I PERCORSI DELL’ ANALISI FINANZIARIA (“L’Equilibrio Finanziario” - cap. 9 ) Come impostare...
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I PERCORSI DELL’ ANALISI FINANZIARIA(“L’Equilibrio Finanziario” - cap. 9 )
Come impostare il lavoro dell’analista finanziario conciliando
correttezza metodologica
con
tempi di lavoro accettabili
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Premessa
L’analista finanziario deve sviluppare abilità idonee a comprendere con prontezza
il grado di equilibrio economico - finanziario
dell’impresa = = “STATO DI SALUTE FINANZIARIA DELL’ IMPRESA”“STATO DI SALUTE FINANZIARIA DELL’ IMPRESA”
gli strumenti di lavoro sono numerosi, le procedure di analisi sono altamente personalizzabili, non esiste inoltre uno standard di semplificazione del lavoro
condiviso, che consenta di essere certi di risultati allo stesso tempo rapidi ed affidabili.
Ogni analista tende a sviluppare un percorso di lavoro personalizzato.
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L’impostazione dell’analisi
E’ troppo inconcludente suggerire che conta l’esperienza; che la cultura d’impresa darà la sensibilità necessaria per individuare i migliori strumenti di analisi, caso per caso.
Per contro, è impossibile permettersi un’analisi
completa, attenta a tutti i profili. Obiettivo di questa parte del corso: suggerire
indicazioni in ordine a percorsi di analisi che devono essere corretti, ma anche efficienti e rapidi.
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L’impostazione dell’analisi: 5 possibili approcci
l’approccio dello schema di raccordo degli indici
l’approccio dei flussi di cassa
l’approccio dello sviluppo sostenibile
l’approccio del valore l’approccio struttura finanziaria – sostenibilità del debito
– costo del capitale
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L’impostazione dell’analisi: 5 possibili approcci
l’approccio dello schema di raccordo degli indici
l’approccio dei flussi di cassa
l’approccio dello sviluppo sostenibile
l’approccio del valore
l’approccio struttura finanziaria – sostenibilità del debito – costo del capitale
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[1] L’approccio dello schema di raccordo degli indici
Il modo rapido più tradizionale per mettere a fuoco un giudizio affidabile e completo sullo stato di salute di una impresa è affidarsi ad uno degli schemi di lettura sistematica degli indici di bilancio.
Esistono tre sistemi di raccordo degli indici che spiegano sinteticamente l’andamento dell’impresa.
Il risultato di sintesi: sempre il Roe. Ipotesi implicite:
l’utileutile è un buon indicatore di performance complessivo il capitale netto contabilecapitale netto contabile è un buon indicatore delle risorse
investite da parte degli azionisti. Vi sono elementi di dubbio circa ciascuna delle due
suddette affermazioni; l’analisi a tale riguardo sarà ripresa in seguito (approccio del valore).
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Una prima soluzione
Il primo strumento è la formula di composizione del Roe di tipo moltiplicativomoltiplicativo.
[1] Roe = Rn / Cn = RO / TA * TA / CN * RN / RO Questo modo di ragionare sulla performance
dell’impresa è molto noto e diffuso. Fu proposto attorno al 1915 da Donaldson Brown,
che era un analista finanziario formatosi nell’impresa americana DuPont e passato poi alla General Motors; l’albero degli indici di bilancio sopra ricordato è conosciuto come il “DuPont DuPont ChartChart”.
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E’ un’impostazione non pienamente soddisfacente
Mettiamo a fuoco i limiti di questo metodo di lettura degli indici di bilancio utilizzando un esempio
Roe = ROA * TA/CN * Rn/Ro
24% = 20% * 4 * 30%
Come si “legge” il ROE con questa formula ?
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E’ una soluzione insoddisfacente
Si legge nel seguente modo: gli azionisti ottengono un risultato sintetico
complessivo del 24%, determinato: da un rendimento dell’80% dalla gestione operativa: infatti, ad 1 euro di mezzi propri spetta un
rendimento di 0,8 pari ad un ROA del 20% per 4 euro di CI
(ROA*TA)/CN es. 0,20 * 400 / 100 l’ 80% viene demoltiplicato per 0,3 poiché le
imposte, gli oneri finanziari e le componenti straordinarie assorbono il 70% del margine operativo
il fatto che il Roe sia superiore al ROA non è facilmente interpretabile.
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Come interpretare
Il direttore finanziario potrebbe ragionare così: …. il ROA viene “moltiplicato” nell’ambito della formula e quindi conviene portare verso l’alto il rapporto TA/CN, in modo da massimizzare il risultato finale.
Poniamo che, con l’aumento del debito, il “moltiplicatore” sia posto uguale a 5.
Siamo certi che Roe aumenta ?
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Come interpretare
…… infatti, se aumentiamo il capitale investito, a parità di capitale netto contabile, ne deriva
un abbassamento dell’altro indicatore Rn/Ro, in ragione dell’aumento della componente oneri finanziari,
attenuato peraltro dalla deducibilità degli oneri finanziari dal risultato imponibile. In pratica, due fattori della formula sono legati tra di loro. Se TA/CN varia, ROE varia “direttamente”, ma anche “indirettamente” a causa della variazione indotta di RN/RO.
Tabella 1
a
Roe24,00%
ROA 20,00%
TA/CN 4,00
RN/RO 30,00%
Tabella 1
a b
Roe24,00%
ROA 20,00% 20,00%
TA/CN 4,00 5,005,00
RN/RO 30,00%
Tabella 1
a b
Roe24,00%
ROA 20,00% 20,00%
TA/CN 4,00 5,005,00
RN/RO 30,00% 23,00%
Tabella 1
a b
Roe24,00% 23,00%23,00%
ROA 20,00% 20,00%
TA/CN 4,00 5,005,00
RN/RO 30,00% 23,00%
Tabella 1
a b c
Roe24,00% 23,00%23,00%
ROA 20,00% 20,00% 20,00%
TA/CN 4,00 5,005,00 5,005,00
RN/RO 30,00% 23,00%
Tabella 1
a b c
Roe24,00% 23,00%23,00%
ROA 20,00% 20,00% 20,00%
TA/CN 4,00 5,005,00 5,005,00
RN/RO 30,00% 23,00% 25,00%
Tabella 1
a b c
Roe24,00% 23,00%23,00% 25,00%25,00%
ROA 20,00% 20,00% 20,00%
TA/CN 4,00 5,005,00 5,005,00
RN/RO 30,00% 23,00% 25,00%
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Tabella 1 – I due casi possibili
La manovra prima progettata potrà portare ad un beneficio netto o ad un danno netto.
Se l’indicatore Rn/Ro passa dal 30% al 23% si avrà un danno in termini di Roe, se invece andrà al 25% ne avremo un vantaggio.
Lo schema di composizione non è neppure idoneo a proporre confronti tra diverse imprese. Immaginiamo che due imprese presentino le situazioni rispettivamente descritte dalle colonne a e b della tabella 1. Perché Roe di b è più basso ?
Tabella 1
a b c
Roe24,00% 23,00%23,00% 25,00%25,00%
ROA 20,00% 20,00% 20,00%
TA/CN 4,00 5,005,00 5,005,00
RN/RO 30,00% 23,00% 25,00%
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Tabella 1 – Perché Roe di b è più basso ?
…. lo schema di analisi non dà una risposta immediata:
tutte e due presentano lo stesso ROA del 20%; perchè l’impresa b) ha un Roe più basso ?
A) perché ha più pesanti oneri straordinari e tributari il cui impatto è però attenuato dall’effetto moltiplicativo di TA/CN ? (effetto positivo del maggior debito)
B) perché il maggior indebitamento comporta un rischio elevato e quindi un maggiore costo del debito ? (effetto negativo del maggior debito)
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E’ un’impostazione non pienamente soddisfacente
Roe = ROA * TA/CN * Rn/Ro
L’ effetto su Roe è duplice : diretto e indiretto.
L’effetto indiretto si confonde con l’impatto della gestione straordinaria e della fiscalità.
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Una seconda impostazione
Un secondo schema di analisi degli indici di bilancio è sintetizzato dalla formula additivaformula additiva. E’ un sistema di analisi meno diffuso, ma è particolarmente efficace. E’ stato proposto da Franco Modigliani.
Roe = [ ROA + (ROA-OF/MT) (MT/CN) ] * RN/UCRN/UC
Roe = [ ROI + (ROI - OF/DF) (DF/CN) ] * RN/UCRN/UC
Roe = [ ROA + (ROA - OF/MT) (MT/CN) ] * (1-t)(1-t)
RN/UC = (1-t) se non ci sono componenti straordinarie di reddito
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Una seconda impostazione
Il pregio più rilevante della formula è che distingue precisamente la performance industriale dalle variabili finanziarie e da quelle fiscali e straordinarie che determinano la performance complessiva.
Non vi sono variabili legate tra di loro e, quindi, l’analista può isolare l’impatto su Roe determinato dalla variazione di ogni singola variabile in un contesto ceteris paribus.
Tabella 2
a
Roe 26,40%
ROA 20,00%
OF/MT 8,00%
Spread 12,00%
MT/MP 2,00
RN/UC 60,00%
Tabella 2
a b
Roe 26,40%
ROA 20,00% 20,00%
OF/MT 8,00%
Spread 12,00%
MT/MP 2,00 3,003,00
RN/UC 60,00% 60,00%
Tabella 2
a b
Roe 26,40%
ROA 20,00% 20,00%
OF/MT 8,00% 10,00%10,00%
Spread 12,00% 10,00%10,00%
MT/MP 2,00 3,003,00
RN/UC 60,00% 60,00%
Tabella 2
a b
Roe 26,40% 30,00%30,00%
ROA 20,00% 20,00%
OF/MT 8,00% 10,00%10,00%
Spread 12,00% 10,00%10,00%
MT/MP 2,00 3,003,00
RN/UC 60,00% 60,00%
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La tabella 2
La tabella 2 permette di vedere, questa volta con esattezza, cosa accade in caso di aumento dell’indebitamento evidenziando anche l’impatto su OF/MT.
Con la formula [1] era impossibile capire cosa sarebbe accaduto poiché due variabili erano legate tra loro, con la formula [2] si può mettere a fuoco con evidenza che il Roe si alzerebbe al 30%.
La possibilità di approfondire l’andamento del ROA, distinguendo tra redditività delle vendite e rotazione del capitale investito (e quindi l’uso più o meno efficiente delle risorse) rimane naturalmente immutato.
3° SCHEMA DI SCOMPOSIZIONE DEL ROE
ROE = ROA +
[(ROA - OF/PO) * PO/CN +
(ROA - 0/PNO) * PNO/CN] *
(1-K) * (1-T)
ROE = [ROA +(ROA-i) PO/CN + ROA * PNO/CN] * (1-K) * (1-T)
K = (UC – R.A.I.) / UC
T = (R.A.I. - RN) / R.A.I.
Incidenza della gestione
straordinaria sull’ UCUC = RO - OFN
Incidenza delle imposte sul RN
la formula additiva complessala formula additiva complessaScomposizione dei MT in
passività onerose e
non onerose
Scomposizione delle
componenti straordinarie e
fiscali
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Le informazioni dagli schemi di raccordo
L’analista si serve degli schemi di raccordo degli indici di bilancio per avere elementi di giudizio sui seguenti punti:
qual è la dinamica della redditività ? quali sono i fattori che spiegano il livello e la
dinamica della redditività ? il capitale viene utilizzato in modo efficiente ? qual è il divario tra la redditività contabile del
business ed il costo contabile del debito finanziario ? la leva finanziaria è utilizzata in modo appropriato ?
Schema base di lavoro
ROE = [ ROA ROA + (ROA-OF/MT) * (MT/CN) ] * (RN/UC)
se il RoaRoa è insoddisfacente o calante, verifico la seguente relazione:
Roa = Ro / V * V / TA se il Ros è insoddisfacente o calante, verifico
la composizione del conto economico e l’incidenza dei costi a monte del Ro in percentuale sul fatturato
l’incidenza dei costi fissi e dei costi variabili la dinamica del fatturato
se l’efficienza nell’uso del capitale investito è insoddisfacente, verifico
la dinamica degli investimenti fissi (materiali, immateriali, finanziari) in rapporto al fatturato
le rotazioni del capitale circolante (crediti e debiti commerciali, scorte) in rapporto al fatturato
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Schema base di lavoro
ROE = [ ROA + (ROA-OF/MTOF/MT) (MT/CNMT/CN) ] * (RN/UC)
se OF/MTOF/MT è insoddisfacente o crescente, verifico l’incidenza degli OF sul Ro e su V il grado di variabilità del Roa
se MT/CNMT/CN è insoddisfacente o crescente, verifico l’incidenza degli OF sul Ro e su V il fabbisogno finanziario il grado di autofinanziamento
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Il Roe è il migliore indicatore di performance ?
Gli schemi di analisi si basano sull’assunto che il Roe sia un valido indicatore sintetico della performance.
In realtà, il Roe è solamente “uno” degli indicatori di performance;
non è unico: indicatori di produzione di cassa; indicatori di creazione di valore;
e non è perfetto: risente di tutti i limiti delle convenzioni contabili es. nuovi investimenti deprimono il Roe; un mutamento nel criterio di valutazione delle scorte fa variare il Roe; non sconta il costo del capitale azionario; non incorpora il rischio, ecc.
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E’ possibile che ad un peggioramento del Roe corrisponda un
innalzamento di valore o, viceversa, che ad un miglioramento del Roe
corrisponda un decremento di valore
(idem per la generazione di cassa).
Si può verificare, congiuntamente, quali siano gli effetti sul Roe e sul valore dell’impresa
(approfondimento: riquadro 1 pag. 325-327; potete evitare di studiarlo).
Il Roe è il migliore indicatore di performance ?
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Le alternative al reddito sono molto
significative.
L’analista finanziario è interessato a verificare anche altre misure di performance: in particolare
Flusso di cassa disponibileFlusso di cassa disponibile
EVAEVA