sensibilità degli altri clienti e dall’attenzione degli operatori al banco e alle casse. Abbiamo provveduto tempe-stivamente ad inoltrare il messaggio ai colleghi dei punti vendita per sensibiliz-zarli ulteriormente su questo aspetto.
CARTA IGNOTA
La scorsa settimana mi sono recato, con la mia famiglia, in
vacanza a Grado (GO) in Friuli. Prima di arrivare a destinazione ci siamo fermati a Cervignano del Friuli (UD) dove è presente un supermercato Coop. Fatta la spesa mi sono pre-sentato alla cassa “sfoderando” la mia tessera per il pagamento: allo stupore del cassiere quando ha visto la tessera (“come funziona?” mi è stato chiesto) si è aggiunto il mio di stupore: ma come, “la Coop sei tu” e la tessera non viene nemmeno riconosciuta? Mi chiedo, e vi chiedo, come sia possibile questo “disguido”, questa mancanza di collegamenti in-formatici che, oggi come oggi, con le tecnologie esistenti, appare quanto mai “fuori mercato”?
Alessandro Sorelli - Firenze
Sotto l’insegna Coop ci sono varie società cooperative che si sono messe insieme per acquistare alle migliori condizioni e gestire alcuni servizi, ma restano società diverse. Nel caso della raccolta punti ci siamo messi d’accor-do con le altre cooperative e quindi la spesa fatta a Cervignano del Friuli doveva maturare i punti anche per i soci dell’Unicoop Firenze. La nostra carta socio è differente da tutte le altre e quindi comprendiamo lo stupore del cassiere, che forse la vedeva per la prima volta. Naturalmente al socio i punti spettavano e abbiamo provve-duto ad accreditarglieli. Purtroppo non tutte le cooperative hanno aderito a questo accordo e alcuni piccoli punti vendita non hanno collegamenti infor-matici idonei. Quindi c’è la possibilità di accreditare i punti solo nei super ed ipermercati Coop che all’ingresso hanno il simbolo della raccolta punti (un “soldo” con il logo Coop e la scritta
“più valore al socio”).
INFORMATORE COOP
via S. Reparata 4350129 Firenze
Posta elettronica: informa@
coopfirenze.itFax 0554780766
La redazionesi riserva
di abbreviarele lettere, senza
naturalmente cambiarne il senso.
Le lettere non pubblicate sono
comunque all’attenzione
delle varie strutture Coop interessate.
LETTERE
LETTERE
Nelle immagini:
l’inaugurazione del
supermercato di
Via Salvi Cristiani
a Firenze,
profondamente
rinnovato.
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INFORMATORE • NOVEMBRE 200734 35NOVEMBRE 2007 • INFORMATORE
capra ai bordi delle strade. Eppure il suo demone, anche nei momenti più duri, non l’ha mai abbandonata, riservandole un destino ben preci-so. Senza fissa dimora, passando da una baracca all’altra, senza acqua né luce e molto spesso senza mangiare, ha studiato per corri-spondenza fino alla laurea, all’Uni-versità del Sudafrica, conseguendo successivamente un master presso la Columbia University. Ha vinto un concorso all’Onu di New York,
P latone sostiene che prima della nascita la nostra anima sceglie il percorso che poi fa-
remo sulla terra. Riceve un compa-gno che ci guida, che è il portatore del nostro destino, un daimon, un demone, che è unico e solo nostro, e non ci abbandona mai, fino alla morte. I latini lo chiamano genius, ed è quello che noi chiameremmo vocazione o carattere. A queste ri-flessioni, ben descritte ne Il Codi-ce dell’Anima di James Hillman, ho
pensato quando due anni fa ho in-contrato Sindiwe Magona ad una mia mostra, a Fiesole.
Sindiwe è colei che qualcuno definirebbe una forza della na-tura, per me è un’ambasciatrice, nata con un compito preciso: da-re voce al suo popolo, il popolo sudafricano.
DALL’APARTHEID ALL’ONUSindiwe - che appartiene all’et-
nia Xhosa, la stessa di Nelson Man-dela - è cresciuta nei sobborghi di Città del Capo durante il periodo dell’apartheid. Da giovanissima è stata abbandonata dal marito con tre bambini di cui si è presa cura da sola facendo molti lavori umili e impensabili, come vendere teste di
dove è stata impiegata per 26 anni, fino alla pensione. È proprio negli Stati Uniti che Sindiwe ha iniziato a scrivere, raccogliendo ben presto grandi consensi da parte del pub-blico e dalla critica, e ora i suoi libri sono tradotti in numerose lingue. Il suo impegno politico è stato rico-nosciuto nel 1976, quando è stata chiamata a Bruxelles a far parte del tribunale internazionale per i crimini contro le donne. È proprio al culmine del suo impegno politi-co che si è resa conto che la penna può fare più della spada. Ho avuto modo di conoscere approfondi-tamente Sindiwe all’Università di Washington, a Seattle, dove en-trambe siamo state invitate per par-lare del Sudafrica, lei attraverso la scrittura, io attraverso le fotografie. Siamo due mondi distanti per età, provenienza, esperienze, eppure il desiderio di combattere onesta-mente, unito alla cocciutaggine e alla presunzione di poter fare qualcosa per opporsi a quello che non ci piace, ha creato una coppia inossidabile.
EMERGENZA AIDSProprio negli Stati Uniti Sindiwe
mi ha spinto ad occuparmi di uno dei problemi più gravi che afflig-gono il Sudafrica, l’Aids. È nato così il nostro progetto “Volti positivi”: la collaborazione della Regione Toscana e dell’Azienda sanitaria di Firenze hanno reso possibile la realizzazione di una mostra foto-grafica e di un documentario.
Il lavoro sarà presentato il 1° di-cembre - giornata mondiale dedi-
SUDAFRICA
Dalla storia di una
straordinaria donna
africana, all’impegno
contro l’Aids. Una
mostra fotografica e
un progetto d’aiuto
Il demone di Sindiwedi
Silvia Amodio
cata all’Aids - all’Istituto degli Inno-centi, a Firenze. Lo scopo dell’evento è quello di attirare l’attenzione su questo problema anche in Italia, dove l’epidemia, soprattutto a causa della scarsa informazione, è in au-mento. Sono stata un mese e mezzo in Sudafrica, nelle zone più povere di Città del Capo, per raccogliere testimonianze e fotografie su questo tema. La realtà che ne è emersa è drammatica: il ministro della sanità suggerisce aglio e cipolla per curare l’infezione, una credenza popolare sostiene che avere rapporti sessua-
li con una vergine renda immuni dal virus, così gli stupri ai danni di bambine anche piccolissime non si contano. Un politico, accusato di stu-pro nei confronti di una sieropositiva ha dichiarato in televisione che dopo un rapporto non protetto basta farsi una doccia...
VARI
E VARIE
PERSONAGGI PERSONAGGI
VARI
EVA
RIE
VOLTI POSITIVISilvia Amodio è una straordinaria ritrattista. Riesce a concentrare in un’unica immagine, secca ed essenziale, quello che pensa del soggetto, costringendo il nostro sguardo a fermarsi e a riflettere. Le vicende della vita l’hanno portata a raccontare la tragedia del popolo sudafricano, uno dei più colpiti dal virus dell’HIV. Il risultato è un’emozionante serie di ritratti che verrà presentata il 1° dicembre, in occasione della Giornata mondiale dedicata all’Aids, all’Istituto degli Innocenti grazie alla collaborazione della Regione Toscana e dell’Azienda sanitaria di Firenze.Non scatta a raffica - Silvia - né tenta ammiccamenti al reportage o alla costruzione dell’immagine. L’intensità dello sguardo del soggetto, rigorosamente in macchina, non viene mai sacrificata per ricercare un equilibrio formale o un accorgimento grafico. Con un colpo d’occhio l’artista riesce a tenere insieme molteplici aspetti e a incatenare il nostro sguardo ai suoi splendidi ritratti. Sorridenti, belli, quasi rilassati. È la serenità di chi non si aspetta nulla dal futuro, di chi non conosce le cosiddette malattie delle società moderne - anoressia e ipocondria. I soggetti delle foto - donne, anziani, uomini, bambini colpiti dal virus HIV - appaiono straordinariamente “positivi” come sottolinea il titolo che, pur alludendo alla loro malattia, vuole di fatto riconfermare un modo diverso di essere e di affrontare l’Aids nelle popolazioni colpite dal sottosviluppo.Valorizzata da un evocativo progetto di allestimento che prevede installazioni visive e sonore, la mostra di Silvia Amodio si prefigura sicuramente come uno dei principali eventi della prossima stagione artistica fiorentina.(Daniela Tartaglia)Dal 1° dicembre al 6 gennaio 2008, Istituto degli Innocenti - Firenze, orario 10-17, ingresso libero.
Eppure i volti dell’Aids che ho visto sono volti positivi e pieni di speranza, anche grazie alla forza straordinaria di donne come Sin-diwe Magona. Proprio per ribadire il suo impegno sociale, Sindiwe ha dedicato il suo ultimo romanzo
- che uscirà in Italia in questi giorni - al tema dell’Aids. Si intitola Questo è il mio corpo (17 euro, ed. Gorée, tel. 0577758150, www.edizioni-goree.it) e ancora una volta pone particolare attenzione ai problemi che affliggono le donne del suo paese.
IL SOGNO DI JAMESNel mio primo viaggio in Suda-
frica ho conosciuto un’altra perso-na speciale, James Xolani Konza.
Mi ha colpito il sogno che ave-va fin da bambino, diventare un cantante lirico. Rimane per me un mistero come in una baracca, allestita con meno dell’indispen-sabile, abbia potuto appassionarsi all’opera! Ma ormai lo sappiamo, il “demone” non si controlla, e James ha fatto di tutto per seguire la sua vocazione: canta nei cori delle chiese e insegna musica gratuitamente a scuola, impie-gando due ore per andare e due per tornare a casa... Dopo non poche difficoltà, grazie anche all’interessamento del professor Douglas Merrell dell’Università di Washington (distaccamento di Seattle), siamo riusciti a farlo accettare all’Università di Città del Capo, dove finalmente può studia-re musica. Ma la retta ha un costo che James non può permettersi e per questa ragione è stato aperto
LA MOSTRA
un conto in suo favore per aiutarlo. Questa la causale, obbligatoria, e l’indirizzo al quale inviare il proprio contributo: “Fund for be-nefit of Xolani Konza”, numero conto 5545536, P.O. box WSECU, Olympia, Washington 98507, Usa. È consigliabile inviare dollari in contanti, altrimenti le procedure si allungano e c’è da pagare una quota per il versamento dell’asse-gno. Per maggiori informazioni è possibile contattare il professo-re Doug Merrell (che parla ita-liano) all’indirizzo [email protected].
E chissà che un giorno anche James non possa finalmente can-tare la libertà del suo popolo… ■
CIFRE NEGATIVEAids nel mondo
40 milioni di persone infette, di cui il 70% in Africa5 milioni di nuove infezioni, di cui il 75% in Africa
3 milioni di morti all’anno, di cui l’85% in AfricaSu 10 bambini sieropositivi, 9 vivono in Africa
Dall’inizio dell’epidemia sono morte 25 milioni di persone, l’80% in Africa, lasciando 12 milioni di orfani,
di cui il 79% in Africa.Aids in Italia
130 mila persone sieropositiveDal 1982 al 2005 sono stati registrati 56076 casi di Aids,
di cui il 62% letali.Aids in Toscana
7000 persone sieropositive, una ogni 500 persone
I NUMERI DELLA MALATTIA
FOTO S. AMODIO
INFORMATORE • NOVEMBRE 200736 37NOVEMBRE 2007 • INFORMATORE
Arrivando da nord, dalla stra-da provinciale proveniente da Casole d’Elsa, il borgo di
Montecastelli Pisano compare al-l’improvviso, dopo una svolta del-la strada che risale la valle del Ce-cina e si inoltra in un paesaggio che si preannuncia a dir poco straor-dinario. L’atmosfera è immedia-tamente quella medievale: non c’è traccia di nuove costruzioni, i tra-licci elettrici sono miracolosamen-te assenti, perfino le antenne para-
boliche sembrano non avere anco-ra raggiunto i 500 metri di altitudi-ne di Montecastelli.
Le case sono fatte di quella pie-tra chiara ma ormai ingrigita dal tempo che riporta la data della loro costruzione a tanti, tanti secoli fa. Se il borgo può ospitare, per il numero delle case, anche mille persone, attualmente ne conta ap-pena un centinaio e tutte con una caratteristica comune: nessuna (o quasi) ha un’età inferiore ai settant’anni. Perché i giovani se la sono data a gambe, alla ricerca di migliori opportunità nel fondo val-le, o comunque dove si avvertono segni di modernità. Quassù tutto parla di antico, a cominciare dalla
che domina su tutto il territorio circostante comporta un viaggetto di una dozzina di chilometri, in un percorso fra i più accidentati e dif-ficili. Perché specialmente l’ultimo tratto è costituito da un sentiero in forte pendenza e dal manto talmen-te accidentato da mettere a dura prova l’abilità dell’automobilista o del motociclista che voglia avven-turarsi fin lassù. Ma va sottolineato che i disagi e anche i rischi sono ampiamente ripagati dalla visita al maniero e anche dall’immenso panorama a 360 gradi che si gode. La rocca è attualmente oggetto di un radicale restauro e ufficial-mente è chiusa ai visitatori. Ma se si ha la fortuna di incontrare responsabili e tecnici disponibili a chiudere un occhio l’esperienza è davvero unica. Anche se una leg-genda vuole che la rocca sia stata edificata in epoca romana (e quel Sillano starebbe a confermare la sua esistenza già nel corso delle guerre fra Mario e Silla del I secolo a.C.), i documenti affermano che il complesso edilizio attuale è di
quattordici secoli più giovane e porta una firma prestigiosa, quella di Giuliano da Sangallo, che qui avrebbe progettato, per la prima volta, un sistema difensivo non più legato all’ormai obsoleta balestra, ma studiato per opporsi alle più micidiali armi da fuoco come le bombarde o le colubrine.
Poco più in basso rispetto alla fortezza si aprono alla vista, in mez-zo alla boscaglia, le vestigia presti-giose della pieve di San Giovanni Battista a Sillano, la cui facciata
di Riccardo Gatteschi
bella chiesa dedicata ai santi Gia-como e Filippo (che nella facciata riecheggia le austere forme del duomo di Volterra) fatta erigere da un Pannocchieschi nel 1186, per continuare con la rocca-torre, originariamente appartenuta alla medesima famiglia volterrana, ora di proprietà privata, purtroppo in cattive condizioni e non visitabile.
Se, in linea d’aria, Montecastel-li è separata dalla Rocca di Sillano da appena un paio di chilometri, una visita al poderoso fortilizio
VARIE VARIE
TOSCANA TOSCANA
del XII secolo (unica parte ancora parzialmente integra), costituisce un singolare esempio di architet-tura medievale, con le sue cinque arcate cieche sormontate e inte-grate da otto archetti a sesto acuto. Oltre la facciata... la boscaglia. Ai piedi della rocca, in direzione sud, si adagia il pittoresco villaggio di San Dalmazio, fra le cui mura Carlo Cassola ambientò, nel 1954, il suo romanzo “Il taglio del bosco”.
Entrando nella statale 439, e proseguendo in direzione di Massa Marittima, il primo paese che si in-contra è Montecerboli, un castello (circondato e quasi sopraffatto da tante costruzioni recenti) il cui etimo (da Mons Cerberus, il mostro
Nella valle del diavoloTOSCANA MINIMA
Da Montecastelli
a Sasso Pisano,
tra i soffioni e le
fumarole che nel
1800 affascinarono
De Larderel
con il suo inconfondibile, forte e costante odore di zolfo, è un luogo denso di suggestioni, fecondo di leggende, ricco di mistero. Ora per la verità non è più così perché, al-meno nella vallata che circoscrive Montecerboli e Larderello - cono-sciuta, non a caso, come la Valle del Diavolo - questi fenomeni sono stati imbrigliati da enormi tubature argentee che si snodano per centi-naia di chilometri e terminano il loro percorso nelle mastodontiche torri di refrigerazione della centra-le elettrica.
Si reputa che i fenomeni geoter-mici fossero conosciuti e sfruttati anche da etruschi e romani, ma chi riuscì per primo a utilizzarli in
Sasso Pisano, nel comune di Castel-nuovo Val di Cecina, che soffioni e fumarole, sbuffi ed ebollizioni sono tuttora visibili da chiunque abbia la curiosità di allontanarsi anche poche decine di metri dalla strada asfaltata. Lo spettacolo è di quelli che difficilmente verranno dimen-ticati; e forse chi vorrà compiere questa esperienza si troverà d’ac-cordo con chi sostiene che proprio qui Dante Alighieri avrebbe cercato la giusta ispirazione per descrivere alcuni passi della cantica dell’Infer-no nella sua Divina Commedia. ■
TERME ETRUSCHEChi ne avesse abbastanza di odore di zolfo, soffioni e biancane,
putizze e fumarole, può visitare, spostandosi di pochissimi chilometri dal borgo di Sasso, un interessante complesso
termale di epoca etrusca. La località è il podere denominato “Il Bagno”, a circa metà strada fra lo stesso Sasso Pisano e il
borgo di Leccia. Particolare curiosità suscita il sistema idraulico mediante il quale si sfruttavano le sorgenti di acqua
calda che poi venivano incanalate e trasportate fino alle vasche da bagno e usate anche per alimentare una grande
fontana su un lato esterno dell’edificio.Le terme furono verosimilmente abbandonate verso la metà
del 1° secolo a.C. a causa, sembra, di un terremoto; in seguito furono riutilizzate in epoca romana, come dimostra
un gruppo di 64 monete di bronzo trovate in una canaletta per il deflusso delle acque, risalente al III secolo d.C.
Il complesso è visitabile solo su prenotazione, telefonando allo 058820362, Comune di Castelnuovo Val di Cecina.
DA VEDERE
BESTIARIO TOSCANO
SULLE ALI DELLA PALOMATesto e foto di Stefano Giraldi
Sull’aiuola davanti all’aero-porto Amerigo Vespucci di Firenze (per gli amici Pere-
tola) è posta una grande scultura del colombiano Fernando Botero: “La Pa-loma”, a salutare i turisti e i fiorentini che partono e arrivano in città, e per chi è diretto sulla A11.
La Paloma è stata realizzata nel 1990 in bronzo, pesa 1500 chili, è alta 240 centimetri ed è un dono che lo scultore Botero ha fatto alla città di Firenze. Singolare è il fatto che
raffiguri una “paloma”, una colomba, proprio davanti all’aeroporto, come a ricordarci le parole di Pinocchio rivolte alla colomba: “O colomba mia, che bella cosa potessi avere le tue ali!...”.
mitologico a guardia degli inferi; ma c’è chi fa risalire il nome al più romantico Mons Cervoli, il cer-biatto che avrebbe indicato ai santi Giusto e Cerbone, secondo una pia leggenda, la strada per Volterra) dà precisamente l’idea del territorio che il visitatore si appresta ad attra-versare: la zona di Larderello con i suoi soffioni boraciferi, con le sue piccole e innumerevoli eruzioni, con i fumacchi che si alzano qua e là nel territorio selvoso, con i vapori sulfurei, con gli sbuffi di aria calda,
maniera industriale fu il francese François-Jacques de Larderel (da cui il nome del paese sorto dal nulla a partire dal 1818). Un altro scienziato che sfruttò le forze endo-gene per la produzione di energia elettrica fu il conte Piero Ginori. Durante il suo primo esperimento, avvenuto nel 1904, riuscì ad accen-dere cinque lampadine!
Mentre, come si è accennato, nella Valle del Diavolo i fenomeni naturali sono ormai imprigionati nelle tubature, è intorno al borgo di
CONCERTI
Si chiama “Alta fedeltà” la convenzione per i soci con la PRG, e dà la possibilità di ricevere un biglietto omaggio ogni cinque acquistati per cinque spettacoli diversi. La tessera Alta fedeltà può essere richiesta all’ingresso dei singoli spettacoli, mentre per prenotare il biglietto omaggio è necessario telefonare allo 055667566.
8 novembreRONFirenze - Teatro PucciniPosti numerati 23,00 - 17,25 €
10 novembreMAX PEZZALIFirenze - Mandela ForumPosti numerati 39,10 e 32,20 €Posto unico 27,60 €
13 novembreDOLORES O’RIORDANFirenze - SaschallGalleria numerata 34,50 €Posto unico 28,75 €
20 novembreZUCCHEROFirenze - Mandela ForumPosti numerati 57,50/48/36,80 €Posto unico 28,80 €
26 novembreBIAGIO ANTONACCIFirenze - Mandela ForumPosto unico 31,00 €
27 novembreLUCIO DALLAFirenze - Teatro VerdiPosti numerati57,50/48,30/41,40/36,80/25,30 €
FOTO F. MAGONIO
FOTO F. MAGONIO
INFORMATORE • NOVEMBRE 200738 39NOVEMBRE 2007 • INFORMATORE
Negli ultimi due secoli sono in-numerevoli i miti e le creden-ze sorte intorno alle orchidee,
considerate ancora oggi fiori eso-tici, in qualche modo magici e, se-condo alcuni, quasi impossibili da coltivare. In passato questa oppor-tunità era riservata esclusivamen-te alle persone agiate che potevano disporre di una serra dove ospita-re le orchidee. Oggi anche chi vive in un appartamento può dedicarsi
- con ottime possibilità di successo - alla coltivazione d’orchidee in va-so. Avendo l’accortezza di sceglie-
re una varietà che si adatti a speci-fiche condizioni ambientali, gli ap-passionati che amano le piante pe-renni (che fioriscono anche nelle cupe giornate invernali, come ac-cade a molte orchidee) otterran-no grandi soddisfazioni da que-sta pianta ornamentale che non ha davvero rivali per le sue caratteri-stiche decorative.
SENZA FRETTALe orchidee s’impongono nel
mondo naturale, grazie alla loro bellezza e varietà. Risultano, inol-tre, assai adattabili a tipi di coltiva-zione diversa. In natura sono state classificate circa 25 mila specie differenti. Crescono quasi in ogni angolo del pianeta, vivendo dal livello del mare fino a 3.000 metri d’altitudine. Appartengono alla famiglia delle Orchideacee: fra quelle che producono fiori, forse la più stravagante del mondo vegetale. Alcune specie hanno fiori solitari, altre producono centinaia di fio-rellini, riuniti in spighe. Un aspetto curioso riguarda la durata dei fiori: in alcune specie vivono appena il tempo di una giornata, in altre resistono anche fino a sei mesi. Una tale varietà di caratteristiche, unita a colori tra i più diversi presenti in natura, ha certamente contribuito a rendere queste piante affascinan-ti e misteriose.
Prendetevi tutto il tempo neces-
sario e meditate con calma l’acqui-sto della vostra pianta da coltivare: la fretta è spesso cattiva consigliera, e potreste correre il rischio di fare acquisti sbagliati. Potrebbe essere utile visitare mostre e vivai specia-lizzati, dove avvalersi dell’aiuto di persone esperte che vi consiglie-ranno in base alle vostre esigenze. Occorre, innanzi tutto, valutare attentamente le caratteristiche del-l’ambiente di cui si dispone, prima di scegliere questa o quella specie d’orchidea. In generale è preferi-
bile acquistare piante adulte che hanno un costo più elevato rispetto a piantine giovani, ma sono più forti e perciò si adatteranno con meno problemi al nuovo ambiente.
LA PIÙ FAMOSAAl genere Cymbidium appar-
tengono circa 50-60 specie che vivono in ambienti naturali molto diversi tra loro. Originarie dell’Hi-malaya, queste orchidee si possono trovare fino alle coste della Cina e persino in Australia. Coltivate da sempre per la loro bellezza, l’ele-ganza e il profumo, sono indubbia-mente le più conosciute, sia come piante ornamentali che come fiori recisi, in ragione della lunga durata dei loro fiori, i cui colori si fondono in una gamma quasi infinita di sfu-mature. La coltivazione di questa specie è assai semplice se si usano i giusti accorgimenti. Esistono ibri-di di varie dimensioni. Le “mini” sono da considerarsi quelle con maggiore adattabilità e resistenza.
Occorrerà predisporre un sub-strato assai drenante, sebbene sia necessario mantenere una certa umidità; ideale è il bark, composto da pezzetti di corteccia di conifera, polistirolo e carbonella, in rap-porto di 3-1-1. A questo si possono aggiungere perlite o terriccio di bosco setacciato; è utile praticare molti fori di drenaggio nel vaso che ospiterà il nostro Cymbidium, così da favorire un buon ricambio d’ac-qua. Queste orchidee hanno biso-gno di molta luce ed acqua in estate,
Esotica eleganzaSi possono
coltivare anche in
appartamento. Ma
con molta attenzione...
ORCHIDEEdi
Càrola Ciotti
VARIE stagione nella quale possono an-che vivere all’aperto, purché in un luogo fresco. All’inizio dell’inverno si metteranno invece al riparo, in casa o in veranda. Una corretta concimazione è importante per ottenere una bella fioritura e, in generale, per la salute di queste piante. Un sistema semplice, quan-to efficace, consiste nel preparare
- di tanto in tanto - un “the di letame”, lasciando in infusione stallatico maturo nell’acqua con cui poi si procederà all’annaffiatura (si può utilizzare con ottimi risultati anche il guano, ma è più costoso e difficile da trovare).
FASCINO TROPICALESe il Cymbidium è considerato
il “re” delle orchidee, non manca, in famiglia, la “regina”. Cattleya è la sovrana di queste stupende pian-te, le cui varietà terricole (così co-me per il Cymbidium) si adattano alla coltivazione in appartamento o sul davanzale. Il genere Cattleya conta circa 50 specie, originarie dell’America del Sud, che vivono nelle foreste a stretto contatto con molte altre piante, tra cui felci, be-gonie e filodendri: se già coltivate con successo queste specie, vi sarà ancora più facile avere a che fare con un’orchidea Cattleya. Origina-ria delle zone tropicali, necessita
- ovviamente - di molta luce: col-locandola vicino ad una finestra esposta ad est o ad ovest creiamo le condizioni ideali per la pianta. Meglio evitare l’esposizione a nord; una finestra esposta a sud può andar bene, ma dovremo avere l’accortezza di filtrare la luce per proteggere l’orchidea da un’ec-cessiva insolazione. L’annaffiatura delle Cattleya deve essere regolare: ogni volta che il terreno si presen-ta quasi asciutto si deve irrigare. Porre il vaso su un contenitore con ghiaia sempre bagnata e spruzzare una volta al giorno le foglie può essere un buon accorgimento: in questo modo si mantiene un grado costante d’umidità e si ricrea un ambiente il più simile possibile a quello dell’habitat naturale della pianta. ■
MONDO VEGETALE MONDO VEGETALE
VARIEFUNGHI
FINO ALL’INVERNOBreve guida alle specie che nascono nei boschi in questi mesi
In questo periodo è facile trovare sotto le conifere i lattari buoni o pennenciole, secondo una
denominazione comune in Toscana, che sotto il profilo botanico corrispon-dono alle specie Lactarius deliciosus, Lactarius sanguiflus, Lactarius semi-sanguiflus, Lactarius salmonicolor e altre. Occorre prestare attenzione al colore del lattice contenuto nei tessuti dei lattari, che a seconda dei tipi indicati può variare in maniera più o meno sfumata dall’arancione al rosso arancione al rosso sangue, con il viraggio, talvolta, verso il verdastro. La caratteristica del colore del lattice non deve essere sottovalutata dal cer-catore perché serve essenzialmente a differenziare le specie buone da quelle tossiche. Quest’ultime, infatti, secernono un lattice generalmente color bianco-giallastro contenente particolari sostanze irritanti per l’ap-parato digerente, che rendono questi funghi inadatti all’alimentazione.
Il loro nome scientifico è Cantha-rellus cibarius, ma sono conosciuti soprattutto come galletti, gallinacci, finferli o giallini. Nascono indifferen-temente nei boschi di latifoglie e di conifere. Sono molto ricercati per la bellezza, per il colore giallo dei tessuti e la delicatezza della carne, che pos-siede il raro pregio di non subire facili alterazioni. Nell’aspetto ricordano la cresta di un gallo, da cui derivano alcuni loro nomi locali. Considerati funghi eclettici, si prestano per varie ed ottime ricette gastronomiche, pur-ché i tessuti non siano troppo umidi (spesso vengono bagnati volutamente per aumentarne il peso). Nei mercati, a causa della notevole richiesta, hanno prezzi piuttosto alti, alla stregua dei porcini. Da qualche anno si trovano in vendita confezioni di finferli essiccati, ma la qualità non è proprio eccellente, per cui è preferibile impiegarli sola-mente allo stato fresco.
Le russule costituiscono una ster-minata categoria di funghi largamen-te diffusi e quindi facilmente visibili anche dai cercatori “alle prime armi”. Ma molte specie sono generalmente immangiabili a causa del sapore più o meno acre dei loro tessuti. Il test dell’assaggio, anche se empirico, può essere facilmente effettuato, senza correre nessun rischio di tipo tossi-cologico. Consiste semplicemente nel mettere sulla punta della lingua un frammento di tessuto del fungo e dopo pochi secondi, a seconda della specie, possiamo spesso avvertire un sapore dolce o bruciante. Stiamo par-lando di un genere di funghi piuttosto complesso a causa delle numerose specie che vi appartengono, spes-so morfologicamente simili fra loro, che mettono in difficoltà, per l’esatta classificazione, anche micologi di consolidata esperienza. Sono ottime la Russula o Colombina maggiore (Russula cyanoxantha), la Colombina verde o Verdone (Russula virescens, nella foto), ma sono di buona qualità
anche la Russula aurata, la Russula vesca ed altre specie commestibili.
I lardaioli in Toscana sono meri-tatamente apprezzati, perché sono funghi consistenti, compatti e lar-dosi, da cui deriva il loro nome. Questi esemplari tipici dell’autunno sono molto ricercati, in particolar modo nei boschi misti di latifoglie (quercia, lec-cio, corbezzolo), preferibilmente nelle zone mediterranee. Comprendono il lardaiolo bianco (Hygrophorus pena-rius), e il lardaiolo rosso o paonazzo (Hygrophorus russula). Nascono in gruppi formati da numerosi esemplari formando un vero e proprio ricamo na-turale nel sottobosco. Per i loro tessuti particolarmente resistenti si presta-no ad essere conservati sott’olio per farne ottimi contorni di vari preparati alimentari. ■
di Andrea Santini
In natura si trovano specie di orchidee con fiori minuscoli
- di un solo millimetro - ed altre con
grandissimi fiori di 25 cm di diametro
Si ringrazia la ditta “Garden Malquori”
di Poggibonsi per la gentile
collaborazione
Suwww.coopfirenze.ituno specialededicato ai funghi,a cura di Andrea Santini:dove nascono,come riconoscerli,quando raccoglierli,l’uso in cucinae molte altre informazioniPer accedervibasta cliccare in basso,sulla voce “I nostri speciali”
FOTO C. CIOTTI
FOTO C. CIOTTI
INFORMATORE • NOVEMBRE 200740 41NOVEMBRE 2007 • INFORMATORE
SALU
TE SOLIDARIETÀS i trova in mezzo al petto e si contrae 70 volte al minu-to consentendo al sangue di
circolare in tutto il corpo, portan-do ossigeno e nutrimento. Stiamo parlando, ovviamente, del cuore, questo grande muscolo involonta-rio che molto spesso è anche consi-derato la sede dei nostri sentimen-ti. Il cuore infatti può battere per tanti motivi. Per amore, per gioia e perché no, anche per paura. Qual-che volta però può battere in ma-niera anomala anche indipenden-
temente dalle nostre emozioni e al-lora si può avere quella fastidiosis-sima patologia che va sotto il nome di fibrillazione atriale. Questa ma-lattia può presentarsi a tutte le età, ma come per le altre malattie car-diovascolari è più probabile che insorga nelle persone più anziane che sono naturalmente più fragili. Ne abbiamo parlato con il profes-sor Luigi Padeletti, direttore della Scuola di specializzazione di Car-diologia all’Università di Firenze.
Professore, che cos’è la fibrillazione atriale? È l’aritmia più frequente nella
pratica clinica ed è caratterizzata dalla perdita della normale attività elettrica e dalla compromissione dell’azione di “pompa” del cuore.
Cosa può causarla?Molto spesso la fibrillazione
atriale è associata ad altre malat-tie, come ipertensione arteriosa, infarto miocardico e scompenso cardiaco (condizione in cui il cuo-re non riesce a pompare adegua-tamente il sangue nelle arterie). Talvolta l’aritmia non riconosce una causa organica rivelabile. Si parla in questo caso di fibrillazio-ne atriale isolata.
Un paziente si può accorgere di essere in fibrillazione atriale?Generalmente il paziente si ri-
volge al medico per la presenza di senso di palpitazione (“cuore in gola”). Già la palpazione del polso può comunque rivelare l’aritmia. Ogni battito infatti non è mai alla stessa distanza dall’altro. Inoltre possono essere presenti affanno, debolezza, dolori toracici. In alcu-ni casi il paziente non ha nessun sintomo, e la malattia è scoperta in modo occasionale durante una visita medica per altri motivi.
Quali sonole complicanze più importanti della fibrillazione atriale?L’aumentata incidenza di ic-
tus e di scompenso cardiaco. Nei pazienti anziani, poi, può essere associata alla diminuzione d’au-tonomia nelle attività di vita quo-tidiane. L’uso degli anticoagulanti orali previene in modo decisivo lo sviluppo di ictus. Esistono anche farmaci che aiutano a prevenire lo sviluppo di scompenso cardiaco.
Ci sono delle medicine per curare la fibrillazione atriale?Gli antiaritmici sono molto
utili nel tentare di ripristinare il ritmo fisiologico in presenza di una fibrillazione atriale di recente insorgenza. Per un’aritmia di lunga durata la loro efficacia però è meno certa. In questo caso sarebbe più utile una cardioversione elettri-ca per prevenire il ripresentarsi della patologia. Nel caso in cui la situazione clinica non permetta di ottenere un normale ritmo car-diaco - si parla in questo caso di fibrillazione atriale permanente
- occorre tenere sotto controllo la frequenza del cuore. Questo si rea-lizza utilizzando farmaci specifici.
Che cos’è la cardioversione elettrica e quando si deve praticare?La cardioversione elettrica
esterna consiste nella sommini-
strazione, attraverso il torace, di una corrente elettrica di brevissi-ma durata, così da interrompere l’attività elettrica anomala degli atri. Deve essere fatta con paziente in anestesia generale (solo per pochi minuti). Si esegue in urgenza ogni volta che la fibrillazione atriale si associa ad una grave compromis-sione dello stato clinico (scompen-so cardiaco grave, per esempio), o quando una fibrillazione atriale persistente non si interrompe con la terapia antiaritmica. La cardio-
ARITMIA
Fibrillazione
atriale: le cause,
le cure. I consigli
del cardiologo
Col cuore in goladi
Alma Valente
versione elettrica non può però essere ripetutamente eseguita se la fibrillazione si ripresenta più volte, nonostante l’utilizzo di tutte le possibili strategie terapeutiche.
Dove viene fatta la cardioversione elettrica e come si prepara il paziente?La cardioversione elettrica
deve essere eseguita in ospedale. Di volta in volta il medico decide-rà se il paziente verrà trattato in day-hospital, nel laboratorio di elettrofisiologia o in unità di cura intensiva. Esistono delle linee gui-da per la preparazione del paziente, così da poter puntualizzare i più importanti elementi clinici prima della procedura.
Quante sono le probabilità di successo?La cardioversione elettrica ha
un successo del 90%. Nei casi in cui il trattamento non riesca si può decidere di ripeterlo dopo una pre-parazione con farmaci antiaritmici, oppure di lasciare il paziente in fibrillazione atriale, controllan-do che la frequenza cardiaca non aumenti oltre certi valori; infine si può proporre l’esecuzione di tecniche entrate di recente nell’uso clinico, per tentare di contrastare a livello cardiaco le possibili cause di aritmia.
Esistono nuove tecniche per eliminare la fibrillazione atriale?Le nuove tecniche per riportare
e mantenere il normale ritmo car-diaco consistono nell’impianto di speciali pacemaker e, soprattutto, nel tentare di isolare le aree di tes-suto atriale coinvolte nello svilup-po di fibrillazione. Questo avviene grazie a particolari interventi che
“distruggono” le zone del cuore da cui parte lo stimolo anomalo. Que-sta procedura, conosciuta come ablazione, è più complessa ed ha una efficacia variabile tra il 50 e l’80% in pazienti selezionati. L’in-cidenza di complicanze, peraltro limitata, non è comunque del tutto trascurabile. ■
FUCECCHIOEQUO E SOLIDALE PERMANENTE
I l 3 novembre si inaugura a Fu-cecchio il Centro permanente
per la cooperazione internazionale di Shalom, il movimento fondato da don Andrea Cristiani. Accanto alla scuola di formazione - che dal 2008 organizzerà corsi per i volontari che desiderano recarsi nei paesi poveri - trova posto Il Mondo in Vetrina, il nuovo grande punto vendita equo-solidale in cui si possono acquistare tutti i prodotti equo-solidali sul mercato, dall’artigianato etnico per la casa ai libri, dai prodotti di bellezza e gioiel-leria, a quelli alimentari come caffè, cioccolato, tè, pasta, zucchero, e non solo. Tra questi, quasi sicuramente, anche i prodotti Solidal della Coop, che da tempo collabora ai progetti del movimento Shalom, con cui ha ideato il marchio “Terra Equa”.
Il centro ospita anche una grande aula, intitolata a don Lorenzo Milani, punto di riferimento per iniziative con le scuole e di ritrovo per i giovani volontari di Fucecchio. Il Centro è stato realizzato con il contributo del Consorzio Etruria e il sostegno del Comune di Fucecchio.
Centro permanente per la cooperazione internazionale, via Donateschi 25-33, Fucecchio (FI), info: tel. 3495731448
FIRENZE E MONTELUPOGENITORI SI CRESCE
S i chiama “Genitori insieme” ed è un’attività organizzata
dal Servizio di prevenzione del Centro di solidarietà di Firenze rivolta a nuclei familiari e a singole persone che svol-gono una funzione educativa (a scuola, in parrocchia, nei centri sportivi e nelle associazioni). Il servizio offre un punto di ascolto telefonico, colloqui e consulenze, incontri di gruppo con cadenza settimanale guidati da ope-ratori del servizio di prevenzione.
Gli incontri si svolgono il giovedì, dalle 21 alle 23, nei locali del Centro di solidarietà in via dei Pucci 2: fino al 13 dicembre sarà affrontato il tema
“La nostra vita... una gabbia? Come ritrovare la voglia di volare!”. Info e appuntamenti: Ufficio prevenzione,
tel. 055282008, dal lunedì al venerdì 9.30-13.
Anche a Montelupo Fiorentino è attivo un gruppo di auto-aiuto, “Noi-genitori”, che si riunisce il secondo e quarto giovedì del mese, alle ore 21.15, nella Sala Arlecchini del Palazzo comunale (ingresso sul lato sinistro dell’edificio). Scopo del gruppo - che si avvale della collaborazione del Centro di accoglienza di Empoli - è affrontare il rapporto genitori-figli, attraverso il confronto e la condivisione delle esperienze personali e sociali.
FIRENZESULL’ADOZIONE
La sezione toscana dell’Anfaa (Associazione nazionale fami-
glie adottive e affidatarie) organizza un corso di informazione sull’affi-damento e l’adozione nazionale ed internazionale. Gli incontri si terranno martedì 6, 13 e 20 novembre, alle ore 21, nei locali dell’Oratorio di San Michele alla Pace, di fronte alla chiesa di Sant’Ambrogio a Firenze.
L’obiettivo è richiamare l’attenzio-ne delle persone sensibili ai problemi dei minori in stato di abbandono. Per la partecipazione all’intero corso è richiesto un rimborso spese di 20 euro a persona.
È richiesta l’iscrizione entro il 5 novembre allo 055486968
- 055499887 o [email protected]
L’INTERVISTATOLuigi Padeletti, direttore della
Scuola di specializzazione
di Cardiologia all’Università
di Firenze
STELLE IN PIAZZADal 16 novembre al 20 dicembre sarà possibile aiutare l’Att con le stelle natalizie offerte nelle principali piazze di Firenze, Prato e Siena, a fronte di un piccolo contributo.L’Att è un’associazione di volontariato che cura a domicilio i malati oncologici, assistendoli gratuitamente, 24 ore su 24, tutti i giorni dell’anno e in tutte le fasi della malattia. Tutti i professionisti dell’Att sono retribuiti esclusivamente dall’associazione stessa, che usufruisce dei fondi provenienti dalle donazioni private e dalle iniziative organizzate dai volontari.Per aiutare l’Att è possibile effettuare un versamento sulc.c.b. n° 1700/00, Cassa di Risparmio di Firenze, filiale 34, Abi 6160, Cab 2835, sul c.c. postale n. 12001574, o destinare il cinque per mille della dichiarazione dei redditi indicando il codice fiscale n. 94076680480.Info: Att: tel. 0552466666,www.associazionetumoritoscana.it
ASSOCIAZIONE TUMORI TOSCANA
FOTO C. CIOTTI
INFORMATORE • NOVEMBRE 200742 43NOVEMBRE 2007 • INFORMATORE
LUCCACACCIA AI TESORI
Due mesi intensissimi, cari-chi di appuntamenti. Dal 1°
novembre Lucca si prepara al suo autunno caldo, con la terza edizione de “L’olio e i tesori di Lucca”. Non solo prodotti gastronomici, ma anche tanti eventi culturali dedicati alla musica, alla fotografia, all’archeologia, all’an-tiquariato.
Tra le numerosissime iniziative se-gnaliamo: “Il parco delle mura”, visite guidate all’Orto botanico e al Baluardo
di San Regolo, il 17-18 novembre e il 15-16 dicembre; visite guidate nel centro storico, ogni sabato dal 3 novembre al 29 dicembre; “Lucca digital Photo Festival”, il festival internazionale della fotografia digitale, dal 24 no-vembre al 16 dicembre, con mostre e tavole rotonde a Villa Bottini, Palazzo Guinigi, Palazzo Ducale e all’ex Mani-fattura tabacchi (info: www.luccadi-gitalphotofest.it); il Mese pucciniano, eventi musicali, conferenze e mostre dedicate al celebre compositore. Non solo Lucca, ma anche la sua provin-cia, con visite guidate al Museo della figurina di gesso e dell’emigrazione di Coreglia e alla casa di Giovanni Pascoli a Castelvecchio, solo per citarne due tra i tanti.
Dal 17 novembre al 9 dicembre il Real Collegio ospiterà “Il Desco”,
mostra mercato dei prodotti tipici (a cominciare dall’olio), dell’artigianato e dell’arredo casa realizzati nel terri-torio lucchese. La manifestazione, che ospiterà anche i mercatini di Natale, si chiuderà il 1° gennaio con il Concerto di Capodanno, al Teatro del Giglio.
Info: Apt Lucca, tel. 0583919931-0583919941, www.luccatourist.it
PRATOSAPORI IN PIAZZA
I l genio, i sapori, l’artigianato, la casa: Prato si fa in quattro e uni-
sce in una sola grande manifestazione, dal 30 novembre al 9 dicembre, le ma-nifestazioni Genio & sapori e Articittà. In piazza del Duomo sarà possibile assaggiare i prodotti enogastronomi-ci locali e quelli provenienti da tutta Italia, partecipando a degustazioni,
convegni, laboratori golosi per bam-bini organizzati insieme alla rivista Gola gioconda. Piazza San Francesco ospiterà invece l’artigianato di qualità: protagonisti i mestieri tradizionali ma anche idee e tecnologie moderne per la casa. Sarà proprio dedicato alla Casa del Terzo Millennio uno spazio espositivo a Palazzo Novellucci, alla ricerca di soluzioni creative per le esigenze delle abitazioni moderne, partendo però dal “saper fare” della tradizione artigianale.
La manifestazione è organizzata dall’Assessorato allo sviluppo eco-nomico e dalla Cna di Prato, insieme ad enti e associazioni aderenti alla Convenzione “Il paniere dei prodotti dell’area pratese”.
Info: tel. 05745784, http://genioesapori.comune.prato.it
LATERINAASPETTANDO NATALE
Le bancarelle del mercatino di Natale, con gli oggetti rea-
lizzati dalle donne del borgo, anime-ranno le strade del centro storico di Laterina (Arezzo) il 2, 9 e 10 dicembre: ci sarà musica, giochi e animazione per bambini, la casa di Babbo Natale e una golosa sagra dei bomboloni. Sarà possibile visitare al Castello la mostra dei presepi partecipanti alla decima edizione del concorso aperto a tutti (iscrizioni gratuite fino a domenica 25 novembre presso la parrocchia di Laterina, piazza della Repubblica 9).
Info: tel. 057589007, 3485708321 www.presepilaterina.it
AREZZOMUSICA IN GRANDE
Dal 5 novembre al 15 dicem-bre Arezzo ospita il festival
“I grandi appuntamenti della musica”,
un programma fittissimo di concerti con i più prestigiosi nomi della scena concertistica attuale, realizzato con i contributi del Ministero per i Beni e le attività culturali, della Regione Toscana, del Comune e della Provincia di Arezzo. Tra gli artisti il Quartetto Vertavo, complesso d’archi tutto al femminile (Teatro Bicchieraia, 6 e 8 novembre), il Duo Domenico Nordio e Mikhail Lidsky (sempre al Bicchieraia, il 7 novembre), il Quartetto Klimt (Tea-tro Bicchieraia, 4 e 7 dicembre).
Esecuzioni concertistiche di canti liturgici di diverse tradizioni religiose, incontri con comunità monastiche, e a Palazzo Chianini Vincenzi la plu-ripremiata mostra fotografica Genti di Dio della fotografa-antropologa polacca Monika Bulaj: è il programma del seminario di studi “Fra la terra e il
cielo. La musica nelle antiche liturgie d’Occidente e d’Oriente”, realizzato con il contributo della Fondazione Monte dei Paschi di Siena. La basilica di San Francesco ospiterà concerti di musiche sacre e Chiara Muti reciterà brani di Giovanni Testori (1° dicembre). Chiude il Festival il Concerto di Natale, con l’orchestra e il coro della Scuola di Musica di Fiesole (San Francesco, 15 dicembre). Ingresso 5 euro per i teatri, gratuito per i concerti nelle chiese, i seminari di studio, le conferenze, gli incontri con gli artisti e gli autori.
Info: Ente Filarmonico Italiano, tel. 0575401243
FIRENZE E BARBERINO M.LLORICAMI D’AUTUNNO
La mostra - Dal 9 al 12 novem-bre il Parterre di piazza del-
la Libertà, a Firenze, accoglie “Ric amando”, mostra di ricami, merletti e patchwork, per un recupero delle
arti minori. Organizzata dal Club del Punto in Croce, la mostra propone i ricami realizzati dalle allieve di Marta Bellini Gismondi, esperta insegnante di ricamo tradizionale a telaio; spiritosi patchwork di ispirazione “country”, piccoli capolavori realizzati a tombolo affiancati da ricami a punto in croce e raffinate esecuzioni macramé. Una parte del salone sarà riservata alle opere già esposte in occasione della Mostra internazionale di arte tessile ispirata alla Coperta Guicciardini. In esposizione anche le trapunte per bambini che saranno battute a fine no-vembre all’asta benefica della sezione toscana dell’Associazione italiana per la ricerca sul cancro, offerte da Il Club del Punto in Croce. Le inse-gnanti delle varie tecniche saranno presenti con i loro laboratori pratici a
a cura di Silvia Ferretti
SEGNALAZIONI
SEGNALAZIONIdisposizione dei visitatori interessati.Orario: venerdì 9 inaugurazione ore 16.30, sabato 10 e domenica 11 ore 10-19, lunedì 12 ore 9-12I corsi - Sono iniziati i corsi di pun-
to antico, punto moderno e intaglio, organizzati dalla Scuola di ricamo di Barberino di Mugello. Gli incontri si tengono nelle salette comunali di Bar-berino, tutti i giovedì dalle 21 alle 23.
Info: Mirella 3395675176 - Patrizia 3396121192
BORGO SAN LORENZOCORSI PER ADULTI
Italiano per stranieri, licenza media, lingue straniere (inglese,
francese, tedesco e spagnolo), infor-matica (base, intermedio e avanzato). Sono i corsi organizzati dal Centro territoriale permanente per l’istru-zione e la formazione in età adulta del Mugello, nella sede della scuola media Giovanni della Casa di Borgo San Lorenzo, via Don Minzoni 19. Le iscrizioni sono aperte a tutti i cittadini italiani e stranieri che hanno compiuto i 15 anni. Il costo dei corsi varia dai 30 ai 70 euro, gli orari sono flessibili (mattina, pomeriggio e sera).
Info: tel. 0558459235 - 0558456008,www.scuolamediaborgo.it
SUONO ITALIANOTre serate al Teatro Le Laudi, il 22, 27 e 29 novembre: è la sesta edizione di “Suono italiano”, la rassegna di musica popolare tradizionale e rivisitata, a cura del Quartiere 2 in collaborazione con Suoni e armonie.Apre la rassegna il gruppo molisano Ecletnica Pagus, che unisce strumenti tipici della tradizione popolare (zampogna, organetto e percussioni) a quelli della cultura classica (arpa, oboe e corno); il 27 è la volta di Raffaello Simeoni, di Rieti, compositore di musiche per film e spettacoli teatrali, fine ricercatore di strumenti e voci della tradizione anche di altre culture - in particolare bretoni e balcaniche - per una musica cosmopolita. Chiude la rassegna il gruppo toscano InChanto, che affonda le sue radici nella musica folk (irlandese, bretone, occitana) e rinascimentale italiana. Con una voce solista femminile, il gruppo presenta testi composti in varie lingue, ispirandosi alla storia multiculturale della Toscana, che nei secoli ha accolto lingue e dialetti diversi. Inizio concerti ore 21.30, ingresso libero.Teatro Le Laudi, via Leonardo da Vinci 2/R, Firenze;info: tel. 0558364448, 3493420146, www.suoniearmonie.it
FIRENZE
LA MOSTRA
ORSI E SCIAMANI
A metà fra rito magico e pratica religiosa, lo sciamanesimo è un fenomeno nato fra le
popolazioni di cacciatori e raccoglitori. Questa pratica - che si è poi diffusa in diverse culture, ed è diventata anche elemento di alcune religioni - deve il suo nome a un calco della lingua tunguso della Siberia, una delle zone in cui è stata identificata la forma classica di questo fenomeno. Ed è nel profondo nord che ci porta la mostra
“Orsi e sciamani. Sciamanesimo e cul-to dell’orso tra le popolazioni artiche”, dal 30 novembre al 29 febbraio 2008 nel Salone Mostre del Museo di Storia Naturale a Firenze (borgo Albizi 26).
La mostra - allestita grazie al ricco materiale presente nella sezio-ne di Antropologia ed Etnologia del Museo di Storia Naturale, insieme ad altri reperti provenienti da colle-zioni finlandesi - illustra i temi dello sciamanesimo e la pratica del culto dell’uccisione rituale dell’orso: una testimonianza etnologica rarissima e insieme un modo per affrontare anche il problema dei cambiamenti climatici e dell’uso incontrollato che l’uomo fa del territorio e delle risorse naturali.
L’ingresso è gratuito.Per i soci Coop, visite guidate gra-
tuite alla mostra e alla sezione di An-tropologia ed Etnologia il 15 dicembre, il 12 gennaio e il 9 febbraio, sempre alle 11 e alle 12.30. La prenotazione è obbligatoria.
Previsti anche diversi eventi; fra quelli gratuiti, appuntamento con “La Befana in Museo” il 6 gennaio alle 11, con regali e giochi per bambini fino a 12 anni. E per tutta la durata della mostra sarà possibile inviare una let-terina all’ufficio postale del villaggio di Babbo Natale, al Circolo Polare Artico. C’è poi il Natale degli orsi, pomeriggi per bambini dai 6 ai 12 anni (3 euro) e Una notte in mostra (7-14 anni, 40 euro). Per entrambi questi eventi la prenotazione è obbligatoria.
Info e prenotazionitel. 0552346760,sul web www.msn.unifi.it
PENSIERI DI PACEFirenze, Palazzo VecchioSalone dei DugentoDomenica 2 dicembre,alle ore 17, premiazionedegli autoridei testi vincitoridel premio letterario
“Firenze per le culture di pace”dedicato a Tiziano Terzani.Consegna i premi Angela Terzani,moglie dello scrittorescomparso due anni fa
Elliot Erwitt
Cani
Central Park
New York 1974
(c)Elliott Erwitt/
Magnum Photos/
Contrasto
45NOVEMBRE 2007 • INFORMATORE
PRATOARTE AL CUBO
Dal 15 al 17 novembre torna, negli spazi di Officina giovani
cantieri culturali (piazza Macelli 4), FREeSHOUT, tre giorni di incontro e confronto tra artisti provenienti da tutta Europa, e non solo. È un festival aperto sia alle soluzioni espressive destinate all’esposizione che alla rap-presentazione dal vivo. Pittura, scul-tura, fotografia, installazioni, video, musica, architettura, teatro, danza, letteratura, fumetto, moda, design, gastronomia: tutto è permesso, quel
che conta è esprimere la propria crea-tività. Ingresso libero, esclusi i live serali.
Info: www.freeshout.it tel. 0571674230
FIGLINE VALDARNOSAPORI D’AUTUNNO
Sabato 10 e domenica 11 no-vembre, in piazza Marsilio
Ficino, a Figline Valdarno, l’appunta-mento è con Autumnia, la manifesta-zione dedicata alla buona tavola, con degustazione di prodotti tipici e locali, all’artigianato (con il mercatino in piazza), mostre fotografiche. Esposi-zioni di razze animali locali (pollo del Valdarno, chianine, cinta senese) e uno spazio dedicato all’ambiente.
FIRENZECAREGGI IN MUSICA
Domenica 4, 11, 18 e 25 no-vembre, alle ore, 10.30, nel-
l’Auditorium della Clinica medica di Careggi (viale Morgagni), concerti con musiche di Vivaldi, Piazzolla, Mozart, Beethoven e canzoni popolari fioren-tine. Ingresso libero.
Info: Agimus, tel. 055580996www.agimusfirenze.it
ARCHEOLOGIA VIVA
I TEMPLIA COLORI
F irenze e Agrigento. Questa volta l’accostamento viene dalla preziosa collaborazio-
ne che l’Opificio delle Paietre Dure e il Dipartimento di Storia dell’Architettu-ra dell’Ateneo fiorentino hanno stabi-lito, insieme ad altre istituzioni, con il Parco della Valle dei Templi dove si è appena concluso un difficile restauro dei monumenti, afflitti dall’usura del
tempo, ma soprattutto dal fatto che queste splendide opere architettoni-che furono in realtà costruite ricorren-do a una pietra locale porosa e friabile, sensibilissima al vento e alla pioggia. L’Opificio ha messo a disposizione la sua competenza, all’avanguardia in campo mondiale, nel settore del re-stauro lapideo, mentre il Dipartimento sta fornendo un contributo fondamen-tale per lo studio della policromia dei templi agrigentini. Contrariamente a quanto si pensa, i grandi monumenti dell’antichità erano coloratissimi, di-pinti con accuratezza facendo ricor-so a pigmenti vistosi, come il rosso, l’azzurro, il giallo, il bianco. Solo Ro-ma, all’apice della sua potenza, poté permettersi di ricoprire i suoi edifici pubblici di marmi colorati provenienti da ogni parte dell’impero, mandando in pensione gli eserciti di “imbianchini” che invece nelle città greche continua-vano a tinteggiare i santuari e gli edifici del potere. Il presumibile aspetto di un tempio greco è stato possibile osser-
ARCHEOLOGIA NELLA PIANARecenti indagini archeologiche, nella piana di Sesto Fiorentino, hanno riportato alla luce un’intera necropoli preistorica risalente al periodo eneolitico. Il Comune ha messo a disposizione degli archeologi i locali del Centro per la ceramica di via Tevere 100 all’Osmannoro, dove tecnici della
Soprintendenza e restauratori dell’associazione Rea (Restauro e archeologia) stanno eseguendo la copia di una delle sepolture più significative e i restauri dei vasi appartenenti ai corredi funebri. Nei mesi di novembre e dicembre 2007 sarà possibile visitare il laboratorio, dove gli operatori forniranno informazioni sullo scavo archeologico ed illustreranno i restauri in corso.Per le visite è richiesta la prenotazione telefonando allo 055310477, il martedì e mercoledì dalle 9 alle 13.
SESTO FIORENTINO
varlo proprio ad Agrigento. Durante il restauro del tempio della Concordia (V sec. a.C.), la facciata del monumento è stata completamente coperta da una colossale tela con la riproduzione dipinta dell’originaria architettura a colori. Un vero spettacolo, tanto da farne rimpiangere la rimozione a restauri ultimati, non prima di una ap-plauditissima perfomance dell’attore (fiorentino) Andrea Macaluso che ad Agrigento ha portato il suo “Raccontar sogni”, con una scelta di autori greci recitati sotto le stelle della Valle.
L’articolo è pubblicato per
intero sul numero di novembre/dicembre di “Archeologia Viva” - Giunti Editore
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