I papiri di Ercolano come documenti per la storia delle biblioteche e dei libri antichi

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1 Guglielmo Cavallo I papiri di Ercolano come documenti per la storia delle biblioteche e dei libri antichi Si parva licet componere magnis, come recita un celebre verso delle Georgiche virgiliane (4, 176), questo contributo vuole porsi in ideale continuità con la mirabile Relazione sui papiri ercolanesi letta da Domenico Comparetti il 17 febbraio 1878 alla Regia Accademia dei Lincei 1 . Fin dall’epoca della loro scoperta, infatti, i papiri di Ercolano, ritrovati tra il 1752 e il 1754 nel corso dello scavo di una Villa sepolta dall’eruzione vesuviana del 79 d. C. e divenuta nota perciò come Villa dei Papiri, sono stati per secoli al centro di grande interesse da parte degli studiosi sia per il loro numero davvero notevole, sia perché restituivano – scoperta unica ‐ una biblioteca greca e latina dell’antichità nel suo insieme e nel suo assetto originario, sia per il loro contenuto, che testimoniava opere greche e alcune anche latine perdute dalla tradizione medievale, in particolare trattati di Epicuro e dei suoi epigoni fino a Filodemo di Gadara. Questi nella Villa visse, compose scritti e forse si circondò di una cerchia colta di letterati e di scolari nel corso di più anni del secolo I a.C. In sostanza ai papiri di Ercolano si deve, man mano che sono stati e vengono tuttora editi o riediti con perfezionate tecniche di lettura, il più di quanto si conosce della filosofia epicurea e del suo impiantarsi nell’Italia romana. Soltanto dagli ultimi decenni del secolo scorso, tuttavia, i papiri ercolanesi sono stati studiati molto più di prima e in profondità anche come ‘libri’ nella loro strutturazione materiale, nella loro qualità grafica, nel loro modo di aggregarsi e conservarsi in una biblioteca, vale a dire sotto l’aspetto più specificamente paleografico, bibliologico e biblioteconomico. Allo stato attuale delle conoscenze, sono stati calcolati 1840 papiri, per la più parte frammenti, inventariati e 74 non numerati, ora alla Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele III di Napoli, mentre circa 25 papiri sono conservati altrove 2 . Di essi 120 sono latini 3 . Si tratta di volumina, rotoli, carbonizzati, ma non vi è coincidenza tra numero di frammenti attuali e numero di rotoli originari giacché più numeri di inventario possono riferirsi a un medesimo volumen, come risulta da svolgimenti e ricostruzioni di rotoli felicemente compiuti, ma d’altra parte sotto un medesimo numero di inventario possono trovarsi, datane un’erronea sistemazione e conservazione comune, frammenti provenienti da rotoli diversi. Si riescono in linea di massima e con cautela a calcolare in origine, ove si potessero riordinare e ricomporre tutti i frammenti, 650‐700 volumina di cui una sessantina latini e tutti gli altri greci 4 . La Villa 1 La relazione è pubblicata in «Mem. Mor. Acc. Lincei», ser. III a , 5 (1879‐1880), pp. 145‐179 (rist. in D. COMPARETTI, G. DE PETRA, La Villa ercolanese dei Pisoni, i suoi monumenti e la sua biblioteca, Torino 1883, pp. 57‐88). 2 Si vedano A. TRAVAGLIONE, Catalogo descrittivo dei papiri ercolanesi, Napoli 2008, e la scheda‐ recensione, relativa a tal volume, di G. DEL MASTRO, Il Catalogo descrittivo dei papiri ercolanesi, «Cronache Ercolanesi» 40 (2010), pp. 215‐222. 3 E’ quel che risulta dalla recente indagine di G. DEL MASTRO, Riflessioni sui papiri latini ercolanesi, «Cronache Ercolanesi» 35 (2005), pp. 183‐194. 4 Questo numero è avanzato da D. DELATTRE, La Villa des Papyrus et les rouleaux d’Herculanum. La Bibliothèque de Philodème, Liège 2006, p. 22, e da G. DEL MASTRO, Filosofi, scribi e

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GuglielmoCavallo

IpapiridiErcolanocomedocumentiperlastoriadellebibliotecheedeilibriantichi

Siparvalicetcomponeremagnis,comerecitauncelebreversodelleGeorgichevirgiliane(4,176),questocontributovuoleporsiinidealecontinuitàconlamirabileRelazionesuipapiriercolanesilettadaDomenicoComparettiil17febbraio1878allaRegiaAccademiadeiLincei1.Findall’epocadellaloroscoperta,infatti,ipapiridiErcolano,ritrovatitrail1752eil1754nelcorso dello scavo di una Villa sepolta dall’eruzione vesuviana del 79 d. C. e divenuta notaperciòcomeVilladeiPapiri,sonostatipersecolialcentrodigrandeinteressedapartedeglistudiosi siaper il loronumerodavveronotevole, siaperché restituivano– scopertaunica ‐unabibliotecagrecaelatinadell’antichitànelsuoinsiemeenelsuoassettooriginario,siaperil loro contenuto, che testimoniava opere greche e alcune anche latine perdute dallatradizionemedievale, inparticolare trattatidiEpicuroedeisuoiepigoni finoaFilodemodiGadara. Questi nella Villa visse, compose scritti e forse si circondò di una cerchia colta diletteratiediscolarinelcorsodipiùannidelsecoloIa.C.InsostanzaaipapiridiErcolanosideve,manmanochesonostatievengonotuttoraeditioriediticonperfezionatetecnichedilettura, il più di quanto si conosce della filosofia epicurea e del suo impiantarsi nell’Italiaromana.Soltantodagliultimidecennidelsecoloscorso,tuttavia,ipapiriercolanesisonostatistudiati molto più di prima e in profondità anche come ‘libri’ nella loro strutturazionemateriale, nella loro qualità grafica, nel loro modo di aggregarsi e conservarsi in unabiblioteca, vale a dire sotto l’aspetto più specificamente paleografico, bibliologico ebiblioteconomico. Allo stato attuale delle conoscenze, sono stati calcolati 1840 papiri, per la più parteframmenti,inventariatie74nonnumerati,oraallaBibliotecaNazionaleVittorioEmanueleIIIdiNapoli,mentrecirca25papirisonoconservatialtrove2.Diessi120sonolatini3.Sitrattadivolumina, rotoli, carbonizzati, ma non vi è coincidenza tra numero di frammenti attuali enumerodirotolioriginarigiacchépiùnumeridiinventariopossonoriferirsiaunmedesimovolumen,comerisultadasvolgimentiericostruzionidirotolifelicementecompiuti,mad’altraparte sotto un medesimo numero di inventario possono trovarsi, datane un’erroneasistemazioneeconservazionecomune,frammentiprovenientidarotolidiversi.Siriesconoinlineadimassimaeconcautelaacalcolareinorigine,ovesipotesseroriordinareericomporretuttiiframmenti,650‐700voluminadicuiunasessantinalatinietuttiglialtrigreci4.LaVilla

1Larelazioneèpubblicatain«Mem.Mor.Acc.Lincei»,ser.IIIa,5(1879‐1880),pp.145‐179(rist.inD.COMPARETTI,G.DEPETRA,LaVillaercolanesedeiPisoni,isuoimonumentielasuabiblioteca,Torino1883,pp.57‐88).2SivedanoA.TRAVAGLIONE,Catalogodescrittivodeipapiriercolanesi,Napoli2008,elascheda‐recensione,relativaatalvolume,diG.DELMASTRO,IlCatalogodescrittivodeipapiriercolanesi,«CronacheErcolanesi»40(2010),pp.215‐222.3E’quelcherisultadallarecenteindaginediG.DELMASTRO,Riflessionisuipapirilatiniercolanesi,«CronacheErcolanesi»35(2005),pp.183‐194.4QuestonumeroèavanzatodaD.DELATTRE,LaVilladesPapyrusetlesrouleauxd’Herculanum.LaBibliothèquedePhilodème,Liège2006,p.22,edaG.DELMASTRO,Filosofi,scribie

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campanaincui ipapiri furonoscoperti–unavillaaristocraticasicuramenteattivanelterzoquartodelsecoloIa.C.5[tav.1etav.2]‐pareappartenesse,secondol’ipotesipiùaccreditata,aLucioCalpurnioPisoneCesonino,suocerodiCesareeconsolenel58a.C.;menoconsensohannoriscossoaltre ipotesidiattribuzionedellaVilla, tracuiquelleaLucioMarcioFilippo,console nel 91 a. C., e ad Appio Claudio Pulcro, console nel 54 a. C. La questione rimanecomunque aperta.6 Sicuro è comunque che nella Villa soggiornò e compose un consistentenumeroditrattatiFilodemodiGadarapoichéalcunivoluminaconservanobrogliaccioprimestesured’autore. Queste le coordinate entro cui si inquadrano la biblioteca e i suoi libri [tav. 3]. Dadocumenti e relazioni di scavo dell’epoca ‐ in particolare dalla pianta, tuttora valida per ilpianonobile,della strutturaarchitettonicadell’edificiodovutaaKarlWebercheaErcolanodiresseilavoridal1750–eattraversonotiziereperibiliinscrittidieruditicontemporanei,siètentatodiricostruirefasidiritrovamentoedislocazionedeipapiriall’internodellaVilla.Lamigliore messa a punto sulla questione si può considerare quella di Francesca LongoAuricchio e diMario Capasso del 19877, giacché gli scavi di questi ultimi anni, nonostanterisultatidipesosualtriversanti,nullahannoaggiuntocircailritrovamentodipapiri8.Purtra

glutinatores.IrotolidellaVilladiErcolano,«Quaestio»11(2011)(=L.DelCorso,P,Pecere[acuradi],Illibrofilosofico.Dall’antichitàalXXIsecolo),pp.35‐64:36.UnarecentemessaapuntodellaquestionesideveaM.CAPASSO,Lespapyruslatinsd’Herculanum.Découverte,consistance,contenu,Liège2011,pp.13‐22,ilqualepensaaunnumerodipapiripiùalto,circa1100,compresiquelliandatidistrutti,perignoranzaoincuria,almomentostessodellascoperta.5TralericerchearcheologichesugliscavidellaVilladegliultimidecenni,citatenellasuccessivanota8,sirinviainparticolareaquellediMariaPaolaGuidobaldiediDomenicoEsposito.6UnabuonaerecentediscussionesulproblemadelproprietariodellaVilla,conampiabibliografia,sideveaM.CAPASSO,WholivedintheVillaofthePapyriatHerculaneum–ASettledQuestion?,inM.Zarmakoupi(ed.),TheVillaofthePapyriatHerculaneum.Archaeology,Reception,andDigitalReconstruction,Berlin–NewYork2010,pp.89‐113,masivedaancheD.SIDER,TheLibraryoftheVilladeiPapiriatHerculaneum,LosAngeles2005,pp.5‐8.7 F. LONGO AURICCHIO, M. CAPASSO, I rotoli della Villa ercolanese: dislocazione eritrovamento,«Cronache Ercolanesi» 17 (1987), pp. 37‐47, con bibliografia sostanzialmentecompletafinoaquestadata.Sivedanoancheisuccessivicontributiallaquestionedovutiallostesso CAPASSO, Manuale di papirologia ercolanese, Galatina 1991, pp. 67‐83; ID., I rotoliercolanesi: da libri a carboni e da carboni a libri, in B. Palme (hrsg. v.), Akten des 23.InternationalenPapirologen‐Kongresses(Wien,22.‐28.Juli2001),Wien2007,pp.73‐77;ID.,Lespapyruslatinsd’Herculanumcit.,pp.13‐22.8A.DESIMONE,F.RUFFO,M.TUCCINARDI,U.CIOFFI,Ercolano1996‐1998.LaVilladeiPapirieloscavodellacittà,«CronacheErcolanesi»28(1998),pp.7‐59;A.DESIMONE,F.RUFFO,Ercolano1996‐1998.LoscavodellaVilladeiPapiri,«CronacheErcolanesi»32(2002),pp.325‐344;IID.,ErcolanoelaVilladeiPapiriallalucedeinuoviscavi,«CronacheErcolanesi»33(2003),pp.279‐311;M.P.GUIDOBALDI,D.ESPOSITO,LenuovericerchearcheologichenellaVilladeiPapiridiErcolano,«CronacheErcolanesi»39(2009),pp.331‐370;M.P.GUIDOBALDI,D.ESPOSITO,E.FORMISANO(conunapremessadiP.G.Guzzo),L’insulaI,l’insulanord‐occidentaleelaVilladeiPapiridiErcolano:unasintesidelleconoscenzeallalucedellerecentiindaginiarcheologiche,«Vesuviana»1(2009),pp.43‐180:128‐175;M.P.GUIDOBALDI,D.ESPOSITO,Ercolano.Coloridiunacittàsepolta,SanGiovanniLupatoto2012,pp.89‐117.Danotareche,aquantosidesume

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interpretazionidiversedeidatiarcheologici,sipuòaffermarecheipapiri furonoscoperti inpiùpuntidell’edificio–senepossonoindividuarecinquenellapiantaWeber[tav.4]‐,senzauna netta separazione di luoghi di ritrovamento tra libri greci e libri latini, sicché lacoesistenza di una biblioteca greca e di una biblioteca latina nella Villa è da intendere nelsenso della compresenza di due collezioni librarie, pur se con una certa distinzionebiblioteconomica,ma non di due vere e proprie biblioteche disposte in aule distinte comeavverrà in seguito, pur se non sempre, nel mondo romano almeno nel caso di bibliotechepubbliche9.

Fondata sulla pianta Weber e su documentazione settecentesca, la ricostruzionetuttora più valida della biblioteca della Villa, correlata alla dislocazione e alle modalità diconservazionedeiritrovamenti,sidevetrail1940eil1941aCarloGallavotti,ancheseessavaripensatasottoqualcheaspetto10.Lamaggiorpartedeipapirigreci–moltecentinaia‐furinvenuta inmucchi nella stanzaV. Si trattavadi una stanzanon ampia, tra i 3 e i 4metriquadri, conpavimentoamosaico, secondoGallavotti interamentedestinata, piuttosto cheabibliotecadi lettura,adepositodi libri, attrezzatacom’eraconscaffali, la cui strutturazionerestaincerta–armadidi legnonellaspeciediverieproprimobili[tav.5]oanchearmadiamuroincassatinelleparetiosemplicinicchieconripiani11‐eforsefornitaanchediunarredo

dallericerchediMariaPaolaGuidobaldiediDomenicoEsposito,laVillanonparerisalireadataanterioreallametàcircadelsecoloIa.C.9SirinviaaM.NICHOLLS,BibliothecaLatinaGraecaque:onthePossibleDivisionofRomanPublicLibrariesbyLanguage,inY.Perrin,M.deSouza(éd.),NeroniaVIII.Bibliothèques,livresetcultureécritedansl’empireromaindeCésaràHadrien.ActesduVIIIeColloqueinternationaldelaSIEN(Paris,2‐4octobre2008),Bruxelles2010,pp.11‐21;inparticolareperlaVilladeiPapirisivedanoP.RADICIOTTI,Ercolano:papirilatiniinunabibliotecagreca,«StudidiEgittologiaediPapirologia»6(2009),pp.103‐114,eultimamenteM.CAPASSO,LibrigrecielibrilatininellaVillaercolanesedeipapiri:unrapportoproblematico?,«Scripta»6(2013),pp.35‐40.Sulfondamentodiquestistudinonmièpossibileriprenderelamiaopinione–espressainG.CAVALLO,IrotolidiErcolanocomeprodottiscritti.Quattroriflessioni,«Scritturaeciviltà»8(1984),pp.5‐30:24‐25(rist.inG.CAVALLO,Ilcalamoeilpapiro.Lascritturagrecadall’etàellenisticaaiprimisecolidiBisanzio,Firenze2005,pp.129‐149:145)–chenellaVillaesistesseunabibliotecalatinadeltuttodistintadallagreca,collocatainaltroambientedomestico.Vatuttaviachiaritoche–purinassenzadiunabipartizionetrabibliotecagrecaebibliotecalatinanelsensodiunalorocollocazioneinauledistinte–tuttolasciacredereaunasistemazionedilibrigrecielibrilatinialmenoincapsaeoscaffalidistinti,ancheseinunmedesimoambiente.10C.GALLAVOTTI,LacustodiadeipapirinellaVillasuburbanaErcolanese, «BollettinodelRegioIstituto di Patologia del Libro» 2 (1940), pp. 53‐63; ID., La libreria di una villa romanaercolanese (nella casa dei papiri), «Bollettino del Regio Istituto di Patologia del Libro» 3(1941),pp.129‐145.Siveda,sulletraccediCarloGallavotti,ancheI.SGOBBO,StatuedioratoriatticiadErcolanodinanziallabibliotecadellaVilladeipapiri, «Rendiconti dell’Accademia diArcheologia,LettereeBelleArtidiNapoli»47(1972),pp.241‐305.11Un’importantetestimonianza,perscaffaliall’incircadellastessaspecie,vienedallacasaVI17 (ins. Occ.) di Pompei, ove si è potuta identificare una biblioteca nella quale – a quantoscrive D. ESPOSITO, Filosseno, ilCiclope e SestoPompeo.Programmi figurativi e ‘propaganda’politicanelledomus dell’aristocraziapompeianadellatardaetàrepubblicana, «Jahrbuch desdeutschenArchäologischen Instituts» 123 (2008), pp. 51‐99: 52 ‐ «un armadio amuro era

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centraleche,adettadiJohannesJ.Winckelmann,potevaessereunaltroscaffaleotavolopertenervi scritture12. Sui ripiani i rotoli erano forsedisposti ‘a piramide’, vale adire a gruppipostiinnumerodecrescentedallabasealvertice,conl’avvertenzatuttaviachequestoerasolouno deimodi possibili. Nella stessa stanza fu ritrovato, inoltre, un fascio di 18 rotoli latiniconservatiaparteinunqualcheinvolucroo,piuttosto,cassettacilindrica.

Papiri,dicuialmeno22superstiti, furonotrovatiancheinduepuntideltablinum,unambiente di dimensioni altrimenti ampie, considerato biblioteca di lettura da Gallavotti, ilqualevivolleidentificare,perladisposizionedialmenounodeiduegruppidirotoli,unasortaditecalibrariamobile.E’dacrederesitrattasse,tuttavia,nontantodiunabibliotecaveraepropriamapiuttosto,percosìdire,diuno ‘spaziodi lettura’,giacché il leggerenelprivato ‐comeinsegnalastoriadellalettura‐puòsvolgersiinbibliotecaoancheinaltriambientidellacasa,talvoltamagarisenzaunabiblioteca,purchésidispongadialcunilibrisuuntavolooinun solo scaffale. I papiri ritrovati in questo ‘spazio di lettura’ dellaVilla erano, come tuttolascia credere, papiri latini, forse molti di più rispetto a quelli recuperati stando alletestimonianzedeldirettore,aquell’epoca,delMuseoercolanesenelPalazzorealediPortici,CamilloPaderni,edell’eruditodelSettecentoGiacomoMartorelli:quest’ultimoinparticolareattestadiavernevistiunasessantina13. Sianella stanzaVsianel tablinum furonoritrovate,inoltre,tavoletteceratenellaspecie–pare–dipolittici,manerestaignotoilcontenuto.Latineeranoforsealmenoquellechesitrovavanoneltablinum14.

Altri papiri, rinvenuti sotto il colonnato del peristilio rettangolare affacciato sulgiardinoenell’ambulacrodelperistilioquadrato,quindifuoripurseneipressideltablinum,comunque quasi allo scoperto, impongono una più ampia discussione. Dei papiri ritrovati,almeno 161 ‐ da ritenere forse per la più parte greci piuttosto che latini – circa 60 eranoammucchiatia terrae irimanentidistribuiti incassettedi legnorettangolari,dicertodueeforsetre,divariagrandezza.Duecomunquesonoquelle,didiversagrandezza,ricostruitepiùindettagliodaGallavottisulfondamentodelletestimonianzesettecenteschediquantoemersodalloscavo:essemisuravano,l’una,cm28,6x17,6dibaseecm22dialtezza,el’altra,cm52,9x26,4dibaseecm26,4dialtezza,eambeduedovevanoesserefornitediaccessorimetallici.SecondoGallavotti, le casse di papiri ritrovate nei peristili nonpotevano che «indicare unasistemazione provvisoria, se non addirittura un trasporto in atto»15. E queste ipotesi diGallavottinon solo sonostateaccolte finoainostri giornimaanchevariamente locupletateconuncertoazzardo:sièpensato,valeadire,oaunarisistemazionedell’arredoedeglispazi

inserito in una nicchia ricavata nel centro della parete settentrionale; al suo interno eranocollocatemensoledilegno,nellequaliprobabilmenteeranostipatiivolumina».12CitatodaGALLAVOTTI,Lacustodiacit.,p.62;ID.,Lalibreriacit.,p.136.13SuquestetestimonianzesivedasoprattuttolamessaapuntodiLONGOAURICCHIO,CAPASSO,IrotolidellaVillaercolanesecit.,p.38.14MilimitoarinviareaM.CAPASSO,LetavolettedellaVillaercolanesedeiPapiri,«CronacheErcolanesi»20(1990),pp.83‐86(rist.inM.CAPASSO,Volumen.Aspettidellatipologiadelrotololibrarioantico,Napoli1995,pp.111‐117),eaG.DELMASTRO,NovitàsulletavolettedellaVilladeiPapiri,«CronacheErcolanesi»29(1999),pp.53‐54.15GALLAVOTTI,Lacustodiacit.,pp.58‐59(ricostruzionedellecasse)e63(citazione).

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bibliotecari16‐ipotesiforsefondatasullacircostanzachealmomentodell’eruzionevulcanicaeranoincorsonellaVillalavoridirestauro17‐oanchealtentativo,mentrel’eruzionestessasiprofilava o era in atto, dimettere in salvo ivolumina ponendoli in casse in tutta fretta pertrasportarli altrove18. Ma niente di tutto questo sol che si conoscano i sistemi antichi diconservazione libraria e gli effetti dell’eruzionedelVesuvio. Casse, cassette, cofani, baulettidellepiùvariemisurenelmondogrecoeromanoeranoutilizzati–oltrecheperconservarvimonete, suppellettili di valore e altri oggetti preziosi e delicati – anche per la custodia dimaterialiscrittididiversaspecie:libri,voluminadocumentari,tavolette19.Perquesteultimesipensi già solo alle tavolette cerate relative agli affari di Lucio Cecilio Giocondo rinvenute aPompeiinunacassa20.Arredidelgeneredestinati,allacustodiadivoluminalibrarioltrechedialtri scritti, si trovano indicati nelle fonti letterarie con termini vari, soprattutto kibotoi ingreco e capsae, scrinia, arcae in latino21. Essi si presentavano in forma diversa: orarettangolare, come quella delle casse ritrovate nella Villa o la cassetta levi[...]cupresso, «diliscio cipresso»22, cui alludeunversodiOrazio, non a caso chiosatodaPorfirione conarcacupressea;oracilindrica,qualigliscriniacurvamenzionatineiTristiadiOvidio23olascatoladirotoliraffigurataincertapitturapompeianaeinmoltastatuaria[tav.6];oraovale,comeunacassettadi tavolette rinvenuta aErcolano24; ora triangolare, come si hanotizia, almenonelmondogreco,daun’iscrizionediDeloperunatecachecontenevaicarmidiAlceo25.Casseebaulettidestinatiallaconservazionedilibri,inoltre,sonoraffiguratinelmondogrecofindalV

16CAPASSO,Lespapyruslatinsd’Herculanumcit.,p.33.17E’quantoemergedallepiùrecentiricerchesugliscavi:GUIDOBALDI,ESPOSITO,Lenuovericerchecit.,pp.351‐352;GUIDOBALDI,ESPOSITO,FORMISANO,L’insulaIcit.,pp.151‐153;GUIDOBALDI,ESPOSITO,Ercolanocit.,p.116.18E’l’opinionepiùdiffusa,comerisultadall’ampiadiscussionediCAPASSO,Lespapyruslatinscit.,pp.26‐33,ilqualesenedistaccaeavanzal’idea,p.33,che«laprèsencedesrouleauxdanslescaissess’expliquebeaucoupplusvraisemblablementparunesituationderéorganisationdesmeublesetdesespacesimmédiatementavantl’éruption».19S.T.A.M.MOLS,WoodenFurnitureinHerculaneum.Form,TechniqueandFunction,Amsterdam1999,p.137.20J.ANDREAU,LesaffairesdemonsieurJucundus,Rome1974,p.14.SuquestemodalitàdiconservazionedipapiridocumentarieditavoletteinarchiviprivatisivedaancheG.CAMODECA,Gliarchiviprivatiditabulaecerataeedipapiridocumentari.PompeiedErcolano:case,ambientiemodalitàdiconservazione,«Vesuviana»1(2009),pp.17‐42.21Inparticolareperilterminekibotos,lesuevalenzelinguisticheeisuoisinonimisivedaG.COQUEUGNIOT,Coffre,casieretarmoire:lakibôtosetlemobilierdesarchivesetdesbibliothèquesgrecques,«Revuearchéologique»44(2007),pp.293‐304;EAD.,Archivesetbibliothèquesdanslemondegrec.Édificesetorgsanisation.Vesiècleavantnotreère–IIesiècledenotreère,Oxford2013,pp.50‐51.22HOR.,Ars332.SivedailcommentodiP.Fedeli,inQ.ORAZIOFLACCO,Leopere,II,4,LeEpistole,L’Artepoetica,Roma1997,p.1575.23OV.,Trist.1,1,105.24CAMODECA,Gliarchiviprivaticit.,p.33.25IDelos372B,l.30.SivedaD.ANDRIANOU,LateClassicalandHellenisticFurnitureandFurnishingsintheEpigraphicalRecord,«Hesperia»75(2006),pp.561‐584:569.

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secoloa.C.nellapitturavascolareeinrilieviattici26,enelIII‐IIsecoloa.C.aRomaunacassaocofano della stessa specie è da ritenere il soracum nel quale un personaggio del Persa diPlauto, il parassita Saturione, custodisce la sua raccolta di libri27. A Pompei e nella stessaErcolano, pur se non si conosce a quali materiali fossero destinate, si sono comunquerinvenute casse di legno talora fornite di chiusure e accessori metallici per proteggerne ilcontenuto da agenti esterni e furti28[tav. 7]: una tipologia che ben si attaglia alle casseritrovatenellaVilla.Insomma,amontedeipapirisistematiincasseeivirinvenutinelladomusercolanese di sicuro non vi è stato né un qualche mirato intento di riorganizzazionedell’arredoodegli spazi né, tantomeno, un convulso tentativodi sgombero. Si trattavanelmondo antico di un normale sistema di custodia dei libri – esclusivo o insieme a scaffali,soprattutto nel caso di biblioteche opulente – utile anche per spostare i volumi da unambienteaunaltrodelladomusperesigenzedilettura.

Restanodadiscutere,perquantoconcerneilritrovamentodellecasseneiperistili,glieffetti dell’eruzione del Vesuvio. Quanti si sono occupati dei papiri e della biblioteca diErcolanohannosempreinsistitosulledevastazionicausatedacolatelaviche,cenereelapilli,senzamaiattirare l’attenzionesuunaltro fenomenodescrittopiùdiunavoltadaPlinionelsuoepistolario:scossetellurichefrequentiealargoraggiotalichelecaseoscillavanodaunaparteedall’altraquasifosserostatediveltedallefondamenta29.E’possibileperciòchelecassedivoluminaeipapiriammucchiatiaterraritrovatinelperistiliorettangolareenell’ambulacrodel peristilio quadrato fossero stati proiettati fuori del tablinum, nel quale si trovavano, daoscillazioniecrollidellaVilladeterminatidalleviolentiscosseterrestri.

Infine, una manciata di 11 papiri – ma resta del tutto incerto se greci o latini ‐ furitrovata nella stanza XVI, un piccolo locale con pavimento a mosaico figurato contiguo altablinum.

Prima di inoltrarsi in un tentativo di ricostruzione della tipologia originaria e dellafunzionedellabibliotecadellaVillaperformulareoconfortareipotesiaccettabili,èilcasodiconoscere più da vicino composizione e indole delle collezioni librarie greca e latina e disingolivoluminapurseneilimiti impostidallacircostanzachemoltirotoli,opartidiquesti,restanodasvolgere,leggereeidentificaresottol’aspettotestuale:impresaperaltrotantevolteimpossibile,datoneilmiserevolestatodiconservazione. Innanzi tutto, la biblioteca della Villa dei Papiri costituisce una realtà complessa dalpuntodi vistadell’origineedellaprovenienzadeidiversi rotoli imponendounadistinzione26E.BRÜMMER,GriechischeTruhenbehalter,«JahrbuchdesdeutschenArchäologischenInstituts»123(2008),pp.1‐168:101‐104;masivedanoancheM.BELLIER‐CHAUSSONNIER,DesreprésentationsdebibliothèquesenGrèceclassique,«Revuedesétudesanciennes»104(2002),pp.329‐347,eL.DELCORSO,Materialiperunaprotostoriadellibroedellepratichediletturanelmondogreco,«SegnoeTesto»1(2003),pp.5‐78:72‐74.27PLAUT.,Pers.389‐396.28MOLS,WoodenFurniturecit.,p.137,citainparticolarelacassa,attualmenteconservataaNapoli,MuseoArcheologicoNazionale,inv.73021,daPompei.Essa,assaipiùcapientedellecassettericostruiteperlaVilladiErcolano–basedicm104x63ealtezzadicm91–,eradestinata,piuttostochealibri,aoggettipreziosi,maformatorettangolareemanifatturainlegnoemetallopossonodareun’ideaconcretadicomesipresentavanoinorigine,pursedidimensioniminori,lecassettelibrarieanticheeinparticolarequelleercolanesi.29PLIN.,Epist.6,16,15;6,20,3e6.

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preliminaretraproduzionelibrariainsistitasuErcolano,insostanzaquellagravitanteintornoa Filodemo nel pieno secolo I a. C., e volumina più antichi o più recenti30. Un’analisi dellescritture testimoniate nei papiri greci consente di rilevare che un certo numero di rotolicontenentioperedimaestridell’epicureismosidimostrarisalirefinoalIIIsecoloa.C.Daunarecente indagine dovuta a George W. Houston risulta che nella Villa si trovavano unaquindicinadiesemplaridelPeriphyseosdiEpicuroriferibiliaunarcodi tempotra il IIIe iltardo II (o inizio I) secolo a. C., una dozzina di voluminadel II a. C. circa con trattati diDemetrio Lacone, e ancora due rotoli, uno del III e l’altro del II a. C. contenenti,rispettivamente, testi diMetrodoro di Lampsaco e di Carneisco31. Némancavano di questastessa epoca altri papiri, pur se di incerto contenuto. Degli autori ricordati la biblioteca diErcolanocontenevaanchevoluminache,inquantoprodottinelIsecoloa.C.onelId.C.,sonoda considerare a parte nel percorso di formazione della biblioteca ercolanese. Vaimmediatamente osservato che i volumina più antichi di maestri dell’epicureismo, qualiEpicuro,DemetrioLacone,MetrodoroeCarneisco–peraltrodisomogeneinellamanifatturaenellecaratteristichegrafiche‐sembranodivariaorigineecertononeranostatiprodottinéavevanocircolatoinItaliaprimadiFilodemo.Nonsembra,infatti,cheprimadelloscorciodelIIsecoloa.C.,oaddiritturadell’iniziodelI,visiastatanelmondoromanounapenetrazionedell’epicureismo tra le élites aristocratiche e colte sì da giustificare un fenomeno come laricerca, la trascrizione e tantomeno la raccoltadi trattati dimaestri di quella filosofia32. Sitrattava,dunque,diunfondolibrarioverosimilmentemessoinsiemedaFilodemoprimadellasua venuta in Italia, formato da fondamentali testi di riferimento della dottrina che egliprofessava, acquisito in vari modi e da più parti. Filodemo proveniva dalla Palestina, daGadara, e primadel suo approdo in Campania era stato alla scuola di Zenonedi Sidone adAtene, ma qualsiasi ipotesi sull’origine dei voluminapiù antichi resterebbe aleatoria. Cosìcomeassai incertesonodestinatearestare ipotesisuimodi incui idiversivolumina furonoacquisiti: antiquariato librario? eredità di maestri? Comunque stiano le cose, quel cheinteressaquirilevareècheilprimonucleodellabibliotecadellaVilladeipapiriparecostituitodaquellachedovetteesserelacollezionedilibripersonalediFilodemoechequesti,almenoin gran parte o forse anche del tutto, aveva portato con sé dal mondo greco‐orientale almomentodellasuavenutainItalia.

30MilimitoarinviareaG.CAVALLO,LibriscritturescribiaErcolano,Napoli1983,pp.58‐65.31G.W.HOUSTON,Thenon‐PhilodemusBookCollectionintheVillaofthePapyri,inJ.König,K.Oikonomopoulou,G.Woolf(ed.),AncientLibraries,Cambridge2013,pp.183‐208.L’indaginediHoustonèsostanzialmentefondatasullediversedatazionideirotoliercolanesipropostedaCAVALLO,Libricit.,pp.58‐65.32NegliannicentralidelIIsecoloa.C.siebbegià,èvero,unafasedidiffusionedell’epicureismoaRoma,maladottrinafurecepita–verosimilmenteattraversounacerta‘propaganda’piuttostochemedianteunapraticalibrariadeitesti–soloallivello‘popolare’esoprattuttotraigiovani,comeharilevatoM.GIGANTE,Ricerchefilodemee,Napoli19832,pp.25‐34.SivedaancheultimamenteD.SEDLEY,EpicureanisminRomanRepublic,inJ.Warren(ed.),TheCambridgeCompaniontoEpicureanism,Cambridge2009,pp.29‐45.

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Nella Villa ercolanese Filodemo – intorno al quale è da credere si raccogliesse unacerchia di letterati e seguaci della dottrina epicurea33‐ scrisse certamente parte dei suoitrattati,forseancheipiù,manontuttigiacchéèpossibilechealcunidiessisianostatidaluicompostiperinterooinparteprimadelsuosoggiornonellaVilladiErcolano,dariferireaunperiodotralametàcircadelIsecoloa.C.eunadatadisicuroposterioreal4034,pursenonsipuòdirediquanto.DaammetterecomunqueèlacomposizioneaErcolanodiquelleoperedicuiipapiriconservanobrogliacciostesureprovvisorie.Unveroepropriobrogliaccio,infatti,deve essere ritenuto P. Herc. 1021, contenente di Filodemo la Historia (o Index)Academicorum: oltre che una manifattura anomala e una scrittura assai trasandata, vi siincontrano,infatti,sezioniditestodinonancoradefinitacollocazione,comesiricavadasegniche indicanopartida traslocare,oanchepassiespuntioaggiuntiocorretti,pernondiredialtre incongruenze testuali e bibliologiche. L’indole di brogliaccio d’autore di P.Herc. 1021risulta certa quando lo si confronti con l’edizione definitiva della Historia (o Index)AcademicorumqualesièconservataesirivelasottoogniaspettoinP.Herc.16435.

Un buon numero di volumina contenenti i trattati di Filodemo sono stati indagati,spesso più volte e sotto diversi aspetti, e ove possibile ricostruiti. I dati bibliologici,paleografici e testuali che essi presentano, se correttamente interpretati, possono quindiorientarenel comprenderneordine e funzione all’internodellabibliotecadellaVilla e dellacerchiacheintornoaquestagravitava.Iniziamoconilconsiderarelastrutturazionematerialedei rotoli ercolanesi, in particolare di quelli filodemei, i quali si mantengono in un certo‘standard’,apartealcuneeccezionichesicercheràdispiegare.L’altezzaoscillatracm19‐20ecm23‐24,con lariservache ilprocessodidisidratazionedeipapiri, inquantocarbonizzati,può averne alterato unpo’ lemisure verso il basso36. Per quanto concerne l’estensionedeirotoliinlunghezza,lapiùcorrenterilevatacorrispondeaquellapiùcomodaperlafisiologiadella lettura anticadi unvolumen,m10‐12 circa, conoscillazioninonmoltomarcateversocifreunpo’piùalteounpo’piùbasse[tav.8].Lanormapiùseguitanellaproduzionelibrariaall’internodellaVilla facorrispondereunvolumenaciascun libro,siachequestocostituisca

33M.GIGANTE,LabrigatavirgilianaaErcolano,inM.GIGANTE,VirgilioegliAugustei,Napoli1990,pp.7‐22;ID.,VirgilioeisuoiamicitraNapolieErcolano,«AttieMemoriedell’AccademiaNazionaleVirgilianadiScienzeLettereedArti»N.S.59(1991),pp.87‐125(rist.inM.GIGANTE,Altrericerchefilodemee,pp.57‐98);ID.,Virgilioall’ombradelVesuvio,«CronacheErcolanesi»31(2001),pp.5‐26.34Filodemoerasicuramenteattivonel40a.C.,equindilasuascomparsavapostapiùtardiditaleanno:sivedaF.LONGOAURICCHIO,FilodemoeinanidiAntonio:valorediunatestimonianza,«CronacheErcolanesi»43(2013),pp.209‐213:213.35SulletraccediunmiopionieristicocontributosuiP.Herc.1021eP.Herc.164–CAVALLO,IrotolidiErcolanocit.,pp.12‐20(rist.inCAVALLO,Ilcalamoeilpapirocit.,pp.135‐141–,ilrapportotraiduepapiri,brogliaccio/edizionedefinitiva,èstatosviluppatoulteriormentenelvolumediK.GAISER,PhilodemsAcademica.DieBerichteüberPlatonundAlteAkademieinzweiherkulanensischenPapyri,Stuttgart–BadCannstatt1988,pp.32‐41,einalcunicontributidiTizianoDorandicompendiatiecitatiinT.DORANDI,Nell’officinadeiclassici.Comelavoravanogliautoriantichi,Roma2007,pp.40‐42.36M.CAPASSO,Irotoliercolanesi:dalibriacarboniedacarbonialibri,inB.Palme(hrsg.),Aktendes23.InternationalenPapyrologen‐Kongresses(Wien,22.‐28.Juli2001),Wien2007,pp.73‐77:77.

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una trattazionecompleta, siache facciapartediun’opera inpiù libri.E tuttavia,nel casodilibri troppo lunghi, comequellidi certi trattatidiFilodemo, il libro risulta suddiviso induetomi, vale a dire materialmente in due volumina, come si ricava da note di manifatturaconservatesineipapiri stessi.Mavi sonoeccezioni: adesempio il libro IdelDepoematis diFilodemo, P. Herc. 1074A + altri frammenti, era contenuto in un rotolo dim 16 circa37, dariconsiderare tuttavia nel senso di una maggiore estensione, e il De pietate dello stessoFilodemo, P.Herc. 1428,misuravam23 circa, tanto che si è pensato –ma resta un’ipotesialeatoriamancandoqualsiasiprovaoggettiva–cheinoriginefossesuddivisoinduetomi38.Sitrattadiesemplariineccepibilisottoilprofilobibliologicoedellacorrettezzatestuale;ilrotolodelDepoematisinparticolaremostraunascritturadialtolivellocalligrafico[tav.9]. Altri casi, sempre relativi a trattati di Filodemo, richiedono una spiegazione piùarticolata e implicano, ancoraunavolta, la figura stessadiquest’ultimo comeautore.DelVlibrodelDepoematislacollezioneercolaneseconservaduecopie,l’unadaritenerecontenutainununicovolumen,P.Herc1425,l’altratestimoniatadaP.Herc.1538nelqualeunanotadimanifatturao,dettaconterminetecnico,subscriptio fariferimentoaunaripartizioneinduetomi,valeadireinduevolumina,trattandosidiunlibromoltoestesopurseconcepitocomeunico. A quanto ha osservato Gianluca Del Mastro, P. Herc. 1425, inquinato da errori,correzioni,schizzidiinchiostro,irregolaritàgraficheedimanifattura,deveessereritenuto,senonunprimobrogliaccio,almenounastesuraancoraprovvisoria,contenuta inunrotolodilunghezza tale che il libro, nell’edizione definitiva, fu spartito in due tomi di estensione‘standard’,deiqualiilsecondoètestimoniatoinP.Herc.1538,moltocorrettosottoilprofilotestuale e vergato in una scrittura assai accurata [tav. 10 e tav. 11]. Ilmedesimo rapportostesura provvisoria/esemplare definitivo Del Mastro ha potuto istituire tra P. Herc.1673+1007eP.Herc.1423 contenenti il libro IVdelDerhetorica: il primone reca il lungotesto in un unico rotolo scritto in modo scorretto, frettoloso, peraltro in una scritturasgraziata e non priva di qualche elemento corsivo; l’altro costituisce invece, come attestaancoraunavoltaunasubscriptio,ilprimotomodiunaedizione,correttaepiuttostoelegante,suddivisainduetomi39.Sembrainsommache,nelcasodilibrifilodemeimoltolunghi,nonsitenesse inalcun conto l’estensionedelvolumen quando si trattavadi stesureprovvisorie, echeinvecenonsisuperasseroilimiti‘standard’nell’allestimentodiedizionidefinitive. Sul fondamento di queste osservazioni vorrei formulare qualche ipotesi. Non si puòescludere che la produzione libraria ercolanese si svolgesse su tre livelli: 1) volumina constesure provvisorie che esulavano dalla lunghezza ‘standard’ e nei quali erano riversati eraccoltimaterialiinviadicomposizionesenzacontrollarel’estensionedeirotolistessipoichéscritti a fini autoriali ma non per essere consultati o letti abitualmente; 2) voluminamaneggevoli e di buona qualità per la lettura e lo studio dei testi all’interno della cerchiafilodemea,prodottiinmisureall’incirca‘standard’permantenerelequalilibritroppolunghi,pur unitari per contenuto, erano suddivisi in due tomi; 3) voluminadi speciale lunghezza,37R.Janko(ed.),PhilodemusOnPoemsBookOne,Oxford2000,pp.104‐114.38D.Obbink(ed.),PhilodemusOnPiety,I,CriticalTextwithCommentary,Oxford1996,pp.62‐73;E.PUGLIA,Notebibliologicheesticometriche,«ZeitschriftfürPapyrologieundEpigraphik»119(1997),pp.123‐127:123‐125.39G.DELMASTRO,Megabiblion.Galenoelalunghezzadeilibri(Perialypias28),inD.Manetti(ed.),StudisulDeindolentiadiGaleno,Pisa–Roma2012,pp.33‐61:39.

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taloraanchediqualitàpiùelevata,destinatinonapraticheintensiveeimmediatedi lettura,perché disagevoli da maneggiare, ma piuttosto alla conservazione bibliotecaria, senzaescludere tuttaviachenelcorsodel tempoe inparticolaricircostanzeessipotesseroesserelettioconsultatioricopiati. IrotolicontrattatidiFilodemodipiùestesa lunghezzasembrasiano da ritenere dunque, e paradossalmente, quelli sia del più basso livello, le stesureprovvisorie,siadelpiùaltolivello,lecopiedestinateallaordinatadepositioinscaffaliocapsaeeallaconservazione. IvoluminadellaVillariferibiliall’etàdiFilodemononsonosoloquellicontenentiisuoitrattati, giacché si continuò a locupletare la biblioteca con opere degli antichi maestridell’epicureismoeconqualchetrattatostoico40, facendoneeseguiretrascrizionidavoluminapiù antichi già presenti nella collezione ercolanese o forse anche acquisendone esemplaridall’esterno. In ogni caso, che almeno per l’allestimento dei volumina filodemei, almeno altempodell’autore,vifosseunaproduzionelibrariatuttainternaaquelmicrocosmodifructuseotiumcheeralaVilladeiPapirinonpardubbio:sitrattava,insostanza,diunamanifatturadi libri, anche altrimenti testimoniata in quel torno di tempo, che rientrava tra le attivitàaccessorie di un sistema di produzione di tipo schiavistico. Basti richiamare quanto scriveCornelio Nepote riferendosi ad Attico, l’amico di Cicerone: erant in ea [sc. familia] puerilitteratissimi,anagnostaeoptimietplurimilibrarii41.E’dacrederecheall’internodellaVillavifosseunteamanalogo,addettosiaamettereperiscrittoitrattatidiFilodemo,daibrogliacciallecopiedefinitive,siatalvoltaallatrascrizionedialtreopere. Certi interessi intellettualinellaVilladovetteroprotrarsianchedopo lascomparsadiFilodemo42.Visono,infatti,voluminachemostranoscritturedifficilmenteriferibiliaunadataanteriore al tardo I a. C. rivelando talora, anzi, caratteristiche che riportano al I d. C. Némancano,inoltre,rotolichepresentanosegnidiunpiùtardorestaurodaassegnareallostessoperiodo.Aparteisolititrattatifilodemei,questivoluminacontengono‐oltreaqualchetestostoico, inparticolareCrisippo–ancoraunavoltaoperedimaestridell’epicureismo,quali lostessoEpicuroinquattrocopie,Coloteindue,DemetrioLaconeindue,MetrodoroePolistratoin una ciascuno e, di particolare interesse, Zenone Sidonio, il quale fu il vero e propriomaestrodiFilodemoadAteneechenellabibliotecaercolaneseèattestatoinunacopia43.Suquest’ultimo volumen, P. Herc. 1533, va richiamata particolare attenzione anche perché èvergato in una scrittura semicorsiva, dunque non professionale44, ed è altresì riferibilepiuttostoalIsecolod.C.pursenonsipossonodeltuttoescluderegliultimiannidelIa.C.:sembraperciòcheilvolumensiastatotrascrittodaunesemplarepiùanticoausopropriodaunpiùtardolettore.Nelcasodiquestepiùtardeacquisizionisitrattò,forse,nontantodiunprogrammatoincrementobibliotecariomapiuttosto–esempreafinidi interessi filosofici‐siadiunasortadirenovatiolibrorumpersostituireesemplariormaiusurati,soprattuttorotoli

40SuitrattatistoiciattestatineipapiridiErcolanosirinviaailavoridiL.MARRONE,TestistoiciercolanesieTestistoiciercolanesiII,«CronacheErcolanesi»17(1987)e18(1988),risp.pp.181‐184e223‐225.41NEP.,Att.13,3.42G.DELMASTRO,Papiriercolanesivergatidapiùmani,«SegnoeTesto»8(2010),pp.3‐65:64.43HOUSTON,Thenon‐PhilodemusBookCollectioncit.,pp.197‐208.44LetturaestudiodelpapirosidevonoaK.KLEVE,G.DELMASTRO,PHerc1533:ZenoneSidonioACratero,«CronacheErcolanesi»30(2000),pp.149‐156.

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che risalivano al III‐II secolo a. C., sia di una qualche attività di copia individuale. Unaconsiderazione che si impone e sulla quale si dovrà ancora riflettere è che, allo stato delleconoscenzeattuali,deirotolicontenentioperediepicureivissutiefioritiprimadiFilodemoipiùsembranodoversiassegnareaunadataoanteriore,perchéintrodottidall’Orientegreco,oposterioreaidecenniincuiquestisoggiornòaErcolano,quasichel’attivitàlibrariadellaVillain quel periodo, concentrata com’era sulla produzione ed edizione di testi filodemei, fossestatarivoltasolodiradoallacopiaditrattatiepicureipiùantichi.Infine,lapresenza,inmolticasi,dipiùvoluminacontenentiunmedesimotestoèdariteneredovuta,nelcasodiFilodemo,soprattutto ai diversi momenti di avanzamento nella composizione e nella sistemazioneeditoriale definitiva dei suoi trattati (brogliacci, stesure provvisorie, edizioni da letturaimmediataodaconservazionebibliotecaria),mentre, inparticolareperleoperedeimaestridella filosofiaepicurea,potevatalvoltasoddisfare, forseanche,certeesigenze ‘filologiche’diconfronto tra edizioni diverse o anche servire a letture e pratiche di studio simultaneeall’interno della cerchia che, attratta dalla dottrina di Epicuro e del suo epigono Filodemo,frequentava la Villa non solo negli anni di presenza di quest’ultimoma anche, come tuttolasciacredere,piùtardi. Quandosipassaaconsiderarelacollezionedilibrilatini,questasidimostradibenpiùdifficilevalutazionenonsoloperilnumerorelativamentescarsodipapiri,masoprattuttoperil maggior degrado in cui essi versano e, di conseguenza, per l’assai minore possibilità dileggerne e conoscerne il contenuto45. Le eccezioni sono poche. Spicca, si sa, il cosiddettoCarmendebelloActiaco,P.Herc.817,diautoreincerto–inomipiùaccreditatisonoquellidiRabirioediVario46‐,forsedaassegnareaunmomentononlontanodalbellumdel31a.C.traAntonioeOttaviano[tav.12].Leopinionidiquantisisonooccupatidel testosidimostranodiscordanti nell’interpretarne i dati, sicché dal contenuto non si riesce a risolvere laquestione.L’opinionepiùdiffusaècheilcarme,forseinduelibri‐volumina,siastatocompostoin età augustea. La scrittura in cui il papiro è vergato, una capitale latinapiuttosto fluida econnotatadaunacerta instabilitàdi tracciati, confortaunadatazioneal I secoloa.C.,ma lacautela è d’obbligo47. Da scartare, comunque,mi sembrano attribuzioni delCarmen – qualipuresonostateproposte–all’epocadiNeroneodeiFlavi48.Inaltriduepapirilatinisonostateidentificatedelleorazioni. InP.Herc.1067 la terminologiaadoperatariportaaunaoratioinsenatuhabitaanteprincipem,epoichévicompare,alvocativo,AUGUSTE,ilpapirovaritenuto

45UnabuonaintroduzioneaipapirilatinidiErcolanoèoffertadaCAPASSO,Lespapyruslatinsd’Herculanumcit.,oveèriportataeopportunamentediscussalabibliografiaprecedente.46AmpiopanoramadellediverseposizioniinCAPASSO,Lespapyruslatinsd’Herculanumcit.,pp.45‐60.47TraicontributidedicatiallacapitalelibrarialatinamilimitoasegnalarequellidiG.PETRONIONICOLAJ,OsservazionisulcanonedellacapitalelibrariaromanafraIeIIIsecolo,inMiscellaneainmemoriadiGiorgioCencetti,Torino1973,pp.3‐27(rist.inG.NICOLAJ,Storiedidocumenti,storiedilibri.Quarant’annidistudi,ricercheevagabondagginell’etàanticaemedievale,acuradiC.Mantegna,Dietikon‐Zürich2013,pp.330‐348),ediP.RADICIOTTI,OsservazionipaleografichesuipapirilatinidiErcolano,«ScritturaeCiviltà»22(1998),pp.353‐370.Nuoveprospettiveapreultimamenteilcontributo–inviadipubblicazione‐diP.FIORETTI,Sullagenesidellacapitaleromana‘rustica’,«SegnoeTesto»12(2014).48AutoreedepocadicomposizionedelCarmendebelloActiacosonodiscussidaCAPASSO,Lespapyruslatinsd’Herculanumcit.,pp.45‐55.

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posteriorealgennaiodel27a.C.,dataincuiaOttavianofuconferitoiltitolodiAugustus.Visileggono,inoltre,ilnomeCAES[A]REeunasubscriptioincuisidistinguonoattualmentesolounpaio di lettere da ritenere relative all’autore dell’oratio: L, seguita da un punto, eM, maqualsiasi integrazione sarebbe arbitraria. Infine, in P. Herc. 1475 si è voluta identificareun’oratioiudiciaria,dellaqualerestanosconosciutiautoreedata49.Lascritturadelpapiro,alparidiquelladiP.Herc.1067,simostradiqualitàpiùaccurataeformalerispettoaquelladeldebelloActiaco,ma sembra riportare sempre a età augustea. Tentativi di individuare stadievolutivi della scrittura e conseguenti, più circoscritte precisazioni cronologiche all’internodeipapirilatiniercolanesirestanodiscutibilinonsoloperchésirichiedeunaconoscenzapiùcriticaepiùampiadeimateriali,masoprattuttoperlesoluzionigrafichediverseinunastessaepoca che la capitale latina – come risulta anche altrimenti – presenta nonostante la suastrutturanormativadi fondo50.Altripapiri restanodicontenutoestremamente incerto51; inparticolare, le identificazionidiautoriqualiEnnio,CecilioStazio,Lucreziosonodestituitediqualsiasifondamento52.

49L’identificazionedeitesticontenutiinP.Herc.1067eP.Herc.1475sideveaF.COSTABILE,OperedioratoriapoliticaegiudiziarianellabibliotecadellaVilladeiPapiri:iPHerc.latini1067e1475, inAttidelXVIICongressoInternazionalediPapirologia, II, Napoli 1984, pp. 591‐606.Costabile, per uno strano equivoco, dice di aver letto in P. Herc. 1475 una subscriptiodistinguendovilelettere,sparse,L.,MA,questeultimeperaltrovisibiliastento,eT,equindiintegrava tali lettere come L(UCI)MA[NLITORQUA]T[I, attribuendo l’oratio giudiziaria delpapiro a Lucio Manlio Torquato, aristocratico assai erudito, con simpatie per la dottrinaepicurea,pretorenel49emortonel46a.C.E inveceultimamenteG.DELMASTRO,Riflessionisui papiri latini ercolanesi, «Cronache Ercolanesi» 35 (2005), pp. 183‐194: 191‐192, harilevatochelasubscriptio,dicuiattualmentesiriesconoavederesololelettereL.eM,sileggenon in P.Herc. 1475ma in P.Herc. 1067.Ne consegue che l’oratio politica in quest’ultimocontenuta,inquantopronunciatanonprimadelgennaiodel27a.C.,nonpuòessereattribuitaaLucioManlioTorquatoqualeautoregiacchéscomparsodapocomenodiunaventinad’anni.Il problema delmodo in cui le lettere L. eMsiano da integrare rimane dunque aperto. Inultima analisi restano per ora sconosciuti l’autore sia dell’oratio giudiziaria sia di quellapolitica.50Unaclassificazionedellescritturelatineercolanesi,fondatasustadievolutivi,èstatatentatadaK.KLEVE,AnApproachtotheLatinPapyrifromHerculaneum,inStoria,poesiaepensieronelmondoantico.StudiinonorediMarcelloGigante,Napoli1994,pp.313‐320;masivedaquantoscrivono,dicontro,P.RADICIOTTI,PerKnutKleve.Riflessionisullapaleografia,«PapyrologicaLupiensia»17(2008),pp.53‐60;ID.,Ercolanocit.,p.113;S.AMMIRATI,Perunastoriadellibrolatinoantico:ipapirilatinidicontenutoletterariodalIsec.a.C.alIex–IIind.C.,«Scripta»3(2010),pp.29‐45:30‐31.51UnquadroriassuntivoèreperibileinHOUSTON,Thenon‐PhilodemusBookCollectioncit.,pp.205‐206.52Leidentificazionisidevono,indiverseesuccessivesedi,aK.KLEVE,LucretiusinHerculaneum,«CronacheErcolanesi»19(1989),pp.5‐27;ID.,EnniusinHerculaneum,ib.20(1990),pp.5‐16;ID.,HowtoReadanIllegiblePapyrus.TowardsanEditionofPHerc.78,CaeciliusStatius,ObolostatessiveFaenerator,ib.26(1996),pp.5‐14;ID.,LucretiusandPhilodemus,inK.A.Algra,M.H.Koenen,P.H.Schrijvers(eds.),LucretiusandHisIntellectualBackground,Amsterdam1997,pp.49‐66;ID.,Lucretius’BookIIinP.Herc.395,inPalme(hrsg.),Aktencit.,pp.347‐354.Apartecertifacilientusiasmisuscitatidalle‘letture’diKleve,traicontributiaquestefavorevolisivedanoalmenoW.SUERBAUM,ZumUmfangderBücherin

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LaspeciedicollezionedilibrilatinidellaVillasipuòmegliochiariretenendoconto,daunaparte,dellafortesproporzionetramoltecentinaiadivoluminagrecieunnumerodilatinicheresterebbecomunquescarsoanchese,allasessantinachesipossonoricostruire,altrisiritenesse di doverne aggiungere tra dispersi, distrutti o non identificati; e d’altra parteriflettendo sulla profonda differenza ‘biblioteconomica’ tra le due collezioni: omogenea lagreca,eterogenea,almenoperquantofinorasièpotutoconstatare,lalatina53.LabibliotecadiErcolano era, infatti, nella sua concezione, nel suo impianto, nel suo accrescimento unabiblioteca specialistica di contenuto filosofico ed epicureo, in sostanza la biblioteca diFilodemo, dei suoi ospiti‐patroni, seguaci, scolari, epigoni della dottrina di Epicuro. Lacollezione latina, invece, doveva essere composta di libri, per così dire, ‘moderni’, cherispondevano a interessi vari e del momento: il che vale di certo almeno per scritti dicarattere oratorio e storico come quelli ricordati. Questi libri furono acquisiti forse anchesaltuariamentenelcorsodiunlungoarcoditempo,dallatardarepubblicafinoadalmenol’etàgiulio‐claudia,mainognicasosenzaun’ideaorganicaounpianomiratoepreciso.Nonsipuòdire se tra quei vari interessi ve ne siano stati anche per qualche grande autore di etàrepubblicanaoimperiale,maèdadubitarne.Inognicasolarelativaesiguitàdeilibrilatinièdestinataarimaneretale,esembraquindidoversiescluderechedagliscavipossaemergereunaqualchenuovaeclamorosascoperta.E’difficiledireselaproduzionedilibrilatinifututtainternaallaVilla,comesideveammettereperquelligrecidell’epocadiFilodemo,osesianostatiacquisitisulmercatolibrario.Nésipuòescludere–edèforsel’ipotesipiùprobabileperl’epoca tra tarda repubblica e primo impero – che opere nuove si diffondessero entro unacertafasciadilettorimedianteesemplariprodotticomunqueprivatamentemache,comeuna

derarchaischenLateinischenDichtung:Naevius,Ennius,LukrezundLiviusAndronicusaufPapyrus‐Rollen,«ZeitschriftfürPapyrologieundEpigraphik»92(1992),pp.153‐173;ID.,DerPyrrhos‐KrieginEnnius’AnnalesVIimLichtedererstenEnnius‐PapyriausHerculaneum,«ZeitschriftfürPapyrologieundEpigraphik»106(1995),pp.31‐52;M.GIGANTE,PhilodèmeentreCatulleetLucrèce,inA.Monet(éd.),LeJardinRomain.ÉpicureismeetpoésieàRome.MélangesoffertsàMayotteBollack,Lille2003,pp.19‐37;ID.,EnniotraErcolanoePozzuoli,«Rudiae»6(1994)(=EnniotraRudiaeeRoma.AttidelConvegnoNazionaleA.I.C.C.[Lecce,12‐13Novembre1994]),pp.123‐138;D.OBBINK,LukretiusandtheHerculaneumLibrary,inS.Gillespie,P.Herdie(edd.),TheCambridgeCompaniontoLucretius,Cambridge2007,pp.33‐40;G.CAROSI,CecilioStazioeilPHerc.78:ObolostatessiveFaenerator,Bologna2007(tesididottorato).EinvecemettonofortementeindubbioovanificanoleidentificazionidiKlevealmenoperLucrezioicontributi,cheritengoconvincenti,diP.RADICIOTTI,Dellagenuinitàedelleoperetràditedaalcuniantichipapirilatini,«Scritturaeciviltà»24(2000),pp.359‐373;M.CAPASSO,FilodemoeLucrezio:dueintellettualinelpatriaitempusiniquum,inMonet(éd.),LeJardinRomaincit.,pp.77‐107;B.BEER,LukrezinHerculanum?BeitragzueinerEditionvonPHerc.395,«ZeitschriftfürPapyrologieundEpigraphik»168(2009),pp.761‐782;AMMIRATI,Perunastoriacit.,pp.29‐33;ancoraCAPASSO,Lespapyruslatinsd’Herculanumcit.,pp.63‐86,conampiadiscussione.Misembra,tuttavia,cheancheperEnnioeCecilioStaziolaquestionedelleidentificazionidiKlevedebbaormaiesseredefinitivamentechiusacomeinfondatasiaperitempieimodidellostessocostituirsidellabibliotecadellaVillasiaperl’inaffidabilitàdellelettureproposte.53RADICIOTTI,Ercolanocit.,pp.103‐106.

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seriedi cerchi concentrici semprepiù larghi, talvoltapotevanodar luogoadaltrecopieperdoni,scambi,richieste54. Dopoaverindagatolastrutturazionematerialeeilcontenutodeivoluminagreci,tantevolte ricostruiti negli assetti originari, cercando in particolare di individuarne carattere efunzione, e aver rilevato qualche stralcio dell’indole dei volumina latini, si può provare adassegnareunordineaidiversilibrinelcontestobibliotecariodellaVilla.Ladepositiolibrorum,doveeraconcentratoilcorpofondamentaledellacollezionegreca,eracostituitadallastanzaV: qui è da credere si conservassero brogliacci e stesure provvisorie di Filodemo,evidentemente‘archiviate’percosìdire,edicertovierano‘depositate’,talorainpiùcopie,leedizioni definitive dei suoi trattati, oltre ovviamente alle opere degli autori epicurei delpassato,dallostessoEpicuro finoaquelli fioriti finoacirca il tardoIIsecoloa.C.Nonèdeltuttoinfondatoritenere,purserestasoloun’ipotesi,cheletavoletteconservatenellastessastanza contenessero brogliacci filodemei, giacché supporti scrittori di tal genere eranocomunementeadoperatiproprioperraccogliervimaterialiprovvisori55.Eancora,lapresenzadi una capsa contenente 18 rotoli latini ‐ qualsiasi ne fosse il contenuto, eterogeneo oattinenteaunastessaopera inpiù librioaunmedesimogenereletterario‐puòcomunquespiegarsi ove si pensi che si trattasse di rotoli destinati, al momento della depositio nellastanzaV,nonallaletturaimmediatamaallasempliceconservazione,peraltrotenutiseparatinonacasodallacollezionegrecamediantel’isolamentoinunaappositacustodia56.

Lo‘spaziodilettura’piùfrequentatoeracostituito,evidentemente,daltablinum:quisitrovavano in qualche scaffale i rotoli latini con scritti che rispondevano a certi interessicoltivatinellaVilla,maquipure,incapsaedidiversacapienza–proiettateneidueperistilinelcorsodell’eruzione‐visiconservavano,ovieranodivoltainvoltatrasportatidallastanzaV,queirotoligreciditipo ‘standard’,sempreecomunquedicontenutofilosofico,destinatiallaletturaeallaconsultazione.Letavolette,forselatine,cheeranonellostessotablinumpossonoavercontenutotestidicaratteregiuridicoodocumentariodateneresottomano.

Infine, ipochipapiririnvenutinellastanzaXVIèprobabilesianoda inquadrarenellafunzione che la stanza può aver assunto fin dai tempi di Filodemo: quella di ‘studiolo’, di‘laboratorio’ nel quale è da credere che il filosofo componesse e dettasse i suoi trattati,sorvegliandone stesure provvisorie ed edizioni definitive a stretto contatto con il team ditecnicidellibro,scribiecorrettorichesialternavanoalsuoservizio.Nésipuòescludereche,anchedopolascomparsadiFilodemo,quello‘studiolo’continuasseaessereilluogoraccoltodiletturaodimeditazionefilosoficaall’internodellaVilla. A conclusione di questo discorso si impone una riflessione su quello che forse è ilsignificatopiùprofondodellabibliotecadellaVilladeiPapiri,ponendosiquestacomesintesidipiùmodelli.Essariproduceva,almenoinparte,ilmodellodiscuolafilosoficaellenisticasiaincertesoluzioniarchitettoniche–peristilioegrandegiardino‐,sianellepratichediscrittura

54SuquestofenomenosivedaR.J.STARR,TheCirculationofLiteraryTextsintheRomanWorld,«TheClassicalQuarterly»N.S.37(1987),pp.213‐223.55DORANDI,Nell’officinadeiclassicicit.,p.41.56Unariconsiderazionedellefontisettecentescheeirecenticontributi,quiricordati,suipapirilatiniercolanesimiinduconoarinunciareall’ipotesi–dameavanzatainCAVALLO,IrotolidiErcolanocit.,pp.24‐25(rist.cit.,p.145)–chei18rotolicontenutiinunacapsaoinvolucrorinvenutinellastanzaVfosserogrecienonlatini.

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ediconservazionedeilibritutteinterneallascuolastessa:nellaVillasiripeteva,infatti,sottoformadinostalgicorevival,chelapresenzadiFilodemorendevapiùconcretoeattuale,quellocheerastatoilGiardinoateniesediEpicuro57.Malabibliotecaercolaneserestituisceancheilmodellodellabibliotecaprivatacomesegnodiunviverearistocraticoecoltoinvilla ‐ luogodellanascitastessadelprivato inetàrepubblicana ‐chesi riflettevanellarappresentazionedelsociale.Sitratta,inoltre,diunabibliotecanonpiùsologrecacomequelleformatesigrazieai bottini di guerra, ma che ormai comprendeva, accanto a una collezione grecapreponderante, anche libri latini: un nuovo ordine dei libri che prima anticipa e poiaccompagna il normale impiantodellebibliotechepubbliche romanee che inqueste sfocia,pursenonsempre,nellacollocazionedi librigrecie libri latini inauleseparate.Eancora,èunabibliotecadiotiumdeditoallaletturadiscritticontemporanei,emagaridinonaltolivelloletterario. Del resto in età augustea – testimone Orazio – il populus era preso da una solapassione: scrivere58. Cospicua, dunque, doveva essere nelmondo romano la circolazione diuna letteratura di qualità non alta o d’occasione: ancor prima di Orazio, ne fanno cennoCatullo per la poesia59e Cicerone per la historia60. Infine, è una biblioteca d’autore, comequella,nellastessaepoca,dialtriautorilatini:penso,ancoraunavolta,soprattuttoaCicerone.Mamentrelabibliotecadiquest’ultimosirivelaindirettamenteesoloasquarcinellepieghedel suo epistolario, quella di Filodemo – ed è la sola – si dispiega direttamente in tutta lagamma di quel che doveva essere già nelmondo antico una raccolta dimateriali d’autore:brogliacci, stesure provvisorie, esemplari definitivi dei propri scritti accanto a opere diriferimento da leggere e utilizzare, restituendo così il rapporto continuo e tormentatodell’autoreconilsuotesto.*    

57SuggestioniintalsensovengonodallavorodiG.SAURON,Templaserena,inLavilladeiPapiri,Napoli1983,pp.69‐82.58HOR.,Epist.2,1,108‐110.59CAT.22.60CIC.,Defin.5,52.*IltestohatrattoprofittodallaletturadiLucioDelCorsoediPaoloFioretti,cheringraziosinceramente.SpecialegratitudinedevoaFrancescaLongoAuricchioeaGianlucaDelMastropersuggerimentidiparticolarerilievoeintegrazionibibliografiche.

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DidascaliedelletavoleTav.1.–StatoattualedellaVilladeiPapiriTav.2.–RicostruzionevirtualedellaVilladeiPapiriTav.3.–Libronellaspeciedirotolotralemanidiunlettore.AffrescodaPompei(Napoli,MuseoArcheologicoNazionale,inv.9072)Tav.4.–PiantaWeber.VisonosegnaticoncerchiicinquepuntidellaVillaincuifuronoritrovatipapiriTav.5.–Scaffaleconrotolielettoreconvolumen.Sarcofago(NewYork,MetropolitanMuseumofArt)Tav.6.–Cassettalibrariaacilindro.AffrescodaPompei(Napoli,MuseoArcheologicoNazionale,inv.4675)Tav.7.–Cassadilegnoconchiusuraeaccessorimetallici.DaPompei(Napoli,MuseoArcheologicoNazionale,inv.73021)Tav.8.–Rotoloapertotralemanidiunalettrice.AffrescodaPompei(Napoli,MuseoArcheologicoNazionale,inv.8838)Tav.9.–P.Herc.1074A(Napoli,BibliotecaNazionaleVittorioEmanueleIII).QuestoeglialtripapiriercolanesisonoriprodottisuconcessionedelMinisteroperiBenieleAttivitàCulturali(FotodiS.W.Booras,©BibliotecaNazionale,Napoli,eBrighamYoungUniversity,Provo,USA)Tav.10.–P.Herc.1425(Napoli,BibliotecaNazionaleVittorioEmanueleIII)Tav.11.–P.Herc.1538(Napoli,BibliotecaNazionaleVittorioEmanueleIII)Tav.12.–P.Herc.817(Napoli,BibliotecaNazionaleVittorioEmanueleIII)